I Quaderni del Sovvenire

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1 copertina.qxp 16/09/ Pagina 1

2 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 1 MIMMO MUOLO L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica Concordato e nuovo sistema I Quaderni del Sovvenire sul sostegno economico alla Chiesa cattolica

3 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 2 La collana dei Quaderni del Sovvenire si presenta come una raccolta di piccoli manuali pratici, utili per l approfondimento sia teorico che più propriamente applicativo dei temi riguardanti il sostegno economico alla Chiesa cattolica. I Quaderni verteranno, quindi, sia sugli aspetti storici, teologici e pastorali sia su quelli più tecnici, fiscali, giuridici e amministrativi del sovvenire. I Quaderni del Sovvenire sul sostegno economico alla Chiesa cattolica A cura del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica - C.E.I. Conferenza Episcopale Italiana Via Aurelia, Roma Responsabile: Matteo Calabresi Coordinamento: Maria Grazia Bambino I edizione: dicembre 2007 II edizione: febbraio 2010 III edizione: dicembre 2011 IV edizione: settembre 2012

4 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 3 INDICE INTRODUZIONE PRIMO CAPITOLO La storia. Dal vecchio al nuovo. Il perché di un cambiamento SECONDO CAPITOLO L 8xmille. Una firma, ma non solo TERZO CAPITOLO Offerte Insieme ai sacerdoti. Il nostro aiuto ai sacerdoti QUARTO CAPITOLO Il sostentamento del clero. Come funziona e chi lo finanzia QUINTO CAPITOLO Il sostegno economico alla Chiesa e le parrocchie. Tutti i valori in gioco SESTO CAPITOLO Strumenti per l approfondimento

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6 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 5 Introduzione Il sistema di sostegno economico alla Chiesa cattolica è entrato in vigore alla fine degli anni 80 e ha avuto subito una buona accoglienza da parte dell opinione pubblica. Il successo dell 8xmille, tuttavia, ha di fatto oscurato tutte le altre novità introdotte in applicazione dell Accordo di revisione del Concordato in materia di partecipazione dei fedeli alle esigenze economiche della comunità ecclesiale. E perciò non è inutile riandare alle fonti del sistema per comprenderne non solo i meccanismi, ma soprattutto i valori di fondo. Non pochi sono ancora oggi i dubbi diffusi sia tra i fedeli, sia tra i cittadini. E lo dimostrano domande come quelle sul cosiddetto stipendio dei preti ( chi lo paga, lo Stato o il Vaticano? ), oppure sulle offerte per i sacerdoti ( a cosa servono, visto che esistono già le offerte in parrocchia e l 8xmille? ), senza contare che lo stesso 8xmille talvolta viene erroneamente scambiato per una tassa in più e che certi organi di stampa fanno di tutto per confondere le idee con inchieste e articoli infarciti di gravi inesattezze. Questo deficit di conoscenza finisce con l influire non poco sulla stessa accettazione del sistema. E infatti chi ha paura che l 8xmille sia una tassa in più 5

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8 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 7 Introduzione non sceglie a chi destinarlo. E chi ritiene che ai preti ci pensi il Vaticano non si preoccupa di dare il proprio contributo attraverso le offerte deducibili. Tanto è vero che ogni anno, accanto a milioni di contribuenti che firmano regolarmente a favore della Chiesa cattolica, c è ancora una larga fascia che si astiene da ogni scelta. Senza contare poi che solo una minoranza dei praticanti versa le offerte Insieme ai sacerdoti intestate all Istituto Centrale Sostentamento Clero (di seguito ICSC). Perciò in questo Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica faremo insieme una visita guidata al sistema e alle motivazioni che lo sostengono, cercando di mettere in luce come esso può contribuire alla crescita della comunità ecclesiale. Perché, in fondo, questa è la ragione principale per cui è stato pensato e attuato.

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10 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 9 1 La Storia Dal vecchio al nuovo. Il perché di un cambiamento Le regole di cui parleremo tra breve nascono da precise esigenze. In un certo senso si potrebbe dire che sono figlie da un lato del Concilio Vaticano II e, dall altro, della Costituzione repubblicana. Esse arrivarono dopo una gestazione protrattasi per oltre un decennio. Ma ancora più a lungo, addirittura oltre un secolo, era durato il precedente sistema, che all inizio doveva essere provvisorio. Poi, per mandarlo in pensione, ci sono voluti ben 113 anni. Ripercorrerli brevemente ci aiuterà a capire l entità del cambiamento. Più di cento anni. Un po troppi Nel 1866, in piena epoca risorgimentale, il nuovo Stato unitario, estendendo a tutto il territorio le Leggi Eversive del Regno di Sardegna, incamera i beni delle congregazioni religiose e di molti enti diocesani. La decisione va inquadrata nel clima fortemente anticlericale di quegli anni, che di lì a poco avrebbe portato alla breccia di Porta Pia e alla presa di Roma. Sopravvivono a questa requisizione solo i benefici connessi a parrocchie, mense vescovili e uffici dei canonici. I benefici comprendevano, infatti, un 9

11 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 10 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica complesso di beni (generalmente case e terreni), il cui reddito era destinato a sostenere il sacerdote (parroco o canonico) o il vescovo (cui faceva capo la mensa vescovile) che ne erano titolari. Contemporaneamente viene costituito il Fondo per il culto, con il compito di integrare i redditi troppo scarsi di alcuni di questi benefici. E successivamente nasce l assegno di congrua (o più semplicemente congrua) che era in pratica uno stipendio mensile pagato dallo Stato ai sacerdoti titolari di un beneficio: vescovi, parroci e canonici. Tutti gli altri ecclesiastici erano esclusi da qualsiasi provvidenza pubblica. Il sistema si forma, dunque, in un periodo di emergenza. E infatti si pensa che sarà rapidamente superato. Invece né la successiva Legge delle Guarentigie del 13 maggio 1871, né il Concordato del 1929 muovono una virgola. Bisogna giungere al 1984 per la svolta decisiva. L Accordo di revisione del Concordato, firmato in quell anno, istituisce una commissione paritetica per rivedere l intera materia. E il risultato del lavoro confluisce nella legge 222 del 20 maggio del La via è ormai libera: dal 1987 lo Stato non paga più le congrue ai sacerdoti e inizia a funzionare il nuovo sostentamento del clero; nel 1989 entrano in vigore le offerte destinate a questo scopo e, a maggio del 1990, i contribuenti si pronunciano per la prima volta sulla destinazione dell 8xmille del gettito complessivo dell IRPEF. Prima e dopo il 1984 Prima della revisione del 1984 tre erano dunque le fonti di finanziamento della Chiesa in Italia. La prima: le offerte libere (e non deducibili dal reddito imponibile IRPEF) dei fedeli, ad esempio quelle fatte durante la messa. La Chiesa ha sempre vissuto contando principalmente su questi apporti. La seconda: il finanziamento diretto da parte dello Stato, attraverso gli stipendi e le pensioni assicurati a taluni sacerdoti, ad esempio quelli che svolgevano funzioni di cappellano (negli ospedali, nelle carceri, nelle forze armate) e quelli che insegnavano religione nelle scuole pubbliche. La terza: ancora un finanziamento diretto da parte dello Stato, attraverso le congrue e gli interventi in favore della costruzione di nuove chiese (vedi il grafico 10

12 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 11 La storia Quando c erano congrua e benefici Fondo Clero Congrua Parroci Stato Vescovi Canonici Costruzione nuove chiese qui sopra). Delle congrue abbiamo già parlato (spettavano ai vescovi, ai parroci e ai canonici e nell ultimo anno in cui furono pagate, cioè il 1986, il loro ammontare complessivo era pari a 399 miliardi di lire). I contributi per l edilizia di culto, erogati a partire dal 1952, erano invece alla fine degli anni 80 circa 7 miliardi di lire l anno. Con la revisione del Concordato la prima fonte (offerte non deducibili dei fedeli) è stata più che mai posta al centro del sistema, rappresentando l elemento di maggior valore ecclesiale (cfr. il documento dei vescovi italiani Sovvenire alle necessità della Chiesa); la seconda fonte non è stata modificata; la terza fonte è stata invece radicalmente trasformata. Dal 1989 sono cessate per sempre le due forme di finanziamento diretto (congrue e contributi per l edilizia di culto) ed è entrato in vigore un sistema nuovo, fondato essenzialmente su 8xmille e offerte destinate esclusivamente al sostentamento del clero (ne parleremo diffusamente nei capitoli successivi). Inoltre sono stati aboliti i benefici ecclesiastici e i loro beni sono stati trasferiti ai nuovi Istituti diocesani per il sostentamento del clero (IDSC). Questi organismi, con i redditi ricavati dall amministrazione di quei beni, concorrono ad assicurare 11

13 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 12 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica il sostentamento di tutti i sacerdoti (non più quindi dei soli vescovi, parroci e canonici, come avveniva sotto il vecchio sistema) che svolgono il proprio ministero in servizio alle diocesi italiane. Un frutto del Concilio Vaticano II La revisione del Concordato ha fortemente innovato le forme del sostegno economico alla Chiesa cattolica. Ma forse l innovazione più grande l ha operata intervenendo sul modo di pensare, promuovendo la partecipazione dei fedeli alla vita della comunità. Il sistema si basa infatti su due convinzioni: la principale responsabilità di provvedere alle necessità economiche della Chiesa cattolica non spetta né allo Stato né al Vaticano, ma ai fedeli (ad esempio attraverso le offerte domenicali); tuttavia, a certe condizioni, è legittimo un aiuto dello Stato e dei cittadini. Ed ecco le offerte deducibili Insieme ai sacerdoti. In questo senso il nuovo sistema è veramente un frutto del Concilio (oltre che della Costituzione repubblicana, come vedremo nel prossimo paragrafo). Almeno sotto due profili: 1. Nei rapporti con lo Stato, il Concilio Vaticano II (cfr. Gaudium et spes) insegna che la Chiesa e la comunità politica sono indipendenti e autonome l una dall altra, perché hanno origine, natura e finalità del tutto diverse. I loro rapporti, inevitabili nella concretezza delle situazioni storiche, devono però ispirarsi non all ignoranza o all ostilità reciproca, ma alla corretta collaborazione. 2. All interno della comunità ecclesiale il Concilio reintroduce l idea di Chiesa-comunione, la stessa che ispira il nuovo sistema. A questo proposito, infatti, i vescovi italiani, nel loro documento Sovvenire alle necessità della Chiesa, invitano a non considerare quest ultima una specie di grande stazione di servizio, praticamente distinta tra alcuni che fanno e comandano e altri che usano dei servizi da questi apprestati e ne pagano il pedaggio. La Chiesa, ricordano invece, è anche comunità che educa al senso della partecipazione come esigenza interiore di una fede matura e di una carità operosa, prima che come un obbligo e che perciò aiuta a spingere la logica della corresponsabilità fino alla solidarietà e alla messa a disposizione dei propri beni. Vent anni dopo, i vescovi italiani sono tornati sull argomento e nella 12

14 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 13 La storia Lettera intitolata Sostenere la Chiesa per servire tutti, pubblicata il 4 ottobre 2008, hanno riaffermato il principio: A dare senso al nuovo sistema è una precisa idea di Chiesa, radicata nel messaggio evangelico e fedele agli insegnamenti del Concilio Vaticano II: un esperienza di comunione, che riconosce a tutti i battezzati una vera uguaglianza nella dignità e chiede loro l impegno alla corresponsabilità e alla condivisione delle risorse. Il canone 222 par. 1 del Codice di Diritto Canonico traduce poi tutto questo in una norma, affermando esplicitamente: I fedeli sono tenuti all obbligo di sovvenire alle necessità della Chiesa, affinché essa possa disporre di quanto è necessario per il culto divino, per le opere di apostolato e di carità e per l onesto sostentamento dei ministri. Un frutto dell ordinamento democratico A differenza dello Stato liberale, lo Stato democratico-sociale disegnato dalla Costituzione repubblicana non si limita a riconoscere i diritti fondamentali dei cittadini (ad esempio la libertà religiosa), ma cerca di renderli anche effettivamente praticabili, rimuovendo gli ostacoli di ordine economico e sociale che lo impediscono. Questo in concreto che cosa significa? Basti pensare alla costruzione di nuove chiese: mai gli abitanti di un quartiere di edilizia popolare potrebbero permettersi di comperare un terreno e di costruirsi una chiesa con i costi di oggi! Se dunque lo Stato prevede, magari attraverso un Concordato, interventi finanziari in questo o in campi simili, agisce in piena coerenza con il dettato costituzionale. Se poi questi interventi (non automatici come avveniva con la congrua) sono determinati dalle scelte dei cittadini, la loro legittimità è ancora più piena. Ed è proprio quanto avviene con il nuovo sistema. Come si diceva poc anzi, parlando del legittimo aiuto da parte dello Stato, a certe condizioni. E come in definitiva vedremo nelle prossime pagine. 13

15 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 14 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica 14

16 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 15 2 L 8xmille Una firma, ma non solo Ci sono due modi per avvicinarsi al sistema di sostegno economico alla Chiesa frutto dell Accordo di revisione del Concordato. Il primo, più sbrigativo ma incompleto, è quello di comprendere il funzionamento tecnico dell 8xmille e delle offerte Insieme ai sacerdoti destinate all ICSC, senza spingersi più in là. Il secondo, invece, pur non ignorando queste modalità, richiede un ragionamento di più ampio respiro e ne mette meglio in luce le caratteristiche essenziali ed ecclesiali. Quando, infatti, si parla di 8xmille e offerte Insieme ai sacerdoti destinate all ICSC si dimentica spesso di fare riferimento anche alla parrocchia, che è l ambiente naturale anche per tali nuove forme. Ed è proprio questa la strada che seguiremo nel nostro opuscolo, in particolare nel capitolo Il sostegno economico alla Chiesa e le parrocchie. Prima, però, dobbiamo capire che cosa sono e come funzionano l 8xmille e le offerte Insieme ai sacerdoti. E allora, tenendo presente il principio basilare secondo cui queste due forme di sostegno alla Chiesa, pur essendo distinte dalle altre (prime tra tutte le offerte libere, fatte, ad esempio, durante le messe), non sono separabili dalla normale vita di 15

17 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 16 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica parrocchia, cerchiamo di guardarle più da vicino. Cominciando proprio da un breve riassunto delle modalità tecniche, indispensabili a questo punto per proseguire il nostro discorso. Che cosa si intende per 8xmille? Ogni anno, al momento della dichiarazione dei redditi, lo Stato mette a disposizione dei contribuenti una quota del gettito complessivo dell IRPEF (l imposta sul reddito delle persone fisiche) per scopi sociali o umanitari oppure religiosi o caritativi. E chiede loro di indicare a chi e per quali scopi deve essere destinata. Questa quota è pari all 8xmille dell intero gettito. Sulla sua destinazione sono dunque chiamati a pronunciarsi i contribuenti, che esprimono la propria preferenza firmando in una delle caselle degli appositi spazi predisposti su tutti i modelli della dichiarazione dei redditi (Unico, e CUD). I soggetti destinatari possono variare ogni anno, perché il meccanismo è aperto: ogni confessione religiosa può infatti stipulare accordi con lo Stato italiano e chiedere di aderire al meccanismo dell 8xmille. A che cosa serve l 8xmille attribuito alla Chiesa cattolica? Oggi, l 8xmille è tra le due modalità di derivazione concordataria, quella che ha riscosso più interesse, dimostrando concretamente che gli italiani hanno fiducia nella Chiesa cattolica e nel suo operato. I fondi che arrivano dall 8xmille vengono infatti impiegati (secondo quanto prescrive la legge 222/85) per tre finalità: * esigenze di culto della popolazione; * sostentamento del clero; * opere di carità in Italia e nel Terzo mondo. Tuttavia, nonostante la larga adesione di questi anni, occorre rimuovere ancora alcuni dubbi. Vediamoli insieme. Esprimere la propria scelta comporta il pagamento di una tassa in più? 16

18 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 17 L 8xmille La firma non costa niente in più, perché la scelta sulla destinazione si riferisce ad una quota dell intero gettito dell IRPEF e non all IRPEF personale di ognuno. In sede di ripartizione ogni firma vale allo stesso modo e non c è differenza, ad esempio, tra la firma di un contribuente il cui reddito ammonta a 50mila euro annui e quella di un altro contribuente con un reddito di 15 mila euro. Firmare, dunque, non comporta, come alcuni temono, il pagamento di un ulteriore imposta pari all 8xmille dell IRPEF personale già versata. Qual è il rapporto con le offerte Insieme ai sacerdoti? Le due forme di sostegno economico alla Chiesa sono perfettamente distinte, anche se cumulabili. In pratica chi sceglie di destinare l 8xmille alla Chiesa cattolica può anche fare un offerta a favore dell ICSC e viceversa. Anzi è 17

19 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 18 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica vivamente raccomandabile che ogni fedele usi ogni anno entrambe le forme di sostegno economico alla Chiesa di derivazione concordataria in aggiunta alle tradizionali offerte fatte direttamente in parrocchia. Si testimonierà così la propria appartenenza ad una comunità ecclesiale che non ha i ristretti confini della propria chiesa locale. E si contribuirà così ad aiutare sacerdoti e fedeli di altre zone d Italia e del mondo, magari più svantaggiate rispetto alla nostra. Inoltre c è da sottolineare il diverso valore ecclesiale dei due gesti. Proprio perché non costa nulla in più, l 8xmille è per il credente solo un atto di coerenza con la propria fede, mentre l offerta Insieme ai sacerdoti ha un maggior valore di partecipazione ecclesiale, perché comporta un esborso personale, sia pure ripagato in parte dal vantaggio della deducibilità. Che cosa bisogna fare per destinare l 8xmille a favore della Chiesa cattolica? Distinguiamo tre casi: Il modello Unico (lavoratori autonomi e percettori di più redditi) Il modello CUD (lavoratori dipendenti e pensionati) Il modello (per chi si rivolge al CAF) Ogni contribuente potrà, dunque, destinare l 8xmille alla Chiesa cattolica attraverso il modello normalmente usato per la dichiarazione dei redditi. Dalla scelta, è bene precisarlo subito, non sono esclusi coloro che non hanno obblighi fiscali, perché ad esempio non hanno altri redditi al di fuori di quello della casa di abitazione e del lavoro dipendente o della pensione. Dunque anche i possessori del semplice CUD, i quali non sono tenuti a inviarlo all Agenzia delle Entrate, possono partecipare alla scelta circa la destinazione dell 8xmille. Si veda a questo proposito il paragrafo relativo al CUD, dove, come negli altri due casi, riportiamo le modalità pratiche, con l avvertenza che le regole qui di seguito indicate possono essere soggette a cambiamenti, in seguito al variare della normativa fiscale. 18

20 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 19 L 8xmille Modello Unico Chi può firmare? Tutti i contribuenti che hanno altri redditi, oltre a quelli di pensione, di lavoro dipendente o assimilati, che non scelgono di utilizzare il modello 730 oppure che sono obbligati per legge a compilare il modello Unico per la dichiarazione dei redditi. Come scegliere? Firmare nella casella Chiesa cattolica facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta, nell apposito riquadro denominato "Scelta per la destinazione dell 8xmille dell IRPEF posto nel modello Unico. Quando e dove consegnare? 1. Il modello può essere predisposto da qualsiasi intermediario fiscale abilitato alla trasmissione telematica (commercialisti, CAF), che provvederà anche all invio della dichiarazione entro il 30 settembre. È importante comunque ricordare all intermediario fiscale la propria scelta per la destinazione dell 8xmille. 2. Chi invece predispone da solo il modello, deve effettuare la consegna via internet entro il 30 settembre, ovvero, se non è obbligato all'invio telematico, presso qualsiasi agenzia postale dal 2 maggio al 30 giugno, sempre salvo proroghe e comunque seguendo le norme vigenti. Modello CUD Chi può firmare? Coloro che hanno percepito solo redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati, attestati dal modello CUD e che sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione dei redditi. Come scegliere? Utilizzare l apposita scheda allegata al CUD e: 1. nel riquadro relativo alla scelta per l 8xmille, firmare nella casella Chiesa cattolica, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta; 19

21 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 20 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica 2. firmare anche nello spazio "Firma" posto in basso nella scheda. Quando e dove consegnare? 1. Consegnare entro il 31 luglio solo la scheda con la scelta, in una busta chiusa, che deve recare cognome, nome, codice fiscale del contribuente e la dicitura "SCELTA PER LA DESTINAZIONE DELL OTTO E DEL CINQUE PER MILLE DELL'IRPEF (*) secondo una delle seguenti modalità: - presso qualsiasi ufficio postale. Il servizio di ricezione è gratuito; - ad un intermediario fiscale abilitato alla trasmissione telematica (commercialisti, CAF). Gli intermediari hanno facoltà di accettare la scheda e possono chiedere un corrispettivo per il servizio. 2. Inoltre è possibile trasmettere la scelta direttamente via internet entro il 30 settembre, anche in questo caso salvo proroghe e seguendo le norme vigenti. Modello 730 Chi può firmare? Tutti i contribuenti che - oltre a quelli di pensione, di lavoro dipendente o assimilati - possiedono altri redditi, non hanno la partita IVA e/o hanno oneri deducibili/detraibili e si avvalgono dell assistenza fiscale del proprio sostituto d imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) oppure di un CAF o di un professionista abilitato. Come scegliere? Sul modello 730-1, nel riquadro relativo alla scelta 8xmille, firmare nella casella Chiesa cattolica, facendo attenzione a non invadere le altre caselle per non annullare la scelta. Quando e dove consegnare? Il modello 730 ed il modello vanno consegnati secondo una delle seguenti modalità: 1. al proprio sostituto d imposta (datore di lavoro o ente pensionistico) entro il 30 aprile, salvo proroghe; chiudere il modello nell apposita busta predisposta dall Agenzia delle Entrate oppure in una busta che recherà cognome, nome, codice fiscale del dichiarante e la dicitura SCELTA PER LA 20

22 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 21 L 8xmille DESTINAZIONE DELL OTTO E DEL CINQUE PER MILLE DELL'IRPEF (*). In caso di dichiarazione congiunta con il coniuge, ambedue i modelli vanno inseriti in un'unica busta sulla quale vanno riportati i dati del dichiarante; 2. ad un CAF o ad un professionista abilitato entro il 31 maggio; consegnare il modello in busta chiusa, salvo proroghe e seguendo comunque le norme vigenti. (*)La dicitura completa è necessaria anche se si sceglie di firmare solo per la destinazione dell 8xmille. Qual è il rapporto tra l 8xmille e il cinque per mille? In tutti e tre i modelli (Unico, Cud e 730) si trova anche lo spazio per destinare il cinque per mille. Quest ultimo non è assolutamente alternativo all 8xmille, né gli fa concorrenza. È una possibilità in più che non esclude o modifica la firma dell 8xmille e non comporta spese ulteriori. L invito è a firmare l 8xmille come sempre e, per chi vuole, ad aggiungere anche la scelta del cinque per mille, secondo le relative modalità. Come viene ripartito tra i diversi destinatari l 8xmille del gettito IRPEF? La ripartizione avviene in proporzione alle scelte espresse e quindi senza tener conto degli astenuti. Ad esempio, se il 50 per cento dei contribuenti esprime una scelta, si terrà conto solo delle preferenze di quel 50 per cento. Il meccanismo scelto dal legislatore è quindi uguale a quello delle elezioni. Indipendentemente dal numero di votanti, infatti, i seggi vengono sempre assegnati tutti. E così è anche per l 8xmille, che costituisce il primo esempio di democrazia diretta, applicata alla materia fiscale. Chi decide la ripartizione tra culto, sostentamento del clero e opere di carità dei fondi assegnati alla Chiesa cattolica? 21

23 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 22 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica La ripartizione dei fondi dell 8xmille assegnati alla Chiesa cattolica viene discussa e decisa in occasione dell Assemblea Generale dei vescovi. Dove si possono trovare il rendiconto nazionale e quelli delle diverse diocesi? Il rendiconto a livello nazionale è pubblicato sul Notiziario della C.E.I. ( mentre i rendiconti diocesani relativi all 8xmille destinati alle esigenze di culto e di pastorale e alle opere di carità vengono pubblicati ogni anno rispettivamente sui bollettini diocesani di ogni diocesi. Per ulteriori informazioni si può fare riferimento alla mappa 8xmille ( oppure 22

24 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 23 3 Offerte Insieme ai sacerdoti Il nostro aiuto ai sacerdoti Continuiamo l'esame ravvicinato del sistema, occupandoci in maniera particolare delle offerte deducibili e intestate all ICSC, l'altra forma di sostegno economico alla Chiesa istituita insieme con l'8xmille. Dal 1989, il primo anno in cui fu possibile effettuarle, le offerte servono per sostenere l'attività dei sacerdoti che operano al servizio delle diocesi italiane. Una delle conseguenze della revisione del Concordato è, infatti, la libera scelta della Chiesa cattolica di rinunciare a ogni forma di aiuto da parte dello Stato, che non sia per così dire filtrata attraverso le scelte dei cittadini. Né Stato, né Vaticano Anche i sacerdoti si trovano nelle medesime condizioni. Non hanno più alcuna garanzia automatica e non ricevono più nulla dallo Stato. Né, come talvolta ancora si crede, sono dipendenti del Vaticano. In realtà hanno scelto di vivere a tempo pieno per il Vangelo, donando ad ognuno dei fedeli la propria esistenza. E dunque, per una evangelica esigenza di contraccambio, tocca ai fedeli assicurare loro una remunerazione che gli consenta una vita dignitosa, la 23

25 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 24 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica previdenza sanitaria e la pensione quando non potranno più per ragioni di età o di salute esercitare il loro ministero. Le offerte cosiddette deducibili non possono avere, dunque, altra finalità che il sostentamento del clero. E sono regolate da una legge dello Stato, la numero 222 del Qui di seguito abbiamo riassunto i dubbi e le domande che più frequentemente vengono proposti a proposito di questa specifica forma di sostegno economico alla Chiesa. Perché sono state create le offerte deducibili intestate all ICSC? Non basta l 8xmille? In effetti il grande successo dell 8xmille, grazie alle firme dei contribuenti italiani in gran parte indirizzate a favore della Chiesa cattolica, potrebbe far apparire superfluo o per lo meno superato dai fatti lo strumento delle offerte. Ma non è così, sia per un motivo pratico, sia soprattutto per ragioni più ecclesiali. Il motivo pratico riguarda l insufficienza complessiva delle risorse disponibili. Ogni anno, in sostanza, per assicurare un dignitoso sostentamento ai 38mila sacerdoti in servizio alle diocesi occorrono circa 578,2milioni di euro. Se, dunque, l 8xmille dovesse coprire interamente questo fabbisogno, si ridurrebbe notevolmente la quota assegnata alle esigenze di culto e pastorale e alle opere di carità in Italia e all estero, che sono, come abbiamo visto nel precedente capitolo, le altre due destinazioni previste dalla legge 222. L apporto delle offerte Insieme ai sacerdoti, dunque, rappresenta un importante contributo per il sistema, che deve sostenere circa 38mila sacerdoti ogni anno. Di questi 3mila sono in previdenza pensionistica, e 35mila sono attivi e svolgono un servizio alle diocesi. Il motivo più ecclesiale riguarda, invece, la profonda differenza esistente tra il meccanismo dell 8xmille e quello delle offerte deducibili. Mentre, infatti, il primo non comporta alcun esborso per chi firma (non è una tassa in più), le seconde conservano intatto il loro valore di donazione, sia pure in parte ripagato dal vantaggio della deducibilità (vedi pag.28). 24

26 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 25 Offerte Insieme ai sacerdoti Come e quando si possono effettuare le offerte per l ICSC? Si possono effettuare tutti i giorni dell anno. La data limite del 31 dicembre serve solo ai fini della deducibilità (si veda a questo proposito pag.28). I modi per effettuare le offerte sono i seguenti: - alla posta con il conto numero intestato a Istituto Centrale Sostentamento Clero Erogazioni liberali, via Aurelia Roma. I relativi bollettini prestampati sono allegati al periodico Sovvenire (inviato gratuitamente a tutti coloro che effettuano un offerta) oppure si possono trovare nelle parrocchie; - i titolari di un conto BancoPosta possono collegarsi in internet su - tramite bonifico bancario su uno dei conti correnti bancari appositamente predisposti presso i maggiori Istituti di credito del nostro Paese. La lista aggiornata dei conti correnti è disponibile sul sito - tramite carta di credito CartaSi, Visa e Mastercard, chiamando il numero verde di CartaSi , oppure collegandosi al sito 25

27 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 26 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica - recandosi direttamente presso uno degli Istituti Diocesani Sostentamento Clero presenti in tutte le diocesi (elenco su Perché le offerte destinate all ICSC devono essere inviate a Roma e non possono essere effettuate direttamente in parrocchia? È una necessità dettata da diverse esigenze. La prima delle quali è certamente data dal fatto che il sistema è ispirato alla logica della comunione e della perequazione: fare in modo che tutti i sacerdoti, in qualsiasi zona d Italia, abbiano uguale remunerazione a parità di servizio svolto (sul concetto si vedano anche le domande 5 e 6). Dunque è indispensabile avere una struttura di coordinamento nazionale in grado di ridistribuire le risorse a seconda delle reali necessità. Questo coordinamento è effettuato dall Istituto Centrale Sostentamento Clero (ICSC) che ha sede a Roma e al quale affluiscono le offerte effettuate nei modi che abbiamo visto. L ICSC ha anche il compito di certificare l entità delle offerte che poi i fedeli potranno portare in deduzione (vedi pag.28). Ma allora le offerte Insieme ai sacerdoti non rischiano di entrare in concorrenza con quelle fatte direttamente in parrocchia? Assolutamente no. Diverso lo spirito con cui i due tipi di offerta vengono effettuati. Quelle per l ICSC sono dirette non ad un particolare sacerdote, ma a tutti i sacerdoti italiani, con la consapevolezza che finiranno per aiutare proprio i più bisognosi. In sostanza si tratta di una forma di generosità che si differenzia da quelle tradizionali nei confronti della Chiesa e dei suoi sacerdoti. E la sua principale diversità sta proprio nel fare sinergia (e non concorrenza) con le offerte indirizzate direttamente al proprio parroco e alla propria parrocchia. Questo elemento risulterà lampante se solo si considera che la realtà delle parrocchie italiane è fortemente variegata. Ci sono comunità molto grandi, anche con 20 o 30mila fedeli, e comunità piccole che spesso non superano neanche le poche centinaia di anime. Se non esistesse il sistema di sostentamento del clero, 26

28 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 27 Offerte Insieme ai sacerdoti alimentato anche grazie alle offerte Insieme ai sacerdoti, i preti di queste ultime sarebbero in pratica quasi del tutto abbandonati a se stessi. Dunque queste offerte arrivano anche nelle nostre parrocchie? Sì. Perché ogni sacerdote che ha un incarico diocesano (ad esempio un parroco) può ricevere un integrazione dall ICSC, che come sappiamo è l ente al quale vengono inviate le offerte deducibili. Qual è dunque il principio di fondo di tutto il sistema? Il principio di fondo è proprio quello della perequazione. Al di là del parolone, si tratta di una regola semplice. Nessun prete deve vivere in condizioni poco dignitose, e quelli delle comunità più piccole e bisognose devono poter contare sulla generosità di tutti. Per questo c è bisogno delle offerte per il sostentamento del clero. E su questo principio si basa anche la necessità di un coordinamento nazionale, l ICSC appunto, che le raccoglie e le distribuisce ai sacerdoti delle comunità più piccole e bisognose. Forse non sappiamo chi siano questi sacerdoti a cui andranno le offerte, ma facendo un offerta Insieme ai sacerdoti permettiamo a ogni presbitero d Italia di dedicarsi a tempo pieno all annuncio del Vangelo, con la stessa tranquillità, contando sugli stessi mezzi. La perequazione è in sostanza il meccanismo che garantisce uguaglianza di trattamento per tutti i sacerdoti inseriti nel sistema. Naturalmente uguaglianza non significa omologazione: ogni sacerdote riceve la stessa remunerazione a parità di servizio. Un parroco che ha diverse parrocchie, e che ha dunque maggiori spese per raggiungerle, riceverà un po di più di un altro che ha una sola parrocchia. Come abbiamo visto, se i parroci fossero affidati solo alle loro comunità, si avrebbero (come di fatto si avevano prima dell entrata in vigore di questo sistema) forti sperequazioni tra l uno e l altro. Il sistema, invece, è stato pensato per trasferire risorse dalle comunità ricche a quelle povere. Quando San Paolo organizzava collette dalla Chiesa di Corinto per le comunità più povere a Gerusalemme e in Macedonia, scriveva: Non si tratta di mettere in ristrettezza voi per sollevare gli altri, ma di fare uguaglianza. La 27

29 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 28 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica perequazione, dunque, è l altro nome della comunione, che in questo caso vuol dire non sentirsi responsabili solo della propria piccola comunità, ma impegnarsi con un piccolo gesto per tutte le comunità d Italia. Che cos è la deducibilità e quali vantaggi offre? È la possibilità, offerta dal fisco, di sottrarre alla cosiddetta base imponibile (cioè il reddito annuale sul quale versiamo l IRPEF) alcuni oneri o alcune liberalità. Tra queste ultime rientrano, appunto, le offerte deducibili per l ICSC. Il vantaggio che esse offrono è semplice: facendo abbassare la base imponibile, la deducibilità produce un risparmio sull imposta da pagare. Come si ottiene la deduzione dall imponibile IRPEF? Occorre compilare il modello Unico, o se ci si avvale dell assistenza fiscale il modello 730. La somma versata all ICSC annotata nel quadro degli oneri deducibili. La relativa ricevuta di versamento va conservata per cinque anni. Quindi le offerte effettuate fino al 31 dicembre di ogni anno possono essere dedotte nella dichiarazione dei redditi dell anno successivo. Qual è l importo massimo che si può dedurre? La legge 225 del 1985 dice che le offerte sono deducibili fino ad un massimo di due milioni di lire all anno cioè, 1.032,91 euro. Ciò, ovviamente, non significa che per ottenere la deducibilità bisogna versare per forza tale cifra. Si possono offrire anche somme inferiori, ad esempio 10 o 20 o 100 euro. E occorre ricordare che non ci sono limiti alla generosità. Si può versare anche più di 1.032,91 euro. Ma in questo caso, come ricordato, la deducibilità avrà effetto solo fino a 1.032,91. Quanti sono oggi i donatori delle Offerte Insieme ai Sacerdoti in Italia? Sono circa fedeli in tutta Italia e le loro offerte coprono il 3 per cento del fabbisogno annuo del sostentamento del clero. Non è una cifra 28

30 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 29 Offerte Insieme ai sacerdoti paragonabile ai milioni di italiani che firmano l 8xmille destinandolo alla Chiesa cattolica. Ma questo gesto è il primo passo per far crescere la consapevolezza della comunione e della corresponsabilità anche negli aspetti economici della vita della Chiesa. 29

31 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 30 4 Il sostentamento del clero Come funziona e chi lo finanzia Il discorso sull 8xmille e sulle offerte Insieme ai sacerdoti porta inevitabilmente ad affrontare, a questo punto del discorso, il tema di quello che con espressione imprecisa potremmo definire lo stipendio di vescovi e sacerdoti. Imprecisa perché quella dei presbiteri non è una prestazione professionale e non c è un datore di lavoro. Di solito si usa parlare di remunerazione, che implica uno scambio di doni, tra la comunità a servizio della quale il sacerdote svolge il suo ministero e il sacerdote stesso che dona la sua vita a quella comunità. Ma, forse, la parola più corretta da usare dovrebbe essere proprio sostentamento, che dice come al prete basta il minimo per vivere dignitosamente e non guadagnare in proporzione di ciò che fa o rende. Chiarito questo, cercheremo di spiegare nelle pagine che seguono come si determina la remunerazione dei vescovi e dei sacerdoti, a quanto ammonta e da dove vengono le risorse che permettono di assicurarla ogni mese a 38mila presbiteri. Cominciamo dall idea di fondo. Abolite, come abbiamo visto, le congrue e i benefici, il sostentamento dei sacerdoti, si regge sul principio della perequazione, 30

32 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 31 Il sostentamento del clero cui abbiamo già accennato. Una parola forse poco usata nel linguaggio comune, ma che in fondo traduce in termini giuridici l antica e sempre valida regola dell equità: il che in sostanza significa fare uguaglianza, ma non omologazione. Vediamo, dunque, di capire meglio come funziona il sistema di sostentamento del clero, messo in opera dopo la revisione del Concordato. A quanto ammonta e come si determina la remunerazione di un sacerdote? Il sistema di sostentamento del clero che ha preso il posto della vecchia congrua si regge su tre principi, stabiliti a suo tempo dal Concilio Vaticano II; 1) tutti i sacerdoti che si dedicano al servizio della Chiesa hanno diritto ad un equa remunerazione; 2) spetta in primo luogo ai fedeli assicurare la remunerazione ai propri sacerdoti; 3) la remunerazione deve essere uguale per tutti coloro che si trovano nelle stesse condizioni. In base a questi principi, ad ogni prete viene assegnato un determinato numero di punti, a seconda degli incarichi svolti, dell anzianità, delle condizioni più o meno favorevoli in cui i preti si trovano a operare e di altri parametri. Ma tutti i presbiteri partono da una stessa base minima che è di 80 punti. Ad ogni punto corrisponde un valore periodicamente stabilito dal Consiglio permanente della C.E.I. (nel 2011 il punto vale 12,36 euro). La remunerazione mensile di ciascun sacerdote sarà dunque pari al numero dei punti cui egli ha diritto, moltiplicato per il valore del punto. Ad esempio: 80 punti per 12,36 euro lordi = 988,80 euro lordi mensili. Su questa cifra si applicano poi le trattenute per il pagamento dell IRPEF e per la previdenza, poiché solo da questo punto di vista i sacerdoti sono assimilati ai lavoratori dipendenti. Per cui, sulle base delle aliquote fiscali vigenti, al netto sono 882,71 euro mensili. Inoltre non esiste grande differenza tra un sacerdote appena ordinato, la cui remunerazione è appunto quella appena ricordata nell esempio, e un vescovo di 75 anni, ai limiti della pensione (1.705,68 euro lordi e 1.376,06 netti). Un terzo esempio tra questi due estremi: un parroco con 30 anni di sacerdozio in una parrocchia di 5000 abitanti oggi ha diritto a 1.070,55 euro netti al mese. È bene 31

33 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 32 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica ricordare poi che il clero diocesano italiano ha solo 12 mensilità. Quindi, niente tredicesima! Chi paga? Il sistema si regge su due pilastri, che a loro volta poggiano sulla partecipazione dei fedeli: l apporto dell ente ecclesiastico presso cui il sacerdote esercita il proprio ministero pastorale (ad esempio la parrocchia, se si tratta di un parroco o vice parroco: in questo caso c è la cosiddetta quota capitaria, cioè una quota pari a circa 7 centesimi che il parroco può trattenere per sé mensilmente dalla cassa parrocchiale). In subordine ci sono i redditi di lavoro o di pensione che il sistema considera computabili (ad esempio lo stipendio legato all insegnamento delle religione nelle scuole pubbliche); l integrazione dell Istituto Centrale Sostentamento Clero (ICSC) che è unico per tutta l Italia e ha sede a Roma. Il suo compito è quello di colmare la differenza tra la somma che in base ai punti spetta a ciascun sacerdote e la somma 32

34 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 33 Il sostentamento del clero già fornita dalle altre fonti (parrocchia, stipendio da insegnante, ecc). L ICSC provvede a questo suo compito di integrazione grazie alle offerte Insieme ai sacerdoti e alla quota di 8xmille che ogni anno i vescovi destinano al sostentamento del clero. All ICSC affluiscono anche i redditi dei beni amministrati dai singoli Istituti Diocesani Sostentamento Clero (IDSC). Questi beni facevano parte dei benefici aboliti dal sistema di derivazione concordataria. Ora sono di proprietà dei diversi IDSC, che trasmettono i loro redditi all ICSC, il quale li impiega per pagare le integrazioni ai sacerdoti. Come contribuisce ciascun fedele? Almeno in due modi: con le offerte in parrocchia; con le offerte Insieme ai sacerdoti versate all ICSC che le raccoglie a livello nazionale e le distribuisce ogni mese ai sacerdoti che hanno più bisogno, per garantire a tutti lo stesso sostegno al loro impegno pastorale. Si tratta in sostanza di due modalità che tengono conto delle due dimensioni del nostro impegno ecclesiale: la propria comunità locale e la comunione con la Chiesa intera. Cerchiamo di andare più in profondità per capire meglio il valore delle due modalità. Prima di tutto il livello parrocchiale. Infatti, dalle offerte raccolte durante la messa e destinate alla cassa parrocchiale, al parroco spetta ogni mese, come abbiamo visto, una quota nel 2012 pari a 7 centesimi (0,0723 euro) per ogni abitante della parrocchia (la quota capitaria): 1000 abitanti 72,30 euro, 2000 abitanti 144,60 euro. Questa cifra concorre a formare la remunerazione spettante ad ogni sacerdote in base al totale dei punti. Ma è evidente che se alla fine del mese, pagate tutte le spese (luce, acqua, telefono, fiori e via di seguito), nella cassa parrocchiale non rimane la somma corrispondente alla quota capitaria, il parroco ne rimane sprovvisto. Dunque è importante non far mancare il giusto apporto di offerte alla parrocchia, dato che non tutti i parrocchiani residenti partecipano di fatto alla vita della comunità. Inoltre il panorama delle parrocchie italiane è estremamente variegato: si pensi ad esempio che la metà di esse, circa 13mila, ha in media solo mille abitanti e quindi il parroco, se non esistesse il sistema, dovrebbe vivere con soli 72,30 euro al mese. Ci sono poi circa 5mila parrocchie 33

35 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 34 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica con in media 10mila abitanti, il cui parroco potrebbe vivere invece con 723,00 euro al mese. Qual è il rapporto tra le offerte per il clero destinate all ICSC e la remunerazione dei sacerdoti? Questo rapporto concretizza in pratica il secondo livello di cui si diceva prima. Le offerte inviate a Roma all ICSC, servono proprio a correggere questo dislivello. Esse, in sostanza, aumentano la disponibilità economica dell ICSC e consentono dunque di intervenire soprattutto a favore delle comunità più piccole e bisognose e dei sacerdoti che operano in esse. In che misura le offerte Insieme ai sacerdoti, l 8xmille e le altre offerte concorrono al fabbisogno complessivo del sostentamento del clero? Le offerte Insieme ai sacerdoti rappresentano il 3 per cento del fabbisogno complessivo. Non di meno sono importanti per equilibrare il sistema e per testimoniare l affetto verso i sacerdoti. Le altre voci sono: le remunerazioni proprie dei sacerdoti (19 per cento), apporto delle parrocchie e degli enti ecclesiastici (8 per cento), redditi degli IDSC (8 per cento) e la quota dell 8xmille (62 per cento). 34

36 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 35 5 Il sostegno economico alla Chiesa e le parrocchie Tutti i valori in gioco Quello che abbiamo detto nei capitoli precedenti conduce ad una conclusione. Quando si parla di 8xmille e offerte Insieme ai sacerdoti non bisogna commettere l errore di isolarli dal loro contesto vitale: che è quello della vita della Chiesa e, soprattutto, della vita concreta delle comunità ecclesiali, così come si svolge ordinariamente in parrocchia. Il sistema uscito dagli Accordi Concordatari del 1984 non vive, infatti, in un mondo a parte o, peggio ancora, in concorrenza con la vita quotidiana delle comunità ecclesiali. È anzi un innesto operato sul tronco secolare delle tradizionali forme di sostegno economico alla Chiesa. Un innesto studiato appositamente per far germogliare nuovi fermenti e nuove attività. Se, dunque, non si commette l errore di considerare 8xmille e offerte Insieme ai sacerdoti come forme parallele o addirittura alternative alle normali offerte, si può instaurare con la parrocchia un circolo virtuoso, che darà sicuramente un notevole apporto alla vita delle nostre comunità. In parrocchia si apprende il senso dell appartenenza alla Chiesa e della 35

37 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 36 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica comunione spinta fino alla condivisione dei beni. In parrocchia si impara a gestire le finanze comuni destinate a sostenere i propri sacerdoti e tutta l attività della comunità. In parrocchia, prevalentemente, è stata condotta in questi anni la sensibilizzazione sulle nuove forme di sostegno economico. E sulla parrocchia ricadono, in definitiva, gli effetti positivi dell 8xmille, impiegato per esempio nella costruzione di nuove chiese o nel restauro di quelle antiche, nell attività di formazione dei catechisti o a sostegno delle opere di carità gestite dalla comunità. Così come vi ritornano, grazie al sistema della perequazione di cui abbiamo parlato in precedenza, le offerte inviate all ICSC. Dalle parole ai fatti Proviamo a vedere un po più da vicino come questo fecondo rapporto può svolgersi e, in concreto, si svolge. Le attività di una parrocchia sono notoriamente molteplici. C è da promuovere il catechismo e l aiuto ai poveri, c è da provvedere alla liturgia e alle necessità dei vari settori di pastorale, occorre trovare le risorse per coprire le spese di telefono, luce, acqua, gas. C è da pensare alle attrezzature dell oratorio e all ordinaria o straordinaria manutenzione dell edificio sacro e delle sue pertinenze. Se si tratta di una chiesa con valore artistico, i costi crescono ancora di più e comunque bisogna tutelare adeguatamente le opere d arte dai danni del tempo e da eventuali furti. A livello diocesano non bisogna dimenticare le risorse necessarie per coordinare le diverse attività pastorali (giovani, famiglia, problemi sociali, sanità, cultura e via dicendo) e per provvedere alle crescenti necessità dei poveri. E infine c è l opera di sensibilizzazione sulle offerte destinate all ICSC e l 8xmille, che come abbiamo visto non sono in concorrenza con le offerte alla parrocchia. Al contrario, offrono l occasione per una catechesi più approfondita e concreta sulla comunione spinta fino alla condivisione dei beni e, soprattutto, contribuiscono a tenere presente un orizzonte più ampio di Chiesa: non più solo coincidente con la propria (piccola o grande) parrocchia, ma estesa alla diocesi, alla regione e in definitiva a tutta l Italia. 36

38 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 37 Il sostegno economico alla Chiesa e le parrocchie Come si può e si deve far fronte a tutti questi impegni? L esperienza di vita ecclesiale insegna che le possibilità sono sostanzialmente due. Quella di lasciar da solo il parroco ad occuparsene, contribuendo eventualmente con delle offerte periodiche. Oppure quella suggerita dal Concilio e dal nuovo sistema, che andiamo adesso ad esaminare più da vicino. I valori del sovvenire Ciò che il nuovo sistema da un lato presuppone (e dall altro, dove non c è, contribuisce a costruire) è una parrocchia dove tutti sanno qual è la remunerazione del parroco e contribuiscono attivamente ad assicurargliela; dove i fedeli danno con generosità e vengono informati dettagliatamente delle entrate e delle uscite; dove l attività pastorale può essere programmata in base a risorse più o meno certe. Una parrocchia, inoltre, dove in primavera tutti si mobilitano per la sensibilizzazione alla scelta dell 8xmille e nel corso dell anno si organizzano 37

39 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 38 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica momenti di raccolta delle offerte Insieme ai sacerdoti. Una comunità, insomma, che fa di corresponsabilità, partecipazione e trasparenza non vuote parole, ma concetti chiave della propria azione ecclesiale. Questi, tra l altro, sono proprio alcuni dei valori di fondo del sistema di sostegno economico che abbiamo delineato nei capitoli precedenti. I vescovi italiani lo hanno ribadito nella Lettera Sostenere la Chiesa per servire tutti scritta a 20 anni dal documento Sovvenire alle necessità della Chiesa. Alla base c è l identità di una Chiesa così si legge nella Lettera che vuole vivere e testimoniare la povertà evangelica, non perché rinuncia alle risorse materiali, ma perché non tiene nulla per sé e tutto rimette in circolazione, ridistribuendolo, moltiplicato a chi è nel bisogno. Primo fondamentale valore è dunque la comunione. Un dono e un impegno, per tenere lontani due opposti rischi. Da un lato intendere la Chiesa come un agenzia che eroga servizi, senza sentirsi corresponsabili della sua vita e della sua crescita. Dall altro identificarsi con la propria comunità e con il proprio gruppo senza maturare un senso di appartenenza ecclesiale più ampio. Il nuovo sistema, sottolinea la Lettera dei vescovi, raccogliendo e ridistribuendo le risorse a livello nazionale, ricorda al fedele che la porzione di Chiesa di cui egli fa quotidiana esperienza non è tutta la Chiesa: essa costituisce invece una realtà assai più ampia e articolata, di cui il fedele è ugualmente partecipe e corresponsabile. Di qui la chiamata alla corresponsabilità, secondo valore fondamentale. Nessuno nella Chiesa può dire: non mi riguarda. E ciò comporta, si legge ancora nella Lettera, da parte dei pastori, il superamento di quella mentalità clericale e accentratrice che tende a estromettere i laici dall elaborazione dei processi decisionali e dalla gestione dei beni e delle risorse. Nel contempo, esige da parte dei fedeli, in particolare dei laici, un deciso investimento dei propri talenti per il bene della comunità ecclesiale. Il documento, a tal proposito, sottolinea il ruolo delle strutture di partecipazione come il Consiglio per gli affari economici del quale parleremo tra breve. Corresponsabilità diventa perciò sinonimo di partecipazione. E di una 38

40 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 39 Il sostegno economico alla Chiesa e le parrocchie partecipazione estesa anche alla condivisione dei beni materiali e del denaro, guardando anzitutto a chi è nel bisogno. Detto in altri termini, non si svaluta il semplice e tradizionale gesto dell offerta manuale, fatta nella propria parrocchia o nella chiesa abitualmente frequentata. C è, però, l invito ad aprire lo sguardo anche alle esigenze della diocesi, di cui ogni comunità locale è cellula viva, e della Chiesa universale. La meta a cui tende il sistema è dunque l uguaglianza evangelica. Tanto più necessaria in quanto, come ricordano i vescovi, la Chiesa in Italia è presente in una pluralità di forme e di espressioni straordinarie per numero e varietà: ciò rende quasi inevitabile il divario tra chi è nell abbondanza di mezzi e chi fa fatica a reperire il minimo necessario. Ridurre o addirittura azzerare questo divario è uno di principi di fondo del sistema. C è, infine, sul piano ecclesiale, l obiettivo della trasparenza, ampiamente perseguito fin dall introduzione delle nuove norme e che consiste nel dare conto pubblicamente di come la Chiesa ha utilizzato le risorse economiche che le sono state affidate. Siamo fermamente intenzionati a continuare su questa linea afferma la Lettera cercando, se possibile, di essere ancora più precisi e dettagliati. Proprio la trasparenza fa comprendere che tutti questi valori hanno anche una ricaduta pubblica. Chi li mette in pratica contribuisce a rendere migliore il tessuto sociale, perché è nello stesso tempo un buon cristiano e un buon cittadino. E in effetti il sistema fa emergere il valore democratico del nostro Stato, che non enuncia solo i diritti, ma si preoccupa anche di rimuovere gli ostacoli di ordine economico-sociale, che potrebbero svuotarli di contenuto, impedendone l esercizio effettivo. La piccola ma effettiva sovranità popolare che si esercita ogni anno tramite l 8xmille si basa sul pluralismo culturale e sociale e favorisce non solo la partecipazione democratica, ma anche la cooperazione internazionale. Infine il sistema di derivazione concordataria fa spazio ai valori spirituali e morali, specie in una società che tende sempre più frequentemente a dimenticarli. Da questo punto di vista le regole che stiamo esaminando ricordano che il senso ultimo di tutto è sempre l uomo, con i suoi diritti e la sua 39

41 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 40 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica esigenza di giustizia e di solidarietà. Il Consiglio parrocchiale per gli affari economici Uno degli strumenti più validi per tradurre tutto questo in pratica è il CPAE, ovvero il Consiglio parrocchiale per gli affari economici (previsto tra l altro in forma obbligatoria per tutte le parrocchie). Il compito di questo organismo è quello di aiutare il parroco nell amministrazione dei beni della comunità, ferma restando comunque la responsabilità giuridica del parroco stesso. Tutte le attività che abbiamo sommariamente elencato trovano nel CPAE un notevole strumento di attuazione. Il meccanismo di funzionamento dovrebbe essere quello descritto dallo schema riportato nella pagina seguente.le esigenze della comunità, rappresentata nel disegno dal cerchio bianco, filtrate dal Consiglio pastorale (altro Consiglio consultivo che aiuta il parroco nel servizio alla comunità), vengono girate al CPAE. Questi ne verifica la fattibilità, prevede la spesa e ne dà notizia al Consiglio pastorale, che a sua volta ne informa la comunità. Parte allora la ricerca delle risorse e la realizzazione concreta del progetto. Toccherà poi al CPAE pubblicare i bilanci della parrocchia e promuovere una costante sensibilizzazione dei fedeli sulle necessità economiche della comunità, non dimenticando di armonizzarle con quelle dell intera Chiesa che è in Italia (8xmille e offerte Insieme ai sacerdoti). Quattro condizioni indispensabili Naturalmente tutto questo si verifica se: il CPAE è inteso veramente come strumento di servizio alla parrocchia (non è dunque suo compito aumentare il patrimonio della comunità a scapito dei fini propri dell azione pastorale); la scelta dei componenti è realizzata con oculatezza (si deve trattare in primo luogo di cristiani adulti nella fede e maturi sotto il profilo umano, oltre che di persone con competenze professionali specifiche rispetto al servizio che vanno a svolgere); i rapporti con il parroco sono impostati in maniera corretta (da parte di 40

42 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 41 Il sostegno economico alla Chiesa e le parrocchie Il CPAE all interno della Comunità Parroccchiale Consiglio Pastorale Verifiche di fattibilità Input Pastorali Consiglio Affari Economici Informazione alla Comunità Esigenze della Comunità Realizzazioni Pubblicazione Bilanci Tutto il Popolo di Dio quest ultimo concedendo la giusta fiducia ai laici e da parte dei laici ricordando che il parroco è pur sempre il responsabile e il CPAE è strumento e non fine dell azione pastorale); lo stile di lavoro è veramente ecclesiale e non aziendale (nelle società si contano le quote e le azioni, nelle democrazie vale la maggioranza dei voti, nel CPAE si decide in base al senso di comunione e corresponsabilità). Ma prima di tutto la formazione Potremmo dire, per concludere, che la nostra visita al sistema di sostegno economico alla Chiesa assomiglia al viaggio di chi risale un grande fiume. Eravamo partiti in un certo senso dalla foce, costituita dall 8xmille e dalle offerte Insieme ai sacerdoti. Avevamo visto che c era anche un terzo braccio di questo delta che non deve assolutamente essere dimenticato (le offerte libere che da sempre hanno sostenuto la Chiesa). Siamo risaliti fino a quell importante porto fluviale che è la parrocchia. Adesso andiamo alla sorgente che è la formazione. L esperienza fin qui accumulata, da quando il sistema ha preso a funzionare, ha 41

43 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 42 L Abc del sostegno economico alla Chiesa cattolica messo in rilievo un elemento fondamentale. Serve relativamente parlare di 8xmille e offerte Insieme ai sacerdoti se alle spalle non c è un educazione al sostegno economico alla Chiesa. E servirà relativamente anche quest opera educativa, se non è collocata nel contesto di una catechesi complessiva, svolta all interno di una comunità viva e operosa, e diretta a formare cristiani adulti nella fede, anche per quanto riguarda la capacità di contribuire ai bisogni della Chiesa. Il decalogo della trasparenza in parrocchia Approfondire i temi di questa catechesi richiederebbe ben altro spazio. Basterà, però, tenere a mente i concetti di corresponsabilità (che porta ciascuno dei fedeli a sentirsi impegnato a contribuire), partecipazione (che è la corresponsabilità messa in pratica, sia sotto il profilo del contributo economico, sia sotto quello della donazione del proprio tempo) e trasparenza, già richiamati in precedenza, per avere una buona bussola di orientamento. La trasparenza, in particolare, trova attuazione in dieci regole pratiche, che formano quasi una specie di decalogo e che devono guidare l impegno di quanti in parrocchia si occupano di risorse economiche. 1. Costituire e far funzionare effettivamente il Consiglio per gli affari economici 2. Rispettare le norme civili e fiscali 3. Intestare esattamente i beni (onde evitare che ciò che è della comunità finisca ai privati) 4. Destinare effettivamente le offerte allo scopo per cui sono state raccolte 5. Predisporre il bilancio preventivo all inizio dell anno 6. Predisporre il bilancio consuntivo alla fine dell anno 7. Tenere i libri delle entrate e delle uscite 8. Distinguere la cassa della comunità dalla cassa personale del parroco 9. Distinguere le offerte alla parrocchia dalle offerte personali al parroco 10. Conservare i documenti in un apposito archivio 42

44 Muolo4.qxp 16/09/ Pagina 43 Il sostegno economico alla Chiesa e le parrocchie Un corollario, che è in realtà la condizione base, si può aggiungere in conclusione. Non c è vera trasparenza senza la pubblicazione dei bilanci. È la conoscenza di come vengono impiegati i fondi che la generosità dei fedeli porta nelle casse parrocchiali a far crescere la corresponsabilità e a invogliare la partecipazione. Ed è in un simile clima che il discorso sulle offerte Insieme ai sacerdoti destinate all ICSC e sull 8xmille può essere compreso facilmente nel suo significato non alternativo, ma complementare alla generosità che alimenta la vita della parrocchia. Fino a portare perciò i frutti sperati. 43

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