Corso One Day 2011 di Dermatologia Plastica ISPLAD

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1 SALERNO 10 Settembre 2011 Grand Hotel Salerno Lungomare Clemente Tafuri, 1 PROGRAMMA SCIENTIFICO Aggiornato all 11 luglio 2011

2 INFORMAZIONI GENERA LI PROGRAMMA SCIENTIFICO Presidenza Onoraria del Corso Presidente del Corso Presidente Presidente Fondatore Segreteria scientifica Prof. F. Ayala Dr. L. Ligrone Dr. A. Romani Prof. A. Di Pietro Dr. F. Cusano Dr. L. Martora Dr. F. Musumeci Dr. G. Zenobio Segreteria Organizzativa - International-Italian Society of Plastic-Regenerative and Oncologic Dermatology Via Plinio, Milano Tel Fax organizzazione@isplad.org Sede del Corso Grand Hotel Salerno, Lungomare Clemente Tafuri n Salerno Legenda HOSPITALITY DESK E REGISTRAZIONE: Foyer della Sala Plenaria situata al piano terra SALA PLENARIA Sala Tafuri B - piano terra del Grand Hotel Salerno SALA ESPOSITIVA Sala Panoramica - primo piano del Grand Hotel Salerno Servizi di Ristorazione dalle ore alle ore coffee break presso la Sala Espositiva dalle ore alle ore lunch a buffet presso la Sala Espositiva Crediti Formativi (E.C.M) Il Corso è stato regolarmente accreditato presso la Commissione Nazionale per l Educazione Continua in Medicina (E.C.M.) del Ministero della Salute per un numero massimo di 150 partecipanti. Riferimento Crediti Evento n Crediti preassegnati: n 6 (sei). Al fine dell erogazione dei crediti è necessario seguire il 100% dell attività formativa. Discipline di riferimento che avranno diritto ai Crediti E.C.M.: e venereologia Chirurgia e Ricostruttiva Chirurgia Generale Le presenze effettive del corso saranno verificate mediante firma di presenza in entrata e uscita della giornata. È fondamentale riconsegnare all Hospitality Desk i questionari debitamente compilati e firmati, al termine del Corso. I questionari e le schede di valutazione E.C.M. sono disponibili all Hospitality Desk. Moderatori e Relatori Indipendentemente dai crediti attribuiti al Corso, i moderatori e i relatori hanno diritto, previa richiesta alla segreteria, a 2 crediti formativi per ogni ora di moderazione e/o di docenza. I moderatori e i relatori non possono conseguire i crediti formativi in qualità di discenti durante gli eventi ove effettuano attività di docenza. Attestati E.C.M. Gli attestati E.C.M. saranno inviati successivamente al termine del Corso, dopo il completamento delle procedure ministeriali previste. Attestato di partecipazione L attestato di partecipazione sarà rilasciato al termine dei lavori congressuali, presso l Hospitality Desk, a tutti i partecipanti regolarmente iscritti che ne faranno richiesta. Ore 8.00 Ore 8.45 Registrazione dei partecipanti Inizio dei lavori e saluto delle Autorità e dei Presidenti Prof. F. Ayala, Prof. A. Di Pietro, Dr. L. Ligrone e Dr. A. Romani SESSIONE 1 Lettura d apertura Ore 9.00 Aggiornamenti in tema di cellulite Dr.ssa M. Bucci La cellulite o pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (PEFS) può variare di grado: da leggera a severa, e nelle prime fasi è caratterizzata prevalentemente da edema. Nelle fasi iniziali, infatti, vi è un alterata permeabilità capillaro-venulare che costituisce il primo momento patogenetico legato all accumulo di liquidi travasati: il lipoedema. La presenza del lipoedema induce una reazione infiammatoria specifica e aspecifica che scatena tutta la sequela di alterazioni strutturali stromali caratterizzanti le varie fasi della PEFS. Gli stadi I e II della PEFS sono intimamente correlati e connessi nella loro evoluzione, modulati da molteplici fattori (familiari, fisici, ormonali, assunzione di contraccettivi, stile di vita, etc.) che, se non s interviene, possono progredire negli stadi III e IV. L uso di integratori alimentari può dare un valido contributo nel contrastare la cosiddetta ''cellulite'', ma deve accompagnarsi a un idoneo regime dietetico ipocalorico e bilanciato, a un adeguato livello di attività fisica, alla rimozione di comportamenti troppo sedentari; in una parola, è necessario seguire uno stile di vita sano. Analizzando i momenti fisiopatologici della PEFS, possiamo intuire quanto sia importante riuscire a intervenire precocemente magari utilizzando integratori contenenti principi attivi, in grado di contrastare l edema già nei primi stadi. È stato, infatti, recentemente condotto uno studio su 450 donne che ha evidenziato un netto miglioramento dei sintomi, dei segni clinici e termografici di cellulite, con particolare riguardo all edema, mediante l assunzione di un integratore alimentare contenente la frazione triterpenica di Centella asiatica e la bromelina. Tale associazione avrebbe un azione duplice e sinergica: il ripristino della funzionalità capillaro-venulare e l attività antiedemigena. I risultati del presente studio si prestano a riflessioni di ordine epidemiologico, patogenetico e terapeutico che saranno esposte e commentate. 2 3

3 SESSIONE 2 Ore 9.15 Acne: dalla terapia farmacologica alla dermatologia plastica Moderatori: Prof. F. Ayala, Dr. L. Ligrone e Prof. G. Monfrecola Management dell acne grave e resistente Prof. G. Monfrecola L acne è una malattia multifattoriale ad andamento cronico-recidivante tipica dell età adolescenziale ma che può presentarsi anche in epoche molto precoci dello sviluppo, (acne neonatorum e infantum). I dati epidemiologici mostrano una prevalenza molto variabile dal 44 a 94% in diversi studi, con picchi tra i 14 e i 17 anni nelle femmine e tra i 16 e 19 anni nei maschi. Le aree ricche di ghiandole sebacee, quali il viso e i distretti superiori del tronco, sono le sedi caratteristiche delle manifestazioni cliniche che possono assumere livelli di gravità molto variabile specie a causa dell entità del processo flogistico dell unità pilo sebacea. L infiammazione rappresenta decisamente il primum movens della catena di eventi patogenetici che determina la gravità della malattia, fino a forme persistenti e resistenti alle terapie convenzionali, quali l acne inversa, conglobata e fulminans con severe implicazioni di tipo psicologico e sistemico, con un serio rischio per la stessa vita del paziente. Ore 9.30 Acne e disendocrinopatie: l approccio diagnostico-terapeutico Prof. V. Bettoli La patogenesi dell acne è strettamente legata ad eventi connessi con la sfera ormonale. Non è un caso infatti che l acne possa essere presente alla nascita o nei primi 6 mesi di vita, momento in cui la secrezione sebacea, indotta da stimoli ormonali maschili, è molto elevata, oppure in fase prepuberale quando inizia la secrezione di androgeni deboli da parte delle surrenali. Non deve quindi sorprendere che l espressione massima di questa dermatosi si osservi in età adolescenziale quando la secrezione ormonale maschile raggiunge il suo apice. Tutto questo non significa comunque che l acne sia una disendocrinopatia nel vero senso della parola. Infatti, nella larga maggioranza dei casi, non è oggettivabile un alterazione strutturale degli organi preposti alla secrezione ormonale, né con accertamenti laboratoristici né con indagini strumentali. Il rapporto tra acne e ormoni, in pazienti soggetti a manifestare tale dermatosi, appare essere sostenuto da una spiccata sensibilità recettoriale a livello delle strutture anatomiche nelle quali si estrinseca la patologia stessa, vedi il follicolo pilo sebaceo. Ciò non esclude che in alcuni casi sia invece presente una reale alterazione ormonale, sostenuta da elevati livelli ematici di ormoni androgeni. La situazione che più di frequente ci si trova ad affrontare, nelle pazienti di sesso femminile, è la Sindrome dell ovaio policistico (segni clinici e/o laboratoristici di iperandrogenismo, oligo-anovularietà e segni ecografici di policistosi ovarica). Più di rado si osservano deficit enzimatici, quali quello 21-beta idrossilasi, o iperplasie benigne o maligne di organi androgeno-secernenti. Quando sono presenti segni e sintomi clinici riferibili a tali condizioni patologiche è giustificato ricorrere ad accertamenti specifici. La terapia ormonale trova indicazione sia in casi di acne privi di alterazioni organiche oggettivabili che in casi associati a reali patologie ormonali. Tra le varie terapie disponibili le associazioni di estrogeni e progestinici, quali il ciproterone acetato ed il drospirenone, preferibili rispetto agli altri progestinici per il loro effetto antiandrogeno, sono le più frequentemente utilizzate. Lo spironolattone, la flutamide ed i cortisonici per via sistemica vengono utilizzati più di rado ed in casi selezionati. Ore 9.45 Trattamenti dermoplastici per gli esiti cicatriziali Prof.ssa G. Fabbrocini, Dr.ssa O. Rescigno Il Peeling chimico è una procedura usata per il miglioramento cosmetico della pelle o per il trattamento di alcuni disturbi della pelle. L'agente chimico esfoliante è applicata sulla pelle per distruggere porzioni di epidermide e / o derma con conseguente rigenerazione e ringiovanimento dei tessuti. I Peeling chimici sono divisi in 4 categorie a seconda della profondità di azione: 1. Molto superficiale: azione sullo strato corneo; 2. Superficiali: azione su parte o tutta l'epidermide; 3. Medium: azione sull 'epidermide e parte o tutto il derma papillare; 4. Deep: azione sull 'epidermide e derma papillare, che si estende nel derma reticolare. I più utilizzati sono gli alfa idrossi acidi come l'acido glicolico, o i beta idrossi acidi come l'acido salicilico. Le indicazioni cliniche principali sono discromie (efelidi, lentigo simplex, lentigo senili, melasma, iperpigmentazione e post-infiammatorie), rughe, cicatrici da acne e invecchiamento cutaneo. L'efficacia del peeling chimico dipende soprattutto dalla profondità delle lesioni istologiche. Il peeling chimico come modalità terapeutica per l'acne ha molti vantaggi come la possibilità di individuare i fattori patogenetici, nonché per il trattamento di alcune delle lesioni esistenti, un azione eccellente per lesioni quali comedoni, papule, pustole ed inoltre accelera i tempi di ripristino della pelle alla normalità. La combinazione di diversi composti è una innovazione nel campo del peeling chimico. Ore Terapie strumentali: laser Erb:YAG negli esiti cicatriziali Dr. L. Ligrone La cicatrizzazione cutanea è un fenomeno complesso con il quale la pelle tenta di riparare se stessa dopo un insulto di diversa natura, sia esso esogeno (taglio chirurgico, ferita con lacerazione della cute, patomimie, tatuaggio, ustione, vaccinazione etc.) che endogeno (infezioni batteriche, micotiche e virali che implichino fenomeni infiammatori e/o ascessuali), con lo scopo di ripristinare le sue funzioni originarie e il suo aspetto precedente. E un complesso processo biologico che vede coinvolte tutte le componenti cellulari: cheratinociti, dendrociti, miofibroblasti, fibroblasti, fattori di crescita, proteine etc., con attivazione di alcuni processi biologici fondamentali quali la chemiotassi, la neoangiogenesi, la sintesi della matrice extracellulare e il rimodellamento del tessuto cicatriziale.1 L acne volgare è un processo infettivo infiammatorio con alta incidenza nella popolazione giovanile mondiale, complicato da caratteri di cronicità2. Proprio nella sua componente flogistica annessiale, si identifica il primum movens che esita in un processo difettoso di riparazione tessutale3 con la comparsa di cicatrici postacneiche con peculiari caratteristiche e variabili gradi di gravità fino ad aspetti francamente atrofici, ipetrofici e/o cheloidei. A supporto del dermatologo nella gestione degli esiti cicatrici, che anche nell acne possono assumere un carattere permanente, accanto ai presidi farmacologici e cosmetici, sono state sviluppate negli ultimi anni metodiche chirurgiche e strumentali molto meglio tollerate dal paziente rispetto alla tradizionale dermoabrasione, radioterapia e peeling chimici e più efficaci della crioterapia, in grado di offrire delle risposte apprezzabili anche nei casi più impegnativi. Tra le più recenti accanto alla chirurgia escissionale con metodiche dedicate, si ritrovano la tecnica Trilix e del Needling, i laser sub-ablativi frazionati e gli ablativi Erb: YAG e CO2 di ultima generazione in grado di fornire ai pazienti un approccio terapeutico efficace ma soprattutto poco invasivo e con limitati tempi di recupero post-operatorio. Ore

4 SESSIONE 4 Comunicazioni libere Ore La in Ospedali a gestione mista pubblica-privata Dr. M. Puviani Da pochi anni una sinergia tra pubblico e privato ha consentito di risollevare le sorti di alcune realtà Ospedaliere pubbliche. In diverse regioni la voglia di un partenariato è stata recepita in tempi e soprattutto in modi diversi, studiati a misura delle realtà geografiche e socio economiche in cui si trova il presidio ospedaliero investito da un innovativo concetto di fare Sanità. Anche la, ovviamente, è stata coinvolta in taluni Ospedali da un nuovo modo di concepire il rapporto tra Direzione Sanitaria-Amministrativa e Dermatologo. Il relatore racconta lo sviluppo e i progetti di un gruppo di Dermatologi privati integrati nel Sistema Sanitario Nazionale e spiega quali sono i vantaggi, gli obblighi e i compromessi di un metodo di lavoro sottoposto ad un giudizio economico oltre che di qualità. SESSIONE 5 Rosacea: dalla terapia farmacologica alla dermatologia plastica Moderatori: Dr. V. Battarra, Dr. L. Martora SESSIONE 3 Tricologia: defluvium ed alopecia areata Moderatori: Dr. L. Boccia, Prof. A. Rebora Ore Aspetti diagnostici e terapeutici nel management della alopecia androgenetica Prof. A. Rebora La gestione del paziente che perde i capelli non è facile, soprattutto richiede tempo e pazienza. Poiché, come in tutte le malattie, il successo della terapia dipende dalla correttezza della diagnosi, il dermatologo deve evitare soprattutto di ricorrere alla comoda e sbrigativa diagnosi di alopecia androgenetica. Verrà discussa la diagnosi differenziale tra alopecia androgenetica e telogen effluvium con un riguardo per l alopecia arata incognita che recentemente ha riscosso qualche nuovo interesse. Saranno date anche informazioni terapeutiche delle varie forme. Ore Integratori e capelli Dr.ssa S. Cacciapuoti, Prof.ssa G. Fabbrocini Le alopecie sono un vasto gruppo di patologie ad eziopatogenesi multifattoriale. Alcune di esse risentono marcatamente di fattori ambientali, psichici e nutrizionali (telogen effluvium). Negli ultimi anni la diffusione di abitudini dietetiche troppo rigide e mal equilibrate, specialmente nelle donne, ha contribuito all aumento delle alopecie e delle ipotrichie. E noto che esiste un diretto rapporto fra stato nutrizionale e sintesi delle cheratine dei peli e delle unghie. Una dieta inappropriata e stati carenziali, specie qualitativi, possono provocare un effluvium o contribuire ad aggravare un defluvim già in atto. Da qui l importanza di sopperire con ausili farmacologici a carenze nutrizionali, che abbiano ripercussioni sia quantitative che qualitative sulle strutture annessiali (capelli e unghie). Un approfondita conoscenza dei vari integratori attualmente disponibili e delle loro caratteristiche e indicazioni è fondamentale per il dermatologo che voglia fare della tricologia una scienza, al fine di ottimizzare l approccio al paziente con alopecia. Ore Ore Coffee Break nell area espositiva Ore Le diverse facce della rosacea Dr. V. Battarra La rosacea è una dermatosi del viso ed è capace di trasfigurare con gravi inestetismi il volto, una trasformazione che porta il paziente a cambiare faccia a seconda della fase della malattia. Le diverse facce della rosacea sono la conseguenza di questa patologia a carattere infiammatorio, ad andamento cronico-recidivante con periodi di remissione che si alternano a fasi di acuzie. La patogenesi non è ancora ben definita, anche se sembra che il demodex folliculorum possa giocare un ruolo centrale in alcuni casi selezionati. Interessa maggiormente gli adulti dopo i 30 anni, fototipi chiari e riconosce un etiologia multifattoriale, ove un intreccio di fattori genetici ed ambientali quali esposizione solare, cibi caldi e speziati, alcool e stress sembrano giocare un ruolo chiave. La diagnosi si fonda sulla presenza di caratteristiche cliniche primarie (flushing, eritema fisso, papulo-pustole, teleangectasie) e secondarie (bruciore, placche, secchezza, edema e manifestazioni oculari), che, combinandosi in modo variegato, danno origine ai quattro sottotipi clinici di rosacea: eritematoteleangectasica, papulo-pustolosa, fimatosa e oculare. La terapia si basa su una corretta profilassi (protezione solare, riduzione dell introito di alcool e cibi caldi e speziati e limitazione lo stress) e su terapie farmacologiche, topiche o sistemiche. I farmaci topici indicati dalla FDA per il trattamento della rosacea sono la sulfacetamide sodica e zolfo, il metronidazolo e l acido azelaico, mentre le tetracicline e in particolar modo la doxiciclina rappresentano il trattamento sistemico di prima scelta. Nuove e promettenti molecole per uso topico e sistemico sono in fase di studio, mentre i laser (Luce Pulsata Intensa, Nd:Yag 1064 nm ecc.) rappresentano anche una valida chance terapeutica nel trattamento della componente estetica della rosacea (eritema fisso e teleangetasie). Ore Terapia dermoplastica Dr.ssa E. Perosino La luce intensa pulsata è una sorgente multicromatica, non coerente con emissione di uno spettro di luce con lunghezza d onda che va da 515 a 1200 nm, proprio per la sua versatilità legata alla scelta della lunghezza d onda adeguata alla patologia, si possono trattare problematiche differenti con target vascolari il cui cromoforo è l emoglobina e la desossiemoglobina, pigmentari il cui cromoforo è la melanina e target cellulari il cui target è il fibroblasti per ottenere grazie al suo riscaldamento e alla produzione di citokine un miglioramento della texture e del tightening cutaneo con rimodellamento del collagene dermico. Molte sono le applicazioni dell IPL dalle alterazioni teleangectasiche del volto alle lesioni pigmentarie al trattamento di alcune patologie quali l acne e la rosacea. 6 7

5 Ore Terapie strumentali: laser e luce pulsata Dr. L. Martora La rosacea è un affezione cutanea alquanto frequente e dal grande impatto sociale, in quanto il paziente giunge alla visita spinto per l appunto dal pregiudizio estetico. Le terapie finora adottate hanno dato scarsi risultati e non hanno soddisfatto le esigenze estetiche del paziente. Scopo del lavoro è quello di dimostrare che, oggi come oggi, è possibile con l utilizzo di laser vascolari (Ktp e Nd- Yag) e luce pulsata, dare la risoluzione del problema al paziente e permettergli così il reinserimento ottimale nella vita sociale e di relazione. Ore SESSIONE 6 Invecchiamento: il dermatologo protagonista Moderatori: Dr. B. Brunetti, Prof. M. Delfino Ore Skin Cancers News Prof. M. Delfino, Dr. M. Scalvenzi I tumori della pelle, dal carcinoma basocellulare al melanoma passando per i linfomi cutanei, sono in continuo aumento e tutti gli sforzi sono orientati alla ricerca di nuove tecniche diagnostiche e di nuove terapie. Verrà fatto un breve escursus sulle ultime novità in tema di diagnostica non invasiva e sulle terapie innovative. Ore La strategia omica Dr.ssa M. Bucci Le variazioni nel regime alimentare avvenute nel corso degli anni, hanno comportato un aumento significativo del consumo di acidi grassi saturi e di acidi grassi polinsaturi (PUFA) omega-6 con una concomitante riduzione dell'apporto di PUFA omega-3. Nella tipica dieta occidentale il consumo di PUFA omega-6 è venti volte quello di PUFA omega-3, fattore che contribuisce a un maggiore rilascio di metaboliti pro-infiammatori dell'acido arachidonico. Numerose evidenze scientifiche indicano che le modificazioni dietetiche possono influenzare l invecchiamento, la gravità delle patologie dermatologiche e ridurne la prevalenza e l'incidenza. La funzione cutanea, infatti, é strettamente correlata alla funzionalità della membrana cellulare ovvero, a livello molecolare, alla composizione dei fosfolipidi e degli acidi grassi che influenzano la permeabilità e la fluidità delle membrane. Analizzando, mediante lipidomica, gli acidi grassi presenti nei fosfolipidi di membrana e il bilanciamento tra le componenti sature ed insature, é possibile fotografare lo stato di un soggetto nel contesto di diversi fattori influenti (metabolismo, familiarità, stress, dieta, ecc.). Con tale metodica diagnostica molecolare sono stati individuati i profili lipidomici per l invecchiamento cutaneo, la psoriasi, la dermatite atopica, la dermatite seborroica, etc. Attraverso questi profili é possibile individuare sia la condizione di squilibrio della membrana in base al tipo di acido grasso trovato in eccesso o in difetto, sia il possibile scompenso tra le diverse famiglie di acidi grassi (saturi vs. monoinsaturi, omega-6 vs. omega-3). Si è visto, per esempio, che il profilo lipidomico dell invecchiamento presenta costantemente un eccesso di acidi grassi saturi (SFA), di acido linoleico e di acido arachidonico; un deficit, invece, di acidi grassi monoinsaturi (MUFA). In particolare, tale profilo lipidomico è caratterizzato dall aumento degli acidi grassi TRANS. Tali acidi grassi sono molecole non naturali, che aumentano in condizioni di stress radicalico. La quantità degli isomeri TRANS e la loro presenza nella membrana cellulare segnala, infatti, una trasformazione delle strutture lipidiche insature dovuta ad un attacco dei radicali liberi che consiste nella conversione della naturale geometria cis nella struttura isomerica non naturale, detta trans. Questa conversione determina la perdita del ripiegamento caratteristico dei lipidi insaturi, con conseguenze sull assetto della membrana cellulare e sulle sue interazioni. Data la correlazione sempre più forte tra invecchiamento e deterioramento di biomolecole, la necessità di combattere lo stress radicalico e di colmare i deficit di vitamine, proteine e lipidi, si è sviluppata la nutraceutica mirata. Si tratta di un integrazione alimentare personalizzata sulla base dello studio ossidativo personale che interviene sulle alterazioni specifiche di ciascuna persona. In base alla normativa della Comunità Europea che riguarda i claim salutistici degli integratori alimentari e cibi funzionali attiva dal Luglio 2007 (EU Regulation N. 1924/2006), l integrazione nutraceutica di acidi grassi deve tener conto di alcuni importanti fattori: la scelta dei componenti che deve essere eseguita alla luce delle acquisizioni scientifiche ottenute mediante esperimenti significativi; la biodisponibilità dei composti polinsaturi utilizzati che devono essere associati a protezione antiossidante, per evitarne la degradazione in vivo, e a molecole o cofattori che ne favoriscono la trasformazione a fosfolipidi con relativa incorporazione nella membrana cellulare. Un protocollo può essere ottenuto applicabile alle diverse patologie dermatologiche e basato sulla compensazione dello sbilanciamento riscontrato nelle membrane, utilizzando un intervento nutraceutico mirato. Ore I Tumori della pelle: l approccio chirurgico di base Dr. A. Di Bartolomeo I tumori della pelle interessano prevalentemente gli anziani, soprattutto soggetti che hanno lavorato all aperto. Nell ambito dei tumori della pelle, il melanoma è senz altro il più grave, per la possibilità di diffondere a distanza, ovvero in altri organi, mentre il basilioma è il più frequente; quest ultimo è, in assoluto, il tumore più frequente dopo i 50 anni. La sintomatologia dei tumori della pelle è molto scarsa ed anche l obiettività cutanea è spesso ingannevole, per cui è importante sensibilizzare i medici di base e la popolazione sull importanza di questa patologia. La terapia di elezione è la rimozione chirurgica, alla quale deve seguire l esame istologico. L asportazione deve essere sempre molto ampia. La riparazione della breccia chirurgica può richiedere l allestimento di lembi e/o innesti. Il dermatologo deve avere le competenze necessarie per eseguire tali interventi, fattibili in anestesia locale. Ore Soluzioni chirurgiche avanzate Dr. D. D Angelo I tumori cutanei rappresentano circa il 10-15% di tutte le neoplasie che colpiscono l'uomo e sono responsabili di circa l'1.6% dei decessi. Tale tipo di patologia, nonostante presenti ancora un picco di incidenza compreso tra i 60 e gli 80 anni, negli ultimi anni ha registrato un aumento dei casi in cui ad essere colpi sono soggetti relativamente o decisamente giovani. Dal punto di vista istologico, le lesioni cutanee maligne sono costituite nel 85% dei casi dai Carcinomi Basocellulari, mentre i Carcinomi Spinocellulari costituiscono il 13%, il Melanoma Maligno l 1,5% ed i tumori rari (sarcomi in prevalenza) occupano circa lo 0,5% delle casistiche. Circa la distribuzione dei tumori cutanei, gli epiteliomi (baso e spinocellulari) si sviluppano per circa il 90% in aree fotoesposte quali fronte, naso, zigomi, regione auricolare e periorbitaria. Tale percentuale sale a circa il 100% dei casi riguardo al cheratoacantoma. I Melanomi sembrano risentire di meno dell'effetto delle radiazioni attiniche in quanto la maggior parte di queste lesioni vengono riscontrate in aree coperte: tronco ed arti inferiori. La terapia chirurgica di tali lesioni, ad oggi, rappresenta il trattamento di prima scelta per tutte le lesioni giudicate guaribili. Essa comprende un tempo demolitivo ed uno ricostruttivo. 8 9

6 La scelta terapeutica è condizionatada tre fattori (istologia, dimensioni e sede) e deveadeguarsi ad alcuni principi fondamentali: 1-Radicalità oncologica: l asportazione delle lesioni deve essere sempre sufficientemente ampia in modo da evitare le recidive locali. 2-Ripristino della funzionalità: la ricostruzione deve essere effettuata mirando innanzitutto al ripristino della funzionale della parte e/o apparato trattato. Essa va effettuata anche cercando di ricostituire tutti i componenti tissutali sacrificati nell asportazione. 3-Ripristino morfologico: la ricostruzione deve tendere al ripristino non solo delle forme ma anche della consistenza e del colore dei distretti oggetto della demolizione. Anche per questo scopo è importante che la ricostruzione tenda a reintegrare tutti i tessuti rimossi. Ne risulta che, escluse le lesioni che possono venir trattate in maniera più o meno conservativa, in molti casi l operatore si trova in situazioni in cui è necessario ricorrere a tecniche chirurgiche più complesse. Tali metodiche, da noi definite avanzate, permettono di attenersi al meglio ai principi precedentemente ricordati. Ore Ore Lunch a buffet nell area espositiva SESSIONE 7 Dalla bibliografia dermatologia plastica: filler news Moderatori: Prof. A. Di Pietro, Dr.ssa D. Postiglione Ore Nuove molecole ed associazioni al vaglio: materiali e metodi Dr. A. Romani Nel panorama sempre più ampio dei prodotti iniettivi destinati alla correzione delle rughe, dei solchi e delle depressioni del volto, nonché all aumento dei volumi, prendiamo in considerazione alcune novità che ci sembrano interessanti. Accanto a filler a base di acido jaluronico molto innovativi, si enunciano le proprietà e le possibilità d impiego di principi attivi diversi, sempre completamente riassorbibili, quali il fosfato tricalcico e l idrossiapatite. Si prendono in considerazione le fondamentali caratteristiche che contraddistinguono le varie sostanze, nell intento di offrire al dermatologo una chiave interpretativa oltre che del grado di sicurezza del prodotto, della sua utilità specifica nel caso da trattare (in considerazione del tipo di inestetismo da correggere, del grado di intensità, del tipo di pelle, della sede, di combinazione con altri trattamenti ) Ore Nuove tecniche di impianto Dr. G. Izzo Dopo una breve panoramica sui fillers attualmente a disposizione del dermatologo, l autore passa in rassegna le tecniche d impianto vecchie e nuove, con particolare riguardo all utilizzo delle agocannule. Nella relazione sono previsti alcuni brevi filmati illustranti le tecniche. Ore Profili di sicurezza Dr.ssa A. Malasoma L utilizzo di sostanze iniettive con finalità riempitive denominate filler sono assoggettate alla legislazione italiana ed europea dei cosìdetti dispositivi medici o medical device, questa situazione pone delle problematiche di sicurezza in quanto le sostanze iniettate non essendo considerate farmaci non vengono sottoposte all iter ministeriale di sperimentazione nelle varie fasi previste dalla legge. Verranno esaminati i dettagli della legge e dei successivi decreti e le implicazioni pratiche derivanti dalla mancanza di farmacovigilanza. La correzione di rughe superficiali e profonde, di solchi e di cicatrici ipotrofiche è una richiesta sempre crescente in ambito dermatologico ed è basata prevalentemente sull utilizzo di filler di varia natura chimica. I dermatologi considerano pertanto queste sostanze come grandi amici cui fare riferimento per risolvere i suddetti inestetismi in tempi brevi, mediante tecniche iniettive abbastanza semplici e con costi quasi sempre accettabili da parte del paziente. Ma a volte, anche questi grandi amici possono creare qualche problema, talora risolvibile talaltra meno, riducendo drasticamente le ore di riposo notturno (e non solo) del bravo dermatologo che tanto si era fidato di loro. In coda ad una carrellata di immagini che mostrano le più frequenti lesioni derivanti dall uso di filler non riassorbibili, due casi clinici che devono far riflettere. Ore SESSIONE 8 Alta tecnologia news Moderatori: Dr. I. Luppino, Dr. F. Musumeci Ore Strategie combinate: cosmetici biomimetici e hightech Dr.ssa M. Bucci Il prodotto cosmetico o, più propriamente il cosmeceutico, è stato considerato per tanto tempo il protagonista incontrastato della gestione dell aging cutaneo, uso confermato dagli studi sempre più approfonditi della fisiopatologia dell invecchiamento biologico e fotomediato. Dalla fine degli anni 90 il progressivo emergere e affermarsi delle nuove tecnologie e l elaborazione di formulazioni cosmetiche contenenti nuove molecole attive, ha portato alla realizzazione di cosmetici sempre più innovativi rispetto a quelli tradizionali. E la nuova cosmesi mimetica, cioè in grado di simulare azioni proprie di altri sistemi di trattamento come quella della tossina botulinica, di un filler, di un campo bioelettrico naturale oppure di un laser dermatologico. È indicata come cosmesi high-tech, cioè costituita da prodotti ad alta tecnologia studiati per offrire risultati sempre più efficaci e mirati. Abbiamo, per esempio, a disposizione cosmetici formulati con micropeptidi di sintesi altamente specifici, denominati peptidi biomimetici. Tali peptidi sono stati sviluppati con la potenziale attività di regolare importanti processi biologici, spesso correlati all invecchiamento cutaneo, quali, i fattori regolatori di crescita, proliferazione e differenziazione cellulare, espressione di geni, ecc. In definitiva il cosmetico high-tech assicura la migliore risposta della cute al trattamento prescelto e minimizza i potenziali rischi insiti nella sua applicazione, con soddisfazione reciproca dello specialista e del paziente. Ore IPL e laser non ablativi Dr.ssa E. Perosino Il concetto fondamentale e che ha rivoluzionato l uso dei laser in dermatologia è il principio della fototermolisi selettiva, cioè la possibilità di distruggere definiti target pigmentari e vascolari chiamati cromofori con il totale risparmio delle strutture circostanti. Questo è possibile conoscendo e sfruttando particolari proprietà fisiche delle tecnologie laser e di luce pulsata. Molto utilizzate oggi nel ringiovanimento cutaneo dove per fotoringiovanimento non ablativo, intendiamo quell insieme di metodiche non chirurgiche che concorrono a correggere quegli ine

7 cola di ossigeno viene eccitata dall energia liberata dalla reazione fotochimica tra luce e fotosensibilizzante si formano i ROS cioè l ossigeno singoletto, l anione superossido e il perossido d ossigeno. Queste forme di ossigeno sono tossiche per la cellula in cui si sono sviluppate e la cellula muore per un meccanismo di morte cellulare programmata o apoptosi. Questa metodica è stata introdotta in Italia verso la fine degli anni novanta e, seppur inizialmente in un clima di scetticismo generale, si è lentamente diffusa a macchia d olio coinvolgendo oramai praticamente qualunque dermatologo voglia avere, in ospedale o nel proprio ambulatorio privato, un arma in più contro alcune affezioni cutanee. Recentemente lo spettro delle malattie responsive alla terapia si è esteso anche a patologie a carattere infiammatorio, infettivo e tumorali HPV-indotte. Nella comunicazione documentate le indicazioni dermatologiche praticabili nel proprio ambulatorio. Ore SESSIONE 9 Tossina botulinica Moderatori: Dr. F. Cusano, Dr. A. Romani Ore Tossina botulina: indicazioni ed effetti collaterali Dr.ssa E. Perosino stetismi del volto correlati al crono e al fotoinvecchiamento. Questi sono riassumibili in alterazioni vascolari, pigmentarie e distrofiche ed in alterazioni del tono e della elasticità cutanea. Gli obiettivi finali del fotoringiovanimento sono quindi quelli di eliminare gli inestetismi vascolari e pigmentari citati e di agire sulla componente cellulare del derma, che mediante shock termico, viene stimolata a produrre una maggiore quantità di collagene, acido jaluronico ed elastina. Il trattamento sfrutta il principio della fototermolisi selettiva, consentendo, grazie alle peculiari caratteristiche dei sistemi IPL, l utilizzo di sequenze di impulsi opportunamente modulati nel tempo di emissione, nel numero e nell energia emessa e naturalmente l opportunità della scelta di una o più lunghezze d onda per ogni singolo trattamento. Al fine di ottenere il migliore risultato possibile vengono inoltre attuati protocolli dermocosmetologici domiciliari e non, che consentono alla pelle di rispondere allo stimolo termico in maniera più rapida ed efficace. Ore Laser frazionati Dr. I. Luppino I comuni trattamenti utilizzati nella gestione del fotoringiovanimento si avvalgono da qualche anno dell'alta tecnologia. Il Laser skin resurfacing ( LSR ) è diventato un componente importante del rinnovamento estetico cutaneo, con vantaggi legati alla riproducibilità e alla possibilità di controllare, con precisione, la profondità di esercizio. I risultati apprezzabili dei laser ablativi ( CO2 ed Ebium:YAG) sono, però, affievoliti dalla complessiva valutazione dal riscontro clinico di una notevole abrasione cutanea, eritema ed edema prolungati e rischi di ipopigmentazione ritardata permanente. Per tale considerazione sono stati immessi sul mercato e, successivamente utilizzati, strumenti ablativi e non, che sfruttano il frazionamento dell'impulso laser. Questo al fine di favorire un miglior controllo manuale, una migliore resa cosmetica, un più leggero impatto cosmetologico con conseguente ripristino più veloce del normale assetto cutaneo. La possibilità di intervenire, attraverso il puntiforme e colonnare invio di fotoni laser su porzioni più o meno profonde del tessuto garantiscono un buon controllo del rimodellamento collagenico e un veloce down-time. Viene presa in considerazione la tecnica di intervento laser frazionato con CO2 UP non tralasciando i potenziali effetti collaterali che ne possono derivare. La Tossina Botulinica (TB) è ampliamente usata in tutto il mondo. Sono milioni le persone trattate ad oggi con la TB sia per motivi medici che per indicazioni estetiche. E un farmaco con una finestra terapeutica piuttosto ampia, facile da utilizzare e con una frequenza di effetti collaterali non alta. Bisogna però ricordare che essendo una proteina si può rischiare lo shock anafilattico. E segnalato come un evento raro, 1 caso su trattamenti, ma è meglio essere attrezzati per una eventualità del genere con cortisonici iniettabili ed adrenalina. Altre segnalazioni interessanti riguardano le debolezze muscolari, rese note con una newsletter dalla AIFA a tutti i medici. Anche queste sono eventualità molto rare, più tipiche del pazienti neurologico dove le dosi utilizzate sono più alte. Gli effetti collaterali più reclamizzati, anche dai mass media, sono in realtà molto meno gravi e riguardano principalmente errori di esecuzione e comportamenti errati da parte del paziente dopo il trattamento. Sono effetti completamente reversibili che creano un momentaneo disagio al paziente, ma con completa restitutio ad integrum. Ore SESSIONE 10 Ore Ore Questionario E.C.M. Consegna Questionario E.C.M. Dr. L. Ligrone, Dr. A. Romani Termine dei lavori Ore La terapia fotodinamica nella pratica quotidiana ambulatoriale Dr. L. Mavilia La Terapia Fotodinamica (PDT) è una innovativa forma di trattamento non chirurgico applicabile in alle precancerosi e ai tumori non melanoma di cute e mucose. Dal punto di vista biologico il meccanismo è legato ad una reazione fotodinamica che è un processo chimico mediato dalla luce (processo fotochimico) e che prevede l assorbimento della luce da parte di una sostanza fotosensibile e la successiva formazione di ossigeno nella forma reattiva (Specie Reattive di Ossigeno o ROS). I ROS sono in grado di distruggere la cellula nella quale si sono formati. In altre parole l ossigeno è presente in tutte le cellule in forma non tossica ma quando la mole

8 Si ringraziano per il contributo scientifico: Prof. Fabio Ayala, Dermatologo - Direttore della Cattedra di Università di Napoli Federico II Dr. Vincenzo Battarra, Dermatologo - Dermo-oncologia Ospedale Civile S. Anna e S. Sebastiano Caserta Dr. Vincenzo Bettoli, Dermatologo - Dirigente Medico I Livello presso la Clinica Dermatologica Università di Ferrara Dr. Luigi Boccia, Dermatologo - Ospedale Civile S. Anna e S. Sebastiano Caserta Dr. Bruno Brunetti, Dermatologo - Ospedale S. Maria della Speranza - Battipaglia (SA) Dr.ssa Maria Bucci, Dermatologo - Libero Professionista Milano Dr.ssa Sara Cacciapuoti, Dermatologo - Specializzanda presso la Sezione di Clinica, Allergologica e Venereologia Università di Napoli Federico II Dr. Francesco Cusano, Dermatologo - Direttore della UOC di dell AO Rummo di Benevento Dr. Dario D Angelo, Chirurgo plastico - Dirigente primo livello chirurgia plastica-centroustioni Ospedale Cardarelli di Napoli Prof. Mario Delfino, Dermatologo - Professore Associato di Università di Napoli Federico II Dr. Antonio Di Bartolomeo, Dermatologo - Specialista Ambulatoriale ASL/SA Prof. Antonino Di Pietro, Dermatologo - Direttore Dipartimento di Ospedale di Inzago (MI) Prof.ssa Gabriella Fabbrocini, Dermatologo - Professore Associato di Università di Napoli Federico II Dr. Giuseppe Izzo, Dermatologo - Libero Professionista Napoli Dr. Luigi Ligrone, Dermatologo - Ospedale Santa Maria della Speranza - Battipaglia (SA) Dr. Ivano Luppino, Dermatologo - Libero Professionista Catania e Milano Dr.ssa Alda Malasoma, Dermatologo - Libero Professionista Pisa Dr. Lorenzo Martora, Dermatologo - Specialista ambulatoriale ASL/SA Dr. Luciano Mavilia, Dermatologo - Libero Professionista Messina Prof. Giuseppe Monfrecola, Dermatologo - Professore di Università di Napoli Federico II Dr. Francesco Musumeci, Dermatologo - Ospedale S. Maria della Speranza - Battipaglia (SA) Dr.ssa Elisabetta Perosino, Dermatologo - Libero Professionista Roma Dr.ssa Daniela Postiglione, Dermatologo - Specialista ambulatoriale ASL/SA Salerno Dr. Mario Puviani, Dermatologo - Ospedale di Sassuolo (MO) Prof. Alfredo Rebora, Dermatologo - Professore di Università di Genova Dr.ssa Orsola Rescigno, Dermatologo - Libero Professionista Napoli Dr. Andrea Romani, Dermatologo - Libero Professionista in Montecatini Terme (PT) - Presidente Dr. Massimiliano Scalvenzi, Dermatologo - Professore Aggregato Università di Napoli Federico II Si ringraziano per aver contribuito alla realizzazione dell evento scientifico: Almirall Avantgarde Bioderma General Topics Istituto Ganassini L'Oreal Divisione La Roche Posay Medica Service Perfarma Pharcos Pierre Fabre Italia Sifarma Sisley Cosmetici Società Italo Britannica L. Manetti - H. Roberts e C. per Azioni 14 Aggiornato all 11 luglio 2011

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