COOPSETTE. Rassegna Stampa del 20/05/2012

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2 INDICE COOPSETTE 19/05/2012 Edilizia e Territorio «Project bond per la Tem Nuovo piano finanziario» 4 INFRASTRUTTURE 20/05/2012 QN - Il Resto del Carlino - Ferrara Consulte, tre frazioni superano il quorum E' a Reno Centese l'affluenza più alta 19/05/2012 Europa Dal Nimby a Lulu 6 7 SVILUPPO IMMOBILIARE 20/05/2012 La Voce di Romagna - Rimini L'ingegnere Totti del Comune: "Il liquido scuro era solo sabbia nera, abbiamo ripulito il tubo di ricircolo" 19/05/2012 Edilizia e Territorio Pizzarotti: -6% di spese e 8mila iscritti 10 11

3 COOPSETTE 1 articolo

4 19/05/2012 Edilizia e Territorio - Edilizia e territorio Pag. 9 (tiratura:25000) Intervista al nuovo Ad Antonio Marano: «Immagino un rendimento dell'8-9%» «Project bond per la Tem Nuovo piano finanziario» Un'architettura finanziaria pensata come una serie di gare, i cento metri, il mezzo fondo e la maratona, e con partecipanti come il prestito bridge, il finanziamento in project financing e la new entry: il project bond. Con l'approssimarsi delle Olimpiadi di Londra, Antonio Marano, nuovo amministratore delegato di Tangenziale Esterna - principali soci al 57% la holding Te (Milano Serravalle al 32,8% e Autostrade per l'italia al 26,4%), poi al 15,5% Impregilo, 7,9% Pizzarotti, 4,1% Coopsette, 4% Cmb, 4% Unieco, 3,2% Cmc - ricorre a una metafora sportiva per provare a disegnare la strategia con cui la concessionaria della nuova infrastruttura lombarda intende raggiungere la copertura finanziaria di un'opera da 2,225 miliardi di euro. Una partita da chiudere entro la fine dell'anno, è questo l'obiettivo dell'ad Marano in merito al reperimento delle risorse per la Tem. Anche perché andare troppo avanti nel 2013 senza avere raggiunto il closing finanziario potrebbe rappresentare una difficoltà per la sua realizzazione. Il piano finanziario prevede un apporto dei soci per 580 milioni di euro più altri 223 milioni di capacità di autofinanziamento (non meglio precisata dalla società) e ci sono trattative avanzate con la Cassa depositi e prestiti per circa 700 milioni. Il resto andrà trovato sul mercato visto che la Tem non usufruisce di finanziamenti pubblici. Come state procedendo sul fronte risorse? Le banche faticano a impegnarsi sul medio-lungo periodo. Noi quindi con l'utilizzo dei bond vorremmo guardare al mercato istituzionale e al retail. C'è tutto il mondo delle assicurazioni con la gestione del risparmio che nonostante il settore non stia andando benissimo devono comunque continuare a operare. Mi spieghi meglio, pensate a un project financing affiancato da un project bond? Appunto. Siamo seguiti da Banca Intesa, o meglio dalla Biis che ci fa da arranger. Allo studio c'è una parte finanziata in project financing dalle banche per quanto riguarda l'impegno finanziario sul medio periodo, mentre al project bond andrebbe un finanziamento articolato sul lungo. Invece sul breve toccherà alle risorse dei soci e soprattutto al prestito bridge da 120 milioni che stiamo per concludere. In questo modo possiamo tranquillamente arrivare alla fine dell'anno senza alcuna sofferenza. Perché dovrebbe avere successo il project bond? Perché intanto garantirebbe un rendimento dell'8-9% non dissimile da titoli statali e altrettanto sicuro. E poi perché c'è tutto un mondo fatto di assicurazioni e di fondi pensione che guarderebbero di buon occhio una simile possibilità. Siete sempre in trattativa con Cassa depositi e prestiti? Abbiamo avuto manifestazioni di interesse da parte della Cdp e contiamo in un suo impegno per circa la metà del nostro fabbisogno, ma stiamo lavorando anche con la Bei per una sua partecipazione visto che Tem è all'interno del Trans European Network-Transport. Poi sarà importante anche il ruolo della Sace che interverrebbe per garantire i rischi di realizzazione. Non c'è un'incertezza data dal rischio traffico? In questo caso il rischio traffico è veramente limitato all'andamento dell'economia visto che la Tem intersecherà due autostrade già funzionanti come la A1 e la A4 oltre alla Brebemi che ci garantiranno un flusso di auto ininterrotto. Ma quando partirete con i lavori, ci sarete per l'expo? In realtà i lavori sono già partiti in un cantiere pilota nei pressi del comune di Trucazzano per mano di Pizzarotti. I lavori infatti saranno fatti in house dai nostri stessi soci costruttori e dovrebbero partire entro la fine del mese nella loro interezza. RIPRODUZIONE RISERVATA di Massimiliano Carbonaro COOPSETTE - Rassegna Stampa 20/05/2012 4

5 INFRASTRUTTURE 2 articoli

6 20/05/2012 QN - Il Resto del Carlino - Ferrara Pag. 15 (diffusione:165207, tiratura:206221) CENTO RISULTATI POSITIVI NELL'ULTIMA GIORNATA ALLE URNE Consulte, tre frazioni superano il quorum E' a Reno Centese l'affluenza più alta UN BUON risultato si è registrato, ieri, nell'ultima giornata per le elezioni delle Consulte civiche sul territorio centese. Dopo Buonacompra, unica ad ottenere il quorum del 12% nella prima giornata, andando a nominare ben 8 consultori democraticamente, lo stesso è avvenuto ad Alberone (16%), Bevilacqua (18%) e Reno Centese, che ha brillantemente superato il 20% di cittadini votanti. Situazione diversa, invece, per ciò che concerne il capoluogo, la frazione Cento - Penzale dove solo il 4% degli aventi diritto si è recata alle urne. Ad ottenere il maggior numero di preferenze sono stati Fausto Pareschi (Cento - Penzale), Annamaria Bregoli di Alberone, rappresentante del Coordinamento no autostrada Cispadana, Marco Pettazzoni, segretario comunale della Lega Nord, per Bevilacqua e Virgilia Mazzuoccolo per Reno Centese. A Cento, tra i volti noti, esclusi l'ex candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Raffaele De Sandro Salvati, Barbara Vignoli dell'associazione Enpa, l'ex assessore al bilancio dell'amministrazione Tuzet, Massimo Chappel e Alberto Alberti. A Reno confermata la presenza tra gli otto eletti di Bruno Pirazzini, presidente uscente della Consulta. Ecco la lista degli eletti e degli esclusi. Alberone (affluenza 16,58%, 8 eletti): Annamaria Bregoli 30, Cinzia Ferrarini 25, Silvia Costa 18, Renzo Artioli 14, Tiziano Balboni 14, Jonathan Di Tata 9, Oriano Tommasini 9, Monica Cavallini 8. Esclusi: Sandra Zagni, Isabel Salvi. Bevilacqua (affluenza 18,68%, 8 eletti): Marco Pettazzoni 42, Gianni Battaglioli 20, Galdino Tassinari 20, Alberto Rabboni 16, Giorgia Bruni 15, Francesca Vignudelli 12, Gianfranco Tassinari 11, Gloria Tirini 9. Escluso: Paolo Gilli. Cento - Penzale (affluenza 4%, 4 eletti): Fausto Pareschi 83, Mauro Bernardi 70, Ivan Greghi 68, Luigi Angelo Rausa 42. Esclusi: Luisa Accorsi, Alberto Alberti, Francesco Bagnani, Giacomo Balboni, Sandro Balboni, Elena Borghi, Gloria Campanini, Luca Cantelli, Massimo Chappel, Raffaele De Sandro Salvati, Simone Diegoli, Luca Fortini, Sanzio Govoni, Rosalba Iscaro, Silvestro Natalino Natalini, Lucio Russo, Michele Testa, Barbara Vignoli, Giuseppina Volonnino, Sandro Zannarini. Reno Centese (affluenza 24,06%, 8 eletti): Virgilia Mazzuoccolo 45, Bruno Pirazzini 36, Attilio Bagni 27, Mila Bagni 26, Barbara Baruffaldi 24, Annalisa Vincenzi 17, Annalisa Pincelli 15, Barbara Merighi 14. Esclusi: Daniele Bretta, Alessio Filippini, Anna Rita Murgolo. Valerio Franzoni Image: /foto/3396.jpg INFRASTRUTTURE - Rassegna Stampa 20/05/2012 6

7 19/05/2012 Europa Pag. 8 (diffusione:15000) Dal Nimby a Lulu Due libri del Mulino sul processo di decisione politica: Tav, amministrazione delle città, governo del territorio, è la complessità il metodo per risolvere i con itti FILIPPO SENSI La complessità come unica cifra realistica per tentare di comprendere una realtà sociopolitica che pretende, invece, risposte chiare, secche, brutali addirittura. Leggendo due nuovi titoli del Mulino - Non nel mio giardino di Michele Roccato e Terri Mannarini; Cinque anni di solitudine di Roberto Balzani - viene da riflettere su quanto più ampio e vischioso sia qualsiasi processo di decision-making, che riguardi, per dire, la costruzione della Tav, come nel caso del primo volume, o l'amministrazione di un comune come quello di Forlì, dal momento che l'autore del secondo tomo è il sindaco della cittadina romagnola. Letture tutt'altro che disperanti. Intanto perché non limitandosi ad esibire, ma scavando dentro l'impasse di progetti e realizzazioni che vive il nostro paese restituiscono un quadro d'assieme delle strozzature che subiscono i processi decisionali, e anche delle possibili vie di fuga. Nel caso dello studio di Roccato e Mannarini la disamina del fenomeno e dei movimenti Nimby ( Not In My Backyard ) serve, innazitutto, ad una popperiana falsificazione delle narrative del conflitto che ci vengono proposte dai media, sempre a caccia di una dinamica buoni-cattivi, bianco-nero che si rivela nociva in quanto inutile. Al Nimby come sindrome e, dunque, come torsione già orientata del negoziato che insorge quando si intende localizzare un'opera potenzialmente sgradita in un determinato territorio, gli autori preferiscono l'acronimo Lulu ( Locally Unwanted Land Uses ), più neutro, meno connotato dalla tentazione «voice» (Hirschman) che il Nimby porta con sé. Non nel mio giardino mappa questi conflitti, ne isola i protagonisti, ne denuda il carattere relazionale e le dinamiche sociali ad essi sottesi, snidando preconcetti e «idola». È il caso, ad esempio, delle retoriche dell'intransigenza (ancora Hirschman) che insistono sulla contrapposizione tra i «tecnocrati», portatori di una verità indiscutibile e calata dall'alto, e i politici, maschere degli «integrati» secondo la dicotomia di Umberto Eco, fin troppo dentro per potersi levare in alto e calarsi nel territorio a proporre soluzioni autenticamente negoziate ed efficaci. Gli «universi inconciliabili» che, per fare un solo caso, si fronteggiano nello scontro sulla Val di Susa pagano un prezzo assai pesante alla rappresentazione mediatica del conflitto tra stato e territorio; una rappresentazione che attiva una dinamica sociocognitiva che rischia di portare ad un gioco a somma zero. Il punto è che i Lulu imporrebbero, piuttosto, un tentativo democratico e partecipato, paziente e rispettoso delle posizioni dei diversi stakeholder nella controversia, proprio per disarticolare quella contrapposizione totale che, maxima culpa, non solo non porta ad una soluzione, ma sottrae tempo, risorse e fiducia da una parte e dall'altra delle barricate. Durissima, per dire, è la critica degli autori alla Legge Obiettivo, «chiaro esempio di cultura giuridica e politica poco incline a discutere con le amministrazioni e le popolazioni locali le decisioni sulla localizzazione delle cosiddette opere strategiche». A vederla dall'altra parte, da quella del tormento dell'amministratore, è il memoir di Balzani, scritto come un esame di coscienza (e, d'altra parte, l'eco di Renato Serra è esplicita e insistita nel libro). Che invigila se stesso come un altro, ossia il conflitto permanente tra ruolo pubblico e persona che abita tanta parte delle attuali difficoltà nel maneggiare la cosa pubblica. E non solo, e non tanto per i conflitti di interesse, latenti o potenziali, ma perché il lungo viaggio dentro la guida di una città, sia anche la virtuosa Forlì, racconta lo sfarinamento dei livelli e dei centri di decisione, l'erosione della autorità delle istituzioni, la prevalenza della mediatizzazione e della «presentizzazione», come la chiama a più riprese il sindaco. Il libro di Balzani è il diario di bordo di un naufragio che ormai è alle spalle, e che non riguarda la buona volontà o la competenza con cui una leva di amministratori in tutto il paese cerca di mettere pezze e rammendare un tessuto lacerato, liso, stramato. Ma è anche un catalogo antropologico, uno studio di fenomenologia della politica che, per paradosso voluto, dovrebbe essere assunto come manuale introduttivo ad una qualsivoglia ambizione di impegno, partecipazione e militanza. E non come antidoto, ma come invito a non tremare di fronte alla complessità, alla INFRASTRUTTURE - Rassegna Stampa 20/05/2012 7

8 19/05/2012 Europa Pag. 8 (diffusione:15000) disintermediazione, alla fumosità dei processi, alla einaudiana «inutilità» che Balzani rivendica come cifra. Inutile è ciò che non si lascia banalizzare allo scontro tra fazioni, alla logica tribale dei nostri e dei loro, alla faida binaria tra il vuoto scatolone romano e la politica dal basso dei famigerati territori. L'inattualità delle considerazioni del sindaco di Forlì, la sua impoliticità gustosa di accademico prestato alla contesa elettorale e poi alla amministrazione è, forse, l'ultimo spazio di speranza, l'unico largo di futuro, in cui ancora riusciamo a intravvedere un senso all'agire pubblico, alla sua dimensione civica, alla figura di risposta a problemi concreti che riguardano la vita delle persone. La solitudine del numero primo fa, quindi, pendant con una riflessione disincantata sulla leadership e la ridotta capacità decisionale, a tutti i livelli. Ma soprattutto, assume un senso se traguarda al sospirato orizzonte di una vita normale, di una sfera personale sospesa nell' epokhé dell'ufficio, eppure da preservare come il respiro più autentico di ogni agire politico. INFRASTRUTTURE - Rassegna Stampa 20/05/2012 8

9 SVILUPPO IMMOBILIARE 2 articoli

10 20/05/2012 La Voce di Romagna - Rimini Pag. 13 (diffusione:30000) L'ingegnere Totti del Comune: "Il liquido scuro era solo sabbia nera, abbiamo ripulito il tubo di ricircolo" l video choc di trenta secondi apparso giovedì su youtube con l'eloquente titolo "Scarico merda nell'ausa a Rimini" è sparito dal web nel pomeriggio di ieri. Circa 430 le visualizzazioni fatte in due giorni, soprattutto dopo che un tale Massimo Bianchi lo ha postato sulla bacheca del gruppo Facebook "La Rimini che vorremmo" scatenando un putiferio. Tanto che il leader della lista civica Cuore di Rimini, Corrado Paolizzi, e l'ex Terminator, Corrado Zucchi, ieri hanno addirittura presentato un esposto ai carabinieri per denunciare quel camion di spurghi che in pieno giorno scaricava con un tubo del liquido nero dentro l'ausa all'altezza del ponticello sul lungomare Murri. Un danno di immagine enorme, perché il video di per sé parla chiaro: lo scarico viene riversato da un camion nel canale Ausa, che finisce in mare. Dunque, liquami immessi dall'esterno oltre a quelli che vi arrivano direttamente dalle fogne. Anche in Comune c'è chi è rimasto allibito da quelle riprese, ma poi è toccato al dirigente dei Lavori pubblici, l'ingegner Massimo Totti, spiegare lo stato delle cose e tranquillizzare tutti. Era un intervento previsto, e non si è trattato certo dello scarico di m... come qualcuno ha paventato. In realtà, va detto che i bagnini della zona - Stefano Mazzotti del 27 su tutti - già venerdì notte su Facebook avevano svelato l'arcano spiegando che si trattava dello svuotamento del tubo di ricircolo. "Innanzitutto va chiarito che a fianco dell'ausa c'è un sistema idraulico composto da un tubo con una presa d'acqua a circa 50 metri dalla costa che, passando sotto la sabbia sul lato Riccione dove c'è anche una pompa, si scarica all'altezza della passeggiata sul lungomare" spiega l'ingegnere Totti. "E' un tubo che prende acqua dal mare da immettere nel canale - continua -, ma da anni i bagnini segnalavano che non funzionava bene e il canale restava stagnante". Il motivo è semplice: quel tubo di ricircolo si era rotto. Così, nel corso dei lavori di manutenzione dello scarico affidati alla Edil Turci (366mila euro, compresi anche allo scarico Sortie) e tuttora in corso, è stato trovato il tubo rotto. "Era pieno di sabbia - spiega Totti -, per ripristinarlo lo abbiamo dovuto ripulire con l'acqua in pressione. Un dispositivo che ce l'hanno solo le ditte che fanno gli spurghi, per questo abbiamo contattato l'adriajet che martedì ha lavorato dalla strada (quando è stato ripreso il video, ndr) e mercoledì dalla battigia, pompando acqua nel tubo di ricircolo vecchio per ripulirlo e svuotarlo dentro l'ausa. Intanto, la Edil Turci ha infilato un nuovo tubo in politilene dentro quello di cemento danneggiato". Quindi, che cos'era quell'acqua nera che si vedeva nel filmato? "Era acqua mista a sabbia che si era depositata nel tubo, scura per questo semplice motivo. Si tratta di sabbia profonda, quindi di quel colore, e depositata da tempo. Nessun liquame, nessuna fogna" chiarisce Totti. Martedì prossimo i lavori saranno conclusi, "mercoledì sarà tutto in funzione" e il bagnino del 28/A potrà tornare a riavere la sua metà di spiaggia. Totti annuncia poi l'imminente arrivo di 15 fioriere nuove, dopo il ripristino dei due ponticelli. "In accordo con Paolizzi, il sindaco si sta muovendo per cercare di fare rimuovere quel video. Ma serve maggiore onestà intellettuale in certe situazioni, quel video ci crea danni enormi, non si possono pubblicare e divulgare certe cose senza fornire adeguate situazioni".anche su Facebook è partita la caccia all'autore del filmato. ( gi.buc. ) Il video dello scandalo apparso giovedì su youtube.com. Nella foto piccola, il dirigente del Comune Massimo Totti SVILUPPO IMMOBILIARE - Rassegna Stampa 20/05/

11 19/05/2012 Edilizia e Territorio - Edilizia e territorio Pag. 2 (tiratura:25000) Aurora Costruzioni in tre anni taglia i costi del 14% Multi Development dimezza i tempi Pizzarotti: -6% di spese e 8mila iscritti L'impresa Pizzarotti è stata una delle primissime aziende del settore costruzioni ad adottare metodologie di gestione on line degli appalti, già a partire dal La prima asta su web si è svolta 11 anni fa per l'acquisto di lavori di impermeabilizzazione di una galleria artificiale. Rapidamente Pizzarotti ha scelto di adottare questa procedura in maniera sistematica dotandosi di una piattaforma di esourcing dedicata denominata Synergo. A oggi il gruppo parmense gestisce on line oltre il 65% del proprio volume di acquisti (forniture, lavori e servizi) e ha negoziato oltre 1,5 miliardi: il 30% aggiudicato in asta on line ottenendo un risparmio medio superiore al 6,5%, una riduzione dei tempi di processo di oltre il 20% e un incremento del numero di fornitori per evento negoziale del 50 per cento. Nel 2008 è stata attivata sulla piattaforma anche la funzionalità di vendor management, utilizzata per gestire in maniera strutturata informazioni sui circa ottomila fornitori dell'azienda. Nel 2010 è stata avviata inoltre la funzionalità di vendor rating che ha consentito una redazione più semplice e veloce di oltre schede di valutazione su oltre 500 fornitori valutati (analisi preventiva e valutazione delle performance di fornitura). «Sono entusiasta di questo sistema - afferma Luca Ziveri, direttore dell'area approvvigionamenti di Pizzarotti -. Con un risparmio aggiuntivo del 6% la nostra struttura è a costo zero per l'azienda. Ci manteniamo con i risparmi che la piattaforma genera. Ma l'elemento più importante è la questione trasparenza. Tutti hanno le stesse possibilità e informazioni e noi non dobbiamo inviare più migliaia di pagine di carta ai fornitori. Se dovessi chiedere ai miei collaboratori di fare oggi una gara con il vecchio sistema mi sparerebbero». Oltre alla trasparenza e alla riduzione dei costi, l'altro elemento qualificante della piattaforma Synergo è la rapidità: «Nelle aste on line - prosegue Ziveri - il concorrente deve solo formulare il prezzo, tutti i documenti sono già pronti, anche la bozza del contratto. Invitiamo alla gara il numero di fornitori che desideriamo mettere in competizione, poi apriamo la piattaforma per le offerte e i rilanci. Una gara può durare dai 15 minuti fino a 4-5 ore al massimo, poi si passa alle firme». Un altro esempio è quello di Aurora Costruzioni di Genova, che sta realizzando il nuovo parco tecnologico da 400mila mq e ha costruito il borgo residenziale e il porto turistico Camillo Luglio di Sestri Ponente. A partire dal 2009 BravoSolution ha supportato l'impresa nella definizione e nell'assegnazione dei subappalti e delle forniture relativi alla realizzazione di circa 200 appartamenti, club house (hotel, ristorante), edifici di associazione sportive di nautica e pesca per un valore negoziato di circa 14,4 milioni. Le aste on line sono state 25, assegnate nel 100% dei casi, che hanno visto coinvolti oltre 350 fornitori per tipologie che includono lavori di tinteggiatura, infissi metallici, porte interne, opere di carpenteria, illuminazione esterna. Aurora Costruzioni aveva iniziato a gestire l'assegnazione appalti in maniera tradizionale (off line). Dopo la prima esperienza (una palazzina) è passato alla gestione elettronica. Nel confronto è stato realizzato un risparmio di circa il 19% rispetto alle modalità tradizionali, mantenendo la qualità desiderata. Significativo anche l'aumento, a parità di tempo di gestione delle assegnazioni, del numero di fornitori coinvolti nelle gare e la maggiore tracciabilità di tutte le informazioni di gara con lo snellimento dei processi di valutazione e il maggiore controllo sul rischio delle varianti in corso d'opera. «Fino al dichiara Giuseppe Pappalardo, direttore generale dell'impresa - abbiamo utilizzato le procedure classiche. Con il passaggio delle gare telematiche abbiamo generato risparmi del 14-15% in tre anni. Rispetto al passato c'è più attenzione nella fase che precede la gara, quello della preparazione della progettazione e di tutti i documenti che devono essere perfetti e completi. Poi la strada diventa in discesa e in questo modo evitiamo riserve di prezzo e di rincorrere i progettisti per elaborati non conformi. Senza calcolare il valore aggiunto della trasparenza di tutta la procedura». Anche Multi Development (sede generale in Olanda), uno dei più importanti sviluppatori immobiliari al mondo per quanto riguarda i centri commerciali, ha deciso di sperimentare l'utilizzo di metodologie di etendering in Italia, nell'ambito del progetto Forum Valle Aurelia, centro commerciale che si svilupperà su una superficie di oltre 22mila mq a Roma. Attraverso la piattaforma dedicata sono già stati SVILUPPO IMMOBILIARE - Rassegna Stampa 20/05/

12 19/05/2012 Edilizia e Territorio - Edilizia e territorio Pag. 2 (tiratura:25000) aggiudicati i lavori strutturali (scavi e strutture in cemento armato), e altre gare sono in corso. I benefici conseguiti: riduzione del tempo del processo nell'ordine del 50%, risparmi sui costi di oltre il 10% rispetto al prezzo obiettivo, 11 contractor selezionati sulle oltre 45 candidature, zero contenziosi procedurali. RIPRODUZIONE RISERVATA Al.Le. SVILUPPO IMMOBILIARE - Rassegna Stampa 20/05/