Gli Agenti Cancerogeni del Titolo IX Capo II-D.Lgs.81/08 e la nostra esperienza sul territorio di Piacenza
|
|
- Costanzo Villani
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 U.O.Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro Gli Agenti Cancerogeni del Titolo IX Capo II-D.Lgs.81/08 e la nostra esperienza sul territorio di Piacenza Piacenza, 10 Febbraio 2012 A cura di Anna Bosi
2 Titolo IX Capo II -D.Lgs.81/08 Protezione da agenti Cancerogeni e Mutageni Articolo 233 Fatto salvo quanto previsto dal Capo III (esposizione ad Amianto) si applica a tutte le attività nelle quali i lavoratori SONO O POSSONO ESSERE ESPOSTI ad agenti cancerogeni o mutageni a causa della loro attività lavorativa
3 AGENTE CANCEROGENO (art.234) 1) Sostanza classificata nella categoria cancerogena Carc.Cat.1A o 1B (Indicazioni di Pericolo: H350 e H350i da Regolamento CLP) 2) Miscela contenente una o più sostanze di cui al punto 1) in concentrazioni tali da classificarla nella categoria cancerogena 1 o 2. 3) Una sostanza, una miscela o un processo di cui all Allegato XLII, nonché una sostanza od una miscela emessi durante un processo previsto all Allegato XLII
4 CLASSIFICAZIONE delle SOSTANZE CANCEROGENE (secondo Allegato I-Regolamento CLP) CATEGORIA 1 Sostanze cancerogene per l uomo accertate o presunte. La classificazione avviene sulla base di dati epidemiologici e/o di dati ottenuti con sperimentazioni su animali 1A Se sono noti gli effetti cancerogeni per l uomo sulla base di studi sull uomo. 1B Si presumono effetti cancerogeni per l uomo prevalentemente sulla base di studi su animali
5 ETICHETTATURA delle SOSTANZE CANCEROGENE (secondo Allegato I del CLP) Pittogramma Indicazioni di Pericolo H350 (Può provocare il cancro) H350i (Può provocare il cancro per inalazione)
6 Confronto tra vecchia Direttiva e nuovo CLP
7 ALLEGATO XLII 1. Produzione di auramina col metodo Michler 2. Lavori che espongono agli Idrocarburi Policiclici Aromatici presenti nella fuliggine, nel catrame o nella pece di carbone 3. Lavori che espongono alle polveri, fumi e nebbie, prodotti durante il raffinamento del nichel a temperature elevate 4. Processo agli acidi forti nella fabbricazione di alcool isopropilico 5. Lavoro comportante esposizione a polvere di legno duro
8 ALLEGATO XLIII VALORI LIMITE DI ESPOSIZIONE PROFESSIONALE BENZENE 3,25 mg/m 3 CLORURO DI VINILE MONOMERO 7,77 mg/m 3 POLVERI DI LEGNO DURO 5,00 mg/m 3 ( se le polveri di legno duro sono mescolate con altre polveri di legno, il valore limite si applica a tutte le polveridilegno presenti nella miscela in questione. )
9 Il DATORE DI LAVORO DEVE (art.235) SOSTITUIRE L AGENTE CANCEROGENO E se non è tecnicamente possibile PREVEDERE un SISTEMA CHIUSO E se non è tecnicamente possibile RIDURRE L ESPOSIZIONE al più basso livello tecnicamente possibile L esposizione non deve comunque superare il valore limite
10 Il datore di lavoro Fatto salvo quanto previsto dall articolo 235 Effettua la valutazione del rischio i cui risultati sono riportati nel documento (articolo 17) In relazione ai risultati della valutazione adotta le misure preventive e protettive del presente Capo
11 LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO (ART.236) Tiene conto in particolare delle: caratteristiche delle lavorazioni, durata e frequenza quantitativi prodotti o utilizzati loro concentrazione capacità di penetrazione nell organismo per le diverse vie di assorbimento La valutazione deve comprendere tutti i possibili modi di esposizione compreso assorbimento cutaneo
12 Il documento o l autocertificazione sono integrati con i seguenti dati (art.236-c.4) Le attività lavorative con cancerogeni con l indicazione dei motivi I quantitativi Il numero dei lavoratori esposti o potenzialmente esposti L esposizione dei suddetti lavoratori ove nota e il grado della stessa Le misure preventive e protettive applicate e il tipo di DPI Le indagini svolte per la possibile sostituzione e i sostituti utilizzati Il RLS può richiedere questi dati
13 Misure tecniche, organizzative, procedurali (art.237) Il datore di lavoro (tra l altro) Limita al minimo il numero degli esposti Progetta, programma e sorveglia le lavorazioni in modo che non vi sia emissione di agenti cancerogeni e mutageni nell aria, se non tecnicamente possibile prevede aspirazione localizzata e comunque ambiente con adeguata sistema di ventilazione generale Provvede alla misurazione per verificare l efficacia delle misure adottate e per individuare precocemente le esposizioni anomale causato da un evento non prevedibile o da un incidente Provvede a regolare e sistematica pulitura dei locali, attrezzature, impianti
14 Esposizione non prevedibile (Art.240) In caso di Eventi non prevedibili o incidenti che possono comportare un esposizione anomala il datore di lavoro adotta quanto prima misure appropriate per identificare e rimuovere la causa dell evento e ne informa i lavoratori e RLS Elabora procedure (art. 237-lettera f) Comunica all organo di vigilanza il verificarsi di questi eventi indicando le misure adottate per ridurre al minimo le conseguenze dannose I lavoratori devono abbandonare immediatamente l area cui possono accedere solo gli addetti agli interventi di riparazione ed ad altre operazioni necessarie con idonei DPI
15 Operazioni lavorative particolari (Art.241) Quale la manutenzione per le quali è prevedibile un esposizione rilevante degli addetti il datore di lavoro : Dispone che solo tali lavoratori abbiano accesso anche provvedendo all isolamento delle stesse ed alla loro identificazione con appositi contrassegni Fornisce ai lavoratori speciali indumenti e DPI
16 Sorveglianza Sanitaria (art.242) I lavoratori per i quali LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO da agenti Cancerogeni o Mutageni ha evidenziato un RISCHIO PER LA SALUTE sono sottoposti a SORVEGLIANZA SANITARIA
17 Registro di esposizione e cartelle sanitarie (art. 243) I lavoratori, di cui all articolo 242, per i quali la valutazione del rischio da agenti cancerogeni o mutageni ha evidenziato un rischio per la salute sono iscritti in un Registro nel quale è riportata per ciascuno di essi: l attività svolta l agente cancerogeno utilizzato e ove noto l esposizione a tale agente.
18 Le differenze fondamentali rispetto al Capo I: Protezione da agenti chimici La valutazione del rischio da agenti Cancerogeni e Mutageni Non prevede la Giustificazione, che per gli agenti chimici permette di evitare una valutazione maggiormente dettagliata. Non parla di Rischio NON Irrilevante per la Salute da cui ne discende una gradualità delle misure da adottare Il documento deve contenere una serie di dati (art.236 c.4) tra cui le esposizioni degli addetti e le indagini svolte per la possibile sostituzione Per i lavoratori per i quali la valutazione ha evidenziato un Rischio per la Salute prevede la Sorveglianza Sanitaria e la tenuta di un Registro La valutazione va ripetuta in ogni caso dopo 3 anni
19 Per richiamare l attenzione su alcuni Cancerogeni Polvere di Legno duro Fibre Ceramiche Refrattarie Benzene Ossidi di Cromo VI e di Nichel contenuti anche nei Fumi di saldatura di acciaio INOX Alcuni Pigmenti in vernici tra cui: Giallo di Piombo Solfocromato (C.I CAS ) Piombo Cromato Molibdato Solfato Rosso (C.I CAS ) Alcuni Solventi clorurati: come il Tricloroetilene
20 La definizione di legno duro è in funzione della classificazione botanica LEGNO DURO: ottenuto dagli alberi della classe Angiosperme (che perdono le foglie in inverno come le latifoglie, es. legno di balsa, pioppo, betulla) LEGNO DOLCE o TENERO: ottenuto dagli alberi della classe Gymnosperme (sempre verdi come le conifere, es. douglas)
21 Studio multicentrico sull esposizione a polvere di legno duro Indagine eseguita dagli SPSAL delle AUSL di Piacenza, Reggio Emilia, Modena, Forlì e ARPAER Sezione di Reggio Emilia Le aziende indagate sono state 24: 19 con meno di 15 addetti 3 con addetti 2 con più di 30 addetti Responsabile dello Studio: Claudio Arcari
22 Distribuzione cumulativa per le varie tipologie di lavorazione (158 esposizioni) 7 6,5 6 5,5 Scalifici Arredamenti 5 mg/m 3 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 1 0,5 0 0% 20% 40% 60% 80% 100% PERCENTILI Serramenti Trasformazione tronchi Falegnamerie Altro
23 Risultati applicazione Norma 689/97 N AZIENDE N PRELIEVI NORMA UNI EN 689 PERCENTUALI DI SUPERAMENTO ARREDAMENTI % SITUAZIONE ROSSA SERRAMENTI INFISSI % SITUAZIONE ROSSA SCALIFICI % SITUAZIONE ARANCIO TRASFORMAZIONE TRONCHI % SITUAZIONE ARANCIO FALEGNAMERIE % SITUAZIONE VERDE
24 Le misure di Prevenzione e Protezione Misure Tecniche Sistemi di ventilazione Idonei ed Efficienti Separazione delle lavorazioni Misure Organizzative e Procedurali Modalità di lavoro Manutenzione impianti Gestione delle pulizie e dei rifiuti Informazione e Formazione Procedure per uso dei DPI
25 La Silice Libera Cristallina (SLC) Perché parlarne? Rivalutazione della cancerogenicità nelle sue diverse forme da parte della IARC Presenza estremamente comune in natura Ampio utilizzo di materiali e prodotti che la contengono in numerose attività industriali
26 IARC - MONOGRAFIA 68/1997: classifica QUARZO e CRISTOBALITE quali cancerogeni di categoria 1: Sostanze note per effetti cancerogeni sull uomo. considera prioritaria l associazione meccanismo cancerogeno-attività industriale individua le seguenti attività industriali in cui è stata rilevata la cancerogenicità della SLC: Miniere di minerali metalliferi Cave e lavorazioni del granito e altri lapidei Ceramica, sanitari, terraglia e mattoni refrattari Fonderie
27 Classificazione secondo CLP per la Silice Libera Cristallina Non esiste la classificazione armonizzata In accordo con il CLP i produttori di minerali industriali sono concordi nel classificare la Silice Cristallina Respirabile (RCS) come STOT RE 1 o 2 ( Tossicità specifica per organi bersaglio-esposizione ripetuta ) in funzione della concentrazione di RCS in miscele o sostanze (sito:
28 Per la Silice Cristallina Respirabile (RCS) Se RCS è in Concentrazione >10% SE RCS è in Concentrazione > 1% e <10%
29 Gli Elementi importanti della pericolosità della SLC la dimensione delle particelle; la natura cristallina o non cristallina della silice; se riscaldata oltre gli 800 C non è più citotossica se macinata di fresco èpiùpericolosa la durata dell esposizione a polvere
30 Diversi Materiali con SLC: Tritato di sabbia abrasiva Mattoni e mattoni refrattari Intonaci Collanti per rivestimenti Piastrelle Calcestruzzo Cemento di malta Granito, quarzite, ardesia Roccia e pietra Sabbia Suolo agricolo
31 Le Principali fasi lavorative a rischio di polveri con SLC: Costruzione Demolizione Restauro Ristrutturazioni /Manutenzioni Escavazione Realizzazione fondamenta Rimozione di materiali Le operazioni con maggiore rischio di esposizione a polveri con SLC: Taglio Perforazione Abrasione Pulizia a secco
32 I principali fattori che influenzano l esposizione Materiali Tipo di lavorazione Durata e frequenza operazioni Sistemi di abbattimento/controllo delle polveri
33 GRUPPO ESP SIZIONE SILICE emilia romagna SILICE LIBERA CRISTALLINA. VALUTAZIONE DELL ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE E MISURE DI PREVENZIONE. UNO STUDIO NEI COMPARTI PRODUTTIVI IN EMILIA ROMAGNA. Responsabile del Gruppo: Claudio Arcari DIPARTIMENTI DI SANITÀ PUBBLICA AZIENDE Unità Sanitaria Locale Piacenza Parma Reggio Emilia Modena Bologna Ferrara Ravenna ARPA ER Reggio Emilia Dipartimento tecnico Laboratorio Amianto Polveri e Fibre
34
35 Demolizione di pavimento e pareti con martello pneumatico
36 Taglio di pareti e pavimenti
37 Alcuni dati di SLC IN EDILIZIA Lavorazione Esposizione (μg/m 3 ) Valutazione Tipologia cantiere Taglio con smerigliatrice 71 ELEVATA Rimozione intonaco a mano e con martello e rimozione macerie 160 ELEVATA Ristrutturazione fabbricato Taglio muratura con smerigliatrice e martello e rimozione macerie 401 ELEVATA Demolizione pareti interne e tagli pareti 93, 134 ELEVATA Ristrutturazione interna di locali
38 Cantiere in provincia di Piacenza Esecuzione taglio e svuotamento traccia su mattoni pieni Svuotamento traccia su mattoni pieni con martello percussore SLC (valore medio)= 2185 μg/m 3 Esecuzione traccia su mattoni pieni
39 Taglio con mola di mattoni forati SLC (valore medio)= 3707 μg/m 3 Cantiere in provincia di Piacenza
40 Svuotamento delle tracce con strumento manuale (mazzetta) SLC (valore medio)= 1388 μg/m 3 Cantiere in provincia di Piacenza
41 I passaggi fondamentali per la Valutazione del rischio da polveri e SLC Individuare le fasi di lavoro per le quali è prevedibile la formazione di polveri La durata e frequenza di ogni singola operazione polverosa Gli addetti esposti per ogni operazione e quelli in prossimità delle lavorazioni polverose L ambiente di lavoro L eventuale contemporaneità di operazioni polverose
42 Obiettivo della Valutazione del rischio Prevedere ed adottare le misure di Prevenzione per contenere le polveri COME? Nebulizzare l ambiente e/o bagnare con acqua i materiali Scegliere attrezzature con dispositivo aspirante Prevedere l utilizzo di aspiratori per la pulizia di superficie e ambienti Prevedere procedure di lavoro specifiche Organizzare l uso di adeguati DPI Organizzare le fasi di lavoro anche in modo da evitare la contemporaneità e le esposizioni di altri addetti Prevedere la Formazione e l addestramento sull uso delle attrezzature e dei DPI
43 Possibili Soluzioni
44 Possibili Soluzioni
45 A Piacenza: attrezzature da taglio con aspirazione
ESPOSIZIONE A SILICE LIBERA CRISTALLINA IN EDILIZIA Claudio Arcari MODENA 25 maggio 2010
ESPOSIZIONE A SILICE LIBERA CRISTALLINA IN EDILIZIA Claudio Arcari MODENA 25 maggio 2010 Perché parlare di Silice Libera Cristallina (SLC)? Presenza estremamente comune in natura Ampio utilizzo di materiali
DettagliLa Valutazione del Rischio da Polveri e Silice Libera Cristallina in Edilizia
La Valutazione del Rischio da Polveri e Silice Libera Cristallina in Edilizia Piacenza 30 Maggio 2007 A cura di Anna Bosi, Giorgio Passera e Claudio Arcari Dipartimento di Sanità Pubblica AUSL di Piacenza
DettagliCLASSIFICAZIONE DI CANCEROGENICITÀ
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Rischio cancerogeno MODULO A Unità didattica A5.5 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 CLASSIFICAZIONE DI CANCEROGENICITÀ
DettagliEsposizione a Silice, Valutazione del rischio e indicazioni di Prevenzione. Claudio Arcari AUSL di Piacenza Modena 8 ottobre 2008
Esposizione a Silice, Valutazione del rischio e indicazioni di Prevenzione Claudio Arcari AUSL di Piacenza Modena 8 ottobre 2008 Sommario MC e VdR Perché se ne parla oggi Dove è rintracciabile l esposizione
DettagliRischio cancerogeno A5.5. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO A Unità didattica
Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole Rischio cancerogeno MODULO A Unità didattica A5.5 CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03 CLASSIFICAZIONE DI CANCEROGENICITÀ
DettagliGli obblighi normativi in merito alla valutazione e gestione del rischio chimico. Ing. Davide Casaro Area Ambiente e Sicurezza 1 dicembre 2015
Gli obblighi normativi in merito alla valutazione e gestione del rischio chimico Ing. Davide Casaro 1 dicembre 2015 GLI AGENTI CHIMICI Il d.lgs. n.81/08 individua quali agenti chimici da considerare tutti
DettagliSettore delle costruzioni Edilizia
Settore delle costruzioni Edilizia MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PER LA RIDUZIONE DEL RISCHIO ESPOSITIVO DEI LAVORATORI A POLVERI E SLC Roma 20 dicembre 2011 fasi Risultati dello studio del 2005 in
DettagliD. Lgs. 81/08 TITOLO IX - SOSTANZE PERICOLOSE Capo I Protezione da agenti chimici
D. Lgs. 81/08 TITOLO IX - SOSTANZE PERICOLOSE Capo I Protezione da agenti chimici Claudio Arcari Piacenza,15 Febbraio 2001 Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Titolo I Titolo II Titolo III Titolo
DettagliAGENTI CHIMICI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Dipartimento di Sanità Pubblica U.O. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro AGENTI CHIMICI VALUTAZIONE DEL RISCHIO Arcari Claudio e Mariacristina Mazzari Piacenza 6 maggio 2011 1 CURVA DOSE-EFFETTO
DettagliGLI ASPETTI SANITARI DEL RISCHIO CHIMICO E BIOLOGICO BENEVENTO 30 NOVEMBRE 2010 DOTT. FRANCO PALLOTTA
GLI ASPETTI SANITARI DEL RISCHIO CHIMICO E BIOLOGICO BENEVENTO 30 NOVEMBRE 2010 DOTT. FRANCO PALLOTTA Titolo IX Sostanze Pericolose Capo I Protezione da Agenti Chimici Il rischio infortuni è da ricondurre
DettagliNON E STATA ABROGATA LA LEGGE 257 / 92 E TUTTI I RELATIVI DECRETI APPLICATIVI
Azienda Unità Sanitaria Locale di Reggio Emilia Dipartimento di Sanità Pubblica SERVIZI PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO D. Lgs. 81 del 30.04.2008 TITOLO IX CAPO III : Amianto cosa cambia William
DettagliL evoluzione dei modelli di valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi in ambito nazionale in conformità ai Regolamenti REACH e CLP.
COORDINAMENTO INTERREGIONALE DELLA PREVENZIONE IN SANITA L evoluzione dei modelli di valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi in ambito nazionale in conformità ai Regolamenti REACH e CLP. Celsino
DettagliLa valutazione del rischio chimico
La valutazione del rischio chimico Introduzione Per sua stessa definizione, l agente chimico è una sostanza o un preparato di natura chimica. L agente chimico può presentarsi sotto forma di gas, vapore,
DettagliIl rischio cancerogeno e mutageno
Il rischio cancerogeno e mutageno Le sostanze cancerogene Un cancerogeno è un agente capace di provocare l insorgenza del cancro o di aumentarne la frequenza in una popolazione esposta. Il cancro è caratterizzato
DettagliPROCESSI DI STAMPA Aspetti legati alla salute dei lavoratori
PROCESSI DI STAMPA Aspetti legati alla salute dei lavoratori Marco Fontana - Roberto Riggio Struttura Semplice 20.02 Igiene industriale Utilizzo di agenti chimici nelle lavorazioni di stampa metalli pesanti
DettagliPericolosità del Materiale Contenente Amianto
Pericolosità del Materiale Contenente Amianto - in buone condizioni: rilascio di fibre estremamente improbabile - danneggiato per manutenzione od altro (es. eventi atmosferici importanti: grandinata.):
DettagliLa prevenzione del rischio silicotigeno nella lavorazione dei marmi tecnici
La prevenzione del rischio silicotigeno nella lavorazione dei marmi tecnici Milano 18 settembre 2015 Clinica del Lavoro Roberto ZANELLI Direttore S.Pre.S.A.L. A.S.L. ASTI www.snop.it INPUT DELL INTERVENTO
DettagliProtezione da agenti cancerogeni
Protezione da agenti cancerogeni Testo unico in materia di Sicurezza D.Lgs 81/08 del 09.04.2008 (Titolo IX capo II) Le prescrizioni da applicare ai fini della protezione dei lavoratori da agenti cancerogeni
DettagliLa formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto
La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto
DettagliETICHETTATURA DI AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI
ETICHETTATURA DI AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI Premessa Si riportano le norme relative all etichettatura attualmente vigenti, sebbene le prime (punto 1, Direttiva 67/548/CEE) saranno, entro il 015, integralmente
DettagliCaratteristiche degli impianti di aspirazione a servizio delle lavorazioni del legno
La salute negli ambienti di lavoro Caratteristiche degli impianti di aspirazione a servizio delle lavorazioni del legno Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro ASS6 Friuli Occidentale
DettagliI principali rischi per la salute in Edilizia
CORSO PER COORDINATORI PER LA PROGETTAZIONE E PER L ESECUZIONE I principali rischi per la salute in Edilizia Piacenza, 18/03/2008 A cura di Anna Bosi AUSL di Piacenza 1 Il settore COSTRUZIONI NON HA SOLO
DettagliVALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI
VALUTAZIONE DEL RISCHIO DI ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI La norma più importante, organica e generale in materia di salute e sicurezza in presenza di sostanze chimiche è sicuramente il D. Lgs. 626/94 che
DettagliModifica il DLgs 25/02 (costituente il titolo VII bis del DLgs 626/94) che recepiva la direttiva 98/24/CE del 7.4.98
Protezione da agenti chimici titolo IX capo 1 DLgs 81/08 Modifica il DLgs 25/02 (costituente il titolo VII bis del DLgs 626/94) che recepiva la direttiva 98/24/CE del 7.4.98 Protezione da agenti chimici
DettagliEsposizione ad agenti biologici
Esposizione ad agenti biologici Il Titolo X corrisponde al Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 di attuazione della direttiva 90/679/CEE, relativa alla protezione di lavoratori contro i rischi derivanti dall
DettagliSeminario su D.Lgs.81/08
Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità
DettagliIL RISCHIO CHIMICO, CANCEROGENO, MUTAGENO
Via Cassala 88 Brescia Tel. 030.47488 info@cbf.191.it Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 e successive modifiche e integrazioni IL RISCHIO CHIMICO, CANCEROGENO, MUTAGENO CHE COS E IL RISCHIO CHIMICO?
DettagliEffe; delle fibre sulla salute e il controllo dell applicazione delle norme [Graziano Frigeri Presidente Assoprev]
Sicurezza ed efficienza energe.ca: le Fibre Ar.ficiali Vetrose Presentazione delle Linee Guida sulle misure di prevenzione per la tutela della salute nell u5lizzo delle Fibre Ar5ficiali Vetrose Effe; delle
DettagliOBBLIGHI IN MATERIA DI SICUREZZA PER DATORI DI LAVORO, PREPOSTI, DIRIGENTI E LAVORATORI
OBBLIGHI IN MATERIA DI SICUREZZA PER DATORI DI LAVORO, PREPOSTI, DIRIGENTI E LAVORATORI Gli accordi Stato- Regioni del 21 dicembre sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale n. 8 dell 11 gennaio 2012.
DettagliAllegato B: modello di presentazione
Allegato B: modello di presentazione ESEMPI DI BUONA PRASSI TEMA Pulitura polveri TITOLO DELLA SOLUZIONE Metodi di pulitura in ceramica per la riduzione del rischio da Silice Libera Cristallina AZIENDA/ORGANIZZAZIONE
DettagliCONVEGNO GESTIONE E BONIFICA DELL AMIANTO 20 OTTOBRE 2004 CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE BOLOGNA IL PIANO REGIONALE AMIANTO
CONVEGNO GESTIONE E BONIFICA DELL AMIANTO 20 OTTOBRE 2004 CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE BOLOGNA IL PIANO REGIONALE AMIANTO Dr.ssa Marinella Natali Dr.ssa Mariella Riefolo Assessorato Sanità REGIONE
DettagliLinee guida condivise per la valutazione del Rischio Chimico. Giovanni Reggio Coordinatore GdL Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro
Linee guida condivise per la valutazione del Rischio Chimico Giovanni Reggio Coordinatore GdL Salute e Sicurezza nei Luoghi di Lavoro 9 marzo 2009 D.Lgs. 81/2008 Protezione da agenti chimici L art. 224,
DettagliR E A C H C L P T. U.
R E A C H C L P T. U. DECRETO LEG/VO 81/08 -TITOLO IX CAPO I PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI CAPO II PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI E MUTAGENI : LE IMPLICAZIONI DEL REACH E DEL CLP NELL AMBITO DELLA NORMATIVA
DettagliAPPALTI: da un sistema complesso / a un sistema esperto? ( funziona se c è una integrazione di piani )
APPALTI: da un sistema complesso / a un sistema esperto? ( funziona se c è una integrazione di piani ) Piani di chi? delle aziende o unità produttive operanti dei lavoratori che dirigono e coordinano dei
DettagliD.Lgs. 81/08. Dispositivi di Protezione Individuale DPI. Tecnico della Prevenzione Dott. Sergio Biagini
Dispositivi di Protezione Individuale DPI Tecnico della Prevenzione Dott. Sergio Biagini DEFINIZIONE di DPI Per DPI si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore
DettagliSOSTANZE PERICOLOSE. rispettate le dosi consigliate dal produttore. È utile quindi utilizzare dei sistemi di dosaggio.
SOSTANZE PERICOLOSE Le sostanze pericolose sono materiali e sostanze che possono essere pericolose per l uomo e l ambiente e che devono essere specificatamente contrassegnate (simbolo di pericolo). Per
DettagliPROCEDURE STANDARDIZZATE PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI DELLE PMI
N.30 PDF Numero 10 PDF - anno 2012 DIRETTORE RINO PAVANELLO Rivista Ambiente e Lavoro 2012 PDF Manuale Tecnico-giuridico di In-formazione e Documentazione per RSPP, RLS, Giuristi, Operatori, Tecnici e
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliR e g i o n e L a z i
o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: E possibile rendere sicure le sostanze pericolose Identificativo della Linea o delle Linee di intervento generale/i : Prevenzione degli eventi
DettagliLABORATORI SCOLASTICI E SOSTANZE CHIMICHE
LABORATORI SCOLASTICI E SOSTANZE CHIMICHE Milva Carnevali Bologna 27 maggio 2013 AUSL BOLOGNA Piano Regionale Prevenzione UOCPSAL Attività di vigilanza tutela salute e sicurezza lavoratori scuole DLgs
DettagliREACH/CLP Le ricadute della nuova normativa sulla operatività dei RLS
Seminario SIRS Questioni di etichetta REACH/CLP Le ricadute della nuova normativa sulla operatività dei RLS Bologna, 18 novembre 2011 Luca Lenzi RLSSA/RSU Chimica Industria REACH Registrazione, Valutazione,
DettagliDECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE D.Lgs.81 - Introduzione D.Lgs.81 - Introduzione TITOLO I: PRINCIPI COMUNI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1: Finalità; Art. 2: Definizioni; Art. 3: Campo di
DettagliFormazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011
Formazione Particolare Aggiuntiva Preposti Accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 Modalità d esercizio della funzione di preposto Relazioni tra i vari soggetti interni ed esterni del sistema di prevenzione
DettagliProgetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare
Progetto Labor - Linea 4 Emersì Sicurezza nei luoghi di lavoro ed Emersione del lavoro irregolare Prevenzione e promozione della sicurezza Lavoro sicuro 1 LAVORO SICURO 2 1. Sicurezza: i provvedimenti
DettagliCircolare N.85 del 23 Maggio 2013
Circolare N.85 del 23 Maggio 2013 Dal 01.06.2013 obbligatorie le procedure standardizzate per la valutazione dei rischi Gentile cliente con la presente intendiamo informarla che a partire dal 01.06.2013
DettagliL'obbligo di formazione dei lavoratori ai sensi del D.lgs. 81/08
L'obbligo di formazione dei lavoratori ai sensi del D.lgs. 81/08 1 Norme D. lgs. 81/08: Tutela salute e sicurezza lavoratori/trici Accordi Stato Regioni: formazione lavoratori, preposti, dirigenti, datori
DettagliCAPITOLO 1. 1. Cenni storici... 1 2. La medicina del lavoro attuale... 2 3. L igiene del lavoro... 4 CAPITOLO 2
CAPITOLO 1 LA MEDICINA E L IGIENE DEL LAVORO Sommario 1. Cenni storici... 1 2. La medicina del lavoro attuale... 2 3. L igiene del lavoro... 4 CAPITOLO 2 FIGURE E COMPITI DELLA MEDICINA DEL LAVORO Il medico
DettagliLA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA
LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA Nebbie, Oli, Fumi, Vapori, Polveri Etichettatura protocollo d intesa 5 febbraio 2015 ASL Brescia ASL Vallecamonica Sebino - Direzione Territoriale
DettagliSCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP003 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO
SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei prodotti laminati a caldo di acciai per impieghi strutturali di cui alla norma UNI EN 10025-1, edizione
DettagliCorso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti
Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Dr. Sebastiano Papa Valutazione dei rischi
DettagliLA FORMAZIONE OBBLIGATORIA INGENIA Group
LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA INGENIA Group Obblighi e sanzioni del datore di lavoro Manuale commerciale 11/2013 Per informazioni: coordinamento@ingeniagroup.it LA FORMAZIONE OBBLIGATORIA OBBLIGHI E SANZIONI
DettagliSICUREZZA MOD.SIC. 05
SICUREZZA MOD.SIC. 05 AUTOCERTIFICAZIONE DELLA VALUTAZIONE DEI RISCHI DA AGENTI CANCEROGENI O MUTAGENI PER LE LAVORAZIONI CHE ESPONGONO ALLE POLVERI DI LEGNO DURO PREVISTA DALL ART. 4 COMMA 11 E ART. 63
DettagliNORMATIVA. TITOLO IX Dlgs 81/08 - SOSTANZE PERICOLOSE. Art. 221 CAMPO DI APPLICAZIONE. Art. 222 Definizioni
NORMATIVA TITOLO IX Dlgs 81/08 - SOSTANZE PERICOLOSE CAMPO DI APPLICAZIONE Tutte le attività lavorative (compreso immagazzinamento, trasporto, trattamento rifiuti) Tutti gli agenti chimici pericolosi:
DettagliSCHEMA 0 STORIA. Schema certificativo CP004 0.1 DOCUMENTI ESTERNI DI RIFERIMENTO
SCHEMA per la certificazione del controllo della produzione in fabbrica ai fini della marcatura CE dei profilati cavi di acciai non legati e a grano fine per impieghi strutturali di cui alle norme UNI
DettagliLa corretta adozione delle misure di prevenzione e protezione collettiva e individuale
La corretta adozione delle misure di prevenzione e protezione collettiva e individuale Dr. Celsino Govoni Servizio Sanità Pubblica Assessorato Politiche per la Salute Regione Emilia-Romagna (c.govoni@ausl.mo.it)
DettagliAgenti chimici: il regolamento CLP
Informazioni sulla tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori Gennaio 2013 Pillole di sicurezza A cura del RSPP e dell Unità Organizzativa a Supporto del Servizio di Prevenzione e Protezione
DettagliNorme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita
Pag. 1 di 5 Norme di sicurezza e comportamentali del personale autorizzato a lavorare nei locali adibiti a Camera Pulita Premessa Questa nota è indirizzata al personale, dipendente e/o associato, autorizzato
DettagliSTUDIO BD e ASSOCIATI Associazione Professionale Cod. Fisc. e Partita Iva 01727930354 web: www.bdassociati.it e-mail: info@bdassociati.
Circolare n. 5/2013 Pagina 1 di 6 A tutti i Clienti Loro sedi Circolare n. 5/2013 del 7 marzo 2013 SICUREZZA SUL LAVORO OBBLIGHI IN VIGORE E DI PROSSIMA SCADENZA PER I DATORI DI LAVORO Come noto, il D.Lgs
DettagliELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI)
Data 01-03-2010 Rev. N. 00 Pagina 1 di 8 ELENCO ED ISTRUZIONI OPERATIVE PER L UTILIZZO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Documento unico formato da 8 pagine Ddl RSPP RLS MC INDICE ISTITUTO
DettagliCorso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore. Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore
Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore Titolo Destinatari Obiettivi e Finalità Normativa di riferimento Requisiti di ammissione Durata e modalità Corso per RSPP/ASPP modulo B5-68 ore Il modulo B5 è il corso
DettagliRISCHI ADDETTO PULIZIE
Organismo Paritetico Provinciale RISCHI ADDETTO PULIZIE Speciale Inserti: Rischi Addetto Pulizie Pagina 1 Attività svolta L attività dell addetto prevede la pulizia degli ambienti di lavoro di uffici,
DettagliPROCEDURA OPERATIVA USO E MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CANCEROGENE E MUTAGENE
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA PROCEDURA OPERATIVA USO E MANIPOLAZIONE DI SOSTANZE CANCEROGENE E MUTAGENE A cura di: Servizio Prevenzione e Protezione Servizio di Prevenzione e Protezione Data: 03/03/2015
DettagliVigilanza su rischio chimico e Regolamenti REACH/CLP
Igiene del Lavoro e sorveglianza sanitaria in edilizia nei cantieri EXPO 2015: Vigilanza su rischio chimico e Regolamenti REACH/CLP Congresso nazionale SIMLI Milano, 26 novembre 2015 Rischio chimico in
DettagliQuesto argomento è trattato nel Titolo IX «Sostanze pericolose», al Capo III «Protezione dai rischi connessi all esposizione all amianto»
Amianto Questo argomento è trattato nel Titolo IX «Sostanze pericolose», al Capo III «Protezione dai rischi connessi all esposizione all amianto» (artt. da 246 a 265). Fermo restando quanto previsto dalla
DettagliScheda. Produzione: Scopo della lavorazione. Descrizione della macchina
Scheda 7 Produzione: Macchina: FILM STAMPA FLESSOGRAFICA Scopo della lavorazione Con la stampa flessografica vengono depositati sul film di materiale plastico, mediante gruppi di stampa a cilindri, vari
DettagliLa valutazione dei rischi: l autocertificazione. Dr. Duccio Calderini A.S.L. di Varese Servizio Igiene e Sicurezza del Lavoro
La valutazione dei rischi: l autocertificazione Dr. Duccio Calderini A.S.L. di Varese Servizio Igiene e Sicurezza del Lavoro VdR: definizione Art. 2 q): valutazione globale e documentata di tutti i rischi
DettagliNome commerciale: PROMASPRAY P300 Data di pubblicazione 10/11/2010 La presente versione annulla sostituisce le precedenti
1. Identificazione del prodotto e della Società Nome del prodotto: PROMASPRAY P300 Impiego previsto: PROMASPRAY P300 è un intonaco applicato a spruzzo, adatto per la protezione passiva al fuoco di strutture
DettagliLA VALUTAZIONE DEI RISCHI
LA VALUTAZIONE DEI RISCHI Dott. Sergio Biagini Tecnico della Prevenzione IL D.LGS. 81/08 (come già previsto dal D.Lgs.. 626/94) INDICA IL PERCORSO DA COMPIERE PER INNALZARE IL LIVELLO DI SICUREZZA E QUALITA
DettagliRSPP - CARATTERISTICHE
RSPP - CARATTERISTICHE Figura obbligatoria Consulente del Datore di Lavoro La designazione deve essere scritta ed accettata Deve aver frequentato corsi di formazione professionale specifici per il macro-settore
DettagliLavorazione: GOFFRATURA
Scheda 11 Tipo / Fase: TESSUTI SPECIALI / RIFINIZIONE Lavorazione: GOFFRATURA Scopo della lavorazione La goffratura è una lavorazione di tipo meccanico che viene fatta su qualsiasi tipo di tessuto speciale.
DettagliAGENTI CHIMICI. MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE NELLE ATTIVITA SALDATURA A cura di : Mariacristina Mazzari e Claudio Arcari
Dipartimento di Sanità Pubblica U.O. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro AGENTI CHIMICI MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE NELLE ATTIVITA SALDATURA A cura di : Mariacristina Mazzari e Claudio Arcari
DettagliSettore delle Costruzioni Edili
Settore delle Costruzioni Edili APPROFONDIMENTO SULLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PER LA RIDUZIONE DELLA ESPOSIZIONE A POLVERI CONTENENTI SILICE LIBERA CRISTALLINA MAGGIO 2007 DIPARTIMENTI DI SANITÀ
DettagliLa formazione dei lavoratori
La formazione dei lavoratori Disposizioni dell accordo Stato Regioni del 21 dicembre 2011 prof.paolo DREOSSI - 20/12/2012 1 LA FORMAZIONE FORMAZIONE GENERALE : è destinata a tutti i lavoratori e deve riguardare
DettagliGESTIONE DELLA FORMAZIONE E
08/02/2011 Pag. 1 di 7 GESTIONE DELLA FORMAZIONE E DELL ADDESTRAMENTO DEL PERSONALE 1. SCOPO... 2 2. APPLICABILITÀ... 2 3. DOCUMENTI DI RIFERIMENTO... 2 3.1. Norme... 2 3.2. Moduli / Istruzioni... 2 4.
DettagliProduzione edilizia e sicurezza a.a. 2009-2010. Lo schema. TITOLO II Luoghi di lavoro
Scienza dell Architettura e dell Ingegneria Edile TITOLO IV D.LGS. 81/08 POS Produzione edilizia e sicurezza a.a. 2009-2010 Lo schema TITOLO I CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO II SISTEMA ISTITUZIONALE
DettagliChe cosa sono gli agenti cancerogeni e mutageni?
Che cosa sono gli agenti cancerogeni e mutageni? agente cancerogeno/mutageno 1. una sostanza che risponde ai criteri relativi alla classificazione quali categorie cancerogene 1 o 2, stabiliti ai sensi
DettagliConcetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro
kiker Concetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE Collana PREVENZIONE E PROTEZIONE IL D.LGS.81/2008: TESTO UNICO SICUREZZA SUL LAVORO L evoluzione Normativa
DettagliPIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37
PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE D.Lgs. 81/08, Artt. 36, 37 ALLEGATO REV DATA 19..26 IV INDICE PIANO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE 1 INTRODUZIONE... 3 2 CLASSIFICAZIONE AZIENDA... 3 3 LUOGO DI SVOLGIMENTO
DettagliOPERARE IN SICUREZZA NELLA DISINFESTAZIONE
OPERARE IN SICUREZZA NELLA DISINFESTAZIONE Rodolfo Veronesi Centro Agricoltura Ambiente G.Nicoli Argomenti Il concetto di pericolo,di rischioe di danno I fattori di rischio Prevenzione e protezione Il
DettagliFibre Ceramiche Refrattarie (FCR) e Rischio Cancerogeno
XXXI Congresso Fonderia, Vicenza 26-27 Ottobre 2012 Fibre Ceramiche Refrattarie (FCR) e Rischio Cancerogeno RESPONSABILITA per i PRODUTTORI e per gli UTILIZZATORI di preformati isolanti e esotermici per
DettagliCANCEROGENI IN AMBIENTI DI LAVORO. 28/01/2016 - REGIONE LOMBARDIA - Dott. Battista Magna
CANCEROGENI IN AMBIENTI DI LAVORO 28/01/2016 - REGIONE LOMBARDIA - Dott. Battista Magna PREMESSE Fino al 31/12/2015 la Lombardia era suddivisa in: - 15 ASL (Aziende Sanitarie Locali), in ognuna delle quali
DettagliMODULO 1 UNITÀ DIDATTICA 1
MODULO 1 Individuazione, valutazione e gestione dei rischi UNITÀ DIDATTICA 1 La valutazione dei rischi e la redazione del documento 1 Obiettivi della valutazione Quali sono gli obiettivi della valutazione
DettagliIl problema SILICE nelle aziende di lavorazione lapidei. Livelli di rischio, danni alla salute e modalità di prevenzione.
Reggio Emilia Modena Parma Il problema SILICE nelle aziende di lavorazione lapidei. Livelli di rischio, danni alla salute e modalità di prevenzione. Giovedì 15 gennaio 2015 ore 15.00-19.00 RES Edili Reggio
DettagliSISTEMA DI GESTIONE INTEGRATO. Audit
Rev. 00 del 11.11.08 1. DISTRIBUZIONE A tutti i membri dell organizzazione ING. TOMMASO 2. SCOPO Gestione degli audit interni ambientali e di salute e sicurezza sul lavoro 3. APPLICABILITÀ La presente
DettagliSalute e Sicurezza sul lavoro - 2. Informazione Formazione Addestramento
Laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico - Corso integrato Biologia generale e Chimica biologica Modulo didattico: Organizzazione di laboratorio e Sicurezza Salute e Sicurezza sul lavoro - 2 Informazione
DettagliSTRUMENTI ORGANIZZATIVI
STRUMENTI ORGANIZZATIVI IL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (spp) IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE (rspp) IL RAPPRESENTANTE DELLA SICIREZZA DEI LAVORATORI (rls) IL MEDICO COMPETENTE
DettagliOrganizzazione della sicurezza nell Università degli Studi di Pavia
Organizzazione della sicurezza nell Università degli Studi di Pavia MAGNIFICO RETTORE Servizio di Prevenzione e Protezione MC EQ TSL RESPONSABILE SERVIZIO PREVENZIONE e PROTEZIONE ASPP ASPP ASPP ASPP RESPONSABILE
DettagliFormazione Lavoratori, Preposti e Dirigenti
EcoGeo S.r.l. Formazione - Sicurezza Formazione Lavoratori, Preposti e Dirigenti Accordo del 21 dicembre 2011 Conferenza permanente per i rapporti tra lo stato le regioni e le provincie autonome di Trento
DettagliCorsi di formazione sulla sicurezza in edilizia 2008/2009 D.Lgs. 81/2008
Corsi di formazione sulla sicurezza in edilizia 2008/2009 D.Lgs. 81/2008 Cod. Denominazione del corso Ore Pag. SI1 Formazione per operai/ primo ingresso in edilizia 16 2 SI2 RSPP/ASPP - Responsabili del
DettagliVerona, 17 febbraio 2015
Verona, 17 febbraio 2015 La tutela dei lavoratori dal rischio amianto Dr.ssa Fiorini Cristina SPISAL ULSS 20 Verona Obiettivi dell incontro Definire gli obblighi dei datori di lavoro delle imprese che
DettagliCATALOGO TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO
CATALOGO OFFERTA FORMATIVA TEMATICA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI E DEI PREPOSTI SECONDO L ACCORDO STATO REGIONI 21.12.2011 FORMAZIONE GENERALE Lavoratori definiti secondo
DettagliLa valutazione dei rischi. La valutazione dei rischi -- Programma LEONARDO
La valutazione dei rischi La valutazione del rischio è lo strumento fondamentale che permette di individuare le misure di prevenzione e pianificarne l attuazione, il miglioramento ed il controllo al fine
DettagliINCENERIMENTO DI RIFIUTI NEI CEMENTIFICI MITI E FATTI
Centro per la Salute Giulio A. Maccacaro via Roma 2-21053 Castellanza (VA) fax 0331/501792 - email : medicinademocratica@libero.it INCENERIMENTO DI RIFIUTI NEI CEMENTIFICI MITI E FATTI Mito 1. I CEMENTIFICI,
DettagliDOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI (art. 4, comma 2 del D.Lgs 626/1994, secondo la procedura standardizzata del D.M. 05.12.1996) 1. L AZIENDA 1.1 ANAGRAFICA AZIENDALE Ragione sociale Sede legale Indirizzo
DettagliLA GESTIONE DEL RISCHIO LEGIONELLA PER I LAVORATORI D.Lgs. 81/08. Ausl Cesena - Servizio PSAL 1
LA GESTIONE DEL RISCHIO LEGIONELLA PER I LAVORATORI D.Lgs. 81/08 Ausl Cesena - Servizio PSAL 1 D.Lgs. 81/08 Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro Titolo I: Principi comuni Titolo II: Luoghi di
DettagliIl nuovo testo unico sulla prevenzione aggiornato al D.Lgs 106/2009: indicazioni per i dirigenti. Albano Laziale, 13/15 Aprile 2010
Il nuovo testo unico sulla prevenzione aggiornato al D.Lgs 106/2009: indicazioni per i dirigenti Albano Laziale, 13/15 Aprile 2010 Agenti Chimici Pericolosi Dr. Sandro Sanna Dirigente Medico SPRESAL ASL
DettagliCALCESTRUZZI CIPICCIA SPA UNITÀ PRODUTTIVA DI MARATTA NARNI (TR)
Pag. 1 di 6 CALCESTRUZZI CIPICCIA SPA UNITÀ PRODUTTIVA DI MARATTA NARNI (TR) DESCRIZIONE DEL LABORATORIO: PROVE EFFETTUATE ED SOMMARIO 1. LABORATORIO CALCESTRUZZI ED INERTI 3 2. PROVE EFFETTUATE 4 2.1.
DettagliGUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO
GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO La presente guida mette in risalto solo alcuni punti salienti estrapolati dalla specifica norma UNI 9795 con l
DettagliSICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO
LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA DEL PERSONALE SCOLASTICO Il D.lvo 81/2008 e le novità introdotte dagli Accordi Stato-Regione del 21 dicembre 2011 Accordo Stato- Regioni Attuazione delle disposizioni del
DettagliLA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE
Convegno SURFACE TREATMENTS News 2011 Fiera di Milano Rho LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE PER ANODIZZATORI E VERNICIATORI DELL ALLUMINIO Ing. Rolando Ragazzini 1 Principali aspetti ambientali nel settore
Dettagli