COMPETENZE CARATTERISTICHE PRINCIPI DI GESTIONE Dare un linguaggio comune alla squadra

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1 L ALLENATORE NUOVO DELLA METOTODOLOGIA OPERATIVA: Colui che sa,sa fare,sa far fare e sa essere! Tra le tante e numerose competenze culturali dell allenatore nuovo non può essere assolutamente trascurata quella di disporre di un linguaggio pertinente e preciso ( codice specifico), che non lasci spazio alla confusione e ad equivoci di sorta: infatti, noi riteniamo che non possono essere assolutamente tollerati,sia a carico di commentatori ed opinionisti sportivi, e specialmente tra gli addetti ai lavori errori di definizione che spesso celano una certa ignoranza tecnica. Con molta frequenza si confonde la pressione con il pressing, il pressing con il raddoppio di marcatura, di nuovo il pressing con il forcing, il sistema con il modulo se non addirittura con lo schema di gioco, e come se non bastasse il taglio con il passaggio in diagonale ed ecc.ecc. In questo articolo, dopo aver fatto un riepilogo generale, partendo dalle competenze dell allenatore nuovo ed arrivando alle qualità del calciatore in relazione al suo corpo, alla palla, ai compagni ed all avversario, ci soffermeremo su quattro termini che continuamente, ahimè anche in molti articoli tecnici e professionali, alcuni pubblicati di recente, vengono confusi tra di loro, e precisamente: - Appoggio - passaggio; - Velo- esca; e con una proposta operativa finale sullo sviluppo di tattica collettiva di fase di possesso dell ESCA nel modulo con palla esterna. Le qualità dell allenatore nuovo COMPETENZE CARATTERISTICHE PRINCIPI DI GESTIONE Dare un linguaggio comune alla squadra Possedere un codice preciso e pertinente Consapevolezza (Perché e per come) Programmare Saper gestire le pressioni Partecipazione attiva (giocatore protagonista) Osservare Dimostrare e Saper trasmettere Equilibrio Metodicità (avere metodo) Analizzare Essere coerente Varietà e molteplicità (non essere ripetitivi e monotoni) Valutare Essere responsabile Semplicità e chiarezza ( chiari,concisi e convincenti) Proporre Avere passione Evidenza ( essere operativi) Trasferire Essere curioso Adattamento (adeguarsi al contesto) Studiare Attenzione e cura dei singoli dettagli Flessibilità (adeguarsi al gruppo)

2 Egli si rivolge al singolo ed al gruppo senza soluzione di continuità. Qui faremo un riepilogo generale circa la fase di possesso. Il calciatore: UNITA SIGNIFICATIVA Unità significativa Unità:tutt uno Significativa :diversità Tecnica di base Rapporto con la palla Principi: punti di osservazione per capire l errore di esecuzione Tattica individuale Presenza dell avversario Fase possesso Fase non possesso Fisico morfologico e motorio: - condizionale - coordinativo Personalità: senso di appartenenza curiosità attenzione motivazione aiuto e disponibilità Tecnica di base calciare Ricevere conduzione Colpo di testa contrasto Rimessa laterale Tecnica del portiere

3 Tattica Individuale Fase possesso smarcamento Controllo e difesa della palla dribbling passaggio tiro Tattica collettiva: azione coordinata tra due o più giocatori, di una catena, di un reparto, di tutta la squadra avente uno scopo preordinato:

4 DEFINIZIONE DEI PRINCIPI NELLA FASE DI POSSESSO PALLA 1) SCAGLIONAMENTO I punti fondamentali sono: - non posizionarsi in linea rispetto al possessore di palla; - formare un triangolo (di qualsiasi forma); infatti, si offrono più soluzioni al possessore ed è possibile venire in aiuto da angolazioni diverse e distanze diseguali. Questa figura geometrica facilita il mantenimento del possesso. Quando due giocatori provengono dallo stesso settore angolare devono indirizzarsi in profondità contrarie. 2) PENETRAZIONE (profondità o verticalizzazione) I concetti fondamentali sono: - cercare di arrivare prima possibile verso la porta avversaria. Ciò non significa giocare con lunghi lanci, bensì utilizzare in ogni circostanza un passaggio preciso in avanti, che conquisti lo spazio, piuttosto che passare la palla in disimpegno orizzontale o all indietro; - inculcare nei giocatori l idea che la palla va passata oltre un avversario, poiché nella scala delle priorità la prima cosa da fare è quella di conquistare spazio in avanti. 3) AMPIEZZA Lo scopo fondamentale è: - cercare di sfruttare tutto il fronte (ampiezza) del campo, e sfruttarla convenientemente consente di allargare le maglie della difesa avversaria. Questo però, non significa schierare più attaccanti, ma usare il movimento per creare spazi liberi e utilizzare anche la zona opposta a quella dove si trova la palla. Per far ciò sono importanti i cambi di gioco, le sovrapposizioni e il gioco della parte cieca (uno-due terzo uomo). 4) MOBILITÀ Il calcio è movimento e il trasferimento da un punto all altro del campo deve avvenire nei tempi, nei modi e negli spazi giusti; in pratica un movimento motivato e determinato. È chiaro che senza di questo, non esiste il gioco di squadra. L organizzazione deve presupporre lo spostamento di più giocatori e, in questo contesto, risultano importanti: - il tempo di gioco; - la finta di partenza (il contromovimento); - le corse di deviazione; - le corse in diagonale;

5 - le sovrapposizioni; - le profondità contrarie. 5) IMPREVEDIBILITÀ Ogni tattica, pur preparata e preordinata, deve risultare inattesa e sfruttare il fattore sorpresa. Il calcio propositivo ed efficace è quello che riesce ad ingannare l avversario, non ripetendo continuamente e in modo monotono lo stesso schema. I mezzi per realizzare tali principi sono rappresentati dai seguenti sviluppi: SVILUPPI DEI PRINCIPI FASE DI POSSESSO PALLA 1. Sostegno ed appoggio al portatore di palla; 2. Superiorità numerica; 3. Mantenimento del possesso palla; 4. Corsa in diagonale; 5. Corse di deviazione; 6. Gioco dalla parte cieca; 7. Movimenti ad incrocio; 8. Movimenti in sovrapposizione; 9. Sviluppo passaggio all indietro; e/o passaggio a muro; 11. Blocco; 12. Velo; 13. Esca; 14. Variazione ritmo di gioco; 14. Gioco in quarta o quinta battuta. 1) Sostegno ed appoggio al giocatore in possesso di palla Smarcamenti che vengono compiuti dai giocatori nella fase di possesso di palla. È importante pervenire da angolazioni diverse con più profondità su 360 verso il portatore di palla, dando più soluzioni di gioco. Chi è in possesso di palla ha più soluzioni semplici sugli spazi brevi e può anche optare per la giocata difficile che risulta il passaggio lungo utile per cambiare gioco ottenendo veloci verticalizzazioni o per acquisire profondità di gioco contrarie. È importante distinguere in questo contesto l azione di appoggio dal sostegno. La prima si riferisce al fatto che questa avviene davanti alla linea del pallone, mentre il movimento a sostegno avviene dietro alla linea del pallone.

6 Che differenza c è tra APPOGGIO e SOSTEGNO al giocatore in possesso di palla? Come si evince dalla figura appare chiaro che lo smarcamento in appoggio si riferisce al fatto che questo avviene davanti alla linea del pallone, mentre il sostegno del compagno al portatore di palla avviene dietro alla linea del pallone. Passaggio: trasmissione intenzionale della palla da un compagno all altro: quindi azione compiuta da colui che è in quel momento in possesso della palla. Velo Il velo è un movimento rapido ed è micidiale la sua attuazione contro difese schierate con marcatura a uomo al limite dell area di rigore. Questa azione è effettuata dal giocatore che è in possesso della palla e si compie in questo modo: Il giocatore con palla si dirige verso un proprio compagno, frappone il proprio corpo tra la palla e l avversario e gli cede la palla. Quando si usa e perché? E molto utile al limite dell area, siamo sotto pressione e non c è tempo e spazio per il tiro o per un eventuale assist alle spalle della linea difensiva. Il velo si può utilizzare anche a centrocampo. In tutte e due le circostanze è fondamentale la guida della palla, che deve avvenire in sicurezza e con la velocità giusta che tiene conto della distanza dall avversario, posizione dell avversario ( frontale, laterale o che arriva da dietro).

7 Velo: è un azione che si effettua quando il giocatore che ha la palla non ha alternative di gioco. Esegue una guida della palla verso il compagno che gli lascia la stessa, incrociandosi e proteggendo la palla da un possibile intervento di un avversario. È un movimento efficace contro una difesa ad uomo ed è presupposto per la verticalizzazione (conclusione in porta o passaggio). Esca Azione compiuta dal giocatore che sta per ricevere la palla e si ottiene: Su un passaggio forte addosso il giocatore fa credere al marcatore di stoppare, tirare il pallone o altro, invece lo fa scorrere per un altro compagno posto alle sue spalle. il quale a seconda delle circostanze di spazio e tempo decide quale decisione assumere. Nel caso posto in figura esegue un passaggio filtrante per il compagno che ha effettuato l esca.

8 Alcune proposte operative sull Esca nell vs.difesa a 4 a zona con palla esterna Sit.1: palla all esterno di centrocampo con il trequartista posto in posizione centrale L esterno di centrocampo entra nel campo con la palla per consentire ai due attaccanti di disporsi in diagonale tra di loro ed esegue la giocata a favore della punta più vicina, la quale effettua il movimento ad esca consentendo alla seconda punta di ricevere la palla, che ha a disposizione almeno tre alternative, determinate dalle condizioni di tempo e spazio imposte dall avversario: a) Serve direttamente il compagno di reparto che ha attaccato lo spazio; b) Scarica sul trequartista, che a sua volta dispone di più alternative; c) Passa al centrocampista centrale di parte qualora il trequartista fosse marcato. In questo caso per dare tempo e spazio al centrocampista di avvicinarsi utilizza due tocchi, per costui la giocata è sul lato debole della difesa. Alternative del trequartista: a) Esegue un assist per l attaccante che ha effettuato l esca; b) Passa all esterno opposto qualora la linea difensiva si sia ulteriormente ristretta nell imbuto.

9 Alternative a disposizione del secondo attaccante c b d a Alternative a disposizione del trequartista b a

10 Soluzione a disposizione del centrocampista centrale a Sit.2 Palla all esterno di centrocampo con il trequartista posto in posizione più laterale c b In questa circostanza la prima punta ( quella più vicina alla palla) che ha effettuato l esca, invece di attaccare lo spazio esegue un taglio sotto, riceve e dispone delle seguenti opzioni: a) Chiede un 1/2 al compagno di reparto; b) Serve il trequartista che si è inserito; c) Passa all esterno opposto. Raffaele Di Pasquale allenatore professionista di prima categoria

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