IL COLLEGIO DI ROMA. [Estensore] Avv. Michele Maccarone Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario

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1 IL COLLEGIO DI ROMA composto dai signori: Dott. Giuseppe Marziale Presidente Prof. Avv. Andrea Gemma Dott. Comm. Girolamo Fabio Porta Membro designato dalla Banca d'italia [Estensore] Membro designato dalla Banca d'italia Avv. Michele Maccarone Membro designato dal Conciliatore Bancario e Finanziario Prof. Daniela Primicerio Membro designato dal C.N.C.U. nella seduta del 27/09/2012, dopo aver esaminato: il ricorso e la documentazione allegata; le controdeduzioni dell'intermediario e la relativa documentazione; la relazione istruttoria della Segreteria tecnica. FATTO La ricorrente chiede il rimborso della somma complessiva di 941,39 indebitamente prelevata dal suo conto corrente in seguito al furto della propria carta, sottratta unitamente alla borsa lasciata incustodita nell auto. Riferisce: (i) che il furto si sarebbe verificato intorno alle ore 19 del ; (ii) di aver operato la prima richiesta di blocco della carta alle ore 20 dello stesso giorno, ricevendo comunicazione del codice di blocco; (iii) ciononostante la carta sarebbe stata successivamente utilizzata per prelievi ATM e pagamenti POS; (iv) l effettivo blocco si sarebbe verificato solo dopo n. 3 tentativi in data alle ore Chiede, dunque, il rimborso della somma sopra indicata, corrispondente all importo complessivo di 10 operazioni fraudolentemente eseguite da terzi dopo la richiesta di blocco delle ore 20 del Pag. 2/6

2 Nelle proprie controdeduzioni l intermediario contesta la fondatezza della domanda del ricorrente eccependo che le operazioni contestate sarebbero state eseguite tutte prima del blocco della carta e per colpa grave della ricorrente nella custodia della carta e del PIN. DIRITTO La fattispecie per cui è causa è assoggettata, ratione temporis, al d.lgs. 11/10 che, in attuazione della Direttiva PSD, disciplina all art. 12 la Responsabilità del pagatore per l'utilizzo non autorizzato di strumenti o servizi di pagamento e dispone che: Salvo il caso in cui abbia agito in modo fraudolento, l'utilizzatore non sopporta alcuna perdita derivante dall'utilizzo di uno strumento di pagamento smarrito, sottratto o utilizzato indebitamente intervenuto dopo la comunicazione eseguita ai sensi dell'articolo 7, comma 1, lettera b) [.]. Salvo il caso in cui l'utilizzatore abbia agito con dolo o colpa grave ovvero non abbia adottato le misure idonee a garantire la sicurezza dei dispositivi personalizzati che consentono l'utilizzo dello strumento di pagamento, prima della comunicazione eseguita ai sensi dell'articolo 7, comma 1, lettera b), l'utilizzatore medesimo può sopportare per un importo comunque non superiore complessivamente a 150 euro la perdita derivante dall'utilizzo indebito dello strumento di pagamento conseguente al suo furto o smarrimento [ ]. La norma richiamata, nell individuare i singoli profili di responsabilità tra intermediario e cliente, distingue, pertanto, a seconda che gli acquisti contestati siano stati eseguiti prima o dopo la richiesta di blocco. Assume, dunque, valore dirimente la tempestività o meno della richiesta di blocco operata dal cliente. Il punto è oggetto di contestazione tra le parti. La ricorrente deduce infatti che la richiesta di blocco sarebbe stata effettuata alle ore 20 del , mentre l intermediario assume che tale richiesta sarebbe stata formulata solo alle 12,48 del e che le precedenti richieste di blocco erano riferite a carte diverse da quella in contestazione. L intermediario aveva prodotto, la trascrizione delle registrazioni delle telefonate intercorse tra le parti, ad eccezione però di quella delle ore 20 del , cui fa riferimento la ricorrente. Pag. 3/6

3 Invitato dal Collegio a colmare tale lacuna, non vi ha provveduto, affermando che l oggetto della segnalazione ricevuta alle ore 20 del contenente il codice di blocco era da attribuirsi a carta di pagamento rilasciata da altro intermediario, A riprova di tale assunto è stata prodotta la mail del del SIA-SSB S.p.A. nella quale si precisa che nel corso della prima telefonata del la ricorrente aveva chiesto il blocco di una carta diversa. E agevole osservare, però, che la prima telefonata effettuata quel giorno dalla ricorrente per ottenere il blocco di una carta risaliva alle ore 19:13:21 ed era quindi anteriore a quella posta a fondamento della pretesa risarcitoria fatta valere nel corso del presente procedimento. Ed è pacifico che tale telefonata a differenza di quella delle ore 20 - fosse riferita a carte diverse da quella che viene in considerazione in questa sede. Il rifiuto opposto dalla resistente all esibizione del documento è da ritenersi pertanto ingiustificato. E, come tale, gravemente censurabile, se si considera che gli intermediari sono tenuti, non solo ad aderire alla presente procedura (Disp. applicative, Sez II), ma anche a cooperare al suo utile svolgimento, rendendosi disponibili alle richieste di integrazione documentale formulate dal Collegio o dalla Segreteria tecnica (ivi, Sez. VI, 1,4). In relazione al processo civile nell ambito del quale non è previsto a carico delle parti un analogo dovere di cooperazione - si ritiene, ormai pacificamente, che dall ingiustificata inottemperanza di una delle parti all ordine di esibizione possono essere tratti argomenti di prova ai fini della dimostrazione dei fatti che si intendevano provare mediante il documento era stata chiesta la produzione in giudizio (Cass. 11 agosto 2004, n ; 12 gennaio 1996, n. 188). Né va dimenticato, sempre agli stessi fini, che il comportamento processuale o extraprocessuale delle parti, può costituire secondo la stessa Corte - non soltanto elemento secondario di valutazione delle risultanze probatorie altrimenti acquisite, ma anche unica e sufficiente fonte di prova per la formazione del convincimento del giudice (Cass. 26 giugno 2007, n ; 4 maggio 2005, n. 9279; 10 agosto 2002, n ). Nel caso di specie, l esistenza della telefonata delle ore 20 del 22 gennaio 2011 e della sua registrazione deve essere ritenuta pacifica, non essendo stata specificamente contestata dalla resistente. La ricorrente ha affermato in maniera netta e circostanziata che la richiesta di blocco relativa alla carta della cui utilizzazione si controverte nel Pag. 4/6

4 presente procedimento, era stata effettuata già con tale telefonata, facendo menzione del codice di blocco che in quell occasione le sarebbe stato fornito dall operatore. Né priva di rilievo è la circostanza che, come si desume dal ricorso, sia stata la stessa ricorrente a chiedere che la veridicità delle proprie affermazioni fosse verificata mediante il controllo della registrazione della telefonata. La resistente contesta la veridicità di tale assunto ma è singolare che (pur avendo già prodotto le trascrizioni delle altre telefonate intercorse tra le parti) non abbia provveduto alla produzione della trascrizione della telefonata in questione, l unica i cui contenuti non fossero pacifici, neppure a seguito dell espressa richiesta formulata da questo Collegio. Le ragioni addotte a giustificazione di tale rifiuto sono, come si è posto in evidenza, prive di plausibilità. Ed è quindi ragionevole supporre che il contenuto della telefonata fosse proprio quello indicato dalla ricorrente. Deve pertanto ritenersi che il blocco della carta sia stato richiesto, come sostenuto dalla ricorrente, nel corso della telefonata delle ore 20 del 20 gennaio E che, conseguentemente, le operazioni contestate siano state effettuate successivamente a tale richiesta, tra le ore 00,01 e le ore 01,49 del giorno 23 gennaio In tal caso, come si è già posto in rilievo, l utilizzatore dello strumento di pagamento non sopporta alcuna perdita salvo il caso in cui abbia agito in modo fraudolento, vale a dire con dolo (art. 12, primo comma, d.lgs. 11/10). L esistenza di un comportamento siffatto della ricorrente non è stata provata dalla resistente né è comunque desumibile dagli elementi acquisiti. Il ricorso deve essere pertanto accolto. Il Collegio dispone, pertanto, che l intermediario corrisponda alla ricorrente la somma complessiva di. 941,39, con gli interessi nella misura legale dalla data del reclamo al saldo. Pag. 5/6

5 P.Q.M. Il Collegio accoglie il ricorso nei sensi di cui in motivazione. Dispone inoltre che l intermediario corrisponda alla Banca d Italia la somma di Euro 200,00 (duecento/00) quale contributo alle spese della procedura e al ricorrente di Euro 20,00 (venti/00) quale rimborso della somma versata alla presentazione del ricorso. IL PRESIDENTE firma 1 Pag. 6/6