Indicazioni su come preparare la relazione su un esperienza di laboratorio

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Indicazioni su come preparare la relazione su un esperienza di laboratorio"

Transcript

1 Indicazioni su come preparare la relazione su un esperienza di laboratorio Riportare all inizio: nome e cognome; numero di matricola; anno in cui si è seguito il corso; gruppo con cui si è realizzata l esperienza. La relazione è da preparare individualmente: ciascuno presenta il risultato del lavoro a cui ha attivamente partecipato. Non è ammesso l uso di dati sperimentali presi da altri. La relazione (da preparare come file pdf; tipicamente 4-5 pagine in corpo 12, incluse le figure) avrà generalmente la seguente struttura: 1. Introduzione 2. Descrizione strumentazione 3. Presentazione e discussione dei risultati 1. Introduzione: Esprimere chiaramente gli obiettivi dell esperienza e i risultati attesi (potranno essere la misura di grandezze fisiche, la verifica di un principio di conservazione, la validazione di un modello) descrivendo l approccio utilizzato, il modello di riferimento e le approssimazioni considerate. Definire il contesto esplicitando: il significato di tutti i simboli utilizzati, il valore delle costanti usate, le formule e le grandezze rilevanti per il fenomeno fisico oggetto dell esperimento. 2. Descrizione strumentazione: La descrizione della strumentazione deve contenere tutti gli elementi per permettere ad un lettore generico (che non conosca già l esperienza) di capire come nella pratica sono state effettuate le misure. In particolare dovranno essere riportati tutti gli elementi utili a determinare la precisione delle misure ed a valutarne l accuratezza. Indicare le specifiche per i singoli strumenti e l errore atteso per le misure di tutte le grandezze fisiche determinanti per gli obiettivi dell esperienza. 3. Presentazione e discussione dei risultati: Qualunque operazione effettuata sui dati sperimentali raccolti deve essere accuratamente descritta e devono essere forniti gli elementi perchè ne possa essere verificata la correttezza. In generale è indispensabile mostrare esplicitamente tutti i dati dai quali si traggono le affermazioni e conclusioni riportate nel testo della relazione. Di norma, tutte le letture degli strumenti di misura utilizzate per i risultati discussi devono essere riportate nella relazione in forma di tabella (se si tratta di pochi valori) o in forma di grafico (se si tratta di molti numeri o se preferibile per diverso motivo). Cercate di produrre un documento sintetico e di evitare di inserire troppe pagine di tabelle e/o grafici; in particolare, quando è possibile senza pregiudicare la leggibilità dei grafici, tracciate più plot in una sola figura e usate più colonne nelle tabelle. Nel caso di metodo di misura indiretto, per cui una grandezza secondaria viene estratta da una serie di misure, è indispensabile descrivere nel dettaglio il procedimento e mostrare i dati di

2 partenza e intermedi in almeno un caso esemplificativo e per tutti i casi per cui si ottengano risultati anomali rispetto ad un modello o ad una tendenza osservata. Tutti i dati utilizzati per trarre qualunque tipo di conclusione devono poter essere discussi e dunque devono essere disponibili al momento dell esame (possono eventualmente essere allegati alla relazione in forma di appendice). Il risultato della misura di una osservabile fisica deve essere corredato dell unità di misura e espresso attraverso un solo valore numerico con indicazione della sua incertezza (errore) nel caso di limite di confidenza standard, o alternativamente da un intervallo di valori ed un limite di confidenza esplicito. Nel caso in cui l esperienza o la vostra analisi vi abbia portato ad avere più misure, e dunque diversi valori numerici, estrarre la miglior stima dell osservabile usando eventualmente la media pesata se le misure sono indipendenti, una regressione o estrapolazione in altri casi in cui questo sia efficace e legittimato da opportuna discussione.

3 Tabella delle relazioni da portare all esame Note alla tabella: 1. Solo gli studenti in regola con le presenze in laboratorio avranno assegnata la relazione da portare all esame 2. Gli studenti che non hanno presentato le schede (dadi + pendolo) entro il 29 febbraio dovranno portare all esame, oltre alle schede, una relazione aggiuntiva 3. Nella tabella, associato al nome di ogni studente, è indicata l avvenuta consegna delle schede sui dadi e sul pendolo. Se riscontrate degli errori mandare un mail al prof. Camera con indicato: usato per spedire la relazione e data della spedizione. 4. Tutto il materiale per l esame orale (relazione/i ed eventualmente le schede) devono essere spedite via (con ricevuta di ritorno) o consegnate a mano una settimana prima della data dell appello scritto. Ad esempio chi volesse sostenere l esame nell appello orale associato allo scritto del 21 Giugno deve consegnare tutto il materiale entro il 14 Giugno. Elenco Relazioni M1 - Misura statica e dinamica della costante elastica di alcune molle, confronto e discussione dei valori ottenuti con le due tecniche M2 - Misura della costante di attrito viscoso e determinazione della curva di risonanza per un oscillatore forzato in aria. R - Misura del momento di inerzia e verifica della conservazione del momento angolare C1 - Verifica della legge di interazione elettrostatica tramite Bilancia di Coulomb K1 - Osservazione dei modi normali per oscillazioni acustiche mediante tubo di Kundt: Caso di un tubo aperto da ambo i lati e caso di tubo chiuso da un lato K2 - Osservazione dei modi normali per oscillazioni acustiche mediante tubo di Kundt: Caso di un tubo chiuso da due lati e di un sistema di due tubi accoppiati P1- Verifica delle leggi per il moto di un pendolo semplice e misura della accelerazione di gravità

4

5

Indicazioni su come preparare la relazione su un esperienza di laboratorio

Indicazioni su come preparare la relazione su un esperienza di laboratorio Indicazioni su come preparare la relazione su un esperienza di laboratorio Riportare all inizio: nome e cognome; numero di matricola; anno in cui si è seguito il corso; gruppo con cui si è realizzata l

Dettagli

Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica Corso A

Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica Corso A Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica Corso A Organizzazione del corso Corso Annuale - 10 Crediti docenti: Franco Camera Giulia Luisa Masserini Paolo Piseri Marcello Fanti Metodo Scientifico

Dettagli

Criteri di Valutazione della scheda (solo a carattere indicativo)

Criteri di Valutazione della scheda (solo a carattere indicativo) Criteri di Valutazione della scheda (solo a carattere indicativo) Previsioni - A Sono state fatte le previsioni e discussi i valori attesi insieme al ragionamento con cui sono stati calcolati? E stata

Dettagli

a.a. : Ore: 56 Crediti totali: 6 Tipologia di insegnamento: intero Docente: Prof. Emilio Mariotti associato

a.a. : Ore: 56 Crediti totali: 6 Tipologia di insegnamento: intero Docente: Prof. Emilio Mariotti associato Titolo: FISICA SPERIMENTALE per geologia (I modulo, mutuato come Istituzioni di Fisica da Scienze Naturali e Scienze Ambientali) Facoltà: Scienze M.F.N. a.a. : 2004-2005 Ore: 56 Crediti totali: 6 Tipologia

Dettagli

Indice 3. Note di utilizzo 9. Ringraziamenti 10. Introduzione 11

Indice 3. Note di utilizzo 9. Ringraziamenti 10. Introduzione 11 Indice Indice 3 Note di utilizzo 9 Ringraziamenti 10 Introduzione 11 Capitolo 1 Grandezze fisiche e schematizzazione dei sistemi materiali 13 1.1 Grandezze fisiche ed operazione di misura 13 1.2 Riferimento

Dettagli

ISOLAMENTO ACUSTICO. di Alessandro Schiavi, Franco Alasia, Andrea Pavoni Belli, Mario Corallo, e Francesco Russo

ISOLAMENTO ACUSTICO. di Alessandro Schiavi, Franco Alasia, Andrea Pavoni Belli, Mario Corallo, e Francesco Russo ISOLAMENTO ACUSTICO Determinazione della rigidità dinamica a lungo periodo di Alessandro Schiavi, Franco Alasia, Andrea Pavoni Belli, Mario Corallo, e Francesco Russo La valutazione delle prestazioni e

Dettagli

Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica

Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica Corso A Organizzazione del corso Corso Annuale - 10 Crediti docenti: Franco Camera Giulia Luisa Masserini Paolo Piseri Roberta Vecchi Laboratorio di Fisica

Dettagli

MODULO BIMESTRALE N.1:Le Grandezze in Fisica

MODULO BIMESTRALE N.1:Le Grandezze in Fisica CLASSE PRIMAFISICA MODULO BIMESTRALE N.1:Le Grandezze in Fisica Conoscere il concetto di grandezza, di misura, di unità di misura, di equivalenza e gli strumenti matematici per valutare le grandezze. ABILITA

Dettagli

Introduzione all esperienza sul Tubo di Kundt

Introduzione all esperienza sul Tubo di Kundt Introduzione all esperienza sul Tubo di Kundt 29-04-2013 Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica, Anno Accademico 2012-2013 Responsabile: Paolo Piseri Date: Turno 1: 06-05-2013, 13-05-2013, 20-05-2013

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO G. GALILEI - Verona Anno Scolastico

LICEO SCIENTIFICO G. GALILEI - Verona Anno Scolastico PROGRAMMA PREVISTO Testo di riferimento: "L indagine del mondo fisico Vol. B (Bergamaschini, Marazzini, Mazzoni) Le unità didattiche a fondo chiaro sono irrinunciabili. Le unità didattiche a fondo scuro

Dettagli

FISICA E LABORATORIO INDIRIZZO C.A.T. CLASSE PRIMA. OBIETTIVI U. D. n 1.2: La rappresentazione di dati e fenomeni

FISICA E LABORATORIO INDIRIZZO C.A.T. CLASSE PRIMA. OBIETTIVI U. D. n 1.2: La rappresentazione di dati e fenomeni FISICA E LABORATORIO INDIRIZZO C.A.T. CLASSE PRIMA Le competenze di base a conclusione dell obbligo di istruzione sono le seguenti: Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà

Dettagli

FISICA PROGRAMMAZIONE INIZIALE

FISICA PROGRAMMAZIONE INIZIALE ANNO SCOLASTICO: 2015-2016 INSEGNANTE: PODELLA GIUSEPPE FISICA PROGRAMMAZIONE INIZIALE CLASSE: 1^A SETTORE: MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA INDIRIZZO: OPERATORE ELETTRICO FINALITA DELLA DISCIPLINA (finalità

Dettagli

Pendolo - Scheda n.1. Obiettivo dell esperimento. Materiale a disposizione. Relazioni usate e approssimazioni fatte. Modalità di esecuzione

Pendolo - Scheda n.1. Obiettivo dell esperimento. Materiale a disposizione. Relazioni usate e approssimazioni fatte. Modalità di esecuzione Pendolo - Scheda n.1 Obiettivo dell esperimento Materiale a disposizione Relazioni usate e approssimazioni fatte Modalità di esecuzione Pendolo - Scheda n.1 Tabella con Dataset ii Fate attenzione a: Unità

Dettagli

LA RELAZIONE del LAVORO SPERIMENTALE

LA RELAZIONE del LAVORO SPERIMENTALE LA RELAZIONE del LAVORO SPERIMENTALE Qualsiasi attività di misura realizzata in un aula che rappresenta il laboratorio, dovrebbe essere seguita dalla compilazione di un rapporto, la cosiddetta relazione

Dettagli

MODULO ACCOGLIENZA : 4 ORE

MODULO ACCOGLIENZA : 4 ORE MODULO ACCOGLIENZA : 4 ORE Matematica Richiami di aritmetica algebra e geometria Fisica Osservazione ed interpretazione di un fenomeno Conoscersi; riconoscere e classificare il lavoro svolto negli altri

Dettagli

UNIVERSITÀ DEL SALENTO

UNIVERSITÀ DEL SALENTO UNIVERSITÀ DEL SALENTO FACOLTÀ DI SCIENZE MMFFNN Corso di Laurea in Fisica CORSO DI LABORATORIO I VERIFICA DELLE LEGGI DEL MOTO RETTILINEO UNIFORMEMENTE ACCELERATO Scopo dell esperienza Analisi del moto

Dettagli

Indice. Fisica: una introduzione. Il moto in due dimensioni. Moto rettilineo. Le leggi del moto di Newton

Indice. Fisica: una introduzione. Il moto in due dimensioni. Moto rettilineo. Le leggi del moto di Newton Indice 1 Fisica: una introduzione 1.1 Parlare il linguaggio della fisica 2 1.2 Grandezze fisiche e unità di misura 3 1.3 Prefissi per le potenze di dieci e conversioni 7 1.4 Cifre significative 10 1.5

Dettagli

Programma di Matematica Classe 3^ A/L.S.U. Anno scolastico 2014/2015

Programma di Matematica Classe 3^ A/L.S.U. Anno scolastico 2014/2015 Programma di Matematica Classe 3^ A/L.S.U. Anno scolastico 2014/2015 Ripasso: le equazioni lineari. Ripasso: i prodotti notevoli. Ripasso: i sistemi lineari e il metodo della sostituzione. Ripasso: le

Dettagli

Laboratorio di Fisica

Laboratorio di Fisica Laboratorio di Fisica dott. G. Casini ARGOMENTO 1: Misura delle grandezze fisiche LDFM Laboratorio di Fisica presentazione realizzata dal prof. Antonio Covello Schema della relazione di laboratorio Strumenti

Dettagli

Introduzione all esperienza sul Tubo di Kundt

Introduzione all esperienza sul Tubo di Kundt 03-05-2015 Introduzione all esperienza sul Tubo di Kundt Laboratorio di Fisica con Elementi di Statistica, Anno Accademico 2015-2016 Docente responsabile dell esperienza: Paolo Piseri date: Turno 1 Turno

Dettagli

Secondo Appello Estivo del corso di Fisica del

Secondo Appello Estivo del corso di Fisica del Secondo Appello Estivo del corso di Fisica del 25.7.2012 Corso di laurea in Informatica A.A. 2011-2012 (Prof. Paolo Camarri) Cognome: Nome: Matricola: Anno di immatricolazione: Problema n.1 Una semisfera

Dettagli

Tempi Moduli Unità /Segmenti. 2.1 La conservazione dell energia meccanica

Tempi Moduli Unità /Segmenti. 2.1 La conservazione dell energia meccanica PERCORSO FORMATIVO DEL 3 ANNO - CLASSE 3 A L LSSA A. S. 2015/2016 Tempi Moduli Unità /Segmenti MODULO 0: Ripasso e consolidamento di argomenti del biennio MODULO 1: Il moto dei corpi e le forze. (Seconda

Dettagli

Liceo Scientifico F. Lussana Bergamo Programma svolto di FISICA A.S. 2014/2015 Classe 3 A I Prof. Matteo Bonetti. Cinematica

Liceo Scientifico F. Lussana Bergamo Programma svolto di FISICA A.S. 2014/2015 Classe 3 A I Prof. Matteo Bonetti. Cinematica Liceo Scientifico F. Lussana Bergamo Programma svolto di FISICA A.S. 2014/2015 Classe 3 A I Prof. Matteo Bonetti Cinematica MODULO 1. LA DESCRIZIONE DEI MOTI RETTILINEI 1. Definizione di osservatore e

Dettagli

FISICA - PROGRAMMAZIONE 2 ANNO SCIENTIFICO

FISICA - PROGRAMMAZIONE 2 ANNO SCIENTIFICO FISICA - PROGRAMMAZION 2 ANNO SCINTIFICO UNITA DIDATTICH PRIODO OR DI LZION MODULO 1 La Fisica come indagine quantitativa Descrizione del moto 1 trimestre 15 Le tre leggi di Newton e la dinamica dei moti

Dettagli

Laboratorio di Scienza e Tecnologia dei Materiali

Laboratorio di Scienza e Tecnologia dei Materiali Laboratorio di Scienza e Tecnologia dei Materiali Università di Trento, a.a. 2007/08 Luca Lutterotti Luca.Lutterotti@ing.unitn.it Ufficio 250,tel. 0461-882414 Programma del corso Crediti dell insegnamento:

Dettagli

Esercizi sugli errori di misura

Esercizi sugli errori di misura Esercizi sugli errori di misura Autore: Enrico Campanelli Prima stesura: Settembre 2013 Ultima revisione: Settembre 2013 Per segnalare errori o per osservazioni e suggerimenti di qualsiasi tipo, potete

Dettagli

Istituto Professionale di Stato Maffeo Pantaleoni di Frascati SCHEDA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINARE

Istituto Professionale di Stato Maffeo Pantaleoni di Frascati SCHEDA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINARE Istituto Professionale di Stato Maffeo Pantaleoni di Frascati SCHEDA PROGRAMMAZIONE DIDATTICA DISCIPLINARE ANNO SCOLASTICO 2013/2014 CLASSI 1 sez, A B C D E F G H MATERIA DOCENTEScienze Integrate: FISICA

Dettagli

L indagine campionaria Lezione 3

L indagine campionaria Lezione 3 Anno accademico 2007/08 L indagine campionaria Lezione 3 Docente: prof. Maurizio Pisati Variabile casuale Una variabile casuale è una quantità discreta o continua il cui valore è determinato dal risultato

Dettagli

Programma di fisica. Classe 1^ sez. F A. S. 2015/2016. Docente: prof. ssa Laganà Filomena Donatella

Programma di fisica. Classe 1^ sez. F A. S. 2015/2016. Docente: prof. ssa Laganà Filomena Donatella Programma di fisica. Classe 1^ sez. F A. S. 2015/2016 Docente: prof. ssa Laganà Filomena Donatella MODULO 1: LE GRANDEZZE FISICHE. Notazione scientifica dei numeri, approssimazione, ordine di grandezza.

Dettagli

ANNO SCOLASTICO 2015/2016 IIS VENTURI (MODENA) PROGRAMMA SVOLTO PER FISICA E LABORATORIO (INDIRIZZO PROFESSIONALE GRAFICA)

ANNO SCOLASTICO 2015/2016 IIS VENTURI (MODENA) PROGRAMMA SVOLTO PER FISICA E LABORATORIO (INDIRIZZO PROFESSIONALE GRAFICA) ANNO SCOLASTICO 2015/2016 IIS VENTURI (MODENA) PROGRAMMA SVOLTO PER FISICA E LABORATORIO (INDIRIZZO PROFESSIONALE GRAFICA) CLASSE 1N Prof.ssa Chiara Papotti e prof. Giuseppe Serafini (ITP) Libro di testo:

Dettagli

Analisi sismica di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà con il metodo dello Spettro di Risposta

Analisi sismica di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà con il metodo dello Spettro di Risposta Analisi sismica di un sistema lineare viscoso a più gradi di libertà con il metodo dello Spettro di Risposta Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Analisi sismica con lo spettro di risposta

Dettagli

ESAME. 9 Gennaio 2017 COMPITO B

ESAME. 9 Gennaio 2017 COMPITO B ESAME 9 Gennaio 2017 COMPITO B Cognome Nome Numero di matricola 1) Approssimare tutti i calcoli alla quarta cifra decimale. 2) Ai fini della valutazione si terrà conto solo ed esclusivamente di quanto

Dettagli

Pendolo. MATERIALE: Colonna, aste, morsetti, filo per il pendolo Metro (precisione 1 mm) Cronometro a fotocellula (0.1 ms) PC con sistema Windows

Pendolo. MATERIALE: Colonna, aste, morsetti, filo per il pendolo Metro (precisione 1 mm) Cronometro a fotocellula (0.1 ms) PC con sistema Windows Pendolo MATERIAE: Colonna, aste, morsetti, filo per il pendolo Metro (precisione 1 mm) Cronometro a fotocellula (0.1 ms) PC con sistema Windows altro? Pendolo Y X F ma mg j o spostamento su un arco di

Dettagli

Tavola di programmazione di FISICA Classe 1 1 Quadrimeste

Tavola di programmazione di FISICA Classe 1 1 Quadrimeste Tavola di programmazione di FISICA Classe 1 1 Quadrimeste Modulo 1 - LE GRANDEZZE FISICHE Competenze Abilità/Capacità Conoscenze Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà naturale

Dettagli

Grandezze e Misure 1

Grandezze e Misure 1 Grandezze e Misure 1 Grandezze e Misure Introduzione Il Metodo Sperimentale Unità di Misura Grandezze Fondamentali e Derivate Massa e Densità Misure dirette e indirette Strumenti di misura Errori nelle

Dettagli

La tesi di laurea. Prof. Sandro Cavirani Dott.ssa Sara Flisi, DVM

La tesi di laurea. Prof. Sandro Cavirani Dott.ssa Sara Flisi, DVM La tesi di laurea Prof. Sandro Cavirani Dott.ssa Sara Flisi, DVM Da dove si parte? Il titolo della tesi di laurea deve essere depositato alla Segreteria Studenti entro la fine del 2 semestre del IV anno

Dettagli

Test di autovalutazione n.1

Test di autovalutazione n.1 Test di autovalutazione n.1 22 febbraio 2015 Nome e cognome: Domanda N.: Points Risposta: 1 1 2 1 3 1 4 1 5 1 6 1 7 1 8 1 9 1 10 1 11 1 12 1 13 1 14 1 15 1 16 1 Somma 16 1 DOMANDA n. 1 Il procedimento

Dettagli

Lez. 9 Moto armonico

Lez. 9 Moto armonico Lez. 9 Moto armonico Prof. 1 Dott., PhD Dipartimento Scienze Fisiche Università di Napoli Federico II Compl. Univ. Monte S.Angelo Via Cintia, I-80126, Napoli mettivier@na.infn.it +39-081-676137 2 1 Un

Dettagli

E ora si parte. Concetti fondamentali per la

E ora si parte. Concetti fondamentali per la E ora si parte LA FISICA Oggetto di studio -> fenomeni naturali nella loro varietà Scopo -> trovare, se esistono, delle regole comuni a fenomeni così vari Strumento -> introduzione di concetti che possano

Dettagli

Indice: Strategie generali Strategie specifiche Ripetizione Metodi per aumentare la validità

Indice: Strategie generali Strategie specifiche Ripetizione Metodi per aumentare la validità Controllo Indice: Strategie generali Strategie specifiche Ripetizione Metodi per aumentare la validità Definiremo il controllo come qualsiasi mezzo impiegato per eliminare le possibili minacce alla validità

Dettagli

Anno scolastico 2016/17. Piano di lavoro individuale ISS BRESSANONE-BRIXEN LICEO SCIENTIFICO - LICEO LINGUISTICO - ITE. Classe: V liceo linguistico

Anno scolastico 2016/17. Piano di lavoro individuale ISS BRESSANONE-BRIXEN LICEO SCIENTIFICO - LICEO LINGUISTICO - ITE. Classe: V liceo linguistico Anno scolastico 2016/17 Piano di lavoro individuale ISS BRESSANONE-BRIXEN LICEO SCIENTIFICO - LICEO LINGUISTICO - ITE Classe: V liceo linguistico Insegnante: Prof. Nicola Beltrani Materia: Fisica ISS BRESSANONE-BRIXEN

Dettagli

Corso di Meccanica Applicata alle Macchine e Macchine

Corso di Meccanica Applicata alle Macchine e Macchine Corso di Meccanica Applicata alle Macchine e Macchine Prof. Ettore Pennestrì Corso di Meccanica Applicata alle Macchine e Macchine 1 / 11 Organizzazione corso Lezioni teoriche Esercitazioni Orario delle

Dettagli

Corso di Laurea in Informatica Basi di Dati a.a

Corso di Laurea in Informatica Basi di Dati a.a Corso di Laurea in Informatica Basi di Dati a.a. 2010-2011 Laboratorio 31B Esercitatori : Ing. G. Laboccetta Dott.ssa V. Policicchio Presentazione delle lezioni di laboratorio: finalità del corso modalità

Dettagli

Conoscenze FISICA LES CLASSE TERZA SAPERI MINIMI

Conoscenze FISICA LES CLASSE TERZA SAPERI MINIMI FISICA LES SAPERI MINIMI CLASSE TERZA LE GRANDEZZE FISICHE E LA LORO MISURA Nuovi principi per indagare la natura. Il concetto di grandezza fisica. Misurare una grandezza fisica. L impossibilità di ottenere

Dettagli

SCHEDA PER LO STUDENTE DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN CORPO SOLIDO

SCHEDA PER LO STUDENTE DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN CORPO SOLIDO SCHEDA PER LO STUDENTE DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN CORPO SOLIDO I Titolo dell esperienza N 2 DETERMINAZIONE DEL VOLUME E DELLA DENSITÀ DI UN CORPO SOLIDO IRREGOLARE Autori Prof.sse Fabbri Fiamma,

Dettagli

Le forze. Isabella Soletta Liceo Scientifico Fermi Anno scolastico 2011/2012. Documento riadattato da MyZanichelli.it

Le forze. Isabella Soletta Liceo Scientifico Fermi Anno scolastico 2011/2012. Documento riadattato da MyZanichelli.it Le forze Isabella Soletta Liceo Scientifico Fermi Anno scolastico 2011/2012 Documento riadattato da MyZanichelli.it Questo simbolo significa che l esperimento si può realizzare con materiali o strumenti

Dettagli

Programma dettagliato del corso di MECCANICA RAZIONALE Corso di Laurea in Ingegneria Civile

Programma dettagliato del corso di MECCANICA RAZIONALE Corso di Laurea in Ingegneria Civile Programma dettagliato del corso di MECCANICA RAZIONALE Corso di Laurea in Ingegneria Civile Anno Accademico 2014-2015 A. Ponno (aggiornato al 9 gennaio 2015) 2 Ottobre 2014 1/10/14 Benvenuto, presentazione

Dettagli

LETTURA CRITICA DELLA LETTERATURA SCIENTIFICA

LETTURA CRITICA DELLA LETTERATURA SCIENTIFICA LA STATISTICA NELLA RICERCA Raccolta dei dati Elaborazione Descrizione Una raccolta di dati non corretta, una loro presentazione inadeguata o un analisi statistica non appropriata rendono impossibile la

Dettagli

Onde acustiche in un tubo di Kundt

Onde acustiche in un tubo di Kundt 1 Onde acustiche in un tubo di Kundt [Caravita Ruggero, 727965, ruggero.caravita@rcm.inet.it] Onde acustiche in un tubo di Kundt Relazione sperimentale Scopo dell esperienza è la misura della velocità

Dettagli

STATISTICA A K (60 ore)

STATISTICA A K (60 ore) STATISTICA A K (60 ore) Marco Riani mriani@unipr.it http://www.riani.it Richiami sulla regressione Marco Riani, Univ. di Parma 1 MODELLO DI REGRESSIONE y i = a + bx i + e i dove: i = 1,, n a + bx i rappresenta

Dettagli

Formazione e pratica educativa della METROLOGIA Attività di laboratorio Presso INRIM Corso M. D Azeglio 42, Torino

Formazione e pratica educativa della METROLOGIA Attività di laboratorio Presso INRIM Corso M. D Azeglio 42, Torino 1. Note introduttive Formazione e pratica educativa della METROLOGIA Attività di laboratorio Presso INRIM Corso M. D Azeglio 4, Torino Determinazione dell accelerazione di gravità locale g Il pendolo semplice

Dettagli

Unità 1. La misura: il fondamento della fisica

Unità 1. La misura: il fondamento della fisica Unità 1 La misura: il fondamento della fisica Lezione LIM Di che cosa si occupa la fisica? La fisica è la scienza che ci permette di analizzare le proprietà fondamentali dei fenomeni naturali e di determinare

Dettagli

Teoria e tecniche dei test

Teoria e tecniche dei test Teoria e tecniche dei test Lezione 9 LA STANDARDIZZAZIONE DEI TEST. IL PROCESSO DI TARATURA: IL CAMPIONAMENTO. Costruire delle norme di riferimento per un test comporta delle ipotesi di fondo che è necessario

Dettagli

APPLICAZIONI DEL CONCETTO DI DERIVATA

APPLICAZIONI DEL CONCETTO DI DERIVATA ISTITUZIONI DI MATEMATICHE E FONDAMENTI DI BIOSTATISTICA APPLICAZIONI DEL CONCETTO DI DERIVATA A. A. 2014-2015 L. Doretti 1 A. Significato geometrico di derivata 1. Dato il grafico di f, utilizzare il

Dettagli

Misura del modulo dell accelerazione di gravità g tramite pendolo

Misura del modulo dell accelerazione di gravità g tramite pendolo Misura del modulo dell accelerazione di gravità g tramite pendolo Il valore di g dipende da: 1) Latitudine terrestre 2) Altezza rispetto al livello del mare Ma localmente è una costante! Fino a tempi relativamente

Dettagli

L Oscillatore Armonico

L Oscillatore Armonico L Oscillatore Armonico Descrizione del Fenomeno (max 15) righe Una molla esercita su un corpo una forza di intensità F=-kx, dove x è l allungamento o la compressione della molla e k una costante [N/m]

Dettagli

Costruzione di una griglia per la valutazione di una attività di laboratorio

Costruzione di una griglia per la valutazione di una attività di laboratorio Costruzione di una griglia per la valutazione di una attività di laboratorio Prof. Dennis Luigi Censi Corso residenziale Della luce e del suono Idro, 29 agosto - 3 settembre 2005 Programma di lavoro 30

Dettagli

Liceo Artistico R. Cottini Torino

Liceo Artistico R. Cottini Torino INSIEMI NUMERICI Liceo Artistico R. Cottini Torino Programma di 1 a per l IDONEITÀ ALLA CLASSE 2 A L insieme dei numeri naturali le quattro operazioni in N multipli e divisori potenze espressioni con i

Dettagli

SCHEDA PER IL DOCENTE DESCRIZIONE DELL ITINERARIO DI LABORATORIO

SCHEDA PER IL DOCENTE DESCRIZIONE DELL ITINERARIO DI LABORATORIO SCHEDA PER IL DOCENTE DESCRIZIONE DELL ITINERARIO DI LABORATORIO I Titolo della scheda Un itinerario di Laboratorio: LA DENSITÀ Esperienze di laboratorio per la misura della densità di una sostanza solida

Dettagli

Corso di laurea in Fisica e Astrofisica

Corso di laurea in Fisica e Astrofisica Corso di laurea in Fisica e Astrofisica Presidente CdL: Andrea Stefanini (fino al 31 ottobre!!!!!) Stanza 198 I piano Dip. Fisica e Astronomia pres-cdl@fisica.unifi.it 055-4572269 (per urgenze 3491290998)

Dettagli

SCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA

SCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA SCHEDA N 1 IL PENDOLO SEMPLICE SCHEDA N 8 DEL LABORATORIO DI FISICA Scopo dell'esperimento. Determinare il periodo di oscillazione di un pendolo semplice. Applicare le nozioni sugli errori di una grandezza

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE PROF. FRANCESCO DE PALMA

INTRODUZIONE ALLA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE PROF. FRANCESCO DE PALMA INTRODUZIONE ALLA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE PROF. FRANCESCO DE PALMA Sommario MOTO E TRAIETTORIA... 3 PUNTO MATERIALE... 3 TRAIETTORIA... 3 VELOCITÀ... 4 VELOCITÀ MEDIA... 4 VELOCITÀ ISTANTANEA...

Dettagli

Portare il bambino a pensare come un piccolo matematico, uno scienziato, predisponendo ambienti e materiali in modo tale che il suo approccio verso

Portare il bambino a pensare come un piccolo matematico, uno scienziato, predisponendo ambienti e materiali in modo tale che il suo approccio verso Portare il bambino a pensare come un piccolo matematico, uno scienziato, predisponendo ambienti e materiali in modo tale che il suo approccio verso il mondo sia da osservatore attento. Attività Classificare

Dettagli

ESPERIENZA DADI. Nome Cognome: Numero gruppo: Data Consegna: Anno accademico: Se Possibile tenete il formato di queste schede

ESPERIENZA DADI. Nome Cognome:   Numero gruppo: Data Consegna: Anno accademico: Se Possibile tenete il formato di queste schede ESPERIENZA DADI Nome Cognome: E-mail: Numero gruppo: Data Consegna: Anno accademico: Se Possibile tenete il formato di queste schede Dadi - Scheda n.1 Obiettivo dell esperimento Materiale a disposizione

Dettagli

Capitolo 12. Moto oscillatorio

Capitolo 12. Moto oscillatorio Moto oscillatorio INTRODUZIONE Quando la forza che agisce su un corpo è proporzionale al suo spostamento dalla posizione di equilibrio ne risulta un particolare tipo di moto. Se la forza agisce sempre

Dettagli

Corso Integrato di Statistica Informatica e Analisi dei Dati Sperimentali. Esercitazione 1

Corso Integrato di Statistica Informatica e Analisi dei Dati Sperimentali. Esercitazione 1 Corso Integrato di Statistica Informatica e Analisi dei Dati Sperimentali A.A 2009-2010 Esercitazione 1 Scopo dell esercitazione configurare in modo efficiente il proprio PC e fornire nozioni preliminari

Dettagli

GIEFFE EDIZIONI SRL per info e chiarimenti:

GIEFFE EDIZIONI SRL per info e chiarimenti: MANUALE OPERATIVO DEL SERVIZIO POSTIB ONLINE GIEFFE EDIZIONI SRL per info e chiarimenti: 0425 475300 ACCESSO L accesso al servizio viene contrattualizzato e per ciascun Cliente possono essere creati diversi

Dettagli

Laboratorio di Scienza e Tecnologia dei Materiali

Laboratorio di Scienza e Tecnologia dei Materiali Laboratorio di Scienza e Tecnologia dei Materiali Università di Trento, a.a. 2008/09 Luca Lutterotti Luca.Lutterotti@ing.unitn.it Ufficio 250,tel. 0461-882414 Programma del corso Crediti dell insegnamento:

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BRESCIA ESAME DI STATO DI ABILITAZIONE ALL'ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI INGEGNERE (Lauree di primo livello D.M. 509/99 e D.M. 270/04 e Diploma Universitario) SEZIONE B - Prima

Dettagli

I colori dei vetri antichi. Verifica finale 2016

I colori dei vetri antichi. Verifica finale 2016 I colori dei vetri antichi Verifica finale 2016 Obiettivi del corso Crediti dell insegnamento: 5 (circa 50-60 ore tra lezioni e laboratorio) Obiettivi del corso: Il corso si prefigge l'obiettivo di introdurre

Dettagli

Programma del corso. 0. Ripasso e introduzione di concetti matematici necessari al corso

Programma del corso. 0. Ripasso e introduzione di concetti matematici necessari al corso Programma del corso 0. Ripasso e introduzione di concetti matematici necessari al corso 1. Metodo sperimentale, grandezze fisiche, analisi dimensionale, unità di misura, errori di misura e cifre significative.

Dettagli

Indice. 2 Moto in una dimensione 2.1 Spostamento e velocità Accelerazione Moto uniformemente accelerato 37 2.

Indice. 2 Moto in una dimensione 2.1 Spostamento e velocità Accelerazione Moto uniformemente accelerato 37 2. Indice Prefazione XI 1 Misura e vettori 1.1 Le origini della fisica 2 1.2 Unità di misura 3 1.3 Conversione di unità di misura 6 1.4 Dimensioni delle grandezze fisiche 7 1.5 Cifre significative e ordini

Dettagli

Cognome e Nome:... Matricola e corso di laurea:...

Cognome e Nome:... Matricola e corso di laurea:... Statistica - corso base Prof. B. Liseo Prova di esame dell 8 gennaio 2014 Cognome e Nome:................................................................... Matricola e corso di laurea:...................................................

Dettagli

INTRODUZIONE 11 INDICAZIONI PER I PARTECIPANTI AI CORSI ALPHA TEST 19

INTRODUZIONE 11 INDICAZIONI PER I PARTECIPANTI AI CORSI ALPHA TEST 19 INDICE INTRODUZIONE 11 SUGGERIMENTI PER AFFRONTARE LA PROVA A TEST 13 Bando di concorso e informazioni sulla selezione...13 Regolamento e istruzioni per lo svolgimento della prova...13 Domande a risposta

Dettagli

m p 6, j m 1 2 m e 3, j m 1 2 5, m 2 82, N w

m p 6, j m 1 2 m e 3, j m 1 2 5, m 2 82, N w Teoria della carica elettrica e calcolo del valore teorico Questa relazione è stata ricavata senza porre alcuna ipotesi restrittiva e dunque risulta di validità universale, applicabile in ogni circostanza

Dettagli

Principio di inerzia

Principio di inerzia Dinamica abbiamo visto come si descrive il moto dei corpi (cinematica) ma oltre a capire come si muovono i corpi è anche necessario capire perchè essi si muovono Partiamo da una domanda fondamentale: qual

Dettagli

IL PENDOLO A FILO Gruppo 2

IL PENDOLO A FILO Gruppo 2 IL PENDOLO A FILO Gruppo 2 Bistacchi S. Casconi S. Ermini A. Francini I. Scopo dell esperienza: pendolo a filo e determinazione dell accelerazione gravitazionale Apparecchiature di montaggio: filo inestensibile;

Dettagli

UNIVERSITÀ DI PISA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE

UNIVERSITÀ DI PISA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE UNIVERSITÀ DI PISA DIPARTIMENTO DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE 29 Gennaio 2014 ESAME DI MECCANICA solo PRIMA PARTE versione A Corso di Laurea in Ingegneria Biomedica Nel meccanismo in figura sono individuabili

Dettagli

LICEO SCIENTIFICO STATALE MICHELANGELO CAGLIARI

LICEO SCIENTIFICO STATALE MICHELANGELO CAGLIARI LICEO SCIENTIFICO STATALE MICHELANGELO CAGLIARI PROGRAMMA DI MATEMATICA CLASSE III B A. S. 2016-2017 PROGRAMMA DI MATEMATICA RICHIAMI su equazioni di primo e secondo grado, sistemi di due equazioni in

Dettagli

Generalità sul modulo di Laboratorio di Fisica 1

Generalità sul modulo di Laboratorio di Fisica 1 Generalità sul modulo di Laboratorio di Fisica 1 Valenza ai fini curriculari: 1 CFU. Orario: lezioni/esercitazioni: Mercoledì ore 9.30 (Aula B) Contenuti: Grandezze fisiche e loro misura: Strumenti di

Dettagli

Analisi della redditività r in termini di tendenza

Analisi della redditività r in termini di tendenza Laboratorio 2010 Scuola Duemila 1 Esercitazione svolta di laboratorio n. 3 Analisi della redditività r e dell effetto fetto leva in termini di tendenza Roberto Bandinelli Riccardo Mazzoni Il caso Gli analisti

Dettagli

CAPITOLO. 1 Gli strumenti di misura Gli errori di misura L incertezza nelle misure La scrittura di una misura 38

CAPITOLO. 1 Gli strumenti di misura Gli errori di misura L incertezza nelle misure La scrittura di una misura 38 Indice LA MATEMATICA PER COMINCIARE 2 LA MISURA DI UNA GRANDEZZA 1 Le proporzioni 1 2 Le percentuali 2 3 Le potenze di 10 3 Proprietà delle potenze 3 4 Seno, coseno e tangente 5 5 I grafici 6 6 La proporzionalità

Dettagli

DOCENTE : Pipitone Gabriella MATERIA: FISICA A.S.: CLASSE: 1C. Continuità di insegnante nella materia rispetto all anno precedente 1 Si No

DOCENTE : Pipitone Gabriella MATERIA: FISICA A.S.: CLASSE: 1C. Continuità di insegnante nella materia rispetto all anno precedente 1 Si No DOCENTE : Pipitone Gabriella MATERIA: FISICA A.S.: 2014-2015 CLASSE: 1C Continuità di insegnante nella materia rispetto all anno precedente 1 Si No Gli obiettivi disciplinari dell anno precedente (con

Dettagli

2. SISTEMI DI UNITÀ DI MISURA

2. SISTEMI DI UNITÀ DI MISURA Indice generale 3 Prefazione.............................................. v Prefazione alla seconda edizione.................................. ix Prefazione alla terza edizione....................................

Dettagli

Formulazione delle equazioni del moto per un sistema lineare a tre gradi di libertà. Proprietà delle matrici di rigidezza e di flessibilità

Formulazione delle equazioni del moto per un sistema lineare a tre gradi di libertà. Proprietà delle matrici di rigidezza e di flessibilità Formulazione delle equazioni del moto per un sistema lineare a tre gradi di libertà Proprietà delle matrici di rigidezza e di flessibilità Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture Introduzione In

Dettagli

Dati sperimentali Nella serie di 10 misurazioni di tempo effettuate, si sono ottenuti i seguenti valori espressi in secondi:

Dati sperimentali Nella serie di 10 misurazioni di tempo effettuate, si sono ottenuti i seguenti valori espressi in secondi: ESPERIMENTO DI LABORATORIO DI FISICA MISURE DI TEMPO Obiettivo L obiettivo dell esperimento, oltre che familiarizzare con le misure di tempo, è quello di rivelare gli errori casuali, elaborare statisticamente

Dettagli

Studio delle FORZE di ATTRITO

Studio delle FORZE di ATTRITO Studio delle FORZE di ATTRITO attività svolta con le classi 1^B/1^D - a.s. 2009/10 Scopo dell esperienza L esperienza si propone di studiare la forza d attrito (o attrito) radente (detto anche di strisciamento

Dettagli

EQUAZIONI DIFFERENZIALI

EQUAZIONI DIFFERENZIALI Indice 1 EQUAZIONI DIFFERENZIALI 3 1.1 Equazioni fisicamente significative...................... 3 1.1.1 A cosa servono?............................. 3 1.1.2 Legge di Newton............................

Dettagli

Risultati esperienza sul lancio di dadi Ho ottenuto ad esempio:

Risultati esperienza sul lancio di dadi Ho ottenuto ad esempio: Dado B (6): 2 2 6 6 6 1 1 3 6 4 6 6 3 1 1 4 1 6 3 6 6 4 6 3 2 4 3 2 6 3 5 5 6 4 3 3 2 1 2 1 6 3 2 4 4 3 6 6 3 2 1 6 6 4 6 1 3 6 6 1 6 2 4 5 3 3 6 2 1 6 6 3 1 2 6 3 1 3 4 6 1 6 4 1 6 4 6 6 6 5 5 2 4 1 2

Dettagli

CAPITOLO 11 ANALISI DI REGRESSIONE

CAPITOLO 11 ANALISI DI REGRESSIONE VERO FALSO CAPITOLO 11 ANALISI DI REGRESSIONE 1. V F Se c è una relazione deterministica tra due variabili,x e y, ogni valore dato di x,determinerà un unico valore di y. 2. V F Quando si cerca di scoprire

Dettagli

Largo Centro Studi 12/14, Morciano di Romagna (RN) Codice Fiscale

Largo Centro Studi 12/14, Morciano di Romagna (RN) Codice Fiscale ISTITUTO STATALE DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE P. GOBETTI - A. DE GASP ERI Largo Centro Studi 12/14, Morciano di Romagna (RN) Tel.: 0541-988397 - Fax: 0541-987770 - E-MAIL: segreteria@isissmorciano.it

Dettagli

Valutazione della capacità dissipativa di un sistema strutturale

Valutazione della capacità dissipativa di un sistema strutturale Tecniche innovative per l identificazione delle caratteristiche dinamiche delle strutture e del danno Valutazione della capacità dissipativa di un sistema strutturale Prof. Ing. Felice Carlo PONZO - Ing.

Dettagli

Università degli Studi di Pavia Facoltà di Medicina e Chirurgia

Università degli Studi di Pavia Facoltà di Medicina e Chirurgia Università degli Studi di Pavia Facoltà di Medicina e Chirurgia CORSO DI LAUREA TRIENNALE CLASSE DELLLE LAUREE DELLE PROFESSIONI SANITARIE DELLA RIABILITAZIONE CLASSE 2 Corso Integrato di Fisica, Statistica,

Dettagli

IL MOTO ARMONICO QUALCHE RIMANDO ALLA FORZA CENTRIPETA E AL MOTO CIRCOLARE

IL MOTO ARMONICO QUALCHE RIMANDO ALLA FORZA CENTRIPETA E AL MOTO CIRCOLARE www.aliceappunti.altervista.org IL MOTO ARMONICO QUALCHE RIMANDO ALLA FORZA CENTRIPETA E AL MOTO CIRCOLARE Nel moto circolare uniforme, il moto è generato da una accelerazione centripeta, diretta verso

Dettagli

Importanza delle incertezze nelle misure fisiche

Importanza delle incertezze nelle misure fisiche Importanza delle incertezze nelle misure fisiche La parola errore non significa equivoco o sbaglio Essa assume il significato di incertezza da associare alla misura Nessuna grandezza fisica può essere

Dettagli

Università degli Studi di Genova Scuola di Specializzazione Insegnamento Secondario STUDIO DEL MOTO DI UN PENDOLO

Università degli Studi di Genova Scuola di Specializzazione Insegnamento Secondario STUDIO DEL MOTO DI UN PENDOLO STUDIO DEL MOTO DI UN PENDOLO 1. Premesse all esperienza L'accelerazione di gravità è l'accelerazione subita da un corpo in caduta libera nel campo gravitazionale terrestre. Come studiato da Galileo, in

Dettagli

Unità Didattica n 1: Onde, oscillazioni e suono. Prerequisiti. Forze e moto. Moto circolare uniforme.

Unità Didattica n 1: Onde, oscillazioni e suono. Prerequisiti. Forze e moto. Moto circolare uniforme. PROGRAMMA PREVISTO Testo di riferimento: Fisica Percorsi e metodi Vol. 2 (J. D. Wilson, A. J. Buffa) Le unità didattiche a fondo chiaro sono irrinunciabili, le unità didattiche a fondo scuro potranno essere

Dettagli

Distribuzione Gaussiana

Distribuzione Gaussiana Nella maggioranza dei casi (ma non in tutti) facendo un istogramma delle misure acquisite si ottiene una curva a campana detta normale o Gaussiana. G,, G,, d 1 e 2 1 Distribuzione Gaussiana 1 2 = Valor

Dettagli

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO CONTINUE

Corso di Componenti e Impianti Termotecnici RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO CONTINUE RETI DI DISTRIBUZIONE PERDITE DI CARICO CONTINUE 1 PERDITE DI CARICO CONTINUE Sono le perdite di carico (o di pressione) che un fluido, in moto attraverso un condotto, subisce a causa delle resistenze

Dettagli

ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L INDUSTRIA E L ARTIGIANATO I.P.S.I.A. L. B. ALBERTI

ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L INDUSTRIA E L ARTIGIANATO I.P.S.I.A. L. B. ALBERTI ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO PER L INDUSTRIA E L ARTIGIANATO I.P.S.I.A. L. B. ALBERTI Via Clotilde Tambroni, RIMINI ( RN ) Anno scolastico 2016-2017 Classe I A Materia: FISICA Insegnante : Prof. GIUSEPPE

Dettagli