Editoriale. Direttore Scientifico Ceformed. Responsabile Amministrativo Ceformed. MMG - Ceformed. MMG - Ceformed. PLS - Ceformed. In ricordo di Mario

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Editoriale. Direttore Scientifico Ceformed. Responsabile Amministrativo Ceformed. MMG - Ceformed. MMG - Ceformed. PLS - Ceformed. In ricordo di Mario"

Transcript

1 a cura del Centro Regionale di Formazione per l Area delle Cure Primarie Anno X / N. 2 - Ottobre-Dicembre 2006 Gennaio-Febbraio 2007 Editoriale Romano Paduano Direttore Scientifico Ceformed Il Ministro Livia Turco incontra l Assessore Ezio Beltrame al CEFORMED di Monfalcone il 06 novembre 2006 Marina Tutta Responsabile Amministrativo Ceformed Università e Medicina Generale: parlano i Presidi Interviste raccolte da: Alberto Giammarini Barsanti e Romano Paduano Avviato il corso di Formazione Specifica in Medicina Generale per il triennio Carmelo Macauda Nuove possibili strategie per la vaccinazione antinfluenzale in età pediatrica Paolo Lubrano PLS - Ceformed a cura del Centro Regionale di Formazione per l Area delle Cure Primarie Anno X / N. 2 - Ottobre-Dicembre 2006 Gennaio-Febbraio 2007 Direttore Responsabile Doriano Battigelli Coordinatore Redazionale Marina Tutta Gruppo Redazionale L. Canciani, C. Macauda, R. Paduano, F. Samani, G. Simon, R. Vallini, D. Venier Stampa e grafica Stella Arti Grafiche - Trieste Stampato su carta riciclata Iscrizione al Tribunale di Trieste n. 976 del Via Galvani n Monfalcone - tel. e fax contact@ceformed.it In ricordo di Mario Daniele Venier PLS - Ceformed La Consensus Conference sul percorso assistenziale del paziente con scompenso cardiaco (parte prima: organizzazione generale) Doriano Battigelli

2 Editoriale 3 Romano Paduano Direttore Scientifico Ceformed Il Ministro Livia Turco incontra l Assessore Ezio Beltrame al CEFORMED di Monfalcone il 06 novembre Marina Tutta Responsabile Amministrativo Ceformed Università e Medicina Generale: parlano i Presidi 5 Interviste raccolte da: Alberto Giammarini Barsanti e Romano Paduano Avviato il corso di Formazione Specifica in Medicina Generale per il triennio Carmelo Macauda Nuove possibili strategie per la vaccinazione antinfluenzale in età pediatrica 8 Paolo Lubrano PLS - Ceformed In ricordo di Mario 9 Daniele Venier PLS - Ceformed La Consensus Conference sul percorso assistenziale del paziente con scompenso cardiaco (parte prima: organizzazione generale) 9 Doriano Battigelli 2

3 Editoriale Romano Paduano Direttore Scientifico Ceformed Usualmente l editoriale di fine anno fornisce l occasione per tracciare un bilancio delle attività svolte, enfatizzando i successi ottenuti e minimizzando gli insuccessi. Ma in questi giorni è in corso il rinnovo delle cariche istituzionali del Centro e ritengo più opportuno e corretto affidare all obiettivo giudizio di ciascuno la valutazione delle attività svolte durante il periodo in cui l attuale esecutivo è rimasto in carica, presentando i semplici dati delle attività svolte, senza commenti ridondanti. Alcuni numeri sono sufficienti a mettere in luce la mole di lavoro prodotta nel corso del 2006: basta ricordare che presso la commissione ECM della nostra Regione il Ceformed ha accreditato 72 eventi originali, ottenendo un totale di 420 crediti ECM. In questi eventi vanno compresi gli incontri per l Aggiornamento Obbligatorio della Medicina Generale, della Pediatria di Libera Scelta e della Continuità Assistenziale, nonché le offerte formative suppletive, opera di un affiatato gruppo di Animatori di Formazione. È un dato obiettivo sia quantitativo che qualitativo, che però rappresenta sola la punta dell iceberg delle attività svolte. Infatti dobbiamo ricordare il regolare svolgimento della Formazione Specifica, che ha portato a termine un triennio e ne ha iniziato uno nuovo. Formazione specifica che, confrontandosi periodicamente con le altre scuole di formazione italiane ed europee, migliora continuamente le proprie caratteristiche, diventando uno dei punti di riferimento italiani. A dimostrazione di ciò, ricordo che il Ceformed ha fatto parte della ristretta commissione ministeriale che ha determinato le specifiche nazionali del Corso Triennale ed è stato invitato ad organizzare un Workshop su questo argomento al Congresso europeo di Wonca Nel corso dell anno inoltre è stata portata a termine con successo la raccolta e l elaborazione dei dati del progetto Cardioreset ed ha preso avvio il nuovo progetto di Clinical Governance sul diabete mellito. Non possiamo dimenticare l apporto tecnico- logistico, in collaborazione con l Agenzia Regionale della Sanità, fornito dal Ceformed alle Società Scientifiche che hanno partecipato alla stesura dei percorsi diagnostico - terapeutici sull Ipertensione e sulla Fibrillazione Atriale, nonché la collaborazione data alla realizzazione di rilevanti incontri scientifici svoltisi nella nostra Regione. È ovvio che tutte queste attività sono state svolte solo grazie alla partecipazione attiva di un numero elevatissimo di Medici della nostra Regione, che hanno avuto la voglia ed il coraggio di mettersi in gioco nel settore della formazione e della ricerca, settori diverso dalla professione principale, ma ad essa complementari. Naturalmente tutte queste attività non sarebbero state realizzate senza il supporto di una Segreteria, che, pur in carenza di organico, ha fornito l indispensabile supporto organizzativo ed amministrativo. Sicuramente ci sono stati risultati soddisfacenti ed altri deludenti, posso solo garantire che tanto impegno è stato profuso per un unico obiettivo finale: migliorare ulteriormente la Medicina Generale, la Pediatria di Libera Scelta e la Continuità Assistenziale, al fine di poter offrire un apporto ancor più valido al Servizio Sanitario Regionale. editoriale 3

4 Il Ministro Livia Turco incontra l Assessore Ezio Beltrame al Ceformed di Monfalcone il 06 novembre 2006 Marina Tutta Responsabile Amministrativo Ceformed ceformed In occasione della visita in Regione Friuli Venezia Giulia il Ministro della Salute Livia Turco ha avuto anche l opportunità di visitare il Ceformed a Monfalcone il 06 novembre alla presenza dell Assessore Regionale alla Salute e Protezione Sociale dott. Ezio Beltrame in un incontro con i medici di medicina generale presenti nelle UDMG, i responsabili sindacali e delle società scientifiche di categoria ed i responsabili dei distretti sanitari delle aziende per i servizi sanitari della nostra Regione. Fra gli impegni del Ministro Livia Turco anche quello di istituire in Friuli Venezia Giulia la Casa della salute per rendere più accessibili da parte dei cittadini i servizi sanitari territoriali. Nel confronto organizzato a Monfalcone sulla costruzione di una migliore medicina del territorio il Ministro Turco e l Assessore Beltrame si sono trovati in perfetta sintonia sulle soluzioni ottimali da adottare. Vogliamo tentare una strada nuova che sia apripista per il resto d Italia - ha detto Beltrame -, perché abbiamo sempre più gente che ha bisogno di essere accompagnata nel tempo. Al concetto di centralità del territorio la Regione cerca di dare contenuti con un accordo innovativo per i Medici di Medicina Generale, esperienze avanzate di associazionismo e l estensione degli strumenti informatici ai medici di famiglia. Le azioni avviate dalla Regione consistono nel coinvolgimento dei professionisti nel governo dei distretti sanitari, il sostegno appunto dell associazionismo dei Medici di Medicina Generale e il rendere visibile il territorio. Far decollare la medicina dei cittadini è la sfida che ci sta davanti ha concluso il Ministro Turco. 4

5 Università e Medicina Generale: parlano i Presidi Interviste raccolte da: Alberto Giammarini Barsanti e Romano Paduano Da alcuni anni si può assistere ad una maggior interazione tra la Medicina Generale e il modo accademico, rappresentato nella nostra Regione dalle Facoltà di Medicina dell Università di Trieste e di Udine. Abbiamo pertanto posto alcuni domande al Preside del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia dell Università degli studi di Trieste, Prof. Secondo Guaschino, e al suo collega, Prof. Massimo Politi, Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell Università degli studi di Udine. Egregio Professore Chirurgia è costantemente sensibilizzata, attraverso la formazione di un gruppo di lavoro, di docenti al problema dell inserimento ufficiale dell insegnamento della Medicina Generale. Molte Facoltà hanno già provveduto ad inserire, in varie modalità, tale disciplina 3. Attualmente il mondo della sanità pubblica vive il grosso problema del dualismo acuzie/cronicità ovvero Ospedale/territorio: dal punto di vista formativo quale ritiene possano essere gli insegnamenti che l Università debba dare agli studenti, futuri professionisti della salute? 1. Come valuta le recenti esperienze, svolte nel Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia da Lei presieduto, tese a far conoscere, almeno in parte, la medicina generale agli studenti? Prof. S.Guaschino: L esperienza è senz altro positiva. Gli studenti hanno manifestato piena soddisfazione ed entusiasmo, sottolineando la piena corrispondenza tra quanto appreso in Aula e quanto osservato nell attività ambulatoriale Prof. M.Politi: Molto positivamente, un esperienza apprezzata dagli studenti che sono venuti a contatto con un settore della Medicina, la Medicina Generale, che ad oggi non è inserita nella maggior parte degli ordinamenti didattici delle Facoltà mediche 2. La Medicina Generale sta assumendo, in maniera sempre più distinta,una peculiarità basata su contenuti specifici, supportata da un proprio metodo clinico, agendo in un contesto ben definito. Per il futuro, quali iniziative ritiene più opportune adottare riguardo l inserimento della Medicina Generale nel corso degli studi universitari, tenendo conto della rilevante componente pratica della Medicina Generale? Prof. S. Guaschino: Ritengo che, proprio per la specifica richiesta degli studenti, andrebbe trovato il modo di aumentare i giorni di frequenza presso gli ambulatori. L ottimale sarebbe portare i giorni di attività pratica da 2 a 5, quindi un intera settimana. Personalmente sono del parere di inserire il Corso di Medicina Generale nel piano di studi del Corso di Laurea, al quale attribuire 1 CFU. Sto valutando la percorribilità formale. Prof. M. Politi: La Facoltà di Medicina e Chirurgia di Udine è stata tra le prime ad introdurre, da 8 anni, il Corso di medicina generale al VI anno, prevedendo una parte teorico-pratica iniziale, propedeutica alla frequenza presso gli ambulatori dei medici di medicina generale. La conferenza Permanente dei Presidenti dei Consigli dei Corsi di Laurea in Medicina e Prof. S. Guaschino: È indubbio che la formazione degli studenti in Medicina è da sempre orientata verso una didattica di impronta prevalentemente ospedaliera. Quanto stiamo facendo rappresenta solo una piccola, per quanto importante attività rivolta a far conoscere la realtà della medicina territoriale. Sarebbe sicuramente opportuno in futuro trovare gli spazi adeguati per completare la formazione su altri aspetti importanti (RSA, distretti sanitari, ecc.), che rappresentano obiettivo già raggiunto per i Corsi di Laurea Professionalizzanti. Prof. M. Politi: La formazione degli studenti di una Facoltà Medica non può entrare nel merito del tipo di sistema sanitario ideale ma deve assicurare una preparazione che consenta al futuro medico di affrontare tutte le problematiche che la società e la medicina moderna oggi impongono. 4. Nella recente riforma degli esami di abilitazione alla professione, è stato introdotta per la prima volta la figura del medico di Medicina Generale, quale valutatore. Ciò ha sollevato notevoli perplessità in quanto l abilitando viene valutato in un contesto per lui nuovo e spesso sconosciuto. Quali le sue opinioni al riguardo? Prof. S. Guaschino: Il problema non dovrebbe porsi in futuro se rispettiamo l approccio di metodologia didattica, che ci siamo impegnati ad applicare. Prof. M. Politi: Il nuovo esame di Stato ha notevolmente modificato il precedente, seppur non completamente. Ha introdotto la valutazione delle competenze clinico-pratiche del laureato medico affidando tale valutazione non solo alle strutture ospedaliere-universitarie, ma anche ai medici di medicina generale. Il contesto in cui è inserito l abilitando serve per una valutazione in senso generale del suo sapere, saper fare e saper essere come formazione medica generale e non specialistica di quel particolare settore che lo sta valutando. Pertanto è necessaria una attenta riflessione da parte della Facoltà, oltre che del valutatore sugli scopi e metodi della valutazione nei nuovi esami di Stato. l intervista 5

6 formazione specifica Avviato il corso di Formazione Specifica in Medicina Generale per il triennio Carmelo Macauda Il 14/11/2006, presso il Ceformed, è stato avviato il corso di Formazione Specifica in Medicina Generale per il triennio che si propone di abilitare all esercizio della medicina generale un numero di 20 medici come stabilito dalla Regione FVG sulla base del previsto avvicendamento tra MMG che andranno in pensione e nuovi ingressi nella professione. Il profilo dei partecipanti presenta alcune novità positive rispetto ai corsi precedenti: i partecipanti hanno un età media più bassa rispetto a quella di tutti i corsi precedenti, il che significa che comincia a delinearsi un parallelismo con l ingresso nelle specialità che abitualmente avviene nel corso del primo anno dopo la laurea. in secondo luogo, da un brain storming, si è appreso che la scelta dei partecipanti è stata di tipo vocazionale e non di ripiego per la maggioranza degli stessi, fra gli orientamenti specialistici prevalenti si sono registrati interessi per specialità affini alla medicina generale: Pediatria e, in misura minore la medicina interna, si è registrata una sola specialità conseguita: Geriatria. A questi giovani colleghi che aspirano a diventare MMG il Ceformed offre un corso di formazione parzialmente rinnovato per fornire al SSR un MMG adeguato al ruolo e ai compiti che lo aspettano. Come di norma, il corso triennale prevede: ore di formazione per 2/3 pratica e 1/3 teorica. La formazione pratica si svolgerà presso MMG-tutors e presso reparti ospedalieri e territoriali della regione ove sono presenti trainers che seguiranno il mmg in formazione per il raggiungimento degli obiettivi didattici previsti dal modulo stesso. Da quest anno, si è previsto che tutti i tirocinanti iniziano il periodo di attività pratica con la frequenza presso lo studio di un MMg-tutor che gestirà la continuità del rapporto per l intero periodo di tre anni. In questo lasso di tempo il tirocinante dovrà frequentare presso lo studio del tutor i primi 4 mesi e gli ultimi quattro e, nel periodo intermedio, per 12 ore al mese per approfondimenti e audit, dovrà inoltre organizzare un lavoro sperimentale per la tesi di fine corso. Per completare il modulo, dovrà frequentare per ulteriori 4 mesi lo studio di un altro MMG-tutor. Altro elemento innovativo è il nuovo strumento di valutazione che consente di tenere sotto controllo l intero processo formativo, proponendo standard di performance cui fare riferimento. Gli stessi strumenti, applicati al termine del percorso formativo, consentono di verificare che siano state acquisite le basi cognitive ed operative sulle principali aree disciplinari, fondamentali e peculiari per la medicina generale e che di fatto definiscono e supportano la sua specificità di disciplina autonoma ed indipendente di esercizio della pratica medica. Queste aree di apprendimento comprendono: 1. relazione medico-paziente 2. aspetti umani e sociali delle cure primarie e della medicina di famiglia 3. raccolta e registrazione della storia clinica del paziente 4. identificazione, diagnosi, trattamento e controllo nel tempo dei problemi comuni di salute della popolazione, indipendentemente dall età 5. trattamento e gestione, continuativa ed integrata, dei pazienti affetti da patologie croniche 6. problematiche e modelli di intervento nei confronti dei pazienti con patologie non guaribili o in fase terminale 7. educazione, promozione della salute, prevenzione delle malattie 8. interventi in condizioni di emergenza 9. modelli di interventi finalizzati allo sviluppo professionale continuo 10. osservazione e ricerca epidemiologica e farmacologica. A prescindere quindi dai contenuti specifici degli insegnamenti e delle problematiche cliniche affrontate, è a queste aree che il Tutor dovrà primariamente far riferimento in tutto il percorso formativo ed in ogni momento della valutazione in itinere e finale, proprio in quanto indicative del percorso di crescita e di acquisizione delle conoscenze e delle competenze specifiche del futuro medico generale. Le griglie di valutazione sono state strutturate per essere impiegate come strumenti di supporto alla valutazione di attività complesse mediante la rilevazione e l osservazione critica di indicatori semplici ed immediatamente rilevabili. Esaminando le griglie proposte, il Tutor potrà rendersi conto di come questi indicatori (atteggiamenti, comportamenti, azioni, elementi verbali o non verbali, ecc.) siano di fatto facilmente rilevabili nel corso dell attività tutoriale, sia nei momenti vissuti dal tirocinante durante l attività clinica (in presenza o non dei pazienti), sia nel corso di discussioni mirate e condotte faccia-a-faccia con lui. Queste griglie sono piuttosto da intendere come una proposta di metodo complessivo di crescita (per i discenti) 6

7 e di valutazione (per i tutor), che potrà essere tanto più utile in un ambiente come quello della formazione sul campo dei futuri medici generali. Diario delle performances: un altro strumento didattico accompagnerà il tirocinante nel suo percorso per il raggiungimento di due obiettivi: 1) consentire al gruppo tutoriale (trainer/tutor) di seguire il cammino formativo del tirocinante, condotto nei vari ambienti professionali, per meglio comprendere gli obiettivi raggiunti in modo pieno, quelli parzialmente perseguiti (magari perché castigati dall essere casistica-dipendenti) e quelli non raggiunti per vari motivi. Non solo, ma ciascun trainer/tutor può anche rilevare insufficienze di performance didattiche di un tirocinante ed impegnarsi a colmarle nel proprio periodo di tirocinio 2) consentire a ciascun trainer/tutor di esprimere una valutazione ragionata sulla base di obiettivi chiaramente formulati e di registrare sia le aree non affrontate (magari per mancanza di tempo o di casistica) sia le performance importanti ma carenti. Particolare impegno sarà profuso per uniformare l attività dei tutors e guidare l attività di analisi del proprio lavoro, punto cruciale per il miglioramento delle prestazioni professionali nella loro complessità: dall analisi dei dati alla soluzione dei problemi e al progetto di interventi correttivi in termini di rigore clinico attività di prevenzione ed educazione alla salute. Il tirocinio pratico presso le strutture ospedaliere e territoriali, coordinato dalla dr.ssa Emanuela Fragiacomo, medico Responsabile di Distretto nella ASS n. 1 Triestina, si avvarrà di una ridefinizione degli obiettivi didattici dei moduli formativi al fine di rendere più esplicita la richiesta di formazione alle strutture ospedaliere e territoriali che non dovranno trasmettere il bagaglio di conoscenze e abilità proprio della loro disciplina ma le abilità ce supporteranno lo svolgimento dei compiti del medico di medicina generale. Sono previste riunioni collegiali con i trainers per una migliore definizione degli obiettivi didattici funzionali alla medicina generale e la condivisione degli obiettivi dei moduli nonché degli strumenti di valutazione. Considerato lo scarso valore formativo dei moduli brevi (una o due settimane) si sta cercando di affidare ai reparti che costituiscono l interfaccia tra la medicina specialistica ospedaliera e la medicina generale, un ruolo di case-manager dei moduli brevi di pertinenza medica o chirurgica in modo che il MMG in formazione frequenti il monte ore previsto dal modulo breve soltanto nelle attività di reparto (prevalentemente attività ambulatoriale) nelle quali il tirocinante può apprendere gli elementi della specialità che attengono alla medicina generale. Il questo corso il progetto sarà avviato per l area chirurgica che vede nel Pronto soccorso e medicina di urgenza il punto di incontro tra i compiti del MMG e della Medicina specialistica. Un ultima innovazione riguarda l attività teorica seminariale: mentre prosegue l attività didattica che vede il MMG nella funzione di docente o animatore di formazione si struttura e ci si impegna a redigere, raccogliere e pubblicare una serie di progetti di seminari per la medicina generale. Trattasi di una raccolta in forma di schede, ciascuna delle quali dedicata ad un tema adatto all insegnamento seminariale e comprendente: tema analisi delle attività/compiti del m.g. sul tema in causa selezione di obiettivi didattici ipotesi di contenuti ipotesi di lezioni, integrazioni, esercitazioni in grande/piccolo gruppo, mantenendo al minimo l ipotesi di lavoro in p.g. spunti per attività di ricerca con esempi di ricerche svolte in materia e pubblicate (meglio se su riviste di m.g.) spunti per approfondimenti di studio riferimenti bibliografici nel contempo tali schede costituiscono un mandato preciso per l animatore/docente che è incaricato di strutturare il pacchetto formativo. La maggior parte dei seminari sarà cogestita con lo specialista di riferimento in modo da fornire un esempio concreto di integrazione fra medicina generale e medicina specialistica. Particolare impegno sarà dedicato allo sviluppo degli aspetti didattici della relazione terapeutica, elemento di non secondaria importanza nel lavoro del medico di medicina generale. Sfruttando i vantaggi che la tecnologia ci offre abbiamo potuto svincolare gli obiettivi puramente cognitivi di 1 e 2 livello (risposte semplici e analisi di dati) all autoapprendimento e alla formazione a distanza con strumenti che misurano il tempo impiegato nell attività di apprendimento, il che ci consente una ragionevole e certificata attribuzione di ore di formazione teorica e nel contempo ci consente la verifica dell autoapprendimento e dei seminari ai quali si applicherà con criteri di valutazione. Gli obiettivi cognitivi di terzo livello (applicazioni cliniche complesse) potranno essere sviluppati al meglio in attività seminariale sfruttando tutte le tecniche didattiche che mimano da vicino l attività professionale. Per finire si stimoleranno i tirocinanti ad essere protagonisti della loro formazione facendoli lavorare, a gruppi, con i docenti che elaborano i pacchetti perché i seminari siano sempre aderenti ai loro bisogni formativi e la loro voce abbia sempre libertà di espressione. Con l augurio di buon lavoro ai MMG in formazione che iniziano questo percorso formativo di rilevante impegno e l auspicio che la loro tensione ideale resista anche agli inevitabili momenti critici, ci prepariamo, con rinnovato impegno, a offrire loro il meglio delle nostre capacità e il massimo di attenzione alle loro esigenze, in attuazione della mission del CEFORMED che, in questo settore, è quella di formare MMG idonei al ruolo che il SSR vorrà loro affidare. formazione specifica 7

8 pediatria di libera scelta Nuove possibili strategie per la vaccinazione antinfluenzale in età pediatrica Paolo Lubrano PLS - Ceformed La vaccinazione antinfluenzale è oggetto in questi ultimi mesi di una notevole discussione a livello internazionale oltre che italiano. Tom Jefferson, epidemiologo e grande esperto di Evidence Based Medicine della Cochrane Collaboration, ha recentemente pubblicato sul BMJ un articolo nel quale sostiene che, in seguito ad una revisione sistematica della letteratura disponibile in materia, non sembrano esservi elementi sicuri a favore della vaccinazione antinfluenzale praticamente in nessuna categoria. In risposta a questo articolo sono state pubblicate, e continuano ad esserlo, numerose lettere di esperti mondiali che si dividono più o meno equamente tra favorevoli e contrari. In particolare i contrari contestano la metodologia scelta da Jefferson di valutare solo trial clinici randomizzati (CRT) con ampia numerosità del campione, trial praticamente inesistenti perchè i pochi esistenti sono stati svolti su piccoli campioni. Del resto non sempre i CRT sono utilizzabili in medicina, in particolare in campo vaccinale, sia per motivi etici, sia per difficoltà intrinseche, come per esempio avviene proprio per i lavori riguardanti la vaccinazione antinfluenzale. Infatti la grande variabilità sia del virus che delle epidemie stagionali rende praticamente non confrontabili tra loro studi svolti in annate diverse: in una stagione con una epidemia influenzale importante il vaccino dimostrerà una efficacia sul campo (effectiveness) buona, mentre in una stagione con epidemia lieve o quasi assente come quella dello scorso anno il vaccino risulterà avere una efficacia praticamente nulla a fronte dei costi e degli effetti collaterali. Questo ovviamente non significa che il vaccino non funzioni o non serva, ma solo che è difficile proporre una vaccinazione universale non potendo prevedere quello che sarà l impatto della stessa nella singola annata, tranne che nel caso di pandemia conclamata. A questo punto se il vaccino fosse offerto solo ai soggetti affetti da patologie a rischio e agli > 65 anni la discussione potrebbe essere finita. L OMS ha però invitato gli stati membri ad essere pronti in caso di una prevista (su questo gli Esperti sono tutti d accordo) pandemia.e ha suggerito di vaccinare almeno il 33% della popolazione. L Italia ha recepito l indicazione dell OMS, aumentando di 8 milioni il numero delle dosi di vaccino 8 disponibili gratuitamente (le dosi che si vendono in farmacia non fanno parte di questo contingente), che sono così passate dai 12 milioni del passato ai 20 milioni attuali. Il Ministero della Salute ha indicato nella consueta circolare annuale le categorie a cui la vaccinazione deve essere offerta; non sono in discussione i soggetti (adulti e bambini) affetti da patologie e da condizioni predisponenti le complicazioni, non lo sono i > 65 anni, e nemmeno il personale sanitario; appare invece discutibile proporre la vaccinazione ad altre categorie professionali quali maestre d asilo, insegnanti, postini, e in pratica tutto il pubblico impiego, scelta che sembra più che altro finalizzata a ridurre l assenteismo da malattia. I dati epidemiologici ricavabili da INFLUNET e dalla rete di EUROSORVEILLANCE ci dicono invece che la fascia di età più colpita dall influenza è sempre quella pediatrica, in particolare quella da 0-4 anni, fascia che assieme agli > 65 anni risulta essere anche quella con la maggior frequenza di complicazioni e ricoveri. Sono quasi sempre i bambini a portare a casa l influenza, essendo essi i principali diffusori del virus. Sono i bambini che contagiano la maestra e non il contrario. Sono le malattie dei figli la principale causa di assenza dal lavoro per i genitori che lavorano. Non tutti hanno nonni disponibili e del resto non sembra nemmeno molto etico far rischiare al nonno una malattia per lui più pericolosa. Considerando che in Italia nascono ogni anno all incirca bambini, vaccinare tutti i bimbi sotto i 4 anni richiederebbe 4 milioni di dosi il primo anno e 2,5 milioni di dosi gli anni successivi (1 milione per la coorte che si vaccina per la prima volta e 1,5 milioni per le tre coorti già vaccinate l anno prima). Gli 8 milioni di dosi in più che abbiamo a disposizione in Italia in questa fase prepandemica potevano (potrebbero) pertanto essere usate, tenendo in considerazione i dati epidemiologici, con una migliore strategia: proteggere la fascia con il più alto tasso d incidenza della malattia comporterebbe una riduzione del virus circolante e produrrebbe benefici, certamente da quantificare, per tutta la popolazione (Herd immunity), mentre una vaccinazione a pioggia su adulti peraltro sani, oltre ad essere di difficile attuazione, non avrebbe in ogni caso alcun effetto sulla circolazione virale.

9 In ricordo di Mario Daniele Venier PLS - Ceformed Il 5 settembre ci ha lasciato il collega e amico Mario Devetta. È ancora difficile rendersene conto e non pensare di poterlo rivedere in occasione di una riunione o di un incontro di aggiornamento. Mario era un pediatra completo, arrivato alla pediatria di famiglia dopo una lunga attività ospedaliera, e comprendeva bene sia le problematiche di chi lavora in ospedale che di chi esercita sul territorio, possedendo quindi un equilibrio di giudizio raro e prezioso. Era impegnato attivamente nella formazione e non solo come animatore: era stato il primo rappresentante dei pediatri di famiglia in questo Centro Regionale di Formazione e si era battuto fin dall inizio con grande fervore affinché esso diventasse il Centro per l Area delle Cure Primarie, evenienza che si è concretizzata proprio quest anno. Il suo rigore scientifico e la sua onestà intellettuale erano noti a tutti coloro che lo conoscevano di persona, così come lo era il forte interesse per gli aspetti sociali ed umani della nostra professione, uno dei segni della bontà d animo che lo contraddistingueva e che a volte nascondeva dietro ad una bonaria ruvidità. Da circa un anno ricopriva il prestigioso incarico di Presidente della Società Italiana di Pediatria del Friuli Venezia Giulia, alla cui elezione unanime avevano contribuito tutti i pediatri della Regione, pediatri di famiglia, ospedalieri e universitari, un segnale forte della stima e del rispetto che suscitava nei colleghi, ed anche in quest ultima avventura aveva profuso tutte le sue doti migliori, intellettuali ed umane, con grande modestia e discrezione. Era anche una persona con cui trascorrere momenti allegri e mai banali, conversare di medicina o di temi sindacali, sostenere accese discussioni politiche, ma anche con cui parlare dei propri problemi personali. Mario era tutto questo, ma non solo. Non si può definire un uomo, se non in modo parziale e soggettivo, rischiando di cristallizzare un anima che di per sé non conosce limiti e finitezze. Possiamo però, e vogliamo, ricordarlo con affetto, ognuno come crede, nel modo che ci fa più piacere, piangendo la sua scomparsa ma impegnandoci a farlo vivere per sempre dentro di noi. La Consensus Conference sul percorso assistenziale del paziente con scompenso cardiaco (prima parte: organizzazione generale) Doriano Battigelli Nel numero di giugno 2006 del Giornale Italiano di Cardiologia è stata pubblicata la Consensus Conference sul percorso assistenziale del paziente con scompenso cardiaco. Essa è stata promossa dall Associazione Italiana Medici Cardiologi Ospedalieri (ANMCO) fra 16 Società Scientifiche italiane che esprimono le figure professionali coinvolte nell assistenza ai pazienti con tale patologia. La Medicina Generale è stata rappresentata dall AIMEF (Associazione Italiana Medici di Famiglia), dalla METIS (Società della Federazione Italiana di Medicina Generale), dalla SIMG (Società Italiana di Medicina Generale), dallo SNAMID (Società Nazionale di Aggiornamento per il Medico di Medicina Generale). Ai lavori hanno partecipato anche rappresentanti del Ministero della Salute, dell Istituto Superiore di Sanità, delle Agenzie Regionali (tra cui quella del Friuli-Venezia Giulia) e delle Aziende Sanitarie, nonché 3 principali Associazioni dei Pazienti. Lo scopo della Consensus è quello di ridefinire i ruoli e le responsabilità professionali di tali figure, proponendo una più efficiente rete assistenziale al paziente cronico. Gli obiettivi sono di ritardare la comparsa e la progressione della disfunzione ventricolare sinistra e dello scompenso clinicamente conclamato, prevenire le riacutizzazioni e i ricoveri ospedalieri, garantire assistenza specifica al paziente anziano fragile e di tipo palliativo al paziente con scompenso terminale. Attualmente la risposta complessiva del sistema sanitario ai bisogni di questi pazienti non è ottimale, per le eterogeneità/insufficienze culturali, professionali, organizzative e la mancanza di un coordinamento generale, che producono un assistenza spesso discontinua e frammentaria. percorsi 9

10 percorsi Il documento ha una valenza prettamente organizzativa e d indirizzo e non analizza le problematiche di interesse clinico, per le quali rimanda ai trattati e alle linee-guida già esistenti. Si rivolge agli operatori che si occupano di scompenso cardiaco e ai rappresentanti delle istituzioni sanitarie, il cui sostegno è cruciale per implementare le strategie assistenziali proposte. Data la sua straordinaria autorevolezza e rilevanza, particolarmente per le Cure Primarie, pubblichiamo qui una sintesi del capitolo riguardante l organizzazione generale del percorso assistenziale. Nel prossimo numero pubblicheremo una sintesi del capitolo concernente i percorsi specifici rapportati ai vari profili clinici. Come dovrebbe essere organizzato il percorso diagnostico-terapeutico del paziente con scompenso cardiaco? È necessario individuare uno specifico percorso di cura per ogni singolo paziente, definito in relazione alla severità della malattia, alla presenza di altre patologie, all età e al tessuto sociale di riferimento. Il principio è quello della rete integrata multidisciplinare, in stretta relazione tra ospedale e territorio e con uniformità di criteri di valutazione e trattamento. Tale percorso dev essere condiviso tra tutti gli operatori e deve dare risposta ai seguenti 6 punti chiave per ogni paziente: 1. definizione della diagnosi di scompenso cardiaco, della sua causa, e identificazione delle cause curabili di scompenso cardiaco. 2. impostazione e ottimizzazione del trattamento. 3. individuazione dei fattori precipitanti, delle altre malattie presenti e dei fattori di rischio per scompenso. 4. stratificazione del rischio. 5. indicazioni al ricovero ospedaliero. 6. modalità di follow-up. L impostazione del percorso può iniziare a livello ospedaliero o in un centro cardiologico di riferimento, così come a livello territoriale, a seconda della gravità del quadro clinico. Tutti gli sforzi dell assistenza per devono essere orientati ad un controllo continuativo del malato, sia a domicilio che in ospedale, gestito in maniera coordinata e sistematica in tutte le fasi della sua malattia. Sono elementi indispensabili per garantire una buona continuità assistenziale: I. L esistenza di un percorso unico e integrato di continuità assistenziale. II. La valutazione accurata del bisogno assistenziale sanitario e sociale del paziente. III. La definizione di un piano assistenziale individuale integrato. IV. L esistenza di procedure di accesso per ogni struttura assistenziale disponibile (criteri di inclusione/esclusione, di priorità in base a criteri oggettivi, tipologia di assistenza offerta, modulistica). V. La programmazione tempestiva della dimissione. VI. La risposta tempestiva ai bisogni. Il paziente è al centro della rete assistenziale integrata e deve poter sistematicamente individuare referenti sanitari ai diversi livelli del percorso di cura. La presa in carico del paziente scompensato è di regola compito del Medico di Medicina Generale (MMG), in collaborazione con gli altri operatori sanitari coinvolti. Qual è il ruolo dell ospedale? Si richiede ad ogni ospedale, pubblico o privato accreditato, di: 1. Identificare una figura o un team multidisciplinare di medici (cardiologi, internisti, geriatri, nefrologi, medici del Pronto Soccorso, ecc.) e infermieri con competenze specifiche, responsabile/i della diagnosi e cura di ogni paziente affetto da scompenso. Esso dovrebbe essere punto di riferimento per la gestione intraospedaliera e anche per quella territoriale del paziente, nonché per la gestione del malato complesso deospedalizzato, fermo restando che nel nostro Servizio Sanitario la responsabilità complessiva delle cure per tutti i pazienti non ricoverati è ricondotta al MMG. 2. Istituire un ambulatorio dedicato alla cura dello scompenso cardiaco, punto di riferimento per la continuità assistenziale. 3. Istituire se possibile un day-hospital o day-service utile all infusione di farmaci, monitoraggio telemetrico, cardioversioni elettriche, ecc. 4. Costituire Unità Scompenso negli ospedali ad alta specializzazione. 5. Predisporre un canale preferenziale di accesso del MMG con l ambulatorio per lo scompenso per i casi clinici all esordio e le i problemi correlati alla prima fase di impostazione diagnostico-terapeutica. 6. Creare piani diagnostico-terapeutici condivisi tra le varie unità operative ospedaliere per il malato ricoverato con scompenso. 7. Preparare materiale didattico/educativo per uso interno ed esterno e protocolli operativi da condividere a livello ospedaliero e territoriale. 8. Identificare indicatori di struttura, percorso e risultato (insieme agli altri referenti della rete assistenziale) per la gestione ospedaliera del malato scompensato. Va inoltre promossa la costituzione di una rete organizzativa in ambito regionale o di area vasta fra strutture ospedaliere e Centri di riferimento dotati di emodinamica, elettrofisiologia e cardiochirurgia (inclusi i Centri con Programmi Trapianto Cardiaco). Le modalità di follow-up del paziente dimesso dall ospedale o a seguito di ottimizzazione della terapia presso l ambulatorio per lo scompenso devono essere concordate con il MMG in relazione al profilo di rischio del paziente. L ambulatorio per lo scompenso dovrebbe programmare il/i primo/i controllo/i ambulatoriale postdimissione dei pazienti a maggior rischio nei primi 7-30 giorni dopo un ricovero per scompenso acuto, e/o i controlli periodici nei pazienti con scompenso severo, insta- 10

11 bili, in lista di trapianto o candidati a procedure invasive o cardiochirurgiche complesse. Il paziente con scompenso lieve-moderato viene ripreso dal MMG con controlli periodici, ricorrendo ove necessario alla consulenza specialistica. Qual è il ruolo dell Azienda Sanitaria/Distretto?: Dev essere realizzata una sinergia d azione tra Azienda Sanitaria/Distretto, i MMG, gli specialisti cardiologi extraospedalieri e una stretta relazione fra rete territoriale e strutture ospedaliere.. Le Aziende Sanitarie devono: 1. Implementare a livello locale i programmi di diagnosi e cura delle patologie croniche. 2. Coinvolgere i MMG nella discussione dei progetti, protocolli e percorsi diagnostico-terapeutici, favorendone il processo di formazione. 3. Supportare dal punto di vista organizzativo e informativo gli operatori sanitari. 4. Identificare indicatori di struttura, percorso e risultato per la gestione territoriale del malato scompensato. 5. Promuovere l integrazione funzionale delle professionalità tecniche del territorio con i rappresentanti delle Aziende Ospedaliere. 6. Rivalutare il ruolo dell infermiere specializzato nell assistenza allo scompenso. 7. Far diventare il Distretto la sede strategica per l integrazione delle cure tra Medicina Generale, specialisti e personale infermieristico, istituendo strutture poliambulatoriali, dotate di adeguate attrezzature strumentali e di laboratorio, con contemporanea presenza di MMG, cardiologi e specialisti di altre branche. 8. Realizzare spazi riabilitativi e per ospedalizzazione diurna di casi clinici in cui il ricovero spesso viene spesso evitato con un semplice intervento educativo mirato e/o con un aggiustamento terapeutico. 9. Identificare un referente del Distretto responsabile della rete gestionale dei pazienti con scompenso, in particolare degli anziani fragili con comorbilità. Come coordinare la rete assistenziale? È necessario: 1. Creare un efficiente rete informatica che colleghi le strutture territoriali e le ospedaliere: la comunicazione è un elemento cruciale per la continuità dell assistenza e la condivisione dei criteri di valutazione e trattamento. Vanno ampliati la disponibilità e l utilizzo routinario di strumenti informatici adeguati per la gestione del paziente, accessibili a tutti gli operatori coinvolti secondo modalità predefinite che garantiscano la sicurezza e al privacy, che consentano la pronta identificazione del problema clinico e del percorso attivato per il singolo caso. Essi sono: a) ad un primo livello: telefono/fax/ , materiale educativo, algoritmi diagnostico-strumentali, linee-guida, fogli elettronici semplici per la condivisione di dati quantitativi, cartella clinica computerizzata b) ad un secondo livello: creazione di database condivisi, definizione di una comune piattaforme informatica con possibilità che le informazioni del centro ospedaliero siano inserite direttamente nel software del MMG, oppure siano fruibili per i MMG i database gestionali ospedalieri, studi di MMG associati con supporto telematico, telemonitoraggio del parametri vitali del paziente al MMG o alla specialista, teletrasmissione di ECG, condivisione di immagini su sito elettronico; la raccolta dei dati è effettuata online nella normale routine. 2. Istituire un Organismo di Coordinamento fra ospedale e territorio per la gestione delle patologie croniche, formato da uno o più rappresentante/i del Distretto, un referente per lo scompenso cardiaco dell ospedale, uno o più rappresentante/i dei MMG, altri (rappresentanti dell ADI, degli specialisti territoriali, dei medici di Continuità Assistenziale, delle Unità Valutative Geriatriche, dei servizi socioassistenziali), un referente infermieristico per ospedale e territorio, un rappresentante delle associazioni di pazienti. Nel caso dello scompenso, i compiti di tale organismo saranno: a. Promuovere la definizione dei percorsi diagnostico-terapeutici. b. Implementare il percorso assistenziale del malato scompensato nel Distretto. c. Definire le modalità di continuità assistenziale. d. Definire gli indicatori di struttura, processo ed esito con monitoraggio dell assistenza anche per mezzo di audit. e. Monitorare sistematicamente tutte le componenti del percorso assistenziale. f. Promuovere la crescita culturale e la comunicazione fra tutti i professionisti coinvolti. Qual è il ruolo del MMG? Il MMG rappresenta per la maggioranza dei pazienti con scompenso il case manager, facilitante il coordinamento dell assistenza longitudinale, prolungata nel tempo, e non correlata soltanto a specifici eventi. Egli ha compiti differenti a seconda della gravità e della stabilità della situazione clinica. In particolare, i compiti del MMG riguardano: 1. la prevenzione primaria dello scompenso (prevenzione primaria cardiovascolare): compito precipuo del MMG. 2. L identificazione dei pazienti ad alto rischio di evoluzione in scompenso (per presenza di diabete, ipertensione arteriosa con danno d organo, cardiopatia ischemica, pregresso infarto miocardico, malattia valvolare significativa asintomatica, familiarità per cardiomiopatia, chemioterapia antiblastica o radioterapia) per l attivazione dello screening. percorsi 11

12 percorsi 3. L impostazione diagnostica nel sospetto clinico di scompenso cardiaco (a meno di situazioni di instabilità che richiedano l ospedalizzazione). 4. L impostazione iniziale del trattamento farmacologico e non farmacologico, che poi va condivisa e discussa con lo specialista. 5. L attivazione della consulenza specialistica per l inquadramento eziologico, la stratificazione prognostica e l impostazione terapeutica dei pazienti ambulatoriali oligosintomatici, oppure in caso di peggioramento senza pronta risposta alla terapia, comparsa di angina e/o ischemia, aritmie, progressione della disfunzione ventricolare (con la possibilità della presa in carico temporanea del paziente da parte dello specialista). 6. L educazione e informazione del paziente e dei familiari, coordinata con le altre strutture e figure professionali coinvolte. 7. La gestione del follow-up del paziente stabile, mediante controlli periodici programmati (almeno trimestrali). Scopo del follow-up è di evitare le instabilizzazioni e i ricoveri ospedalieri. Nelle classi funzionali più avanzate il follow-up dovrebbe essere condiviso con lo specialista, mentre nei pazienti in classe NYHA IV il MMG ha un ruolo di supporto allo specialista, collaborando alla gestione delle problematiche non cardiologiche. 8. L attivazione della consulenza e il coordinamento, in caso di patologie associate, di vari specialisti e la prescrizione di esami diagnostici specifici. 9. La gestione e il coordinamento dell assistenza domiciliare da solo, nell ambito dell assistenza domiciliare programmata (ADP), o con personale non medico, nell ambito dell assistenza domiciliare integrata (ADI) - dei pazienti con impossibilità a deambulare, non autosufficienti, affetti da gravi patologie che necessitino di controlli ravvicinati. Qual è il ruolo del Medico di Continuità Assistenziale (CA)? Il Medico di CA: 1. Effettua gli interventi domiciliari o territoriali negli orari non coperti dai MMG. 2. Provvede all allerta diretta del servizio di urgenza ed emergenza territoriale/118 per gli interventi del caso. 3. Attiva la segnalazione diretta del caso complesso. 4. Compila la scheda degli interventi assistenziali. 5. Attraverso la messa in rete delle postazioni di guardia medica deve poter accedere alla documentazione clinica del paziente con scompenso e deve poter concorrere all aggiornamento della cartella clinica del paziente. Qual è il ruolo dello Specialista? Lo scompenso cardiaco è una patologia d interesse multidisciplinare e convolge diversi specialisti, in particolare il cardiologo e l internista, che abbiano acquisito competenze specifiche sul problema, nella fase acuta, post-acuta e stabile di follow-up. I compiti dello specialista comprendono: 1. Gestione dello scompenso acuto, secondo piani diagnostico-terapeutici condivisi tra le varie unità operative ospedaliere. Per le patologie complesse, all esordio o in fase critica, la degenza dovrebbe avvenire in ambiente cardiologico. 2. Gestione delle cure intermedie: riabilitazione attraverso équipes nelle strutture ospedaliere (nei pazienti che se ne possono giovare), di tipo ordinario (pazienti ad elevato profilo di rischio cardiovascolare, con patologie associate o complicanze rilevanti) o di tipo intensivo (pazienti con scompenso avanzato che richiedano terapie da titolare o supporto nutrizionale o meccanico). 3. Gestione ambulatoriale: nei pazienti con prima diagnosi, lo specialista ambulatoriale od ospedaliero ha compiti di conferma diagnostica, definizione eziologica, stratificazione del rischio e impostazione della terapia farmacologica, condivisa con il MMG. Lo specialista richiede direttamente ulteriori esami se questi sono necessari per rispondere al quesito del MMG o per il raggiungimento degli obiettivi diagnostico-terapeutici di sua competenza. 4. Effettuazione di visite periodiche di controllo nell ambito della gestione territoriale del paziente con scompenso, e di valutazioni strumentali non invasive nell interno dell ambulatorio per lo scompenso o nell ambulatorio cardiologico generale. 5. Effettuazione, all interno di day-hospital o dayservice, di monitorizzazioni telemetriche, terapie infusive di farmaci, procedure (cardioversione elettrica, cateterismi, ecc.) e gestione delle comorbilità più complesse, di natura internista. 6. Supporto al MMG per gli interventi di cura domiciliare e per la gestione di eventi minori. 7. Controlli prestabiliti nei pazienti con scompenso avanzato o in lista per trapianto, informando periodicamente il MMG. 8. Partecipare, insieme al personale infermieristico specializzato e al MMG, al completamento dell informazione del paziente e dei familiari, favorendo le modalità di autogestione semplice della malattia (controllo dei parametri vitali, regolazione della terapia diuretica). Qual è il ruolo del personale infermieristico? È necessaria la presenza di infermieri con competenze specifiche per lo scompenso: Nell ambulatorio ospedaliero dello scompenso cardiaco con funzioni specifiche dedicate. Nei Distretti, con compiti di assistenza ambulatoriale e a domicilio nell ambito dell ADI. Utile la creazione di presidi infermieristici di Distretto, a gestione completamente infermieristica, dedicati soprattutto alle patologie croniche, e la presenza di infermieri presso le forme associative dei MMG. 12

13 Nelle équipes territoriali o nelle unità associative di cure primarie. I compiti, da svolgersi in stretta collaborazione con il personale medico, sono: 1. Informazione al paziente per facilitare gli accessi alle strutture ospedaliere, all ADI e ai presidi terapeutici domiciliari. 2. Educazione del paziente e dei familiari, in particolare all autogestione del diuretico e controllo dei parametri vitali. 3. Misurazione di parametri semplici (glicemia, peso, PA, ecc.) per la monitorizzazione clinica. 4. Risoluzione di eventi minori. 5. Gestione di tecniche di telesorveglianza domiciliare. 6. Aggiornamento dei database e organizzazione degli appuntamenti per visite e accertamenti strumentali. Quali sono i punti critici attuali della rete assistenziale per il malato con scompenso? 1. A livello ospedaliero: a. Il sistema dei DRG privilegia il pagamento per la fase acuta e non favorisce il consulto ambulatoriale e telematico, penalizzando l integrazione e la continuità assistenziale. b. Il malato con scompenso afferisce solo per il 30% alle Cardiologie e per il 70% a reparti di Medicina Interna o di Geriatria, spesso con ricoveri e metodi assistenziali multipli, trasferimenti in strutture di RSA o lungodegenza, senza coordinamento e continuità di cura. c. Non esiste una sistematica programmazione di monitoraggio a breve termine da chi ha in carico il paziente. d. Non esiste un adeguato sistema di relazione fra tutti gli attori che partecipano al programma gestionale attraverso l esplicitazione del processo assistenziale e la trasmissione delle informazioni. 2. A livello territoriale: a. La realtà culturale e professionale dei MMG è fortemente disomogenea: sebbene le competenze possano variare da medico a medico, è auspicabile mirare ad un livello di competenza minimo nella gestione del paziente con scompenso cardiaco, documentabile con indicatori semplici di attività clinica. b. Al MMG manca spesso il supporto e la disponibilità di consulto e discussione sui casi clinici più complessi da parte dello specialista. c. Le Aziende Sanitarie solo di recente hanno sviluppato specifici progetti di intervento per il governo delle patologie croniche. d. I medici di Continuità Assistenziale non sono coinvolti nella condivisione di protocolli specifici e non possono fornire perciò continuità nel percorso di cura tra ospedale e territorio. e. Le strutture di supporto a livello distrettuale (ADI, strutture intermedie e riabilitative, assistenza sociale) sono assolutamente insufficienti e in molte realtà nazionali del tutto assenti. f. Sono scarsi e di difficile reperibilità gli infermieri con competenze specifiche per lo scompenso. g. I bisogni assistenziali dei pazienti con scompenso terminale non ricevono attualmente adeguata attenzione. Quali sono gli indicatori di struttura, processo e risultato? Per ogni fase del percorso gestionale devono essere adottati specifici indicatori, condivisi a livello intraospedaliero e territoriale, che rappresentino la base per processi di autovalutazione e per un percorso di miglioramento continuo di qualità dell assistenza allo scompenso. Indicatori di struttura: 1. Disponibilità di programmi diagnostico-terapeutici condivisi. 2. Monitoraggio dell assistenza. 3. Presenza di un ambulatorio specialistico dedicato. Indicatori di processo: 1. Valutazione della funzione sistolica ventricolare sinistra (target 75%). 2. Uso degli ACE-I o sartani nei soggetti con disfunzione sistolica (target 85%). 3. Uso dei beta-bloccanti nei soggetti con disfunzione sistolica (target 50%). 4. Uso della terapia anticoagulante orale per la fibrillazione striale (target 85%). 5. Fornitura ai pazienti di materiale informativo scritto sull autogestione dello scompenso (target 90%). 6. Valutazione multidimensionale di primo livello nei soggetti > 75 anni (target > 50%). Indicatori di risultato: 1. Ricoveri ripetuti precocemente e numero di accessi al Pronto Soccorso/Dipartimento di Emergenza a 30 e 90 giorni dopo la dimissione. 2. Mortalità intraospedaliera e a 30 giorni dopo la dimissione dopo un ricovero per scompenso. 3. Qualità di vita e soddisfazione dei pazienti. 4. Ricostruzione del costo dell assistenza complessiva. Percorsi formativi: La Consensus Conference auspica, con il supporto delle Società Scientifiche e istituzioni, un riordino dei programmi post-laurea che preveda per medici di diverse estrazioni e per gli infermieri un percorso formativo definito nella multidisciplinarietà dei contenuti e nell integrazione delle diverse figure professionali. Riferimento bibliografico: G Ital Cardiol 2006; 7(6): percorsi 13

14 CEFORMED CENTRO REGIONALE DI FORMAZIONE PER L AREA DELLE CURE PRIMARIE MONFALCONE (GO) Via Galvani n. 1 AVVISO Si segnalano le date in cui si svolgerà la formazione continua dei MMG e PLS per il 2007 con eventi formativi accreditati in ECM Regionale dal Ceformed con l attivazione del Servizio di Continuità Assistenziale: giovedì 19 aprile ore giovedì 17 maggio ore giovedì 14 giugno ore martedì 25 settembre ore (GRADO XI Congresso Regionale) giovedì 25 ottobre ore ALBO ANIMATORI DI FORMAZIONE MMG e PLS PER IL PROSSIMO TRIENNIO Si rende noto che nel mese di febbraio 2007 è scaduto l Albo Regionale degli Animatori di Formazione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta valido per il triennio e che a breve si provvederà al rinnovo. Si invitano, pertanto, i medici (MMG e PLS) non ancora inseriti in detto Albo Regionale che non avessero già provveduto a farlo, ad inviare al Ceformed, Centro Regionale di Formazione per l Area delle Cure Primarie Via Galvani n Monfalcone (GO), copia dell attestato riguardante il conseguimento del titolo di Animatore di Formazione ai sensi dei vigenti Accordi Nazionali di categoria. I medici già iscritti all Albo Regionale riceveranno una lettera personale. 14

15 Percorsi... 15

16 16

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis

Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Il modello veneto di Bilancio Sociale Avis Le organizzazioni di volontariato ritengono essenziale la legalità e la trasparenza in tutta la loro attività e particolarmente nella raccolta e nell uso corretto

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d

DELIBERAZIONE N. 33/32. Istituzione della rete di cure palliative della d 32 Oggetto: Istituzione della rete di cure palliative della d Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto del

Dettagli

Master Universitari in. Assistenza Infermieristica

Master Universitari in. Assistenza Infermieristica Anno accademico 2005-2006 Master per Infermiere di sanità pubblica e di comunità (ISPeC) Master Universitari in Assistenza Infermieristica autonomia didattica LAUREA RIFORMA UNIVERSITARIA crediti formativi

Dettagli

Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la discussione dei casi

Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la discussione dei casi MODULO DI PRESENTAZIONE per la valutazione e l accreditamento di progetti di AUDIT CLINICO GENERALITÀ Titolo del Miglioramento continuo dell assistenza infermieristica in ambito chirurgico attraverso la

Dettagli

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Ecco la proposta della Fondazione Maruzza Lefebvre D Ovidio, della fondazione Livia Benini, di altre Fondazioni ed Associazioni Italiane e successivamente

Dettagli

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete

Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione. Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Monitoraggio fasi finali del progetto e valutazione Elementi di caratterizzazione del progetto della rete Oggetto problema Osservazioni rispetto all autoanalisi Oggetto definito e area di riferimento Coerenza

Dettagli

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Istituto Comprensivo NORD 2 - Brescia Via Costalunga, 15-25123 BRESCIA Cod. Min. BSIC88400D - Cod.Fisc. 80049710173 Tel.030307858-0308379448-9

Dettagli

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità:

ALLEGATO B. Nel corso degli anni il monitoraggio ha previsto nelle diverse annualità: ALLEGATO B Il modello di monitoraggio Il gruppo di Progetto di PQM, nell anno scolastico 2010-2011 ha costituito un gruppo di lavoro tecnico composto dal gruppo di progetto stesso e dai ricercatori dei

Dettagli

Il ruolo del chimico per la sicurezza ambientale

Il ruolo del chimico per la sicurezza ambientale ambientale di Piero Frediani * Ciampolini A. (a cura di). L innovazione per lo sviluppo locale ISBN 88-8453-362-7 (online) 2005 Firenze University Press Nell Anno Accademico 1996-97 l Università di Firenze

Dettagli

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale

Dettagli

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo

Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Processi di continuità e contiguità nella presa in carico globale e multifattoriale della persona con autismo Prof. Lucio Moderato Psicologo Psicoterapeuta - Direttore Servizi Diurni e Territoriali Fondazione

Dettagli

Organizzazione gestionale e Modelli assistenziali per la cura dello Scompenso Cardiaco

Organizzazione gestionale e Modelli assistenziali per la cura dello Scompenso Cardiaco CONSENSUS CONFERENCE Milano 21 settembre 2005 Organizzazione gestionale e Modelli assistenziali per la cura dello Scompenso Cardiaco Gruppo Organizzazione e Modelli Gruppo di lavoro - Andrea Mortara (ANMCO)

Dettagli

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: La LETTERA di DIMISSIONE INFERMIERISTICA Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta PARLIAMO DI DIMISSIONE A DOMICILIO A.D.I. Quali possibilità ha il paziente anziano

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

Elezioni Collegio IPASVI Brescia Triennio 2015-2017 Sabato 29 novembre dalle 8.30 alle 19:30 Domenica 30 novembre dalle 8.30 alle 19:30 Lunedì 1

Elezioni Collegio IPASVI Brescia Triennio 2015-2017 Sabato 29 novembre dalle 8.30 alle 19:30 Domenica 30 novembre dalle 8.30 alle 19:30 Lunedì 1 Elezioni Collegio IPASVI Brescia Triennio 2015-2017 Sabato 29 novembre dalle 8.30 alle 19:30 Domenica 30 novembre dalle 8.30 alle 19:30 Lunedì 1 dicembre dalle 8.30 alle 16:30 PRESENZA Obiettivo: avvicinare

Dettagli

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta

Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base. Prof. A. Mistretta Ruolo del Medico nell Assistenza Sanitaria di base Prof. A. Mistretta Il medico di medicina generale (MMG) Garantisce l assistenza sanitaria Si assicura di promuovere e salvaguardare la salute in un rapporto

Dettagli

OGGETTO: Comunicazione ai soci lavoratori della Cooperativa OSA

OGGETTO: Comunicazione ai soci lavoratori della Cooperativa OSA Operatori Sanitari Associati OGGETTO: Comunicazione ai soci lavoratori della Cooperativa OSA Il 28 Febbraio è ripresa l attività formativa prevista dal corso AIACE (Assistenza domiciliare Integrata A Complessità

Dettagli

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A. INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE

Dettagli

Gli interventi delle professioni sanitarie

Gli interventi delle professioni sanitarie Gli interventi delle professioni sanitarie 19 febbraio 2015 Dott. BALDINI CLAUDIO Direttore UOC Direzione Professioni Sanitarie Territoriali ASL 11 EMPOLI 23/02/2015 1 Secondo me la missione delle cure

Dettagli

QUESTIONARIO. Grazie

QUESTIONARIO. Grazie QUESTIONARIO Il questionario, anonimo, serve a rilevare in modo sistematico le opinioni degli studenti che hanno completato un corso di studi. Queste conoscenze potranno aiutare a valutare la qualità dei

Dettagli

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO

PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO PARTE III LA VALUTAZIONE DELLA CAPACITà DI PERSEGUIMENTO Delle strategie REGIONALI (B) a cura di Sara Barsanti Introduzione L area di valutazione del conseguimento delle strategie regionali (area B) ha

Dettagli

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali

- 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE. Capo I Finalità e disposizioni generali - 1 - Consiglio regionale Friuli Venezia Giulia INDICE Capo I Finalità e disposizioni generali Art. 1 Art. 2 Art. 3 Art. 4 Art. 5 (Finalità) (Definizioni) (Pianificazione regionale) (Campagne di informazione)

Dettagli

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/ 12 DEL 31.10.2007

REGIONE AUTONOMA DELLA SARDEGNA DELIBERAZIONE N. 44/ 12 DEL 31.10.2007 DELIBERAZIONE N. 44/ 12 Oggetto: Aumento del numero massimo di strisce per autocontrollo della glicemia concedibili gratuitamente ai pazienti diabetici in età pediatrica e adolescenziale. L Assessore dell

Dettagli

Università di Parma Facoltà di Ingegneria. Polo Tecnologico Nettuno

Università di Parma Facoltà di Ingegneria. Polo Tecnologico Nettuno Università di Parma Facoltà di Ingegneria Polo Tecnologico Nettuno Guida ai servizi FINALITÀ...2 COORDINATORE...3 SEGRETERIA DIDATTICA E CEDI...4 TUTORI...5 DATI UTILI...6 Finalità L obiettivo di questa

Dettagli

Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie

Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie Mostra Dettagli Obiettivo formativo: Principi, procedure e strumenti per il governo clinico delle attività sanitarie Il sistema sanitario è un sistema complesso in cui interagiscono molteplici fattori

Dettagli

Il progetto della sanità di iniziativa in Toscana

Il progetto della sanità di iniziativa in Toscana Il progetto della sanità di iniziativa in Toscana Giornata di lavoro Il percorso dell assistito con patologia cronica ad alta prevalenza Milano, 13 novembre 2013 francesco.profili@ars.toscana.it paolo.francesconi@ars.toscana.it

Dettagli

Azienda Sanitaria Locale Roma G

Azienda Sanitaria Locale Roma G Il Diabete Giornata di lavoro sul Percorso integrato Territorio Ospedale Roviano 6 giugno 2011 Verso l integrazione tra Territorio Ospedale Dr. Pasquale Trecca Presidio Ospedaliero di: Tivoli Colleferro

Dettagli

Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008

Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa. Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 Il case manager del territorio nel bambino con disabilità complessa Dr. Giorgio Conforti SAVONA 10 maggio 2008 TRE PERPLESSITA 1. LA NORMATIVA 2. LA COMPETENZA 3. LE REALI RISORSE SUL TERRITORIO SCOPRIAMO

Dettagli

N II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del.

N II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del. N II. 4. A di Prot. Servizio Infermieristico N 585 dd. 19 ottobre 05 Reg. Del. Oggetto: costituzione della Commissione per la promozione del nursing abilitante, dell infermiere di famiglia e di comunità,

Dettagli

CONFERENZA PERMANENTE DELLE CLASSI DI LAUREA DELLE PROFESSIONI SANITARIE PRESIDENTE PROF. LUIGI FRATI SEGRETARIO GENERALE PROF.

CONFERENZA PERMANENTE DELLE CLASSI DI LAUREA DELLE PROFESSIONI SANITARIE PRESIDENTE PROF. LUIGI FRATI SEGRETARIO GENERALE PROF. CONFERENZA PERMANENTE DELLE CLASSI DI LAUREA DELLE PROFESSIONI SANITARIE PRESIDENTE PROF. LUIGI FRATI SEGRETARIO GENERALE PROF. Alvisa Palese MOZIONE del 13 settembre 2013 Oggetto: Direttore delle attività

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto

Dettagli

LABORATORIO Professione psicologo

LABORATORIO Professione psicologo Università degli Studi di Milano-Bicocca Facoltà di Psicologia Corso di laurea in Scienze e tecniche psicologiche LABORATORIO Professione psicologo AA. 2010-2011 2011-1 - UNO SPUNTO PROVOCATORIO Siamo

Dettagli

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile

Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Manifesto TIDE per un Educazione allo Sviluppo accessibile Pagina 2 Contenuto Il progetto TIDE...4 Il manifesto TIDE...6 La nostra Dichiarazione...8 Conclusioni...12 Pagina 3 Il progetto TIDE Verso un

Dettagli

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i

S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i S i s t e m a d i v a l u t a z i o n e d e l l e p r e s t a z i o n i d e i d i p e n d e n t i P r o d o t t o d a A l b e r t o P a o l i n i G r o s s e t o P a r c h e g g i s r l V e n g o n o p

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Appendice III. Competenza e definizione della competenza

Appendice III. Competenza e definizione della competenza Appendice III. Competenza e definizione della competenza Competenze degli psicologi Lo scopo complessivo dell esercizio della professione di psicologo è di sviluppare e applicare i principi, le conoscenze,

Dettagli

Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie

Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie Master Universitario Online in Management e Coordinamento delle Professioni Sanitarie Master Universitario Online di I Livello 60 Crediti Formativi (CFU) 1. Premesse In base al dato riportato dal Sole

Dettagli

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica

La continuità assistenziale: il modello PAI. Divisione Oncologia Medica La continuità assistenziale: il modello PAI LIVIA DE SIO Divisione Oncologia Medica ACO A.C.O. SanFilippoNeriRoma RETE SANITARIA IN ONCOLOGIA: obiettivi Presa in carico del paziente in modo globale Riconoscimentoi

Dettagli

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna

Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Piazza dei Martiri, 1/2-40121 Bologna Tolmezzo 09 Settembre 2011 TECNICI (NEUROPSICHIATRI, PSICOLOGI, LOGOPEDISTI INSEGNANTI DI OGNI ORDINE E GRADO GENITORI E DISLESSICI ADULTI Sensibilizzare il mondo

Dettagli

PROMOZIONE LAVORO SERVIZI AL LAVORO

PROMOZIONE LAVORO SERVIZI AL LAVORO COOPERATIVA SOCIALE DI SOLIDARIETÀ PROMOZIONE LAVORO CARTA SERVIZI SERVIZI AL LAVORO Ente accreditato per la Formazione Superiore presso la Regione Veneto con Decreto 854 del 08/08/2003 Ente accreditato

Dettagli

Visita il sito www.epc.it

Visita il sito www.epc.it Guarda tutti i titoli in collana Visita il sito www.epc.it seguono diapositive di esempio del corso selezionato Durante la proiezione di questa diapositiva il relatore si presenta ed effettua un rapido

Dettagli

FORUM P.A. SANITA' 2001

FORUM P.A. SANITA' 2001 FORUM P.A. SANITA' 2001 Azienda Sanitaria Locale della provincia di Como Direzione Sanitaria, Dipartimento Attività Socio Sanitarie Integrate (A.S.S.I.) Dipartimento Servizi Sanitari di Base, Staff Educazione

Dettagli

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE CONVENZIONE FRA L ORDINE DEI MEDICI DI FIRENZE E L'UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI FIRENZE - FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA PER L'ATTUAZIONE DI A)..ATTIVITA' DI TIROCINIO CLINICO PRELAUREA NELL'AMBITO DEL

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

Febbraio Agosto 2011. Facoltà di MEDICINA E CHIRURGIA (Roma)

Febbraio Agosto 2011. Facoltà di MEDICINA E CHIRURGIA (Roma) Febbraio Agosto 2011 Facoltà di MEDICINA E CHIRURGIA (Roma) Universita` Cattolica del Sacro Cuore Facolta` di Medicina e Chirurgia A. Gemelli Sede di Brescia CORSO DI LAUREA TRIENNALE IN INFERMIERISTICA

Dettagli

Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali

Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali Il moderno ruolo del medico di assistenza primaria nel sistema delle cure domiciliari distrettuali Ovidio Brignoli, MMG, Brescia (Vice-Presidente SIMG - Società Italiana di Medicina Generale) Cosa dovrebbe

Dettagli

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS Area Disabilita Num. Scheda 1 TITOLO AZIONE o o Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS OBIETTIVI Come recita l articolo 12 della legge 104/92, scopo generale dell

Dettagli

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola)

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CONTA SU DI ME Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CASINA DEI BIMBI Dal 2001 l Associazione Casina dei Bimbi Onlus opera nel territorio delle province di Reggio Emilia, Modena e Parma

Dettagli

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO

SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO AUTOANALISI D ISTITUTO SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE - AUTOVALUTAZIONE ANNAMARIA BIANCO RAV A partire dal corrente anno scolastico tutte le scuole del Sistema Nazionale di Istruzione, statali e paritarie,

Dettagli

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale

Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale Le Raccomandazioni ministeriali per la prevenzione dei rischi in chirurgia: linee di indirizzo regionali di implementazione a livello aziendale PREMESSA Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

Programma Gioventù in Azione 2007-2013

Programma Gioventù in Azione 2007-2013 Programma Gioventù in Azione 2007-2013 Questionario rivolto agli Enti pubblici, Gruppi informali, Organizzazioni e Giovani partecipanti coinvolti nel Programma GiA in FVG Udine, 30 gennaio 2012 L indagine

Dettagli

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA

CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA CONVENZIONE PER L UTILIZZAZIONE DI STRUTTURE DA PARTE DELLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI AREA PSICOLOGICA DELL UNIVERSITÁ DEGLI STUDI DI TORINO TRA La Scuola di Specializzazione in Psicologia della Salute

Dettagli

Arruolamento nei Presidi accreditati e terapia delle malattie rare nei presidi non accreditati Alessandro Andriani ASL RMA, Presidio Nuovo Regina

Arruolamento nei Presidi accreditati e terapia delle malattie rare nei presidi non accreditati Alessandro Andriani ASL RMA, Presidio Nuovo Regina Arruolamento nei Presidi accreditati e terapia delle malattie rare nei presidi non accreditati Alessandro Andriani ASL RMA, Presidio Nuovo Regina Margherita Palazzo Valentini, Roma 19 marzo 2010 1 Il Sistema

Dettagli

Regolamento del servizio di tutorato. (Decreto Rettorale n.35 del 12 dicembre 2008)

Regolamento del servizio di tutorato. (Decreto Rettorale n.35 del 12 dicembre 2008) Regolamento del servizio di tutorato (Decreto Rettorale n.35 del 12 dicembre 2008) Sommario Articolo 1 - L istituto del tutorato... 3 Articolo 2 - Obiettivi generali e specifici... 3 Articolo 3 - I tutor...

Dettagli

Migliorare la gestione del paziente con BPCO in Medicina Generale.

Migliorare la gestione del paziente con BPCO in Medicina Generale. Progetto di audit clinico. Migliorare la gestione del paziente con BPCO in Medicina Generale. Razionale. Numerose esperienze hanno dimostrato che la gestione del paziente con BPCO è subottimale. La diagnosi

Dettagli

Attività federale di marketing

Attività federale di marketing Attività federale di marketing Gestione e certificazione delle sponsorizzazioni Il Feedback Web Nel piano di sviluppo della propria attività di marketing, la FIS ha adottato il sistema Feedback Web realizzato

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

Il progetto regionale di ricerca MACONDO

Il progetto regionale di ricerca MACONDO Il progetto regionale di ricerca MACONDO Reggio Emilia, 12-12 12-20082008 Relatrice: Cristina Pedroni Cos è MACONDO? Un progetto multicentrico di Ricerca Oncologica(di durata triennale) che coinvolge la

Dettagli

Questionario conoscitivo ALSO

Questionario conoscitivo ALSO Questionario conoscitivo ALSO Nello scorso mese di giugno è stata costituita a Gravedona un organizzazione di volontariato denominata : ASSOCIAZIONE LARIANA SOSTEGNO ONCOLOGICO (ALSO) camminiamo insieme.

Dettagli

Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo

Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo VICENZA Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza Ospedale Civile S. Bortolo Dipartimento AREA MEDICA 1^ Direttore Dr. Giorgio Vescovo MEDICINA INTERNA PER INTENSITA DI CURE LA MEDICINA INTERNA OGGI. COMPLESSA..

Dettagli

Anno Accademico 2005/2006. 3 Corso di perfezionamento. Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale.

Anno Accademico 2005/2006. 3 Corso di perfezionamento. Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale. Università degli Studi di Bergamo Centro Servizi del Volontariato Anno Accademico 2005/2006 3 Corso di perfezionamento Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale Presentazione Giunto

Dettagli

b) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti;

b) attività divulgativa delle politiche di qualità dell ateneo nei confronti degli studenti; Allegato n. 2 Linee Guida per la redazione della Relazione Annuale della Commissione Paritetica Docenti- Studenti Le Commissioni Didattiche Paritetiche, così come specificato nel Documento di Autovalutazione,

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI

PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI PROTOCOLLO D INTESA PER L INSERIMENTO DEI PAZIENTI PSICHIATRICI NELLE RSA e NEI CDI Indice : 1. Scopo del protocollo 2. Invio 3. Verifiche 2.1 tipologia dell utenza 2.2 procedura segnalazione 2.3 procedura

Dettagli

INRCA ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO DIREZIONE SCIENTIFICA EVENTO FORMATIVO

INRCA ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO DIREZIONE SCIENTIFICA EVENTO FORMATIVO INRCA ISTITUTO DI RICOVERO E CURA A CARATTERE SCIENTIFICO DIREZIONE SCIENTIFICA EVENTO FORMATIVO Le visite infermieristiche domiciliari preventive per il paziente affetto da malattia di Alzheimer e del

Dettagli

COMUNICARE IL RISCHIO DI LESIONI DA PRESSIONE

COMUNICARE IL RISCHIO DI LESIONI DA PRESSIONE Al COMUNICARE IL RISCHIO DI LESIONI DA PRESSIONE Dott.ssa Marisa Prezza DIREZIONE CENTRALE SALUTE, INTERAZIONE SOCIOSANITARIA E POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA Area servizi assistenza ospedaliera Background(1)

Dettagli

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF):

Premesso che il Sistema di e-learning federato per la pubblica amministrazione dell Emilia-Romagna (SELF): CONVENZIONE PER L ADESIONE AL SISTEMA DI E-LEARNING FEDERATO DELL EMILIA-ROMAGNA PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E L UTILIZZO DEI SERVIZI PER LA FORMAZIONE Premesso che il Sistema di e-learning federato

Dettagli

FILE. Esperienza nella Formazione. Fondazione FILE - Firenze

FILE. Esperienza nella Formazione. Fondazione FILE - Firenze XIX Congresso Nazionale SICP Torino 9 12 Ottobre 2012 Focus on: Fisioterapia in Cure Palliative: quali esperienze e quale formazione specifica? Fare clic per modificare lo stile del sottotitolo dello schema

Dettagli

Competenze generali delle professioni sanitarie SUP. Competenze professionali specifiche del ciclo di studio in Cure infermieristiche

Competenze generali delle professioni sanitarie SUP. Competenze professionali specifiche del ciclo di studio in Cure infermieristiche Competenze finali per le professioni sanitarie SUP Versione III 9 maggio 2011 Documenti tradotti dal testo ufficiale in lingua tedesca e francese pubblicato sul sito della Conferenza dei Rettori delle

Dettagli

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE Mozione n. 684 presentata in data 3 giugno 2014 a iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, D'Anna, Camela, Comi, Bugaro, Perazzoli, Pieroni, Badiali, Eusebi, Foschi, Natali Progetto di Parent Training L

Dettagli

L Università di Trento tutti gli studenti che si impegnano. PREMI DI MERITO...quando studiare ti conviene

L Università di Trento tutti gli studenti che si impegnano. PREMI DI MERITO...quando studiare ti conviene L Università di Trento tutti gli studenti che si impegnano PREMI DI MERITO...quando studiare ti conviene PREMI DI MERITO...quando studiare ti conviene Cos è il premio di merito Unitn è il primo ateneo

Dettagli

COMUNE DI SOLBIATE ARNO

COMUNE DI SOLBIATE ARNO SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE Approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 98 del 14.11.2013 1 GLI ELEMENTI DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE Oggetto della valutazione:obiettivi

Dettagli

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati)

QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) QUESTIONARIO DOCENTI Riepilogo (48 questionari compilati) 1) Pensi alla sua istituzione scolastica, comprensiva delle diverse sedi e dei diversi gradi di scuola. Quanto è d accordo con le seguenti affermazioni?

Dettagli

Modalità di Gestione nelle Cure Primarie

Modalità di Gestione nelle Cure Primarie Modalità di Gestione nelle Cure Primarie Medicina d attesa Medicina d opportunità Medicina d Iniziativa Campagne di sensibilizzazione e di prevenzione Dr. Maurizio Pozzi Modelli Generali delle Cure Primarie

Dettagli

Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015

Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 IL DOVERE E IL DIRITTO DI DARE VOCE E CURA AL DOLORE DELLA PERSONA NON IN GRADO DI RIFERIRLO Questionario per indagine nazionale conoscitiva data di avvio: marzo 2015 Il dolore è il più soggettivo tra

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

PROGRAMMA DELL EVENTO FORMATIVO

PROGRAMMA DELL EVENTO FORMATIVO PROGRAMMA DELL EVENTO FORMATIVO FARMACOVIGILANZA NELLA DISPENSAZIONE DEI FARMACI PER LA TERAPIA DELLE PRINCIPALI PATOLOGIE DEL SISTEMA CARDIOVASCOLARE. Ente Organizzatore: Dipartimento di Farmacologia

Dettagli

AREA 5. RAPPORTI CON ENTI ESTERNI

AREA 5. RAPPORTI CON ENTI ESTERNI A.S. 2014/2015 AREA 1. REVISIONE E GESTIONE DEL POF REVISIONE E GESTIONE DEL POF ATTIVITA INTERNE PER IL POTENZIAMENTO E AMPLIAMENTO DELL OFFERTA FORMATIVA AREA 2. SERVIZI AL PERSONALE DOCENTE GESTIONE

Dettagli

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;

b) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi; Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per

Dettagli

L infermiere casemanager

L infermiere casemanager L infermiere casemanager Valentina Sangiorgi U.C.S.C. di Roma Policlinico Universitario A.Gemelli Firenze 29-11/1-12-2007 La riorganizzazione delle cure primarie e l integrazione del sistema L aumento

Dettagli

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo

Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia. Dott. A. Gandolfo Proposta di implementaziome del sistema qualità in cardiologia Dott. A. Gandolfo Sistema Qualità Il Sistema Qualità è un sistema di gestione che ha lo scopo di tenere sotto controllo i processi di una

Dettagli

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA Vuillermin Giuliana Berti Pierluigi Ippolito Rita Azienda USL Regione Valle d Aosta Analisi del contesto L Azienda USL della

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

Percorsi di cura e assistenza tra ospedale e territorio: Il ruolo dei professionisti della sanità a supporto della conciliazione famiglia - lavoro

Percorsi di cura e assistenza tra ospedale e territorio: Il ruolo dei professionisti della sanità a supporto della conciliazione famiglia - lavoro Percorsi di cura e assistenza tra ospedale e territorio: Il ruolo dei professionisti della sanità a supporto della conciliazione famiglia - lavoro Nuove forme di presa in carico infermieristica per accogliere

Dettagli

PREMESSA UNI CEI EN ISO/IEC 17020 e UNI CEI EN ISO/IEC 17025, l Istituto Guglielmo Tagliacarne Roma marzo e aprile 2014 UNI EN ISO 9001:2008

PREMESSA UNI CEI EN ISO/IEC 17020 e UNI CEI EN ISO/IEC 17025,  l Istituto Guglielmo Tagliacarne Roma marzo e aprile 2014 UNI EN ISO 9001:2008 CORSO PER VALUTATORI DEI SISTEMI DI GESTIONE PER LA QUALITÀ RIVOLTO AL PERSONALE DEGLI UFFICI METRICI E L ACCREDITAMENTO DEI LABORATORI ROMA, MARZO APRILE 2014 1 PREMESSA I recenti decreti ministeriali

Dettagli

Esperienza del network JCI

Esperienza del network JCI Esperienza del network JCI Dr. Massimiliano Raponi 19 novembre 2011 2 IL SECOLO XIX 1! 3 L Attività dell OPBG 4 Sedi 11 Dipartimenti 607 posti letto 30.344 Ricoveri Ordinari/anno 101.980 Accessi DH/anno

Dettagli

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007 REGOLAMENTO CENTRO ON LINE STORIA E CULTURA DELL INDUSTRIA: IL NORD OVEST DAL 1850 ARTICOLO 1 Obiettivi e finalità

Dettagli

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO Alternanza scuola/lavoro l alternanza non è uno strumento formativo, ma si configura piuttosto come una metodologia formativa, una vera e propria modalità di apprendere PERCORSO INNOVATIVO DI ALTERNANZA

Dettagli

Lauree magistrali Tirocini e stage: cosa sono Il tirocinio formativo e di orientamento è un periodo di formazione in strutture organizzative (enti,

Lauree magistrali Tirocini e stage: cosa sono Il tirocinio formativo e di orientamento è un periodo di formazione in strutture organizzative (enti, Lauree magistrali Tirocini e stage: cosa sono Il tirocinio formativo e di orientamento è un periodo di formazione in strutture organizzative (enti, aziende, ecc.) che offre agli studenti l'occasione per

Dettagli

IL PERSONALE DI STUDIO MEDICO. Dr. Filippo Capriotti 11 ottobre 2011 JESI Ospedale Murri

IL PERSONALE DI STUDIO MEDICO. Dr. Filippo Capriotti 11 ottobre 2011 JESI Ospedale Murri IL PERSONALE DI STUDIO MEDICO Dr. Filippo Capriotti 11 ottobre 2011 JESI Ospedale Murri PARTE GENERALE Il personale, collaboratore di studio ed infermieristico, risultano essere una risorsa preziosa per

Dettagli

MOBILITÀ INTERNAZIONALE PER STUDIO

MOBILITÀ INTERNAZIONALE PER STUDIO MOBILITÀ INTERNAZIONALE PER STUDIO MOBILITÀ INTERNAZIONALE PER STUDIO Fin dalla sua istituzione l Università Iuav di Venezia ha sviluppato le sue attività accademiche in ambito internazionale con l intento

Dettagli

INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI)

INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI) INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI) Al fine di garantire un approccio coordinato alla gestione

Dettagli

La rete per la promozione della salute in Lombardia

La rete per la promozione della salute in Lombardia La differenza che vale Gli ospedali di ANDREA: amici del bambino e della sua famiglia Bosisio Parini (LC) - 12-14 Novembre 2009 - IRCCS E. MEDEA La rete per la promozione della salute in Lombardia Giancarlo

Dettagli

LA COMUNICAZIONE EFFICACE

LA COMUNICAZIONE EFFICACE LA COMUNICAZIONE EFFICACE Corso ECM Formazione a Distanza su piattaforma multimediale interattiva web Obiettivo formativo: Comunicazione efficace, privacy ed il consenso informato Ore di formazione previste:

Dettagli

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;

4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli; Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui

Dettagli