ALLEGATO B DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE

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1 ALLEGATO B DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE

2 INDICE Documento Unico di Programmazione Periodo SEZIONE STRATEGICA pag LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO pag. 5 Presentazione 1.1 Analisi e lettura del nostro territorio 1.2 Governo dell area e pubblica amministrazione 1.3 Il metodo di governo 1.4 L ambiente come orizzonte: la sfida verso un futuro sostenibile 1.5 La mobilità come funzione collettiva e sostenibile 1.6 Educazione, cultura, ricerca, formazione per una piena cittadinanza e 1.7 per uno sviluppo locale qualificato, competitivo, attrattivo 1.8 Formazione e lavoro come sistema integrato 1.9 Sviluppo delle attività economiche 1.10 Il turismo e la sua qualità competitiva 1.11 Sviluppo di un welfare comunitario e solidale 2. MODALITA DI RENDICONTAZIONE pag Monitoraggio dell attività di Programmazione 3. CONDIZIONI ESTERNE pag La popolazione 3.2 Il territorio 3.3 L economia insediata 3.4 Le funzioni esercitate su delega e gli accordi di programma e altri strumenti di programmazione negoziata 3.5 Estesa viabilità in gestione alla Provincia di Firenze 3.6 Istituti Scolastici di Istruzione Superiore Statali sul territorio Provinciale 4. CONDIZIONI INTERNE pag Gli Organismi Gestionali 4.2 Indirizzi generali di natura strategica relative alle risorse finanziarie 4.3 Le Risorse Umane 4.4 Le strutture 5. PATTO DI STABILITA pag. 152 Coerenza e compatibilità presente e futura con le disposizioni del patto di stabilità 6. MISSIONI-OBIETTIVI STRATEGICI pag. 153 Missione 1 Servizi Istituzionali, Generali e di Gestione Missione 3 Ordine Pubblico e Sicurezza Pagina 1 di 431

3 Missione 4 Istruzione e diritto allo studio Missione 5 Tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali Missione 6 Politiche giovanili, sport e tempo libero Missione 7 Turismo Missione 8 Assetto del territorio e edilizia abitativa Missione 9 Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell ambiente Missione 10 Trasporti e diritto alla mobilità Missione 11 Soccorso civile Missione 12 Diritti sociali, politiche sociali e famiglia Missione 14 Sviluppo economico e competitività Missione 15 Politiche per il lavoro e la formazione professionale Missione 16 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca Missione 17 Energia e diversificazione delle fonti energetiche Missione 19 Relazioni internazionali SEZIONE OPERATIVA PARTE 1 pag ENTRATA pag Valutazione generale dei mezzi finanziari 7.2 Tributi e tariffe dei servizi 7.3 Ricorso all indebitamento 8. PROGRAMMI (con individuazione aspetti finanziari) pag. 215 OBIETTIVI OPERATIVI Missione 1 pag. 219 Programma 01 Organi Istituzionali Programma 02 Segreteria Generale Programma Gestione economica, finanziaria, programmazione e provveditorato/gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali Programma 05 Gestione dei beni demaniali e patrimoniali Programma 06 Ufficio Tecnico Programma 08 Statistica e sistemi informativi Programma 10 Risorse umane Programma 11 Altri servizi generali Missione 3 pag. 266 Programma 01 Polizia locale e amministrativa Missione 4 pag. 269 Programma 02 Altri ordini di istruzione non universitaria Programma 06/07 Servizi ausiliari all istruzione e Diritto allo studio Missione 5 pag. 282 Programma 01 Valorizzazione dei beni di interesse storico Programma 02 Attività culturali e interventi diversi nel settore culturale Missione 6 pag. 288 Programma 01/02 Sport, tempo libero e giovani Missione 7 pag. 291 Programma 01 Sviluppo e valorizzazione del turismo Missione 8 pag. 296 Programma 01 Urbanistica e assetto del territorio Missione 9 pag. 301 Programma 01 Difesa del suolo Programma 02/03 Tutela, valorizzazione, recupero ambientale e rifiuti Programma 05 Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione Pagina 2 di 431

4 Missione 10 pag. 320 Programma 02 Trasporto pubblico locale Programma 05 Viabilità e infrastrutture stradali Missione 11 pag. 337 Programma 01 Sistema di protezione civile Missione 12 pag. 342 Programma 01/02/04/07/08 Interventi per l'infanzia, i minori, per asili nido, per la disabilità e per i soggetti a rischio di esclusione sociale. Programmazione e governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali. Cooperazione e associazionismo Missione 14 pag. 349 Programma 01 Industria, PMI e artigianato Programma 03/04 Ricerca e innovazione; Reti e servizi di pubblica utilità Missione 15 pag. 357 Programma 01 Servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro Programma 02 Formazione professionale Programma 03 Sostegno all occupazione Missione 16 pag. 372 Programma 01 Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare Programma 02 Caccia e pesca Missione 17 pag. 378 Programma 01 Fonti energetiche Missione 19 pag. 381 Programma 01 Relazioni internazionali e cooperazione allo sviluppo APPENDICE CIRCONDARIO pag IL FONDO PLURIENNALE VINCOLATO pag Analisi FPV di parte corrente e capitale SEZIONE OPERATIVA PARTE 2 pag PROGRAMMA TRIENNALE DELLE OPERE PUBBICHE pag FABBISOGNO PERSONALE pag PIANO TRIENNALE DELLE ALIENAZIONI E DELLE pag. 428 VALORIZZAZIONI PER IL TRIENNIO Pagina 3 di 431

5 SEZIONE STRATEGICA Pagina 4 di 431

6 1. LINEE PROGRAMMATICHE DI MANDATO Presentazione - I valori di fondo La provincia che vogliamo (con la p minuscola in quanto intesa prima di tutto come territorio e non come istituzione) è aperta, competitiva, coesa, sicura, partecipata, attenta ai bisogni dei cittadini e delle comunità, mette in campo ogni sua risorsa per garantire pari opportunità a tutti ed offrire risposte ai principali problemi dei più deboli, dei giovani, degli anziani, degli immigrati, di chi è in cerca di lavoro e di chi perde lavoro, di chi si impegna nel fare impresa. Per questo occorre sviluppare più che mai un lavoro comune, che potrà essere affrontato soltanto attraverso la partecipazione degli attori pubblici e privati, dei sistemi locali ed insieme ai territori che concorrono a formare la ricchezza della provincia fiorentina. La vitalità del nostro territorio deriva da tante fonti, diverse ma tutte fondamentali: il sistema delle imprese ed i lavoratori che producono nell industria, nel terziario, ma anche nell agricoltura; gli enti e le associazioni che operano per tutelare il patrimonio culturale, artistico, ambientale e paesaggistico; la qualità e la coesione del sistema istituzionale; il mondo dell associazionismo e del volontariato impegnato in tante azioni finalizzate a promuovere i grandi valori della solidarietà, della pace e della cooperazione tra i popoli. La provincia di Firenze è un territorio vitale di risorse e di energie e in questo senso noi vogliamo valorizzarle tutte perché possa affrontare con successo le sfide che ha davanti. È una vitalità che, in questa fase di profonda crisi economica, alimenta la spinta e la voglia non solo di trovare la via di uscita, ma anche di contribuire al rilancio della competitività complessiva del territorio e del benessere dei suoi cittadini in una sintesi originale e felice di grandi valori: sviluppo economico, coesione sociale, sostenibilità ambientale, crescita della conoscenza individuale e collettiva e dei diritti di cittadinanza. E proprio dalla riaffermazione dei grandi valori che cementano le nostre comunità e i nostri territori che vogliamo partire con questo programma. - I diritti di cittadinanza, di cui la Costituzione italiana ed europea sono il fondamento: il diritto al lavoro, il diritto all istruzione e alla formazione lungo tutto l arco della vita per l acquisizione individuale di conoscenze sempre migliori e in grado di rendere il cittadino consapevole del mondo, il diritto alla cultura ed alla fruizione consapevole dell enorme patrimonio di conoscenza che il passato ci ha tramandato, fattore e valore di civiltà, il diritto alla salute e il diritto a non essere lasciati soli nel momento del bisogno, il diritto alla sicurezza individuale e collettiva, i diritti di nuova generazione come quello a partecipare alle politiche pubbliche, alla loro elaborazione, alla loro realizzazione, alla valutazione degli effetti e dei risultati da esse prodotti. - Il territorio come valore fondamentale e fondante: consideriamo il territorio un essenziale patrimonio pubblico poiché i beni territoriali non sono nella nostra esclusiva disponibilità, ma ci vengono affidati per risponderne e trasmetterli ad ogni cittadino del mondo delle generazioni future. Il nostro territorio è il patrimonio ambientale, paesaggistico, economico e culturale delle nostre comunità locali ed è un veicolo essenziale con cui esse partecipano alla comunità universale dell umanità. E un fattore costitutivo del capitale sociale di cui dispone l insieme di antichi, nuovi e potenziali cittadini. Perciò, quale che sia la titolarità dei suoli e dei beni immobili che vi insistono, il territorio nelle sue componenti fisiche così come in quelle culturali e funzionali è comunque il nostro patrimonio pubblico che a fini pubblici va custodito, mantenuto e messo in valore e che, su questa base di sostenibilità, va reso capace di accogliere, sostenere e armonizzare l iniziativa e la progettualità privata che, con il lavoro e con l impresa, fonda sul territorio le proprie aspettative di reddito e le proprie capacità di innovazione. - Laicità come principio e metodo di istituzioni svincolate da ogni approccio moralistico, discriminatorio, confessionale, capaci di garantire la pluralità delle posizioni, il confronto fra le parzialità e farsi pienamente garante di una cultura della democrazia. Il nostro impegno è per istituzioni capaci di Pagina 5 di 431

7 promuovere la crescita di una società non oppressiva, favorire il confronto positivo tra culture e religioni diverse, consentire l'assunzione autonoma di decisioni eticamente responsabili, tutelare diritti e libertà e fissare vincoli e obblighi basati sui principi della Costituzione e delle Convenzioni internazionali cui l'italia e l'unione Europea aderiscono. - La pace e la cooperazione fra i popoli: valori basilari per ogni convivenza ed anche per la crescita economica. Una pace che non si deve solo attendere ma che va costruita con atti concreti: la cooperazione, il dialogo multiculturale e multireligioso, le iniziative a favore della riconciliazione dei popoli. Su tutto questo la Provincia di Firenze potrà fare di più che in passato, portando i propri territori a fare sistema e facendo squadra con ogni istituzione e attore locale impegnato su questo versante. - Infine, ultimo non certo per importanza, il nostro impegno per la difesa della Costituzione, il fondamento della nostra vita sociale, che in tutti questi anni ha reso possibile il bilanciamento dei poteri e l espansione dei diritti. Ci impegneremo attivamente ad attuare e rafforzare la Costituzione. Saremo presenti nel dibattito e nelle politiche per l attuazione del federalismo e della città metropolitana. Proprio in una fase di messa in discussione di tante delle certezze del passato ci rimane profonda la convinzione che oggi, di fronte alla globalizzazione che rende inevitabile l accentuazione della competizione in ogni campo, la nostra idea delle pari opportunità, per realizzare ognuno le proprie aspettative e aspirazioni, sia la prima condizione da realizzare per accogliere e vincere la sfida globale. Ed è proprio in questa ottica che è sempre più necessaria una comunità fortemente attenta a tutti coloro che per un motivo od un altro si trovano esclusi dalla competizione ed hanno bisogno di trovare nella società e nelle istituzioni un appoggio ed un sostegno. La seconda condizione è che di fronte a questa crisi ci rendiamo conto che se saremo in grado di dare delle risposte positive è perché possiamo contare ancora su risorse umane e produttive, in grado di realizzare prodotti di qualità in tutti i settori. La nostra via di uscita rispetto a questa grave situazione sta nella capacità che avremo di coinvolgere milioni di lavoratori in una svolta che rimetta il mondo del lavoro al centro della nostra economia. Per questo siamo convinti che questa crisi potrà avere anche un effetto benefico, se saremo in grado di coglierne i segnali e se produrrà: un ridimensionamento del ruolo della finanza creativa nella economia e quindi nella società, un accrescimento del valore aggiunto prodotto dal lavoro dell uomo, un ambientalismo del fare, concreto, che tuteli le risorse naturali promuovendo nuove tecnologie e lavoro. Questa è la sfida che ci sentiamo di avere di fronte e che affronteremo con le tutte le istituzioni locali. Proprio per questo la Provincia che vogliamo difende e valorizza le qualità ambientali e culturali esistenti e contemporaneamente è consapevole della necessità della realizzazione di alcune opere infrastrutturali, sia nel campo della mobilità sia in quello dei rifiuti dove pur essendo già individuate le linee di intervento (termovalorizzatori, miglioramento della viabilità e potenziamento del trasporto pubblico di area metropolitana, sistema delle tramvie e ferrovia metropolitana, ecc) esistono dei ritardi nella realizzazione di queste importanti opere. Il nostro primario impegno sarà quello di farsi carico del ruolo di coordinamento istituzionale che compete alla Provincia per superare questi ritardi ricercando un proficuo rapporto con i Comuni della provincia e con le Province confinanti. Quello delle infrastrutture potrà essere anche una importante risposta alla crisi ed un contributo alla difesa ed all allargamento degli occupati in questi settori. Per quanto riguarda il quadro istituzionale pensiamo di avere di fronte una grande sfida che non vogliamo eludere: l attuazione della Città Metropolitana, che sostituisce la Provincia. In questo mandato intendiamo impegnarci nel costruire effettivamente il passaggio ad un quadro semplificato, in cui il livello istituzionale intermedio tra Regione e Comuni, che riteniamo comunque necessario per svolgere al meglio alcune funzioni pubbliche, sia più avanzato, cioè maggiormente efficiente ed efficace nel Pagina 6 di 431

8 fornire servizi e nel risolvere una serie di problemi dei cittadini che vivono o operano nei nostri territori. Con questo obiettivo affronteremo il dibattito e proporremo una soluzione, in uno stretto dialogo con i Comuni, con le Province di Prato e di Pistoia, con la Regione e con tutte le istituzioni locali, nella convinzione che oggi per una serie di materie (basti pensare alla pianificazione territoriale, ai servizi pubblici, dai trasporti ai rifiuti ed alle infrastrutture legate alla mobilità) le politiche pubbliche si sostanzierebbero molto più efficacemente in un contesto unitario di area vasta metropolitana. Tale contesto, in ogni caso, mentre si definirà la nuova architettura istituzionale, sarà ritenuto un elemento necessario, mai trascurabile, di cui tenere conto nell elaborazione e nell attuazione di qualsiasi piano, programma, progetto o servizio che la Provincia di Firenze metterà in atto sin dall inizio del mandato Sarà, in conclusione, un mandato di area vasta, radicato su grandi valori di fondo, con l obiettivo di fare politiche ed erogare servizi in modo sempre più semplificato, efficiente ed efficace per mantenere e migliorare le qualità dei territori, il benessere e la coesione sociale delle comunità che costituiscono la provincia di Firenze. 1.1 ANALISI E LETTURA DEL NOSTRO TERRITORIO Panoramica sul mondo del lavoro e mutamenti del sistema economico/produttivo In un mercato globale sempre più contraddistinto da un elevato tasso di competitività, non basta più soltanto il modello parcellizzato del piccolo è bello, nonostante esso abbia rappresentato per decenni una delle pietre miliari dello sviluppo della nostra provincia e della nostra Regione. Emerge con sempre maggiore forza la necessità di mettersi in rete tra impresa, lavoro e livelli istituzionali, in un sistema basato sulla conoscenza. La filiera istruzione formazione ricerca - innovazione deve essere fatta vivere a tutti i livelli nel territorio della Provincia di Firenze. La Provincia di Firenze, Provincia d Europa La Provincia di Firenze ha due identità territoriali di riferimento, quella fiorentina e quella dell Empolese Valdelsa. All interno di queste aree vi è la massima concentrazione di popolazione e di produzione della Regione Toscana: i suoi km2 rappresentano poco più del 15% della superficie del territorio regionale, ma ospitano abitanti, pari quasi al 27% dei toscani, e il PIL che vi si produce raggiunge il 35% del totale toscano. La Provincia di Firenze è costantemente nei primi dieci posti delle classifiche delle province italiane redatte dai giornali specializzati (Il sole 24ore, Italia Oggi) che riguardano economia, cultura, servizi sociali, ambiente, sicurezza. Oltre a ciò la Provincia di Firenze e in primis il suo capoluogo, è uno straordinario concentrato di beni culturali e paesaggistici, frutto e segno della sua gloriosa e orgogliosa storia. Questo enorme patrimonio, che si traduce anche in effetti evidenti sull economia, è diventato però, in parte, rendita di posizione, mentre l interazione tra patrimonio storico, forte apertura alla contemporaneità culturale, dinamismo imprenditoriale e vocazione produttiva è centrale per gli sviluppi del nostro territorio. Il nostro ruolo di punta a livello regionale si esprimerà al meglio ricostruendo legami con le aree più avanzate d Europa, per avvantaggiarci delle esperienze dei paesi che in alcuni settori hanno maturato economie di sistema che possono farci da modello, come la filiera della produzione di energia da fonte rinnovabile, o della ricerca tecnologica. Un dinamismo continentale che ci potrà portare a costruire, in collaborazione con altre realtà a noi simili, progetti su cui rapportarci all Unione Europea per meglio svilupparne le direttive. I settori di intervento economico Non si deve sottostimare il forte impatto sull economia che proviene dal turismo, spesso però poco stanziale e concentrato su pochissimi luoghi predeterminati. Una risposta a questa ultima considerazione è costituita dalla valorizzazione dei siti di interesse posti nei territori limitrofi al centro storico fiorentino, la promozione dei piccoli musei e la creazione di un forte sistema di cultura Pagina 7 di 431

9 contemporanea e la salvaguardia e promozione dei centri storici minori. La nostra Provincia con le due identità territoriali di riferimento deve contraddistinguersi sempre più come il centro d eccellenza del Made in Italy e del Made in Florence su settori come la manifattura, la meccanica, la pelletteria, l abbigliamento di lusso, il design, l agroalimentare, l alta tecnologia, l edilizia di qualità e a basso consumo energetico, connessa alle nuove tecnologie ad essa correlate (dalle energie rinnovabili al miglioramento delle tecnologie tradizionali). La sfida non è solo quella di mantenere in questo territorio la produzione di altissima qualità, ma anche il pensiero ed il disegno. L impegno deve quindi essere teso a valorizzare queste filiere come elementi distintivi di una Firenze e di una sua area metropolitana che devono affermarsi come capitale mondiale dell alta qualità vendendo non solo un prodotto, ma esportando nel mondo uno stile e qualità della vita. E lo stesso mercato che ci vede protagonisti per il nostro vino e i nostri prodotti alimentari, prodotti tipici fiorentini e toscani, introducendo ove possibile misure a tutela e garanzia dei territori dove avviene la produzione "prodotti originari dalle colline fiorentine o Toscani", quale D.O.P, I.g.P. o altro, con particolare riferimento all'olio di oliva extravergine e che, contemporaneamente, deve vederci impegnati nella valorizzazione della filiera corta e l applicazione delle disposizioni europee, nazionali e regionali sul green procurement. Sostenere e promuovere inoltre l agricoltura ed un corretto rapporto con il territorio agricolo e boschivo, con un attenzione particolare all agricoltura biologica, esempio di sviluppo qualitativo e sostenibile in un settore fondamentale per l umanità tutta e per la tutela delle varietà endemiche. Il sistema di produzioni specifiche e di qualità esportano le caratteristiche del nostro territorio e le sue esperienze stratificate a distanza anche di migliaia di chilometri. Le aree rurali forniscono risorse materiali ed immateriali indispensabili per la qualità della vita del sistema locale e per assicurare il mantenimento della sua capacità competitiva. La gestione della terra è un elemento caratterizzante il sistema della ruralità, non solo in termini di condizionamento degli assetti paesaggistici e produttivi, ma anche in termini della formazione del sistema di conoscenze, dell organizzazione degli stili di vita, della capacità di assicurare bisogni essenziali della popolazione rurale ed urbana. La capacità di favorire una integrazione complementare delle risorse disponibili nei sistemi rurali ed urbani rappresenta un possibile mezzo attraverso cui assicurare il mantenimento di elevate condizioni di vita delle popolazioni locali in un contesto divenuto più competitivo, anche per quanto riguarda la disponibilità delle risorse pubbliche. L integrazione delle aree rurali ed urbane del territorio provinciale richiede l avvio di forme nuove di governance locale. L intento è quello di stimolare l analisi dei problemi e lo sviluppo di soluzioni, il coordinamento delle iniziative da progettare e il raggiungimento di nuove intese, con il duplice obiettivo: di promuovere l innovazione e la ricerca di risposte adeguate alle esigenze dei contesti rurali; di stimolare il dialogo ed una più profonda integrazione delle aree rurali nel sistema locale. A questo panorama si aggiunge però la constatazione di un forte calo negli investimenti produttivi e un incremento degli investimenti sulla rendita, finanziaria e immobiliare. La rendita, nonostante sia stata anch essa un elemento di contrasto o di contenimento rispetto alle crisi economiche (vedesi mercato immobiliare), quando prevale sulla produzione e sull innovazione, rischia di cristallizzare la competitività dell intero sistema imprenditoriale. La coalizione sostiene con forza ogni iniziativa che ponga in dialogo parti sociali, categorie produttive, fondazioni, Università, istituzioni locali per favorire il potenziamento di un patto per lo sviluppo nella nostra area, contraddistinto da relazioni orizzontali. Questo modus operandi assume ancor più valore se lo si raffronta all odierna e generale crisi economico/finanziaria. L obiettivo è di trasferire risorse dalla rendita al reddito. L infrastruttura imprenditoriale del buon lavoro nella buona impresa Saranno approntate obiettivi e azioni politiche volte a valorizzare le imprese che operano nella Provincia di Firenze e soprattutto che reinvestono in Provincia, i frutti della loro iniziativa imprenditoriale. La concertazione tra lavoratori e imprenditori sarà condotta nella convinzione che entrambi i gruppi di attori sono corresponsabili della creazione di valore per la collettività fiorentina e quindi sono chiamati ad una collaborazione capace di superare le logiche di contrapposizione. In questo ambito ci impegneremo con iniziative politiche e sociali nella diffusione del valore della sicurezza sul Pagina 8 di 431

10 lavoro e nel sostegno alla nuova imprenditorialità realizzando iniziative politiche volte alla creazione di nuove imprese e soprattutto volte all accrescimento della cultura imprenditoriale e finanziaria di quelle esistenti. Sarà dedicata molta attenzione a tutelare e favorire le forme cooperative di organizzazione del lavoro volte a realizzare gli scopi sopra enunciati. Per quanto riguarda il tema dell accesso al lavoro dei giovani si potenzieranno le relazioni tra formazione e scuole e mondo del lavoro. Grande attenzione sarà poi rivolta alle possibili risposte alla precarietà diffusa nel mondo del lavoro attuale: la Provincia offrirà progetti di formazione continua per i lavoratori che garantiranno loro di aumentare le loro competenze per poter accedere a nuove opportunità professionali. Il Circondario Empolese Valdelsa destina ogni anno, in materia di formazione continua, rilevanti risorse al sistema delle aziende private. Il tema del capitale umano è considerato uno dei principali fattori di sviluppo economico e sociale. In tale quadro, l apprendimento sul posto di lavoro è considerato una priorità, in quanto rappresenta una delle dimensioni fondamentali della formazione lungo tutto l arco della vita. La formazione continua costituisce inoltre un fattore di anticipazione del cambiamento, da utilizzare sopratutto in funzione anticiclica. Sopratutto in periodi di crisi economica, il Circondario intende utilizzare la leva formativa in un ottica di medio-lungo periodo, per salvaguardare il capitale umano presente nel sistema produttivo e avviare un nuovo corso di sviluppo, rafforzando nel contempo la competitività delle imprese e l occupabilità delle persone. Estremamente varie risultano le tematiche formative oggetto di finanziamento pubblico. Queste incidono sulle funzioni principali delle imprese, come la gestione aziendale, la vendita e il marketing, l amministrazione, l informatica e le abilità personali. Accanto ad esse spiccano anche tematiche trasversali come le lingue e sopratutto la sicurezza e salute nei luoghi di lavoro. Infine, per far fronte alla attuale crisi economica, è stato individuato uno specifico intervento rivolto alle aziende in crisi. Gli interventi che saranno attuati riguarderanno la formazione propedeutica o successiva all assunzione di personale. Per quanto riguarda il tema dell accesso al credito, sarà necessario impegnare il tavolo di regia sul tema specifico del credito con lo scopo di rendere migliore, più trasparente e continuo il rapporto tra imprese fiorentine e sistema bancario. Sarà utile in questo contesto attivare azioni di monitoraggio dei risultati conseguiti attraverso documenti di controllo sull accesso al credito e sulla onerosità dello stesso. L analisi delle criticità nella fornitura del credito dovrebbe essere capace di evitare fenomeni di contrazione del credito, ed evitare così una congiuntura economica in cui diventi difficile reperire capitale d'investimento da parte di banche o investitori a causa della loro sfiducia nel mercato. La scarsità di finanziamenti fa salire il costo del credito e rende difficile alle imprese accedervi. Ci impegneremo, dunque, nel seguire attentamente l evolversi del costo del denaro nel territorio provinciale, assicurando agli imprenditori le miglior condizioni di concerto con la Regione Toscana e gli altri enti interessati. Il settore manifatturiero, in particolare, può essere uno dei principali agenti trainanti dello sviluppo locale; settore, quello manifatturiero, se si rivitalizza accettando la centralità della sfida dell innovazione e della formazione tecnologica. Le istituzioni locali hanno il duplice compito di incentivare l attrattività del territorio e di valorizzare l alto grado di coesione sociale, intendendola come valore caratterizzante di questa area e come vero fattore di competitività. Dunque intendiamo affermare sempre di più la visione di un ente locale che non sia solo organizzatore di servizi ma anche promotore di sviluppo. Il bilancio sociale Il dato diffuso che emerge in tutta l area provinciale è quello di un positivo saldo sociale, frutto di un welfare locale garante della coesione che ha saputo amalgamare solidarietà, inclusione sociale, qualità della cittadinanza e sviluppo: terreno sul quale una fitta rete di interventi pubblici e associativi ha potuto operare proficuamente e nel quale la partecipazione dei cittadini alle scelte non è diventato un termine astratto ma un vero e proprio modello di governance. Ciò assume ancor più valore se si pensa ai possibili danni, non solo economici ma anche di convivenza reciproca, che la ventilata crisi può generare: su tutti il rischio di perdere sicurezza, con il conseguente atteggiamento di rinchiudersi unicamente nel proprio microcosmo di interessi. A questo si aggiunge il dato, di natura nazionale, della scarsa mobilità sociale della quale siamo oggetto, dell allargamento consistente della forchetta tra le fasce meno abbienti e quelle più ricche e della bassa natalità. La politica del governo di centro-destra, Pagina 9 di 431

11 inoltre, punta decisamente ad indebolire la coesione del tessuto sociale e territoriale. Nella nostra area gli effetti dei tagli sono consistenti: i tagli a livello provinciale nel settore della sanità ammontano a circa 150 milioni di euro per tre anni; i tagli nel settore delle politiche sociali rivolte alle persone anziane e alle fasce più deboli raggiungono la somma di 6/7 milioni di euro in tre anni; l ipotesi di ricaduta su Firenze dei tagli alle forze di polizia è di 150 agenti in meno in tre anni. Sulla scuola vi è uno dei dati più drammaticamente significativi: il ritorno al maestro unico crea un esubero di 1450 insegnanti e la cancellazione del tempo pieno punta ad un minore tasso di conoscenza e di socialità tra gli studenti. Anche sulle politiche della casa i dati non sono migliori: tagli per 31 milioni e mezzo di euro per interventi di nuovi alloggi popolari e per la ristrutturazione di quelli esistenti nella nostra regione. Mantenere, o migliorare, il livello dei servizi dinanzi ai tagli consistenti nelle risorse e nei trasferimenti sarà una delle sfide più decisive degli anni avvenire. Tuttavia il tessuto sociale ed istituzionale di questa area ha dimostrato una forte attenzione e capacità di reggere l impatto drammatico di crisi industriali che hanno segnato la cronaca di questi ultimi anni (Ginori ed Electrolux, ad esempio) dimostrando una tenuta certo non casuale. L invecchiamento costante della nostra popolazione pone la necessità di politiche che puntino alla diversificazione dei servizi al fine di meglio rispondere in termini quantitativi e qualitativi ai bisogni dei cittadini anziani e delle loro famiglie, tenendo in considerazione la limitatezza delle risorse e la necessità di mantenere alta l efficienza del sistema. Un mix di risposte che favoriscano la domiciliarità laddove questa è possibile, mantenendo un rapporto stretto con i nuclei familiari di riferimento, coinvolgendo il tessuto associativo e tutte le altre realtà attive nel settore. L uscita dalla sperimentazione delle Società della Salute dovrà vederci impegnati nella costruzione di un diverso modello di sanità territoriale che abbia come elemento fondante l integrazione del sociosanitario e del socio-assistenziale e la capacità dei servizi sul territorio di farsi carico in maniera efficiente della continuità assistenziale ospedale-territorio. La fine della sperimentazione delle Società della Salute consentirà una più ampia e netta partecipazione degli Enti Locali nella definizione delle linee strategiche non solo sul fronte delle politiche sociali ma anche di quelle sanitarie. Tale coinvolgimento sarà decisivo anche per la ripartizione delle risorse in base a parametri oggettivi della popolazione e dei servizi. Al fine di contenere il consumismo farmaceutico, verrà data particolare attenzione e sostegno alla medicina preventiva e, in linea con le disposizioni regionali, alle medicine complementari. Riteniamo opportuno che entro il 2011 sia costituita una sola Società della Salute all interno nella Usl 11 di Empoli. L alto grado di immobilità sociale colpisce soprattutto le giovani generazioni, che vivono con sempre maggiore inquietudine, rispetto ai propri genitori, la loro proiezione nel futuro. Emerge la forte necessità di serie politiche per lo sviluppo delle nuove tecnologie, per la casa, per potenziare i luoghi della formazione professionale e per l accesso al credito. Con più decisione e determinazione va affrontato il problema della presenza di migliaia di cittadini provenienti da altri parti del Mondo. Ci dobbiamo porre l obiettivo di superare definitivamente l equiparazione degli immigrati alla criminalità procedendo speditamente con politiche di inclusione e di convivenza. Con altrettanta determinazione intendiamo impegnarci per contrastare ogni forma di discriminazione, attraverso attività di monitoraggio, informazione, sensibilizzazione e assistenza alle vittime delle discriminazioni per ragioni di nascita, cittadinanza, origine etnica, appartenenza ad una minoranza nazionale, sesso, età, colore della pelle, lingua, religione, ceto sociale, handicap, orientamento sessuale, identità di genere o di altra natura. Dobbiamo lavorare perché la comunità nazionale dia risposte più alte al problema della partecipazione al voto, anzitutto alle elezioni amministrative e regionali, e perché siano resi più celeri e certi gli atti necessari per acquisire la cittadinanza italiana. La Provincia si impegnerà ad assistere la popolazione straniera nella compilazione degli atti necessari, di concerto con gli uffici del ministero degli interni e della solidarietà sociale, col fine indispensabile di migliorare l iter burocratico e velocizzare i tempi di rilascio delle pratiche. Il concetto di pari opportunità rischia di restare puramente teorico se non si parte dalle basi su cui si fonda: l organizzazione dei tempi e degli spazi nella società attuale esclude troppo spesso le donne dalla possibilità di impegno sociale, dalle attività culturali-ricreative e dalla valorizzazione dei propri talenti. Pagina 10 di 431

12 L impegno sarà quello di ottenere che le donne abbiano la reale pari opportunità di contribuire alla vita politica, sociale, culturale e amministrativa. Pari opportunità vuole anche dire promuovere la vita indipendente per le persone diversamente abili, e rispondere alla piaga del precariato. In tal senso le Amministrazioni dovranno superare il precariato di lungo corso, con la conseguente riduzione delle esternalizzazioni dei servizi e la pratica dei subappalti, basati finora sulla riduzione assai drastica del costo del lavoro, in cui spesso vengono abbattuti gli standard dell efficienza e della professionalità. Allo stesso tempo la Provincia dovrà confermare il proprio impegno per l omogeneizzazione degli appalti nei Comuni garantendo standard e condizioni lavorative simili. Importante anche la previsione di benefits di vario tipo (sostegno per prestiti agevolati, tariffe scontate per il trasporto pubblico, ecc) per i precari del settore privato. 1.2 GOVERNO DELL'AREA E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE Dalla Provincia alla Città Metropolitana: il necessario superamento dei vecchi confini e delle vecchie competenze E oramai un dato acclarato che le principali traiettorie dello sviluppo, la gestione dei servizi, la collocazione delle funzioni e le strategie coesive assumono maggiore funzionalità se collocate in una dimensione che è extra-comunale (o meglio ancora inter-comunale): esiste un dato economico, sociale, infrastrutturale e nei trasporti che investe tutta l area della Toscana centrale. Contemporaneamente vi è la necessità di rafforzare e valorizzare con convinzione tutti gli strumenti e le esperienze di comune indirizzo, pianificazione e gestione unitaria emersi a legislazione invariata. L esigenza è quella di costituire relazioni costanti e collaborative tra i comuni dell area metropolitana, nel corso delle quali confrontare le scelte strategiche e programmatiche, rendendole armoniche in tutto il territorio e costituendo un definitivo sistema di regole condivise. Tuttavia il dibattito sulla definizione delle città metropolitane incalza anche a livello nazionale ed esso deve vederci pronti con una nostra proposta. L area vasta della toscana centrale, in cui anche la Provincia di Firenze è inserita, ha bisogno di strumenti di governo e pianificazioni comuni che si realizzano attraverso la creazione di una città metropolitana larga. L obiettivo da raggiungere a cui tutti noi siamo chiamati a contribuire provando a svolgere un ruolo positivo di trascinamento anche nel dibattito toscano è quello di una città metropolitana che superi l esistenza delle tre province (Firenze Prato Pistoia) all interno delle quali vengano a loro volta incentivati meccanismi di aggregazioni tra Comuni. Questo è il contesto che coniuga riforme istituzionali con sviluppo e modernità, questo è anche il contesto in cui il Circondario Empolese Valdelsa può trovare la sua naturale evoluzione. La nascita di una città metropolitana con le due identità territoriali della Provincia di Firenze, che stringa maggiormente il capoluogo alla sua cintura periferica, potrebbe indubbiamente rappresentare una leva di sviluppo di cui Firenze ha bisogno, attraverso la quale intercettare anche nuove e aggiuntive risorse economiche statali. Potrebbe essere questa una tappa intermedia, rimanendo fermo come approdo finale la città metropolitana larga (FI-PO-PT). Tenendo in dovuto conto del processo normativo e delle definitive disposizioni che saranno stabilite in sede legislativa che porteranno ad una proposta che permetta di votare per la città metropolitana alla fine della prossima scadenza amministrativa, ritenendo il mandato realmente sperimentale. Uno dei problemi del nostro territorio è la frammentazione istituzionale e la conseguente difficoltà di fare massa critica di fronte a sfide tipiche delle aree urbanizzate di grandi dimensioni: infrastrutture, demografia, turismo ed economia, finanza locale, welfare e nuove emergenze sociali, ecc. Nel dibattito politico istituzionale di questi ultimi anni si è via via consolidata la convinzione che è necessario dare risposte coordinate alla complessità della società toscana, i nostri problemi sono ormai tutti da affrontare in modo condiviso con una visione di area vasta. Le molteplici funzioni, (economiche, sociali, servizi, mobilità), non sono più governabili dai singoli comuni con il rischio di manifestare incapacità ed impotenza e con un riflesso negativo sulla efficacia dell azione amministrativa. Nella nostra area si sono concretizzate alcune esperienze come Pagina 11 di 431

13 l Unione dei comuni della Piana o come il Coordinamento dei comuni dell Area fiorentina, così come l azione della Regione nei confronti dell area vasta Firenze, Prato e Pistoia, che hanno dato vita a prime forme di integrazione e gestione coordinata sia sui servizi pubblici, sia su norme regolamentari comuni fino alla presentazione di piani si sviluppo, occorre consolidare e ripartire da queste esperienze. L obiettivo è ormai definito e chiaro, la Città Metropolitana è il nuovo livello istituzionale capace di dare risposta a tutte quelle esigenze di governo di un territorio vasto, abitato e complesso come il nostro, lo strumento più adeguato anche per colmare il ritardo istituzionale ed avviare un reale coordinamento ed integrazione politico-amministrativa, evitando Frammentazioni, con politiche di scala individuando percorsi e strategie comuni. Un ulteriore riorganizzazione va fatta per quanto concerne le funzioni che attualmente fanno capo alla provincia, aumentando i livelli di autonomia sul territorio, ma definendo per la città metropolitana funzioni attualmente proprie dei singoli comuni: - Pianificazione e programmazione del territorio (piano strutturale metropolitano); - Regolamento urbanistico unico; - Regolamento edilizio unico; - Pianificazione degli strumenti della mobilità e del trasporto pubblico locale - Ambiente definizione di politiche ambientali di area metropolitana; - Gestione integrata dei parchi e delle aree protette; - Concertazione delle politiche per la gestione dei rifiuti che controlli l intero ciclo dello smaltimento dei rifiuti; - Ridefinizione degli Ambiti Territoriali Ottimali; - Definizione di un sistema di contribuzione metropolitana uniformando i tributi, armonizzazione delle tariffe. Per quanto riguarda la realizzazione delle città metropolita, sia l ANCI, l Ancem che l UPI hanno firmato un documento unitario nel quale si impegnano a lavorare in modo comune e concordato in rapporto al percorso legislativo del Parlamento sull attuazione del titolo V della Costituzione. Un percorso che dovrà essere attuato con decreti delegati sulle diverse questioni da realizzare, compresa la città metropolitana, e che prevede l eliminazione delle province laddove verrà costituito questo nuovo livello istituzionale. La provincia ha collaborato alla procedura di adozione del Piano Strutturale del comune di Firenze così come degli altri comuni. Le competenze della provincia in materia urbanistica sono definite con il PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale) che definisce la cornice, in coerenza con il Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) della Regione, entro la quale si possono muovere i Piani Strutturali dei comuni. Le competenze della provincia afferiscono in particolare alle materie di pianificazione delle aree extraurbane e del territorio agricolo, della tutela del paesaggio, delle acque e delle risorse ambientali. La provincia ha in corso l adeguamento del PTCP sia alle mutate esigenze del territorio (il PTCP è datato alla fine del secolo scorso) sia al PIT. In primo luogo nel Piano Strutturale di Firenze e degli altri comuni si afferma che questi saranno i primi, ma anche gli ultimi dei Piani Strutturali della città poiché uno degli obbiettivi del Piano è proprio quella di definire nel prossimo decennio un unico piano strutturale della città metropolitana di Firenze e cioè almeno degli undici comuni che firmarono i protocolli di accordo sull urbanistica propedeutici l adozione del Piano Strutturale di Firenze. Questo obbiettivo, condiviso con gli altri comuni, rappresenta un traguardo che potrebbe anticipare, o seguire nel migliore dei casi, il riassetto istituzionale della città metropolitana. Il secondo obbiettivo, conseguente al primo, ma autonomo in termini di concezione e attuabilità, è la costruzione di una struttura di governo della mobilità della città metropolitana che abbia competenza su una rete di servizi di trasporto metropolitani di cui le linee ferroviarie (con gli ampliamenti e le interconnessioni previste dal Piano Strutturale di Firenze) e la tranvia di Firenze, Scandicci e Sesto Fiorentino sono le architravi. Il terzo obbiettivo è quello di costruire una rete del sistema dei parchi metropolitani esistenti e previsti nei Piani Strutturali della città metropolitana. In questo senso il Piano Pagina 12 di 431

14 Strutturale di Firenze con la creazione di nuovi parchi e la messa in rete di quelli esistenti si pone come elemento di cerniera fra i parchi dell Arno e di Bagno a Ripoli ad est e il parco della piana, quelli esistenti di Campi Bisenzio e quello dei Renai di Signa ad ovest. In questo contesto assume rilevanza il ruolo che il Piano strutturale di Firenze assegna al fiume della città e alle sue sponde che devono tornare ad essere un luogo di unione di vitalità delle due sponde e non un luogo a cui voltare le spalle come negli ultimi decenni dopo il Il Circondario Empolese Valdelsa, in ottemperanza con quanto stabilito dall art. 4 del Protocollo Aggiuntivo (sottoscritto da Provincia e Circondario), ha predisposto una propria specifica elaborazione di proposta di Piano territoriale, riferito all ambito circondariale. La proposta punta a valorizzare contenuti come la sostenibilità ambientale, il paesaggio, il territorio rurale, insieme alle potenzialità produttive, le infrastrutture, le politiche abitative. Ma ciò che ancora è più significativo è il carattere dell impianto che promuove politiche condivise e coordinate, sia fra i vari territori del Circondario, che fra i vari soggetti interlocutori del piano medesimo. E proprio perché è stata privilegiata l identità territoriale e le sue possibili prospettive di sviluppo coerente, è stato posta alla base l elaborazione di un complesso rapporto socio-economico, condotto dal Consorzio AASTER. La proposta di Piano è stata varata dai competenti organi circondariali e quindi partecipata a quelli provinciali, con i quali sono in corso le necessarie procedure di recepimento. La costituzione della città metropolitana dovrà riconoscere e garantire la specificità peraltro sottolineata anche dai rilevamenti IRPET e dai diversi documenti di programmazione sia di aree appenniniche come il Mugello e la Val di Sieve, che hanno da tempo individuato nello strumento istituzionale della Comunità Montana un adeguato livello di governo sia di importanti aree come la Valdisieve, il Valdarno e il Chianti. Nella logica di una sempre maggiore integrazione amministrativa tra i comuni, va valutata con particolare attenzione la costituzione dell Unione dei Comuni nel Valdarno fiorentino che gestirà, in un area omogenea, alcuni fondamentali servizi per i cittadini. Il Circondario Empolese Valdelsa è un importante e positivo sistema territoriale omogeneo, entità con la quale dialogare in maniera virtuosa per il buon governo della Provincia e per impostare le future proposte di natura istituzionale, senza innescare elementi di concorrenzialità. Si deve constatare che esiste un comune denominatore socioeconomico che coinvolge anche l area pratese e quella pistoiese. Quindi il Partito Democratico metropolitano individua nella somma tra i territori provinciali di Firenze, Prato e Pistoia la dimensione adeguata nella quale svolgere il processo delle politiche metropolitane. All atto di superamento della Provincia non può corrispondere un semplice cambio di denominazione. Dunque le funzioni di questo nuovo livello istituzionale devono superare quelle che oggi sono in dotazione alla Provincia. Le funzioni che quindi farebbero capo alla città metropolitana potrebbero riguardare la pianificazione e programmazione del territorio, la pianificazione degli strumenti sulla mobilità e sul trasporto pubblico locale, le grandi opere pubbliche, le politiche ambientali, le risorse, il turismo e la cultura. La città metropolitana dovrà essere contraddistinta dalla presenza di un sindaco metropolitano e di un consiglio metropolitano, entrambi eletti dai cittadini. Per una pubblica amministrazione efficiente e vicina alle persone La sfida di una pubblica amministrazione più vicina al cittadino e della sburocratizzazione delle procedure è un tema da affrontare con estrema attenzione. Da un lato non va mai sottovalutato come la lentezza della risposta, anche nei confronti dei tempi dell economia e degli investimenti privati, genera un rapporto conflittuale col cittadino: una pubblica amministrazione efficiente crea invece parità di trattamenti, risposte adeguate e concesse in tempi brevi. Dall altro lato, le ricette sullo snellimento nella pubblica amministrazione non possono subire il fascino di un antipolitica - a tratti dilagante - che ha avuto tra i suoi effetti una costante diminuzione delle leve fiscali e del trasferimento di risorse: se assecondassimo questa strada giungeremmo alla falsa affermazione che gli enti locali siano centrali di spreco e soggetti oppressivi. E essenziale affrontare questa tematica in maniera organica, partendo dalla modifica delle leggi nazionali e regionali. L obiettivo è quello di porsi con serietà il problema, evitando di dare la sensazione che esso continui ad essere preso in considerazione, con le soluzioni che ciò comporta, solo e soltanto dal centrodestra, proponendo un idea di federalismo che coniughi la responsabilità delle scelte con l uso accorto della leva fiscale e lo spreco di risorse finanziarie. Sulla scala Pagina 13 di 431

15 comunale le misure da adottare devono portarci alla digitalizzazione delle procedure pubbliche e alla razionalizzazione, ove possibile, del surplus burocratico senza far decadere o deteriorare - questo costituirebbe un gravissimo errore - tutti gli strumenti che l ente locale detiene per controllare le attività sul proprio territorio. Se però ci limitassimo a sviluppare una ricetta di semplificazione del quadro normativo solo sulla dimensione comunale produrremmo un analisi parziale. L intento del centro-sinistra provinciale è quello di promuovere con i propri amministratori locali e assieme ai corrispettivi partiti regionali un percorso che punti a semplificare la burocrazia regionale e a favorire una divisione più netta delle competenze tra amministrazioni comunali e amministrazione regionale. I Comuni del Circondario Empolese Valdelsa, all interno della propria Gestione associata, hanno definito ed approvato il Regolamento unico del procedimento amministrativo, atto a normare, su principi di omogeneità, tutti i rapporti dei cittadini con le proprie Amministrazioni Comunali, dunque del Circondario Empolese Valdelsa, tentando così di anticipare l indirizzo del disegno di Legge Regionale sulla più generale semplificazione amministrativa. Sarà prossimamente aperto un vero e proprio cantiere sperimentale, finalizzato a rendere sistematica l applicazione dell intero regolamento. Accanto a questa riflessione vi è la necessità di razionalizzazione degli istituti di vigilanza, indirizzo e controllo. Ruolo e gestione dei servizi pubblici Il tema del ruolo dei servizi pubblici va di pari passo con la loro dimensione. Uscire definitivamente dall ottica della municipalizzata e il rafforzamento della dimensione industriale in una logica regionale ed interregionale sono tra i primi aspetti da prendere in considerazione, in un mercato che richiede inevitabilmente l accrescimento aziendale. Tutto questo senza abbandonare l indispensabile controllo pubblico, anzi ottimizzandolo e qualificandolo ove possibile e necessario. La filosofia generale della riforma dei servizi pubblici locali che vogliamo deve caratterizzarsi dalla tenuta sul mercato delle aziende, dalla responsabilità sociale, dall erogazione efficiente e dallo spirito imprenditoriale. Insieme a questi fattori ve ne è uno su tutti che contraddistingue una buona società di servizi pubblici: il rapporto diretto che essa ha coi singoli cittadini e con le istituzioni locali. L accrescimento della dimensione industriale raggiunge risultati parziali se cancellasse le forme di dialogo o rapporto tra i cittadini/utenti e l organizzazione dell azienda, perché il servizio pubblico è una vera e propria forma di governo del territorio. Proprio per questa ragione il Circondario Empolese Valdelsa ha promosso la costituzione di uno specifico Osservatorio dei Servizi Pubblici Locali, la cui prima applicazione è stata recentemente resa pubblica. Lo stesso è mirato a condensare dati relativi alla gestione, sia sotto il profilo economicistico (attenzione ai costi), che della qualità dei servizi (accessibilità dei servizi, sostenibilità ambientale, trasparenza della gestione). In questa prima fase si è dato priorità, ai dati relativi ai servizi idrici integrati e alla gestione dello smaltimento dei rifiuti. Lo stesso rapporto con le amministrazioni comunali è centrale. All accrescimento delle dimensioni non può corrispondere una limitazione nel rapporto con i comuni e coi sindaci, il quale deve rimanere come un asse portante di questa strategia, integrando al meglio il governo delle città con l erogazione programmata ed efficiente del servizio. Un rapporto però che non dimentichi il diverso ruolo del sindaco socio e del sindaco cliente del servizio. Tali società hanno un ruolo centrale nella vita di ogni cittadino e gestiscono settori fondamentali e strategici. La creazione di maggiori sinergie tra essi è un obiettivo strategico, soprattutto se si pensa alla messa in interconnessione del settore dei rifiuti con quello dell energia. Per una collettività serena e sicura La nostra area non è attraversata da fenomeni diffusi di macro e micro criminalità. Politiche inclusive, repressione del crimine, educazione, formazione alla legalità e alla convivenza civile sono stati i pilastri che hanno prodotto questo importante risultato. Tuttavia il sentimento diffuso di insicurezza non va Pagina 14 di 431

16 sottostimato o liquidato con freddi calcoli di ragioneria politica: l anello debole è chi subisce il crimine, non chi lo compie e va affrontato con una molteplicità di azioni: dalla prevenzione del disagio e del rischio devianza specialmente in settori fragili come quello della marginalità e della povertà diffusa dove possono attecchire fenomeni di dipendenza (alcol e droghe). Il sentimento di diffidenza e di incertezza rischia di essere aggravato oltremodo dalla crisi economica; dunque è di estrema importanza intervenire immediatamente per stroncare ogni fenomeno criminale (risposta repressiva) e sulla percezione dell insicurezza (risposta politica). Sulla prima esigenza è fondamentale, ovviamente, il massimo supporto possibile alle forze dell ordine, contrastando anche quegli atteggiamenti, come la molestia, considerati talvolta ininfluenti ma che invece sono lesivi della convivenza civile. Sulla seconda esigenza gli interventi devono essere molteplici e incrociati: dalla riqualificazione urbana che eviti concentrazioni di situazioni di marginalità, alla qualità della vita notturna quando una città spegne tutta la sua attività poco prima che cali il sole essa diventa più vulnerabile, alla lotta serrata contro ogni forma di discriminazione, ad un welfare che responsabilizzi alla vita civica e faccia sentire meno soli chi versa in condizioni di indigenza. Decisiva resta la piena collaborazione tra le Forze dell Ordine e le Polizie Municipali così come quella tra le autorità statali (Prefetto, Questore) e i comuni: deve essere possibile esaminare e rendere organico il contributo dei cittadini e delle associazioni alla pacifica convivenza ed al rispetto delle regole, basandosi sulle positive esperienze già operative, fondate su interventi di educazione permanente, che contribuiscono al controllo del territorio. La prima sicurezza: quella sui luoghi di lavoro Il lavoro deve rappresentare la possibilità di emancipazione e sostentamento dei cittadini e non può essere in alcun modo causa di morte, infortunio o malattia. Non vogliamo e non possiamo rassegnarci al dramma delle morti sul lavoro. E' ormai indispensabile che, accanto alla normativa vigente, già indebolita dall'azione del governo nazionale, l'amministrazione provinciale si doti di strumenti di prevenzione degli incidenti sul lavoro attraverso un capitolato etico sugli appalti, inserendo criteri stringenti in materia. L'amministrazione provinciale dovrà dotarsi di strumenti di prevenzione degli incidenti sul lavoro, attraverso uno sportello informativo per i lavoratori e per le imprese. 1.3 IL METODO DI GOVERNO Il ruolo della coesione nella nostra società per una strategia dello sviluppo. Il ruolo del mondo produttivo e delle parti sociali. Il tessuto Democratico è tale solo se promuove i processi democratici e partecipativi nelle scelte al suo interno ma anche nei confronti della complessa società che lo circonda. Finirebbe di esserlo se questi principi rimanessero solo scritti su un foglio di carta, mentre devono essere una caratteristica propria della nostra azione politica e di governo. Questa nostra idea di approccio diventa idea di governo quando la si attua costantemente come metodologia. Il nostro territorio è portatore di una storia democratica che si è tradotta in un modello di governo partecipato e costruttivo. La coesione e il fare sistema sono i punti dai quali ripartire. La problematica delle risorse, le esigenze della società della conoscenza, la competitività dei prodotti, il rapporto tra formazione e impresa, l integrazione e l erogazione di adeguati servizi fanno parte di una comune strategia di sviluppo del nostro territorio, nella quale gli attori che ne fanno parte devono essere parimenti coinvolti e responsabilizzati. Non è più possibile parlare di sviluppo senza coesione. In particolare occorre rilanciare con forza un patto sinergico tra istituzioni pubbliche, mondo del lavoro, impresa e università in una strategia forte e coesa che punti al comune sviluppo della nostra area e per qualificare maggiormente il capitale umano. La qualità della vita e della produzione del nostro territorio è l elemento su cui far leva nella sfida globale che troppo spesso punta al ribasso dei costi e della qualità del lavoro. Un immediato banco di prova del modello di concertazione delle decisioni strategiche è rappresentato dalla crisi finanziaria e dell economia reale nella quale si troverà ad operare Pagina 15 di 431

17 la futura amministrazione provinciale. Per questo si ritiene prioritario immaginare una struttura di concertazione permanente (sullo stile dell unità di crisi) con la quale dare attuazione ad un insieme coordinato di azioni politiche di lungo termine volte a prevenire gli effetti negativi di nuove e, speriamo meno virulente, crisi dei mercati finanziari. Il lavoro continuo di previsione e analisi della crisi come la capacità di reazione della struttura agli eventi saranno elementi capaci di ridurre gli effettivi negativi dei cicli economici avversi. La struttura di concertazione permanente alla quale dovrebbero partecipare con loro rappresentati una pluralità di attori istituzionali e non ( Enti locali come Provincia e Comuni, associazioni di categoria, sindacati e banche del territorio, università e centri di ricerca) avrà come obiettivo specifico quello di preparare il tessuto imprenditoriale, dei lavoratori e creditizio ad assorbire l impatto della recessione senza arretrare e garantendo l equità sociale del rapporto impresalavoro e impresa-credito. La partecipazione e la trasparenza degli atti come modelli di governance. Il rapporto consiglio/giunta. La coalizione non intende la partecipazione dei cittadini alle scelte come uno scoglio alla sua iniziativa, ma come un momento di responsabilità e di lettura collettiva tra cittadini, politica ed istituzioni. Identificarla non come un ostacolo è possibile perché la promozione della partecipazione si sposa con un serio principio di responsabilità di governo del territorio e di ricomposizione degli interessi parcellizzati. Nella consapevolezza, oramai, che i soggetti organizzati con i quali cerchiamo il confronto non sono più soltanto quelli tradizionali come i sindacati e le categorie economiche, oltre che, ovviamente, i partiti politici ma ad essi se ne sono sommati altri, di natura più particolaristica (comitati, associazioni). La definizione di un rinnovato rapporto con l universo organizzato deve quindi tenere ben presente una società che, almeno su questo piano, si è fatta più complessa. A questo si aggiunge la difficoltà, spesso riscontrata, a tessere rapporti diretti con il corpo sociale del mondo associativo, a fronte di consolidati rapporti con chi li rappresenta. La volontà di muovere la collettività sulle scelte della propria città si basa strettamente sul principio di trasparenza degli atti. La necessità è quella di investire su questo processo, già comunque consolidato, di trasparenza e pubblicità dei principali atti delle amministrazioni: in primis progetti di natura urbanistica e i bilanci. Un percorso d informazione e di confronto che deve vivere costantemente anche nel rapporto tra giunta e consiglio, le cui diverse tempistiche di elaborazione amministrativa veloce per l organismo esecutivo, lenta per il consiglio rischiano di generare incomprensione tra due organismi fondamentali per la politica e per il governo della comunità. La partecipazione è un metodo di lavoro e di governo che sottende agli elementi essenziali della collegialità, della creazione di uno spirito di gruppo, della capacità di ascolto, della sensibilità, e che mira al continuo miglioramento dei nostri programmi e progetti. È, insomma, uno stile di lavoro, la capacità di decidere a fronte di una programmazione condivisa, la filosofia su cui si deve basare l azione di tutti gli organi politici, a partire da quelli collegiali. 1.4 L'AMBIENTE COME ORIZZONTE: LA SFIDA VERSO UN FUTURO SOSTENIBILE La strategia dell azione di governo dovrà essere basata sul risparmio delle risorse naturali mantenendo e migliorando la qualità della vita della popolazione dell area. Questo significa che, attraverso investimenti su tecnologie avanzate e più sostenibili di quelle attuali, ogni nostra scelta mirerà a migliori prestazioni e servizi e contemporaneamente a minori emissioni inquinanti, dell aria, dell acqua, del rumore. I concreti interventi verso la sostenibilità necessitano della sinergia dei diversi settori della società: la pubblica amministrazione, l impresa, il mondo del lavoro specializzato e non, la ricerca, i cittadini con i loro comportamenti, solo armonizzandosi possono raggiungere i risultati innovativi e di grande spessore ai quali aspiriamo. Ma sono sforzi che sappiamo, per esperienza diretta e per quello che accade in altre aree, saranno ben ripagati: per l ambiente e per l economia. La pubblica amministrazione dovrà agire su tre livelli: semplificazione delle procedure sostegno alla ricerca Pagina 16 di 431

18 buon esempio attraverso pratiche virtuose e importanti investimenti che facciano da volano per una nuova economia. Ci adopreremo perché non siano previsti nuovi insediamenti che non abbiano servizi pubblici di trasporto e bassi consumi energetici; ogni intervento strutturale dovrà contribuire ad un bilancio ambientale positivo per l area a cui si riferisce. In caso di opere pubbliche di grande rilevanza avvieremo un serio confronto con la popolazione residente e ci serviremo di tutti gli strumenti possibili per studiare e valutare le ricadute ambientali degli interventi in questione, dalle VIS alle VIA, ben prima di porli concretamente in essere. La questione energetica L Unione Europea ha individuato da tempo nel dispendio energetico una grave piaga nel complessivo spreco delle risorse. La Coalizione punta ad avviare un processo che migliori l efficienza energetica dell intero sistema sul territorio, dai trasporti all industria, dal sistema dei servizi a quello residenziale. Il Piano energetico e ambientale della Provincia di Firenze già oggi delinea gli scenari per ridurre la quasi totale dipendenza energetica della nostra comunità, dal raggiungimento di una maggiore efficienza in tutti i settori (produttivo, residenziale, dei trasporti) a investimenti concreti e realistici nelle energie rinnovabili. La ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio degli enti pubblici Un primo passo dovrà essere raggiunto attraverso la ristrutturazione energetica degli edifici pubblici dell area metropolitana e la revisione dei regolamenti edilizi dei vari comuni in modo da uniformare tutti i territori sulle pratiche di risparmio energetico e sulla produzione di energie rinnovabili. L altro, concretizzare con un piano operativo i primi obiettivi, su scala provinciale, di utilizzo delle energie rinnovabili. Occorre una strategia precisa con passi successivi sull utilizzo su larga scala delle biomasse, dell energia eolica e solare (sia termica che fotovoltaica), della geotermia, del settore idroelettrico, sulla razionalizzazione degli impianti esistenti attraverso la cogenerazione e la trigenerazione. L obiettivo è di collaborare così, al raggiungimento dell obbiettivo regionale del 50% di produzione di energia proveniente da fonti rinnovabili, ribadendo un no fermo e deciso a ogni ipotesi nucleare e cercando di limitare al minimo gli investimenti tesi all utilizzo dei combustibili fossili, altamente inquinanti e in rapido esaurimento sul nostro pianeta. In questo quadro di rapporto stretto tra ecologia ed economia, partendo dal modello virtuoso dell Elettrolux di Scandicci, che ha saputo riconvertire ecologicamente ed in maniera innovativa la propria produzione, seguiremo le aziende in crisi nel nostro territorio che potrebbero attuare una strategia di riconversione simile. La tutela della risorsa acqua Massima attenzione deve essere dedicata alla tutela della risorsa acqua. Sul nostro territorio esiste ancora un rischio idraulico, per arginare il quale è necessario ultimare il piano di messa in sicurezza del bacino dell Arno così come definito dal piano approvato dall Autorità di Bacino e dalle istituzioni locali. Realizzando in particolare il sistema di casse d espansione lungo i maggiori corsi d acqua. Le prime casse d espansione che partiranno saranno quelle di Figline e risulteranno fondamentali per la messa in sicurezza della città di Firenze. La Provincia dovrebbe accentuare il suo ruolo come regista del sistema di difesa dal rischio idraulico, anche per recuperare i ritardi nell avvio delle opere. Intanto il Circondario Empolese Valdelsa, sulla base di un preciso Protocollo di Intesa tra Regione Toscana ed Enti Locali, ha proceduto alla progettazione ed appalto della Cassa di Espansione Fibbiana 2 (nel comune di Capraia e Limite), i cui lavori sono in fase di ultimazione, mentre sono in corso le procedure per l approvazione del progetto di Fibbiana 1 (comune di Montelupo F.no). Sempre sul tema idrico, la Provincia collaborerà per quanto di competenza a terminare nel più breve tempo possibile la Pagina 17 di 431

19 costruzione completa del depuratore di San Colombano. A questo impegno è indispensabile aggiungere la realizzazione del collettore di riva sinistra che porti gli scarichi di quei cittadini della Provincia che finora hanno pagato in tariffa la quota per la depurazione. L acqua è un bene pubblico di primaria importanza per il quale dobbiamo avere grande attenzione e rispetto intervenendo per migliorare la qualità del sistema di distribuzione, potabilizzazione, depurazione, con importanti investimenti sulle reti e sui sistemi di potabilizzazione e depurazione che li potenzino e li rinnovino per ridurne la dispersione che è ancora oggi molto elevata e riducano il ricorso all acqua minerale. Interventi che comporteranno massicci investimenti che dovranno essere sostenuti anche con risorse non provenienti solamente dalla tariffa del servizio idrico. Parallelamente è rilevante promuovere progetti che sappiano incentivare nel pubblico e nel privato il recupero delle acque piovane per scopi non potabili: utilizzare il più possibile l acqua di superficie per ridurre il prelievo dalla falda. Strategica è stata la scelta della costruzione del Lago di Bilancino, che è diventato fondamentale per rifornire non solo Firenze, ma anche una fetta consistente dell area metropolitana: questo bene e il contesto territoriale che lo genera hanno però bisogno di una attenzione forte perché questa infrastruttura sia nelle condizioni di garantire nel tempo il suo fondamentale contributo di risorsa idropotabile in termini sia quantitativi che qualitativi. Si deve infine intervenire sulla salvaguardia della falda e sul riuso dell acqua depurata. L Arno infatti è una ricchezza del nostro territorio che bisogna saper gestire a partire da un efficace programma di disinquinamento del fiume e contribuire ad un reale miglioramento della qualità della vita (Arno balneabile e navigabile), anche attraverso il completamento dei percorsi pedonabili e ciclabili lungo il fiume, già costruiti o già progettati dalla Provincia. Mentre il rischio dell'inondazione si stima possa crescere velocemente nei prossimi anni, il rischio di siccità si è appena affacciato e può portare ad una sfida potenzialmente drammatica per la qualità dell'acqua e la sua disponibilità futura. Il sistema di depurazione dovrà garantire la qualità delle acque superficiali e di falda, e si dovrà considerarne ogni possibile necessario ampliamento. Andrà organizzato perciò un realistico piano di investimenti e di reperimento di risorse finanziarie: fondamentale sarà un assetto societario a maggioranza pubblica forte e competitivo delle società e degli enti preposti alla tutela ed alla gestione della risorsa acqua. Non è da trascurare nemmeno la valorizzazione energetica della risorsa con mini centrali idroelettriche sull Arno, nonché con il project financing in corso per la gestione delle vecchie traverse a fini di recupero energetico. Il ciclo dei rifiuti Un corretto ciclo dei rifiuti prevede che l impegno prioritario sia di ridurne la produzione, promuoverne il riuso e il riciclo, e di chiudere il processo di smaltimento all'interno dell area dove essi sono prodotti. Il nostro principale impegno sarà, dunque, quello di raggiungere gli obiettivi previsti di riduzione e differenziazione dei rifiuti, accelerando in maniera netta la diffusione capillare delle buone pratiche a partire dalla raccolta porta a porta che si è dimostrata particolarmente efficace. All interno del Circondario Empolese Valdelsa è particolarmente significativa l esperienza esplicitata nel Comune di Montespertoli, dove il servizio della raccolta porta a porta è iniziata il 1 gennaio 2008, con risultati davvero straordinari, conseguendo nell anno 2008 una percentuale pari all 86,60%, addirittura in crescita in questi primi mesi del 2009, raggiungendo circa il 90%. Di concerto con le istituzioni di livello superiore, si dovranno anche studiare forme di incentivazione dell utilizzo, all'interno dei processi produttivi, delle materie derivate dal riciclo, e ci attiveremo sugli acquisti di materiali provenienti dal riciclo che devono essere effettuati, a norma di legge, dalle pubbliche amministrazioni (i cosiddetti acquisti verdi ). Strategica sarà la piena attuazione del Piano Provinciale dei rifiuti come risposta strutturale al tema dello smaltimento. La coalizione darà il pieno contributo affinché si proceda rapidamente alla realizzazione dei tre impianti di termovalorizzazione previsti dal Piano, dando un impostazione di sistema ai tre siti dove dovrà essere realizzato un impianto (Case Passerini, Testi, Rufina). Per questo si impegnerà affinché, alla già avvenuta unificazione degli ATO, corrisponda una parallela riunificazione dei soggetti gestori. Complementare agli impianti di termovalorizzazione sarà la discarica per ceneri ed interti prevista in località Le Borra a Figline. Pagina 18 di 431

20 Parchi ed aree protette La valorizzazione del sistema ambientale, della biodiversità e del paesaggio va letta in tutta la sua complessità e varietà: dai finanziamenti per le politiche rurali all attenzione sulle specificità ambientali e socio-economiche delle aree montane. Difatti la Provincia di Firenze è un contesto urbano e territoriale complesso e articolato, in cui sono contemporaneamente presenti domande ed esigenze di cittadinanza urbana e necessità di attenzioni alla sostenibilità della vita rurale e montana. Nella Provincia di Firenze, e anche di proprietà dell Ente, sono presenti parchi e ville che rappresentano una straordinaria ricchezza per tutto il territorio: da Villa Demidoff a Modeggi e Lappeggi. Sarà compito della prossima legislatura riorganizzare in modo sistematico le aree di interesse naturalistico, i parchi ed i complessi storici, ma soprattutto valorizzarli e renderli fruibili e effettivamente vissuti in primo luogo dalla cittadinanza; queste aree potranno anche rappresentare, se ben gestite, anche una attrattiva turistica in più e contribuire in modo virtuoso a mantenere e migliorare l assetto del territorio. La prossima legislatura sarà anche quella che vedrà realizzare, dopo venti anni, porzioni significative del parco della Piana che si distende tra Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio, parte di un progetto più ambizioso che riguarda lo spazio tra Castello e le Cascine di Tavola a Prato. Il Parco rappresenterà la chiave dello sviluppo sostenibile dell area nord ovest fiorentina ed è un indispensabile elemento di miglioramento di un ambiente in alcuni casi degradato e compromesso sotto il profilo ambientale, urbanistico e sanitario. La costituzione della Consulta provinciale delle associazioni animaliste e ambientaliste ha significato parte di un impegno concreto della Provincia a favore della tutela degli animali, che nel prossimo mandato sarà approfondito e ribadito, coerentemente con i compiti istituzionali che riguardano sia la regolamentazione della caccia che la tutela degli animali d affezione. Le politiche della caccia L agricoltura è un fiore all occhiello della nostra Provincia e le politiche portate avanti in tale ambito, devono non solo tener conto di una realtà complessa ma anche valorizzare meglio le diverse produzioni: il modello di tutela ambientale che ha reso virtuosi i nostri territori si basa su un accorta programmazione di gestioni promiscue e punta ad evitare la monocoltura. In un contesto siffatto la caccia, effettuata in un quadro di regole certe ed equilibrate conformemente allo spirito della legge 157 del 1992, è un attività non solo possibile ma indispensabile per consentire la continuità di importanti tradizioni socioculturali e per mantenere gli equilibri faunistici e contenere i danni alle coltivazioni. Per tutte queste ragioni l attività venatoria si presenta come elemento essenziale delle politiche di gestione del territorio e dell ambiente. Nell immediato, è necessario pensare a una profonda riqualificazione e riorganizzazione dell ufficio caccia della Provincia e alla costruzione di un rapporto più fluido con l ufficio caccia del Circondario Empolese Valdelsa, anche attraverso il trasferimento ad esso di competenze maggiori. Si dovrà inoltre impegnare maggiormente la polizia provinciale nell attività di controllo del territorio. La decisione di ampliare l area a divieto di caccia del Padule di Fucecchio dovrà essere al più presto oggetto di una nuova e più approfondita riflessione, per valutare in maniera adeguata se l intervento immaginato abbia le necessarie caratteristiche di congruità sotto il profilo delle dimensioni e del rapporto tra mezzi e fini. Il mantenimento degli equilibri naturali non è preoccupazione esclusiva di una categoria ma interesse generale per eccellenza. Coinvolge quindi in pari misura agricoltori, cacciatori, ambientalisti, semplici cittadini. Le istituzioni debbono impegnarsi a costruire col mondo venatorio, nella sua qualità di soggetto sociale rilevante, un metodo di concertazione-informazione-consultazione per far sì che anche i cacciatori, varie migliaia di persone nel nostro territorio provinciale, possano sentirsi pienamente parte di uno sforzo collettivo e coordinato di tutela ambientale. 1.5 LA MOBILITA' COME FUNZIONE COLLETTIVA E SOSTENIBILE La mobilità è una competenza della Provincia. Nel prossimo mandato dovremo lanciare un idea forte per un piano della mobilità metropolitana, tenendo presente anche che nel 2009, sia la Provincia che Pagina 19 di 431

21 il Circondario dovranno rinnovare gli appalti del TPL. Una vera città metropolitana prende forma anche dalla definizione del suo sistema infrastrutturale che ne determini la massima qualità nello spostamento delle persone da una parte all altra del suo territorio. Minor tempo, e fatica, si impegna a raggiungere una determinata funzione dell area, maggiormente ci si sente facenti parte del sistema metropolitano stesso. Quindi alla collocazione di funzioni di natura metropolitana ospedali, poli d istruzione, amministrazioni pubbliche e via dicendo deve corrispondere un preciso progetto che ne garantisca il miglior raggiungimento possibile da ogni angolo dell area, affinché ogni realtà non se ne senta sottratta. La coalizione sostiene con determinazione la cosiddetta cura del ferro. Necessario, in questo orizzonte, è il completamento delle tre linee della tramvia, pensando anche al prolungamento sia verso il polo scientifico di Sesto Fiorentino che verso Bagno a Ripoli. Il sistema tramviario è la colonna portante per la pianificazione di tutto dell insieme della mobilità nell area fiorentina, tenendo insieme il rapporto tra ferro e gomma, favorito dall introduzione del memorario, e tra tramvia e stazioni ferroviarie. La Provincia potrà contribuire attivamente alla diffusione dell uso dei mezzi pubblici sia proseguendo la campagna di ascolto Signori, si cambia, sia collaborando ad un memorario integrato che riguardi tutte linee che operano sul nostro territorio. Le odierne linee ATAF devono fungere da cerniera e da supporto tra gli assi tramviari e il resto delle funzioni dell area, superando il centralismo di Santa Maria Novella e connettendosi con il sistema dei parcheggi scambiatori, i poli sanitari pubblici e quelli universitari. Un efficiente rapporto tra parcheggi scambiatori, trasporto pubblico su gomma e tramvia costituisce la risposta più autorevole al miglioramento della qualità della mobilità, nella quale l utilizzo del mezzo privato viene messo in seria competizione con un moderno sistema di servizio pubblico. Questo rapporto può essere ulteriormente intensificato istituendo un biglietto unico per il trasporto pubblico nell area metropolitana. Andranno concretizzate le proposte riguardanti la mobilità collettiva, quali car sharing, car pooling e taxi collettivi e l intermodalità tra mezzi a basso impatto ambientale, come le agevolazioni nelle tariffe dei sistemi treno-bici e tramvia-bici, tramite accordi con la Regione Toscana e i soggetti gestori. Il Circondario Empolese Valdelsa (interlocutore diretto della Regione a proposito del trasporto pubblico locale), in vista del nuovo bando di gara, ha da tempo avviato le opportune verifiche per migliorare ulteriormente la qualità del servizio, puntando su una sempre più stretta integrazione del sistema ferro-gomma ed urbano-extraurbano, capace di garantire collegamenti efficaci fra i Comuni del Circondario e tra questi e le zone confinanti, a partire dall area metropolitana fiorentina, per proseguire verso le confinanti aree pisana e pistoiese. Il progetto conferma anche la scelta del servizio a domanda (già operativo in alcuni Comuni) e l ipotesi di estenderlo ad altri. Il completamento nei modi e nei tempi previsti della ferrovia Ac/Av, DA cassare (del sottoattraversamento e della nuova stazione ) è prioritario. La loro ultimazione ridefinirà il nodo di Firenze come strategico per l intero Paese e donerà al capoluogo toscano una rinnovata centralità nel contesto continentale, sia dal punto di vista dei trasporti, sia per il necessario abbattimento dei tempi di percorrenza, anche per i pendolari e per il trasporto merci, che dovremo impegnarci a conseguire effettivamente, anche attraverso la realizzazione del raddoppio della linea Empoli/Granaiolo, nonchè il quadruplicamento del tratto Montelupo-Empoli, sulla linea Firenze-Pisa, opere che renderebbero molto più efficace il servizio dell intero sistema, sia più specificamente locale, che di area metropolitana Firenze, Prato, Pistoia, Empoli. La realizzazione del Nodo Av dovrà essere accompagnata dal monitoraggio in itinere dell'impatto idrogeologico e da un'attenta analisi del rischio sulle abitazioni. Il sistema, per essere ancor più competitivo, deve essere oggetto di forti investimenti che migliorino la qualità dei vagoni per i viaggiatori. Nel creare sistemi di mobilità efficaci per i cittadini e le merci per l area vasta fiorentina sarà valutata la possibilità di realizzare una metropolitana di superficie tra Firenze, Prato e Pistoia. Il sistema infrastrutturale deve essere considerato anche sotto l aspetto della rete autostradale. La terza corsia dell A1 punta ad una configurazione che potenzi la tangenziale fiorentina, rendendola più percorribile e i parcheggi scambiatori costituiscono il luogo del dialogo con il sistema dei trasporti verso la città. Nella previsione di un area, quella fiorentina, che guarda con sempre maggiore interesse al rapporto col mare, è necessario realizzare l ampliamento a tre corsie dell autostrada A11, integrandolo in un rinnovato sistema regionale, e il completamento e la Pagina 20 di 431

22 riqualificazione della FI-PI-LI (ultimo tratto fiorentino, lotto 2) tenendo conto delle indicazioni dei Comuni di riferimento. Sarà necessario massima attenzione allo svolgimento dei lavori della terza corsia e della variante di valico mantenendo uno stretto contatto e ascolto dei cittadini che sono sottoposti ai relativi disagi della cantierizzazione. Come elemento per il completamento del sistema è da considerare la possibile realizzazione della circonvallazione nord-est, opera la cui progettazione e valutazione dovrà avvenire nei prossimi anni senza distogliere risorse destinate al completamento del trasporto pubblico su ferro. Un progetto che dovrà valutare necessariamente il proprio impatto sull area di Castello. Esiste poi l impegno della Provincia a portare a termine gli interventi stradali più importanti (variante di Grassina; SR 69 Valdarno; Mezzana-Perfetti Ricasoli; Bretella Signa-Prato), ed è un opera strategica l ammodernamento della SS 67 da Pontassieve a Dicomano, ove la Provincia ha la delega alla progettazione. Sarà necessario completare la S.R. 429 nel tratto Castelfiorentino/Certaldo (la cui progettazione sarà diretta dal Circondario Empolese Valdelsa sulla base di un intesa sottoscritta con la Provincia ed i Comuni interessati); sarà inoltre prevista la realizzazione del collegamento stradale tra la SS 67 e la S.P. 106 fra i Comuni di Montelupo F.no e Capraia e Limite, attraverso la realizzazione di un nuovo ponte sull Arno, così come stabilito dal Protocollo d Intesa sottoscritto fra Provincia, Circondario, Comuni di Montelupo F.no, Capraia e Limite, Empoli e Vinci e sulla base di un progetto affidato ad uno studio individuato tramite un concorso di progettazione indetto dalla Provincia; infine sarà necessaria la realizzazione del collegamento tra la FI-PI-LI e la S.R. 436 nel tratto Fucecchio/Cerreto, utile al collegamento tra Siena e Montecatini. Per quanto concerne il Valdarno Fiorentino è importante la realizzazione della variante in riva destra che dal casello di Incisa arriverà al casello Valdarno a Terranuova, costituendo così un nuovo e funzionale collegamento tra le Province di Firenze e Arezzo. Necessario completamento della viabilità per tutto il Valdarno Fiorentino sarà il secondo ponte sull Arno a Figline. L aeroporto di Peretola deve misurare la propria capacità di fare sistema rispetto ai suoi omologhi più vicini: ad ovest l aeroporto di Pisa dista 80 km, a nord lo scalo bolognese potrà essere raggiunto in meno di un ora dopo la realizzazione dell alta velocità. Tuttavia l Amerigo Vespucci ha bisogno di un doveroso ripensamento, partendo da un suo restyling funzionale, che lo configuri come più bello e più efficiente, nel rispetto dei piani strutturali vigenti dei comuni interessati. Prioritario sarà l innalzamento del livello di sicurezza dello scalo. Un aeroporto, quello di Peretola, che punta perciò a mantenere la sua specificità di city airport senza il timore di migliorarsi, tenendo sempre conto della compatibilità ambientale e delle condizioni di vita della popolazione residente, anche attraverso il controllo delle autorità ed enti preposti. La necessità di completare e sostenere, per singole vocazioni, un sistema aeroportuale della nostra Regione, rende plausibile e auspicabile un processo di unificazione delle società di gestione del settore aeroportuale della Toscana ed investimenti in grado di migliorare l efficienza dei collegamenti tra i due principali scali, a partire dalla linea ferroviaria. Ad oggi manca un centro che elabori in tempo reale la situazione della mobilità per le vie della nostra area metropolitana. Torino, Genova, Roma sono già dotate di un unica intelligenza della mobilità locale, mentre a Firenze i dati vengono raccolti e gestiti separatamente. Soprattutto in vista di un mandato amministrativo ad alta cantierizzazione come la prossima, è utile realizzare una centrale integrata di controllo del traffico, strumento utile ad acquisire e distribuire i dati in tempo reale. Tutela delle strade bianche A cavallo tra la tutela del territorio, le attrazioni turistiche e la viabilità è la questione della tutela delle strade bianche che abbiano un valore paesaggistico e ambientale. Una delle nostre più grandi ricchezze è infatti oggi la conservazione e la tutela dei caratteri fondanti del nostro ambiente e del paesaggio. Pertanto riteniamo che conservare e mantenere il maggior numero possibile di strade sterrate costituisca una grande opportunità per una offerta turistica diversificata e di qualità, pur riconoscendo la necessità di una rete viaria funzionale a coloro che vi risiedono e vi lavorano, convinti che le due esigenze possano trovare un equilibrio ed una coordinazione. Ci preme quindi oggi affermare e sostenere che le ultime strade bianche nelle aree di pregio della Provincia debbano essere ufficialmente censite e riconosciute come un valore paesaggistico da tutelare con i vincoli necessari. Pagina 21 di 431

23 Viabilità minore E necessario, dal punto di vista della possibilità di fruizione di larga parte del territorio pedemontano e collinare della nostra Provincia, nonché consentire l accesso ad importanti edifici significativi per la nostra storia civile e religiosa, mantenere e curare tutta la sentieristica esistente nel territorio. Importanti progetti sono stato attivati nel passato che culminarono con la pubblicazione di una significativa guida escursionistica della Provincia di Firenze in tre volumi curata dal CAI. Oggi a distanza di 30 anni da quella pubblicazione, sentiamo il bisogno di rivisitare tutta la sentieristica presente in quella pubblicazione, in accordo con gli estensori e con le associazioni di volontariato che si renderanno disponibili, destinando risorse sia per un aggiornamento della guida sia per una rivisitazione puntuale dei sentieri, rinfrescando la segnaletica e creando un sistema di mantenimento di questa viabilità. 1.6 EDUCAZIONE, CULTURA, RICERCA, FORMAZIONE PER UNA PIENA CITTADINANZA E UNO SVILUPPO LOCALE QUALIFICATO, COMPETITIVO, ATTRATTIVO Investire nella scuola, nell università e nella ricerca e cultura viene ritenuto un presupposto indispensabile per favorire lo sviluppo dell economia e della società. Il principio della centralità della persona nelle politiche dell istruzione, della formazione e del lavoro, che garantisce ad ognuno, per tutto l arco della vita, l accesso a tutti i gradi dell istruzione in condizione di pari opportunità, il sostegno per il conseguimento del successo scolastico e formativo e per l inserimento nel mondo del lavoro e le politiche attive a sostegno dello sviluppo economico del territorio, devono costituire fondamentali punti di riferimento per il mandato amministrativo che si apre. L educazione è veicolo fondamentale delle scelte di una società e delle politiche in favore della tolleranza, dell integrazione e delle pari opportunità. Questi principi devono essere realizzati mediante l attuazione integrata delle politiche dell istruzione, della formazione e del lavoro, della ricerca e dell innovazione tecnologica capace di garantire alcuni fondamentali e irrinunciabili diritti di cittadinanza. L obiettivo della Provincia è quello di garantire un offerta adeguata in quantità e qualità, di sviluppare la programmazione del fabbisogno attraverso l Osservatorio scolastico ed un processo di continuo miglioramento dei processi educativi. Nel settore delle politiche dell istruzione e della formazione emergono due priorità: il diritto all accesso ed al successo formativo per tutti i giovani, con un offerta di qualità diffusa su tutto il territorio. E necessario promuovere politiche attive per il diritto allo studio ed il sostegno alle fasce più deboli, in particolare agli allievi con disabilità. Il diritto all istruzione passa anche attraverso la generalizzazione della scuola dell infanzia e l ulteriore qualificazione dell offerta per i bambini e le bambine da 3 a 6 anni. le attività di formazione continua e di "life long learning" per l adeguamento costante della cultura e delle competenze professionali, a sostegno dell occupazione qualificata e della competitività del sistema economico provinciale, riconoscendo il ruolo delle imprese come strumento di crescita sociale e territoriale. Qualità: Piano Provinciale dell Offerta Formativa Si intendono promuovere progetti didattici a favore delle scuole superiori che includano nella loro progettazione anche attività volte a migliorare il rendimento degli studenti e il confronto sulle tematiche dei piani di studio ordinari con metodologie didattiche innovative finalizzati alla formazione civica, sociale, linguistica, scientifica e storica. Contro la dispersione scolastica Bisogna intervenire per ridurre la dispersione scolastica mettendo in atto azioni concertate con enti locali, autonomie scolastiche, enti di formazione professionale, mondo del lavoro e associazionismo, Pagina 22 di 431

24 promuovendo anche un utilizzo coordinato delle risorse. Come luoghi già attivi nei territori si possono utilizzare i centri per l impiego, identificando profili professionali adatti a seguire gli adolescenti con difficoltà nella costruzione di un proprio percorso formativo ed inserimento lavorativo. Parallelamente si deve potenziare la funzione orientativa nella scuola e in tutta la rete di servizi territoriali. Si deve anche puntare su nuovi strumenti di peculiari per gli adolescenti in difficoltà, che diano l opportunità di acquisire competenze spendibili sul mercato del lavoro, garantendo loro, e magari incentivando, un possibile ritorno al sistema dell istruzione-formazione. Infine è necessario portare il necessario sostegno all integrazione tra scuola secondaria superiore e mondo del lavoro, attraverso programmi di alternanza, valorizzando gli stage professionali. Apprendimento per tutto l arco della vita La formazione continua è in questo momento di crisi economica uno strumento indispensabile per la riqualificazione dei lavoratori. Si devono promuovere politiche attive del lavoro finalizzate ad avvicinare maggiormente al lavoro le donne e le persone di età più elevata. Lo strumento adatto è il sistema territoriale per l Educazione permanente fondato sui Centri per l Impiego provinciali e sulla collaborazione di tutte le risorse (formali e non formali) disponibili e messe in rete. Si deve salvaguardare il diritto delle persone alla formazione lungo tutto l arco della vita. Si potenzierà il collegamento tra formazione, servizi per l impiego provinciali e mondo del lavoro attraverso azioni formative espressamente dirette a chi si iscrive negli elenchi dei Centri per l Impiego provinciali. L Osservatorio Scolastico Provinciale L Osservatorio scolastico provinciale è un organismo di supporto statistico fondamentale non solo per la Provincia ma per tutti i soggetti che operano nel mondo della scuola. Compito dell Osservatorio è di diffondere i dati e le loro elaborazioni sul sistema scolastico provinciale e tale funzione dovrà essere potenziata e valorizzata. L Osservatorio dovrà essere in grado di fornire anche dati indispensabili per una corretta programmazione in materia di edilizia scolastica. Edilizia scolastica Qualità della scuola significa non solo una proposta educativa coerente con gli obbiettivi prefissati, ma anche l impiego di risorse finanziarie adeguate per l edilizia scolastica, soprattutto in un momento come questo in cui lo Stato sta riducendo drasticamente il sostegno alla scuola pubblica. La sicurezza delle scuole, competenza della Provincia, è una priorità cui si deve rispondere con un adeguato programma di monitoraggio e di intervento. Si continuerà il lavoro fin qui svolto mantenendo l indispensabile collaborazione con tutte le componenti scolastiche e istituzionali perché le scelte importanti che riguardano le scuole della Provincia siano condivise. Così come per altri aspetti è necessario mettere in atto un attento monitoraggio del patrimonio scolastico attualmente assegnato per valorizzare e riqualificare al meglio il patrimonio esistente, in particolare quello avente valore storicomonumentale. Si deve proseguire e completare l adeguamento delle scuole alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza e igiene. Si deve prevedere, laddove necessario, l'aggiornamento delle strutture edilizie secondo le esigenze della scuola, dei processi di riforma degli ordinamenti e dei programmi, dell'innovazione didattica e della sperimentazione. Si deve curare la dotazione di ogni scuola per quanto riguarda palestre e impianti sportivi di base. Attenzione all edilizia scolastica vuole dire anche una maggiore cura dei risparmi energetici e quindi dell ambiente. Si valuteranno attentamente proposte tecniche in grado di garantire al meglio il rispetto dell ambiente anche in previsione di un progetto organico di interventi finalizzati alla tutela dell ambiente e al risparmio energetico. Filiera formazione-ricerca-innovazione tecnologica Pagina 23 di 431

25 Operare in un ottica di filiera è una scelta strategica fondamentale affinché la formazione, primo anello della filiera, abbia effetti ampi e diffusi sul territorio. A partire dalla scuola dell infanzia: occorre proseguire nel sostenere quelle politiche che hanno prodotto buoni risultati, così come attestato, ad esempio, dalle percentuali di copertura dei servizi alla prima infanzia, che nei nostri comuni hanno già raggiunto e in tali casi superato gli obiettivi fissati dalla conferenza di Lisbona per l Europa del Il sapere che le nostre Istituzioni culturali, i nostri centri di ricerca e poli universitari generano, spesso con vere e proprie punte d eccellenza, rappresenta un patrimonio da mettere in rete e a disposizione del territorio. Cultura per il territorio: una politica trasversale a tutti i settori della pubblica amministrazione La cultura per il nostro territorio rappresenta uno dei principali motori dello sviluppo economico. I dati ci mostrano che a Firenze abbiamo un PIL culturale procapite tra i più alti del mondo. Una ricchezza che dobbiamo al turismo e più in generale ai consumi culturali, capace di produrre occupazione e lavoro per migliaia di persone. La cultura è, altresì, parte integrante e insostituibile di un moderno sistema di welfare ed è una questione che investe ambiti quali la mobilità, l'urbanistica, l'assetto del territorio, la tutela e la valorizzazione del paesaggio nonché la sicurezza pubblica. La dimensione Metropolitana. Il principio della leale collaborazione troverà applicazione anche nei rapporti con le diverse Amministrazioni comunali, con la Regione toscana e sarà la base su cui fondare un proficuo rapporto di collaborazione e condivisione di progetti di dimensione metropolitana con le province della cosiddetta, area vasta (Firenze, Prato, Pistoia). La necessità di operare politiche di sistema, di costituire reti e servizi di dimensione metropolitana che coinvolgano, oltre le associazione e le istituzioni culturali, i nostri centri di ricerca, i poli universitari, i centri di formazione si profila come una priorità. Agire in questa direzione consente, infatti, di mettere in atto economie di scala, quindi di impiegare meglio le risorse disponibili, di svolgere una più efficace comunicazione, quindi di favorire l'accesso alla cultura e, in generale, di operare su un piano di maggiore efficienza ed efficacia in ordine alla produzione, alla valorizzazione dei beni e alla fruizione culturale. La valorizzazione dei beni culturali e l accesso alla cultura. La Provincia di Firenze opererà perché i beni, entro l ambito di una ragionevole salvaguardia, e le attività culturali siano patrimonio disponibile a tutti i cittadini a fini di conoscenza e di godimento. Ciò secondo il principio per cui il governo del patrimonio culturale si dispiega lungo una precisa filiera logica: conservare per tramandare, tramandare per fruire, fruire per crescere. In questo quadro sarà dunque avviato un percorso che porti alla valorizzazione del Parco di Villa Demidoff a Pratolino, del sistema diffuso delle Ville Medicee, della ricca rete dei musei e dei teatri minori e sarà predisposto un piano di recupero del Parco storico delle Cascine di Firenze, inserito in un più ampio progetto di valorizzazione del Parco Fluviale dell'arno e del suo bacino. In quest ottica sarà fondamentale il recupero e la ristrutturazione del complesso di Sant Orsola, caratterizzandolo con funzioni pubbliche e così contribuendo con un altro importante tassello alla riqualificazione del centro storico fiorentino. La Provincia di Firenze opererà altresì perché un offerta culturale diffusa raggiunga più facilmente i cittadini; perché questa sia diversificata e capace di superare l ostacolo costituito dalla diversa formazione culturale delle persone e superi il discrimine prodotto dalla diversa capacità di mobilità e di disponibilità economica dei singoli. Per questo si realizzerà una card cultura metropolitana giovani, che utilizzando la rete, oltre ad offrire agevolazioni economiche, svolga la funzione di strumento di comunicazione e promozione; si promuoverà un piano unificato per l'accesso alla cultura rivolto alle fasce anziane della popolazione e si creerà un grande centro di digitalizzazione di documenti, archivi e biblioteche, facilmente raggiungibile e trasferito on-line. La Provincia di Firenze si impegnerà a promuovere musei e parchi della Memoria per ricordare il sacrificio di tanti cittadini che hanno lottato per la libertà e contro il nazifascismo. Contemporaneità. La promozione dello sviluppo della cultura passa anzitutto attraverso la ricerca scientifica, la produzione contemporanea di arte, musica, teatro, danza, cinema e ogni altra forma di espressione artistica. La Provincia di Firenze in virtù di ciò attuerà politiche di sostegno alla produzione Pagina 24 di 431

26 artistica e culturale contemporanea. La formazione e l'autoformazione possono giocare un ruolo fondamentale nel favorire l'espressione e la manifestazione delle energie creative presenti sul nostro territorio e quindi riproporre la Provincia di Firenze al centro del tema della contemporaneità. A tale scopo la Provincia di Firenze costituirà un Centro di formazione e autoformazione culturale. Questo sarà uno spazio delle opportunità, in cui prevedere residenze per artisti, spazi espositivi e dedicati alle performance; in cui la formazione non imporrà contenuti ma offrirà alla creatività l'occasione di riempire uno spazio vuoto, privo di contenuti precostituiti. Le risorse. La Provincia di Firenze, oltre ad investire adeguate risorse pubbliche, attuerà una politica della comunicazione e dell informazione che sottoporrà all attenzione di un nuovo mecenatismo i progetti culturali capaci di catalizzare interesse. Nell'ambito di un interesse pubblico condiviso predisporrà le condizioni per cui la comunità civile e il cittadino siano al centro e protagonisti di un modello di sviluppo e siano protagonisti di un sistema di promozione della cultura nel nostro territorio. In questo senso un ampia e qualificata offerta culturale, nonchè la creazione di importanti eventi culturali, può produrre valore aggiunto sull'intero sistema e rispondere alla necessità di un rinnovamento dell immagine del nostro territorio. Su questa base, l idea di realizzare un Grande Maggio Fiorentino, che affonda le proprie radici in un passato storico prestigioso e che oggi potrebbe proiettarsi legittimamente in una dimensione in cui al centro vi sia la contemporaneità, la creatività e l innovazione, sarà la base su cui aprire un confronto con i comuni e tutte quelle energie e realtà culturali che già oggi operano ed offrono un servizio ed un prodotto culturale di qualità. Un patto con il mondo della cultura. Il mondo della cultura sono le migliaia di persone che ogni giorno insegnano, studiano, scrivono, leggono, producono studi e ricerche, aprono le biblioteche, organizzano le mostre, organizzano concerti, fanno funzionare i musei, restaurano le opere d arte e di architettura, le catalogano, danno vita ai teatri, proiettano film, suonano, cantano, recitano...loro possiedono le competenze grazie alle quali il sistema funziona e si riproduce, è il loro lavoro che lo fa vivere. Con loro la Provincia di Firenze parlerà, disegnerà insieme un percorso che richiederà reciproco impegno e lavoro per perseguire obbiettivi comuni come la sfida dell innovazione e, sempre insieme, tradurre i valori di cui sono portatori in pratiche per la crescita culturale, per la tutela del patrimonio, per lo sviluppo compatibile con la salvaguardia dell ambiente, dei beni, dei paesaggi. L'idea di un patto con il mondo della Cultura si tradurrà pertanto, sin dall'inizio della legislatura, nell'attivazione di un FORUM METROPOLITANO (FIRENZE-PRATOPISTOIA- EMPOLI) SULLA CULTURA. Esso sarà un forum permanente che, oltre a produrre i risultati positivi del confronto, risponderà alla volontà dell'amministrazione provinciale di attuare un modello di governo partecipato e trasparente. 1.7 FORMAZIONE E LAVORO COME SISTEMA In un momento di crisi economica e sociale come quello che stiamo vivendo la Provincia di Firenze deve impegnarsi per sostenere lavoratori e imprese che sono in prima linea a sopportare gli effetti della crisi. E necessario aumentare l offerta di lavoro ma anche la qualità del lavoro cercando di sostenere le imprese e aiutare i lavoratori attraverso politiche attive per il lavoro, mirate anche all occupazione femminile e a quella giovanile. Il lavoro deve rappresentare la possibilità di emancipazione e sostentamento dei cittadini e non può essere in alcun modo causa di morte, infortunio o malattia. Non vogliamo e non possiamo rassegnarci al dramma delle morti sul lavoro. E' ormai indispensabile che, accanto alla normativa vigente, già indebolita dall'azione del governo nazionale, l'amministrazione provinciale si doti di strumenti di prevenzione degli incidenti sul lavoro attraverso un capitolato etico sugli appalti, inserendo criteri stringenti in materia, informando e stimolando costantemente i lavoratori e le imprese su questo drammatico tema. Nuove opportunità formative per lo sviluppo delle competenze Ci si pone l obbiettivo di migliorare in quantità e in qualità le attività di formazione all interno del territorio provinciale, che siano in grado di supportare, attraverso il miglioramento delle capacità professionali, sia i percorsi individuali di ricerca di lavoro e di inserimento o reinserimento lavorativo, Pagina 25 di 431

27 nonché di crescita professionale e di carriera, sia i processi di sviluppo del sistema economico e produttivo tesi ad una riconversione profonda mirata a sostenere le sfide imposte dalla crisi. Gli interventi in questo ambito sono sostenuti con il finanziamento del Fondo Sociale Europeo, di provenienza comunitaria. La nuova programmazione del FSE è basata su obbiettivi di cambiamento che si vogliono ottenere, non più su misure mirate a determinate categorie di soggetti. Si parla infatti di adattabilità, di valorizzazione del capitale umano, di occupabilità, di inclusione sociale. Obiettivi fondamentali delle nuove strategie in tema di formazione professionale sono quelle volte a favorire la piena occupazione e la qualità del lavoro aumentando gli investimenti nel capitale umano e nella ricerca, l adattabilità dei lavoratori e delle imprese, lo sviluppo dell imprenditorialità, l integrazione e la coesione sociale, in un ottica di lifelong learning e di perseguimento delle pari opportunità tra uomini e donne. Da qui l esigenza di sviluppare interventi che siano il più possibile flessibili e mirati sulla base della conoscenza più approfondita del mercato del lavoro e delle tendenze del mercato del lavoro. La nuova programmazione rende necessaria una maggiore cooperazione e condivisione di obiettivi e progetti tra autonomie locali, autonomie scolastiche, parti sociali e altre componenti interessate allo sviluppo ed al miglioramento del sistema di istruzione, formazione e lavoro. A questo fine è necessario potenziare e strutturare più saldamente il rapporto tra i soggetti interessati. La più efficace integrazione tra formazione professionale e servizi per l impiego, con la loro azione di politiche attive per il lavoro, viene ricercata e realizzata attraverso l azione concertata con le parti sociali e viene supportata dalle informazioni provenienti dall Osservatorio del Lavoro e delle Competenze e dai Centri per l Impiego. Attraverso azioni di sistema vengono svolti studi, ricerche ed interventi sperimentali finalizzati ad una miglior conoscenza dei processi di sviluppo del sistema socio-economico e produttivo locale, in modo da migliorare l efficacia della programmazione provinciale. Azioni specifiche rivolte all empowerment femminile devono inserirsi in modo mirato nelle politiche di inclusione formativa e professionale. Anche il Circondario si è dotato di un proprio Osservatorio sul mercato del lavoro, che rappresenta uno strumento di rilevazione ed elaborazione dei dati a disposizione dei decisori locali per migliorare la capacità di governance del territorio, analizzando l andamento del mercato del lavoro locale, le dinamiche congiunturali e settoriali, assicurando così al territorio un monitoraggio costante delle dinamiche economiche e sociali. La fonte dati è rappresentata dalla banca dati delle comunicazioni obbligatorie dei datori di lavoro privati e pubblici dei Centri per l impiego. Nel portale è inoltre presente una sezione dedicata ( nella quale il Centro per l impiego di Empoli, a partire dal 2009, pubblicherà statistiche trimestrali e annuali relative ai dati degli iscritti ai Cpi, alle comunicazioni di avviamento per tipologia contrattuale e delle comunicazioni di cessazione dal tempo indeterminato: la pubblicazione periodica dei dati statistici sul mercato del lavoro rappresenta un considerevole sforzo per i servizi per l impiego e non ha riscontri presso altre Province della Regione Toscana. Nuovi servizi per il mercato del lavoro Le competenze della Provincia nel campo delle politiche attive del lavoro si sono esplicate attraverso la rete dei 20 Centri per l impiego che rappresentano nel territorio provinciale qualificati centri di servizi per l occupabilità, rivolti a cittadini e imprese per migliorare quantitativamente e qualitativamente l incontro tra la domanda e l offerta di lavoro. Serve un nuovo impulso ai Centri per l impiego per aiutare i cittadini a inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro; per favorire l incontro tra domanda e offerta di lavoro compreso un servizio di studio dei fabbisogni aziendali; per introdurre politiche mirate all inserimento delle donne e dei giovani nel mercato del lavoro. Soprattutto per le fasce più deboli di donne e giovani è necessario mettere a disposizione un servizio di orientamento e accompagnamento alle scelte di assoluta qualità. Per quanto riguarda i servizi alle persone al fine di aumentare il tasso di occupazione contrastando gli squilibri tra domanda e offerta di lavoro si ricorda: Sportello Novolab. Sportello per il lavoro istituito presso il Polo universitario delle scienze sociali di Novoli. Si pone come punto di informazione, formazione e orientamento fra mondo del lavoro, società della conoscenza e territorio. Intercettando principalmente un utenza di laureati lo sportello Novolab Pagina 26 di 431

28 può portare un importante arricchimento nei servizi per il lavoro rivolti a giovani laureati e conseguentemente arricchire tutto il sistema. Carta Ila (Individual Learning Account) strumento che è già in via di sperimentazione per favorire e promuovere la formazione degli individui lungo tutto l arco della vita. Si tratta di una carta di credito prepagata che permette di ricevere un contributo a copertura dei costi sostenuti per l attività formativa. Accanto a questi si devono prevedere innovativi servizi alle imprese mediante la valorizzazione delle risorse umane. Occorre sviluppare l imprenditorialità e sostenere lo sviluppo locale mediante interventi finalizzati a creare nuova occupazione avvalendosi della formazione e incentivando il lavoro non dipendente. 1.8 SVILUPPO DELLE ATTIVITA' ECONOMICHE Di fronte a uno scenario di grandi difficoltà ed incertezza, sentiamo il bisogno di dare risposte certe e concrete agli operatori dei vari settori produttivi e ai cittadini. Intendiamo promuovere il nostro sistema imprenditoriale nel mondo, ma anche attrarre risorse e investimenti sul territorio. Si tratta, perciò, di individuare alcuni obiettivi strategici e di promuovere l innovazione e lo sviluppo del sistema economico provinciale sulla base di accordi e programmi con i Comuni e con tutti gli attori presenti sul territorio provinciale. Nel complesso, ci troviamo in una situazione di carenza di risposte da parte del livello nazionale e dobbiamo quindi fare ogni sforzo, a livello locale, per incrementare l innovazione in tutti i settori della nostra economia, perché è proprio l innovazione il fattore imprescindibile per la sopravvivenza e per il rilancio competitivo del nostro sistema produttivo. Semplificazione, accesso al credito e alle nuove tecnologie Innovazione significa anche continuare, come si sta già facendo, a sperimentare, attivare ed implementare servizi integrati e in rete utili alle imprese e alla collettività: la Provincia deve diventare sempre più un istituzione vicina alle aziende, favorendo gli strumenti che permettano una maggiore accessibilità, la semplificazione e sburocratizzazione delle procedure, la garanzia di tempi brevi e certi nel rilascio di autorizzazioni o concessioni, tempi e modi che molte volte oggi in Italia e anche sui nostri territori sono un impedimento allo sviluppo. In questa logica, si verificherà la possibilità di realizzare uno Sportello Unico Provinciale per tutta una serie di pratiche autorizzatorie di competenza della Provincia in varie materie a partire da quelle ambientali. Si intende inoltre sostenere i Comuni nel potenziare e sviluppare ulteriormente l esperienza positiva dei SUAP, partendo dal monitoraggio dell effettiva efficienza del servizio allo scopo di migliorarlo ulteriormente. Si potrà realizzare una maggiore integrazione territoriale e funzionale degli Sportelli Unici nell ottica della sussidiarietà orizzontale tra Comuni, Camera di Commercio, altri enti pubblici, ordini, collegi dei professionisti e associazioni di categoria. Si potranno inoltre attuare utili sinergie con i Centri per l Impiego della Provincia presenti nelle varie aree del territorio provinciale. Per innovare occorre rimuovere anche altri ostacoli. La diffusa difficoltà nella concessione del credito nei confronti di chi vuole scommettere sul proprio futuro, attraverso progetti di natura culturale o imprenditoriale, è alla base dell immobilità sociale che caratterizza il nostro Paese. Di questo problema ne soffrono oggi in special modo le giovani generazioni, ma anche in generale moltissime piccole e medie imprese. Dobbiamo farci portatori di questa necessità, rigenerando un patto che coinvolga le istituzioni regionali e locali, i soggetti erogatori del credito, il mondo cooperativo e tutte le parti economiche e sociali, affinché la qualità e le progettualità di coloro i quali hanno ancora tutta una vita dinanzi, ma più in generale di tutti coloro che cercano di portare avanti un attività imprenditoriale, possano emergere e contribuire al miglioramento del capitale umano nel nostro territorio e quindi allo sviluppo locale. In questa ottica, si potrà valorizzare ulteriormente la collaborazione con l IRPET, con l Osservatorio regionale sul credito e verificare il contributo della Provincia nell attuazione del Protocollo d intenti tra Regione, Province, Unioncamere e Camere di Commercio toscane relativo all accesso al credito per le piccole e medie imprese nell ottica di Basilea 2. Pagina 27 di 431

29 Dell innovazione per il sostegno dello sviluppo socioeconomico fanno parte anche gli interventi per la riduzione del digital divide, con un ruolo importante delle reti telematiche territoriali. Occorre per questo valorizzare il progetto di infrastrutturazione del territorio provinciale realizzato dalla Provincia mediante la tecnologia della banda larga wireless in collaborazione con le Comunità Montane del Mugello e della Montagna Fiorentina e con la Regione Toscana, sviluppandovi tutti i servizi che possono migliorare la qualità della vita dei cittadini e la competitività delle imprese, con particolare riguardo ai territori più marginali o con maggiori problemi di accessibilità e mobilità. Un ruolo importante in questo senso potrà essere giocato anche dalle tecnologie dell infomobilità che dovranno essere sviluppate e applicate massicciamente nei prossimi anni in collaborazione con i Comuni del territorio, a partire dal Comune di Firenze, e con importanti centri di ricerca nazionali e internazionali. Sul territorio dell Empolese-Valdelsa, il Circondario ha diretto e pressoché concluso il progetto Banda Larga nelle aree industriali e artigianali cofinanziato da Publiservizi s.p.a. La connessione veloce tra i Comuni e le aree industriali consentirà benefici fondamentali in termini di marketing territoriale e di velocità di creazione d impresa. Inoltre, le aree rurali del Circondario Empolese Valdelsa saranno interessate dal progetto Banda Larga che l A.T.S. CONNOI, con capofila Publicom s.p.a., si è recentemente aggiudicato. Le politiche attuate hanno annullato il numero dei Comuni in situazione di divario digitale e ridotto soltanto al 3% la percentuale di cittadini in difficoltà. Poli dell innovazione Sulla base dell obiettivo strategico di favorire un forte investimento sull innovazione, capace di fare incrementare la competitività, diventa di grande rilevanza la scommessa sullo sviluppo di tutti gli strumenti, materiali e immateriali, che possono andare in questa direzione. Per questo la Provincia potrà investire ulteriormente nel sostegno alla nascita di veri e propri poli dell innovazione, luoghi dove sia la ricerca di base e quella applicata universitaria e più in generale dei centri di ricerca si incontrano con le esigenze di innovazione del mondo produttivo. Luoghi e momenti dove le collaborazioni tra mondo pubblico e mondo privato della ricerca e del trasferimento tecnologico si moltiplicano, incrociando i bisogni di crescita degli imprenditori e dei lavoratori. Va in questa direzione ed è quindi da sostenere e implementare il Sistema fiorentino degli Incubatori di impresa (Sesto Fiorentino, Firenze-Brozzi, Mugello-Pianvallico, ecc..) (ALLARGANDO L ESPERIENZA AL CIRCONDARIO EMPOLESE), in collaborazione con la Regione Toscana, i Comuni, le Comunità Montane, l Università degli Studi di Firenze e con tutte le altre istituzioni locali interessate. L obiettivo è quello di favorire le condizioni per la nascita di nuove imprese in grado di incrementare il livello della tecnologia nel sistema industriale fiorentino e di consentire la localizzazione delle nuove imprese nell ambito dei nostri sistemi economici locali. Una particolare attenzione va dedicata al Polo scientifico e tecnologico di Sesto Fiorentino. La presenza dell insediamento universitario, del nuovo incubatore d impresa e la partecipazione di una pluralità di enti locali, ne fanno un occasione di reindustrializzazione imperdibile, soprattutto nell ottica dell economia d eccellenza che ha sempre caratterizzato quest area e che va perseguita attraverso una strategia coordinata di natura urbanistica, finanziaria, infrastrutturale e di marketing territoriale per l attrazione di nuovi investimenti privati. L approdo può essere quello della creazione di un vero e proprio distretto tecnologico. In questa stessa direzione sta operando anche il Circondario Empolese Valdelsa, specialmente dopo che il Polo Universitario di Empoli, presente con diversi corsi di Laurea, sta registrando un vero e proprio processo di reale radicamento. La Fondazione per la Ricerca e l Innovazione, che vede come soci fondatori, oltre all'università di Firenze che l'ha promossa, le Province e le Camere di Commercio di Firenze, Prato e Pistoia, può rappresentare uno strumento propulsivo fondamentale per il trasferimento tecnologico dal mondo della ricerca al sistema produttivo nell area vasta metropolitana. Tra i primi scopi della Fondazione vi è infatti quello di mettere in rete le esperienze più vitali della nostra area creando un sistema che rappresenti nel migliore dei modi il know how, la qualità della ricerca e della vita del nostro territorio. La Provincia di Firenze, potrà sostenere le attività e i progetti della Fondazione, con particolare riguardo ai progetti di ricerca che dimostrino un Pagina 28 di 431

30 impatto positivo per lo sviluppo economico locale, al fine di incrementare e valorizzare i rapporti tra ricerca e territorio, quindi di favorire lo sviluppo locale. Marketing territoriale e promozione del territorio Per innovare, per sviluppare la competitività dei nostri sistemi economici locali, è necessario attrarre continuamente nuovi investimenti anche dall estero. Il marketing territoriale è uno degli obiettivi strategici per eccellenza, per il quale la Provincia può assumere una funzione di regia e coordinamento delle iniziative volte all attrazione di investimenti sul territorio. L Amministrazione provinciale, in collaborazione con la Regione Toscana (Toscana Promozione), la Camera di Commercio, il Comune di Firenze e gli altri Comuni, contribuirà a mettere in rete e a valorizzare tutte le varie singole iniziative attivate per rilanciare l immagine di Firenze nel mondo come capitale del fare e del saper fare, proporre con forza sul mercato internazionale l immagine di un sistema produttivo caratterizzato da un alto contenuto tecnologico, lavorare su specifiche filiere produttive, oltre che porre in evidenza la provata capacità della società locale nel tutelare e sviluppare know how tradizionali. La Provincia potrà inoltre sviluppare proprie iniziative dirette alla ricerca in Italia e nel mondo di istituzioni pubbliche e private e di soggetti imprenditoriali che possano realizzare investimenti di natura produttiva o comunque di valorizzazione del nostro territorio, evitando quelli di natura meramente immobiliare. La Provincia potrà inoltre sostenere, ma in modo selettivo, le iniziative di promozione territoriale proposte da altri Enti, nell ambito di un comune piano e percorso volto a promuovere le diverse aree del territorio provinciale per attrarre nuovi investimenti ma anche per esportare i prodotti e i progetti imprenditoriali locali, anche monitorando e partecipando ai bandi regionali di cofinanziamento alle iniziative di marketing. Sviluppo economico intersettoriale Partendo dall assunto che lo sviluppo economico è trasversale e funzionale a moltissime della politiche pubbliche che può mettere in opera la Provincia, si dovranno definire e realizzare utilmente alcuni progetti integrati di sviluppo economico intersettoriali, che ad esempio sviluppino delle sinergie anzitutto tra gli interventi per la formazione professionale, quelli per il lavoro e quelli per la semplificazione, per la ricerca e l innovazione, ma poi anche con settori apparentemente più distanti come l ambiente, la mobilità, le infrastrutture, la difesa del suolo, l agricoltura, ecc. Accanto a questa impostazione fortemente intersettoriale, si potrà attuare il sostegno, in modo selettivo, ad alcune iniziative settoriali, come quelle che potranno essere sviluppate in relazione al Protocollo d intesa tra Regione Toscana, Comuni e Province per l attuazione della terza fase della gestione integrata dell innovazione nel settore toscano del legno, mobile e arredamento o al Protocollo di intesa per il progetto Filiera della camperistica. La Provincia può e deve giocare anche un altro ruolo, altrettanto strategico per lo sviluppo complessivo del territorio. Riteniamo, infatti, che il rilancio dell economia sia soprattutto il rilancio di un intero sistema che passa attraverso la qualità e l innovazione e attraversa i settori più strettamente produttivi ma anche la cultura e il turismo, in un territorio - come quello fiorentino - in cui questi aspetti sono stati sempre indissolubilmente legati. Per questo la Provincia vuole tentare di continuare ad investire nel campo di alcune partecipazioni altamente qualificate, ed in particolare sostenere e collaborare attivamente alla Fondazione Palazzo Strozzi, così come entrare e contribuire a sviluppare le attività della Fondazione Città del Restauro. È in questi strumenti, che valorizzano il patrimonio culturale e lo rendono produttivo, che vediamo, infatti, dei possibili volani di sviluppo legati alle peculiarità del nostro territorio, e quindi particolarmente adatti a favorirne una dimensione internazionale e realmente competitiva sul mercato mondiale. 1.9 IL TURISMO E LA SUA QUALITA' COMPETITIVA Si deve promuovere e attuare un idea del turismo intesa come risorsa economica, sociale e culturale, nella convinzione che nessuna delle tre caratteristiche prescinda dall altra. La qualità dell accoglienza, la Pagina 29 di 431

31 capacità di attivare grandi eventi culturali sono capisaldi dell azione in questo settore. Promuovere e produrre cultura sul nostro territorio vuol dire, infatti, anche valorizzare il paesaggio e le tradizioni, il patrimonio delle città come dei piccoli centri, le competenze professionali e persino i centri di ricerca e l Università. Si punterà a migliorare l offerta turistica e la sua comunicazione, sviluppando forme di turismo capaci di portare benefici a tutte le parti interessate (turisti, imprese, cittadini). L ottica è, quindi, quella di un approccio integrale del turismo, in un rapporto dinamico tra le sue principali componenti. Dovranno essere identificate specifiche azioni di comunicazione rivolte al turismo d arte e cultura, al turismo d affari, al turismo congressuale, al turismo per i bambini e le famiglie, al turismo di studio e scolastico, al turismo del gusto -enogastronomia, produzioni tipiche, artigianato -, al turismo naturalistico e del benessere, ed infine all accoglienza per turisti con bisogni speciali. Si intende, inoltre, proseguire nell integrazione di tutti gli elementi dell offerta turistica provinciale, puntando a costruire un vero e proprio sistema. Ci si riferisce qui, in particolare, allo sviluppo del sistema turistico commerciale e alla diffusione delle produzioni tipiche agroalimentari e artigianali, per i quali è necessaria una effettiva sinergia fra i diversi settori impegnati nella promozione del turismo e del territorio. Questi sono anche i contenuti del progetto di Promozione Turistica per l area del Circondario Empolese Valdelsa, predisposto dal Circondario sulla base dell art. 3 del già richiamato Protocollo aggiuntivo, fra Provincia e Circondario. Detto Piano è stato approvato dalla Giunta del Circondario Empolese Valdelsa, discusso ed approfondito dalla propria Assemblea, presentato in occasione di una pubblica conferenza aperta ai più diversi soggetti interessati e dunque inviato alla Provincia perché sia inserito all interno del più generale Piano di livello provinciale. Sportello Turismo. Un altro punto fondamentale è l organizzazione e la qualificazione del sistema di informazione e accoglienza turistica, attraverso il sostegno ai Comuni per la predisposizione di una rete coerente di uffici e di altrettanto coerenti standard di servizi. Si possono impiegare i Centri per l impiego per attivare una rete di sportelli finalizzati a migliorare l accoglienza turistica, ambito che costituisce un settore strategico di sviluppo SVILUPPO DI UN WELFARE COMUNITARIO E SOLIDALE È sempre più necessario a livello locale guardare alla propria comunità ed al proprio territorio con gli occhi aperti sul mondo, con la consapevolezza che i grandi squilibri e le disuguaglianze che affliggono il nostro pianeta, non solo non sono più tollerabili, ma ci riguardano direttamente. Combattere gli squilibri, i conflitti e la povertà globale non è soltanto un obbligo morale, ma una necessità per costruire un mondo più stabile, pacifico, equo ma anche prospero e produttivo. Occorre essere consapevoli che la partecipazione agli Obiettivi del Millennio indicati dalla comunità internazionale, dalla lotta contro la povertà all affermazione dei diritti umani, costituisce per ciascuna comunità una responsabilità obbligata e imprescindibile. Ed occorre comunicare e trasmettere questa consapevolezza ai cittadini, far comprendere come più che mai nel mondo globalizzato il mancato sviluppo dei paesi poveri produce effetti anche sul nostro mondo generando crisi internazionali, guerre e sempre più massicci flussi migratori. La politica l impegno per lo sviluppo deve essere una competenza condivisa che coinvolge tutti i livelli di governo, dall Europa fino alle nostre istituzioni locali. Per questo motivo riteniamo fondamentale che gli enti locali della nostra area metropolitana promuovano interventi di solidarietà e cooperazione internazionale e si impegnino attivamente nella prevenzione dei conflitti e nella costruzione di percorsi di pace, valorizzando la diplomazia delle città per la promozione della legalità, della giustizia internazionale e della democrazia. Pagina 30 di 431

32 2. MODALITA DI RENDICONTAZIONE 2.1 Monitoraggio dell attività di Programmazione Il Documento Unico di Programmazione costituisce, nel rispetto del principio del coordinamento e coerenza dei documenti di bilancio, il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione. Individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli obiettivi generali di finanza pubblica, le principali scelte che caratterizzano il programma dell amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo e che possono avere un impatto di medio e lungo periodo, le politiche di mandato che l ente vuole sviluppare nel raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e nel governo delle proprie funzioni fondamentali e gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato. Nel primo anno del mandato amministrativo, individuati gli indirizzi strategici, sono definiti, per ogni missione di bilancio, gli obiettivi strategici da perseguire entro la fine del mandato e per ogni Programma di bilancio gli obiettivi operativi corrispondenti da realizzare nei tre anni del bilancio pluriennale. Come richiesto dai nuovi principi contabili relativi alla programmazione, ogni anno gli obiettivi strategici, contenuti nella SeS, e gli obiettivi operativi, contenuti nella SeO, sono oggetto di verifica attraverso uno stato di attuazione annuale, sotto la guida dell Ufficio Controllo Strategico e Controllo di Gestione sulla base delle indicazione degli Uffici competenti. Le risultanze dei questo stato di attuazione verranno pubblicate sul sito dell Ente al fine di dare informazione sistematica e trasparente ai cittadini dell operato dell amministrazione e delle collegate aree di responsabilità politica o amministrativa. Nel mese di luglio si procederà all approvazione del DUP per il triennio successivo ed in questa occasione sarà possibile con adeguata motivazione apportare modifiche agli obiettivi descritti che saranno opportunamente riformulati. Sono altresì verificati annualmente gli indirizzi generali e i contenuti della programmazione strategica con particolare riferimento alle condizioni interne dell ente, al reperimento e impiego delle risorse finanziarie e alla sostenibilità economico finanziaria, come sopra esplicitati. Pagina 31 di 431

33 3. CONDIZIONI ESTERNE 3.1. LA POPOLAZIONE La dinamica demografica di lungo periodo nel Paese e nel territorio provinciale Al 31 dicembre 2012 risiedevano in Italia persone, di cui più di 4 milioni e 300mila (7,4%) di cittadinanza straniera. Il calcolo della popolazione è stato riavviato a partire dal censimento ISTAT del 2011, sommando alla popolazione legale del 9 ottobre 2011 il movimento anagrafico dei Comuni dal periodo 9 ottobre - 31 dicembre 2011 e successivamente quello dell'anno Nel corso del 2012 la popolazione è cresciuta di unità (+0,5%). Il movimento naturale della popolazione ha fatto registrare un saldo negativo di circa 79 mila unità. In particolare, sono stati registrati più di 12 mila nati in meno rispetto all'anno precedente e circa 19 mila morti in più. Il movimento migratorio con l'estero nel 2012 ha fatto registrare un saldo positivo pari a circa 245 mila unità. Il movimento migratorio, sia interno sia dall'estero, è indirizzato prevalentemente verso le regioni del Nord e del Centro. Le famiglie anagrafiche sono 25 milioni e 873 mila; il numero medio di componenti per famiglia è pari a 2,3. La quota di stranieri sulla popolazione totale residente è pari al 7,4%, in crescita rispetto all inizio dell anno (6,8 stranieri ogni 100 residenti). L incidenza della popolazione straniera si conferma molto più elevata in tutto il Centro-Nord (9,7% nel Nord-ovest, 10,2% nel Nord-est e 9,1% nel Centro), rispetto alle regioni del Sud e delle Isole, dove la quota di stranieri residenti è, rispettivamente, appena del 3,2% e del 2,6%. La distribuzione della popolazione residente per ripartizione geografica assegna ai comuni delle regioni del Nord-ovest abitanti (il 26,6% del totale), a quelli del Nord-est abitanti (il 19,3%), al Centro (il 19,6%), al Sud (il 23,4%) e alle Isole abitanti (l 11,1%). Tali percentuali evidenziano una diminuzione di un decimo di punto percentuale al Sud (mezzogiorno e Isole) a favore di Nord-ovest e centro, rispetto al Nel corso del 2012 sono stati registrati nati (12 mila in meno rispetto all anno precedente) e decessi (19 mila in più rispetto al 2011). Pertanto il saldo naturale, dato dalla differenza tra nati e morti, è risultato negativo per unità, che rappresenta un picco negativo mai raggiunto prima, ancora più elevato di quello del 2003, quando la mortalità fece registrare valori particolarmente elevati nei mesi giugno-agosto a causa di una eccezionale ondata di calore. Analogamente, si è osservato un elevato numero di decessi nei primi mesi del 2012, in corrispondenza della forte ondata di gelo, che ha colpito tutto il Paese, in particolare il Centro e il Nord, dove infatti si è riscontrato il maggior incremento della mortalità. Il saldo naturale è negativo ovunque, con la sola eccezione delle province autonome di Trento e Bolzano e della Campania. Il numero dei nati è diminuito rispetto al 2011 ( , pari a -2,3%), seguendo un andamento già registrato a partire dal Il decremento, seppur contenuto, si registra in tutte le ripartizioni, in particolare nelle regioni del Sud e nel Centro (-2,5%), quindi nelle due Isole (-2,3%), ma anche il Nordest (-2,1%) e il Nord-ovest (-2,0%) presentano diminuzioni di poco inferiori. A livello nazionale si conferma la recente tendenza alla diminuzione delle nascite già osservata negli anni , che ha invertito la serie positiva dell aumento della natalità. L incremento registrato negli anni precedenti era dovuto principalmente all apporto alla natalità dato dalle donne straniere. Infatti, di pari passo con l aumento di stranieri che vivono in Italia, anche l incidenza delle nascite di bambini stranieri sul totale dei nati ha avuto un notevole incremento, passando dal 4,8% del 2000 al 14,9% del 2012; in valori assoluti da quasi 30 mila nati nel 2000 a quasi 80 mila nel Tuttavia, l incremento che le donne straniere danno alla natalità non compensa la diminuzione dovuta a quello delle donne italiane. Infatti, da un lato le donne italiane in età riproduttiva (15-49 anni) fanno registrare una diminuzione della propensione alla procreazione; dall altro si registra una progressiva riduzione delle potenziali madri, dovuto al prolungato calo delle nascite iniziato all incirca a metà anni 70, con effetti che si attendono ancora più rilevanti in futuro. Inoltre, nonostante l assenza di relazioni Pagina 32 di 431

34 dirette di causa-effetto, non si può escludere che la crisi economica abbia prodotto qualche effetto negativo anche sulla natalità, come peraltro potrebbe essere avvenuto per la concomitante diminuzione dei matrimoni, registrata proprio negli ultimi tre anni. Il tasso di natalità è pari al 9,0 per mille, supera la media nazionale nella ripartizione del Nord-est e varia da un minimo di 7,4 nati per mille abitanti in Liguria e nel Molise a un massimo di 10,7 per mille nella provincia autonoma di Bolzano. Inoltre, con abitanti l'italia anche con l ultimo aggiornamento dei dati si conferma il quarto paese dell'unione europea per popolazione (dopo Germania, Francia e Regno Unito) ed il 23º al mondo. Il Paese ha, inoltre, una densità demografica di 200,03 persone per chilometro quadrato, più alta della media europea. Nel periodo l Italia occupa la quinta posizione rispetto al tasso di variazione medio annuo della popolazione complessiva e si colloca, con lo 0,78 per cento, nettamente al di sopra della media Ue27 (0,42 per cento). Sopra l Italia troviamo quattro paesi che si discostano nettamente dagli altri: Lussemburgo (1,79 per cento), Irlanda (1,75 per cento), Cipro (1,65 per cento) e Spagna (1,50 per cento). Sul fronte opposto, presentano segno negativo quasi tutti i paesi di nuova adesione, anche in conseguenza di accentuate dinamiche migratorie verso i paesi Ue15. Popolazione residente nei paesi Ue Anni geo\time EU (28 countries) (p) (p) (bp) (bp) (p) EU (27 countries) (p) (p) (bp) (bp) (p) Euro area (17 countries) (p) (p) (bp) (bp) (p) Euro area (16 countries) (p) (p) (bp) (bp) (p) Belgium (b) Bulgaria Czech Republic Denmark Germany (bp) (p) Estonia Ireland Greece (p) (p) (b) Spain France (p) (p) (p) (p) Croatia Italy (p) (p) (p) (bp) (p) Cyprus Latvia Lithuania Luxembourg (b) Hungary (p) (p) (p) (b) Malta Netherlands Austria Poland (p) (p) (b) Portugal Romania Slovenia Slovakia Finland Sweden United Kingdom (p) (p) (p) (p) (p) Iceland Liechtenstein Norway Switzerland (b) Montenegro (b) Former Yugoslav Republic of Macedonia, the Pagina 33 di 431

35 Serbia (b) Turkey Albania : : : Bosnia and Herzegovina (p) (p) Kosovo (under United Nations Security Council Resolution 1244/99) (p) (b) :=not available p=provisional b=break in time series e=estimated Fonte Eurosta, ultimo aggiornamento dicembre 2013 Eurostat Per quanto riguarda la struttura della popolazione, secondo le ultime rilevazioni dell'istat i giovani fino a 14 anni di età sono in più rispetto all'anno passato e rappresentano il 14% del totale. Le persone con oltre 65 anni d'età risultano in aumento di unità e ormai rappresentano 1/5 della popolazione. Anche i cittadini stranieri sono in costante aumento e costituiscono, al 1 gennaio 2013, il 7,4% del totale. Sotto il profilo demografico l'italia si conferma uno dei paesi con il più basso tasso di natalità al mondo; nel 2012 il numero medio di nascite per donna è stimato a 1,42, in calo rispetto all'1, , che rappresentava il valore più alto dal La fecondità è dunque in una fase di assestamento. Si mantiene superiore a quella della metà degli anni '90, in cui si toccarono i minimi storici, ma ancora non ha raggiunto il livello considerato ottimale per una popolazione, ovvero il livello di sostituzione delle coppie, pari a circa 2,1 figli per donna. Caratteristiche strutturali ed evoluzione nel medio periodo in Provincia di Firenze La popolazione residente in provincia di Firenze al registrati nelle Anagrafi dei Comuni e rilevati da ISTAT è risultata composta da individui, con una crescita del 1,6% rispetto all anno precedente. La tabella in basso riporta il dettaglio della variazione della popolazione residente al 31 dicembre di ogni anno dal 2001 al Anno Data rilevamento Popolazione residente Variazione assoluta Variazione percentuale Numero Famiglie Media componenti per famiglia dicembre dicembre ,28% dicembre ,36% , dicembre ,78% , dicembre ,22% , dicembre ,30% , dicembre ,69% , dicembre ,78% , dicembre ,73% , dicembre ,63% , dicembre ,09% , dicembre ,56% ,17 Pagina 34 di 431

36 Dati Istat Elaborazione Comuni-italiani.it Le variazioni annuali della popolazione della provincia di Firenze espresse in percentuale a confronto con le variazioni della popolazione della regione Toscana e dell'italia sono le seguenti: Il grafico in basso visualizza il flusso migratorio della popolazione, con il numero dei trasferimenti di residenza da e verso la provincia di Firenze negli ultimi anni. I trasferimenti di residenza sono riportati come iscritti e cancellati dall'anagrafe dei comuni della provincia. Fra gli iscritti, sono evidenziati con colore diverso i trasferimenti di residenza da altri comuni, quelli dall'estero e quelli dovuti per altri motivi (ad esempio per rettifiche amministrative). Pagina 35 di 431

37 La tabella seguente riporta il dettaglio del comportamento migratorio dal 2002 al Anno 1 gen-31 dic DA altri comuni Iscritti DA per altri estero motivi PER altri comuni Cancellati PER per altri estero motivi Saldo Migratorio con l'estero Saldo Migratorio totale (³) Si nota una crescita continua con un incremento dell ultimo anno pari a unità per il saldo migratorio con l estero e di unità per il saldo migratorio totale. Il movimento naturale della popolazione nella provincia di Firenze, determinato dalla differenza fra le nascite ed i decessi e detto anche saldo naturale, è visualizzato dall'area compresa fra le due linee del grafico sottostante. Pagina 36 di 431

38 La tabella seguente riporta il dettaglio delle nascite e dei decessi dal 2002 al Anno Bilancio demografico Nascite Decessi gennaio-31 dicembre gennaio-31 dicembre gennaio-31 dicembre gennaio-31 dicembre gennaio-31 dicembre gennaio-31 dicembre gennaio-31 dicembre gennaio-31 dicembre gennaio-31 dicembre (³) 1 gennaio-31 dicembre gennaio-31 dicembre Saldo Naturale Il saldo naturale ha quindi conosciuto un decremento contenuto ma costante, con un decremento di anche nel Tornando alla popolazione complessiva residente della Provincia di Firenze al , possiamo dire che essa risulta pari a poco meno di un milione, pari al 26,7% dell intera popolazione della Toscana ( ). Il comune capoluogo conta abitanti pari al 37,1% mentre i restanti abitanti risiedono nei restanti 43 comuni della Provincia (Tabella 7). Pagina 37 di 431

39 Tabella 1 - Popolazione della provincia di Firenze popolazione % regione capoluogo numero comuni popolazione senza capoluogo dimensioni medie comuni diversi dal capoluogo Firenze Fonte: Istat, 2013 La struttura della popolazione evidenzia una sostanziale corrispondenza tra la provincia d Firenze e la Toscana, con qualche scarto che si concentra nella popolazione anziana (in provincia più bassa che in regione, ma più alta che in Italia) e una minore percentuale di giovanissimi rispetto al dato nazionale. Simili caratteristiche valgono per la popolazione straniera. Tabella 2 - Struttura della popolazione per età totale maschi femmine ,1% ,0% ,4% ,2% ,7% e oltre ,6% Totale ,0% Fonte: Elaborazione Unioncamere su dati Istat Tabella 2bis - Struttura della popolazione straniera per età Firenze Toscana Italia Firenze Toscana Italia ,9% 17,9% 18,9% ,8% 4,8% 4,9% ,7% 43,8% 44,4% ,9% 28,2% 27,5% ,2% 2,3% 1,9% 65 e oltre ,5% 2,9% 2,3% Totale ,0% 100,0% 100,0% % di incidenza della popolazione straniera sul totale 11,2 9,7 7,5 popolazione Fonte: Elaborazione Unioncamere su dati Istat L indice di vecchiaia (Rapporto tra popolazione di 65 anni e più e popolazione di età 0-14 anni, moltiplicato per 100.) è maggiore a Firenze sia rispetto all Italia che alla Toscana. (vedi grafico) Pagina 38 di 431

40 Grafico 1 - Variazione della popolazione per fascia di età in Italia e nella provincia di Firenze 9,00% 8,00% 7,00% 6,00% 5,00% 4,00% 3,00% 2,00% 1,00% 0,00% Fonte: Regione Toscana e Istat Italia Firenze In provincia di Firenze, negli ultimi anni, il tasso di crescita della popolazione è più alto di quello nazionale. Grafico 2 - Tasso di crescita della popolazione in Italia e nella provincia di Firenze 2,50% 2,00% 1,50% 1,00% 0,50% 0,00% Fonte: Elaborazione su dati Istat Italia Provincia di Firenze La classifica dei comuni della provincia di Firenze ordinata per popolazione residente sui dati aggiornati al 01/01/2013 (ISTAT) è la seguente: Comune Popolazione residenti Superficie km² Densità abitanti/km² 1. FIRENZE , Scandicci , Sesto Fiorentino , Empoli , Campi Bisenzio , Bagno a Ripoli , Altitudine m s.l.m. Pagina 39 di 431

41 7. Fucecchio , Pontassieve , Lastra a Signa , Signa , Borgo San Lorenzo , Castelfiorentino , San Casciano in V.d.P , Figline Valdarno , Calenzano , Reggello , Certaldo , Impruneta , Vinci , Fiesole , Greve in Chianti , Montelupo Fiorentino , Montespertoli , Barberino di Mugello , Cerreto Guidi , Rignano sull'arno , Vicchio , Scarperia , Tavarnelle Val di Pesa , Pelago , Capraia e Limite , Rufina , Incisa in Val d'arno , Dicomano , Vaglia , Gambassi Terme , Firenzuola , Barberino Val d'elsa , San Piero a Sieve , Montaione , Marradi , Londa , San Godenzo , Palazzuolo sul Senio , Pagina 40 di 431

42 Se però andiamo ad analizzare l andamento demografico dettagliato per Comune, se si fa il raffronto fra il censimento del 2001 e quello del 2011 si nota che ci sono Comuni che sono cresciuti di più, altri che sono diminuiti e altri che sono cresciuti molto poco. Tabella 4 - Comuni con maggiore crescita demografica al censimento 2011 (confronto 2001) (> 10%) Comune Censimento Var * % Capraia e Limite ,40% Montelupo Fiorentino ,70% Montespertoli ,50% Campi Bisenzio ,10% Incisa in Val d'arno ,20% Rignano sull'arno ,60% Dicomano ,60% Scarperia ,20% Reggello ,80% Vicchio ,70% Signa ,50% Borgo San Lorenzo ,10% San Piero a Sieve ,10% Barberino Val d'elsa ,70% Calenzano ,00% Tabella 5 Comuni con minore crescita demografica al censimento 2011 (confronto 2001) (<10%) Comune Censimento Var Comune Censimento Var * % * % Marradi ,00% Sesto Fiorentino ,10% Palazzuolo sul Senio ,10% Gambassi Terme ,30% Firenze ,50% Vaglia ,50% Fiesole ,30% San Godenzo ,70% Scandicci ,20% Empoli ,80% Pontassieve ,10% Lastra a Signa ,00% Impruneta ,40% Tavarnelle Val di Pesa ,60% Firenzuola ,70% Fucecchio ,90% Bagno a Ripoli ,80% Greve in Chianti ,60% Certaldo ,80% Cerreto Guidi ,60% San Casciano in V.d.P ,90% Montaione ,70% Vinci ,50% Castelfiorentino ,90% Figline Valdarno ,20% Pelago ,80% Fonte : Elaborazione su dati Istat 2011 Se poi consideriamo il dato sulla popolazione straniera residente allora si comprende che la popolazione italiana è in realtà in diminuzione. Pagina 41 di 431

43 Tab. 6 - Andamento della popolazione straniera residente dal 2007 al diff. nei 5 anni Bagno a Ripoli ,7% Barberino di Mugello ,4% Barberino val d'elsa ,7% Borgo san Lorenzo ,2% Calenzano ,6% Campi Bisenzio ,3% Capraia e Limite ,1% Castelfiorentino ,0% Cerreto Guidi ,0% Certaldo ,4% Dicomano ,8% Empoli ,9% Fiesole ,5% Figline valdarno ,3% Firenze ,2% Firenzuola ,4% Fucecchio ,1% Gambassi terme ,6% Greve in Chianti ,3% Impruneta ,6% Incisa in val d'arno ,4% Lastra a Signa ,8% Londa ,3% Marradi ,9% Montaione ,0% Montelupo Fiorentino ,0% Montespertoli ,1% Palazzuolo sul Senio ,0% Pelago ,0% Pontassieve ,0% Reggello ,3% Rignano sull'arno ,8% Rufina ,4% San Casciano in val di Pesa ,5% San Godenzo ,3% San Piero a Sieve ,4% Scandicci ,9% Scarperia ,7% Sesto Fiorentino ,6% Signa ,0% Tavarnelle val di Pesa ,7% Vaglia ,4% Vicchio ,0% Vinci ,1% Totale ,8% Variazione annuale 12,11% 10,93% 10,57% 7,51% Variazione nel quinquennio 48% Fonte: Elaborazione su dati Istat, 2011 Complessivamente nei cinque anni dal 2007 al 2011 la popolazione straniera è cresciuta mediamente del 48%. Nel capoluogo, Firenze, l incremento è stato del 43,2%, quindi al di sotto della media, mentre in molte località la popolazione straniera è praticamente raddoppiata. Sono per lo più i grandi centri, dove maggiori sono le opportunità, ad offrire accoglienza agli stranieri. Meno intensa la variazione nel Mugello o in alcune zone con collegamenti meno importanti verso i centri maggiori. Pagina 42 di 431

44 Dai dati sulle stime di crescita della popolazione della Regione Toscana elaborati da ISTAT si può desumere che la popolazione residente nella provincia fiorentina crescerà con calori intorno all 1% annuo. Tabella 7 - Previsioni della popolazione : Residenti al 1 gennaio per età Regione: Toscana - Scenario: Centrale residenti residenti 0,64% 0,58% 0,53% 0,49% Pagina 43 di 431

45 3.2. TERRITORIO Strumenti programmazione socio-economica: Piano Provinciale per lo Sviluppo Economico L incalzare della crisi economica rende però necessario, pur all interno del quadro programmatico previsto dal PPS, l adozione di uno strumento di indirizzo che possa meglio precisare e definire alcuni obiettivi rivolti in modo specifico alle politiche di uscita dalla crisi economica. La dimensione globale della crisi non consente alle politiche locali di incidere in modo significativo sulle variabili economiche e finanziarie che l hanno determinata. Purtuttavia è pur vero che la crisi stessa si innesta, nel caso della Toscana in generale e della Provincia di Firenze in particolare, su una dinamica congiunturale che già prima aveva messo in evidenza le difficoltà del modello toscano a tenere il passo dei trend di crescita non solo dei paesi asiatici più dinamici ma anche di regioni e territori del nostro paese che hanno dimostrato maggiore dinamicità. Occorre allora riflettere non solo sugli strumenti e sulle misure da adottare per mitigare e rendere più sopportabili gli effetti della crisi in termini di occupazione, posti di lavoro da conservare, sostegno al reddito per le fasce più deboli ma anche sulle politiche che possono essere messe in atto per avviare la struttura produttiva ed economica del nostro territorio verso una modalità di ripresa capace di superare il gap nei confronti di altri territori. L analisi dei fattori strutturali di difficoltà del nostro sistema economico è contenuta ormai in numerosi studi e pubblicazioni e rimandiamo per essa al Rapporto annuale sulla situazione economica provinciale e agli studi correlati. Dovendo sintetizzare al massimo in un solo concetto l indirizzo programmatico del PPSE possiamo parlare di una complessiva perdita di competitività del nostro sistema economico e quindi della necessità di lavorare per migliorare l attrattività dello stesso. Per attrattività del territorio intendiamo non tanto la sua capacità di attrarre flussi turistici, per quanto anche da questo punto di vista sia auspicabili un miglioramento dell offerta turistica e della sua promozione, quanto la sua attitudine a convogliare nuovi investimenti, risorse umane e finanziarie, nuove professionalità e nuovi talenti, introdurre processi innovativi all interno del tessuto economico, capaci di alimentare una spirale favorevole di crescita in grado di agganciare i sintomi di ripresa che in qualche modo e in qualche luogo si stanno manifestando. Si tratta di un processo complesso che non può essere compresso all interno di una singola Direzione organizzativa ma che deve investire tutti i settori provinciali che sono coinvolti e l intero sistema istituzionale di cui la Provincia è il punto di riferimento, dagli enti locali che fanno parte del suo territorio alle parti sociali agli altri enti e istituzioni che possono concorrere, in vario modo, più o meno direttamente, al raggiungimento di questo obiettivo. Di qui la necessità dell elaborazione di un vero e proprio Piano, non di un semplice progetto, che sia in grado di coordinare l azione di diversi Assessorati e Direzioni Provinciali, che coordini e integri e non sostituisca gli altri obiettivi indicati nel PPS, che ne costituisca un punto di vista volto a massimizzare l impatto che le diverse politiche settoriali possono avere in questo contesto. La competitività di un territorio dipende da un insieme di fattori infatti che sempre più frequentemente, e soprattutto per territori economicamente avanzati come quelli della nostra provincia, non riguardano immediatamente i fattori della produzione, come il costo del lavoro, o delle materie prime o delle aree edificabili. Lo sviluppo di un economia della conoscenza, ormai divenuto quasi senso comune, richiede invece la presenza di altri fattori, da una situazione ambientale di pregio sia per aspetti naturalistici e per presenza di beni culturali e artistici, ad una facile accessibilità esterna ed un sistema di mobilità, di uomini e merci, rapido ed efficiente, alla presenza di centri di ricerca, di laboratori, di centri di eccellenza nel campo dell educazione, dell istruzione e della formazione professionale. Siamo del tutto all interno del dibattito che ormai da alcuni anni si è sviluppato intorno al tema della città creative, un espressione in realtà riduttiva ma esprime il rapporto fra sviluppo economico di un territorio e presenza di un insieme di opportunità culturali, di ricerca, di sperimentazione, di innovazione. La costruzione di un vero e proprio distretto tecnologico dei beni culturali è un obiettivo Pagina 44 di 431

46 sul quale puntare e sul quale far convergere, in questa ottica, le risorse e le politiche della Provincia come degli altri enti locali del territorio. Ecco quindi la redazione di un Piano che individui da un lato un insieme di tematiche e di problematiche che devono essere affrontate da questo specifico punto di vista, da quello della pianificazione territoriale a quello della mobilità, da quelle della salvaguardia ambientale a quello dell innovazione tecnologica e dall altro si confronti con le politiche e le programmazioni settoriali, senza negarle o volerle sostituire, ma integrandole e arricchendole di un punto di vista diverso. Le priorità sono individuate: dalla mobilità che viene assunta come problema generale di sviluppo, condizione essenziale per mantenere e favorire la competitività del territorio, all innovazione, in tutti i settori, intesa nella sua accezione più ampia, come strada obbligata per uscire dalla crisi. Strumenti di pianificazione territoriale: Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale La pianificazione territoriale provinciale, a partire dalla legge 142/90, assume un ruolo assai importante, oltre che in campo urbanistico, anche per le funzioni di difesa del suolo, di tutela e valorizzazione dell ambiente e del territorio, di prevenzione delle calamità, di valorizzazione dei beni culturali, di viabilità e trasporti. Attraverso il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), attualmente previsto dall art. 20 del D. Lgs. 267/2000, la Provincia determina, in attuazione della legislazione e dei programmi regionali, indirizzi generali di assetto del territorio che riguardano: - le diverse destinazioni del territorio in relazione alla prevalente vocazione delle sue parti; - la localizzazione di massima delle maggiori infrastrutture e delle principali linee di comunicazione; - le linee di intervento per la sistemazione idraulica, idrogeologica ed idraulico-forestale ed in genere per il consolidamento del suolo e la regimazione delle acque; - le aree nelle quali sia più opportuno istituire parchi o riserve naturali. Il ruolo che la pianificazione provinciale può svolgere è, dunque, un ruolo strategico anche alla luce del D. Lgs. 112/98, Art. 57, nel quale si stabilisce che la Regione, con apposita legge regionale, prevede che il PTCP assuma il valore e gli effetti dei piani di tutela nei settori della protezione della natura, della tutela dell ambiente, delle acque e della difesa del suolo e della tutela delle bellezze naturali, sempre che ciò avvenga sotto forma di intese tra la Provincia e le amministrazioni anche statali competenti. La stessa Legge R.T. n. 1/2005 oltre a consolidare il ruolo della Provincia nella pianificazione territoriale, all Art. 51, stabilisce che il PTCP delinea la strategia dello sviluppo territoriale della Provincia mediante l'individuazione : a) degli obiettivi e degli indirizzi dello sviluppo territoriale sulla base del piano di indirizzo territoriale (PIT); b) della specificazione dei criteri della valutazione integrata; c) degli immobili di notevole interesse pubblico di interesse sovracomunale; d) degli indirizzi sull'articolazione e sulle linee di evoluzione dei sistemi territoriali, promuovendo la formazione coordinata degli strumenti della pianificazione territoriale; e) degli indirizzi, i criteri ed i parametri per l'applicazione coordinata delle norme relative al territorio rurale; f) dei criteri e degli indirizzi per le trasformazioni dei boschi ai sensi dell'articolo 41 della L.R. n. 39/2000. Tutto ciò nel rispetto dello Statuto del Territorio, così come definito dall'art. 5 della Legge R.T. n. 1/2005, che assume e ricomprende, all interno del PTCP, le invarianti strutturali quali elementi cardine dell identità dei luoghi, consentendo in tal modo l individuazione dei percorsi di democrazia partecipata delle regole di insediamento e di trasformazione nel territorio interessato la cui tutela garantisce, nei processi evolutivi sanciti e promossi dallo strumento medesimo, lo sviluppo sostenibile. Nel definire le invarianti strutturali, il PTCP individua sostanzialmente i principi cui condizionare l utilizzazione delle risorse essenziali, nonché la disciplina inerente i conseguenti livelli indefettibili di prestazione e di qualità" che occorre comunque preservare nella loro dotazione e nella loro fruibilità. E' dunque la rappresentazione di un patrimonio comune - il territorio con le sue risorse e quindi lo Pagina 45 di 431

47 scenario di riferimento che consente di prefigurare le scelte e i programmi per dare alla Provincia di Firenze quel dinamismo attrattivo e competitivo, attento all equità sociale e al valore dei beni ambientali e paesaggistici, di cui necessita una società che non si condanni al proprio progressivo avvizzimento. Il PTCP individua infatti, attraverso la definizione delle invarianti strutturali, alcune aree da tutelare e valorizzare proponendone in alcuni casi, la destinazione a parco o riserva di livello sovracomunale. Tra queste, le principali sono rappresentate dai seguenti ambiti: Monte Morello e Colli Alti Fiorentini, Padule di Fucecchio, Vallombrosa e Pratomagno, Monte Giovi, Monte Albano, Monti del Chianti, Giogo di Scarperia e Colla di Casaglia. Il monitoraggio circa l'efficacia del PTCP viene costantemente misurato attraverso gli strumenti del Sistema Informativo Territoriale, riferimento conoscitivo fondamentale non solo per la definizione degli atti di governo del territorio, ma anche e soprattutto per la verifica di attuazione del PTCP che si effettua tramite la registrazione degli effetti indotti dall applicazione delle normative e delle azioni di trasformazione del territorio. In generale le varie amministrazioni comunali, in occasione della redazione dei Piani Strutturali, si sono dotate di strutture idonee a questo scopo, riconoscendo quindi nell organizzazione della conoscenza attraverso il mezzo informatico uno strumento indispensabile di supporto per il governo dell informazione e per la definizione delle scelte. L Amministrazione Provinciale attraverso la predisposizione di opportune banche dati ha completato la registrazione degli atti di pianificazione comunale approvati successivamente al 1998, e avviato nel contempo un monitoraggio attento delle scelte di piano e degli interventi conseguenti, che consente il confronto e la verifica degli esiti attesi rispetto ad un sistema di conoscenze, che non è definito in modo statico una volta per tutte, ma che può essere incrementato e aggiornato con l evolversi del Piano. Questo primo aggiornamento del Piano si è concluso nel 2013 con l approvazione della Variante di adeguamento del PTCP. Le Norme di Attuazione rappresentano, in primo luogo, uno strumento fondamentale per l attuazione del piano, in quanto regolano le scelte rappresentate in sintesi negli elaborati cartografici denominati Statuto del Territorio e contengono le regole procedurali per rendere operative le scelte strategiche dettate dal PTCP. La struttura normativa del piano è comunque da interpretare in stretta relazione al complesso delle competenze e dei poteri dell amministrazione attiva attribuiti alla Provincia. La valenza del PTCP come atto di programmazione generale a cui compete l individuazione degli indirizzi strategici di assetto del territorio, in coerenza con il Piano Provinciale di Sviluppo (PPS), con particolare riferimento al quadro delle infrastrutture, degli aspetti di salvaguardia paesistico ambientale, all assetto idrico, idrogeologico ed idraulico forestale, giustifica, infatti, una normativa di piano caratterizzata da diverse tipologie di previsione, caratterizzate da diversi livelli di cogenza, che si riconoscono sostanzialmente in prescrizioni, direttive e criteri. Costituiscono inoltre strumenti diretti all attuazione del PTCP e della programmazione territoriale o settoriale di livello provinciale e comunale: Gli strumenti urbanistici comunali: i primi soggetti attuatori sono, infatti, i Comuni che proprio attraverso la redazione dei Piani strutturali hanno avviato un solido rapporto di cooperazione tra gli Enti, condividendo l obiettivo di una pianificazione strategica pienamente integrata nel territorio che muove essenzialmente dal riconoscimento delle risorse disponibili da assumere come valori condivisi e non contrattabili. La generale attenzione e sensibilità riscontrata nella maggior parte degli strumenti urbanistici approvati successivamente al 1998, mette proprio in evidenza una maggiore conoscenza dei luoghi, in alcuni casi così dettagliata e capillare da costituire un bagaglio informativo tale da generare, già al suo interno, delle progettualità radicate nella struttura profonda del territorio, proprio perché risultanti da indagini specifiche. Indagini che molto spesso sono state affrontate secondo quelle tematiche evidenziate nel documento dello Statuto del Territorio, sotto forma di criteri e direttive, specificatamente individuate per la protezione idrogeologica, la tutela del territorio aperto e l urbanistica del territorio. Negli ultimi anni, alcuni Comuni hanno avviato un percorso di revisione dei loro strumenti e in particolare dei Piani strutturali. Pagina 46 di 431

48 La pianificazione provinciale di settore: ai fini attuativi del PTCP è particolarmente rilevante il rapporto con la pianificazione provinciale di settore, che meglio può approfondire e direttamente realizzare gli obiettivi assunti dal PTCP. Per la pianificazione di esclusiva competenza provinciale sono state promosse opportune forme di collaborazione nella fase di redazione del Piano interprovinciale dei Rifiuti Urbani ed Assimilati, dei Rifiuti Speciali e delle Bonifiche, nonché del Piano Faunistico - Venatorio, del Piano Ittico e del Piano dell'energia, al fine di assicurarne la coerenza con gli obiettivi generali del PTCP. I programmi d azione paesistica: nell ambito del PTCP la Provincia prevede programmi di azione paesistica, ovvero propone la promozione di progetti strategici per lo sviluppo sostenibile del proprio territorio e la valorizzazione del patrimonio naturalistico e paesistico, attraverso l attivazione di azioni sinergiche che mettano in relazione gli interventi di qualificazione paesistica con quelli di difesa del suolo e di tutela della natura. Il PTCP individua a questo scopo lo strumento del programma di paesaggio a cui sottoporre le aree fragili, disciplinate dall art. 11 delle Norme di Attuazione, evidenziando interventi e ambiti territoriali ove la Provincia considera prioritario intervenire e attivare, in autonomia o con la partecipazione degli enti locali, progetti di recupero e valorizzazione dei luoghi e delle emergenze storico architettoniche o archeologiche, di ambiti naturali e paesistici, di progetti per la fruizione culturale e sociale. Tali programmi vengono attuati dalla Provincia attraverso azioni speciali di programmazione e di intervento inseriti nel Piano Provinciale di Sviluppo. In questo senso la Provincia si è attivata in passato, attraverso l elaborazione sperimentale di un progetto per la tutela del paesaggio del Chianti fiorentino. Attraverso tale progetto, si è tentato di spostare l interesse dei produttori e degli utenti verso uno strumento operativo, nel quale la tutela del paesaggio non venga percepita come un ostacolo alle attività economiche ma come una risorsa. Nell ambito di tale progetto sono state fornite notevoli conoscenze e strumenti tecnici in proposito, compreso un manuale per il ripristino idraulico delle sistemazioni agrarie tradizionali. Nell ambito della pianificazione paesistica vanno senz altro annoverate anche tutte quelle iniziative proposte e realizzate attraverso l azione di coordinamento esercitata dalla Provincia in materia di aree protette, esercitate ai sensi della LR 49/95. In particolare si rileva che, a seguito dell approvazione del PTCP sono state istituite una serie di Aree Naturali Protette di Interesse Locale (ANPIL), così denominate: A.N.P.I.L. Montececeri (C. di Fiesole), A.N.P.I.L. Podere La Querciola (C. di Sesto Fiorentino), A.N.P.I.L. Poggio Ripaghera Santa Brigida Valle Dell'inferno (C. di Pontassieve), A.N.P.I.L. Stagni di Focognano (C. di Campi Bisenzio), A.N.P.I.L. Foresta di Sant'Antonio (C. di Reggello), A.N.P.I.L. Torrente Mensola (C. di Firenze e C. di Fiesole), A.N.P.I.L. Gabbianello Boscotondo (C. di Barberino di Mugello), A.N.P.I.L. Monti della Calvana (C. di Calenzano e C. di Barberino di Mugello), A.N.P.I.L. Garzaia (C. di Figline Valdarno), A.N.P.I.L. Torrente Terzolle (C. di Firenze, C. di Sesto Fiorentino, Comune di Vaglia), A.N.P.I.L. Le Balze (C. di Reggello), A.N.P.I.L. Alta Valle del Torrente Carfalo (C. di Montaione), A.N.P.I.L. Sasso di Castro Montebeni (C. di Firenzuola), A.N.P.I.L. Badia a Passignano (C. di Tavarnelle Val di Pesa), A.N.P.I.L. Arno Vecchio (C. di Empoli) e infine la Riserva Provinciale Padule di Fucecchio (Provincia di Firenze). Tali aree risultano costituiscono elementi fondamentali del sistema provinciale delle aree naturali protette insieme ad una serie di siti individuati dalla Dir. UE n. 43/92 detta Habitat, la quale, considerato il progressivo impoverimento di biodiversità del territorio, ha imposto una politica di tutela ambientale che prevede, tra gli altri, un sistema coerente di aree di particolare valore naturalistico che assumano il ruolo di centri di conservazione e di irradiazione di specie e habitat naturali (rete Natura 2000). Tali aree, denominate Siti di Importanza Comunitaria (SIC), sono state individuate a livello localizzativo dal Ministero dell Ambiente e dalla Regione Toscana, che le ha riconosciute e e definite anche quali Siti di Importanza Regionale (SIR), insieme ai geotopi ed ai biotopi. La tutela dei SIC/SIR, di competenza provinciale ai sensi della LR 56/2000, è attuata sia attraverso la disciplina regolamentare inserita nei vari strumenti di pianificazione territoriale, sia attraverso uno specifico Piano di Gestione del sito, predisposto dalla Provincia, finalizzato ad Pagina 47 di 431

49 intraprendere azioni specifiche e mirate, soprattutto laddove la pressione antropica risulta maggiore ed i mutamenti di destinazione d uso del terreno sono tra i più accelerati. Ad oggi, la Provincia ha in corso di predisposizione i Piani di Gestione dei SIC dei Monti della Calvana (già adottato dal Consiglio Provinciale) e dei quattro SIC del Mugello. Conseguentemente, nella gestione dei procedimenti di attuazione del PTCP la Provincia dedica un attenzione particolare agli aspetti inerenti la biodiversità, poiché ricomprende nello Statuto del Territorio una serie di criteri ed indirizzi atti a garantire la sostenibilità ambientale delle trasformazioni territoriali. Nell attività di revisione ed aggiornamento del PTCP, recentemente conclusa, il tema di collegamenti ecologici ambientali e in particolare la ricognizione della rete ecologica di livello provinciale risulta assai evidente, poiché individuando quali elementi della rete i nodi ed i relativi corridoi ecologici, in riferimento alle diverse tipologie di ambienti presenti (rete degli arbusteti, reti dei boschi, reti delle praterie e delle aree umide e corridoi fluviali) propone ai Comuni la progettazione di una rete ecologica locale. La Provincia di Firenze intraprende inoltre azioni di coordinamento delle progettualità locali proposte dagli enti gestori delle ANPIL, contribuendo al consolidamento del sistema delle aree protette. Piano Pluriennale di Sviluppo Economico e Sociale (PPSES) del sistema provinciale delle Aree Protette è lo strumento di sviluppo e di verifica del sistema locale delle aree protette, attraverso il quale la Provincia programma gli interventi di sistema, che vengono posti in essere nel triennio successivo alla sua approvazione, individuando le fonti di finanziamento necessarie al raggiungimento di tali scopi attraverso una banca dati contenente una serie di progetti specifici. Il PPSES della Provincia di Firenze, approvato con Deliberazione C.P. n. 40 del 22 marzo 2010, si basa sulle linee guida regionali approvate con Del. G.R. 18 ottobre 1999, n quali direttive per gli Enti Parco, Nazionali e Regionali, e per le Amministrazioni Provinciali (o Enti delegati) in quanto soggetti gestori delle Aree Protette. Ulteriori riferimenti metodologici sono stati tratti da altri strumenti legislativi e programmatici, nazionali e regionali, oltre che dai vari Programmi Triennali Regionali per le Aree Protette che si sono succeduti fino a oggi. Accanto alle finalità di conservazione delle risorse naturali e culturali, si sono quindi affiancate quelle della promozione di uno sviluppo economico compatibile, salvaguardando le attività tradizionali, promuovendo le attività ricreative, la valorizzazione e la sperimentazione delle attività produttive compatibili. Una conservazione, quindi, da non confondere con il solo concetto di vincolo ma da esprimersi quale momento dinamico, evolutivo, di crescita e sviluppo sostenibile, ove non di rado è la presenza antropica, con le sue attività tradizionali, a mantenere paesaggi ed habitat di notevole interesse naturalistico e culturale. Nel contesto di un prioritario rapporto con le previsioni della L.R. 1/2005 sono stati valorizzati i contenuti di cui all art.3 della stessa legge laddove si prevede che le azioni di trasformazione del territorio sono soggette a preventive procedure di valutazione degli effetti ambientali previste dalla legge. Le azioni di trasformazione necessitano quindi di valutazioni ed analisi specifiche da redigersi sulla base di un bilancio complessivo degli effetti su tutte le risorse essenziali del territorio. Il programma triennale delle opere pubbliche (ex art. 20 del D. Lgs 267/2000 relativo alla scelta e degli interventi attuativi del PTCP, in correlazione con la programmazione di bilancio e di settore). Come detto, si è concluso recentemente il procedimento di revisione dello strumento di pianificazione provinciale, attraverso l approvazione con del. C.P. n.1 del 10/1/2013 della Variante di Adeguamento del PTCP. Tale riesame non è stato motivato esclusivamente da necessità di aggiornamento normativo in quanto la Provincia di Firenze ha inteso essenzialmente adeguare il proprio strumento di pianificazione ai mutamenti territoriali, sociali ed economici in corso, verificando le dinamiche dello sviluppo ed orientando le scelte strategiche alla sostenibilità. Un adeguamento quindi, e non una rifondazione del piano, volto essenzialmente a consolidarlo quale strumento di coordinamento territoriale ed orientamento strategico, maggiormente flessibile ed efficiente, sia nei confronti delle proprie politiche di settore che nell ambito della pianificazione d area vasta. L esperienza acquisita con Pagina 48 di 431

50 la gestione del piano provinciale ha sollecitato ad una ulteriore maturazione di quei principi identitari individuati nello Statuto del territorio del PTCP e al riconoscimento di una qualità/competitività del nostro territorio in un ottica integrata e fortemente innovativa della pianificazione. L'iter di approvazione del Piano ha realizzato il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini sin dalle prime fasi di formazione del Piano. L'obiettivo prioritario è stato quello di garantire una conoscenza informata dell iniziativa, in un quadro di trasparenza e semplicità dei rapporti tra cittadini e istituzioni. L'ascolto e il confronto hanno costituito elementi che sono parte integrante del processo di revisione di un PTCP che vuole costruirsi anche attraverso il coinvolgimento dei soggetti pubblici e privati che operano sul territorio. Pagina 49 di 431

51 3.3. ECONOMIA INSEDIATA 1 IL CONTESTO NAZIONALE E INTERNAZIONALE Caratteri di una crisi A partire dal 2008 l intera economia mondiale è entrata in una crisi profonda dalle molteplici ragioni e cause. E opinione diffusa che si tratti della crisi più grave attraversata dall economia mondiale dopo quella del 29, ma a ben vedere molto diversa da quella perché caratterizzata dall essere globale, dall aver investito in maniera più o meno intensa non solo tutti i paesi dell occidente capitalistico, ma dall aver coinvolto sia i paesi cosiddetti emergenti che quelli che si stavano avviando ad una stagione di sviluppo. Per la prima volta da almeno 40 anni la crescita annuale del PIL a prezzi costanti è scesa sotto lo 0 nei paesi ad economia sviluppata, mentre il PIL del mondo ha retto solo grazie alle economie emergenti e in via di sviluppo, almeno fino al 2009, allorché la crisi ha investito anche questi ultimi, portando anche il tasso di crescita del PIL mondiale sotto lo 0. I deboli ed incerti segnali del 2010, in particolare negli Stati Uniti, sono stati smentiti dall evoluzione dell economia internazionale nel 2011 con un deciso rallentamento della crescita rispetto all anno precedente (3,9 per cento, dal 5,3 per cento del 2010), con un accentuazione della divergenza tra le fasi cicliche delle principali aree, con il Giappone in forte crisi, anche per effetto del terremoto e dell incidente nucleare di Fukushima, con l Europa che sul finire dell anno ha visto un riacutizzarsi della crisi del debito sovrano, con effetti gravi sui tassi e conseguenti politiche fiscali restrittive. Solo gli Stati Uniti hanno visto migliorare la crescita occupazionale, ma con un saldo negativo rispetto al pre 2008 di quasi cinque milioni di Unità, mentre grazie ad una politica espansiva e meno attenta ai problemi del debito, la ripresa complessiva dell economia americana sembra davvero a portata di mano agli inizi del I Paesi emergenti e in via di sviluppo hanno rallentato la loro crescita, anche per effetto della contrazione dei consumi nei paesi ad economia sviluppata. Secondo l FMI questa fase dovrebbe durare ancora per tutto il 2012 e per parte del 2013 per segnare poi una ripresa a partire dal Nel quadriennio successivo si dovrebbe avere un andamento stabile (Grafico 1). Grafico 1 (Andamento del PIL e tendenze per il ) 3, ,8 2,6 2,5 2,2 2,2 2 1,7 1,7 1,7 1,6 1,6 1,4 1,2 1,2 1,1 1,2 0,9 0,4 0,4 0,5 0,1-0, , ,2-1,5-2,4-3,5-4,4-5,5 Economie avanzate Europa a 17 Italia Fonte: International Monetary Fund, World Economic Outlook Database, April 2012 In questo contesto è interessante confrontare l andamento del PIL a prezzi costanti nel mondo con quello dell Europa a 17 ed osservare l andamento previsto per l economia italiana. Nel 2018 l Italia continuerà a mantenersi al di sotto dell Unione a 17 con una crescita dell 1,20. Il WEO di aprile 2013 propone un certo cauto ottimismo per l Economia mondiale, in particolare per quanto riguarda il paese emergenti, che hanno ripreso a crescere, e gli Stati Uniti, mentre guarda ancora 1 Il presente report è stato redatto tenendo conto delle seguenti fonti: Banca d Italia, CNEL, Eurostat, International Monetary Fund, IRPET, Istat, Osservatorio Nazionale per il Turismo, Prometeia, Regione Toscana, Unioncamere. Un particolare ringraziamento all Ufficio Studi della Camera di Commercio Pagina 50 di 431

52 con qualche preoccupazione verso l Europa che stenta ad uscire dalla crisi, con alcuni paesi in particolare difficoltà, dove il tasso di crescita resterà nelle previsioni al 2018 al di sotto del 2%, con Italia e Germania all 1,2% 2. Dunque, se l uscita dalla crisi sembra essere all orizzonte, gli scenari restano ancora incerti e cresce l esigenza di politiche che consentano di incidere su molti fattori che possono sostenere la crescita. Tra questi una politica del lavoro che consenta di frenare il drammatico calo dell occupazione; una equità nella distribuzione della ricchezza in modo da consentire il recupero di reddito per i ceti popolari ed i ceti medi, alle quali si accompagnerebbe una maggiore fiducia ed una maggiore propensione alla spesa. La crisi finanziaria ha rappresentato uno spartiacque nell evoluzione del ciclo globale. Secondo il giudizio del Global Financial Stability Report (GFSR), le condizioni finanziarie e di mercato globali hanno migliorato sensibilmente nel corso del 2013, fornendo un ulteriore sostegno all'economia e inducendo una forte ripresa delle attività di rischio. Queste condizioni favorevoli riflettono una combinazione di fattori: un maggiore impegno a livello politico, un rinnovato stimolo monetario e un continuo sostegno della liquidità da parte delle Banche Centrali, in particolare la Federal Reserve e la BCE. Insieme, questi fattori hanno ridotto i rischi, hanno dato una maggiore fiducia alle imprese e rafforzato le prospettive economiche. Tuttavia, le condizioni economiche globali restano sottotono, il miglioramento delle condizioni finanziarie può essere solo sostenuto attraverso ulteriori azioni politiche che riducano i rischi per la stabilità finanziaria e promuovano con più decisione la ripresa economica. Occorre una volontà di miglioramento dei bilanci nei settori finanziario e un impegno ad evitare nuovi crolli del debito pubblico e privato. Nel medio termine si rischia altrimenti di ripiombare nella crisi che potrebbe trasformarsi in una crisi cronica, caratterizzata da un deterioramento delle condizioni finanziarie e destinata a subire ricorrenti ritorni di instabilità finanziaria. Anche secondo Bankitalia l'espansione dell'attività economica globale prosegue, ma risente di una perdita di slancio delle economie emergenti. Come abbiamo visto le previsioni di crescita sono state riviste al ribasso dagli organismi internazionali, anche se negli ultimi mesi sembra essersi arrestato il rallentamento dell'economia cinese. La mancata approvazione del bilancio federale negli Stati Uniti e la conseguente interruzione di molti servizi ritenuti non essenziali (shutdown) ha fatto temere per la tenuta dell economia americane, ma nelle ultime settimane l accordo tra democratici e repubblicani ha consentito di ritrovare fiducia in quella economia. Nell'area dell'euro il prodotto è tornato a crescere nel secondo trimestre di quest'anno, dopo sei cali consecutivi. Gli indicatori congiunturali più recenti prefigurano una prosecuzione della ripresa, a ritmi moderati, nella seconda parte del I segnali sono però ancora incerti, come abbiamo visto, non certamente entusiasmanti per il nostro paese, che risente in particolare, stante il peso del debito pubblico, dell andamento delle condizioni sui mercati finanziari internazionali e dell'area dell'euro che sono sensibilmente migliorate e si sono mantenute nel complesso distese, pur in un contesto di elevata volatilità. L'incertezza sulla prosecuzione dello stimolo monetario negli Stati Uniti ha però innescato un rialzo dei tassi di interesse a lungo termine a livello globale, interrottosi in settembre, anche a seguito delle decisioni della Federal Reserve. Anche il Consiglio direttivo della BCE ha sostenuto questa tendenza al miglioramento delle condizioni economiche e finanziarie ribadendo l'intenzione di mantenere i tassi ufficiali su livelli pari o inferiori a quelli attuali per un periodo di tempo prolungato, in un contesto di bassa inflazione, di debolezza dell'attività economica e di crescita contenuta della moneta e del credito. Il Consiglio si è dichiarato pronto a impiegare tutti gli strumenti, incluse nuove operazioni di rifinanziamento, per mantenere i tassi a breve termine su livelli coerenti con le prospettive di inflazione nel medio periodo. In Italia le condizioni sul mercato dei titoli di Stato sono migliorate dall'estate, riflettendo anche il rafforzamento delle prospettive di crescita dell'area dell'euro, ma restano, tuttavia, esposte all'evoluzione del quadro interno. Non a caso in settembre, con l'aumento dell'incertezza politica, il differenziale di rendimento con i titoli tedeschi è temporaneamente aumentato e solo ad ottobre è tornato a scendere a attorno ai 220 punti base alla metà del mese. 3 2 IMF, World Economic Outlook, Aprile Bollettino Economico della Banca d Italia, Ottobre 2013 Pagina 51 di 431

53 Le politiche incentrate tutte sull equilibrio finanziario, tuttavia, stanno dimostrando tutta la loro intrinseca debolezza favorendo una spirale in cui calo della produzione e dei consumi spingono in alto il debito, riducendo le entrate delle imposte dirette e indirette e spingendo gli Stati ad un aggravio della tassazione. A questo si aggiunga che le Banche non hanno saputo tradurre i benefici ottenuti dalle politiche delle Banche centrali in vantaggi per l economia attraverso una ripresa del credito al consumo e alle imprese. Le difficoltà dell economia italiana La situazione economica italiana risulta ancora incerta per il perdurare della crisi pur in presenza di una lieve ripresa del prodotto trainata dall interscambio con l estero che però non compensa la consistente debolezza della spesa di famiglie e imprese. Le prospettive a breve termine continuano ad essere quantomeno incerte per una congiuntura caratterizzata da un forte carattere recessivo. Le azioni di contrasto al debito sovrano, realizzate attraverso una riduzione del deficit pubblico, hanno in qualche modo acceso una speranza, tanto da far rilevare un calo del pessimismo delle imprese. Fanno però da contraltare il calo ulteriore del PIL per il 2013 e la ridotta stima di crescita per il 2014 con valutazione diverse tra quelle del governo italiano (+1-1,2%) e degli organismi internazionali (0,5%) accompagnate dalla costante debolezza della spesa delle famiglie e da una netta riduzione degli investimenti. Tutti i settori, senza esclusione risentono della crisi e le imprese insistono perché si avviino politiche espansive e, in particolare, di riduzione degli oneri fiscali sul lavoro. Nel mese di novembre 2013, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisce dello 0,3% su base mensile e aumenta dello 0,7% su base annua (la stima provvisoria era +0,6%), con una lieve decelerazione rispetto alla dinamica rilevata a ottobre (+0,8%). Il rallentamento dell'inflazione a novembre è imputabile a un'ulteriore attenuazione delle dinamiche inflazionistiche che interessa tutte le tipologie di beni e servizi, con particolare intensità per i beni energetici e gli alimentari freschi. Al netto di questi la crescita dell'inflazione ("inflazione di fondo") resta stabile all'1,2%. Anche al netto dei soli beni energetici, l'inflazione segna lo stesso valore registrato a ottobre (+1,1%). L'inflazione acquisita per il 2013 resta stabile all'1,2%. Rispetto a novembre 2012, il tasso di crescita dei prezzi dei beni sale allo 0,2%, dallo 0,1% di ottobre, e quello dei prezzi dei servizi scende all'1,2% (era +1,4% nel mese precedente). Pertanto, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si riduce di tre decimi di punto percentuale rispetto a ottobre I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,1% su base mensile e crescono dello 0,8% su base annua (lo stesso valore registrato a ottobre). Alla dinamica congiunturale dei prezzi di questi prodotti contribuisce principalmente il calo dei prezzi dei carburanti. A novembre 2013, l'indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) diminuisce dello 0,3% su base mensile e aumenta dello 0,7% nei confronti di novembre 2012 (+0,6% la stima provvisoria), con una decelerazione di un decimo di punto percentuale rispetto a quanto registrato a ottobre (+0,8%). L'indice IPCA a tassazione costante (IPCA-TC) diminuisce dello 0,3% in termini congiunturali e cresce dello 0,2% in termini tendenziali. L'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, diminuisce dello 0,3% su base mensile e cresce dello 0,6% rispetto a novembre L industria A ottobre 2013 l indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dello 0,5% rispetto a settembre. Nella media del trimestre agosto-ottobre l indice ha registrato una flessione dello 0,3% rispetto al trimestre precedente. Corretto per gli effetti di calendario, a ottobre 2013, l indice è diminuito in termini tendenziali dello 0,5% (i giorni lavorativi sono stati 23 come ad ottobre 2012). Nella media dei primi dieci mesi dell anno la produzione è scesa del 3,5% rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. A ottobre l indice 4 Istat, Andamento dei prezzi al consumo, novembre 2013 Pagina 52 di 431

54 destagionalizzato registra una sola variazione negativa nel comparto dell energia (-0,9%). Aumentano invece, i beni di consumo (+0,8%), i beni intermedi (+0,6%) e i beni strumentali (+0,5%). Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a ottobre 2013, aumenti tendenziali nei comparti dei beni intermedi (+1,9%) e dei beni di consumo (+0,5%). Segnano invece una flessione l energia (-4,2%) e i beni strumentali (-2,6%). Per quanto riguarda i settori di attività economica, a ottobre 2013 i comparti che registrano la maggiore crescita tendenziale sono quelli della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+14,9%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+9,0%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell attività estrattiva (-13,2%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-11,4%), delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine e apparecchiature (-6,4%). Particolarmente importanti le difficoltà in cui versano importanti comparti produttivi, tra i quali l automobilistico e il siderurgico. L incertezza sul futuro della FIAT, dell ILVA, della Lucchini lasciano presagire che senza soluzioni positive e che comportino una ripresa forte della produzione anche con metodi innovativi, la crisi sarà destinata ad aggravarsi 5 Produzione industriale dati destagionalizzati Indici Variazioni congiunturali percentuali Produzione industriale dati corretti per effetto calendario Indici Variazioni tendenziali percentuali Produzione industriale dati grezzi Indici Variazioni tendenziali percentuali 2012 gennaio 96,5-2,6 88,9-4,9 89,2-2,0 febbraio 96,0-0,5 96,2-7,3 98,8-3,6 marzo 96,2 0,2 104,8-6,9 105,3-6,9 aprile 95,0-1,2 93,3-9,2 89,5-11,9 maggio 95,5 0,5 103,9-5,8 105,2-5,8 giugno 94,0-1,6 99,0-7,0 99,4-7,0 luglio 94,7 0,7 108,4-5,7 107,4-2,7 agosto 95,3 0,6 61,3-5,0 62,1-4,9 settembre 93,9-1,5 101,4-4,6 96,5-10,4 ottobre 92,5-1,5 101,0-5,8 103,2 0,3 novembre 91,9-0,6 95,4-7,8 95,8-7,8 dicembre 91,9 0,0 81,0-7,5 78,1-10, gennaio 92,8 1,0 85,9-3,4 89,0-0,2 febbraio 92,2-0,6 92,4-4,0 91,2-7,7 marzo 91,5-0,8 99,2-5,3 95,1-9,7 aprile 91,3-0,2 88,9-4,7 89,3-0,2 maggio 91,4 0,1 99,4-4,3 100,7-4,3 giugno 91,8 0,4 96,9-2,1 94,3-5,1 luglio 90,9-1,0 103,8-4,2 106,1-1,2 agosto 90,8-0,1 58,5-4,6 57,4-7,6 settembre 91,0 0,2 98,5-2,9 96,7 0,2 ottobre 91,5 0,5 100,5-0,5 102,7-0,5 (a) La metodologia adottata per la correzione per gli effetti di calendario e la destagionalizzazione degli indici grezzi fa sì che ogni mese i dati già pubblicati relativi agli ultimi anni siano soggetti a revisione. (b) Gli indici corretti con il metodo di regressione sono riproporzionati al fine di garantire che la media dell anno base sia pari a 100, l operazione lascia inalterata la dinamica degli indici. Fonte: Istat, Produzione industriale, ottobre Istat, Produzione Industriale, ottobre 2013 Pagina 53 di 431

55 Il grafico 2) evidenzia i settori a più marcata crisi. Si evidenzia come le maggiori riduzioni della produzione interessino il tessile, la gomma, le apparecchiature elettriche, i macchinari e attrezzature, i computer, i prodotti di elettronica e ottica. Gli altri settori diminuiscono la produzione al di sotto della media totale di -8,2%. Grafico 2 Diminuzione della produzione per settore , ,8-5,8-5,3-4,6-4, , ,5 A B C D E F G H I Legenda A Fabbricazioni di coke e di prodotti petroliferi B Attività estrattiva C Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche, altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi D Industria del legno, della carta e stampa E Fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a F Altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature G Fabbricazione di mezzi di trasporto H Fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria I Metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchine e impianti) Fonte: Istat, Produzione industriale, ottobre 2013 Per quanto riguarda le previsioni sulla produzione industriale Prometeia stima per novembre un calo dello 0.3% su base mensile, a cui seguirebbe un aumento della stessa entità in dicembre e dello 0.1% in gennaio. Il quarto trimestre si chiuderebbe con un aumento rispetto al trimestre precedente (0.6%) ma con ancora una diminuzione rispetto al corrispondente (-0.7%). Il dato negativo relativo alla previsione per il mese di novembre riflette l'andamento negativo della produzione industriale tedesca e delle informazioni sul comparto dell'energia. In gennaio l indice risulterebbe inferiore del 24.4% rispetto al picco pre-crisi dell'aprile 2008 e solo lievemente superiore (1.9%) rispetto al livello di minimo registrato nel marzo Per quanto riguarda il primo trimestre del 2014, la previsione di gennaio implica un trascinamento statistico dello 0.3% rispetto al trimestre precedente e del -0.5% rispetto al corrispondente periodo 6. 6 Superiore alle attese l'aumento della produzione industriale in ottobre. Dopo un lieve calo in novembre, prevediamo una prosecuzione della crescita in dicembre e gennaio in Newsletter Prometeia, 10 dicembre Pagina 54 di 431

56 Il lavoro Gli effetti della crisi si sono fatti sentire in maniera drammatica nel campo dell occupazione e del lavoro. Le politiche di bilancio di segno restrittivo, la caduta del clima di fiducia degli operatori economici, la riduzione del credito e l accentuarsi del peso del fisco si sono tradotti in un crollo della domanda interna. La crisi del mercato del lavoro italiano è un effetto della caduta del prodotto. A giudizio del CNEL altri Paesi europei, tenuto conto dell andamento del Pil, hanno fatto registrare dati peggiori dell Italia mentre nel nostro paese l entità delle perdite occupazionali è stata contenuta dalla riduzione delle ore lavorate per occupato e dalla flessione della produttività del lavoro. In altri Paesi della periferia europea Spagna, Portogallo e Irlanda - le imprese hanno puntato sul recupero di produttività, e questo si è tradotto, a parità di caduta del Pil, in una maggiore contrazione della domanda di lavoro. La riduzione delle ore lavorate per occupato dipende dall aumento del ricorso alla CIG, dalla riduzione delle ore di straordinario e, soprattutto, dall aumento negli ultimi anni della diffusione del part-time, che per una quota significativa è a carattere involontario, ovvero una scelta di ripiego ed è superiore in Italia a quella degli altri Paesi europei. Pesa inoltre il fatto che rispetto agli altri Paesi della periferia europea, l Italia è indietro nel processo di riequilibrio della posizione competitiva. La stagnazione della produttività ha portato in Italia alla riduzione dei margini di profitto delle imprese, che non sono nella condizione di traslare sui prezzi finali i rincari dei costi unitari. A questo si deve aggiungere che la crescita dei salari reali si è portata negli ultimi anni su valori negativi. La caduta dei salari reali, la riduzione dell occupazione e l aumento della pressione fiscale sono i fattori che hanno guidato al ribasso l andamento del potere d acquisto delle famiglie, e provocato una drastica riduzione dei consumi. Il blocco della domanda interna, insieme alle difficoltà sull export e alla caduta della produttività, possono ancora condizionare il quadro macro-economico e, soprattutto, la possibilità di inversione del ciclo. L Istat 7 rileva che nel 3 trimestre 2013 prosegue il calo tendenziale del numero di occupati (-2,3%, pari a unità), soprattutto nel Mezzogiorno (-5,4%, pari a unità). La riduzione degli uomini (-2,8%, pari a unità) si associa a quella delle donne (-1,5%, pari a unità). Al persistente calo degli occupati più giovani e dei 35-49enni (rispettivamente e unità) continua a contrapporsi la crescita degli occupati con almeno 50 anni ( unità). La leggera crescita dell occupazione straniera ( ) unità appare però poco significativa e rispetto al terzo trimestre 2012 segna una riduzione di 2,9 punti percentuali a fronte di un calo di 1,1 punti di quello degli italiani. Nell'industria in senso stretto prosegue la flessione dell'occupazione, con una discesa tendenziale del 2,2% ( unità), cui si associa la più marcata contrazione di occupati nelle costruzioni (-7,1%, pari a unità). Per il terzo trimestre consecutivo, e a ritmi più sostenuti, l'occupazione si riduce anche nel terziario (-1,9%, pari a unità). Non si arresta il calo degli occupati a tempo pieno (-3,0%, pari a unità rispetto al terzo trimestre 2012), che in più della metà dei casi riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-2,3%, pari a unità). Gli occupati a tempo parziale aumentano a ritmo meno sostenuto rispetto al recente passato (1,2%, pari a unità), ma la crescita riguarda esclusivamente il part time involontario. Per il terzo trimestre consecutivo continua a calare il lavoro a termine (-7,4%, pari a unità), cui si accompagna la nuova significativa diminuzione dei collaboratori (-17,0%, pari a unità). Il numero dei disoccupati è in ulteriore aumento su base tendenziale (14,6%, pari a unità) e in quasi otto casi su dieci riguarda coloro che hanno perso il lavoro. L'incremento, diffuso su tutto il territorio nazionale, interessa in oltre la metà dei casi le persone con almeno 35 anni. Il 56,9% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più. Il tasso di disoccupazione trimestrale è pari all'11,3%, in crescita di 1,5 punti percentuali su base annua; per gli uomini l'indicatore passa dall'8,8% all'attuale 10,7%; per le donne dall'11,0% al 12,1%. Aumentano i divari territoriali, con l'indicatore nel Nord al 7,6% (+0,7 punti percentuali), nel Centro al 10,2% (+1,4 punti) e nel Mezzogiorno al 18,5% (+3,0 punti). Nel terzo trimestre 2013, per il secondo 7 Istat, Occupati e disoccupati (dati provvisori) 3 trimestre Pagina 55 di 431

57 trimestre consecutivo, aumenta il numero di inattivi anni (+0,7%, pari a unità). L'incremento riguarda nella quasi totalità dei casi gli uomini e coinvolge chi cerca lavoro non attivamente. Il mercato del lavoro italiano mantiene un elevata segmentazione di genere, che si riflette in una concentrazione della presenza femminile in un limitato numero di professioni. Gli ambiti nei quali si realizza l inserimento professionale delle donne sono quindi relativamente ristretti. La partecipazione in aumento è trasversale in tutte le classi di età. In particolare, i lavoratori delle classi più anziane (55-64 anni) hanno contribuito ad aumentare l offerta di lavoro in misura significativa. Questo segmento, infatti, incorpora annate di persone che storicamente avevano avuto tassi di attività crescenti nel corso del tempo. Tale tendenza nel 2012 riflette anche il posticipo dell età di pensionamento di alcuni gruppi di lavoratori interessati dalla riforma delle pensioni che, innalzando i requisiti di età e anzianità, ha frenato i flussi in uscita. La maggior parte di questi mancati pensionati è rimasta occupata, ma è ancora vivace il dibattito sull entità degli esodati, ovvero coloro che hanno firmato un accordo di incentivo all esodo ma non hanno più, con la nuova normativa, i requisiti per accedere alla pensione. A ottobre 2013 gli occupati sono 22 milioni 358 mila, sostanzialmente invariati rispetto al mese precedente e in diminuzione dell'1,8% su base annua (-408 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,5%, aumenta di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali ma diminuisce di 1,0 punti rispetto a dodici mesi prima. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 189 mila, rimane sostanzialmente invariato rispetto al mese precedente ma aumenta del 9,9% su base annua (+287 mila). Il tasso di disoccupazione si attesta al 12,5%, invariato rispetto al mese precedente e in aumento di 1,2 punti percentuali nei dodici mesi. I disoccupati tra 15 e 24 anni sono 663 mila. L'incidenza dei disoccupati di anni sulla popolazione in questa fascia di età è pari all'11,0%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 0,6 punti su base annua. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero la quota dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 41,2%, in aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 4,8 punti nel confronto tendenziale. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce dello 0,2% rispetto al mese precedente (-25 mila unità) ma aumenta dello 0,4% rispetto a dodici mesi prima (+55 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,4%, in calo di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e in aumento di 0,2 punti su base annua 8. La distribuzione degli occupati per settore vede una netta prevalenza dei servizi che raggiungono il 67,8% del totale, mentre l industria è al 28,5% in linea con la tendenza dell ultimo quinquennio, di lenta riduzione. Rispetto al 1992 si rileva invece un consistente cambiamento, con una crescita di otto punti del settore servizi. Tabella 4 - Occupati per settore di attività economica ( serie storica ) agricoltura 6,53% 3,73% 3,72% 3,70% 3,77% 3,68% 3,70% industria 32,96 % 30,09% 29,84% 29,19% 28,60% 28,24% 28,50% servizi 60,52% 66,17% 66,43% 67,11% 67,63% 68,08% 67,80% Fonte: Istat, CNEL, Commissione Speciale dell Informazione (III) Rapporto sul mercato del lavoro , ottobre 2013; Istat, Occupati e disoccupati (dati provvisori, Ottobre Pagina 56 di 431

58 Grafico 3- Settori di attività economica (2012) 3,7 28,5 67,8 Fonte: Istat, 2012 Agricoltura Industria Servizi La crisi sociale e le condizioni delle famiglie Negli ultimi 5 anni il potere di acquisto delle famiglie si è ridotto mediamente del 10%. Le ragioni di questa flessione sono: i) una contrazione del reddito primario (-1,6%), condizionato pesantemente dalla flessione dell attività economica che ha interessato soprattutto il lavoro autonomo (il reddito da lavoro dipendente in termini nominali è rimasto sostanzialmente fermo, il che significa che i lavoratori dipendenti di fatto hanno perso, in termini di capacità d acquisto, solo il tasso di inflazione) ii) l inasprimento fiscale legato alle esigenze di consolidamento del bilancio pubblico. Gli interventi messi a punto hanno portato a una pressione tributaria complessiva di oltre il 30% sul totale del reddito disponibile imputabile alle famiglie, con una crescita rispetto all anno precedente di circa un punto percentuale. iii) La pressione fiscale complessiva è superiore al 44%; iv) Il mancato rinnovo di molti contratti di lavoro (a cominciare dal pubblico impiego fermo a 5 anni fa per un totale di circa 3 milioni di lavoratori); v) La disdetta di molti contratti integrativi e la scomparsa dei relativi vantaggi economici oltre che normativi. La conseguenza è stata una riduzione della propensione al risparmio che nel 2012 si è ridotta di ben 4 punti percentuali passando dal 12% del 2008 all 8% del Ancora più marcato l aggiustamento sui consumi con una contrazione di circa 4,3% a prezzi costanti. Si tratta del peggiore risultato osservato negli ultimi venti anni con risultati negativi che hanno coinvolto tutte le voci di spesa degli individui. Il ridimensionamento delle quantità e delle qualità di beni e servizi acquistati ha interessato circa i 2/3 delle famiglie. L intensità della caduta e il prolungato processo di riduzione del reddito disponibile delle famiglie ha portato ad un inasprimento, soprattutto nel corso dell ultimo anno, della deprivazione materiale delle famiglie. La quota di popolazione che risulta relativamente povera è aumentata con un crescente divario territoriale che vede in condizioni peggiori il sud. Nel recentissimo rapporto Istat su Reddito e condizioni di vita 9 è stato messo in evidenza il deteriorarsi della condizione sociale di circa un terzo della popolazione italiana. Nel 2012, il 29,9% delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale, secondo la definizione adottata nell'ambito della strategia Europa L'indicatore si fonda su tre fattori: a) rischio di povertà (calcolato sui redditi 2011) b) severa deprivazione materiale c) bassa intensità di lavoro. L'indicatore adottato da Europa 2020 viene definito dalla quota di popolazione che sperimenta almeno una delle suddette condizioni. 9 Istat, Reddito e condizioni di vita degli italiani, dicembre 2013 Pagina 57 di 431

59 Rispetto al 2011, l'indicatore cresce di 1,7 punti percentuali, per l'aumento della quota di persone in famiglie severamente deprivate (dall'11,2% al 14,5%); la quota di persone che vivono in famiglie a rischio di povertà è sostanzialmente stazionaria (19,4%) dopo l'incremento osservato tra il 2010 e il 2011; si mantiene stabile, dal 2010, anche quella relativa alla bassa intensità lavorativa (10,3%). L'aumento della severa deprivazione, rispetto al 2011, è determinato dalla più elevata quota di individui in famiglie che non possono permettersi durante l'anno una settimana di ferie lontano da casa (dal 46,7% al 50,8%), che non hanno potuto riscaldare adeguatamente la propria abitazione (dal 18,0% al 21,2%), che non riescono a sostenere spese impreviste di 800 euro (dal 38,6% al 42,5%) o che, se volessero, non potrebbero permettersi un pasto proteico adeguato ogni due giorni (dal 12,4% al 16,8%). Quasi la metà (il 48%) dei residenti nel Mezzogiorno è a rischio di povertà ed esclusione ed è in tale ripartizione che l'aumento della severa deprivazione risulta più marcato: +5,5 punti (dal 19,7% al 25,2%), contro +2 punti del Nord (dal 6,3% all'8,3%) e +2,6 punti del Centro (dal 7,4% al 10,1%). Il rischio di povertà o esclusione sociale è più alto per le famiglie numerose (39,5%) o monoreddito (48,3%); aumenti significativi, tra il 2011 e il 2012, si registrano tra gli anziani soli (dal 34,8% al 38,0%), i monogenitori (dal 39,4% al 41,7%), le famiglie con tre o più figli (dal 39,8% al 48,3%), se in famiglia vi sono almeno tre minori. La metà delle famiglie residenti in Italia ha percepito, nel 2011, un reddito netto non superiore a euro l'anno (circa al mese). Nel Sud e nelle Isole il 50% delle famiglie percepisce meno di euro (circa euro mensili). Il reddito mediano delle famiglie, che vivono nel Mezzogiorno è pari al 73% di quello delle famiglie residenti al Nord; per il Centro il valore sale al 96%. Il 20% più ricco delle famiglie residenti in Italia percepisce il 37,5% del reddito totale, mentre al 20% più povero spetta l'8%. In questo contesto si rendono indispensabili interventi consistenti a favore delle famiglie più deboli che devono essere di due tipi: strutturali e di medio periodo volti a recuperare competitività e dunque a creare buona occupazione; nel breve periodo interventi di tipo fiscale (riduzione del peso fiscale su lavoro e vantaggi fiscali per le famiglie; rivisitazione delle aliquote fiscali e della progressività) e di tipo sociale (quali, ad esempio, accesso gratuito ai servizi essenziali sanità in primo luogo). L aggravarsi di questa situazione, o anche solo il suo perdurare, può determinare un crollo della fiducia nel sistema Italia, l accentuarsi di spinte populiste dagli effetti difficilmente calcolabili APPUNTI SULLA TOSCANA NEL Indicatori generali La caduta del PIL in Toscana nel 2012 è risultata pari al 2,1% (in Italia ricordiamo che il Pil è calato del 2,4%). Dopo la drammatica crisi del 2009 e le tensioni negli anni successivi il sistema produttivo regionale ha sperimentato un ulteriore forte recessione. In soli 4 anni si sono verificate le due maggiori contrazioni del prodotto interno lordo osservate dal dopoguerra in avanti e questo ha portato ad una contrazione di circa 5 punti percentuali di Pil rispetto a quanto osservato nel Rispetto al dato nazionale, che risente della caduta massiccia del PIL nel meridione, per la Toscana si conferma un andamento meno pesante, m pur sempre consistente. Pagina 58 di 431

60 CONTO RISORSE E IMPIEGHI DELLA TOSCANA* Valori assoluti a prezzi correnti e variazioni ai prezzi dell anno precedente - Milioni di euro PIL ,5-2,1 Import dalle altre regioni ,2-4,5 Import estero ,4-7,3 RISORSE ,5-3,7 Spesa delle famiglie sul territorio regionale ,8-3.7 Spesa delle Amministrazioni pubbliche e delle Isp ,6 Investimenti fissi lordi ,3-5,3 Variazione delle scorte e oggetti di valore Export verso le altre regioni ,1-4,7 Export estero ,8 3,9 IMPIEGHI ,5-3,7 Fonte: elaborazione su dati ISTAT (per il 2010) e IRPET - Unioncamere Toscana 10 Industria e artigianato In base ai dati InfoCamere Movimprese il numero di imprese industriali attive ha avuto modeste variazioni. Nel complesso al III trimestre 2013 si regista una variazione dello 0,20%. Imprese registrate in Toscana per settore di attività economica - III trim Settori di attività Imprese registrate Settore di attività Imprese registrate Variazioni assolute Variazioni % Agricoltura e pesca ,10% Industria s.s ,00% Edilizia ,80% Servizi ,30% Commercio e turismo ,30% Altri servizi ,40% Non classificate ,80% totali ,20% Fonte: InfoCamere - Movimprese Quello che risulta evidente è il calo delle imprese nel settore edilizio, un calo altrettanto significativo nel campo dell agricoltura e della pesca e una stasi nel settore dell industria. Il settore manifatturiero subisce un leggero ridimensionamento delle attività produttive (-0,2%, -87 unità) che porta il numero di imprese registrate a fine settembre 2013 a quota , il 13,5% del totale. Parliamo di una impresa ogni 53 abitanti, un dato che conferma il peso della piccola e media impresa. Segna un risultato positivo il sistema moda con l unica eccezione del tessile-maglieria, mentre cresce il comparto concia-pelletterie-calzature. La meccanica allargata registra un calo di aziende in tutti i comparti, ad eccezione delle riparazioni. Le altre imprese manifatturiere hanno anch esse un bilancio negativo soprattutto al perdurare della crisi del comparto legno e mobili (-2,5%, -155 imprese), mentre cresce il settore alimentare (+2,7%, +91 aziende) Significativo il calo del comparto oreficeria che continua a perdere imprese Le imprese artigiane dopo un trend negativo nel 2012 hanno ripreso fiato nel 2013, pur restando tutti i comparti del settore manifatturiero con segno negativo. Ma se guardiamo al trend vediamo che dal quasi -24% del I semstre 2009 siamo arrivati ad un -6% del I semestre del Le imprese piccole, quelle con meno di 9 dipendenti risentono di più delle difficoltà. Anche le imprese artigiane diminuiscono (-2,4% pari a unità), a causa soprattutto di un tasso di mortalità che ha 10 Irpet, La situazione economica della Toscana, consuntivo 2012, giugno 2013 Pagina 59 di 431

61 raggiunto il 10,1%, a fronte di una natalità che si ferma al 7,7%. Anche l occupazione segna un calo nel settore artigiano 11. Agricoltura I dati provvisori del 6 Censimento generale dell agricoltura, riferiti a ottobre 2010, consegnano l immagine di un agricoltura in profonda ristrutturazione. Negli ultimi dieci anni in Toscana le aziende agricole sono passate da a , quasi 47 mila in meno rispetto al censimento del 2001, con una riduzione del 38,4%. Un dato che si è verificato, seppure in misura minore, anche a livello nazionale (-32,2%). L agricoltura della Toscana si è andata profondamente modificando per un consistente ridimensionamento della Superficie Agricola Totale (-11,6%) e della Superficie Agricola Utilizzata (-11,7%), che si è ridotta in misura nettamente maggiore rispetto a quanto si è registrato nel territorio italiano (-2,3%). In secondo luogo, si è verificato un rafforzamento del tessuto imprenditoriale, con un incremento della dimensione media aziendale del 43,7%, da 7 a 10 ettari di Superficie Agricola Utilizzata per azienda. Le aziende agricole toscane hanno una dimensione media in termini di Superficie Agricola Utilizzata (10,1 ettari per azienda) maggiore rispetto alle imprese nazionali (7,9), che tuttavia hanno registrato nel decennio di analisi un incremento dimensionale (+44,4%) ancora più accentuato di quello regionale (grafico 1.1). Sul fronte della domanda interna, gli effetti della crisi economica non hanno risparmiato i consumi di beni alimentari. Nel 2006 e nel 2007 le vendite al dettaglio degli esercizi alimentari avevano registrato un espansione, a fronte di una dinamica piuttosto stazionaria del complesso del commercio al dettaglio, cui era seguita nel 2008 una stagnazione dell alimentare (-0,1%), mentre si avviava la recessione del totale delle vendite (-1,9%).. Nel 2009 e nel 2010 tuttavia anche l alimentare toscano è entrato in recessione, perdendo in ciascuna annualità il 1,9% e allineandosi ai risultati del totale delle vendite (- 2,3% nel 2010). Presumibilmente gli effetti della crisi economica sui bilanci delle famiglie, acuitisi a seguito del progressivo esaurimento del ruolo di protezione dei redditi e dell occupazione esercitato dagli ammortizzatori sociali, hanno indotto i consumatori toscani a rivedere le proprie scelte di consumo, indirizzando l acquisto di beni alimentari verso prodotti più economici, anche se di minore qualità. E questa tendenza si mantiene costante nel Costruzioni Con riferimento al 2012, l indagine condotta da UnionCamere rivela come la contrazione dell attività, misurata in termini di ore effettivamente lavorate, abbia toccato il -13,9% rispetto all anno precedente. Il dato peggiore riguarda le imprese più piccole (-16,6%), ma l andamento apparentemente meno negativo riportato dalle imprese più strutturate (-8,4%) è in realtà influenzato dalle performances molto positive di una singola realtà imprenditoriale, fortemente internazionalizzata ed in grado di intercettare bacini di domanda particolarmente dinamici. Si tratta di un impresa che, per l elevata struttura dimensionale, influisce in maniera significativa sui risultati dei diversi aggregati disponibili, ed al netto della quale la flessione dell attività sarebbe a doppia cifra anche per le medio-grandi imprese, portandosi al -14,2% (dunque su una tendenza non dissimile da quella delle imprese più piccole) oltre che per il totale delle imprese (che arriverebbe ad un -15,9%.) Il comparto dell edilizia residenziale (costruzione di abitazioni), pesa il 29,6% del totale fatturato del settore delle costruzioni in Toscana. Qui più che in altri settori, sul fronte della domanda pesa, non solo la difficoltà delle famiglie, ma soprattutto la possibilità di accesso al credito, soprattutto per le nuove famiglie in costruzione. Le banche stanno attraversando una seconda fase (dall inizio della crisi) di inasprimento dei requisiti di accesso al credito. Le nuove erogazioni di mutui per l acquisto di abitazioni nel 2012 sono diminuite di oltre il 40%, dopo la già forte contrazione del Unioncamere Toscana, La Congiuntura dell artigianato manifatturiero in Toscana, Unione Regionale Toscana, Indagine su imprese agricole. RAPPORTO 2011 Pagina 60 di 431

62 Non stupisce quindi che, secondo l Osservatorio sul mercato immobiliare (OMI), il numero di compravendite di immobili residenziali in Toscana nel 2012 si sia ridotto del 26,7%. 13 Altro elemento negativo per il settore è rappresentato dai ritardi dei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni. Dagli appalti pubblici, infatti, proviene mediamente il 41% del fatturato totale delle costruzioni in toscana (il 61,7% se si guarda solo all universo delle medie-grandi imprese). Numericamente, le imprese che hanno rapporti lavorativi con il soggetto pubblico sono circa i due terzi del totale (66,5%), quota in diminuzione rispetto allo scorso anno quando le imprese aventi il soggetto pubblico come committente erano l 88,3% del totale. Delle imprese toscane aventi rapporti con la PA, interpellate nel corso dell indagine UNIONCAMERE, il 77,8% (contro il 70,6% dello scorso anno) lamenta di subire ritardi nei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione, in due casi su tre evidenziando un ulteriore peggioramento nei tempi di riscossione. Il ritardo medio di pagamento è, nel complesso, di quasi 6 mesi (177 giorni), ma supera i 7 mesi e mezzo considerando le sole imprese che lamentano ritardi. I recenti provvedimenti del Governo dovrebbero in qualche modo attenuare il problema, ma una condizione essenziale sarebbe almeno un leggero allentamento del patto di stabilità che peraltro, considerato il consistente ruolo delle commesse pubbliche nel settore, porterebbe giovamento all intera economia. Turismo La crisi economica ha inciso anche in Toscana sui flussi turistici. Nel 2012 la Toscana ha perso poco meno di un milione di presenze turistiche, che corrisponde ad un -2,2% rispetto all anno precedente. Sebbene in presenza di un risultato decisamente negativo, esso risulta più contenuto rispetto al dato nazionale (- 6,4%) e, come quest ultimo, è determinato essenzialmente dalla debacle della componente dei turisti italiani, mentre gli stranieri continuano a incrementare la loro presenza pur se ad un ritmo decisamente inferiore (+1,1%) rispetto agli scorsi due anni. Tabella 2 Arrivi e presenze turistiche in Toscana Italiani Arrivi Presenze % 3,30% 0,40% % -2,02% -5,52% stranieri % 7,90% 7,80% % 1,60% 0,99% totale ,70% 4,00% % -0,10% -2,23% Fonte: Regione Toscana 13 Unioncamere Toscana - Ufficio Studi, La situazione dell edilizia in Toscana Consuntivo previsioni anno Maggio 2012 Pagina 61 di 431

63 Emerge un secondo fattore molto significativo, ovvero la riduzione delle presenze che interessa sia gli stranieri che gli italiani in maniera praticamente uguale. In termini economici significa che una riduzione minima degli arrivi e più consistente delle presenze rappresenta una perdita secca per il sistema economico toscano. Le famiglie, i consumi e il credito Le famiglie, strette fra pressione fiscale, aumento dei prezzi e rischio disoccupazione, hanno ridotto i consumi: le vendite al dettaglio in Toscana sono calate del 5,4% nel primo trimestre del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011 e al 6,3% del livello di media nazionale 14.Ad essere penalizzate sono le piccole e medie imprese commerciali (con meno di 20 dipendenti) che mediamente in Italia perdono il 7,9% del giro d affari (con punte del -10,8% al Centro e del -8,1% a Nord Ovest) ed in Toscana registrano un -7,4% nel caso di aziende con meno di 6 dipendenti ed un -6,0% in quelle di media dimensione (6-19 dipendenti). Nonostante un calo dell 1,6%, particolarmente significativo se si pensa che nel 2009 si era raggiunto il -0,7%, la grande distribuzione (20 dipendenti e oltre) risente meno della crisi dei consumi. Nessun settore merceologico è esente dalla contrazione dei consumi. Va rilevato anzi che in Toscana i consumi alimentari si contraggono per oltre il 6% nella piccola e media distribuzione, ben oltre la media nazionale. Alla fine del 2010 lo stock di ricchezza netta pro capite nelle famiglie toscane era pari a circa 170 mila euro, un livello elevato rispetto al dato nazionale. Tale stock, che contribuisce a mantenere stabile il livello dei consumi in periodi di andamento avverso del reddito, è costituito da attività reali e dal saldo tra attività e passività finanziarie. Le prime sono in prevalenza costituite da abitazioni, il cui valore è cresciuto in misura sostenuta tra il 2002 e il 2006 e più lentamente in seguito. La crisi si è riflessa in una riduzione del valore delle attività finanziarie. I prestiti bancari concessi in Toscana hanno progressivamente decelerato per poi quasi arrestarsi nello scorcio dell'anno e flettere nei primi mesi del Analogamente a quanto accaduto nella prima fase della crisi, una dinamica meno favorevole ha interessato i principali gruppi bancari. I tassi di interesse sono aumentati in modo generalizzato, riflettendo l'incremento nel costo della raccolta e il peggioramento della qualità del credito. La domanda di finanziamento delle imprese è rimasta contenuta e limitata al fabbisogno connesso con il capitale circolante e alla ristrutturazione del debito. Una restrizione nell'offerta è intervenuta nel primo e, in misura maggiore, nel secondo semestre; ha riguardato il rating minimo richiesto per l'accesso al credito, lo spread applicato e, come nella prima fase della crisi, le quantità erogate. I prestiti alle famiglie hanno rallentato, principalmente per effetto del calo dei nuovi mutui per l'acquisto di abitazioni; anche in questo caso alla debolezza della domanda si è associato un peggioramento delle condizioni di offerta. Analisi di medio termine mostrano come la concessione di finanziamenti si sia parzialmente spostata verso fasce di clientela meno rischiose: è scesa la quota di mutui concessi a famiglie giovani o straniere. La qualità del credito è ulteriormente peggiorata, in un quadro di incremento delle procedure fallimentari. Sul flusso di nuove sofferenze del 2011 hanno inciso, in particolare, i default di alcune imprese edili. Non hanno invece mostrato segni di deterioramento gli indicatori relativi alle famiglie; ciò appare riconducibile anche al sostegno fornito dagli intermediari, in primo luogo attraverso la sospensione temporanea dei pagamenti, e alla presenza di una quota ancora limitata, ancorché in aumento, di famiglie finanziariamente vulnerabili. 14 La congiuntura delle imprese del commercio al dettaglio in Toscana. Consuntivo 1 trimestre 2012 Aspettative per il 2 trimestre 2012 Pagina 62 di 431

64 ECONOMIA E LAVORO IN PROVINCIA DI FIRENZE Industria e artigianato Le imprese attive al 2013 (I semestre) nel territorio provinciale sono rispetto alle dell anno precedente. Erano poco più di nel Rallenta, ma prosegue, la riduzione del numero di imprese attive, anche se si registra uno 0,2% di crescita delle nuove imprese registrate, piccolo segnale, ma che può alimentare un minimo di ottimismo. Commercio e servizi alle imprese coprono oltre il4 8% delle imprese attive. L edilizia, che pure subisce uno dei cali più significativi (circa imprese in meno dal 2011 delle quali oltre 450 nel periodo ) resta il secondo settore, seguito dalla manifattura al 15,4%. Il calo delle imprese nell economia provinciale interessa il manifatturiero (-0,3%), l agricoltura (-0,6%), il commercio (-0,7%), i trasporti e magazzinaggio (-1,2%) e i servizi di informazione e comunicazione (- 0,8%). Le costruzioni continuano ad essere in difficoltà (-3%). In crescita i servizi di alloggio e ristorazione (+2,4%), le attività immobiliari (+0,5%) e, più ampiamente i servizi alle imprese (+0,2%) e alle persone (+0,4%). Esaminando in dettaglio il settore manifatturiero solo pelli-cuoio-calzature (+4,1%), riparazioni e manutenzioni (+4%) e la produzione di articoli in gomma e materie plastiche (+1,1%) tengono e anzi crescono. Un dato preoccupante è il calo del livello tecnologico (-3,4%) che ha riguardato in particolare le imprese di medio-alto e medio basso livello tecnologico. Grafico 1 - Ripartizione delle imprese per settore Anno 2011 ;Servizi alle imprese 22,1 ;Servizi alle persone 6,2 Agricoltura; 6,6 Manifattura; 15,4 Alloggio e Ristorazione; 6,1 Com mercio; 26,2 Edilizia; 16,9 Pagina 63 di 431

65 Riepilogo delle imprese registrate per sezioni e divisioni di attività economica (ATECO 2007) nel Iscrizioni, cessazioni e saldi annuali. Variazioni nel periodo SEZIONI E DIVISIONI DI ATTIVITA' REGIS. ISCR. CESS. SALDO percentuale settore variazioni nel periodo attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico; produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze ,0% organizzazioni ed organismi extraterritoriali ,0% amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria ,0% 0,0% fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata ,0% 2,6% estrazione di minerali da cave e miniere ,0% -2,2% fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento ,1% -4,3% sanita' e assistenza sociale ,3% -1,6% amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale obbligatoria ,4% -2,1% attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento ,1% -2,0% attività finanziarie e assicurative ,9% -1,1% attività dei servizi di alloggio e di ristorazione ,4% -1,8% trasporto e magazzinaggio ,9% -4,4% noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese ,0% -1,6% altre attività di servizi ,7% -1,4% attività professionali, scientifiche e tecniche ,8% -1,8% imprese non classificate ,7% 34,6% agricoltura, silvicoltura e pesca ,8% -1,7% attività dei servizi di alloggio e di ristorazione ,3% -2,0% attivita' immobiliari ,0% -2,1% attività manifatturiere ,1% -2,1% costruzioni ,2% -1,5% commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli ,9% -2,8% TOTALE ,0% -0,4% Riepilogo delle imprese registrate per sezioni e divisioni di attività economica (ATECO 2007) nel 2013 e nel Attive, saldo e. variazioni percentuali nel periodo saldo Var. % A Agricoltura, silvicoltura pesca ,64% B Estrazione di minerali da cave e miniere ,20% C Attività manifatturiere ,30% Industrie alimentari e delle bevande (10+11) ,20% Sistema moda ( ) ,80% Chimica-gomma-plastica ( ) ,00% Industrie dei metalli (24+25) ,00% Meccanica (da 26 a 30) ,20% Fabbricazione macchine e app. meccanici (28) ,70% Elettronica (26+27) ,30% Mezzi di trasporto (29+30) ,40% Rip., manut. e installazione macchine e app ,00% altre attività (12, e 31-32) ,30% D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condiz ,00% E Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione d ,80% F Costruzioni ,00% G Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di ,70% Pagina 64 di 431

66 H Trasporto e magazzinaggio ,20% I Attività dei servizi alloggio e ristorazione ,40% J Servizi di informazione e comunicazione ,80% K Attività finanziarie e assicurative ,60% L Attività immobiliari ,50% M Attività professionali, scientifiche e tecniche ,50% N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle ,50% O Amministrazione pubblica e difesa; assicurazione sociale P Istruzione ,70% Q Sanità e assistenza sociale ,10% R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e diver ,20% S Altre attività di servizi ,20% X Imprese non classificate ,10% TOTALE ,60% Per quanto attiene all artigianato, nel rapporto CNA sul primo semestre del 2012 si segnalava che nel complesso si era bloccata l emorragia di valore dal tessuto artigiano toscano (+0,4% il fatturato), ma che per molte aziende si trattava di mera sopravvivenza, un assestamento sui bassi livelli del 2011, che erano il risultato di tre anni consecutivi di crisi. Grazie anche all effetto rimbalzo, il primo semestre 2012 non sembrava portare con sé l ulteriore e temuto arretramento per l artigianato toscano. I dati al primo semestre del 2013 sull artigianato manifatturiero fotografano ancora un settore in forte difficoltà: il fatturato ha registrato una nuova battuta d arresto, ma questa volta l entità delle perdite (- 5,6%) è quantomeno inferiore al valore (-14,7%) registrato a metà del 2012 e ciò grazie alla capacità delle imprese della filiera moda e del comparto metalmeccanico di limitare le proprie perdite. Dai dati Unioncamere si vede come gli ultimi anni siano stati negativi per l artigianato fiorentino. Ne hanno risentito tutti i settori, dai servizi al manifatturiero, in maniera più contenuta, al settore delle costruzioni, il più penalizzato in assoluto. Grafico 3. Congiuntura artigianato Andamento del fatturato nell'artigianato (totale e dei servizi) - Firenze e Toscana: (Var. % rispetto all'anno precedente) 2-2 Valori percentuali Fonte: Unioncamere, 2012 Servizi FI Totale artigianato FI Servizi Toscana Totale artigianato Toscana Pagina 65 di 431

67 Grafico 4 Andamento del fatturato nell'artigianato di produzione ed edile - Firenze e Toscana: (Var. % rispetto all'anno precedente) Valori percentuali Fonte: Unioncamere, 2012 Manifatturiero FI Edilizia FI Manifatturiero Toscana Edilizia Toscana Agricoltura I risultati del 6 Censimento Generale dell Agricoltura offrono un integrazione fondamentale al quadro informativo statistico sulla struttura del sistema agricolo e zootecnico a livello nazionale, regionale e locale. Secondo i dati del 2010, nella provincia di Firenze risiedono AZIENDE, terza provincia in ordine di imprese agricole dopo Arezzo con aziende e Grosseto con , comprendendo quindi il 14% delle aziende agricole sul totale dell intera Toscana (72.686). Il numero delle aziende nella provincia di Firenze ha visto una diminuzione costante negli anni: si è passati da aziende nel 1982 a nel 2000, registrando ad oggi un calo di un terzo (-33,1%) dall ultimo dato di dieci anni fa, quando il numero complessivo era appunto di circa 16mila unità, coerente con il dato nazionale e regionale. Nello stesso tempo diminuiscono sia la SAT (Superficie Agricola Totale) e la SAU (Superficie Agricola Utilizzata). Per quanto riguarda la provincia di Firenze la SAT passa da ha del 2000 ad ha nel Così la SAU che da ha passa a ha. SAT e SAU nella Provincia di Firenze ( ) SAU SAT Fonte: Istat, Censimento Agricoltura 2010 Dunque, ad un decremento netto del numero di aziende non ha corrisposto un altrettanto pesante abbandono dei terreni: la superficie agricola utilizzata (SAU), dal 2000 al 2010, è diminuita del 13,0%, Pagina 66 di 431

68 mentre la superficie agricola totale (SAT) del14% a fronte di una diminuzione di aziende del 33%. Questo significa che l estensione media delle aziende è aumentata da 7,78 a 10 ettari per la SAU e da 14,44 a 19,00 ettari per la SAT. La forma di conduzione prevalente delle aziende è quella diretta del coltivatore e relativi familiari con circa aziende pari al 93,46% del totale delle imprese, lasciando quindi scarso margine alle aziende con salariati. Nel settore trovano impiego operatori, dei quali tra conduttori, familiari e parenti del conduttore e la restante manodopera aziendale costituita da 1491 addetti a tempo indeterminato, a tempo determinato, in forma saltuaria e 561 lavoratori non assunti direttamente dall azienda. Composizione delle forze lavoro in agricoltura 18,64% 2,02% 3,95% 5,38% 70,01% conduttori, familiari e parenti del conduttore addetti a tempo indeterminato addetti a tempo determinato forma saltuaria non direttamente assunti dall'azienda Fonte: Istat, Censimento Agricoltura aziende risultano condotte con titolo di possesso dei terreni in proprietà, seguite dal titolo ad uso gratuito e affitto. L età media del capo azienda è alta, se consideriamo che la classe di età dei capi azienda vede una netta prevalenza degli over 65 con circa aziende, e con la conduzione della maggior parte delle restanti aziende con classi di età over 40. I titoli di studio preponderanti dei capi azienda sono la licenza di scuola media inferiore (3.573 aziende) e la licenza di scuola elementare (con aziende). Tra i capi azienda, i diplomati o laureati in agraria sono solo 445, a fronte di tra diplomati e laureati con altro indirizzo. Per quanto riguarda il numero di aziende prevalgono quelle a destinazione legnosa, oltre 9.400, mentre quelle che si occupano della semina sono circa Inoltre per quanto riguarda le aziende zootecniche su scala regionale, il territorio fiorentino ospita il 13,0% delle attività toscane, anche se si nota un calo rispetto a dieci anni fa riguardo al numero di aziende (diminuite circa del 40%). Per quanto riguarda la destinazione d uso, nel territorio provinciale fiorentino si ha una quasi parità tra la destinazione seminativa (42,8mila ha) e quella a coltivazioni legnose agrarie (47,1mila ha). Tra queste ultime abbiamo circa 18,3mila ha di vite, in aumento del 4%; 25,0mila di ulivo e 3,3mila di fruttiferi, i prati/pascoli, che si attestano a 17,1mila ettari. A risentire delle riduzioni di superfici coltivate sono stati i seminativi che passano da circa 50,0mila ha a 42,8mila ha, con un calo di tutte le principali colture, tra cui: Cereali per la produzione di granella un -44% Patata -45% Piante industriali -75% Ortive -6% In controtendenza si registra un leggero aumento i Legumi secchi +23% e foraggere avvicendate +3%. Per quanto concerne il settore zootecnico della Provincia di Firenze, sono le aziende con allevamenti, distribuite su tutto il territorio anche se naturalmente con una maggiore concentrazione nelle zone del Mugello. Pagina 67 di 431

69 Ripartizione per prodotto allevato aziende capi media capi per azienda Bovini Equini Ovini Caprini Suini Avicoli Conigli Il numero medio di capi per azienda palesa una qualche frantumazione della produzione. Rispetto al 2000 siamo in presenza di una contrazione generale del settore, con una diminuzione di capi in quasi tutte le tipologie ad eccezione dei suini (+7%). Le maggiori contrazioni si registrano tra gli avicoli (-58%) e i conigli (-81%!!) Per quanto riguarda il settore si rilevano un numero di circa 470 aziende che applicano il metodo di produzione biologica alle coltivazioni con ulteriori 29 aziende che presentano SAU in fase di conversione, e 56 aziende che applicano lo stesso metodo agli allevamenti. Il dato alla fine del I semestre 2013 indica per le imprese attive quota 6.193, lo 0,6% in meno rispetto al dato di Giugno 2012, consolidando il lento rientro dai valori pesantemente negativi del triennio , in direzione, quindi, di un loro consolidamento. La quota di imprese agricole in provincia di Firenze si mantiene al di sotto della media nazionale e regionale anche in considerazione del forte livello di urbanizzazione. Se, però, è simile la distribuzione interna al settore tra le divisioni di attività (coltivazioni agricole e produzioni di prodotti animali coprono il 96,4% delle attività, lasciando poco più del 3% a silvicoltura, utilizzo di aree forestali, pesca e acquacoltura), invece è interessante osservare come la nostra provincia (almeno sulle sedi di imprese attive) spunti, dal confronto nazionale, coefficienti di localizzazione che indicano una specializzazione settoriale nei rami delle colture permanenti (attività, che peraltro, pesano per il 59,8% sul totale agricoltura rispetto al 31% italiano e toscano) e dell utilizzo delle aree forestali. Gli scambi commerciali Le esportazioni provinciali con un +17,9%, pari ad un ammontare complessivo esportato a 2,4miliardi di euro nel primo trimestre 2013 segnano un sensibile rialzo, mentre sono ancora deboli le importazioni (-0,2%) che sono un segnale di una mancanza di ripresa della domanda interna. Grafico 6 - Commercio estero nella provincia di Firenze. Variazione esportazioni importazioni e raffronto con il commercio mondiale ( ) Esportazioni Importazioni Commercio mondiale Fonte: Dati Unioncamere su dati Istat Pagina 68 di 431

70 Rispetto alla tipologia di beni sono quelli strumentali ad aver avuto la crescita maggiore nel I trimestre del 2013 rispetto agli anni precedenti. Grafico 7 Esportazioni per tipologia di bene variazioni % ,6 20,6 12 9,3 14,9 2,3 7,7 15,4 2,1-4,4-11,4-4,6 Beni di consumo non durevoli Beni di consumo durevoli Beni strumentali Prodotti intermedi Fonte: Dati Unioncamere su dati Istat Nel complesso le esportazioni della provincia di Firenze sono destinati all insieme dei paesi europei per il 60% (l Unione Europea a 15 paesi è al primo posto con il 36%). L Asia conta il 12% e l America settentrionale il 10%. Il Credito Se si considera la composizione del mercato del credito per tipologia istituzionale di banca si nota come questo, nella provincia di Firenze, come del resto in Toscana e in Italia, sia dominato dagli istituti commerciali, cui fanno capo l 85% dei circa 690 sportelli bancari presenti nella provincia al Tuttavia, le banche di credito cooperativo hanno più che raddoppiato la loro presenza negli ultimi 15 anni: gli 84 sportelli operativi nella provincia fiorentina rappresentano il 12% del totale, una quota di mercato in linea con quella nazionale e di poco inferiore a quella regionale. Le banche popolari, al contrario, hanno incrementato la loro rete distributiva fino al 2005, quando la trasformazione di molte di loro in S.p.a. ha implicato una riduzione del numero di sportelli facenti capo al sistema delle popolari. Anche dall analisi del mercato bancario sotto l aspetto dimensionale emerge la rapida diffusione delle BCC e, più in generale, delle banche di piccole dimensioni, il cui numero di sportelli è aumentato del 22% tra il 2005 e la fine del L espansione della rete distributiva delle piccole banche, decisamente più sostenuta di quella delle banche maggiori (+5%), ha determinato una riduzione della quota di mercato da parte di queste ultime, il cui numero di sportelli è passato dal rappresentare il 70% del totale a una quota del 67%. Un processo del tutto analogo si è verificato a livello regionale, dove tuttavia gli sportelli delle banche piccole e minori sono arrivati a pesare per il 40% del totale. Nel corso del 2012 e 2013 si è assistito ad una riduzione consistente (oltre il 7%) del numero degli sportelli bancari. Pagina 69 di 431

71 Grafico 9 - Sportelli bancari nella provincia di Firenze dic-06 mar-07 giu-07 set-07 dic-07 mar-08 giu-08 set-08 dic-08 mar-09 giu-09 set-09 dic-09 mar-10 giu-10 set-10 dic-10 mar-11 giu-11 set-11 dic-11 mar-12 giu-12 set-12 dic-12 mar-13 giu-13 Fonte: Banca d'italia L andamento provinciale e regionale del totale dei depositi è caratterizzato da un rallentamento per il periodo A confronto con le altre province toscane le famiglie fiorentine raccolgono quasi un terzo dei depositi totali in Toscana e, nonostante il rallentamento del 2010 comune a tutte le province con l eccezione di Siena, hanno registrato il tasso di crescita maggiore durante gli anni della crisi economico-finanziaria. Il tasso di crescita dei depositi delle famiglie è stato più moderato e inferiore alla media regionale (+23%) nelle province di Livorno, Arezzo, Massa Carrara e, soprattutto, Prato, in quest ultima provincia a causa di un brusco rallentamento nei primi nove mesi del 2010 (-4,6%). Tabella 3 - DEPOSITI - DISTRIBUZIONE PER LOCALIZZAZIONE DEGLI SPORTELLI (PROVINCIA DI FIRENZE) E COMPARTI DI ATTIVITA' ECONOMICA DELLA CLIENTELA Dati in migliaia di euro Società finanziarie diverse da Famiglie istituzioni finanziarie monetarie Società non finanziarie Amministrazioni pubbliche Totale Situazione al Situazione al Situazione al n.r Fonte: Banca d'italia, banche dati CREDITO AL CONSUMO - DISTRIBUZIONE PER LOCALIZZAZIONE DELLA CLIENTELA (PROVINCIA DI FIRENZE) FAMIGLIE CONSUMATRICI SOCIETA' FINANZIARIE EX ART. 107 T.U. BANCHE E FINANZIARIE BANCHE 30/06/ , , ,461 31/03/ , , ,941 31/12/ , , ,579 30/09/ , , ,729 30/06/ , , ,058 31/03/ , , ,875 Pagina 70 di 431

72 31/12/ , , ,845 30/09/ , , ,560 30/06/ , , ,046 31/03/ , , ,058 31/12/ , , ,807 30/09/ , , ,191 30/06/ , , ,104 31/03/ , , ,696 CREDITO AL CONSUMO ANDAMENTO DEL CREDITO PER LE FAMIGLIE CONSUMATRICI, giu-10 ago-10 ott-10 dic-10 feb-11 apr-11 giu-11 ago-11 ott-11 dic-11 feb-12 apr-12 giu-12 ago-12 ott-12 dic-12 feb-13 apr-13 giu-13 CREDITO ALLE IMPRESE - DISTRIBUZIONE PER LOCALIZZAZIONE DELLA CLIENTELA (PROVINCIA DI FIRENZE) IMRESE ATECO CON ESCLUSIONE CATEGORIA U BANCHE E CASSA DEPOSITI E PRESTITI 30/06/ ,098 31/03/ ,889 31/12/ ,420 30/09/ ,035 30/06/ ,671 31/03/ ,037 31/12/ ,018 30/09/ ,539 30/06/ ,718 Pagina 71 di 431

73 CREDITO ALLE IMPRESE ANDAMENTO DEL CREDITO PER LE IMPRESE ATECO CON ESCLUSIONE DELLA CATEGORIA U, giu-11 lug-11 ago-11 set-11 ott-11 nov-11 dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 nov-12 dic-12 gen-13 feb-13 mar-13 apr-13 mag-13 giu-13 Turismo e cultura La Provincia di Firenze con gli oltre 4 milioni di visitatori nel 2011 rappresenta più della metà dei visitatori totali della Regione Toscana ed è di gran lunga la prima provincia toscana. Dopo un periodo di caduta, conseguenza della crisi internazionale, negli anni , nel 2011 abbiamo assistito ad una ripresa impetuosa che si è confermata anche nel Mentre complessivamente la Regione arretra di poco meno di 2 punti percentuale Firenze tiene e anzi cresce seppure di una piccola misura, toccando lo storico traguardo di 12 milioni di presenze. Tabella 4 Numero dei viaggiatori stranieri a destinazione, per provincia visitata - Serie (Dati in migliaia) Province e regioni Massa-Carrara Lucca Pistoia Firenze Livorno Pisa Arezzo Siena Grosseto Prato TOSCANA Fonte: Banca d'italia - ex Ufficio Italiano dei Cambi La spesa dei viaggiatori stranieri in provincia di Firenze è pari a milioni di euro, circa il 56% della spesa totale della regione e contribuisce in maniera consistente al PIL della provincia. Tabella 5 - Spesa dei viaggiatori stranieri per provincia visitata - Serie (Importi in milioni di euro) Province e regioni Massa-Carrara Lucca Pistoia Firenze Livorno Pisa Pagina 72 di 431

74 Arezzo Siena Grosseto Prato TOSCANA NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD E ISOLE DATI NON RIPARTIBILI ITALIA Fonte: Banca d'italia-ufficio Italiano Cambi Sono i turisti stranieri ad aver frenato la contrazione del settore causata da un calo dei turisti italiani. Le stime del consuntivo 2012 registrano una sostanziale stabilità nel numero degli arrivi (-0,8%) ed un lieve calo di pernottamenti (-2,0%.) Un anno decisamente difficile, anche se le conferme della domanda estera hanno circoscritto il forte calo che si temeva all inizio della stagione. Le prime stime del Centro Studi Turistici, sulla base delle statistiche ufficiali del settore 15, fissano al -2,0% la contrazione del flusso turistico provinciale nell anno La causa principale del risultato è attribuibile al perdurare della crisi economica in Italia e in Europa, solo parzialmente contrastata dalle iniziative promozionali degli enti e delle imprese. La minor disponibilità economica ha ridotto la durata della vacanza e ha spinto i turisti a selezionare destinazioni e servizi, scegliendo sulla base dell economicità delle proposte. L anno 2012 si è caratterizzato per il calo degli italiani, stimati al -5,0%, a differenza degli stranieri che hanno segnato il -0,9%, portando la quota del mercato estero al 74% del movimento complessivo. I valori positivi si registrano a gennaio, nel mese di marzo e nei mesi di settembre e novembre, con cali abbastanza contenuti negli altri mesi del primo semestre e nel mese di ottobre. Flessioni più importanti si sono registrate nei mesi di luglio, agosto e nel mese di dicembre. Nonostante il calo generale dei pernottamenti, e dopo il record storico delle presenze turistiche del 2011, i dati a consuntivo dovrebbero riportare Firenze e provincia al di sopra dei livelli registrati nello stesso periodo del 2010, mantenendo i 12 milioni di pernottamenti ufficiali. Mentre le presenze del mercato nazionale chiudono a -5,0%, sono i clienti stranieri quelli che hanno registrato risultati migliori in questo difficile anno; infatti si registra complessivamente un calo del -0,9% di pernottamenti con ottimi risultati su alcuni mercati dei paesi BRIC (in particolare Cina e India Stabili i flussi dalla Russia ed in lieve calo i flussi dei turisti brasiliani). Molto positivi anche i dati relativi al mercato giapponese, argentino e svizzero. In lieve crescita i flussi turistici provenienti dall Australia, dal Belgio e dalla Danimarca. In calo i flussi provenienti dalla Francia, dalla Spagna e dal Canada. In lieve calo i flussi provenienti dagli Stati Uniti e dalla Germania. Il settore alberghiero registra complessivamente un calo abbastanza contenuto (-1,2%), mentre il settore extralberghiero registra una flessione maggiore, stimata intorno al -3,5%. I risultati evidenziano un risultato positivo negli alberghi a 4-5 stelle e nelle aziende agrituristiche; calo invece nelle basse categorie alberghiere (1-2 stelle) e nei campeggi e villaggi turistici. Nelle strutture ricettive del Comune di Firenze si registra complessivamente un calo dei pernottamenti del -1,3%, pari a 107 mila unità in meno che porta il risultato complessivo a sfiorare gli 8 milioni di pernottamenti. Sono sempre marzo, giugno, settembre e novembre i mesi dove si registra una lieve variazione positiva rispetto agli stessi mesi del 2011, mentre gli altri mesi registrano cali abbastanza contenuti ad esclusione di aprile e dicembre che registrano valori negativi più alti. Pagina 73 di 431

75 Il settore alberghiero del territorio comunale registra complessivamente un calo abbastanza contenuto (-1,4%), così come il settore extralberghiero (-1,2%). I risultati evidenziano un risultato positivo negli alberghi a 4-5 stelle; calo invece nelle basse categorie alberghiere (1-2 stelle). Sostanzialmente stabili i flussi degli stranieri (-0,7%) a fronte di un calo superiore al -3% degli italiani: in crescita in particolar modo turisti cinesi, tedeschi, giapponesi e argentini. Stabilità per la clientela russa, in lieve calo i flussi provenienti dagli Stati Uniti e dal Brasile, in forte calo i flussi provenienti dalla Francia e dalla Spagna. Sul restante territorio della Provincia si registra un calo sia degli arrivi del -3,5% (pari a -43 mila turisti) sia dei pernottamenti del -3,3% (pari a -142 mila unità). Gennaio, marzo e novembre registrano valori in crescita, mentre gli altri mesi registrano valori negativi, in particolar modo giugno con valori di negatività abbastanza diffusi su tutto il restante territorio provinciale. Il settore alberghiero del restante territorio provinciale registra complessivamente un calo abbastanza contenuto (-0,8%), mentre il settore extralberghiero registra cali maggiori (-5,0%). Lieve calo dei flussi degli stranieri (-1,5%) a fronte di un calo superiore al -7% degli italiani: in crescita in particolar modo turisti cinesi, americani, australiani e belgi. In calo i flussi provenienti dalla Germania e dal Regno Unito, in forte calo i flussi provenienti dalla Francia, dalla Spagna e dai Paesi Bassi. I risultati di quest anno si capiscono anche dal fatto che molte imprese hanno mantenuto stabili le tariffe, determinando un fattore di competitività nei prezzi delle strutture ricettive rispetto a quelle di altre destinazioni competitors. Ancora oggi il prezzo si conferma un elemento determinante per le scelte dei turisti in questi periodi di difficoltà economica: continua un forte apprezzamento per le offerte speciali e per quelle formule che prevedono sconti o agevolazioni. (Dati Banca d Italia sui viaggiatori stranieri) Secondo i dati di Banca d Italia, nei primi nove mesi del 2012 il numero di viaggiatori stranieri in arrivo in Italia che hanno visitato il territorio provinciale è aumentato dell 1,4%; a fronte di queste variazioni, è aumentata anche la spesa del +0,6%. Sempre nel periodo in esame è cresciuta la spesa procapite giornaliera (da 105,1 a 108,3 euro) mentre la spesa procapite per viaggi è passata da 472,0 a 468,4 euro. (Dati Assaeroporti sui passeggeri dall Aeroporto Vespucci di Firenze.) Infine, secondo i dati di Assaeroporti, nel periodo gennaio novembre 2012 sono transitati dallo scalo fiorentino 1,740 mln di passeggeri (oltre l 80% internazionali, in crescita del +0,7%), con un calo complessivo del -2,1% rispetto allo stesso periodo del Il patrimonio culturale della Provincia di Firenze è enorme. Determinante è l apporto di Firenze con gli oltre 5 milioni di visitatori dei grandi musei statali (Uffizi, Accademia, Pitti, Cappelle Medicee, Museo di San Marco) e del grande raggruppamento rappresentato dall Opera del Duomo e dall Opera di Santa Croce. A tutto questo vanno aggiunti Palazzo Medici Riccardi e Palazzo Vecchio. Il peso della cultura sull economia della città è dunque enorme e meriterebbe una più complessiva attenzione da parte dei soggetti pubblici. Alcuni indicatori del mercato del lavoro I dati provinciali Istat sulle forze di lavoro non sono disponibili in formato trimestrale, per cui l informazione più recente riguarda quanto si è già presentato nel rapporto di giugno con un aumento dell occupazione complessiva dello 0,8% nel 2012, pari a 3mila e 300 unità in più, in valori assoluti. L incremento risente interamente del contributo dell occupazione femminile (+1,7%) rispetto ad una completa stagnazione di quella maschile; riguardo alla modalità di lavoro si registra un contributo esclusivo derivante dal lavoro dipendente (+4,6%) mentre per il lavoro autonomo risulta un ampia contrazione (-10,2%). Per la nostra provincia il consuntivo occupazionale 2012 riporta anche un aumento delle persone in cerca di lavoro del 18,9% (circa 5mila e 200disoccupati in più) portandosi a circa 33mila unità e determinando un ulteriore salita del tasso di disoccupazione che in un anno passa dal 6,1% al 7,1% (Toscana 7,8%) rappresentando così il valore più elevato degli ultimi quindici anni. È proprio questa accentuazione della dinamica crescente della disoccupazione che preoccupa maggiormente, se consideriamo anche che le stime Prometeia sul versante offerta di lavoro non sono proprio Pagina 74 di 431

76 incoraggianti. L occupazione residente quest anno dovrebbe diminuire dell 1,4% risentendo di una domanda di lavoro in fase di ripiegamento (-1,8%) e di un attività produttiva che si colloca su un livello ancora scarso. Le proiezioni per il prossimo biennio sono gravate da un incertezza piuttosto incisiva dal momento che sarà rilevante il grado di intensità con cui prenderà campo la ripresa e soprattutto quanto la (debole) crescita prevista sarà in grado di riattivare la domanda di lavoro. Per il prossimo anno, quindi, si dovrebbe verificare una netta stagnazione dell occupazione (-0,2%) contestualmente ad una domanda di lavoro che si muove su un binario parallelo (+0,1%) e ad un tasso di disoccupazione che anche se in moderata attenuazione, rimane sempre su valori elevati (7,6%). Nel 2015 potrebbero emergere i primi timidi segnali di recupero occupazionale, insieme ad una moderata discesa della disoccupazione, considerando il ritardo che caratterizza l adeguamento del mercato del lavoro rispetto alla dinamica economica. In termini settoriali la debolezza e le criticità della domanda di lavoro nel biennio sembrerebbero riguardare l industria in senso stretto e il comparto edile. Per il primo settore si registra un calo del 2,6% quest anno ma il prossimo la domanda di lavoro dovrebbe mostrare un moderato miglioramento (+0,5%). Le costruzioni rappresentano il comparto dove la persistenza della crisi occupazionale sembrerebbe maggiormente incisiva con una contrazione delle unità di lavoro del 7,8% nel 2013 e che potrebbe tendere a migliorare il prossimo anno, pur rimanendo su un valore negativo (- 2%); entrambi questi comparti hanno subito una cospicua perdita di domanda di lavoro nel periodo in termini cumulati (industria in senso stretto -24,2%; costruzioni -11,7%). Per le attività terziarie l anno in corso si dovrebbe chiudere con una perdita di domanda di lavoro più contenuta e pari a circa mille e 400 unità di lavoro in meno (-1,3%) cui farà seguito un 2014 sostanzialmente in fase di ristagno (+0,2%). Maggiormente variabile risulterebbe l andamento della domanda di lavoro del comparto agricolo, che andrebbe a stabilizzarsi nel La difficoltà della risposta della domanda di lavoro ai primi timidi segnali di recupero del ciclo è anche confermata dall indagine Unioncamere-Excelsior 2013 realizzata per la provincia di Firenze e riguardante le assunzioni programmate dalle imprese di industria e servizi: i dati dell indagine forniscono il quadro di un mercato del lavoro che risulterebbe ancora rigidamente orientato in termini non positivi e difficilmente la tendenza negativa potrà essere sbloccata e invertita nel breve termine, soprattutto se consideriamo la dinamica piuttosto lenta con cui si attuerà la ripresa. I dati Excelsior dal canto loro segnalano una situazione in cui la domanda di lavoro presenterebbe notevoli difficoltà nel riuscire ad assorbire l eccesso di offerta di lavoro che anche per l anno in corso alimenta le file dei disoccupati, cui si correla, dal lato domanda, anche un prosieguo della diminuzione della quota di figure di difficile reperimento (da 16,7% al 12,1%) che conferma quanto il clima recessivo abbia determinato un aumento della partecipazione al lavoro, prevalentemente orientata da coloro che sono alla ricerca attiva di un occupazione8 In ogni caso le criticità che caratterizzano industria e costruzioni sono confermate anche dall elevato livello raggiunto dalle ore concesse di cassa integrazione che in termini cumulati sono arrivate ad un ammontare di 11,2milioni di ore autorizzate (+21,3%) a settembre 2013, di cui: 6,4milioni nell industria (+18,7%) coprendo circa 5mila e 300lavoratori potenzialmente interessati e tali da incidere per l 8,7% sull occupazione dipendente del settore; 2,2milioni di ore nelle costruzioni (+61,9%) con una platea di riferimento potenziale che arriva intorno alle mille e 800unità (con una quota dell 11,8%). La CIG complessiva è risultata alimentata principalmente dalla componente straordinaria (+52%) che ha più che compensato il calo di quella in deroga (-12,5%), a seguito delle difficoltà di copertura finanziaria riguardanti questo tipo di gestione, con una quota percentuale che in un anno è salita dal 43,2% al 54,2%. Il perdurare delle condizioni di crisi del mercato del lavoro potrebbe influire sull assorbimento e i reintegri da CIG limitandone i margini, considerando anche le difficoltà di reperimento delle risorse finanziarie e avendo come conseguenza diretta l aumento dei livelli di disoccupazione, che di fatto è molto probabile per Firenze, almeno per l anno in corso. Sul calo degli avviamenti occorre considerare non solo il peso della recessione ma anche il dispiegamento dei primi effetti restrittivi della legge 92 di giugno 2012 dal momento che sulla dinamica negativa degli avviamenti complessivi ha inciso l ingente calo di attivazioni con contratto diverso dal lavoro dipendente (-28,1%); mentre i flussi di avviamenti con rapporti di lavoro subordinato mostrano un Pagina 75 di 431

77 andamento in miglioramento, nei confronti del secondo trimestre del 2012 e moderatamente positivo (+0,4%) che non è stato tuttavia in grado di esercitare un ruolo compensativo rispetto al crollo degli avviamenti con forme di lavoro maggiormente instabili e precarie. Sull incremento dei rapporti di lavoro dipendente ha influito la ripresa degli avviamenti con rapporto di lavoro a tempo indeterminato (+6,3% in termini relativi, ma 835 in più in valori assoluti), rispetto ad una sostanziale stagnazione del lavoro a tempo determinato (-0,01%); per le altre tipologie contrattuali, si segnala una pesante diminuzione degli avviamenti con lavoro intermittente (-53,3%) e di quello parasubordinato (lavoro a progetto -29,5%; associazione in partecipazione -26,1%). Tuttavia non si è verificato il processo di sostituzione di lavoro precario con contratti più stabili come vorrebbe la legge di riforma del mercato del lavoro di giugno 2012, soprattutto per effetto della congiuntura avversa anche se la quota sul totale avviamenti dei contratti maggiormente precari si è ridotta, in un anno, passando dal 30,4% al 23,8% Per completare il quadro generale sulla domanda di lavoro sono disponibili anche i dati sui flussi di avviamenti di fonte Regione Toscana, aggiornati al secondo trimestre del Questa fonte informativa conferma di fatto la caduta di domanda sul versante comunicazioni di avviamento, con un ampliamento della contrazione rispetto allo stesso trimestre del 2012 (-3,1%) e alla chiusura dell anno precedente che in termini cumulati aveva fatto registrare un -2,3% mentre al secondo trimestre del 2013 la diminuzione, calcolata su valori cumulati, si approfondisce fino al -8,3% (-4,9% in termini annualizzati). Il numero totale di occupati è pari complessivamente a 455 mila unità. Anche nel territorio provinciale il numero di donne occupate è molto basso (circa un 20% in meno dell occupazione maschile (il tasso di attività è di 79,4 per gli uomini e 62,7 per le donne. Pagina 76 di 431

78 3.4 LE FUNZIONI ESERCITATE SU DELEGA, GLI ACCORDI DI PROGRAMMA E ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE NEGOZIATA UFFICIO DEL CONSIGLIO ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: Accordo di programma per l istituzione di un parco culturale della memoria dedicato alla guerra di liberazione dal nazifascismo e ai valori della Costituzione che hanno fondato l Italia contemporanea, per la valorizzazione naturalistica e storico - culturale dell area di Monte Giovi Altri soggetti partecipanti: Comunità Montana Mugello, Comunità Montana Montagna Fiorentina, Comune di Borgo San Lorenzo, Comune di Dicomano, Comune di Pontassieve, Comune di Vicchio Impegni di mezzi finanziari: ,00 già impegnati (Impegni 3454/ , 3698/ , 3699/ , 3700/ , 2362/ e 2363/ ) Durata dell accordo: L accordo è operativo dal 14 dicembre Il parco è stato inaugurato il 12/07/2008 e l accordo resta in vigore per completare le attività già finanziate ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: Accordo di programma fra Comune di Calenzano, Comune di Campi Bisenzio e Provincia di Firenze per realizzazione del primo lotto dei lavori di ristrutturazione dell immobile posto in località Valibona finalizzata all istituzione del Parco storico della resistenza. Altri soggetti partecipanti: Comune di Calenzano, Comune di Campi Bisenzio Impegni di mezzi finanziari: ,00 per il 2008 e ,00 per il 2009 Durata dell accordo: L accordo è operativo dal 25 Aprile Gli impegni finanziari a carico della Provincia sono terminati. I lavori dell opera sono finiti e l inaugurazione è stata fatta il 25 Aprile 2011 PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa per l istituzione del Parco Storico della Resistenza di Pian d Albero e la trasformazione del Casolare Cavicchi in Luogo della Memoria, attraverso l acquisizione e la ristrutturazione dell immobile che fu teatro di uno dei più tragici episodi della Resistenza in Toscana, nel quale persero la vita trentasette partigiani Altri soggetti partecipanti: Comune di Figline Valdarno, Comune di Bagno a Ripoli, Comune di Greve in Chianti, Comune di Incisa sull Arno, Comune di Rignano sull Arno, Comune di Reggello, Comune di Firenze, ANPI Provinciale di Firenze Impegni di mezzi finanziari: Per ora gli impegni finanziari non sono stati definiti. Nel 2009 è stata impegnata la somma di Euro a favore del Comune di Figline Valdarno per la verifica e la progettazione della strada di accesso al casolare Durata dell accordo: L accordo è operativo dal 27 marzo 2008 Pagina 77 di 431

79 DIPARTIMENTO 1 PROMOZIONE DEL TERRITORIO * Direzione Urbanistica e Ambiente * FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLO STATO Riferimenti normativi: D.Lgs. 152/2006 Norme in materia ambientale parte IV Funzioni o servizi: ai sensi dell'art. 197 del D.Lgs. 152/2006 sono state delegate le funzioni di: - controllo interventi di bonifica e rilascio certificazione ambientale di cui all'art. 248 del D.Lgs. 152/2006, - controllo periodico su attività di gestione, intermediazione e commercio di rifiuti, - individuazione delle zone idonee alla localizzazione degli impianti di smaltimento e non idonee per impianti di smaltimento o recupero, ai sensi dell'art. 216 la provincia è inoltre competente: - la valutazione e l iscrizione delle ditte che presentano comunicazione di recupero rifiuti in procedura semplificata (art. 216 D.Lgs. 152/ D.M. 5/2/98 e D.M. 161/2002) - ad effettuare un controllo tecnico preventivo agli impianti in procedure semplificata soggetti a norme specifiche (rifiuti da autodemolizione, incenerimento e RAEE) - e ai sensi del comma 4 a diffidare e sospendere le attività che non rispettino le norme tecniche, previa diffida Trasferimenti di mezzi finanziari: non è previsto alcun trasferimento. Riferimenti normativi: D.Lgs. n. 112 dl art. 31 Funzioni o servizi: Funzioni riguardanti : - la redazione e l adozione dei programmi di intervento per la promozione delle fonti rinnovabili e del risparmio energetico nell ambito delle linee di indirizzo e coordinamento previste dai piani energetici regionali, - l autorizzazione alla installazione ed all esercizio degli impianti di produzione di energia (successivamente regolamentata dalla L.R. n. 39/2005) - il controllo sul rendimento energetico sugli impianti termici (regolamentata dalla L. 10/91, D.P.R. 412/1993 e D.lgs. n. 192/05 e DPR 74/2013) Trasferimenti di mezzi finanziari: non è previsto alcun trasferimento. Riferimenti normativi: DPR 59/2013 e art. 23 del L. 35/2012 Funzioni o servizi: Funzioni riguardanti la disciplina dell autorizzazione unica ambientale e la semplificazione di adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti sulle piccole e medie imprese e sugli impianti non soggetti ad autorizzazione integrata ambientale Trasferimenti di mezzi finanziari: non è previsto alcun trasferimento. FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLA REGIONE Riferimenti normativi: L.R. n. 39 del Disposizioni in materia di energia Funzioni o servizi: Funzioni amministrative e di vigilanza relative alle attività di produzione, trasporto e trasmissione, stoccaggio, distribuzione, fornitura e uso dell energia Trasferimenti di mezzi finanziari: non è previsto alcun trasferimento. Riferimenti normativi: LR 10/2010 e s.m., D.lgs. 152/06 parte seconda Funzioni: Gestione delle procedimenti di verifica e valutazione di impatto ambientale di competenza provinciale. La partecipazione a procedimenti di verifica e valutazione di impatto ambientale di competenza di altri enti. La gestione dei procedimenti di Valutazione Ambientale Strategica (VAS - Gli Stati membri devono conformarsi alla Direttiva 2001/42/CE prima del 21 luglio 2004). Pagina 78 di 431

80 Trasferimenti di mezzi finanziari: non previsti. Riferimenti normativi: LR 89/98 e s.m. Funzioni: Le competenze in materia di acustica ambientale riguardano la gestione dell'albo dei Tecnici Competenti in Acustica Ambientale, l'espressione di pareri di conformità in merito ai Piani Comunali di Classificazione Acustica, la promozione di campagne di monitoraggio dell'inquinamento acustico nel territorio provinciale e l'organizzazione di corsi di formazione e aggiornamento per Tecnici Competenti. Trasferimenti di mezzi finanziari: non previsti. Riferimenti normativi: LR 61/2003, D.lgs. 152/2006. Funzioni: Gestione del procedimento per il rilascio dell'autorizzazione Integrata Ambientale (AIA o IPPC) per gli impianti nuovi ed esistenti di cui all'allegato VII della Parte II del D.lgs. 152/2006; gestione del procedimento per le modifiche sostanziali e non sostanziali (cfr. art.5, comma 1, lettera l ed l-bis); rinnovo dell'autorizzazione Integrata Ambientale nelle modalità previste dall'art. 29-octies, commi 1,2,3 del D.lgs. 152/2006; riesame dell'autorizzazione Integrata Ambientale nei casi previsti dall'art. 29-octies, commi 4,5 del D.lgs. 152/2006; aggiornamento Autorizzazione AIA per i casi previsti all'art. 29-nonies del D.lgs. 152/2006; verifica delle migliori tecniche disponibili di cui art. 29-septies del D.lgs. 152/2006 Trasferimenti di mezzi finanziari: non previsti. Riferimenti normativi: LR 9/2010, D.lgs. 152/2006. Funzioni: Rilascio dei provvedimenti di autorizzazione alle emissioni in atmosfera derivanti dagli impianti e attività di cui alla parte V titolo I DLgs 152/2006, attività di controllo sulle emissione in atmosfera e applicazione delle sanzioni, organizzazione e gestione degli inventari provinciali delle sorgenti di emissione e coordinamento dei comuni per l elaborazione e l attuazione dei PAC (Piani di Azione Comunale) Trasferimenti di mezzi finanziari: Nel 1994, a seguito della legge regionale LR n.33/94, furono trasferite oltre che le funzioni delegate anche il personale a tempo indeterminato necessario alla copertura delle funzioni. Riferimenti normativi: D.Lgs. 152/2006 e LR. 25/1998 in particolare all art. 6 Funzioni: con LR 25/98 art. 6 sono state conferite alle Province tutte le competenze che le norme statali affidano alla Regione in particolare: gestione dei procedimenti di autorizzazione alla gestione dei rifiuti ai sensi degli artt. 208 e 210 del D.Lgs 152/2006. autorizzazioni per impianti mobili di gestione rifiuti nonché per le singole campagne di attività ai sensi dell art. 208 comma 15 del D.Lgs. 152/2006. gestione spedizioni trasfrontaliere di rifiuti (importazioni ed esportazioni) ai sensi dell art. 194 del D.Lgs. 152/2006 approvazione ai sensi dell art. 242 di progetti di bonifica in aree ricadenti in più comuni in ogni fase procedurale (piano di caratterizzazione, analisi di rischio e progetto operativo di bonifica); gestione dell anagrafe dei siti inquinati Trasferimenti mezzi finanziari: non previsti. Riferimenti normativi: LR 25/98 ed LR 61/2007 Funzioni: Approvazione piani interprovinciali (rifiuti urbani, speciali e bonifica siti inquinati). Pubblicazione sul BURT dell avviso di avvenuta pubblicazione del Piano industriale. Parere sul Piano straordinario. Esercizio poteri sostitutivi in caso di mancata approvazione dei piani industriali. (art. 22). Pagina 79 di 431

81 Trasferimenti mezzi finanziari: non previsti. ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: Accordo di programma fra l Amministrazione Provinciale di Firenze ed il Comune di Sesto Fiorentino per la realizzazione del progetto I boschi della Piana nell ambito dei progetti di sviluppo del territorio della Provincia di Firenze. Altri soggetti partecipanti: Comune di Sesto Fiorentino Impegni di mezzi finanziari: ,00 Durata dell accordo: stabilita per il tempo necessario alla realizzazione dell intervento e di tutte le attività previste e necessarie a tale scopo. L accordo è: - in attuazione del Protocollo d intesa per la localizzazione dell impianto di termovalorizzazione della Piana Fiorentina e per gli interventi di riqualificazione e di miglioramento ambientale. - in corso di definizione : - già operativo : si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: ACCORDO Oggetto: Rinnovo accordo fra le Province di Arezzo e Firenze, ai sensi del combinato disposto degli artt. 25 e 31 della L.R.T. n. 25/1998, su taluni flussi di rifiuti solidi urbani prodotti in comuni della Provincia di Firenze, appartenenti alla Comunità di Ambito Toscana Centro, e in comuni della Provincia di Arezzo, appartenenti alla Comunità di Ambito Toscana Sud, e per la ottimizzazione dei sistemi impiantistici per la loro corretta gestione. Altri soggetti partecipanti: Provincia di Arezzo Impegni di mezzi finanziari: --- Durata dell accordo: Scadenza L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: ACCORDO Oggetto: Accordo fra le Province di Pisa, Firenze e Prato e le Comunità di Ambito n. 3 ATO 6 e ATO 10, ai sensi del combinato disposto degli artt. 25 e 31 della L.R.T. n. 25/1998 e s.m.i. per il conferimento nella discarica di Peccioli (PI) di rifiuti solidi urbani prodotti negli ATO n. 6 e 10. Altri soggetti partecipanti: Province di Pisa e di Arezzo, ATO n. 3, ATO N. 6, ATO N. 10 Impegni di mezzi finanziari: --- Durata dell accordo: Scadenza 2014 L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: si Pagina 80 di 431

82 Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa Attività di mitigazione degli effetti ambientali per l attuazione delle opere previste nel piano di ambito Altri soggetti partecipanti: A.TO. n. 6 e Comuni di Bagno a Ripoli, Fiesole, Greve in Chianti, Impruneta, Scandicci, San Casciano V.P. e Tavernelle V.P. Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: si - già operativo: no Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa Per il coordinamento e il potenziamento delle politiche a tutela degli animali nella Provincia di Firenze e per la costituzione di una consulta provinciale. Altri soggetti partecipanti: Associazioni Ambientaliste e Animaliste, Comuni e Aziende Sanitarie della provincia di Firenze Impegni di mezzi finanziari: 0 Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: Deliberazione della Giunta Provinciale n. 269 del PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa per la localizzazione dell impianto di termovalorizzazione della Piana Fiorentina e per gli interventi di riqualificazione e di miglioramento ambientale. Altri soggetti partecipanti: Comuni di Firenze, Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e ATO 6. Impegni di mezzi finanziari: a carico della Provincia di Firenze Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: 2 agosto Integrato con Deliberazione della Giunta Provinciale n. 307 del Addendum al Protocollo d intesa per la localizzazione dell impianto di termovalorizzazione della Piana Fiorentina e per gli interventi di riqualificazione e di miglioramento ambientale sottoscritto da Provincia di Firenze, Comuni di Firenze, Sesto Fiorentino e ATO 6 in data Pagina 81 di 431

83 PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa per la gestione dei rifiuti negli ATO Firenze Prato Pistoia. Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana, Province Prato e Pistoia, Circondario Empolese Valdelsa, Comuni di Firenze, Prato, Pistoia, Empoli, Sesto Fiorentino, Pontassieve, Scandicci Rufina, Greve in Chianti, Montale, Agliana, Quarrata Impegni di mezzi finanziari: a carico della Regione Toscana da ripartire fra Province Prato e Pistoia, Circondario Empolese Valdelsa nel quadriennio Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa relativo tra la Provincia di Firenze ed il Comune di Rufina per l inserimento ambientale del nuovo termovalorizzatore di Selvapiana Altri soggetti partecipanti: Comune di Rufina Impegni di mezzi finanziari: a carico Provincia di Firenze Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa tra Provincia ed Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana - Ufficio IX ambito territoriale della provincia di Firenze in materia di educazione ambientale ed allo sviluppo sostenibile. Altri soggetti partecipanti: Ufficio Scolastico Provinciale di Firenze ex Centro Servizi Amministrativi di Firenze Impegni di mezzi finanziari: - Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLO DI INTESA Pagina 82 di 431

84 Oggetto: Protocollo d intesa tra Provincia e Comuni di: Dicomano, Londa, Rufina, Pelago, Pontassieve, San Godendo, Figline, Cerreto Guidi, Fucecchio, Certaldo, Empoli, Firenze, Barberino Mugello al fine della costituzione di un coordinamento provinciale dei centri e Laboratori di Educazione Ambientale. Altri soggetti partecipanti: Laboratori e centri di educazione ambientale del territorio provinciale Impegni di mezzi finanziari: Importo a carico della Provincia di Firenze da determinarsi annualmente. Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa tra Provincia e Casa Circondariale M. Gozzini di Firenze in materia di educazione ambientale e alla sostenibilità Altri soggetti partecipanti: PUBLIACQUA, QUADRIFOGLIO Impegni di mezzi finanziari: - Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa tra Provincia e Università di Firenze Facoltà di Scienze della Formazione in materia di educazione ambientale e alla sostenibilità Altri soggetti partecipanti: Università di Firenze Facoltà di Scienze della Formazione Impegni di mezzi finanziari: - Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa tra Provincia e Centro Iniziativa Democratica degli insegnanti (CIDI) in materia di educazione ambientale e sviluppo sostenibile. Altri soggetti partecipanti: Pagina 83 di 431

85 Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione il rinnovo - già operativo: si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: * Direzione Sviluppo economico, Programmazione e Agricoltura* Direzione Agricoltura, Caccia e Pesca Fino all entrata in vigore della L.R. n. 9 del 06/02/1998, la Provincia esercitava le funzioni amministrative in materia di agricoltura, forestazione, caccia e pesca, su espressa delega da parte della Regione Toscana. Con la citata L.R. 9/98 viceversa, le funzioni amministrative in materia di agricoltura, foreste, caccia, pesca, sviluppo rurale, agriturismo e alimentazione, sono espressamente attribuite alle Province, pertanto ad oggi, la Provincia di Firenze non svolge nessuna funzione delegata. Direzione Sviluppo Economico, Programmazione, Turismo e gestione Parco Demidoff FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLO STATO IN MATERIA DI TURISMO Riferimenti normativi: L , n. 59 (conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali); art. 43 del D. Lgs. 31 marzo 1998, n.112 (attuativo del capo I della L. 59/97) Funzioni o servizi: La competenza delle Regioni in materia di turismo e industria alberghiera concerne ogni attività pubblica o privata attinente al turismo (informazione, accoglienza turistica, sviluppo e qualificazione dell'offerta turistica, omogeneità dei servizi e delle attività, promozione economica nel settore, coordinamento dell'attività di raccolta dei dati statistici ecc.), ivi incluse le agevolazioni, le sovvenzioni, i contributi, gli incentivi, a favore delle imprese turistiche, ed escluse le funzioni riservate allo Stato dall art. 44 del D. Lgs. n.112/1998. FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLA REGIONE Riferimenti normativi: L.R.T. n. 42 del ( Testo unico delle Leggi Regionali in materia di Turismo ) e s.m.i. Funzioni o servizi: In base all art. 3, sono attribuite alle Province le funzioni amministrative in materia di: agenzie di viaggio e turismo; pubblicità dei prezzi delle attrezzature e dei servizi ricettivi e degli stabilimenti balneari; classificazione delle strutture ricettive e degli stabilimenti balneari; raccolta dei dati statistici riguardanti il turismo; istituzione e tenuta dell albo delle Pro Loco; esercizio delle attività professionali; raccolta dati e attività collegate come nodo SISTAN. Riferimenti normativi: D. Lgs n. 322 del ; D.Lgs 196 del Funzioni o servizi: Elaborazione e diffusione dei dati statistici riguardanti il turismo e tenuta del data base delle strutture ricettive provinciali. ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: Valorizzazione del design industriale a sostegno di progetti per la ricerca, lo sviluppo e l innovazione in collegamento con il sistema produttivo locale Altri soggetti partecipanti: Comune di Calenzano Pagina 84 di 431

86 Impegni di mezzi finanziari: ,00 (in tre anni) Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: SI Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Costituzione della rete regionale del sistema di incubazione di impresa (DGP 262 del ) Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana; Province di Grosseto, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Siena Pisa, Università di FI, Comuni di Piccioli, Caviglia, Minacciano, Firenze, Palazzuolo sul Senio, Capannoni, Polo di Navacchio, Pont-Tech, Società Navicelli, Sviluppo Toscana, Polo tecnologico di Magona, BIC Livorno, CCIAA di Lucca, PIN Impegni di mezzi finanziari: --- Durata dell accordo: rinnovo L accordo è: - in corso di definizione:--- - già operativo: SI Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Costituzione della Rete regionale del sistema di trasferimento tecnologico alle imprese (TECNOrete) (DGP 81 del ) Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana, Province Toscane, Circondario Empolese-Valdelsa, 29 Centri servizi alle imprese pubblici o misto pubblico/privati Impegni di mezzi finanziari: --- Durata dell accordo: 31/12/2015 (rinnovo) L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: SI Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Patto per lo sviluppo Altri soggetti partecipanti: Comuni e Comunità Montane, Circondario Empolese-Valdelsa, Sindacati, Associazioni di Categoria della provincia di Firenze Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: in corso L accordo è: Pagina 85 di 431

87 - in corso di definizione: - già operativo: SI Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Consolidamento e valorizzazione della Rete provinciale degli sportelli SUAP della Provincia di Firenze (DGP 5 del ) Altri soggetti partecipanti: Comuni della provincia di Firenze, C.M. Montagna Fiorentina, C.M. Mugello per conto dei Comuni del proprio territorio, Circondario Empolese-Valdelsa. Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: SI - Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Realizzazione del Progetto ELISTAT nell ambito del piano di finanziamenti di cui al Fondo per il sostegno agli investimenti per l innovazione degli enti locali istituito dall articolo 1, comma 893, L. 296/2006 Altri soggetti partecipanti: altre 41 Province Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: durata del Progetto L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: SI - Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: INFOCITY, Infomobilità intelligente al servizio dei cittadini, nell ambito del piano di finanziamenti di cui al Fondo per il sostegno agli investimenti per l innovazione degli enti locali istituito dall articolo 1, comma 893, L. 296/2006 Altri soggetti partecipanti: Province di: Napoli, Bari, Lecce, Brindisi, Torino, Potenza, Milano e i Comuni di: Torino, Roma, Lecce, Perugia, Bari, Brindisi Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: 18 mesi o durata del progetto L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: SI - Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: Pagina 86 di 431

88 PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Coordinamento e supporto delle attività della Rete di Incubazione policentrica fiorentina (DGP 117 del ) Altri soggetti partecipanti: Università di Firenze, Comune di Firenze Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: fino al L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: SI Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Protocollo di Intesa in materia di rete integrata di informazione e accoglienza turistica Altri soggetti partecipanti: Comune di Firenze Impegni di mezzi finanziari: trasferimenti regionali Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: SI - Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: 20/06/2012 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Sistema d area metropolitana: competitività e innovazione. Coordinamento sovra provinciale delle strategie di innovazione e trasferimento tecnologico (DGP 177 del ) Altri soggetti partecipanti: Province di Prato e Pistoia, Circondario Empolese-Valdelsa Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: fino a revoca consensuale L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: SI Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa svolgimento della sessione d esame di direttore tecnico di agenzia di viaggio e turismo Altri soggetti partecipanti: tutte le Province toscane e Circondario Empolese Valdelsa Impegni di mezzi finanziari:compartecipazione alle spese sostenute ( 500,00) Durata dell accordo: Pagina 87 di 431

89 L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: SI - Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: 26/05/2010 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Promozione turistica, marketing turistico e marketing territoriale della Provincia di Firenze (DGP 146 del ) Altri soggetti partecipanti: CCIAA di Firenze, Provincia di Firenze, Comune di Firenze Impegni di mezzi finanziari: --- Durata dell accordo: 3 anni, rinnovabile L accordo è: - in corso di definizione - già operativo: SI, ogni anno si rinnova con relativa convenzione, l ultima firmata il 31/07/2013 Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa per la realizzazione della card museale (DGP 163 del ) Altri soggetti partecipanti: Comune di Firenze, CCIAA di Firenze, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze. Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: tacito rinnovo annuale come previsto in apposita convenzione allegata parte integrante al Protocollo per l operatività del progetto Sistema Card L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: SI - Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: 15/03/2011 ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: Progetto RITT Rete informazione Turistica e Tecnologica (DGP 105 del ) Altri soggetti partecipanti: tutte le Province toscane (responsabile Provincia di Massa Carrara) Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: SI Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Pagina 88 di 431

90 Oggetto: Protocollo di Intesa in materia di rete integrata di informazione e accoglienza turistica Altri soggetti partecipanti: Comune di Firenze Impegni di mezzi finanziari: trasferimenti regionali Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: SI - Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: 20/06/2012 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Convenzione Quadro tra Provincia di Firenze e Università degli Studi di Firenze per la ricerca tecnica e scientifica all interno del Parco di Pratolino Altri soggetti partecipanti: Università degli Studi di Firenze Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: 3 anni L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: SI - Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: 22/10/2012 * Direzione Cultura, Biblioteche, Istruzione, Sport, Cooperazione Internazionale e Sociale * PROTOCOLLO D'INTESA Oggetto: Tutela e conservazione del patrimonio storico-artistico di Palazzo Medici-Riccardi e organizzazione di un programma di iniziative espositive nel triennio con la collaborazione, a titolo oneroso, dell Opificio delle Pietre Dure di Firenze, che troverebbero così una vetrina di valorizzazione delle opere di più recente restauro prima del loro rientro nelle sedi di appartenenza e provenienza. Altri soggetti partecipanti: Opificio delle Pietre Dure di Firenze Impegni di mezzi finanziari: da verificare di volta in volta a seconda delle iniziative previste. Va previsto un contributo economico in favore dell Opificio delle Pietre Dure di Firenze per la consulenza tecnica, scientifica e culturale. Tale contributo potrebbe essere determinato in occasione di ogni singola mostra e quantificato con una percentuale calcolata in misura decrescente rispetto al budget complessivo necessario per la loro realizzazione. Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo - data di sottoscrizione: 2010 PROTOCOLLO D'INTESA Oggetto: Celebrazioni dei 450 anni dalla morte di Michelangelo Buonarroti e dei 450 anni dalla fondazione dell Accademia delle Arti del Disegno. Pagina 89 di 431

91 Altri soggetti partecipanti: Accademia delle Arti del Disegno, Accademia di Belle Arti di Firenze, Archivio di Stato di Firenze, Comune di Firenze, Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, Fondazione Casa Buonarroti, Polo Museale Fiorentino, Provincia di Firenze Assessorato alla Cultura, Regione Toscana, Soprintendenza Archivistica per la Toscana, Soprintendenza SBAPSAE per Firenze, Prato e Pistoia Impegni di mezzi finanziari: Il protocollo non comporta oneri a carico di nessuno dei soggetti sottoscrittori Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo - data di sottoscrizione: 2013 ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: Finalità, obiettivi, azioni, finanziamenti, per la realizzazione del progetto di recupero architettonico e rigenerazione sociale del complesso La Brocchi. Altri soggetti partecipanti: Prefettura, Regione Toscana, Istituto degli Innocenti, Comunità Montana del Mugello, Comune di Borgo San Lorenzo, Comune di Firenze. Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: 15 anni dalla data di pubblicazione sul BURT L accordo è operativo: SI Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: 27/05/2002 ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: Accordo di programma per la promozione di diritti e di opportunità per l infanzia e l adolescenza (L. 285/97) Altri soggetti partecipanti: Comune di Firenze; Prefettura di Firenze; Questura di Firenze; Ufficio Scolastico Provinciale (CSA) Firenze; Centro di Giustizia Minorile; Azienda Sanitaria di Firenze; Azienda Ospedaliera Meyer; Tribunale per i Minorenni; Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni Impegni di mezzi finanziari: 0 Durata dell accordo: L accordo è operativo: SI Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: 28/12/2004 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto:Protocollo operativo interistituzionale per il Progetto Speciale Sollicciano Gozzini Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana, Provveditorato regionale Amministrazione Penitenziaria, Società della Salute di Firenze, Comune di Firenze, Casa Circondariale Sollicciano, Casa Circondariale Gozzini. Impegni di mezzi finanziari: Finanziamento FSE (non definito) Durata dell accordo: Pagina 90 di 431

92 Tre anni dalla sottoscrizione (Approvato dalla Giunta nella seduta del 10/12/2013 da sottoscrivere non ancora operativo) PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Lavori di Pubblica Utilità Altri soggetti partecipanti: Tribunale di Firenze, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze Consiglio dell Ordine degli Avvocati di Firenze Prefettura di Firenze Questura di Firenze Provveditorato regionale Amministrazione Penitenziaria Ufficio Esecuzione Penale Esterna. Impegni di mezzi finanziari: Non comporta oneri finanziari Durata dell accordo: Tre anni dalla sottoscrizione Operativo 21/12/2012 Oggetto: Lavori di Pubblica Utilità Altri soggetti partecipanti: Tribunale di Firenze, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Firenze Consiglio dell Ordine degli Avvocati di Firenze Prefettura di Firenze Questura di Firenze Provveditorato regionale Amministrazione Penitenziaria Ufficio Esecuzione Penale Esterna. Impegni di mezzi finanziari: Non comporta oneri finanziari Durata dell accordo: Tre anni dalla sottoscrizione Operativo 21/12/2012 * Direzione Lavoro e formazione * PROTOCOLLO D INTESA Oggetto - Protocollo d intesa tra la Provincia di Firenze, le organizzazioni sindacali territoriali CGIL,CISL, e UIL e ASSOLAVORO in merito alla realizzazione di un progetto integrato di politica attiva del lavoro Altri soggetti partecipanti Centri per l Impiego e Agenzie per il Lavoro selezionate tramite procedura di evidenza pubblica Impegni di mezzi finanziari - la Provincia ha stanziato per le attività di accompagnamento/orientamento e inserimento al lavoro risorse FSE Asse II Occupabilità con per entrambe le annualità 2013 e 2014 cui si affiancano i fondi Formatemp delle APL destinati alla formazione. Durata - Il protocollo decade con la scadenza del progetto che ha durata annuale calcolata dalla data di sottoscrizione dei singoli contratti tra Provincia e le Agenzie per il Lavoro ( scadenza Giugno Luglio 2014 ) anche se le attività di accompagnamento potranno essere svolte sino al 31 dicembre PROTOCOLLO D INTESA Oggetto: Progetto sperimentale di servizi al lavoro e teleformazione TRIO Altri soggetti partecipanti: Provincia di Firenze, Università di Firenze: facoltà di Economia, Giurisprudenza e Scienze Impegni di mezzi finanziari: Finanziato annualmente con bandi/gare FSE specifici per i vari servizi Pagina 91 di 431

93 Durata dell accordo: Si rinnova tacitamente anno per anno dal 6 novembre 2008 PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Protocollo per l affidamento in gestione agli ambiti territoriali di caccia delle zone di ripopolamento e cattura della Provincia di Firenze Altri soggetti partecipanti: ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) Impegni di mezzi finanziari: (deliberazione di giunta senza spesa) Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo data di sottoscrizione: PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Protocollo per la realizzazione della Strada dell Olio dei Comuni delle Colline di Firenze Altri soggetti partecipanti: Comune di Calenzano, Sesto Fiorentino e Fiesole Impegni di mezzi finanziari: (deliberazione di giunta senza spesa) Durata dell accordo: L accordo è - già operativo data di sottoscrizione: PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Protocollo per la definizione di un progetto di agricoltura periurbana in riva sinistra d Arno Oltregreve fiorentino Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Firenze, Comune di Lastra a Signa, Comune di Scandicci, Facoltà di Agraria di Firenze, Facoltà di Architettura di Firenze Impegni di mezzi finanziari: 0 Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa per la ristrutturazione del sistema delle indagini statistiche in agricoltura Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana Impegni di mezzi finanziari: 0 Durata dell accordo: Pagina 92 di 431

94 L accordo è: - già operativo data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa tra il Comune di Greve in Chianti e la Provincia di Firenze per interventi pubblici nel complesso forestale di Monte San Michele approvato con D.G.P. n. 151 del 13/09/2011. Altri soggetti partecipanti: Comune di Greve in Chianti Impegni di mezzi finanziari: 0. Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa tra il Comune di Bagno a Ripoli e la Provincia di Firenze per interventi pubblici nel complesso forestale in loc. l Incontro approvato con D.G.P. n. 151 del 13/09/2011. Altri soggetti partecipanti: Comune di Bagno a Ripoli Impegni di mezzi finanziari: 0. Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa tra il Comune di Fiesole e la Provincia di Firenze per interventi pubblici nel complesso forestale di Monte Ceceri approvato con D.G.P. n. 151 del 13/09/2011. Altri soggetti partecipanti: Comune di Fiesole Impegni di mezzi finanziari: 0. Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Pagina 93 di 431

95 Oggetto: Protocollo d intesa tra la Provincia di Firenze e la Accademia Italiana di Scienze Forestali per la definizione e lo svolgimento di attività scientifiche a monte ed a valle degli interventi in ambito forestale e di tutela ambientale del territorio Altri soggetti partecipanti: Accademia Italiana di Scienze Forestali Impegni di mezzi finanziari: ,00 Durata dell accordo: L accordo è: - rinnovo automatico - data di sottoscrizione: PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa tra il Comune di San Casciano V.P. e Consorzio di Bonifica Toscana Centrale e la Provincia di Firenze per interventi pubblici nel territorio comunale approvato con D.G.P. n. 75 del 18/06/2013. Altri soggetti partecipanti: Comune di San Casciano V.P. e Consorzio di Bonifica Toscana Centrale Impegni di mezzi finanziari: ,00 Durata dell accordo: 2014 L accordo è: - in corso di sottoscrizione - data di sottoscrizione: in corso di sottoscrizione DIPARTIMENTO II LAVORI PUBBLICI * Direzione Viabilità e Grandi Assi Viari * FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLO STATO IN MATERIA DI VIABILITÀ Riferimenti normativi: D.Lgs 30/04/1992 Nuovo codice della strada e s.m.i. DPR 16/12/1992 Regolamento di esecuzione ed attuazione del Nuovo Codice della Strada e s.m.i. L. 59 del 15/3/97; D.Lgs 112 del 31/03/1998; D.Lgs 461 del 29/10/1999; DPCM del 21/02/2000; DPCM del 13/11/2000. Funzioni o servizi: Le norme statali delegano le funzioni di progettazione, costruzione gestione e manutenzione della rete stradale, esclusa la rete autostradale e le strade di interesse nazionale, alle Regioni o direttamente alle Province. A sua volta la Regione Toscana, con Legge 88/98, ha effettuato una sub delega, delegando tutte le funzioni suddette alla Provincia, anche per quanto riguarda le strade regionali che attraversano il territorio provinciale. La delega riguarda anche la gestione amministrativa ed autorizzatoria degli accessi, degli attraversamenti e delle insegne pubblicitarie lungo dette strade, nonché la gestione delle autorizzazioni alla circolazione per trasporti e veicoli eccezionali. FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLA REGIONE IN MATERIA DI VIABILITÀ Riferimenti normativi: L.R.T. n. 88 del 1/12/1998; L.R.T. n. 80 del 08/11/1982. Funzioni o servizi: La Legge Regionale con la legge 88/98 ha delegato alla Provincia di Firenze la progettazione, la costruzione e la manutenzione delle strade regionali e la classificazione e declassificazione delle strade, comunali e vicinali. La S.G.C. Fi-Pi-Li, non ricompresa nell'elenco Pagina 94 di 431

96 delle strade di interesse nazionale, approvato con D.P.C.M. 21/02/2000, è stata trasferita dall'anas alla Regione Toscana dal 1 ottobre Successivamente, con una convenzione sottoscritta in data 21 marzo 2002, la Regione Toscana e le Province di Firenze, Pisa e Livorno hanno concordato di delegare le funzioni di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, pronto intervento e le funzioni amministrative concernenti la S.G.C. Fi-Pi-Li alla Provincia di Firenze. Rimangono di competenza di ciascuna Provincia la progettazione e la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza della S.G.C. Fi-Pi-Li finanziati dalla Regione Toscana nell'ambito del piano di investimenti A norma della L. R. 80/1982 invece la Provincia è delegata a rilasciare le autorizzazioni alla circolazione dei veicoli e dei trasporti eccezionali quando il trasporto interessi il territorio di più comuni o di più Province; in quest ultimo caso la delega spetta alla Provincia nella cui circoscrizione deve attuarsi il maggior percorso. FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLO STATO IN MATERIA DI EDILIZIA SCOLASTICA Riferimenti normativi: Legge 23/1996; Funzioni o servizi: In base alla legge le Province provvedono alla realizzazione, alla fornitura e alla manutenzione ordinaria e straordinaria, nonché alle spese varie di ufficio e per l'arredamento e a quelle per le utenze elettriche e telefoniche, per la provvista dell'acqua e del gas, per il riscaldamento ed ai relativi impianti, degli edifici sede di istituti e scuole di istruzione secondaria superiore. ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto AdP n. 2: Esplicitazioni modalità attuative di cui all art. 5 Accordo di Programma del 27 aprile 1993 concernente la realizzazione di un nuovo insediamento produttivo nel Comune di Bisenzio. Altri soggetti partecipanti: Comune di Campi Bisenzio Impegni di mezzi finanziari: ,00 a carico della Provincia di Firenze Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 08/06/2004 ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n.4: interventi di miglioramento della sicurezza stradale sulla SR 66 Altri soggetti partecipanti: Comuni di Campi Bisenzio e Signa Impegni di mezzi finanziari: ,00 di cui ,00 a carico della Provincia di Firenze. Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 21/12/2005 lavori collaudati ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n.6: Asse Firenze - Mezzana Lotto 5/a Altri soggetti partecipanti: Comuni di Firenze, Calenzano, Campi Bisenzio, Prato, Sesto Fiorentino Pagina 95 di 431

97 Impegni di mezzi finanziari: In attuazione del P. di I. del 22/07/1998 (l'importo complessivo dell'opera è ,17 di cui ,11 a carico degli Enti locali ed il rimanente a carico della Regione Toscana); con deliberazione n. 420 del 24/11/2005 è stato previsto una spesa complessiva di ,09 di cui ,70 a carico della Provincia di Firenze Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 03/11/2004 Lavori conclusi e da collaudare ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n.7: Asse Firenze - Mezzana Lotto 5/b Altri soggetti partecipanti: Comuni di Firenze, Calenzano, Campi Bisenzio, Prato, Sesto Fiorentino Impegni di mezzi finanziari: ,99 di cui ,00 a carico Provincia di Firenze Durata dell accordo: L accordo è: già operativo Data di sottoscrizione: 25/10/2006 Lavori aggiudicati e in fase di consegna ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n.14: realizzazione variante alla SRT 222 in loc. Grassina Altri soggetti partecipanti: Comuni di Bagno a Ripoli, Greve in Chianti, Impruneta Impegni di mezzi finanziari: Le risorse finanziare necessarie per la realizzazione dei lavori in oggetto ammontano a complessivi ,50 e ,28 a carico della Provincia. Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 04/12/2006 Procedure di gara in corso ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n.15: compartecipazione alla realizzazione della variante in riva destra d'arno alla SR 69 del Valdarno dal confine con la Provincia di Arezzo allo svincolo in Loc. Ciliegi Altri soggetti partecipanti: Comuni di Figline Valdarno, Rignano sull'arno, Reggello, Incisa Valdarno, Pelago Impegni di mezzi finanziari: ,00 di cui ,00 a carico della Provincia di Firenze Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 26/02/2004 Procedure di gara in corso per il lotto 5 dell intervento complessivo Pagina 96 di 431

98 ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n.26 Progettazione e finanziamento per il I e II lotto della circonvallazione di Impruneta Altri soggetti partecipanti: Comune di Impruneta Impegni di mezzi finanziari: ,68 di cui ,35 a carico della Provincia Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo Data di sottoscrizione:13/06/2006 Lavori conclusi e da collaudare per il primo lotto. Progettazione esecutiva in corso per il secondo lotto. ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n.27: realizzazione di un percorso ciclo-pedonale di collegamento tra la SP 84 e la SS 67 in Loc. Le Sieci Altri soggetti partecipanti: Comune di Pontassieve Impegni di mezzi finanziari: ,00 a carico della Provincia Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione:03/10/2005 Lavori in fase di consegna ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n. 28: realizzazione della variante SRT 429 Val d Elsa tratto Empoli-Castelfiorentino Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana - Provincia di Firenze - Provincia di Pisa - Comune di Castelfiorentino - Comune di Empoli - Comune di Gambassi Terme - Comune di San Miniato Impegni di mezzi finanziari: ,66 di cui ,34 a carico della Provincia di Firenze Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo Data di sottoscrizione:11/04/2005 Lavori in corso ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n. 33: convenzione tra la Provincia di Firenze e i comuni di Barberino Val d'elsa e Tavarnelle Val di Pesa per la realizzazione di strutture sociali, culturali, sportive, viarie e scolastiche Altri soggetti partecipanti: Barberino Val d'elsa e Tavarnelle Val di Pesa Impegni di mezzi finanziari: ,00 di cui ,00 a carico della Provincia Durata dell accordo: L accordo è: Pagina 97 di 431

99 - già operativo: Data di sottoscrizione: 06/05/2007 Alcuni interventi sono da terminare (liq ,00) ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n.36: finanziamento e la realizzazione della variante esterna all'abitato di Figline V.A. sulla SR 69 2 stralcio - Lotti 2 e 3 compresa la rotatoria in zona stadio Altri soggetti partecipanti: Comune di Figline Val d'arno Impegni di mezzi finanziari: ,77 di cui ,77a carico della Provincia Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 17/05/2007 Lavori in corso ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n. 37: riassetto della viabilità nel territorio comunale (Strada Comunale di Pian dell Isola SP 1 e SR 69) Altri soggetti partecipanti: Comune di Incisa Valdarno Impegni di mezzi finanziari: ,00 di cui ,00 a carico della Provincia Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 14/08/2007 ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n. 40: Interventi di Miglioramento sulla strada Forestale Vallombrosa-Consuma Altri soggetti partecipanti: Comune di Reggello Impegni di mezzi finanziari: ,00 interamente a carico della Provincia Durata dell accordo: L accordo è: - Già operativo Data di sottoscrizione: 06/06/2008 Lavori in corso ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n. 41: recupero e ampliamento del ponte sull Arno sulla SP 13 tra Empoli e Vinci località Sovigliana Altri soggetti partecipanti: Comune di Empoli, Comune di Vinci, Circondario Empolese Pagina 98 di 431

100 Impegni di mezzi finanziari: ,00di cui ,00 a carico della Provincia Durata dell accordo: L accordo è: - Già operativo Data di sottoscrizione: 16/11/2007 Lavori in corso ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n.44: Realizzazione dello svincolo stradale in loc. Terrafino Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana, Comune di Empoli Impegni di mezzi finanziari: ,00 di cui 0 a carico della Provincia Durata dell accordo: L accordo è: - Da sottoscrivere Data di sottoscrizione: 20/01/2009 ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n.46: Miglioramento della sicurezza della strada comunale di Pian di Rona Altri soggetti partecipanti: Comune di Reggello Impegni di mezzi finanziari: ,00 di cui ,00 a carico della Provincia Durata dell accordo: L accordo è: - Già operativo Data di sottoscrizione: 13/05/2009 ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n.48: Realizzazione di una variante alla SS 67 in Loc. Ellera Comune di Fiesole Altri soggetti partecipanti: Comune di Fiesole - ANAS Impegni di mezzi finanziari: ,00 di cui ,00 a carico della Provincia Durata dell accordo: L accordo è: già operativo. Data di sottoscrizione: 8/09/2009 ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: AdP n.49: Realizzazione di un percorso ciclopedonale di collegamento tra la S.P. 84 "Molin del Piano" e la S.S. 67 "Tosco Romagnola" in località Le Sieci nel Comune di Pontassieve - INTEGRAZIONE Pagina 99 di 431

101 Altri soggetti partecipanti: Comune di Pontassieve Impegni di mezzi finanziari: l importo dell opera subirà variazioni ( ,00 a carico della Provincia) Durata dell accordo: L accordo è: - Da pubblicare sul BURT (pubblicato il 23/06/2010 Data di sottoscrizione: 13/05/2010 Interventi in fase di consegna PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 1: progettazione preliminare del collegamento viario tra SP 45 e la SR 66 Altri soggetti partecipanti: Provincia di Prato, Comuni di Poggio a Caiano e Signa Impegni di mezzi finanziari: ,84 finanziati da Regione Toscana Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione:21/11/2003 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI. n.3: progettazione e la realizzazione di vari interventi sulla S.G.C. Firenze Pisa Livorno Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana, Provincia di Pisa, Provincia di Livorno, Comuni di Cascina, Collesalvetti, Crespina, Empoli, Fauglia, Firenze, Lari, Lastra a Signa, Livorno, Montelupo, Montopoli in Valdarno, Pisa, Ponsacco, Pontedera, San Miniato, Scandicci Impegni di mezzi finanziari: ,33 Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione:28/01/2003 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n.4: progettazione e la realizzazione dei seguenti interventi: SR 222 Variante all'abitato di Grassina; SR 222 Variante all'abito di Strada in Chianti 2 lotto; SR 222 Variante all'abito di Strada in Chianti 3 lotto; Strada Regionale Mezzana Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana, Comuni di Bagno a Ripoli, Campi Bisenzio, Firenze, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano, Signa, Tavarnelle val di Pesa Impegni di mezzi finanziari: ,56 di cui ,50 a carico della Provincia Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione:01/10/2002 Pagina 100 di 431

102 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n.5: individuazione degli atti e delle risorse necessarie alla progettazione esecutiva e alla realizzazione della Strada Prato/ Mezzana Firenze/Perfetti Ricasoli Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana, Provincia di Prato, Comuni di Firenze, Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano Impegni di mezzi finanziari: ,10 di cui ,43 a carico della Provincia Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione:19/01/1996 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 7: realizzazione della variante alla SP 80 in Loc. Anselmo Altri soggetti partecipanti: Comune di Montespertoli Circondario Empolese, Publiambiente Impegni di mezzi finanziari: ,00 di cui ,00 a carico della Provincia di Firenze Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione:11/06/2004 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 8: potenziamento dell'impianto di trattamento dei rifiuti in Loc. Sibille ed alla sistemazione della viabilità limitrofa al medesimo Altri soggetti partecipanti: Comuni di Impruneta, Greve in Chianti, San Casciano V.P. Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione:10/06/2004 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 9: definizione dell assetto delle infrastrutture viarie del Mugello Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana, Comunità montana del Mugello, Comuni di Barberino M.llo, Borgo S. Lorenzo, Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio, S. Piero a Sieve, Scarperia, Vaglia, Vicchio Impegni di mezzi finanziari: Nel PdI non sono previsti impegni finanziari specifici. Nel Bilancio Prov.le 2004 sono stanziati (cap az. 6052); nel Bilancio (cap az. 6131), nonché vari altri impegni relativi a studi progettuali. Durata dell accordo: L accordo è: Pagina 101 di 431

103 - già operativo: Data di sottoscrizione:20/12/2003 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n.10: individuazione degli atti e delle risorse necessarie alla progettazione esecutiva e alla realizzazione della Strada Prato/Mezzana Firenze/Perfetti Ricasoli. Integrazione al precedente protocollo di intesa del 19/01/1996 Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana, Provincia di Firenze, Provincia di Prato, Comuni di Firenze, Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano e Prato Impegni di mezzi finanziari: ,89 di cui ,43 a carico della Provincia Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione:22/07/1998 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 11: progettazione e la realizzazione della variante in riva destra d'arno, la variante di Figline Valdarno e vari interventi di messa in sicurezza della S.R. 69 del Val d'arno Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Comuni di Castelfranco di Sopra, Bucine, Cavriglia, Figline Valdarno, Incisa Valdarno, Laterina, Loro Ciuffenna, Montevarchi, Pelago, Pergine, Piandiscò, Reggello, San Giovanni Valdarno, Terranuova Bracciolini Impegni di mezzi finanziari: ,97 per la parte ricadente nel territorio di competenza della Provincia di Firenze e di cui ,25 a carico degli enti locali partecipanti Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione:26/09/2002 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 12: problemi della viabilità, infrastrutture e protezione civile Altri soggetti partecipanti: Comuni di Figline Valdarno, Rignano, Reggello, Incisa Valdarno Impegni di mezzi finanziari: si rinvia a successivi accordi di attuazione Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione:28/03/2001 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 13: problemi della viabilità e protezione civile Pagina 102 di 431

104 Altri soggetti partecipanti: Comune di Incisa Valdarno Impegni di mezzi finanziari: ,00 a carico della Provincia Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione:19/03/2003 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 14: per la progettazione e la realizzazione di un nuovo percorso stradale nel tratto Empoli - Castelfiorentino - Certaldo - Circondario Empolese Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana - Provincia di Firenze - Provincia di Pisa -Provincia di Siena - Castelfiorentino - Certaldo - Empoli - San Miniato - Circondario Empolese Impegni di mezzi finanziari: ,74 di cui ,34 a carico della Provincia e degli altri enti locali Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione:26/09/2002 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 15 fra gli enti interessati per la realizzazione di opere per il miglioramento della sicurezza stradale, ciclabile e pedonale della SP 5 "Lucchese per Prato" nella zona Osmannoro Altri soggetti partecipanti: Sesto Fiorentino - Campi Bisenzio - Provincia di Firenze Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo Data di sottoscrizione:01/07/2005 Lavori conclusi da collaudare PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 16: tra la Regione Toscana, la Provincia di Firenze ed il Comune di San Casciano in Val di Pesa per la realizzazione di un primo lotto funzionale della Circonvallazione Nord dell'abitato di San Casciano in Val di Pesa Capoluogo Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana - Provincia di Firenze - San Casciano in Val di Pesa Impegni di mezzi finanziari: ,00 di cui ,00 a carico Provincia di Firenze Durata dell accordo: Pagina 103 di 431

105 L accordo è: - già operativo Data di sottoscrizione:17/02/1995 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 17: sottoscrizione di un accordo di programma finalizzato alla realizzazione della circonvallazione del capoluogo sulla S.P. 69 Imprunetana Altri soggetti partecipanti: Comune di Impruneta Impegni di mezzi finanziari: ,68 di cui ,35 a carico della Provincia Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo Data di sottoscrizione:27/03/2006 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 18: definizione delle attività necessarie per attenuare l'impatto dei cantieri sulla S.G.C. FI-PI-LI e sulla viabilità ordinaria collegata alla stessa Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana - Province di Firenze, Livorno e Pisa - Prefettura di Firenze, Pisa e Livorno - Comando Prov. Carabinieri di Firenze, Livorno e Pisa - Polizia Stradale della Toscana - Comuni lungo FI-PI-LI Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo Data di sottoscrizione:22/05/2006 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 19: realizzazione di strutture sociali, culturali, sportive, viarie e scolastiche Altri soggetti partecipanti: Comuni di Tavarnelle Val di Pesa e Barberino Val d Elsa Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo Data di sottoscrizione:30/09/2005 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 20: mobilità di Firenze Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana - Firenze - Fiesole - Pontassieve - Bagno a Ripoli - Autorità di Bacino Arno - ANAS -TO.RO SCRL - Provincia di Firenze Pagina 104 di 431

106 Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo Data di sottoscrizione:30/09/2003 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 21: realizzazione del collegamento stradale fra la SR 66 Pistoiese e la nuova strada di collegamento via Pistoiese - via dei Cattani Altri soggetti partecipanti: - Comune di Firenze - Campi Bisenzio Impegni di mezzi finanziari: ,00 di cui ,00 a carico della Provincia di Firenze Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 10/11/2006 Lavori conclusi da collaudare PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 22: collegamento viario ex art. 6, c. 3 L.R. 30/2005 tra la SP 8 "Traversa di val d'ombrone e la SR 66 "Pistoiese", e dell'annessa area ad esondazione controllata, interventi al centro abitato di Poggio a Caiano e i Comuni limitrofi Altri soggetti partecipanti: - Provincia di Prato Impegni di mezzi finanziari: ,31di cui 0,00 a carico della Provincia di Firenze Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 17/01/2007 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 23: Costruzione del ponte sull Arno tra Figline e Reggello e della Variante di Matassino Altri soggetti partecipanti: - Comuni di Figline Valdarno - Rignano sull'arno - Reggello - Provincia di Firenze Impegni di mezzi finanziari: 00,00 cui 0,00 a carico della Provincia di Firenze Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 17/05/2007 PROTOCOLLI DI INTESA Pagina 105 di 431

107 Oggetto: PdI n. 24: realizzazione del collegamento stradale tra la SS 67 e la SP 106. Progetto Città delle due Rive Altri soggetti partecipanti: - Comuni di Capraia e Limite - Montelupo Fiorentino - Vinci - Empoli Impegni di mezzi finanziari: Anticipo di ,00 a carico della Provincia di Firenze per la progettazione Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 18/05/2007 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: PdI n. 25: realizzazione delle varianti alla SS 67 in Località Ellera Anchetta Altri soggetti partecipanti: - Comune di Fiesole, ANAS Impegni di mezzi finanziari: : ,00 cui ,00 a carico della Provincia di Firenze Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 10/07/2007 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: P.d.I. n. 26: realizzazione del terzo lotto della variante alla SS 67 ed allo studio del nodo infrastrutturale di Dicomano Altri soggetti partecipanti: - Comunità Montana Mugello - Comunità Montana Montagna F.na - Comune Pontassieve- Comune Rufina- Comune Dicomano- Comune Pelago- Comune Vicchio- Comune di Londa- Comune di S. Godenzo- Società To.Ro Impegni di mezzi finanziari: : ,00 cui ,00 a carico della Provincia di Firenze Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 10/10/2007 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: P.d.I. n. 27: per la progettazione dei lotti 2 e 3 della SR429 da Certaldo a Castelfiorentino Altri soggetti partecipanti: - Circondario Empolese V.E. Comuni di Cetaldo, Castelfiorentino e Gambassi Terme. Impegni di mezzi finanziari: ,00 cui ,00 a carico della Provincia di Firenze Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Pagina 106 di 431

108 Data di sottoscrizione: 29/05/2009 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: P.d.I. n. 28: per il finanziamento dell intervento sulla S.P. 12 Val di Pesa Variante al Centro abitato di San Vincenzo a Torri Altri soggetti partecipanti: - Comune di Scandicci Impegni di mezzi finanziari: ,00 cui ,00 a carico della Provincia di Firenze Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 20/05/2009 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: P.d.I. n. 29: per la progettazione, realizzazione, gestione e promozione del sistema integrato Ciclopista dell Arno Altri soggetti partecipanti: - Regione Toscana Provincia di Arezzo Provincia di Pisa Provincia di Prato Federazione Italiana Amici della Bicicletta Impegni di mezzi finanziari: la Regione Toscana si impegna a finanziare le spese tecniche per la progettazione preliminare degli interventi ritenuti prioritari Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 16/12/2009 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: P.d.I. n. 30: per la messa in sicurezza della S.P. 51 della Val d Orme e studio per la variante alla S.P. 80 del Virginio in loc. Anselmo Altri soggetti partecipanti: - Comune di Montespertoli Circondario Empolese Valdelsa Publiambiente S.p.a. Impegni di mezzi finanziari: ,00 a carico degli altri enti partecipanti Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 01/06/2010 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: P.d.I. n. 31: per il miglioramento della viabilità di collegamento tra i Comuni di Signa e Lastra a Signa e la riduzione dell inquinamento atmosferico Altri soggetti partecipanti: - Comune di Signa Comune di Lastra a Signa Impegni di mezzi finanziari: Pagina 107 di 431

109 Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 03/06/2010 PROTOCOLLI DI INTESA Oggetto: P.d.I. n. 32: per la realizzazione ed il finanziamento di una nuova intersezione a rotatoria in località Le Mozzette tra la S.P. 503 del Giogo e la S.P. 551 Traversa del Mugello Altri soggetti partecipanti: - Comune di San Piero a Sieve Impegni di mezzi finanziari: ,00 finanziati in parte da contributi Regionali Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo: Data di sottoscrizione: 20/04/2011 * Direzione Ufficio Progetti Edilizia, LL.PP., Difesa del Suolo e Protezione Civile* FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLO STATO Riferimenti normativi - D.LGS n. 112 artt. 86 e 89: - D.P.C.M. del Criteri di ripartizione tra le regioni e gli Enti Locali in materia di demanio idrico - D.P.C.M. del Criteri di ripartizione di risorse umane, finanziarie e strumentali in materia di opere pubbliche (OO.PP.) - D.P.C.M Trasferimento dei beni, delle risorse finanziarie, umane e strumentali in materia di demanio idrico e opere pubbliche. - Delibere Regione Toscana n del e n del per il riparto delle risorse tra Regione ed Enti Locali - D.P.C.M n. 446 Individuazione delle modalità e delle procedure per il trasferimento del personale - D.P.C.M n. 203 di trasferimento del personale - D.LGS. 152/06 norme in materia ambientale Funzioni o servizi: gestione del Demanio Idrico - Difesa del Suolo e gestione delle opere pubbliche del Circondario Idraulico di Firenze Competenze Ufficio Scarichi: rilascio autorizzazioni allo scarico (art. 124) fuori pubblica fognatura e relativa attività di controllo (art. 128), gestione elenchi dei gestori di impianti di trattamento di rifiuti presso depuratori urbani (art. 110 comma 3) FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLA REGIONE Riferimenti normativi: L. R. 91/1998 e successive modificazioni L.R. 20/2006 Norme per la tutela delle acque dall inquinamento L.R. 64/2009 Disciplina delle funzioni amministrative in materia di progettazione, costruzione ed esercizio degli sbarramenti di ritenuta e dei relativi bacini di accumulo Pagina 108 di 431

110 L.R. 79/2012 Funzioni o servizi: Difesa del Suolo, consistente fra l altro nell organizzazione dei servizi e degli interventi di tutela delle risorse idriche e dell'assetto idraulico e idrogeologico, di progettazione di opere idrauliche e di difesa idrogeologica; funzioni amministrative in materia di sbarramenti di ritenuta e gestione del Demanio Idrico quale attività di rilascio delle concessioni per il prelievo delle acque superficiali e sotterranee specificati all art. 14 della L. R. 91/98, e concessioni del demanio fluviale. Competenze Ufficio Scarichi: rilascio autorizzazioni allo scarico di acque meteoriche di dilavamento e di prima pioggia (art. 8), applicazione e riscossione delle sanzioni amministrative per violazioni in materia di scarichi (art. 22), gestione rilascio acque di restituzione (art. 11), rilascio pareri vincolanti ai Comuni per l approvazione dei progetti di impianti urbani di depurazione (art.7), autorizzazioni provvisorie allo scarico non in pubblica fognatura. Trasferimenti di mezzi finanziari: Verbale di intesa del con specificazione all art. 1, comma b Risorse finanziarie articolato in: b.1) Vengono comunque trasferite le risorse necessarie alla copertura finanziaria corrispondenti alle unità di personale sopra determinate. b.2) Si dà atto che, ai sensi dell art. 31 L.R. 1/2001 che ha modificato l art. 14 della L.R. 91/98, i proventi delle concessioni per l utilizzazione del demanio idrico sono introitati direttamente dalle Province, utilizzabili anche per la riorganizzazione dei servizi finalizzati all oggetto del presente protocollo, rimanendo a carico della Regione Toscana il rimborso allo Stato dell importo di annui, così come previsto dall art. 2 del D.P.C.M. del in materia di demanio idrico. b.3) Vengono trasferiti dalla Regione Toscana ,95 annui sulla base delle spese sostenute per la manutenzione delle opere idrauliche di II categoria, ai sensi del R.D. 523/04, e per le somme urgenze sempre sulle II categorie, ai sensi della L.R. 14/88; il riparto fra le Province viene effettuato in proporzione all estensione chilometrica delle opere idrauliche di II categoria. b.6) La Regione Toscana assegna ,64 su base annuale, a titolo di spese di funzionamento. Valutazioni in ordine alla congruità tra funzioni delegate e risorse attribuite Le risorse finanziarie trasferite dalla Regione sono quelle dettagliate dal Verbale di Intesa e quelle relative alla bonifica. FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLO STATO IN MATERIA DI PROTEZIONE CIVILE Riferimenti normativi: L. 59 del 15/3/97; D.Lgs 112 del 31/03/1998; D.L. 343/2001 convertito in L. 401/2001; circolare DPC 5114 del 30/09/2002. Funzioni o servizi: Le leggi delegano alla Provincia i compiti relativi all'attuazione delle attività di previsione e degli interventi di prevenzione dei rischi, stabilite dai programmi e piani regionali, con l'adozione dei connessi provvedimenti amministrativi, alla predisposizione dei piani provinciali di emergenza sulla base degli indirizzi regionali, alla vigilanza sulla predisposizione da parte delle strutture provinciali di protezione civile, dei servizi urgenti, anche di natura tecnica, da attivare in caso di eventi calamitosi. FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLA REGIONE Riferimenti normativi: L.R.T. 67/2003 Funzioni o servizi: In base alla Legge Regionale la Provincia elabora il quadro dei rischi relativo al suo territorio, definendo in base a questo l organizzazione e le procedure per fronteggiare le situazioni di emergenza; supporta i Comuni nelle iniziative atte a superare lo stato di emergenza e ad organizzare l attività di censimento dei danni; provvede all impiego del volontariato; organizza l attività formativa. ACCORDO DI PROGRAMMA Pagina 109 di 431

111 Oggetto: Realizzazione cassa di espansione Piaggioni, Comune di San Miniato I lotto funzionale del sistema casse di espansione della Roffia Altri soggetti partecipanti: Autorità di Bacino del Fiume Arno, Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune di San Miniato, Comune di Fucecchio, Comune di Cerreto Guidi Impegni di mezzi finanziari: ,00. Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: Tempi e modalità di attuazione: - entro giugno 2014 realizzazione delle opere ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: Opere di mitigazione rischio idraulico sul torrente Vingone Altri soggetti partecipanti: Comune di Scandicci, Comune di Lastra a Signa, Consorzio Bonifica Colline del Chianti Impegni di mezzi finanziari: , , ,00 Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: Tempi e modalità di attuazione: - il Consorzio ha rimodulato nel 2009 l ordine di priorità dei progetti approvati nel 2006 e di conseguenza è stato approvato AdP variato con DGP n 258/ Completato il I lotto Cassa di espansione di S. Maria A Vingone. ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: Realizzazione delle casse di espansione Pizziconi e Restone, I lotti funzionali sistema di casse di espansione di Figline Valdarno, Incisa Val d Arno e Rignano sull Arno. Altri soggetti partecipanti: Autorità di Bacino del Fiume Arno, Regione Toscana, Comune Figline Valdarno, Comune di Incisa Val d Arno, Comune di Reggello, Comune di Pontassieve, Comune di Fiesole, Comune di Bagno a Ripoli, Comune di Pelago, Comune di Rignano sull Arno. Impegni di mezzi finanziari: ,00 Durata dell accordo: L accordo è: Pagina 110 di 431

112 - in corso di definizione: - già operativo: si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: 12/09/2009 Tempi e modalità di attuazione: - lavori aggiudicati e consegnati - realizzazione opere entro PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Progetto preliminare per la realizzazione di Interventi urgenti sul Torrente Marina e verifiche di sottobacino. Altri soggetti partecipanti: Autorità di Bacino del Fiume Arno, Regione Toscana, Comune di Campi Bisenzio, Comune di Calenzano, Consorzio Bonifica Area Fiorentina, Provincia di Firenze. Impegni di mezzi finanziari: ,00 Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: Tempi e modalità di attuazione: - entro dicembre 2014 approvazione del progetto definitivo PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: realizzazione di un parcheggio scambiatore in loc. Badia a Settimo e della passerella di collegamento con la Stazione ferroviaria in loc. San Donnino nel Comune di Campi Bisenzio Altri soggetti partecipanti: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, R.F.I. S.p.A., Regione Toscana, Comune di Firenze Impegni di mezzi finanziari: ,00 Durata dell accordo: L accordo è: - in corso di definizione: - già operativo: si Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: 03/08/2011. Tempi e modalità di attuazione: anno 2014 realizzazione opere propedeutiche alla progettazione definitiva - esecutiva PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Attuazione degli interventi del Piano Stralcio Rischio Idraulico del Bacino del Fiume Arno (D.P.C.M ) Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana, Consorzio di Bonifica dell Area fiorentina, Consorzio di Bonifica delle Colline del Chianti, Comune di Rufina Impegni di mezzi finanziari: ,00 Pagina 111 di 431

113 Durata dell accordo: L accordo è operativo dal 4 Giugno 2001, quando è stato firmato, ed è stato integrato con atto del 13 Maggio 2003, con cui la Provincia di Firenze si è impegnata ad essere Ente attuatore della verifica di area vasta degli interventi previsti in territorio provinciale e della progettazione preliminare di alcune casse di espansione sull Arno e suoi affluenti. Conseguentemente a tale accordo la Provincia ha messo a punto un programma di subattuazione, che in data 18 Marzo 2004 è divenuto operativo mediante firma di Protocollo di intesa con Consorzio di Bonifica dell Area fiorentina, Consorzio di Bonifica delle Colline del Chianti e Comune di Rufina, che si sono accollati la subattuazione di parte delle attività progettuali. Con successivo Documento Integrativo al Protocollo di Intesa del , sottoscritto in data , dato che le verifiche di area vasta sono funzionali rispetto alla redazione delle progettazioni preliminari, sono state affidate in subattuazione rispettivamente al Consorzio di Bonifica Area Fiorentina ed al Consorzio di Bonifica Colline del Chianti secondo competenza; restano riservate alla Provincia di Firenze le verifiche relative al fiume Lieve PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Primo programma di interventi previsto dalla D.G.R. n. 1143/2003 in attuazione dell Addendum all Accordo Procedimentale del 28 luglio 1995 e sue successive integrazioni, relativo al quadruplicamento ferroviario veloce della tratta Bologna Firenze Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana, Comunità Montana del Mugello, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana, Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, Comune di Borgo San Lorenzo, Comune di Firenzuola, Comune di San Piero a Sieve, Comune di Scarperia, Comune di Sesto Fiorentino, Comune di Vaglia Impegni di mezzi finanziari: ,00 Durata dell accordo: L accordo è operativo dal 23 Febbraio 2004, quando è stato firmato, e individua gli Enti attuatori, i tempi e le modalità di attuazione del primo programma di interventi di mitigazione dei dissesti idrogeologici connessi con la realizzazione del tunnel ferroviario sotto il crinale appenninico dell area del Mugello. La suddivisione degli impegni economici e finanziari è stata ricalibrata con DGR 819/07, che non modifica le risorse finanziarie e gli impegni della Provincia di Firenze. In seguito è stato sottoscritto un protocollo integrativo nel giugno 2012 approvato con DGP 66/2012 che ridistribuisce le risorse finanziarie con il passaggio di ,00 (valorizzazione sorgenti storiche area Monte Morello) dalla Provincia al Comune di Sesto F. Nel corso del 2014 è prevista la progettazione dell intervento sul torrente Veccione. PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Progettazione e realizzazione di un percorso pedociclabile fra Signa e Montelupo Fiorentino Altri soggetti partecipanti: Provincia di Prato, Autorità di Bacino del Fiume Arno, Circondario Empolese Valdelsa, Comune di Montelupo Fiorentino, Comune di Capraia e Limite, Comune di Carmignano, Comune di Signa, Rete Ferroviaria Italiana Spa Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: L accordo è operativo dal 13 dicembre 2006 e la Provincia è l Ente attuatore della progettazione e della realizzazione di questo percorso pedociclabile di 13 Km tra il Parco dei Renai ed il Ponte di Capraia. A Luglio 2011 sono stati consegnati i lavori del I Lotto di intervento in comune di Montelupo fiorentino per un quadro economico di progetto di risorse del proprio bilancio in corso di esecuzione, entro il corrente anno è prevista la conclusione dei lavori del I lotto. Pagina 112 di 431

114 PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa per la progettazione e realizzazione di un percorso pedociclable fra Rignano sull Arno e Pontassieve Altri soggetti partecipanti: Autorità di Bacino del fiume Arno, Comune di Pontassieve, Comune di Pelago, Comune di Reggello, RFI S.p.A Impegni di mezzi finanziari: - Durata dell accordo: L accordo è in corso di definizione. PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Protocollo d intesa per la progettazione, realizzazione, gestione, promozione del sistema integrato ciclopista dell Arno Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Provincia di Firenze, Provincia di Pisa e Provincia di Prato, FIAB Impegni di mezzi finanziari: Al momento non sono previsti oneri finanziari a carico della Provincia di Firenze, ma solo il coinvolgimento del personale nelle attività Durata dell accordo: L accordo è operativo dal 16 Dicembre 2009 e ha portato alla redazione di uno studio di fattibilità unitario su tutta l asta dell Arno da Stia a Marina di Pisa. ACCORDO DI PROGRAMMA Oggetto: Accordo di Programma per la realizzazione degli interventi di adeguamento multifunzionale e di ristrutturazione dell invaso posto sul Borro di Ciliana in località Donnini nel territorio del Comune di Reggello (FI) Altri soggetti partecipanti: Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comunità Montana Montagna Fiorentina, comune di Reggello Impegni di mezzi finanziari: di cui ,00 stanziati nell ambito del Piano Provinciale per la realizzazione di nuovi invasi idrici multifunzionali approvato con D.C.P. n. 169/2006, ,00 a valere sull annualità 2009 del bilancio provinciale come contributo al Comune di Reggello per opere di difesa idrogeologica (Det. Dir. n del 9/12/2009 Durata dell accordo: L accordo è operativo 24/03/2010 e ha durata totale di 48 mesi I lavori sono in corso di esecuzione PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Custodia della tenda di decontaminazione del Servizio 118 Firenze Soccorso e sua movimentazione in occasione di emergenze NBCR" Altri soggetti partecipanti: ASL10 Firenze Impegni di mezzi finanziari: Al momento non sono previsti oneri finanziari a carico della Provincia di Firenze, ma solo il coinvolgimento del personale nelle attività Durata dell accordo: L accordo è operativo dal novembre 2005 Pagina 113 di 431

115 PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Istituzione e funzionamento di Posti Medici Avanzati (P.M.A.) di 1 livello sul territorio provinciale Altri soggetti partecipanti: servizi 118 di ASL10 Firenze e ASL11 Empoli Impegni di mezzi finanziari: Al momento non sono previsti oneri finanziari a carico della Provincia di Firenze, ma solo il coinvolgimento del personale nelle attività Durata dell accordo: L accordo è operativo dal giugno 2006 PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Progettazione ed implementazione di un modello relazionale ed organizzativo fra la Provincia di Firenze - Servizio Protezione Civile ed ARPAT" Altri soggetti partecipanti: ARPAT Impegni di mezzi finanziari: Al momento non sono previsti oneri finanziari a carico della Provincia di Firenze, ma solo il coinvolgimento del personale nelle attività Durata dell accordo: L accordo è operativo dal novembre 2006 PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Istituzione e funzionamento dei centri situazioni presso i rispettivi servizi associati di protezione civile Altri soggetti partecipanti: Comunità Montana del Mugello, Comunità Montana della Montagna Fiorentina, il Circondario Empolese Valdelsa ed il Comune di Scandicci Impegni di mezzi finanziari: 0,00 / e.f. Durata dell accordo: L accordo è operativo dal giugno 2006 PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Pianificazione degli interventi di assistenza all'utenza in ambito autostradale Altri soggetti partecipanti: Prefettura di Firenze, Compartimento Polizia Stradale della Toscana, Società Autostrade Italia s.p.a. - Direzione IV Tronco Firenze Impegni di mezzi finanziari: Al momento non sono previsti oneri finanziari a carico della Provincia di Firenze, ma solo il coinvolgimento del personale nelle attività Durata dell accordo: L accordo è operativo dal dicembre 2007 PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Pianificazione sanitaria territoriale ed attuazione di procedure ed interventi con riguardo alla tutela delle categorie svantaggiate in occasione di eventi di protezione civile " Altri soggetti partecipanti: ASL10 Firenze, ASL11 Empoli Pagina 114 di 431

116 Impegni di mezzi finanziari: Al momento non sono previsti oneri finanziari a carico della Provincia di Firenze, ma solo il coinvolgimento del personale nelle attività Durata dell accordo: L accordo è operativo dal gennaio 2008 PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Condivisione procedure, di banche dati e processi formativi ai fini dell ottimizzazione degli interventi nel territorio della Provincia di Firenze Altri soggetti partecipanti: Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco Impegni di mezzi finanziari: Al momento non sono previsti oneri finanziari a carico della Provincia di Firenze, ma solo il coinvolgimento del personale nelle attività Durata dell accordo: L accordo è operativo dal febbraio 2008 PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Messa in sicurezza dei beni culturali fiorentini in caso di esondazione del fiume Arno" Altri soggetti partecipanti: Prefettura di Firenze, Autorità di Bacino del Fiume Arno, Comune di Firenze, Enti Proprietari / Detentori edifici c.d. Vulnerabili in quanto a rischio di esondazione del fiume Arno Impegni di mezzi finanziari: Al momento non sono previsti oneri finanziari a carico della Provincia di Firenze, ma solo il coinvolgimento del personale nelle attività Durata dell accordo: L accordo è operativo dal gennaio 2010 PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: Progettazione ed implementazione di un modello relazionale ed organizzativo fra la Provincia di Firenze - Servizio Protezione Civile ed il Gruppo Ferrovie dello Stato " Altri soggetti partecipanti: Gruppo Ferrovie dello Stato Impegni di mezzi finanziari: : Al momento non sono previsti oneri finanziari a carico della Provincia di Firenze, ma solo il coinvolgimento del personale nelle attività Durata dell accordo: L accordo è operativo dal febbraio 2010 PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: protocollo d intesa tra la Provincia di Firenze, e TeleIride soc.coop. a.r.l. (gestione comunicazioni in emergenza e trasmissione contenuti informativi e formativi) Altri soggetti partecipanti: Provincia di Firenze, TeleIride Impegni di mezzi finanziari: Al momento non sono previsti oneri finanziari a carico della Provincia di Firenze, ma solo il coinvolgimento del personale nelle attività oltre all impegno nel reperimento risorse anche mediante bandi europei Durata dell accordo: Pagina 115 di 431

117 L accordo (inizialmente operativo a partire dal 2012) è stato rinnovato a dicembre 2013 per altri due anni PROTOCOLLO DI INTESA Oggetto: protocollo d intesa tra la Provincia di Firenze e ARPAT regionale per l implementazione del sistema di gestione delle conoscenze e delle emergenze ambientali per area vasta al fine di garantire omogeneità e recupero risorse a gestione delle emergenze ambientali prevedendo l estensione delle attività previste dall accordo in essere anche ai dipartimenti ARPAT di Prato e Pistoia Altri soggetti partecipanti: Provincia di Firenze, Arpat Impegni di mezzi finanziari: Non sono previsti oneri finanziari a carico della Provincia di Firenze. Gli oneri a carico di ARPAT, per l erogazione dei servizi, potranno essere detratti da quanto dovuto dalla Provincia ad ARPAT per le attività INO aggiuntive. Durata dell accordo: - L accordo è operativo dal novembre 2006 DIPARTIMENTO III GESTIONE DELLE RISORSE * Direzione Patrimonio, Espropri, Gestione Immobili e TPL * FUNZIONI E SERVIZI DELEGATI DALLO STATO IN MATERIA MCTC Riferimenti normativi: D.Lgs. 31 marzo 1998 n. 112, Decreto Legislativo n. 285 Funzioni e servizi: le Leggi statali hanno disposto l attribuzione diretta alle Province delle seguenti funzioni amministrative già di competenza dello Stato: 1. autorizzazione e vigilanza tecnica sull attività svolta dalle autoscuole e dalle scuole nautiche; 2. riconoscimento dei consorzi di scuole per conducenti di veicoli a motore; 3. organizzazione degli esami per il riconoscimento dell idoneità degli insegnanti e istruttori di autoscuola; 4. rilascio di autorizzazione alle imprese di autoriparazione per l esecuzione delle revisioni e controllo amministrativo sulle imprese autorizzate; 5. rilascio di licenze per l autotrasporto di merci per conto proprio; 6. organizzazione degli esami per il conseguimento dei titoli professionali di autotrasportatore di merci per conto terzi e di autotrasporto di persone su strada e dell idoneità ad attività di consulenza per la circolazione dei mezzi di trasporto su strada; 7. tenuta degli albi provinciali, quali articolazioni dell albo nazionale degli autotrasportatori di cose per conto di terzi. CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DI CUI ALL ART. 83 DELLA LR N. 65/2010 PER L ESERCIZIO DELLE FUNZIONI IN MATERIA DI TPL SU GOMMA Oggetto: gestione associata per l esercizio delle funzioni in materia di TPL Altri soggetti partecipanti: Tutte le Province della Regione Toscana, Comuni capoluogo, Circondario Empolese Valdelsa, tutti i Comuni competenti per i servizi TPL Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: Pagina 116 di 431

118 L accordo è: - già operativo Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: 29/07/2011 RINNOVO CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEL SERVIZIO T.P.L. SU GOMMA TRA PROVINCIA FIRENZE E COMUNI ESCLUSO CIRCONDARIO Oggetto: esercizio associato di funzioni amministrative per i servizi di TPL di cui all art. 22 della Legge RT n. 42/1998 e smi Altri soggetti partecipanti: Provincia di Firenze, Comuni di Bagno a Ripoli, Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Calenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Figline Valdarno, Firenze, Firenzuola, Greve in Chianti, Impruneta, Incisa Valdarno, Lastra a Signa, Londa, Marradi, Palazzuolo sul Senio, Pelago, Pontassieve, Reggello, San Casciano in Val di Pesa, San Godenzo, San Piero a Sieve, Scandicci, Scarperia, Sesto Fiorentino, Signa, Vaglia. Impegni di mezzi finanziari: Durata dell accordo: L accordo è: - già operativo Se già operativo indicare la data di sottoscrizione: 30/10/2012 con decorrenza 01/11/2012 per un anno fino all affidamento al nuovo soggetto gestore. Pagina 117 di 431

119 3.5 ESTESA VIABILITA IN GESTIONE ALLA PROVINCIA DI FIRENZE Pagina 118 di 431

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123 Legenda Denominazione Zone - Centro Operativo -Responsabile di Zona -Tecnici di Zona - Responsabile C.Op. ZONA 1, BARBERINO DI M.LLO, Landi Alessio F. Mandracchia e R. Spigolon - Cerbai Piero ZONA 1, FIRENZUOLA, Landi Alessio F. Mandracchia e R. Spigolon - Albonetti Fabrizio ZONA 1, MARRADI, Landi Alessio F. Mandracchia e R. Spigolon - Cerchierini Walter ZONA 2, BORGO SAN LORENZO, Biancamano Giuseppe P. Casalini e G. Tesi - Cerbai Paolo ZONA 2, FIGLINE VALDARNO-GREVE, Biancamano Giuseppe P. Casalini e G. Tesi - Becattini Paride ZONA 2, REGGELLO, Biancamano Giuseppe P. Casalini e G. Tesi - Vottoli Daniele RETE PROV. IN GEST. GLOBAL SERVICE, GLOBAL SERVICE, Izzo Matteo L. Panchetti e A Cirri - C. Casamonti e P. Gori CIRCONDARIO EMPOLESE VALDELSA Competenza Per Zona Sulle Strade Gestite dalla Provincia di Firenze Edizione a cura del Coordinamento del Servizio di Pronta Reperibilità Marzo 2013Pagina 122 di 431

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125 Competenza Strade C.O. Barberino M.llo TIPO STRADA N DENOMINAZIONE CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) SP 8 Militare per Barberino DA (indicazione punto di inizio strada) I Tratto: dalla SR325 nei pressi di Capalle II Tratto: dalla SC V.Emanuele di Calenzano III Tratto: dalla fine abitato di Cavallina A (indicazione punto di fine strada) I Tratto: alla SC V.Emanuele di Calenzano II Tratto: all'inizio dell'abitato di Cavallina III Tratto: alla SR65 in loc. Montecarelli Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) Calenzano Z01-Bar Barberino Mugello Z01-Bar SP 36 Di Montepiano intersezione SP8 confine provincia di Prato Barberino Mugello Z01-Bar SP 37 Galliano S.Agata intersezione SR65 in loc. Cafaggiolo intersezione SP503 in loc. Palagio Barberino Mugello Z01-Bar Scarperia Z01-Bar Barberino Mugello Z01-bar SP 39 Di Panna SP37 in Galliano Santa Lucia sulla SR65 "Della Futa" Scarperia Z01-bar Barberino di Mugello Z01-bar SP 131 Di Bilancino intersezione sr65 loc. le Maschere Rotatoria svincolo casello A1 Barberino di Mugello Z01-Bar SP 503 Del Passo del Giogo innesto con la SR65 "Della Futa" al km 52,400 innesto con la SP551 al km 2,170 in località Le Mozzette presso San Piero a Sievo Scarperia Z01-Bar San Piero a Sieve Z01-Bar Vaglia Z01-Bar SR 65 Della Futa confine con il Comunre di Firenze confine con la Provincia di Bologna S. Piero a Sieve Z01-Bar Barberino Mugello Z01-Bar Pagina 124 di 431

126 Competenza Strade C.O. Firenzuola TIPO STRADA N DENOMINAZIONE CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) SP 32 Della Faggiola SP610 "Sanice-Montanara-Imolese" (Coniale) SP477 "Dell'Alpe di Casaglia" Firenzuola Z01-Fir Palazzuolo sul Senio Z01-Fir SP 58 Piancaldolese SP 59 Di Bruscoli SP 116 Firenzuola - Passo della Futa SP 117 Di San Zanobi SR65 "Della Futa" località Passo della Raticosa SR65 "Della Futa" loc. Passo della Futa SR65 "Della Futa" in località "La Futa" Intersezione sp610 nel centro abitato di Firenzuola confine con la Provincia di Bologna in località Giugnoia Firenzuola Z01-FIR confine con la Provincia di Bologna Firenzuola Z01-FIR SP503 "Del Passo del Giogo" in località "Poggiolo" Firenzuola Z01-Fir intersezione sp58 Firenzuola Z01-Fir SP 120 Di Roncobilaccio SP59 "Di Bruscoli" SP 121 Frassineta - Borgo Bisano SP58 "Piancaldolese" SP 503 Del Passo del Giogo SP 610 Selice - Montanara - Imolese innesto con la SR65 "Della Futa" al km 52,400 confine provincia di Bologna loc. Moraduccio confine con la Provincia di Bologna per Castiglion de'pepoli confine con la Provincia di Bologna per Borgo Bisano innesto con la SP551 al km 2,170 in località Le Mozzette presso San Piero a Sievo intersezione sp503 centro abitato di Firenzuola Firenzuola Z01-fir Firenzuola Z01-fir Firenzuola Z01-Fir Firenzuola Z01-Fir SR 65 Della Futa confine con il Comunre di Firenze confine con la Provincia di Bologna Firenzuola Z01-Fir Pagina 125 di 431

127 Competenza Strade C.O. Marradi TIPO STRADA N DENOMINAZIONE CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) SP 20 Modiglianese SR302 "Brisighellese Ravennate" presso S.Adriano (Abeto) confine con la Provincia di Forlì Marradi SP 29 Traversa di Lutirano SP20 presso Abeto (Lutirano) confine con la Provincia di Forlì Marradi SP 74 Marradi S.Benedetto SR302 a Marradi confine con la Provincia di Forlì in località Coloreto SP 306 Casolana - Riolese confine con la Provincia di Ravenna SR302 (km 63,870) presso Marradi SP 477 Dell'Alpe di Casaglia SR 302 Brisighellese - Ravennate (Faentina) innesto con la SP306 "Casolana - Riolese" (presso Palazzuolo sul Senio) al km 36,850 innesto con la SR302 "Brisighellese - Ravennate" in località Passo della Colla di Casaglia confine con il Comune di FIrenze confine con la Provincia di Ravenna Marradi Palazzuolo sul Senio Marradi Palazzuolo sul Senio Borgo San Lorenzo Borgo San Lorenzo Marradi Z02-Mar Z02-Mar Z02-Mar Z02-Mar Z02-Mar Z02-Mar Z02-Mar Z02-Mar Z02-Mar Pagina 126 di 431

128 Competenza Strade C.O. Borgo S.L. TIPO STRADA N DENOMINAZIONE CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) SP 9ter Del Rabbi e del Cavallino confine con la Provincia di Forlì SP 41 DI Sagginale SR302 "Brisighellese Ravennate" presso Borgo S.Lorenzo SS67 "Tosco Romagnola" al km 132,875 SP551 "Traversa del Mugello" in Dicomano SP 42 Di Luco o del Bagnone SP551 (Luco) SP503 in Scarperia SP 91 Di Pomino SS67 a Pian dei Castiglioni (Pomino) SR70 "della Consuma" al Borselli San Godenzo Borgo S.Lorenzo Vicchio Mugello Dicomano Borgo S.Lorenzo Scarperia Rufina Pelago Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor SP 95 Del Castagno SP 103 Di Bivigliano SS67 a S. Godenzo (Castagno, Fonte del Borbotto, Piancancelli) SP 97 Di Cardetole SP503 a S. Piero a Sieve SR302 al Ponte di Serravalle SP 102 Della Casa al Vento SP 551 Traversa del Mugello SP 556 Di Londa - Stia SR 302 Brisighellese - Ravennate (Faentina) SR322 in località Olmo (Casa al Vento) SP102 in località Casa al Vento (Bivigliano) innesto con la SR65 al km 24,500 presso il bivio di Novoli innesto con la SS67 al km 113,940 presso Sandétole confine con il Comune di FIrenze Confine con la Provincia di Forlì San Godenzo SR65 in località Pratolino San Piero a Sieve Borgo S.Lorenzo Fiesole Vaglia SR65 in località Vaglia Vaglia innesto con la SS67 al km 117,150 in località Dicomano confine con la Provincia di Arezzo confine con la Provincia di Ravenna San Piero a Sieve Scarperia Borgo San Lorenzo Vicchio Mugello Dicomano Dicomano Londa Fiesole Vaglia Borgo San Lorenzo Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Pagina 127 di 431

129 Competenza Strade C.O. Reggello TIPO STRADA N DENOMINAZIONE CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) SP 17 Alto Valdarno SR69 "Di Val d'arno" presso Leccio (Reggello) SP 18 Braccio di S. Clemente SR69 "Di Val d'arno" SP 57 Pian di Scò SP87 in Vaggio confine con la Provincia di Arezzo Reggello Asse ponte fiume Arno (conf. con il comune di Rignano sull'arno) confine con la Provincia di Arezzo, verso Pian di Scò Reggello Reggello SP 83 Traversa di Pelago SR70 in loc. "Il Cartellone" Pelago Pelago SP 85 Di Vallombrosa Pelago Reggello SP 86 Reggello - Donnini - Tosi Pietrapiana (Donnini) Tosi Reggello SR69 a Figline Valdarno (Ponte SP 87 Ponte Matassino - Reggello Reggello Matassino, Vaggio, Cascia) Pelago (Tosi, Pian di Melosa, Vallombrosa, Saltino, Pietrapiana) Figline Valdarno Reggello SP 88 S. Ellero - Donnini SR69 in S.Ellero SP85 a Donnini Reggello Reggello Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg SP 124 Urbinese SP87 al "Ponte di Matassino" confine con la Provincia di Arezzo in località "Casa Ontaneto" Figline Valdarno Z03-Reg SR 69 Di Val d'arno fine c.a. S. Francesco confine con la Provincia di Arezzo Pelago Reggello Z03-Reg Z03-Reg SR 70 Della Consuma innesto con la SR69 "Di Val d'arno" al km 0,900 presso Pontassieve confine con la Provincia di Arezzo Pelago Z03-Reg Pagina 128 di 431

130 Competenza Strade C.O. Figline Valdarno TIPO STRADA N DENOMINAZIONE CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) SP 1 Aretina per S. Donato SP 16 Chianti Valdarno SP 56 Del Brollo e di Poggio alla Croce Rignano sull'arno Incisa Val d'arno Greve in Chianti Figline Valdarno Figline Valdarno Incisa Valdarno Greve in Chianti SP 66 Della Panca o Pancuccia SR222 presso "I Termini" SP16 a Ombuto Greve in Chianti SP 68 Di Lucolena SP16 nei pressi di Dudda (Lucolena) SP 89 Del Bombone confine Comune di Firenze - Comune di Bagno a Ripoli (San Donato in Collina, Troghi) SR222 "Chiantigiana" in Greve in Chianti (per Ponte agli Stolli) SR69 nei pressi di Figline val d'arno (Brollo - Poggio alla Croce) Asse ponte fiume Arno (conf. con il comune di Reggello) SP 90 Torri - Volognano - Rosano SP89 al Bombone (Torri, Volognano) SP34 a Rosano SR 69 Di Val d'arno fine c.a. S. Francesco SR 69 "di Val d'arno" ad Incisa Val d'arno SR69 "Di Val d'arno" in Figline V.no SR222 "Chiantigiana" in Grassina confine con la Provincia di Siena loc. "Il Morellino" Greve in Chianti SP1 "Aretina per S.Donato" Rignano sull'arno confine con la Provincia di Arezzo Rignano sull'arno Bagno a Ripoli Reggello Incisa Valdarno Figline Valdarno Figline Valdarno Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Pagina 129 di 431

131 Competenza Strade C.O. Barberino M.llo TIPO STRADA N DENOMINAZIONE CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) SP 8 Militare per Barberino DA (indicazione punto di inizio strada) I Tratto: dalla SR325 nei pressi di Capalle II Tratto: dalla SC V.Emanuele di Calenzano III Tratto: dalla fine abitato di Cavallina A (indicazione punto di fine strada) I Tratto: alla SC V.Emanuele di Calenzano II Tratto: all'inizio dell'abitato di Cavallina III Tratto: alla SR65 in loc. Montecarelli Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) Calenzano Z01-Bar Barberino Mugello Z01-Bar SP 36 Di Montepiano intersezione SP8 confine provincia di Prato Barberino Mugello Z01-Bar SP 37 Galliano S.Agata intersezione SR65 in loc. Cafaggiolo intersezione SP503 in loc. Palagio Barberino Mugello Z01-Bar Scarperia Z01-Bar Barberino Mugello Z01-bar SP 39 Di Panna SP37 in Galliano Santa Lucia sulla SR65 "Della Futa" Scarperia Z01-bar Barberino di Mugello Z01-bar SP 131 Di Bilancino intersezione sr65 loc. le Maschere Rotatoria svincolo casello A1 Barberino di Mugello Z01-Bar SP 503 Del Passo del Giogo innesto con la SR65 "Della Futa" al km 52,400 innesto con la SP551 al km 2,170 in località Le Mozzette presso San Piero a Sievo Scarperia Z01-Bar San Piero a Sieve Z01-Bar Vaglia Z01-Bar SR 65 Della Futa confine con il Comunre di Firenze confine con la Provincia di Bologna S. Piero a Sieve Z01-Bar Barberino Mugello Z01-Bar Pagina 130 di 431

132 Competenza Strade C.O. Firenzuola TIPO STRADA N DENOMINAZIONE CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) SP 32 Della Faggiola SP610 "Sanice-Montanara-Imolese" (Coniale) SP477 "Dell'Alpe di Casaglia" Firenzuola Z01-Fir Palazzuolo sul Senio Z01-Fir SP 58 Piancaldolese SP 59 Di Bruscoli SP 116 Firenzuola - Passo della Futa SP 117 Di San Zanobi SR65 "Della Futa" località Passo della Raticosa SR65 "Della Futa" loc. Passo della Futa SR65 "Della Futa" in località "La Futa" Intersezione sp610 nel centro abitato di Firenzuola confine con la Provincia di Bologna in località Giugnoia Firenzuola Z01-FIR confine con la Provincia di Bologna Firenzuola Z01-FIR SP503 "Del Passo del Giogo" in località "Poggiolo" Firenzuola Z01-Fir intersezione sp58 Firenzuola Z01-Fir SP 120 Di Roncobilaccio SP59 "Di Bruscoli" SP 121 Frassineta - Borgo Bisano SP58 "Piancaldolese" SP 503 Del Passo del Giogo SP 610 Selice - Montanara - Imolese innesto con la SR65 "Della Futa" al km 52,400 confine provincia di Bologna loc. Moraduccio confine con la Provincia di Bologna per Castiglion de'pepoli confine con la Provincia di Bologna per Borgo Bisano innesto con la SP551 al km 2,170 in località Le Mozzette presso San Piero a Sievo intersezione sp503 centro abitato di Firenzuola Firenzuola Z01-fir Firenzuola Z01-fir Firenzuola Z01-Fir Firenzuola Z01-Fir SR 65 Della Futa confine con il Comunre di Firenze confine con la Provincia di Bologna Firenzuola Z01-Fir Pagina 131 di 431

133 Competenza Strade C.O. Marradi TIPO STRADA N DENOMINAZIONE CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) SP 20 Modiglianese SR302 "Brisighellese Ravennate" presso S.Adriano (Abeto) confine con la Provincia di Forlì Marradi SP 29 Traversa di Lutirano SP20 presso Abeto (Lutirano) confine con la Provincia di Forlì Marradi SP 74 Marradi S.Benedetto SR302 a Marradi confine con la Provincia di Forlì in località Coloreto SP 306 Casolana - Riolese confine con la Provincia di Ravenna SR302 (km 63,870) presso Marradi SP 477 Dell'Alpe di Casaglia SR 302 Brisighellese - Ravennate (Faentina) innesto con la SP306 "Casolana - Riolese" (presso Palazzuolo sul Senio) al km 36,850 innesto con la SR302 "Brisighellese - Ravennate" in località Passo della Colla di Casaglia confine con il Comune di FIrenze confine con la Provincia di Ravenna Marradi Palazzuolo sul Senio Marradi Palazzuolo sul Senio Borgo San Lorenzo Borgo San Lorenzo Marradi Z02-Mar Z02-Mar Z02-Mar Z02-Mar Z02-Mar Z02-Mar Z02-Mar Z02-Mar Z02-Mar Pagina 132 di 431

134 Competenza Strade C.O. Borgo S.L. TIPO STRADA N DENOMINAZIONE CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) SP 9ter Del Rabbi e del Cavallino confine con la Provincia di Forlì SP 41 DI Sagginale SR302 "Brisighellese Ravennate" presso Borgo S.Lorenzo SS67 "Tosco Romagnola" al km 132,875 SP551 "Traversa del Mugello" in Dicomano SP 42 Di Luco o del Bagnone SP551 (Luco) SP503 in Scarperia SP 91 Di Pomino SS67 a Pian dei Castiglioni (Pomino) SR70 "della Consuma" al Borselli San Godenzo Borgo S.Lorenzo Vicchio Mugello Dicomano Borgo S.Lorenzo Scarperia Rufina Pelago Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor SP 95 Del Castagno SP 103 Di Bivigliano SS67 a S. Godenzo (Castagno, Fonte del Borbotto, Piancancelli) SP 97 Di Cardetole SP503 a S. Piero a Sieve SR302 al Ponte di Serravalle SP 102 Della Casa al Vento SP 551 Traversa del Mugello SP 556 Di Londa - Stia SR 302 Brisighellese - Ravennate (Faentina) SR322 in località Olmo (Casa al Vento) SP102 in località Casa al Vento (Bivigliano) innesto con la SR65 al km 24,500 presso il bivio di Novoli innesto con la SS67 al km 113,940 presso Sandétole confine con il Comune di FIrenze Confine con la Provincia di Forlì San Godenzo SR65 in località Pratolino San Piero a Sieve Borgo S.Lorenzo Fiesole Vaglia SR65 in località Vaglia Vaglia innesto con la SS67 al km 117,150 in località Dicomano confine con la Provincia di Arezzo confine con la Provincia di Ravenna San Piero a Sieve Scarperia Borgo San Lorenzo Vicchio Mugello Dicomano Dicomano Londa Fiesole Vaglia Borgo San Lorenzo Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Z02-Bor Pagina 133 di 431

135 Competenza Strade C.O. Reggello TIPO STRADA N DENOMINAZIONE CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) SP 17 Alto Valdarno SR69 "Di Val d'arno" presso Leccio (Reggello) SP 18 Braccio di S. Clemente SR69 "Di Val d'arno" SP 57 Pian di Scò SP87 in Vaggio confine con la Provincia di Arezzo Reggello Asse ponte fiume Arno (conf. con il comune di Rignano sull'arno) confine con la Provincia di Arezzo, verso Pian di Scò Reggello Reggello SP 83 Traversa di Pelago SR70 in loc. "Il Cartellone" Pelago Pelago SP 85 Di Vallombrosa Pelago Reggello SP 86 Reggello - Donnini - Tosi Pietrapiana (Donnini) Tosi Reggello SR69 a Figline Valdarno (Ponte SP 87 Ponte Matassino - Reggello Reggello Matassino, Vaggio, Cascia) Pelago (Tosi, Pian di Melosa, Vallombrosa, Saltino, Pietrapiana) Figline Valdarno Reggello SP 88 S. Ellero - Donnini SR69 in S.Ellero SP85 a Donnini Reggello Reggello Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg Z03-Reg SP 124 Urbinese SP87 al "Ponte di Matassino" confine con la Provincia di Arezzo in località "Casa Ontaneto" Figline Valdarno Z03-Reg SR 69 Di Val d'arno fine c.a. S. Francesco confine con la Provincia di Arezzo Pelago Reggello Z03-Reg Z03-Reg SR 70 Della Consuma innesto con la SR69 "Di Val d'arno" al km 0,900 presso Pontassieve confine con la Provincia di Arezzo Pelago Z03-Reg Pagina 134 di 431

136 Competenza Strade C.O. Figline Valdarno TIPO STRADA N DENOMINAZIONE CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) SP 1 Aretina per S. Donato SP 16 Chianti Valdarno SP 56 Del Brollo e di Poggio alla Croce Rignano sull'arno Incisa Val d'arno Greve in Chianti Figline Valdarno Figline Valdarno Incisa Valdarno Greve in Chianti SP 66 Della Panca o Pancuccia SR222 presso "I Termini" SP16 a Ombuto Greve in Chianti SP 68 Di Lucolena SP16 nei pressi di Dudda (Lucolena) SP 89 Del Bombone confine Comune di Firenze - Comune di Bagno a Ripoli (San Donato in Collina, Troghi) SR222 "Chiantigiana" in Greve in Chianti (per Ponte agli Stolli) SR69 nei pressi di Figline val d'arno (Brollo - Poggio alla Croce) Asse ponte fiume Arno (conf. con il comune di Reggello) SP 90 Torri - Volognano - Rosano SP89 al Bombone (Torri, Volognano) SP34 a Rosano SR 69 Di Val d'arno fine c.a. S. Francesco SR 69 "di Val d'arno" ad Incisa Val d'arno SR69 "Di Val d'arno" in Figline V.no SR222 "Chiantigiana" in Grassina confine con la Provincia di Siena loc. "Il Morellino" Greve in Chianti SP1 "Aretina per S.Donato" Rignano sull'arno confine con la Provincia di Arezzo Rignano sull'arno Bagno a Ripoli Reggello Incisa Valdarno Figline Valdarno Figline Valdarno Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Z03-Fig Pagina 135 di 431

137 Competenza strade Gestione Global Service TIPO DENOMINAZIONE STRADA N CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) SP 1 Aretina per S. Donato confine Comune di Firenze - Comune di Bagno a Ripoli (San Donato in Collina, Troghi) SR 69 "di Val d'arno" ad Incisa Val d'arno Bagno a Ripoli G.S. Rignano sull'arno G.S. Sp Via degli Olmi Sp1 Aretina per san donato Sp 34 di Rosano G.S. SP 2 Chiantigiana per Grassina SR222 "Chiantigiana" confine con la Provincia di Siena, loc. Ponte di Lucarelli Greve G.S. SP 2dir Cassia Firenze G.S. Impruneta G.S. SP 3 Chiantigiana per Val di Greve SR2 "Cassia" presso il Ponte dei Falciani SR222 "Chiantigiana" Greve in Chianti G.S. S. Casciano V. di Pesa G.S. Greve in Chianti G.S. Impruneta/Scandicci G.S. SP 4 Volterrana confine comunale di Firenze (Cerbaia, Montespertoli, Castelfiorentino, Gambassi) confine con la Provincia di Pisa Scandicci G.S. Impruneta/Scandicci G.S. S. Casciano V. di Pesa G.S. SP 5 Lucchese per Prato confine comunale di Firenze SP 8 Militare per Barberino I Tratto: dalla SR325 nei pressi di Capalle II Tratto: dalla SC V.Emanuele di Calenzano III Tratto: dalla fine abitato di Cavallina confine comune Campi Bisenzio (incrocio con la SP8) I Tratto: alla SC V.Emanuele di Calenzano II Tratto: all'inizio dell'abitato di Cavallina III Tratto: alla SR65 in loc. Montecarelli Sesto Fiorentino G.S. Campi Bisenzio G.S. Campi Bisenzio G.S. Calenzano G.S. S. Casciano V. di Pesa G.S. SP 12 Val di Pesa SR2 "Cassia" presso S.Casciano Val SS67 "Tosco Romagnola" in di Pesa (Cerbaia, Ginestra) Montelupo Fiorentino Scandicci G.S. Lastra a Signa G.S. Montelupo Fiorentino G.S. SP 33 Di Testi SP3 (Val di Greve) SR222 "Chiantigiana" Greve in Chianti G.S. SP 34 DI Rosano I Tratto: a Pontassieve innesto confine con Comune di Firenze SS67 II presso v.le Europa (Candeli, Vallina) Tratto: a Rosano ponte Bagno a Ripoli G.S. Bagno a Ripoli G.S. Rignano sull'arno G.S. SP 45 Di Comeana cartello fine Signa ponte sull'ombrone (compreso) Signa G.S. SP 49 Certaldo - Tavarnelle dalla SP79 presso Fiano (Marcialla) SR2 "Cassia" in Tavarnelle Val di Pesa Certaldo - Barberino val d'elsa (confine a 1/2 strada long.) Certaldo - Barberino val d'elsa (confine a 1/2 strada long.) G.S G.S. Barberino val d'elsa G.S. Certaldo - Barberino val d'elsa (confine a 1/2 strada long.) G.S. Barberino val d'elsa G.S. Certaldo - Barberino val d'elsa (confine a 1/2 strada long.) G.S. Pagina 136 di 431

138 Competenza strade Gestione Global Service TIPO DENOMINAZIONE STRADA N CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) Barberino val d'elsa G.S. Certaldo - Barberino val d'elsa (confine a 1/2 strada long.) G.S. Barberino val d'elsa G.S. SP 50 Di S.Donnino SP79 presso Certaldo SR2 "Cassia" in Barberino val d'elsa Tavarnelle val di Pesa G.S. Certaldo - Barberino val d'elsa (confine a 1/2 strada long.) G.S. Barberino val d'elsa G.S. SP 53 San Domenico - Fiesole confine Comune di Firenze (Fiesole) innesto con la SP54 in Borgunto Fiesole G.S. SP 54 Dei Bosconi Borgunto di Fiesole SR302 in località Olmo Fiesole G.S. SP 55 Di Vincigliata SP54 (Vincigliata) SP 56 Del Brollo e di Poggio alla Croce SR69 nei pressi di Figline val d'arno (Brollo - Poggio alla Croce) confine con Comune di Firenze a Ponte a Mensola SR222 "Chiantigiana" in Grassina Fiesole G.S. Greve in Chianti G.S. Bagno a Ripoli G.S. SP 63 di S.Gimigniano SP4 Barberino val d'elsa G.S. SP 67 Traversa del Ferrone SP3 presso il Ferrone (val di Greve) Impruneta G.S. Greve in Chianti G.S. SP 69 Imprunetana SR2 in Tavarnuzza (Impruneta) SP 70 Imprunetana per Pozzolatico Impruneta G.S. Greve in Chianti G.S. confine del Comune di Firenze in loc. Impruneta (incrocio con SP69) Impruneta G.S. Pozzolatico SP 71 Del Ferrone Impruneta (incrocio con SP69) SP3 in loc. Ferrone Impruneta G.S. SP 72 Vecchia Pisana SS67 a Lastra a Signa SP12 in loc. Conigliolo Lastra a Signa G.S. SP 73 Di Malmantile SS67 a Montelupo F.no (Malmantile) SP72 in luogo detto "il Pontaccio" SP 80 Del Virginio SP 84 Di Molin del Piano SP 92 Grevigiana per Mercatale SP 94 Chiantigiana SR2 a S.Casciano V.P. (Mercatale V.P.) SP 93 Certaldese I S.Casciano V.P. (San Pancrazio) I Tratto: da SP4 al Ponte di I Tratto: alla SP12 alla Ginestra Baccaiano II Tratto: da SP4 al II Tratto: alla SP93 a Fornacette Ponte di Baccaiano SS67 in loc. "Le Sieci" (Molin del Piano) SR2 a Ponte Nuovo (Sambuca) SR222 località "Martellina" SR302 in località Olmo Lastra a Signa G.S. Lastra a Signa G.S. Pontassieve G.S. Fiesole G.S. SP3 a "Ponte di Gabbiano" S. Casciano V. di Pesa G.S. SP79 "Lucardese" presso Lucardo SP101 "di S.Donato in Poggio" S. Casciano V. di Pesa G.S. S. Casciano V. di Pesa - Montespertoli (confine a 1/2 strada longitudinale) G.S. S. Casciano V. di Pesa G.S. Tavarnelle val di Pesa G.S. SP 98 Di Scandicci Ponte sul Vingone per Mosciano SP12 a San Vincenzo Scandicci G.S. SP 101 SP 110 Di San Donato in Poggio Di Montebeni SR2 "Cassia" in Tavarnelle Val di confine con la Provincia di Siena Pesa (San Donato in Poggio) SP55 "Di Vincigliata" in località Castel di Poggio confine con il Comune di Firenze verso Settignano Tavarnelle val di Pesa G.S. Barberino val d'elsa G.S. Fiesole G.S. Pagina 137 di 431

139 Competenza strade Gestione Global Service TIPO DENOMINAZIONE STRADA N CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) Greve in Chianti G.S. SP 118 Panzano - Testalepre SR222 "Chiantigiana" presso Panzano (Testalepre) SP92 "Grevigiana" (Mercatale) Greve in Chianti - Tavarnelle Val di Pesa (confine a 1/2 strada longitudinale) G.S. SP 119 Del Palagione SR222 presso Strada in Chianti SP 130 Panoramica di Monte Morello SR65 "della Futa" presso Montorsoli SP56 "Brollo - Poggio La Croce" in località S.Polo S. Casciano V. di Pesa G.S. Greve in Chianti G.S. Vaglia G.S. Sesto Fiorentino G.S. Barberino Val d'elsa G.S. Tavarnelle val di Pesa G.S. S. Casciano V. di Pesa G.S. SR 2 Cassia confine con la Provincia di Siena confine con il Comune di Firenze Impruneta G.S. Impruneta - Firenze (confine a 1/2 strada longitudinale) Impruneta - Firenze (confine a 1/2 strada longitudinale) G.S G.S. Firenze G.S. Firenze/Fiesole G.S. SR 65 Della Futa confine con il Comunre di Firenze confine con la Provincia di Bologna Fiesole G.S. Fiesole/Sesto Fiorentino G.S. Vaglia G.S. SR 66 Pistoiese confine del Comune di Firenze confine con la Provincia di Prato Campi bisenzio G.S. Campi bisenzio/signa G.S. Bagno a Ripoli G.S. SR 222 Chiantigiana confine con il Comune di Firenze confine con la Provincia di Siena Impruneta G.S. Greve in Chianti G.S. Firenze G.S. SR 302 Brisighellese - Ravennate (Faentina) confine con il Comune di FIrenze confine con la Provincia di Ravenna Fiesole G.S. SR 325 Val di Setta Val di Bisenzio Campi Bisenzio G.S. SR 429 Di Val d'elsa Barberino val d'elsa/poggibonsi G.S. Barberino val d'elsa G.S. Sr 429 Stallacce Barberino val d'elsa G.S. SR 429 bis Raccordo Drove confine con la Provincia di Siena incrocio con SP63 (rotatoria), incluse le rampe del raccordo Barberino Val d'elsa G.S. Pagina 138 di 431

140 Competenza strade Circondario Empolese Valdelsa TIPO STRADA N DENOMINAZIONE CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) SP 4 Volterrana confine comunale di Firenze (Cerbaia, Montespertoli, Castelfiorentino, Gambassi) confine con la Provincia di Pisa Montespertoli C-E-V Castelfiorentino C-E-V Gambassi C-E-V SP 10 Val d'elsa SP11 presso Marcignana SS67 "Tosco Romagnola" Empoli C-E-V SP 11 Pisana per Fucecchio Santa Maria a Ripa presso Empoli (Fucecchio) confine con la Provincia di Pisa, presso Ponte a Cappiano Empoli C-E-V Fucecchio C-E-V SP 13 Montalbano Ponte sull'arno a Sovignana (Vinci) Confine con la Provincia di Pistoia Vinci C-E-V SP 15 Lucchese Romana innesto della SP11 nei pressi di Ponte a Cappiano confine con la Provincia di Lucca Fucecchio C-E-V SP 26 Delle Colline SP4 circonvallazione di Castelfiorentino confine con la Provincia di Pisa, nei pressi di Castelfalfi Castelfiorentino C-E-V Montaione C-E-V SP 31 Traversa di Cerreto Guidi SP 43 Di Pietramarina bivio della SP13 (Cerreto Guidi, Stabbia) Confine della Provincia di Prato (Vitolini) bivio della SP436 "Francesca" Cerreto Guidi C-E-V SP13 in Sovigliana Vinci C-E-V Castelfiorentino C-E-V SP 46 Di Rimorti o di Val d'orlo Castelfiorentino (Rimorti) confine con la Provincia di Pisa Montaione C-E-V Castelfiorentino C-E-V SP 48 Lazzeretto - Lamporecchio - Pistoia SP31 in Lazzeretto SP 49 Certaldo - Tavarnelle dalla SP79 presso Fiano (Marcialla) confine con la Provincia di Pistoia SR2 "Cassia" in Tavarnelle Val di Pesa Cerreto Guidi C-E-V Vinci C-E-V Certaldo C-E-V SP 50 Di S.Donnino SP79 presso Certaldo SR2 "Cassia" in Barberino val d'elsa Certaldo C-E-V Certaldo - Barberino val d'elsa (confine a 1/2 strada long.) C-E-V SP 51 Di Val d'orme cimitero di Empoli SP4 in località Ortimino Empoli C-E-V Montespertoli C-E-V SP 52 Salaiola cimitero di Empoli (Monterappoli) SP429 in Granaiolo Empoli C-E-V SP 60 Pesciatina Fucecchio C-E-V Pagina 139 di 431

141 Competenza strade Circondario Empolese Valdelsa TIPO STRADA N DENOMINAZIONE CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) SP 61 DI Poggio Adorno Fucecchio C-E-V SP 62 Di Camporbiano Gambassi C-E-V SP 63 di S.Gimigniano Gambassi C-E-V SP 64 Certaldese II SP4 in Gambassi SP429 in Certaldo Gambassi C-E-V Certaldo C-E-V SP 65 Dell'Ecce Homo SP4 in Castagno SP26 in San Vivaldo Gambassi C-E-V Montaione C-E-V SP 73 Di Malmantile SS67 a Montelupo F.no (Malmantile) SP72 in luogo detto "il Pontaccio" SP 75 Traversa di Montaione SP4 in Poggio all'aglione SP26 a Montaione Montelupo Fiorentino C-E-V Gambassi C-E-V Montaione C-E-V SP 76 Samminiatese Montaione per Le Mura confine con la Provincia di Pisa in loc. "Casastrada" Montaione C-E-V Montespertoli C-E-V SP 79 Lucardese SP4 a Montespertoli (Lucardo) SP429 a Certaldo Montespertoli-Certaldo (confine a 1/2 strada longitudinale) C-E-V SP 80 Del Virginio I Tratto: da SP4 al Ponte di Baccaiano II Tratto: da SP4 al Ponte di Baccaiano I Tratto: alla SP12 alla Ginestra II Tratto: alla SP93 a Fornacette Certaldo C-E-V Montespertoli C-E-V SP 81 Cipollatico S.Pancrazio SP4 (Cipollatico) SP93 a S. Pancrazio Montespertoli C-E-V SP 93 Certaldese I S.Casciano V.P. (San Pancrazio) SP79 "Lucardese" presso Lucardo S. Casciano V. di Pesa C-E-V Montespertoli C-E-V SP 105 Di Toiano Vinci SP48 in località Cerreto Guidi Vinci C-E-V Cerreto Guidi C-E-V Vinci C-E-V SP 106 Traversa di Limite SP13 in località Spicchio (Limite- Capraia) SS67 in località Montelupo Fiorentino Capraia e Limite C-E-V Montelupo Fiorentino C-E-V SP 108 Di Granaiolo - Castelnuovo - Orlo SP429 in località Granaiolo (Castelnuovo) SP46 Castelfiorentino C-E-V Pagina 140 di 431

142 Competenza strade Circondario Empolese Valdelsa TIPO STRADA N DENOMINAZIONE CONVENZIONALE Da (km) A (km) ESTESA (Km) DA (indicazione punto di inizio strada) A (indicazione punto di fine strada) Comuni Attraversati km IN km FIN Competenza zona (Vedi Legenda) SP 111 Di Massarella SP436 "Francesca" in località Casa Morelli (Cavallaia, Massarella) SP60 "Pesciatina" in località "Casa Moroni" Cerreto Guidi C-E-V Fucecchio C-E-V SP 112 Della Motta SP 113 Maremmana - Livornese SP31 in località "San Zio" ("I Giannini") SP26 in località San Vivaldo (Fiano, Torti) SP11 "Pisana pe Fucecchio" Cerreto Guidi C-E-V confine con la Provincia di Pisa Montaione C-E-V SP 123 Lamporecchio - Vinci SP105 "Di Toiano" in località Vinci confine con la Provincia di Pistoia nei pressi di Borgano Vinci C-E-V SP4 "Volterrana" nei pressi della SP 125 Certaldo - Lungagnana - Montespertoli SP429 "Di Valdelsa" per Lungagnana località "Case Nuove" - Montespertoli Certaldo C-E-V Montespertoli C-E-V SP 128 Tangenziale Ovest Empoli Empoli C-E-V Vinci C-E-V SP 436 Francesca confine con la Provincia di Pistoia confine con la Provincia di Pisa Cerreto Guidi - Fucecchio (confine a 1/2 strada longitudinale) C-E-V Fucecchio C-E-V Certaldo C-E-V SR 429 Di Val d'elsa Certaldo - Castelfiorentino (confine a 1/2 strada longitudinale) Castelfiorentino - Empoli (confine a 1/2 strada longitudinale) C-E-V C-E-V Pagina 141 di 431

143 Strada di Grande Comunicazione Firenze-Pisa-Livorno è gestita integralmente dalla Provincia di Firenze, anche per le estese chilometriche rientranti nel territorio della Provincia di Pisa e di Livorno, per un totale di km. Estese chilometriche di competenza di ciascuna Provincia: Firenze km Pisa km Livorno km Elenco svincoli presenti: Da km fino alla diramazione per Pisa e Livorno al km : KM NOME COMUNE PROVINCIA Firenze Firenze Firenze FI Viadotto Indiano Firenze Firenze Scandicci A1 Scandicci Firenze Scandicci Scandicci Firenze Lastra a Signa Lastra a Signa Firenze Ginestra Fiorentina Lastra a Signa Firenze Montelupo Fiorentino Montelupo Fiorentino Firenze Empoli est Empoli Firenze Empoli S. Maria Empoli Firenze Empoli Ovest Empoli Firenze San Miniato San Miniato Pisa Santa Croce San Miniato Pisa Montopoli Montopoli Pisa Pontedera Est Pontedera Pisa Pontedera Ovest Pontedera Pisa Diramazione Pisa: KM NOME COMUNE PROVINCIA Cascina Cascina Pisa Navacchio Cascina Pisa Pisa Nord Est Pisa Pisa Pisa Aeroporto Pisa Pisa Pisa Aurelia Pisa Pisa Diramazione Livorno: KM NOME COMUNE PROVINCIA Lavoria Crespina Pisa Vicarello Collesalvetti Livorno Collesalvetti/A12 Collesalvetti Livorno Intermodale Est Collesalvetti Livorno Intermodale Ovest Collesalvetti Livorno Raccordo A12 SALT Stagno Collesalvetti Livorno Livorno Aurelia Collesalvetti Livorno Livorno Porto Livorno Livorno Tirrenia Livorno Livorno Darsena Toscana Est Livorno Livorno Livorno (fine) Livorno Livorno Pagina 142 di 431

144 3.6 ISTITUTI SCOLASTICI DI ISTRUZIONE SUPERIORE STATALI SUL TERRITORIO PROVINCIALE Scuole di Istruzione Superiore Descrizione dell'indirizzo di Studio Comune in cui ha sede la Scuola Studenti Studenti tot italiani stranieri Istituto Statale di Istruzione Superiore Arturo Checchi Istituto Professionale Servizi Commerciali e Turistici Fucecchio Istituto Professionale Servizi Industria e Artigianato Fucecchio Istituto Tecnico Commerciale Fucecchio Liceo Scientifico Fucecchio Istituto Superiore Statale Enrico Fermi - Leonardo da Vinci (sez. ass. Ist. Prof.) Istituto Professionale Servizi Commerciali e Turistici Empoli Istituto Tecnico Commerciale Empoli Istituto Statale Istruzione Superiore Federigo Enriques Istituto Professionale Alberghiero e Ristorazione Castelfiorentino Istituto Professionale Servizi Commerciali e Turistici Castelfiorentino Istituto Tecnico Commerciale Castelfiorentino Liceo Scientifico Castelfiorentino Istituto d'istruzione Superiore G. Ferraris / F. Brunelleschi Istituto Professionale Servizi Industria e Artigianato Empoli Istituto Tecnico Geometri Empoli Istituto Tecnico Industriale Empoli Istituto Istruzione Superiore Il Pontorno Istituto Magistrale Empoli Liceo Scientifico Empoli Istituto Istruzione Superiore Virgilio Liceo Artistico Empoli Liceo Classico Empoli Istituto Istruzione Superiore A.M. Enriques Agnoletti Istituto Magistrale Sesto Fiorentino - Campi Bisenzio Liceo Scientifico Sesto Fiorentino - Campi Bisenzio Istituto Statale d'arte per la Ceramica Istituto Statale d'arte Sesto Fiorentino Liceo Artistico Leon Battista Alberti Liceo Artistico Firenze Istituto di Istruzione Superiore Piero Calamandrei Istituto Tecnico Commerciale Sesto Fiorentino Istituto Statale di istruzione Suoperiore Tecnica e Liceale Russell - Newton Istituto Tecnico Commerciale Scandicci Liceo Classico Scandicci Liceo Scientifico Scandicci Istituto Professionale di Stato per i servizi Commerciali e Turistici Sassetti - Peruzzi Istituto Professionale Servizi Commerciali e Turistici Firenze Istituto Statale di Istruzione Superiore Gobetti Volta Istituto Tecnico Commerciale Bagno a Ripoli Liceo Scientifico Bagno a Ripoli Istituto Statale di Istruzione Superiore Vasari Istituto Professionale Alberghiero e Ristorazione Figline Valdarno Istituto Tecnico Commerciale Figline Valdarno Liceo Scientifico Figline Valdarno Liceo Scientifico Antonio Gramsci Liceo Scientifico Firenze Istituto Tecnico Istruzione Superiore Antonio Meucci Istituto Tecnico Industriale Firenze Istituto Professionale di Stato per i Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità Alberghiera Aurelio Saffi Istituto Professionale Alberghiero e Ristorazione Firenze Istituto Professionale Alberghiero e Ristorazione Firenze Istituto Tecnico Industriale Cellini / Tornabuoni Istituto Professionale Servizi Commerciali e Turistici Firenze Istituto Professionale Servizi Industria e Artigianato Firenze Istituto Tecnico Industriale Firenze Liceo Classico Dante Liceo Classico Firenze Istituto Statale di Istruzione Superiore Elsa Morante - Ginori Conti Istituto Professionale Servizi Sociali Firenze Istituto Tecnico Attività Sociali Firenze Istituto Statale di Istruzione Superiore Galileo Galilei Istituto Magistrale Firenze Istituto Tecnico Commerciale Firenze Liceo Classico Galileo Liceo Classico Firenze Lico Statale Giovanni Pascoli Istituto Magistrale Firenze Istituto Istruzione Statale Superiore Giuseppe Peano Istituto Tecnico Commerciale Firenze Liceo Scientifico Guido Castelnuovo Liceo Scientifico Firenze Istituto Statale d'arte per la Ceramica Istituto Statale d'arte Firenze Istituto Tecnico Agrario Statale - Istituto Professionale di Stato per l'agricoltura e l'ambiente Istituto Professionale Agricoltura e Ambiente Firenze Istituto Tecnico Agrario Firenze Pagina 143 di 431

145 Liceo Artistico Leon Battista Alberti Liceo Artistico Firenze Istituto Statale di Istruzione Superiore Leonarod Da Vinci Istituto Professionale Servizi Industria e Artigianato Firenze Istituto Tecnico Industriale Firenze Liceo Scientifico Firenze Liceo Statale Machiavelli Capponi Istituto Magistrale Firenze Liceo Classico Firenze Istituto Tecnico Statale per il Turismo Marco Polo Istituto Tecnico Turismo Firenze Liceo Classico Michelangiolo Liceo Classico Firenze Liceo Scientifico Niccolò Rodolico Liceo Scientifico Firenze Educandato Statale SS. Annunziata Liceo Classico Firenze Istituto Tecnico Statale per Geometri e Commerciale Salvemini - Duca D'Aosta Istituto Tecnico Commerciale Firenze Istituto Tecnico Geometri Firenze Istituto Professionale di Stato per i servizi Commerciali e Turistici Sassetti - Peruzzi Istituto Professionale Servizi Commerciali e Turistici Firenze Istituto di Istruzione Superiore Chino Chini Istituto Professionale Servizi Industria e Artigianato Borgno San Lorenzo Istituto Tecnico Turismo Borgno San Lorenzo Liceo Classico e Scientifico Giotto Ulivi Liceo Classico Borgno San Lorenzo Liceo Scientifico Borgno San Lorenzo Istituto Statale Superiore Ernesto Balducci Istituto Magistrale Pontassieve Istituto Tecnico Commerciale Pontassieve Liceo Scientifico Pontassieve Totale Pagina 144 di 431

146 4. CONDIZIONI INTERNE 4.1 Organismi Gestionali CONSORZI AZIENDE ISTITUZIONI SOCIETA DI CAPITALI IN HOUSE CONCESSIONI ESERCIZIO IN PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE CORSO Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015 Anno Denominazione Società di Capitali in house affidatarie di servizi strumentali: 1) Florence Multimedia s.r.l. 2) Agenzia Fiorentina per l Energia s.r.l. 3) Linea Comune s.p.a. La partecipazione dell ente in tali Società persegue l obiettivo di mantenimento della qualità dei servizi erogati pur nell ambito di una complessiva riduzione della spesa inerente i singoli Contratti di Servizio attuata in esecuzione della vigente normativa in materia. L Amministrazione monitora costantemente il livello di qualità delle prestazioni erogate ed il rispetto dei vincoli posti alle Società in house dalla finanza pubblica; tale monitoraggio è attuato attraverso un Sistema di Controlli Interni esercitato, in sinergia, da diversi centri di responsabilità dell ente (dirigenti attuatori dei Contratti di servizio, Ufficio Partecipate e Servizi Finanziari) sulla base della seguente disciplina d ente: Regolamento d ente sui controlli interni, approvato con deliberazione C.P. 6/2013 in esecuzione dell art. 3 del D.L. 174/2012 convertito in L. 213/2012 in materia di controlli sulle Società Partecipate non quotate Linee di Indirizzo, approvate dalla Giunta Provinciale con deliberazione n. 152 del , recanti la disciplina di esercizio del controllo analogo sulle Società in house providing. Alla fase del controllo si affianca quella del supporto collaborativo che garantisce periodiche comunicazioni di aggiornamento normativo e procedurale. Nell anno 2013, in applicazione della normativa sempre più stringente in materia di società pubbliche l Amministrazione, con deliberazione C.P. 3/2013, ha disposto l avvio delle procedure di alienazione/dismissione di tali Società in house secondo quanto recato dall art. 4 comma 1 del D.L. 95/2012. Futuri sviluppi normativi, tra cui l approvanda Legge di Stabilità 2014, legati anche al ruolo che verrà definito per l ente Provincia, potranno, a breve, richiedere all Amministrazione ulteriori e diverse valutazioni. Anche le altre partecipazioni societarie detenute dalla Provincia di Firenze sono state oggetto, negli anni 2012 e 2013, di valutazione in ordine al permanere o meno dell interesse pubblico al loro mantenimento. In esito a tale ricognizione, con deliberazioni C.P. 21/2012, 64/2013, 65/2013 e 110/2013, l Amministrazione ha disposto: la dismissione della partecipazione detenuta in Firenze Convention Bureau s.c.r.l., Firenze Fiera s.p.a., Fiditoscana s.p.a., Isola dei Renai s.p.a. e parte della quota detenuta nella Società Aeroporto Toscano Galilei s.p.a. (S.A.T.); il mantenimento della partecipazione detenuta in To.Ro. Toscoromagnola s.c.r.l., C.E.T. (Consorzio Energia Toscana s.c.r.l.), Banca Popolare Etica; Pagina 145 di 431

147 Fra le partecipazioni societarie si segnalano tre Società in liquidazione (Mondeggi Lappeggi s.r.l., Bilancino s.r.l. e Valdarno Sviluppo s.p.a.). Si ricorda infine la partecipazione della Provincia di Firenze ai seguenti organismi: 1 Consorzio 11 Fondazioni 25 Associazioni 2 Aziende Servizi alla Persona Nel 2013 è stata disposta la cessazione della partecipazione detenuta in 1 Fondazione ed in 7 Associazioni. Ente/i Associato/i di seguito, congiuntamente alle schede anagrafiche, vengono riportati gli Enti associati. Schede Anagrafiche Società di Capitali, partecipate in house dalla Provincia di Firenze: Denominazi one FLORENC E MULTIME DIA s.r.l. AGENZIA FIORENTI NA PER L ENERGI A S.R.L. Quota possesso Oggetto societario Attività svolte per l ente Risultato Bilancio % Produzione e distribuzione contenuti multimediali legati al territorio. La Società produce beni e servizi strumentali legati, in maniera esclusiva, all attività della Provincia di Firenze. 93,448 % La Società, costituita al 100% da capitale pubblico, ha per oggetto la diffusione e la promozione, sul territorio provinciale, della cultura dell energia e dello sviluppo sostenibile attraverso l applicazione delle tecnologie per il risparmio energetico, l'uso razionale dell'energia e l'utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, anche in relazione alla tutela ambientale e del territorio. Attività ordinarie della Società (ufficio stampa, portale Florence Tv) sia di eventuali progetti (campagne di comunicazione, organizzazione di eventi, iniziative di comunicazione) aventi natura specifica ed episodica. Verifica degli impianti termici, supporto tecnico per la gestione istruttorie e pareri su procedimenti in materia di energia ed altri servizi (promozione dell efficienza energetica in edilizia, informazione e attività di comunicazione in materia di energia, riscossione per la Provincia delle entrate derivanti dalle attività di cui ai punti precedenti). Dirigente referente del Contratto di Servizio ,00 Dr. Roberto Delio Niccolai, Capo Gabinetto ,00 Arch. Adriana Sgolastra, Dirigente Direzione Ambiente Pagina 146 di 431

148 LINEA COMUNE S.P.A. 43% La Società, costituita al 100% da capitale pubblico, svolge funzioni tecnicooperative e di supporto per i servizi di e-government e per ulteriori servizi e attività di comune interesse per i sottoscrittori dell Accordo di programma per la costituzione e gestione di un centro servizi territoriale. Attività societarie di base. Ulteriori attività, a richiesta (Contact center per i servizi lavoro, Sistema Informativo Territoriale, Osservatorio Scolastico, Sociale, del Lavoro, della Formazione, gestione dei sistemi Mercato del Lavoro, Formazione e Risorse Idriche, della gestione e sviluppo del sistema Rating amministrativo ) vengono disciplinate ed attivate dai singoli dirigenti di riferimento ,00 Dr. Gianfrance sco Apollonio, Dirigente Direzione URP Pagina 147 di 431

149 4.2 INDIRIZZI GENERALI DI NATURA STRATEGICA RELATIVA ALLE RISORSE FINANZIARIE ANALISI DELLE RISORSE Quadro generale dell entrata Trend Storico 1 PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE Titolo Stanziamento Definitivo Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa , , , , Trasferimenti correnti , , , , Entrate extratributarie , , , , Entrate in conto capitale , , , , Entrate da riduzione di attività finanziarie , , , Accensione Prestiti Entrate per conto terzi e partite di giro , , , ,00 Entrate Tributarie Trend Storico PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE III Livello del Piano dei conti 2 Stanziamento Definitivo Imposte, tasse e proventi assimilati , , , Tributi diretti , Tributi destinati al finanziamento della sanità Tributi indiretti , Compartecipazioni di tributi Compartecipazioni di tributi Trasferimenti Correnti Trend Storico PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE III Livello del Piano dei conti Stanziamento Definitivo Trasferimenti correnti da Amministrazioni pubbliche , , , , Trasferimenti correnti da Istituzioni Sociali Private , Trasferimenti correnti dall'unione Europea e dal Resto del Mondo Il trend storico per questa prima edizione del DUP contempla solo il primo anno di bilancio armonizzato. 2 I codici del piano dei conti hanno subito variazioni tra il 2013 e il 2014 Pagina 148 di 431

150 Entrate Extratributarie Trend Storico PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE II Livello del Piano dei conti Stanziamento Definitivo Vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione dei beni , , , , Proventi derivanti dall'attività di controllo e repressione delle irregolarità e degli illeciti , , , , Interessi attivi , , , , Altre entrate da redditi da capitale , , , , Rimborsi e altre entrate correnti , , , ,01 Contributi agli investimenti e Trasferimenti in Conto Capitale Trend Storico PROGRAMMAZIONE PLURIENNALE II Livello del Piano dei conti Stanziamento Definitivo Contributi agli investimenti , , , , Altri trasferimenti in conto capitale , , , Trasferimenti in conto capitale , Entrate da alienazione di beni materiali e immateriali , , , ,00 Pagina 149 di 431

151 4.3 Risorse umane Categorie Comparto Regioni /Enti Locali Dipendenti di ruolo Dipendenti a tempo determinato A 2 0 B C D Operai Forestali CCNL 15 0 privatistico Totale Dirigenti Contratto a ruolo 12 Dirigenti contratto a tempo determinato 3(*) Totale presunto dipendenti di ruolo al 31/12/ Totale presunto dipendenti tempo determinato al 31/12/ (*) Tra i dirigenti a tempo determinato sono compresi anche 2 dipendenti in cat. D collocati in aspettativa (già calcolati nelle rispettive fasce) per assunzione di incarico dirigenziale ex art. 110 TUEL. Redazione e stampa in data in proiezione al 31/12/2013 a cura dell Ufficio Concorsi, Dotazione Organica e Formazione Pagina 150 di 431

152 4.3 Le strutture Tipologia Anno 2013 Strutture scolastiche al 10/12/12 (**) 89 Scuole di competenza provinciale (**) n posti n Mezzi operativi al 10/12/2013 (*) n. 103 Veicoli al 10/12/2012 (*) n. 234 Centro elaborazione dati presente Personal computer al 10/12/2012 (*) n (*) Fonte: Direzione Patrimonio Espropri Gestione Immobili e TPL Ufficio Patrimonio Registro degli Inventari dei beni mobili - dati aggiornati al 10/12/2013 (**) Fonte: Direzione Cultura Biblioteche, Istruzione, Sport, Cooperazione Internazionale e Sociale Ufficio Istruzione dati aggiornati al 12/12/2013 Pagina 151 di 431

153 5. COERENZA E COMPATIBILITA PRESENTE E FUTURA CON LE DISPOSIZIONI DEL PATTO DI STABILITA INTERNO Il BP viene approvato dal C.P. sulla base di quanto disposto dalle legge n. 147 del 27/12/13 ( legge di stabilità 2014 ), quindi tenuto conto di un obiettivo programmatico da conseguire nel 2014 pari a 30,5 milioni di Euro, a fronte di un saldo obiettivo 2013 di 24,6 milioni di Euro, con un conseguente maggior aggravio di circa 5,9 milioni di Euro. La situazione nel 2014 sarà quindi ancor più critica di quella già riscontrata nelle precedenti annualità per quanto attiene al rispetto delle regole di finanza pubblica, anche in considerazione del significativo peggioramento, rispetto al 2013, della gestione corrente, passando, infatti, il budget, al netto dei trasferimenti in conto capitale, a disposizione dei Dirigenti da -1 milioni di euro del 2013 a -12,2 milioni di euro del Tale peggioramento della gestione corrente, unito al più gravoso obiettivo da conseguire nel 2014, determinerà nel corrente esercizio una consistente contrazione dei pagamenti possibili, nel rispetto delle regole del patto di stabilità interno, sul fronte della gestione investimenti. Infatti, anche ipotizzando di incassare nel 2014 entrate in conto capitale nella stessa misura del 2013 (per 19,7 milioni di euro), potranno al massimo essere sostenuti pagamenti per spese del settore investimenti per soli 7,5 milioni di euro, dato non certo coerente con il trend storico, considerato che il pagato a valere sul titolo 2 è stato pari a 57,5 milioni di euro nel 2012 ed a 32,6 milioni di euro nel Si rileva quindi fin d ora la forte difficoltà a contenere le spese di investimento entro i limiti di cui sopra e si chiede ai Dirigenti di porre particolare attenzione sulla necessità di programmare correttamente le spese anche in funzione della tempistica di acquisizione delle relative entrate, predisponendo conseguentemente i relativi crono programmi delle opere, da allegare ai provvedimenti di assunzione degli impegni di spesa. Ciò appare peraltro indispensabile per poter attestare la coerenza delle spese, specie per quelle a valere sul titolo II, con le regole di finanza pubblica ai sensi dell art. 9, comma 1, del Dl n. 78/2009. La normativa vigente non prevede, invece, al momento limitazioni per i pagamenti sul Titolo I della spesa. Le maggiori possibilità di spesa dipenderanno semmai dagli eventuali maggiori incassi in conto capitale rispetto a quanto previsto, nonché dall eventuale realizzo in corso d anno delle alienazioni iscritte in bilancio e dall attivazione dei patti di solidarietà. Ulteriori margini potranno poi derivare da quanto disposto dai commi 4 ter e 9 bis dell art. 31 della legge n. 183/2011 in merito alla riduzione del saldo obiettivo per enti in sperimentazione dei principi della contabilità armonizzata ed alla possibilità per le province di sostenere nel primo semestre 2014 pagamenti in conto capitale in deroga alle norme di finanza pubblica nei limiti di un plafond complessivo di 150 milioni di Euro, da redistribuire tra gli enti in proporzione ai saldi obiettivo assegnati. Si tratta comunque di situazioni ad oggi non note e su cui non si può fare ad oggi alcun affidamento. Pagina 152 di 431

154 6. MISSIONI DI BILANCIO E RELATIVI OBIETTIVI STRATEGICI Missione 1 - SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Amministrazione e funzionamento dei servizi generali, dei servizi statistici e informativi, delle attività per lo sviluppo dell'ente in una ottica di governance e partenariato e per la comunicazione istituzionale. Amministrazione, funzionamento e supporto agli organi esecutivi e legislativi. Amministrazione e funzionamento dei servizi di pianificazione economica in generale e delle attività per gli affari e i servizi finanziari e fiscali. Sviluppo e gestione delle politiche per il personale. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria di carattere generale e di assistenza tecnica. OBIETTIVI STRATEGICI: - Obiettivo strategico - IL CONSIGLIO PROVINCIALE Assessore di riferimento: Presidente del Consiglio Provinciale Piero Giunti Responsabile: Dott. Otello Cini La Direzione Ufficio del Consiglio Provinciale supporta l attività istituzionale del Consiglio Provinciale e dei suoi organi individuati dall art. 12 dello Statuto nel Presidente del Consiglio, nell Ufficio di Presidenza, nei Gruppi consiliari, nelle Commissioni consiliari e nella Conferenza dei Capigruppo. Compito della Direzione è quello di organizzare le attività ed i lavori del Consiglio, delle Commissioni e degli altri organi consiliari secondo le esigenze del presidente del Consiglio e degli altri Consiglieri, ciascuno per le proprie competenze. L ufficio, inoltre, fornisce supporto all attività dei gruppi consiliari, sia dal punto di vista politico che da quello amministrativo, gestendo anche i fondi che il bilancio assegna ai gruppi consiliari. Infine, l ufficio cura la redazione e la pubblicazione degli atti consiliari e gestisce i pagamenti fatti ai Consiglieri, sotto forma di gettoni di presenza e di rimborsi spese. L attività dell ufficio trova la sua fonte principale nelle disposizioni di legge, di statuto e di regolamento relative, ed è impostata sulla realizzazione della programmazione stabilita dagli organi consiliari, nel rispetto dei tempi e nei modi previsti dal Regolamento del Consiglio. - Obiettivo strategico - LA PROVINCIA VERSO LA CITTA METROPOLITANA Assessore di riferimento: Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci Responsabile: Capo di Gabinetto Dott. Roberto Delio Niccolai Nell anno 2013 l attività dell Ufficio di Gabinetto ha risposto in modo trasversale ed organico alle esigenze programmatiche della Giunta e del suo Presidente, garantendo, come sempre, da una parte la gestione ordinaria delle iniziative annuali ma organizzando, dall altra, le iniziative promosse dall Amministrazione in funzione degli obiettivi principali intermedi previsti nel programma di legislatura, ed in particolare della realizzazione di quanto attiene la normativa, ancora in itinere, della Città metropolitana che dovrebbe inglobare anche l attuale Ente Provincia di Firenze. La normativa insistente su questo delicato argomento è ancora in via di definizione parlamentare, proprio in questi giorni dovrebbe approdare ad uno dei due rami del Parlamento il Decreto-Legge Del Rio, ma nel corso dell anno 2013 si sono succedute diverse indicazioni legislative che hanno posto dei limiti ben consistenti alla tipologia della spesa, nonché al futuro dell Ente Provincia che, come nei dettami che partono dal T.U. 267/2000, fino al D.L. 174 del , e l approvando D.L. Del Rio, si trasformerà, presumibilmente, in Città Metropolitana. Naturalmente, pur nell ambito dell incertezza rispetto ai futuri assetti istituzionali per l anno 2014, che è l ultimo della Consiliatura del Presidente Barducci, si possono prevedere due level fondamentali: il primo quello riferito alla scadenza temporale del , ed il secondo fino alla fine dell anno 2014 anche con altro Consiglio ed un differente Presidente. Infatti la mission di Pagina 153 di 431

155 questo Ufficio è quella di proseguire e sviluppare il lavoro avviato nei precedenti mandati istituzionali cercando di mantenere, il più possibile, la medesima coerenza politico-amministrativa. In considerazione, quindi, della particolare situazione di difficoltà economica e finanziaria palese agli occhi di tutti, viste anche le indicazioni normative prima accennate le scelte che l Ufficio andrà ad operare saranno particolarmente oculate mirate e concentrate, come nell anno precedente, su specifici progetti che riguardano le medesime funzioni degli anni passati e che così possono essere riassunte: a) funzione di assistenza agli organi politici dell Ente attraverso il coordinamento dell attività delle singole segreterie, dell attività di rappresentanza istituzionale, con proiezione sia all interno che all esterno dell Ente stesso; b) funzione di supporto alle iniziative di carattere pubblico promosse dalla Presidenza e dai vari Assessorati che debbono essere compatibili con gli obiettivi sopra ricordati; c) funzione di organizzazione di importanti eventi e manifestazione di alto livello culturale e sociale da realizzare all interno di Palazzo Medici Riccardi con l obiettivo di mantenere ed accrescere il prestigio della Provincia e della sua immagine nel territorio di pertinenza, in quello nazionale, ed anche al di fuori di tale ambito; d) funzione di raccordo fra gli organi amministrativi e politici dell Ente ed i vari Enti istituzionali operanti a livello territoriale, nazionale ed internazionale; e) funzione di pubbliche relazioni attraverso il ponte di relazioni tra la Provincia e le varie istituzioni ed associazioni operanti sul territorio e concretizzate con la concessione di patrocini e concessioni di contributi per il perseguimento di finalità di interesse pubblico; f) funzioni di relazioni internazionali che partendo dalla rete di contatti che l Ente ha sviluppato in questi anni con realtà straniere ad esso affini, può contribuire a creare un miglior clima per la cooperazione e il consolidamento della pace fra i popoli tutti. In buona sostanza si intende mantenere e sviluppare l attività di incontro e confronto fra culture locali e realtà urbane similari che sono alla base dei rapporti internazionali avviati dall Ente attraverso diverse azioni e ormai da diversi anni; g) funzione di rappresentanza attraverso l utilizzo del Gonfalone dell Ente quale espressione della vicinanza e condivisione dell intera comunità provinciale alle varie eventi e manifestazioni commemorative sul territorio provinciale, legate alla fattiva partecipazione del Presidente e di altri organi politico-amministrativi. In tale ottica le scelte di programma per il 2013 avviate dall Ufficio di Gabinetto Rapporti Internazionali saranno improntate al mantenimento dei progetti internazionali direttamente avviati dall Ufficio stesso con il coinvolgimento di altri settori dell Amministrazione e alla ricerca di nuove forme di partenariato economico e culturale. Una funzione fondamentale nel campo della comunicazione e dell informazione continuerà a svolgerla la società in house Florence Multimedia, che avrà il compito di operare a livello orizzontale e trasversale al servizio di tutta l Amministrazione Provinciale, in maniera tale che l intero Ente Provincia possa avere la sua effettiva visibilità in ogni segmento della vita amministrativa e politica. - Obiettivo strategico ATTIVITA DI SEGRETERIA GENERALE Assessore di riferimento: Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci Responsabile: Dott.ssa Laura Monticini L obiettivo ha come finalità l accompagnamento e il supporto all azione amministrativa della Provincia nelle sue funzioni interne/esterne: 1. funzione di supporto all attività deliberativa, sia di Giunta che di Consiglio; 2. funzione di supporto all attività contrattuale e di monitoraggio degli organismi partecipati; 3. funzione di controllo di regolarità amministrativa per il miglioramento degli atti e delle procedure. La Segreteria Generale svolge funzioni di supporto e a favore delle altre strutture dell Ente, sia come consulenza che come sostegno operativo alle finalità istituzionali comprendendo una molteplicità di attività tra cui il costante aggiornamento normativo e procedurale (pubblicazione e conservazione digitale degli atti, privacy, procedimento amministrativo, trasparenza ed anticorruzione), lo sviluppo e coordinamento delle attività di semplificazione e digitalizzazione dei processi e dei documenti (PEC, Pagina 154 di 431

156 firma digitale, monitoraggio spesa postale e sistemi di comunicazione alternativi) nonché la gestione dei servizi di interesse orizzontale quali Atti e Giunta, Messi e Posta. L attività riguarda altresì le seguenti materie: Partecipate, Contratti e Controllo di regolarità amministrativa. L attività sulle Partecipate è volta al controllo dell intero sistema degli organismi partecipati, con un unico referente per la raccolta delle informazioni (società, fondazioni, associazioni, aziende, istituzioni, consorzi ecc ) a fini di trasparenza e pubblicità. Vi fanno capo, con la collaborazione dei Sistemi Informativi, le attività di manutenzione ed aggiornamento della banca dati provinciale delle società partecipate, la gestione delle partecipazioni e la collaborazione alle competenti Direzioni nelle fasi di eventuali nuovi affidamenti o dismissioni, nonché l aggiornamento normativo a servizio delle Direzioni e degli organismi partecipati. L attività contrattuale dell ente assicura il rispetto dei termini procedurali interni ed esterni all ente nonché un costante e tempestivo adeguamento alla normativa e alla giurisprudenza. Il Controllo di Regolarità Amministrativa, previsto dal D.L. 174/2012 (che ha modificato l articolo 147 del T.U. 267/2000 ed introdotto l articolo 147 bis) e disciplinato dal Regolamento d ente sui Controlli interni, prevede il monitoraggio di una pluralità di atti dell ente sia in via preventiva che successiva individuando le criticità contenute in essi ed i margini di loro miglioramento. - Obiettivo strategico IMPIEGO EFFICIENTE ED EFFICACE DELLE RISORSE FINANZIARIE Assessore di riferimento: Tiziano Lepri - Bilancio, Personale e Partecipate Responsabile: Dott. Rocco Conte Il programma è articolato e riguarda in buona parte attività gestionale ordinaria quale la predisposizione e la gestione di tutti i documenti contabili dell Ente sia di rilevanza finanziaria che contabile oltre a progetti specifici meglio descritti nei progetti. Aspetto rilevante del programma è quello relativo alla gestione delle entrate tributarie, riferita all imposta sulle assicurazioni Responsabilità Civile auto; all Imposta Provinciale di Trascrizione (I.P.T.); all addizionale provinciale sul consumo di energia elettrica, all addizionale sui rifiuti urbani (c.d Tributo ambientale ). Dall anno 2012 sono state introdotte nel bilancio le novità in materia di federalismo fiscale con la sostituzione dell addizionale provinciale sul consumo di energia elettrica, la reintroduzione della compartecipazione al gettito Irpef e la soppressione dei trasferimenti correnti statali aventi carattere di generalità e permanenza. Obiettivo fondamentale in questo caso, come negli anni precedenti, è la costante attenzione agli andamenti delle riscossioni registrate in corso di esercizio. Particolare attenzione viene posta anche dal lato del controllo della spesa, e soprattutto, alla verifica costante del rispetto dei vincoli derivanti dalla normativa vigente sul patto di stabilità interno. Un ulteriore linea operativa programmatica è costituita dal proseguimento del monitoraggio e delle azioni per la gestione attiva del debito, alle estinzioni anticipate e riduzioni sulle singole posizioni. Nello svolgimento dell attività, viene mantenuta una collaborazione fattiva con il Collegio dei Revisori dei Conti ed effettuati tutti gli adempimenti previsti nei confronti della Corte dei Conti, per quanto di competenza. Nell ambito delle competenze, sono da mettere in evidenza l attività connessa al Controllo di Gestione, strumento indispensabile per la conoscenza e per la valutazione dell attività dell Amministrazione, dei dirigenti e del personale dipendente. A tale fine i fatti gestionali vengono valutati anche sotto il profilo economico e non solo sotto quello finanziario tramite l utilizzazione di sistemi di rilevazioni extra contabili ed analitici. A decorrere dal 2012, è stata avviata una sperimentazione, della durata di due esercizi finanziari, riguardante l attuazione delle disposizioni del Decreto Legislativo 118/2011 ad oggetto Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42. In particolare la sperimentazione ha riguardato l adozione del bilancio di previsione finanziario annuale di competenza e di cassa e la classificazione per missioni e programmi di cui agli articoli 13 e 14 del D.Lgs. 118/2011. Pagina 155 di 431

157 - Obiettivo strategico - ECONOMATO E PROVVEDITORATO Assessore di Riferimento Tiziano Lepri - Bilancio, Personale e Partecipate Responsabile Dott. Enrico Graffia La gestione corrente del bilancio, a causa dell ulteriore ridimensionamento delle somme a disposizione causati dall ultima manovra governativa, richiederà maggior attenzione nell uso delle risorse a disposizione. Da questo punto di vista dovranno essere adottate specifiche misure di tagli alla spesa ed azioni di contenimento rispetto al trend attuale, in modo tale da rendere efficiente ancor di più il sistema dell uso delle risorse. La Direzione sarà quindi impegnata nel monitoraggio costante del budget a disposizione e nel controllo delle principali poste di bilancio tra cui le spese per utenze, il portierato e la fornitura di carburante per il parco mezzi a disposizione dell ente. L attività della Direzione si riferisce ad una eterogenea tipologia di interventi di supporto a tutta l attività dell Ente e quindi, sulla base dei carichi di lavoro sopra delineati, subirà necessariamente una profonda rivisitazione nell ottica di una crescente semplificazione procedurale e burocratica con l obiettivo di incrementare l efficacia delle azioni che dovranno essere intraprese e di realizzare delle economie di scala. - Obiettivo strategico ATTIVITA RELATIVE ALLA GESTIONE DEL PATRIMONIO Assessore di riferimento: Tiziano Lepri - Bilancio, Personale e Partecipate Responsabile: Dott.ssa Maria Cecilia Tosi L obiettivo riguarda la gestione del patrimonio dell Ente legata ad attività ordinarie quali la gestione dei contratti di locazione immobili, la registrazione dei beni mobili ed immobili ed ad attività straordinarie quali acquisto ovvero acquisizione in locazione, di terreni e fabbricati necessari ai compiti istituzionali. Si pone la necessità per l anno 2014, anche in ragione della riforma istituzionale in corso, di procedere all aggiornamento dell inventario e regolarizzazione catastale degli edifici, compatibilmente con le risorse finanziarie assegnate. Al programma si deve aggiungere l attività relativa alla predisposizione di tutti gli atti necessari per la realizzazione del Piano delle Alienazioni dei Beni Immobili dell Ente, previsto obbligatoriamente dalla Legge n. 133/2008, aspetto rilevante per le entrate necessarie agli investimenti. Razionalizzazione degli spazi e degli immobili per un sempre maggior contenimento della spesa. - Obiettivo strategico GESTIONE DELLE ATTIVITA RELATIVE ALLE PROCEDURE ESPROPRIATIVE Assessore di riferimento: Tiziano Lepri - Bilancio, Personale e Partecipate Responsabile: Dott.ssa Maria Cecilia Tosi Il programma riguarda l attività di supporto alla Direzione Viabilità per l espletamento delle procedure espropriative necessarie per gli interventi di competenza di detta Direzione. - Obiettivo strategico - MANUTENZIONE ED ADEGUAMENTO IMMOBILI Assessore di riferimento: Stefano Giorgetti - Patrimonio, Edilizia, Protezione Civile, Trasporti e mobilità Responsabile: Dott.ssa Maria Cecilia Tosi L obiettivo riguarda la manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili di proprietà dell Ente o concessi in uso, compresi quelli tutelati ai sensi del D.Lgs. 42/2004. Riguarda anche la manutenzione degli immobili condotti in locazione passiva ( manutenzione ordinaria ) e attiva ( manutenzione straordinaria) necessaria per garantire la funzionalità edilizia e impiantistica degli edifici. Il programma delle manutenzioni straordinarie sarà calibrato sulla scorta delle risorse finanziarie disponibili, con la finalità di un progressivo adeguamento degli immobili alle norme di sicurezza. Verrà stilato un ordine di priorità degli interventi, che consenta comunque il mantenimento di un budget per le emergenze. Pagina 156 di 431

158 Tali interventi sono finalizzati a garantire la conservazione e sviluppo del patrimonio, alla razionalizzazione degli spazi per una migliore fruizione ed una migliore percezione del valore del patrimonio stesso. - Obiettivo strategico LAVORI PUBBLICI SU EDILIZIA NON SCOLASTICA Assessori di riferimento: Stefano Giorgetti - Patrimonio, Edilizia, Protezione Civile, Trasporti e mobilità Giovanni Di Fede - Pubblica Istruzione, Edilizia scolastica, Rapporti con il Consiglio, Formazione Responsabile: Ing. Domenico Ennio Maria Passaniti Il presente programma sviluppa le attività dell ente connesse con il patrimonio edilizio provinciale diverso da quello scolastico. In particolare con questo programma vengono gestiti tutti gli interventi, e le attività ad essi connessi, di investimento in opere pubbliche relative a tale patrimonio, da salvaguardare soprattutto in relazione alla prevalente natura di bene vincolato sotto il profilo storicoartistico-architettonico-ambientale. In questo programma sono presenti gli interventi relativi al restauro ed adeguamento funzionale degli immobili afferenti a tale patrimonio. Per le procedure amministrative di gara connesse alla realizzazione delle opere pubbliche, si fa riferimento ad un unico centro di gestione dei servizi amministrativi. Tutte le attività saranno analizzate e monitorate nell ottica di un miglioramento della qualità del servizio al territorio. - Obiettivo strategico - INFRASTRUTTURE TECNOLOGICHE Assessore di riferimento: Renzo Crescioli - Ambiente, Difesa del suolo, Sit e Reti informative, Caccia e pesca Responsabile: Dott.ssa Laura Monticini Il processo di riforma che sta interessando la P.A. richiede un deciso rinnovamento sia nella gestione che nell erogazione dei servizi per soddisfare i bisogni del cittadino e dell impresa. La modernizzazione del sistema ed il suo rinnovamento si concretizzano nel ricorso all innovazione tecnologica ed organizzativa che apporta vigore alla revisione dei processi di produzione dei servizi interni ed esterni, tesi al raggiungimento di livelli di qualità soddisfacenti, e misurabili. Nell ambito di questo processo di spinta verso un effettiva semplificazione amministrativa e avvicinamento delle Istituzioni al cittadino-utente nel prossimo triennio si intende portare a compimento il processo, avviato da tempo ma che converge lentamente a causa della situazione contingente, teso a realizzare una progressiva informatizzazione ed automazione nella gestione dei procedimenti, sì da consentire una piena fruizione dei servizi attraverso un interazione multicanale e multimodale tra l Amministrazione da un lato e cittadini e imprese dall altro. In particolare, alla luce dei risultati delle esperienze già fatte, si intendono valorizzare i risultati positivi e quindi sistematizzare il processo per una migliore e più rapida riuscita dello stesso. Tutta l attività di rinnovamento richiede sì una decisa innovazione da un punto di vista delle tecnologie, ma anche una profonda revisione a livello organizzativo nell erogazione dei servizi e un riassetto delle strutture operative secondo una logica di tipo più manageriale e meno burocratica, che conduca ad uno snellimento delle attività e delle fasi che compongono il processo produttivo. Il dispiegamento delle nuove soluzioni richiede la revisione se non addirittura la creazione delle infrastrutture per l elaborazione, l archiviazione e la trasmissione delle informazioni. Occorre pertanto adeguare le diverse componenti sia hardware che software dell infrastruttura ICT per rispondere alle esigenze che nascono dalla revisione organizzativa e dalla individuazione degli obiettivi strategici, anche in funzione dei livelli di servizio attesi nella Società dell Informazione e della Conoscenza. In prima battuta questo si concretizza nella predisposizione delle piattaforme tecnologiche abilitanti la comunicazione per via telematica tra la P.A. e la propria utenza (cittadini, imprese, professionisti, associazioni, ecc.) sia per quanto riguarda le esigenze strettamente connesse alla gestione dei procedimenti di competenza (che devono potersi sviluppare per via telematica v. Decreto crescita 2.0) sia per quanto riguarda le esigenze di pianificazione, attuazione e monitoraggio delle azioni Pagina 157 di 431

159 strategiche ed operative per il governo del territorio (incluse quindi le diverse forme per l acquisizione dei dati rilevanti e di informazione all utenza). Inoltre, la crescente dipendenza dalle banche dati e la frequente interazione richiesta alle diverse strutture dell ente coinvolte nei vari processi richiedono una maggiore sensibilizzazione dell utenza interna nei confronti di servizi e strumenti che consentono il continuo aggiornamento del patrimonio informativo e favoriscono la collaborazione tra gli uffici. Infine, l individuazione delle misure concretamente attuabili nel corso dell anno sarà completata dalla definizione di un quadro di riferimento per l adozione di un piano di digitalizzazione col quale, nell arco del trienno , si possa ottemperare agli obblighi previsti dalle norme vigenti così come dalle Agende Digitali a livello comunitario, nazionale e regionale, e possibilmente supportare adeguatamente, attraverso l innovazione, i processi per il miglioramento della qualità della vita e lo sviluppo sostenibile delle città e dei territori secondo in attuazione degli indirizzi strategici definiti ai diversi livelli di governo comunitario, nazionale, regionale e locale. - Obiettivo strategico - IMPIEGO EFFICIENTE ED EFFICACE DELLE RISORSE UMANE Assessore di Riferimento Tiziano Lepri Bilacnio, personale e partecipate Responsabile: Dott.ssa Laura Monticini Il presente obiettivo ha come finalità principale quella di mantenere il corretto funzionamento della struttura provinciale attraverso un utilizzazione ottimale delle Risorse Umane disponibili, pur in presenza dei vincoli di spesa e assunzionali introdotti dalle disposizioni normative degli ultimi anni e resi sempre più stringenti dalle recenti proposte di legge sulla modifica degli assetti istituzionali. L obiettivo si persegue quindi attraverso una efficace gestione giuridico-economica del personale in tutte le sue fasi, dall inizio del rapporto di lavoro tramite pubblica selezione al suo naturale compimento, comprese le ricadute di natura economica, fiscale e previdenziale. Nell ambito della suddetta finalità la Direzione Organizzazione è chiamata a gestire gli aspetti applicativi contenuti nel Regolamento degli Uffici e dei Servizi approvato con Delibera della Giunta Provinciale nr. 81/2011 con particolare attenzione per gli aspetti legati al ciclo della performance e alle nuove competenze riguardanti il personale, la trasparenza amministrativa legata al D.Lgs. 14/3/2013 n. 33, le riorganizzazioni legate all attuazione delle modifiche istituzionali, nonché la verifica di quanto riportato nel Codice di Comportamento interno dei propri dipendenti approvato ai sensi del DPR 16 aprile 2013, nr.62 In tale contesto assume rilevanza fondamentale anche la formazione stabile dei dipendenti secondo il programma ed i criteri approvati da ultimo con Deliberazione G.P. n. 78 del 2/7/ Obiettivo strategico - AVVOCATURA Assessore di Riferimento: Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci Responsabile: Dott.ssa Maria Cecilia Tosi 1) Gestione, nel maggior livello possibile con l organico dato, da parte dell Avvocatura interna dell Ente del contenzioso della Provincia avanti Autorità Giudiziarie di ogni ordine e grado, al fine di contenere la spesa pubblica per incarichi legali esterni. Questo obiettivo di contenimento della spesa, già iniziato nell anno 2012, dovrà essere perseguito anche per il triennio in questione. La costituzione in giudizio dovrà sempre essere attentamente valutata e motivata dagli avvocati interni in relazione alla rilevanza degli interessi pubblici da tutelare, per evitare costi anche indiretti derivanti dalla partecipazione al giudizio. 2) Attività di consulenza legale, verbale e scritta, sia agli organi che agli uffici dell Ente, svolta dall Avvocatura interna della Provincia, al fine di contenere la spesa pubblica per incarichi di consulenza, anche mediante la specializzazione dei singoli avvocati in relazione a determinate materie al fine di garantire a ciascun dipartimento una consulenza specialistica e per prevenire eventuali contenziosi pur lasciando inalterato il potere decisionale del singolo dirigente a fronte del parere reso Pagina 158 di 431

160 o del supporto fornito in fase preliminare. 3) Attività di recupero credito tramite gli strumenti processuali ordinari, per i casi in cui non è possibile da parte delle direzioni competenti per materia procedere alla riscossione coattiva attraverso gli strumenti amministrativi ordinari. Prosecuzione dell azione di recupero dei crediti relativi agli anni precedenti al ) Informatizzazione dell intero fascicolo di causa relativamente a tutto il nuovo contenzioso, imposta dalle nuove procedure informatiche degli uffici giudiziari, nonché riordino e archiviazione sul piano informatico, cartaceo e contabile del contenzioso definito con sentenza passata in giudicato. Recupero di nuovi spazi per collocare sia il materiale archiviato che i libri. - Obiettivo strategico - CONTROLLO STRATEGICO E CONTROLLO DI GESTIONE Assessore di riferimento Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci Responsabile: Direttore Generale La gran parte delle attività e degli adempimenti dell obiettivo sono caratterizzate da tempi e procedure imposti da norme legislative o regolamentari, meglio specificate nell obiettivo operativo collegato. In ogni caso sia queste attività sia le altre attività programmate, non obbligatorie, sono motivate da esigenze di fornire uno strumento di supporto, controllo e monitoraggio alla programmazione dell attività dell ente, alla predisposizione dei documenti richiesti alla loro implementazione e verifica dell attuazione. Nello svolgimento dell attività, viene mantenuta una collaborazione fattiva con il Collegio dei Revisori dei Conti, con l'organismo interno di Valutazione ed effettuati tutti gli adempimenti previsti nei confronti della Corte dei Conti, per quanto di competenza. Il Controllo di Gestione rappresenta infine uno strumento indispensabile per la conoscenza e per la valutazione dell attività dell Amministrazione, dei dirigenti e del personale dipendente. A tale fine i fatti gestionali vengono valutati anche sotto il profilo economico e non solo sotto quello finanziario tramite l utilizzazione di sistemi di rilevazioni extra contabili ed analitici. - Obiettivo strategico INFORMAZIONE ISTITUZIONALE, TRASPARENZA E RELAZIONI CON IL PUBBLICO Assessore di riferimento: Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci Responsabile: Dott. Gianfrancesco Apollonio L Obiettivo si propone la gestione delle attività di informazione istituzionale della Provincia di Firenze non esternalizzate dall Ente. Esse comprendono le attività di informazione all utenza sui servizi e l organizzazione dell ente, con priorità strategica per quelle sviluppate sul web: la gestione della sezione Amministrazione Trasparente del sito Web istituzionale, la pubblicazione del Quotidiano Met, in modalità multicanale per la diffusione dell informazione pubblica e di pubblica utilità delle Amministrazioni del territorio della Provincia di Firenze/Città metropolitana di Firenze e dell Area Vasta della Toscana centrale, il controllo e il monitoraggio degli altri contenuti del sito Web istituzionale, la gestione dell Area servizi, in condizioni di elevata usabilità ed accessibilità. Comprendono inoltre le attività di ufficio stampa per la diffusione delle informazioni di pubblica utilità, di protezione civile e sul funzionamento del Consiglio provinciale, nonché le attività di relazioni con il pubblico proprie dell Ufficio Relazioni con il Pubblico, incluse quelle di back office e altresì quelle di front office, per la promozione della partecipazione e della semplificazione amministrativa e per la promozione di servizi di e-gov in collaborazione con la società partecipata Linea Comune. Pagina 159 di 431

161 Missione 3 - ORDINE PUBBLICO E SICUREZZA Amministrazione e funzionamento delle attività collegate all ordine pubblico e alla sicurezza a livello locale, alla polizia locale, commerciale e amministrativa. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Sono comprese anche le attività in forma di collaborazione con altre forze di polizia presenti sul territorio. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di ordine pubblico e sicurezza. OBIETTIVI STRATEGICI: - Obiettivo strategico - POLIZIA PROVINCIALE - PER UNA COLLETTIVITA' PIU' SERENA E SICURA Assessore di riferimento: Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci Responsabile: Capo di Gabinetto Dott. Roberto Delio Niccolai La Polizia Provinciale di Firenze, nell ambito dei compiti demandati dalla L. n. 65/1986 e dalla L.R.T n. 12/2006, è impegnata costantemente nel controllo del territorio in funzione di prevenzione e repressione dei comportamenti illeciti, prioritariamente in materia ambientale, così come richiamato dalla normativa regionale Norme in materia di Polizia Comunale e Provinciale, nonché in funzione di aiuto e risposta tempestiva alle problematiche di sicurezza rurale segnalate alla centrale operativa dai cittadine e dagli altri uffici dell amministrazione. La Polizia Provinciale, inoltre, garantisce costantemente la gestione dei misuratori di velocità installati sul tratto di competenza della S.G.C. FI-PI-LI. Il Corpo è organizzato in due unità operative territoriali (Zona Nord e Zona Sud, dislocate sul territorio in modo da garantire la vigilanza nelle due aree individuate dalla naturale divisione fatta dal fiume Arno) due unità operative tematiche (Ambiente e Polizia Amministrativa) e tre unità di supporto (Centrale operativa, Segreteria, Ufficio Contravvenzioni). Dal 2012 su richiesta della Procura della Repubblica è stata creata presso il Tribunale di Firenze una autonoma sezione di Polizia Giudiziaria, per le materie di competenza, con l applicazione stabile di un Ufficiale e due Agenti. Missione 4 - ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO Amministrazione, funzionamento ed erogazione di istruzione di qualunque ordine e grado per l'obbligo formativo e dei servizi connessi (quali assistenza scolastica, trasporto e refezione), ivi inclusi gli interventi per l'edilizia scolastica e l'edilizia residenziale per il diritto allo studio. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle politiche per l'istruzione. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di istruzione e diritto allo studio. OBIETTIVI STRATEGICI: - Obiettivo strategico - PUBBLICA ISTRUZIONE Assessore di riferimento: Giovanni di Fede - Pubblica Istruzione, Edilizia scolastica, Rapporti con il Consiglio, Formazione Responsabile: Dott. Gennaro Giliberti La L.R. 32/2002 e il Piano di Indirizzo Generale Integrato indicano le competenze provinciali del settore Pubblica Istruzione in merito a: diritto dovere all istruzione, incentivi individuali alle famiglie (Pacchetto Scuola), Progetti Educativi Zonali, Trasporto studenti disabili, programmazione e dimensionamento della Rete Scolastica del proprio territorio. L attività è svolta in collaborazione con le Conferenze per l Istruzione delle zone sociosanitarie, con i Comuni e Unioni di Comuni, attraverso il Tavolo Provinciale di programmazione e concertazione di cui al Protocollo d intesa ANCI, UNCEM Pagina 160 di 431

162 e URPT (DGRT n. 505/2004 e DGP n. 325/2005). L obiettivo è di favorire il successo scolastico e formativo dei giovani, contrastando la dispersione scolastica e promuovendo l aumento della scolarità, anche mediante interventi specifici per l inclusione di studenti stranieri e disabili. Storicamente la Provincia ha offerto alle Scuole Superiori progetti educativi, al fine di integrare lo studio delle materie curricolari con metodi e tematiche innovative capaci di generare una maggiore partecipazione degli studenti. Per l anno 2014 tale attività sarà probabilmente sospesa. Il progetto dei Viaggi della Memoria agli ex campi di sterminio nazisti, comprensivo di un corso di preparazione per i partecipanti, è fondamentale per far conoscere ai ragazzi delle scuole superiori una parte terribile della storia che non va dimenticata, soprattutto adesso che stanno scomparendo gli ultimi testimoni diretti. L attività di gestione dei servizi scolastici deriva dalla L. 23/96 (Norme per l edilizia scolastica) ed è attuata attraverso una convenzione con gli Istituti Superiori, sulla cui base - al fine di renderli più autonomi nella programmazione e nella gestione delle spese - vengono finanziati con fondi ordinari per le spese di funzionamento e straordinari per allestimento laboratori, nuovi plessi e spese impreviste. La convenzione, sospesa per l A.S. 2013/2014, dovrebbe essere riattivata nel prossimo anno scolastico. L ufficio provvede anche al reperimento di palestre esterne e di locali per attività extrascolastiche, per le scuole che ne sono prive o carenti, nonché al trasporto degli allievi, ove necessario. Tutto ciò prevede una verifica continua con gli Istituti Superiori stessi e un continuo collegamento con il settore Edilizia. Di competenza del settore anche l Osservatorio Scolastico Provinciale, un organismo fondamentale per tutti i soggetti operanti in ambito scolastico. Questa struttura fornisce le elaborazioni sui dati del sistema scolastico provinciale, necessarie per la definizione degli interventi programmatici riguardanti la scuola superiore (edilizia, orientamento, lotta alla dispersione scolastica, diritto allo studio, programmazione e dimensionamento della Rete scolastica) oltre a quelli di trasporto pubblico locale e mobilità. Anche per l anno educativo 2013/14 la Provincia ha affidato, con convenzione, la gestione dell asilo nido aziendale al Comune di Firenze, in modo da garantirne l apertura e il pieno utilizzo anche in presenza di un numero esiguo di figli di dipendenti provinciali. - Obiettivo strategico LAVORI PUBBLICI SU IMMOBILI SCOLASTICI Assessori di riferimento: Giovanni di Fede - Pubblica Istruzione, Edilizia scolastica, Rapporti con il Consiglio, Formazione Stefano Giorgetti - Patrimonio, Edilizia, Protezione Civile, Trasporti e mobilità Responsabile Ing. Domenico Ennio Maria Passaniti Il presente programma sviluppa le attività dell ente connesse con le infrastrutture scolastiche. In particolare con questo programma vengono gestiti tutti gli interventi, e le attività ad essi connessi, di investimento in opere pubbliche scolastiche. Il tema della salvaguardia del patrimonio della Provincia lo troviamo nella tutela di tutti gli edifici scolastici. In questo programma sono presenti gli interventi relativi ai potenziamenti e alla messa in sicurezza di edifici scolastici esistenti e alla realizzazione di nuovi edifici. Per le procedure amministrative di gara connesse alla realizzazione delle opere pubbliche, si fa riferimento ad un unico centro di gestione dei servizi amministrativi. Tutte le attività saranno analizzate e monitorate nell ottica di un miglioramento della qualità del servizio al territorio. - Obiettivo strategico MANUTENZIONE ED ADEGUAMENTO IMMOBILI SCOLASTICI Assessore di riferimento Giovanni di Fede - Pubblica Istruzione, Edilizia scolastica, Rapporti con il Consiglio, Formazione Responsabile: Dott.ssa Maria Cecilia Tosi L obiettivo riguarda la manutenzione ordinaria e straordinaria degli immobili di proprietà dell Ente o concessi in uso, compresi quelli tutelati ai sensi del D.Lgs. 42/2004. Riguarda anche la manutenzione degli immobili condotti in locazione passiva ( manutenzione ordinaria ) e attiva ( manutenzione Pagina 161 di 431

163 straordinaria) necessaria per garantire la funzionalità edilizia e impiantistica degli edifici. Il programma delle manutenzioni straordinarie sarà calibrato sulla scorta delle risorse finanziarie disponibili, con la finalità in particolare di un progressivo adeguamento dei plessi scolastici alle norme di sicurezza. Verrà stilato un ordine di priorità degli interventi, che consenta comunque il mantenimento di un budget per le emergenze. Tali interventi sono finalizzati a garantire la conservazione e sviluppo del patrimonio, alla razionalizzazione degli spazi sia scolastici che pubblici, per una migliore fruizione ed una migliore percezione del valore del patrimonio. Missione 5 - TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI OBIETTIVI STRATEGICI: Amministrazione e funzionamento delle attività di tutela e sostegno, di ristrutturazione e manutenzione dei beni di interesse storico, artistico e culturale e del patrimonio archeologico e architettonico. Amministrazione, funzionamento ed erogazione di servizi culturali e di sostegno alle strutture e alle attività culturali non finalizzate al turismo. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di tutela e valorizzazione dei beni e delle attività culturali. - Obiettivo strategico - CULTURA Assessore di riferimento: Carla Fracci Cultura Responsabile: Dott. Gennaro Giliberti Valorizzare e promuovere i beni storico/artistici di proprietà di questa Amministrazione (Palazzo Medici Riccardi, Biblioteca Moreniana, Archivio Storico) e garantire un adeguato sostegno alle attività culturali promosse sul territorio da Istituzioni pubbliche e private. Gli obiettivi strategici possono quindi sintetizzarsi in due filoni principali 1. LA PROMOZIONE intesa come realizzazione di interventi, a costi il più possibile contenuti, sia all interno di strutture proprie che del territorio. Si tratta di un attività in divenire, soggetta a continui cambiamenti gestionali e politici, ma fortemente caratterizzante il settore, senza la quale la Cultura, intesa come progettualità pubblica, perderebbe completamente la sua funzione creativa e propositiva. 2. LA MANUTENZIONE E FRUIZIONE delle tre strutture di proprietà provinciale (Palazzo Medici Riccardi, Biblioteca Moreniana, Archivio Storico). In questo caso invece si tratta di attività ordinarie imprescindibili, in quanto prescritte dalle Leggi di tutela in materia (Codice dei Beni Culturali D.Lgsl. 41/2004, L.R. 21/2010) a cui la Direzione deve far fronte con un minimo di risorse finanziarie e strumentali. Pagina 162 di 431

164 Missione 6 - POLITICHE GIOVANILI, SPORT E TEMPO LIBERO Amministrazione e funzionamento di attività sportive, ricreative e per i giovani, incluse la fornitura di servizi sportivi e ricreativi, le misure di sostegno alle strutture per la pratica dello sport o per eventi sportivi e ricreativi e le misure di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di politiche giovanili, per lo sport e il tempo libero. OBIETTIVI STRATEGICI: - Obiettivo strategico - SPORT PROMUOVERE LE ATTIVITA MOTORIE E SPORTIVE SECONDO LE LINEE DI INDIRIZZO DEL PPS Assessore di riferimento: Sonia Spacchini - Sport, Pari Opportunità, Politiche per l immigrazione, Piccoli comuni e Politiche della montagna Responsabile: Dott. Gennaro Giliberti L Assessorato allo Sport della Provincia di Firenze prevede un programma di attività motorie e sportive da realizzarsi nel corso dell anno 2014 in collaborazione con le società sportive dilettantistiche del territorio e con gli Enti Locali di riferimento. Si ritiene di proseguire con il progetto avviato nel corso degli anni, La Provincia in Movimento Premio la Provincia per lo Sport che ha trovato interesse e valorizzazione da parte dei soggetti partecipanti e della cittadinanza. Proseguirà l impegno nella gestione degli impianti sportivi/palestre scolastiche da concedere in uso alle società sportive dilettantistiche, tramite convenzione con i Comuni interessati, e sperimentalmente avviare procedure di concessione direttamente alle società medesime. Missione 7- TURISMO Amministrazione e funzionamento delle attività e dei servizi relativi al turismo e per la promozione e lo sviluppo del turismo sul territorio, ivi incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica. Regionale unitaria in materia di turismo. OBIETTIVI STRATEGICI: - Obiettivo strategico - TURISMO Assessore di riferimento: Giacomo Billi - Sviluppo, Programmazione, Turismo Responsabile: Dott. Gennaro Giliberti In questo obiettivo sono da ricomprendersi, a seguito degli interventi di riorganizzazione decisi dalla Giunta Provinciale nel 2010 e del Consiglio Provinciale nel 2011, quelli relativi al turismo, che si sostanziano nel riportare all interno della struttura provinciale le competenze, le funzioni, le attività ed il personale che precedentemente faceva capo all Azienda di Promozione Turistica e nel rapporto con gli altri enti strumentali di cui l Amministrazione Provinciale è dotata (ad oggi, Firenze Convention Bureau). All interno della Direzione rientra anche la gestione del Parco di Villa Demidoff, con le sue potenzialità anche di tipo turistico, la cui valorizzazione costituisce uno degli obiettivi da raggiungere, oltre a quelli legati alla sua conservazione e manutenzione. Più in dettaglio, l obiettivo strategico si sostanzia in: 1. Gestire le attività di competenza della disciolta Azienda di Promozione Turistica, dando continuità in primo luogo ai servizi di informazione al pubblico, sia attraverso lo sportello di via Cavour, sia tramite la gestione del sito internet attraverso il quale vengono date informazioni aggiornate sulle caratteristiche dell offerta turistica nel territorio Pagina 163 di 431

165 provinciale e sugli eventi e manifestazioni che hanno rilevanza turistica; sviluppare progetti in collaborazione con gli altri enti locali, con le categorie economiche interessate, con i soggetti, privati e pubblici, che operano nel settore. Nell ambito di queste iniziative, particolare valore assume il settore del turismo congressuale. 2. Operare nel settore della semplificazione amministrativa, attraverso la gestione delle competenze amministrative attribuite dalla normativa nel campo delle attività turistiche e delle professioni turistiche (guide turistiche e ambientali, agenzie di viaggio, classificazione alberghiera), nel contempo garantendo il coordinamento e il supporto provinciale al sistema degli sportelli unici per le attività produttive, al fine di una loro implementazione ed integrazione. Parallelamente, garantire gli adempimenti di tipo statistico informativo quali le statistiche delle presenze turistiche, inserite in un contesto di monitoraggio complessivo del territorio all interno dell attività di coordinamento degli Osservatori Turistici di Destinazione. 3. Sviluppare la valorizzazione e la fruibilità per il pubblico del Parco di Villa Demidoff, organizzando e coordinando le attività culturali, ricreative, formative e didattiche che vengono svolte all interno del Parco. Missione 8 - ASSETTO DEL TERRITORIO ED EDILIZIA ABITATIVA Amministrazione, funzionamento e fornitura dei servizi e delle attività relativi alla pianificazione e alla gestione del territorio e per la casa e per la viabilità, ivi incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di assetto del territorio e di edilizia abitativa. OBIETTIVI STRATEGICI: - Obiettivo strategico TERRITORIO Assessore di riferimento: Marco Gamannossi - Pianificazione, Programmazione territoriale, Parchi e Aree protette, Infrastrutture e Piste ciclabili Responsabile: Arch. Adriana Sgolastra La Provincia attende, per sua missione, al rafforzamento del senso di appartenenza dei cittadini al loro territorio, in vista di un miglioramento complessivo della loro qualità di vita. E per questo, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e di cooperazione, svolge attività di conoscenza delle risorse, dei valori e delle potenzialità del territorio, nelle sue componenti ambientale, paesaggistica ed architettonica, attività di programmazione, regolamentazione ed attuazione degli interventi, infine attività di vigilanza e di controllo degli usi e delle trasformazioni in atto. Occorre pertanto immaginare il futuro dei luoghi e delle comunità, conoscendone la storia e le caratteristiche, e inoltre ricercare l auspicato equilibrio tra la difesa del paesaggio e le esigenze dello sviluppo, promuovendo il più possibile una dimensione comunitaria dello spazio. Il progetto di tutela dell assetto del territorio e di valorizzazione delle sue diverse identità proseguirà anche quest anno attraverso l'adozione di strategie informative, formative ed educative, che contribuiscano alla diffusione di una cultura volta al rispetto dei luoghi, ad incentivare comportamenti consapevoli e responsabili ed infine a creare le condizioni favorevoli alla realizzazione di interventi ad alta valenza ambientale. La trasparenza e la partecipazione saranno garantite sia nella fase di valutazione preventiva e previsionale, allo scopo di conoscere le interazioni tra quadri ambientali, dinamiche insediative, pratiche di vita o di lavoro e valori culturali e simbolici, sia in quella delle decisioni strategiche, al fine di diffondere le migliori soluzioni possibili per il rispetto dell ambiente. Motivazioni: Il legame che unisce la popolazione al territorio in cui abita è condizionato da vari fattori, come il clima, la morfologia, la storia e l economia, ed è articolato in diversi aspetti di carattere ambientale e culturale, ma è sempre molto profondo e particolarmente sentito e necessita di una costante attenzione da parte delle Istituzioni. Pagina 164 di 431

166 Tutto questo induce ad elaborare politiche che garantiscano che i benefici del miglioramento infrastrutturale e produttivo siano ottenuti senza compromissione dei valori storici e qualitativi del territorio, ma anzi cercando di potenziarli e addirittura, ove possibile, di recuperarli, intervenendo a risanare eventuali situazioni di degrado dovute ad interventi incongrui. La salvaguardia dei valori naturali, architettonici e paesaggistici ed il miglioramento dello stato dei luoghi devono essere, dunque, i principi ispiratori del processo decisionale, e l analisi dei metodi e degli effetti legati alle scelte d uso del territorio lo strumento attraverso il quale perseguire il progressivo abbandono di una pratica di sfruttamento, a favore di un progetto di gestione del territorio e delle sue risorse ambientali, storiche e culturali in chiave di sviluppo sostenibile. La sussidiarietà e la cooperazione tra gli Enti, la perequazione territoriale, la sostenibilità ambientale, l informatizzazione delle procedure, la semplificazione e l efficacia dell azione amministrativa sono le linee guida per l elaborazione e la gestione degli strumenti di pianificazione e di progettazione strategica nonché di atti di governo del territorio. Finalità: L aggiornamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, tra gli altri, è stata un occasione fondamentale per applicare questi principi al fine di valorizzare uno strumento che, articolando sul territorio la programmazione regionale, la adegua alle specificità locali ed alla consistenza, vulnerabilità e potenzialità delle risorse naturali ed antropiche presenti, e dettando indirizzi alla pianificazione comunale, sia generale che di settore per gli aspetti attinenti ad interessi ed effetti che vanno oltre la sfera locale, garantisce che a parità di condizioni ambientali e territoriali, le soglie ed i limiti di sostenibilità siano eguali e costanti. La consapevolezza che le risorse naturali e ambientali siano beni da tutelare e valorizzare per le generazioni future, induce a proseguire nella conoscenza capillare del territorio al fine di tutelare gli habitat presenti e migliorare il sistema delle aree protette. Mantenere la funzionalità ecologica dei principali corsi d acqua, della rete dei boschi, delle praterie e delle aree umide che attraversano la Provincia e, in particolare, valorizzare l Arno, da sempre considerato l'infrastruttura ambientale più rilevante dell intero territorio fiorentino, ed i suoi immediati dintorni. La tutela dell ecosistema fluviale, in particolare, ha l obiettivo di coniugare le esigenze di mantenimento degli habitat con le opportunità di fruizione sociale delle risorse di questi ambiti, alcuni dei quali versano anche in situazioni di degrado e di abbandono, così soddisfare la generale richiesta di riappropriazione di questi luoghi da parte della collettività, anche tramite il riconoscimento di un sistema di percorsi pedonali e ciclabili in grado di offrire forme di mobilità alternativa. Gli strumenti del Sistema Informativo Geografico permettono quella dettagliata conoscenza del presente e del passato, che rappresenta la condizione fondamentale per programmare una corretta gestione del futuro, e per questo si procederà nella direzione di migliorare la fruizione delle banche dati geografiche e del loro utilizzo. Pagina 165 di 431

167 Missione 9 - SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE Amministrazione e funzionamento delle attività e dei servizi connessi alla tutela dell'ambiente, del territorio, delle risorse naturali e delle biodiversità, di difesa del suolo e dall'inquinamento del suolo, dell'acqua e dell'aria. Amministrazione, funzionamento e fornitura dei servizi inerenti l'igiene ambientale, lo smaltimento dei rifiuti e la gestione del servizio idrico. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente. OBIETTIVI STRATEGICI: - Obiettivo strategico DIFESA DEL SUOLO Assessore di riferimento: Renzo Crescioli - Ambiente, Difesa del suolo, Sit e Reti informative, Caccia e pesca Responsabile: Ing. Domenico Ennio Maria Passaniti Il presente programma sviluppa le attività dell ente connesse con la gestione del demanio idrico. In particolare con questo programma vengono gestiti tutti gli interventi, e le attività ad essi connessi, di investimento e manutenzione di opere pubbliche, oltre alle concessioni ed autorizzazioni relative al demanio idrico. Quest ultime vanno anch esse lette nell ottica della tutela e gestione del territorio provinciale. In relazione ai temi della difesa del suolo, si intende il complesso delle azioni ed attività riferibili alla tutela e salvaguardia del territorio, dei fiumi, dei canali e collettori, degli specchi lacuali, delle lagune, delle acque sotterranee, nonché del territorio a questi connessi, aventi le finalità di ridurre il rischio idraulico, stabilizzare i fenomeni di dissesto idrogeologico, ottimizzare l uso e la gestione del patrimonio idrico, valorizzare le caratteristiche ambientali e paesaggistiche collegate (D.Lgs. 152/2006). Se ne ricava, quindi, un complesso di obiettivi riconducibili a due principali necessità: la protezione dei cittadini, dei beni e dell ambiente dai rischi che li circondano e quella della salvaguardia del territorio e del recupero e del mantenimento delle risorse naturali. Due necessità che, nell ottica dello sviluppo sostenibile devono necessariamente coesistere ed armonizzarsi. Con la difesa del suolo si esplicano le attività di prevenzione e previsione relative al rischio idraulico e idrogeologico. Per le procedure amministrative di gara connesse alla realizzazione delle opere pubbliche, si fa riferimento ad un unico centro di gestione dei servizi amministrativi. Tutte le attività saranno analizzate e monitorate nell ottica di un miglioramento della qualità del servizio al territorio. - Obiettivo strategico AMBIENTE Assessore di riferimento: Renzo Crescioli - Ambiente, Difesa del suolo, Sit e Reti informative, Caccia e pesca Responsabile: Arch. Adriana Sgolastra La Direzione realizza i compiti istituzionali assegnati alla Provincia in materia ambientale da norme statali e regionali, con particolare riferimento ai procedimenti relativi alla gestione dei rifiuti e alla bonifica dei siti inquinati, alla autorizzazione unica ambientale (AUA), alla autorizzazione integrata ambientale (AIA), alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e alla Valutazione Ambientale Strategica di piani e programmi (VAS), all energia, alla qualità dell aria e alle emissioni in atmosfera, alla acustica ambientale ed assume iniziative tese a migliorare la qualità dell ambiente ed una maggiore consapevolezza e informazione dei cittadini su questi temi, comprese le attività di educazione ambientale. La recenti modifiche introdotte alla normativa ambientale ed in particolare al D.lgs. 152/2006 Testo Unico ambientale - recentemente, nel 2011 è intervenuta la riscrittura della intera parte quarta, relativa alla disciplina dei rifiuti e alla bonifica dei siti inquinati - e le modifiche riguardanti la normativa regionale, hanno comportato una continua rivisitazione delle procedure, della tempistica e Pagina 166 di 431

168 delle modalità di esercizio delle competenze attribuite alla Provincia in materia ambientale. Questo processo non sembra esaurito (anche recentemente, ad esempio è stato emanato il DM 161 del 10 agosto 2012, relativo alla disciplina dell utilizzazione delle terre e rocce da scavo), ma anzi troverà nuovo impulso dalla riassegnazione dei compiti dello Stato alle Regioni e agli Enti Locali e conseguentemente dalle nuove deleghe che la Regione si troverà ad assegnare. Risulta peraltro di recente approvazione il DPR , n. 59, teso alla semplificazione normativa, che disciplina il rilascio della Autorizzazione Unica Ambientale. Nei prossimi anni quindi l esercizio delle competenze provinciali in materia ambientale dovrà essere verificato ed aggiornato sulla base dell evoluzione normativa. In tal senso dovranno in primo luogo essere completati e, ove necessario aggiornati, i programmi gestionali che supportano l esercizio delle competenze di autorizzazione e di controllo della Provincia, stabilendo la necessaria interfaccia con i programmi utilizzati da ARPAT a livello regionale e da ISPRA a livello nazionale, per una piena ed effettiva conoscibilità, a tutti i livelli, dei dati autorizzatori rilasciati a livello locale. La Provincia ha operato per costruire un modello nuovo di sviluppo sostenibile locale che, partendo dai principi della partecipazione e dell Agenda 21, abbraccia tutti i settori della governance territoriale e della educazione ambientale. Questo percorso, che trova la sua massima espressione nell attività di segreteria e di coordinamento della rete delle Agende 21 della Toscana, svolta dalla Provincia di Firenze su incarico della Regione Toscana, si è soprattutto indirizzato verso il miglioramento della competitività delle imprese ed il loro impatto ambientale e sociale, con la applicazione della disciplina toscana sulle Aree Produttive Ecologicamente Attrezzate (APEA). Inoltre, di fronte all emergenza clima e alla necessità di ridurre le emissioni di gas serra, la Provincia ha aderito alla Carta delle città e dei territori d Italia per il clima, con l obiettivo di vedere riconosciuto agli Enti Locali un ruolo da protagonista per l efficienza e il risparmio energetico, la produzione di energia da fonti rinnovabili e la riduzione delle emissioni di CO2. Con l azione svolta nell ambito delle attività di coordinamento della Rete delle Agende 21 della Toscana, intendiamo proseguire nella promozione di questo impegno, attraverso l adesione dei Comuni del territorio al Patto dei Sindaci, accompagnando e sostenendo gli stessi con un supporto tecnico finalizzato alla redazione del PAES. L inventario delle emissioni in atmosfera, realizzato dalla Provincia, costituisce infatti uno strumento di valutazione di carattere modellistico per lo studio dello stato attuale della qualità dell aria, nonché per la definizione dei relativi Piani di tutela e di risanamento della qualità dell aria ambiente. La Provincia svolge tra gli altri, in attuazione della L.R. 9/2010 Norme per la qualità dell aria- ambiente, l attività di coordinamento dei Piani di Azione Comunali - PAC degli otto Comuni dell agglomerato fiorentino, tenuti alla elaborazione degli stessi al fine di migliorare la qualità dell aria ambiente. Il modello di sviluppo sostenibile affermato dalla Provincia nel proprio territorio è sostenuto anche dalle numerose iniziative di educazione ambientale, svolte sia presso il LDA di Villa Demidoff, sia presso scuole e Comuni del territorio. I ragazzi della scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado sono i destinatari principali di tale attività educativa, costituita anche da molti progetti educativi di qualità come Comunità scolastiche sostenibili e Riciclabilandia. La Provincia svolge anche un ruolo di coordinamento e di indirizzo delle iniziative di EA finanziate dalla Regione e svolte dai Comuni in modo associato. Il Contratto di servizi in house stipulato con l Agenzia Fiorentina per l Energia (AFE), relativo alla fornitura di servizi nel settore energetico e riguardante in particolare l attività di verifica degli impianti termici, la comunicazione e informazione ai cittadini e la promozione dell efficienza energetica in edilizia, conserva la sua validità fino al La Direzione, in qualità di soggetto responsabile del contratto, effettua una costante vigilanza, verificando i livelli di efficienza conseguiti nello svolgimento delle attività affidate ad AFE. A seguito della recente approvazione del DPR , n. 74, Regolamento attuativo del D. Lgs , n. 192, si rende comunque necessaria una revisione del contratto in essere al fine di consentirne l adeguamento alla nuova normativa. L obiettivo di garantire un elevato livello di protezione dell ambiente, contribuendo all integrazione delle considerazioni ambientali nell elaborazione e approvazione di piani, programmi e progetti, viene assicurato con le procedure di valutazione ambientale strategica (VAS) di piani e programmi e di valutazione di impatto ambientale (VIA) di determinati progetti per la realizzazione di opere e di impianti. Alla Direzione è confermata l attribuzione del ruolo di supporto tecnico-istruttorio Pagina 167 di 431

169 dell Autorità Competente per i procedimenti di VAS (la Giunta Provinciale), per i piani e i programmi la cui approvazione è di competenza della Provincia stessa. In attuazione della L.R. 30/2009 viene mantenuta una costante collaborazione con ARPAT sia ai fini del rilascio delle autorizzazioni che del controllo delle attività autorizzate e del monitoraggio ambientale. A seguito dell approvazione del Piano Interprovinciale di gestione dei rifiuti urbani e speciali anche pericolosi delle Province di Firenze, Prato e Pistoia, avvenuta nel corso del 2013, l Ente è chiamato a garantirne la corretta attuazione, sia provvedendo al rilascio delle autorizzazioni relative alla realizzazione ed esercizio dei nuovi impianti, sia con la realizzazione di progetti volti alla riduzione della produzione di rifiuti, che al miglioramento degli obiettivi della raccolta differenziata, e al riutilizzo dei materiali riciclati. Il monitoraggio dell attuazione del Piano e la verifica del raggiungimento degli obiettivi previsti, anche per evitare la realizzazione di altri impianti di smaltimento, sarà condotta attraverso l azione dell Osservatorio Interprovinciale dei rifiuti. - Obiettivo strategico TERRITORIO E AMBIENTE Assessori di riferimento: Renzo Crescioli - Ambiente, Difesa del suolo, Sit e Reti informative, Caccia e pesca Marco Gamannossi - Pianificazione, Programmazione territoriale, Parchi e Aree protette, Infrastrutture e Piste ciclabili Responsabile: Arch. Adriana Sgolastra La Provincia attende, per sua missione, al rafforzamento del senso di appartenenza dei cittadini al loro territorio, in vista di un miglioramento complessivo della loro qualità di vita. E per questo, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e di cooperazione, svolge attività di conoscenza delle risorse, dei valori e delle potenzialità del territorio, nelle sue componenti ambientale, paesaggistica ed architettonica, attività di programmazione, regolamentazione ed attuazione degli interventi, infine attività di vigilanza e di controllo degli usi e delle trasformazioni in atto. Occorre pertanto immaginare il futuro dei luoghi e delle comunità, conoscendone la storia e le caratteristiche, e inoltre ricercare l auspicato equilibrio tra la difesa del paesaggio e le esigenze dello sviluppo, promuovendo il più possibile una dimensione comunitaria dello spazio. Il progetto di tutela dell assetto del territorio e di valorizzazione delle sue diverse identità proseguirà anche quest anno attraverso l'adozione di strategie informative, formative ed educative, che contribuiscano alla diffusione di una cultura volta al rispetto dei luoghi, ad incentivare comportamenti consapevoli e responsabili ed infine a creare le condizioni favorevoli alla realizzazione di interventi ad alta valenza ambientale. La trasparenza e la partecipazione saranno garantite sia nella fase di valutazione preventiva e previsionale, allo scopo di conoscere le interazioni tra quadri ambientali, dinamiche insediative, pratiche di vita o di lavoro e valori culturali e simbolici, sia in quella delle decisioni strategiche, al fine di diffondere le migliori soluzioni possibili per il rispetto dell ambiente. Motivazioni: Il legame che unisce la popolazione al territorio in cui abita è condizionato da vari fattori, come il clima, la morfologia, la storia e l economia, ed è articolato in diversi aspetti di carattere ambientale e culturale, ma è sempre molto profondo e particolarmente sentito e necessità di una costante attenzione da parte delle Istituzioni. Tutto questo induce ad elaborare politiche che garantiscano che i benefici del miglioramento infrastrutturale e produttivo siano ottenuti senza compromissione dei valori storici e qualitativi del territorio, ma anzi cercando di potenziarli e addirittura, ove possibile, di recuperarli, intervenendo a risanare eventuali situazioni di degrado dovute ad interventi incongrui. La salvaguardia dei valori naturali, architettonici e paesaggistici ed il miglioramento dello stato dei luoghi devono essere, dunque, i principi ispiratori del processo decisionale, e l analisi dei metodi e degli effetti legati alle scelte d uso del territorio lo strumento attraverso il quale perseguire il progressivo abbandono di una pratica di sfruttamento, a favore di un progetto di gestione del territorio e delle sue risorse ambientali, storiche e culturali in chiave di sviluppo sostenibile. Finalità: Pagina 168 di 431

170 La sussidiarietà e la cooperazione tra gli Enti, la perequazione territoriale, la sostenibilità ambientale, l informatizzazione delle procedure, la semplificazione e l efficacia dell azione amministrativa sono le linee guida per l elaborazione e la gestione degli strumenti di pianificazione e di progettazione strategica nonché di atti di governo del territorio. L aggiornamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, tra gli altri, è stata un occasione fondamentale per applicare questi principi al fine di valorizzare uno strumento che, articolando sul territorio la programmazione regionale, la adegua alle specificità locali ed alla consistenza, vulnerabilità e potenzialità delle risorse naturali ed antropiche presenti, e dettando indirizzi alla pianificazione comunale, sia generale che di settore per gli aspetti attinenti ad interessi ed effetti che vanno oltre la sfera locale, garantisce che a parità di condizioni ambientali e territoriali, le soglie ed i limiti di sostenibilità siano eguali e costanti. La consapevolezza che le risorse naturali e ambientali siano beni da tutelare e valorizzare per le generazioni future, induce a proseguire nella conoscenza capillare del territorio al fine di tutelare gli habitat presenti e migliorare il sistema delle aree protette. Mantenere la funzionalità ecologica dei principali corsi d acqua, della rete dei boschi, delle praterie e delle aree umide che attraversano la Provincia e, in particolare, valorizzare l Arno, da sempre considerato l'infrastruttura ambientale più rilevante dell intero territorio fiorentino, ed i suoi immediati dintorni. La tutela dell ecosistema fluviale, in particolare, ha l obiettivo di coniugare le esigenze di mantenimento degli habitat con le opportunità di fruizione sociale delle risorse di questi ambiti, alcuni dei quali versano anche in situazioni di degrado e di abbandono, così soddisfare la generale richiesta di riappropriazione di questi luoghi da parte della collettività, anche tramite il riconoscimento di un sistema di percorsi pedonali e ciclabili in grado di offrire forme di mobilità alternativa. Gli strumenti del Sistema Informativo Geografico permettono quella dettagliata conoscenza del presente e del passato, che rappresenta la condizione fondamentale per programmare una corretta gestione del futuro, e per questo si procederà nella direzione di migliorare la fruizione delle banche dati geografiche e del loro utilizzo. - Obiettivo strategico GESTIONE E TUTELA DELLE RISORSE FORESTALI Assessore di Riferimento: Pietro Roselli Agricoltura Responsabile: Dott. Gennaro Giliberti Per l importanza che il territorio rurale ed il patrimonio forestale in genere rivestono, è fortemente sentita l esigenza di agire, sia direttamente che indirettamente, per favorirne lo sviluppo ed il miglioramento. La gestione e la tutela delle risorse forestali muovono da una particolare attenzione alle emergenze fitosanitarie ed alla prevenzione degli incendi boschivi come elementi qualificanti di un azione di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale. Asse portante per la conservazione della vegetazione forestale, la sua rinaturalizzazione ed il miglioramento delle condizioni ecologiche generali, gli interventi di tutela rappresentano un primario riferimento per la gestione del territorio. Dunque, interventi di bonifica, di salvaguardia, di prevenzione che saranno attuate in collaborazione con altre direzioni dell ente. Una particolare attenzione alla prevenzione antincendio boschivo che in questi anni si è andata consolidando attorno alla sede operativa e che si è fondata anche sulla collaborazione con i comuni del territorio e con le unioni comunali. Rispetto a questo obiettivo strategico il Parco mediceo di Pratolino di proprietà della Amministrazione Provinciale, è assunto come una priorità strategico, in particolare dopo l iscrizione dal 2013 nella Lista dei Beni Culturali e Naturali del Patrimonio Mondiale UNESCO insieme ad altri 13 ville e giardini medicei della Toscana. Dopo il positivo lavoro di questi anni, la manutenzione e conservazione del Parco sarà svolta con cura e continuità per garantirne la conservazione e la fruizione sicura da parte del pubblico Le attività di manutenzione, la parte forestale, saranno oggetto di una specifica programmazione che distingua fra le operazioni e le attività che potranno essere condotte in economia e quelle che saranno affidate a soggetti esterni. Pagina 169 di 431

171 Missione 10 - TRASPORTI E DIRITTO ALLA MOBILITÀ Amministrazione, funzionamento e regolamentazione delle attività inerenti la pianificazione, la gestione e l'erogazione di servizi relativi alla mobilità sul territorio. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di trasporto e diritto alla mobilità. OBIETTIVI STRATEGICI: - Obiettivo strategico MOBILITA E TPL LA MOBILITA COME FUNZIONE COLLETTIVA E SOSTENIBILE Assessore di Riferimento: Stefano Giorgetti - Patrimonio, Edilizia, Protezione Civile, Trasporti e mobilità Responsabile: Dott.ssa Maria Cecilia Tosi L obiettivo riguarda lo sviluppo e l attuazione delle politiche pubbliche locali per il miglioramento della mobilità e dell accessibilità, con particolare riguardo al trasporto pubblico, nell ottica della mobilità come funzione collettiva e sostenibile. All esito della conclusione, a Maggio 2012 della Conferenza dei servizi minimi indetta dalla Regione Toscana, durante la quale sono stati approvati i progetti di rete presentati dalle varie province, la Regione ha avviato le procedure di affidamento del servizio di TPL sulla base di un lotto unico regionale, con esclusione del Servizio cd. debole che verrà affidato direttamente dalla Provincia di Firenze. Nelle more dell individuazione del gestore del TPL del lotto unico e a seguito del rinnovo della gestione associata, la Provincia di Firenze svolge una efficace attività di coordinamento e coinvolgimento dei Comuni con l obiettivo di risolvere congiuntamente le criticità che conseguiranno alla prospettata minore disponibilità di risorse per il servizio. Quanto alle funzioni trasferite ai sensi del Decreto Legislativo 112/98 si tenderà a migliorare il rapporto con l utenza e a svolgere in modo più efficace l attività di vigilanza che la normativa del settore attribuisce alla Provincia. - Obiettivo strategico LAVORI PUBBILICI VIABILITA Assessore di riferimento: Marco Gamannossi - Pianificazione, Programmazione territoriale, Parchi e Aree protette, Infrastrutture e Piste ciclabili Responsabile: Ing. Carlo Ferrante La presente missione sviluppa l attività dell ente connessa con le infrastrutture del territorio (strade). In particolare con questa missione vengono gestiti interventi, e le attività ad essi connessi, di investimento di opere pubbliche. In questo programma sono presenti i temi della sicurezza stradale, intesa sia appunto come sicurezza del cittadino che percorre l infrastruttura stradale che della tutela del bene patrimoniale strada con il mantenimento del suo livello di servizio. La rete stradale della Provincia di Firenze è per estensione e complessità la più importante della Regione Toscana. Infatti la diversità orografica del territorio, la connessione ad infrastrutture di grande comunicazione come l Autostrada e la linea ferroviaria ad alta velocità, la necessità di attraversare e servire agglomerati urbani ad alta densità abitativa, comporta il dover affrontare problematiche, sia di tipo tecnico che di tipo relazionale, molto diverse tra loro e talvolta assai complesse, che necessitano di molte professionalità e risorse finanziarie adeguate. Le strade in gestione alla Provincia di Firenze sono sia quelle provinciali, che appartengono al patrimonio indisponibile della Provincia stessa che quelle regionali, compresa la Fi-PI-LI. Nello svolgimento della propria attività di gestore di infrastrutture viarie, la Provincia di Firenze si pone l obiettivo della Qualità del Servizio Stradale, tenendo conto che tale concetto oggi si è sostanzialmente evoluto grazie alla consapevolezza di quali siano i soggetti coinvolti dalla presenza della strada sul territorio: l utente della strada, la popolazione limitrofa alle arterie stradali. Oggi l utente della strada percepisce il servizio viabilità come un proprio diritto ed è quindi necessario tener conto della sensibilizzazione e delle indicazioni dell opinione pubblica su sicurezza, comfort di marcia e ambiente. Tutte le attività sono analizzate e monitorate nell ottica di un miglioramento della qualità del servizio al territorio. Pagina 170 di 431

172 Missione 11 - SOCCORSO CIVILE Amministrazione e funzionamento delle attività relative agli interventi di protezione civile sul territorio, per la previsione, la prevenzione, il soccorso e il superamento delle emergenze e per fronteggiare le calamità naturali. Programmazione, coordinamento e monitoraggio degli interventi di soccorso civile sul territorio, ivi comprese anche le attività in forma di collaborazione con altre amministrazioni competenti in materia. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di soccorso civile. OBIETTIVI STRATEGICI: - Obiettivo strategico PROTEZIONE CIVILE Assessore di riferimento: Stefano Giorgetti - Patrimonio, Edilizia, Protezione Civile, Trasporti e mobilità Responsabile: Ing. Domenico Ennio Maria Passaniti Il presente programma sviluppa le attività dell ente connesse con la protezione civile. In particolare con questo programma vengono gestiti tutti gli interventi riconducibili alla necessità di proteggere, i cittadini, i beni ed il territorio, attraverso il soccorso e superamento dell emergenza, che conseguono dalla consapevolezza che possiamo mitigare il rischio ma non annullarlo e che, pertanto, è necessario prepararsi ad affrontare il rischio residuo, impegnandosi primariamente nell attività di pianificazione dell emergenza e di seguito costruendo un sistema di risorse e procedure da attivare in tale occasione. Per le procedure amministrative di gara connesse alla realizzazione delle opere pubbliche, si fa riferimento ad un unico centro di gestione dei servizi amministrativi. Tutte le attività saranno analizzate e monitorate nell ottica di un miglioramento della qualità del servizio al territorio. Missione 12 - DIRITTI SOCIALI, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA Amministrazione, funzionamento e fornitura dei servizi e delle attività in materia di protezione sociale a favore e a tutela dei diritti della famiglia, dei minori, degli anziani, dei disabili, dei soggetti a rischio di esclusione sociale, ivi incluse le misure di sostegno e sviluppo alla cooperazione e al terzo settore che operano in tale ambito. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di diritti sociali e famiglia. OBIETTIVI STRATEGICI: - Obiettivo strategico LE POLITICHE SOCIALI NELLA PROVINCIA DI FIRENZE Assessore di riferimento: Antonella Coniglio - Politiche Sociali, Sicurezza, Politiche della legalità Responsabile: Dott. Gennaro Giliberti Le attività svolte dalla Provincia in ambito sociale rientrano nelle funzioni amministrative di programmazione e rilevazione dei bisogni del proprio territorio, utilizzando le competenze dell Osservatorio Sociale Provinciale, in raccordo con gli altri Osservatori Provinciali, con l obiettivo di perseguire un approccio integrato tra le politiche economiche e sociali e le politiche a favore dell occupazione, con un utilizzo sempre più adeguato delle politiche di inclusione sociale, nel rispetto delle direttive nazionali e regionali, attraverso l attivazione di una maggiore collaborazione e condivisione di intenti con le altre istituzioni territoriali ed in particolare con i soggetti del Terzo Settore. La Provincia di Firenze collabora con gli Enti Locali a supporto delle politiche locali per la sicurezza e la legalità, oltre alla promozione di interventi volti a migliorare l integrazione delle persone in situazione di disagio sociale. Pagina 171 di 431

173 Missione 14 - SVILUPPO ECONOMICO E COMPETITIVITÀ Amministrazione e funzionamento delle attività per la promozione dello sviluppo e della competitività del sistema economico locale, ivi inclusi i servizi e gli interventi per lo sviluppo sul territorio delle attività produttive, del commercio, dell'artigianato, dell'industria e dei servizi di pubblica utilità. Attività di promozione e valorizzazione dei servizi per l'innovazione, la ricerca e lo sviluppo tecnologico del territorio. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di sviluppo economico e competitività. OBIETTIVI STRATEGICI: - Obiettivo strategico PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO ECONOMICO Assessore di riferimento: Giacomo Billi - Politiche Sociali, Sicurezza, Politiche della legalità Responsabile: Dott. Gennaro Giliberti L obiettivo strategico riguarda l attuazione delle politiche della Provincia di Firenze ed il coordinamento, per quanto di competenza, di quelle dei Comuni e degli altri enti pubblici relativamente a: programmazione e valutazione strategica, accesso agli strumenti di finanziamento pubblico di origine comunitaria, statale e regionale, sviluppo economico, ricerca scientifica e trasferimento dell innovazione tecnologica, sviluppo dei sistemi informativi in rete per le attività produttive, marketing territoriale e valorizzazione dei diversi territori provinciali sia a fini turistici che in generale di sviluppo economico, sostegno dei piccoli Comuni e dei territori marginali e, più in generale, sviluppo locale.rientra nel progetto anche la gestione dei rapporti con altri enti partecipati dalla Provincia, in particolare la Fondazione per la Ricerca e l Innovazione e la Fondazione per l Artigianato Artistico. L obiettivo si articola su alcune linee di intervento che prevedono una serie di attività di valenza pluriennale strettamente integrate a sostegno del sistema socioeconomico provinciale nell'ambito degli strumenti programmatori dell'ente e che di seguito si descrivono. 1. Programmare, coordinare, gestire attività relative ai programmi comunitari, nazionali e regionali per l attuazione dei fondi strutturali e altri strumenti finanziari pubblici, favorendone l accesso a vantaggio degli Enti Locali della provincia; 2. favorire l elaborazione e l attuazione delle scelte di programmazione strategica dell'ente e del sistema degli Enti Locali attraverso l elaborazione e la redazione di documenti programmatici, protocolli e accordi di collaborazione; analizzare le caratteristiche e le tendenze evolutive del sistema economico e imprenditoriale provinciale tramite analisi statistiche, studi e ricerche relative a specifici settori produttivi, filiere o temi dello sviluppo locale ; 3. favorire lo sviluppo economico dei territori sostenendo la ricerca ed il trasferimento tecnologico, principalmente tramite la partecipazione alla Fondazione per la Ricerca e l Innovazione, operando per la creazione di una rete territoriale dei soggetti dell innovazione costituiti in un Polo per l Innovazione; 4. favorire lo sviluppo socioeconomico e l attrazione di nuovi investimenti sul territorio tramite azioni di promozione e di marketing territoriale. Pagina 172 di 431

174 Missione 15 - POLITICHE PER IL LAVORO E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE Amministrazione e funzionamento delle attività di supporto: alle politiche attive di sostegno e promozione dell'occupazione e dell'inserimento nel mercato del lavoro; alle politiche passive del lavoro a tutela dal rischio di disoccupazione; alla promozione, sostegno e programmazione della rete dei servizi per il lavoro e per la formazione e l'orientamento professionale. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche, anche per la realizzazione di programmi comunitari. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di lavoro e formazione professionale. OBIETTIVI STRATEGICI: - Obiettivo strategico NUOVE OPPORTUNITA FORMATIVE PER UNO SVILUPPO LOCALE QUALIFICATO, COMPETITIVO E ATTRATTIVO Assessore di riferimento: Giovanni Di Fede - Pubblica Istruzione, Edilizia scolastica, Rapporti con il Consiglio, Formazione Responsabile: Dott.ssa Sandra Breschi E volontà di questa Amministrazione procedere ad una programmazione fortemente integrata in materia di formazione e lavoro, mirata ad interventi specifici da attuare in un periodo in cui gli effetti della crisi hanno avuto forti ripercussioni sotto il profilo occupazionale, e, nello stesso tempo, per accompagnare la ripresa. La perdita del lavoro o la diminuzione di reddito legata alla cassa integrazione e alla mobilità ha creato una fascia di persone economicamente e socialmente vulnerabili, che si va ad aggiungersi alla povertà tradizionale. La crisi porta con sé anche il rischio di perdere di vista quegli obiettivi di qualità, stabilità e sicurezza del lavoro che sono riconosciuti come fondamentali in un sistema produttivo moderno. La formazione dovrà rispondere ai cambiamenti intervenuti anche a seguito della crisi economica generale nella struttura produttiva locale, ponendo particolare attenzione sia alle problematiche relative a mantenimento/riqualificazione dei lavoratori, sia alle necessità di consolidamento/sviluppo del sistema delle imprese. La partecipazione alla formazione durante tutto l arco della vita è un obiettivo ancora distante per l Italia. Lo sforzo che, come Istituzioni,siamo chiamate a compiere è quello di avvicinare cittadini e imprese alla formazione come strumento indispensabile per creare professionalità solide e qualificate e sostenere le imprese in un ottica di pieno e continuo sviluppo. L utilizzo flessibile e individualizzato della formazione diviene una caratteristica imprescindibile perché questa sia in grado di adeguarsi alle richieste di un mercato del lavoro in profonda crisi. La nuova Programmazione FSE 2014/2020, nonché i cambiamenti negli assetti istituzionali che sembrano delinearsi nei prossimi anni, non possono far perdere di vista la necessità di non creare vuoti nel processo di erogazione di formazione a cittadini e imprese. L approvazione e il finanziamento dei percorsi formativi avverrà,in larga misura, attraverso avvisi sempre aperti per l erogazione di voucher individuali e carte prepagate (carte Ila). Si tratterà pertanto di corsi brevi,mirati e delocalizzati su tutto il territorio provinciale. La fine della programmazione POR FSE 2007/2013 comporta ancora per gli anni 2014/2015 un forte impegno nella gestione concreta degli interventi formativi approvati, e nelle fasi di rendicontazione e chiusura di tutti gli aspetti finanziari. La Direzione Formazione dovrà produrre una sintesi qualitativa e quantitativa dei progetti svolti e delle risorse impegnate. Gli obiettivi assegnati dai grandi assi della programmazione comunitaria,perseguiti in questi 6 anni, dovranno vedere raggiunti risultati in termini di occupabilità, adattabilità,inclusione sociale e valorizzazione del capitale umano dei cittadini. Al tempo stesso l avvio della nuova programmazione POR FSE 2014/2020, e delle riforme nella normativa regionale in materia di formazione, richiederà una costante attenzione all evolversi degli obiettivi da raggiungere: la formazione come strumento attivo per combattere la disoccupazione e favorire l inclusione sociale, la formazione come strumento per le aziende per migliorare processi e prodotti sono tutti temi di forte rilevanza sociale,che non possono subire momenti di rallentamento o perdita di qualità per poter continuare a garantire all Italia livelli di performance alla pari di altri paesi europei. Pagina 173 di 431

175 - Obiettivo strategico POLITICHE PER L OCCUPABILITA : NUOVI SERVIZI PER IL MERVATO DEL LAVORO Assessore di riferimento: Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci Responsabile: Dott. Sandra Breschi Il D.Lgs. 469/97, L.R 52/98 e la L.R 32/02 hanno delineato il quadro delle competenze attribuite alle Province in materia di politica attiva del lavoro e di collocamento da sviluppare attraverso la rete dei servizi pubblici per il Lavoro. In Italia, la riforma del Mercato del Lavoro, attivata dalle normative nazionali e regionali a partire dal 1997, è stato uno dei fattori qualificanti le strategie occupazionali del nostro paese per soddisfare la Lisbon Strategy. La riforma ha comportato per le Province la piena titolarità di politiche attive del lavoro che hanno avuto il loro perno sul sistema territoriale dei Centri per l Impiego. Il Centro per l impiego rappresenta sul territorio provinciale un centro operativo per l occupabilità che eroga servizi per il lavoro che debbono essere sempre più integrati con i servizi per la formazione, per l istruzione e per le fasce del disagio sociale. La Provincia di Firenze ha dimostrato una forte attenzione ai temi del lavoro e dell orientamento professionale organizzando una rete di servizi per il lavoro articolata in oltre 20 strutture territoriali direttamente gestite dalla Provincia (Centri per l Impiego e sportelli decentrati) con i propri operatori e attraverso l'affidamento all'esterno dei servizi di carattere specialistico dedicati a particolari target di utenza. La grave crisi economica iniziata nel 2008 e per la quale, ad oggi, non si intravede ancora un uscita ha posto il problema del Lavoro al centro delle politiche della Provincia di Firenze. Ciò ha reso necessario definire un articolato sistema di servizi e di iniziative dotati di standard organizzativi ben delineati e condivisi, relativi in primo luogo alle procedure, alla qualificazione del personale, ai piani finanziari, alle strutture. La nuova organizzazione dei Centri per l impiego avviata da parte della Direzione Lavoro a partire dall anno 2010 privilegia le funzioni strategiche dei servizi del lavoro piuttosto che una loro organizzazione territoriale al fine di aumentarne l efficacia e dare qualità e omogeneità all intero sistema. Il riassetto organizzativo, cui prima si faceva cenno, ha infatti operato una distinzione per competenze (amministrative, giuridiche e vertenze aziendali, servizi alle persone e alle imprese, collocamento mirato) anziché per territorio ed ha riorganizzato i Centri per l impiego impegnando i singoli lavoratori sui servizi alle persone, i servizi alle imprese ed il collocamento mirato in stretto coordinamento con la Direzione Lavoro. Appare obiettivo irrinunciabile garantire il costante mantenimento delle strutture di servizio aperte al pubblico garantendo la massima funzionalità dei Centri per l Impiego in un momento in cui la grave crisi economica offre agli utenti ben poche possibilità alternative. Purtroppo lo scenario che si affaccia nel prossimo anno risulta ad oggi estremamente confuso sia per le incertezze relative al riassetto istituzionale che investono, in primo luogo, la Provincia che per le decisioni, ancora non assunte dal Governo e dalle Regioni, in ordine alla attribuzioni delle funzioni in materia di formazione e di lavoro. Una situazione di enorme difficoltà che preoccupa tutti gli operatori e che rischia di pregiudicare il lavoro svolto in questi anni per costruire una rete funzionale ed efficiente di servizi. Anche per il 2014, nonostante le difficoltà prima evidenziate, il sistema Lavoro della Provincia di Firenze si appresta a garantire lo standard complessivo dei servizi offerti e descritti nelle specifiche schede e ad affrontare una pressione sempre più massiccia di utenti bisognosi di risposte visto il perdurare della crisi economica. Sotto questo profilo ha assunto particolare rilievo la decisione della Regione Toscana di attribuire alle Province una somma (per la Provincia di Firenze ) in modo da consentire che per tutta l annualità 2014 i servizi al lavoro fossero mantenuti sul medesimo standard. Restano così confermati gli obiettivi strategici che da sempre hanno caratterizzato l'azione della Provincia di Firenze. Per quanto riguarda i SERVIZI ALLE PERSONE sono così sintetizzabili : 3. Aumentare il tasso di occupazione contrastando gli squilibri fra domanda e offerta 4. Sostenere lo sviluppo locale Pagina 174 di 431

176 5. Sostenere l'inclusione sociale attraverso il lavoro da realizzarsi mediante i Centri per l Impiego e con l'ausilio dei servizi specialistici che debbono realizzare politiche attive del lavoro in grado di contrastare la disoccupazione agendo per una maggiore qualificazione e responsabilizzazione delle azioni di ricerca del lavoro dei cittadini iscritti. In particolare si tratta di promuovere azioni finalizzate ad affrontare i problemi derivanti dalla carenza di offerta di lavoro e contrastare così la disoccupazione giovanile e adulta: a) informazione e sensibilizzazione, anche mediante l impiego di mezzi di comunicazione di massa e con l apporto delle parti sociali e dei sindacati ( Progetto Prometeo ); b) interventi di orientamento e formazione in particolare finalizzati all innalzamento della partecipazione delle donne e per l integrazione dei soggetti immigrati; c) interventi di sostegno all inserimento lavorativo per particolari target di utenza (lavoratori e lavoratrici anziani, giovani con contratti atipici, disoccupati di lunga durata e lavoratori in cassa integrazione e mobilità). d) progetti a carattere innovativo ( Creaimprese/Novolab ) e progetti per le fasce deboli ( progetto STILE ). Sarà dato ampio spazio ad azioni mirate alla creazione di lavoro stabile e qualificato mediante: a) interventi orientativi e di supporto ai destinatari; b) bilancio delle competenze e individuazione dei punti di forza e di debolezza rispetto al profilo posseduto; c) percorsi formativi individualizzati; d) tirocini formativi e di orientamento all interno delle nuove direttive regionali ( Progetto GiovaniSi ); e) utilizzo di incentivi all assunzione anche attraverso progetti regionali/nazionali fra i quali assume particolare rilievo quello derivante dal nuovo protocollo di collaborazione fra CPI e APL sottoscritto tra Provincia,Organizzazioni Sindacali e AssoLavoro attivato dal mese di luglio del Particolare importanza verrà data all ampliamento di tutte le azioni utili per rendere la formazione più direttamente e più agevolmente fruibile da parte dei cittadini alla ricerca del lavoro: in questa direzione va valutata l esperienza dei Poli di Teleformazione TRIO aperti già in 5 Comuni della Provincia ( Campi, S.Casciano, Figline, Borgo S.Lorenzo, Pontassieve ) e in 2 sedi fiorentine. Va anche considerato il ruolo fondamentale dell'osservatorio del Mercato del lavoro che fornisce dati continuamente aggiornati che consentono di monitorare la situazione occupazionale della Provincia di Firenze e sviluppare, di conseguenza, quelle iniziative tese a sostenere i lavoratori attraverso politiche attive integrate di orientamento, formazione e lavoro. Per quanto invece riguarda i SERVIZI ALLE IMPRESE il compito innovativo e fortemente strategico per i Centri per l Impiego è quello di sostenere le imprese nei processi di reperimento, selezione, inserimento lavorativo dei lavoratori/lavoratrici attivando servizi di preselezione altamente qualificati ed efficaci. Saranno a tal scopo organizzati tutti i servizi alle imprese nei CPI supportando gli operatori con costanti attività di aggiornamento e con monitoraggio dei risultati. Si dovranno pertanto realizzare tutte le nuove funzioni: 1. conoscenza del territorio e del mercato del lavoro di riferimento; h) capacità di identificazione dei fabbisogni dell impresa in termini di competenze richieste e di organizzazione aziendale; i) erogazione di informazioni su normative sul rapporto di lavoro, procedure sul lavoro, immigrazione, collocamento dei disabili, mercato del lavoro, ecc.; j) tecniche e strumenti di valutazione e selezione dei profili richiesti e delle candidature; k) colloqui con imprese e cittadini in cerca di lavoro al fine di ottimizzare i servizi di preselezione; l) utilizzo della strumentazione hardware e software per la gestione dei dati; m) registrazione dell attività svolta e degli utenti serviti a mezzo del sistema informatico Idol in uso presso i Centri per l Impiego; n) marketing territoriale dei servizi alle imprese. Verrà inoltre sviluppato il Servizio rivolto ai lavoratori in mobilità e in cassa integrazione - che prende in carico i soggetti colpiti dalla crisi economica - in grado di gestire il complesso processo di riqualificazione e ricollocazione di tali lavoratori. Pagina 175 di 431

177 Missione 17 - ENERGIA E DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI ENERGETICHE Programmazione del sistema energetico e razionalizzazione delle reti energetiche nel territorio, nell ambito del quadro normativo e istituzionale comunitario e statale. Attività per incentivare l uso razionale dell energia e l utilizzo delle fonti rinnovabili. Programmazione e coordinamento per la razionalizzazione e lo sviluppo delle infrastrutture e delle reti energetiche sul territorio. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di energia e diversificazione delle fonti energetiche. OBIETTIVI STRATEGICI: - Obiettivo strategico ENERGIA Assessori di riferimento: Giovanni Di Fede - Pubblica Istruzione, Edilizia scolastica, Rapporti con il Consiglio, Formazione Stefano Giorgetti - Patrimonio, Edilizia, Protezione Civile, Trasporti e mobilità Renzo Crescioli - Ambiente, Difesa del suolo, Sit e Reti informative, Caccia e pesca Responsabile: Ing. Luigi Tacconi Il presente obiettivo strategico è formato dai due sub obiettivi così individuati e fra loro interconnessi : 1 SUPPORTO ALLA PROGRAMMAZIONE degli interventi e degli investimenti; 2 COMUNICAZIONE corretta ed efficace. 1 Supporto alla programmazione e alla progettazione specialistica Conservazione, aggiornamento ed elaborazione dati e notizie utili per la programmazione degli investimenti con particolare riferimento agli aspetti sismici ed energetici. I dati costituiranno il necessario supporto operativo per la redazione di relazioni, piani, programmi e progetti sulle tematiche on argomento. Proposta e/o attuazione di progetti sperimentali e innovativi. 2 COMUNICAZIONE corretta ed efficace Le conoscenze acquisite negli anni mostrano l importanza della COMUNICAZIONE nella diffusione di una cultura della sostenibilità presupposto irrinunciabile per il conseguimento di tangibili obiettivi per l uso razionale dell energia, la diversificazione delle fonti energetiche, il risparmio energetico, il conseguente risparmio economico e lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile. Per questa ragione viene come di seguito declinato il presente OBIETTIVO STRATEGICO. 1) Proseguire con continuità l opera di comunicazione corretta ed efficace sulle tematiche in oggetto anche mediante il coinvolgimento e la valorizzazione di collaboratori e sostenitori esterni (vedi L.D.A. di Pratolino, UNIFI Dip. DTD.; IBIMET, PNRA); 2) Apertura di una pagina interattiva sul sito internet della Provincia; 3) Approntamento, in accordo con gli uffici preposti alla manutenzione degli immobili, di una micro struttura operativa di supporto per esecuzione di modesti interventi correttivi e di adeguamento sull edificio e sugli impianti ; 4) Installazione di 5 centrali meteo con incontri di preparazione e a consuntivo; 5) Organizzazione di uno o più eventi aperti al pubblico per la presentazione di risultati intermedi e finali. Il piano / progetto sopra illustrato conta sulla partecipazione volontaria e gratuita dei soggetti a cui è rivolto (studenti, docenti, ausiliari,.) nonché dei soggetti sostenitori e pertanto sarà a costo quasi zero. Nota: In riferimento alla nuova configurazione della macrostruttura organizzativa approvata con del. G. P. 12/ del 8/10/2013 e Atto pres. N.30 del 10/10/2013 (mediante i quali il sottoscritto opererà sotto il coordinamento direttivo del dirigente Patrimonio, gestione immobili,. ) il presente obiettivo strategico potrà subire variazioni conseguenti al suddetto nuovo assetto organizzativo) Pagina 176 di 431

178 Missione 19 - RELAZIONI INTERNAZIONALI Amministrazione e funzionamento delle attività per i rapporti e la partecipazione ad associazioni internazionali di regioni ed enti locali, per i programmi di promozione internazionale e per la cooperazione internazionale allo sviluppo. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale di cooperazione territoriale transfrontaliera. OBIETTIVI STRATEGICI: - Obiettivo strategico COOPERAZIONE INTERNAZIONALE Assessore di riferimento: Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci Responsabile: Dott. Gennaro Giliberti La Cooperazione Internazionale diventa centrale nell impegno dell Amministrazione Provinciale sui temi della cooperazione allo sviluppo e della solidarietà internazionale. Le iniziative saranno volte a potenziare il rapporto e la collaborazione con Enti Locali ed Associazioni impegnate in tale ambito, per promuovere sul nostro territorio la cultura della pace e dei diritti umani, sociali e politici, i valori dell accoglienza, della solidarietà fra i popoli e dell inclusione sociale. Le attività di cooperazione internazionale si traducono nella elaborazione e realizzazione di precise e concrete azioni sui temi dell educazione alla pace, ai diritti umani, alla legalità, alla giustizia, oltre alla promozione della diplomazia delle città e della cooperazione internazionale decentrata. Per questo l Amministrazione Provinciale sostiene un sistema a rete con i Comuni del territorio, dove valorizzare il ruolo di coordinamento dell Ente. A tal scopo tra gli obiettivi previsti sarà data priorità al programma di attività promosso deal Forum provinciale della Cooperazione Decentrata e della Pace, occasione anche per una maggiore condivisione di obiettivi e finalità da raggiungere in modo sinergico con tutti i soggetti che operano in ambito provinciale. - Obiettivo strategico RAPPORTI INTERNAZIONALI Assessore di riferimento: Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci Responsabile: Capo di Gabinetto Dott. Roberto Delio Niccolai Fra le innovazioni programmatiche apportate dalla nuova Amministrazione provinciale, fino dal suo insediamento, particolare rilievo hanno assunto i rapporti internazionali per il confronto culturale e sociale fra realtà diverse. Sulla base dei risultati positivi conseguiti durante il 2013, tenendo conto delle problematiche relative al futuro dell Ente Provincia, anche per l anno prossimo, sia fino al (termine naturale della Consiliatura) che fino al si intende continuare con le relazioni intraprese, avendo sempre ben chiaro l obiettivo di promuovere la partecipazione dei vari Comuni ed Associazioni operanti sul territorio attraverso le azioni che sommariamente andiamo ad elencare: Coordinare e sviluppare proprie iniziative e progetti di partenariato sul territorio provinciale; Supportare la progettazione e la gestione di progetti internazionali dell Ente legati da patti di amicizia e gemellaggi per rafforzare il confronto istituzionale fra varie realtà urbane, sviluppando allo stesso tempo scambi di carattere economico e commerciale; Partecipare alla programmazione di progetti educativi raccordando le varie attività dell Ente in rapporto agli enti e associazioni operanti sul territorio nazionale e internazionale; Continuare a realizzare progetti ed iniziative che consentano lo sviluppo di attività sportive, culturali e sociali nell ottica di accrescere il ruolo internazionale e di prestigio della Provincia attraverso i patti di amicizia e di gemellaggi già attivati; Sviluppare ed incrementare nuove forme di gemellaggio che favoriscano lo sviluppo di attività economiche e che consentano un valido confronto operativo nei settori più tradizionali; Continuare a promuovere progetti formativi in sinergia con le scuole superiori del territorio provinciale attraverso l organizzazione di viaggi istituzionali presso ex campi di sterminio e altri luoghi di interesse storico, con lo scopo di tenere viva la memoria nei giovani a difesa dei principi di libertà di ogni popolo e sviluppare una cultura di pace improntata sui più alti valori di democraticità; Sviluppare i rapporti di carattere socio-culturale con che vanno ad incidere su di una visione più attenta del fenomeno mafioso, o di illegalità tout court e degli ostacoli illegali che paralizzano la vita sociale e civile di alcune Regioni del Sud Italia Pagina 177 di 431

179 SEZIONE OPERATIVA PARTE 1 Pagina 178 di 431

180 7. ENTRATA 7.1 VALUTAZIONE GENERALE DEI MEZZI FINANZIARI Le entrate ordinarie di esercizio Per il 2014 si rilevano le seguenti delibere di Giunta attinenti le manovre di Bilancio, gli Investimenti e le tariffe, canoni e altre aliquote: 1. Delibera Giunta Provinciale in corso di approvazione Imposta Provinciale Di Trascrizione - Determinazione conferma maggiorazione della tariffa base (30%); 2. Delibera Giunta Provinciale in corso di approvazione Riduzione aliquota al dieci virgola cinque percento (10,5%) dell imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore esclusi i ciclomotori, al netto del contributo di cui all articolo 6, comma 1, lettera a), del decreto legge 31 dicembre 1991, n. 419, convertito con modificazioni dalla legge 18 febbraio 1992, n. 172; 3. Delibera Giunta Provinciale in corso di approvazione Tributo provinciale per l esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell ambiente. Determinazione della misura per l anno 2014 ; 4. Delibera Giunta Provinciale in corso di approvazione Determinazione delle tariffe di accesso al percorso museale di Palazzo Medici Riccardi per l'anno 2014 ; 5. Delibera Giunta Provinciale in corso di approvazione Determinazione annuale per l' anno 2014 delle quote da destinare alla finalità di cui al comma 4 dell' art. 208 del codice della strada ; 6. Delibera Giunta Provinciale n. 151 del 29/11/2013 Recupero spese relative al procedimento ed alla notifica delle Violazioni accertate dagli appartenenti al Corpo di Polizia Provinciale e non contestate direttamente ; 7. Delibera Giunta Provinciale n. 157 del 27/11/2012 Adeguamento ISTAT tariffe per il rilascio di atti autorizzativi e pareri in materia di energia L. 239/2004, L.R. 39/2005 e D. Lgs. 128/2006 ; 8. Delibera Giunta Provinciale per le concessioni ai comuni delle palestre scolastiche di proprietà della Provincia di Firenze e del relativo tasso di copertura in relazione al costo di gestione dei servizi stessi in corso di revisione. Pagina 179 di 431

181 Le risorse di parte corrente Nel bilancio 2014 è stata prevista, prudenzialmente, una riduzione complessiva dei primi tre titoli di circa mila Euro rispetto all assestato 2013, pari al -13,75%. A questa riduzione concorrono principalmente le entrate da trasferimenti (-20,77%) e le entrate extratributarie (-34,19%); per le entrate tributarie, si prevede una relativa stabilità. Le risorse di parte corrente (assestato) 2014 (previsione) Differenza 2014/2013 % 2014/2013 ENTRATE TRIBUTARIE ,40% ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI CORRENTI ,55% ENTRATE EXTRA - TRIBUTARIE ,19% TOTALE ,27% Andamento Entrate correnti (assestato) 2014 (previsione) ENTRATE TRIBUTARIE ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI CORRENTI ENTRATE EXTRA - TRIBUTARIE Pagina 180 di 431

182 Composizione Entrate correnti (assestato) 2014 (previsione) ENTRATE TRIBUTARIE ENTRATE DERIVANTI DA CONTRIBUTI E TRASFERIMENTI CORRENTI ENTRATE EXTRA - TRIBUTARIE Le entrate in conto capitale La tabella sottostante indica la previsione per il bilancio pluriennale , confrontata con il dato rilevato dai consuntivi e dal Bilancio assestato 2013 delle entrate in conto capitale: consuntivo consuntivo consuntivo consuntivo consuntivo consuntivo consuntivo consuntivo assestato previsione previsione previsione Alienazioni (immobiliari e finanziarie) Trasf. conto capitale Mutui Dati troncati in migliaia di euro. Le entrate in conto capitale sono state iscritte nel Bilancio 2014/2016, nel rispetto del piano dei conti, come segue: Pagina 181 di 431

183 ENTRATE IN CONTO CAPITALE 2014 Previsione 2015 Previsione 2016 Previsione Titolo IV Entrate in conto capitale , , ,96 Di cui: Alienazioni immobiliari , , ,00 Trasf. in conto capitale , , ,96 Titolo V - Entrate da riduzione di attività finanziarie , ,00 0,00 Titolo VI - Mutui 0,00 0,00 0, , , ,96 NEL DETTAGLIO: le entrate in conto capitale destinate al finanziamento delle spese di investimento 2014/2016 mettono in evidenza il seguente andamento: DETTAGLIO - ENTR. IN C/CAPITALE A COPERTURA DELLE SPESE DI INVESTIMENTO 2014 Previsione 2015 Previsione 2016 Previsione Titolo IV Entrate in conto capitale , , ,96 Di cui: Alienazioni immobiliari , , ,00 Trasf. in conto capitale , , ,96 Titolo V - Entrate da riduzione di attività finanziarie , ,00 0,00 Titolo VI - Mutui 0,00 0,00 0, , , ,96 Considerazioni: Nel triennio 2014/2016, l andamento delle entrate in conto capitale utilizzate per il finanziamento delle spese di investimento mette in evidenza un forte incremento nell anno 2015 dovuto da maggiori finanziamenti regionali. Nello sforzo di proseguire la politica di riduzione dell indebitamento dell Ente, dal 2009 non è stato previsto il ricorso a nuovo indebitamento per il finanziamento di opere pubbliche. Le entrate da alienazioni utilizzate a finanziamento delle spese di investimento comprendono sia le alienazioni immobiliari, previste in linea con quelle indicate nell allegato piano delle alienazioni Pagina 182 di 431

184 2014/2016, sia le alienazioni finanziarie derivanti da vendita di quote societarie previste per le annualità 2014/2016. A tal proposito nel triennio 2014/2016 si precisa che le alienazioni finanziarie hanno un inversione di tendenza rispetto a quelle immobiliari in quanto, mentre per le prime si registra una riduzione progressiva da 509 migliaia di euro nel 2014 fino a azzerarsi nel 2016, le seconde hanno un incremento passando da 300 migliaia di euro nel 2014 a migliaia di euro nel Le risorse derivante da alienazioni immobiliari non utilizzate ai fini del finanziamento delle spese di investimento sono iscritte nel Bilancio 2014/2016 a copertura della spesa per estinzione anticipata mutui e per il rimborso alla Stato previsto nella misura del 10% delle alienazioni realizzate nel corso di ciascun anno. A tal fine sono state stanziate risorse per ,79 nel 2014, ,00 per il 2015 ed per il Pagina 183 di 431

185 7.2 TRIBUTI E TARIFFE DEI SERVIZI Le politiche di entrata nel bilancio previsionale 2014 NORMATIVA L autonomia tributaria locale si esprime principalmente nella facoltà di manovrare le aliquote, le misure, le addizionali dei tributi definiti dallo Stato e di disporre particolari agevolazioni entro i limiti stabiliti dalla legge statale. Il margine di manovra tributaria a disposizione dell amministrazione provinciale è compreso tra un aliquota, misura, addizionale massima e una minima stabilite dalla legge. La disciplina dei singoli tributi provinciali prevede i valori riportati nella tabella sottostante. Aliquota/misura minima applicabile per legge Aliquota/misura massima applicabile per legge Addizionale Energia El.* 9,3 per 1000 Kwh 11,40 per 1000 Kwh Imposta IPT 1,00 1,30 Tributo Ambientale 1% 5% RC Auto 9% (dal 2011) 16% (dal 2011) * Il tributo dell Addizionale Prov.le Energia Elettrica dal 2012 è soppresso La determinazione delle aliquote, misure, addizionali ricomprese tra i valori di cui sopra costituisce la politica fiscale attuata dalle province. La politica fiscale delle province è stata di fatto congelata dall art. 1 comma 7 D.L. 27 maggio 2008 in quanto disponeva: Dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino alla definizione dei contenuti del nuovo patto di stabilità interno, in funzione della attuazione del federalismo fiscale, è sospeso il potere delle regioni e degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato e dall art. 77-bis comma 30 del D.L , n. 112 che citava per il triennio , ovvero sino all attuazione del federalismo fiscale se precedente all anno 2011, la sospensione del potere degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato, di cui all articolo 1, comma 7, del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, fatta eccezione per gli aumenti relativi alla tassa sui rifiuti solidi urbani (TARSU). Tale sospensione veniva confermata dall art. 1 comma 123, L 13 dicembre 2010, n Con l entrata in vigore del Decreto Legislativo 6 maggio 2011, n. 68 Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario (pubblicato in G.U. n. 109 del 12 maggio 2011) la Provincia di Firenze ha ritenuto di poter di nuovo manovrare le aliquote e sulle misure delle imposte e Pagina 184 di 431

186 dei tributi provinciali in quanto tale decreto è attuativo della L. delega è da ritenersi realizzativo del federalismo fiscale in quanto rientrante nel disposto dell art. 2 comma 11 della L. 5 maggio 2009, n. 42 Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell articolo 119 della Costituzione. Il decreto è stato emanato nel termine previsto dalla citata legge n. 42, scaduto il 21 novembre Tale posizione non è stata condivisa dal Ministero dell Economia e delle Finanze come più avanti esplicato. Relativamente all imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile era prevista fino all anno 2011 una misura fissa pari al 12,5% dell ammontare dei premi, senza alcun margine di manovrabilità. Dal 2011, con l entrata in vigore del D.Lgs. 6 maggio 2011, n. 68 è possibile un azione anche sul tributo in questione. Il comma 2 dell art. 17 del succitato decreto dispone infatti L aliquota dell imposta di cui al comma 1 è pari al 12,5 per cento. A decorrere dall anno 2011 le province possono aumentare o diminuire l aliquota in misura non superiore a 3,5 punti percentuali. Gli aumenti o le diminuzioni delle aliquote avranno effetto dal primo giorno del secondo mese successivo a quello di pubblicazione della delibera di variazione sul sito informatico del Ministero dell economia e delle finanze. La manovrabilità dell imposta RC auto prescindeva dal blocco previsto dall art. 1 comma 7 del D.L. 27 maggio 2008 in quanto espressamente previsto dalla normativa. Ai sensi del Decreto Legislativo 446 del e successive modificazioni, la Provincia di Firenze ha inoltre approvato, con deliberazione consiliare n. 19 del 18/02/2008, il Regolamento generale delle entrate. L Amministrazione provinciale ha ritenuto di avvalersi della facoltà regolamentare al fine di assicurare la gestione secondo principi di efficienza, economicità, funzionalità, equità e trasparenza, nel rispetto delle esigenze di semplificazione degli adempimenti dei contribuenti. Inoltre, sono state incluse nel regolamento le procedure per l esercizio dell autotutela, nonché, per i tributi provinciali ai sensi dell art. 11 dello Statuto del contribuente, l istituto dell interpello al fine di ridurre il contenzioso tributario tra ente e cittadino. POLITICHE DELLE ENTRATE PERSEGUITE DALLA PROVINCIA DI FIRENZE NEGLI ULTIMI ANNI Di seguito si illustrano le politiche delle entrate perseguite dalla Provincia di Firenze nel corso degli ultimi anni. 1 Art. 2 comma 1, L. 5 maggio 2009, n. 42: Il Governo è delegato ad adottare, entro trenta mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi aventi ad oggetto l attuazione dell articolo 119 della Costituzione, al fine di assicurare, attraverso la definizione dei principi fondamentali del coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario e la definizione della perequazione, l autonomia finanziaria di comuni, province, città metropolitane e regioni nonché al fine di armonizzare i sistemi contabili e gli schemi di bilancio dei medesimi enti e i relativi termini di presentazione e approvazione, in funzione delle esigenze di programmazione, gestione e rendicontazione della finanza pubblica ; Pagina 185 di 431

187 Nel 2008 l amministrazione, nell ottica di ridurre la pressione tributaria, ha determinato prima una diminuzione dell imposta provinciale di trascrizione dal 20% al 10% della misura base determinata con DM 435/98 a decorrere dal 1 ottobre 2008 e poi l applicazione della tariffa base a decorrere dal 1 gennaio Nel 2010 e nel 2011 è stata confermata l applicazione della tariffa base. Ha ridotto poi al minimo le aliquote/misure relative al tributo di igiene ambientale (TEFA) e addizionale energia elettrica a decorrere da metà dell anno Pertanto, a far data dal 1 gennaio 2009 la Provincia di Firenze ha ridotto al minimo la pressione tributaria. Tale politica è stata mantenuta nel 2010 e nel Nel 2012 la Provincia di Firenze ha incrementato l imposta provinciale di trascrizione del 25% e il tributo di igiene ambientale nella misura del 4%, salvo la riduzione all 1% per i comuni che hanno ottenuto una percentuale di raccolta differenziata superiore o uguale a 45%. E stato poi modificato dell art. 5 del regolamento dell imposta provinciale di trascrizione con la previsione di agevolazioni per talune categorie di imprese. Per i mesi da gennaio a marzo 2012 la Provincia di Firenze ha poi diminuito di 0,5% la misura base dell imposta sui premi delle assicurazioni obbligatorie della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori e, dal mese di aprile 2012, di un ulteriore 1,0%. Nel 2013 la Provincia di Firenze ha incrementato la misura base dell imposta provinciale di trascrizione al 30%, ha stabilito la misura del cinque per cento (5%) del tributo provinciale per l esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell ambiente e mantenuto invariata all undici percento (11%) l aliquota dell imposta sui premi delle assicurazioni obbligatorie della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori. Nel 2014 la Provincia di Firenze conferma l incremento stabilito nel 2013 alla misura base dell imposta provinciale di trascrizione al 30%, ha stabilito per il tributo ambientale l aliquota del 3% per i comuni che hanno ottenuto una percentuale di raccolta differenziata superiore o uguale a 45%, del 4% per i comuni che hanno ottenuto una percentuale di raccolta differenziata inferiore a 45% e ridotto al dieci virgola cinque percento (10,5%) l aliquota dell imposta sui premi delle assicurazioni obbligatorie della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori. SBLOCCO MANOVRABILITA TRIBUTI ENTI LOCALI Le deliberazioni di Giunta Provinciale n. 199 e 200 del 10 novembre 2011, relative rispettivamente alla maggiorazione del 25% della tariffa base dell imposta provinciale di trascrizione di cui al D.M. n. 435 del 27/11/1998 e all incremento dell aliquota del tributo Pagina 186 di 431

188 provinciale per l esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene dell ambiente al 4% rispetto all 1% dell anno 2011, salvo la riduzione al 1% per i comuni che hanno ottenuto una percentuale di raccolta differenziata superiore o uguale al quarantacinque percento come rilevato dalla Regione Toscana con il decreto dirigenziale n del 26/09/2011 sono state impugnate dal Ministero dell Economia e delle Finanze di fronte al T.A.R. della Toscana. Con lettera del 14 dicembre 2011 prot. n /2011 il Direttore ad interim della Direzione del Federalismo Fiscale del Ministero dell Economia e delle Finanze comunicava alla Provincia di Firenze la mancata condivisione della interpretazione della normativa vigente attinente al potere delle province di incrementare i tributi locali. La divergenza tra il Ministero dell Economia e delle Finanze e la Provincia di Firenze riguarda la diversa interpretazione dei seguenti disposti normativi: articolo 1, comma 7 2, D.L. 27 maggio 2008, n. 93, convertito con modifiche dalla L. 24 luglio 2008, n. 126; articolo 77-bis, comma 30 3, del D.Lgs. 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modifiche dalla L. 6 agosto 2008, n. 133; articolo 1, comma 123 4, della legge 13 dicembre 2010, n. 220; La Provincia di Firenze riteneva non più applicabili i tre sopraccitati disposti normativi con l entrata in vigore del D. Lgs. 6 maggio 2011, n. 68 Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario, in attuazione della L. 5 maggio 2009, n. 42 Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell articolo della Costituzione. 2 Art.1, comma 7, D.L. 27 maggio 2008, n. 93, convertito con modificazioni, dalla L. 24 luglio 2008, n. 126: Dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino alla definizione dei contenuti del nuovo patto di stabilità interno, in funzione della attuazione del federalismo fiscale, è sospeso il potere delle regioni e degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato. Omissis... ; 3 Art.77-bis, comma 30, D.Lgs. 25 giugno 2008, n. 112: Resta confermata per il triennio , ovvero sino all attuazione del federalismo fiscale se precedente all anno 2011, la sospensione del potere degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato, di cui all articolo 1, comma 7, del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, fatta eccezione per gli aumenti relativi alla tassa sui rifiuti solidi urbani (TARSU). 4 Art. 1, comma 123, della legge 13 dicembre 2010, n. 220: Resta confermata, sino all'attuazione del federalismo fiscale, la sospensione del potere delle regioni e degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato, di cui al comma 7 dell'articolo 1 del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, fatta eccezione per gli aumenti relativi alla tassa sui rifiuti solidi urbani (TARSU) e per quelli previsti dai commi da 14 a 18 dell'articolo 14 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n Art. 119 Cost: I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa. Pagina 187 di 431

189 Il Ministero dell Economia e delle Finanze non ha condiviso la sovraesposta tesi sostenuta dalla Provincia di Firenze e, in virtù dell art. 52 comma 4 6 del D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446 ha presentato ricorso ns prot /2012 per l annullamento delle deliberazioni di Giunta Provinciale n. 199 e 200 del 10 novembre 2011 adducendo come motivazione la violazione dell art. 1 comma 123 della legge 13 dicembre 2010 n. 220, dell art. 1, comma 7 del D.L. 27 maggio 2008, n. 93, convertito dalla legge 24 luglio 2008, n. 126, dell art. 17 comma 6 del D.Lgs. 6 maggio 2011 n. 68 e art. 1 comma 12 del D.L. 13 agosto 2011 n. 138 convertito dalla L. 14 settembre 2011 n Successivamente all entrata in vigore delle delibere n. 199 e n. 200 del 10 novembre 2011 sulla materia in questione è intervenuto il D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla L. 22 dicembre 2011, n. 214 che cita all art. 13 comma 14 Sono abrogate, a decorrere dal 1 gennaio 2012, le seguenti disposizioni: a. l'articolo 1 del decreto-legge 27 maggio 2008, n. 93, convertito con modificazioni, dalla legge 24 luglio 2008, n. 126 b... omissis.. L art. 4 comma 4 del D.L. marzo 2012, n. 16 è intervenuto sulla potestà degli enti locali di incrementare i tributi abrogando l articolo 77 -bis, comma 30, del decreto-legge , n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge , n. 133, e l articolo 1, comma 123, della legge , n Vengono così eliminate le disposizioni che prevedevano la sospensione del potere di aumentare le aliquote e le tariffe dei tributi locali e regionali. Viene così superata l incertezza che si era venuta a determinare in ordine alla permanenza del blocco. La norma poi fa salvi i provvedimenti normativi delle regioni e le deliberazioni delle province e dei comuni, relativi all anno d imposta 2012, emanate prima dell approvazione del decreto legge. Tra queste ultime vi rientrano quindi le deliberazioni di Giunta Provinciale n. 199 e 200 del 10 novembre I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno risorse autonome. Stabiliscono e applicano tributi ed entrate propri, in armonia con la Costituzione e secondo i princìpi di coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario. Dispongono di compartecipazioni al gettito di tributi erariali riferibile al loro territorio. La legge dello Stato istituisce un fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacità fiscale per abitante. Le risorse derivanti dalle fonti di cui ai commi precedenti consentono ai Comuni, alle Province, alle Città metropolitane e alle Regioni di finanziare integralmente le funzioni pubbliche loro attribuite. Per promuovere lo sviluppo economico, la coesione e la solidarietà sociale, per rimuovere gli squilibri economici e sociali, per favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona, o per provvedere a scopi diversi dal normale esercizio delle loro funzioni, lo Stato destina risorse aggiuntive ed effettua interventi speciali in favore di determinati Comuni, Province, Città metropolitane e Regioni. I Comuni, le Province, le Città metropolitane e le Regioni hanno un proprio patrimonio, attribuito secondo i princìpi generali determinati dalla legge dello Stato. Possono ricorrere all'indebitamento solo per finanziare spese di investimento. E' esclusa ogni garanzia dello Stato sui prestiti dagli stessi contratti 6 Art. 52 c. 4 del D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446: Il Ministero delle finanze può impugnare i regolamenti sulle entrate tributarie per vizi di legittimità avanti gli organi di giustizia amministrativa. Pagina 188 di 431

190 Per l anno 2013 e seguenti la Provincia di Firenze può, quindi, manovrare le aliquote e le misure dei tributi locali entro i limiti stabiliti dalla legge. Pagina 189 di 431

191 Entrate tributarie IMPOSTE Analizzando le imposte si rilevano i seguenti principali scostamenti rispetto alle annualità precedenti: (assestato) 2014 (previsione) Differenza 2014/2013 % 2014/2013 Fondo sperimentale statale di riequilibrio Addizionale sul consumo di energia elettrica ,00% Imposta provinciale di trascrizione ,96% Imposta R.C.A ,06% Tributo ambientale ,37% Tributo speciale deposito in discarica rifiuti solidi Altri tributi Recupero evasione IPT ,00% TOTALE ENTRATE TRIBUTARIE - IMPOSTE ,39% il totale dell'anno 2008 al lordo delle somme compensate ad Enel per è pari ad euro il tributo speciale deposito in discarica rifiuti solidi urbani rientra nel Titolo II. L importo è sempre di , % % % Imposta provinciale di trascrizione ,49% ,94% ,70% Imposta R.C.A ,66% ,35% ,91% Tributo ambientale ,69% ,92% ,33% Recupero evasione IPT TOTALE IMPOSTE ,59% ,81% ,52% Come in precedenza precisato, nel 2014 con deliberazione di Giunta Provinciale in corso di approvazione, è modificata l aliquota del tributo provinciale per l esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene dell ambiente nel seguente modo: - 3% per i comuni che hanno ottenuto una percentuale di raccolta differenziata superiore o uguale a 45% come rilevato dalla Regione Toscana in sede di determinazione delle aliquote per i singoli comuni del tributo speciale per il deposito in discarica di cui al decreto dirigenziale della Regione Toscana n del 30/09/2013; - 4% per i comuni che hanno ottenuto una percentuale di raccolta differenziata inferiore al 45%, come rilevato dalla Regione Toscana in sede di determinazione delle aliquote per i singoli comuni del tributo speciale per il deposito in discarica di cui al decreto dirigenziale della Regione Toscana n del 30/09/2013. Pagina 190 di 431

192 Relativamente all imposta sull RC auto, nel 2014 la Provincia di Firenze con deliberazione di Giunta in corso di approvazione riduce l aliquota dell'imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori, al netto del contributo di cui all'articolo 6, comma 1, lettera a), del D.L. 31 dicembre 1991, n. 419, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 febbraio 1992, n. 172, all 10,5%. Per quanto riguarda l Imposta Provinciale di Trascrizione, la Provincia di Firenze con deliberazione di Giunta in corso di approvazione mantiene costante la maggiorazione del 30% della tariffa base di cui al D.M. n. 435 del 27/11/1998. La maggiorazione del 30% non si applica, ai sensi del comma 2 dell art. 5 del Regolamento dell I.P.T. come modificato dalla deliberazione del Consiglio Provinciale n. 173 del 22/12/2011, alle seguenti formalità: a)le formalità relative a veicoli uso locazione senza conducente richieste a favore di imprese esercenti i servizi di locazione veicoli senza conducente; b)le formalità relative a veicoli uso trasporto pubblico di linea richieste a favore di imprese esercenti servizi di trasporto pubblico locale; c)le formalità relative a veicoli uso trasporto pubblico da piazza richieste a favore di imprese esercenti attività di autoservizi pubblici non di linea (taxi e N.C.C. servizio pubblico non di linea); d)le formalità relative a veicoli uso trasporto di cose per conto di terzi richieste a favore di imprese esercenti attività di autotrasporto di cose in conto terzi; e)le formalità relative a veicoli uso trasporto di cose per conto proprio richieste a favore di imprese esercenti attività di autotrasporto di cose in conto proprio. In conclusione, la Provincia attuerà nel 2014 una politica tributaria che prevede la costanza dell IPT e la riduzione del Tributo ambientale e dell imposta sull RC Auto rispetto al TRIBUTI SPECIALI ED ALTRE ENTRATE TRIBUTARIE PROPRIE Nel Bilancio 2012 era stato previsto il fondo sperimentale di riequilibrio per un ammontare pari a ,62, ossia ,29 da cui sono stati sottratti ,67 corrispondenti alla Pagina 191 di 431

193 riduzione dovuta ai mutui in scadenza. Successivamente, in conseguenza all entrata in vigore del D.L. 6 luglio 2012, n. 95 art. 16 c. 7 convertito dalla L. 7 agosto 2012 n. 135 l importo è stato ridotto a ,84 corrispondente a quanto versato dallo Stato alla Provincia di Firenze come prima rata del fondo. Nei Bilanci 2013 e 2014 tra le entrate nessuno stanziamento è stato previsto per il fondo sperimentale di riequilibrio. Per un dettaglio maggiore sul fondo sperimentale di riequilibrio si rinvia al successivo paragrafo dedicato ai Trasferimenti statali. Il totale delle entrate tributarie (Tit.I) previsto nel Bilancio di previsione 2014 registra, pertanto, un decremento di circa il 7,52 % rispetto al dato assestato Composizione entrate tributarie ,1% 38,2% 52,6% Imposta provinciale di trascrizione Imposta R.C.A. Tributo ambientale Pagina 192 di 431

194 Imposta provinciale di trascrizione L imposta provinciale di trascrizione è stata introdotta dall art. 56 del D.Lgs. 15/12/1997 che dispone: le province possono con regolamento adottato a norma dell art. 52, istituire l imposta provinciale sulle formalità di trascrizione, iscrizione ed annotazione dei veicoli richieste al pubblico registro automobilistico, avente competenza nel proprio territorio. Il secondo comma prevede poi che l imposta sia applicata sulla base di apposita tariffa determinata con decreto del Ministro delle Finanze, le cui misure potranno essere aumentate fino ad un massimo del trenta per cento ed è dovuta per ciascun veicolo al momento di richiesta di formalità. MISURA DELL IMPOSTA E AGEVOLAZIONI La Provincia di Firenze, con deliberazione del C.P. n. 173 del 26/10/1998, ha dapprima istituito l IPT a decorrere da 01/01/1999, con regolamento adottato a norma degli artt. 52 e 56 del D.Lgs. n. 446/ 97, ed ha poi aumentato, con deliberazione del C.P. n. 1 dell 11/01/1999, la tariffa base del 3% allo scopo di mantenere invariata la complessiva pressione tributaria rispetto a quanto precedentemente operato sulla addizionale provinciale alla IET che nel 1996 con deliberazione del C.P. 185/ 96 fu portata al 100% della IET rispetto al minimo previsto dell 80%. La misura dell imposta provinciale sulle formalità di trascrizione è stata poi aumentata fino al 20% con deliberazione del C.P. n. 7/00. Successivamente, con deliberazione del C.P. n. 59/07, è stato modificato il regolamento dell IPT introducendo, a decorrere dal 1/07/07, delle agevolazioni nella misura dell 80% a favore dei disabili sensoriali. Nel 2008, con deliberazione C.P. n. 20 del 18/02/08, è stato dapprima approvato il nuovo regolamento per l applicazione dell imposta, per adeguarlo alle modifiche legislative che hanno investito questa complessa materia, con espressa soppressione del precedente regolamento, confermando le agevolazioni già concesse per le categorie previste dalla normativa vigente, compresi i disabili sensoriali. Successivamente, la G.P., con deliberazione n. 76 del 15/04/08, ha deliberato la riduzione al 10%, a decorrere dal 1/10/08, dell aumento del 20% sulla misura base determinata con D.M. n. 435/ 98 e l applicazione, a decorrere dal 1/1/09, della sola tariffa base dell IPT. Con deliberazione del C.P. n.87 del 26/05/08 sono state poi introdotte, a decorrere dal 1/6/08, delle agevolazioni per i veicoli uso locazione senza conducente (30% del tributo), per i veicoli a uso trasporto pubblico di linea e uso trasporto pubblico di piazza (30% del tributo) e per le formalità relative a trasferimenti di proprietà per successione ereditaria (80% del tributo). Infine, sono state rideterminate, a decorrere dal 1/1/09, con la deliberazione C.P. n. 217 del 15/12/08, nel seguente modo le misure delle agevolazioni: Pagina 193 di 431

195 - veicoli uso locazione senza conducente (20% del tributo); - veicoli a uso trasporto pubblico di linea e uso trasporto pubblico di piazza (20% del tributo); - formalità relative a trasferimenti di proprietà per successione ereditaria (80% del tributo). Con delibera del C.P. n. 156 del si è proceduto all abrogazione, per effetto della nota del Ministero dell Economia e delle Finanze del 24 aprile 2009 prot /2009, avente ad oggetto Imposta Provinciale di trascrizione (IPT). Artt. 52 e 56 del D. Lgs. 15 dicembre 1997 n chiarimenti in ordine alle disposizioni recanti la potestà regolamentare delle Province. Riduzione della tariffa base, a decorrere dal 01/01/2010 delle agevolazioni sotto indicate: a) Nei casi di autoveicoli e motoveicoli, anche non adattati, intestati a soggetti portatori di handicap sensoriali, oppure intestati ai famigliari di cui tali soggetti risultino fiscalmente a carico. Sono da ricomprendersi nell agevolazione i soggetti non vedenti o sordomuti assoluti, così come individuati dall art. 1 comma 2 della Legge 12/3/1999 n. 68 e dalla circolare dell Agenzia delle Entrate 30/7/2001 n. 72. Per ciascun soggetto avente diritto l agevolazione nel pagamento del tributo in oggetto può essere riconosciuta relativamente alla immatricolazione di un solo autoveicolo in un periodo di 4 anni e purché sia di cilindrata fino a 2000 centimetri cubici se con motore a benzina e fino a 2800 centimetri cubici se con motore a diesel. b) Formalità relative a veicoli uso locazione senza conducente, richieste a favore di imprese esercenti i servizi di locazione di veicoli senza conducenti; c) Formalità relative a veicoli uso trasporto pubblico di linea richieste a favore di imprese esercenti servizi di trasporto pubblico locale; d) Formalità relative a veicoli uso trasporto pubblico da piazza richieste a favore di imprese esercenti attività di autoservizi pubblici non di linea (taxi e N.C.C. servizio pubblico non di linea); e) Per la prima formalità trascritta a seguito di successione ereditaria. AGEVOLAZIONI 2008 Come già detto con deliberazione consiliare n. 87/08 sono state introdotte le agevolazioni già descritte. Dall introduzione delle agevolazioni nel secondo semestre 2008, si registra rispetto alla applicazione della tariffa base, una minore entrata di ,42 euro, paria allo 0,62% del gettito annuale. L andamento delle formalità relative all IPT (non tenendo conto del calo fisiologico che si registra nel mese di agosto di ogni anno), ha subito un decremento nell esercizio 2007 fino al periodo giugnoluglio 2008 cioè fino all entrata in vigore delle agevolazioni, soprattutto a causa dell assenza nei primi mesi dell anno di alcuni grandi concessionari del settore auto. In seguito alla manovra tariffaria messa in atto, dal mese di luglio 2008 si registra, in media, un andamento crescente del numero delle formalità. AGEVOLAZIONI 2009 Il trend in aumento nel numero delle formalità si mantiene anche nei primi mesi del 2009, pur in presenza di un momento di crisi generale del mercato dell auto. Si evidenzia quindi che a fronte Pagina 194 di 431

196 della introduzione delle agevolazioni si è avuto un aumento del numero delle formalità precedentemente in sensibile calo. Inoltre non si è prodotto alcun effetto di acquisizione di nuovi soggetti passivi rispetto agli esercizi precedenti, salvo consentire alle grandi utenze storiche la loro permanenza/rientro. AGEVOLAZIONI 2010 A fronte della delibera del C.P. n. 156 del (Regolamento dell'imposta provinciale di trascrizione, iscrizione ed annotazione di veicoli al pubblico registro automobilistico - abrogazione delle agevolazioni di cui alle delibere di consiglio provinciale n. 87 del 26/5/2008 e n. 217 del 15/12/2008), da Gennaio 2010 sono state abrogate le agevolazioni precedentemente esistenti. AGEVOLAZIONI 2011 Nessuna modifica è stata apportata al regolamento dell IPT e quindi sono state mantenute le agevolazioni precedentemente esistenti. MISURA DELL IMPOSTA E AGEVOLAZIONI 2012 Con deliberazione di Giunta provinciale n. 199 del 10 novembre 2011 è stata incrementata la misura base dell imposta provinciale di trascrizione del 25% a valere per l anno Successivamente, con Delibera del Consiglio Provinciale n.173 del 22/12/2011, sono state introdotte la seguenti agevolazioni in aggiunta a quelle precedentemente in vigore: Non sono soggette all aumento della tariffa di base IPT di cui all art. 56 comma 2 del D.Lgs. n. 446/97 e successive modificazioni e integrazioni, determinata con D.M. n. 435/1998, tenendo conto anche dell art. 17 comma 6 del D.Lgs. 6 maggio 2011, n. 68 e dell art. 1 comma 12 del D.L. 13 agosto 2011, n. 138 e s.m.i.: a) le formalità relative a veicoli uso locazione senza conducente richieste a favore di imprese esercenti i servizi di locazione veicoli senza conducente; b) le formalità relative a veicoli uso trasporto pubblico di linea richieste a favore di imprese esercenti servizi di trasporto pubblico locale; c) le formalità relative a veicoli uso trasporto pubblico da piazza richieste a favore di imprese esercenti attività di autoservizi pubblici non di linea (taxi e N.C.C. servizio pubblico non di linea); d) le formalità relative a veicoli uso trasporto di cose per conto di terzi richieste a favore di imprese esercenti attività di autotrasporto di cose in conto terzi; e) le formalità relative a veicoli uso trasporto di cose per conto proprio richieste a favore di imprese esercenti attività di autotrasporto di cose in conto proprio. Pagina 195 di 431

197 Per tali tipologie, pertanto, si applicano esclusivamente le tariffe di base di cui alla tabella allegata al D.M. 27/11/1998, n. 435, tenendo conto anche dell art. 17 comma 6 del D.Lgs. 6 maggio 2011, n. 68 e dell art. 1 comma 12 del D.L. 13 agosto 2011, n. 138 e s.m.i.. Con lettera prot. 2626/12 (ns prot /2012) l A.C.I. PRA di Firenze ci comunica che applicherà l agevolazione di cui alla deliberazione del Consiglio Provinciale n. 173 del 22/12/2011 anche agli autoveicoli per trasporti specifici, così come individuati dall art. 54, comma 1 lettera f) del D.Lgs. 285/92 e con esclusione agli autoveicoli ad uso speciale, così come individuati ai sensi della lettera g) della norma sopra riportata. La Provincia di Firenze è d accordo con l interpretazione data da A.C.I. PRA all art. 5 comma 2 del Regolamento dell imposta provinciale di Trascrizione come modificato dalla deliberazione del Consiglio Provinciale n. 173 del 22/12/2011. Con deliberazione di Giunta provinciale dell 11 dicembre 2012 è stata incrementata la misura base dell imposta provinciale di trascrizione del 30% a valere per l anno Per l anno 2014 è previsto il mantenimento dell incremento della misura base dell IPT al 30%. CONVENZIONI CON ACI/PRA Il Consiglio provinciale con deliberazione n. 152 del 23/12/2004 aveva affidato, per gli anni 2005, 2006 e 2007, all Automobile Club d Italia il servizio di gestione dell imposta sulla base di apposita convenzione sottoscritta tra le parti. Il Consiglio ha successivamente deliberato (deliberazione n. 187 del 10 dicembre 2007) affidamento all ACI della gestione dell imposta a partire dal 1 gennaio 2008 ed è conseguentemente stipulata apposita convenzione triennale (2008/2009/2010). Il Consiglio provinciale ha approvato lo schema di convenzione per l affidamento delle attività di gestione dell imposta provinciale di trascrizione anni con deliberazione n 159 del 13/12/2010. La convenzione è stata sottoscritta il 30/09/2011 ed alla stessa è stato assegnato il numero di repertorio 194. DECRETO LEGISLATIVO 6 MAGGIO 2011, N. 68 FEDERALISMO FISCALE Importanti modifiche alla disciplina dell Imposta Provinciale di Trascrizione discendono dall entrata in vigore del Decreto Legislativo 6 maggio 2011, n. 68 Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario in attuazione della Legge 5 maggio 2009, n. 42 Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell art. 119 della Costituzione. Tali variazioni riguardano la misura dell imposta in Pagina 196 di 431

198 questione e l individuazione di norme generali cui dovrà attenersi il Governo nel disciplinare il riordino dell I.P.T. La misura dell Imposta provinciale di trascrizione è disciplinata dal DM 27 novembre 1998, n Tale decreto prevedeva una tariffa variabile per gli atti non soggetti ad I.V.A. in relazione ai Kw di potenza per gli autoveicoli, autovetture autobus e trattori stradali, ai quintali per i veicoli e rimorchi per trasporto di cose e, infine, al numero di posti per i rimorchi per trasporto di persone e una tariffa fissa, pari a 150,81, per tutti gli atti rientranti nel campo di applicazione I.V.A., indipendentemente dalle modalità di determinazione della base imponibile e dal regime impositivo (imponibile, non imponibile ed esente) applicato in Italia. La soppressione della misura fissa è prevista dall art del D.Lgs. 6 maggio 2011 n Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario - pubblicato nella Gazz. Uff. 12 maggio 2011, n. 109, attuativo del federalismo fiscale di cui alla Legge delega 5 maggio 2009, n. 42. Tale decreto, all art. 17 comma 6 rinvia la soppressione all entrata in vigore di un Decreto del Ministro dell Economia e dalle Finanze. Successivamente, il D.L. 13 agosto 2011 n Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo - pubblicato nella G.U. 13 agosto 2011, n. 188 e convertito in legge con modifiche dalla L. 14 settembre 2011 n. 148, pubblicata nella Gazz. Uff. 16 settembre 2011 n. 216, all art. 1 comma 12 ha disposto:..(omissis)... La soppressione della misura della tariffa per gli atti soggetti ad IVA di cui all'articolo 17, comma 6, del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68, nella tabella allegata al decreto ministeriale 27 novembre 1998, n. 435, recante «Regolamento recante norme di attuazione dell'articolo 56, comma 11, del D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446, per la determinazione delle misure dell'imposta provinciale di trascrizione», ha efficacia a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, anche in assenza del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze di cui al citato articolo 17, comma 6, del decreto legislativo n. 68 del Per tali atti soggetti ad IVA, le misure dell'imposta provinciale di trascrizione sono pertanto determinate secondo quanto previsto per gli atti non soggetti ad IVA. Le province, a decorrere dalla medesima data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, percepiscono le somme dell'imposta provinciale di trascrizione conseguentemente 7 Art. 17 Tributi propri connessi al trasporto su gomma 6. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, adottato ai sensi dell'articolo 56, comma 11, del citato decreto legislativo n. 446 del 1997, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono modificate le misure dell'imposta provinciale di trascrizione (IPT) di cui al decreto ministeriale 27 novembre 1998, n. 435, in modo che sia soppressa la previsione specifica relativa alla tariffa per gli atti soggetti a I.V.A. e la relativa misura dell'imposta sia determinata secondo i criteri vigenti per gli atti non soggetti ad IVA. 8. Salvo quanto previsto dal comma 6, fino al 31 dicembre 2011 continua ad essere attribuita alle province l'ipt con le modalità previste dalla vigente normativa. La riscossione può essere effettuata dall'aci senza oneri per le province, salvo quanto previsto dalle convenzioni stipulate tra le province e l'aci stesso. Pagina 197 di 431

199 loro spettanti. Il comma 6 della L. 14 settembre 2011 n. 148 sopra citata prevede che la presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale. Pertanto, la soppressione della tariffa fissa per gli atti soggetti ad I.V.A. è effettiva dal 17 settembre Con l entrata in vigore del D.Lgs. 6 maggio 2011, n. 68 recante disposizioni in materia di autonomia di entrata delle Regioni a statuto ordinario e delle Province, e del D.L. 13 agosto 2011, n. 138 e s.m.i., si è determinato, con specifico riferimento all imposta provinciale di trascrizione, un fenomeno assai deteriore per le Province situate nelle Regioni a statuto ordinario, le quali ai sensi di quanto disposto dall art. 1, comma 12, del decreto legge 138/ hanno dovuto applicare l imposta secondo criteri proporzionali rispetto alla potenza del veicolo oggetto di formalità IPT, mentre le province situate nelle regioni a statuto speciale, ai sensi di quanto previsto dal comma 5, art. 17 del d.lgs. 68/2011, la norma non ha trovato immediata applicazione. Tale sperequazione di trattamento fiscale ha determinato vistosissimi fenomeni di migrazione delle società che acquistano per noleggio ingenti parchi veicolari, e che dunque hanno trovato fiscalmente più vantaggioso, attraverso l apertura fittizia di sedi secondarie in regioni a statuto speciale, immatricolare i veicoli in quelle sedi, sebbene la loro attività principale, il personale ed i servizi siano stabiliti in altre sedi. Ovviamente la traslazione del gettito dell IPT, che è riferita all iscrizione del veicolo al PRA, si è manifestata anche per il gettito della Tassa Automobilistica di spettanza delle Regioni. Successivamente è intervenuto l art. 28, comma 11-bis, del D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 convertito in legge con modifiche dalla L. 22/12/2011, n. 214, precisando che Il comma 5 dell articolo 17 del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68, è abrogato. Le misure di cui all articolo 1, comma 12, periodi dal terzo al quinto, del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla L. 14 settembre 2011, n. 148, e successive modificazioni, si applicano nell intero territorio nazionale. Malgrado la sopraccitata previsione normativa, la Provincia autonoma di Bolzano, con legge provinciale n. 15 del 21 dicembre 2011 e analogamente la Provincia di Trento con legge provinciale n. 18 del 27/12/2011, hanno disposto che nessuna variazione tariffaria venga applicata per la trascrizione dei veicoli a motore, permanendo quindi la misura fissa. Ciò ha comportato pertanto una palese disomogeneità nell applicazione della norma che fino al 2013 ha continuato ad essere disapplicata nei territori delle Province autonome di Trento e Bolzano, come peraltro precisato nella nota della Direzione generale servizi delegati dell ACI n del 27/12/2011. Recentemente, la legge 27 dicembre 2013 n. 147 all art. 1 comma 518 ha previsto: L'articolo 80 del testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 31 agosto 1972, n. 670, è Pagina 198 di 431

200 sostituito dal seguente: «Art Le province hanno competenza legislativa in materia di finanza locale. 2. Nelle materie di competenza, le province possono istituire nuovi tributi locali. La legge provinciale disciplina i predetti tributi e i tributi locali comunali di natura immobiliare istituiti con legge statale, anche in deroga alla medesima legge, definendone le modalità di riscossione e può consentire agli enti locali di modificare le aliquote e di introdurre esenzioni, detrazioni e deduzioni. Da una prima interpretazione sembrerebbe che dal 1 gennaio 2014 le Province autonome non possano discostarsi dalla legge statale in materia di IPT. Nel territorio della Provincia di Firenze esercita l attività di autonoleggio l impresa ARVAL Service Lease Italia S.p.A., uno degli operatori più importanti in Italia per il c.d. noleggio a lungo termine specializzata nelle cosiddette flotte aziendali. Al fine di evitare il trasferimento di flotte di autoveicoli nelle Regioni a Statuto Speciale, la Giunta della Regione Toscana, in coerenza con l obiettivo del PRS di sostenere l attrazione degli investimenti diretti identificando e promuovendo le opportunità di investimento che rispondano alle attese ed esigenze di crescita/redditività dell economia e delle aziende in un contesto segnato da una forte competitività dei territori per la localizzazione dei progetti e da un mercato degli investimenti sempre più frammentato e limitato (..) e che per garantire tale obiettivo è necessario anche operare perché permangano gli attuali investimenti delle imprese presenti sul territorio regionale, ha approvato un protocollo di intesa da sottoscriversi tra la Regione Toscana, la Provincia di Firenze e ARVAL Service Lease Italia S.p.A. Il protocollo prevede che a fronte della volontà della Regione Toscana di diminuire l aliquota IRAP a favore del settore dell autonoleggio, di non incrementare la tassa automobilistica degli autoveicoli avviati all autonoleggio e di stabilire alcuna riduzione della percentuale di abbattimento dei medesimi a favore del settore dell autonoleggio fissata al 19%, la Provincia di Firenze si impegna a non aumentare l aliquota dell 11% all imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori e dal 2014 a ridurre l aliquota al 9% fino a tutto il Il Protocollo di Intesa è stato oggetto di un informativa di Giunta del 11 dicembre ANDAMENTO DEL GETTITO L andamento delle riscossioni si era mantenuto abbastanza costante negli esercizi fino al 2006; dal 2007 si è registrato un progressivo calo. L entrata, nel corso del 2006, è stata pari a 31,9 milioni, i dati risultanti dal consuntivo 2007 sono pari a 29,6 milioni, dal consuntivo 2008 si rileva un dato pari a 24,2 milioni di euro e nel 2009 l assestato registra una previsione definitiva pari a euro 22,202 milioni di euro. Nel 2010 si ha un incremento con un dato a consuntivo di 24,4 milioni di euro. Dalle tabelle e dai grafici sottoesposti, si può ipotizzare una continuazione del trend positivo anche nel 2014, la cui previsione è pari a 32,800 milioni di euro. Pagina 199 di 431

201 IPT 2014 Gennaio ,81 Febbraio ,41 Marzo ,81 Aprile ,89 Maggio ,34 Giugno ,82 Luglio ,72 Agosto ,82 Settembre ,28 Ottobre ,89 Novembre ,91 Dicembre ,30 Previsione ,00 Imposta provinciale di trascrizione (assestato) 2014 (previsione) Nella tabella seguente si riportano i dati relativi agli anni dal 2008 al 2013 e la previsione per l anno Pagina 200 di 431

202 IPT (con assestamento) Mese Gennaio , , , , ,74 Febbraio , , , , ,34 Marzo , , , , ,88 Aprile , , , , ,63 Maggio , , , , ,49 Giugno , , , , ,26 Dati reali Luglio , , , , ,11 Agosto , , , , ,47 Settembre , , , , ,08 Ottobre , , , , ,21 Novembre , , , , ,02 Dicembre , , , , ,85 Totale , , , , ,08 Stanziamento ,33 Di seguito alcune tabelle inerenti l andamento delle formalità dal gennaio 2008 che riepilogano quanto detto sull andamento del gettito. Mese N formalità 2008 N formalità 2009 N formalità 2010 N formalità 2011 N formalità 2012 N formalità 2013 Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre TOTALE Pagina 201 di 431

203 Andamento Formalità Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto Settembre Ottobre Novembre Dicembre Totale Formalità (andamento reale) Totale Formalità 2008 Totale Formalità 2009 Totale Formalità 2010 Totale Formalità 2011 Totale Formalità 2012 Totale Formalità 2013 Pagina 202 di 431

204 Imposta sulle assicurazioni responsabilità civile autoveicoli (art. 60 D.Lgs. 446/97) L art. 1-bis della L. 29 ottobre 1961 n dispone che le assicurazioni obbligatorie della responsabilità civile per i danni causati dalla circolazione dei veicoli e dei natanti sono soggette all imposta sui premi nella misura del 12,5%. Tale misura si applica anche alle assicurazioni di altri rischi inerenti al veicolo o al natante o ai danni causati dalla loro circolazione. L art. 60 del D.Lgs. 446/97 che stabilisce che il gettito dell imposta sulle assicurazioni per la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori è attribuito alle province nelle quali hanno sede i pubblici registri automobilistici nei quali i veicoli sono iscritti. DECRETO LEGISLATIVO 6 MAGGIO 2011, N. 68 FEDERALISMO FISCALE Il decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68 definisce il gettito d imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori, come tributo proprio derivato delle province. Si attua quindi una trasformazione del tributo. Tuttavia, nella fase transitoria l attività di gestione del tributo rimane in capo all Agenzia delle Entrate. Altra importante variazione introdotta dal Decreto di cui trattasi riguarda la misura dell imposta. Infatti, l art. 17 comma 2 del Decreto Legislativo 6 maggio 2011, n. 68 cita L aliquota dell imposta di cui al comma 1 è pari al 12,5 per cento. A decorrere dall anno 2011 le province possono aumentare o diminuire l aliquota in misura non superiore a 3,5 punti percentuali. Gli aumenti o le diminuzioni delle aliquote avranno effetto dal primo giorno del secondo mese successivo a quello di pubblicazione della delibera di variazione sul sito informatico del Ministero dell economia e delle finanze. Con decreto dirigenziale, da adottare entro sette giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, sono disciplinate le modalità di pubblicazione delle suddette delibere di variazione. L art. 4, comma 2, del D.L. 2 marzo 2012, n. 16 ha esteso l applicazione su tutto il territorio nazionale delle disposizioni concernenti l imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori. La norma chiarisce che le disposizioni in materia, in primis l art. 17 commi 1 e 2 del D.Lgs. 6 maggio 2011, n. 68, si applicano a tutte le Province, sia delle regioni a statuto ordinario sia delle regioni a statuto speciale. MISURA DELL IMPOSTA La Provincia di Firenze con deliberazione di Giunta Provinciale in corso di approvazione riduce al 10,5% l aliquota dell imposta dell'imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori, al netto del contributo di cui all'articolo 6, comma 1, lettera a), del D.L. 31 dicembre 1991, n. 419, convertito, con Pagina 203 di 431

205 modificazioni, dalla legge 18 febbraio 1992, n Tale riduzione avrà efficacia dal 1 marzo Nel 2013 l aliquota era all 11%. ANDAMENTO COMPLESSIVO DEL GETTITO L andamento del gettito dell imposta ha registrato un aumento costante fino al 2007 (andamento determinato soprattutto dall incremento delle tariffe assicurative a copertura della responsabilità civile per la circolazione degli autoveicoli), dal 2008 ha registrato un decremento per poi crescere dal 2010 al Nel 2013 l importo previsto dopo l assestamento è di ,52. Sulla base delle considerazioni sopra riportate si può prudentemente prevedere per il 2014 un importo pari a 42,388 milioni di euro. RCA 2014 Dic (anno prec) ,63 Febbraio ,92 Marzo ,07 Aprile ,94 Maggio ,99 Giugno ,69 Luglio ,90 Agosto ,53 Settembre ,15 Ottobre ,15 Novembre ,87 Dicembre ,87 Previsione ,71 Imposta R.C.A (assestato) 2014 (previsione) Pagina 204 di 431

206 La tabella seguente riporta l andamento su base annua del gettito R.C.A. RCA (con assestamento) Mese Dic (anno prec) ,31 Febbraio ,63 Marzo , , , , ,60 Aprile , , , , ,37 Maggio , , , , ,08 Giugno , , , , ,94 Luglio , , , , ,05 Agosto , , , , ,45 Dati reali Settembre , , , , ,48 Ottobre , , , , ,74 Novembre , , , , ,22 Dicembre , , , , ,41 Gennaio , , , ,92 Febbraio , ,35 Arretrati ,15 Totale , , , , ,28 Stanziamento ,52 Pagina 205 di 431

207 Tributo per l esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene dell ambiente A decorrere dal 1 gennaio 2013 è stato è stato istituito un tributo annuale a favore delle Province dal Decreto Legislativo 30 dicembre 1992 n. 504 Riordino della finanza degli Enti territoriali ai fini di tutela ambientale e a fronte dell esercizio delle funzioni amministrative di interesse provinciale, riguardanti l organizzazione dello smaltimento dei rifiuti, il rilevamento, la disciplina ed il controllo degli scarichi e delle emissioni e la tutela, difesa e valorizzazione del suolo. L art. 19 comma 3 del Decreto Legislativo 30 dicembre 1992 n. 504 dispone: con Delibera della Giunta Provinciale, da adottare entro il mese di ottobre di ciascun anno per l anno successivo, il tributo è determinato in misura non inferiore all 1 per cento, né superiore al 5 per cento delle tariffe per unità di superficie stabilite ai fini della tassa di cui al comma 2; qualora la deliberazione non sia adottata entro la predetta data, la misura del tributo si applica anche per l anno successivo. In seguito, l art. 49 del D.Lgs. 5 febbraio 1997, n. 22 nell istituire la tariffa per la gestione dei rifiuti urbani (TIA1) al comma 17 cita: fatta salva l applicazione del tributo ambientale di cui all articolo 19 del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n Il D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 che all art. 238 istituisce una nuova tariffa per la gestione dei rifiuti urbani (TIA2) e sopprime la tariffa di cui all'articolo 49 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, a decorrere dall'entrata in vigore del presente articolo, salvo quanto previsto dal comma 11 che dispone: Sino alla emanazione del regolamento di cui al comma 6 e fino al compimento degli adempimenti per l'applicazione della tariffa continuano ad applicarsi le discipline regolamentari vigenti. Più chiaramente il D.Lgs n. 4 - Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale all art. 2 comma 44 dispone: È fatta salva, dalla data di entrata in vigore del presente decreto, l'applicazione del tributo di cui all'articolo 19 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n Infine il D.L. 6 dicembre 2011, n. 201 all art. 14 nell istituire, a decorrere dal 1 gennaio 2013, in tutti i comuni del territorio nazionale il tributo comunale sui rifiuti urbani e dei rifiuti assimilati avviati allo smaltimento (TARES) al comma 28 fa salva l applicazione del tributo provinciale per l esercizio delle funzioni di tutela, protezione ed igiene dell ambiente di cui all art. 19 del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 504; MISURA DEL TRIBUTO Con deliberazione n del , l aliquota del tributo è stata stabilita nella misura del 3% ed è rimasta inalterata fino a tutto il A decorrere dal 1 gennaio 2009, con deliberazione n. 77/2008, la Giunta ha stabilito la riduzione dell aliquota del tributo fino all 1%, limite minimo stabilito dalla legge. Questa misura è stata confermata anche per l esercizio 2010 con deliberazione n. 220 del Pagina 206 di 431

208 10/11/2009, e per l anno 2011 con delibera G.P. n. 185 del 09/11/2010. Nel 2012 la misura del tributo di igiene ambientale è stata incrementata al 4%, salvo la riduzione all 1% per i comuni che hanno ottenuto una percentuale di raccolta differenziata superiore o uguale a 45%, di cui al decreto dirigenziale della R.T. n del 26 settembre Per il 2013 l aliquota del tributo è stabilita nella misura del 5% senza differenziazioni. Nel 2014 la Provincia di Firenze introduce le seguenti misure del tributo provinciale per l esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell ambiente per l anno 2014 di cui all articolo 19 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504: - - 3% per i comuni che hanno ottenuto una percentuale di raccolta differenziata superiore o uguale a 45% come rilevato dalla Regione Toscana in sede di determinazione delle aliquote per i singoli comuni del tributo speciale per il deposito in discarica di cui al decreto dirigenziale della Regione Toscana n del 30/09/2013; - 4% per i comuni che hanno ottenuto una percentuale di raccolta differenziata inferiore al 45%, come rilevato dalla Regione Toscana in sede di determinazione delle aliquote per i singoli comuni del tributo speciale per il deposito in discarica di cui al decreto dirigenziale della Regione Toscana n del 30/09/2013. DECRETO LEGISLATIVO 6 MAGGIO 2011, N. 68 FEDERALISMO FISCALE L art. 20 del D.Lgs. 6 maggio 2011, n. 68 cita:.. omissis spettano alle province gli altri tributi ad esse riconosciuti, nei termini previsti dalla legislazione vigente alla data di entrata in vigore del presente decreto, che costituiscono tributi propri derivati. Pertanto, il tributo per l esercizio delle funzioni di tutela, protezione e igiene dell ambiente permane anche nel 2012 e successivi. ANDAMENTO DEL GETTITO Come dimostrato dal grafico sotto riportato, la manovra tariffaria della delibera di G.P. 77/2008, nel corso del triennio è entrata a regime determinando una diminuzione del gettito nel biennio e un sostanziale pareggio per il biennio per poi crescere nel biennio Un ulteriore incremento è previsto nel Pagina 207 di 431

209 Tributo ambientale (assestato) 2014 (previsione) Nella tabella seguente si riportano i dati relativi all assestato 2013 e alla previsione 2014: Tributo Ambientale (con assestamento) Mese TIA Gennaio ,04 Febbraio ,37 Marzo ,78 Aprile ,31 Maggio 13372,77 Giugno Dati reali 4.210,27 Luglio ,25 Agosto ,13 Settembre ,12 Ottobre ,98 Novembre 3.631,58 Dicembre ,53 TIA Comuni vari ,41 Aer ,66 Quadrifoglio Dati reali ,54 Publiambiente ,66 Hera ,53 Varie Dati reali ,57 Totale previsione [G] ,50 Stanziamento ,00 Previsione ,51 Pagina 208 di 431

210 Tassa speciale per deposito di discarica dei rifiuti solidi Alla Provincia, con legge 549/95 art.3 (legge finanziaria 1996) è stata attribuita la quota del 10% del Tributo speciale per il deposito di discarica dei rifiuti solidi. Anche in questo caso si tratta quindi di un imposta non modificabile da parte dell Amministrazione. Tale voce di entrata è stata spostata dal Titolo I al Titolo II in conformità a quanto previsto dai nuovi principi contabili. ANDAMENTO DEL GETTITO Analizzando i Decreti Regionali ad oggi pervenuti sembra ragionevole attestarsi prudentemente per il 2014 su una previsione di euro mila euro non discostante dal dato assestato Conclusioni In conclusione si riportano la tabella ed il grafico riepilogativo delle principali entrate tributarie, mettendo a confronto l assestato 2013 (colonna A) iscritto in bilancio con la previsione 2014 (colonna B). Riepilogo (con assestamento) Prev. Bilancio Assestato (A) (B) Diff. (B-A) IPT , , ,92 RCA , , ,57 TIA , , ,51 Saldo totale , , ,86 Pagina 209 di 431

211 Di seguito il grafico riportante gli scostamenti ipotizzati tra il bilancio di previsione 2014 e il consuntivo Bilancio di previsione 2014 / Assestato 2013 Milioni ( ) IPT RCA TIA Assestato 2013 Previsione 2014 Pagina 210 di 431

212 7.3 RICORSO ALL INDEBITAMENTO L ammontare dei mutui previsti per il finanziamento di spese in conto capitale risulta compatibile con il limite delle capacità di indebitamento previsto dal vigente art. 204 del D.Lgs N. 267/00 (in base a tale articolo l ente locale può assumere nuovi mutui solo se l importo annuale degli interessi, sommato a quello dei mutui precedentemente contratti. PROSPETTO DIMOSTRATIVO DEL RISPETTO DEI VINCOLI DI INDEBITAMENTO DEGLI ENTI LOCALI ENTRATE RELATIVE AI PRIMI TRE TITOLI DELLE ENTRATE (rendiconto penultimo anno precedente quello in cui viene prevista l'assunzione dei mutui), ex art. 204, c. 1 del D.L.gs. N. 267/2000 1) Entrate correnti di natura tributaria, contributiva e perequativa (Titolo I) ,77 2) Trasferimenti correnti (titolo II) ,27 3) Entrate extratributarie (titolo III) ,95 TOTALE ENTRATE PRIMI TRE TITOLI ,99 SPESA ANNUALE PER RATE MUTUI/OBBLIGAZIONI Livello massimo di spesa annuale (1): ,40 Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati fino al 31/12/esercizio precedente (2) ,25 Ammontare interessi per mutui, prestiti obbligazionari, aperture di credito e garanzie di cui all'articolo 207 del TUEL autorizzati nell'esercizio in corso ,27 Contributi erariali in c/interessi su mutui 0,00 Ammontare interessi riguardanti debiti espressamente esclusi dai limiti di indebitamento 0,00 Ammontare disponibile per nuovi interessi TOTALE DEBITO CONTRATTO ,13 Debito contratto al 31/12/esercizio precedente ,37 Debito autorizzato nell'esercizio in corso 0,00 TOTALE DEBITO DELL'ENTE Il prospetto, è stato costruito considerando le Entrate correnti del penultimo esercizio chiuso (2011) e pari a ,99 Pagina 211 di 431

213 Il debito della Provincia è costituito esclusivamente da mutui, in considerazione del fatto che la Provincia, nelle passate gestioni, non ha ritenuto opportuno e necessario avvalersi della possibilità, pur prevista dalla normativa italiana, di far ricorso al mercato dei capitali nazionale ed internazionali. Il valore complessivo del debito della Provincia di Firenze al 31 dicembre 2013 è pari a 57,3 milioni. Per quanto concerne la politica di indebitamento dell Ente portata avanti con il bilancio di previsione 2014, oltre a quanto sopra riportato, si richiama integralmente quanto previsto agli artt. 62 a 77-bis comma 10 del D.L. 112/2008 convertito dalla legge n 133/2008, ove si fa divieto di ricorrere all indebitamento con contratti che non prevedano rimborso con rate comprensive di capitali e interessi e si pongono limiti quantitativi alla crescita del debito. L art. 77-bis, comma 10, del D.L. 25 giugno 2008 n. 112, convertito con L. 6 agosto 2008 n. 133, introduce la regola sullo stock di debito secondo cui le Province ed i Comuni dal 2010 potranno, aumentare la propria consistenza del debito al 31 dicembre dell anno precedente in misura non superiore ad una percentuale definita anno per anno con Decreto del Ministero dell Economia e delle Finanze, fermo restando il limite imposto dall art. 204 del TUEL e successive modificazioni. - Continuano tuttavia a essere messe in atto politiche maggiormente restrittive rispetto a quanto previsto dalla normativa, attuando, ormai da svariati anni, tutte le strategie possibile per la riduzione dello stock di debito, ed in particolare; - nessun ricorso a nuovo indebitamento, e utilizzo dello strumento della devoluzione laddove possibile. - utilizzo di quota di avanzo di amministrazione e di avanzo economico per estinzione anticipata dei mutui. - attenta politica di riduzione dei mutui al verificarsi di economie di spesa ai SAL, Come si può infatti vedere dalla tabella alla pagina successiva, che considera l andamento del debito dal bilancio Mln di Euro DEBITO INIZIALE 123,5 134,2 158,9 182,8 181,1 172,2 158,7 145,9 115,7 78,1 57,3 31,1 14,6 Indebitamento 16, ,7 10,5 5, Rimborso 5,8 6,3 6,8 8,2 8,4 8,8 8,7 7,5 5,5 4,7 4,42 4,34 4,11 Estinzione anticipata ,8 3,9 3,3 2,2 20,8 31,5 16,1 21,7 12,09 12,1 Riduzioni e altro 1,9 1,4 1,9 1,9 0, DEBITO FINALE 134,1 158,9 182,8 181,1 172,2 158,7 145,9 115,7 78,1 57,3 31,18 14,67 0 La previsione è stata costruita in modo tale da arrivare all azzeramento complessivo del debito entro l esercizio A tale scopo è stata inserita, a scopo precauzionale e con la finalità di liberare risorse utili ai fini del patto di stabilità interno, nel bilancio pluriennale una somma per estinzione anticipata anche superiore alla quota di debito residuo nell anno Nel grafico sottostante l andamento dello stock di debito alla data odierna dal 2002 al 2013 assestato e la previsione fino al 2016, nel quale si evidenzia l inversione di tendenza realizzata a partire dal Pagina 212 di 431

214 ANDAMENTO DEBITO FINALE ,1 182,8 158,9 181,1 172,2 158,7 145,9 115, ,1 57, ,18 14, Infatti il debito finale cresce a partire dall anno preso in considerazione (2004), mentre dal 2007 il debito finale è inferiore a quello di inizio anno. Gli anni successivi al 2007 si sono caratterizzati infatti da una mirata attenzione alle politiche tese alla riduzione del debito. Un parametro da considerare per la valutazione dell indebitamento sul bilancio dell Ente è il rapporto debito/entrate. Di seguito il grafico che mostra l andamento e la sostanziale diminuzione nel corso degli anni DEBITO FINALE 134,1 158,9 182,8 181,1 172,2 158,7 145,9 115,7 78,1 57,3 31,18 14,67 0 Entrate correnti ,6 180,8 186,6 185,8 187,7 191,4 183,4 183,1 179, ,9 142,4 Entrate tributarie 95, ,2 97,6 91,5 81,5 88,4 91,7 87,4 80,8 80,5 82,6 82,6 % Entrate correnti 68,4 89,5 101,1 97,1 92,7 84,5 76,2 63,1 42,7 31,87 19,99 10,27 0,00 % Entrate tributarie 140,3 174,6 184,3 185,6 188,2 194, ,2 89,4 70,92 38,73 17,76 0,00 Pagina 213 di 431

215 % debito finale \ entrate % Entrate correnti % Entrate tributarie Pagina 214 di 431

216 8. PROGRAMMI (con individuazione aspetti finanziari) - OBIETTIVI OPERATIVI MISSIONI OBIETTIVI STRATEGICI PROGRAMMI OBIETTIVI OPERATIVI 1 - SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE IL CONSIGLIO PROVINCIALE LA PROVINCIA VERSO LA CITTA' METROPOLITANA Organi istituzionali Funzionamento del Consiglio e dei sui Organi Partecipazione, trasparenza, esigenze del territorio (R.D. Niccolai) Partecipazione, trasparenza, esigenze del territorio - Sanzioni: attività di applicazione delle sanzioni amministrative SEGRETERIA GENERALE, PARTECIPATE, CONTRATTI, VERIFICA REGOLARITA' AMMINISTRATIVA Segreteria Generale Segreteria generale, partecipate, contratti, controllo di regolarità amministrativa IMPIEGO EFICIENTE ED EFFICACE DELLE RISORSE FINANZIARIE ECONOMATO E PROVVEDITORATO ATTIVITA RELATIVE ALLA GESTIONE DEL PATRIMONIO GESTIONE DELLE ATTIVITA RELATIVE ALLE PROCEDURE ESPROPRIATIVE MANUTENZIONE ADEGUAMENTO E AMPLIAMENTO IMMOBILI Gestione economia, Servizi Finanziari finaziaria, programmazione e provveditorato ; Gestione delle entrate tributarie e servizi fiscali Gestione dei beni demaniali e patrimoniali Sperimentazione sui nuovi sistemi contabili degli enti locali Economato e provveditorato e funzionamento dell'ente Attività relartive alla gestione del patrimonio 1.5,2 - Gestione delle attività relative alle procedure espropriative Ufficio tecnico Manutenzione, adeguamento e nuove realizzazioni immobili NON scolastici Manutenzione adeguamento immobili NON scolastici tutelati ex D.LGS. 42/2004 LAVORI PUBBLICI (IN PARTE solo lavori su immobili NON scolastici) INFRASTRUTTURE TECNOLOGICHE IMPIEGO EFFICIENTE DELLE RISORSE UMANE AVVOCATURA Statistica e sistemi informativi Manutenzione e adeguamento e nuove realizzazioni immobiliari (immobili NON scolastici) Sviluppo e gestione del sistema informativo dell'ente Progetti speciali in tema d'innovazione teconologica Risorse umane La gestione giuridica ed economica del personale Altri servizi generali Gestione del contezioso, attività consultiva e stragiudiziale Pagina 215 di 431

217 IMPIEGO EFICIENTE ED EFFICACE DELLE RISORSE FINANZIARIE (PER LA PARTE RELATIVA AL CONTROLLO DI GESTIONE) Controllo di Gestione RELAZIONI CON IL PUBBLICO URP, Informazione, Partecipazione, E-Gov e semplificazione amm.va 3 - ORDINE PUBBLICO E SICUREZZA POLIZIA PROVINACIALE - PER UNA COLLETTIVITA' PIU' SERENA E SICURA Polizia locale e amministrativa Mantenimento attività polizia provinciale 4 - ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO PUBBLICA ISTRUZIONE LAVORI PUBBLICI (IN PARTE solo lavori su immobili scolastici) MANUTENZIONE ED ADEGUAMENTO (immobili scolastici) Altri ordini di istruzione non univeristaria Diritto allo studio e servizi educativi Manutenzione E adeguamento immobili scolastici Manutenzione e adeguamento immobili scolastici tutelati ex D.LGS. N. 42/ Manutenzione e adeguamento e nuove realizzazioni immobiliari Servizi ausiliari Rete Scolastica e Servizi all'istruzione; Diritto allo studio 5 - TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI CULTURA Valorizzazione dei beni di interesse storico Palazzo Medici Riccardi, Biblioteca Moreniana, Archivio Storico (manutenzione, fruizione e tutela) Attività culturali e La Promozione Culturale in interventi diversi nel settore Palazzo Medici Riccardi e nel culturale Territorio (mostre, eventi, contributi) 6 - POLITICHE GIOVANILI, SPORT E TEMPO LIBERO SPORT - PROMUOVERE LE ATTIVITA' MOTORIE E SPORTIVE SECONDO LE LIEE DI INDIRIZZO DEL PPS Sport e tempo libero; Giovani Le iniziative gestite direttamente 7 - TURISMO TURISMO Sviluppo e valorizzazione del turismo Turismo e sviluppo del territorio Valorizzazione del Parco Mediceo di Pratolino 8 - ASSETTO DEL TERRITORIO ED EDILIZIA ABITATIVA TERRITORIO Urbanistica e assetto del territorio Attuazione della variante di adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Piano provinciale attività estrattive e recupero aree escavate Pagina 216 di 431

218 9 - SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL'AMBIENTE LAVORI PUBBLICI Difesa del suolo Difesa del suolo AMBIENTE Tutela, valorizzazione e recupero ambientale; Rifiuti Sviluppo sostenibile TERRITORIO GESTIONE E TUTELA DELLE RISORSE FORESTALI Aree protette, parchi naturali, protezione naturalistica e forestazione Qualità ambientale Valorizzazione Aree Protette e tutela della Biodiversità Gestione e tutela delle risorse forestali Gestione e tutla del Parco Mediceo di Pratolino 10 - TRASPORTI E DIRITTO ALLA MOBILITÀ MOBILITA' E TPL - LA MOBILITA' COME FUNZIONE SOLLETTIVA E SOSTENIBILE LAVORI PUBBLICI Trasporto pubblico locale Viabilità e infrastrutture stradali Trasporto pubblico Locale Motorizzazione Civile Gestione Fi-Pi-Li Progetto adeguamento Fi-Pi- Li Gestione e Manutenzione strade di competenza Realizzazione nuove infrastrutture stradali Gestione delle autorizzazioni e concessioni Viabilità e Fi-Pi-Li Gestione attività relative ai LL.PP. (gare di lavori, forniture e servizi del Dipartimento II LL.PP. ed attività inerenti l attuazione dell opera) 11 - SOCCORSO CIVILE LAVORI PUBBLICI Sistema di protezione civile Protezione Civile 12 - DIRITTI SOCIALI, POLITICHE SOCIALI E FAMIGLIA LE POLITICHE SOCIALI NELLA PROVINCIA DI FIRENZE Interventi per l'infanzia e i minori e per asili nido; Interventi per la disabilità; Interventi per soggetti a rischio di esclusione sociale; Programmazione e governo della rete dei servizi sociosanitari e sociali Cooperazione e associazionismo Interventi per l inclusione sociale Politiche di genere e promozione delle pari opportunità Pagina 217 di 431

219 14 - SVILUPPO ECONOMICO E COMPETITIVITÀ PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO ECONOMICO Industria e pmi e artigianato Ricerca e innovazione; Reti e altri servizi di pubblica utilità Programmazione ed europrogettazione Sviluppo economico e servizi amministrativi e statistici in materia di turismo Innovazione e trasferimento tecnologico 15 - POLITICHE PER IL LAVORO E LA FORMAZIONE PROFESSIONALE POLITICHE PER L'OCCUPABILITA': NUOVI SERVIZI PER IL MERCATO DEL LAVORO NUOVE OPPORTUNITA' FORMATIVE PER UNO SVILUPPO LOCALE QUALIFICATO, COMPETITIVO E ATTRATTIVO Servizi per lo sviluppo del mercato del lavoro Formazione professionale Sostegno all'occupazione Servizi innovativi per il lavoro Le attività formative finanziate dal FSE Le attività formative sostenute da finanziamenti non FSE Organizzazione dei centri per l'impiego 16 - AGRICOLTURA, POLITICHE AGROALIMENTARI E PESCA AGRICOLTURA, FORESTE E FAUNA SELVATICA Sviluppo del settore agricolo e del sistema agroalimentare Sviluppo rurale e tutela del territorio aperto Caccia e pesca Salvaguardia delle risorse faunistiche 17 - ENERGIA E DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI ENERGETICHE LAVORI PUBBLICI Fonti energetiche Riqualificazione energetica con fonti rinnovabili 19 - RELAZIONI INTERNAZIONALI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE LA PROVINCIA VERSO LA CITTA' METROPOLITANA Relazioni internazionali e cooperazione allo sviluppo La Provincia di Firenze per la cooperazione internazionale Rapporti istituzionali ed internazionali tra passato e futuro Pagina 218 di 431

220 Missione 1 - SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE PROGRAMMA 1 ORGANI ISTITUZIONALI ASPETTI FINANZIARI 1 Tab. 1 La situazione finanziaria per competenza e per cassa come da stampa di bilancio Risorse Programma 1 Programma 1 8% Restante Missione 1 92% Nota: i dati percentuali si riferiscono alle risorse esigibili (competenza pura + competenza esigibile) nell anno LEGENDA: Competenza Pura = stanziamento puro per l'anno di riferimeto Competenza esigibile = Competenza derivante dal FPV Esigibile nell'anno FPV di transito corrente = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte corrente esigibile negli anni successivi FPV di transito capitale = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte capitale esigibile negli anni successivi Cassa = la cassa stanziata obbligatoriamente solo per il primo anno del bilancio pluriennale Pagina 219 di 431

221 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico - IL CONSIGLIO PROVINCIALE Programma 1.01 ORGANI ISTITUZIONALI Obiettivo operativo FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO E DEI SUOI ORGANI Responsabile Dott. Otello Cini DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: L attività compresa nel progetto è impostata sulla realizzazione della programmazione annuale dei lavori consiliari, nel rispetto dei tempi e nei modi previsti dal Regolamento del Consiglio, e concerne: - Assistenza diretta a tutte le sedute di Consiglio, Ufficio di Presidenza, Conferenza dei Capigruppo, Commissioni consiliari permanenti e speciali; - Supporto organizzativo amministrativo a Presidente, Consiglio Provinciale, Ufficio di Presidenza, Conferenza dei Capigruppo, Commissioni consiliari permanenti e speciali; - Organizzazione e gestione amministrativa dell attività programmata dai Gruppi consiliari; - Organizzazione delle iniziative del Consiglio e della Presidenza del Consiglio; - Cura dei rapporti con altri Enti relativamente alla organizzazione delle iniziative del Consiglio, nonché concessione di contributi e patrocini; - Pubblicazioni della Presidenza del Consiglio; - Cura delle attività di comunicazione del Consiglio; - Programmazione e gestione diretta, in collegamento con il SIET e/o con altre Aree/Direzioni, di tutti i servizi e le attività necessarie a garantire un efficiente supporto al lavoro del Consiglio provinciale e delle Commissioni; Pagina 220 di 431

222 - Rilevazione, controllo, gestione e liquidazione dei gettoni di presenza ai consiglieri provinciali per la partecipazione a Consigli e Commissioni, rimborsi di viaggio e di missione; - Controllo, gestione e liquidazione dei rimborsi richiesti alla Provincia dai datori di lavoro in relazione ai permessi fruiti dai Consiglieri provinciali, dipendenti privati, eletti presso l Ente; - Acquisizione di beni e strumenti necessari al funzionamento dell Ufficio, della Presidenza del Consiglio e dei Gruppi consiliari secondo le necessità ravvisate dagli organi consiliari; - Controllo, gestione e liquidazione delle fatture inerenti il servizio di trascrizione delle sedute del Consiglio provinciale; - Procedura per la nomina dei componenti del Collegio sindacale dei Revisori e conseguente gestione amministrativa degli stessi sia per quanto concerne la normale attività di competenza, con assistenza diretta, sia per quanto riguarda la liquidazione delle competenze spettanti in ordine alla funzione svolta; - Procedure amministrative relative all assegnazione e alla resa del conto annuale degli agenti contabili dei gruppi consiliari in ordine ai fondi assegnati ai gruppi medesimi; Predisposizione, in esecuzione della delibera consiliare 145/2002 degli atti (convenzione) per l affidamento del Servizio di Difesa Civica Provinciale e consequenziale attività assistenziale fino a liquidazione del compenso annuo stabilito nella convenzione medesima. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: L attività è regolata da disposizioni di legge, dallo Statuto, dal Regolamento del Consiglio e dal Regolamento della Commissione Pari Opportunità. RISORSE UMANE: n. 1 unità di personale dirigente; n. 1 unità di personale cat. D; n. 8 unità di personale cat. C; n. 2 unità di personale cat. B. RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 221 di 431

223 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico - LA PROVINCIA VERSO LA CITTA METROPOLITANA Programma 1.01 ORGANI ISTITUZIONALI Obiettivo operativo PARTECIPAZIONE, TRASPARENZA, ESIGENZE DEL TERRITORIO Responsabile Capo di Gabinetto (dr. Roberto Delio NICCOLAI) DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Gli obiettivi operativi da traguardare che insistono sull obiettivo strategico del medesimo progetto prendono il via dallo sviluppo, in accordo con varie Associazioni e Istituzioni operanti sul territorio provinciale, di progetti di divulgazione e sostegno del dialogo interculturale che abbiano anche una rilevanza sul territorio capaci, dunque, di stimolare e valorizzare la crescita culturale e il progresso civile della cittadinanza di tutta la Provincia di Firenze. Continua in questo senso l impegno dell Ufficio di Gabinetto, in considerazione della sua specifica attività fortemente rappresentativa, a contribuire a mantenere il ruolo istituzionale trainante che la Provincia di Firenze svolge all interno sia del proprio territorio che in quello nazionale ed internazionale, ottimizzando le funzioni sopra richiamate con continuità e coerenza politico-istituzionale. Tutto ciò è una ulteriore conferma dell impegno dell Ente Provincia che sempre di più è teso a migliorare ed approfondire il rapporto con i cittadini del territorio attraverso la partecipazione della Provincia ad iniziative promosse da istituzioni pubbliche e private attraverso la valorizzazione ed il miglioramento della conoscenza, nonché l accrescimento della fruizioni, il miglioramento dei rapporti internazionali già avviati ecc..). Vi è da segnalare, anche, lo specifico obiettivo di sviluppare la produzione e la diffusione delle nuove espressioni artistiche contemporanee, nonché l accrescimento, in un ottica trasversale, di progetti che favoriscano varie discipline culturali, espressive e sportive fra i giovani, nella convinzione che solo progetti e proposte aggreganti, partecipate dal maggior numero di persone possano portare un vero miglioramento dei rapporti interpersonali fra i nostri amministrati. Infatti una pluralità di richiedenti, a fronte di una molteplicità di richieste, permette di poter affinare le metodologie di approccio con il territorio e di rispondere, in maniera sempre migliore, alle vere esigenze dei cittadini della Provincia di Firenze, che non sono mai uguali, ma perennemente in evoluzione Pagina 222 di 431

224 ed al passo con i tempi. Per tutti i motivi sopra indicati l Ufficio di Gabinetto si muoverà in sintonia con le più evidenti richieste che emergeranno dai vari territori, e cercherà di presentarsi come il nucleo coagulante e filtrante di ogni iniziativa che troverà, in questa maniera, il giusto e necessario soddisfacimento. Per quanto, infine, concerne le esigenze del territorio, che necessita, oltre che di promozione, anche di protezione da comportamenti contrari alla legge, vengono perseguiti gli scopi di tutela del medesimo tramite l applicazione, successiva alla fase di accertamento, delle sanzioni amministrative per tutte le materie di competenza provinciale, sia per delega regionale, che per competenza propria, che incidono sul territorio, compresa la fase di applicazione delle sanzioni per violazione al CDS. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Organizzazione e razionalizzazione di tutte le procedure svolte dall Ufficio di Gabinetto nel rispetto di quanto dettato dalla volontà degli organi politici al fine di garantire una maggiore efficienza e trasparenza in tutta l attività rappresentativa ed amministrativa svolta. Maggior valutazione e percezione dell Ente attraverso l approfondimento e lo sviluppo di nuovi modelli di relazione con i cittadini del proprio territorio, a livello nazionale ed estero in relazione anche ad un ruolo istituzionale più qualificante e vicino ai bisogni della popolazione amministrata. RISORSE UMANE: n.1 unità di personale Dirigente n.1 unità di personale cat.d n.2 unità di personale cat.c n 4 unità di personale cat.b RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 223 di 431

225 Missione 1 - SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE PROGRAMMA 2 SEGRETERIA GENERALE ASPETTI FINANZIARI 1 Tab. 1 La situazione finanziaria per competenza e per cassa come da stampa di bilancio Risorse Programma 2 Programma 2 6% Restante Missione 1 94% Nota: i dati percentuali si riferiscono alle risorse esigibili (competenza pure + competenza esigibile) nell anno LEGENDA: Competenza Pura = stanziamento puro per l'anno di riferimeto Competenza esigibile = Competenza derivante dal FPV Esigibile nell'anno FPV di transito corrente = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte corrente esigibile negli anni successivi FPV di transito capitale = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte capitale esigibile negli anni successivi Cassa = la cassa stanziata obbligatoriamente solo per il primo anno del bilancio pluriennale Pagina 224 di 431

226 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico ATTIVITA SEGRETERIA GENERALE Programma 1.02 SEGRETERIA GENERALE Obiettivo operativo SEGRETERIA GENERALE, PARTECIPATE, CONTRATTI, CONTROLLO DI REGOLARITA AMMINISTRATIVA Responsabile Dott.ssa Laura Monticini DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Le attività dell obiettivo operativo sono le seguenti: - miglioramento dell Albo On Line e del sito internet dell Amministrazione alla luce del D. Lgs. 33/ coordinamento per l individuazione degli organismi indispensabili ai sensi dell art. 96 del TUEL; - coordinamento interno ai fini della gestione dei rapporti con la Corte dei Conti; - svolgimento delle attività inerenti le dichiarazioni patrimoniali dei Dirigenti; - supporto operativo e costante alle finalità istituzionali ed alle altre strutture dell ente: funzionamento di servizi di interesse orizzontale (Atti e Giunta per le procedure propedeutiche e successive alle sedute della Giunta Provinciale, Messo per la notifica degli atti, Ufficio Posta per la consegna ed il ritiro della posta ordinaria e giudiziaria), supporto fornito alle attività del Segretario Generale; - monitoraggio ed aggiornamento dei dati relativi alle Partecipate (Statuti, nomine, anagrafe amministratori e compensi), supporto alle Direzioni per predisposizione atti di modifiche statutarie, stesura Contratti di servizio con società in house, aggiornamento banca dati provinciale sulle Partecipate sul sito internet dell ente, aggiornamento banche dati ministeri (Consoc, Conto Patrimoniale) e Corte dei Conti (Siquel). - supporto giuridico/normativo ai Dirigenti referenti dei contratti di servizio con le Società in house per l esercizio del controllo analogo e monitoraggio costante di dette Società in collaborazione con i Servizi Finanziari (conciliazione debiti/crediti, monitoraggio spesa del personale, analisi dati di Bilancio); Pagina 225 di 431

227 - stipula in forma pubblica amministrativa dei contratti dell ente tramite lo strumento della firma digitale nonché supporto alle Direzioni per la stipula delle scritture private ed aggiornamento degli schemi contrattuali con norme legge e A.V.P.C. - costante screening della documentazione trasmessa dalle Direzioni affidatarie al fine di rilevare con immediatezza le carenze e chiedere integrazioni agli uffici competenti - l attività del Controllo di Regolarità, messa a regime dal 2013 quale attività prevista dall art. 147/bis del T.U.E.L. sarà svolta, in via successiva, sulle determinazioni dirigenziali di impegno di spesa e sugli altri atti individuati in sede di programmazione dell ente, mediante estrazione mensile di un loro campione rappresentativo nonché, in via preventiva, sulle tipologie di atti pure individuati negli atti di programmazione. Aggiornamento delle Linee Guida già inviate sulla base delle modifiche normative intervenute e redazione di nuove Linee Guida per gli argomenti oggetto del controllo di regolarità amministrativa preventivo. Presentazione agli organi di vertice dell ente di una sintesi di interventi migliorativi derivante dall analisi delle criticità degli atti controllati tramite la predisposizione di report di analisi e di proposte volte al superamento delle criticità rilevate. Per il 2014 si prevedono le seguenti linee di attività, innovative o di miglioramento: - attività di coordinamento, aggiornamento ed attuazione delle disposizioni regolamentari e delle procedure interorganiche in tema di Procedimento Amministrativo adeguando la materia con la normativa della Trasparenza e Privacy, con particolare riferimento allo sviluppo digitale - procedure di esternalizzazione del servizio postale ad esclusione di quei servizi che rimangono appannaggio del gestore universale Poste Italiane s.p.a. - attività di incentivazione all uso della Posta Elettronica Certificata con l obiettivo di ridurre ulteriormente i costi di postalizzazione - ulteriore ottimizzazione delle procedure di stipula dei contratti pubblici anche attraverso l utilizzo degli strumenti forniti dall A.V.C.P. per le verifiche sui contraenti con l Amministrazione. - alienazioni di quote societarie riferite a quei soggetti partecipati dalla Provincia di Firenze non svolgenti attività ritenute strategiche per i fini istituzionali dell ente. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: La motivazione è improntata al perseguimento di obiettivi di semplificazione e razionalizzazione operativa delle attività di Segreteria Generale rientranti in quelle fondamentali istituzionali che costituiscono, pur se prive di immediata visibilità, l ossatura di una buona amministrazione che, per essere tale, deve poggiare su servizi trasversali interni efficienti e professionali. L attività dell ente nell ambito della governance delle società partecipate è ricondotta alle seguenti motivazioni: - miglioramento della comunicazione fra ente ed organismi, indispensabile per migliorare anche le possibilità di controllo; - monitoraggio e verifica delle attività delle società in house, visti i molteplici riflessi delle stesse sul bilancio dell ente; - riduzione della spesa pubblica attraverso la dismissione delle partecipazioni non ritenute più congrue con le finalità dell ente. L attività contrattuale dell ente si trova ad operare in un contesto sempre più informatizzato che consente di ridurre i tempi ed i passaggi previsti, Pagina 226 di 431

228 necessariamente, per ogni procedura di stipula contrattuale. Le scelte compiute trovano la loro motivazione nella razionalizzazione della tempistica, delle procedure standard e delle scadenze al fine di evitare pratiche in arretrato. Il controllo di regolarità amministrativa è impostato per garantire la correttezza dell azione amministrativa, assicurare assistenza alle strutture dell ente fornendo valutazioni, schemi e formazione in ordine alle attività esaminate. Le scelte compiute mirano allo svolgimento di tale attività con modalità propositive e dialettiche coinvolgenti le Direzioni dell ente. RISORSE UMANE: 1 cat. D titolare di P.O. 4 cat. C Amm.vo 3 cat. B Esperto amm.vo RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 227 di 431

229 Missione 1 - SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE PROGRAMMA 3 4 GESTIONE ECONOMICA, FINANZIARIA, PROGAMMAZIONE E PROVVEDITORATO; GESTIONE DELLE ENTRATE TRIBUTARIE E SERVIZI FISCALI ASPETTI FINANZIARI 1 Tab. 1 La situazione finanziaria per competenza e per cassa come da stampa di bilancio Risorse Programma 3 Programma 3 13% Restante Missione 1 87% Nota: i dati percentuali si riferiscono alle risorse esigibili (competenza pure + competenza esigibile) nell anno LEGENDA: Competenza Pura = stanziamento puro per l'anno di riferimeto Competenza esigibile = Competenza derivante dal FPV Esigibile nell'anno FPV di transito corrente = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte corrente esigibile negli anni successivi FPV di transito capitale = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte capitale esigibile negli anni successivi Cassa = la cassa stanziata obbligatoriamente solo per il primo anno del bilancio pluriennale Pagina 228 di 431

230 Tab. 2 La situazione finanziaria per competenza e per cassa come da stampa di bilancio Risorse Programma 4 Programma 4 36% Restante Missione 1 64% Nota: i dati percentuali si riferiscono alle risorse esigibili (competenza pure + competenza esigibile) nell anno Pagina 229 di 431

231 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico IMPIEGO EFFICIENTE ED EFFICACE DELLE RISORSE FINAZIARIE Programma GESTIONE ECONOMICA, FINANZIARIA, PROGRAMMAZIONE E PROVVEDITORATO. GESTIONE DELLE ENTRATE TRIBUTARIE E SERVIZI FISCALI Obiettivo operativo SERVIZI FINANZIARI Responsabile DOTT. ROCCO CONTE DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Predisposizione e cura della tenuta delle scritture contabili e delle procedure per la redazione degli elaborati, degli atti e della documentazione relativa a: bilancio di previsione annuale e pluriennale, rendiconto generale, variazioni al bilancio, compreso l assestamento, atti di verifica e controllo ed eventuali provvedimenti per la salvaguardia degli equilibri. Viene condotto l esame della coerenza dei provvedimenti del Consiglio e della Giunta Provinciale proposti in corso d'esercizio rispetto agli indirizzi e alle linee programmatiche contenute nel DUP, allo scopo di evidenziare l'eventuale improcedibilità e inammissibilità delle stesse deliberazioni (ai sensi dell art. 170, D.Lgs. 267/2000). Particolare attenzione viene prestata al controllo della spesa, all andamento delle singole entrate ed al mantenimento degli equilibri complessivi. Vengono intrattenuti i rapporti con il Collegio dei Revisori ed effettuati tutti gli adempimenti previsti nei confronti della Corte dei Conti. La gestione delle Entrate prevede la gestione il monitoraggio ed il controllo dei singoli tributi provinciali e delle entrate nel loro complesso. Particolare cura ed attenzione viene posta alla corretta gestione delle operazioni degli agenti contabili dell'ente attraverso la parificazione contabile dei conti giudiziali anche dei concessionari in relazione alle entrate derivanti dal tributo ambientale, dall IPT, dall'imposta sulle assicurazioni R.C. Auto e quindi dalle maggiori voci di entrata del bilancio provinciale. Pagina 230 di 431

232 I cambiamenti relativi alle entrate provinciali, conseguenti all entrata in vigore del Decreto Legislativo 6 maggio 2011, n. 68 Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario (pubblicato in G.U. n. 109 del 12 maggio 2011) in attuazione della Legge delega 5 maggio 2009, n. 42 Delega al Governo in materia di federalismo fiscale hanno riguardato: 1) dall anno 2012 l imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, esclusi i ciclomotori, costituiscono tributo proprio derivato delle province. A decorrere dal 2011 le province possono incrementare o diminuire l aliquota del 12,5 per cento in misura non superiore al 3,5 punti percentuali; 2) la soppressione della tariffa fissa dell imposta provinciale di trascrizione per gli atti soggetti ad I.V.A. è effettiva dal 17 settembre 2011; 3) dall anno 2012 è soppressa l addizionale provinciale all accisa sull energia elettrica; 4) soppressione trasferimenti statali di parte corrente e, ove non finanziati tramite il ricorso all indebitamento, in conto capitale alle province aventi carattere di generalità e permanenza; 5) potere degli enti locali di deliberare aumenti dei tributi, delle addizionali, delle aliquote ovvero delle maggiorazioni di aliquote di tributi ad essi attribuiti con legge dello Stato; 6) infine dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo spetteranno alle province gli altri tributi ad esse riconosciute dalla legislazione vigente che acquisiranno carattere di tributi propri derivati. I trasferimenti statali hanno poi subito una consistente riduzione conseguentemente all entrata in vigore del D.L. 6 luglio 2012, n. 95 art. 16 comma 7 e successivamente della L. 24 dicembre 2012, n. 228 art. 1 comma 121 che ha modificato l art. 16 comma 7 del D.L. 6 luglio 2012, n. 201 disponendo la riduzione del fondo sperimentale di riequilibrio, del fondo perequativo e dei trasferimenti alle province della Regione Siciliana e della Regione Sardegna di 500 milioni di euro per l anno 2012 e di 1200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 1250 milioni di euro a decorrere dal La Provincia ha introdotto ormai da alcuni anni un sistema contabile informativo più adeguato alle esigenze di programmazione e di gestione, che va sempre più in direzione di obiettivi di innovazione organizzativa ed operativa. In quest ottica, di integrazione del sistema informativo contabile, tutte le Direzioni dell Ente sono state rese più partecipi e coinvolte nella gestione operativa del bilancio. Il Bilancio di Previsione viene approvato dal C.P. sulla base di quanto disposto dalle legge n. 147 del 27/12/2013 ( legge di stabilità 2014 ), applicando per l annualità 2014 un aliquota del 20,25% alla media ( ) dell impegnato per spesa corrente. Conseguentemente, viene ad oggi determinato in 30,5 milioni di Euro l obiettivo programmatico che l Amministrazione provinciale è chiamata a conseguire nel 2014, a fronte di un obiettivo di 24,6 milioni di Euro del 2013, con un conseguente maggior aggravio della manovra rispetto al 2013 di circa 5,9 milioni di Euro. La situazione nel 2014 sarà quindi ancor più critica di quella già riscontrata nelle precedenti annualità per quanto attiene al rispetto delle regole di finanza pubblica, anche in considerazione del significativo peggioramento, rispetto al 2013, della gestione corrente, passando, infatti, il budget, al netto dei trasferimenti in conto capitale, a disposizione dei Dirigenti da -1 milioni di euro del 2013 (dato assestato 2013) a -12,2 milioni di euro (dato di cui allo schema del BP 2014). Tale peggioramento della gestione corrente, unito al più gravoso obiettivo da conseguire nel 2014, determinerà nel corrente esercizio una consistente contrazione dei pagamenti possibili, nel rispetto delle regole del patto di stabilità interno, sul fronte della gestione investimenti. Infatti, anche ipotizzando di incassare nel 2014 entrate in conto capitale nella stessa misura del 2013 (per 19,7 milioni di euro), potranno al massimo essere sostenuti pagamenti per spese del settore investimenti per soli 7,5 milioni di euro, dato non certo coerente con il trend storico, dato che il pagato a valere sul titolo 2 è stato pari a 57,5 milioni di euro nel 2012 ed a 32,6 milioni di euro nel Si rileva quindi fin d ora la forte difficoltà a contenere le spese di investimento entro i limiti di cui sopra e si chiede ai Dirigenti di porre particolare attenzione Pagina 231 di 431

233 sulla necessità di programmare correttamente le spese anche in funzione della tempistica di acquisizione delle relative entrate, predisponendo conseguentemente i relativi crono programmi delle opere, da allegare ai provvedimenti di assunzione degli impegni di spesa. Ciò appare peraltro indispensabile per poter attestare la coerenza delle spese, specie per quelle a valere sul titolo II, con le regole di finanza pubblica ai sensi dell art. 9, comma 1, del Dl n. 78/2009. La normativa vigente non prevede, invece, al momento limitazioni per i pagamenti sul Titolo I della spesa. Le maggiori possibilità di spesa dipenderanno semmai dagli eventuali maggiori incassi in conto capitale rispetto a quanto previsto, nonché dall eventuale realizzo in corso d anno delle alienazioni iscritte in bilancio e dall attivazione dei patti di solidarietà (patto verticale, patto orizzontale e patto verticale incentivato). Ulteriori margini potranno poi derivare da quanto disposto dai commi 4 ter e 9 bis dell art. 31 della legge n. 183/2011 in merito alla riduzione del saldo obiettivo per enti in sperimentazione dei principi della contabilità armonizzata ed alla possibilità per le province di sostenere nel primo semestre 2014 pagamenti in conto capitale in deroga alle norme di finanza pubblica nei limiti di un plafond complessivo di 150 milioni di Euro, da redistribuire tra gli enti in proporzione ai saldi obiettivo assegnati. Si tratta comunque di situazioni ad oggi non note e su cui non si può fare ad oggi alcun affidamento. Pertanto, in questa sede, di predisposizione del bilancio di previsione , si è prudenzialmente ritenuto opportuno fare riferimento all ipotesi peggiorativa, stimando quindi per il 2014 un obiettivo programmatico pari a 30,5 milioni di Euro. Le eventuali modifiche al saldo obiettivo saranno apportare con la prima variazione utile di bilancio. Inoltre, nel prossimo mese di febbraio saranno coinvolte tutte le Direzioni dell Ente per una più attenta verifica circa l effettiva esigibilità nel 2014 degli incassi in conto capitale, che sono stati stimati in sede di BP 2014, nella stessa misura di quelli realizzati nel 2013 (per 19,7 milioni di Euro), non avendo, infatti, i Servizi Finanziari ricevuto se non delle parziali indicazioni dai settori a fronte della richiesta del 13/11/2013 di collaborazione per la costruzione del bilancio di cassa 2014, limitatamente alla gestione investimenti. Conseguentemente, saranno anche rivisti gli stanziamenti in uscita di cui al titolo 2 della spesa. Per il triennio , come già peraltro dall esercizio 2009, non è previsto ricorso a nuovo indebitamento, procedendo invece alla razionalizzazione dello stock del debito proseguendo nell azione di ridurre ed estinguere anticipatamente mutui in essere. Si è cercato di cogliere tutte le possibilità offerte per la rinegoziazione e/o conversione dei mutui ai fini di un minor aggravio, non solo sul bilancio annuale, ma anche sui bilanci degli esercizi futuri. Verranno inoltre effettuate ogni anno le analisi sulla possibilità di estinzione dei mutui. E stato anche implementato il sistema di contabilità attraverso l acquisizione di software e attrezzature informatiche che consentono un più efficace utilizzo del sistema, velocizzando le procedure per l estrazione dei dati, ottimizzandone la lettura, migliorando il processo e di conseguenza erogando i servizi all esterno e all interno dell intera Amministrazione provinciale in maniera più efficiente. Pagina 232 di 431

234 MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Cogliere le opportunità derivanti dalle innovazioni normative per migliorare i processi e gli standard. Garantire un efficace svolgimento dell attività contabile finanziaria ai fini della trasparenza e della chiarezza dei dati di bilancio, sia per gli utenti interni all Amministrazione sia per gli utenti esterni ed i singoli cittadini. Riduzione programmata dello stock di debito. Garantire un maggiore recupero delle risorse da destinare alle politiche di investimento attraverso un maggiore contenimento della spesa corrente e una maggiore ottimizzazione degli interessi sullo stock del debito mediante l allineamento del costo dell indebitamento alle presenti condizioni di mercato (se migliori). Cogliere le innovazioni proposte dalle moderne tecnologie ed utilizzarle in modo proficuo per innovazioni di processo nella Provincia. Rispetto delle previsioni normative e puntuale monitoraggio degli scostamenti, onde mettere in atto le misure necessarie al rientro. RISORSE UMANE: risorse umane assegnate alla Direzione Servizi Finanziari. RISORSE STRUMENTALI: risorse informatiche e strumentali in dotazione alla direzione. Pagina 233 di 431

235 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico IMPIEGO EFFICIENTE ED EFFICACE DELLE RISORSE FINAZIARIE Programma GESTIONE ECONOMICA, FINANZIARIA, PROGRAMMAZIONE E PROVVEDITORATO. GESTIONE DELLE ENTRATE TRIBUTARIE E SERVIZI FISCALI Obiettivo operativo SPERIMENTAZIONE SUI NUOVI SISTEMI CONTABILI DEGLI ENTI LOCALI Responsabile DOTT. ROCCO CONTE DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Proseguimento dell attività intrapresa nel 2012 relativamente alla sperimentazione dei nuovi sistemi contabili per gli enti locali e alla verifica dell effettiva rispondenza del nuovo assetto contabile definito dal Decreto Legislativo 118/2011 alle esigenze conoscitive della finanza pubblica e per individuare eventuali criticità del sistema e le conseguenti modifiche intese a realizzare una più efficace disciplina della materia. La sperimentazione avviata a decorrere dal 2012 riguardante l attuazione delle disposizioni dello stesso decreto era prevista della durata di due esercizi finanziari ed è stata recentemente prorogata. In particolare nell anno 2014 la sperimentazione riguarderà l allineamento con le recenti modifiche sia del piano dei conti che dei principi contabili, la definitiva entrata a regime delle disposizioni relative al bilancio armonizzato. Nel 2013 è stata anche avviata la sperimentazione nell ambito della contabilità economico patrimoniale con la diretta rilevazione delle scritture in partita doppia dalle scritture in contabilità finanziaria, e la ricostituzione dei saldi al consuntivo Pagina 234 di 431

236 MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: La Provincia di Firenze è stata inserita fin dal primo anno nella lista degli enti sperimentatori e ciò ha rappresentato e continua a rappresentare una grande opportunità derivante dall innovazione di cui questa normativa è portatrice, in termini di rilevazione dei costi e dei ricavi e di un migliore monitoraggio circa l andamento della gestione. RISORSE UMANE: Personale a disposizione della Direzione Servizi Finanziari. RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 235 di 431

237 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico ECONOMATO E PROVVEDITORATO Programma GESTIONE ECONOMICA, FINANZIARIA, PROGRAMMAZIONE E PROVVEDITORATO. GESTIONE DELLE ENTRATE TRIBUTARIE E SERVIZI FISCALI Obiettivo operativo ECONOMATO, PROVVEDITORATO E FUNZIONAMENTO DELL ENTE Responsabile Dott. Graffia Enrico DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Oltre alle consuete attività svolte dalla Direzione in supporto ai vari uffici dell Ente, quali la gestione di servizi come portierato e controllo accessi, traslochi, pulizie, parco mezzi, piccoli approvvigionamenti di beni, nonché le azioni legate al servizio cassa economale, espletate in parte attraverso le singole Aziende affidatarie dei servizi, scelte attraverso il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA). MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Contratti di appalto in scadenza e contenimento delle spese assegnate pur garantendo efficacia ed efficienza nei servizi erogati. Pagina 236 di 431

238 RISORSE UMANE: n. 1 unità di personale Dirigente; n. 5 unità di personale cat. D di cui n. 1 con assegnazione P.O; n.3 unità di personale cat. C; n. 22 unità di personale cat. B, n. 3 unità di personale di categoria A. RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 237 di 431

239 Missione 1 - SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE PROGRAMMA 5 GESTIONE DEI BENI PATRIMONIALI E DEMANIALI ASPETTI FINANZIARI 1 Tab. 1 La situazione finanziaria per competenza e per cassa come da stampa di bilancio Risorse Programma 5 Programma 5 9% Restante Missione 1 91% Nota: i dati percentuali si riferiscono alle risorse esigibili (competenza pure + competenza esigibile) nell anno LEGENDA: Competenza Pura = stanziamento puro per l'anno di riferimeto Competenza esigibile = Competenza derivante dal FPV Esigibile nell'anno FPV di transito corrente = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte corrente esigibile negli anni successivi FPV di transito capitale = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte capitale esigibile negli anni successivi Cassa = la cassa stanziata obbligatoriamente solo per il primo anno del bilancio pluriennale Pagina 238 di 431

240 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico ATTIVITA RELATIVE ALLA GESTIONE DEL PATRIMONIO Programma 1.05 GESTIONE DEI BENI DEMANIALI E PATRIMONIALI Obiettivo operativo ATTIVITA RELATIVE ALLA GESTIONE DEL PATRIMONIO Responsabile Dott.ssa Maria Cecilia Tosi DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Attività relative al Patrimonio: L obiettivo concerne le attività inerenti la gestione del patrimonio dell Ente. Attività tecniche e amministrative: - Adempimento delle obbligazioni passive inerenti all uso di beni immobili di terzi; - Pagamento delle imposte e tasse (TIA, IMU, ecc.) connesse al patrimonio; - Assolvimento degli obblighi condominiali (partecipazione riunioni, pagamento oneri, ecc.); - Gestione dei rapporti di locazione/concessione/comodato attivi (riscossione di canoni e rimborsi di spesa, redazione nuovi contratti, ecc); - Attività tecniche di stima e accertamento di conformità urbanistica e catastale propedeutica alla locazione, compravendita e regolarizzazione degli immobili; - Aggiornamento dell inventario dei beni mobili e immobili, redazione del Conto del consegnatario e del Conto del patrimonio (Mod. 20). Piano triennale per le alienazioni e valorizzazioni immobiliari: Previsto dalla L. 133/2008, è strumento di valorizzazione del patrimonio disponibile da destinare alla vendita. Annualmente si provvede all individuazione dei beni da inserire nel piano stesso e ad attivare le pratiche necessarie all alienazione degli immobili con idonea procedura di evidenza pubblica o tramite accordi con altre Amministrazioni pubbliche ed eccezionalmente trattativa privata. Le operazioni di immobiliari di maggior rilievo programmate consistono: Pagina 239 di 431

241 - nell alienazione di alcune parti del complesso immobiliare e del parco di Villa Mondeggi per un valore complessivo stimato in ,00; - nella concessione in uso del Complesso S. Orsola. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Garantire un corretto uso del Patrimonio dell Ente e delle procedure di gestione. RISORSE UMANE: n. 1 unità di Dirigente (unico per tutta la Direzione); n. 1 unità di Cat. D/Amministrativo con incarico P.O.; n. 1 unità di Cat. D/Amministrativo; n. 2 unità di Cat. C/Tecnico; n. 1 unità Cat. C/Amministrativo; n. 1 unità Cat. B/Amministrativo RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 240 di 431

242 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico GESTIONE DELLE ATTIVITA RELATIVE ALLE PROCEDURE ESPROPRIATIVE Programma 1.05 GESTIONE DEI BENI DEMANIALI E PATRIMONIALI Obiettivo operativo GESTIONE DELLE ATTIVITA RELATIVE ALLE PROCEDURE ESPROPRIATIVE Responsabile Dott.ssa Maria Cecilia Tosi DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: L obiettivo concerne attività di supporto al Dipartimento II Lavori Pubblici. Trattasi di un attività strumentale e necessaria per la concreta realizzazione delle opere pubbliche che si esplica attraverso l attuazione delle procedure espropriative. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Attivazione e conduzione dell iter inerente le procedure espropriative RISORSE UMANE: n. 1 unità di Dirigente (unico per tutta la Direzione); n. 1 unità di Cat. D/Tecnico con incarico P.O.; n. 1 unità di Cat. D/Amministrativo; n. 2 unità di Cat. C/Tecnico; n. 1 unità Cat. C/Amministrativo; RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 241 di 431

243 Missione 1 - SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE PROGRAMMA 6 UFFICIO TECNICO ASPETTI FINANZIARI 1 Tab. 1 La situazione finanziaria per competenza e per cassa come da stampa di bilancio Risorse Programma 6 Programma 6 3% Restante Missione 1 97% Nota: i dati percentuali si riferiscono alle risorse esigibili (competenza pura + competenza esigibile) nell anno LEGENDA: Competenza Pura = stanziamento puro per l'anno di riferimeto Competenza esigibile = Competenza derivante dal FPV Esigibile nell'anno FPV di transito corrente = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte corrente esigibile negli anni successivi FPV di transito capitale = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte capitale esigibile negli anni successivi Cassa = la cassa stanziata obbligatoriamente solo per il primo anno del bilancio pluriennale Pagina 242 di 431

244 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico MANUTENZIONE, ADEGUAMENTO E AMPLIAMENTO IMMOBILI Programma 1.06 UFFICIO TECNICO Obiettivo operativo MANUTENZIONE ED ADEGUAMENTO IMMOBILI NON SCOLASTICI Responsabile Dott.ssa Maria Cecilia Tosi DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Il progetto di competenza dalla Direzione Patrimonio, Espropri, Gestione Immobili e T.P.L. riguarda gli immobili gestiti dalla Provincia di Firenze in quanto proprietaria o affittuaria. Le linee di intervento nell uno o nell altro caso sono funzionali ai seguenti obiettivi: conservazione del bene; messa in sicurezza degli edifici; messa a norma degli edifici sulla base delle prescrizioni normative specifiche. La manutenzione preventiva e programmata degli edifici, sarà curata dalla struttura tecnica della Direzione, avvalendosi di imprese con le quali saranno stipulati accordi quadro. Questo comporterà una maggiore responsabilizzazione della Direzione e un miglior utilizzo delle risorse economiche a disposizione. Sarà curata la redazione del fascicolo di fabbricato con riordino e nuova archiviazione della documentazione tecnica relativa a ciascun edificio. Pagina 243 di 431

245 MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: L attività di manutenzione del patrimonio immobiliare è attività in parte dovuta per prescrizioni normative, in parte dettata dall esigenza di valorizzare il proprio patrimonio. L obiettivo nel corso dell anno 2014, con affidamento al personale interno della individuazione degli interventi necessari non solo a guasto ma anche di manutenzione preventiva e programmata, è quello di un miglioramento della manutenzione e di razionalizzazione delle risorse finanziarie e umane. L anno 2014 è dedicato in particolar modo alla attuazione di interventi in corso di realizzazione, progettati negli anni precedenti e definizione di alcuni progetti esecutivi. RISORSE UMANE: U.O. Manutenzione Edilizia Impianti U.O. Immobili e complessi storici Ufficio Amministrativo RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 244 di 431

246 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico MANUTENZIONE, ADEGUAMENTO E AMPLIAMENTO IMMOBILI Programma 1.06 UFFICIO TECNICO Obiettivo operativo MANUTENZIONE E ADEGUAMENTO IMMOBILI NON SCOLASTICI TUTELATI EX D.LGS. 42/2004 Responsabile Dott.ssa Maria Cecilia Tosi DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Il patrimonio storico di proprietà o comunque gestito dalla Provincia di Firenze, si caratterizza per il valore storico artistico in particolare di Immobili quali ad esempio Palazzo Medici Riccardi, il convento di S. Orsola e Villa Mondeggi. Il progetto di competenza dalla Direzione Patrimonio, Espropri, Gestione Immobili e T.P.L. riguarda gli immobili gestiti dalla Provincia di Firenze in quanto proprietaria o affittuaria. Le linee di intervento nell uno o nell altro caso sono funzionali ai seguenti obiettivi: conservazione del bene; messa in sicurezza degli edifici; messa a norma degli edifici sulla base delle prescrizioni normative specifiche. La manutenzione preventiva e programmata degli edifici, sarà curata dalla struttura tecnica della Direzione, avvalendosi di imprese con le quali saranno stipulati accordi quadro. Questo comporterà una maggiore responsabilizzazione della Direzione e un miglior utilizzo delle risorse economiche a disposizione. Sarà curata la redazione del fascicolo di fabbricato con riordino e nuova archiviazione della documentazione tecnica relativa a ciascun edificio. Pagina 245 di 431

247 MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: L attività di manutenzione del patrimonio immobiliare è attività in parte dovuta per prescrizioni normative, in parte dettata dall esigenza di valorizzare il proprio patrimonio. L obiettivo nel corso dell anno 2014, con affidamento al personale interno della individuazione degli interventi necessari non solo a guasto ma anche di manutenzione preventiva e programmata, è quello di un miglioramento della manutenzione e di razionalizzazione delle risorse finanziarie e umane. L anno 2014 è dedicato in particolar modo alla attuazione di interventi in corso di realizzazione, progettati negli anni precedenti e definizione di alcuni progetti esecutivi RISORSE UMANE: U.O. Manutenzione Edilizia Impianti; U.O. Immobili e complessi storici; Ufficio Amministrativo. RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 246 di 431

248 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico LAVORI PUBBLICI LAVORI DI EDILIZA NON SCOLASTICA Programma 1.06 UFFICIO TECNICO Obiettivo operativo MANUTENZIONE, ADEGUAMENTO E NUOVE REALIZZAZIONI IMMOBILI NON SCOLATICI Responsabile Ing. Ennio Passaniti DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Sono in fase di completamento gli adeguamenti risultati necessari per l istituzione della Scuola Superiore della Magistratura presso la Villa di Castelpulci. Mentre sono in corso i lavori per la messa in funzione del piano terreno delle Scuderie Medicee di Bernardo Buontalenti nel parco di Pratolino è prevista la progettazione dei lavori di completamento del restauro ed adeguamento funzionale dell intero edificio. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Realizzare un programma di interventi di sintesi per adeguare gli immobili alla normativa vigente. Fornire risposte alle nuove esigenze delle strutture, adeguando le strutture esistenti, impegnandosi a rendere flessibili le strutture alle nuove destinazioni. L anno 2014 è dedicato in particolar modo alla attuazione di interventi in corso di realizzazione progettati negli anni precedenti. RISORSE UMANE: n. 1 unità di personale Dirigente; n. 3 unità di personale cat. C. RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 247 di 431

249 Missione 1 - SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE PROGRAMMA 8 STATISTICA E SISTEMI INFORMATIVI ASPETTI FINANZIARI 1 Tab. 1 La situazione finanziaria per competenza e per cassa come da stampa di bilancio Risorse Programma 8 Programma 8 1% Restante Missione 1 99% Nota: i dati percentuali si riferiscono alle risorse esigibili (competenza pure + competenza esigibile) nell anno LEGENDA: Competenza Pura = stanziamento puro per l'anno di riferimeto Competenza esigibile = Competenza derivante dal FPV Esigibile nell'anno FPV di transito corrente = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte corrente esigibile negli anni successivi FPV di transito capitale = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte capitale esigibile negli anni successivi Cassa = la cassa stanziata obbligatoriamente solo per il primo anno del bilancio pluriennale Pagina 248 di 431

250 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico INFRASTRUTTURE TECNOLOGICHE Programma 1.08 STATISTICA E SISTEMI OPERATIVI Obiettivo operativo SVILUPPO E GESTIONE DEL SISTEMA INFORMATIVO DELL ENTE Responsabile LAURA MONTICINI DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: L obiettivo si prefigge di consentire uno svolgimento regolare, efficace ed efficiente delle attività dei singoli Uffici dell Amministrazione attraverso opportune azioni di sviluppo e gestione dell infrastruttura ICT (quindi sistemi, reti telematiche, procedure informatiche centralizzate, postazioni di lavoro, ecc.) dell Ente. La disponibilità di risorse dettata dalla contingenza rappresenta attualmente il maggiore ostacolo nel raggiungimento dell obiettivo, dovendosi confrontare da un lato con una incessante riduzione delle risorse sia umane che finanziarie e dall altro con una crescente domanda di soluzioni ICT nonché una rapida obsolescenza delle stesse (imputabile tanto al progresso tecnologico quanto alla incostanza del quadro normativo di riferimento). Non si può quindi prescindere da tale considerazione per comprendere ed apprezzare i risultati che concretamente potranno costituire l obiettivo, che a tendere resta quello di garantire l uso razionale ed efficiente del patrimonio informativo e delle dotazioni strumentali dell Amministrazione. A tal fine sono anche fissate, applicate e costantemente aggiornate le linee guida tecniche ed operative che definiscono il contesto di riferimento all interno del quale si concretizzano le singole azioni. La revisione e la razionalizzazione dei processi quale fattore abilitante per un azione amministrativa efficace ed efficiente impone che siano attuate con costanza azioni volte ad assicurare la costituzione ed il mantenimento di un sistema informativo unitario d'ente, attraverso il consolidamento e la progressiva integrazione delle diverse banche dati, in cui i flussi informativi sono scambiati perlopiù automaticamente. In questa prospettiva, la dematerializzazione dei documenti e la gestione informatizzata dei flussi documentali rappresentano, oltre che un obbligo normativo ed un fattore abilitante le economie di spesa, la necessaria premessa per un recupero di efficienza nella P.A. così come per una semplificazione nei rapporti con i cittadini e con le imprese attraverso l erogazione di servizi secondo una logica di multicanalità. Per favorire il processo di dematerializzazione dei documenti si proseguirà nell integrazione delle varie procedure informatiche e delle relative banche dati, sensibilizzando le varie direzioni all utilizzo delle nuove tecnologie Pagina 249 di 431

251 per una gestione più efficace ed efficiente dei procedimenti. Si collocano in questo contesto l uso diffuso della PEC (oltre comunicazioni nel 2013, per un economia conseguente su base annua dell ordine di ,00, con un incremento del 61% rispetto al 2012) o di strumenti equivalenti (es. portale People, portale AP@CI, ecc.), la valutazione di nuove soluzioni tecniche per la gestione dei documenti digitali e per la digitalizzazione di ulteriori tipologie di documenti. Rientrano fra le azioni concrete per il raggiungimento dell obiettivo la realizzazione ed il consolidamento delle funzioni tecnico-operative abilitanti la digitalizzazione completa della gestione documentale, in attesa di poterle avviare a regime previa allocazione delle necessarie risorse; fra i processi già maturi per l avvio a regime rientrano la marcatura temporale (peraltro già adottata con successo per la stipula dei contratti in forma pubblica) e la conservazione anche sostitutiva ed anticipata dei documenti (la realizzazione delle necessarie predisposizioni è già in corso di realizzazione nell ambito dell iniziativa promossa dalla Regione Toscana per la costituzione del polo archivistico regionale DAX). Si prevede inoltre di favorire ulteriormente l adozione della CSE (Carta Sanitaria Elettronica) quale strumento qualificato per l accesso ai servizi per via telematica; parimenti si intende procedere con la diffusione delle soluzioni abilitanti i pagamenti elettronici, consentendo da un lato al cittadino di scegliere la forma e lo strumento di pagamento a lui più favorevoli e dall altro ridurre gli oneri di gestione connessi alle forme e agli strumenti tradizionalmente impiegati. Sebbene le diverse azioni sopra citate concorreranno al raggiungimento degli obiettivi fissati dal Codice dell Amministrazione Digitale (CAD) e dalle altre recenti norme finalizzate alla semplificazione ed allo sviluppo dell economia, in assenza di interventi mirati, che coinvolgano l intera Amministrazione e che siano adeguatamente finanziati, l obiettivo non potrà essere centrato in maniera piena ed ottimale è questo il caso, ad esempio, delle previsioni dell art. 63, commi 3-bis e 3-ter del CAD (introdotti dall art. 47-quinquies, co. 1, D.L. 2012/5). La rilevanza del dato geografico (in senso lato) per un Amministrazione a forte vocazione territoriale impone una particolare cura nella gestione e nella manutenzione dello stesso. In quest ottica si ritiene di valorizzare gli archivi geografici nella disponibilità dell Ente realizzando degli strumenti che ne rendano meglio visibile all esterno la consistenza e i contenuti informativi nonché ne migliorino la fruibilità diretta. Si favorirà e si promuoverà la pubblicazione da parte dei competenti Uffici degli archivi alfanumerici e geografici sul portale opendatanetwork.it, conformemente alle disposizioni dell art. 52 del CAD. Sul versante tecnico saranno pertanto ampliati gli strumenti di consultazione in anteprima degli archivi con particolare riferimento alla consultazione degli archivi alfanumerici nonché le procedure adottate per l estrazione degli archivi dalle banche dati di provenienza ed il loro aggiornamento sul portale in forma di file scaricabili; sul versante organizzativo saranno consolidate le linee guida maturate nella prima fase di attuazione. Si prevede un ulteriore dispiegamento di soluzioni Open Source in ambito GIS, sì da allargare il bacino di utenza senza incrementare eccessivamente i costi associati alle licenze software; rientra in quest intervento anche il perfezionamento delle funzionalità del framework Tolomeo per la consultazione in linea dei dati geografici. Saranno predisposti i capitolati tipo per la manutenzione degli applicativi sin qui adottati per l informatizzazione dei procedimenti (caccia, difesa del suolo, ambiente, catasto strade, ecc.), in modo da poter attivare le procedure di approvvigionamento non appena saranno stanziate le risorse destinabili allo scopo. Si prevede infine di proseguire con l aggiornamento di importanti banche dati a supporto delle diverse funzioni degli Enti Locali territoriali, portando a fattor comune le risorse proprie degli Enti (Provincia e Comuni) e quelle messe a disposizione dalla Regione Toscana; i principali ambiti di intervento saranno la cartografia tecnica in scala 1: nonché le banche dati del grafo stradale e dei numeri civici. Oltre che l integrazione e l omogeneizzazione delle banche dati, l incessante informatizzazione delle attività delle PP.AA. impone inoltre che sia assecondata la costante crescita della richiesta in termini di risorse tecnologiche, e quindi anche in termini di capacità trasmissiva e ridondanza nei collegamenti (tanto in ambito locale quanto in ambito metropolitano) e che siano attivate soluzioni per la continuità operativa. Attraverso l adeguamento delle reti si può disporre di un efficiente sistema di comunicazione, su cui instradare tutti i dati necessari allo svolgimento delle attività, così recuperando in efficacia ed efficienza rispetto alle modalità di svolgimento tradizionali. Pagina 250 di 431

252 Vanno inquadrati in quest ottica gli adeguamenti tecnologici e prestazionali dell infrastruttura della rete a livello sia LAN che WAN che collega le diverse strutture dell Amministrazione. Visti gli interventi svolti negli anni scorsi, nel 2014 l attenzione si concentrerà sul nodo di raccolta ( centro stella ) LAN/WAN presso la sede di via Cavour. La seconda area d intervento è rappresentata dal supporto tecnico alla gestione delle reti a servizio della viabilità di competenza dell Amministrazione, ove sono previsti il completamento dell adeguamento funzionale della rete a servizio della SGC Fi-Pi-Li ed il consolidamento dell insourcing della rete delle postazioni Sicurtraf. Al fine di garantire maggiori efficienza e flessibilità nella gestione operativa così come l adeguamento allo stato dell arte in quanto al soddisfacimento dei requisiti tecnici e normativi in materia di integrità, disponibilità e riservatezza nell ambito del trattamento dei dati si procederà all aggiornamento del piano per il potenziamento e consolidamento dell attuale sistema di elaborazione e archiviazione dati, anche in un ottica di continuità operativa; per il 2014 il piano sarà esteso anche alle postazioni di lavoro, che altrimenti potrebbero rappresentare un elemento di debolezza all interno dell infrastruttura. Anche in questo caso l eventuale attuazione del piano è subordinato al reperimento delle necessarie risorse finanziarie. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: La motivazione di fondo è rappresentata dalla necessità di supportare il processo di informatizzazione e rinnovamento della P.A., finalizzato alla semplificazione, all innalzamento dei livelli di servizio, alla trasparenza, alla razionalizzazione della spesa. E ampiamente riconosciuto che le nuove tecnologie rappresentano uno dei principali elementi abilitante tali processi di ammodernamento delle organizzazioni complesse. La gestione e l adeguamento delle dotazioni informatiche e telematiche comprendendovi anche le componenti immateriali, ovvero il patrimonio informativo e gli strumenti software rappresentano quindi oggigiorno una necessità imprescindibile per il corretto svolgimento delle funzioni dell Amministrazione. Più concretamente, le motivazioni possono essere così sintetizzate: 1) fornire supporto strategico all azione amministrativa, 2) garantire la correttezza e l integrità delle informazioni, 3) supportare il recupero in termini di efficacia ed efficienza nello svolgimento delle attività, 4) semplificare il rapporto con i cittadini e le imprese, 5) adempiere a quanto previsto dalla normativa, 6) conseguire economie. RISORSE UMANE: unità di personale cat. D n 5; unità di personale cat. C n 12; unità di personale cat. B n 1. RISORSE STRUMENTALI: Dotazioni informatiche, sia hardware che software, in uso al servizio SIT e Reti Informative, ed in generale l infrastruttura ICT dell Amministrazione (ivi inclusi i sistemi centrali ed i dispositivi di rete situati nelle varie sedi), nonché eventuali ulteriori strumenti da acquisirsi nel corso dell esecuzione del progetto. Pagina 251 di 431

253 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico INFRASTRUTTURE TECNOLOGICHE Programma 1.08 STATISTICA E SISTEMI OPERATIVI Obiettivo operativo PROGETTI SPECIALI IN TEMA D INNOVAZIONE TECNOLOGICA Responsabile LAURA MONTICINI DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Questo obiettivo prevede il dispiegamento ed il consolidamento di soluzioni abilitanti tanto il monitoraggio dei diversi fenomeni sul territorio (in primis quelli della viabilità e della mobilità, ma in prospettiva anche gli altri fenomeni di area vasta di interesse per l Amministrazione), il supporto alla pianificazione strategica ed alla gestione operativa, fino alla comunicazione diretta con l utenza. L obiettivo è quello favorire attraverso l integrazione sinergica di strumenti e processi, e con il supporto delle nuove tecnologie lo sviluppo di smart communities, intese come un modello di riferimento replicabile per il miglioramento della qualità della vita e lo sviluppo sostenibile delle città e dei territori; così facendo si intendono creare le condizioni abilitanti per il raggiungimento degli obiettivi definiti a livello comunitario sia in termini energetici e climatici ('20/20/20') che di competitività e sviluppo economico. Procedendo dalle competenze dell Amministrazione Provinciale in materia di viabilità e mobilità, e più in generale di infrastrutture e servizi a rete sul territorio, l obiettivo prevede il consolidamento degli interventi avviati sui temi dell infomobilità e del sistema informativo del catasto strade, avvalendosi per la fase di start-up di specifici finanziamenti nazionali e regionali. Più concretamente, nel corso del 2014, anche alla luce dell avvio del nuovo appalto di Global Service per la SGC Fi-Pi-Li e dell insourcing della gestione operativa delle postazioni Sicurtraf a servizio della viabilità provinciale e regionale, è previsto l adeguamento delle componenti hardware e software dei due infosistemi per consentirne l integrazione all interno della piattaforma di supervisione e di informazione all utenza di cui l Amministrazione si è dotata nell ambito dei progetti di infomobilità Wi-Move, S.I.Mo.Ne e Infocity. In questo modo si razionalizzeranno i flussi informativi e si esamineranno i nuovi scenari operativi che resi possibili dai nuovi strumenti; parallelamente proseguirà il progressivo coinvolgimento degli altri Enti nei processi della viabilità e della mobilità, in maniera tale da consentire una pianificazione e gestione a livello di area vasta dei fenomeni della mobilità pubblica e privata sul territorio. Nel corso del 2014 sarà inoltre sviluppato il progetto Mig-Mob, finanziato dal Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero dello Pagina 252 di 431

254 Sviluppo Economico, procedendo da un lato alla revisione ed perfezionamento degli strumenti tecnici ed organizzativi sviluppati per gli ambiti viabilità/mobilità e valorizzazione delle risorse del territorio di interesse turistico e dall altro al trasferimento delle buone pratiche maturate verso un aggregazione di Comuni a nord della città di Catania. Le attività di cui sopra saranno svolte applicando i criteri fondanti del sistema informativo unitario (eventualmente federato con le altre risorse gestite dagli Enti che a vario titolo insistono sul medesimo territorio) in maniera diffusa nel processo di ridefinizione degli strumenti e delle metodologie utilizzate internamente quanto esternamente all Amministrazione per la programmazione, progettazione, realizzazione e gestione delle infrastrutture e dei servizi della mobilità, della viabilità ed in generale della gestione e valorizzazione delle risorse del territorio. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Le agende digitali europea, italiana e toscana individuano nelle nuove tecnologie e nelle nuove forme di interazione ed organizzazione dei diversi soggetti della società, uno dei fattori chiave per il miglioramento della qualità della vita e per lo sviluppo sostenibile. In particolar modo le nuove tecnologie risultano particolarmente determinanti in ambiti di indubbio rilievo sia dal punto di vista della qualità della vita che dello sviluppo economico quali telecomunicazioni e informazione, energia, trasporti e mobilità (ambiti che, peraltro, sono tra loro strettamente interconnessi si pensi anche solo all obiettivo '20/20/20'). La cosiddetta mobilità intelligente informata e sostenibile può concretizzarsi attraverso l introduzione di nuovi trumenti a disposizione tanto degli operatori quanto degli utenti. Risorse Umane: unità di personale cat. D n 5; unità di personale cat. C n 12; unità di personale cat. B n 1. RISORSE STRUMENTALI: Dotazioni informatiche, sia hardware che software, in uso al servizio SIT e Reti Informative, ed in generale l infrastruttura ICT dell Amministrazione (ivi inclusi i sistemi centrali ed i dispositivi di rete situati nelle varie sedi), nonché eventuali ulteriori strumenti da acquisirsi nel corso dell esecuzione del progetto. Pagina 253 di 431

255 Missione 1 - SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE PROGRAMMA 10 RISORSE UMANE ASPETTI FINANZIARI 1 Tab. 1 La situazione finanziaria per competenza e per cassa come da stampa di bilancio Risorse Programma 10 Programma 10 2% Restante Missione 1 98% Nota: i dati percentuali si riferiscono alle risorse esigibili (competenza pura + competenza esigibile) nell anno LEGENDA: Competenza Pura = stanziamento puro per l'anno di riferimeto Competenza esigibile = Competenza derivante dal FPV Esigibile nell'anno FPV di transito corrente = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte corrente esigibile negli anni successivi FPV di transito capitale = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte capitale esigibile negli anni successivi Cassa = la cassa stanziata obbligatoriamente solo per il primo anno del bilancio pluriennale Pagina 254 di 431

256 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico IMPIEGO EFFICIENTE ED EFFICACE DELLE RISORSE UMANE Programma 1.10 RISORSE UMANE Obiettivo operativo LA GESTIONE GIURIDICA ED ECONOMICA DEL PERSONALE Responsabile D.ssa Laura Monticini DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Il presente obiettivo operativo viene perseguito attraverso l ottimale utilizzazione di tutte le fonti di finanziamento necessarie per l ordinaria gestione delle risorse umane nell Ente, comprendendo sia i capitoli di spesa per gli emolumenti stipendiali dei dipendenti di ruolo sia i costi per le assunzioni a tempo determinato, come regolati dai CCNL nazionali e dai contratti decentrati. Si ricorda che è stato confermato dalla legge 125/2013 di conversione del DL 101/2013 il divieto di assunzioni a tempo indeterminato per le Province, nelle more della riforma istituzionale. Nel 2014 sarà ulteriormente implementato il sistema di monitoraggio del ciclo della performance, collegato alle valutazioni individuali, sviluppato nel 2012 attraverso l approvazione della nuova metodologia di misurazione e valutazione della performance di cui alla DGP 124 del 18 settembre Nelle more della riforma istituzionale, anche nel 2014 proseguirà la gestione in forma associata con la Provincia di Prato degli aspetti contabili e fiscali del personale, sempre compatibilmente con la normativa vigente, con una entrata prevista in convenzione di ,00. La gestione della formazione dei dipendenti, sia quella obbligatoria che specialistica, dovrà essere compatibile con i notevoli contenimenti di spesa recati dal D.L. 78/2010; nell aggiornamento del piano di formazione si terranno comunque presenti le necessità che potranno derivare dall esatta individuazione delle funzioni e materie riservate alla futura città metropolitana. Al fine di dare elementi di ordine numerico sul peso del presente obiettivo si calcola che, secondo una proiezione presunta al sulla base degli elementi a oggi conosciuti, i rapporti di lavoro elaborati dagli Uffici del Personale (gestione giuridica, trattazione stipendiale, fiscale, assicurativo, previdenziale, controllo presenze) si attesteranno in circa 846 unità comprensive dei dipendenti del comparto Regioni EE.LL. e dei forestali a contratto privatistico, a cui si aggiungono 14 rapporti lavorativi di scelta fiduciaria che verranno a naturale conclusione con la scadenza dell attuale legislatura Pagina 255 di 431

257 MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Sono connaturate a quanto espresso nell obiettivo strategico a cui si rimanda integralmente RISORSE UMANE: Dipendenti di ruolo (Staff/Concorsi/Stipendi/Pensioni e co.co.co) categoria D n. 5 unità categoria C n. 8 unità categoria B n. 9 unità RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 256 di 431

258 Missione 1 - SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE PROGRAMMA 11 ALTRI SERVIZI GENERALI ASPETTI FINANZIARI 1 Tab. 1 La situazione finanziaria per competenza e per cassa come da stampa di bilancio Programma 11 22% Risorse Programma 11 Restante Missione 1 78% Nota: i dati percentuali si riferiscono alle risorse esigibili (competenza pura + competenza esigibile) nell anno LEGENDA: Competenza Pura = stanziamento puro per l'anno di riferimeto Competenza esigibile = Competenza derivante dal FPV Esigibile nell'anno FPV di transito corrente = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte corrente esigibile negli anni successivi FPV di transito capitale = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte capitale esigibile negli anni successivi Cassa = la cassa stanziata obbligatoriamente solo per il primo anno del bilancio pluriennale Pagina 257 di 431

259 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico AVVOCATURA Programma 1.11 ALTRI SERVIZI GENERALI Obiettivo operativo GESTIONE DEL CONTENZIOSO, ATTIVITA' CONSULTIVA E STRAGIUDIZIALE Responsabile D.ssa Maria Cecilia Tosi DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: 1) Contenimento e risparmio della spesa per incarichi legali di tipo defensionale e di consulenza all esterno dell Ente, ottenuto sia mediante la difesa della Provincia in tutte le sedi giudiziarie di ogni ordine e grado da parte dell Avvocatura interna dell Ente, sia tramite attività di consulenza verbale e scritta agli uffici e agli organi dell Ente, sia attraverso un attenta disamina dei procedimenti in cui risulti indispensabile costituirsi. 2) Necessità di agire attraverso gli strumenti processuali ordinari per il recupero di crediti dell Ente per i quali non sia possibile procedere alla riscossione coattiva. 3) Necessità di informatizzare i fascicoli di causa, almeno relativamente al nuovo contenzioso, al fine di attuare la normativa in materia di informatizzazione della P.A. Tale informatizzazione, riguardando anche gli uffici giudiziari, viene richiesta dagli stessi Tribunali mediante invio informatico degli atti defensionali. 4) Riordino e archiviazione sul piano informatico, cartaceo e contabile dei fascicoli relativi a contenziosi definiti con sentenza passata in giudicato. Si mira con ciò a completare le procedure amministrative e contabili relative ai singoli fascicoli di causa degli ultimi venti anni, nonché all acquisizione di spazi mediante la loro archiviazione. Conseguentemente, si definisce anche il volume effettivo del contenzioso pendente. Pagina 258 di 431

260 MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: 1) Contenimento e risparmio della spesa per incarichi legali di tipo defensionale e di consulenza all esterno dell Ente, ottenuto mediante la difesa della Provincia in tutte le sedi giudiziarie di ogni ordine e grado da parte dell Avvocatura interna dell Ente, nonché tramite attività di consulenza verbale e scritta agli uffici e agli organi dell Ente. 2) Necessità di agire attraverso gli strumenti processuali ordinari per il recupero di crediti dell Ente per i quali non sia possibile procedere alla riscossione coattiva da parte dei dirigenti competenti per materia attraverso gli strumenti processuali ordinari. 3) Necessità di informatizzare i fascicoli di causa, almeno relativamente al nuovo contenzioso, al fine di attuare la normativa in materia di informatizzazione della P.A. Tale informatizzazione, riguardando anche gli uffici giudiziari, viene richiesta dagli stessi Tribunali mediante invio informatico degli atti defensionali. 4) Riordino e archiviazione sul piano informatico, cartaceo e contabile dei fascicoli relativi a contenziosi definiti con sentenza passata in giudicato. Si mira con ciò a completare le procedure amministrative e contabili relative ai singoli fascicoli di causa degli ultimi venti anni, nonché all acquisizione di spazi mediante la loro archiviazione. Conseguentemente, si definisce anche il volume effettivo del contenzioso pendente. RISORSE UMANE: 1 Dirigente ad interim, 1 P.O. Avvocato (cat. D3), 4 funzionari/avvocati (cat. D e D3) 3 segretarie (1 cat. C e 2 cat. B). RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 259 di 431

261 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico CONTROLLO STRATEGICO E CONTROLLO DI GESTIONE Programma 1.11 ALTRI SERVIZI GENERALI Obiettivo operativo CONTROLLO DI GESTIONE Responsabile Direzione Generale DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Funzione di guida, accompagnamento e coordinamento delle varie unità organizzative della struttura provinciale nella redazione, implementazione e verifica del Piano Esecutivo di Gestione, e del nuovo Documento unico di Programmazione (DUP) che ha sostituito l RPP. Predisposizione del DUP per l anno in corso verrà approvato contestualmente al bilancio di previsione e del PEG da approvarsi successivamente al bilancio di previsione. Predisposizione degli stati di attuazione del Piano Esecutivo di Gestione a cadenze semestrali da cui valutare la percentuale di conseguimento degli obiettivi predefiniti e lo stato di attuazione delle attività effettuate. Predisposizione degli stati di attuazione del DUP, in concomitanza con la verifica circa la salvaguardia degli equilibri di bilancio e con la redazione del Conto Consuntivo, da cui valutare l adeguatezza delle scelte compiute in sede di attuazione in termini di congruenza tra risultati conseguiti e obiettivi predefiniti. Predisposizione del DUP per l annualità 2015 nel mese di luglio così come richiesto dai nuovi principi contabili relativi alla programmazione. Effettuazione delle variazioni al Piano Esecutivo di Gestione ed al DUP. Collaborazione attiva nel corso dell implementazione e dello svolgimento dell intero ciclo di gestione della performance. Funzione di guida, accompagnamento e coordinamento del controllo di gestione inteso come processo circolare distinto in quattro fasi (programmazione o redazione dei documenti previsionali, gestione, risultati, feedback o effetti di ritorno dei risultati sulla programmazione). Predisposizione e trasmissione alla Corte dei Conti del Referto del Controllo di Gestione (articoli 198 e 198 bis del D.lgs. 267/2000). Monitoraggio circa il conferimento di incarichi professionali e l effettuazione di spese superiori a 5.000,00 da trasmettersi alla Corte dei Conti (Pubblicità, Relazioni Pubbliche, Convegni, Mostre e Rappresentanza). Monitoraggio sul rispetto dei tetti di spesa relativi al conferimento di incarichi di studio e consulenza, all effettuazione di relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza, di sponsorizzazioni, di missioni da parte del personale dipendente, di formazione del personale dipendente e di acquisto, Pagina 260 di 431

262 manutenzione, noleggio ed esercizio di autovetture. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Coordinamento e supporto alla predisposizione e al monitoraggio dei documenti di programmazione quali il PEG, previsto dall articolo 169 del D.lgs. 267/2000 e successive modifiche e integrazione dai nuovi principi contabili relativi alla programmazione del bilancio armonizzato come da D.L. 118/2011 e DPCM 285/2011, e il DUP che ha sostituito l RPP. I controlli interni, i cui obiettivi sono codificati dall articolo 147 del D.lgs. 267/2000 e s.m.i., devono rappresentare un mezzo per la crescita dell Ente, sia sotto il profilo programmatico, sia sotto quello dell utilizzazione delle risorse. Gli articoli da 2 a 16 del D.lgs. 150/2009 e successive modifiche ed integrazioni disciplinano la misurazione, valutazione e trasparenza della performance organizzativa ed individuale. Inoltre il D.L. 101/2013 dispone il rispetto di alcuni limiti di spesa, da garantirsi a carico degli enti locali, riguardo il conferimento di incarichi di studio e consulenza, l effettuazione di spese per relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza, l effettuazione di spese di sponsorizzazione, l effettuazione di spese per missione e per la formazione del personale dipendente e le spese fatte per l acquisto, la manutenzione, il noleggio e l esercizio di autovetture. RISORSE UMANE: n. 1 unità di personale di categoria D; n. 1 unità di personale di categoria C; RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 261 di 431

263 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico INFORMAZIONE ISTITUZIONALE, TRASPARENZA E RELAZIONI CON IL PUBBLICO Programma 1.11 ALTRI SERVIZI GENERALI Obiettivo operativo URP, INFORMAZIONE, PARTECIPAZIONE, E-GOVERNMENT E QUOTIDIANO MET Responsabile Gianfrancesco Apollonio DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Gestione dei servizi di Urp e di centralino. Informazione sugli atti, i procedimenti, l organizzazione, i servizi e le attività dell Ente; servizio all utenza per i diritti di partecipazione; Garanzia della Comunicazione; diffusione di avvisi e comunicati stampa e attività di ufficio stampa sui servizi di pubblica utilità dell Ente, i servizi di protezione civile e in emergenza e sull attività del Consiglio provinciale. Promozione dei servizi di e-gov nell ambito del contratto di servizio per il triennio con la Società Linea Comune. Gestione della sezione Amministrazione Trasparente e dell area servizi del sito web istituzionale; responsabilità della Trasparenza, dei contenuti e dell accessibilità del sito. Gestione e redazione del quotidiano telematico multicanale Met e di newsletter generali e tematiche ad esso collegate, al fine di garantire a tutti l accesso ai comunicati della Provincia e delle pubbliche amministrazioni dell Area vasta della Toscana Centrale e di favorire la condivisione delle informazioni all interno di community della pubblica amministrazione. Promozione del coordinamento fra gli Urp del territorio. Pagina 262 di 431

264 MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Attuazione delle attività a garanzia dell informazione, della comunicazione, della trasparenza e della partecipazione previste dalle leggi nazionali con riferimento a quelle di cui al d.lgs. 18 agosto 2000 n. 267 (in part. artt. 8 e 10), al capo V della L. 7 agosto 1990 n. 241, alla legge 7 giugno 2000 n. 150, al d.lgs. 14 marzo 2013, n dallo Statuto (in part. artt. 6 e 8) e dai Regolamenti dell Ente (artt. 2 bis e 2ter del Reg. sull'ordinamento degli uffici e dei servizi; Reg. delle informazioni sulle attività degli organi; Reg. delle Informazioni e delle Pubbliche relazioni) RISORSE UMANE: n. 1 unità di personale Dirigente; n. 4 unità di categoria D; n. 2 unità di categoria C; n. 5 unità di categoria B. RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 263 di 431

265 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 1 SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Obiettivo strategico - LA PROVINCIA VERSO LA CITTA METROPOLITANA Programma 11 ALTRI SERVIZI GENERALI Obiettivo operativo L ATTIVITA DI APPLICAZIONE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE Responsabile Capo di Gabinetto (dr. Roberto Delio NICCOLAI) DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: A tutela del territorio da comportamenti contrari alla legge, l Ufficio Sanzioni Amministrative e violazioni al CDS cura i procedimenti di applicazione, successiva alla fase di accertamento, delle sanzioni amministrative per tutte le materie di competenza provinciale, sia per delega regionale, che per competenza propria, che incidono sul territorio, con particolare riferimento a vincolo idrogeologico e forestazione, veicoli fuori uso e loro abbandono o deposito incontrollato, raccolta e commercio tartufi e funghi epigei, tutela habitat naturali, dichiarazioni superficie vitate e ulteriori sanzioni in materia di agricoltura, attingimenti e derivazioni di acque pubbliche, difesa della fauna e regolamentazione dell attività venatoria, tutela fauna ittica, esche avvelenate, strutture ricettive, circolazione fuori strada, gestione dei rifiuti e imballaggi, RAEE ed ogni altra sanzione di competenza della Provincia in materia di smaltimento di particolari tipologie di rifiuti, scarichi idrici, energia, oli esausti, autorizzazione integrata ambientale, emissioni in atmosfera. A tal fine provvede alla registrazione dei verbali pervenuti e dell avvenuto pagamento, esame degli scritti difensivi, all audizione personale, ove richiesta, alla richiesta di controdeduzioni, alla predisposizione delle ordinanze di ingiunzione o archiviazione, alla definizione delle procedure relative alle sanzioni accessorie, all istruttoria del contenzioso, alla rateizzazione dei pagamenti, ove richiesta, nonché alle procedure finalizzate alla riscossione forzata del credito. L ufficio cura anche le procedure di applicazione delle sanzioni amministrative per violazioni al Codice della Strada, successive alla fase dell accertamento (che è invece di competenza della Polizia provinciale), a partire dalla verifica dei pagamenti e dalla gestione del flusso informatico delle controdeduzioni e dei relativi fascicoli dei ricorsi alla e dalla Prefettura di Firenze tramite SANA. Per tali competenze, vista la mole dei verbali da predisporre, notificare ecc (per la Polizia provinciale), nonché degli atti successivi da predisporre in modo informatico e da notificare (per questo ufficio) è stato stipulato contratto di appalto alla Ditta Pagina 264 di 431

266 Maggioli, in scadenza a luglio 2014.Sia per le materie trattate ai sensi della l. 689/81 che per quelle trattate ai sensi del Codice della Strada l ufficio segue la fase del contenzioso, provvedendo a predisporre e trasmettere all Avvocatura l istruttoria in punto di fatto e di diritto per la costituzione in giudizio per le sanzionii disciplinate ai sensi della L. 689/81 e a predisporre le comparse di costituzione e risposta o altri atti difensivi per i ricorsi in materia di violazione al CDS, garantendo in questo caso la presenza alle udienze del Giudice di Pace.relativamente a verbali, cartelle esattoriali e ingiunzioni; predispone le controdeduzioni per i ricorsi dinanzi al Prefetto in collaborazione con gli Agenti accertatori e con il Legale del Service Maggioli. Per quanto concerne la riscossione coattiva, vengono seguite vie diverse: per la riscossione di somme dovute per violazioni disciplinate ai sensi della L. 689/81, viene effettuata iscrizione a ruolo presso Equitalia, mentre per le sanzioni ai sensi del CDS, viene attivato presso la ditta Maggioli dapprima procedimento di adozione delle ingiunzioni fiscali e poi, sempre tramite Maggioli, avvalendosi dell ufficiale della riscossione autorizzato delle ditta stessa, vengono posti in essere i vari atti necessari alla riscossione coattiva MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Il mantenimento e miglioramento del servizio rientra tra le attività istituzionali demandate a questo servizio dalla normativa statale e regionale, nelle materie di competenza dell Ente, conformemente alle direttive emanate dall Amministrazione. RISORSE UMANE: 1 Dirigente, 1 P.O.; 4 amministrativi full time e 3 amministrativi part-time. Per le procedure di competenza, in relazione alle fasi successive all accertamento delle violazioni al CDS, si avvale del personale esterno impiegato presso la Ditta che si occupa dell esternalizzazione di parte del procedimento amministrativo sanzionatorio relativo al C.d.S, collocato presso la Polizia Provinciale. RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 265 di 431

267 Missione 3 ORDINE PUBBILICO E SICUREZZA PROGRAMMA 1 POLIZIA PROVINCIALE E AMMINISTRATIVA ASPETTI FINANZIARI 1 Tab. 1 La situazione finanziaria per competenza e per cassa come da stampa di bilancio 1 LEGENDA: Competenza Pura = stanziamento puro per l'anno di riferimeto Competenza esigibile = Competenza derivante dal FPV Esigibile nell'anno FPV di transito corrente = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte corrente esigibile negli anni successivi FPV di transito capitale = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte capitale esigibile negli anni successivi Cassa = la cassa stanziata obbligatoriamente solo per il primo anno del bilancio pluriennale Pagina 266 di 431

268 Missione 3 ORDINE PUBBLICO E SICUREZZA SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Obiettivo strategico - POLIZIA PROVINCIALE - PER UNA COLLETTIVITA' PIU' SERENA E SICURA Programma 3.01 POLIZIA LOCALE E AMMINISTRATIVA Obiettivo operativo MANTENIMENTO ATTIVITA' DI POLIZIA Responsabile ROBERTO DELIO NICCOLAI DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: La Polizia Provinciale garantisce lo svolgimento dell attività di vigilanza e controllo nelle seguenti materie connesse alle funzioni di polizia. In particolare è impegnata nelle seguenti attività: 1) vigilanza ittico-venatoria e controllo sulla gestione della fauna selvatica (abbattimenti e cattura); 2) recupero fauna in difficoltà anche a seguito di incidenti stradali, reimmissione in natura ovvero successivo trasporto presso cliniche veterinarie per eventuali cure; 3) coordinamento vigilanza volontaria; 4) controllo esche avvelenate L.R. 39/2001; 5) vigilanza in materia di gestione e trasporto rifiuti 6) attività di polizia amministrativa (controllo turismo, autoscuole, autofficine); 7) svolgimento servizi di polizia stradale sulle strade provinciali; 8) gestione del procedimento per l accertamento delle violazioni al CDS elevate tramite i misuratori di velocità sulla FI PI LI 9) svolgimento dei servizi di rappresentanza e vigilanza in cerimonie e manifestazioni come richiesto dalla amministrazione provinciale. Pagina 267 di 431

269 MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Il mantenimento e miglioramento del servizio rientra tra le attività istituzionali demandate a questo servizio dalla normativa statale e regionale, nelle materie di competenza dell Ente, conformemente alle direttive emanate dall Amministrazione. RISORSE UMANE: 1 AP Comandante, n. 7 Ufficiali, n. 34 Agenti a tempo indeterminato, e n. 3 Amministrativi a tempo indeterminato e n. 2 ausiliari tecnici da categorie protette. Personale esterno impiegato presso la Ditta che si occupa dell esternalizzazione di parte del procedimento amministrativo sanzionatorio relativo al C.d.S., del quale si avvale anche la Direzione ufficio di Gabinetto per le procedure di competenza in relazione alle fasi successive all accertamento delle violazioni al CDS. RISORSE STRUMENTALI: risorse inforamtiche e strumentali in dotazine alla direzione di cui: n. 31 veicoli n. 1 motoveicoli, n. 34 radio veicolari, 70 radioportatili, 40 computer fissi, una cella freezer, 6 portatili e 12 notebook, armamento di dotazione per difesa personale, armamento per abbattimenti, 2 cavalli con ricoveri specifici, n. 4 autovelox, n. 2 telelaser. Alla vigilanza volontaria GAV sono stati destinati due autoveicoli acquistati con fondi regionali Pagina 268 di 431

270 Missione 4 ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO PROGRAMMA 2 ALTRI ORDINI DI ISTRUZIONE NON UNIVERSITARIA ASPETTI FINANZIARI 1 Tab. 1 La situazione finanziaria per competenza e per cassa come da stampa di bilancio Risorse Programma 2 Restante Missione 4 12% Programma 2 88% Nota: i dati percentuali si riferiscono alle risorse esigibili (competenza pura + competenza esigibile) nell anno LEGENDA: Competenza Pura = stanziamento puro per l'anno di riferimeto Competenza esigibile = Competenza derivante dal FPV Esigibile nell'anno FPV di transito corrente = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte corrente esigibile negli anni successivi FPV di transito capitale = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte capitale esigibile negli anni successivi Cassa = la cassa stanziata obbligatoriamente solo per il primo anno del bilancio pluriennale Pagina 269 di 431

271 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 4 ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO Obiettivo strategico PUBBLICA ISTRUZIONE Programma 4.02 ALTRI ORDINI DI ISTRUZIONE NON UNIVERSITARIA Obiettivo operativo DIRITTO ALLO STUDIO E SERVIZI EDUCATIVI Responsabile Dott. Gennaro Giliberti DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: In accordo con la LR 32/2002 e con il Piano di Indirizzo Generale Integrato , riguardo al Diritto allo Studio: - viene gestita la ripartizione e l assegnazione ai Comuni dei fondi regionali per gli incentivi individuali alle famiglie a sostegno della frequenza scolastica (Pacchetto Scuola); - viene sostenuta un attività di programmazione integrata per i Piani Educativi Zonali, comprendenti interventi per Infanzia e per Età scolare con fondi assegnati alle Zone socio sanitarie ed ai Comuni; - viene concertata e realizzata la ripartizione dei fondi ai Comuni per il Trasporto degli studenti disabili alle Scuole superiori; - viene concertata la programmazione degli interventi per il diritto-dovere all istruzione in collaborazione con la Direzione Formazione, con la finalità di combattere la dispersione scolastica. Si sostiene la realizzazione di progetti educativi rivolti agli studenti ed ai docenti delle scuole secondarie superiori, con un attenzione di riguardo rivolta alla realizzazione di viaggi studio agli ex campi di concentramento e di sterminio nazisti nell ambito del Progetto Memoria, che prevede anche corsi formativi per docenti e studenti in collaborazione con l Istituto Storico della Resistenza e l ANED. Per l anno educativo 2013/2014 la gestione dell asilo nido aziendale della Provincia di Firenze è stata confermata, mediante convenzione, al Comune di Firenze. Pagina 270 di 431

272 MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Le scelte sono motivate dalla necessità di proporre un offerta formativa sempre più qualificata al fine di dare un servizio educativo efficace ed integrato agli studenti degli Istituti Scolastici del territorio provinciale. Il Diritto allo Studio potrà essere diffuso e garantito attraverso un azione di coordinamento e valorizzazione dell intervento dei Comuni, delle Zone sociosanitarie, delle Istituzioni Scolastiche. RISORSE UMANE: n. 1 Posizione Organizzativa (50% tra i due obiettivi operativi) n. 1 cat. D a tempo indeterminato (50% tra i due obiettivi operativi) n. 3 cat. C a tempo indeterminato (50% tra i due obiettivi operativi) n. 1 cat. B a tempo indeterminato (50% tra i due obiettivi operativi) n. 2 cat. B a tempo indeterminato part time (50% tra i due obiettivi operativi) RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione. Pagina 271 di 431

273 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 4 ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO Obiettivo strategico MANUTENZIONE, ADEGUAMENTO E AMPLIAMENTO IMMOBILI Programma 4.02 ALTRI ORDINI DI ISTRUZIONE NON UNIVERSITARIA Obiettivo operativo MANUTENZIONE ED ADEGUAMENTO IMMOBILI SCOLASTICI Responsabile Dott.ssa Maria Cecilia Tosi DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Per quanto riguarda gli immobili scolastici, il ruolo determinante assegnato alle Province dalla normativa vigente, in particolare dalla Legge 23/96, comporta un forte impegno della amministrazione sia dal punto di vista dell edilizia scolastica. Con la programmazione si vuol cogliere l occasione per fare il punto sullo stato dei lavori di adeguamento normativo, partendo dai lavori fatti, concludere quelli avviati e in corso, individuare gli ulteriori necessari quantificandone la rilevanza economica. Tutto ciò al fine di programmare gli interventi necessari compatibilmente con i vincoli imposti dal rispetto del patto di stabilità. Gli interventi saranno mirati all efficienza energetica degli edifici ed al loro adeguamento in materia di sicurezza e prevenzione minimali. Avvalendosi della franchigia prevista dalla convenzione Consip cui si è aderito per la gestione calore saranno trasformati a metano alcuni impianti termici che ancora sono alimentati a gasolio e i generatori esistenti saranno sostituiti con nuove caldaie a condensazione e/o ad lato rendimento. Saranno espletate le pratiche di adeguamento normativo presso le centrali termiche limitatamente alla prevenzione incendi (VVF) e agli apparecchi a pressione(es ISPESL). Pagina 272 di 431

274 MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: L attività di manutenzione del patrimonio immobiliare è attività in parte dovuta per prescrizioni normative, in parte dettata dall esigenza di valorizzare il proprio patrimonio. L obiettivo nel corso dell anno 2014, con affidamento al personale interno della individuazione degli interventi necessari non solo a guasto ma anche di manutenzione preventiva e programmata, è quello di un miglioramento della manutenzione e di razionalizzazione delle risorse finanziarie e umane. Cercare di accompagnare le dinamiche dei flussi delle iscrizioni degli studenti trovando le soluzioni logistiche adeguate. L anno 2014 è dedicato in particolar modo alla attuazione di interventi in corso di realizzazione, progettati negli anni precedenti e definizione di alcuni progetti esecutivi. RISORSE UMANE: U.O. Manutenzione Edilizia Impianti U.O. Immobili e complessi storici Ufficio Amministrativo RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione Pagina 273 di 431

275 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 4 ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO Obiettivo strategico MANUTENZIONE, ADEGUAMENTO E AMPLIAMENTO IMMOBILI SCOLASTICI Programma 4.02 ALTRI ORDINI DI ISTRUZIONE NON UNIVERSITARIA Obiettivo operativo MANUTENZIONE E ADEGUAMENTO IMMOBILI SCOLASTICI TUTELATI EX D.LGS. N. 42/2004. Responsabile Dott.ssa Maria Cecilia Tosi DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Le scuole caratterizzate da una importanza e rilevanza storica sono ubicate all interno del centro storico di Firenze e si caratterizzano per la loro destinazione originaria differente dall attuale con forti quindi necessità di adeguamento, alle normative in materia di sicurezza e prevenzione minimali. Avranno inizio i lavori di adeguamento del Liceo Classico Galileo e portati a conclusione quelli dell Istituto d Arte di Porta Romana. Quest ultimo sarà sottoposto anche ad un intervento di riqualificazione energetica. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: L attività di manutenzione del patrimonio immobiliare è attività in parte dovuta per prescrizioni normative, in parte dettata dall esigenza di valorizzare il proprio patrimonio. L obiettivo nel corso dell anno 2014, con affidamento al personale interno della individuazione degli interventi necessari non solo a guasto ma anche di manutenzione preventiva e programmata, è quello di un miglioramento della manutenzione e di razionalizzazione delle risorse finanziarie e umane. Cercare di accompagnare le dinamiche dei flussi delle iscrizioni degli studenti trovando le soluzioni logistiche adeguate. L anno 2014 è dedicato in particolar modo alla attuazione di interventi in corso di realizzazione, progettati negli anni precedenti e definizione di alcuni progetti esecutivi Pagina 274 di 431

276 RISORSE UMANE: U.O. Manutenzione Edilizia Impianti U.O. Immobili e complessi storici Ufficio Amministrativo RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione Pagina 275 di 431

277 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 4 ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO Obiettivo strategico LAVORI PUBBLICI EDILIZIA SCOLASTICA Programma 4.02 ALTRI ORDINI DI ISTRUZIONE NON UNIVERSITARIA Obiettivo operativo MANUTENZIONE, ADEGUAMENTO E NUOVE REALIZZAZIONI IMMOBILI Responsabile Ing. Ennio Passaniti DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Il progetto di competenza dalla Direzione Ufficio Progetti Edilizia, LL.PP., Difesa del Suolo e Protezione Civile riguarda alcuni degli immobili scolastici gestiti dalla Provincia di Firenze in quanto proprietaria, affittuaria e/o gestiti in virtù di Normative specifiche ( ad es. L. 23/96 per gli edifici scolastici). Il ruolo determinante assegnato alle Province dalla normativa vigente per la nuova realizzazione di immobili scolastici, in particolare dalla Legge 23/96, ha comportato un forte impegno della amministrazione sia dal punto di vista della riorganizzazione dell offerta scolastica sul territorio sia dell edilizia scolastica. Con la nuova programmazione si vuol cogliere l occasione per fare il punto sullo stato dei lavori di adeguamento normativo, partendo dai lavori fatti, concludere quelli avviati e in corso, individuare gli ulteriori necessari quantificandone la rilevanza economica. Tutto ciò al fine di programmare gli interventi necessari compatibilmente con il patto di stabilità. Immobili Scolastici E in corso di completamento le progettazione esecutiva dei lavori di riqualificazione dell involucro esterno dell Istituto Alberghiero Buontalenti dell importo di euro ,49. Verrà eseguita la progettazione delle nuove cucine dell Istituto Alberghiero Buontalenti la cui realizzazione è prevista nell anno 2015 (importo stimato nel bilancio triennale e circa); Verrà portata avanti la progettazione del nuovo Liceo Agnoletti di Sesto Fiorentino come previsto dal Protocollo di Intesa siglato tra Regione Toscana, Pagina 276 di 431

278 Provincia di Firenze, Comuni di Sesto fiorentino e Campi Bisenzio. E infine programmato per le future annualità l ampliamento dell Istituto Calamandrei di Sesto. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Realizzare un programma di interventi di sintesi per adeguare gli immobili scolastici alla normativa vigente. Fornire risposte alle nuove esigenze delle strutture, adeguando le strutture esistenti, impegnandosi a rendere flessibili le strutture alle nuove destinazioni. Cercare di accompagnare le dinamiche dei flussi delle iscrizioni degli studenti trovando le soluzioni logistiche adeguate. L anno 2014 è dedicato in particolar modo alla attuazione di interventi in corso di realizzazione progettati negli anni precedenti e alla definizione di alcuni nuovi progetti da rendere esecutivi nel prossimo futuro. RISORSE UMANE: n. 1 unità di personale Dirigente; n. 3 unità di personale cat. C. RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione Pagina 277 di 431

279 Missione 4 ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO PROGRAMMA 6/7 SERVIZI AUSILIARI ALL'ISTRIZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO ASPETTI FINANZIARI 1 Tab. 1 La situazione finanziaria per competenza e per cassa come da stampa di bilancio Risorse Programma 6 Programma 6 5% Restante Missione 4 95% Nota: i dati percentuali si riferiscono alle risorse esigibili (competenza pura + competenza esigibile) nell anno Tab. 1 La situazione finanziaria per competenza e per cassa come da stampa di bilancio 1 LEGENDA: Competenza Pura = stanziamento puro per l'anno di riferimeto Competenza esigibile = Competenza derivante dal FPV Esigibile nell'anno FPV di transito corrente = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte corrente esigibile negli anni successivi FPV di transito capitale = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte capitale esigibile negli anni successivi Cassa = la cassa stanziata obbligatoriamente solo per il primo anno del bilancio pluriennale Pagina 278 di 431

280 Programma 7 7% Risorse Programma 7 Restante Missione 4 93% Nota: i dati percentuali si riferiscono alle risorse esigibili (competenza pura + competenza esigibile) nell anno Pagina 279 di 431

281 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 4 ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO Obiettivo strategico PUBBLICA ISTRUZIONE Programma SERVIZI AUSILIARI ALL ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO Obiettivo operativo RETE SCOLASTICA E SERVIZI Responsabile Dott. Gennaro Giliberti DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: Programmazione e dimensionamento del sistema scolastico del territorio provinciale in ogni ordine e grado. Raccolta delle proposte di variazione della Rete Scolastica Provinciale inviate dalle Conferenze Zonali per l Istruzione e dagli Istituti Superiori (Scuola infanzia e Primo ciclo: istituzione, aggregazione di istituti, prolungamento dell orario, variazione numero di classi e/o sezioni. Secondo ciclo: variazione numero di classi e/o sezioni, attivazione nuovi indirizzi, percorsi di istruzione e formazione e corsi serali, istituzione di Centri Territoriali Permanenti per istruzione e formazione in età adulta e di Centri Provinciali di Istruzione per Adulti (C.P.I.A). Le proposte, condivise nel Tavolo Provinciale di programmazione e concertazione, sono approvate con Delibera di Giunta e inviate alla Regione Toscana per la redazione del Piano Regionale. Monitoraggio dell attuazione della convenzione siglata con gli istituti superiori per l erogazione di fondi per la gestione ordinaria e per alcuni interventi sugli edifici. Valutazione delle richieste di fondi straordinari per progetti finalizzati e laboratori, e assegnazione dei fondi. Reperimento e predisposizione piano di utilizzo degli impianti sportivi esterni per gli istituti scolastici che ne sono sprovvisti e/o carenti. Predisposizione del Piano trasporto studenti alle palestre esterne per le lezioni di educazione fisica, ove necessario. Raccolta e monitoraggio (nel quadro delle linee dell OSP Regionale) dei dati delle scuole della Provincia di Firenze, dalle materne alle superiori, con particolare riferimento a quelle di competenza, anche in relazione a una corretta programmazione in materia di edilizia scolastica. Tali dati (natalità, consistenza delle scuole in classi e alunni, mobilità territoriale degli studenti, risultati della scuola dell obbligo e della secondaria superiore, pari opportunità, disagio e abbandoni) sono essenziali ai fini della programmazione delle scelte dell amministrazione e dei vari altri livelli Istituzionali. Pagina 280 di 431

282 MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Garantire il funzionamento degli Istituti scolastici di competenza mediante un supporto strumentale e finanziario, per le attività che non concernono la didattica. Dotare l Amministrazione, attraverso l OSP, di uno strumento atto a conoscere i flussi delle iscrizioni scolastiche al fine di determinare scelte e programmazioni relative all organizzazione di spazi scolastici. RISORSE UMANE: n. 1 Posizione Organizzativa (50% tra i due obiettivi operativi) n. 1 cat. D a tempo indeterminato (50% tra i due obiettivi operativi) n. 3 cat. C a tempo indeterminato (50% tra i due obiettivi operativi) n. 1 cat. B a tempo indeterminato (50% tra i due obiettivi operativi) n. 2 cat. B a tempo indeterminato part time (50% tra i due obiettivi operativi) RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione Pagina 281 di 431

283 Missione 5 TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI PROGRAMMA 1 VALORIZZAZIONE DEI BENI DI INTERESSE STORICO ASPETTI FINANZIARI 1 Tab. 1 La situazione finanziaria per competenza e per cassa come da stampa di bilancio Risorse Programma 1 Restante Missione 5 1% Programma 1 99% Nota: i dati percentuali si riferiscono alle risorse esigibili (competenza pura + competenza esigibile) nell anno LEGENDA: Competenza Pura = stanziamento puro per l'anno di riferimeto Competenza esigibile = Competenza derivante dal FPV Esigibile nell'anno FPV di transito corrente = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte corrente esigibile negli anni successivi FPV di transito capitale = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte capitale esigibile negli anni successivi Cassa = la cassa stanziata obbligatoriamente solo per il primo anno del bilancio pluriennale Pagina 282 di 431

284 SCHEDA PREDISPOSIZIONE DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE (dup) SEZIONE OPERATIVA Missione 5 TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ATTIVITA CULTURALI Obiettivo strategico CULTURA Programma 5.01 VALORIZZAZIONE DEI BENI DI INTERESSE STORICO Obiettivo operativo PALAZZO MEDICI RICCARDI BIBLIOTECA MORENIANA ARCHIVIO STORICO (manutenzione, fruizione e tutela) Responsabile Dott. Gennaro Giliberti DESCRIZIONE OBIETTIVO OPERATIVO: IL PROGETTO riguarda le attività ordinarie di manutenzione, fruizione e tutela svolte nelle tre sedi indicate. PALAZZO MEDICI RICCARDI l'attività si realizza innanzitutto tramite un adeguato mantenimento degli standard museali, così come previsto dalle direttive statali e regionali in materia (D.LGSL. 42/2004 e L.R. 21/2010). Ciò comporta interventi annuali di mantenimento e controllo degli impianti, dell' illuminazione, della sicurezza, della climatizzazione e, quando necessario, piccoli restauri, con periodici contatti con le Soprintendenze e con il Sistema Museale del Polo Fiorentino. Per quanto riguarda invece la fruizione e la tutela : l accoglienza e la sorveglianza sul percorso museale viene effettuata da una Cooperativa di servizi, scelta tramite gara a procedura aperta dal Servizio Economato. Ciò comporta comunque da parte dell ufficio, un costante monitoraggio dei dati sugli incassi, gli ingressi, il numero dei visitatori e la risoluzione di eventuali problemi che quotidianamente possono verificarsi. Per quanto riguarda invece le numerose richieste di visite scolastiche, di gruppo, e, più specificatamente, richieste di riprese video o set fotografici: tutte le richieste vengono raccolte, vagliate e autorizzate dall ufficio, che mantiene contatti con le Associazioni e gli Enti richiedenti, effettuando poi un attento controllo sia durante che dopo le riprese. Le attività comportano la corresponsione di un canone per diritti riprese. LA BIBLIOTECA MORENIANA è una antica struttura nata nel 1870, grazie ad alcuni lasciti. Negli anni si è specializzata sulla storia della Toscana e della Pagina 283 di 431

285 città di Firenze. Il materiale è eterogeneo, ma prevalentemente consistente in libri antichi e manoscritti. Necessita di personale specializzato che effettui in modo quotidiano e continuativo l inventariazione e la catalogazione dei fondi librari e manoscritti, l assistenza e l accoglienza degli studiosi, oltre a periodiche verifiche sullo stato conservativo dei materiali. In base alle disposizioni del Codice dei Beni Culturali inoltre, la Biblioteca effettua attività di restauro e manutenzione dei codici e dei manoscritti in essa depositati, spesso avvalendosi dei contributi regionali. E necessario inoltre prevedere periodiche attività di spolveratura e disinfestazione dei depositi, anche in base alle recenti disposizioni in materia sulla salute dei lavoratori. La Biblioteca partecipa alle iniziative culturali poste in essere dall Assessorato, soprattutto mettendo a disposizione, a costi quasi nulli ed in mostre di buon livello culturale effettuate negli spazi del primo piano di PMR, il proprio materiale di pregio e manoscritto. L' ARCHIVIO STORICO è una raccolta documentaria che si è andata formando negli anni, dall'unità d'italia fino al 1970 (la documentazione diventa "storica" dopo 40 anni di giacenza). E' ben riordinato e conservato, ma è stato catalogato da archivisti professionisti, tramite incarichi risalenti agli anni 1998/2004, solo fino ai primi anni del Ciò comporta che la gestione, intesa soprattutto come assistenza, ricerca e tutoraggio all' utenza, venga effettuata da personale specializzato o, per lo meno, con un'esperienza maturata in materia. MOTIVAZIONE DELLE SCELTE: Le scelte mirano a ottimizzare il livello di valorizzazione e di fruizione delle tre strutture. Per quanto riguarda Palazzo Medici Riccardi in particolare, è da sottolineare come, accanto a doverosi interventi di tutela, non possono però venir meno le quotidiane esigenze di rappresentanza istituzionale e di partecipazione cittadina alla vita sociale e culturale, funzioni queste ultime che lo hanno caratterizzato fin dai suoi albori. Gli obiettivi comportano un buon livello di collaborazione interdipartimentale, sia per quanto riguarda le risorse umane che strumentali. RISORSE UMANE: 2D 2C 4B RISORSE STRUMENTALI: risorse strumentali ed informatiche in dotazione alla direzione Pagina 284 di 431

286 Missione 5 TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI PROGRAMMA 2 ATTIVITA' CULTURALI EINTERVENTI DIVERSI NEL SETTORE CULTURALE ASPETTI FINANZIARI 1 Tab. 1 La situazione finanziaria per competenza e per cassa come da stampa di bilancio Risorse Programma 2 Programma 2 1% Restante Missione 5 Nota: i dati percentuali si riferiscono alle risorse esigibili (competenza pura 99% + competenza esigibile) nell anno LEGENDA: Competenza Pura = stanziamento puro per l'anno di riferimeto Competenza esigibile = Competenza derivante dal FPV Esigibile nell'anno FPV di transito corrente = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte corrente esigibile negli anni successivi FPV di transito capitale = la parte di fondo plluriennale vincolato di parte capitale esigibile negli anni successivi Cassa = la cassa stanziata obbligatoriamente solo per il primo anno del bilancio pluriennale Pagina 285 di 431

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