3.4 - REGIONE CAMPANIA
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1 REGIONE CAMPANIA REGIONE CAMPANIA Ing. Stefano Maria Petrazzuoli Tutor regionale RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO Premesse Il progetto LSU bis ha avuto inizio in data 10/11/1997 e conclusione in data 17 ottobre Durante tale periodo temporale sono stati portati a compimento tutti gli obiettivi prefissati e di cui si relaziona nel seguito: 1. completamento attività LSU 96 relativa a rilievi edifici pubblici e strategici 2. rilevamento dell edilizia privata su Comuni campione 3. metaprogetto 4. censimento speditivi a tappeto di piccoli centri 5. formazione tecnici rilevatori In dettaglio la seconda fase del progetto LSU 96, che ha impegnato i tecnici per circa 3-4 mesi, ha consentito di estendere il rilievo alla totalità degli edifici pubblici e strategici presenti nella Regione Campania. Nella fase successiva, della durata di circa 6 mesi, si è proceduto ad effettuare lo studio a campione della edilizia corrente dei centri storici dei comuni delle 5 provincie: Caserta, Benevento, Napoli, Avellino e Salerno. Nelle ultime fasi (~2-3+2 mesi) sono stati effettuati i censimenti speditivi a tappeto su di un certo numero di centri storici su cui era stato operato lo studio tipologico, ed i metaprogetti, che sono consistiti essenzialmente in uno studio di dettaglio di un certo numero di edifici con la individuazione e la valutazione dei costi, degli interventi per la riduzione della vulnerabilità sismica. Ulteriore obiettivo è stato quello della formazione dei tecnici, il quale ha richiesto un numero di interventi sul campo da parte dei tutor ben oltre l impegno preventivato. Ciò è essenzialmente derivato dal fatto che la risoluzione dei problemi di rilievo posti dai tecnici rilevatori ha ovviamente richiesto un approfondimento da parte degli stessi tutor delle tipologie strutturali, con particolare riferimento agli edifici in muratura. Nel seguito si illustrano in dettaglio le varie attività svolte, gli obiettivi raggiunti interpretando e commentando i risultati ottenuti Descrizione delle attività iniziali delle squadre e delle prime difficoltà intervenute L oggetto della prima fase del progetto LSU bis, come già detto, è stato il completamento del progetto LSU 96, al fine di consentire una rapida elaborazione e pubblicazione dei dati relativi agli edifici pubblici e strategici, che sono stati resi disponibili ai vari Enti pubblici ed Amministrazioni locali nel corso dell anno
2 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO Nella seconda fase è stato avviato, nelle cinque province, il rilevamento dell edilizia privata a campione, che aveva come obiettivo quello di analizzare campioni significativi dell edilizia corrente, sui quali svolgere uno studio finalizzato ad individuare la vulnerabilità sismica, mediante redazione di schede di vulnerabilità di primo e secondo livello del GNDT. Il primo passo operato è stato quello della scelta del campione più significativo dell edilizia privata, nell ambito dei Comuni ricadenti nelle cinque province. Per individuare tali comuni campione si sono costruite le leggi di distribuzione, per ogni provincia, di tutti i Comuni esistenti in base ai seguenti parametri: - classi di abitanti; - classi di abitanti/edifici; - classi di altitudini; - classificazione sismica. Sulla base della conoscenza del territorio, maturata peraltro anche nel corso del Progetto LSU 96, i tutor provinciali hanno proceduto alla individuazione dei gruppi di Comuni che rispecchiassero le stesse leggi distributive individuate per l intero parco dei Comuni esistenti. Selezionati così i Comuni del campione significativo si è passati alla individuazione delle tipologie edilizie più ricorrenti sul territorio. Tale attività è stata svolta sul campo da parte delle squadre dei tecnici LSU, con la supervisione dei tutor provinciali ed ha avuto come primo obiettivo quello di definire se le combinazioni di classi significative indicate dall ISTAT fossero realmente quelle esistenti sul territorio. Tab. 1 Tale verifica ha immediatamente messo in evidenza che i dati delle tipologie di edifici ricavate dai dati ISTAT con riferimento a 5 indici (I= Tipologia strutture verticali, J= Configurazione degli edifici in aggregati o isolati, K= Numero dei piani, L= Classi di età, 274
3 REGIONE CAMPANIA M= Efficienza dell edificio e dei suoi impianti) non corrispondevano alla realtà che i rilevatori si trovavano dinanzi. Per cui prima di procedere alla schedatura di II livello è stato necessario effettuare una ricostruzione delle tipologie presenti Riconoscimento tipologico degli edifici di un centro Per la ricostruzione delle tipologie ISTAT presenti nei centri strorici e quindi per la individuzione delle tipologie più frequenti su cui operare i rilievi, sono state adottate varie metodologie, che si sono differenziate fra le varie province, in funzione essenzialmente della grandezza dei centri, ed in particolare : - per le province di Caserta, Avellino, Salerno e Benevento le squadre hanno dapprima proceduto a ricontare gli edifici ricavando una nuova classificazione delle tipologie più frequenti (tabella 1). In alcuni casi gli edifici sono stati effettivamente contati, in altri è stata stimata la percentuale delle tipologie prevalenti; - per la provincia di Napoli dove i centri hanno una dimensione elevata non era possibile procedere al conteggio di tutti gli edifici operando con 5 indici. Pertanto si è proceduto al conteggio degli edifici utilizzando solo tre indici (I, J, K) ed una volta fissato il numero di edifici da rilevare per ciascuna delle classi così definite si procedeva al rilievo degli edifici operando la scelta in modo casuale. Ciò ha consentito di ottenere l effettiva distribuzione dell indice L (età). Nella fig. 1 è riportata la distribuzione delle tipologie per gli edifici in muratura dell intera provincia di Napoli, ricavata con la su citata tecnica. Fig. 1 - Tipologie muratura prov. di Napoli Censimento dei centri e modifiche al campione Definite pertanto in vario modo le tipologie prevalenti si è proceduto alla effettuazione dei rilevamenti. Poiché le schede di vulnerabilità di II livello prevedono che i tecnici effettuino dei rilievi operando dall interno delle abitazioni private, si è ritenuto opportuno sensibilizzare preliminarmente la popolazione. Pertanto sono state organizzate, di concerto con le Prefetture ed in collaborazione con le Amministrazioni comunali, delle riunioni programmatiche a scala provinciale, in cui sono state illustrate, a cura dei tutor e dei tecnici 275
4 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO Fig. 2 Confronto campione/istat: numero di abitanti Fig. 3 Confronto campione/istat: rapporto abitanti/edifici 276
5 REGIONE CAMPANIA Fig. 4 Confronto campione/istat: altitudine Fig. 5 Confronto campione/istat: categoria sismica 277
6 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO rilevatori, le finalità del progetto e si sono concordate le modalità di accesso agli edifici privati, mediante le seguenti procedure: - lettere di presentazione dei Sindaci; - supporto della presenza dei tecnici comunali o vigili urbani; - affissione negli albi pretori comunali di avvisi alla cittadinanza. Il campione di Comuni su cui è stato operato il rilevamento, unitamente alle schede redatte per ogni comune, è riportato nella tabella 2. Nel corso del rilievo il programma è stato modificato rispetto a quello iniziale per tenere conto di varie esigenze e problemi che si sono manifestati nel corso delle attività. Tali variazioni sono in gran parte dovute a ritardi nella effettuazione delle schedature, o all abbandono dell attività da parte di alcuni tecnici, che ha obbligato a rivedere il programma di lavoro di alcune squadre. Si è comunque avuto cura di fare in modo che le modifiche non alterassero la significatività del campione, come emerge dalle figg. 2-5 che riportano il raffronto, con riferimento ai 4 parametri (abitanti; abitanti/edifici; altitudine; classif. sismica), fra la distribuzione dell universo dei comuni della provincia ed il campione di comuni effettivamente rilevato. Si osserva come nelle province di Napoli e Salerno ci sia sempre una perfetta coincidenza, mentre qualche scostamento si verifica invece per le provincie di Caserta, Avellino e Benevento, legato probabilmente anche alla impossibilità di disporre su alcune zone del territorio di squadre, per la mancanza nell area di uffici del lavoro. 278
7 REGIONE CAMPANIA Problemi che si sono verificati nel corso del censimento, riunioni con i tutors e dubbi interpretativi Durante le attività di rilevazione degli edifici individuati come oggetto del campione, sono spesso stati sollevati dai tecnici rilevatori LSU dubbi interpretativi in merito ad alcune tipologie edilizie riscontrate sul territorio ed in merito alla individuazione tipologica delle murature. Tali dubbi sono stati risolti attraverso una costante attività di tutoraggio sul campo che ha consentito la prosecuzione delle attività di rilevazione in maniera organica e spedita. Altre problematiche che si sono riscontrate durante le fasi di rilevazione sono state soprattutto in relazione alla difficoltà di accesso ad alcuni fabbricati a causa della reticenza dei proprietari. Tali aspetti sono stati risolti o mediante modifica degli edifici scelti per rappresentare il campione significativo, sempre nell ambito delle tipologie concordate in fase di precensimento, o mediante una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza operata a cura dei Sindaci e dei tecnici comunali Attività di Formazione sul campo Al fine di completare la formazione dei tecnici rilevatori LSU sono state svolte varie attività seminariali a cura dei tutor che hanno illustrato, in momenti formativi specifici, le tipologie di materiali ricorrenti nelle varie parti del territorio interessato al censimento speditivo ed hanno approfondito le problematiche tecniche emerse durante la fase di redazione e compilazione delle schede di I e II livello. Nel seguito si riporta un esempio di programma didattico per le descritte attività seminariali eseguite a cura dei tutor provinciali. Programma didattico tipo disamina delle tipologie strutturali prevalenti riscontrate nella rilevazione dell edilizia corrente; caratteristiche di resistenza dei materiali lapidei naturali ed artificiali e malte utilizzate nel territorio; normative; analisi dei dissesti; diagnostica; verifiche analitiche; adeguamenti sismici - tipologie di intervento: - casistica degli interventi in relazione allo stato dell esistente - interventi di recupero delle caratteristiche di resistenza delle strutture - interventi di miglioramento della risposta al sisma mediante modifica del modello statico dell esistente; approfondimenti inerenti alla compilazione delle schede e prosecuzione lavoro del metaprogetto e rilevazione speditiva. 279
8 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO Attività di metaprogettazione e grado di significatività del lavoro svolto dalle squadre L obiettivo Metaprogetto è stato attuato mediante redazione da parte delle squadre di tecnici di studi preliminari di approfondimento della situazione di vulnerabilità di singoli edifici strategici con indicazione degli interventi possibili per la riduzione di tale condizione di vulnerabilità. La scelta degli edifici in cui svolgere la redazione del metaprogetto è stata fatta dai tutor che di concerto con i tecnici rilevatori hanno raffrontato le schede di primo e secondo livello già redatte, elaborando, in base ai parametri di vulnerabilità, le necessità di intervento che sono state poi sviluppate dai tecnici rilevatori. E stata infine redatta la corrispondente scheda di primo e secondo livello in condizioni post operam in modo da verificare la validità della scelta di intervento adottata nel metaprogetto. In genere l intervento metaprogettuale è stato esteso anche alla parte tecnico-economica volta alla quantizzazione economica degli interventi di riduzione della vulnerabilità degli edifici presi in esame. Dall elaborazione dei metaprogetti redatti si possono trarre utili spunti progettuali da proporre alle Amministrazioni proprietarie degli edifici pubblici in cui è stata evidenziata la necessità di intervento. Nella tabella 3 è riportato il riepilogo dei metaprogetti eseguiti. 280
9 REGIONE CAMPANIA Attività di censimento speditivo e sue caratteristiche Tale lavoro rappresenta un ulteriore approfondimento dello studio dell edilizia corrente tipica dei centri minori del territorio già oggetto del censimento a campione dell edilizia corrente. La metodologia utilizzata è stata quella di individuare piccoli centri caratterizzati da tipologie edilizie omogenee e su queste eseguire un censimento a tappeto di tutti gli edifici mediante redazione di schede speditive. La tabella 4 riepiloga i centri della Campania nei quali è stato eseguito il rilievo a tappeto di tipo speditivo Attività dei tutor provinciali In particolare si evidenziano gli aspetti più salienti dell attività svolta dai tutor provinciali e che è stata caratterizzata in particolare dalle seguenti operazioni: Svolgimento di esercitazioni durante il Corso preliminare di Formazione; Studio e definizione dei criteri di campionatura dell edilizia corrente; Attività di raccordo e sensibilizzazione Enti pubblici; Formazione sul campo dei tecnici rilevatori; Svolgimento di attività seminariali; Controllo dei dati acquisiti; Individuazione degli edifici pubblici interessati al raggiungimento dell obiettivo metaprogetto Giudizio esperto del tutor regionale sulla qualità del lavoro svolto La rilevazione a campione dell edilizia corrente prevalente nei Comuni della Campania ha consentito di mettere in evidenza importanti questioni e fornito utili spunti per ulteriore approfondimento ed elaborazione dei dati ottenuti. In particolare i principali aspetti emersi risultano: la validità dei dati ISTAT relativi agli edifici necessita un approfondimento al fine di verificare gli ambiti di validità ed eventualmente modificare i criteri di rilevazione. Infatti procedendo con diverse modalità alla loro ricostruzione non sono mai stati ottenuti gli stessi dati. Dalle esperienze ottenute sul campo pare che i parametri critici che determinano la perdita di validità del campione ISTAT siano l indice J (aggregato) ed L (età); si è osservato che gli edifici in muratura realizzati prima del 1919 presentano 281
10 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO caratteristiche fortemente dipendenti dalle tecniche costruttive locali: forma, dimensioni e tipo dei materiali lapidei, malte, tessitura muraria, tipologie degli orizzontamenti ai primi due piani (es.: volte, legno). Poiché dalle schede tali caratteristiche non emergono con chiarezza è necessario un approfondimento, cercando di circoscrivere le aree territoriali in cui sono presenti dette tipologie murarie; gli edifici in muratura più recenti (dopo il 1940) presentano invece, in ambito regionale, delle caratteristiche molto simili, e pertanto possono essere definiti come una unica tipologia; appare urgente individuare per le tipologie di edifici prima del 1919, che costituiscono un bene ambientale e culturale, delle tecniche di recupero, in quanto si è evidenziato che la maggior parte di questi edifici versa in stato di abbandono. Alla luce dei risultati ottenuti si può ritenere sicuramente positivo il bilancio raggiunto dal progetto, in quanto anche il numero di dati raccolti risulta più che soddisfacente. I risultati raggiunti soddisfano le aspettative previste in quanto hanno permesso l attuazione di una campagna di indagine informativa sulle condizioni di vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio corrente. Il contatto costante avuto con i tecnici comunali preposti al controllo delle presenze dei tecnici rilevatori ha consentito di trasferire alle amministrazioni informazioni sulle problematiche di riduzione del rischio sismico. L aspetto probabilmente più importante legato soprattutto all attività di censimento a campione dell edilizia corrente è stato infatti quello di aver acquisito una enorme mole di dati inerenti a quella parte del tessuto edilizio che costituisce la maggior parte degli edificati urbani. Dalla analisi ed elaborazione di tali dati sarà possibile trarre utili informazioni per avviare una fattiva azione di prevenzione e di riduzione della vulnerabilità dell edificato. 282
11 REGIONE CAMPANIA Tabella e grafico con n. schede del campione di edifici rilevato, su base provinciale Localizzazione dei centri dove è stato rilevato il campione di edifici 283
12 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO N. edifici % muratura % cemento armato Tabella e grafici per classi di volume del campione di edifici rilevato (numero edifici per classi di volumi/1000 da 0 a 5000 mc) 284
13 REGIONE CAMPANIA Volumi/1000 (mc) per ogni classe % muratura % cemento armato Tabella e grafici per classi di volume del campione di edifici rilevato (volumi per classi Vol./1000 da 0 a 5000 mc) 285
14 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO Numero di piani Muratura C.A. Edifici Vol./1000 Edifici Vol./ , , , , , , , , , , , , , , , ,22 Totale edifici , ,57 N. edifici e volumi % muratura % cemento armato Tabella e grafici distribuzione numero di piani fuori terra del campione di edifici rilevato 286
15 REGIONE CAMPANIA N. edifici e volumi % muratura % cemento armato Tabella e grafici distribuzione numero di piani totale del campione di edifici rilevato 287
16 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO N. edifici e volumi % distribuzione Tabella e grafico distribuzione per classi di età di costruzione del campione di edifici rilevato 288
17 REGIONE CAMPANIA N. edifici e volumi A B C D Numero% Volume% % distribuzione Tabella e grafico distribuzione giudizio parametro "STATO DI FATTO" scheda di II livello GNDT (parametro 11 - Vulnerabilità crescente da A a D) per il campione di edifici rilevato 289
18 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO Distribuzione n. edifici per tipologie strutturali (strutture verticali ed orizzontali) per il campione di edifici rilevato 290
19 REGIONE CAMPANIA N. edifici e volumi % distribuzione Tabella e grafico indice di vulnerabilità sismica normalizzato (per fasce di 10) per il campione di edifici in muratura rilevato 291
20 CAPITOLO III - RAPPORTO TECNICO SULLE ATTIVITÀ SVOLTE NELL AMBITO DEL PROGETTO % distribuzione edifici per ogni classe di età % distribuzione volumi/1000 per ogni classe di età Tabella e grafici indice di vulnerabilità sismica normalizzato (per fasce di 10) per classi di età di costruzione del campione di edifici di muratura rilevato 292
3.2.2 - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI INERENTI ALL INDIVIDUZIONE E ALLA CARATTERIZZAZIONE DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE RISCONTRATE
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