GLI ATTORI COINVOLTI NEL «PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA»

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1 GLI ATTORI COINVOLTI NEL «PATTO DI CORRESPONSABILITÀ EDUCATIVA» INSEGNANTI, ESPERTI, REFERENTI, DIRIGENTI SCOLASTICI: RUOLI, COMPETENZE E RESPONSABILITÀ Paolo Seclì Università di Modena e Reggio Emilia Dip. di Educazione e Scienze Umane - Docente a c. di Attività motoria dell età evolutiva paolo.secli@unimore.it - paolo.secli@libero.it

2 A IL DOCENTE DI CLASSE (E/O I DOCENTI DEL TEAM) È responsabile (su tutti i piani) degli alunni, della gestione della classe e della didattica: - la sua funzione non è delegabile ad alcuno, - non può lasciare la scolaresca senza vigilanza, - può essere sostituito solo per la vigilanza sugli alunni ed in situazioni particolari, da personale ATA (collaboratori scolastici) delegato ed autorizzato dal Dirigente scolastico, - è responsabile, con l intero team docenti, della valutazione degli alunni (può assumere pareri sulle eventuali prove di verifica concordate con l esperto). Informa, insieme con l insegnante di sostegno (se presente), l esperto su situazioni che richiedano particolare attenzione: alunni con disabilità e/o altre forme di BES (disagio, ), particolari dinamiche sociali, ecc. e fornisce tutte le informazioni previste per la corretta attuazione del Progetto, anche in merito al monitoraggio degli alunni con disabilità o BES.

3 B IL DOCENTE DI CLASSE (E/O I DOCENTI DEL TEAM) Condivide la progettazione disciplinare con l esperto, riferendosi al curricolo d istituto ed alla progettazione di classe (vedi indicazioni sulla co-progettazione) e le conseguenti azioni atte a verificare l acquisizione delle competenze previste dal Curricolo. Compartecipa con l esperto all organizzazione ed alla realizzazione delle lezioni di educazione fisica ( co-docenza ). Valorizza l esperienza del progetto, condivisa con l esperto, come opportunità per la propria formazione in servizio - formazione in situazione con ricadute sull ampliamento del proprio bagaglio culturale e per l ampliamento/potenziamento dell offerta formativa rivolta agli alunni.

4 IL DOCENTE DI SOSTEGNO È di supporto alla classe e partecipa/collabora, come il docente di classe e con le medesime competenze e responsabilità, a tutte le fasi del progetto: colloqui, progettazione, organizzazione e realizzazione delle attività, mettendo a disposizione le proprie competenze nell eventuale azione di adattamento delle attività alle specifiche esigenze degli alunni coinvolti e nella comunicazione con gli stessi.

5 COERENZA COMUNICATIVA E CORRETTEZZA DEONTOLOGICA L abbigliamento durante le lezioni di Educazione fisica Norme di igiene e prevenzione richiedono un abbigliamento e calzature adeguate per lo svolgimento dell attività motoria. L esempio e la coerenza dell insegnante comunicano VALORE o DIS- VALORE per la disciplina e per l Educazione fisica. Anche l abbigliamento e gli atteggiamenti «avvicinano» o «allontanano» gli alunni verso una corretta cultura motoria e sportiva.

6 A SCUOLA IL CORPO NON SERVE??? Paolo Seclì In Vanini P. (a cura di), Corpo Movimento Sport. Tecnodid Editrice, Napoli, OCCORRE UN PROCESSO CULTURALE CHE MODIFICHI LA PERCEZIONE DI EFFICACIA E DI UTILITÀ DELL EDUCAZIONE FISICA A SCUOLA Frato 74 A scuola il corpo non serve POSSIAMO AMARAMENTE CONSTATARE CHE, A DISTANZA DI QUARANT ANNI, NON È POI CAMBIATO MOLTO M.C.E (1974) A scuola con il corpo, Quaderni di Cooperazione Educativa 8, La Nuova Italia, Firenze

7 A L ESPERTO DI EDUCAZIONE FISICA È la figura chiave del Progetto. Realizza la propria attività nel rispetto delle indicazioni del Progetto e con il supporto del Tutor. Garantisce il proprio contributo professionale per la miglior riuscita del progetto in relazione a: progettazione, organizzazione e gestione delle attività, comunicazione (docenti e alunni) approccio metodologicodidattico. Partecipa all incontro preliminare conoscitivo/organizzativo a scuola ed assume tutte le informazioni necessarie alla buona riuscita del progetto: - presenza di alunni con disabilità e/o altre forme di BES (disagio, ), particolari dinamiche sociali, ecc. - visiona gli spazi disponibili per l attività motoria: palestra di misure adeguate, cortile, campi esterni, altri impianti, ; - visiona le attrezzature e i materiali disponibili e si accerta del loro stato: piccoli attrezzi in quantità sufficiente, presenza di grandi attrezzi, ecc.

8 B L ESPERTO DI EDUCAZIONE FISICA Partecipa alla co-progettazione con il Team docenti. È accolto dal docente di classe durante le lezioni di Educazione fisica collaborando con lo stesso alla realizzazione delle lezioni ( co-docenza ). L esperto è un esterno all amministrazione scolastica, la cui presenza e la relativa attività, sono autorizzate dal Dirigente scolastico, in virtù del contratto stipulato dal CONI per effetto del progetto. Non gli compete la vigilanza sugli alunni e la gestione della scolaresca (competenza del docente di classe) e non può quindi essere lasciato solo con gli alunni in alcun ambiente scolastico. In caso di assenza del docente la responsabilità ricade su di lui/lei, in quanto adulto presente. Non valuta gli alunni, competenza questa dell intero team docenti, ma può esprimere pareri sulle eventuali prove di verifica concordate con il Team. In collaborazione con il docente di classe, effettua le prove previste per il monitoraggio del progetto e somministra i questionari predisposti.

9 ESSERE EDUCATORI NON SEMPRE TUTTI I DOCENTI SVOLGONO CON REGOLARITÀ DURANTE L A. S. L EDUCAZIONE FISICA. NON SEMPRE LE ISTITUZIONI SCOLASTICHE DEDICANO IL GIUSTO RICONOSCIMENTO ALLA MATERIA CENERENTOLA IN ALCUNE REALTÀ SIA DI SCUOLA PRIMARIA, SIA DI SCUOLA DELL INFANZIA, I PROGETTI CON ESPERTI ESTERNI SONO (PURTROPPO) L UNICA ESPERIENZA MOTORIA DEGLI ALUNNI SBAGLIA CHI CONSIDERI GLI EDUCATORI MOTORI E SPORTIVI (ESPERTI) CHE SVOLGONO PROGETTI NELLE SCUOLE, SEMPLICI FIGURE DI PASSAGGIO CHE NON HANNO RESPONSABILITÀ ANCHE SE OPERANO NELLA SCUOLA PER UN PERIODO CIRCOSCRITTO O LIMITATO QUANTO PROPOSTO CON L EDUCAZIONE FISICA HA UN VALORE ALTISSIMO NELLA PERCEZIONE DEGLI ALUNNI

10 RUOLI, COMPETENZE, RESPONSABILITÀ Le attività previste dal Progetto dovranno essere svolte in situazione di «co-docenza» (compresenza) ed in collaborazione tra Docente di classe ed Esperto. Ciò consentirà una ricaduta sulla formazione in servizio (in situazione) dei docenti ed un ampliamento dell offerta formativa rivolta agli alunni. L attuale gestione delle attività esclusivamente da parte di Esperti, rischia di non creare ricadute sul bagaglio formativo dei docenti e potrebbe deresponsabilizzarli progressivamente poiché l Educazione fisica viene così «delegata» ad altri.

11 A IL REFERENTE PER L EDUCAZIONE FISICA DI PLESSO/ISTITUTO È il Referente della scuola per il Progetto. In alcune Istituzioni scolastiche potrebbe coincidere con: - Referente di Plesso per l Educazione fisica - Referente d Istituto (Comprensivo) per l Educazione fisica - Funzione Strumentale dedicata. È investito, di norma, con incarico del Collegio dei Docenti. Responsabile dell organizzazione/pianificazione dell attività, della logistica, dell utilizzo degli spazi e delle attrezzature. Mediatore per la scuola con il Dirigente scolastico, docenti, genitori, Esperti, Tutor, Enti e Associazioni sportive.

12 B IL REFERENTE PER L EDUCAZIONE FISICA DI PLESSO/ISTITUTO Può collaborare (qualora in possesso di competenze specifiche) alla progettazione disciplinare ed a proposte su aspetti metodologico-didattica dell Educazione fisica. Consiglia e promuove azioni migliorative dell offerta formativa disciplinare, delle dotazioni scolastiche degli attrezzi e della formazione dei docenti. Costituisce l interfaccia tra l Esperto di EF del Progetto, il Tutor e il Dirigente scolastico e i Team docenti della scuola, informando il DS circa l andamento/evoluzione del progetto ed il rispetto del Patto di corresponsabilità educativa.

13 A INCONTRO PRELIMINARE CONOSCITIVO / ORGANIZZATIVO Può essere organizzato con la collaborazione del Referente Educazione fisica del Progetto con tutti i docenti di classe coinvolti nel Progetto L incontro è orientato alle seguenti funzioni: Conoscenza tra l educatore e gli insegnanti di classe (o del plesso). Scambio di informazioni generali sul gruppo-classe (precedenti esperienze ludico-motorie, socializzazione, problematicità, ecc). Scambio di informazioni sugli alunni con disabilità (se presenti) in riferimento a: tipologia della disabilità, residuo funzionale/capacità del soggetto, aspetti relazionali, aspettative, ecc Scambio di informazioni sugli alunni con B.E.S. (Bisogni Educativi Speciali), in situazione di disagio (relazionale, emotivo, sociale); problematiche di comunicazione con alunni stranieri, altre informazioni rilevanti.

14 B INCONTRO PRELIMINARE CONOSCITIVO / ORGANIZZATIVO Verifica degli SPAZI adibiti all Educazione fisica: palestra di misure adeguate, cortile, campi e altri spazi esterni o interni utilizzabili, ecc. Verifica le attrezzature de i materiali disponibili a scuola e si accerta del loro stato: - piccoli attrezzi in quantità sufficiente, - presenza di grandi attrezzi, ecc. Scambio di informazioni sulle competenze ludico-motorie di tutti i docenti del team e definizione dei ruoli dell esperto di Educazione fisica e dei docenti di classe, compreso l insegnante di sostegno, se presente, nella progettazione e nella gestione delle attività. Scambio di informazioni sul Curricolo d istituto e sulla progettazione di classe/classi già esistenti, con prime ipotesi di co-progettazione. Comunicazione, sulla tipologia dell intervento da realizzare, sulle attività e le modalità organizzative.

15 IL DIRIGENTE SCOLASTICO Sottoscrive l adesione al Progetto ed al Patto di corresponsabilità educativa per l intero Istituto e si impegna a garantirne il rispetto di quanto previsto. Sceglie l Esperto da un apposito elenco predisposto dalla Commissione Paritetica Regionale ma non stipula con lo stesso alcun contratto (stipulato da l Coni Regionale competente). Coinvolge l Esperto, chiedendone la disponibilità, circa eventuali variazioni d orario, che una volta concordate saranno comunicate al Coni Regionale. Collabora alla buona riuscita del Progetto, coinvolgendo anche gli Organi Collegiali e gli Enti del territorio, nella realizzazione di tutte le azioni necessarie atte a creare ottimali condizioni operative. Agevola la comunicazione e lo scambio d informazioni previste dal Progetto e si attiva, anche tramite i propri collaboratori, per rendere effettive le azioni conseguenti.

16 Un importante «figura» in divenire con un nuovo ruolo e nuove competenze da definire. IL TUTOR

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