L A L U C E. Da cosa è dato il colore degli oggetti?

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1 L A L U C E La luce non ha colore, ma Newton, scoprì che se un raggio luminoso entrava in un prisma, questo veniva scomposto in una serie di colori, corrispondenti a quelli dello spettro visibile (ossia quelli che possono essere visti dall occhio umano).

2 L A L U C E La sua luce è composta da lunghezze d onda che vanno dai 380 nm (cioè milionesimi di millimetro) ai 780 nm, che corrispondono a quello che chiamiamo spettro visibile. In questo sono compresi tutti i colori che vanno dal violetto (con lunghezze d onda molto corte), al rosso (lunghezze d onda molto lunghe). Superate queste onde, abbiamo quelle non visibili dall occhio umano e sono: le onde ad infrarosso (che producono calore, e quindi riscaldano), e quelle ad ultravioletto (che ci fanno abbronzare o scottare al mare).

3 L A L U C E Da cosa è dato il colore degli oggetti? Un fascio luminoso, detto luce incidente, colpisce la superficie di un oggetto, il quale assorbe tutti i raggi non corrispondenti al suo colore, e riflette solo quelli che hanno quel determinato pigmento. E così che vediamo i colori.

4 I L C O L O R E Come vediamo i colori? Da un punto di vista fisiologico, ci sono due passaggi che ci permettono di vederli e riconoscerli: 1- Sensazione (luce-occhio) 2 - Percezione (occhio-cervello) Sensazione, in quanto stimolo visivo. La luce entra nella pupilla e colpisce i recettori che si trovano sulla retina. La sensazione varia da individuo ad individuo, per questo uno stesso colore può apparire non a tutti in modo uguale. Perciò la nostra visione è: - da un lato, un fenomeno fisiologico di ricezione di uno stimolo visivo; - dall altro, è un fenomeno psicologico di rielaborazione dell immagine percepita (in pratica ri-creiamo una nuova realtà, sia dal punto di vista cromatico, che da quello compositivo, così come ci insegna la teoria della Gestalt). Una volta che l occhio cattura la sensazione luminosa, queste informazioni passano al cervello, che le elabora, permettendo di riconoscere il colore e di attribuirgli un nome.

5 LA CATTEDRALE DI ROUEN Nella quotidianità, non ci accorgiamo che, a seconda delle luci, gli oggetti possono sembrare di colori un pò diversi. CLAUDE MONET Monet, così come gli altri impressionisti, avevano come obiettivo quello di rappresentare questo fenomeno, che corrisponde alle variazioni di luce e alla loro impressione sulla retina. L obiettivo delle opere qui di fianco è proprio questo: rappresentare in differenti ore della giornata (perciò con le variazioni del colore della luce), la facciata della cattedrale di Rouen. Le trentuno tele sono la dimostrazione di come il colore sia dato dalla luce. Qual è la tinta della pietra della cattedrale? È rossa al tramonto, grigia in un giorno nebbioso, dorata sotto il sole splendente.

6 L A L U C E LA LEGGE DELLA COSTANZA PERCETTIVA Nonostante gli oggetti, appartenenti alla stessa famiglia, non abbiano effettivamente un unico colore, siamo comunque portati ad attribuirglielo in maniera univoca. Questo fenomeno, chiamato costanza percettiva, è dovuto all intervento del nostro cervello e della nostre esperienze pregresse nell atto della visione. Infatti, nel momento in cui abbiamo riconosciuto un oggetto, ad esempio un pomodoro, e sappiamo che è di un determinato colore, continuiamo ad attribuirglielo, anche in presenza di condizioni luminose che ce ne suggerirebbero un altro.

7 I L C O L O R E Cerchio cromatico di Itten Se è vero che la percezione del colore, cambia a seconda della luce e da individuo a individuo, l uomo per identificarli e distinguerli, ha elaborato dei criteri oggettivi, basati su metodi scientifici che definiscono i colori in base a precise coordinate. Si tratta dei sistemi di classificazione cromatica (a ruota o a pagine con campioni).

8 I L C O L O R E Innanzitutto quando parliamo di colori dobbiamo fare attenzione a questi tre aspetti Attributi del colore: TINTA/TONO/TONALITA LUMINOSITA TINTA/TONO/TONALITA : colore puro, ossia quello che comunemente indichiamo con il nome del colore: es. viola, verde... LUMINOSITA /BRILLANZA: quantità di bianco o nero presente nel colore. SATURAZIONE SATURAZIONE: purezza, vividezza del colore.

9 I L C O L O R E SINTESI ADDITIVA (RGB) La sintesi additiva si applica solo alle onde luminose, ma non ai pigmenti, ed è data dalla somma dei tre colori RGB, la cui combinazione da origine a tutti gli altri. Si applica non solo alla luce naturale, ma a tutte le onde luminose, come per esempio a quelle che sono alla base della riproduzione dell immagine su VIDEO e MONITOR. R+G+B= BIANCO R-G-B= NERO SINTESI SOTTRATTIVA (CMYK) La sintesi sottrattiva si applica solo ai pigmenti, e non alle onde luminose, ed è data dalla combinazione dei tre colori CMY+K, da cui si formano tutti gli altri. La sintesi sottrattiva si usa nella tecnologia a STAMPA. I colori delle cartucce CMYK, nelle varie combinazioni di dosaggio, danno origine a tutti gli altri colori. C-M-Y= BIANCO C+M+Y= NERO

10 I L C O L O R E SINTESI ADDITIVA RGB SINTESI SOTTRATTIVA CMYK

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