Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 26 gennaio

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1 n. 3 Settimanale della Diocesi di Senigallia - giovedì 26 gennaio Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n 46) art. 1, comma 1, DCB Ancona - Taxe Perçue - Tassa riscossa ufficio PT di Senigallia Editoriale Nostra Signora della Speranza Si parla molto di speranza. Perduta o desiderata, tutti ne avvertiamo un gran bisogno. E un ulteriore occasione è il titolo che i nostri padri hanno voluto dare alla bella immagine che si venera nella Cattedrale e la cui festa cade il prossimo 2 febbraio: Madonna della Speranza. La Speranza sarà anche il tema dominante del Convegno ecclesiale di ottobre 2006 a Verona e al quale cominciamo a prepararci. In un tempo in cui si fatica a trovare delle ragioni per sperare, coloro che mettono la propria fiducia nel Dio della Bibbia hanno più che mai il dovere di rispondere a chiunque domandi ragione della speranza che è in loro (1 Pietro 3,15). Spetta a loro cogliere ciò che la speranza della fede contiene di specifico, per poter viverlo. Dio è la sorgente della speranza biblica. Lui è buono e non cambia il suo atteggiamento né ci abbandona, qualunque siano le difficoltà in cui possiamo trovarci. In questo mondo così lontano dalla giustizia, dalla pace, dalla solidarietà e dalla compassione, proporre la speranza cristiana non è indicare una vita tra le nuvole, il sogno ebete di un mondo migliore. Non è una semplice proiezione di quello che vorremmo essere o fare. E una sorgente di forza per vivere in un altro modo, per sganciarci, finalmente, dal desiderio di possesso e dalla folle competizione. Sperare è dunque scoprire in profondità una vita che va oltre e che niente può fermare; è accogliere questa vita con un sì di tutto il nostro essere. Per i primi cristiani, il segno più chiaro di questo mondo rinnovato era l esistenza di comunità che, superando divisioni di ogni tipo, vivevano condividendo i loro beni secondo il bisogno di ciascuno. E così, fin dagli inizi, la speranza cristiana ha acceso un fuoco sulla terra Gesualdo Purziani il popolo dei credenti A proposito dell indagine Eurispes a cura della redazione. 8-9 Senigallia consunta? Per chi riguarda le cose dall alto la domanda si pone con insistenza. È vero che tutte le cose con l andare del tempo rischiano l usura e la consunzione, ma, se non proprio dovunque, almeno da noi, il fenomeno si fa sempre più preoccupante e sembra oltrepassare decisamente i limiti di sicurezza. Invece di avvicinarsi fra loro, l essere si sta sempre di più distanziando dal dover essere. È proprio il caso di mettere la questione all ordine del giorno, per tentare almeno di rimettere le cose per il verso giusto. Qualcuno sta già parlando di postdemocrazia, senza però la capacità di indicare con precisione il regime che dovrebbe succedere all attuale. Genericamente qualcosa che si avvicinerebbe alla oligarchia. Per chi è convinto che il sistema democratico, nonostante le sue difficoltà e i suoi limiti, sia la soluzione migliore, rimane l impegno di partecipare al superamento dell attuale situazione di crisi e ma non solo, il settore economico, tion che ha colpito soprattutto, ritornare ai tempi fortunati della come sempre il più esposto alle nostra giovane storia. Anche se in tentazioni e ai compromessi dell egoismo. Gli scandali che stanno modo diverso, le colpe ricadono un po sulle spalle di tutti. La maggiore di queste è proprio il disinte- più evidente di questa situazione. alle nostre spalle sono la prova resse, l atteggiamento comune oggi Hanno contribuito a creare questo clima leggi improvvide fatte di gran lunga predominante. Il primo attentato alla democrazia a proprio uso e consumo, esempi è certamente la perdita dei valori eclatanti di trasgressione rimasti che oggi si è registrata all interno impuniti, discorsi irresponsabili delle nostre società. per giustificare certi atteggiamenti Parliamo anzitutto dei valori sociali, delle rette regole della conciali, come, per esempio, quello chiaramente a-sociali o anti-sovivenza, delle evidenze etiche che dell evasione fiscale, coperta dal dovrebbero sorreggere il retto silenzio pressoché generale. Corrono qui anche le responsabilità andamento di ogni società. Insieme alla religione, anche la morale della Chiesa, la quale è chiamata è ridotta solo a livello individuale; a ribadire che, oltre la morale individuale, esiste anche una morale le sue valenze comunitarie sono oggi dimenticate. Una deregula- sociale, ugualmente importante e Quartieri: nuovi insediamenti e nuova vivibilità di Mancini, Mandolini Democrazia 6-7 Mondolfo di A. Berluti San Gervasio, un luogo da tutelare ugualmente obbligatoria. Anche il pensiero sociale della Chiesa va preso nel suo complesso, ciò che non sembra un atteggiamento abituale, nemmeno da parte di coloro che svolgono la funzione dell insegnamento all interno della comunità ecclesiale. L insistenza sull aborto, sulle questioni bioetiche, sui problemi familiari vale ovviamente anche per la giustizia, l ordine internazionale, i problemi della fame e della guerra. La seconda ragione della crisi della democrazia è la riconosciuta mediocrità dei politici. I grandi interpreti del difficile ministero della guida della società appartengono ormai al passato. Sono pochi, pochissimi coloro che possono essere collocati sulla loro stessa linea. Certi accostamenti hanno proprio l italia e le tante sfide da affrontare: il contributo dei vescovi Questioni di civiltà Il Concilio Vaticano II, l impegno per la pace, lo scenario internazionale e la situazione italiana a pochi mesi dalle elezioni. Sono alcuni dei temi toccati dal cardinale Camillo Ruini, che in apertura del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana. Una prolusione a 360 gradi che ha ripercorso i grandi avvenimenti della Chiesa degli ultimi mesi e i discorsi salienti di Benedetto XVI, salvo poi soffermarsi sulla realtà politica, economica e sociale del Paese. A due mesi dalle elezioni di aprile, il cardinale ha ribadito che la Chiesa italiana non si schiera, ma al tempo stesso non rinuncia a riproporre agli elettori e ai futuri eletti quelli che sono i contenuti irrinunciabili della dottrina sociale della Chiesa, fondati sul primato e sulla centralità della persona umana. Aspetti da articolare nel concreto dei rapporti sociali, e sul perseguimento del bene comune prima che di pur legittimi interessi particolari, che appartengono al patrimonio della dottrina sociale della Chiesa. E poi l invito a porre freno all eccessiva conflittualità, recuperando concordia sui valori e gli interessi fondamentali della nazione di cui si avverte acutamente il bisogno. Di fronte agli scandali economici e finanziari 11 dibattito La fuga dalla modernità di Vittorio Mencucci 12 il tono della profanazione. La capacità di scrutare al fondo i grandi movimenti della storia, i segni dei tempi sembra dimenticata. I grandi progetti sembrano morti con la fine delle ideologie. E l ultima ragione della crisi della democrazia è il cattivo uso che si è fatto di essa. Si doveva aiutare la gente a crescere nella partecipazione alla vita pubblica e invece si è preferito mantenerla apatica e lontana, nella distrazione e nel disinteresse. Anche i mass media portano sulle loro spalle una gr avissima responsabilità. È giusto che chi pensa sia messo alla stessa stregua di coloro che hanno abdicato quasi definitivamente al loro senso critico? Su questa domanda sono cadute più volte le democrazia del passato. Giordano Frosini degli ultimi mesi, poi, è importante trovare un freno e un limite ai comportamenti censurabili, affinché il confronto politico, in clima pre-elettorale, recuperi serenità e si concentri più che sulle polemiche reciproche, sui problemi del Paese: una giustizia più efficiente e il sovraffollamento delle carceri, lo sviluppo del mezzogiorno, la lotta alla disoccupazione e alla criminalità organizzata. Nella stessa misura, non è possibile dimenticare le problematiche antropologiche ed etiche che stanno assumendo un rilievo crescente anche in sede politica e legislativa. ***

2 26 gennaio Sguardo sul mondo societa Tempo di iscrizioni negli istituti del territorio Quando la scuola si apre Questo l ho fatto io Tempi moderni In aumento i furti nei supermercati L esercito dei ladruncoli E tempo di iscriversi al prossimo anno scolastico e le porte delle scuole si aprono. Tutte le scuole del nostro territorio hanno organizzato l iniziativa Scuola aperta per dar modo a genitori e studenti di visitare e conoscere da vicino la realtà scolastica che li vedrà protagonisti dal prossimo anno scolastico. Dirigenti, insegnanti e personale scolastico si sono attivati, ciascuno secondo il proprio ruolo, a presentare l offerta formativa e l ambiente strutturale e relazionale della propria comunità scolastica. A pensarci bene l immagine della scuola con le porte aperte non dovrebbe caratterizzare solo il periodo delle iscrizioni. Nel senso che la scuola, in quanto istituzione preposta alla crescita e allo sviluppo delle nuove generazioni, è per sua stessa natura un luogo aperto. La scuola è aperta alle sfide sempre nuove che si presentano sullo scenario educativo volte ad intercettare i bisogni formativi antichi e nuovi dei ragazzi e dei giovani di oggi; la scuola è aperta alle famiglie che, seppure a volte frastornate da tante e contrastanti sollecitazioni, colgono in essa un prezioso alleato per la crescita dei figli; la scuola è aperta al territorio, costituito da un tessuto sociale e culturale sempre più eterogeneo e spesso complicato da gestire e da vivere; la scuola è aperta al mondo della comunicazione e della tecnologia, alla realtà complessa e delicata dell immigrazione, a quella esigente delle diverse abilità e dell handicap; al mondo del lavoro e alle prospettive di futuro che per troppi giovani restano confuse o poco incoraggianti L elenco potrebbe continuare ancora. Ciò che interessa evidenziare a questo punto è la necessità che la scuola non resti sola nell impegno ad aprirsi e ad accogliere tali molteplici sfide. La chiusura della realtà scolastica in se stessa e l isolamento da parte della società politica e civile ne decreterebbero immediatamente il fallimento. E con essa il fallimento dell intera società. Scriveva oltre trenta anni fa un autorevole studioso: Come si può giudicare il valore di una società? Su quali basi si può predire quando una nazione potrà sopravvivere e prosperare? Molti potrebbero essere gli indici adatti allo scopo, quali il prodotto nazionale lordo, l incremento demografico, le statistiche sul crimine, i dati sulla salute mentale, ecc Tuttavia io ragiono con un criterio diverso: l interesse di una generazione per la successiva. Se ai bambini e ai giovani di una nazione è data l opportunità di sviluppare al massimo le proprie capacità, se vengono fornite loro la conoscenza per capire il mondo e la sapienza per cambiarlo, le prospettive per il futuro di quella nazione sono brillanti (Bronfenbrenner). ciò che auguriamo alle nostre scuole, e a noi stessi. Stefania Sbriscia Michele Stecconi, della classe III D della Scuola media Mercantini di Senigallia è il vincitore del concorso L ho fatto io indetto dalla Polizia Municipale del Comune di Senigallia. Centoundici i ragazzi delle Scuole medie della città che hanno partecipato al concorso, che prevedeva la realizzazione di un bozzetto di manifesto sulla sicurezza stradale, in particolare l attraversamento pedonale, il ciclista, la velocità. Michele Stecconi ha disegnato un fumetto umoristico con protagonista un pedone alle prese con le principali regole da rispettare per circolare a piedi lungo le strade della città. Il suo lavoro è stato immediatamente adattato ad un manifesto dal grafico Giuliano De Minicis, membro della commissione di valutazione, e presentato venerdì 20 gennaio nella Sala Consiliare, in occasione della Festa annuale del Corpo della Polizia Municipale. Alla cerimonia hanno preso parte le quattro classi che hanno partecipato al Concorso Lamette e profumi, parmigiano e vino, cd e lingerie ma anche prosciutto, caffè, batterie, funghi e zafferano, sono queste le merci ad alto rischio, i prodotti tentatori, quelli di piccole dimensioni e alto costo, i più desiderati dal popolo sommerso dei taccheggiatori. È un esercito combattivo e vasto quello dei clienti-ladri, persone che hanno spesso un aspetto anonimo, a volte proprio per bene, cercano con aria indifferente, sperando di non farsi vedere, di portare a casa quello che non si può, di uscire dai supermercati con le tasche piene di quello che non si dovrebbe. In fila alla cassa, sperando di farcela, ci sono la pensionata e lo studente, l extracomunitario e la signora bene, il vero povero, il finto ricco, il precario. È il partito trasversale del piccolo furto, i supermercati lo temono ma non lo dicono, lo spiano e lo controllano cercando a loro volta di non farsi vedere. L ultimo rapporto del Centre for retail research, istituto specializzato inglese, fornisce i dati di questa guerriglia nascosta che si combatte ogni giorno nei grandi magazzini, nei discount, in tutti i punti vendita. In gergo commerciale si chiamano differenze inventariali. Si tratta di perdite in gran parte dovute a furti: nel 2005 nella Ue sono sparite dagli scaffali merci per 32 miliardi di euro, una cifra in lieve calo rispetto l anno precedente. In questa classifica dei disonesti la Svizzera è in testa per sobrietà, l Italia nel mezzo, a subire il vizietto dei suoi clienti sono la Gran Bretagna ma soprattutto, negli ultimi tempi, i paesi dell Est. Responsabili di queste sottrazioni sono i clienti per il 49 per cento, i dipendenti per un 30 per cento, in aumento rispetto il 2004, e i fornitori per il 7 per cento. In Italia oltre Tutti insieme Un ricco buffet aperitivo ha festeggiato la conclusione del progetto Tutti insieme, anno 2005/06, che ha visto 10 alunni, seguiti dai docenti di sostegno, cimentarsi nelle attività pratiche di sala- bar e cucina. Il progetto è nato dal bisogno degli alunni diversamente abili di poter effettuare attività di laboratorio, per acquisire un autonomia operativa che non era possibile conseguire durante le ore curriculari. Hanno collaborato all iniziativa il docente di sala-bar prof. Ranieri Massimo (progettista e responsabile del tutti insieme ), il docente di cucina prof. Bomprezzi Massimo e i prof. Esposito Pasquale, Montesi Sonia, Frulla Antonella, Tomassoni Marina, Crivellini Paola, Gregorini Gloriana, Angelillo Caterina docenti di sostegno. Sono state coinvolte anche due studentesse del terzo anno, Moretti Barbara e Russo Stefania, che hanno contribuito con la loro disponibilità e professionalità. Il progetto è stato realizzato grazie al contributo economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi che da diversi anni è sensibile verso tali attività. Gli incontri hanno impegnato gli alunni ed insegnanti il sabato mattina per la durata complessiva di 16 ore. Gli allievi, seguiti individualmente dai docenti, in parte sono stati impegnati nella pre-parazione della sala, consolidando le loro acquisizioni relative alla mise en place e han-no creato dei centrotavola, in parte hanno realizzato, per tutti, un pasto completo, dall antipasto al dolce, nel laboratorio di cucina. Agli alunni è stato rilasciato un attestato di partecipazione utile come credito formativo. Visto il successo di questa iniziativa che ha permesso ai ragazzi di impegnarsi in modo completo dal punto di vista operativo e a misurarsi con le loro effettive capacità, per-mettendo agli stessi insegnanti di valorizzarli adeguatamente, si auspica la realizzazione di tale progetto anche per il futuro. Simonetta Sagrati e in quell occasione il Sindaco ha aperto la busta contenente il nominativo dell alunno vincitore. Michele Stecconi ha illustrato il suo lavoro e ha ricevuto in premio una bicicletta; la classe III D è stata premiata con una gita al parco di Lamoli e riceverà un kit di sussidi didattici sul tema della sicurezza stradale. Complimenti a Michele Stecconi e a tutti i suoi compagni di classe! Giancarlo Santini centomila persone ogni anno vengono colte in flagrante. Ma quali sono i metodi più usati dai taccheggiatori? C è chi porta borse o contenitori schermati con carta d argento che si pensa non facciano scattare l allarme, se invece sono professionisti usano pinze che hanno solo i fornitori per togliere le targhette antitaccheggio, spiega Carlo Meo, amministratore delegato della società di ricerche Marketing&Trade. Tre i tipi di ladri: chi ha necessità, i ragazzi che lo fanno magari come provocazione, per sentirsi grandi, infine i professionisti che rivendono i prodotti in un circuito alternativo. Molti furti però sono fatti con la complicità dei dipendenti. Oggi sono sempre più efficienti i sistemi di sicurezza. In attesa delle etichette intelligenti, le smart tag, imperversano le body guard, le telecamere, il personale in borghese spesso travestito da povero o da pensionato, finti clienti che si aggirano tra gli scaffali per non dare nell occhio ma poi bloccano il ladro in flagrante e allora non è piacevole perché c è molta meno tolleranza di una volta. Block Notes Carcere con vista L.M. Percorrendo la superstrada Falconara - Ancona, specie quando si rimane in fila per diversi minuti, gli occhi si fermano facilemente su una grossa struttura in cemento, costruita in mezzo al niente, in posizione panoramica sul mare. E il carcere di Barcaglione: otto carcerati, arrivati alla chetichella qualche giorno fa, hanno ripulito i muraglioni, ridato smalto alle pareti color ocra dei padiglioni e al verde delle inferriate, non hanno risparmiato olio di gomito per far brillare i lunghi corridoi, bianchi come corsie di un ospedale. Risultato: per quanto vecchio di 27 anni, il secondo carcere anconetano si è presentato sfavillante per il ritorno del Ministro della giustizia Castelli e per la cerimonia del taglio del nastro, la scorsa settinana. Un taglio mai così atteso, con un passato di scandali e di sprechi, tra creste sui costi di cantiere, prezzi ritoccati, sigilli, processi, condanne e un opera tutta da reinventare. Sono detenuti privilegiati quelli che verranno ospitati fino ad un massimo di 180 (quando sarà possibile reperire un pari numero di guardie carcerarie) nella casa di reclusione del Barcaglione. Si tratta di condannati definitivi che hanno espiato gran parte della pena e che si preparano al rientro in società, nonchè tossicodipendenti sottoposti ad un regime di detenzione attenuata. Per questo la prigione nata a ridosso delle ville vip, con non poche proteste dei vicini eccellenti non ha il lugubre aspetto dei tradizionali penitenziari con barriere invalicabili, saracinesche blindate che ricadono alle spalle dei rinchiusi. La prigione sarà anche una sorta di fattoria, con i detenuti che potranno lavorare come apicoltori e far crescere un uliveto. Per ora non sono previsti altri lavori, in compenso l attività didattica sarà intensa, proporzionale alla voglia di apprendere dei reclusi. Ospiti istituzionali di questa particolare inaugurazione il governatore Gian Mario Spacca, il sindaco Fabio Sturani, il presidente della Provincia Enzo Giancarli, poi i parlamentari Marina Magistrelli, Eugenio Duca e Renato Galeazzi, il segretario regionale Ds Massimo Vannucci, il consigliere regionale di An Carlo Ciccioli. E poi i vertici delle forze dell ordine: il questore Adamo Gulì, il capo dello Sco Antonio Nicolli. I carabinieri nei loro vertici: il capo di stato maggiore Agostino Capanna, il comandante provinciale Mauro Cipolletta, il comandante del Norm Enzo Marinelli.

3 26 gennaio 2006 Esperienze di Chiesa Giornata mondiale dei malati di lebbra 29 gennaio La malattia del mondo La Giornata mondiale dei malati di lebbra è un grande appuntamento di solidarietà che si rinnova da cinquant anni. Capi di Stato, autorevoli ricercatori, persone semplici, offrono il proprio contributo alla celebrazione di questo evento. Istituita nel 1954 da Raoul Follereau, scrittore, poeta e giornalista francese che per il suo impegno nella lotta alla lebbra fu definito apostolo dei malati di lebbra. Follereau inseriva la lotta alla lebbra in un impegno più ampio di lotta ad ogni forma di emarginazione e di ingiustizia. Costante è stato il suo impegno per la pace. In Italia l iniziativa è promossa dall Associazione italiana Amici di Raoul Follereau Aifo che, grazie al sostegno di centinaia di migliaia di italiani, in 44 anni di attività, ha contribuito alla cura di oltre un milione di malati di lebbra destinando 115 milioni di Euro a progetti nei paesi a basso reddito. Oltre 1500 persone si ammalano ogni giorno. Si stima che siano almeno altrettanti, quotidianamente, i casi non identificati. In realtà nessuno può dire esattamente quanti siano i malati nel mondo. Di fatto quando si avviano piani di ricerca dei casi di lebbra in aree poco raggiungibili si continuano a scoprire numerose persone affette dalla malattia. Tra loro la percentuale dei bambini rimane alta. L hanseniasi (nome scientifico della lebbra) è diffusa essenzialmente in quella che viene definita la cintura della povertà, area in cui vivono un miliardo e 300 milioni di persone che sbarcano il lunario con meno Sulle tracce del Maestro La Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici, 156 settimanali diocesani) festeggia i 40 anni di vita con un pellegrinaggio in Terra Santa. dal 27 aprile al 4 maggio Ne parliamo con il presidente, don Giorgio Zucchelli. di un euro al giorno. Nel 2004 si sono registrati nuovi casi nel mondo, mentre i casi in trattamento ammontano attualmente a circa E una malattia contagiosa causata dal Mycobacterium leprae, bacillo isolato nel 1873 da Gerhard Armauer Hansen.. Anche se perfettamente curabile, ancora oggi le si accompagna spesso un pesante stigma sociale che vede le persone che ne sono state affette, anche se guarite completamente, considerate diverse e socialmente emarginate. Il bacillo, inizialmente, distrugge i nervi periferici provocando insensibilità; a causa dell insensibilità vengono quindi danneggiati i tessuti e si determinano le mutilazioni. Se non trattata, provoca danni progressivi e permanenti a pelle, nervi, arti ed occhi. Solo nel 1940, con il dapsone, si cominciò ad avere una cura, ma il farmaco andava assunto per tutta la vita ed aveva il solo effetto di rallentare l avanzata della malattia. È dai primi anni 80, con l introduzione della polichemioterapia (rifampicina, clofazimina e dapsone), che finalmente dalla lebbra si può guarire. L Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda la polichemioterapia dal Da 5 a 20 anni è il periodo d incubazione del bacillo che causa la malattia. Da 6 mesi a due anni dura il periodo di trattamento farmacologico. Si stima che circa 10 milioni di persone subiscano oggi le conseguenze fisiche e sociali della malattia. Per donazioni: Ccp 7484 Ccb Abi 5018 Cab Banca Popolare Etica - Padova American Express Visa Mastercard: telefonare al n. verde Settimanali cattolici in terra santa Perché un pellegrinaggio nazionale in Terra Santa? L idea del pellegrinaggio mi è venuta per fare dei nostri giornali e dei nostri lettori i protagonisti di un grande evento ecclesiale, che vuole rispondere all appello lanciato più volte dalla Cei di tornare in Terra Santa, per dimostrare vicinanza alle comunità cristiane locali che vivono un periodo storico molto difficile. Mi auguro che la risposta dei nostri lettori e delle comunità sia significativa. Sono previsti incontri con i rappresentanti della Comunità ebraica e della Comunità musulmana Sono previsti incontri con rappresentanti delle Comunità cristiane d Oriente, ma anche della Comunità ebraica e della Comunità musulmana. L obiettivo è affermare che la dimensione religiosa è un elemento fondamentale nella ricerca perseverante di una pace possibile, per vincere quell amarezza di vedere il trionfo dell odio e della violenza proprio in quella terra sacra agli uomini credenti in un solo Dio. Andremo a Gerusalemme e in questa terra travagliata per incontrare chi soffre e paga le conseguenze di un pesante conflitto, chi è provato nella speranza di poterne vedere una soluzione, chi malgrado tutto resta saldo e ostinatamente cerca vie di pace. In Terra Santa verranno posti anche dei gesti di solidarietà a favore delle comunità cristiane? Sì. Anche se non abbiamo ancora individuato concretamente il tipo di segno che lasceremo. Sarà possibilmente un intervento strutturale che possa durare nel tempo, magari nel campo dei media, che è il nostro specifico. il Miele della Solidarietà Domenica 29 gennaio i volontari AIFO distribuiranno vasetti di miele in centinaia di piazze italiane nell ambito dell iniziativa Il Miele della Solidarietà, promossa in concomitanza con la 53 a Giornata Mondiale dei Malati di Lebbra. Giunta alla sua sesta edizione, l iniziativa miele si pone come obiettivo la raccolta di fondi in favore dei progetti Aifo per la cura della lebbra in Africa e la sensibilizzazione della cittadinanza sui problemi della lebbra e dello sviluppo sanitario nel continente africano. Il miele che sarà offerto proviene da piccoli produttori delle aree rurali dello Zambia e della Croazia attraverso il circuito del Commercio equo e solidale. Sarà distribuito in sacchetti di iuta confezionati dagli ex malati di lebbra del Progetto Sumana Halli a Bangalore in India, sostenuto dall AIFO. Nella precedente edizione furono circa 2000 i volontari Aifo che distribuirono in 572 piazze oltre vasetti di miele. Le donazioni ricevute ammontarono a euro. A SENIGALLIA il banchetto del miele sarà allestito in piazza Roma sabato 28 (pomeriggio) e domenica 29 gennaio (mattina) per iniziativa del gruppo Scout Agesci della parrocchia di San Martino. Ad un anno della sua elezione a presidente della Federazione, quali i risultati raggiunti? Parlare di risultati è ancora abbastanza prematuro. Comunque sia, abbiamo messo in corso un lavoro di aggiornamento della nostra struttura di servizio per renderla più adeguata ai tempi; siamo già riusciti a far nascere qualche giornale (quattro per la precisione) nell ambito di un ambizioso progetto di dotare quante più diocesi possibile di una propria testata. Vedo come momento storico il prossimo Convegno ecclesiale di Verona, per dare ai giornali diocesani un posto centrale nelle comunità cristiane come avamposti dell evangelizzazione nei singoli territori e luoghi privilegiati di confronto con il mondo. Ma i punti del programma, che il Consiglio nazionale ha approvato, sono ancora parecchi e ci vorrà tempo per realizzarli. a cura di Vincenzo Corrado agenzia di stampa dei missionari MISNA Violenze nella Repubblica del Congo Centinaia, forse migliaia, di civili stanno abbandonando i villaggi intorno alla piana di Ruthsuru (un centinaio di chilometri a nord di Goma, capoluogo della provincia orientale congolese del Nord Kivu) per sfuggire agli attacchi lanciati da militari dissidenti guidati dall ex-generale Laurent Nkunda e dagli scontri, finora sporadici, tra questi e l esercito congolese di stanza nella zona. Secondo le prime frammentarie informazioni provenienti dalla zona, i primi flussi di sfollati sono cominciati ad arrivare in alcune aree del Nord Kivu a ridosso dei confini con Uganda e Rwanda, che alcuni avrebbero già cominciato a oltrepassare. Intanto continua l avanzata degli uomini di Nkunda che con una serie di attacchi sarebbero riusciti a prendere il controllo di nuovi villaggi. Le testimonianze in circolazione riferiscono di una scarsa resistenza dei soldati congolesi della regione militare di Goma, che in dichiarazioni rilasciate alla stampa fanno sapere di essere in attesa di rinforzi. Parlando con la rete informativa delle Nazioni Unite, Irin, il portavoce dell esercito congolese Jean Willy Mutombo ha precisato che molti dei combattenti impegnati a fianco di Nkunda si sono infiltrati dal confinante Rwanda. La Missione dell Onu in Congo (Monuc) dice di star seguendo da vicino la situazione e annuncia di aver preso disposizioni per garantire la sicurezza dei civili, mentre potrebbe iniziare un tentativo di mediazione nei confronti dei militari insorti condotto dai caschi blu e da una delegazione delle autorità provinciali di Goma. Operazione antidroga in Colombia Circa soldati sono stati dispiegati nella regione del parco naturale di La Macarena, nel sudest del paese, con l incarico di collaborare con un gruppo di contadini allo sradicamento manuale di ettari di piantagioni di coca. Denominata Macarena e considerata la più imponente nella storia della Colombia, l operazione è stata decisa dal presidente Alvaro Uribe dopo l assassinio di 29 poliziotti antinarcotici uccisi in un imboscata delle Forze rivoluzionarie della Colombia (Farc) il 28 dicembre scorso. Sarà un compito molto difficile e rischioso perché siamo nel territorio delle Farc ha ammesso l alto commissario per la pace del governo Luis Carlos Restrepo. Secondo l ex-guerrigliero e analista politico Leon Valencia le Farc non si ritireranno senza agire, ma dopo una resistenza iniziale lasceranno strada all esercito per poi tornare quando i militari se ne saranno andati. Preoccupa tuttavia l incolumità della popolazione civile che, secondo la stampa locale, sta evacuando l area dirigendosi verso i centri urbani più vicini per ordine dei ribelli; le Farc hanno avvertito che in caso di scontri non risponderanno della vita dei campesinos. Siamo costretti a ubbidire o saremo giudicati come collaborazionisti dell esercito ha detto un contadino al quotidiano El Tiempo. L operazione, monitorata da un gruppo di osservatori dell Onu, prevede anche la fumigazione aerea di ettari di coca situati attorno alla riserva naturale e la distruzione di strade e infrastrutture che la guerriglia ha realizzato all interno del parco per facilitare i suoi spostamenti. Dati ufficiali riportano che nel 2005 sono stati circa gli ettari seminati a coca distrutti, in più del Fondi per la crisi alimentare in Etiopia Un appello per raccogliere 116 milioni di dollari è stato lanciato dalle Nazioni Unite nel tentativo di acquistare cibo per i quasi 2 milioni di etiopi che rischiano di rimanere senza cibo nelle prossime settimane a causa dell eccezionale siccità che da mesi si sta registrando in molti paesi dell Africa orientale. L appello è stato lanciato da Bjorn Liungqvist, il coordinatore etiope delle operazioni umanitarie dell Onu, il quale ha ribadito che finora la siccità ha colpito duramente soprattutto le mandrie delle popolazione nomadi che vivono a cavallo dell area compresa tra Etiopia, Kenya, Somalia e Gibuti e che proprio dalla pastorizia traggono le loro fonti di sussistenza. Secondo Liungqvist, oltre alla mancanza di pascoli e alla sempre maggiore scarsità d acqua a minacciare le popolazioni nomadi dell Etiopia (le stime precise parlano di 1 milione e persone maggiormente a rischio), come quelle degli altri paesi, è anche il diffondersi di malattie come malaria, meningite e morbillo, che unite alla debolezza fisica causata dalla scarsa alimentazione rischiano di avere un impatto ancora devastante.

4 26 gennaio 2006 Esperienze di chiesa DibattitiPrimo incontro in diocesi sui temi di Verona 2006 Speranza e lavoro Come essere testimoni di speranza nel mondo del lavoro? A questa domanda ha cercato di rispondere Monsignor Paolo Tarchi (foto), direttore dell Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro della CEI, durante il primo degli appuntamenti che la Diocesi di Senigallia ha consacrato al cammino di preparazione al Convegno Nazionale della Chiesa Italiana che si terrà a Verona nell ottobre di quest anno, su tema Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo. E il quarto convegno e come gli altri interviene a metà del decennio contrassegnato dal documento programmatico Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia. Gli ambiti di riflessione che il convegno propone sono cinque: l affettività, la fragilità umana (fisica e psicologica), la trasmissione della fede, la cittadinanza e il lavoro. Monsignor Tarchi si è quindi dilungato in un analisi dettagliata dei cambiamenti intercorsi nel mondo del lavoro in questi ultimi anni.. A partire dal modo di produrre, che si è decentralizzato a tal punto da non coinvolgere più in alcun modo le imprese depositarie del marchio (l esempio classico è Nike, che dà tutto in subappalto e non ha nemmeno un magazzino!): ciò che conta sono coloro che si occupano di idee, di brevetti, di innovazioni, quindi poche persone molto qualificate. Ancora l organizzazione del lavoro, che rende difficilmente interpretabili anche da parte del sindacato le esigenze di chi lavora, che a sua volta si ritrova con ritmi e tempi di lavoro assolutamente nuovi (basti pensare ai lavoratori a progetto o ai lavori interinali). Cambiano anche i tempi e i processi formativi: i cicli tecnologici oggi durano in media 10 anni, il che richiede da parte del lavoratore almeno 2 aggiornamenti in 30 anni di lavoro, mentre prima una volta assunto il lavoratore sapeva che tipo di lavoro avrebbe fatto fino alla pensione! Accanto a questi cambiamenti oggettivi si individuano anche delle categorie di lavoratori che emergono o comunque si adeguano alla nuova situazione rinnovandosi: - i cosiddetti lavoratori della conoscenza, persone con competenze molto approfondite che rischiano di diventare i nuovi schiavi del lavoro, poiché per costoro il tempo lavorativo sconfina spesso nel tempo libero. - Le donne che lavorano, costrette a conciliare i tempi lavorativi con la famiglia (questa la principale causa di denatalità che alla lunga influenzerà pesantemente lo sviluppo dell Italia) e raramente nei posti di responsabilità e managerialità, anche se è stato dimostrato come sono per natura più capaci di relazioni e quindi riescono bene nei posti di responsabilità - Gli operai, che a dispetto dell apparenza non sono scomparsi (ce ne sono ancora 7-8 milioni in Italia). Qui c è il problema dell abbandono scolastico per lavori manuali ben retribuiti ma a scapito di una formazione che dia più garanzie per l avvenire - I lavoratori atipici come ad esempio coloro che lavorano part-time - Gli immigrati, per i quali non è necessario soltanto organizzare l accoglienza, ma anche pensare veri percorsi di integrazione. A fronte di questa nuova rivoluzione industriale, come monsignor Tarchi l ha definita, è importante acquisire un atteggiamento culturale nuovo, ma anche non stancarsi di difendere alcuni principi che sembrano facilmente elusi dal mercato del lavoro. Lo stesso Marco Biagi ricorda il relatore sottolineava come non basta parlare di occupabilità, dar lavoro alla gente. Bisogna che il lavoro sia organizzato in modo da consentire un pieno sviluppo della personalità di ognuno. La legge che porta il suo nome non è ancora applicata integralmente, specie per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali. Occorre insomma evitare che la precarietà dell occupazione diventi precarizzazione della vita. Se non ci sono facili risposte alla domanda di speranza nel mondo del lavoro, monsignor Tarchi ricorda l imperativo divino di custodire e coltivare il giardino (Gn 1) e anche come Gesù prima di cominciare l annuncio esplicito, ha lavorato per 30 anni: anche questo è stato per Gesù un modo di occuparsi delle cose del Padre. Il lavoro insomma ha un posto importante nel progetto di Dio sul mondo; il lavoro è a servizio della persona, serve a darle dignità, non a togliergliene. Compito del cristiano è di fare scelte in linea con questi principi, e vigilare perché la dignità della persona non venga mai meno. Emanuela Sbriscia Fioretti Madonna della Speranza Giovedì 2 febbraio in Duomo S. Messe in Cattedrale ore Alle ore 18 la S. Messa è presieduta dal vescovo Giuseppe e concelebrata dai parroci della città. Alla Messa saranno presenti anche le religiose e i religiosi che in questa giornata rinnovano i loro voti. Lunedì 30 gennaio ore 21 in Duomo Una famiglia per ogni bambino: l affido familiare Mercoledì 1 febbraio ore 21 - Circolo Acli, via Cavallotti Presentazione della Dottrina Sociale della Chiesa con il Vescovo Giuseppe Orlandoni Sabato 4 febbraio ore 21 - Veglia di preghiera Adorazione fino alle 7.30 del mattino Domenica 5 febbraio Giornata per la Vita ore 10 S. Messa con i battezzati negli ultimi 3 anni ore 15 Benedizione dei Bambini ore 18 S. Messa per la Vita celebrata dal Vescovo Lunedì 30 gennaio, ore21, in Curia Secondo incontro di Ecumenismo con il teologo don Mario Florio Gli ortodossi, i fratelli più vicini Parrocchia San Mauro - Castel Colonna Parrocchia San Pellegrino- Ripe Mercoledì 1 febbraio ore 21 Incontro pubblico al Centro polifunzionale di Ripe con Mons. Edoardo Menichelli Arcivescovo di Ancona e delegato per la famiglia della Conferenza Episcopale Marchigiana, sul tema: La famiglia, risorsa di speranza. In preparazione alla festa della famiglia del 5 Febbraio. azione cattolica Ragazzi, giovani e adulti alle prese con tante inziative Tutti insieme per la pace Gennaio, mese della pace. È l associazione di idee più spontanea valutare, giochi e attività non saranno mette di ritrovarci tutti insieme come nissimi e giovani. E, cosa da non sotto- Una giornata di festa, ma che ci per- che verrebbe in mente a un aderente preparati da un gruppo di volenterosi associazione diocesana. Questo è all Azione Cattolica. Gennaio è infatti educatori e animatori, ma nelle parrocchie l aspetto più importante della giornata. il tempo dell anno dedicato dall associazione dagli stessi ragazzi dell Acr e dai E su questo vogliamo scommettere. Un al tema della pace. Anche quest anno giovanissimi che poi parteciperanno; tema forte, come quello della pace, è non si fa eccezione. tutto questo per essere fino in fondo capace di raccoglierci tutti assieme, e ci Anzi, quest anno più che mai, visto che protagonisti e partecipi della giornata. può far riscoprire la voglia di confronto si torna a festeggiare alla grande questo E mentre nel pomeriggio Acierrini e e ascolto tra tutti noi di età e parrocchie mese con la sempre-verde Festa della giovani saranno occupati al palasport, diverse. Pace. Con alcune novità. lì accanto, all aula magna dell Istituto Chiara Canonici Innanzitutto la festa stessa. L appuntamento Tecnico Corinaldesi l appuntamento è è per il 12 febbraio (per motivi per gli adulti di Ac e per tutti i genitori logistici è impossibile farla a fine gennaio) dei ragazzi. al palazzetto dello sport di Se- A cura del settore adulti sarà infatti or- nigallia, dalla mattina al pomeriggio. ganizzata una tavola rotonda sul tema Dopo alcuni anni in cui si è scelta la Educare alla pace in famiglia. In quest anno modalità della marcia in città, si torna pastorale dedicato nella nostra alla cara vecchia Festa della Pace, indirizzata diocesi alla famiglia, ci è sembrato soprattutto ai ragazzi dell Acr, giusto valorizzare in questa giornata il che avranno nel mattino tempo e modo posto che ha la famiglia nell educazione di riflettere su alcuni personaggi campioni alla pace, tema che viene altrimenti as- di pace. sociato solo alle dimensioni dell inter- La novità riguarda il pomeriggio. Al palazzetto nazionalità e della mondialità infatti la festa continuerà con Per concludere, messa unitaria alle 17 animazione e giochi anche per giova- al palazzetto. FRASASSITOURS Sasso di Serra S.Quirico (AN) 0731/85017 fax 0731/ /29 gennaio 2006 Acquario di Genova Sanremo in Fiore 25/26 gennaio 2006 Brescia Mostra di Gauguin e Van Gogh Franciacorta e Iseo 26 febbraio 2006 Carnevale di Venezia A richiesta, senza impegno, i programmi dettagliati. Associazione Vespero - Radio Vaticana - New Vocal Ensemble GLORIOSA Concerto vocale su musiche di Marco Ferretti domenica 29 gennaio, ore 21.15,ingresso libero Chiesa di Cesanella di Senigallia

5 26 gennaio 2006 dalla citta di Senigallia Quartieri E stato reso noto il progetto Legalità ed integrazione nel rione Porto Progetto vivibilità Legalità e integrazione nel rione Porto. E il titolo del progetto del Comune che sarà finanziato con fondi regionali, per mettere mano ai problemi di questa zona di Senigallia, così parte integrante del centro storico ma contemporaneamente così diversa rispetto al resto della città. Il progetto è nero su bianco ed è in procinto di essere finanziato con oltre 150 mila euro. La gran parte dell investimento riguarda proprio la risistemazione del quartiere per una cifra che supera gli 80mila euro, quasi la metà dei quali serviranno per riqualificare l area verde prospiciente la chiesa di Santa Maria del Porto. Le vie interessate all operazione sono: Carducci, Alessandria, Cattaro, Corfù, Corinto, Costa, Dogana Vecchia, Mamiani, Narente, Rodi, Samo, Settembrini, Siria, Smirne, XX Settembre e i piazzali Cairoli e Cefalonia. Gli interventi prevedono impianti di videosorveglianza (via Rodi, piazzetta, piazza Cefalonia e Porta Lambertina per 9mila euro), sistemazione dell arredo urbano, potenziamento delle aree pedonali e per la posa sull asfalto di dissuasori di velocità. Tutto nell ottica di rendere il quartiere più sicuro e vivibile. Ventimila euro saranno invece destinati all organizzazione di manifestazioni (spettacoli, incontri pubblici, manifestazioni aggregative) nel quartiere ed oltre 30 mila saranno adibite a spese per il personale. Nel dettaglio quest ultima voce si riferisce all istituzione di una postazione fissa con due vigili urbani in servizio nella zona per tre ore al giorno e 355 giorni all anno. Verrà installata anche un isola ecologica per la raccolta differenziata dei rifiuti (17mila euro), 4mila e 500 euro serviranno per brochure e comunicazione, mentre 4mila euro saranno utilizzati per organizzare riunioni periodiche per educare alla legalità. L integrazione è l elemento peculiare dell iniziativa: per la prima volta l Amministrazione comunale, in particolare il servizio di Polizia municipale, lancia un progetto strutturale, a tutto tondo, coinvolgendo associazioni, residenti, parrocchia e commercianti per immaginare e realizzare un quartiere in cui osare un po di più. Dal 2001 ad oggi, a fronte di un leggero calo del numero dei residenti italiani, è aumentata in modo consistente la presenza di stranieri. Non sono mancati i famigerati problemi di convivenza, ma nemmeno la voglia di andare oltre per superarli insieme. In questa zona risiedono 499 italiani, un terzo dei quali con un età superiore ai 65 anni. E mentre nell intero comune gli stranieri residenti costituiscono il quasi il 5% della popolazione, qui arriviamo al 14%. Alle polemiche (spesso create ad arte), all oggettiva fatica della quotidianità dei residenti, al ritardo dell Amministrazione nel prendersi a cuore questa parte di città (muoversi prima avrebbe evitato tante esasperazioni), nonostante il disfattismo e la lamentazione tipicamente senigalliesi, ora è possibile alternare un modo diverso di vivere il proprio ambiente. Il progetto c è, ma non tutto si può decidere a tavolino: la voglia di una città più bella è anzitutto nella testa di chi ci abita. Laura Mandolini Viale dei Pini, la storia infinita La nuova viabilità della città individua il Viale dei Pini come uno dei strategici assi di scorrimento del traffico cittadino, sia urbano che extraurbano. Una delle strade più trafficate della città, non solo da vetture di piccole dimensioni, ma anche e soprattutto da veicoli di grandi dimensioni, quali TIR e autobus. Se quindi da un lato è aumentato esponenzialmente il traffico, dall altro è diminuita notevolmente la manutenzione del tratto di strada, su cui si affacciano le abitazioni. In particolar modo da quando sono stati realizzati da parte della società di gestione dei servizi pubblici, Multiservizi spa, interventi sui sottoservizi, lo stato di manutenzione della strada è a dir poco pietoso, se non addirittura pericoloso per gli stessi cittadini costretti a percorrere tale asse viario. Buche, avvallamenti, stratificazioni di bitume che provocano veri e propri dossi e cunette, tanto che alcuni cittadini hanno lamentato danni agli stessi veicoli causati dall impatto con la strada. Una situazione insostenibile, soprattutto in situazioni di pioggia o altri eventi atmosferici, che oltre a rendere il manto stradale particolarmente scivoloso, trasformano la strada a causa degli avvallamenti presenti, in un pantano pericoloso sia per la automobili che per i pedoni. A ciò si aggiunge il fatto che questa situazione stia subendo peggioramenti ogniqualvolta la società Multiservizi Spa interviene per realizzare interventi di manutenzione dei sottoservizi (...). Premesso tutto ciò, si chiede all Amministrazione comunale: 1. se competa realmente alla società Multiservizi spa la manutenzione di tale tratto stradale e se i danni presenti siano da imputare ai precedenti interventi della stessa; 2. se sia a conoscenza della data di inizio lavori o se comunque abbia sollecitato con forza la società ad intervenire al più presto per garantire la piena funzionalità dell impianto fognario e sopratutto il ripristino del fondo stradale. Alessandro Massi Cicconi consigliere comunale di Forza Italia economia e territorio I dati della Confartigianato sullo stato di salute delle imprese nel territorio Artigianato, voglia di riprendersi a denti stretti Le difficoltà ci sono, ma la voglia di ripresa resiste. E un bilancio in chiaroscuro quello dell anno che si è appena concluso per le attività artigiane del Senigalliese. Le cessazioni all Albo delle imprese artigiane hanno superato le iscrizioni. Secondo le elaborazioni di Confartigianato nel 2005 sono nate 166 nuove aziende ma in 177 hanno chiuso bottega: - 11 imprese. Ma sono dati meno negativi rispetto allo scorso anno. Il Comune di Senigallia in particolare vede crescere, anche se di poco, il numero delle aziende (98 aperture e 92 chiusure). Il dato più negativo quello di Ostra (- 14 aziende). Il trend testimonia che l artigianato è in una fase di difficoltà stretto in una stagnazione generalizzata. La propensione al lavoro indipendente e la diffusione dell impresa personale - sottolinea Filippo La Rosa, responsabile sindacale della Confartigianato di Senigallia - devono essere accompagnate da un deciso impegno riformatore in materia di fisco, burocrazia, mercato del lavoro e da interventi mirati ad agevolare l accesso a fattori di competitività quali, soprattutto, la formazione, l innovazione tecnologica, la ricerca, il credito a condizioni eque, i servizi di accompagnamento all export. A fronte della ricchezza prodotta, il costo sociale delle piccole imprese, in termini di ammortizzatori sociali e di servizi, è di gran lunga inferiore rispetto a quello delle medie e grandi imprese. La crescita del comparto artigiano è fondamentale per l intera economia. A questa vitalità però, sottolinea Confartigianato, bisogna rispondere con politiche che aiutino le imprese ad affermarsi e consolidarsi sul mercato, altrimenti rischiano di soccombere fin dai primi anni di vita. Le microimprese e le imprese artigiane sono una realtà importante ed attiva. Piccole ma concrete, sono i protagonisti dello scenario economico. Rafforzare il ruolo degli artigiani significa incrementare una rete connettiva utile a rafforzare il sistema relazionale, rilanciando il loro ruolo nel panorama internazionale. Aggredito e malmenato un addetto di un impresa di pulizie sotto la galleria dell Hotel City. E l ultimo episodio in ordine di tempo verificatosi in quella parte del lungomare Alighieri, dove gli operatori commerciali chiedono maggiore attenzione. La sicurezza è infatti il bisogno primario che il comitato, nato dagli 85 firmatari della zona mare, ha posto sul tavolo delle trattative con l amministrazione comunale. Una esigenza che è diventata sempre più pressante e che si fa sentire soprattutto nel periodo invernale, quando la spiaggia di velluto si spopola. La galleria in questione si trasforma in bivacco per giovani che, alzando il gomito, a volte diventano anche violenti come accaduto alcune sere fa. Alle 5.10 del mattino l addetto delle pulizie si imbattuto in alcuni ragazzi che non hanno esitato ad alzare le mani contro di lui, apparentemente senza alcuna ragione. La paura cresce tra gli imprenditori che proprio davanti ai loro negozi trovano vetri, bicchieri, siringhe ed in un caso anche del sangue. Presi dallo sconforto hanno creato un gruppo compatto, raccolto 85 firme per consegnarle al sindaco che li ha incontrati per ascoltare le loro istanze e cercare insieme la chiave per risolvere i problemi manifestati. Finora il lungomare ha ottenuto una presenza maggiore da parte delle forze dell ordine, con l arrivo dal 1 giugno di due poliziotti ed un carabiniere di quartiere. Presenza che chiedono diventi costante tutto l anno e non solo per la stagione turistica. COMUNI iscrizioni cessazioni saldo Barbara Castelcolonna Castelleone di Suasa Corinaldo Monterado Ostra Ostra Vetere Ripe Senigallia TOTALE a cura di Giuseppe Nicoli Dill al monc in piazza Si fa, in questi giorni, un gran parlare della futura destinazione o utilizzazione della Rotonda a mare, sempre che siano al più presto terminati i lavori di restauro che durano da diversi anni, con tanto rammarico da parte dei cittadini e dei turisti. Ma veniamo al suo utilizzo. Ci dispiacerebbe che si pensasse a fare della Rotonda un caffè d elite, perché la Rotonda deve essere come una volta, il ritrovo di tutti i cittadini e forestieri che si ritrovano, tra un bagno e l altro, a passare un po di tempo libero a chiacchierare, a prendere il sole o fare fotografie della spiaggia. Una volta, i ragazzi si radunavano nella Rotonda per la premiazione delle costruzioni di sabbia o di gare varie dei giochi di squadra che si fanno in spiaggia. La gente andava alla Rotonda per ammirare varie mostre fotografiche o di quadri di artisti, senza soggezione, come in una famiglia. Il pericolo, adesso, è che si voglia fare un locale di alto rango, riservato a pochi, con la gente che sta a guardare. La Rotonda è il simbolo della spiaggia di velluto, di Senigallia, e deve essere goduta da tutti. Che poi ci sia un caffè o un bar, questo non deve impedire l accesso a tutti. I villeggianti ci chiedono da tempo quando Senigallia riavrà questo gioiello. Continuano ad arrivare segnalazioni sul degrado ambientale della città. Rita Paganucci ci dice: Le vie sono sempre più sporche, specie in alcuni quartieri e nella nuova via Matteotti non c è neanche un cestino!.

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