ongiuntura Rapporto III/2007

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1 Rapporto III/2007 La crisi dei mutui subprime, partita dagli Stati Uniti, sta facendo sentire il suo peso sull'economia reale. Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha tagliato le previsioni di crescita dell'economia globale per il 2008 al 4.1% su base annua a fronte del 4.9% del 2007 in considerazione di uno scenario che resta negativo. Le proiezioni aggiornate del World Economic Outlook indicano un'economia mondiale che sconta lo 0.3% in meno rispetto alle previsioni diffuse in ottobre. A pesare sul significativo rallentamento, oltre che il rischio recessione negli Usa, anche il rallentamento in atto nell'unione Europea e in Giappone. Inoltre, restano elevati i rischi di contagio della crisi finanziaria ai paesi emergenti, così come l'aumento delle pressioni inflazionistiche. Il Fmi ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita della Zona Euro che nel 2008 dovrebbe attestarsi attorno al 1.6%, un punto percentuale in meno rispetto al 2007 e lo 0.5% in meno rispetto alle proiezioni diffuse in ottobre. Sempre secondo le stime del Fmi, la crescita degli Usa si attesterà solo all'1.5%, a fronte del 2.2% del 2007, con una flessione dello 0.4% rispetto alle previsioni di ottobre. In Svizzera, malgrado le turbolenze sui mercati finanziari e i rischi sulla congiuntura mondiale, la crescita economica dovrebbe restare sostenuta (attorno al 2%), ma in rallentamento rispetto al 2007, un anno molto positivo, con una Pil in aumento del 2.8%. ongiuntura

2 Contesto internazionale Svizzera Panorama La dinamica trimestrale del Pil delle quattro aree di interesse conferma la crescita in atto e vede un terzo trimestre migliore del secondo. L economia svizzera ha accelerato il ritmo di crescita nel III/07 e per il 2007 si stima una progressione del Pil del 2.6%. La domanda interna si mantiene vivace grazie anche alle condizioni favorevoli sul mercato del lavoro, dove il tasso di disoccupazione è sceso a livelli storicamente bassi. Il commercio estero continua a dare impulso alla crescita, favorito dalla debolezza del Franco nei confronti dell Euro. Nei primi tre trimestri del 2007 il Pil europeo è cresciuto di più rispetto a quello degli Stati Uniti e del Giappone. L Italia si distingue da questa tendenza positiva, con una crescita del Pil dello 0.4%. L economia americana è cresciuta a ritmi sostenuti con una progressione del Pil che non si registrava da quattro anni. Ma a causa della grave crisi sul mercato immobiliare, si prevede un deciso rallentamento della crescita fino ad un rischio recessione negli USA. In Giappone, dopo la battuta d arresto del II/07, l economia ha ripreso a crescere, ma per il 2008 si profila un rallentamento della crescita maggiore di quanto previsto finora La performance positiva dell economia svizzera è proseguita anche nel III/07 grazie al forte contributo del commercio estero e dei consumi che hanno registrato una sensibile accelerazione nel periodo luglio-settembre. Gli investimenti globali hanno registrato un calo rispetto al II/07, così come gli investimenti nell edilizia. Sul fronte della produzione si è nuovamente confermata la fase di espansione. Il settore finanziario e l industria hanno maggiormente contribuito alla crescita di valore aggiunto. La buona congiuntura ha continuato a favorire le condizioni sul mercato del lavoro. Nel III/07 il deflatore del Pil è aumentato moderatamente, cioè dello 0.8% rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente. Pil Accelera ritmo di crescita del Pil nel terzo trimestre. Ripresa del Giappone e forte progressione statunitense. 3.0% 2.0% 1.0% -1.0% -2.0% Pil reale (variazione trimestrale destagionalizzata). Fonte: OCSE CH ZE US JP -3.0% III/03 III/04 III/05 III/06 III/07 Il Pil reale ha registrato un aumento dello 0.8% rispetto al trimestre precedente e del 2.9% rispetto al III/06. La crescita è stata trainata principalmente dal consumo privato, aumentato in termini congiunturali dello 0.9%, e dal commercio estero. Le esportazioni sono aumentate del 2.3% rispetto al II/07, mentre le importazioni di un più modesto 0.4%. Sul fronte della produzione si è nuovamente confermata la progressione del valore aggiunto dell industria e dei servizi finanziari. Gli investimenti globali, al contrario, hanno registrato una diminuzione rispetto al trimestre precedente (-3%). 2 Disoccupazione Ancora in diminuzione in Svizzera, stabile in Giappone e in lieve aumeto nella Zona Euro e negli USA. Tasso di disoccupazione standardizzato. Fonte: OCSE, USTAT 12.0% 1 8.0% 6.0% 4.0% 2.0% CH ZE US JP III/02 III/03 III/04 III/05 III/06 III/07 La forte dinamica congiunturale ha favorito le condizioni sul mercato del lavoro. Nel 2007, il tasso di disoccupazione medio in Svizzera è sceso al 2.8%. Un valore inferiore a questo risale al 2002 (2.5%). Nel III/07, il tasso medio di disoccupazione è sceso al 2.5% e il numero dei disoccupati è stato per tre volte al di sotto dei , una situazione che non si osservava dall agosto del Sul fronte dell occupazione, tutti gli indicatori del barometro dell impiego indicano una crescita sostenuta. Gli occupati sono aumenti del 2.3% rispetto al III/06 e gli addetti del 2.7%, soprattutto nel settore secondario che ha raggiunto il livello più alto dal Per il 2008, si prevede un ulteriore diminuzione del tasso di disoccupazione al 2.5% e, in base all indice dei posti liberi, un aumento dell impiego.

3 Zona Euro USA Giappone Nel III/07 la crescita economica nella Zona Euro ha registrato una ripresa dopo le performance deludenti del II/07. In ogni caso, le prospettive di crescita si sono deteriorate a causa di una serie di fattori, dal persistere delle turbolenze sui mercati finanziari alla ripresa dell inflazione. E previsto dunque un rallentamento della crescita del Pil (0,5% nel IV/2007 e 0,4% nel I/08 e II/08). Dovrebbe diminuire la produzione industriale così come indicato dal peggioramento delle aspettative mentre i consumi privati, stimolati dal miglioramento registrato nel mercato del lavoro, potrebbero rallentare a causa della crescita dei prezzi dei beni alimentari ed energetici. Nonostante la crisi sui mercati finanziari, nel III/07 l economia americana è cresciuta a gran ritmo, con un espansione del Pil che è stata la più robusta degli ultimi quattro anni. Il 2007 si concluderà meglio del previsto (con una crescita del 2.7% contro il 2.3% atteso). Ciò nonostante la Fed ha tagliato le stime di crescita per il 2008 ( %) visto che nel quarto trimestre l economia americana ha mostrato un forte rallentamento e il peggioramento della congiuntura potrebbe diventare una recessione. Nel 2007, l inflazione annua si è attestata al 4.1% (l indice core 2.4%), il livello più alto degli ultimi 17 anni. ll peggioramento della congiuntura ha cominciato a deteriorare le condizioni sul mercato del lavoro. La Bank of Japan ha abbassato le stime di crescita del Pil giapponese per l anno fiscale all 1,8% dal precedente 2,1% a causa del rallentamento del comparto immobiliare. Il rallentamento della crescita economica è una conseguenza della crisi del credito negli Usa e dei forti aumenti dei prezzi delle materie prime. Il rischio di un peggioramento del ritmo di crescita risiede essenzialmente nella dipendenza dell output industriale giapponese dalla domanda estera, che potrebbe indebolirsi soprattutto per quanto riguarda la quota derivante dagli Usa. I dati sulla spesa delle famiglie, infatti, non consentono di ipotizzare un deciso supporto dei consumi privati alla crescita del Pil, meno dipendente dalla congiuntura internazionale. Il Pil della Zona Euro nel III/07 ha registrato un aumento dello 0.7% su base trimestrale e del 2.6% su base annua, in netta accelerazione rispetto alla performance del II/07 (+0.35 e +2.5%). Nell intera UE-27, la crescita è stata dello 0.8% su base trimestrale e del 2.9% su base annua. La spesa per i consumi delle famiglie è aumentata dello 0,5%, mentre gli investimenti hanno segnato una crescita dell 1,2%. Le esportazioni sono cresciute del 2,2% nella Zona Euro, mentre le importazioni sono aumentate del 2,6%. Le stime di crescita per il 2008 sono state riviste al ribasso, dal % precedente all %. Nel III/07 il Pil è cresciuto del 4.9%, tasso annualizzato, in decisa accelerazione pertanto rispetto al +3.8% del II/07. Una tale crescita non si vedeva dal terzo trimestre del 2003, quando si era registrato un boom del +7.5%. In termini congiunturali la crescita del Pil è stata dell 1%, trainata soprattutto dalla volata delle esportazioni (+19.1%), favorite da un Dollaro ai minimi record e dalla tenuta dei consumi privati (+2.4%). Ciononostante, i dati del IV/07 indicano che la progressione del Pil del III/07 prelude una frenata della crescita. Se si tratterà di un semplice rallentamento (crescita attorno al 2%) o di una recessione, questo non è ancora attualmente prevedibile. Nel III/07 il Pil è cresciuto dello 0.6%, dopo la diminuzione registrata nel precedente trimestre (-0.4%). La crescita su base annua è stata dell 1.5%, dato di molto inferiore al 2.6% della stima preliminare. Il maggior supporto alla crescita è giunto dalle esportazioni e dagli investimenti aziendali, dopo la contrazione del II/07. Per il terzo trimestre consecutivo, nel 2007, gli investimenti residenziali sono diminuiti. I dati sul fronte dell offerta restano tuttavia positivi; sia la produzione industriale che gli ordinativi sono infatti progrediti. I consumi che rappresentano circa il 55% del Pil giapponese, sono aumentati dello 0.3% rispetto al II/07. Il surplus commerciale si è attesto sui massimi storici (1.638 mld di Yen). Nel III/07, il tasso di disoccupazione nella Zona Euro è salito leggermente rispetto al II/07, portandosi al 7.2%. Resta piuttosto elevato il tasso di disoccupazione tra i giovani minori di 25 anni (14.2%). La disoccupazione giovanile in Italia è tra le più alte d Europa, (20.2% nel III/07); vanno peggio solo la Grecia (22.6%), la Romania (21.6%) e la Polonia (20.5%). Agli ultimi posti troviamo invece l Olanda (5.4%) e l Austria (8.3%). Francia e Germania presentano livelli rispettivamente del 18.4% e del 10.8%. Nel III/07 è progredita ancora l occupazione, registrando un aumento dello 0.3% rispetto al trimestre precedente e del 1.9% rispetto all analogo periodo del Nel III/07, il tasso di disoccupazione statunitense è leggermente salito rispetto al trimestre precedente, portandosi al 4.6%. Le condizioni del mercato del lavoro sono andate peggiorando nell ultima parte del Infatti, il tasso di disoccupazione è passato dal 4,7% di novembre al 5% di dicembre, il massimo dal novembre 2005, contro le attese di un incremento al 4,8%. Inoltre, gli occupati sono cresciuti di 18 mila unità, ai minimi dall agosto 2003, contro un atteso rialzo di 70 mila unità e rispetto alle mila unità di novembre (dato rivisto dalle iniziali +94 mila unità). Il mercato del lavoro è indebolito dai licenziamenti che avvengono soprattutto nel settore edilizio e finanziario. Nonostante l aumento registrato nel mese di settembre (+ 4%), nel III/07 il tasso di disoccupazione non ha subito incrementi e si è tenuto su livelli storicamente bassi, al 3.8%. Il rallentamento della crescita economica non ha avuto contraccolpi sulla disoccupazione. Il Tankan mostra che il mercato del lavoro resta il più stretto degli ultimi 15 anni, con l indice che mostra la domanda di lavoro stabile a -7, minimo dal 1992, dove un numero negativo indica carenza di lavoratori. Per quanto riguarda il tasso di disoccupazione giovanile, che comprende la fascia anni, si è attestato all 8,5% per gli uomini e al 5,8% per le donne. 3

4 Contesto internazionale Svizzera Prezzi Inflazione ancora in rialzo nella Zona Euro e negli Usa spinta dai prezzi del petrolio e degli alimentari. In Svizzera l aumento dei prezzi è ancora contenuto, mentre il Giappone lotta ancora con la deflazione. 6.0% 4.0% 2.0% -2.0% Tasso di variazione dei prezzi al consumo (var. trim. annual.). Fonte: OCSE CH ZE US JP -4.0% III/02 III/03 III/07 III/05 III/06 III/07 Lo scorso dicembre, a causa del forte rincaro dei prezzi petroliferi, l indice dei prezzi al consumo in Svizzera ha segnato un aumento del 2%, il più consistente degli ultimi 12 anni. Malgrado l accelerazione di fine anno, la situazione in Svizzera è decisamente migliore di quella della Zona Euro (+3.1% il dato di dicembre). Inoltre, nell intero 2007 l inflazione si è attestata allo 0.7%, livello più basso dal Su base annua, nel III/07, il rincaro dei prezzi al consumo è stato dello 0.6%. In particolare hanno pesato i rincari dei prodotti alimentari e dell olio da riscaldamento. L indice dei prezzi alla produzione e all importazione ha subito un aumento del 2.6%. Le previsioni per il 2008 vedono un tasso d inflazione annuo attorno all %. Tassi d interesse Nuova stretta monetaria in Svizzera. Diminuisce il costo del denaro negli Usa mentre resta invariato nella Zona Euro e in Giappone. 8.0% 7.0% 6.0% 5.0% 4.0% 3.0% 2.0% 1.0% Tasso di interesse a breve termine (medie trim.) (media trim.) Fonte: OCSE CH ZE US JP III/02 III/03 III/04 III/05 III/06 III/07 Nel III/07, la banda di oscillazione del Libor a tre mesi si è portata al %, dopo che la Banca nazionale svizzera, in settembre, ha alzato nuovamente i tassi direttori. Il nuovo obiettivo sui tassi è ora fissato al 2.75%, valore centrale della banda di riferimento. L istituto monetario, con questa nuova stretta monetaria, ha voluto garantire che le prospettive in materia di inflazione rimangano favorevoli. Nel III/07, il tasso d interesse sulle obbligazioni della Confederazione di durata decennale era al 3% e l offerta di moneta M3 è aumentata dell 1.2%, in decelerazione rispetto al II/07. 4 Cambi Il Dollaro si deprezza contro le principali valute, mentre l Euro resta forte. Il Franco guadagna sul Dollaro. Lo Yen rimane piuttosto debole Tassi di cambio (medie trim). Fonte: OCSE SFr/US$ Euro/US$ Yen/US$ SFr/US$ Euro/US$ Yen/US$ 0.60 III/02 III/03 III/04 III/05 III/06 III/07 Il Franco continua ad apprezzarsi nei confronti del Dollaro che appare sempre più debole sui mercati dei cambi. Lo scorso gennaio, il biglietto verde è sceso sotto la barriera di 1.10 Franchi, stabilendo un nuovo minimo storico e superando i livelli toccati alla fine del L Euro resta forte nei confronti della valuta elvetica. L economia, ed in particolare il settore industriale, preferisce un Franco debole rispetto all Euro perché questo favorisce le esportazioni, e di conseguenza migliora la situazione congiunturale e occupazionale. Un Franco forte nei confronti del dollaro, invece, permette di abbassare il costo delle importazioni (ad esempio di energia). I tassi di cambio medi del III/07 erano: Dollaro/Franco , Euro/Franco , mentre 100 Yen costavano Franchi.

5 Zona Euro USA Giappone Attualmente, l inflazione nella Zona Euro è al 3.1%, su base annua, ai livelli massimi degli ultimi sei anni e mezzo e ben al di sopra dell obbiettivo fissato dalla BCE del 2% annuo a medio termine. Le autorità monetarie si trovano a dover decidere la politica da adottare in un contesto di incertezza. Infatti, la Zona Euro corre rischi sulla crescita, ma nel contempo, la Banca Centrale è preoccupata dalla ripresa del caro vita. Permangono rischi di spirali inflazionistiche a causa del forte rialzo dei prezzi petroliferi, degli alimentari e di eventuali aumenti salariali. Nel III/07 l inflazione era al 1.8%, grazie al rallentamento di luglio. I maggiori rialzi si sono avuti nei gruppi insegnamento (9,5%) e trasporti (4,1%). Nel periodo luglio-settembre, l Indice dei prezzi al consumo, che esclude i prezzi alimentari ed energetici, è salito al tasso annuale del 2.4%. Durante i primi undici mesi del 2007, l indice dei prezzi al consumo è aumentato del 4.2% (tasso annualizzato), contro un ben più basso 2.6% registrato per l intero L indice dei prezzi energetici ha subito un rincaro quasi del 18% nel 2007 contro il 2.9% del Anche i prezzi dei generi alimentari hanno subito un sensibile aumento, + 5.3% nel 2007, contro il 2.1% dell anno precedente. L inflazione continua a destare preoccupazione e potrebbe indurre ad adottare decisioni di politica monetarie difficili nel I dati recenti sul livello dei prezzi mostrano che l inflazione core ha continuato a diminuire nel mese di settembre, l ottavo mese consecutivo di declino. Nel III/07, l indice dei prezzi al consumo è diminuito dello 0.2% rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente. L Ocse sottolimea che la Banca centrale non dovrebbe ritoccare i tassi d interesse fin tanto che i rischi di deflazione permangono. la Banca centrale nipponica prevede che l inflazione core rimarrà stabile nell anno allo 0,1%. La BCE, nella riunione di gennaio, ha lasciato i tassi d interesse invariati. Il tasso minimo di offerta applicato alle operazioni di rifinanziamento resta così al 4%, mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento marginale e quello sui depositi bancari presso la Banca Centrale rimangono, rispettivamente, al 5% e 3%. Malgrado la ripresa dell inflazione, l autorità monetaria non ha cambiato politica, in considerazione dei rischi sulla crescita economica, che sta mostrando segni di rallentamento negli ultimi mesi. la BCE si dice comunque pronta ad intervenire in via preventiva in caso di crescita dell inflazione. Dopo il drastico taglio di 75 punti base deciso dalla Fed in seguito al crollo delle borse dello scorso 21 gennaio, il costo del denaro negli Usa è sceso al 3.5%, mezzo punto percentuale sotto quello europeo. Questo taglio dei tassi, combinato con quelli precedenti, dovrebbe contribuire a stimolare l economia e scongiurare una recessione ed è probabile che a questo seguiranno altri tagli che porterebbero i tassi al 2.5%. Se l inflazione dovesse restare su livelli preoccupanti le decisioni di politica monetaria saranno complesse. Nel III/07, il tasso di riferimento era al 4.75% mentre l offerta di moneta M3 ha segnato una crescita tendenziale del 6.5%, in accelerazione rispetto al II/07. La Banca del Giappone ha l obiettivo di normalizzare i tassi di riferimento, ma questi sembrano destinati a rimanere invariati e fermi allo 0.50% più a lungo del previsto. L autorità monetaria teme che la flessione dei profitti possa esercitare un freno alla crescita salariale, danneggiando la spesa dei consumatori. Al contempo, la Banca centrale ritiene che il costo del denaro, oggi allo 0,5%, debba aumentare per impedire inefficienze negli investimenti che potrebbero causare problemi all economia. Il 2007 è stato l anno del Supereuro che ha guadagnato oltre il 10% nel cambio sul dollaro, arrivando a sfiorare quota 1,50. Il presidente della Commissione Europea ha sottolineato che il rafforzamento dell Euro riflette la fiducia nell economia europea. La forza della moneta unica, se da un lato non ha ostacolato le esportazioni nell area dell Est europeo, dall altro può rappresentare un freno all espansione sui mercati più ricchi e competitivi come quello americano e quelli asiatici. Le quotazioni medie del III/07 erano: Euro/Franco , Dollaro/Euro ed Euro/Yen La crisi del settore finanziario ha contribuito ad indebolire il Dollaro che nel 2007 ha perso l 8% in termini reali rispetto al paniere composto dalle valute dei partner commerciali degli Stati Uniti. La debolezza del dollaro è da ultimo legata al timore di una recessione negli Stati Uniti e alle aspettative di ulteriori tagli dei tassi d interesse americani. Gli investitori, inoltre, temono che possa verificarsi un aumento dell inflazione e un ulteriore perdita di valore del Dollaro; da qui la scelta di investire nei beni rifugio, a cominciare dall oro. In media, nel III/07, il cambio Dollaro/Euro era , Dollaro/Yen e Dollaro/Franco Il 2008 si è aperto con un Dollaro che resta sui minimi contro lo Yen. Lo Yen infatti si è apprezzato sul Dollaro a causa dei dati deboli sulla crescita Usa, dei rischi di una probabile recessione americana e di nuovi probabili tagli dei tassi d interesse. Nel III/07, la quotazione media Dollaro/Yen era , pressoché invariata rispetto al precedente trimestre. Un Euro era scambiato contro Yen, mentre 100 Yen costavano in media Franchi svizzeri. 5

6 Contesto interregionale Ticino Panorama Nel terzo trimestre del 2007, quello che emerge chiaramente dal quadro congiunturale delle quattro aree è che la performance economica di Zurigo e del Ticino è nell insieme superiore e in ulteriore miglioramento rispetto a quella delle province lombarde. Per queste ultime infatti, il ritmo di crescita è più lento, riflettendo così la situazione italiana che evidenzia una progressione reale del Pil inferiore alla media della Zona Euro. Il deterioramento dei dati lombardi interessa soprattutto il lato della spesa per i consumi domestici, mentre sia l industria manifatturiera sia il commercio estero hanno continuato a fungere da motori di crescita. Como si è rivelata una delle province con i più elevati livelli di esportazioni in Lombardia. Nelle due economie elvetiche la crescita è proseguita a ritmo sostenuto e la buona congiuntura ha nuovamente prodotto effetti positivi sul mercato del lavoro, favorendo l aumento dell occupazione e la diminuzione del tasso di disoccupazione, che ha raggiunto livelli storicamente bassi. I dati del terzo trimestre confermano un 2007 decisamente positivo per l economia ticinese. La stima del Pil reale cantonale fornite dall Istituto Bak Basel Economics indicano per il 2007 una crescita stimata al 2.7%, rispetto al precedente 2.6%. Nel terzo trimestre dell anno, ancora una volta, i motori della crescita sono stati le esportazioni, i consumi e la produzione industriale. Miglioramenti si sono registrati anche sul mercato del lavoro, sia in termini di disoccupazione che di crescita dell impiego. Dopo il rallentamento del secondo trimestre, il turismo ha ripreso a crescere e la cifra d affari nel settore delle costruzioni è ancora leggermente progredita. Pil Prosegue la fase di congiuntura al rialzo nei due cantoni elvetici. Segnali di rallentamento nelle province lombarde. Pil reale (variatione annuale%). Fonte: BAK Basel Economics, Istituto Tagliacarne * Stime provvisorie TI ZH CO/VA MI * La performance positiva dell economia ticinese è proseguita anche nel terzo trimestre del Le importazioni di beni e servizi, che continuano ad aumentare a ritmi elevati, hanno contribuito al buon andamento della congiuntura. La produzione industriale si mantiene su livelli elevati, questa volta anche per le industrie che operano sui mercati interni. La crescita è stata trainata anche dai consumi privati. Nel 2008 la crescita economica cantonale dovrebbe rallentare in un contesto di generale decelerazione dell economia globale. l Istituto BAK Basel Economics, per il 2008, stima, per il Ticino, una crescita reale del Pil pari al 2.2%. 6 Produzione Molto bene l industria manifatturiera di Zurigo e del Ticino. In ripresa la produzione nelle province lombarde. Aumento Stazionari Diminuzione Andamento affari (TI-ZH) e produzione industriale (CO/VA, MI) Fonte: KOF, Unioncamere Lombardia TI CO/VA MI ZH III/02 III/03 III/04 III/05 III/06 III/07 Anche nel III/07, l indicatore sintetico degli affari ha continuato a stazionare nella zona positiva, confermando il significativo trend che caratterizza l industria ticinese ormai da due anni. La produzione industriale è cresciuta sia in termini congiunturali ma soprattutto tendenziali. Un nuovo balzo in avanti segnato dalle aziende che operano sul mercato interno ha quasi annullato lo scarto che le separava dalle aziende attive sui mercati esteri. Il grado di utilizzo delle capacità tecniche si mantiene su livelli elevati (attorno all 85%). Rispetto allo stesso periodo del 2006, sono aumentate anche le ordinazioni. Le aspettative per i mesi a venire segnalano una situazione di stabilità o addirittura di lieve miglioramento.

7 Como e Varese Milano Zurigo Le indicazioni che emergono dai dati del III/07 mostrano una congiuntura ancora positiva ma poco sostenuta dalla spesa per i consumi. Le aspettative degli imprenditori per il futuro a breve termine offrono un quadro positivo per l industria manifatturiera, ma il miglioramento è legato principalmente alle richieste provenienti dal mercato estero. Per quanto riguarda la domanda interna, gli operatori del settore commercio segnalano una situazione di generale rallentamento che nella provincia di Como, ha provocato anche perdite in termini di occupazione. Le aspettative a breve restano generalmente pessimistiche. Nei primi nove mesi dell anno, il movimento turistico comasco è aumentato dell 8%. I dati del III/07 mostrano uno scenario nell insieme positivo sul fronte della produzione. Nei primi nove mesi dell anno, la produzione è aumentata del +2.4% rispetto ai primi tre trimestri del Tuttavia, la performance milanese è ancora inferiore alla dinamica della Lombardia. La spesa per i consumi è nuovamente diminuita e la flessione milanese si inserisce in un quadro generalizzato che ha colpito otto province su undici. Nel III/07, si è consolidato il trend di crescita delle esportazioni e questo ha contributo a diminuire il deficit della bilanciaia commerciale milanese. Le aspettative espresse degli imprenditori indicano una situazione congiunturale in rallentamento. Il 2007 è stato un anno molto positivo per l economia zurighese, cosi come confermato dai dati del terzo trimestre. L Istituto Bak Basel Economics stima per il 2007 una progressione del Pil reale cantonale pari al 2.9%, leggermente superiore al dato nazionale. La congiuntura favorevole ha favorito i miglioramenti registrati sul mercato del lavoro, riducendo ancora la disoccupazione e aumentando l impiego. Il miglioramento delle prospettive occupazionali ha favorito la spesa per i consumi delle famiglie. La domanda estera, d altra parte, ha contribuito in modo significativo alla crescita, visti gli elevati livelli delle esportazioni. Le prospettive per il quarto trimestre restano positive. Gli indicatori congiunturali relativi al III/07, mostrano una situazione nel complesso positiva sul fronte della produzione. Nei primi nove mesi del 2007, difatti, la produzione industriale è aumentata dell 1.5% a Como e del 2% a Varese (+2.8% il dato regionale). D altra parte, il settore commerciale ha continuato ad accusare, anche nel III/07, un rallentamento dell attività, dando prova che i consumi stentano a decollare. Questo è particolarmente vero per la provincia di Como che ha registrato una seconda pesante flessione della cifra d affari. Le esportazioni hanno invece continuato a contribuire alla crescita economica e le bilance commerciali delle due province sono ampiamente in attivo. Il quadro congiunturale della provincia di Milano mostra una situazione composita. I dati sulla produzione industriale sono migliori rispetto al trimestre precedente e indicano, nonostante i primi segnali di rallentamento del ciclo, una sensibile progressione. D altra parte, la domanda interna non supporta la crescita economica. Il commercio al dettaglio ha infatti registrato un accentuazione della performance negativa che aveva caratterizzato il settore già nel secondo trimestre e lo scenario per il quarto trimestre presenta un quadro nel complesso negativo. Un contributo significativo è invece giunto dalla domanda estera; l interscambio milanese si è confermato essere vivace. Il quadro congiunturale del terzo trimestre indica che l economia del Canton Zurigo ha seguito la fase di robusta espansione. Le esportazioni continuano a godere di buona salute, come dimostra la crescita di oltre il 13% realizzata nel III/07, rispetto allo stesso trimestre del Le indagini congiunturali segnalano un aumento della domanda di consumo delle economie domestiche, che ha contribuito in modo significativo alla crescita economica. Per il 2008, invece, ci si attende un rallentamento dell attività economica. Il Bak Basel Economics stima, infatti, una progressione del Pil reale del Canton Zurigo pari al 2.4%. Nel III/07,rispetto al III/06, la produzione industriale di Como è aumentata del 2%, la crescita più consistente del Gli ordinativi non hanno registrato grosse variazioni rispetto al II/07, mentre il fatturato è aumentato (+3% tendenziale). Il tasso di utilizzo è risultato in lieve diminuzione, al 67% dello sfruttamento della capacità produttiva. Tutti i settori hanno registrato tassi di crescita ad eccezione del settore alimentare. La produzione industriale di Varese è aumentata a livello tendenziale (+0.7%), ma è diminuita rispetto al II/07. Hanno fatto meglio i settori della meccanica e gomma-plastica. Il fatturato ha segnato una variazione positiva mentre gli ordinativi, invece, sono risultati in flessione. Nel III/07, la produzione industriale ha registrato una buona progressione, +2% rispetto all analogo trimestre dello scorso anno e +0.6% rispetto al trimestre precedente. Le migliori performance si sono avute nei settori alimentare, industrie varie e chimico. Gli ordini hanno fatto registrare una decisa crescita in termini congiunturali e rispetto all anno precedente. Piuttosto negativi, invece, i dati sul fatturato, che ha proseguito il suo trend di crescita (+0.4% l aumento congiunturale), ma ha mostrato una flessione tendenziale. Le aspettative degli imprenditori mostrano un quadro congiunturale nel complesso positivo, ma con una dinamica in rallentamento. I dati dell indagine congiunturale dell attività manifatturiera confermano il buon andamento dell industria zurighese che ha caratterizzato il Nel terzo trimestre, l indicatore sintetico degli affari dell industria manifatturiera stazionava ancora solidamente in zona positiva. Di fronte a livelli produttivi particolarmente elevati, il grado di utilizzo della capacità tecnica si è tenuto su livelli da record (88.3%). Le prospettive a breve termine indicano che la produzione dovrebbe proseguire il suo trend di crescita. Nel III/07, le autorizzazioni rilasciate per nuove costruzioni sono diminuite rispetto al terzo trimestre del

8 Contesto interregionale Ticino Consumi Consumi ancora in aumento nel Canton Zurigo e in Ticino. Ancora un trimestre negativo per la provincia di Milano e Como Andamento vendite Commercio al dettaglio (var. % ann.) Fonte: KOF, CCIAA di MI TI MI ZH -6.0 III/03 III/04 III/05 III/06 III/07 Il III/07 è stato un trimestre sostanzialmente positivo per il commercio al dettaglio ticinese. La maggior parte degli operatori ha infatti giudicato soddisfacente o addirittura buona la situazione degli affari. Malgrado l aumento del flusso di clienti rispetto all analogo periodo del 2006, la cifra d affari ha fatto segnare, dopo sette mesi di crescita e dopo un notevole +3.9% in luglio, due risultati negativi: -1.5% in agosto e -1% in settembre. D altra parte, sono aumentati gli utili e l impiego ha segnato un significativo incremento (+3.4% su base annua). Le aspettative a breve sono generalmente ottimistiche e vedono un incremento della cifra d affari. Meno positive quelle formulate dalle piccole aziende. Esportazioni Restano su livelli elevati le esportazioni cantonali. In crescita anche l export milanese. Esportazioni in valore (variazione annuale). Fonte: USTAT, ISTAT % % 1 5.0% -5.0% -1 TI CO/VA MI ZH -15.0% III/03 III/04 III/05 III/06 III/07 Nel 2007, tra i motori della crescita economica le esportazioni di beni e servizi hanno ricoperto una ruolo di primo piano per la Svizzera e il Canton Ticino. Anche nel III/07, l interscambio ticinese è stato particolarmente vivace. Le esportazioni hanno seguito il trend positivo; la crescita rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente è stata del 18.1%, in accelerazione rispetto al 12.3% del trimestre precedente. Le importazioni, che nel III/07 hanno rallentato il ritmo di crescita, hanno segnato una crescita tendenziale del 13.4%. 8 Disoccupazione Ulteriore lieve diminuzione della disoccupazione in Ticino e nel Canton Zurigo. 6.0% 5.0% 4.0% 3.0% 2.0% 1.0% Tasso di disoccupazione (destagionalizzato, medie trimestrali) Fonte: USTAT, ISTAT. Elaborazione IRE TI CO/VA MI ZH III/02 III/03 III/04 III/05 III/06 III/07 Nel III/07 sono proseguiti i miglioramenti sul mercato del lavoro ticinese. Il tasso di disoccupazione, infatti, è sceso sotto la soglia del 4% (3.9%) e l occupazione è progredita del 2.3% su base annua. Il numero degli addetti è aumentato del 4.7% rispetto allo stesso trimestre dell anno precedente (2.7% il dato nazionale). Il settore secondario ha proseguito la sua espansione, ma anche il terziario ha evidenziato una buona crescita. La disoccupazione colpisce più le donne (4.6%) che gli uomini (3.4%), mentre la fascia di età più colpita resta quella tra i 20 e i 24 anni (7%). I disoccupati da oltre un anno rappresentano il 23% dei disoccupati totali. Stando all indice dei posti liberi, questa tendenza positiva dovrebbe confermarsi nei mesi a venire.

9 Como e Varese Milano Zurigo Nella provincia di Como, dopo il calo del II/07 (-0.8%), il volume d affari è diminuito nuovamente: -1.3% tendenziale. Il calo dell attività economica ha colpito maggiormente il comparto food e le aziende di piccole dimensioni. Anche i livelli occupazionali sono risultati in flessione. Le prospettive formulate per il trimestre successivo sono pessimistiche; gli operatori si attendono ancora un calo del volume d affari e dell occupazione. Leggermente migliore è la situazione per Varese, dove gli operatori segnalano comunque una situazione generalmente negativa, soprattutto quelli del comparto food, ma la cifra d affari è progredita dello 0.5% tendenziale. Una buona tenuta è stata riscontrata anche nell occupazione. Nel III/07, il commercio al dettaglio milanese ha registrato una pesante battuta d arresto. Il volume d affari ha evidenziato una flessione sia con riferimento al terzo trimestre del 2006 (-1.2%), sia rispetto al trimestre precedente (-5.6%). Il robusto calo del fatturato ha colpito tutti i settori di attività economica e ha interessato otto province lombarde. Il calo più consistente si è registrato nel comparto food, è ha interessato le piccole e le medie imprese, mentre le grandi hanno registrato un aumento del fatturato (+0.9%). Sono quindi state disattese le aspettative formulate dagli imprenditori nel II/07 e per l ultimo trimestre del 2007 lo scenario previsto resta nell insieme negativo. I dati del terzo trimestre hanno evidenziato ancora una volta un evoluzione positiva dei consumi. La cifra d affari è ulteriormente progredita, aumentando del 2.7% rispetto all analogo periodo dell anno scorso. La progressione delle vendite ha interessato in misura maggiore il comparto food e, in modo più contenuto, il comparto non-food. In base alla dimensione, le medio-grandi imprese hanno registrato l andamento più favorevole. Le prospettive per il quarto trimestre restano positive. Nei primi sei mesi del 2007, la bilancia commerciale di entrambe le province lombarde presentava un risultato attivo. Nel III/07, il commercio estero ha continuato a crescere. Le esportazioni della provincia di Varese, dopo un secondo trimestre piuttosto deludente, hanno segnato un aumento tendenziale del 20.3%. Per quanto riguarda la composizione delle esportazioni, prevale il settore macchine, seguito dalla chimica. I paesi dell UE restano i principali partner commerciali. Nella provincia di Como, le esportazioni sono aumentate del 5.6% tendenziale, in rallentamento rispetto al II/07 (12.1%). Circa il 30% delle esportazioni comasche riguardano il comparto tessile-abbigliamento. Nel III/07, le esportazioni di Milano sono aumentate dell 11.2% rispetto all analogo periodo del I quattro settori principali dell export milanese (chimica, meccanica, prodotti in metallo ed elettronica), hanno proseguito il trend di crescita intrapreso già nei primi mesi dell anno. Al contrario, il settore alimentari ha registrato la maggiore flessione. Il continente asiatico si sta confermando un mercato di sbocco sempre più importante, particolarmente quello cinese (+32.6%) e quello indiano (+22.9%). Nei primi nove mesi del 2007, la crescita dell export milanese (+8.9% tendenziale) è risultata inferiore alla media lombarda (+11.3%), così come le importazioni (5.6% contro 6.8% regionale). Anche nel III/07, l interscambio del Canton Zurigo si è mantenuto su livelli sostenuti, confermando che il 2007 è stato un anno di crescita per l export zurighese. Nel periodo luglio-settembre, rispetto all analogo periodo del 2006, le esportazioni di beni e servizi sono aumentate del 13.1%, un risultato migliore di quello registrato nel trimestre precedente (+12.3%). Le importazioni sono progredite del 7.2% tendenziale, un punto percentuale in più del dato del secondo trimestre. Secondo i dati dell Osservatorio Provinciale del Lavoro di Como, nel III/07, le persone che si sono rivolte agli sportelli per la ricerca di un posto di lavoro sono state 2.836, di cui maschi e femmine. Rispetto al III/06, si è registrata una flessione delle persone in cerca di occupazione (-3%), dovuta ad un minor flusso sia di uomini che di donne. Nel III/07, i contratti di avviamento sono risultati in forte crescita. I lavoratori che nel III/07 hanno usufruito dei contratti di avviamento sono stati , con un forte incremento rispetto all anno precedente; di questi sono stati uomini e donne. Le cessazioni sono state , in calo rispetto al trimestre precedente. I dati dell Osservatorio provinciale del mercato del lavoro di Milano, indicano che nel periodo luglio-settembre 2007 sono stati avviati al lavoro nuovi lavoratori, di cui il 49.4% erano maschi e il 50.6.% femmine. Il 58.6% dei nuovi avviamenti si riferiva a contratti a tempo determinato e oltre il 70% a contratti full-time. Il numero più elevato di lavoratori avviati si è registrato nella fascia d età anni. Nel III/07 il tasso di disoccupazione è nuovamente diminuito, portandosi al 2.4% (-0.1% rispetto al II/07). La buona congiuntura ha favorito anche l occupazione. Il numero di addetti, rispetto al terzo trimestre del 2006, è aumentato del 2.6%. I nuovi impieghi si sono registrati soprattutto nel settore terziario. L indice delle prospettive di impiego e l indice dei posti liberi, che nel III/07 è progredito di quasi il 30%, lasciano presagire che l occupazione dovrebbe ancora aumentare nel prossimo trimestre. 9

10 Descrizione dati. Dati relativi al contesto internazionale e nazionale. La fonte principale è l OCSE. I dati sono inoltre integrati con le informazioni fornite dai differenti istituti di statistica nazionale. Le serie presentate nelle tabelle così come i commenti si riferiscono, salvo indicazioni differenti a dati destagionalizzati (ad esclusione del tasso di cambio e del tasso d interesse). Le variazioni (serie PIL, prezzi), dove non indicato esplicitamente, sono rispetto al trimestre precedente. Per il tasso di disoccupazione, d interesse e di cambio, si sono usati i valori medi nel trimestre. Di ciascuna serie in tabella si fornisce una breve descrizione: PIL: tasso di variazione trimestrale del PIL calcolato rispetto al trimestre precedente. Dati reali e destagionalizzati. Disoccupazione: tasso di disoccupazione standardizzato valore medio trimestrale. Prezzi: tasso di variazione dei prezzi calcolato rispetto al trimestre precedente. Dati annualizzati e destagionalizzati. Tassi d interesse: tasso d interesse a corto termine (media trimestrale). Per la Svizzera è il tasso sugli Euro-depositi a 3 mesi, per gli Stati Uniti e il Giappone è il tasso sui certificati di deposito e per i paesi della zona Euro è l EURIBOR a 3 mesi. Dati relativi al contesto regionale. Le serie presentano un livello di difformità maggiore, anche se è possibile il confronto interregionale. Per il contesto italiano, si presenta la serie disponibile con gli incrementi annui (ISTAT). L indicatore sulla produzione industriale (fonte KOF per il versante svizzero e fonte UNIONCAMERE per il versante italiano) pur fornendo un dato qualitativo, presenta una buona confrontabilità. L andamento dei consumi é stato realizzato a partire da dati sull immatricolazione di nuove autovetture. Il dato sul tasso di disoccupazione presenta una certa disomogeneità poiché in Svizzera e in Italia si utilizzano differenti metodologie. Tuttavia un confronto sulle tendenze è più che accettabile. Si è previsto, a partire dai prossimi numeri, di procedere a standardizzazione. Si fornisce di ciascuna serie in tabella una breve descrizione: PIL: tasso di variazione annuale. Dati reali. Produzione: dato trimestrale, variazioni rispetto al periodo precedente (indicatore qualitativo). Consumi: variazioni percentuali delle vendite del commercio al dettaglio, rispetto allo stesso periodo dell anno precedente. Medie trimestrali per Ticino e Zurigo, dato trimestrale per Milano. Esportazioni: tasso di variazione trimestrale calcolato rispetto al trimestre dell anno precedente. Disoccupazione: tasso di disoccupazione, valore medio trimestrale destagionalizzato. Impiego: nuova statistica federale dell impiego (STATIM) a partire dal II/2000. Sigle: CH ZE US JP TI ZH CO VA MI SFr US$ Y M1 M2 M3 Svizzera Zona Euro Stati Uniti Giappone Cantone Ticino Cantone Zurigo Provincia di Como Provincia di Varese Provincia di Milano Franco svizzero Dollaro USA Yen giapponese Euro massa monetaria composta da banconote e moneta detenute in valuta nazionale dal pubblico, da depositi a vista detenuti in valuta nazionale nelle banche e in Posta dai residenti M1 + depositi di risparmio (esclusi i fondi di previdenza del II e III pilastro) M2 + depositi a termine Ultime previsioni disponibili: PIL regionale al Responsabile: Siegfried Alberton Redazione rapporto: Debora Colarusso Forniture statistiche, dati relativi alla Svizzera, Cantone Ticino, Cantone Zurigo: USTAT, BAK, KOF. Forniture statistiche, dati relativi alla provincia di Milano, Como e Varese: UNIONCAMERE, ISTAT, ACI, Servizio studi della CCIAA di Milano(dati Istat per il commercio estero). Per ulteriori informazioni: Debora Colarusso debora.colarusso@lu.unisi.ch tel: +41 (0) fax: +41 (0) Abbonamento: Fr , annui. 11

11 Università della Svizzera italiana Facoltà di scienze economiche Istituto di ricerche economiche IRE CODE, Centro per l osservazione delle dinamiche economiche via Maderno 24, 6900 Lugano tel. 41(0) / Fax 41(0) mail: info.ire@lu.unisi.ch web:

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