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1 Catania - anno XXVIII - n ottobre Euro 0, A PAGINA 3 Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/ 2004 n o 46) art. 1, c. 1, DCB - Fil. di CT - Taxe perçue - Tassa riscossa - ISSN: settimanale regionale di attualità In caso di mancato recapito rinviare al CMP/CPO di Catania, per la restituzione al mittente previo addebito. Il mittente si impegna a pagare la tariffa vigente CONVEGNO OGGI IL CRISTIANESIMO È ANCORA VIVO? XX Anniversario di Ordinazione Episcopale dell Arcivescovo La sera di mercoledì 3 ottobre, nella basilica cattedrale gremita di fedeli l Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina ha festeggiato il 20 anniversario di consacrazione episcopale con la celebrazione dell Eucarestia, alla quale si sono associati L espressione cammino è ricorrente nei discorsi che documentano il XIII sinodo dei Vescovi che si celebra a Roma dal 7 al 28 ottobre in occasione dell Anno della Fede, a cinquant anni dall apertura del Concilio Vaticano II, che ha tracciato un solco profondo nella storia della Chiesa. L icona del Buon Pastore che cerca la pecorella smarrita e la ritrova tra i rovi è quanto mai attuale per la società di oggi, confusa e stordita, ma desiderosa di pace interiore e di benessere. La solenne celebrazione introduttiva, presieduta da Benedetto XVI nel segno di sant Idelgarda, proclamata dottore della Chiesa ha dato il via ai lavori di Padri sinodali che sviluppano il tema La nuova evangelizzazione per la trasmissione della fede cristiana. Cos è la nuova evangelizzazione? Si è chiesto il Papa e per evitare che si riduca a uno slogan Benedetto XVI, ricorda che «la Chiesa esiste per evangelizzare» e la storia della Chiesa è ricca di pagine straordinarie. «Basti pensare all evangelizzazione dei popoli anglosassoni e di centinaia di sacerdoti provenienti da tutta l Arcidiocesi, con la partecipazione dei diaconi permanenti, dei seminaristi e degli alunni del propedeutico e del corso per i ministeri e il diaconato S. Euplio. A nome del presbiterio catanese il sac. Vincenzo Savio Nicolosi, vicerettore del seminario arcivescovile, ha rivolto un indirizzo di omaggio all Arcivescovo che ha voluto associare alla letizia della sua ricorrenza il Vicario Generale e moderatore della curia, mons. Agatino Caruso, già parroco a Misterbianco e rettore del seminario, nel 50 di ordinazione sacerdotale e tutti gli altri sacerdoti che quest anno hanno compiuto 60, 50 e 25 anni di sacerdozio. La celebrazione rituale, durante la quale il pastore della Chiesa catanese ha conferito il ministero del Lettorato a 7 seminaristi e quello dell Accolitato a 4 alunni dello stesso seminario, provenienti da diverse comunità parrocchiali e persino dalla Tanzania, è stata animata dai canti della Cappella Musicale del Duomo diretta dal m mons. Nunzio Schilirò con all organo il m can. Giuseppe Maieli. All omelìa l Arcivescovo, visibilmente commosso, ha ricordato tanti particolari del rito del giorno della sua Ordinazione Episcopale, avvenuta a Palermo per l imposizione delle mani del cardinale catanese Salvatore Pappalardo, con la partecipazione di tanti vescovi siciliani, Il PASTORALE un sostegno offerto con amore a tutti tra cui mons. Giuseppe Malandrino e mons. Luigi Bommarito, dei quali sarebbe diventato successore ad Acireale e Catania. Mons. Gristina ha avuto la lieta sorpresa dell imprevista presenza in Duomo del fratello Mimmo con la moglie Giusi, nel giorno dello 31 anniversario di matrimonio, con i familiari. La solenne liturgia si è conclusa con la preghiera per la visita pastorale in corso di svolgimento. Di seguito riportiamo il testo dell omelia dell Arcivescovo. Carissimi fratelli Presbiteri e Diaconi, Carissimi Seminaristi e Persone Consacrate, Fratelli e Sorelle nel Signore,. 1. Come sempre la nostra Celebrazione Eucaristica è atto di obbedienza al comando esplicito di Gesù: Fate questo in memoria di me. La chiara volontà del Signore è già riportata e commentata nella prima testimonianza sull Eucaristia e sulla sua importanza nella vita del singolo discepolo di Gesù, come pure del- Salvatore Gristina (segue a pagina 7) Sinodo dei Vescovi: In cammino verso l evangelizzazione sul sentiero del Buon Pastore Il matrimonio costituisce in se stesso una Buona Notizia quelli slavi, o alla trasmissione del Vangelo nel continente americano, e poi alle stagioni missionarie verso i popoli dell Africa, dell Asia e dell Oceania». Il Papa ha, inoltre, detto che: «anche nei nostri tempi lo Spirito Santo ha suscitato nella Chiesa un nuovo slancio per annunciare la Buona Notizia, un dinamismo spirituale e pastorale che ha trovato la sua espressione più universale e il suo impulso più autorevole nel Concilio Ecumenico Vaticano II». I due «rami» dell evangelizzazione: l annuncio del Vangelo a coloro che ancora non conoscono Gesù Cristo e il suo messaggio di salvezza missio ad gentes, cioè; e, dall altra parte, la nuova evangelizzazione, orientata principalmente alle persone che, pur essendo battezzate, si sono allontanate dalla Chiesa, e vivono senza fare riferimento alla prassi cristiana» come due binari fanno scorrere il convoglio della testimonianza cristiana che per vocazione è missionaria. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date. In risposta ad una delle cause principali del disse- Giuseppe Adernò (segue a pagina 2) ASSEMBLEA PASTORALE DIOCESANA a pagina 6 MUSEO DIOCESANO: LA BELLEZZA SALVERÀ IL MONDO? a pagina 9 SETTIMANA dei DISTURBI OSTEO- ARTICOLARI a pagina 11

2 2 sommario al n. 36 PRIMO PIANO XVI Congresso ADI: Un ponte fra Università e Scuola 3 Indietro nel tempo intervistando Angelo Majorana 4 Viaggio alla scoperta delle chiese di Catania 5 Web, online una mappa per trovare lavoro in Italia 5 INFORMADIOCESI Notizie in breve 6 Notizie dal CDV 6 Studio Teologico S. Paolo: Corso Filosofico-Teologico per Avvocati 6 DIOCESI L Anno della Fede nel vissuto della parrocchia S. Maria della Salute 8 Caritas: volontariato, inizio anno pastorale nel segno di Dusmet 9 All Ursino Recupero presentato l ultimo romanzo dell oncologoscrittore Giuseppe Failla 11 Il Card. Romeo durante la sessione autunnale della Conferenza Episcopale siciliana La mafia si combatte facendo funzionare le Istituzioni Duro monito del cardinale Paolo Romeo a margine della tre giorni dei lavori della sessione autunnale della Conferenza Episcopale siciliana che si è svolta in corso Calatafimi a Palermo dall 8 al 10 ottobre. Tutti lottiamo la mafia quando viviamo nella legalità. Chi dice di lottare la mafia non deve fare proclami, ma deve solo impegnarsi a far funzionare l istituzione cui è preposto e anche per noi responsabili delle comunità ecclesiali. In apertura di sessione il cardinale Romeo ha scoperto una targa con la quale è stata intitolata al Card. Salvatore Pappalardo la sala dove si svolgono le riunioni, giusto riconoscimento per Colui che volle fortemente che la Cesi si dotasse di una sede propria, cosa che non tutte le Regioni ecclesiastiche italiane hanno. Nel ringraziare i Direttori presenti per il lavoro svolto in questo quinquennio al servizio delle Chiese di Sicilia, il Cardinale ha aggiunto: La corruzione è un problema che in Sicilia sortisce gli effetti più gravi per via dei legami che ha con la malavita e con la politica. Mi meraviglia che anche nell attuale campagna elettorale si facciano discorsi generali, ma non si indichino sentieri concreti per ridurre quella che è una gigantografia economica e che vede in Sicilia un assemblea regionale più numerosa di tutte le altre regioni d Italia, le spese dei partiti a quanto pare non rendicontate, gli enti pubblici come peso enorme e ormai insostenibile per la società. Siamo in una situazione gravissima, la cosa pubblica continua a non funzionare in settori di grande importanza come per esempio quelli della Sanità e dell Istruzione in vari livelli, e penso in particolare alle scuole professionali. La politica ascolti allora - ha aggiunto il cardinale Romeo - il grido di tanta gente sull orlo della disperazione, di cui la Chiesa si fa portavoce, di chi non grida per le strade, ma che non ha più fiducia nel proprio avvenire. La gente aspetta una parola da noi. La crisi è globale e investe il mondo intero. La Sicilia è una di quelle regioni in cui la situazione diventa drammatica. Già quando si celebrarono i 50 anni dell autonomia siciliana, l episcopato siciliano ha redatto un documento in cui si poneva l interrogativo: che ne abbiamo fatto della nostra autonomia, quella che doveva servire a creare dignità, a dare uno sviluppo, a creare un avvenire? Ci troviamo ora costretti ad affrontare una situazione gravissima che coinvolge tutte le parti sociali. La crisi economca è solo la punta di un iceberg. La crisi dei valori ne è all origine. Come ricostruire e mantenere quei valori che hanno caratterizzato la nostra sicilianità: la famiglia, l attaccamento alla terra, il lavoro, il valore di uno sbocco comune per creare sviluppo?. I vescovi hanno poi voluto tributare un omaggio alla figura del compianto mons. Carlo Di Vita, Direttore per tanti anni della Segreteria Pastorale della stessa Conferenza, per il suo impegno pluriennale nella organizzazione dei Convegni Ecclesiali regionali e del Convegno delle Chiese d Italia. A lui, alla presenza delle sorelle, è stata intitolata una delle sale della Sede. Pino Grasso Direzione amministrazione e redazione: via San Giuseppe al Duomo 2/4, Catania Redazione e amministrazione: tel fax redazioneprospettive@tiscali.it info@prospettiveonline.it amministrazione@prospettiveonline.it Editrice ARCA s.r.l. via San Giuseppe al Duomo 2/4, Catania Iscritta al Registro degli Operatori di Comunicazione (ROC) n Direttore responsabile Giuseppe Longo Progetto grafico: Patrizia Di Blasi - SRI spa. Impaginazione e grafica: Vera Cannavò Abbonamenti: ordinario Euro 40,00 ridotto (scuole, associazioni, confraternite, etc.) Euro 30,00 versamento su c/c postale n intestato a: ARCA s.r.l. via San Giuseppe al Duomo 2/ Catania Pubblicità: a mod. (1 colonna x 41mm). 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(Federazione Italiana Settimanali Cattolici) Questo numero è stato chiuso alle ore di mercoledì 10 ottobre 2012 (continua da pag. 1) IL MATRIMONIO... sto sociale e valoriale che corrode le basi della società civile, distruggendo la famiglia, il vincolo di unione e di relazione educativa, il Santo Padre evidenzia: il matrimonio, costituisce in se stesso un Vangelo, una Buona Notizia per il mondo di oggi, in particolare per il mondo scristianizzato». Il matrimonio è in se stesso nuova evangelizzazione, è un segno che parla di Dio con forza, con una eloquenza che ai nostri giorni è diventata maggiore e che spesso non viene ascoltata. La Nuova Evangelizzazione, secondo i Padri sinodali, si regge sulle due colonne che sono la Confessio che porta in sé il concetto del martirologio, nel senso che esprime la volontà della testimonianza sino al sacrificio della vita. e la Caritas, che descrive l amore che si fa ardore. É la fiamma, secondo il Papa, che accende gli altri e che diventa fuoco della carità. Condividere, riproporre, dialogare. Sono queste le direttive poste in luce dalla prima Congregazione del Sinodo dei Vescovi, sintetizzate, dal cardinale Donald William Wuel. Il Sinodo, che è incentrato sulla sfide della Nuova Evangelizzazione, come ha spiegato l arcivescovo di Washington - non mira a portare solo l annuncio del Vangelo ai lontani, ma soprattutto a ricatturare l identità dei cristiani, in modo da porre basi più solide per un dialogo con il mondo odierno. La causa della perduta o non visibile identità cristiana è dovuta alla continua ricerca di un contatto con il mondo, che ha portato gli stessi cattolici a secolarizzarsi e tralasciare le basi del Catechismo della Chiesa cattolica e quindi della stessa fede. Luogo privilegiato della Nuova Evangelizzazione che non è un programma, quanto piuttosto un modo di pensare, di vedere e di agire, è la famiglia, che rimane il contesto naturale di trasmissione dei valori, nonostante i tentativi di distruzione e di annullamento con il divorzio, la libera convivenza e lo sfaldamento dell azione educativa che si fonda sulla testimonianza. La migliore risposta a questa tendenza generale è sollecitare un intera generazione a ritrovare il tesoro semplice, genuino e tangibile dell amicizia con Gesù. comunicando la nostra gioia di essere pienamente e immensamente amati e quindi capaci di amare. I fondamenti antropologici della Nuova Evangelizzazione, ha ricordato il cardinale Wuerl vanno individuati nella dignità dell uomo, nella distinzione tra bene e male, nel rispetto dell ordine morale naturale e dell integrità di istituzioni come il matrimonio e la famiglia. A ciò si aggiungono un fondamento cristologico, consistente nella riintroduzione e nella ri-proposta di Cristo in tutta la sua umanità e divinità, un fondamento ecclesiologico (la necessità della Chiesa come strumento di salvezza) e un fondamento soteriologico, nella consapevolezza di ciò che intendiamo per il suo regno. Le qualità richieste agli evangelizzatori di oggi sono: 1) l audacia o il coraggio; 2) il legame con la Chiesa; 3) un senso di urgenza; ed infine anche la gioia di comunicare il Cristo, via, verità e vita. Costituiscono un segno della Nuova Evangelizzazione le Nuove comunità e i Movimenti ecclesiali, salutati dal cardinale statunitense come una grande benedizione alla Chiesa di oggi ed invitati a integrare più pienamente le loro energie e attività nella vita di tutta la Chiesa, specialmente a livello locale. Il tema della Giustizia Sociale, inoltre, considerato come uno dei carismi che connota la Nuova Evangelizzazione non va trattato come un particolare programma politico, sociale o economico, quanto piuttosto come una serie di principi di base che dovrebbero caratterizzare qualsiasi sistema giusto, umano, economico o politico. Per attuare tutto ciò, ecco le indicazioni operative previste dal Sinodo: 1) riaffermare la natura essenziale dell evangelizzazione; 2) notare i fondamenti teologici della Nuova Evangelizzazione; 3) incoraggiare le tante attuali manifestazioni della Filo diretto con Nuova Evangelizzazione; 4) suggerire modi concreti con cui la Nuova Evangelizzazione può essere incoraggiata, strutturata e realizzata. I semi della Nuova Evangelizzazione, messi a dimora nel corso dei pontificati di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, stanno già iniziando a germogliare ed è compito della chiesa gerarchica, vescovi e preti, oltre che di tutti i fedeli laici, trovare il modo di coltivarne, incoraggiarne e accelerarne la crescita. Ecco come mettersi in contatto con noi: Inviare un all indirizzo redazioneprospettive@tiscali.it Telefonare o mandare un fax al numero Per il numero che sarà in edicola e in parrocchia il 28 ottobre 2012, vi preghiamo di inviare i vostri contributi entro venerdì 19 ottobre Grazie! UFFICIO MARKETING Vicino alle tue esigenze Vincenzo Montensanto economato.montesanto@diocesi.catania.it Dal lunedì al venerdì dalle 15:00 alle 18:00 ABBONAMENTI - PUBBLICITÀ COMMERCIALI - SPECIALI PARROCCHIALI

3 4 l intervista Indietro nel tempo intervistando Angelo Majorana PRIMOPIANO La parola ti rende visibile Catania- Costeggio gli archi della Marina e mi dirigo nel Palazzo della Guardia di Finanza. Il mio obiettivo è interloquire col comandante e chiedere la collaborazione di dodici componenti dell Arma nella realizzazione del Gran Ballo delle Debuttanti che prossimamente si terrà, come da tradizione, a Palazzo Biscari. Noto i particolari del portone d ingresso: Le colonne con i bassorilievi che raffigurano i militi della Regia Guardia di Finanza in guerra e in pace al servizio della Patria. Al centro della Piazza il motto delle Fiamme Gialle, suona imperituro come un esortazione al coraggio e al valore militare: nec recisa recedit (neanche spezzata retrocede). Questa iscrizione si armonizza bene con un altra riferita esclusivamente alla città di Catania e posta sulla porta Ferdinandea o porta Garibaldi: In litteris armatur, in armis decoratur (armata nelle lettere e ornata nelle armi), un elegante chiasmo che illustra la gloria letteraria di Catania e il suo ardore militare. Mentre sto a meditare sull illustre passato della città, la mia attenzione si concentra su un iscrizione posta sul frontone della caserma: Angelo Majorana. Illustre catanese, appartenente a quella famiglia di geni, di cui Ettore, il nipote, celebre fisico di fama internazionale, scomparve dalla scena misteriosamente, determinando un lutto nella scienza mondiale. Mi avvicino al solenne edificio, e chiedo di essere annunciata al comandante. Rimango sola nella sala d attesa per qualche minuto, quando all improvviso avanza un personaggio, che sedutosi accanto a me così si presenta: <<Gentile Stefania, non pensare che precorrere i tempi sia facile e sempre motivo di onore. L essere diverso dagli altri, sovente causa invidie. A sette anni conseguii la licenza elementare, a nove quella ginnasiale. A dodici anni, nel 1877 conseguii la maturità classica, dopo aver frequentato regolarmente il liceo classico parte a Catania e parte a Roma. A sedici ero già laureato in giurisprudenza con una tesi sulla Teoria della sovranità. L anno successivo conseguivo la libera docenza in Diritto Costituzionale presso l Ateneo di Catania, mentre a diciannove anni pubblicai un volume di 400 pagine intitolato Del parlamentarismo mali accuse rimedi sulla situazione politicocostituzionale, per molti versi oggi attuale. Avrai ben inteso che io sono la persona alla quale questa caserma è intitolata>>. Ero sorpresa: ancora una volta partecipavo a un esperienza metatemporale e questa volta mi trovavo a diretto colloquio con il genio della finanza, Angelo Majorana. Emozionata e contemporaneamente desiderosa di conoscere il suo illustre passato chiesi con un fil di voce: <<Professore, sono onorata di incontrarla e pertanto la prego di raccontarmi della sua esistenza, affinché la mia generazione la possa meglio conoscere e cogliere il valore della sua persona per considerarlo come esempio>>. Sorridendo e guardando un punto fisso alla parete così continuò: <<Avevo diciannove anni quando partecipai al concorso per docente di Diritto costituzionale bandito dall Università di questa città, ma la commissione mi dichiarò ineleggibile per immaturità, ma questo episodio non mi scoraggiò affatto, perché in quell anno pubblicai due importanti lavori Le entrate e le spese dello Stato e Principio sovrano nella costituzione degli stati, che mi diedero occasione di prendermi una bella rivincita, facendomi trionfare contemporaneamente su tre concorsi negli Atenei di Pavia, di Messina e di Catania. Divenni così professore ufficiale nell Università di Catania, dove già da tre anni ero libero docente, poi preside della Facoltà di Giurisprudenza e rettore nell anno accademico Mi ricordo un simpatico episodio accaduto nell Istituto Tecnico di Genova dove venni inviato dal ministero della Pubblica Istruzione a compiere un ispezione sul rendimento della scuola: il bidello non mi volle far entrare negli uffici della presidenza, poiché a motivo della mia giovane età mi scambiò per uno studente. Nel 1892 accettai la carica di presidente della Società operaia di Militello Val di Catania. Fui anche prosindaco a Catania e deputato per quattro legislature, dal 1897 fino alla mia dipartita da questa vita terrena. In quegli anni risanai il debito pubblico senza gravare sulle tasche dei contribuenti. Nel 1904, all età di trentotto anni divenni ministro delle Finanze. Volli applicare una politica di riforme vicino alla gente, lontano dagli abusi e soprusi di tanti leader della politica: infatti importanti per il Meridione furono le leggi che riducevano le imposte del 30% sui terreni in Sicilia e in Sardegna e quelli che esentavano da tasse i fabbricati rurali. Mi è stato riconosciuto come capolavoro finanziario la conversione della rendita. Questa è un operazione mediante la quale si offre ai possessori di un titolo di debito pubblico una rendita inferiore, oppure il rimborso pari al capitale prestato. È un operazione che fa risparmiare allo Stato milioni di interessi e contemporaneamente di difficile riuscita. Cavour la tentò due volte nel regno sardo ma con esiti negativi. Molti videro in me il futuro capo del Governo e storico è rimasto il discorso che tenni l 8 novembre del 1906 nella sala del Teatro Bellini alla presenza di deputati sindaci e prefetti siciliani. Parlai da avvocato, da sociologo e da uomo attento alle necessità ed esigenze della collettività, additando a un programma di riforme strutturali, di sgravi fiscali, di intensificazione di pubblici servizi, di lavoro produttivi che avrebbe contraddistinto un Italia forte, operosa e pacifica. La morte mi colse il 9 febbraio del per una banale influenza degenerata in nefrite e poi in broncopolmonite. Se il corpo era sofferente, la mente no: in quegli anni ritornai in Sicilia e scrissi un gioiello della scienza oratoria L arte di parlare in pubblico. Avevo ascoltato entusiasmata, quello scienziato che mi parlava con la sua voce magneticamente bella e conquistatrice del cuore umano, quando gli chiesi di restare ancora e di darmi un consiglio su come esprimere al meglio la mia professione. Questi sorridendo mi disse: <<Parla e sarai conosciuta>>. Detto questo svanì. Mi ritrovai in quella sala non più sola. Nel mio animo sentivo la carica spirituale e intellettuale data da quel genio amato dall Italia e orgogliosamente di natali catanesi. Stefania Bonifacio (continua da pag. 3) IL CREDO... L e nostre comunità si sono rinchiuse, troppo burocratizzate, ha spiegato il relatore, questo comportamento ci soffoca, non avrà vita lunga, non ci porta da nessuna parte!. Non si può fare una catechesi solo indirizzata ai sacramenti. Una comunità bloccata che alla fine diventa autosufficiente a se stessa, tradendo quello che era il messaggio del Vaticano II: parlare di Dio all uomo di oggi, con un nuovo linguaggio perché quello che la Chiesa ha sempre creduto non cambia. Sono gravi le sfide che attendono i cristiani, ma la sostanza dell impegno richiesto è la stessa che animava le parole di Pietro: Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto, con una retta coscienza. Mons. Fisichella ha auspicato che il Credo torni ad essere anche individualmente la preghiera quotidiana: questa sia la nostra confessione di fede, capace di giustificare anche perché si crede. Abbiamo dimenticato Pentecoste! Ecco perché c è bisogno di una nuova evangelizzazione. Noi siamo mandati ad annunciare, sempre, dovunque e nonostante tutto! Noi siamo annunciatori della resurrezione di Cristo, perché noi ne siamo testimoni. Siamo davanti ad un profondo analfabetismo della fede. Se i bambini che vanno al catechismo della prima Comunione non sanno fare nemmeno il segno della croce, vuol dire che la trasmissione della fede si è interrotta nel luogo più idoneo, la famiglia. Abbiamo bisogno di riprendere a studiare la nostra fede. E dobbiamo farlo in maniera sistematica, con la catechesi. Il cristianesimo non è un etica ma l incontro con Gesù Cristo. I primi cristiani annunciavano che Gesù era risorto. Se non c è un nuovo stile di vita da parte nostra, la nuova evangelizzazione non avrà effetto. Diceva Paolo VI: L uomo di oggi non ascolta più i maestri, ma i testimoni, e se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni. Da parte dei cristiani è giusto l aborto? È giusto il divorzio? È giusta la convivenza? Noi non possiamo assuefarci, come dice S. Paolo, a questo mondo. Ma dove ci riconosceranno se siamo credenti? Tale preoccupante situazione ha spinto Benedetto XVI ad indire un anno della fede innestato nella nuova evangelizzazione che presuppone un linguaggio nuovo e comprensibile ai contemporanei senza trascurare il fatto fondamentale per la vita dei credenti: il contenuto dell annuncio missionario, il kerigma pasquale, il messaggio cristiano di salvezza contenuto nel vangelo che è sempre lo stesso e non deve mai cambiare. I cristiani come comunità di credenti debbono riappropriarsi del Credo della Chiesa indivisa per far fronte al nuovo ateismo, non più ideologico ma pratico. La fede è trasmessa dalla comunità, dalla Chiesa. Mons. Fisichella che concluso ricordando un passo della conferenza che tenne il card. Ratzinger a Subiaco il 1 aprile 2005, il giorno prima che il beato Giovanni Paolo II transitasse al cielo: Ciò di cui abbiamo bisogno in questo momento della storia sono uomini che, attraverso una fede illuminata e vissuta, rendano Dio credibile in questo mondo, che tengano lo sguardo diritto verso Dio, imparando da lì la vera umanità. Abbiamo bisogno di uomini il cui intelletto sia illuminato dalla luce di Dio e a cui Dio apra il cuore degli altri. Soltanto attraverso uomini che sono toccati da Dio, Dio può far ritorno presso gli uomini. Blanc

4 5 PRIMOPIANO Viaggio alla scoperta delle chiese dell Arcidiocesi di Catania: San Michele Arcangelo ai Minoriti Eleganza, armonia e lucentezza delle superfici Prosegue ancora il nostro viaggio alla scoperta delle chiese dell Arcidiocesi di Catania e questa settimana approfondiamo un luogo di culto molto significativo, perfettamente inserito all interno del tessuto urbanistico circostante, sito nella centrale via Etnea, non lontano da Piazza Duomo: la chiesa di San Michele Arcangelo ai Minoriti. Il prospetto principale dell edificio è bipartito in differenti ordini ed è realizzato interamente in pietra calcarea: il bianco della facciata si contrappone cromaticamente al nero della strada e del marciapiede. L ordine inferiore è segnato volutamente da una accentuata solidità dei volumi, alla quale contribuisce l imponenza delle colonne sporgenti che suddividono la superficie in tre parti: in posizione centrale possiamo osservare il portale d ingresso ed in posizione laterale (sia a destra che a sinistra) sono collocate due finestre. L ordine superiore si contrappone idealmente a quello inferiore per una briosa leggerezza, conferita alle masse architettoniche da una maggiore e differente articolazione delle medesime: al centro vi è una loggia con balaustra ed ai lati delle volute, vicino alle quali sono poste delle statue dalle ingenti dimensioni, San Francesco Caracciolo e il Beato Bartolomeo Simorilli. L edificio è opera dell insigne architetto Francesco Battaglia, ma probabilmente il progetto è frutto di Giuseppe Palazzotto Prima di proseguire la nostra ideale visita, non possiamo non accennare alla storia di questo edificio. La chiesa originariamente possedeva un titolo differente, ovvero quello di Sant Anna di Triscini, proprio perché era sita nell omonimo quartiere. Il 1555 rappresenta una data significativa: con l edificazione delle fortificazioni cittadine fu inevitabile abbattere la chiesa di San Michele Arcangelo, che si trovava fuori dal perimetro segnato dalle mura, questo determinò il trasferimento della confraternita omonima dei disciplinati nella chiesa di Sant Anna che da quel momento cambiò il suo titolo in quello attuale. Nel 1628, secondo le volontà dell allora vescovo Innocenzo Massimo, la cura della chiesa fu affidata ai Chierici Regolari Minori, che nel 1630, a seguito della morte del nobile catanese Giambattista Paternò (il quale espresse il desiderio di farsi seppellire all interno della chiesa), ereditarono una cospicua parte di patrimonio e con questi proventi poterono iniziare l edificazione di un convento e di una nuova chiesa (entrambe le costruzioni vennero letteralmente distrutte dal catastrofico evento sismico del 1693). Nel post terremoto la ricostruzione della città fu basata su un nuovo e diverso piano urbanistico, dettato da misure definibili antisismiche, atte a prevenire eventuali sismi e a ridurre quanto più possibile il rischio di perdite in costi umani e architettonici. Il Vicerè Uzeda inviò a dirigere le operazioni di soccorso e ricostruzione, come suo luogotenente, Giuseppe Lanza duca di Camastra che nel giugno 1694, insieme ai membri superstiti del senato e del clero, definì i criteri alla basse della ricostruzione della città, che, anche se avverrà nello stesso sito per diverse ragioni (per la vicinanza al mare, per la disponibilità di acqua e per la salubrità dell aria, ma anche per motivi strettamente militari e difensivi, dato che le mura e le recenti fortificazioni cittadini erano rimaste illese), avrà un volto totalmente nuovo. Il nuovo piano urbanistico adottato cambiò l assetto del quartiere dove era sito il luogo di culto e il convento annesso, per questo motivo l attuale chiesa fu edificata lungo il centrale ed importante asse viario della via Etnea, con il prospetto principale orientato verso oriente. L edificio è opera dell insigne architetto Francesco Battaglia, ma molto probabilmente il progetto è frutto della maestria di Giuseppe Palazzotto (entrambi citati dalle fonti documentarie come curatori dei lavori di costruzione dell edificio). Oltrepassato il portone d ingresso si accede al vestibolo dove si trova una scala a tenaglia, realizzata in marmo bianco di Carrara (costruita intorno al 1869, per sopperire alla necessità di colmare il dislivello causato dal livellamento stradale). La chiesa presenta una pianta longitudinale e richiama la tipologia basilicale con la suddivisione in tre navate mediante ingenti pilastri. L ambiente è segnato da una rara eleganza; l armonia degli ornamenti in stucco, semplici e lineari, e la lucentezza delle superfici, dovuta alla propagazione della luce solare filtrata attraverso le finestre della lanterna e del tamburo della cupola, conferiscono all aula una soave bellezza e allo stesso tempo creano un atmosfera di quiete adatta per il raccoglimento dei fedeli. All ingresso, precisamente situate ai primi pilastri laterali, si trovano due preziose opere artistiche, ovvero le due acquasantiere marmoree: il panneggio del drappo, sollevato da un angelo per scoprire il recipiente dell acqua benedetta, è frutto sicuramente di una grandissima abilità tecnica, nonché di una particolare inclinazione all armonia compositiva. Da ricordare le significative e settecentesche opere pittoriche, collocate su preziosi altari in marmo policromo: la Vergine Annunziata di Guglielmo Borremans; il Transito di San Giuseppe di Marcello Leopardi; Sant Agata che impetra la liberazione di Catania. Antonella Agata Di Gregorio Web, online una mappa per trovare lavoro in Italia Idee creative Èpossibile creare una mappa digitale nazionale e internazionale che metta insieme aziende che operano sul Web per incrementare e sviluppare lavoro? Possibile. L idea è nata da tre ragazzi italiani che hanno realizzato un sito denominato World Digital Map dove a ogni parte d Italia corrisponde un azienda operante nel settore high tech. Una mappatura completa, regione per regione, da nord a sud, allo scopo di mostrare le nuove realtà lavorative presenti sul territorio nazionale. L idea ha travalicato i confini nazionali e la mappatura si è allargata ad altri Paesi. A poco più di tre mesi, sono quasi 800 le aziende sparse nel mondo, la maggioranza in Italia. La mappa digitale è stata creata essenzialmente per collegare chi lavora nel settore tecnologico. Ci siamo ispirati all idea originaria creata sulla Città di New York e sviluppata da Mike Bodge (creativo di successo- ndr - tra i suoi clienti Google, Coca Cola, Burger King). Dopo aver sentito migliaia di discorsi sull attuale situazione economica mondiale, abbiamo pensato che fosse giunto il momento di agire anziché aspettare che arrivasse il peggio. Queste in sintesi le intenzioni di un progetto non-profit, che si rivolge a persone con varie competenze e ad aziende digitali, dalle startup alle aziende più solide. Ma come funziona? Semplice. Per localizzare in maniera dettagliata un azienda, bisogna fare zoom e cliccare sull icona corrispondente. Se nell area selezionata si vede un cerchio colorato con un numero, ciò significa che sono presenti aziende tecnologiche in quell area. Basta, poi, cliccare sui relativi cerchi colorati e il gioco è fatto. In seguito, comparirà la lista completa (in basso a destra) delle aziende presenti in quella zona. Sono tanti i punti di riferimento sparsi lungo tutta la penisola e non solo a Milano, capitale del digitale in Italia. La mappa presenta numerose aziende che cercano profili professionali in ambito digitale e che spesso trovano difficoltà a essere localizzate e pubblicizzate. Tra i nomi che assumono c è al primo posto H-Farm, impresa che opera come un incubatore, cioè, crea e coltiva altre imprese offrendo loro un luogo favorevole alla crescita. Chiamata anche la fattoria della conoscenza, o fattoria delle idee, H- Farm è un azienda di Treviso che non conosce crisi, dove sono ospitati i migliori talenti del digitale italiano al servizio di nuovi progetti imprenditoriali. Luogo ideale per sviluppatori e informatici. Scendendo lo stivale troviamo un altra startup come la Nana Bianca di Firenze: incubatore, nato a inizio anno, che ha già finanziato dieci giovani aziende ed entro dicembre ne ospiterà cinque in un nuovo spazio al centro della città gigliata. Dentro Nanabianca si trovano competenze di web e mobile, lavorano esperti di sviluppo, specialisti di sistemi di monetizzazione, marketing online, gestione aziendale, organizzazione, aspetti legali e finanziari. Allo stesso tempo è un polo gravitazionale per venture capital e fondi d investimento, che apprezzano il lavoro di selezione e supporto svolto dal periodo di accelerazione al suo interno. In Sicilia, nell Etna Valley italiana, troviamo alcune aziende che provano a superare il guado della crisi investendo in primis sul capitale umano. Nella terra del Sole troviamo una ventina d aziende. A Catania opera Meedori.com (Stradale Primosole SS114 68/b), azienda che sta assumendo nuove figure professionali. A Ragusa, sempre tra le aziende che assumono, troviamo Makemeapp (zona industriale) quale l area di sviluppo app e mobile di Ideato.it. Nata da un idea di Roberto Chibbaro che attualmente ne cura la crescita, ha alle spalle tutta l esperienza di Ideato e delle sue metodologie, e offre ai clienti un prodotto completo in ogni sua parte. Sempre nel ragusano si localizza Nova Quadri s.a.s che si occupa di Impianti tecnologici - Certificazione energetica edifici e Prevenzioni incendi. Spostandosi verso la Sicilia occidentale a Enna, opera Energiis S.r.l (piazza Piersanti Mattarella). C è linfa vitale anche a Palermo. Nel capoluogo siciliano troviamo MoveUp S.r.l. (via RL28 n. 8) agenzia di web marketing italiana che assume diverse figure. Lo stesso è per Grinta srl (vicolo Marotta 5/7) -. Tra le nuove realtà siciliane in ambito digitale infine troviamo Os2 (via Dante 55), web agency specializzata in realizzazione siti web e nel loro posizionamento sui motori di ricerca. Creata nel 1998, rappresenta una realtà d eccellenza nel panorama italiano. Filippo Cannizzo

5 6 L Anno della Fede è il tema dell Assemblea Pastorale Diocesana Riscoprire la gioia dell incontro La sera di venerdì 28 settembre la chiesa Regina Apostolorum e il salone S. Agata del seminario arcivescovile maggiore dei chierici si sono riempiti di centinaia di persone. L occasione tipicamente ecclesiale è stata il primo momento dell Assemblea pastorale diocesana, convocata dall Arcivescovo Mons. Salvatore Gristina per dare inizio ufficiale al nuovo anno pastorale con la riunione plenaria di tutti gli esponenti delle realtà diocesane, con le successive riunioni vicariali nelle sedi indicate dai 15 vicari foranei, costituenti il 2 momento dell incontro, e con la concelebrazione dell Eucaristia in Cattedrale mercoledì 3 ottobre nella fausta ricorrenza del XX anniversario di consacrazione episcopale del nostro Arcivescovo. Nel 1 momento, durante l Assemblea pastorale, Mons. Francesco Ventorino ha illustrato ai presenti il significato dell Anno della Fede. Di seguito si riporta una sintesi di tale relazione. Perché un Anno della fede? La fede si dà come un presupposto ovvio del vivere comune in una società che, invece, è sempre più scristianizzata. Anche se in essa ci sono ancora delle persone che vivono l esigenza di Dio, insita nella...all inizio dell essere cristiano non c è una decisione etica, bensì l incontro con un avvenimento, con una Persona... CON CRISTO ragione dell uomo come esigenza di ciò che vale per sempre. Lo scopo dell Anno della Fede Il Papa assegna come scopo all Anno della Fede quello stesso che Egli ha suggerito fin dall inizio del suo ministero apostolico cioè «riscoprire il cammino della fede per mettere in luce con sempre maggiore evidenza la gioia e il rinnovato entusiasmo dell incontro con Cristo» (Porta fidei, n. 2). Si tratta, dunque, di sapere mostrare ai cristiani e ai non cristiani Cristo come compimento di ogni desiderio e di ogni attesa del cuore dell uomo. Il metodo della nuova evangelizzazione Ricordando quanto detto nella sua prima Enciclica Deus caritas est, cioè che «all inizio dell essere cristiano non c è una decisione etica o una grande idea, bensì l incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva» (n. 1), nella sua Lettera Apostolica Ubicumque et semper del21 settembre 2010 il Papa affermava che «similmente, alla radice di ogni evangelizzazione non vi è un progetto umano di espansione, bensì il desiderio di condividere l inestimabile dono che Dio ha voluto farci, partecipandoci la sua stessa vita». Il cristianesimo si diffonde in forza di una passione matura per Cristo, fondata su una fede convinta e certa. Le comunità cristiane devono essere, dunque, un luogo in cui si forma una coscienza critica della fede. In esse, in questo anno in modo particolare, si dovrà curare tutto ciò che può contribuire alla confessione e all approfondimento della dottrina cattolica. Coniugare fede e carità L apologetica di Gesù si riassume nella frase: «Se avrete amore l un per l altro, da questo tutti riconosceranno che siete miei discepoli» (Gv, 13, 35). È per questo che il Papa nel famoso discorso alla Chiesa italiana, tenuto a Verona nell ottobre del 2006, ebbe a dire che: «La forte unità che si è realizzata nella Chiesa dei primi secoli tra una fede amica dell intelligenza e una prassi di vita caratterizzata dall amore reciproco e dall attenzione premurosa ai poveri e ai sofferenti ha reso possibile la prima grande espansione missionaria del cristianesimo nel mondo ellenistico-romano. Così è avvenuto anche in seguito, in diversi contesti culturali e situazioni storiche. Questa rimane la strada maestra per l evangelizzazione: il Signore ci guidi a vivere questa unità tra verità e amore nelle condizioni proprie del nostro tempo, per l evangelizzazione dell Italia e del mondo di oggi». Mons. Francesco Ventorino Dall Agenda dell Arcivescovo Notizie in breve dal 15 al 21 ottobre Lunedì 15 Ore Catania, Badia S. Agata: riapre al culto della chiesa dopo i lavori di restauro. Ore Bronte: inaugura il Centro Alzheimer S. Antonio. Martedì 16 Ore 9.00 Seminario: incontra il Direttore della Caritas. Ore Arcivescovado: presiede l incontro del Collegio dei Consultori e del Consiglio Affari Economici diocesano. Ore Catania, Seminario: prende parte al Convegno liturgico musicale. Mercoledì 17 Ore Catania, Seminario: prende parte al Convegno liturgico musicale. Giovedì 18 Ore Catania, Basilica Cattedrale: celebra la S. Messa a conclusione del Convegno liturgico musicale e apre l Anno della Fede nell arcidiocesi. Venerdì 19 Ore 9.00 Arcivescovado: udienze. Ore Catania, Seminario: celebra la S. Messa in occasione dell inizio dell anno sociale del Serra Club. Sabato 20 Ore 9.00 Catania, Seminario: prende parte all Apertura della Scuola di Formazione all impegno sociale e politico. Ore Catania, Monastero Madonna di Fatima (Carmelitane Scalze): celebra la S. Messa. Domenica 21 Ore Adrano, parrocchia S. Paolo: celebra la S. Messa e amministra il sacramento della confermazione. Facoltà Teologica di Sicilia Studio Teologico S. Paolo Corso Filosofico-Teologico per Avvocati Centro di orientamento Vocazionale Carissimi, con la presente, trasmetto le date degli incontri di quest anno per i ministranti, come pure le date degli incontri vocazionali per adolescenti e giovani organizzati dal Centro per aiutare i giovani che si sentono chiamati al presbiterato a trovare delle risposte alla loro domanda vocazionale. INCONTRI DEI MINISTRANTI (Seminario Arcivescovile - Via V.E. da Bormida, 56 - Catania) 18 Novembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Festa dei Ministranti 09 Giugno Corso per responsabili ministranti giugno (dopo pranzo) Campo estivo ministranti N.B. Gli incontri si svolgono dalle ore 9.30 alle ore Munirsi di pranzo a sacco. ***************************** INCONTRI VOCAZIONALI per RAGAZZI DI SCUOLA MEDIA SUPERIORE E GIOVANI (Via Raciti 2 - Catania) 17 Novembre Dicembre Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno 2013 Gli incontri si concluderanno con l annuale Campo estivo. Gli incontri si svolgono il sabato dalle ore alle ore Bisogna fornirsi di penna, taccuino e Bibbia. Per maggiori informazioni puoi contattare il Centro Diocesano di Orientamento Vocazionale don Salvo Gulisano cell donsalvogulisano@gmail.com IL RESPONSABILE Sac. Salvatore Gulisano Lo Studio Teologico S. Paolo, in conformità al decreto Novo Codice della Congregazione per l Educazione Cattolica e con l approvazione della detta Congregazione, istituisce un Corso Filosofico-Teologico per Avvocati. Il Corso permette, a quanti hanno conseguito o stanno per conseguire la laurea in Giurisprudenza, di accedere al secondo ciclo degli studi ecclesiastici, a conclusione del quale si può ottenere il grado accademico di Licenza in Diritto canonico presso una Pontificia Facoltà di Diritto canonico. Tale Licenza permette di patrocinare presso i Tribunali ecclesiastici regionali, oltre che insegnare Diritto canonico nelle istituzioni accademiche ecclesiastiche. Il Corso, inoltre, intende offrire un percorso di approfondimento dei contenuti della fede cristiana, specialmente in questo anno pastorale indetto come Anno della fede da Benedetto XVI. Le lezioni del Corso, per la durata di due anni, si terranno soltanto nei giorni di venerdì ( ) e sabato ( ) e, per l anno accademico , inizieranno il 5 ottobre e si concluderanno il 22 giugno. Per informazioni e iscrizioni rivolgersi alla Segreteria dello Studio Teologico S. Paolo, Catania: viale Odorico da Pordenone 24; ; ; segreteria@studiosanpaolo.it Opera Vocazioni Sacerdotali Seminario Arcivescovile - Catania MARTEDÌ 30 OTTOBRE INAUGURAZIONE DEL XXXIII ANNO SOCIALE Programma: Ore 16.30: Salone S. Agata, Assemblea Generale. Ore 17.30: Chiesa Regina degli Apostoli, Celebrazione Eucaristica presieduta da Mons. Arcivescovo.

6 7 DIOCESI (continua da pag. 1) IL PASTORALE... l intera comunità ecclesiale (cfr. 1Cor 11,17-33). In questo momento le espressioni di Paolo ci confermano nella consapevolezza di essere inseriti nella Tradizione che ha origine da Gesù e che durerà sino al Suo ritorno: Io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta ho trasmesso a voi voi annunciate la morte del Signore finché egli venga (1Cor 11, 22-23). Anche questa sera vogliamo sottolineare che fare memoria di Gesù significa avere fede, cioè essere in comunione con Lui e crescere nella conoscenza sempre più approfondita della dottrina della Chiesa sulla Santissima Eucaristia. La fede fa da fondamento alla nostra incrollabile speranza di partecipare, già adesso e in pienezza alla fine, alla risurrezione di Gesù. La memoria di Gesù ci coinvolge nell amore totale che Egli ha per noi e che ogni S. Messa attualizza impegnandoci a comportarci verso gli altri come il Signore ha fatto nei nostri riguardi. 2. Con questa ricchezza di significato la Celebrazione Eucaristica ha fatto da contesto ad alcune circostanze in cui la grazia del mistero pasquale è giunta fino a noi con l abbondanza sicura e specifica dei sacramenti. È bello, quindi, in questo momento pensare alla celebrazione che per la prima volta ci ha dato, in occasione della Prima Comunione, la beatitudine di essere invitati alla mensa del Signore. È fonte di spirituale emozione ritornare questa sera alla Celebrazione Eucaristica in cui voi, sposi cristiani, avete celebrato il sacramento del matrimonio; voi, persone consacrate, avete risposto con le vostre promesse perpetue all offerta di un amore speciale da parte del Signore, e noi, suoi ministri, abbiamo ricevuto il sacramento dell ordine. Il Signore questa sera, oltre a questa comune possibilità, mi concede il dono speciale di rivivere e condividere con voi la gioia della Celebrazione Eucaristica del 3 ottobre 1992 durante la quale ricevetti l ordinazione episcopale. Quella celebrazione svoltasi nella Cattedrale di Palermo, era presieduta dal Card. Salvatore Pappalardo del quale divenivo vescovo Ausiliare per l imposizione delle sue mani e di tanti altri Vescovi, fra i quali mi piace ricordare, in particolare, Mons. Malandrino del quale sono stato successore ad Acireale, e Mons. Bommarito, del quale lo sono in questa Santa Chiesa di Catania. 3. Vi ringrazio, fratelli e sorelle, di essere qui con me che vivo intensamente il ricordo di quella celebrazione. L intensità del legame tra il 3 ottobre del 1992 e l odierno 3 ottobre è costituita e assicurata anzitutto dal fatto che Gesù Cristo è lo stesso ieri e oggi e per sempre (Eb 13, 8), è il Pastore Buono, inviato dall amore del Padre per darci la vita in abbondanza e per arricchirci continuamente con i doni del Suo Spirito. Ho voluto esprimere tale legame anche riproponendo al nostro ascolto la Parola proclamata venti anni orsono: i testi di Isaia (61, 1-3a) di Paolo (1Tm 4, 12b-16) e di Giovanni (21, 15-17). Il brano di Isaia, ripreso e utilizzato in pienezza da Gesù a Nazaret (Lc 4, 14-21), mi dava la certezza del dono dello Spirito Santo che i gesti successivi dell imposizione delle mani e dell unzione crismale del capo avrebbero efficacemente e visibilmente significato e realizzato. Il brano di Paolo conteneva allora l espressione iniziale omessa questa sera: Nessuno disprezzi la tua giovane età. Queste parole facevano riferimento alla mia età di allora (46 anni), insolita per l episcopato Oggi, a 66 anni compiuti, non hanno più lo stesso significato, ma restano valide le raccomandazioni di Paolo circa l esemplarità della vita del Vescovo e i suoi principali impegni, come pure l esortazione pressante a non trascurare il dono ricevuto dalla misericordia del Signore venti anni or sono. Pietro interpellato per tre volte circa il suo amore a Gesù e per altrettante volte da Lui incaricato di pascere i suoi agnelli e le sue pecore era allora ed è oggi presente al mio spirito. La confusione per le domande, la trepidazione nelle risposte e lo stupore per l impensabile fiducia da parte di Gesù li ho allora vissuti con visibile partecipazione. Gli stessi sentimenti li provai quando mi fu chiesto di svolgere il ministero ad Acireale e, soprattutto, in questa arcidiocesi che il Signore, dieci anni Ministero di Mons. Agatino Caruso Nato a Misterbianco il 15 marzo 1939 Con l aiuto di P. Vincenzo Cannone entra nel seminario Arcivescovile da ragazzo e viene ordinato sacerdote il 19 agosto Lungo i 50 anni di ministero svolge vari e delicati ministeri: Vicario parrocchiale a S. Maria delle Grazie in Misterbianco dal 8/9/62 al 1/10/65. Parroco a S. Maria delle Grazie in Misterbianco dal 2/10/65 al 14/3/72. Rettore del Seminario Arcivescovile di Catania dal 15/3/72 al 1/10/93. Parroco a S. Maria di Nuovaluce in Monte Po dal 7/10/73 al 15/9/80. Parroco a S. Angela Merici in Misterbianco dal 9/10/87 al 4/3/90. Rettore Chiesa S. Giuseppe in Misterbianco dal 1/3/88. Membro del Consiglio Presbiterale diocesano dal 8/4/75 al 7/4/79. or sono, ha affidato alla mia carità pastorale. Alla Parola proclamata fece sapientemente eco l omelia del Card. Pappalardo che questa mattina ho letto ancora una volta come forte stimolo per vivere fedelmente ogni giorno gli impegni allora pubblicamente assunti. 4. Tra questi impegni voglio ricordare particolarmente il seguente: Vuoi prenderti cura, con amore di padre, del popolo santo di Dio e con i presbiteri e i diaconi, tuoi collaboratori nel ministero, guidarlo sulla via della salvezza?. Eccomi, fratelli e sorelle, davanti a voi per ripetere in questo momento la risposta di allora: Sì, lo voglio. Lo faccio confortato dalla certezza, sperimentata in questi venti anni, dell assistenza fedele e misericordiosa dell amore del Signore nei miei riguardi. Rinnovo con fiducia il mio sì perché posso contare anche sulla vostra collaborazione, carissimi fratelli presbiteri e diaconi. Tale collaborazione mi piace emblematicamente concentrarla in quella che mi offre quotidianamente il Vicario Generale, il carissimo Monsignor Agatino Caruso. Lo scorso 17 maggio abbiamo festeggiato lui e i confratelli che quest anno celebrano le particolari ricorrenze giubilari del 60, 50 e 25 di sacerdozio. Adesso il riferimento speciale nei riguardi di Mons. Caruso non vuole certamente escludere gli altri. Questa attenzione mi offre, piuttosto, la gratissima possibilità di rendermi interprete anche del grazie che il presbiterio e l intera comunità diocesana vogliono esprimergli per il molteplice, articolato e benemerito ministero svolto in questi 50 anni di sacerdozio. Possiamo darti, carissimo Agatino, corale e pubblica testimonianza del quotidiano impegno con cui hai valorizzato il dono del santo ministero che il Signore ti ha elargito il 19 agosto del 1962, nell imminenza dell inizio del Concilio Ecumenico Vaticano II. Canonico Maggiore Capitolo Cattedrale dal 8/12/88. Membro Collegio dei Consultori dal 1/7/89 al 30/6/94. Assistente Ecclesiastico Istituto S. Angela Merici di Catania dal 1/9/90 al 24/3/98. Direttore Opera Vocazioni Sacerdotali dal 1/10/91 al 24/3/98. Consigliere Ecclesiastico Centro Italiano Femminile di Catania dal 3/4/95 al 24/3/98. Vice presidente Opera Diocesana Catanese per il Culto e la Religione dal 30/10/98 al 30/9/2004 Vicario Generale e Moderatore Curia Arcivescovile di Catania dal 25/3/98. Anche in questa occasione desidero affermare che esso ha costituito una straordinaria grazia di Dio per la Chiesa e per l intera umanità. L Anno della Fede ci permetterà di conoscere sempre meglio questo dono del Signore e di farlo fruttificare nella nostra vita personale e a vantaggio dell intera nostra comunità diocesana. Nel contesto della collaborazione che unisce presbiteri e vescovo, mi è gradito accennare anche a quella, particolarmente qualificata, di Don Giuseppe Baturi. Come sapete, egli è stato nominato Direttore dell Ufficio Nazionale per i problemi giuridici. La scelta della CEI onora la competenza di Don Giuseppe e la nostra arcidiocesi che può vantarsi di avere presbiteri valorizzati in responsabilità più ampie. Al ringraziamento per l attività finora svolta qui a Catania, particolarmente come Vicario per l Amministrazione, si unisce, carissimo Giuseppe, il più cordiale augurio per il servizio che svolgerai alla CEI. 5. Il collegamento tra questa celebrazione e quella del 3 ottobre 1992 è espresso pure da alcuni elementi esterni. Indosso la casula di allora e uso l anello che mi fu consegnato dal Cardinale Pappalardo con l augurio di custodire la Santa Chiesa, sposa di Cristo. Rinnovo l impegno di fedeltà alla Santa Chiesa di Catania. Il Signore che legge nel mio cuore, renda efficace il mio impegno. La consegna della mitria che porto sul capo faceva riferimento al fulgore della santità e mi proiettava all incontro definitivo con il Principe dei Pastori. La dimensione escatologica, il pensiero cioè del futuro immediato ed ultimo, che caratterizza la nostra esistenza personale e il cammino della Chiesa, comporta anche una doverosa attenzione nei confronti dell avvenire delle istituzioni di cui siamo responsabili. Confidando pienamente nella certezza che tra poco il prefazio ricorderà a tutti noi ( Pastore eterno, tu non abbandoni il tuo gregge ) è dovere del Vescovo pregare e fare pregare intensamente affinché il Signore susciti nella Chiesa sacerdoti santi e santificatori. Il Signore ascolta la nostra preghiera: ne è prova anche il bel momento che ho voluto inserire in questa celebrazione, cioè il conferimento del lettorato e dell accolitato ad alcuni alunni del nostro Seminario. Costituirà una prova ancora più evidente dell esaudimento della nostra preghiera la prossima ordinazione diaconale che si svolgerà qui in Cattedrale. Sono lieto di comunicare che mercoledì 24 ottobre ordinerò quattro diaconi: due permanenti, Corrado Mellini e Davide Mareth, e due in vista dell ordinazione sacerdotale, Giovanni Marchese, nostro seminarista, e Alfio Carbonaro della Missione Chiesa-Mondo. Affido alla comune preghiera i Lettori e gli Accoliti che adesso istituirò come L Arcivescovo con i giovani novelli lettori e accoliti del seminario arcivescovile: Marco Fiore, Alfio Lipera, Maurizio Pagliaro, Antonino Portale, David Moris Kalimsenga, Silvanus Ndanzi, Romanus Wissa, Santo Conti, Raffaele Gulisano, Giovanni Mazzeppi, Rosario Mazzola, che si apprestano a compiere un ulteriore passo verso il sacerdozio. pure i prossimi diaconi. 6. Nell omelia della Celebrazione Eucaristica per il 18 anniversario, illustravo il significato del pastorale che il vescovo riceve durante l ordinazione. Questa sera uso quello che mi fu consegnato il 6 agosto 2002 in occasione dell inizio del ministero episcopale qui a Catania. Riferendomi specialmente alla Visita pastorale in corso attualmente nel III Vicariato e che il 30 novembre prossimo avrò la gioia di iniziare nel IV Vicariato, affermavo: Mi presenterò con questo segno di viaggio perché fratello nel pellegrinaggio che la Chiesa compie, sotto la guida dello Spirito Santo, verso la meta eterna. Nel cammino non mancheranno momenti di stanchezza: il bastone sarà sostegno per me e, con amore fraterno e paterno, lo offrirò a tutti. Condivideremo gioie e speranze, tristezze e angosce: saremo sempre più Chiesa che riceve e diffonde l amore, la misericordia e la tenerezza che il Buon Pastore ha per noi e per tutta l umanità. Nel ripetere adesso le stesse parole, le considero come sintesi del servizio episcopale che svolgo in questa amata Chiesa catanese. Esse costituiscono anche il proposito che con trepidazione questa sera rinnovo. Ne assicurino il fedele e quotidiano adempimento l umile e sincera mia volontà illuminata e fortificata dallo Spirito Santo e, soprattutto, la vostra continua preghiera, carissimi fratelli e sorelle. Con voi e per voi confido nella grazia della Trinità Santissima e nell intercessione della Vergine Maria e dei nostri Santi Patroni. Tra questi è bello poter adesso annoverare anche il Beato Padre Gabriele Maria Allegra OFM, nato a S. Giovanni La Punta e quindi degnissimo figlio della nostra Chiesa. La sua testimonianza ci aiuti ad accogliere e custodire, vivere e testimoniare la Parola di Dio che rimane in eterno. Così sia per tutti noi.

7 8 DIOCESI L Anno della Fede nel vissuto della parrocchia S. Maria della Salute Il cristiano oggi, frutto DEL VATICANO II Mercoledì 19 settembre scorso si è svolta con successo la conferenza di chiusura del progetto ipa-d - Intervento integrato per il Potenziamento dei servizi e l Aggiornamento delle competenze generali e sui DSA, elaborato e gestito da Studio InterSviluppo per l IPAB Istituti Femminili Riuniti Provvidenza e S. Maria del Lume di Catania. L evento, celebratosi presso la sede dell Ente, in corso Indipendenza 146, nell ambito della manifestazione Un anno da raccontare insieme, ha visto la partecipazione, in rappresentanza del Sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, dell Assessore alla Famiglia e alle Politiche Sociali, Prof. Carlo Pennisi. Grazie al progetto, finanziato dalla Regione Sicilia - Dipartimento Famiglia e Politiche sociali, sono stati attivati presso la sede dell Ipab uno sportello informativo per minori e donne in difficoltà, uno sportello di orientamento al lavoro (il ColBic) e un programma di Job Experience dedicato agli ospiti dell Ente in età lavorativa, nonché un piano formativo interno volto ad approfondire le competenze del personale relativamente al tema dei Disturbi Specifici dell Apprendimento (DSA). Questo fenomeno che comprende dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, emerge nei primi anni di Oggi non si può prescindere dal Vaticano II le finalità del quale sono state provvidenzialmente quelle di formare le coscienze di cristiani adulti L anno pastorale della parrocchia S. Maria della Salute in Picanello è stato inaugurato presso la casa generalizia delle suore domenicane del S. Cuore di Gesù in S. Nullo con un assemblea parrocchiale, guidata dal parroco don Franco Longhitano, avente per tema L Anno della Fede, dal Concilio Vaticano II: riscoprire e professare, con riflessioni di mons. Gaetano Zito e di padre Pietro Longo, vicari episcopali rispettivamente per la Cultura e la Pastorale, che hanno suscitato un fecondo dialogo tra i parrocchiani. Premesso che col termine fede esprimiamo tante cose, salvo poi a darne un significato chiaro dal punto di vista cristiano, il prof. Zito ha focalizzato l importanza, a 50 anni dall inizio, del Concilio, il cui evento impegna la vita dei cristiani del nostro tempo: Ciò che noi siamo in questo momento è frutto del Concilio fino a poter affermare che l Anno della fede nasce dal Vaticano II e con esso Benedetto XVI chiede che ci si riappropri del Concilio riscoprendo e professando la fede, il che impone un impegno nel vissuto quotidiano della vita del credente. Quale rapporto c è nella mia vita tra dirmi uomo o donna di fede cristiana, vissuto quotidiano, impegno pubblico, riti, religiosità che come espressioni esteriori dovrebbero manifestare in certi momenti in modo particolare anche la mia fede? : questo è il quesito che il preside dello Studio teologico S. Paolo ha posto nel dare alcune fondamentali notizie storiche dell evento conciliare (11 ottobre dicembre 1965). Ha presentato gli atti del Beato Giovanni XXIII, a cominciare dall omelìa d inaugurazione Gaudet Mater Ecclesia sino alla lettera apostolica Porta Fidei, precisando che come tutti i concili della storia anche il Vaticano II ha prodotto uno scisma, cioè il rifiuto di una porzione di cristiani (Lefevre) di un evento che ha segnato in modo irreversibile la vita della Chiesa, che molti anni prima della frequenza scolastica e coinvolge circa il 18% di bambini e ragazzi in età scolare. Attraverso e a seguito dell esperienza maturata nell ambito del progetto ipa-d, l I- PAB S. Maria del Lume potrà offrire alla città di Catania un servizio socio-sanitario altamente qualificato, capace non solo di definire al meglio patologie, bisogni educativi speciali e strategie comportamentali da adottare in presenza di soggetti affetti da DSA, ma anche di accogliere richieste e bisogni che i minori rilevano sul piano affettivo, relazionale e comunicativo. E proprio in questa direzione - come sottolineato dal Presidente del Consiglio di Amministrazione dedll Ente, avv. Rosario Grasso nel suo intervento di saluto - l Ipab S. Maria del Lume, nel solco delle proprie finalità statutarie, rivolge la propria attenzione e il massimo impegno, in stretta collaborazione con le istituzioni locali, per una presenza di servizio sempre più attenta e rispondente ai bisogni del territorio. L esperienza e le attività che l Ipab sua convocazione ne aveva sentito l impellente esigenza in una società in continuo cambiamento e in profonda mutazione, sulla scia del saggio adagio Ecclesia semper reformanda est che si coniuga con un affermazione del teologo svizzero von Balthasar Ecclesia casta et meretrix. Oggi non si può prescindere dal Vaticano II per ogni riflessione teologica anche se le finalità del Concilio sono state provvidenzialmente quelle di formare le coscienze di cristiani adulti e camminare a schiena dritta. Da qui la dimensione pastorale del Concilio ancora molto valida. La pastorale, ha insistito il relatore, è parlare di Dio che si rivela all uomo di oggi per farlo innamorare del Vangelo, della bellezza della fede, tenuto presente che il carattere prevalente del Magistero ecclesiale, lasciandosi guidare dallo Spirito, non è tanto dottrinale ma pastorale. Il Vaticano II ha riconsegnato in qualche modo l esperienza della Lettera a Diogneto. La Chiesa è chiamata a riscoprire il suo lievito nella pasta, a dare testimonianza di fede, a proporre non ad imporre l esperienza di fede. I cristiani devono recuperare la testimonianza laica della fede. Non è un obbligo essere cristiano, ma chi vuol esserlo abbia il coraggio di viverlo. Il prof. Zito nel commentare il documento di Benedetto XVI S.Maria del Lume oggi esprime attraverso i propri servizi socio-educativi in favore dei minori con svantaggio sociale, di accoglienza dei minori stranieri extracomunitari, oltre alla casa famiglia per gestanti e ragazze madri, sta appunto a significare l interesse e l impegno di servizio dell Ipab in un contesto a forte degrado sociale e multi-problematicità. L Assessore Pennisi, intervenuto nel corso della manifestazione, ha accolto favorevolmente la scelta operata dall Ente di sviluppare servizi innovativi al fine di fornire al territorio un offerta socio-educativa sempre più adeguata alle esigenze delle famiglie e orientata alla promozione Progetto ipa-d - Intervento integrato per il Potenziamento dei servizi e l Aggiornamento delle competenze generali e sui DSA Bisogni educativi e strategie comportamentali della persona. L Assessore, portando come esempio di eccellenza per il territorio l IPAB S. Maria del Lume, ha sottolineato come l attivazione di percorsi innovativi e il continuo e costruttivo contatto con le istituzioni, siano da considerarsi una linea strategica da seguire per il continuo miglioramento dei servizi di pubblica assistenza. Alla manifestazione hanno partecipato anche il Viceprefetto Dott.ssa Rosaria Giuffré - Dirigente dell Area IV Bis Immigrazione e diritti d Asilo, la Dott.ssa Antonella Schembri dell Assessorato alla Famiglia, il Dr. Claudio Saita - Dirigente Responsabile dell Ufficio P.O. Cooperazione Sociale del Comune di Catania, il Dr. Vilfrido Urso - Dirigente Responsabile dell Ufficio Studi e Ricerche del Comune di Catania, la Dott.ssa Pinella Mauceri - Assistente Sociale e Consigliere dell Ordine Professionale Assistenti Sociali Regione Sicilia nonché Assistente Sociale referente dell Ente. S.C. d indizione dell Anno della fede, ha chiarito quali sono le vie offerte per la comprensione della fede: i testi del Vaticano II, nei quali però non si esaurisce l evento conciliare; la testimonianza offerta dalla vita di tanti credenti; l evangelizzazione, la conoscenza del vangelo; l unità di vita cristiana segnata dal confessare e dal celebrare la fede: lex orandi lex credenti. Noi celebriamo ciò che crediamo e crediamo ciò che celebriamo. Ciò che crediamo e celebriamo è ciò che viviamo, testimoniamo con la nostra vita di credenti! Afferma Benedetto XVI: Si tratta di riscoprire i contenuti della fede professata, celebrata, vissuta, pregata, e riflettere sullo stesso atto con cui si crede. Questo è un impegno che ogni credente deve fare proprio!. La conoscenza dei contenuti da credere non è sufficiente, commenta il Papa, se poi il cuore non è aperto alla grazia. La fede è un dono che Dio non nega a nessuno, è il cuore che deve accogliere questo dono. Con il cuore si crede, con la bocca si professa la fede, afferma S. Paolo. La fede non è un fatto privato, è un atto personale ed insieme comunitario: è decidere di stare con il Signore per vivere con Lui, sempre. Uno degli elementi determinanti dell esperienza di fede cristiana è la trasmissione della fede. Il Papa ne indica anche alcuni strumenti: il catechismo della Chiesa Cattolica, la nota della Congregazione della Dottrina della Fede sul vivere l Anno di fede, la memoria di coloro che ci hanno trasmesso l esperienza di fede, la carità e la speranza. Padre Pietro Longo ha affermato che l Anno della fede non è da supporre per scontato ma si propone di fare quasi una piccola storia di salvezza personalizzata: secondo il Concilio il regno di Dio è una categoria che non coincide con la stessa Chiesa, perché la Chiesa ne è il segno. Non una Chiesa piramidale ma comunionale, a cerchi concentrici; alla figura geometrica del triangolo si è preferita quella del cerchio, della comunione come la stessa architettura in chiave teologica configura. Noi sogniamo quella grande realtà dove tutti, in comunione con Cristo, celebriamo l unità della persona: in Lui siamo figli nel Figlio, accolti dal Padre nell amore dello Spirito. Tutti ci avviciniamo al mistero di Cristo in sintonia ecclesiale, in cui gli ultimi sono i privilegiati. Alla scuola dell Eucaristìa ciascuno comprende, vive, celebra, testimonia quello che è avvenuto sotto i nostri occhi. Il vicario episcopale ha fatto un breve excursus sulla fede secondo il pensiero del Papa, della Congregazione della Fede, dell Arcivescovo per ancorarci anche alla realtà della Chiesa locale: la concretizzazione di queste tre realtà avviene attraverso la persona del parroco con i fedeli. La fede è un dono di Dio, dato come un seme nel Battesimo, bisognevole di svilupparsi. Per tanti c è un sacramento che è diffuso quasi a tappeto ma nessuno è praticante. La fede o c è o non c è. Può essere provata, messa in crisi, ma non si può perdere. Quando non c è fede è mancato l incontro vero con una Persona. La fede è decidere di stare col Signore, per vivere per e con Lui, ha precisato p. Pietro Longo, per cui occorre intensificare la riflessione sulla fede per aiutare tutti i credenti in Cristo a rendere più consapevole e rinvigorire la loro adesione al Vangelo. Spesso all ortodossia della fede non corrisponde l ortoprassi. Si può essere concretizzatori della fede solo se testimoni credibili, partendo sempre dall umano che lega tutti, perché tutto quello che è veramente umano è veramente cristiano. I cristiani debbono essere i ricercatori e i servitori della verità. Memorex

8 9 Convegno al GLI ARTISTI sono i custodi della bellezza DIOCESI La bellezza come strumento per la nuova evangelizzazione, per annunciare oggi efficacemente il Vangelo di Gesù Cristo, scartando l approccio puramente estetico e il dibattito sulla bellezza che si esprime nelle opere d arte. Questa in sintesi è stata la tematica emersa nel convegno sulla bellezza tenutosi al Museo diocesano. Dopo vari incontri dedicati alle tematiche del metodo di docenza e di apprendimento nel nuovo istituto superiore di scienze religiose e dopo aver trattato il ruolo delle scienze nel contesto delle nuove docenze e degli apprendimenti da parte degli allievi cioè teologia, filosofia, scienze umane- la P. Facoltà Teologica di Sicilia, d intesa con l ISSR S. Luca, per iniziativa del direttore del Museo mons. Leone Calambrogio, ha tenuto un convegno, cui ha partecipato l Arcivescovo mons. Salvatore Gristina, dal tema: La bellezza salverà il mondo? Antropologia e teologia a confronto, per una rinnovata visione dell uomo, che ha interessato i docenti ISSR e gli insegnati di religione. Lo scopo del seminario è stato di trovare linguaggi-contenuti e finalità di fondo, alla luce dell essere, di Dio, della rivelazione e dell uomo come immagine di Dio, che animino e diano unità ai saperi, in prospettiva di una inter-transdisciplinarietà da attivare in un tempo in cui relativismo, nichilismo, agnosticismo appiattiscono il nostro Occidente, in un Continente che si riscatta solo sul piano delle scienze naturali e dell esasperato tecnicismo e produzione di prodotti, che finiscono per alienare l uomo nell effimero. La prima attenzione è La gratuità del volontariato e l importanza essenziale dell impegno di tante persone disposte all ascolto dell altro sono state al centro della riflessione del diacono permanente don Gino Licitra, vice direttore della Caritas diocesana. L occasione, in un momento di gravissima crisi del sistema socioeconomico, è stata la festa del beato Dusmet, angelo della carità nella Catania della 2ª metà dell Ottocento. L incontro promosso dalla Caritas ha avuto luogo al Museo diocesano ed è proseguito con la s. Messa presieduta dal direttore della stessa Caritas, mons. Vincenzo Algeri, animata dalla corale parrocchiale diretta dal m Puccio Sanfilippo, con la partecipazione dei canonici mons. Barbaro Scionti e don Giuseppe Maieli e altri 4 diaconi permanenti don Daniele Pappalardo, don Giuseppe Cannizzo, stata rivolta al trascendentale pulcrum nella relazione verticale, Dio uomo/uomo-dio, ed orizzontale, individuo-società-popoli-storiacosmo. Nel confronto sono state implicate le scienze teologiche-filosofiche-umane, come letteratura, arte, psicologia, sociologia e anche le scienze naturali. Si è partiti dal trascendentale pulcrum, che mette in gioco in maniera più immediata tutto l uomo, nelle sue pulsioni istintive e sensitive, nei suoi sentimenti, nel suo pensare e decidere. Sono sorti due interrogativi: la bellezza può essere la via privilegiata che induce l uomo alla responsabilità nel vero e nel bene? Ma quale bellezza, quella che sperimenta l uomo nella sua individualità e storia o una bellezza nuova, imprevista che apre gli occhi dell uomo su un infinito donato e sempre da accogliere in forme nuove? Un passo del documento del consiglio pontificio per la cultura, del marzo 2006, afferma che la via della bellezza a partire dall esperienza semplicissima dell incontro con la bellezza che suscita stupore, può aprire la strada della ricerca di Dio e disporre il cuore e la mente all incontro col Cristo, Bellezza della santità Incarnata offerta da Dio agli uomini per la loro Salvezza. Non si è parlato solo della bellezza del Vero e del Giusto ma anche della bellezza del quotidiano delle relazioni sociali. Il programma è stato ricco di relazioni di docenti teologi-filosofi. Giuseppe Trapani, Giuseppe Calambrogio, Calogero Caltagirone, Marcello Di Tora domenicano, Pasquale Bellanti, Valeria Trapani, Gaetano La Speme cappuccino, Maria Antonietta Spinoza, Francesca Massara, Nello Dell Agli, Giovanni Notari, Francesco Romeo, Franco Mogavero. A scopo esemplificativo riportiamo vari spunti ricavati da alcune relazioni. Il frate domenicano Di Tora è partito dal fatto che l approccio immediato alla bellezza è di natura estetica, ponendo il quesito se tale bellezza abbia un fondamento o dipenda totalmente dal soggetto. Il fondamento è oggettivo: nel mondo occidentale le componenti della bellezza sono integrità, armonia e splendore. A sua volta, il pulcrum simpliciter si esprime nelle opere d arte, il cui apprezzamento dipende dal soggetto, ed è opinabile. La vera bellezza è legata al bene e al vero. Un volto umano è bello non solo perché soddisfa canoni estetici ma soprattutto perché esprime una bontà interiore. Il fondamento della bellezza estetica è il pulcrum secundum quid, che è la partecipazione dell essere alle cose, la via d accesso al mistero. Esse posseggono delle caratteristiche che chiamiamo trascendentali in rapporto all intelletto umano che li apprezza come uno, vero, buono e bello. È Dio la fonte e la causa dell essere. E se è vero che l effetto contiene qualcosa della causa, la bellezza delle cose rimanda alla loro causa, Dio, bellezza assoluta e infinita. Premesso che il vero senso della bellezza è il suo legame col bene e col vero, la bellezza del cristianesimo sta nel fatto che esso è soprattutto annuncio dell amore di Dio per tutti gli uomini e per ciascuno di essi. La vera Caritas: volontariato, inizio anno pastorale nel segno di Dusmet bellezza del cristianesimo sta nel Cristo crocifisso. La sua forma umana è trasfigurata. Ma proprio per questo è bella: perché esprime il dono totale e assoluto del Figlio di Dio per ciascuno di noi. Padre Calambrogio ha affermato che la via pulchritudinis non ci esime dalla riflessione filosofica che precisi di quale bellezza si tratta per esprimere il mistero di Dio e dell uomo, per raggiungere il cuore delle persone, per essere un ponte o uno spazio libero per camminare con gli uomini del nostro tempo. Il beato Giovanni Paolo II assimila l artista a Dio Creatore dicendo che meglio di altri può capirne la gioia perché come chi crea dona l essere, così l artista dona forma e significato: L artista divino trasmette una scintilla della sua trascendente sapienza all artista umano chiamandolo a condividere la sua potenza creatrice. Ne segue la gratitudine dell artista per questo dono che costituisce una vocazione e una missione, poiché la società ha bisogno di artisti i quali sono i custodi della bellezza. La quale in un certo senso è l espressione visibile del bene, come il bene è la condizione metafisica della bellezza. Non sprecare il talento ma porlo a servizio dell umanità. Il gesuita padre Notari ha evidenziato che dal punto di vista delle scienze sociali possiamo parlare della bellezza come significato ovvero come un Il volontariato non partecipa al rito del guadagno don Mario Orofino, don Francesco Leto e degli alunni del corso S. Euplio. In una società mercenaria, il volontariato appare una figura anticonformistica che non partecipa al rito del guadagno, ma dedica il proprio tempo all assistenza dei deboli per dare un minimo di dignità a chi non è in grado di soddisfare nemmeno i bisogni primari. Queste persone, per lo più sconosciute ma estranee a quel modello di vita materialistica che l uomo del 3 millennio ha saputo crearsi, rappresentano una struttura fondamentale nel campo della solidarietà e del soccorso. Il volontariato non applica la filosofia del consumismo, ma si sofferma a cogliere la vera essenza della vita che consiste nella gioia di donare tempo, impegno e capacità per rendere migliore l esistenza di chi è meno fortunato. Dopo la riflessione di don Licitra, svolta alla luce dell enciclica sulla carità di Benedetto XVI, mons. Algeri nel salutare e ringraziare i volontari e gli operatori intervenuti ha detto: Al mio arrivo alla Caritas ho avuto modo di constatare da una parte l enorme necessità di tanti poveri che vengono ogni giorno a bussare alla nostra porta e dall altra la carenza di forze derivanti dal volontariato; soprattutto mancano i giovani. Invito la nostra città a rispondere con maggiore sollecitudine alle richieste di tanti poveri e dei fragili di questa nostra società. contenuto del sistema culturale che caratterizza una realtà storico sociale, le sue tradizioni, costumi, simboli. Essa deve essere innanzitutto declinata come costruzione sociale, della quotidianità, della consuetudinarietà, del senso comune. L esperienza della bellezza che appartiene a quell insieme di significati e convinzioni in larga parte condivisi e accettati che fanno da substrato all esperienza sociale e alla stessa azione dei soggetti culturalmente situati. Una bellezza che fa riferimento ad un sapere ordinario e condiviso, incorporato in pratiche sociali, che appartiene a quel tessuto di significati che danno ordine allo specifico mondo in cui viviamo. Non la bellezza compagna del Vero e del Giusto, ma la bellezza del quotidiano. Avvisi Antonino Blandini COMMISSIONE DIOCESANA FESTA S. AGATA Dall ultima riunione della commissione diocesana per le celebrazioni patronali in onore di S. Agata, tenutasi in arcivescovado allo scopo di rendere più intenso e concreto il coinvolgimento dell intera comunità ecclesiale, è emersa la necessità di conoscere le edicole votive, dette pure comunemente icone o altarini devozionali, dedicate a S. Agata e sparse prevalentemente nei quartieri popolari della città, per una loro opportuna valorizzazione. Ciò al fine di creare, ad iniziare dal contesto dell Anno della Fede, ulteriori occasioni di evangelizzazione e catechesi tra il popolo, soprattutto tra i cittadini che non vengono in chiesa. CATTEDRALE: CHIUSURA TEMPORANEA della SACRESTIA La monumentale sacrestia della basilica cattedrale rimane temporaneamente chiusa per consentire lavori di pulitura e disinfestazione dai tarli, per il ripristino dell antico e pregevole mobilio che sarà così restituito all uso originale. A tempo opportuno e a totale conclusione dei lavori, l amministrazione della basilica comunicherà le nuove modalità, orari e condizioni di accesso, per eventuali e preventivate visite dei turisti, evitando di considerare la sacrestia non più un corridoio di passaggio o una zona di sosta.

9 10 DIOCESI Riflessioni sul Vangelo HO PREFERITO AVERE LEI PIÙ CHE LA LUCE XXVIII DOM T.O. B - Sap 7,7-11; Sal 89/90,12-17; Eb 4,12-13; Mc10,17-30 Le ricchezze, la notorietà, le prime pagine dei giornali, dei rotocalchi, le immagini televisive, le fotografie con personaggi importanti e altro, tutto ciò si riferisce al culto dell immagine, all autoreferenzialità, al mettere tutto al servizio della propria persona, a dimenticare l esistenza degli altri per fare emergere la propria persona anche se a scapito degli altri. Questo è il delirio della nostra società. Il libro della Sapienza ci presenta un problema uguale al nostro, ma al contrario. C è chi prega e supplica perché gli venga concessa la prudenza e la sapienza piuttosto che scettri e troni, che stima un nulla la ricchezza al suo confronto, non la paragona nemmeno ad una gemma inestimabile perché tutto l oro al suo confronto è come un po di sabbia e fango l argento. Prudenza e sapienza vengono preferite da lui alla stessa salute e alla bellezza e preferisce avere lei più che la luce. Infatti il suo splendore non tramonta mai e insieme gli vengono tutti i beni e nelle sue mani è una ricchezza incalcolabile. Il giovane del Vangelo che vuole la vita eterna, benché sia amato da Gesù non riesce a liberarsi dalle ricchezze di questa terra e a seguirlo rinunciando anche alla vita eterna che desidera. Il commento di Gesù denuncia la difficoltà seria che incontra chi preferisce questo mondo. Ma chi preferisce la vera sapienza e la vera ricchezza con l aiuto di Dio, riesce a realizzare il suo progetto di vita e chi lascia tutto a causa del Vangelo riceverà cento volte in case e fratelli, sorelle e madri, insieme a persecuzioni. Il suo amore viene corrisposto da Dio, ma tutto ciò esclude egoismi e autoreferenzialità e rende possibile che la parola di Dio sia efficace. Leone Calambrogio San Paolo in briciole Dio abita in mezzo a noi... 2 Cor 6,11-18 Paolo avverte di avere parlato francamente e ha aperto totalmente il suo cuore per loro. Essi in lui non sono allo stretto, lo sono invece nel loro cuore. Parla ai Corinzi come a figli e chiede il contraccambio. Li esorta a non lasciarsi legare al giogo degli infedeli. Non vi è infatti nessun rapporto tra giustizia ed iniquità, tra luce e tenebre. Non vi è nessuna intesa tra Cristo e Beliar, tra il tempio di Dio e gli idoli. Noi siamo, infatti, il tempio del Dio vivente. Dio abita in mezzo a noi e cammina con noi perché è il nostro Dio e noi siamo il suo popolo. Bisogna uscire di mezzo ai pagani e non toccare nulla di impuro. Egli ci accoglierà, sarà per noi come un padre e noi come figli e figlie. L.C. Il Sacerdote sa che Gesù è l amico che condivide fino alla morte la condizione dell uomo È amando che si capisce la Parola Intrecciarsi Il Sacerdote fa ogni giorno sperimenta che la predicazione, anche quando è ben curata, rischia di essere inefficace se è isolata da altre espressioni di comunicazione della fede. L annuncio della Parola di Dio per raggiungere le intricate situazioni storiche, richiede di intrecciarsi con molte altre forme di comunicazione nella famiglia, nei gruppi di amici, negli ambiti di impegno comunitario. Purtroppo non è facile oggi che la nostra comune conversazione quotidiana tocchi con semplicità e serietà i temi relativi alla fede. Si tratta a volte di un istintivo senso di rispetto di fronte alle realtà cristiane o di un atteggiamento di riserbo dinanzi ai propri o altrui sentimenti profondi. Ma spesso è anche questione di pigrizia, di disimpegno, di rispetto umano: ci pare sconveniente parlare di Gesù, del nostro misterioso rapporto con Dio, delle esigenze evangeliche, dei problemi della vita ecclesiale. Sincerità Il Sacerdote intuisce che questo impegno richiede sincerità e fatica o contravviene a quella specie di congiura del silenzio, che la mentalità corrente propone attorno agli argomenti religiosi e cristiani. La predicazione se è, priva di un intenso contesto di fede quotidianamente vissuta, parlata, comunicata, a cui attingere e in cui concretarsi, rischia o di chiudersi in un astratto isolamento o di tentare raccordi frettolosi e impacciati con la vita concreta. Anche qui il Sacerdote sa che sarebbe semplicistico imputare questa situazione alla cattiva volontà dei credenti. Bisogna tener conto delle condizioni culturali in cui siamo chiamati a testimoniare la nostra fede. La difficile comunicazione nel campo della fede è connessa con i più generali disturbi della comunicazione sociale. Il Sacerdote è convinto che la nostra realtà culturale sta subendo le conseguenze di una rappresentazione incompleta della libertà. Essa viene confusa con il potere e il diritto di avere tutto e subito. Lo sviluppo delle conoscenze scientifiche e quello delle applicazioni tecniche spingono l uomo a sopravvalutare la sua possibilità e a darsi a una attività produttiva sempre più frenetica. La libertà, quando è vista giustamente come il senso profondo dell essere umano, è vissuta come responsabile capacità di disporre di sé in un attitudine di affidamento al mistero; quando, invece, è colta solo come qualità dell agire immediato, tenta di disporre di sé e di ogni cosa in un atteggiamento di orgoglioso e bruciante possesso. Questa gestione convulsa e superficiale della libertà si trasforma in una incapacità a capire le leggi dello sviluppo umano. Essa genera perciò una sfiducia nelle reali possibilità dell uomo e sfocia in una rinuncia a vivere la fatica e la responsabilità. Siamo ancora lontani dall aver assimilato pienamente la forza della Parola di Dio. È necessario un cammino paziente e faticoso, uno sforzo sempre rinnovato. Una rinnovata comprensione e assimilazione di questa Parola condurrà a una riscoperta della nostra libertà e a una benefica trasformazione del costume sociale. Occorre avvicinarsi al mistero della parola di Dio senza la pretesa di un esposizione organica, ma con il semplice intento di richiamare alcuni punti essenziali più direttamente connessi con i comportamenti attuali della comunità cristiana. Fede Ci possiamo accostare alla parola di Dio, riflettendo, da un lato, sul fatto che essa è parola e quindi ha a che fare con quell evento umano, che noi chiamiamo linguaggio; dall altro lato, che è parola di Dio e quindi ha una irriducibile originalità nei confronti della parola umana. È illuminante l episodio del centurione romano, che chiede a Gesù la guarigione del servo caduto in una malattia mortale. Gesù si offre di andare in casa sua, ma l ufficiale espone una argomentazione ricca di una fede così intensa, che strappa il consenso ammirato di Gesù. Il centurione prende lo spunto dall efficacia della parola umana: quando egli ordina qualcosa a un subalterno, la sua parola di comando produce qualcosa attorno a sé, fa sì che il subalterno vada o venga secondo l ordine ricevuto. A maggior ragione la parola di Gesù, nella quale la fede del centurione riconosce presente la potenza stessa di Dio, saprà operare, anche a distanza, la guarigione miracolosa del servo. Viene qui adombrato il mistero della parola umana con la sua ricchezza e la sua povertà. Nella parola il nostro essere profondo si manifesta; la nostra libertà sprigiona le sue capacità operative; la nostra umanità va in cerca della umanità degli altri, cerca un contatto con loro, genera consensi, costruisce comunità umane, interviene sulle cose del mondo. Vita, speranza, gioia, impegno, operosità, amore, luce di verità sono misteriosamente depositati nel fragile involucro della parola. Basterà dire che, mediante un intuizione, che è depositata da sempre nel cuore dell esperienza umana, l intelligenza umana arriva a comprendere che la pienezza della vita, della verità e dell amore stanno in una realtà che, pur rendendosi presente nell uomo, è al di là dell uomo ed è chiamata Dio. Che cosa Dio possa dire all uomo, con quanta intensità, con quale forza comunicativa non può essere anticipato, determinato, deciso dall uomo. L unica anticipazione, l unica decisione, che compete all uomo, è quella del silenzio pieno di attesa, di rispetto, di obbedienza. Quali imprevedibili forme di comunicazione Dio ha deciso di attuare nel suo amore infinito? L imprevedibile è accaduto in Gesù di Nazareth. Una persona che coltiva onestamente questi atteggiamenti di rispetto, di obbedienza e di attesa, quando s imbatte nella vicenda di Gesù di Nazareth e la sente proclamare fino in fondo, viene afferrata da un senso di sorpresa, che poi diventa segreta inquietudine. Padre Angelico Savarino

10 11 medicina Settimana dei disturbi osteoarticolari: campagna di sensibilizzazione in 100 centri sul territorio nazionale Conoscere per curare Il termine reumatismo viene adoperato nel linguaggio colloquiale, ma non è più usato di frequente in campo medicotecnico, poiché il termine tradizionale copre una tale gamma di disturbi differenti che parlare di «reumatismo» non specifica granché, l artrite e il reumatismo coprono da soli oltre 200 diversi disturbi. La reumatologia fino a poco tempo fa era poco attenzionata nel campo dell assistenza sanitaria, nonostante l enorme incidenza e il risvolto medico-sociale di tali patologie, soltanto adesso grazie anche alla SOCIETÀ ITALIANA DI REUMATOLOGIA (SIR), sono state condotte una serie di segnalazioni e studi sensibilizzando le istituzioni ad attenzionare il settore specialistico con una serie di provvedimenti organizzativi, anche se le attuali difficoltà economiche si ripercuotono sul numero dei posti letto degli ammalati con malattie reumatiche, che invece hanno bisogno di ricovero. Tra le iniziative SIR figura il registro nazionale dei malati di artrite reumatoide trattati con farmaci biologici. Ha sviluppato, anche la cartella Monitor-net, per standardizzare i sistemi informatici di gestione del paziente reumatico all interno dei centri reumatologici italiani disponibile su web; sostiene lo sviluppo della Reumatologia in ambito nazionale ed europeo. In questo contesto si inserisce la Dichiarazione scritta sulle malattie reumatiche, firmata libri All Ursino Recupero presentato l ultimo romanzo dell oncologo-scrittore Giuseppe Failla Dio dai molti nomi, se ci sei e mi dai retta in questo momento, ti ringrazio. Non per la guarigione del cancro: quella è stata la ragione umana a produrla. No. Ti ringrazio per la forza del pensiero che mi è stata donata e per il fatto che mi sono mantenuto un uomo pulito, anche quando mi sono immerso in un mare di fango. È questa la preghiera di uno dei personaggi che popolano Un delitto per bene, l ultimo romanzo di Giuseppe Failla, presentato al Piccolo Refettorio dell Ursino Recupero in un affollato incontro promosso dall Associazione Sebastiano Addamo. A fare gli onori di casa il direttore Rita Carbonaro, che nell occasione ha anche portato il saluto del senatore Salvo Fleres. A seguire Sarah Zappulla Muscarà, cattedratica dell Università di Catania, che ha messo a fuoco la figura dell autore, apprezzato oncologo (formatosi alla scuola di Santi Currò), tra i precursori nella lotta al trattamento della patologia neoplastica in fase avanzata, vocato alla professione medica e insieme alla da 405 membri del Parlamento europeo e redatta in collaborazione con l EULAR (European League Against Rheumatism), che ha portato le malattie reumatiche all attenzione del Parlamento europeo e al riconoscimento ufficiale della loro importanza sociale. Al fine di veicolare informazioni corrette su queste patologie, soprattutto sulla loro prevenzione, la Società Italiana di Reumatologia (Sir), la Società Italiana dell Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (Siomms) e la Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot), promuovono la prima edizione della Settimana dei Disturbi Osteoarticolari dall 8 al 12 ottobre, data in cui ogni anno cade la Giornata Mondiale delle Malattie Reumatiche. Nell arco dei giorni dell iniziativa, i centri che aderiranno offriranno la possibilità ai cittadini di avere gratuitamente la consulenza di uno specialista. Complessivamente si stima siano circa 10 milioni gli italiani con una malattia dell apparato muscolo scheletrico, dalla «banale» artrosi, all osteoporosi, alle forme reumatiche più severe e invalidanti come l artrite reumatoide, la spondilite anchilosante, l artrite psoriasica. In Sicilia 850mila persone soffrono di disturbi osteoarticolari e regna ancora la disinformazione, la campagna è rivolta a tutta la popolazione per offrire non solo visite mediche gratuite, ma letteratura sulla scia di Mario Tobino e di Giuseppe Bonaviri. Non immemore della lezione di De Roberto, Sciascia, Camilleri, eppure autonomo ed originale, il romanzo di Failla è ascrivibile al genere del giallo psicologico. Scenario privilegiato la città etnea. È anche la Catania di Brancati, Patti e Addamo osserva nel suo lucido e insieme appassionato intervento la Zappulla Muscarà ma soprattutto la Catania di Failla!. Testimonianza preziosa, crogiuolo di memorie antiche e insieme contemporanee, la città del vulcano, con i suoi inconfondibili colori, sapori e odori, spaccato socio-antropologico di notevole interesse, stratificazione etno-linguistica dagli ambienti più aristocratici (Corso Italia, Viale XX Settembre, Piazza Teatro Massimo) a quelli popolari della fera o luni, coinvolgendo pure l hinterland. Anche quando è sporca ed è amministrata male ha confessato Failla Catania è sempre la mia città!. L onomastica e la toponomastica nostrane colorano le pagine di questo romanzo, ennesimo anche informazione e sono state attivate quindici strutture specializzate per la diagnosi precoce e tempestiva e un eventuale trattamento appropriato. Ad illustrare il programma e la finalità della campagna sono stati il prof. Luigi Sinigaglia, direttore di reumatologia dell Istituto ortopedico Gaetano Pini di Milano, il prof. Marco D Imporzano primario emerito di ortopedia e traumatologia presidente SIOT, il prof. Giovanni Minisola direttore di immuno-reumatologia e malattie osteo-metaboliche dell ospedale San Camillo di Roma. A Catania la dott. Elisabetta Battaglia responsabile U.O.D. di reumatologia A.R.N.A.S. Garibaldi di Catania, evidenzia l aspetto sociale delle lunghe liste di attesa e la necessità di incrementare la specialistica Una Catania perbene tra etica e religione Dott.ssa Elisa Battaglia e Prof. Giovanni Minisola. Foto di Orietta Scardino ambulatoriale e l opportunità di sensibilizzare la popolazione a non sottovalutare l eventuale persistenza di dolori articolari che possono comportare la sottovalutazione di patologia quali, ad esempio, l artrite reumatoide. «Lo scopo ribadisce Giovanni Minisola, presidente SIR - è sensibilizzare sulle malattie reumatiche e su alcuni aspetti in particolare, come la precoce identificazione della malattia rappresenta lo strumento idoneo a interventi tempestivi e appropriati per il contenimento della disabilità che rappresenta una caratteristica di queste condizioni». Sensibilizzare comporta minor impatto economico sulla collettività. tributo di amore per la propria città e a un tempo efferata denuncia su vari fronti, tutta giocata sul filo dell ironia e di ammiccanti rinvii al lettore. A restituire vibrante intensità al romanzo le partecipate letture dell attore-regista Elio Gimbo, che ha fra l altro sottolineato la naturale propensione cinematografica insita nell espressività letteraria di Failla. Sobria ed elegante nella veste tipografica, curata per i tipi di Giuseppe Maimone, l opera consente di rivivere al personaggio del Commissario Papalia, già schizzato dalla penna di Failla nei precedenti romanzi polizieschi ( Qualcosa in comune e Sulla via del ritorno ). Io sono il papà di Papalia, un figlio esemplare, quello che non sono, serio, ilare, sarcastico all occorrenza ha affermato Failla un uomo che sente kantianamente il senso del dovere, di operare il bene per il bene, la giustizia per la giustizia. Quando un uomo deve compiere sacrifici o scelte coraggiose ha poi continuato stenta a trovare compagni. Sullo sfondo i grandi temi esistenziali: la malattia, la sofferenza, l irrazionale, la giustizia, la solitudine, l incomunicabilità. Ma il motivo principe ha osservato lo psicologo junghiano Ferdinando Testa nella sua acuta analisi risiede nel domandarsi come l uomo si attrezza di fronte alla morte. Failla sembra rispondere con la creatività e la letteratura, bisturi che non recidono ma ridonano vitalità. In certa misura, la scrittura failliana si fa così cammino terapeutico, via catartica di liberazione. In un mondo in cui Dio è divenuto lo spread ha insistito Testa c è più che mai bisogno di intavolare una riflessione sul tema del valore e del coraggio. E sarà anche per il suo «La disabilità ha un peso socio economico pesantissimo che il nostro Paese non si può permettere di sopportare, aggiunge Minisola, il fai da te può avere senso se occasionale; quando diventa un abitudine può mascherare i sintomi di una malattia o far sì che la malattia non venga vista nella sua reale essenza dalla persona competente. Inoltre il controllo del sintomo può favorire un sovraccarico funzionale dell articolazione con incremento del danno». Molti cittadini si rivolgono agli ortopedici soffrendo di osteoporosi: nell 85% dei centri indagati in media oltre un terzo (tra il 25 e il 50%) dei pazienti risulta poi affetto da questa patologia. I cittadini che soffrono di disturbi osteoarticolari impiegano molto tempo prima di consultare lo specialista: nel 37% dei casi si sottopongono alla prima visita tra uno e tre mesi dopo l insorgenza del primo sintomo. La metà degli specialisti intervistati (48%) riferisce che in media il paziente affetto da dolori osteoarticolari viene visitato ogni sei mesi, mentre un altra fetta (31%) rivede i propri pazienti soltanto dopo un anno. Per conoscere i centri che aderiscono all iniziativa è possibile rivolgersi al numero verde , attivo nei giorni feriali dalle 9 alle per effettuare il controllo. Artemisia operato medico, che lo ha messo nelle condizioni di proiettarsi nell Altro, che Giuseppe Failla, attraverso le sue empatiche lenti, ci permette di leggere le contraddizioni ma anche la ricchezza dei suoi personaggi, ora vastasi vanagloriosi, gente perbene, ora persone modeste che insegnano a vivere e a morire. Ma ci piace concludere queste note di invito alla lettura con le parole dello stesso autore che, tra il fare schietto e l atteggiamento umile, ha ricordato il noto pensiero di Umberto Ecco: I libri talvolta sono più intelligenti dei loro autori. Giuseppe Failla, però, è certamente una bella eccezione. M.V.S

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