DOCUMENTO DEL CONSIGLIO
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- Ottaviano Lazzari
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1 ISTITUTO D ISTRUZIONE SUPERIORE T. CATULLO - BELLUNO Istituto Professionale per i Servizi Commerciali e Socio Sanitari Liceo Artistico Distretto Scolastico n. 3 - Presidenza e Segreteria: Via Garibaldi, Belluno Tel Fax C.F info@istitutocatullo.it DOCUMENTO DEL CONSIGLIO DELLA CLASSE 5 G TECNICO DELLA GRAFICA PUBBLICITARIA a.s. 2013/2014
2 INDICE PRESENTAZIONE DELL ISTITUTO 3 PRESENTAZIONE DELL INDIRIZZO DI STUDIO E PROFILO PROFESSIONALE 5 DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE 6 analisi della situazione - livello comportamentale 6 definizione degli obiettivi comportamentali 6 analisi degli obiettivi cognitivi trasversali 6 obiettivi disciplinari specifici contenuti 7 valutazione e verifica 7 attività interdisciplinari 7 attività integrative 8 attività di orientamento 8 ELENCO DOCENTI 8 PROGRAMMAZIONE PER DISCIPLINA (relazioni finali e programmi) 9 italiano 9 storia 13 matematica 17 educazione fisica 22 religione 25 inglese 28 psicologia della comunicazione 30 progettazione grafica 34 pianificazione pubblicitaria 36 tecnica fotografica 39 storia dell arte 43 CARATTERISTICHE E CRITERI DI VALUTAZIONE DELLA TERZA PROVA 46 RELAZIONE FINALE DEL PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO (ASL) 47 2
3 PRESENTAZIONE DELL ISTITUTO L Istituto Catullo, fondato nel 1822, è una delle scuole storiche della città di Belluno. E dedicato a Tomaso Catullo ( ), studioso e naturalista bellunese, docente di Girolamo Segato, che si occupò di mineralogia e geologia. La scuola nacque per rispondere alla domanda di personale qualificato nell amministrazione e nella contabilità d impresa. In 180 anni di attività ha saputo formare migliaia di addetti alla segreteria e alla contabilità apprezzati nei luoghi di lavoro in cui si sono inseriti, in molti casi anche con notevole successo personale. Con la riforma degli istituti professionali e dopo cinque anni di sperimentazione, l Istituto ha ampliato la propria offerta formativa introducendo quattro indirizzi scolastici: Aziendale, Turistico, Socio-Sanitario e della Grafica Pubblicitaria. L Istituto è inoltre iscritto negli elenchi degli Organismi di Formazione della Regione Veneto, Ambito della Formazione Superiore n. A0331, con Decreto Regionale n. 780 del 20 agosto L edificio in cui si trova oggi la sede principale della scuola ha una lunga storia. Il Consiglio della Serenissima, con lettera ducale del 27 giugno 1608, approvò la richiesta del Consiglio dei Nobili di Belluno di fondare un convento femminile governato dalla regola delle Clarisse annesso alla chiesa di Santa Maria di Loreto. La costruzione iniziò nel marzo del 1612 in località detta Favola, oggi Borgo Garibaldi, fu completato nel 1632 e fu occupato dalle suore nel Il monastero fu soppresso giuridicamente con decreto Napoleonico il 25 aprile I locali, acquistati nel 1811 dal Comune di Belluno, furono usati prima come magazzino e poi anche come caserma. Nel 1822 furono destinati alla Scuole Comunali Minore e Maggiore. Nel 1851 i due corsi di quarta classe furono trasformati in Scuole Reali. Nel 1863 anche il piano superiore dell ex convento fu adibito a sede scolastica, con tre classi che nel 1867 formarono la Real Scuola Tecnica "T. Catullo". Il 25 novembre 1822, furono istituiti in Belluno i due corsi di quarta classe annessi alla Imperial Real Scuola Elementare Maggiore. Nel 1834 fu istituita una Scuola Professionale che operava anche nelle giornate festive impartendo due ore di lezione di ornato, di geometria meccanica e di architettura agli artieri, agli operai della città e agli alunni della Scuola Elementare. Questa utile istituzione crebbe in breve in tal credito da richiamare un gran numero di allievi provenienti anche dai comuni limitrofi. Che abbia continuato a dare ottimi risultati ne fanno prova gli attestati onorevoli che ottenne, oltre che nelle mostre della città, anche a Parigi e a Milano, nonché i premi che vi riportarono artisti bellunesi come Besarel, Seffer, Bortotti, Danielli, Sommavilla, Giacomini, Bettio, Gasperini e molti altri che avevano appreso in questa Scuola i primi rudimenti del disegno, della pittura, dell intaglio in legno e della scultura. Nel 1851 fu formulato un nuovo piano d insegnamento tecnico inferiore e superiore, applicato ai corsi di quarta classe, e l Istituto fu trasformato in Scuola Reale Inferiore, con aggiunta di un terzo anno di studio. Le materie 3
4 d istruzione obbligatorie per questo nuovo corso completo erano: religione, lingua italiano e tedesco, geografia e chimica, aritmetica e pratiche cambiarie e daziarie, storia naturale, fisica, disegno lineare e a mano libera e calligrafia, distribuite per ogni corso con 33 ore di lezione per settimana, delle quali almeno otto per classe erano dedicate al disegno, due alla religione e due o tre alla calligrafia. La scuola nel 1867 fu pareggiata alle altre del Regno, con facoltà di rilasciare attestati valevoli per l ammissione agli Istituti Tecnici Superiori e ai concorsi per l impiego pubblico. Nel 1868, il Governo Nazionale, separando, come esigeva la Legge, l istruzione tecnica dall elementare, affidava l intero peso economico dell istruzione tecnica al Comune. E fu il Comune a intitolarla a "Tomaso Catullo". I risultati conseguiti da questa scuola nel corso della sua storia si possono desumere dalle medie dei frequentanti e dei promossi, e dal positivo collocamento che i licenziati hanno potuto trovare nei diversi rami delle pubbliche amministrazioni e delle imprese private. Oggi, in stato di grave carenza occupazionale, sarebbe troppo bello affermare che tutti i neo-diplomati della nostra scuola vengono adeguatamente assorbiti dal mondo del lavoro; ci piace di più sottolineare che sono in aumento coloro che trovano occupazione coerente con il proprio diploma e quelli che continuano la loro formazione all Università. 4
5 PRESENTAZIONE DELL INDIRIZZO DI STUDIO E PROFILO PROFESSIONALE TECNICO DELLA GRAFICA PUBBLICITARIA E DELLA FOTOGRAFIA La figura del tecnico grafico pubblicitario è già delineata nei percorsi formativi previsti dalla Regione Veneto. Egli è l interfaccia tra aziende di stampa e committenza, con la funzione di interprete e mediatore delle rispettive esigenze. Trova così collocazione possibile su entrambi i versanti: dialoga con i responsabili delle principali funzioni aziendali e con i fornitori ed è responsabile tecnico del contatto con il fornitore/cliente. E in grado di operare in modo autonomo o in stretta relazione con lo staff creativo/commerciale in aziende di varie dimensioni che producono o commissionano materiale stampato. Egli deve: conoscere i materiali, processi, problemi, limiti e possibilità per le diverse tecniche di produzione di stampati e affini; deve saper gestire una commessa. interpretare le indicazioni dello staff creativo/committente, sul piano grafico, estetico, funzionale e dei costi. collaborare con la stesura dei preventivi. saper definire i tempi per la realizzazione del prodotto a stampa. curare la fase di realizzazione distribuendo ruoli e compiti alle varie sezioni delle aziende di produzione. seguire lo sviluppo e la produzione compiendo verifiche successive con la committenza (staff creativo) con particolare attenzione ai difetti tecnici delle lavorazioni. verificare la corrispondenza ad un progetto di qualità. saper verificare i consuntivi di spesa e la corrispondenza alle specifiche dei preventivi. QUADRO ORARIO CLASSI Discipline I II III IV V Lingua e letteratura italiana Storia Matematica informatica Lingua inglese Diritto economia 2 2 Scienze della terra e biologia 3 3 Scienze motorie e sportive Storia dell arte Disegno grafico e progettazione grafica Disegno professionale 5 5 Comunicazioni Visive 4 Tecnica e pianificazione pubblicitaria Tecnica fotografica Psicologia della comunicazione 2 2 Religione cattolica o alternative Totale ore settimanali
6 DOCUMENTO DI PROGRAMMAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE PRESENTAZIONE DELLA CLASSE-LIVELLO COMPORTAMENTALE Composizione della classe La classe VG è composta da 24 alunni (10 maschi e 14 femmine) Il gruppo classe si presenta sufficientemente coeso ma a volte con scarso autocontrollo che, però, nel tempo si è adeguato alle regole della convivenza civile. La frequenza scolastica è stata regolare nella quasi totalità degli studenti. Per quanto riguarda la continuità didattica è stata una classe soggetta a vari cambiamenti di insegnanti nelle varie discipline, durante gli anni. Dal punto di vista scolastico impegno e partecipazione sono stati complessivamente costanti anche se, in alcuni casi, selettivi a seconda delle discipline e in base a diverse inclinazioni e motivazioni personali. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI COMPORTAMENTALI Gli obiettivi programmati dal consiglio di Classe sono stati i seguenti: 1. Accettare la responsabilità di certi incarichi. Acquisito 2. Essere in grado di collaborare. Acquisito e praticato da tutti. 3. Essere autonomi nel giudizio. Acquisito da quasi tutti. 4. Valorizzazione dello spirito di iniziativa, impegno e fantasia. Tendere al superamento delle difficoltà che ostacolano la realizzazione di un progetto attraverso la ricerca di soluzioni nuove e alternative. Quasi tutti gli allievi hanno raggiunto questo obiettivo in modo soddisfacente. 5. Favorire l'arricchimento personale attraverso il confronto. Raggiunto da quasi tutti gli studenti ANALISI DEGLI OBIETTIVI COGNITIVI TRASVERSALI Gli obiettivi cognitivi trasversali si riferiscono all'acquisizione da parte degli allievi di strategie utili all'apprendimento e all'acquisizione di competenze di valore generale considerate pre-requisiti. - Affrontare e risolvere i problemi attraverso un procedimento logico e con l'analisi delle cause generatrici. Raggiunto da quasi tutti gli studenti. - L alunno deve saper comunicare le proprie idee sostenendo le proprie argomentazioni in modo adeguato sia a livello espressivo che logico. Raggiunto. - L alunno deve comprendere ed usare in modo appropriato il linguaggio specifico delle varie discipline mettendole in relazione tra loro per preparare al meglio il colloquio finale d esame. Questa competenza è da considerare raggiunta solo parzialmente. - Formulare un progetto in tutti i suoi aspetti. Questa competenza è da considerare raggiunta da quasi tutti gli allievi. 6
7 OBIETTIVI DISCIPLINARI SPECIFICI - SCELTA DEI CONTENUTI Si rinvia ai piani di lavoro individuali dei docenti e alle scelte di dipartimento. VALUTAZIONE E VERIFICA I criteri di valutazione adottati sono quelli deliberati e adottati nel POF. Le tipologie degli strumenti di verifica sono varie: test strutturati vero falso, con domande a risposta multipla, a risposta aperta, collegamenti e completamenti, volte a verificare le conoscenze acquisite e la competenza nel utilizzare tali conoscenze al fine di risolvere semplici quesiti. Le verifiche orali che consistono in interrogazioni volte a valutare il grado di competenza linguistica e la capacità di analisi e sintesi nonché di argomentare e sostenere le proprie opinioni. Le verifiche scritte volte a valutare la capacità di esprimere in forma corretta (per ortografia, sintassi e lessico) le conoscenze acquisite e le competenze consolidate e la capacità di costruire testi con registri diversi (temi, articoli di giornale, relazioni tecniche) coltivando, in particolare, a competenza a costruire brevi relazioni sintetiche o report. Le prove grafiche volte a valutare il grado di competenze tecnicocreative sia in termini di abilità manuali che di uso programmi di grafica e di rigore logico nella formulazione di una scelta idonea al tema proposto.le modalità e strategie per il recupero sono state attività aggiuntive pomeridiane laddove possibile, in attività di consolidamento e recupero durante le attività curricolari. ATTIVITA' INTERDISCIPLINARI Gli alunni della classe 5G hanno partecipato alle seguenti attività: - Progetto del marchio per il concorso "Diocesi Belluno Feltre" - Progetto per il marchio "Gesù Cristo mi piace" - Progetto per il marchio del "Pastin di Zoldo" - Progettazione di un manifesto per il "Bicentenario dell'arma dei Carabinieri" - Progettazione del marchio "Integralmente sport e cultura" - Progettazione del marchio per "Integrazione alunni con disabilità" - Restyling del Logo della scuola - Allestimento mostra disegni per lo sport di Belluno -Allestimento mostre "Gallerie quattro archi" dell'istituto Catullo -Partecipazione al corso biennale di A.S.L I concorsi e le collaborazioni con gli enti sono state seguite delle proff. Furnari Nicoletta e Protti Rafaella, nelle discipline di progettazione grafica e tecnica fotografica. 7
8 ATTIVITA' INTEGRATIVE VISITE STAGE VIAGGIO DI STUDIO Periodo Attività Docente referente 20/11/13 1 Biennale di Venezia Cason Comar Gennaio 14 2 Mostra sull espressionismo astratto Pollock a Milano Cason Durante Pentamestre 3Nuovo museo di Renzo Piano Cason Segantin 1-5 aprile Barcellona De Gasperin-Segantin ATTIVITA' DI ORIENTAMENTO Gli alunni intenzionati a proseguire il percorso di studi dopo il conseguimento del diploma sono stati autorizzati a recarsi autonomamente o in gruppo in visita agli Atenei universitari, alle Accademie o Scuole di specializzazione nei giorni dedicati all orientamento dai singoli istituti. Una di tali attività di orientamento è stata svolta in questa scuola nello scorso mese di aprile. MATERIA ELENCO DOCENTI DOCENTE ITALIANO - STORIA Talamini Valeria MATEMATICA Bettiol Federica EDUCAZIONE FISICA De Gasperin Daniele RELIGIONE Catania Alessandra INGLESE Durante Rosalba PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Romanin Simona PROGETTAZIONE GRAFICA Furnari Nicoletta PIANIFICAZIONE PUBBLICITARIA Segantin Tarcisio TECNICA FOTOGRAFICA Protti Raffaella STORIA DELL ARTE Cason Alessandra 8
9 ITALIANO Docente: Valeria Talamini Ore settimanali: 4 1. Relazione finale sulla classe 2. Programmazione didattico disciplinare 1. RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE Profilo della classe e andamento didattico La classe, formata da 24 alunni ( 10 maschi e 14 femmine ) non ha avuto un iter scolastico regolare in quanto non ha usufruito di continuità didattica, con cambi di docente sia nel triennio sia nel biennio post qualifica. Ciò ovviamente ha influito sull organicità della preparazione sia orale sia scritta. Ho svolto il mio lavoro con continuità nonostante un certo disagio iniziale nel continuare un attività impostata da altri, la scarsa partecipazione degli alunni all attività scolastica e la loro tendenza a studiare in modo mnemonico e superficiale, senza apporti ed approfondimenti personali. Alcuni alunni, nei primi mesi dell anno scolastico, hanno manifestato una scarsa motivazione allo studio e una non sempre regolare frequenza delle lezioni, limitando partecipazione ed impegno nello studio domestico al mero conseguimento del risultato scolastico. Il loro atteggiamento non sempre responsabile e talora caratterizzato da un eccessiva vivacità ha influito negativamente sullo svolgimento delle attività didattiche, costringendo il docente a frequenti richiami e sollecitazioni,non sempre accolti di buon grado. Nell ultima parte dell anno la situazione è andata lievemente migliorando ed alcuni degli studenti meno motivati e responsabili hanno evidenziato un maggior interesse ed un apprezzabile, seppur tardivo, impegno nello studio domestico. Nei confronti della materia la classe ha manifestato,nel complesso, un sufficiente interesse a cui però ha fatto seguire uno studio superficiale e prevalentemente mnemonico. All inizio dell anno la classe evidenziava abilità di base in linea con gli standard qualitativi richiesti sia allo scritto sia all orale, nonostante il persistere di difficoltà sia nell esposizione scritta sia in quella orale,in particolare per quanto riguarda l uso di un lessico ricco ed appropriato. Si è cercato, per quanto possibile, di fornire nel corso dell anno un metodo critico di studio e di potenziare le capacità di rielaborazione personale degli argomenti trattati, anche se con risultati inferiori alle aspettative. Il profitto finale può considerarsi mediamente sufficiente per la maggioranza degli alunni, buono per pochi altri,che hanno evidenziato apprezzabili capacità critiche ed espressive e una certa autonomia nella organizzazione dello studio. Metodi usati 9
10 Ho fatto ricorso prevalentemente alla lezione frontale e, quando l interesse e la partecipazione degli alunni lo consentivano, anche a lezioni dialogate con discussione in classe. Si è riservata una particolare attenzione all analisi dei testi letterari, all acquisizione delle conoscenze relative alle caratteristiche specifiche delle diverse tipologie della prova scritta,fatta eccezione per l articolo di giornale,che non erano state affrontate nello scorso anno scolastico, e alla revisione degli elaborati. Il lavoro di recupero è stato svolto in itinere. Mezzi usati Libro di testo adottato: M.Sambugar-G.Salà, Laboratorio di Letteratura, Dal Positivismo alla letteratura contemporanea, vol.3, Ed. La nuova Italia Ho utilizzato audiovisivi Spazi del percorso formativo Aula scolastica. Aula Magna per conferenze Tempi del percorso formativo Quadro orario settimanale: 4 ore Le lezioni hanno avuto un andamento nel complesso regolare. Nel corso dell anno scolastico ci sono state frequenti interruzioni dell attività didattica(viaggio di istruzione, uscite, conferenze ecc) che, unite allo scarso senso di responsabilità degli alunni, hanno comportato un rallentamento del lavoro didattico. Pertanto il programma previsto non è stato completato. Criteri e strumenti di valutazione usati Nell orale è stato effettuato un congruo numero di verifiche orali con valutazione secondo i seguenti indicatori: conoscenza degli argomenti capacità logico-critiche correttezza e chiarezza dell esposizione Verifiche sommative a fine moduli, strutturate e/o semi strutturate. Nello scritto stati effettuati compiti in classe mediante tema tradizionale e le nuove tipologie. Obiettivi raggiunti Gli obiettivi minimi indicati nel piano preventivo di lavoro sono stati nel complesso raggiunti. Nello specifico gli alunni dovrebbero essere in grado di conoscere i contenuti essenziali del programma esporre sia nello scritto sia nell orale in modo sufficientemente coerente e corretto Non pienamente raggiunti invece i seguenti obiettivi: commentare ed inquadrare i brani antologici nel loro contesto storicoculturale confrontare autori, opere, movimenti culturali rielaborare in modo personale i contenuti acquisiti Belluno, 14 maggio 2014 L Insegnante (Valeria Talamini) 10
11 2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO DISCIPLINARE EDUCAZIONE LINGUISTICA La produzione scritta: L analisi del testo letterario, in versi e in prosa Il saggio breve Il tema EDUCAZIONE LETTERARIA L età del Positivismo e la Scapigliatura. Il Naturalismo e il Verismo. Giovanni VERGA Vita, opere, pensiero e poetica. DA Novelle rusticane Rosso Malpelo Il ciclo dei vinti Da I Malavoglia Prefazione La famiglia Toscano L arrivo e l addio di Ntoni Da Novelle Rusticane La roba IL PRIMO NOVECENTO Il contesto storico-letterario La filosofia antipositivista. La nascita della psicanalisi. IL Decadentismo. Simbolismo e Estetismo. Giovanni PASCOLI Vita, opere,pensiero e poetica Da Myricae Lavandare X agosto L assiuolo Da Canti di Castelvecchio La mia sera Gabriele D ANNUNZIO Vita, opere e poetica Il piacere:trama e caratteri dell opera Il ritratto di un esteta L e laudi del cielo, della terra, del mare, degli eroi Da Alcione: La pioggia nel pineto Le avanguardie storiche. Il Futurismo Manifesto del Futurismo Manifesto tecnico della letteratura futurista LA NARRATIVA DELLA CRISI Il romanzo del Novecento: novità tematiche e formali Italo SVEVO 11
12 Vita, opere e pensiero Una vita:trama e struttura Senilità: trama e struttura La coscienza di Zeno: trama, struttura e temi Da La coscienza di Zeno: Prefazione e Preambolo Il vizio del fumo Un salotto mai più interdetto Una catastrofe inaudita Luigi PIRANDELLO Vita, opere, pensiero e poetica Novelle per un anno:temi e struttura Il treno ha fischiato La patente Il fu Mattia Pascal:trama, struttura,tecniche narrative e temi Da Il fu Mattia Pascal: Premessa Cambio treno Il teatro. Il teatro nel teatro Sei personaggi in cerca d autore:genesi, innovazioni scenografiche e di regia, la trama, i temi. Da Sei personaggi in cerca d autore: La condizione di personaggi Giuseppe Ungaretti Vita, opere e poetica Da L ALLEGRIA: Veglia Fratelli Un opera di narrativa italiana (o straniera) del Novecento a scelta dell alunno. Testo in adozione: Marta Sambugar-Gabriella Salà,Laboratorio di Letteratura, Dal Positivismo alla letteratura contemporanea(vol.3 )La Nuova Italia Belluno, 14 maggio 2014 L Insegnante (Valeria Talamini).. In rappresentanza degli alunni Gorza Emily. Terlizzi Antonio 12
13 STORIA Docente: Valeria Talamini Ore settimanali: 2 1. Relazione finale sulla classe 2. Programmazione didattico disciplinare 1. RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE Andamento didattico La classe ha dimostrato nel corso dell anno scolastico un atteggiamento complessivamente poco motivato e responsabile. Nei confronti della disciplina ha manifestato un apprezzabile interesse, anche se lo studio, per lo più finalizzato al superamento delle verifiche, ha rivelato la tendenza ad un apprendimento mnemonico e ad un assimilazione acritica delle conoscenze Nel corso dell anno pertanto ho operato per far conseguire, unitamente all acquisizione dei contenuti, la formazione di un metodo critico ed organico di studio e la proprietà dell espressione. La classe ha risposto solo parzialmente alle aspettative relative ad un evoluzione positiva in termini di abilità e competenze, ad eccezione di pochi allievi che hanno dimostrato di possedere conoscenze frutto di approfondimenti personali. Il profitto finale è stato mediamente sufficiente per la maggioranza degli alunni, buono per gli altri. Metodi usati I contenuti sono stati esposti in forma il più possibile problematica in modo da abituare gli alunni ad un analisi critica degli argomenti affrontati ed all individuazione delle possibili relazioni tra passato recente e realtà contemporanea. Si è fatto ricorso pertanto, oltre alle lezioni frontali, anche alle lezioni dialogate durante le quali sono state fornite agli alunni indicazioni in merito alla prova scritta di storia e ad eventuali tesine. Mezzi usati Libro di testo adottato: A.Brancati- T.Paglierini, Le voci della storia, vol. 3, La Nuova Italia Il testo è stato integrato da sussidi audiovisivi Spazi del percorso formativo Aula scolastica. Tempi del percorso formativo Quadro orario settimanale: 2 ore 13
14 Nel corso dell anno scolastico ci sono state frequenti interruzioni dell attività scolastica(viaggio d istruzione, uscite, conferenze) che hanno impedito di completare il programma preventivo. Criteri e strumenti di valutazione usati Nel corso dell anno scolastico sono state effettuate verifiche scritte (prove strutturate e semistrutturate, questionari) e un interrogazione orale con valutazione secondo i seguenti indicatori: conoscenza degli argomenti capacità logico-critiche correttezza di esposizione Obiettivi raggiunti Gli obiettivi minimi stabiliti nel piano di programmazione sono stati complessivamente raggiunti. Gli alunni dovrebbero essere in grado di: conoscere i contenuti essenziali del programma ordinare le conoscenze Non pienamente raggiunti i seguenti obiettivi: individuare le relazioni tra passato e presente orientarsi tra le fonti storiche rielaborare in modo personale le conoscenze acquisite utilizzare in modo appropriato il linguaggio specifico della disciplina Belluno, 14 maggio 2014 L Insegnante (Valeria Talamini).. 14
15 2. PROGRAMMAZIONE DIDATTICO DISCIPLINARE Unità 7-L UNIONE SOVIETICA FRA LE DUE GUERRE E LO STALINISMO La Russia tra guerra civile e comunismo di guerra La Nuova politica economica e la nascita dell Urss L ascesa di Stalin e l industrializzazione dell Urss Il regime del terrore e i gulag Il consolidamento dello Stato totalitario Unità 8-IL DOPOGUERRA IN ITALIA E L AVVENTO DEL FASCISMO Le difficoltà economiche e sociali della ricostruzione Nuovi partiti e movimenti politici del dopoguerra La crisi del liberalismo:la questione di Fiume e il biennio rosso L ascesa del fascismo La costruzione del fascismo Unità 9- GLI STATI UNITI E LA CRISI DEL 29 Il nuovo ruolo degli Stati Uniti e la politica isolazionista Gli anni Venti tra boom economico e cambiamenti sociali La crisi del 29 Roosevelt e il New Deal Unità 10-LA CRISI DELLA GERMANIA REPUBBLICANA E IL NAZISMO La nascita della repubblica di Weimar Hitler e la nascita del nazionalsocialismo La crisi economica della Germania Il nazismo al potere L ideologia nazista e l antisemitismo Unità 11-IL REGIME FASCISTA IN ITALIA Il consolidamento del regime Il fascismo tra consenso e opposizione La politica interna ed economica I rapporti tre Chiesa e fascismo La politica estera e le leggi razziali Unità 12- L EUROPA VERSO LA GUERRA Il riarmo della Germania e l alleanza con l Italia e il Giappone I fascismi in Europa La Spagna dalla dittatura fascista di Primo de Rivera al governo repubblicano La guerra civile spagnola L escalation nazista: verso la guerra Unità 13- LA SECONDA GUERRA MONDIALE Il successo della guerra lampo ( ) 15
16 La svolta del 1941: la guerra diventa mondiale L inizio della controffensiva alleata ( ) La caduta del fascismo e la guerra civile in Italia L a vittoria degli Alleati La guerra dei civili e lo sterminio degli Ebrei Dossier. La Shoah:uno sterminio programmato Unità 14-IL BIPOLARISMO USA-URSS, LA GUERRA FREDDA E IL DISGELO La conferenza di Yalta Usa e Urss da alleati ad antagonisti. La guerra fredda Il sistema di alleanze durante la guerra fredda La nascita delle due Germanie L Europa del dopoguerra e la ricostruzione economica La guerra fredda in Asia e la corsa agli armamenti L a coesistenza pacifica e le sue crisi Unità18-L ITALIA DELLA PRIMA REPUBBLICA (sintesi) Testo in adozione:.a.breancati-t.pagliarini,le voci della storia,vol.3 Il Novecento,Ed. La Nuova Italia Belluno, 14 maggio 2014 In rappresentanza degli alunni L Insegnante (Valeria Talamini ).. Gorza Emily. Terlizzi Antonio 16
17 MATEMATICA Docente: Federica Bettiol ore settimanali: 3 1.Relazione finale 2.Programmazione didattico disciplinare 1.RELAZIONE FINALE La classe ha sempre mantenuto, nel corso dell anno scolastico, un comportamento corretto ed educato. L impegno nello studio domestico si è rivelato mediamente sufficiente, anche se la conoscenza degli argomenti si è spesso limitata allo studio meccanico degli stessi. Non tutti gli allievi hanno acquisito sufficienti capacità di svolgere attività in forma autonoma e indipendente e solo alcuni di essi sanno rielaborare personalmente le conoscenze e le competenze acquisite e a capire i collegamenti tra i vari argomenti del programma. Nel corso del primo mese dell Anno scolastico si è provveduto ad un intensa attività di rinforzo-recupero dei prerequisiti necessari allo svolgimento del previsto programma curricolare (obiettivi afferenti alle disequazioni, al dominio e segno di funzioni reali relative al modulo 1 più avanti descritto). Nei mesi successivi si è dato corso allo svolgimento degli argomenti di programma. Più volte nel corso dell Anno scolastico, si è reso necessario ritornare su argomenti già trattati; ciò nel tentativo di colmare lacune essenzialmente dovute a difetti di attenzione in classe e/o al tipo di studio domestico. Il profitto complessivo raggiunto dalla classe risulta mediamente più che sufficiente/discreto; in alcuni casi buono o ottimo. Metodologie d insegnamento, strumenti e mezzi utilizzati Al fine del raggiungimento degli obiettivi, si è proceduto per fasi. La prima fase è consistita in: - stimolo al dialogo ed alla partecipazione attiva; - analisi dello stato di fatto della classe attraverso domande e\o esercitazioni alla lavagna; - attività di rinforzo e recupero. Riportata la classe ad un livello il più possibile omogeneo, si è dato corso alla seconda fase consistente nello sviluppo degli argomenti del programma. I metodi utilizzati sono stati vari. In particolare, si è fatto ricorso a: - lezione frontale (metodo espositivo); - discussione guidata (in particolare durante le interrogazioni); 17
18 - esercitazioni collettive e/o individuali. Ho sempre cercato di evitare il più possibile un apprendimento passivo e di tipo mnemonico; ciò a favore di un apprendimento essenziale ma consapevole. Gli strumenti utilizzati sono stati: - libro di testo ( Matematica per temi Elementi di analisi matematica tema Q ed. Il capitello); - appunti alla lavagna; - sintesi dei concetti esposti (scritte alla lavagna); - correzioni e discussioni alla lavagna degli esercizi assegnati per casa. Criteri e strumenti di valutazione Sono state condotte verifiche scritte di vario tipo (di tipo tradizionale, strutturate e semistrutturate) e verifiche orali. Per le verifiche scritte si è attribuito per ogni esercizio (o item) un punteggio grezzo parziale, funzione della complessità dell esercizio stesso e del tempo necessario per la sua risoluzione. La valutazione delle singole verifiche è stata quindi effettuata sulla base del punteggio grezzo totale (somma dei punteggi grezzi parziali degli esercizi risolti) associando ad esso un voto in decimi. Ho sempre ritenuto opportuno fissare in partenza un L.A.R. ( limite di accettabilità del rendimento da comunicare agli allievi prima dell inizio della prova), cioè un limite (di punteggio grezzo totale) al di sotto del quale la prova non sarebbe stata considerata sufficiente (prova criteriale). Le verifiche orali sono state utilizzate in particolare per la verifica di alcuni specifici obiettivi, quali: la capacità di presentare in modo organico un argomento, la capacità di effettuare collegamenti o approfondimenti personali, il recupero di specifici singoli obiettivi. Belluno, 14 maggio 2014 L Insegnante (Federica Bettiol).. 18
19 2. PROGRAMMAZIONE DIDATTICO DISCIPLINARE PROGRAMMA SVOLTO (Obiettivi e contenuti) MODULO 1: FUNZIONI DISEQUAZIONI E SISTEMI DI DISEQUAZIONI OBIETTIVI SPECIFICI: Conoscenze: Saper riconoscere una disequazione lineare, di secondo grado, fratta e i sistemi di disequazioni. Competenze: Saper risolvere disequazioni lineari, di 2 grado, disequazioni fratte, sistemi di disequazioni CONTENUTI: Disequazioni di primo grado intere. Disequazioni di 2 grado intere: risoluzione algebrica. Disequazioni fratte. Sistemi di disequazioni. FUNZIONI OBIETTIVI SPECIFICI: Conoscenze: Definizione di funzione. Definizione di funzioni algebriche (razionali ed irrazionali, intere e fratte) e trascendenti. Definizione di dominio, condominio. Competenze: Riconoscere e classificare una funzione Determinare di una funzione (dal grafico): dominio, immagine, segno, intervalli di crescenza e decrescenza, massimi e minimi. Determinare di una funzione (analiticamente): dominio, segno e grafico approssimativo. CONTENUTI: Definizione di funzione e classificazione. Determinazione del dominio di una funzione: algebrica razionale e irrazionale. Determinazione del segno di una funzione: algebrica razionale e irrazionale. Determinazione (dal grafico) dell immagine, degli intervalli di positività, degli intervalli di crescenza e decrescenza, delle intersezioni con gli assi, dei massimi e dei minimi di una funzione. MODULO 2: LIMITI DI FUNZIONI LIMITI OBIETTIVI SPECIFICI: Conoscenze: Concetto di limite di funzioni (finito ed infinito in un punto ed all infinito) e saperne calcolare il valore. 19
20 Competenze: Sapere determinare i limiti delle funzioni sulla base del loro grafico. Individuare i punti di discontinuità e stabilirne la relativa tipologia. Calcolare i limiti (forme determinate). Riconoscere una forma indeterminata (o di indecisione). Metodi di calcolo di limiti di forme indeterminate. CONTENUTI: Limite finito per una funzione in un punto. Limite infinito per una funzione in un punto. Limite destro e sinistro. Limite finito per una funzione all infinito. Limite infinito per una funzione all infinito. Tipologia dei punti di discontinuità delle funzioni. Teoremi fondamentali relativi alle operazioni con i limiti. Calcolo dei limiti (forme determinate). Forme indeterminate del tipo ( 0 0), ( ), ( ), ASINTOTI OBIETTIVI SPECIFICI: Conoscenze: Definizione di asintoto. Competenze: Saper determinare gli asintoti orizzontali e verticali di una funzione. CONTENUTI: Asintoti orizzontali di una funzione. Asintoti verticali di una funzione. MODULO 3: DERIVATE DI FUNZIONE DERIVATE OBIETTIVI SPECIFICI: Conoscenze: Concetto di retta secante e tangente ad una curva in un punto. Significato geometrico (derivate prima e seconda). Regole di derivazione (funzioni elementari, somma, prodotto, quoziente). Competenze: Interpretare geometricamente il significato di derivata. Saper calcolare derivate. CONTENUTI: Concetto di retta tangente ad una curva in un punto. Derivata. Derivate di funzioni razionali elementari intere e fratte. Derivata della somma, di un prodotto e di un quoziente di funzioni. Derivata seconda. MODULO 4: STUDIO DI FUNZIONE (FUNZ. RAZIONALI INTERE E FRATTE) FUNZ. CRESCENTI E DECRESCENTI, MASSIMI, MINIMI OBIETTIVI SPECIFICI: Conoscenze: 20
21 Definizione di funzione crescente e decrescente. Definizione di massimi e i minimi relativi ed assoluti di una funzione. Definizione di concavità e convessità del grafico di una funzione. Competenze: Saper determinare gli intervalli di positività e negatività di una funzione. Saper determinare i punti di intersezione del grafico di funzione con gli assi cartesiani. Saper determinare gli intervalli di crescenza e decrescenza di una funzione. Saper determinare i punti di massimo e minimo relativo di una funzione. Saper determinare gli intervalli di concavità e convessità di una funzione. CONTENUTI: Positività e negatività delle funzioni. Intersezioni con gli assi. Crescenza e decrescenza delle funzioni. Massimi e minimi assoluti e relativi. Concavità e convessità. GRAFICO DI FUNZIONE OBIETTIVI SPECIFICI: Conoscenze: Definire il grafico di una funzione. Competenze: Studiare le funzioni e saperne tracciare il grafico (dominio, segno, intersezione con gli assi, limiti, punti di discontinuità, asintoti, massimi e minimi, concavità e convessità). CONTENUTI: Studio di funzioni razionali intere e fratte. OBIETTIVI MINIMI Come stabilito a livello di programmazione di Dipartimento, sono stati considerati come minimi i seguenti obiettivi (necessariamente da raggiungere per una valutazione complessiva finale di sufficienza): saper calcolare limiti finiti e infiniti di funzioni algebriche intere e fratte; determinare gli asintoti orizzontali e verticali; conoscere il concetto di derivata; saper calcolare la derivata di funzioni razionali intere e fratte. Belluno, 14 maggio 2014 L Insegnante (Federica Bettiol).. In rappresentanza degli alunni Gorza Emily. Terlizzi Antonio 21
22 Docente: Daniele De Gasperin ore settimanali: 2 1.Relazione finale EDUCAZIONE FISICA 2.Programmazione didattico disciplinare 1.RELAZIONE FINALE Gli alunni della classe 5^G hanno dimostrato partecipazione ed interesse per le varie attività scolastiche con impegno e rispetto per l insegnate e tra loro nonostante le diverse capacità. Disponibili alla collaborazione per le attività scolastiche anche al di fuori dell orario curricolare. Il profitto nella media è stato più che buono. Dal punto di vista disciplinare hanno sempre mantenuto un comportamento corretto pur se vivaci. Le attività si sono svolte in clima di serenità e rispetto reciproco. Metodi (lezione frontale, gruppi di lavoro, attività di recupero e/o sostegno, ecc.) Partendo dall osservazione continua di ogni singolo alunno, ho dato l opportunità di seguire ritmi di apprendimento graduati e il più possibile differenziati. Per la successione dei carichi di lavoro ho cercato di agire nel rispetto delle leggi fisiologiche. Ho utilizzato il metodo analitico e globale, lavori in circuiti e percorsi, a coppie e per gruppi. Mezzi Attrezzi specifici per ogni disciplina sportiva, spalliere, piccoli e grandi attrezzi, è stato consigliato il testo Praticamente Sport per la parte teorica della materia. Spazi Palestra, ambiente naturale, spazi esterni, stadio comunale, palaghiaccio. Criteri e strumenti di valutazione La valutazione non è soltanto un momento conclusivo di verifica del processo di apprendimento ma un'azione continua che accompagna il processo educativo in tutta la sua evoluzione per permettere all'insegnante di controllarne la validità e di apportare un continuo intervento di aggiustamento e le modifiche necessarie. Valutata la situazione di partenza, considerando non solo gli aspetti cognitivi legati al possesso di capacità ed abilità, ma anche quelli di carattere psicologico, socio-ambientale che concorrono a determinare la situazione di partenza dell'alunno. Attraverso le verifiche intermedie è stato possibile poi controllare ciò che è stato progettato. 22
23 Sono stati utilizzati strumenti quali test, prove. Le verifiche sono state effettuate con congruo numero per trimestre ed hanno coinvolto tutti gli allievi. Questo momento è stato un efficace strumento educativo in cui gli allievi hanno compreso gli obiettivi da raggiungere e i risultati del proprio lavoro. La valutazione finale oltre a comprendere le verifiche intermedie e tutti i miglioramenti ottenuti ha tenuto in considerazione l'impegno dimostrato dagli allievi per ottenere gli obiettivi, il comportamento e la presenza attiva al processo educativo e la partecipazione al Gruppo Sportivo Scolastico. Obiettivi raggiunti: La classe ha ottenuto un miglioramento delle qualità psicofisiche, della socializzazione e dello spirito di collaborazione; maggior autocontrollo e capacità di autovalutazione; E stata interiorizzata per alcuni la pratica motoria come costante di vita. Hanno acquisito conoscenze inerenti la pratica sportiva. Belluno, 14 maggio 2014 L Insegnante (Daniele De Gasperin). 23
24 2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO DISCIPLINARE Settembre-ottobre Potenziamento fisiologico tramite esercizi preatletici e coordinativi, circuiti e percorsi con piccoli e grandi attrezzi, esercitazioni di resistenza generale, forza, forza veloce e mobilità, ginnastica posturale, circuiti, verifica. Test di resistenza, verifica Fondamentali della pallavolo esercizi a coppie e di gruppo. Novembre dicembre Arrampicata sportiva: fondamentali con cambi di mano, incroci, equilibrio, percorsi con varie difficoltà, verifica. Pattinaggio su ghiaccio. Fondamentali della pallacanestro, esercizi individuali e di gruppo 3 contro 3, Gennaio Calcio a 5 in forma globale, il gioco del volano. Circuito con tappeto elastico di preacrobatica. Febbraio Il gioco della pallamano: regole e pratica in forma globale. Marzo - aprile Atletica leggera: tecnica e pratica del getto del peso e salto in lungo. Pallacanestro. Maggio Giochi sportivi in forma globale Belluno, 14 maggio 2014 L Insegnante (Daniele De Gasperin). In rappresentanza degli alunni Gorza Emily. Terlizzi Antonio 24
25 RELIGIONE Docente: Alessandra Catania Ore settimanali: 1 1. Relazione finale sulla classe 2. Programmazione didattico-disciplinare 1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE Profilo della classe Gli alunni che si avvalgono dell insegnamento della religione cattolica sono 14 su 24. Il percorso di questi cinque anni ha visto svilupparsi una buona relazione tra gli studenti e la docente e un sempre maggior interesse alla materia, e per una parte di essi vi è stata una partecipazione vivace e interessata alle lezioni. Alcuni di essi hanno dimostrato particolare interesse alle proposte extracurriculari, come per esempio in quarta, il viaggio della legalità contro la mafia a Firenze dove il comportamento è stato molto positivo. Andamento didattico Quest anno si è iniziato con un test su conoscenze e giudizi personali riguardo le grandi tematiche etiche e conseguenti discussioni in classe. Si è passati poi alla definizione del sistema etico analizzando le diverse etiche contemporanee (etica soggetivistica-libertaria, utilitaristica, tecnico scientifica, ecologista) dando maggior spazio al confronto tra etica religiosa e etica laica. Si è presentato il tema della bioetica dandone una precisa definizione, si è cercato di capire la posizione della Chiesa rispetto alla pena di morte, all eutanasia, alla clonazione, all aborto e alla fecondazione artificiale e alla manipolazione genetica. Si è analizzato anche le posizioni di varie religioni rispetto all embrione. Nel pentamestre, per vari motivi si sono perse molte lezioni, per cui il programma previsto, non è stato svolto del tutto e la docente ha preferito seguire anche alcune richieste degli studenti. Vi è stato un incontro con il direttore del centro Missionario, Josè Soccal, che ha interessato molto la classe. Si è lavorato su articoli di giornale per aiutare gli alunni a capire l importanza del conoscere gli eventi del mondo. Si è trattato l argomento del razzismo e della pace, e facendo riferimento a eventi di cronaca(gli sbarchi a Lampedusa). Si è affrontato il fenomeno del pellegrinaggio (Santiago de Compostela). 25
26 Metodi d insegnamento utilizzati e mezzi utilizzati Lezione frontale. Un attenzione particolare ai suggerimenti offerti dalla cronaca e dall attualità attraverso la lettura di articoli di giornale; uso mirato degli audiovisivi. Criteri e strumenti di valutazione. I criteri di valutazione si basano sulla partecipazione attiva, su verifiche scritte e orali, sulla puntualità nel portare il materiale necessario. Obiettivi raggiunti. Gli obiettivi sono stati raggiunti con un profitto più che buono. Belluno, 14 maggio 2014 L Insegnante (Alessandra Catania).. 26
27 2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO - DISCIPLINARE OBIETTIVI SPECIFICI -Diventare consapevoli dell esistenza di diversi modelli etici -Sapere su che cosa si fonda la morale cristiana cioè quali sono i grandi principi evangelici a cui si ispira -Comprendere e saper analizzare le problematiche etiche -Conoscere le principali affermazioni della dottrina sociale della Chiesa I MODULO: QUALE ETICA? Cos è l etica? Inchiesta sull etica Le etiche contemporanee No al relativismo etico L etica religiosa Se Dio non esiste tutto è permesso? La bioetica Problematiche etiche. Embrione e monoteismi Fecondazione assistita: perché la Chiesa è così diffidente? Cellule staminali L associazione Adisco di Belluno Eutanasia: pro e contro Insegnamento morale della Chiesa II MODULO LA DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA Il discorso della montagna La storia e la figura di Gesù Cristo Lavoro per il concorso Uguale e diverso I valori in una società Il razzismo La pace La storia Santiago de Compostela Belluno, 14 maggio 2014 L Insegnante (Alessandra Catania).. In rappresentanza degli alunni Gorza Emily. Terlizzi Antonio 27
28 Docente: Rosalba Durante Ore settimanali: 3 LINGUA INGLESE 1. Relazione finale sulla classe 2. Programmazione didattico-disciplinare 1.RELAZIONE FINALE SULLA CLASSE Sono insegnante di Lingua Inglese di questa classe dalla prima Durante quest ultimo anno scolastico la classe non sempre ha rispettato le consegne, salvo comunque alcune eccezioni che hanno sempre partecipato e seguito con serietà e successo. Per quanto riguarda il metodo di insegnamento, sono ricorsa quasi esclusivamente alla lezione frontale, favorendo comunque gli interventi da parte degli alunni. I mezzi utilizzati sono stati prevalentemente il libro di testo, fotocopie da altri libri e mezzi audiovisivi. La maggior parte degli alunni ha raggiunto gli obiettivi minimi prefissati all'inizio dell'anno scolastico, alcuni invece risultati ottimi. In particolare : Sanno comprendere dialoghi brevi e brani di ascolto sugli argomenti trattati Sanno comprendere testi sui medesimi argomenti Formulano domande e risposte ed espongono in maniera sintetica e correttamente gli argomenti trattati Sanno riassumere e commentare utilizzando il lessico noto. Belluno, 14 maggio 2014 L Insegnante (Rosalba Durante).. 28
29 2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO DISCIPLINARE Libri di testo: Per il modulo 1 : Spiazzi, Tavella : Only connect. Zanichelli Per il modulo 2: Scurto,Privitera: Visual communication &advertising,zanichelli Per il modulo 3: Radley, Simonetti:New Horizons, Oxford MODULO 1: Title: From Modernism to pop art ( ) MODULO 2: Title: Poster (pag ) MODULO 3: Title: General English Unit Belluno, 14 maggio 2014 L Insegnante (Rosalba Durante).. In rappresentanza degli alunni Gorza Emily. Terlizzi Antonio 29
30 PSICOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE Docente: Simona Romanin Ore settimanali: 2 1. Relazione 2. Programmazione didattico disciplinare 1.RELAZIONE FINALE Profilo della classe La classe 5G è composta da n. 24 studenti, tra i quali 14 femmine e n. 10 maschi. Per quanto riguarda la disciplina di Psicologia della Comunicazione nessun allievo presentava il debito ed è stata mantenuta la continuità didattica. La classe è abbastanza eterogenea per impegno, partecipazione, interesse nei confronti della disciplina e studio domestico; nel complesso ha risposto in modo adeguato alle sollecitazioni proposte e ha evidenziato una discreta consapevolezza dei percorsi e dei contenuti disciplinari. Il clima di lavoro e relazionale che si è venuto a creare è stato positivo, anche se spesso alcuni allievi si sono dimostrati simpaticamente dispersivi. Nel complesso la classe è stata sufficientemente interessata e ricettiva nei confronti delle tematiche e delle problematiche psicologiche e comunicative. Andamento didattico La classe, complessivamente, raggiunge risultati discreti per quanto concerne il profitto, pur presentandosi abbastanza eterogenea in termini di rendimento scolastico: ci sono alcuni ottimi risultati, esiti buoni, discreti, accettabili, appena sufficienti, ma nessuna situazione di grave difficoltà. La classe generalmente segue le lezioni, alcuni allievi intervengono ed apportano contributi significativi, altri tendono invece a distrarsi e a distrarre o ad intervenire in maniera non del tutto pertinente. Sul piano socio-affettivo-relazionale non si rilevano problematiche o tensioni particolari. Metodi d insegnamento utilizzati Con l intento di non appiattire l insegnamento di Psicologia della comunicazione in una sequela di nozioni e concetti, ma per presentare la disciplina nel suo complesso costituirsi di incontri/scontri tra prospettive diverse, si è ritenuto opportuno operare attraverso una scelta plurale di metodologie: Lezione frontale, per sollecitare un apprendimento per ricezione e come momento di raccordo e puntualizzazione. Brain-storming: procedura non-strutturata per ricercare problemi e/o soluzioni e suscitare un apprendimento per scoperta. Lettura guidata di eventuali passaggi impegnativi presenti nel libro di testo. Riepilogo collettivo alla fine di ogni modulo. Recupero individuale. Mezzi utilizzati E stato seguito ed utilizzato sistematicamente il manuale in adozione: Maria Asprella Limonati, Fulvia Russiello, Psicologicamente. Manuale di Psicologia della Comunicazione, Roma, Clitt, 2005, integrato da appunti della docente. 30
31 Spazi e tempi del percorso formativo Le lezioni di Psicologia della comunicazione sono state svolte tutte in aula e non sono stati utilizzati laboratori informatici o grafici. Nel programma svolto, redatto in forma modulare, sono indicate le tempistiche didattiche e l ordine in cui sono stati presentati gli argomenti. Problemi emersi Non è emerso alcun problema significativo e le dinamiche di insegnamentoapprendimento sono state lineari e in linea con le aspettative e il piano programmatico delle lezioni. Criteri e strumenti di valutazione. Per verificare e valutare l esito dell azione didattico-educativa e per accertare il raggiungimento degli obiettivi di apprendimento, in itinere, ci sono stati frequenti momenti riepilogativi, durante i quali gli studenti sono stati sollecitati a fare opportuni collegamenti diacronici e sincronici. Si è comunque privilegiata la verifica scritta, rispetto a quella orale, anche per ragioni tempistiche. Al termine dei vari moduli agli studenti è stata somministrata una prova di verifica finale/sommativa, molto spesso sottoforma di questionario di tipologia B (con quesiti a risposta aperta e quesiti a risposta chiusa). Per la formulazione del giudizio finale si è tenuto altresì conto dei livelli di interesse e partecipazione dimostrati dagli studenti nel corso dell anno. Obiettivi raggiunti. L intero gruppo classe ha raggiunto gli obiettivi minimi disciplinari. Come è indicato nel Programma Ministeriale (G.U. dell 1/7/1994) per il Tecnico della Grafica Pubblicitaria, l insegnamento di Psicologia della Comunicazione si propone di fornire all alunno la conoscenza delle strategie di comunicazione e dei metodi di approccio sociale. Quanto agli obiettivi minimi della disciplina vengono indicati i seguenti: Definire la psicologia come scienza, individuandone scopi e metodi, enucleare i concetti-chiave Utilizzare il lessico specifico della disciplina Conoscere le principali correnti/orientamenti della psicologia: Strutturalismo, Funzionalismo, Psicologia della Gestalt, Psicoanalisi, Comportamentismo, Cognitivismo Conoscere i nodi concettuali della psicologia sociale, in particolare il concetto di gruppo, le tipologie e le dinamiche gruppali, la leadership Conoscere la gerarchia dei bisogni di A. Maslow (1954), individuare ed analizzare bisogni e motivazioni in ambito sociale Conoscere il significato di comunicazione, gli elementi coinvolti nel processo comunicativo, le funzioni e gli assiomi della comunicazione Delineare il campo di indagine della psicologia della comunicazione Belluno, 14 maggio L Insegnante (Simona Romanin) 31
32 2.PROGRAMMAZIONE DIDATTICO DISCIPLINARE Il Programma Ministeriale di Psicologia della Comunicazione (G.U. dell 1/7/1994) non distingue e suddivide gli obiettivi ed i contenuti disciplinari anno per anno, ma dopo aver indicato come finalità della disciplina quella di fornire all alunno la conoscenza delle strategie di comunicazione e dei metodi di approccio sociale individua, complessivamente, i seguenti contenuti: LA PSICOLOGIA GENERALE: BRANCHE E METODI; LA PSICOLOGIA SOCIALE E INDIVIDUALE; LE TEORIE SULLA COMUNICAZIONE; LA COMUNICAZIONE E LA COMUNICAZIONE DI MASSA; LA PSICOLOGIA DELLA VENDITE; GLI STRUMENTI DI INDAGINE SOCIOLOGICA. Sulla scorta di queste indicazioni, che lasciano ampia libertà di insegnamento, e valutata la struttura del testo in adozione: Maria Asprella Limonati, Fulvia Russiello, Psicologicamente. Manuale di Psicologia della Comunicazione, Roma, Clitt, 2005 in n. 5 moduli: modulo 1: la psicologia e lo studio del comportamento umano; modulo 2: la conoscenza della realta sociale; modulo 3: la percezione visiva; modulo 4: la comunicazione modulo 5: il contributo della psicologia nella comunicazione pubblicitaria. Si è deciso di ripassare quasi integralmente il modulo 1 e di riprendere i concetti-chiave del modulo 2 e del modulo 3; il modulo 4 è stato svolto integralmente, mentre ad oggi non si è ancora concluso il modulo 5, ma si presume, e si è concordato con i discenti, di completare il programma nelle ore di lezione che ancora mancano al termine delle attività didattiche. Modulo 1 : La psicologia come scienza e le sue correnti 1. Nascita della psicologia scientifica. 2. Cenni sullo Strutturalismo. 3. Cenni sul Funzionalismo. 4. La Psicoanalisi: la scoperta dell inconscio. 5. L opera di S. Freud ( ), prima e seconda topica, il cammino della sessualità. 6. Il Comportamentismo: il condizionamento classico o pavloviano; il condizionamento strumentale o skinneriano. 7. La Psicologia della Gestalt. Lo studio delle leggi dell organizzazione percettiva. 8. Il Cognitivismo: HIP (Human Information Processing). Elaborazione delle informazioni nei processi cognitivi. Unità TOTE. Modulo 2: La conoscenza della realtà sociale. Elementi di psicologia sociale 1. I bisogni. 2. La piramide dei bisogni di A. Maslow (1954). 3. I bisogni nella pubblicità Modulo 3: La percezione visiva 32
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