I Fondi tematici a gestione diretta della Commissione europea per il periodo

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1 I Fondi tematici a gestione diretta della Commissione europea per il periodo Consiglio regionale del Veneto Ufficio per i Rapporti Comunitari - ottobre

2 A cura di: Arianna Zanon, Responsabile dell Ufficio Rapporti Comunitari con la collaborazione di Pietro Pegoraro, Ufficio Rapporti Comunitari Coordinamento dott. Roberto Valente, dirigente della Prima Commissione Consiliare Permanente

3 INDICE Introduzione 1 PARTE PRIMA - I FONDI A GESTIONE DIRETTA 3 1. I FONDI A GESTIONE DIRETTA IN GENERALE 3 2. LE AGENZIE ESECUTIVE DELLA COMMISSIONE EUROPEA 5 3. PRINCIPALI MODALITÀ DI ACCESSO AI FINANZIAMENTI 7 4. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO 9 5. VALUTAZIONE DEL PROGETTO ACCOGLIMENTO DEL PROGETTO E FASE ATTUATIVA 12 PARTE SECONDA - FONDI E PROGRAMMI COMUNITARI A GESTIONE DIRETTA PER IL PERIODO AMBIENTE 14 Life Plus CULTURA 21 Cultura Europa per i Cittadini 23 Media Capitale europea della cultura ( ) Anno Europeo del Dialogo Interculturale FISCALITA ED UNIONE DONAGALE 34 Fiscalis 34 Dogana GIUSTIZIA, LIBERTA E SICUREZZA 37 Programma quadro Diritti fondamentali e giustizia, Daphne III 37 Programma quadro Solidarietà e gestione dei flussi migratori 39 Programma quadro Sicurezza e tutela delle libertà IMPRESE E INDUSTRIA 41 Programma quadro per la competitività e l innovazione (CIP), EIE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E GIOVENTU 42 Gioventù in Azione 42 Apprendimento permanente 48 Tempus IV 49 Cooperazione UE Canada nel settore della formazione 51 Erasmus Mundus ( ) 49 Pag.

4 7. OCCUPAZIONE, AFFARI SOCIALI E PARI OPPORTUNITA Anno Europeo per le Pari Opportunità 52 Progress POLITICHE AGRICOLE 54 Azioni di informazione sulla Politica agricola comune (PAC) RELAZIONI ESTERNE E COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO 56 Strumento europeo di vicinato e partenariato - ENPI 56 Strumento per la stabilità 58 Strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo 59 Strumento finanziario per la promozione della democrazia e dei diritti umani 62 Strumento di Assistenza Preadesione (IPA) 64 Strumento finanziario per la cooperazione con paesi e territori industrializzati e con altri ad alto reddito 10. RICERCA 69 VII Programma quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico SALUTE 71 Programma d'azione comunitaria nel settore della sanità pubblica ( ) 71 Programma di azione comunitaria in materia di sanità SOCIETA DELL INFORMAZIONE 74 EContentplus ( ) 74 IDABC ( ) 75 Safer Internet plus ( ) TRASPORTI 79 Marco Polo II 79 Galileo TUTELA DEI CONSUMATORI 81 Programma d'azione comunitaria in materia di politica dei consumatori 81 PARTE TERZA ATTIVITA DEL P.O.R.E IL PROGETTO OPPORTUNITÀ REGIONI IN EUROPA (P.O.R.E.) LA RICERCA DEL P.O.R.E. SUL RAPPORTO TRA SVILUPPO REGIONALE ED 83 UTILIZZO DI FONDI EUROPEI A GESTIONE DIRETTA 3. L INIZIATIVA DELLA REGIONE VENETO PROGETTA! 87 Fonti e riferimenti bibliografici 88 67

5 Introduzione La regioni europee presentano ciascuna caratteristiche peculiari e notevoli differenze in termini di reddito e di opportunità, accentuate dalla politica di allargamento che ha portato a 27 il numero dei Paesi Membri1. I fondi strutturali, lo strumento principale con cui l'unione Europea persegue la propria politica di coesione economica e sociale aiutando i Paesi in ritardo di sviluppo, hanno però avuto un forte impatto sulla politica regionale degli altri Paesi dell Unione. Si è reso così necessario, in virtù del principio della competitività, il ricorso ad ulteriori risorse finanziarie comunitarie: i fondi a gestione diretta. Si tratta di fondi tematici inseriti nel bilancio Comunità "Politiche Interne", gestiti direttamente e centralmente dalla Commissione Europea che eroga i contributi e stabilisce autonomamente i criteri e i principi di funzionamento dei singoli programmi attraverso i quali raggiungere gli obiettivi prefissati, affidando poi la relativa amministrazione alle Direzioni Generali, alle agenzie o agli enti preposti. I fondi diretti, definiti anche "settoriali", poiché riguardano le diverse politiche settoriali dell'ue (ambiente, ricerca, cultura, supporto allo sviluppo dei Paesi Terzi, ecc.), sono divenuti una risorsa fondamentale per i beneficiari - persone fisiche o giuridiche residenti negli Stati membri dell Unione - e rappresentano uno stimolo per lavorare in partenariato e favoriscono l interscambio di esperienze e la conoscenza tra le diverse realtà dell Unione. La gestione dei finanziamenti europei può dunque avvenire secondo due procedure: 1. Gestione diretta della Commissione europea; 2. Gestione indiretta. Nel primo caso, la Commissione europea gestisce direttamente i finanziamenti, eroga i fondi e stabilisce autonomamente criteri e principi di funzionamento dei vari programmi. Nel secondo caso, invece, la gestione dei finanziamenti è affidata agli Stati membri attraverso le amministrazioni centrali e regionali, che ne dispongono l'utilizzazione sulla base di una programmazione che deve essere approvata dalla Commissione stessa. Una volta selezionati, i progetti ricevono un cofinanziamento nazionale e 1 Con l entrata di Romania e Bulgaria (il primo gennaio 2007). 1

6 comunitario. Grazie a questo meccanismo, il denaro dell Unione Europea viene ad integrare le risorse dei singoli Stati in modo da superare, secondo le necessità, i limiti imposti dalle rispettive capacità finanziarie, aiutando a ridurre le disparità tra le differenti regioni europee e il ritardo di quelle meno favorite. Queste risorse sono rappresentate principalmente dai Fondi strutturali, dal Fondo di coesione (ma anche dal Fondo Agricolo Europeo per lo Sviluppo Rurale - FEASR - e dal Fondo Europeo per la Pesca -FEP -). Il presente dossier è dedicato esclusivamente ai fondi tematici 2 ed è strutturato in tre parti: la prima delinea il meccanismo di funzionamento e le modalità di erogazione dei di tali fondi; la seconda descrive i singoli fondi suddivisi per materia; la terza dà atto di un indagine del P.O.R.E. 3 atta a verificare l incidenza di fondi nello sviluppo economico, organizzativo e sociale delle regioni italiane ed europee e descrive il nuovo progetto della Regione Veneto volto ad incentivare l accesso degli operatori pubblici e privati veneti ai fondi diretti. 2 Essendo già stato dedicato ai secondi il dossier di novembre 2006 I Fondi strutturali e la nuova politica di coesione nella programmazione è stato già dedicato. Si ricorda comunque che mentre nel periodo i fondi strutturali erano 4 (FSE, FESR, FEAOG, SFOP), per il sono stati ridotti a due: FESR (Fondo Europeo di Sviluppo regionale) e FSE (Fondo sociale europeo) a cui si aggiunge il Fondo di Coesione. La loro gestione avviene attraverso i PON Programmi Nazionali e POR (Programmi Operativi Regionali) 3 L ufficio della Presidenza del Consiglio dei Ministri denominato Progetto Pari Opportunità in Europa che si occupa della diffusione della conoscenza dei fondi comunitari tematici. 2

7 PARTE PRIMA 1.I FONDI A GESTIONE DIRETTA IN GENERALE Nel caso dei finanziamenti a gestione diretta le risorse comunitarie vengono erogate direttamente e centralmente dalla Commissione europea: direttamente, in quanto il trasferimento dei fondi viene effettuato senza ulteriori passaggi dalla Commissione europea, o dall organismo che la rappresenta, ai beneficiari; centralmente, in quanto le procedure di selezione, assegnazione, controllo e audit sono gestite dalla Commissione europea, o dall organismo che la rappresenta. La Commissione europea, in base agli obiettivi che si prefigge di realizzare, predispone dei programmi 4 inerenti diversi settori, aventi generalmente una durata pluriennale e li presenta sotto forma di Proposta al Consiglio dell Unione europea il quale li approva, con propria decisione o in codecisione con il Parlamento europeo. In tali atti, denominati base giuridica, sono definite le azioni che possono essere sostenute a titolo dell iniziativa in questione, i beneficiari ed i Paesi destinatari, nonché i requisiti richiesti e le modalità di sostegno. La gestione dei Programmi comunitari spetta alla Commissione europea, attraverso i propri apparati amministrativi, le cosiddette Direzioni Generali (DG), o avvalendosi, specie per le funzioni amministrative, di apposite Agenzie Esecutive (V. paragrafo seguente). Esistono comunque alcuni Programmi, come il Socrates ed il Life, che sono attuati attraverso l'ausilio di Agenzie Nazionali costituite dagli Stati membri su richiesta della Comunità, con il compito di informare i cittadini, raccogliere le proposte di progetto elaborate dagli operatori nazionali e trasmettere infine le proposte selezionate a Bruxelles. I fondi diretti utilizzano prevalentemente lo strumento finanziario della sovvenzione (o grant). Le sovvenzioni sono contributi finanziari diretti, a carico del bilancio, accordati a titolo di liberalità, per finanziare: un'azione destinata a promuovere la realizzazione di un obiettivo che si iscrive nel quadro di una politica dell'ue; il funzionamento di un organismo che persegue uno scopo di interesse generale europeo o un obiettivo che si iscrive nel quadro di una politica dell'ue. 4 Il Programma comunitario può quindi essere definito come uno strumento, attraverso cui l UE finanzia l esecuzione di una serie di azioni per realizzare gli obiettivi che si è prefissata nelle diverse materie di sua competenza. 3

8 La sovvenzione consiste nel versamento di contributi a fondo perduto che coprono una percentuale variabile di costi ammissibili riferiti a ciascun progetto (che mediamente si aggira intorno al 50%). Il cofinanziamento deve essere quindi integrato da risorse proprie del beneficiario. Per poter essere beneficiari dei finanziamenti stanziati da ciascun Programma, è necessario rispondere a degli appositi bandi, definiti inviti a presentare proposte, pubblicati generalmente sulla Gazzetta Ufficiale dell'unione europea (V. paragrafo 3) e contenenti i riferimenti giuridici, la tipologia di azioni finanziate, la dotazione finanziaria complessiva e l'importo del cofinanziamento, la procedura e i termini di presentazione delle proposte, nonché i requisiti di partecipazione ed i criteri di selezione delle richieste. Le proposte rispondenti all'invito, dette anche progetti, possono essere presentate da tutte le persone giuridiche stabilite negli Stati membri dell'unione Europea (ad es. PMI, Università, Centri di ricerca, enti pubblici, enti privati, ONG ecc.) od in Paesi terzi, individuati di volta in volta nel bando stesso. Generalmente, le scadenze per la presentazione sono di 3 mesi, anche se queste possono variare dalle 6 settimane ai 4 mesi a seconda del Programma. Tra i requisiti fondamentali che caratterizzano un progetto comunitario, vanno segnalate la trasnazionalità, ossia il fatto che un'iniziativa in genere deve coinvolgere obbligatoriamente due o più organismi di diversi Stati partecipanti al Programma, non essendo ammessa la partecipazione individuale (con la sola eccezione del programma Life Ambiente) (I partner, infatti, sono chiamati a contribuire attivamente ad uno o più compiti nella realizzazione del progetto, oltre alla condivisione dei costi); la distribuzione geografica; la complementarietà delle esperienze e delle competenze dei partners. I partecipanti, che devono offrire un livello sufficiente di affidabilità tecnica e finanziaria, si suddividono in tre categorie, in base alla natura del loro ruolo: coordinatore, partner e cofinanziatore. Il cordinatore è l'unico soggetto legalmente e finanziariamente responsabile della realizzazione del progetto nei confronti della Commissione e conclude con i partner gli accordi necessari per realizzare il progetto. I partner contribuiscono ad uno o più compiti nella realizzazione del progetto e di conseguenza ai costi da sostenere. Fruiscono del contributo finanziario della Commissione così come stabilito nell'accordo con il coordinatore. 4

9 I cofinanziatori apportano invece risorse finanziarie al progetto e non beneficiano del contributo comunitario, se non nei casi in cui vi partecipano anche in qualità di partner. L'individuazione dei partner (ricerca partner) è uno degli aspetti principali nella fase di preparazione di un progetto. Si possono avere già contatti con enti, clienti, industrie, università nei diversi Paesi. Se non si hanno già contatti con partner stranieri è possibile cercarli partecipando a giornate informative; borse di partenariato; repertori di progetti già approvati (cartacei o su internet); gemellaggi; reti di partenariato. Una volta racconti tutti i progetti entro il termine fissato, la Commissione procede alla loro valutazione. Qualora un progetto venga approvato, la Commissione stipula con il coordinatore una convenzione di finanziamento. Tale contratto definisce i diritti e doveri che le parti sono tenute a rispettare. La Commissione, generalmente, prima di versare l'intero contributo, si riserva il diritto di effettuare delle verifiche periodiche per accertare il rispetto dei criteri ed il raggiungimento degli obiettivi intermedi del progetto. Le attività finanziabili sono solamente quelle che hanno inizio una volta che il contratto è stato firmato dalle parti contraenti. 2. LE AGENZIE ESECUTIVE DELLA COMMISSIONE EUROPEA Sono organizzazioni istituite secondo il regolamento (CE) n. 58/2003 del Consiglio (GU L 11 del ), per svolgere determinati compiti relativi alla gestione di uno o più programmi comunitari. Queste agenzie hanno una durata determinata e devono essere ubicate nella sede della Commissione europea (Bruxelles o Lussemburgo). Attualmente sono le seguenti: Agenzia esecutiva per la competitività e l'innovazione (EACI) ha sede a Bruxelles e attualmente provvede all'attuazione del programma Energia intelligente-europa. L'Agenzia si occupa della gestione dei progetti ed eventi finanziati da questo programma e della diffusione del know-how e delle migliori pratiche che ne conseguono, conferendo al programma maggiore incisività e visibilità. Dal 2008 l'agenzia inizierà anche a gestire la rete di sostegno alle PMI e le iniziative eco-innovative della Commissione europea (che rientrano nel nuovo programma quadro per la competitività e l innovazione ), come pure il programma Marco Polo. L'Agenzia fa capo a tre direzioni generali della Commissione europea Energia e trasporti (TREN), Impresa e industria (ENTR) e Ambiente (ENV) che mantengono la responsabilità della programmazione e 5

10 valutazione. L'Agenzia è operativa dal 2005 ed è previsto che lo resterà fino al In un primo tempo era stata denominata "Agenzia esecutiva per l'energia intelligente (IEEA)". Agenzia esecutiva per la sanità pubblica (PHEA) istituita il 1 gennaio 2005 per la durata di sei anni (fino al 31 dicembre 2010). Ad essa spetta la gestione del programma pluriennale di sanità pubblica della Commissione europea in favore delle azioni atte a migliorare e tutelare la salute umana nell'unione europea (UE). Situata in Lussemburgo, l'agenzia conta circa 30 dipendenti. In linea generale, la PHEA è responsabile dell'attuazione del programma di sanità pubblica e si occupa pertanto di: lanciare inviti annuali a presentare proposte, procedere alla valutazione, negoziazione e firma delle convenzioni di sovvenzione e gestire i progetti a cui sono destinati i cofinanziamenti; lanciare gare di appalto per contratti di servizio; diffondere il know-how e le migliori pratiche generate dai progetti; organizzare riunioni tecniche; incentivare gli scambi e il coordinamento tra tutti i soggetti interessati, nonché con le autorità e le attività comunitarie e nazionali attraverso una rete di punti focali nazionali per il programma di sanità pubblica; fornire feed-back sull'andamento dei progetti ai responsabili politici della Direzione generale Salute e tutela dei consumatori (DG SANCO) e ad altri interessati, contribuendo a migliorare il programma di sanità pubblica. Agenzia esecutiva per l istruzione, gli audiovisivi e la cultura (EACEA), con sede a Bruxelles, è operativa dal 1 gennaio Il suo compito è provvedere all attuazione di una serie di componenti di oltre 15 azioni e programmi finanziati dalla Comunità europea nel campo dell istruzione e formazione, della cittadinanza attiva, della gioventù, dei mezzi audiovisivi e della cultura. Pur avendo una propria personalità giuridica, l agenzia fa capo a due direzioni generali della Commissione europea: la DG Istruzione e cultura (EAC) e la DG Società dell informazione e media (INFSO), che mantengono la responsabilità della programmazione, valutazione ed elaborazione delle politiche. All agenzia competono la maggior parte degli aspetti gestionali dei programmi, tra cui la messa a punto degli inviti a presentare proposte, la selezione dei progetti e la firma dei relativi accordi, la gestione finanziaria, il monitoraggio dei progetti (relazioni intermedie e finali), la comunicazione con i beneficiari e i controlli. Le componenti dei programmi gestite dall agenzia sono tutte centralizzate e vanno a sostegno di progetti tecnici, che non comportano decisioni politiche. 6

11 3. PRINCIPALI MODALITÀ DI ACCESSO AI FINANZIAMENTI La metodologia dei bandi comunitari prevede due procedure di aggiudicazione distinte, le sovvenzioni e le gare d appalto, con diverse modalità di partecipazione: CALL FOR PROPOSALS 5 (AVVISO A PRESENTARE UNA PROPOSTA) Sono inviti a presentare proposte che la Commissione periodicamente pubblica sulla GUCE serie C (Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea) al fine di dare esecuzione ad un Programma di finanziamento (ad esempio econtent, VI PQ. Si tratta di contributi finanziari diretti a carico del bilancio comunitario, accordati dalla Commissione Europea a beneficiari esterni (organizzazioni pubbliche e private quali università, imprese, ONG e, in alcuni casi, singoli cittadini) che presentano proposte di progetti atti a promuovere l attuazione delle politiche comunitarie nei settori della ricerca e dello sviluppo tecnologico, dell istruzione, della formazione, dell ambiente, della tutela dei consumatori, dell informazione, ecc.. I bandi relativi agli inviti a presentare proposte hanno delle scadenze ben precise e dei temi ed azioni ben definite da rispettare. Esistono anche i bandi aperti, che si riferiscono a programmi comunitari che non hanno una scadenza precisa, ma si basano su un finanziamento specifico previsto da una linea di bilancio comunitario 6. I programmi non finanziano mai interamente un azione: la Commissione Europea cofinanzia i progetti con contributi che vanno da un minimo del 35% dei costi (per i progetti di ricerca e sviluppo tecnologico), ad un massimo dell 85% (per i progetti presentati da ONG). Il finanziamento, concesso in percentuale dei costi del progetto e stabilito sulla base di specifici massimali (diversi da programma a programma) può coprire 5 Vanno distinte dalle call for expression of interest" (avviso a manifestare interesse), inviti a manifestare un interesse che la Commissione periodicamente pubblica sulla GUCE serie C al fine di verificare l'esistenza di un determinato interesse ovvero al fine di reclutare esperti (ad esempio esperti valutatori per econtent VI PQ...) 6 Si distinguono quindi: BANDI PERIODICI, con scadenze predefinite e su ambiti definiti quali l energia, l ambiente o l istruzione e BANDI APERTI, privi di scadenze o caratterizzati da un ampia durata, per progetti inerenti un area geografica o tematica di particolare importanza per la Commissione europea. A questo tipo di bandi appartengono quasi tutte le misure destinate alle ONG, così come i finanziamenti per facilitare la penetrazione delle PMI nei mercati extraeuropei. Gli ambiti di azione geografici o tematici di questi programmi attengono a finalità di fondo e ad obiettivi che la Commissione Europea si prefigge a lungo termine: i progetti finanziati seguono una procedura bottom/up, ovvero le proposte su come impiegare le risorse disponibili provengono dal basso (dagli stessi soggetti proponenti) sulla base di esigenze specifiche e di situazioni riscontrate sul campo. 7

12 interamente le voci di spesa relative ad un azione progettuale (ad esempio la totalità delle spese amministrative stimate in misura forfettaria) oppure contribuire in misura percentuale a ciascuna voce del budget. In alcuni casi specifici il finanziamento della Commissione europea assume la forma di un prestito a tasso agevolato (o a tasso zero). CALL FOR TENDERS (AVVISO DI GARA D APPALTO) sono richieste di servizi specifici, forniture e lavori, ben determinati (ad esempio monitoraggio ambientale in Ungheria ) messe a gara attraverso inviti a manifestare interesse rispetto a specifici programmi. La loro pubblicazione, effettuata sulla Gazzetta Ufficiale dell Unione Europea, serie S, o sul sito web della Commissione, non segue calendari predefiniti. Nell ambito delle gare d appalto la Commissione Europea agisce in qualità di committente e paga i servizi richiesti secondo i prezzi correnti di mercato, in linea con un approccio di tipo rigidamente top/down. Partecipare a un bando di gara significa offrire un servizio all Unione Europea, che allarga il mandato istituzionale della struttura partecipante e che risponde ad un fine commerciale. Poiché la Commissione necessita di un servizio, di una fornitura o di un lavoro, la struttura che esegue un progetto ha diritto al 100% del valore della prestazione, comprensivo dell utile d impresa. Le offerte vengono inviate alla Commissione Europea secondo il sistema della doppia busta, vale a dire un pacco o busta esterna contenente due buste distinte e sigillate recanti le seguenti diciture: busta A offerta tecnica e busta B offerta finanziaria. Questo sistema permette di valutare successivamente e separatamente l offerta tecnica e l offerta finanziaria, e garantisce, che la qualità tecnica delle offerte sia giudicata indipendentemente dal prezzo proposto. La procedura di valutazione prevede, infatti, prima l esame dell offerta tecnica e poi delle offerte finanziarie che sono risultate tecnicamente accettabili. 4. PRESENTAZIONE DEL PROGETTO Oltre alla ricerca dei partner esteri appartenenti all Unione europea 7 o candidati all adesione 8, per presentare una proposta occorre: 7 (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Finlandia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna, Svezia, Bulgaria, Repubblica di Cipro, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Malta) 8 (Croazia, Macedonia e Turchia) 8

13 - reperire le informazioni e i documenti della Direzione Generale di riferimento (programma di lavoro, bando o invito a presentare proposte, guida per i proponenti, manuale delle procedure di valutazione delle proposte); - redigere la modulistica contenuta nella guida per i proponenti (parte amministrativa, parte descrittiva e parte finanziaria); - raccogliere la documentazione da allegare alla modulistica (rendiconto finanzario dell ultimo esercizio, bilanci di previsione, curriculum vitae dei responsabili dello svolgimento dell azione). Possono inoltre essere richiesti: certificato di registrazione legale, statuto o atto costitutivo, elenco dei membri del Consiglio di amministrazione, relazione di bilancio dell esercizio precedente, garanzia finanziaria. La proposta progettuale deve essere sempre compilata su un apposito formulario generalmente reperibile su internet al sito web indicato nel bando cui si fa riferimento per richiedere il cofinanziamento della Commissione europea. La quota percentuale che non è finanziata dalla Commissione può derivare da: fondi propri degli enti partecipanti; sovvenzioni pubbliche; sponsorizzazioni; prestiti bancari; previsioni di introiti legati al progetto (es. vendita di materiale, gadgets, pubblicazioni, ecc...); apporti in natura (personale retribuito, uso di locali e infrastrutture, ecc...). I costi comunemente finanziabili sono: 1) Risorse umane: ore, giorni, mesi lavorativi per persona; 2) Utilizzo di attrezzature: affitto locali, ammortamento per apparecchiature; 3) Servizi esterni: consulenze; 4) Viaggi e soggiorni; 5) Interpretariato e traduzioni; 6) Documentazione, materiali informativi; 7) Informatica (software, spese di calcolo o abbonamenti al provider), 8) Subcontratti, 9) Altri costi specifici, 10) Spese generali (affitto di sale, fax, riscaldamento, illuminazione, manutenzione e pulizia, sicurezza, ecc...). Consulenza e supporto alla progettazione: Per elaborare e presentare una proposta alla Commissione europea è possibile affiancarsi a strutture che svolgono servizi gratuiti di consulenza e informazione in questo ambito. Queste strutture differiscono per la natura dei servizi offerti generalmente si dividono in: - agenzie di sviluppo territoriale, come i Business Innovation Centre (BIC), che offrono su base regionale servizi di consulenza e affiancamento alla presentazione di progetti. Spesso queste strutture hanno uno staff specificatamente predisposto ad accogliere le richieste delle pubbliche amministrazioni che intendono 9

14 partecipare ad un bando, presentare un progetto o creare una partnership con altri soggetti territoriali. Queste agenzie operano anche attraverso i rispettivi siti internet, offrendo agli enti locali la possibilità di fruire di una consulenza on-line. - la rete Europe direct, è composta da 39 centri di informazione dislocati sul territorio nazionale e rappresenta un anello di congiunzione tra l Unione europea ed i cittadini a livello locale. Risponde ai cittadini su istituzioni, legislazione, politiche, programmi e le possibilità di finanziamento dell Unione europea. - i Centri di documentazione europea (CDE), sono rivolti a studenti, professori e ricercatori del mondo accademico e del pubblico in generale; informano, in sinergia con le altre reti della Commissione, sulle politiche dell Unione. 5. VALUTAZIONE DEL PROGETTO Il progetto si invia direttamente alla Direzione Generale competente il cui indirizzo si trova nel testo del bando. La Commissione europea, quindi, invia una lettera di ricevimento del progetto, al quale viene attribuito un numero di protocollo che il leader proponente deve conservare con estrema cura. Da quel momento inizia la fase di valutazione del progetto da parte di persone esperte e competenti nell analisi. Infine c è l esito che prevede l approvazione o la bocciatura dello stesso. Nel frattempo, tuttavia, è possibile fare qualcosa per sapere come stanno andando le valutazioni? Dal punto di vista istituzionale non esiste una strada per monitorare l andamento della valutazione in quanto essa è coperta da riservatezza a tutela dell imparzialità del giudizio rispetto agli altri progetti concorrenti. Sull andamento dei lavori di valutazione, tuttavia, è possibile fare attività di lobbying, ovvero contattare eventuali referenti per capire, per l appunto, come si stanno svolgendo le procedure di valutazione (è utile a questo proposito fornire il proprio numero di protocollo che la Commissione ha assegnato al progetto). Il tempo necessario per la valutazione varia dai due ai quattro mesi a seconda del numero di proposte pervenute, della complessità dell invito a presentare proposte, del tipo di programma comunitario interessato, della Direzione Generale che effettua la valutazione, ecc. La procedura di valutazione verte su quattro punti fondamentali: 1) esame della conformità formale; 2) esame dell ammissibilità del proponente; 3) esame dell ammissibilità della proposta; 4) valutazione qualitativa delle proposte. 10

15 L esame della conformità formale esclude le proposte che non abbiano rispettato i criteri di ammissibilità indicati nel bando:- data di ricevimento della proposta da parte della Commissione europea anteriore al termine prefissato; - firma del rappresentante legale dell organismo proponente; - firma dei rappresentanti legali dei partner; - numero dei partner minimi indicati nel bando che debbano essere coinvolti in un progetto; - domande complete e compilate in tutte le parti; - presenza, in allegato alla domanda di finanziamento, di una serie di documenti (ad esempio può essere richiesto il bilancio, lo statuto dell ente e/o dell organizzazione, ecc...). Per quanto concerne l analisi di ammissibilità della proposta occorre: non superare il massimale di spesa totale previsto dal bando e prevedere una spesa complessiva inferiore di quella finanziata dal bando; prevedere un cofinanziamento da parte della Commissione europea pari alla percentuale prevista dal bando; prevedere una durata delle azioni che non superi (o che sia inferiore) quella prevista dal bando; soddisfare i requisiti di transnazionalità previsti dal bando, ovvero il progetto deve coinvolgere tanti paesi quanti ne prevede il bando. Essi possono essere, a seconda delle indicazioni fornite, Stati membri, Stati in fase di preadesione, Paesi SEE, Paesi EFTA, ecc... L analisi di merito segue i seguenti fattori: conformità agli obiettivi indicati nel bando; c.d. valore aggiunto europeo (che dipende: dalla rilevanza dell argomento trattato; dalla metodologia attuata; dal numero dei paesi partecipanti; dalla rappresentatività dei coorganizzatori; dall esperienza e competenza dei responsabili; dalla natura europea ed entità numerica del pubblico; dalla possibilità di cooperazione continua); transnazionalità: knowhow, competenze, esperienze; ruolo dei partner; cofinanziamento bilanciato (proponente/partner); tipologia di professionalità; costituzione e gestione della partnership; chiarezza degli obiettivi; grado di coinvolgimento dei coorganizzatori; innovazione e creatività: prospettiva; metodologia; natura della cooperazione; tipologia dell innovatività: metodologia, area geografica, tipologia di intervento, partnership, tecnologia, destinatari dell intervento; efficacia dei meccanismi di diffusione dei risultati ottenuti; presenza di adeguati sistemi di controllo e di valutazione finale. 11

16 6. ACCOGLIMENTO E FASE ATTUATIVA DEL PROGETTO In caso l esito sia favorevole, la Commissione o l ufficio competente del Programma nell ambito del quale è stata presentata la proposta, fornisce sempre una comunicazione. Le proposte ritenute valide aprono un canale di comunicazione diretto tra l ufficio competente e il proponente. Il parere espresso dall ufficio competente è normalmente inappellabile. Ciò si verifica sia nel caso che venga concesso un contributo comunitario inferiore alla percentuale di cofinanziamento prevista, sia che il progetto venga bocciato. Infatti la proposta è presentata a rischio e pericolo dei proponenti. Nel caso il progetto sia approvato, il leader del progetto firma un contratto con la Commissione europea, indicando la durata del progetto (data di avvio e di conclusione); il costo globale del progetto, percentuale di finanziamento comunitario e modalità di accredito; i report tecnici, gestionali e finanziari da produrre alla Commissione europea per rendere conto di come stia procedendo il progetto; le scadenze. La fase attuativa del progetto prevede: 1) monitoraggio e controllo di attività; 2) rendicontazione ; 3) redazione periodica dei report per la Commissione europea; 4) diffusione dei risultati ottenuti dopo l implementazione del progetto. Il monitoraggio viene effettuato attraverso una sistematica accolta e analisi di informazioni e serve a fornire informazioni al leader, ad identificare e risolvere problemi di attuazione, a valutare i progressi. Esso deve prevedere una metodologia quale: scelta degli indicatori, raccolta, prodotti, tempi, responsabilità, ecc... La redazione del report di carattere tecnico, gestionale o finanziario è obbligatoria viene effettuata dal coordinatore (o leader) con dati forniti dai partner in lingua inglese (e spesso in due lingue). A tal fine possono essere usati più strumenti: cartacei, informatici (sito web multilingue); organizzazione di eventi; gadgets. 12

17 PARTE SECONDA I PROGRAMMI COMUNITARI PER IL PERIODO Ambiente Trasporti Life Plus Marco Polo II Galileo Cultura Cultura 2007 Europa per i Cittadini Media 2007 Capitale europea della cultura ( ) 2008 Anno Europeo del Dialogo Interculturale Imprese e Industria Fiscalità ed Unione Doganale Giustizia, Libertà e Sicurezza Relazioni esterne e Cooperazione allo Sviluppo Istruzione, Formazione e Gioventù Programma quadro per la competitività e l innovazione (CIP), EIE Fiscalis Dogana Programma quadro Diritti fondamentali e giustizia, Daphne III Programma quadro Solidarietà e gestione dei flussi migratori Programma quadro Sicurezza e tutela delle libertà Strumento europeo di vicinato e partenariato - ENPI Strumento per la stabilità Strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo Strumento finanziario per la promozione della democrazia e dei diritti umani nel mondo Strumento di Assistenza Preadesione (IPA) Strumento finanziario per la cooperazione con paesi e territori industrializzati e con altri ad alto reddito Gioventù in Azione Apprendimento permanente Tempus IV Erasmus Mundus ( ) 13

18 Cooperazione UE-Canada nel settore dell istruzione superiore, formazione e gioventù ( ) Occupazione, Affari Sociali e Pari Opportunità Politiche Agricole Ricerca Salute Tutela dei Consumatori Progress Anno Europeo per le Pari Opportunità Sostegno ad azioni di informazione sulla Politica agricola comune (PAC) 7 Programma quadro di Ricerca e Sviluppo Tecnologico Programma d'azione comunitaria nel settore della sanità pubblica ( ) Programma di azione comunitaria in materia di sanità Programma d'azione comunitaria in materia di politica dei consumatori Società dell'informazione econtentplus ( ) IDABC ( ) Safer Internet plus ( ) AMBIENTE LIFE PLUS Il programma LIFE+ è il nuovo strumento finanziario unico dedicato al sostegno dei progetti comunitari in campo ambientale. Per il settennio , LIFE+ copre gli interventi che in precedenza rientravano in 4 distinti programmi: LIFE III, il Programma per il sostegno alle ONG operative in campo ambientale, Sviluppo urbano sostenibile (chiuso nel 2004) e Forest Focus. Non rientra tuttavia in LIFE+ (se non in modo molto ridotto) quello che è stato in passato uno degli strumenti più conosciuti e utilizzati da imprese ed enti locali nel quadro di LIFE, ovvero la componente Ambiente, che finanziava progetti pilota innovativi in campo ambientale e che, che nella programmazione è stato invece inglobato nel Programma per la Competitività e l Innovazione (CIP). I progetti nei Paesi terzi, 14

19 che prima erano finanziati dalla componente LIFE Paesi Terzi, saranno invece sostenuti all'interno il programma ENPI. Il programma LIFE+, come attestato anche dal suo nome, prosegue idealmente il percorso avviato con LIFE, programma nato nel 1992, che ha avuto 3 successive fasi di programmazione (la terza si è chiusa nel 2006) con progetti complessivamente approvati: 970 LIFE Natura, 1552 LIFE Ambiente e 227 LIFE Paesi terzi. Di questi progetti, 403 (il 14,6%) sono italiani (77, ovvero il 19%, in Emilia-Romagna). LIFE+ è articolato in tre componenti: Natura e Biodiversità, Politica ambientale e Governance e Informazione e Comunicazione. La prima componente, che assorbe da sola la metà del budget stanziato complessivamente per i progetti, è al suo interno suddivisa in due parti: la sezione Natura, che sostiene progetti riguardanti le migliori pratiche o le misure dimostrative per l attuazione delle direttive Habitat e Uccelli e la sezione Biodiversità, che finanzierà misure innovative o dimostrative tese ad arrestare la perdita di biodiversità (il linea con il Piano d azione UE per arrestare la perdita di biodiversità). Questa componente ricopre, ampliandoli, gli ambiti di intervento in precedenza finanziabili dalla componente Natura delle precedenti programmazioni di LIFE. La componente Politica ambientale e Governance contribuisce allo sviluppo e alla dimostrazione di approcci, tecnologie, metodi e strumenti innovativi e al consolidamento della base delle conoscenze ambientali; sostiene inoltre la messa a punto e l attuazione di approcci per il monitoraggio e la valutazione dello stato dell ambiente nonché il miglioramento della governance ambientale attraverso un maggior coinvolgimento nel processo di consultazione e attuazione delle politiche dei soggetti interessati. Dovrebbe infine agevolare l attuazione della politica ambientale comunitaria, soprattutto a livello locale e regionale. I progetti finanziati dovranno proporre soluzioni ambientali innovative che portano a risultati concreti. La componente Informazione e comunicazione sostiene campagne di informazione e comunicazione sul tema della protezione dell ambiente e della conservazione della natura e della biodiversità e contribuisce a misure di formazione delle guardie forestali al fine di prevenire gli incendi boschivi. 15

20 LIFE+ presenta alcune importanti differenze rispetto LIFE, che discendono dagli aspetti nazionalistici della proposta iniziale dalla Commissione (e sostenute dal Consiglio), e che riguardano la previsione di una ripartizione indicativa dei fondi per Stato membro (ripartizione effettuata sulla base di criteri relativi alla popolazione, alla superficie e alla presenza sul territorio dello Stato di siti di importanza comunitaria) e la pubblicazione del c.d Programma strategico pluriennale, che stabilisce le priorità della Commissione relativamente alle tre componenti, e che a partire dal 2008, gli Stati membri potranno declinare a livello nazionale, selezionando fra tali priorità quelle di maggior interesse per il loro territorio. Un altro aspetto innovativo è inoltre il maggior coinvolgimento nella valutazione dei progetti delle autorità nazionali, che oltre ad indicare le loro priorità, saranno chiamate ed effettuare un controllo non solo (come in passato) sul rispetto degli aspetti formali, ma dovranno anche ad esprimere un parere sui progetti, e in particolare sulla loro rispondenza alle priorità nazionali: parere di cui si terrà conto nelle decisioni sul finanziamento. Un altra importante novità rispetto a passato è la previsione di progetti transnazionali, da realizzare quando la cooperazione transnazionale risulti essere essenziale per garantire la tutela dell ambiente, e in particolare la conservazione delle specie. Questi progetti sono stati fortemente voluti dal Parlamento europeo, che è riuscito ad ottenere che sia loro assegnato almeno il 15% delle risorse destinate a progetti. Relativamente alla preparazione delle proposte di progetto, un aspetto non presente in passato, al quale è bene prestare la massima attenzione, riguarda la giustificazione della scelta dello strumento LIFE+ per il finanziamento del proprio progetto, per cui si chiede la dimostrazione esplicita e articolata dell impossibilità di finanziarlo attraverso altri strumenti quali in primo luogo i Fondi strutturali, il FEASR, in FEP, il VII Programma Quadro di Ricerca e Sviluppo e il programma CIP. Per aiutare i potenziali proponenti italiani ad affrontare questo tema, in vista dell imminente pubblicazione del primo bando LIFE+ (atteso entro la fine di settembre, con scadenza 30 novembre), il Ministero dell Ambiente (Autorità nazionale per l Italia) ha realizzato la guida "La Complementarietà di LIFE+ con gli altri Programmi comunitari", che ha presentato nel corso dell InfoDay nazionale su LIFE+ del luglio scorso. Sito dedicato al programma: 16

21 Misure ammissibili al finanziamento possono essere finanziate da LIFE+: a) attività operative di ONG che si occupano prevalentemente della protezione e del rafforzamento dell ambiente a livello europeo e partecipano allo sviluppo e all attuazione della politica e della legislazione comunitarie; b) sviluppo e manutenzione di reti, di banche dati e di sistemi informatici direttamente collegati all attuazione della politica e della normativa comunitarie in materia di ambiente, in particolare se migliorano l accesso del pubblico all informazione in materia di ambiente; c) studi, indagini, elaborazione di modelli e di scenari; d) monitoraggio, incluso quello delle foreste; e) assistenza allo sviluppo di capacità; f) formazione, workshop e riunioni, compresa la formazione degli agenti implicati in iniziative di prevenzione degli incendi boschivi; g) collegamenti in rete e piattaforme per le migliori pratiche; h) azioni di informazione e comunicazione, comprese campagne di sensibilizzazione e, in particolare, campagne di sensibilizzazione del pubblico sugli incendi boschivi; i) dimostrazione di approcci strategici, tecnologie, metodi e strumenti innovativi; j) specificamente per la componente "Natura e biodiversità": sviluppo e attuazione di piani d azione per la conservazione delle specie e degli habitat, estensione della rete «Natura 2000» alle aree marine, ecc. Destinatari Organismi, soggetti e istituzioni pubblici e/o privati, e in particolare: autorità nazionali, regionali e locali; organismi specializzati previsti dalla legislazione comunitaria; organizzazioni internazionali, per azioni negli Stati membri e nei paesi associati; ONG. 9 La dotazione finanziaria per l esecuzione di LIFE+ per il periodo compreso tra il 1o gennaio 2007 ed il 31 dicembre 2013 è pari a Euro. Per ognuna delle tre componenti di Life plus è stabilito un programma strategico pluriennale, articolato per obiettivi, che indica i settori prioritari di azione per il finanziamento comunitario: 1. NATURA E BIODIVERSITÀ Obiettivo principale: Proteggere, conservare, ripristinare, monitorare e favorire il funzionamento dei sistemi naturali, degli habitat naturali e della flora e della 9 Partecipazione di paesi terzi: a condizione che siano ottenuti stanziamenti supplementari, i programmi finanziati tramite LIFE+ sono aperti alla partecipazione dei seguenti paesi: a) gli Stati EFTA che sono diventati membri dell agenzia europea dell ambiente, a norma del regolamento (CE) n. 933/1999 del Consiglio, del 29 aprile 1999, che modifica il regolamento (CEE) n. 1210/90 sull istituzione dell agenzia europea dell ambiente e della rete europea d informazione e di osservazione in materia ambientale; b) i paesi candidati all adesione all Unione europea; c) i paesi dei Balcani occidentali partecipanti al processo di stabilizzazione e associazione. 17

22 fauna selvatiche, al fine di arrestare la perdita di biodiversità, inclusa la diversità delle risorse genetiche, all interno dell UE entro il POLITICA AMBIENTALE E GOVERNANCE Obiettivo "Cambiamento climatico": Stabilizzare la concentrazione di gas ad effetto serra ad un livello che eviti il riscaldamento globale oltre i 2 gradi centigradi. Tra i settori di azione prioritari vi sono: assicurare l attuazione degli impegni dell UE ai sensi del protocollo di Kyoto nell ambito della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e sviluppare una strategia post-2012 e un relativo programma di attuazione; assicurare l adattamento dell economia e della società dell UE, della natura e della biodiversità, delle risorse acquifere e della salute umana che caratterizzano l UE agli effetti avversi del cambiamento climatico e mitigarne l impatto. Obiettivo "Acqua" Contribuire al rafforzamento della qualità dell acqua attraverso lo sviluppo di misure efficaci sotto il profilo dei costi al fine di raggiungere valide condizioni ecologiche nell ottica di sviluppare il primo piano di gestione dei bacini idrografici a norma della direttiva 2000/60/CE entro il Obiettivo "Aria" Raggiungere livelli di qualità dell aria che non sono causa di significativi effetti negativi, nonché rischi per la salute umana e l ambiente. Settore prioritario d azione: attuare la strategia tematica sull inquinamento dell aria. Obiettivo "Suolo" Proteggere e assicurare un uso sostenibile del suolo attraverso la preservazione delle funzioni del suolo, la prevenzione delle minacce per il suolo, la mitigazione degli effetti di tali minacce e il recupero dei terreni degradati. Settori di azione prioritari: - attuare la strategia tematica sulla protezione del suolo; - garantire la protezione e il recupero della biodiversità del suolo. Obiettivo "Ambiente urbano" Contribuire al miglioramento del livello di compatibilità ambientale delle aree urbane dell Europa. Settore di azione prioritario: - contribuire alla migliore attuazione della politica e della legislazione comunitarie esistenti in materia ambientale a livello locale sostenendo ed incoraggiando le autorità locali ad adottare un approccio più integrato alla gestione urbana, inclusi i settori dei trasporti e dell energia. Obiettivo "Rumore" Contribuire allo sviluppo e all attuazione di politiche sull inquinamento acustico. Settore di azione prioritario:- prevenire e ridurre gli effetti dannosi dell esposizione all inquinamento acustico. 18

23 Obiettivo "Sostanze chimiche" Migliorare la protezione dell ambiente e della salute dai rischi costituiti dalle sostanze chimiche entro il 2020 attraverso l attuazione della normativa in materia di sostanze chimiche, in particolare il regolamento (CE) n. 1907/2006 (1) (REACH) e la strategia tematica su un utilizzo sostenibile dei pesticidi. Obiettivo "Ambiente e salute" Sviluppare l informazione di base per le politiche in tema di ambiente e salute (Piano d azione europeo per l ambiente e la salute ). Settori di azione prioritari: - bio-monitoraggio umano e correlazione dei dati raccolti relativamente a ambiente e salute; - protezione dello strato di ozono per ridurre effetti negativi sulla salute e sull ambiente. Obiettivo "Risorse naturali e rifiuti" - Sviluppare e attuare le politiche finalizzate a garantire una gestione e un utilizzo sostenibili delle risorse naturali e dei rifiuti e migliorare il livello di impatto ambientale dei prodotti, una produzione, nonché trend di consumo sostenibili, una prevenzione dei rifiuti, il recupero e il riciclaggio. - Contribuire all effettiva attuazione della strategia tematica sulla prevenzione e sul riciclaggio dei rifiuti. Obiettivo "Foreste" Fornire, soprattutto attraverso una rete di coordinamento livello dell UE, una base concisa e a largo spettro per le informazioni rilevanti per la definizione e attuazione di politiche relativamente alle foreste e al cambiamento climatico (impatto sugli ecosistemi delle foreste, riduzione, effetti della sostituzione), biodiversità (informazione di base e aree forestali protette), incendi boschivi, condizione delle foreste e funzione protettiva delle foreste (acqua, suolo e infrastrutture) nonché contribuire alla protezione delle foreste contro gli incendi. Obiettivo "Innovazione" Contribuire a sviluppare e dimostrare approcci, tecnologie, metodi e strumenti innovativi diretti a facilitare l attuazione del piano di azione per le tecnologie ambientali (ETAP). Settori di azione prioritari:- definire ulteriormente e ottimizzare il conseguimento dell ETAP attraverso una pianificazione ed un coordinamento migliorati, un monitoraggio efficace dei progressi fatti, una identificazione veloce e una riduzione delle differenze di conoscenza e un effettivo utilizzo delle informazioni scientifiche, economiche e di altre informazioni di rilievo per l attuazione delle politiche;- promuovere l identificazione, la dimostrazione e la diffusione di tecnologie e pratiche innovative, attraverso la complementarietà delle azioni con quelle del programma 19

24 quadro per la competitività e l innovazione;- scambiare informazioni, anche sulle migliori pratiche, tra gli attori dell UE in relazione al commercio internazionale delle tecnologie ambientali, agli investimenti responsabili nei paesi in via di sviluppo e all attuazione delle azioni del vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile (WSSD) relativamente alle tecnologie ambientali. Obiettivo "Approcci strategici" mira a promuovere l attuazione effettiva e il rispetto della normativa comunitaria in materia di ambiente e migliorare la base di conoscenze necessaria per le politiche ambientali; assicurare politiche più efficienti e coerenti;- migliorare il rendimento ambientale delle piccole e medie imprese (PMI);fornire gli strumenti per sviluppare una politica e una normativa ambientali; garantire una supervisione adeguata dei progetti da parte della Commissione. Tra i settori di azione prioritari: migliorare la valutazione delle nuove misure in tema di attuazione e definizione di politiche, in particolare a livello della loro formulazione iniziale o successiva revisione; migliorare la valutazione dell attuazione e valutazione ex-post. Obiettivo "Governance" Raggiungere una migliore governance sul piano ambientale, inclusa una maggiore consapevolezza delle problematiche ambientali e la partecipazione alle deliberazioni in materia ambientale dei cittadini europei. Settore di azione prioritario:ampliare il coinvolgimento delle parti interessate, inclusi i gruppi di consumatori e le organizzazioni non governative, nello sviluppo e nell attuazione delle politiche e della legislazione ambientali. Obiettivo "ONG" Promuovere le ONG che sono prevalentemente attive nell ambito della protezione ambientale a livello europeo. Settori di azione prioritari:- rafforzare la partecipazione delle ONG nel processo di dialogo concernente la definizione e attuazione di politiche ambientali;- rafforzare la partecipazione delle ONG nel processo di standardizzazione europeo al fine di assicurare una equilibrata rappresentanza delle parti interessate e l integrazione sistematica degli aspetti ambientali. 3. INFORMAZIONE E COMUNICAZIONE Garantire un flusso di informazioni regolare ed efficace al fine di fornire la base per le decisioni politiche in materia ambientale, e produrre informazioni sullo stato e sulle tendenze evolutive dell ambiente accessibili ai cittadini. Settore di azione prioritario: diffondere informazioni, eco-labelling, sensibilizzare e sviluppare competenze specifiche su questioni ambientali, inclusa la prevenzione degli incendi boschivi. 20

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