DOCUMENTO PRELIMINARE (Art. 27 Legge Urbanistica della Calabria n. 19/2002 e s.m.i.)

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1 DOCUMENTO PRELIMINARE (Art. 27 Legge Urbanistica della Calabria n. 19/2002 e s.m.i.) REU 1/156

2 C. REGOLAMENTO EDILIZIO URBANISTICO CRITERI E PROCEDURE PER LA PIANIFICAZIONE ATTUATIVA... 7 Art. 1 NATURA E OGGETTO DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE... 7 Art. 2 ELABORATI COSTITUTIVI DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE... 8 Art. 3 INDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONI Art. 4 EFFICACIA DELLE PREVISIONI DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE Art. 5 EFFICACIA, ENTRATA IN VIGORE DEL PSC E MISURE DI SALVAGUARDIA Art. 6 RAPPORTI CON IL REGOLAMENTO EDILIZIO URBANISTICO Art. 7 ATTUAZIONE DELLE PREVISIONI DEL PSC E RAPPORTI TRA PSC-REU-POT E ALTRI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE Art. 8 RAPPORTI CON IL PIANO OPERATIVO TEMPORALE Art. 9 RAPPORTI CON GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE SETTORIALE Art. 10 NORME TRANSITORIE Art. 11 MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL PSC Art. 12 INTERVENTO DIRETTO Art. 13 INTERVENTI SOGGETTI A POT Art. 14 ATTIVITÀ EDILIZIA LIBERA Art. 15 ATTIVITÀ EDILIZIA A SEGUITO DELLA SCADENZA DEI VINCOLI E IN AMBITI SOGGETTI A PIANI ATTUATIVI Art. 16 PIANI URBANISTICI ATTUATIVI (PAU) Art. 17 COMPARTO URBANISTICO ATTUATIVO (CA) Art. 18 FORMAZIONE E PRESENTAZIONE DEI P.A.U. ED ELABORATI RICHIESTI (ART. 30 l.r. 19/2002) Art. 19 PROCEDIMENTO PER L APPROVAZIONE DEL P. A.U INFRASTRUTTURE PER L URBANIZZAZIONE DEGL I INSEDIAMENTI Art. 20 DEFINIZIONE Art. 21 OBBLIGO DELLE DOTAZIONI DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA Art. 22 COMPETENZA DELLA REALIZZAZIONE DELLE DOTAZIONI DI URBANIZZAZIONE ATTREZZATURE E SPAZI COLLETTIVI DI RILIEVO COMUNALE Art. 23 DEFINIZIONE Art. 24 OBBLIGO DELLE DOTAZIONI DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA Art. 25 COMPETENZA DELLA REALIZZAZIONE DELLE OPERE DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA DEFINIZIONI URBANISTICHE Art. 26 VOCABOLARIO URBANISTICO ED EDILIZO Art. 27 FUNZIONI E USI URBANISTICI DEFINIZIONE DEGLI INTERVENTI Art. 28 MANUTENZIONE ORDINARIA (MO) Art. 29 AMANUTENZIONE STRAORDINARIA (MS) Art. 30 RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO (RRC) Art. 31 RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA CON VINCOLO ALLA TRASFORMAZIONE PLANIVOLUMETRICA (RVP) Art. 32 RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA (RE) Art. 33 MUTAMENTO DI DESTINAZIONE D USO (MU) Art. 34 MIGLIORAMENTO E ADEGUAMENTO ANTISISMICO Art. 35 RECUPERO ABITATIVO DEL SOTTOTETTO Art. 36 OPERE INTERNE Art. 37 ADEGUAMENTO FUNZIONALE Art. 38 INSTALLAZIONE DI IMPIANTI TECNOLOGICI A SERVIZIO DEGLI EDIFICI Art. 39 RISTRUTTURAZIONE URBANISTICA (RU) Art. 40 DEMOLIZIONE SENZA RICOSTRUZIONE DI EDIFICI PRIVI DI VALORE STORICO CULTURALE TESTIMONIALE CON SISTEMAZIONE E RECUPERO DELLE AREE DI SEDIME (D) Art. 41 INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE (NC) REU 2/156

3 Art. 42 DEMOLIZIONE E RICOSTRUZIONE (DR) Art. 43 RECUPERO E RISANAMENTO DELLE AREE LIBERE Art. 44 AMPLIAMENTO DI EDIFICIO ESISTENTE (AM) Art. 45 ATTREZZATURA DEL TERRITORIO Art. 46 MODIFICAZIONE DEL SUOLO - SIGNIFICATIVI MOVIMENTI DI TERRA Art. 47 DEPOSITI A CIELO APERTO Art. 48 ARREDO URBANO Art. 49 ELEMENTI DI ARREDO URBANO Art. 50 ALLESTIMENTO DEL VERDE Art. 51 CAMPI PER ATTIVITÀ SPORTIVE E RICREATIVE Art. 52 RECINZIONI, PASSI CARRAI E RAMPE Art. 53 OPERE CIMITERIALI Art. 54 IMPIANTI DI DISTRIBUZIONE CARBURANTI Art. 55 ATTIVITA OPERANTI NEL SETTORE DEI RIFIUTI Art. 56 CAMPEGGI Art. 57 OCCUPAZIONE DI SUOLO PUBBLICO Art. 58 IMPIANTI DI PUBBLICITÀ O PROPAGANDA Art. 59 COPERTURE, CANALI DI GRONDA, PLUVIALI Art. 60 STRADE, PASSAGGI PRIVATI E CORTILI Art. 61 OBBLIGO DI RIPRISTINO DEI LUOGHI PUBBLICI Art. 62 NUMERAZIONE CIVICA Art. 63 EDICOLE E CHIOSCHI Art. 64 IMPATTO VISIVO ED AMBIENTALE DEGLI APPARATI TECNOLOGICI Art. 65 EDIFICI ESISTENTI E PREVISIONI DEL PSC Art. 66 DESTINAZIONI FUNZIONALI Art. 67 TITOLI ABILITATIVI RILASCIATI E STRUMENTI ATTUATIVI VIGENTI ALLA DATA DI ADOZIONE DEL PSC DISCIPLINA DEI PARCHEGGI E MODALITA PER LA LORO ATTUAZIONE Art. 68 DEFINIZIONE PARCHEGGI Art. 69 PARCHEGGI PUBBLICI DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA Art. 70 PARCHEGGI PUBBLICI DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA (PU2) Art. 71 PARCHEGGI ED AUTORIMESSE PRIVATE DI PERTINENZA DELLE UNITÀ IMMOBILIARI CHE COMPONGONO LE UNITÀ EDILIZIE O EDIFICI (Pp) DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI NEL SISTEMA DELLE DOTAZIONI TERRITORIALI - SISTEMA DELLE ATTREZZATURE E SPAZI COLLE TTIVI Art. 72 ARTICOLAZIONE Art. 73 ATTREZZATURE E SPAZI COLLETTIVI DI RILIEVO SOVRACOMUNALE Art. 74 ATTREZZATURE E SPAZI COLLETTIVI DI RILIEVO COMUNALE Art. 75 IMPIANTI ED ATTREZZATURE TECNOLOGICHE E RELATIVE FASCE DI RISPETTO INFRASTRUTTURE PER LA MOBILITA Art. 76 DEFINIZIONE E ARTICOLAZIONE Art. 77 VIABILITÀ Art. 78 PERCORSI PEDONALI E PISTE CICLABILI PEREQUAZIONE, COMPENSAZIONE E INCENTIVAZIONE Art. 79 PEREQUAZIONE URBANISTICA Art. 80 COMPARTI EDIFICATORI (Art. 31 L.R. 19/2002) Art. 81 URBANISTICA Art. 82 INCENTIVAZIONE URBANISTICA NEGLI AMBITI DI TRASFORMAZIONE Art. 83 INCENTIVAZIONE URBANISTICA NELLE AREE DI ESPANSIONE SOGGETTE A PERMESSO DI COSTRUIRE CONVENZIONATO Art. 84 REGISTRO DELLE CESSIONI DEI DIRITTI EDIFICATORI E MODALITÀ DI PUBBLICIZZAZIONE PARAMETRI QUANTITATIVI E QUALITATIVI PER AMBITI URBANIZZATI A CARATTERE STORICO Art. 85 CONTENUTI E CAMPO DI APPLICAZIONE Art. 86 MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DEI PROGETTI DI RECUPERO REU 3/156

4 Art. 87 OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA ED AREE DI CESSIONE NEI CENTRI STORICI E NEI NUCLEI STORICI Art. 88 MODALITÀ DI ATTUAZIONE Art. 89 INTERVENTO URBANISTICO PER IL RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO DI VALORE STORICO-CULTURALE-TESTIMONIALE Art. 90 PRESCRIZIONI PER GLI INTERVENTI EDILIZI DI RECUPERO INTERVENTI DI RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO (RRC) Art. 91 PRESCRIZIONI TECNICHE PER IL RECUPERO DEGLI EDIFICI SOGGETTI A RESTAURO E Art. 92 RISANAMENTO CONSERVATIVO INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA CON VINCOLO ALLA TRASFORMAZIONE PLANIVOLUMETRICA (RVP) Art. 93 PRESCRIZIONI TECNICHE PER IL RECUPERO DEGLI EDIFICI SOGGETTI A RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA CON VINCOLO ALLA TRASFORMAZIONE PLANIVOLUMETRICA E A RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA Art. 94 PRESCRIZIONI PER GLI INTERVENTI EDILIZI DI RECUPERO INTERVENTI DI RISTRUTTURAZIONE EDILIZIA (RE) Art. 95 Art. 96 POSSIBILITÀ D INTERVENTO PER IL MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI MOBILITÀ E DEI PARCHEGGI PUBBLICI DESTINAZIONI D USO DI PROGETTO NEGLI AMBITI CENTRI STORICI, NUCLEI STORICI E NELLE STRUTTURE INSEDIATIVE TERRITORIALI STORICHE NON URBANE Art. 97 TRASFORMAZIONI D USO NEL RECUPERO DEI COMPLESSI RURALI DI VALORE STORICO - CULTURALE - TESTIMONIALE Art. 98 INDICI URBANISTICO EDILIZI RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO PARAMETRI QUANTITATIVI E QUALITATIVI PER AMBITI URBANIZZATE NON A CARATTERE STORICO Art. 99 MODALITÀ DI ATTUAZIONE Art. 100 AMBITO CONSOLIDATO DELL AREA URBANA (ATU 8) Art. 101 AMBITO SEMI SATURO DELL AREA URBANA (ATU 8.1) Art. 102 AMBITI ABITAZIONE TURISTICA DEI CENTRI MINORI: SILVANA MANSIO (ATU 11) (ATU 12) DISCIPLINA DELLE TRASFORMAZIONI DEGLI AMBITI URBANIZZABILI (ATDU) DA DESTINARE A NUOVI INSEDIAMENTI Art. 103 INDIVIDUAZIONE Art. 104 AMBITI RESIDENZIALI DI TRASFORMAZIONE SOGGETTI A PAU (ATDU 1, ATDU 2) DISCIPLINA DELLE TRASFORMAZIONI DEGLI AMBITI A CARATTERE AMBIENTALE TURISTICO-SPORTIVO Art. 105 DEFINIZIONI Art. 106 AMBITO A SERVIZI PER IL TURISMO A CARATTERE LUDICO SPORTIVO (ATTL) Art. 107 AMBITO AMBIENTALE A CARATTERE SPORTIVO-TURISTICO (ATTS) Art. 108 AMBITO RURALE CON DESTINAZIONE TURISTICA (ATU 13) PROGETTI E NORME PER GLI AMBITI DI TUTELA DEL VERDE URBANO E PERIURBANO DOTAZIONI ECOLOGICO - AMBIENTALI Art. 109 DEFINIZIONE Art. 110 OBBLIGO DELLE DOTAZIONI ECOLOGICO - AMBIENTALI Art. 111 COMPETENZA DELLA REALIZZAZIONE DELLE DOTAZIONI ECOLOGICO - AMBIENTALI.. 93 CLASSIFICAZIONE E NORME PER IL TERRITORIO AGRICOLO E FORESTALE (TAF) Art. 112 REQUISITI E DOCUMENTAZIONE RICHIESTA Art. 113 DISPOSIZIONI COMUNI ALLE DIVERSE ZONE AGRICOLE E FORESTALI Art. 114 DISPOSIZIONI SUGLI EDIFICI ABITATIVI E PRODUTTIVI AGRICOLI Art. 115 DISPOSIZIONI PER GLI EDIFICI PRODUTTIVI ED ABITATIVI EX AGRICOLI Art. 116 AREE AGRICOLE E Art. 117 SOTTOZONA E3 AREE AD INSEDIAMENTO AGRITURISTICO Art. 118 SOTTOZONA E4 AREE FORESTALI Art. 119 SOTTOZONE E5 AREE A DISSESTO IDROGEOLOGICO REU 4/156

5 Art. 120 SOTTOZONA E6 AREE GRAVATE DA USI CIVICI Art. 121 UNITÀ MINIMA AZIENDALE DISCIPLINA DELL USO DEL TERRITORIO A VALENZA PAESAGGISTICA ED AMBIENTALE Art. 122 AREE VINCOLATE Art. 123 ZONE DI TUTELA DEL SISTEMA FORESTALE E BOSCHIVO Art. 124 ZONE DI TUTELA NATURALISTICA E DI PARTICOLARE INTERESSE PAESAGGISTICO AMBIENTALE Art. 125 INVASI ED ALVEI DI LAGHI, BACINI E CORSI D ACQUA NORME IGIENICO COSTRUTTIVE - REQUISITI MINIMI FISICI E DI QUALITA AMBIENTALE PER L EDIFICAZIONE Art. 126 CARATTERISTICHE DEI LOCALI Art. 127 CARATTERISTICHE DEI LOCALI DI ABITAZIONE ( CATEGORIA A ) Art. 128 CARATTERISTICHE DEI LOCALI ACCESSORI O DI SERVIZIO (CATEGORIA S ) Art. 129 CHIOSTRINE O CAVEDI E INTERCAPEDINI Art. 130 PIANI INTERRATI O SEMINTERRATI Art. 131 ACQUE REFLUE Art. 132 ACQUE SUPERFICIALI E SOTTERRANEE REQUISITI MINIMI PER IL DECORO DELL EDIFICATO Art. 133 MANUTENZIONE E SICUREZZA DELLE COSTRUZIONI Art. 134 FACCIATE DEGLI EDIFICI ED ELEMENTI DI PREGIO Art. 135 ELEMENTI AGGETTANTI DELLE FACCIATE NORME PER IL RISPARMIO ENERGETICO Art. 136 IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA SOLARE FOTOVOLTAICA NORME PER LA SICUREZZA ANTISISMICA DEGLI EDIFICI Art. 137 SICUREZZA ALLA STABILITA DELLE STRUTTURE PORTANTI Art. 138 SICUREZZA DA COSTRUZIONI CHE MINACCIANO PERICOLO Art. 139 PROTEZIONE CONTRO GLI INCIDENTI DA CADUTA Art. 140 SICUREZZA DEGLI IMPIANTI Art. 141 PROTEZIONE ANTINCENDIO Art. 142 SICUREZZA NEI FABBRICATI SPECIALI Art. 143 FASCICOLO DEL FABBRICATO NORME PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Art. 144 ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE MODALITÀ DI GESTIONE DEL PIANO ORGANI E LORO FUNZIONI- TITOLI ABILITATIVI DEFINIZIONE E PROCEDIMENTI Art. 145 TITOLI ABILITATIVI Art. 146 OPERE PUBBLICHE NON SOGGETTE A TITOLO ABILITATIVO Art. 147 SOGGETTI AVENTI TITOLO Art. 148 INTERVENTI SOGGETTI A PERMESSO DI COSTRUIRE Art. 149 CARATTERISTICHE DEL PERMESSO DI COSTRUIRE Art. 150 RITARDATO OPPURE OMESSO VERSAMENTO DEL CONTRIBUTO DI COSTRUZIONE Art. 151 DECADENZA Art. 152 PERMESSO DI COSTRUIRE CONVENZIONATO Art. 153 VOLTURAZIONE Art. 154 OPERE URGENTI CRITERI PER IL CALCOLO E LA DETERMINAZIONE DEGLI ONERI CONCESSORI DOTAZIONI TERRITORIALI - DISPOSIZIONI DI CARATTERE GENERALE Art. 155 INDIVIDUAZIONE E ARTICOLAZIONE Art. 156 CONCORSO NELLA REALIZZAZIONE DELLE DOTAZIONI TERRITORIALI Art. 157 POSSIBILITA DI MONETIZZAZIONE DELLE DOTAZIONI TERRITORIALI VINCOLI Art. 158 LIMITI PER L USO E LE TRASFORMAZIONI DEL SUOLO REU 5/156

6 Art. 159 TUTELE Art. 160 TUTELA RISORSE IDRICHE E ASSETTO IDROGEOLOGICO Art. 161 TUTELA ELEMENTI NATURALI E PAESAGGISTICI Art. 162 TUTELA TESTIMONIANZE STORICHE E ARCHEOLOGICHE Art. 163 VINCOLI Art. 164 INFRASTRUTTURE, SUOLO E SERVITÙ Art. 165 VINCOLI ELETTROMAGNETISMO NORME GEOLOGICHE NORME GEOLOGICHE DI ATTUAZIONE Art. 166 INQUADRAMENTO NORMATIVO Art. 167 ARTICOLAZIONE DELLE NORME Art. 168 RISCHIO GEOMORFOLOGICO, SISMICO E INCENDI PRESCRIZIONI GENERALI Art. 169 AMBITO DI APPLICAZIONE Art. 170 INTERVENTI IN ZONE MISTE Art. 171 INTERVENTI IN ZONE URBANIZZATE Art. 172 RESPONSABILITÀ E OBBLIGHI Art. 173 NORME DI SALVAGUARDIA IDROGEOLOGICA E IDRAULICA DOCUMENTAZIONE GEOLOGICA E GEOTECNICA Fase Fase Fase Art. 174 PRATICHE URBANISTICO EDILIZIE A PROCEDIMENTO ACCELERATO SEMPLIFICATO Art. 175 ELABORATI GRAFICI DA ALLEGARE ALLE RELAZIONI Art. 176 MATERIALE COGNITIVO Art. 177 STRUMENTI URBANISTICI ATTUATIVI Art. 178 ARTICOLATO NORMATIVO REU 6/156

7 CRITERI E PROCEDURE PER LA PIANIFICAZIONE ATTUATIVA ART. 1 NATURA E OGGETTO DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE 1. Il PSC è lo strumento urbanistico generale che delinea per tutto il territorio comunale, a tempo indeterminato, le scelte ed i contenuti strutturali e strategici, di assetto e di sviluppo, traducendo l obiettivo di tutela dell integrità fisica ed ambientale e dell identità culturale in coerenza con quanto contenuto nel Quadro Conoscitivo e con gli esiti della Valutazione Ambientale Strategica (VAS). 2. L approvazione del Piano Strutturale, congiuntamente al Regolamento Edilizio Urbanistico (REU), che costituisce parte integrante del PSC, comporta automaticamente l abrogazione e sostituzione del Programma di Fabbricazione e sue varianti e del Regolamento Edilizio comunale vigenti. 3. Il PSC è redatto secondo le disposizioni della Lg. Reg. n 19/2002 e s.m.i e relative linee guida, e nel rispetto delle altre norme legislative vigenti, statali e regionali rispettando le condizioni ed i limiti di sostenibilità ambientale e territoriale fissati dal QTR e dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) ed in conformità con gli altri strumenti di pianificazione sovraordinata. 4. Il PSC si ispira ai principi della responsabilità, della sussidiarietà, della cooperazione istituzionale tra gli enti locali; della concertazione con le forze economiche e sociali; della partecipazione dei cittadini e delle loro organizzazioni; della perequazione urbanistica; della sostenibilità ambientale e territoriale. 5. Costituiscono contenuti del PSC: la localizzazione e la valutazione della consistenza e della vulnerabilità delle risorse naturali e antropiche presenti nel territorio, con l indicazione delle soglie di criticità; la definizione dei limiti e delle condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni pianificabili; l individuazione delle infrastrutture per la mobilità considerate di maggiore importanza, delle attrezzature e degli spazi collettivi; la classificazione del territorio comunale in Territorio urbanizzato, Territorio urbanizzabile e Territorio agroforestale; l individuazione degli Ambiti del territorio comunale, stabilendo per ciascuno gli obiettivi sociali, funzionali, ambientali e morfologici, le dotazioni ed i requisiti prestazionali; la definizione delle trasformazioni che possono essere attuate attraverso intervento diretto, in conformità con la disciplina generale del REU, e di quelle sottoposte a POT e PAU (Piano Urbanistico Attuativo); l individuazione delle parti di territorio soggette a perequazione urbanistica; promuovere un equilibrato sviluppo del territorio, dei tessuti urbani e del sistema economicoproduttivo; salvaguardare le risorse storiche, culturali, paesaggistiche ed ambientali; REU 7/156

8 promuovere il miglioramento della qualità urbana attraverso interventi di riqualificazione dei tessuti esistente; garantire la compatibilità e la sostenibilità delle trasformazioni urbanistiche future con le risorse presenti e l identità storico-culturale del territorio. In particolare il PSC disciplina l elaborazione, la formulazione e la realizzazione di: nuove costruzioni; attività sul patrimonio edilizio esistente; interventi di demolizione e ricostruzione. 6. Il R.E.U., oltre a disciplinare gli interventi di cui al comma 5, stabilisce: le modalità d intervento negli ambiti definiti dal Piano Strutturale Comunale (P.S.C.); i parametri urbanistici ed edilizi ed i criteri per il loro calcolo; le norme igienico-sanitarie e quelle sulla sicurezza degli impianti; le norme sul risparmio energetico e quelle per l eliminazione delle barriere architettoniche; gli interventi diffusi sul patrimonio edilizio esistente nel centro storico, negli ambiti consolidati e da riqualificare, nel territorio agroforestale; le trasformazioni negli ambiti consolidati e nel territorio agroforestale fatta eccezione per quelli esplicitamente sottoposti a vincolo nel presente PSC; la disciplina degli oneri di urbanizzazione e del costo di costruzione; le modalità di calcolo delle monetizzazioni delle dotazioni territoriali. 7. Il dimensionamento massimo del PSC, richiesto dalla Pubblica Amministrazione, è riferito alle trasformazioni negli Ambiti di nuovo insediamento, quelli da riqualificare ed agli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente negli Ambiti consolidati e nel Territorio agroforestale. ART. 2 ELABORATI COSTITUTIVI DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE 1. Il PSC è costituito da un complesso di documenti tra loro integrati (di conoscenza, direttiva ed indirizzo, vincolo e tutela, valutazione), che concorrono nel loro insieme al conseguimento degli obiettivi del Piano. 2. Sono documenti costitutivi del PSC: A. RELAZIONE QUADRO CONOSCITIVO QC TAVOLE QUADRO CONOSCITIVO 1. QUADRO CONOSCITIVO- SISTEMA TERRITORIALE TAV: 1.QC INQUADRAMENTO TERRITORIALE (1:50000) TAV: 1.QC Quadro Ambientale- SISTEMA NATURALISTICO- Ambiente e paesaggio comprensoriale (1:50000) TAV: 1.QC Quadro Ambientale - SISTEMA NATURALISTICO- Ambiente e paesaggio (1:25000) TAV: 1.QC Quadro Ambientale - SISTEMA NATURALISTICO- REU 8/156

9 Proposta di Piano del P.N.S. (Parco Nazionale della Sila) (1:25000) TAV: 1.QC Quadro Ambientale - SISTEMA NATURALISTICO- Beni archeologici, storici e culturali - Area Urbana (1:2000) TAV: 1.QC Quadro Ambientale - SISTEMA NATURALISTICO- Beni archeologici, storici e culturali - Area Silana (1:5000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale - ECONOMICO E CAPITALE SOCIALE - Servizi -Area Urbana (1:2000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale- ECONOMICO E CAPITALE SOCIALE - Attività commerciali - Area Urbana (1:2000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA INSEDIATIVO- Stratificazione storica -Area Urbana (1:2000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA INSEDIATIVO- Stratificazione storica -Area Silana (1:5000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA INSEDIATIVO- Stato conservativo -Area Urbana- (1:2000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA INSEDIATIVO- Stato coperture -Area Urbana- (1:2000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA INSEDIATIVO- Stato abitativo -Area Urbana (1:2000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA INSEDIATIVO- Abitanti residenti -Area Urbana (1:2000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA INSEDIATIVO- Attuazione del pdf -Area Urbana (1:2000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA INSEDIATIVO- Attuazione del pdf -Area Silana (1:5000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA INSEDIATIVO- Edificato pre e post PdF -Area Urbana (1:2000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA INSEDIATIVO- Edificato pre e post PdF - Area Silana (1:5000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA INSEDIATIVO- Inedificato PDF - Area Urbana (1:2000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA INSEDIATIVO- Inedificato PDF - Area Silana (1:5000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA INSEDIATIVO- Macro ambiti (1:25000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA INSEDIATIVO- Ambiti attuali -Area Urbana (1:1000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA INSEDIATIVO- Ambiti attuali -Area Silana (1:5000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA RELAZIONALE- Reti di trasporto e dei servizi a rete (1:5000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA RELAZIONALE- Reti di trasporto e dei servizi a rete (1:5000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA RELAZIONALE- Reti di trasporto e dei servizi a rete (1:5000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA RELAZIONALE- Reti di trasporto e dei servizi a rete (1:5000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA RELAZIONALE- Reti di trasporto -Area Urbana (1:2000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA RELAZIONALE- Reti di trasporto -Area Silana (1:5000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA RELAZIONALE- Infrastrutture idrauliche - Area Urbana (1:2000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA RELAZIONALE- Infrastrutture idrauliche energetiche e telecomunicazioni -Area Silana (1:5000) TAV: 1.QC Quadro Strutturale Morfologico - SISTEMA RELAZIONALE- Infrastrutture energetiche e telecomunicazioni -Area Urbana (1:2000) 2. QUADRO CONOSCITIVO- SISTEMA TERRITORIALE GEOLOGICO TAV: 2.QC- 1 - Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta geologico-strutturale settore A, B, C, D (1:10.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta geologico-strutturale - Area Urbana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta geologico-strutturale -Area Silana (1:5.000) REU 9/156

10 TAV: 2.QC- 2 - Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta delle pendenze settore (1: ) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta delle pendenze - Area Urbana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta delle pendenze -Area Silana settore A e B (1:5.000) TAV: 2.QC- 3 - Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta della franosità e delle aree incendiate settore A, B, C, D (1:10.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta del Rischio e Franosità PAI - Area Urbana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta della pericolosità di frana - Area Urbana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta della pericolosità di frana -Area Silana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta ubicazione indagini - Area Urbana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta ubicazione indagini -Area Silana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta Categoria dei suoli - Area Urbana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta Zonizzazione fattore topografico - Area Urbana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta Zonizzazione fattore amplificazione dinamico - Area Urbana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta rischio amplificazione sismica - Area Urbana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta Categoria dei suoli - Area Silana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta Zonizzazione fattore topografico - Area Silana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta Zonizzazione fattore amplificazione dinamico -Area Silana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta rischio amplificazione sismica -Area Silana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta microzone omogenee in prospettiva sismica - Area Urbana (1:5.000) TAV: 2.QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Carta microzone omogenee in prospettiva sismica - Area Silana (1:5.000) 3. QUADRO CONOSCITIVO- SISTEMA TERRITORIALE AGROFORESTALE TAV:3.QC Quadro Ambientale- SISTEMA AGRO-PEDOLOGICO- Uso reale del suolo (1:5000) TAV:3.QC Quadro Ambientale- SISTEMA AGRO-PEDOLOGICO- Uso reale del suolo (1:5000) TAV:3.QC Quadro Ambientale- SISTEMA AGRO-PEDOLOGICO- Uso reale del suolo (1:5000) TAV:3.QC Quadro Ambientale- SISTEMA AGRO-PEDOLOGICO- Uso reale del suolo (1:5000) TAV:3.QC Quadro Ambientale- SISTEMA AGRO-PEDOLOGICO- Capacità d uso del suolo (1:5000) TAV:3.QC Quadro Ambientale- SISTEMA AGRO-PEDOLOGICO- Capacità d uso del suolo (1:5000) TAV:3.QC Quadro Ambientale- SISTEMA AGRO-PEDOLOGICO- Capacità d uso del suolo (1:5000) TAV:3.QC Quadro Ambientale - SISTEMA AGRO-PEDOLOGICO- Capacità d uso del suolo (1:5000) TAV:3.QC Quadro Ambientale - SISTEMA AGRO-PEDOLOGICO- Province pedologiche (1:5000) TAV:3.QC Quadro Ambientale - SISTEMA AGRO-PEDOLOGICO- Province pedologiche (1:5000) TAV:3.QC Quadro Ambientale - SISTEMA AGRO-PEDOLOGICO- Province pedologiche (1:5000) TAV:3.QC Quadro Ambientale - SISTEMA AGRO-PEDOLOGICO- Province pedologiche (1:5000) 4.QUADRO CONOSCITIVO - GRADI DI TRASFORMABILITA DEL TERRITORIO REU 10/156

11 TAV: 4.QC GRADI DI TRASFORMABILITA DEL TERRITORIO- Vincoli d uso del territorio (1:5000) TAV: 4.QC GRADI DI TRASFORMABILITA DEL TERRITORIO- Vincoli d uso del territorio (1:5000) TAV: 4.QC GRADI DI TRASFORMABILITA DEL TERRITORIO- Vincoli d uso del territorio (1:5000) TAV: 4.QC GRADI DI TRASFORMABILITA DEL TERRITORIO- Vincoli d uso del territorio (1:5000) B. SCHEMA DELLE SCELTE PIANIFICATORIE 1.SP Tavole SCELTE PIANIFICATORIE TAV: 1.SP Scelte Pianificatorie - SISTEMA INSEDIATIVO- Ambiti futuro -Area Urbana (1:1000) TAV: 1.SP Scelte Pianificatorie - SISTEMA INSEDIATIVO- Ambiti futuro - (1:5000) TAV: 1.SP Scelte Pianificatorie - SISTEMA INSEDIATIVO- Ambiti futuro (1:5000) TAV: 1.SP Scelte Pianificatorie - SISTEMA INSEDIATIVO- Ambiti futuro - (1:5000) TAV: 1.SP Scelte Pianificatorie - SISTEMA INSEDIATIVO- Ambiti futuro - (1:5000) TAV: 1.SP Scelte Pianificatorie - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITA - Carta della pericolosità geologica. Fattibilità delle azioni di Piano Settore A, B, C, D (1:10.000) TAV: 1.SP Scelte Pianificatorie - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITA - Carta della pericolosità geologica. Fattibilità delle azioni di Piano-Area Urbana (1:5.000) C. REGOLAMENTO EDILIZIO URBANISTICO (REU) Allegati: All.: 1. QC - 1 Quadro Ambientale - SISTEMA NATURALISTICO- Schede patrimonio storico All.: 2. QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Indagini Geofisiche All.: 2. QC Quadro Ambientale - SISTEMA RISCHI E VULNERABILITÀ- Tabelle calcolo parametri per analisi sismica 3. Il presente testo, REU, raccoglie ed organizza le norme del PSC, specificandone quando necessario il valore di indirizzo, direttiva o prescrizione. Le Schede d Ambiti che compaiono nel REU sono norme di indirizzo che rappresentano e descrivono una serie di azioni, di specifico interesse, per il raggiungimento degli obiettivi di qualità in parti del territorio urbano (individuate come Ambiti) dove si riconosce la presenza di relazioni spaziali, funzionali, ambientali e paesaggistiche caratterizzanti. 4. Il Quadro Conoscitivo descrive e valuta lo stato del territorio ed i processi evolutivi che lo caratterizzano, costituendo il riferimento necessario per la definizione degli obiettivi e dei contenuti degli strumenti di pianificazione comunale, per la valutazione di sostenibilità ambientale e territoriale e per il monitoraggio del PSC. 5. La Valutazione Ambientale Strategica contiene l individuazione delle condizioni per la sostenibilità del PSC sia alla scala dei singoli Ambiti (considerato ciascuno per la propria capacità insediativa potenziale), sia alla scala comunale, con riferimento al bilancio complessivo degli effetti della realizzazione delle previsioni insediative ed infrastrutturali del Piano, relazionate ad una previsione di nuovi insediamenti corrispondente al massimo dimensionamento. Gli esiti della VAS sono parte integrante del PSC e costituiscono altresì la prima fase di un processo di valutazione che prosegue con il REU 11/156

12 monitoraggio degli effetti indotti dalle trasformazioni previste dal PSC stesso e con la valutazione della pianificazione operativa ed attuativa, finalizzata al perseguimento dell obiettivo della contestuale realizzazione delle previsioni in essa contenute e degli interventi necessari ad assicurarne la sostenibilità ambientale e territoriale. 6. Le basi cartografiche sulle quali è disegnato il PSC non costituiscono certificazione probante della forma e della localizzazione degli edifici e degli altri elementi rappresentati per i quali, in rapporto al livello d interesse degli atti amministrativi, pianificatori e d intervento urbanistico e/o edilizio, fanno fede i rogiti e gli atti equivalenti attestanti la proprietà, gli estratti catastali e, per gli interventi urbanistici ed edilizi, il rilievo dello stato di fatto legittimato. 7. Nell applicazione delle previsioni del PSC, in caso di non corrispondenza o di dubbio interpretativo fra il contenuto del presente REU e gli elaborati cartografici, prevale quanto disposto dalla normativa. In caso di mancata corrispondenza o dubbio interpretativo fra elaborati grafici, prevale quello in scala a denominatore minore per quanto attiene l individuazione degli ambiti e delle zone e le destinazioni funzionali. ART. 3 INDIRIZZI, DIRETTIVE E PRESCRIZIONI 1. In analogia con le Norme per la tutela territoriale e paesistica del PTCP, il PSC si esprime attraverso indirizzi, direttive e prescrizioni: a) le indicazioni in merito ai limiti fisici, alle criticità presenti nel territorio ed alle esigenze di miglioramento della qualità urbana ed ecologico ambientale presenti nel Quadro Conoscitivo, costituiscono indirizzi, cioè norme di orientamento, per la successiva attività pianificatoria e per l azione amministrativa comunale; b) le condizioni ed i limiti di sostenibilità previste dal Quadro Conoscitivo del presente PSC relativamente agli interventi di trasformazione ammissibili, costituiscono direttive, cioè norme operative, che devono essere osservate nell elaborazione dei contenuti dei piani urbanistici sottordinati e dei piani settoriali del medesimo livello di pianificazione; c) le indicazioni contenute nella Valutazione Ambientale Strategica (VAS) elaborate per i diversi ambiti e le diverse aree per configurare gli interventi necessari per la mitigazione, il riequilibrio e la compensazione degli impatti ambientali e territoriali costituiscono direttive, cioè norme operative, che devono essere osservate in sede di attuazione delle previsioni del PSC; d) le disposizioni delle presente REU costituiscono prescrizioni, cioè norme vincolanti, che devono essere osservate e trovare applicazione da parte di tutti i soggetti pubblici e privati che operano nel territorio comunale. ART. 4 EFFICACIA DELLE PREVISIONI DEL PIANO STRUTTURALE COMUNALE 1. Il PSC provvede a disciplinare nei singoli Ambi: REU 12/156

13 gli obiettivi sociali, funzionali, ambientali e morfologici, indicando il ruolo specifico; le dotazioni (infrastrutture per la mobilità, attrezzature e spazi collettivi, dotazioni ecologiche ed ambientali), con riferimento alle tavole dei rispettivi Sistemi; la capacità massima insediativa potenziale degli Ambiti per i nuovi insediamenti e da riqualificare; i requisiti prestazionali e le condizioni di sostenibilità ambientale, con riferimento alla qualificazione dell Ambito. 2. Devono intendersi come indirizzi e direttive, e quindi elementi modificabili in sede di POT e Piani Attuativi, tutte le indicazioni grafiche e descrittive che attengono l assetto urbanistico dell ambito in termini di localizzazione delle dotazioni territoriali, di individuazione delle aree edificabili, di assetto viabilistico, che vengono riportati allo scopo di prefigurare lo schema di assetto che, in relazione alle condizioni geomorfologiche ed ambientali delle aree interessate al processo urbanizzativo, sembra essere sulla carta quello più idoneo a conseguire gli obiettivi e le prestazioni di qualità richieste. 3. Le disposizioni del PSC hanno valore di indirizzo quando esprimono obiettivi in forma discorsiva, riferiti alle caratteristiche prestazionali di Sistemi, Ambiti o loro porzioni assoggettati a Piani Urbanistici Attuativi, oppure a materie oggetto di strumenti di pianificazione o programmazione di settore. Hanno altresì valore di indirizzo le azioni descritte e rappresentate nelle Schede d Ambiti comprese nel presente REU. Gli indirizzi rappresentano obiettivi ed indicazioni per gli altri strumenti urbanistici e debbono trovare in essi esplicito riscontro e motivato riferimento. 4. Le disposizioni del PSC hanno valore di direttiva quando: individuano in forma numerica la capacità edificatoria degli Ambiti e l entità delle dotazioni territoriali ed ecologico-ambientali da garantire; prevedono l attuazione attraverso interventi diretti, sia pubblici che privati. Le direttive non possono essere modificate senza costituire variante del PSC. 5. Le disposizioni del PSC hanno valore di prescrizione quando: traducono vincoli e tutele di leggi e piani sovraordinati o stabiliscono specifici vincoli e condizioni per le trasformazioni del territorio, tutti rappresentati sulla Cartografia dei vincoli; subordinano gli interventi, in Ambiti del Territorio urbanizzabile da strutturare ed in Ambiti da riqualificare del Territorio urbanizzato, alla contestuale realizzazione delle dotazioni territoriali ed ecologico-ambientali ed all esistenza di condizioni infrastrutturali ed ambientali che garantiscano la sostenibilità delle trasformazioni previste. definiscono le quantità edificatorie massime assegnate all ambito dell Indice fondiario territoriale (Ift); REU 13/156

14 fissano i limiti e le condizioni di fattibilità intesi come criteri che dovranno ispirare la progettazione planovolumetrica, da precisare in sede di elaborazione del piano attuativo sotto il profilo quantitativo; assegnano le dotazioni territoriali minime fissate e le prestazioni di qualità richieste, fermo restando che in sede di POT o di Piano Attuativo potranno essere richieste dotazioni territoriali superiori qualora se ne ravvisi la necessità per il miglioramento della qualità urbanistica ed ambientale degli insediamenti; definiscono i limiti agli interventi ammessi in attesa della elaborazione dei Piani Attuativi medesimi; traducono le precisazioni attinenti il recupero del patrimonio edilizio di valore storicoarchitettonico eventualmente presente; Solo le prescrizioni del PSC hanno natura conformativa del diritto di proprietà limitatamente alle aree interessate, e perdurano a tempo indeterminato senza comportare l apposizione di vincoli espropriativi sulle aree stesse e senza dare diritto al pagamento di indennizzi. 6. Il PSC può essere modificato con le seguenti modalità: approvazione di variante assunta ai sensi dell art. 27 della LR 19/2002 smi; stipula di accordo di programma ai sensi dell art. 34 del D.Lgs. 267/2000 come specificato dall art. 15 della Lr 19/2002 e smi; procedura di localizzazione ed approvazione di opere pubbliche oppure di opere di interesse pubblico realizzate dai soggetti istituzionalmente competenti, secondo quanto previsto dalla legislazione statale o regionale vigente. Le disposizioni del PSC possono essere rese inapplicabili dall entrata in vigore di disposizioni legislative immediatamente cogenti oppure da strumenti di pianificazione territoriale, provinciali o regionali, con esse incompatibili. ART. 5 EFFICACIA, ENTRATA IN VIGORE DEL PSC E MISURE DI SALVAGUARDIA 1. Il PSC ha efficacia sull intero territorio comunale ed entra in vigore con la sua approvazione. Ai sensi dell art. 27 della L.Rg. 19/2002 e s.m.i., fino all approvazione del PSC, il Comune dà attuazione alle previsioni contenute nel vigente P.d.F. nel rispetto del criterio della salvaguardia; a decorrere dall entrata in vigore del PSC sono abrogate le disposizioni del P.d.F. previgente con esso incompatibili a meno che non siano espressamente fatte salve negli articoli successivi delle presenti norme. 2. A decorrere dalla data di adozione del PSC, l Amministrazione Comunale dovrà pertanto sospendere ogni determinazione in merito: all autorizzazione di interventi di trasformazione del territorio che siano in contrasto con le previsioni del PSC adottato o tali da comprometterne o renderne più gravosa l attuazione; REU 14/156

15 all approvazione di strumenti sottordinati di pianificazione urbanistica (piani di settore, piani attuativi) in contrasto con le prescrizioni del PSC adottato. ART. 6 RAPPORTI CON IL REGOLAMENTO EDILIZIO URBANISTICO 1. Compete al REU la disciplina delle parti del Territorio urbanizzato e del Territorio agroforestale, non sottoposte a piani attuativi ed attuabili con intervento edilizio diretto, specificando modalità e tipi di intervento sul patrimonio edilizio esistente, usi ammessi, disciplina del contributo di costruzione. 2. Il PSC ed il REU dettano prescrizioni, direttive e indirizzi per la disciplina degli interventi diretti sul patrimonio edilizio esistente, in tutti gli Ambiti del territorio comunale. In particolare, spetta al REU disciplinare gli interventi: negli Ambiti in trasformazione, una volta scaduto il periodo di validità degli strumenti urbanistici attuativi vigenti; negli Ambiti consolidati di qualificazione diffusa; negli Ambiti in via di consolidamento, una volta scaduto il periodo di validità degli strumenti urbanistici attuativi vigenti; negli Ambiti storici; nel territorio agroforestale. Gli Ambiti in trasformazione e gli Ambiti in via di consolidamento, una volta scaduto il periodo di validità degli strumenti urbanistici attuativi vigenti, sono soggetti alle previsioni normative relative agli Ambiti consolidati pianificati. ART. 7 ATTUAZIONE DELLE PREVISIONI DEL PSC E RAPPORTI TRA PSC-REU- POT E ALTRI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE 1. Il PSC individua per gli ambiti, le aree e le zone del territorio comunale modalità di attuazione, usi ammessi, parametri urbanistici ed edilizi e prescrizioni vincolanti che devono essere osservati in sede attuativa. In particolare i parametri urbanistici relativi agli indici di edificabilità definiti dal PSC costituiscono limiti massimi ammissibili. Il PSC individua inoltre i casi nei quali le previsioni urbanistiche devono essere specificate nei Piani Attuativi. 2. Il REU del PSC, attraverso le schede d ambito definiscono, tra l altro, le aree ove prioritariamente devono essere localizzate le dotazioni territoriali, con particolare riferimento alle aree da destinare a verde pubblico, a fasce di ambientazione stradale e/o di separazione tra insediamenti residenziali e produttivi, a dotazioni ecologiche ed ambientali. Tali indicazioni costituiscono indirizzo di riferimento per precisare il dimensionamento, la localizzazione e la qualità in sede di POT e di strumentazione attuativa nel rispetto tuttavia delle dotazioni minime prescritte dalla vigente legislazione in materia urbanistica e di oneri. REU 15/156

16 3. Il POT potrà apportare rettifiche non sostanziali alle delimitazioni degli ambiti, delle aree, delle zone, dei perimetri e di ogni altro elemento grafico, comunque denominato, riportato nella cartografia del PSC al fine di fare coincidere i perimetri di comparto di attuazione con limiti fisici dello stato di fatto o con il frazionamento delle proprietà interessate all attuazione degli strumenti urbanistici ed al recupero del patrimonio edilizio di valore storico-culturale. Le rettifiche non possono comunque interessare gli ambiti soggetti, dalla legge o dalla pianificazione sovraordinata, a discipline di tutela, fatti salvi i casi in cui le stesse non discendano da specifici accordi con le Amministrazioni sovracomunali competenti. 4. Il PSC può essere modificato nei modi di legge con le seguenti modalità: a) approvazione di variante ai sensi dell art. 27 della L.Rg. n. 19/2002; b) stipula di accordo di programma ai sensi dell art. 34 del D.Lgs. 267/2000 come specificato ed integrato dall art. 32 della L.Rg. 19/2002; c) procedure di localizzazione ed approvazione di opere pubbliche ovvero di opere di interesse pubblico realizzate dai soggetti istituzionalmente competenti, secondo quanto previsto dalla legislazione statale o regionale vigente. 5. Le previsioni del PSC possono essere rese inapplicabili dall entrata in vigore di disposizioni legislative immediatamente cogenti ovvero di prescrizioni di strumenti di pianificazione territoriale provinciali o regionali con esse incompatibili. 6. In sede di piani particolareggiati di iniziativa pubblica, ferma restando la Sce massima costruibile, come definita dalle Schede d Ambito, potranno essere modificati le funzioni e gli usi ammessi, anche integrandoli con funzioni compatibili, fino ad un massimo del 25% della Sce costruibile, adeguando le dotazioni territoriali previste sulla base della nuova ripartizione funzionale. ART. 8 RAPPORTI CON IL PIANO OPERATIVO TEMPORALE 1. Compete al POT, in quanto strumento di programmazione, la disciplina delle parti di territorio da sottoporre a interventi di modifica sostanziale, a interventi di tutela, recupero e valorizzazione, nonché la localizzazione delle opere e dei servizi pubblici e di interesse pubblico da sottoporre a esproprio per pubblica utilità e l individuazione delle dotazioni ecologiche o di servizi ambientali da realizzare. Il POT opera in coerenza con quanto stabilito dal Bilancio Pluriennale e dal Programma Triennale delle opere pubbliche comunali. Il POT ha durata limitata nel tempo e carattere di programmazione degli interventi in esso compresi; al termine di 5 anni dall approvazione perde efficacia e scadono anche i vincoli espropriativi. 2. Il PSC detta al POT prescrizioni, direttive ed indirizzi per la disciplina operativa ed attuativa. ART. 9 RAPPORTI CON GLI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE SETTORIALE 1. Il PSC costituisce il riferimento generale per l esercizio e il coordinamento delle politiche comunali di governo del territorio; tutti i piani ed i programmi comunali di settore sono aggiornati ed elaborati in REU 16/156

17 conformità col PSC. I piani ed i programmi comunali di settore, con valenza o influenza territoriale, sviluppano e specificano gli obiettivi stabiliti dal PSC per i campi di competenza, contribuendo a perseguirli e garantendo il coordinamento e la coerenza tra gli obiettivi della pianificazione strutturale ed azioni settoriali. 2. Il PSC ha valore di direttiva per i piani di settore in materia di mobilità urbana, per i piani e programmi che prevedono la localizzazione e realizzazione di dotazioni territoriali, per i piani e programmi relativi all ambiente. 3. I piani e i programmi di settore vigenti, di iniziativa ed approvazione comunale, conservano la propria validità ed efficacia, salvo le eventuali modifiche specificamente indicate dal PSC. ART. 10 NORME TRANSITORIE 1. Dalla data dell adozione del PSC si applicano le misure di salvaguardia di cui all art. 60 della LR 19/2002, in particolare, è sospesa ogni determinazione in contrasto con le disposizioni prescrittive del PSC. 2. Le misure di salvaguardia di cui al comma 1 non si applicano: alle varianti del permesso di costruire oppure agli interventi eseguibili con altri titoli abilitativi, già rilasciati o efficaci al momento dell adozione del PSC, che non richiedono un nuovo titolo abilitativo ai sensi di legge; alle varianti degli strumenti urbanistici attuativi ed alle loro convenzioni già approvati alla data di adozione del PSC. 3. Gli strumenti urbanistici attuativi già approvati alla data di adozione del presente PSC, anche se non attuati, rimangono a tutti gli effetti in vigore per il tempo e la durata fissata per la loro validità ed efficacia nella delibera di loro approvazione. In caso di previsioni del PSC, difformi rispetto ai contenuti di detti strumenti urbanistici attuativi, tali previsioni sono operanti dal momento della scadenza dei termini fissati per l adempimento delle convenzioni e comunque non prima della ultimazione delle opere di urbanizzazione e della relativa cessione. Fino all approvazione del PSC possono essere adottati ed approvati strumenti urbanistici attuativi conformi al previgente PdF, purché non inerenti Ambiti per i nuovi insediamenti. 4. Il PSC entra in vigore dalla data di pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione dell avviso di approvazione e dell avvenuto deposito. ART. 11 MODALITÀ DI ATTUAZIONE DEL PSC 1. Il PSC si attua mediante intervento diretto o attraverso il POT e/o Piani Attuativi, secondo quanto indicato nei successivi articoli. REU 17/156

18 ART. 12 INTERVENTO DIRETTO 1. Possono essere realizzati attraverso intervento diretto, eventualmente supportato da accordo con i privati e/o da convenzione attuativa: a. gli interventi dichiarati ammissibili per intervento diretto dal PSC e dal REU negli ambiti del sistema insediativo storico e negli ambiti urbani consolidati; b. gli interventi per la realizzazione del sistema delle dotazioni territoriali e cioè dei sistemi delle attrezzature e spazi collettivi, per la mobilità, per l urbanizzazione degli insediamenti; c. gli interventi relativi alla manutenzione ed alla eliminazione del rischio negli ambiti interessati da rischi naturali; d. le trasformazioni edilizie e gli interventi di riqualificazione ambientale e messa in sicurezza ammessi nel territorio agroforestale; e. l attività edilizia libera sul patrimonio edilizio esistente; f. gli interventi sul patrimonio edilizio esistente consentiti a seguito della scadenza dei vincoli urbanistici sulle aree per la formazione delle dotazioni territoriali e in ambiti soggetti a POT; g. gli interventi di realizzazione di opere di proprietà di enti pubblici su terreni in proprietà di enti pubblici. 2. Detti interventi diretti sono tenuti all osservanza della disciplina del PSC e del REU e sono in ogni caso subordinati all esistenza delle infrastrutture per l urbanizzazione degli insediamenti ovvero all impegno dei soggetti attuatori alla loro realizzazione contemporaneamente alla esecuzione delle opere oggetto del titolo abilitativo. ART. 13 INTERVENTI SOGGETTI A POT E/O PAU 1. Sono assoggettabili a POT E/O PAU i seguenti interventi: a) gli interventi urbanizzativi di riqualificazione e di trasformazione edilizia negli ambiti consolidati e di nuovo insediamento a prevalente uso residenziale, negli ambiti per attività turistica di nuovo insediamento; b) gli interventi ricadenti all interno di PAU in tutti gli ambiti del territorio comunale quando il PAU non sia vigente e/o in corso di attuazione alla data di adozione del PSC e del REU. 2. E facoltà dell Amministrazione Comunale di intervenire attraverso il POT E/O PAU, in ogni ambito del territorio comunale, tanto per la realizzazione delle opere pubbliche o di interesse pubblico quanto per regolamentare, attraverso progetto unitario convenzionato, l insieme degli interventi di trasformazione urbanistica od edilizia ovvero i mutamenti di destinazione d uso ammessi dalle norme di PSC e di REU per intervento diretto. A tale scopo il Comune può stipulare accordi con i privati, anche per iniziativa dei soggetti interessati. 3. In tutti i casi nei quali è prevista l approvazione del POT E/O PAU, l Amministrazione Comunale ha facoltà di attribuire allo stesso i contenuti e gli effetti di piano urbanistico attuativo (PAU). REU 18/156

19 ART. 14 ATTIVITÀ EDILIZIA LIBERA 1. Fatte salve le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, e comunque nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell attività edilizia e, in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all efficienza energetica nonché delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al Decreto Legislativo del 22 gennaio 2004, n. 42, gli interventi sono regolamentati dalla normativa statale e regionale vigente. ART. 15 ATTIVITÀ EDILIZIA A SEGUITO DELLA SCADENZA DEI VINCOLI E IN AMBITI SOGGETTI A PIANI ATTUATIVI 1. Negli ambiti del territorio assoggettati dal PSC a Piani Attuativi, come presupposto per le trasformazioni edilizie fino all approvazione del medesimo strumento, sono consentiti gli interventi di attività. 2. Gli interventi previsti dal comma 1 sono consentiti negli ambiti pianificati attraverso POT, che non ha assunto il valore e gli effetti di piano urbanistico attuativo (PAU) a seguito della scadenza del termine di efficacia del piano, qualora entro il medesimo termine non si sia provveduto all approvazione del PAU o alla reiterazione del vincolo secondo le modalità previste dalla legge. ART. 16 PIANI URBANISTICI ATTUATIVI (PAU) 1. I Piani Urbanistici Attuativi (PAU) di cui all Art. 24 della Lg. Rg. 19/2002, sono gli strumenti urbanistici di dettaglio per dare attuazione agli interventi di nuova urbanizzazione e di riqualificazione. 2. I PAU possono assumere, in considerazione degli interventi previsti, il valore e gli effetti dei seguenti piani o programmi: a) i piani particolareggiati ed i piani di lottizzazione, di cui agli artt. 13 e 28 della Legge 17 agosto 1942, n. 1150; b) i piani per l edilizia economica e popolare di cui alla Legge 18 aprile 1962, n. 167; c) i piani delle aree da destinare ad insediamenti produttivi di cui all art. 27 della Legge 22 ottobre 1971, n. 865; d) i piani di recupero di cui alla Legge 5 agosto 1978, n. 457; e) i programmi integrati di intervento di cui all art. 16 della Legge 17 febbraio 1992, n. 179; f) i programmi di recupero urbano di cui all art. 11 del D.L. 5 ottobre 1993, n. 398, convertito dalla Legge 4 dicembre 1993, n Per le opere pubbliche e di interesse pubblico la deliberazione di approvazione del PAU comporta la dichiarazione di pubblica utilità delle opere ivi previste. 4. Il Comune può stabilire il ricorso al PAU per dare attuazione ai progetti di valorizzazione commerciale di aree urbane. REU 19/156

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