OBIETTIVO TEMATICO 3 COMPETITIVITA DEI SISTEMI PRODUTTIVI (PROMUOVERE LA COMPETITIVITÀ DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, IL

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "OBIETTIVO TEMATICO 3 COMPETITIVITA DEI SISTEMI PRODUTTIVI (PROMUOVERE LA COMPETITIVITÀ DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, IL"

Transcript

1 REGIONE DEL VENETO POR FESR ASSESSORATO AL BILANCIO E AGLI ENTI LOCALI SEGRETERIA GENERALE DELLA PROGRAMMAZIONE DIREZIONE PROGRAMMAZIONE OBIETTIVO TEMATICO 3 COMPETITIVITA DEI SISTEMI PRODUTTIVI (PROMUOVERE LA COMPETITIVITÀ DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE, IL SETTORE AGRICOLO E IL SETTORE DELLA PESCA E DELL ACQUA COLTURA) POSITION PAPER PER LA PREPARAZIONE DEL POR FESR DEL VENETO OTTOBRE 2013 A CURA DI DIREZIONE INDUSTRIA E ARTIGIANATO 1

2 INDICE 1. QUADRO DI RIFERIMENTO LEZIONI DALL ESPERIENZA STRATEGIE ED AZIONI PER IL CATALOGO DELLE AZIONI

3 1. QUADRO DI RIFERIMENTO Analisi di contesto Per valutare la competitività di un sistema produttivo l'analisi non può essere limitata agli anni più recenti, ma deve essere estesa su un periodo di tempo sufficientemente lungo. Ciò è tanto più vero in questa fase, essendo le dinamiche recenti di tutte le economie avanzate influenzate negativamente da una crisi senza precedenti 1. Considerando l'economia del Veneto nel periodo è possibile identificare tre periodi distinti (si veda Rapporto Statistico 2013 della Regione del Veneto): dal 1995 al 2000 la regione sperimenta un periodo di relativo benessere in termini di PIL pro-capite; tra il 2000 e il 2007 il PIL regionale inizia ad oscillare e la crescita rallenta; infine, gli anni dal 2007 al 2011 sono quelli della grande recessione. I fattori che hanno messo in discussione la sostenibilità del cosiddetto "modello veneto" sono quindi emersi ben prima della crisi economica internazionale. Nell'intero periodo di riferimento, le principali caratteristiche strutturali del sistema produttivo sono la spiccata vocazione manifatturiera della regione e la ridotta dimensione delle imprese. Ancora nel 2010, l'industria manifatturiera veneta detiene il 27% dell'occupazione complessiva, contro il 18% in Italia. Nel 2000, sempre in Veneto, la stessa quota era pari al 30% circa e nel 2007, prima della crisi, si era già ridotta al 28% 2. In termini di peso sul valore aggiunto regionale, nel 2010 la manifattura veneta pesa per il 24.5%, una quota lievemente inferiore a quella registrata dal comparto dei servizi finanziari e alle imprese 3. Nel complesso, questi dati mostrano che il processo di terziarizzazione dell'economia veneta è ancora in atto e le modalità in cui si realizzerà influenzeranno in modo significativo la competitività della regione negli anni a venire. Determinante, ad esempio, sarà se il terziario si svilupperà a scapito o in simbiosi con la manifattura, favorendone il ridimensionamento o la tenuta. La seconda caratteristica, legata alle dimensioni delle imprese, rappresenta il fattore di maggiore criticità del sistema produttivo veneto. La netta prevalenza di PMI e, tra queste, di piccole imprese (con meno di 50 addetti) ha sicuramente permesso una grande flessibilità produttiva in termini di adattamento alla domanda nazionale ed estera di beni e servizi; tuttavia, al crescere della globalizzazione dei mercati, tale caratteristica si è trasformata in elemento di debolezza, soprattutto nell affrontare in forma sistemica la competizione internazionale (si veda più avanti). Tra le maggiori deficienze comportamentali delle PMI venete vanno segnalati gli scarsi investimenti nelle attività di ricerca e innovazione e, più in generale, nei fattori immateriali di competitività (commercializzazione, gestione, formazione del personale, ecc.). Questi ed altri elementi di debolezza strutturale delle PMI sono stati amplificati dalla natura inizialmente finanziaria dell inizio della crisi, con evidenti difficoltà di acceso al credito e, quindi, ridotti finanziamenti per innovazione e nuova imprenditorialità, carenza di liquidità e sottocapitalizzazione delle imprese. Sullo sfondo di queste caratteristiche "permanenti", il sistema produttivo del Veneto ha comunque mostrato mutamenti significativi. Come evidenziato dal Rapporto Statistico 2012 della Regione del Veneto, tra il 2005 e il 2011 si assiste ad una differenziazione delle attività produttive, con cambiamenti nel peso relativo dei settori e con un ridimensionamento, lento ma continuo, della manifattura più tradizionale a basso contenuto tecnologico (che passa dal 9.4% delle imprese venete 1 Di seguito vengono commentati i dati contenuti nel Documento Analisi di contesto elaborato da Ecoter ai fini della predisposizione del POR FESR Veneto, con ulteriori informazioni tratte dal Rapporto Statistico Regionale 2013 ed elaborazioni su dati ISTAT. 2 Dati ricavati dai Conti economici regionali dell'istat, edizione La definizione completa del settore è: Attività finanziarie e assicurative; attività immobiliari; attività professionali, scientifiche e tecniche; amministrazione e servizi di supporto. 3

4 nel 2005 al 6.4% nel 2011) a favore di settori a più alta intensità tecnologica e contenuto di conoscenza. I comparti a medio-alta tecnologia della meccanica (macchinari, apparecchiature elettriche, prodotti di elettronica ed ottica) passano dall 1.8% delle imprese venete nel 2005 al 2.9% nel Nello stesso periodo di riferimento, cresce anche il cosiddetto terziario avanzato, che parte da una quota di imprese attive dell 11,8% e arriva quasi al 14%. All'interno del settore manifatturiero i comparti che, tra il 2000 e il 2010, mostrano la maggiore flessione dell'occupazione e del valore aggiunto sono la fabbricazione dei mezzi di trasporto seguita dal "tessile, abbigliamento, cuoio e calzature", mentre i comparti in crescita sono quello dell'alimentare e della meccanica (vedi sopra). Tali cambiamenti si riverberano sulla struttura delle esportazioni del Veneto. Nel corso degli ultimi dieci anni le vendite all'estero sono state generate da cinque settori: meccanica (circa il 19% del totale export nel 2010), moda (18%), metalli e prodotti in metallo (11.2%) chimica e plastica (11%) e gioielli e occhialeria (9% circa). Le percentuali relative dei diversi settori sono però mutate in modo ragguardevole. Il settore meccanico, tra il 2000 e il 2010, ha accresciuto la sua quota di 2.5 punti percentuali ed ha assunto la posizione di leadership nelle esportazioni regionali a scapito del settore della moda (abbigliamento, calzature, pelli e cuoio). Va inoltre segnalato l'exploit del settore agroalimentare che passa da una quota di esportazioni del 5.6% del 2000 all'8.8% del A fronte di questi mutamenti a favore di comparti a medio-alta tecnologia e/o intensità di conoscenza, non va comunque sottaciuto il ruolo fondamentale che ancora svolgono i comparti cosiddetti "tradizionali" ma che si caratterizzano per produzioni con carattere di artigianalità abbinata ad un elevata qualità e innovazioni nella forma e nel contenuto dei prodotti. Nel Rapporto statistico 2012 del Veneto questi vengono denominati i prodotti del "bello e ben fatto" (BBF) e comprendono i beni di fascia qualitativa medio-alta dei settori alimentare, abbigliamento, tessile e casa, calzature e arredamento. Il Rapporto stima che nel 2011 tali beni costituiscono il 21% delle esportazione venete. Nel successivo Rapporto 2013, ai comparti sopra menzionati vengono aggiunti i prodotti di fascia medio-alta dell'occhialeria e dell'oreficeria-gioielleria: complessivamente, i prodotti BBF coprono nel 2011 il 28% delle esportazioni del Veneto (quasi il doppio che emerge a livello nazionale). Questi beni, la cui produzione difficilmente può essere delocalizzata, risultano particolarmente appetibili nei paesi emergenti nei quali aumenta la disponibilità di reddito dei ceti medio-alti della popolazione. Tra i nuovi mercati per questi prodotti, la Russia rappresenta lo sbocco più importante per le imprese del Veneto. Anche grazie a questa capacità di differenziare i mercati di sbocco, le esportazioni venete hanno mostrato una discreta tenuta anche negli anni della crisi. I dati per area di destinazione delle esportazioni mostrano infatti che le imprese esportatrici del Veneto sono state capaci di cogliere le diverse opportunità commerciali che sono emerse sia nei mercati tradizionali (Europa, Stati Uniti, Medio oriente) che in quelli emergenti (Russia e, in misura inferiore, i paesi asiatici). Va però ricordato, come evidenzia il Rapporto statistico 2012, che le dinamiche geografiche favorevoli della domanda mondiale sono state colte soprattutto dai "grandi esportatori" (imprese che superano i 5 milioni di fatturato nei mercati di ogni singola area geografica). Le PMI esportatici del Veneto hanno invece riscontrato maggiori difficoltà nel'aggredire i mercati più dinamici. Più in generale, da un'analisi riportata nel Rapporto statistico 2013 della Regione Veneto, emerge che le imprese venete più grandi, contrariamente a quelle di piccola dimensione, sono state in grado di ottenere risultati economici soddisfacenti anche scontando la fase recessiva iniziata nel Osservando le imprese dai 10 addetti in su e sempre attive tra il 2005 e il 2010, emerge infatti che le imprese piccole (10-19 addetti) hanno sperimentato variazioni negative sia in termini occupazionali che rispetto alla redditività aziendale: quelle tra i 50 e i 249 addetti hanno mantenuto buone performance mentre le grandi imprese (con 250 addetti e oltre) hanno incrementato gli addetti. Va aggiunto che, tra le piccole imprese, le uniche che riescono ad emergere sono quelle che innovano e investono in ricerca. 4

5 Rispetto ai settori produttivi, le imprese più colpite dalla recessione nel periodo sono principalmente le manifatturiere, seguite da quelle che operano nell'edilizia, nei trasporti e nel commercio. Gli altri settori del terziario continuano invece a crescere, in particolare i servizi alle imprese, le aziende del terzo settore (servizi personali e sociali) e del turismo, oltre a banche e società finanziarie. Gran parte dei settori manifatturieri del Veneto sono concentrati in particolari aree geografiche e operano su base distrettuale. Ne consegue che le dinamiche settoriali, sia di breve che di medio-lungo periodo, provocano i maggiori effetti sui territori che ospitano i relativi distretti. In un saggio contenuto nel IV Rapporto sui distretti italiani 4, facendo riferimento ad alcuni casi della realtà del Veneto, si ipotizzano tre scenari di evoluzione dei distretti, a cui si associano diverse opzioni di politica economica a sostegno della competitività e/o dell'occupazione: uno scenario di irreversibile declino; un secondo caratterizzato dal passaggio dal distretto alla gerarchia (il quale si distingue per la presenza di poche imprese leader, proiettate sul piano internazionale, che concentrano risorse e competenze); un terzo, infine, di evoluzione del distretto (quando gli attori dinamici, in grado di mantenere ed estendere i rapporti interni al distretto, restano relativamente numerosi e variamente articolati). Quadro delle norme, delle politiche degli strumenti di programmazione Il quadro programmatico vigente che guida le politiche promosse dalla Regione Veneto a favore del sistema produttivo regionale (Obiettivo Tematico 3) è costituito dal Programma Regionale di Sviluppo (PRS) di cui alla L.R 9 marzo 2007, n. 5. In questo ambito vengono individuate le strategie a favore di progetti comuni di innovazione di processo e di prodotto sviluppati di concerto tra imprese e centri di ricerca e la promozione di vere e proprie filiere dell innovazione in una logica di tipo distrettuale. Per il settore industriale e artigianale e per le reti di impresa il PRS individua modalità e procedure per rendere competitivo il sistema veneto nel contesto interno ed internazionale seguendo due strade. La prima si propone la valorizzazione del saper fare tipico dei veneti indipendentemente dalla crisi che investe il cosiddetto modello veneto. La seconda riguarda le modalità di accesso al credito ovvero la ricerca di avanzate forme che permettano l affermazione della produzione veneta sui mercati interno ed internazionale. Una sorta di patto collaborativo nel quale la Regione individua, nell ambito delle sue competenze, finalità e obiettivi alla ricerca di positivi risultati, mentre il privato, attraverso la strumentazione messa in campo dalla Regione, può operare scelte rivolte all affermazione del prodotto, alla valorizzazione territoriale, all internazionalizzazione, al raggiungimento della piena occupazione. Il dettaglio della programmazione del PRS per il 2013 è delineato nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria 2013 (DPEF). In questo ambito la Regione esprime orientamenti diretti: i) al sostegno all accesso al credito e alla capitalizzazione delle PMI anche di natura artigiana e cooperativa, con particolare riguardo alle aziende dotate di prospettive di crescita e sviluppo; ii) ad individuare nuove politiche in favore dei distretti e delle reti fra imprese, al fine di promuovere il consolidamento del sistema produttivo; iii) alla realizzazione di interventi a sostegno dell occupazione di donne e giovani, e delle categorie sociali dotate di un elevato potenziale strategico, non ancora pienamente valorizzate; iv) a promuovere la ricerca e l innovazione aziendali, nonché i percorsi di crescita e consolidamento delle imprese, favorendo l ottenimento di certificazioni di qualità, di sostenibilità ambientale, di responsabilità sociale, di processo e di prodotto, Gli orientamenti espressi nel DPEF 2013 vengono confermati dal DPEF 2014 che è stato adottato dalla Giunta Regionale del Veneto con deliberazione n. 70/CR del 28 giugno 2013 ed è stato trasmesso, ai sensi dell'art. 17 della L.R. 35/2001, al Consiglio Regionale per l'approvazione. Per il 2014, inoltre, le strategie regionali incentivano con particolare vigore le politiche basate su approcci aggregativi quali le reti di imprese, i 4 De Marchi V., Grandinetti R. e Pitingaro S. (2013), Trasformazioni in atto nei distretti industriali: gioielli, occhiali e calzature a confronto, in Osservatorio Nazionale Distretti Italiani, IV Rapporto, Marghera (VE). 5

6 distretti industriali e le reti innovative regionali così come previsto nel Progetto di Legge n. 285 presentato dalla Giunta Regionale al Consiglio Regionale a luglio Le linee programmatiche appena richiamate si fondano su di una impalcatura normativa che disciplina i vari campi di azione. In particolare, per gli interventi volti a favorire l accesso al credito del sistema produttivo vanno menzionate la Legge Regionale 9 febbraio 2001, n. 5 Fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti agevolati alle PMI, la Legge Regionale 17 gennaio 2002, n. 2 Fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti agevolati alle imprese artigiane ; la Legge Regionale 13 agosto 2004, n. 19 Interventi di ingegneria finanziaria per il sostegno e lo sviluppo delle piccole e medie imprese. Per quanto riguarda invece il sostegno all occupazione femminile e giovanile le normative di riferimento sono rappresentate dalla Legge Regionale 20 gennaio 2000, n. 1 Interventi per la promozione di nuove imprese e di innovazione dell imprenditoria femminile, dalla Legge Regionale 24 dicembre 1999, n. 57 Interventi regionali per lo sviluppo dell imprenditoria giovanile veneta. In relazione agli interventi a favore del comparto artigiano va messo in luce che essi sono disciplinati (oltre che dalla normativa inerente il fondo di rotazione sopra menzionato) dalla Legge Regionale 6 settembre 1993, n. 48 Interventi regionali per finanziamenti agevolati alle imprese artigiane, mentre per l associazionismo cooperativo va ricordata la Legge Regionale 18 novembre 2005, n. 17 Normativa sulla cooperazione nella Regione del Veneto. Infine, vanno ricordate due normative di particolare rilievo ai fini della programmazione regionale Si tratta della normativa sui Distretti che sovraintende all approccio aggregativo dei vari soggetti del sistema produttivo e della legislazione a favore di aree in crisi. Nel primo caso va messo in evidenza che la Regione ha espresso la sua convinzione circa il fatto che il superamento delle difficoltà economiche che investono le piccole e medie imprese venete, riflesso della generale instabilità dei mercati internazionali, possa avvenire anche attraverso la costituzione di reti di imprese e di aggregazioni di imprese, fermo restando la validità dei distretti produttivi. A tal fine è in corso di approvazione una nuova normativa che, superando la L.R. n. 8/2003 (legge attualmente vigente nel campo distrettuale), si proietta verso il futuro partendo proprio dall attuale stato di crisi ritenendola valido strumento per un superamento della stessa crisi. Con il sostegno alla diffusione di diverse forme aggregative, la Regione intende, attraverso l attività e l ingegno sinergici, la razionalizzazione dei costi e l apporto pubblico, favorire lo scambio di conoscenze e competenze, funzionali all innovazione sia di prodotto che di processo nonché all internazionalizzazione. In relazione alle aree di crisi la Regione ha previsto puntuali provvedimenti rappresentati dalla Legge Regionale 7 aprile 1994, n. 18 Interventi in favore delle imprese ubicate nel territorio dei comuni della provincia di Belluno ai sensi dell articolo 8 della Legge 9 gennaio 1991, n. 19 e successive modificazioni e dalla DGR 362/2007 (ex Misura 5.2 Docup ) - Fondo di rotazione per il Polesine. 6

7 Il quadro programmatico e normativo sopra schematizzato ha rappresentato lo scenario di riferimento degli interventi realizzati nell ambito del POR FESR (Decisione CE (2007) n del 7 settembre 2007) richiamati nel box che segue per Linea di intervento ed Azioni attivate. Linea d intervento Azione 1.1. Ricerca, Sviluppo e Innovazione Diffusione di servizi di consulenza esterna a sostegno delle PMI finalizzati al processo evolutivo aziendale e alla continuità d impresa 1.2. Ingegneria finanziaria Sistema delle garanzie per investimenti nell innovazione e per l imprenditorialità Partecipazioni minoritarie e temporanee al capitale di rischio di imprese innovative 1.3. Politiche di sostegno alla Costituzione di un fondo di rotazione per il finanziamento agevolato degli investimenti innovativi delle PMI Aiuti agli investimenti delle nuove PMI a prevalente promozione e allo sviluppo partecipazione femminile dell imprenditorialità Aiuti agli investimenti delle nuove PMI giovanili 2.1. Competitività Regionale e Fondo di rotazione per investimenti finalizzati al contenimento Occupazione 1.3. Politiche di sostegno alla promozione e allo sviluppo dell imprenditoria Assetto organizzativo e di governance dei consumi energetici Interventi nell ambito dell artigianato artistico e tradizionale Con riferimento all organizzazione interna regionale, la realizzazione delle policy a favore del sistema industriale e artigianale è di competenza dell Assessorato all Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione. Dal punto di vista tecnico operativo l implementazione delle varie azioni viene effettuata dalla Direzione Industria e Artigianato. Per quanto riguarda la governance delle relazione con i diversi soggetti rappresentativi degli interessi economico sociali, la Regione ha inteso valorizzare la presenza delle realtà economiche attraverso un inteso, quanto costruttivo, rapporto con i soggetti coinvolti ed interessati dalle azioni poste in essere dalla Regione. Non una concertazione formalizzata, che in qualche modo avrebbe potuto ingessare gli aspetti relazionali, bensì una modalità operativa in grado di mettere in relazione esigenze e aspettative per operare scelte qualitativamente di supporto alle imprese in un quadro di rilancio economico regionale che riguarda tutto il tessuto sociale. 2. LEZIONI DALL ESPERIENZA Nel contesto di criticità che ha caratterizzato il tessuto produttivo veneto a partire dal 2008 (che ha fatto emergere una serie di debolezze intrinseche al modello di sviluppo regionale quali la dimensione ridotta delle imprese e lo scarso livello di ricerca e innovazione), l obiettivo generale dell azione regionale, declinata in specifiche aree di intervento, in un orizzonte sia di breve periodo, per superare la crisi, che di medio lungo periodo, al fine di rendere strutturalmente competitiva l economia veneta, è stato ed è quello di sostenere e promuovere lo sviluppo del sistema produttivo, con particolare riguardo alle piccole e medie imprese, in termini sistemici. Grande attenzione è stata riposta alle politiche in favore delle forme aggregative tra imprese, con particolare riferimento alle norme nazionali in materia di rete d imprese (contratto di rete). Nel 2012 la Giunta Regionale ha approvato un bando a sportello per la concessione di finanziamenti a fondo perduto per progetti innovativi presentati da aggregazioni di imprese riunite nell istituto del contratto di rete, oppure mediante costituzione di Associazione Temporanea di Imprese specificatamente composta per la realizzazione dell intervento oggetto del finanziamento. 7

8 Il bando ha contribuito a dare attuazione alla linea d intervento 1.1. Ricerca, Sviluppo e Innovazione del POR CRO FESR , con uno stanziamento iniziale di ,00 euro. La partecipazione delle imprese all iniziativa è da giudicarsi estremamente positiva in considerazione dell elevato numero di proposte progettuali pervenute (156 progetti). Nel mese di dicembre 2012, la Giunta Regionale, su proposta dell Assessore all Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione, in considerazione delle proposte stesse che erano non finanziabili esclusivamente per causa del fattore temporale relativo all invio della domanda, ha integrato le risorse dello Sportello con ulteriori ,00 euro, fondi di provenienza regionale. Pertanto, lo stanziamento totale è stato di ,00 euro. Esaminando la ripartizione dello stanziamento tra le categorie d intervento, si rileva che oltre ,00 di euro sono stati impegnati nel finanziamento di progetti incentrati sullo Sviluppo di prodotto, circa ,00 di euro nello Sviluppo di processo e poco più di ,00 di euro per interventi di Supporto dei processi di internazionalizzazione, marketing e servizi di promozione di ambiti specializzati di impresa. Lo stanziamento complessivo di ,00 euro ha perciò consentito il finanziamento di 94 progetti, di cui 68 concernenti la tipologia Sviluppo di prodotto, 14 la tipologia Sviluppo di processo e 12 progetti l Internazionalizzazione. A fianco degli approcci a rete, si è ritenuto che una parte importante di politica industriale potesse essere costituita anche da altre iniziative. In particolare, i bandi di finanziamento per il sostegno dell imprenditoria giovanile e femminile hanno rappresentato efficaci modalità di attuazione delle priorità individuate dal POR CRO FESR Il bando, approvato nel 2009, di partecipazione per l ottenimento di aiuti agli investimenti delle nuove PMI giovanili, finanziato nell ambito del POR , parte FESR, asse 1 della linea d intervento 1.3 Politiche di sostegno alla promozione e allo sviluppo dell imprenditorialità, prevedeva agevolazioni in conto capitale nella misura del 50% delle spese d investimento sostenute. L iniziativa ha finanziato un totale di 257 nuove imprese giovanili per un importo complessivo di euro ,37. Un ulteriore bando rivolto all auto-imprenditorialità giovanile è attualmente in fase di attuazione. Questo intervento, approvato con DGR n del 18 dicembre 2012, si caratterizza per essere stato adottato attraverso la metodologia a sportello. Tale modalità, unitamente alla possibilità di partecipare per il tramite di una domanda elettronica, ha prodotto un notevole snellimento e semplificazione delle procedure che, si prevede, garantiranno una sostanziale riduzione delle tempistiche di istruttoria. Dell agevolazione in questione, che prevede un contributo in conto capitale della misura del 50% delle spese d investimento sostenute, hanno fatto richiesta 522 nuove imprese costituitesi a partire dal 1 luglio 2011 per complessivi ,48 euro. Il bando dell anno 2009 di partecipazione per l ottenimento di aiuti agli investimenti delle nuove PMI a prevalente partecipazione femminile, anch esso attuato nell ambito del POR , parte FESR, asse 1 della linea d intervento 1.3 Politiche di sostegno alla promozione e allo sviluppo dell imprenditorialità ha finanziato un totale di 344 nuove imprese femminili per un importo complessivo di ,13 euro. Analogamente a quanto realizzato per l imprenditoria giovanile, nel 2012 è stato approvato il nuovo bando a sostegno delle nuove PMI a prevalente partecipazione femminile. Dell agevolazione in questione, che prevede un contributo in conto capitale della misura del 50% delle spese d investimento sostenute, hanno fatto richiesta ben 530 nuove imprese costituitesi a partire dal 1 luglio 2011 per complessivi ,52 euro. Sulla base dell esperienza maturata, oltre alle tradizionali modalità di aiuto, realizzate attraverso bandi con concessione di contributi in conto capitale (a fondo perduto), si sono sviluppate, anche in linea con le modifiche a livello nazionale, forme più complesse di finanziamenti denominati 8

9 strumenti di ingegneria finanziaria. Tali strumenti riguardano fondi di rotazione, fondi per la partecipazione temporanea e minoritaria al capitale di rischio, fondi per la concessione di garanzie. Gli strumenti di ingegneria finanziaria hanno la caratteristica, oltre che di essere utilizzati a sportello, di basarsi sul coinvolgimento di soggetti privati, sul riparto del rischio, nonché sulla stabilità delle risorse attraverso il meccanismo della restituzione delle medesime. Sono state, inoltre, utilizzate, strumentazioni miste, ossia costituite da contributi in conto capitale contestualmente a finanziamenti agevolati attraverso i fondi di rotazione. Riscontrati i positivi risultati, la Regione del Veneto intende proseguire nelle attività connesse al raggiungimento degli obiettivi e nell utilizzo delle strumentazioni evidenziate peraltro con alcune evoluzioni di carattere tecnico che rappresentano eccellenze a livello nazionale come, ad esempio, i fondi per la concessione di garanzie, anche attraverso strumenti di portafoglio (tranched cover). Con riferimento al Fondo di rotazione per l innovazione tecnologica e al Fondo di partecipazioni al capitale di rischio, si riportano di seguito i dati ricavati dalla gestione della finanziaria regionale Veneto Sviluppo Spa, soggetto gestore dei fondi: Fondo di rotazione per l Innovazione tecnologica POR-FESR Asse 1, Linea di intervento 1.2 Ingegneria finanziaria, Azione Anno Domande pervenute Domande agevolate Operazioni agevolate attivate Importo agevolazioni attivate Importa quote fondo erogate , , , , , ,17 1 semestre , ,77 Fondo di capitale di rischio POR-FESR Asse 1, Linea di intervento 1.2 Ingegneria finanziaria, Azione Anno Proposte di investimento pervenute Operazioni deliberate Partecipazioni acquisite Valore nominale complessivo delle acquisizioni Importo complessivo delle operazioni realizzate , , , , , , (1 semestre) , ,00 Sistema delle garanzie per investimenti nell innovazione e per l imprenditorialità POR-FESR Asse 1, Linea di intervento 1.2 Ingegneria finanziaria, Azione In merito alle operazioni di garanzie su finanziamenti per investimenti innovativi e per lo sviluppo dell imprenditorialità, DGR n del 6 giugno 2008, si evidenzia la partecipazione di 23 Confidi beneficiari, di cui 9 sottoposti ai controlli della Banca d Italia (ex art. 107 del T.U.B.), per un totale di 765 garanzie assegnate, corrispondenti, complessivamente, ad ,96 euro, di cui ,98 euro finanziati dal POR (dati aggiornati a settembre 2013). Mentre con il secondo bando, DGR n del 3 luglio 2012, si evidenzia la partecipazione di 9 Confidi beneficiari, in questo caso tutti sottoposti alla vigilanza della Banca d Italia (ex art. 107 del T.U.B.), per un totale di 67 garanzie assegnate, corrispondenti complessivamente ad ,00 euro (dati aggiornati a giugno 2013). 9

10 Al potenziamento degli strumenti già posti in essere nella precedente programmazione, si prevede, inoltre, l implementazione di strumenti ancora più flessibili ed integrati in grado di adattarsi alle mutevoli condizioni del mercato, che pongano al centro l impresa, secondo un ottica di stabilità, completezza e approccio a 360 degli interventi. Risulta fondamentale adottare un approccio di sistema, con un attenzione a tutte le componenti del mercato, dalle nuove imprese a quelle mature da riposizionare (si adotterà cioè sia un ottica mirata per particolari tipologia di Azioni che un approccio non limitato a singoli settori o specificità). 3. STRATEGIE ED AZIONI PER IL Il quadro delle strategie relative all Obiettivo Tematico 3 Competitività dei sistemi produttivi, nasce dalla consapevolezza degli elementi di vitalità e delle criticità presenti nel contesto socio economico regionale. Ci si riferisce in particolare: alla criticità rappresentata dalla ridotta dimensione delle imprese che da un lato ha consentito una notevole flessibilità produttiva e dall altro ha evidenziato notevoli difficoltà in termini di capacità del sistema produttivo di fornire una risposta competitiva alla concorrenza dei mercati globalizzati. Questo anche perché la ridotta dimensione aziendale ha comportato una scarsa propensione alle attività di ricerca. Le problematiche tipiche delle PMI sono poi state amplificate dalla crisi finanziaria che ha creato difficoltà di accesso al credito; alla positiva evoluzione del sistema produttivo veneto a favore di settori a più alta intensità tecnologica e contenuto di conoscenza (quale ad esempio quello della meccanica) a scapito dei settori più tradizionali che hanno mostrato un lento ma continuo ridimensionamento (seppur continuino a svolgere un ruolo fondamentale); al punto di forza rappresentato dalla presenza di produzioni tradizionali caratterizzate da elevata qualità ampiamente riconosciuta a livello internazionale. La definizione delle strategie a favore della competitività dei sistemi produttivi per il si fonda inoltre sulle esperienze positive maturate dalle policy messe in atto con particolare riferimento agli strumenti adottati per contrastare gli effetti della crisi economico-finanziaria. Ci si riferisce sia ai tradizionali incentivi in conto capitale che a forme di intervento riclassificabili negli strumenti di ingegneria finanziaria (fondi di rotazione, fondi di garanzia, fondi per il capitale di rischio). Tenendo conto degli aspetti sopra richiamati e del quadro normativo regionale, la strategia individuata per l Obiettivo Tematico 3 del POR FESR è mirata a promuovere in modo sistemico lo sviluppo del sistema produttivo con particolare riguardo alle piccole e medie imprese. Il punto fondamentale è che le imprese che intendono emergere a livello nazionale ed internazionale, dovranno sempre più innovare, sia nei processi produttivi che nei prodotti che nelle relazioni fra le imprese. In tal senso, la Regione del Veneto ha già svolto, e continuerà a svolgere, alla luce degli importati risultati ottenuti, un ruolo decisivo di sostegno alle imprese attraverso una serie di iniziative di sostegno finanziario, gestite anche attraverso la Finanziaria regionale Veneto Sviluppo SpA, finalizzate a: incentivare l innovazione, sia quella radicale che quella incrementale; rafforzare le reti di impresa, con riferimento particolare ai distretti produttivi che alle filiere fra imprese; sostenere nuova imprenditorialità, in particolare quella giovanile e femminile, quali base di uno sviluppo basato su soggetti imprenditoriali ad alto valore di creatività; 10

11 rafforzare il tessuto produttivo attraverso l ottenimento di certificazioni di processo, di prodotto ed ambientali; favorire la costruzione di un modello stellare di offerta di servizi qualificati di carattere innovativo; intervenire sugli aspetti di consolidamento delle strutture finanziarie delle imprese. E in questa ottica che ha deciso di destinare le risorse FESR in linea con le indicazioni comunitarie e coerentemente con il ventaglio di Azioni previste dalla bozza di Accordo di Partenariato dell Italia 5 (AdP) per l attivazione delle Azioni regionali ai fini del conseguimento degli obiettivi specifici e dei risultati delineati nel box che segue. 5 Si fa riferimento alla Bozza di Accordo di Partenariato Versione in corso d opera di alcune sezioni (Bozza 15 Luglio 2013) e successive integrazioni (Nota Tecnica consolidata del 16 Settembre 2013 Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica). 11

12 Risultati attesi / Obiettivo specifico (AdP) Consolidamento, riqualificazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali, in particolar modo attraverso la valorizzazione di attività di innovazione e industrializzazione derivanti da attività di ricerca e sviluppo Miglioramento delle condizioni per la nascita di nuove imprese, crescita dimensionale delle micro e piccole imprese e consolidamento strutturale economico e patrimoniale delle PMI OT 3 Competitività dei sistemi produttivi (Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese) Azione (AdP) Sostegno al riposizionamento competitivo e alla riqualificazione produttiva dei sistemi imprenditoriali. Tale tipologia di intervento è finalizzata al rafforzamento dell attrattività delle aree di vitalità/densità imprenditoriale e sarà attuata attraverso procedimenti di tipo negoziale concordati a livello d area fra più livelli delle amministrazioni competenti e soggetti portatori di interessi a livello locale (enti locali, università, camere di commercio, sindacati dei lavoratori, imprese singole o associate) preferibilmente nei casi in cui sia verificata la disponibilità di imprese trainanti che si facciano carico della propria quota del fabbisogno finanziario dell investimento complessivo e a condizione che i benefici si estendano al sistema imprenditoriale endogeno, attraverso la qualificazione dell offerta di servizi di supporto alla competitività delle imprese esistenti e all attrazione di capitali, l innalzamento del livello tecnologico o la creazione di nuove opportunità di mercato, l adeguamento delle competenze dei lavoratori ai fabbisogni emergenti delle imprese, la creazione di nuova occupazione e/o la salvaguardia dell occupazione esistente. La selezione dei progetti di riqualificazione e rilancio avverrà a seguito di un analisi preliminare delle principali criticità e delle potenzialità di sviluppo delle aree oggetto di intervento, tenuto conto della possibile evoluzione degli scenari economici e tecnico scientifici Interventi di sostegno all innovazione diffusa e alla diffusione di servizi innovativi, volti a incrementare la competitività e la produttività dei sistemi imprenditoriali, favorendo l'introduzione di innovazioni nei processi produttivi, organizzativi e commerciali, sia attraverso il sostegno a programmi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, sia attraverso la valorizzazione di progetti di investimento relativi all industrializzazione dei risultati di attività di ricerca e sviluppo, sia attraverso l incentivazione di processi di interiorizzazione di innovazione incrementale di natura non esclusivamente tecnologica. Azione Regionale Distretti Industriali e reti innovative regionali Aggregazioni e Reti di Imprese Indicatori di risultato (*) % di imprese che hanno introdotto innovazioni di prodotto e/o di processo sul totale delle imprese (Fonte Istat) Dimensione media in termini di addetti delle PMI (Fonte Istat) Valore degli investimenti in capitale di rischio early stage in percentuale del PIL 12

13 Risultati attesi / Obiettivo specifico (AdP) Rilancio propensione investimenti sistema produttivo. OT 3 Competitività dei sistemi produttivi (Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese) della agli del Sviluppo occupazionale e produttivo in aree territoriali colpite da crisi diffusa delle attività produttive. Azione (AdP) Interventi a sostegno di nuove imprese con alta potenzialità di mercato, sia in settori emergenti, tra cui quelli collegati alla green economy, all'ecoinnovazione, all'economia a bassa intensità di carbonio e all'efficacia delle risorse, sia nei settori tradizionali, con priorità a quelle che presentino caratteristiche di particolare innovatività o creatività nell idea imprenditoriale, nelle forme di gestione, nei prodotti o processi, sia attraverso interventi di tipo finanziario nelle varie forme (contributi, prestiti, garanzie, capitale di rischio), sia attraverso interventi di accompagnamento e consulenza, sia attraverso la promozione di incubatori e acceleratori ospitali in grado di accogliere le innovazioni tecnologiche prodotte e incentivarne la diffusione sul sistema economico territoriale, attirando investimenti e capitale umano Interventi per investimenti in macchinari e impianti e beni intangibili e accompagnamento di processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale, di rapida e semplificata esecuzione e con ricadute immediate sui sistemi imprenditoriali territoriali, finalizzati al consolidamento della base produttiva in chiave innovativa Interventi per la nascita e lo sviluppo di imprese, anche in relazione a determinate categorie: disoccupati di lunga durata, donne residenti in aree a bassa occupazione femminile, giovani inoccupati, imprese culturali, creative, sociali educative, ecc. sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso la promozione di servizi di supporto, sia attraverso strumenti finanziari, sia attraverso il sostegno alle istituzioni di microfinanza, nella loro azione di affiancamento e assistenza ai microimprenditori che accedono al microcredito per lo start-up di microimpresa e per il microimpiego Interventi di sostegno alle aree territoriali colpite da crisi diffusa delle attività produttive, attraverso la mitigazione degli effetti delle transizioni industriali sugli individui e sulle imprese in esse operanti (intervento in comune con OT 8 Occupazione, in relazione al risultato atteso n. 6 Favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi). Si prevedono interventi di rilancio su aree territoriali di crisi industriale che siano in grado di presentare un progetto unitario di rilancio. Strumenti di intervento possibili a questi fini sono: sostegno alla messa a punto di piani di riconversione industriale per gruppi di imprese; sostegno alla creazione di fondi per le ristrutturazioni aziendali al fine di preservare il valore e i livelli occupazionali di imprese in difficoltà a causa della crisi economica, ma con potenzialità di crescita, e per Azione Regionale Aggregazioni e Reti di Imprese Evoluzione del sistema produttivo industriale e artigianale Imprenditorialità femminile Imprenditorialità giovanile Aree in crisi con potenzialità di sviluppo - Indicatori di risultato (*) Investimenti sul PIL (Fonte Istat) Numero di addetti nelle imprese salvaguardati e ricollocati (Fonte da costruire) 13

14 Risultati attesi / Obiettivo specifico (AdP) 3.7 Miglioramento dell accesso credito OT 3 Competitività dei sistemi produttivi (Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese) al Azione (AdP) tutelare interi settori e aree del territorio; incentivi all avvio di nuove attività economiche; strumenti di sostegno al reddito integrati da forme attive di rafforzamento delle capacità dei lavoratori (quest ultimo strumento è anche riconducibile all OT 8 - Occupazione). I piani di intervento relativi alle aree di crisi industriale dovranno puntare sulla promozione dì investimenti produttivi, anche a carattere innovativo, riqualificazione delle aree interessate, formazione del capitale umano, riconversione di aree industriali dismesse, recupero ambientale ed efficientamento energetico dei siti, realizzazione di infrastrutture strettamente funzionali agli interventi. I Piani stessi si porranno in raccordo con le strategie regionali per la specializzazione intelligente. Al fine di garantire immediato avvio alle misure di natura anticiclica, le aree di crisi industriale dovranno essere preventivamente identificate in sede di definizione dei programmi operativi e i relativi interventi essere attuati nei primi due anni del periodo di programmazione, per poi essere gradualmente sostituiti da interventi rientranti nelle misure di medio-lungo periodo in funzione dell effettivo miglioramento dello scenario congiunturale Potenziamento del sistema nazionale di garanzie pubbliche, favorendo forme di razionalizzazione e sinergia con i sistemi regionali di garanzia (fondi regionali, confidi), finalizzate a generare effetti moltiplicatori delle forme di sostegno di accesso al credito delle imprese, anche con riferimento al potenziamento dell operatività degli strumenti nazionali per le imprese del settore agricolo (tale azione è funzionale anche alla seconda direttrice della strategia ed opererà anche nell ambito delle misure di m/l periodo) Valorizzazione del ruolo dei confidi, ponendo particolare attenzione alla definizione di procedure e modalità di accesso ai fondi che ne favoriscano l utilizzo nell'ambito del patrimonio a fini di vigilanza Sviluppo di forme di finanziamento non creditizie alle imprese e del mercato dei fondi di capitale di rischio, per il finanziamento di start-up innovative, di progetti di espansione e di investimento nelle aree in ritardo di sviluppo. Azione Regionale Fondi di Garanzia Sostegno alla patrimonializzazione dei Confidi Capitale di rischio Indicatori di risultato (*) Quota valore fidi globali utilizzati da imprese afferenti alla classe inferiore a euro (Fonte Banca d Italia) Impieghi bancari sul PIL (Fonte Banca d Italia) Quota di imprese che hanno chiesto e non ottenuto credito (Fonte da costruire) 14

15 4. CATALOGO DELLE AZIONI Viene di seguito riportato il catalogo delle Azioni che contiene la descrizione dell Obiettivo Specifico indicata dall Accordo di Partenariato, l Azione indicata dall Accordo di Partenariato e la descrizione dell Azione individuata dalla Regione Veneto in linea con le indicazioni nazionali. AZIONE - DISTRETTI INDUSTRIALI E RETI INNOVATIVE REGIONALI Obiettivo Specifico 3.3. (AdP) Consolidamento, riqualificazione e diversificazione dei sistemi produttivi territoriali, in particolar modo attraverso la valorizzazione di attività di innovazione e industrializzazione derivanti da attività di ricerca e sviluppo. Azione 3.3.1(AdP) Sostegno al riposizionamento competitivo e alla riqualificazione produttiva dei sistemi imprenditoriali. Tale tipologia di intervento è finalizzata al rafforzamento dell attrattività delle aree di vitalità/densità imprenditoriale e sarà attuata attraverso procedimenti di tipo negoziale concordati a livello d area fra più livelli delle amministrazioni competenti e soggetti portatori di interessi a livello locale (enti locali, università, camere di commercio, sindacati dei lavoratori, imprese singole o associate) preferibilmente nei casi in cui sia verificata la disponibilità di imprese trainanti che si facciano carico della propria quota del fabbisogno finanziario dell investimento complessivo e a condizione che i benefici si estendano al sistema imprenditoriale endogeno, attraverso la qualificazione dell offerta di servizi di supporto alla competitività delle imprese esistenti e all attrazione di capitali, l innalzamento del livello tecnologico o la creazione di nuove opportunità di mercato, l adeguamento delle competenze dei lavoratori ai fabbisogni emergenti delle imprese, la creazione di nuova occupazione e/o la salvaguardia dell occupazione esistente. La selezione dei progetti di riqualificazione e rilancio avverrà a seguito di un analisi preliminare delle principali criticità e delle potenzialità di sviluppo delle aree oggetto di intervento, tenuto conto della possibile evoluzione degli scenari economici e tecnico scientifici. Descrizione Azione Regionale La Regione Veneto intende implementare l azione sopra richiamata attivando progetti di consolidamento, riqualificazione e diversificazione a favore di aree produttive rilevanti per l economia regionale. Questo allo scopo di promuovere il riposizionamento competitivo e la riqualificazione produttiva del sistema imprenditoriale veneto attraverso strumenti di supporto alla competitività delle imprese esistenti e all attrazione di capitali sia italiani che esteri, l innalzamento del livello tecnologico e la creazione di nuove opportunità di mercato, anche con riferimento verso i settori collegati alla green economy, all'ecoinnovazione, all'economia a bassa intensità di carbonio e all'efficienza delle risorse. In linea con quanto previsto dal Progetto di Legge Regionale relativo a Disciplina dei Distretti Industriali, delle Reti Innovative Regionali e delle Aggregazioni di Imprese presentato al Consiglio Regionale il 5 luglio 2012, verranno definiti accordi di programma (art. 9 del sopra citato Progetto di Legge) con i rappresentanti giuridici dei Distretti e delle Reti Innovative che in Regione Veneto costituiscono i soggetti locali rappresentativi dei sistemi produttivi. A questo riguardo è opportuno precisare che il Distretto è definito come sistema produttivo locale, all'interno di una parte definita del territorio regionale, caratterizzato da un'elevata concentrazione di imprese manifatturiere artigianali e industriali, con prevalenza di piccole e medie imprese, operanti su specifiche filiere produttive o in filiere a queste correlate rilevanti per l'economia regionale mentre per Rete innovativa regionale si intende un'aggregazione tra imprese e soggetti pubblici e privati, presenti in ambito regionale ma non necessariamente territorialmente contigui, che operano in ambiti innovativi di qualsiasi settore e sono in grado di sviluppare un insieme di iniziative e progetti rilevanti per l'economia regionale (art. 2 del disegno di Legge). Tra le varie tipologie di interventi che potranno essere realizzati nell ambito degli Accordi di Programma, i principali sono rappresentati: dalla qualificazione dell offerta dei servizi e dalla acquisizione di servizi qualificati; dalla realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo (ricerca per lo sviluppo sperimentale, ricerca industriale, studi di fattibilità, ecc.); 15

16 dalla diffusione di innovazioni (ad esempio, per nuove imprese innovatrici, per l innovazione organizzativa); dalla realizzazione di progetti di internazionalizzazione; dalla promozione di soluzioni rispettose dell ambiente e funzionali al risparmio energetico nel quadro dell ambito della crescita sostenibile individuata come obiettivo prioritario dalla strategia Europa 2020; dalla qualificazione del capitale umano (attraverso il FSE, OT n. 10, Obiettivo specifico 6 Qualificazione dell offerta di istruzione e formazione tecnica professionale, attraverso l intensificazione dei rapporti scuola-formazione-impresa e lo sviluppo di poli tecnico professionali ) con particolare riferimento a quello giovanile; dell ammodernamento di macchinari e impianti. Le tipologie di intervento sopra richiamate verranno realizzate in maniera integrata e funzionale ai bisogni dell area produttiva rappresentata dai Distretti/Reti Innovative con i quali la Regione avrà concordato gli accordi di programma. La Regione individuerà i soggetti con i quali concludere gli accordi sulla base della verifica delle criticità e potenzialità che connotano le aree produttive ricomprese nei Distretti/Reti interessati all Azione. Quanto agli strumenti che verranno messi in campo per agevolare i progetti di consolidamento riqualificazione, essi saranno rappresentati dalle tradizionali forme di incentivazione (contributi a fondo perduto), da meccanismi di ingegneria finanziaria (Fondi di rotazione per la concessione di finanziamenti agevolati, fondi per il capitale di rischio) e da combinazioni di entrambe le tipologie. AZIONE - AGGREGAZIONI E RETI DI IMPRESE Obiettivo specifico 3.6 (AdP). Miglioramento delle condizioni per la nascita di nuove imprese, crescita dimensionale delle micro e piccole imprese e consolidamento strutturale economico e patrimoniale delle PMI. Azione (AdP) Interventi di sostegno all innovazione diffusa e alla diffusione di servizi innovativi, volti a incrementare la competitività e la produttività dei sistemi imprenditoriali, favorendo l'introduzione di innovazioni nei processi produttivi, organizzativi e commerciali, sia attraverso il sostegno a programmi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, sia attraverso la valorizzazione di progetti di investimento relativi all industrializzazione dei risultati di attività di ricerca e sviluppo, sia attraverso l incentivazione di processi di interiorizzazione di innovazione incrementale di natura non esclusivamente tecnologica. Descrizione Azione Regionale: La Regione Veneto supportare l attuazione di progetti realizzati da aggregazioni di PMI (operanti nel settore dell industria, artigianato, commercio e servizi) in numero non inferiore a 3 (in linea con quanto stabilito dal Progetto di Legge Regionale per la riorganizzazione dei Distretti, delle Reti innovative e delle aggregazioni di imprese). Questo allo scopo di promuovere il riposizionamento competitivo e la riqualificazione produttiva del sistema imprenditoriale veneto attraverso strumenti di supporto alla competitività delle imprese esistenti e all attrazione di capitali sia italiani che esteri, l innalzamento del livello tecnologico e la creazione di nuove opportunità di mercato, con particolare riferimento ai contesti internazionali. Nell ottica del perseguimento degli obiettivi della strategia comunitaria Europa 2020, si intendono favorire interventi anche collegati alla green economy, all'ecoinnovazione, all'economia a bassa intensità di carbonio e all'efficienza delle risorse. Gli interventi saranno mirati a consolidare/attivare relazioni tra imprese mirate alla messa in comune di funzioni di impresa (o parti di essa) che risulterebbero troppo onerose per la singola unità aziendale. Questo nell intento di stabilizzare i rapporti cooperativi tra imprese al fine di sostenere la condivisione di bisogni comuni che scaturiscono dall appartenenza alla medesima area, allo stesso settore o filiera. Tra le varie tipologie di progetti che potranno essere realizzati, i principali sono rappresentati: dalla acquisizione di servizi qualificati; dalla realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo; dall adozione di innovazioni (ad esempio, per nuove imprese innovatrici, per l innovazione organizzativa); 16

17 dalla realizzazione di progetti di internazionalizzazione; dall introduzione/rafforzamento dell e-commerce; dalla promozione di soluzioni rispettose dell ambiente e funzionali al risparmio energetico nel quadro dell ambito della crescita sostenibile individuata come obiettivo prioritario dalla strategia Europa 2020; dall ammodernamento di macchinari e impianti. I progetti meritevoli di finanziamento verranno individuati attraverso la procedura valutativa nella modalità bando a sportello. Quanto agli strumenti che verranno messi in campo per agevolare le forme di collaborazione stabile e strutturata tra imprese, essi saranno rappresentati, dalle tradizionali forme di incentivazione (contributi a fondo perduto) da meccanismi di ingegneria finanziaria (Fondi di rotazione per la concessione di finanziamenti agevolati, fondi per il capitale di rischio) e da combinazioni di entrambe le tipologie. Azione (AdP) Interventi a sostegno di nuove imprese con alta potenzialità di mercato, sia in settori emergenti, tra cui quelli collegati alla green economy, all'ecoinnovazione, all'economia a bassa intensità di carbonio e all'efficacia delle risorse, sia nei settori tradizionali, con priorità a quelle che presentino caratteristiche di particolare innovatività o creatività nell idea imprenditoriale, nelle forme di gestione, nei prodotti o processi, sia attraverso interventi di tipo finanziario nelle varie forme (contributi, prestiti, garanzie, capitale di rischio), sia attraverso interventi di accompagnamento e consulenza, sia attraverso la promozione di incubatori e acceleratori ospitali in grado di accogliere le innovazioni tecnologiche prodotte e incentivarne la diffusione sul sistema economico territoriale, attirando investimenti e capitale umano. Descrizione Azione Regionale: Nell ottica degli obiettivi previsti dal Progetto di Legge Regionale relativo a Disciplina dei Distretti Industriali, delle Reti Innovative Regionali e delle Aggregazioni di Imprese la Regione Veneto intende sostenere interventi sviluppati da network di imprese operanti in ambiti settoriali emergenti ed innovativi. Si tratta di interventi di sviluppo in grado di innovare i modelli di specializzazione produttiva dei sistemi imprenditoriali ad alto potenziale di crescita e con effetti trainanti su altri settori produttivi, nell ambito di una strategia industriale di medio lungo periodo. Saranno privilegiate reti innovative in grado di enumerare la presenza di imprese sociali, quale modello economico ad alto potenziale di crescita, non solo con finalità di carattere inclusivo ma anche di sviluppo di modelli di integrazione profit non profit, aventi per oggetto la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale e di interesse generale. In tale ambito, si favorisce l imprenditorialità attraverso lo sfruttamento economico di nuove idee e la creazione di nuove aziende a forte contenuto innovativo e creativo, non solo ICT, anzi, valorizzando i settori tradizionali manifatturieri e con approcci di filiera (ad esempio: filiera artigianato/commercio/turismo) e con servizi innovativi per le imprese. Diventa essenziale la valorizzazione di incubatori/acceleratori (che possono essere anche luoghi non fisici ma aggregatori di idee), in grado di favorire la nascita di luoghi di aggregazione e di nuove imprese, anche su nuove basi organizzative quali le imprese riunite nella compagine sociale di società di capitali a controllo congiunto. Gli incubatori possono nascere intorno ad aziende che fungano da capofila verso nuove imprese. Particolare attenzione sarà data al consolidamento del sistema produttivo attraverso la diffusione delle certificazioni, in particolare, di prodotto, di processo ed ambientali. Tra le varie tipologie di progetti che potranno essere realizzati, i principali sono rappresentati: dalla qualificazione dell offerta dei servizi e alla acquisizione di servizi qualificati; dalla realizzazione di progetti di ricerca e sviluppo; dall adozione di innovazioni (ad esempio, per nuove imprese innovatrici, per l innovazione organizzativa); dall adozione di soluzioni rispettose dell ambiente e funzionali al risparmio energetico; dall ammodernamento di macchinari e impianti. Le filiere sulle quali concentrare le risorse verranno individuate sulla base delle specializzazioni produttive regionali, Per l avvio degli interventi potranno essere stipulati appositi contratti di programma e/o saranno 17

18 emanati bandi per la selezione dei soggetti beneficiari. Quanto agli strumenti che verranno messi in campo per agevolare le forme di collaborazione stabile e strutturata tra imprese, essi saranno rappresentati, dalle tradizionali forme di incentivazione (contributi a fondo perduto) da meccanismi di ingegneria finanziaria (Fondi di rotazione per la concessione di finanziamenti agevolati, fondi per il capitale di rischio) e da combinazioni di entrambe le tipologie. AZIONE - EVOLUZIONE DEL SISTEMA PRODUTTIVO INDUSTRIALE ED ARTIGIANALE Obiettivo Specifico 3.1 (AdP) Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo. Azione (AdP) Interventi per investimenti in macchinari e impianti e beni intangibili e accompagnamento di processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale, di rapida e semplificata esecuzione e con ricadute immediate sui sistemi imprenditoriali territoriali, finalizzati al consolidamento della base produttiva in chiave innovativa. Descrizione Azione Regionale La Regione Veneto, attraverso una serie di interventi di rilancio della propensione degli investimenti (materiali e immateriali), intende promuovere il consolidamento della base produttiva delle imprese, in particolare del comparto industriale, manifatturiero ed artigianale in chiave innovativa, al fine di ottenere ricadute immediate sui sistemi imprenditoriali territoriali, in grado di valorizzare l eccellenza artigiana e creare positive sinergie tra creatività, attività artigiana e sistema industriale ( back to manufacture ). In tale ambito, si favorisce l imprenditorialità attraverso lo sfruttamento economico di nuove idee e la creazione di nuove aziende, anche a contenuto innovativo e creativo, non solo ICT, valorizzando i settori tradizionali manifatturieri per un duraturo rilancio di essi. Particolare interesse è rivolto anche alle imprese sociali, quale modello economico ad alto potenziale di crescita, non solo con finalità di carattere inclusivo ma anche di sviluppo di modelli di integrazione profit non-profit, aventi per oggetto la produzione e lo scambio di beni e servizi di utilità sociale e di interesse generale. Gli interventi saranno volti ad introdurre innovazioni tecnologiche di prodotto e di processo, ammodernare i macchinari e gli impianti e ad accompagnare il processo di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale. Grazie ai positivi risultati ottenuti nel corso della precedente Programmazione comunitaria, gli interventi saranno realizzati preferibilmente secondo il metodo del bando a sportello. Nell ambito degli obiettivi da raggiungere con la Programmazione comunitaria , gli strumenti che saranno attivati saranno rappresentati dalle tradizionali forme di incentivazione (contributi a fondo perduto) da meccanismi di ingegneria finanziaria (Fondi di rotazione per la concessione di finanziamenti agevolati, fondi per il capitale di rischio) e da combinazioni di entrambe le tipologie. AZIONE IMPRENDITORIALTÀ FEMMINILE Obiettivo Specifico 3.1 (AdP) Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo. Azione (AdP) Interventi per la nascita e lo sviluppo di imprese, anche in relazione a determinate categorie: disoccupati di lunga durata, donne residenti in aree a bassa occupazione femminile, giovani inoccupati, imprese culturali, creative, sociali educative, ecc. sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso la promozione di servizi di supporto, sia attraverso strumenti finanziari, sia attraverso il sostegno alle istituzioni di microfinanza, nella loro azione di affiancamento e assistenza ai microimprenditori che accedono al microcredito per lo start-up di micorimpresa e per il microimpiego Descrizione Azione Regionale La Regione Veneto intende favorire la nascita e lo sviluppo di imprese a prevalente partecipazione femminile attraverso: incentivi diretti, promozione di servizi di supporto e strumenti finanziari mirati. A tal fine, anche il trasferimento di impresa ricambio generazionale, costituisce una futura area d intervento delle attività della struttura. L obiettivo, in armonia con i principi dell ordinamento comunitario e in linea con quanto stabilito dalla vigente Legge Regionale 20 gennaio 2000, n. 1 Interventi per la promozione di nuove imprese e di innovazione dell imprenditoria femminile, consiste nel promuovere e consolidare il lavoro femminile per qualificarne la presenza sul mercato. In particolare, la politica regionale ha individuato proprio nell autoimprenditorialità femminile uno degli strumenti attraverso cui rivitalizzare il tessuto imprenditoriale veneto. L esperienza già acquisita nel corso della precedente Programmazione comunitaria , ha dimostrato come il coordinamento nell impiego di fondi regionali e fondi POR-FESR costituisca un efficace modalità di supporto alla competitività del sistema 18

19 produttivo. L Azione sarà realizzata in stretto raccordo con gli interventi previsti dall Obiettivo Tematico 8 Occupazione obiettivo specifico 2 Aumentare la partecipazione e l occupazione femminile. Le tipologie di interventi previste si baseranno, in parte, su strumenti già impiegati nel corso della Programmazione e, in parte, utilizzando nuove modalità operative in linea con l evoluzione economico-sociale. Per quanto concerne i primi, si segnalano: Concessione di finanziamenti o leasing agevolati in percentuale degli interventi investimenti immobiliari, impianti, macchinari ed altre spese - che l impresa intende effettuare (L.R. n. 1/2000). Agevolazioni in conto capitale delle spese di investimento sostenute per la creazione delle nuove PMI a prevalente partecipazione femminile (DGR n del 22 settembre 2009 Bando di partecipazione per l ottenimento di aiuti agli investimenti delle nuove PMI a prevalente partecipazione femminile, finanziato nell ambito del Programma Operativo Regionale , parte FESR, asse 1 della linea d intervento 1.3 Politiche di sostegno alla promozione e allo sviluppo dell imprenditorialità (Azione 1.3.1) e DGR n del 18 dicembre 2012 che ha previsto l implementazione della procedura a sportello. Al fine di promuovere, consolidare e diffondere ulteriormente il lavoro femminile nei diversi ambiti settoriali, proprio in considerazione degli ottimi risultati conseguiti dai sopracitati interventi, si intende proseguire nella realizzazione di bandi redatti secondo la modalità a sportello. La costituzione di nuove imprese individuali e di società, anche cooperative, nei settori produttivo, commerciale e dei servizi, a prevalente partecipazione femminile, sarà sostenuta attraverso il finanziamento diretto agli investimenti. In particolare, fra le voci di spesa finanziabili rientrano: macchinari, hardware e beni strumentali; progettazione e realizzazione di opere edili di ristrutturazione/rinnovo/riconversione e relativi interventi di impiantistica; immobilizzazioni immateriali; software e formazione del personale; eventuali ulteriori spese di costituzione della società. Le proposte di intervento individuate saranno strettamente collegate ad attività di sostegno alla nascita e al consolidamento di imprese a prevalente partecipazione giovanile e femminile, da realizzarsi attraverso percorsi di formazione ed informazione svolti nell ambito del Programma regionale di promozione dell imprenditoria giovanile e femminile. Le iniziative andranno incontro alle esigenze dei futuri imprenditori veneti, ed in particolare saranno incentrate sullo sviluppo di progetti strategici e innovativi, sulla definizione e attuazione dei piani di investimento e sull assistenza nelle fasi di start-up e di espansione dell attività d impresa., secondo un approccio che privilegia la rete fra soggetti, i social networks, le iniziative coordinate. AZIONE IMPRENDITORIALITÀ GIOVANILE Obiettivo Specifico: 3.1 (AdP) Rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo. Azione (AdP) Interventi per la nascita e lo sviluppo di imprese, anche in relazione a determinate categorie: disoccupati di lunga durata, donne residenti in aree a bassa occupazione femminile, giovani inoccupati, imprese culturali, creative, sociali educative, ecc. sia attraverso incentivi diretti, sia attraverso la promozione di servizi di supporto, sia attraverso strumenti finanziari, sia attraverso il sostegno alle istituzioni di microfinanza, nella loro azione di affiancamento e assistenza ai microimprenditori che accedono al microcredito per lo start-up di microimpresa e per il microimpiego. Descrizione Azione Regionale La Regione Veneto intende favorire il rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo veneto, anche mediante interventi per la nascita e lo sviluppo di imprese giovanili attraverso incentivi diretti, promozione di servizi di supporto e strumenti finanziari mirati. 19

20 A tal fine, anche il trasferimento di impresa ricambio generazionale, che favorisca la continuità d impresa, costituisce una futura area d intervento di attività. L obiettivo, in linea con i principi dell ordinamento comunitario e in coerenza con la vigente Legge regionale 24 dicembre 1999, n. 57 Interventi regionali per lo sviluppo dell imprenditoria giovanile veneta, consiste nel promuovere e consolidare il lavoro giovanile e qualificarne la presenza sul mercato. In particolare, la politica regionale ha individuato proprio nell autoimprenditorialità giovanile una delle misure attive con cui intervenire sul mercato del lavoro. L esperienza già acquisita nel corso della precedente Programmazione comunitaria, ha dimostrato come il coordinamento nell impiego di fondi regionali e fondi POR-FESR, sia un efficace modalità di supporto alla competitività del sistema produttivo. L Azione sarà realizzata in stretto raccordo con gli interventi previsti dall Obiettivo Tematico 8 Occupazione obiettivo specifico 1 Rafforzare l occupabilità dei giovani attraverso misure attive e preventive sul mercato del lavoro. Le tipologie di interventi previste si baseranno, in parte, su strumenti già impiegati nel corso della Programmazione e, in parte, su nuovi strumenti in linea con l evoluzione degli scenari economico-sociali. Per quanto concerne i primi, si evidenziano: il fondo di rotazione per investimenti delle nuove PMI giovanili, istituito con L.R. n. 57/1999, la cui agevolazione consiste in finanziamenti o leasing agevolati in percentuale degli interventi, investimenti immobiliari, impianti, macchinari ed altre spese, che l impresa intende effettuare aiuti agli investimenti delle nuove PMI giovanili, finanziato nell ambito del POR , parte FESR, asse 1 della linea d intervento 1.3 Politiche di sostegno alla promozione e allo sviluppo dell imprenditorialità (Azione ), DGR n del 22 settembre 2009; incentivi all autoimprenditorialità giovanile, nell ambito del POR FESR (DGR n del 18 dicembre 2012). Tale provvedimento si caratterizza per essere stato implementato attraverso la metodologia a sportello. Al fine di promuovere, consolidare e diffondere ulteriormente il lavoro giovanile nei diversi ambiti settoriali, proprio in considerazione degli ottimi risultati conseguiti dai sopracitati interventi, si intende proseguire con bandi redatti secondo la modalità a sportello. Gli interventi saranno rivolti principalmente a giovani e promuoveranno la costituzione di nuove imprese e di imprese esistenti individuali e di società, anche cooperative, nei settori produttivo, commerciale e dei servizi attraverso il finanziamento diretto agli investimenti. Tra le voci di spesa finanziabili rientreranno: macchinari, hardware e beni strumentali; progettazione e realizzazione di opere edili di ristrutturazione/rinnovo/riconversione e relativi interventi di impiantistica; immobilizzazioni immateriali; software e formazione del personale; eventuali ulteriori spese di costituzione della società. Le proposte di intervento individuate saranno strettamente collegate ad attività di sostegno alla nascita e al consolidamento di imprese a prevalente partecipazione giovanile e femminile, da realizzarsi attraverso percorsi di formazione ed informazione svolti nell ambito del Programma regionale di promozione dell imprenditoria giovanile e femminile. Le iniziative andranno incontro alle esigenze dei futuri imprenditori veneti, ed in particolare saranno incentrate sullo sviluppo di progetti strategici e innovativi, sulla definizione e attuazione dei piani di investimento e sull assistenza nelle fasi di start-up e di espansione dell attività d impresa., secondo un approccio che privilegia la rete fra soggetti, i social networks, le iniziative coordinate. AZIONE - AREE IN CRISI E CON POTENZIALITA DI SVILUPPO Obiettivo Specifico: 3.2 (AdP) Sviluppo occupazionale e produttivo in aree territoriali colpite da crisi diffusa delle attività produttive. 20

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020

LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 LE NUOVE POLITICHE PER L INTERNAZIONALIZZAZIONE DELLE I MPRESE NELLA PROSPETTIVA DELLA PROGRAMMAZIONE 2014-2020 \ OBIETTIVI TEMATICI (art.9 Reg.Generale) Interventi attivabili nel periodo 2014-2020 Grado

Dettagli

La cooperazione tra PMI e Centri di Ricerca per l innovazione.

La cooperazione tra PMI e Centri di Ricerca per l innovazione. La cooperazione tra PMI e Centri di Ricerca per l innovazione. Treviso, 24 febbraio 2015 Smart Specialisation Strategy Rappresenta il rafforzamento delle specializzazioni del territorio e la promozione

Dettagli

POI ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO 2007-2013 (POI)

POI ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO 2007-2013 (POI) POI ENERGIE RINNOVABILI E RISPARMIO ENERGETICO 2007-2013 (POI) Avanzamento Attività Organismo Intermedio Ministero dello Sviluppo Economico Direzione generale per gli incentivi alle imprese D.G.I.A.I Linee

Dettagli

Strumentazioni in favore dell imprenditoria femminile e giovanile

Strumentazioni in favore dell imprenditoria femminile e giovanile Strumentazioni in favore dell imprenditoria femminile e giovanile Verona, 14 aprile 2014 Michele Pelloso Direttore Sezione Industria e Artigianato Assessorato all Economia e Sviluppo, Ricerca e Innovazione

Dettagli

Ministero dello Sviluppo Economico

Ministero dello Sviluppo Economico Ministero dello Sviluppo Economico DIREZIONE GENERALE PER GLI INCENTIVI ALLE IMPRESE IL DIRETTORE GENERALE Visto il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto

Dettagli

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato

5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato 5. IL PIANO FINANZIARIO 5.1 Organizzazione delle fonti di finanziamento e coinvolgimento del settore privato La predisposizione del piano finanziario per il POR della Basilicata è stata effettuata sulla

Dettagli

MANOVRA ANTICONGIUNTURALE 2009 INCENTIVI ALLE IMPRESE

MANOVRA ANTICONGIUNTURALE 2009 INCENTIVI ALLE IMPRESE MANOVRA ANTICONGIUNTURALE 2009 INCENTIVI ALLE IMPRESE In risposta alle sollecitazioni delle parti sociali, l aggiornamento e l attuazione della manovra anticrisi prevede le seguenti iniziative: A) INIZIATIVE

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Roberto Del Giudice Firenze, 10 febbraio 2014 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita

Dettagli

Finanziare la Cultura e il Turismo a livello Nazionale e Regionale

Finanziare la Cultura e il Turismo a livello Nazionale e Regionale Finanziare la Cultura e il Turismo a livello Nazionale e Regionale Dott.ssa Letizia Donati donati@eurosportello.eu Eurosportello Confesercenti 9 ottobre 2015 I Fondi Strutturali per la Cultura e Turismo

Dettagli

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO 2011 2013 PIANO DI ATTUAZIONE Definizione obiettivi: descrizione degli obiettivi di piano riferiti agli obiettivi generali

Dettagli

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Protocollo d intesa tra Regione Toscana e Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus) Consolidamento e sviluppo della collaborazione per attività cooperazione internazionale nel settore dell'accesso

Dettagli

Ruolo e attività del punto nuova impresa

Ruolo e attività del punto nuova impresa SISTEMA DOTALE E CULTURA D IMPRESA: UNA RETE DI SERVIZI PER IL TERRITORIO MANTOVANO a cura di Alessandra Ligabue PROMOIMPRESA Ruolo e attività del punto nuova impresa PromoImpresa, in qualità di Azienda

Dettagli

Il contratto di Rete

Il contratto di Rete 18 settembre 2014 Numero 2 Il contratto di Rete Speciale Contratto di Rete Con l art. 3, comma 4 ter, D.L. 5/2009, convertito con modificazioni in L. 33/2009, e successive modifiche e integrazioni, è stato

Dettagli

REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013

REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013 REGIONE PIEMONTE DIREZIONE REGIONALE COMPETITIVITA DEL SISTEMA REGIONALE POR FESR 2007/2013 COMITATO DI SORVEGLIANZA 11 GIUGNO 2015 Presentazione del RAE al 31 dicembre 2014 ASPETTI PRINCIPALI DEL RAE

Dettagli

Circolare n 10. Oggetto. Quartu S.E., 03 ottobre 2011

Circolare n 10. Oggetto. Quartu S.E., 03 ottobre 2011 Quartu S.E., 03 ottobre 2011 Circolare n 10 Oggetto Legge di Finanziamento: Comunitaria Nazionale Regionale Comunale Settore: Artigianato, Commercio, Servizi, Industria ed Agricoltura La circolare fornisce

Dettagli

PO REGIONE PUGLIA FESR 2007-2013: Strategia regionale per la Ricerca e l Innovazione Descrizione Assi e Azioni

PO REGIONE PUGLIA FESR 2007-2013: Strategia regionale per la Ricerca e l Innovazione Descrizione Assi e Azioni Newsletter n.74 Aprile 2010 Approfondimento_22 PO REGIONE PUGLIA FESR 2007-2013: Strategia regionale per la Ricerca e l Innovazione Descrizione Assi e Azioni Assi Asse 1 - Asse 2 - Asse 3 - Asse 4 - Sostegno

Dettagli

Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali Area per il manifatturiero

Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali Area per il manifatturiero Direzione centrale attività produttive, commercio, cooperazione, risorse agricole e forestali Area per il manifatturiero FVG regione a vocazione manifatturiera Settori di specializzazione FVG Principali

Dettagli

Smart Specialisation Strategy e forme aggregative

Smart Specialisation Strategy e forme aggregative Smart Specialisation Strategy e forme aggregative Nuovi strumenti a supporto dell innovazione e la competitività Piazzola sul Brenta, 23 maggio 2015 Dipartimento Sviluppo Economico Sezione Ricerca e Innovazione

Dettagli

La nuova Politica Agricola Comune (PAC)

La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Argomenti trattati La nuova Politica Agricola Comune (PAC) Il percorso per giungere alla nuova PAC I principali elementi della discussione in atto Lo Sviluppo Rurale nella nuova PAC Spunti di riflessione

Dettagli

PON R&C - STATO DI ATTUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA AL 30.04.2014

PON R&C - STATO DI ATTUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA AL 30.04.2014 PON R&C - STATO DI ATTUAZIONE DEGLI STRUMENTI DI INGEGNERIA FINANZIARIA AL 30.04.2014 Con riferimento agli strumenti di ingegneria finanziaria attivati dall OI MiSE-DGIAI nell ambito competitività del

Dettagli

L internazionalizzazione delle PMI nella programmazione regionale 2014-2020

L internazionalizzazione delle PMI nella programmazione regionale 2014-2020 I Fondi Europei per la competitività e l innovazione delle PMI campane: strategie e opportunità di finanziamento L internazionalizzazione delle PMI nella programmazione regionale 2014-2020 Dr. Ennio Parisi

Dettagli

Il Fondo Mutualistico di Legacoop

Il Fondo Mutualistico di Legacoop LA FINANZA E IL CREDITO IN COOPERAZIONE Il Fondo Mutualistico di Legacoop Aldo Soldi Direttore Generale Coopfond Parma, 6 marzo 2014 1 1 - Coopfond Coopfond è il Fondo mutualistico di Legacoop. E una S.p.A.

Dettagli

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER. Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007/2013 ASSE IV LEADER Programma di Sviluppo Locale del GAL Giarolo Leader CRESCERE IN RETE MISURA 431 Azione 2.b Informazione sull attività del GAL Attività di animazione

Dettagli

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016.

COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. COMUNE DI CASTELLAR (Provincia di Cuneo) PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014/2016. Indice: Premessa 1. FONTI NORMATIVE 2. STRUMENTI 3. DATI DA PUBBLICARE 4. INIZIATIVE DI

Dettagli

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio

ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più

Dettagli

Approfondimenti: Provincia di Cuneo

Approfondimenti: Provincia di Cuneo Approfondimenti: Provincia di Cuneo Premessa Contesto e attività/1 Nel generale contesto di crisi che ha continuato a caratterizzare il sistema economico italiano nel 2013 i dati relativi al Piemonte hanno

Dettagli

SCHEDA DI RICHIESTA DI ATTIVAZIONE DI REGIMI DI AIUTO nei PISL INVESTIMENTI IN R&S. 2. Sezione I: Identificazione dell intervento

SCHEDA DI RICHIESTA DI ATTIVAZIONE DI REGIMI DI AIUTO nei PISL INVESTIMENTI IN R&S. 2. Sezione I: Identificazione dell intervento SCHEDA DI RICHIESTA DI ATTIVAZIONE DI REGIMI DI AIUTO nei PISL INVESTIMENTI IN R&S 1. INFORMAZIONI GENERALI SUL REGIME DI AIUTO DA ATTIVARE 1.1 TITOLO DELL OPERAZIONE: INVESTIMENTI IN R&S PER LE IMPRESE

Dettagli

Le politiche della Regione Toscana per l internazionalizzazione delle imprese

Le politiche della Regione Toscana per l internazionalizzazione delle imprese Le politiche della Regione Toscana per l internazionalizzazione delle imprese 1 I bandi più recenti per il sostegno dei processi di internazionalizzazione delle PMI toscane sono stati pubblicati nel 2009

Dettagli

PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020

PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020 Allegato parte integrante - 2 Allegato B) PROTOCOLLO D' INTESA PER L ATTUAZIONE DELL ASSE 6 CITTA AT- TRATTIVE E PARTECIPATE DEL POR FESR EMILIA ROMAGNA 2014-2020 TRA Regione Emilia Romagna, in persona

Dettagli

INCENTIVI NAZIONALI LEGGE 46/82 RETE ITALIANA PER LA DIFFUSIONE DELL INNOVAZIONE E IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO ALLE IMPRESE

INCENTIVI NAZIONALI LEGGE 46/82 RETE ITALIANA PER LA DIFFUSIONE DELL INNOVAZIONE E IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO ALLE IMPRESE RETE ITALIANA PER LA DIFFUSIONE DELL INNOVAZIONE E IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO ALLE IMPRESE INCENTIVI NAZIONALI LEGGE 46/82 Direzione Trasferimento di Conoscenza e Innovazione Dipartimento Centri e Reti

Dettagli

I FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER LE PMI VENETE

I FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER LE PMI VENETE I FINANZIAMENTI AGEVOLATI PER LE PMI VENETE A cura di Leopoldo Noventa 1 Che cosa sono? I finanziamenti agevolati per le piccole e medie imprese operanti nella Regione Veneto sono finanziamenti erogati

Dettagli

Unioncamere Calabria - Lamezia Terme - 2 aprile 2015. L internazionalizzazione delle PMI nella programmazione 2014-2020

Unioncamere Calabria - Lamezia Terme - 2 aprile 2015. L internazionalizzazione delle PMI nella programmazione 2014-2020 L internazionalizzazione delle PMI nella programmazione 2014-2020 Programmazione 2014-2020 In un mondo oramai globalizzato le PMI devono essere in grado di affrontare la sempre più crescente concorrenza

Dettagli

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola

VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola Premessa VALeS Valutazione e Sviluppo Scuola progetto sperimentale per individuare criteri, strumenti e metodologie per la valutazione delle scuole e dei dirigenti scolastici Le precedenti sperimentazioni

Dettagli

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico L Associazione Bancaria Italiana (ABI) Il Presidente dell ABI La CONFINDUSTRIA Il Presidente di CONFINDUSTRIA La Conferenza dei

Dettagli

I SERVIZI ALLE IMPRESE: ACCESSO AL CREDITO. Luisa Silvestro ufficio crediti agevolati. Camera di commercio di Cuneo

I SERVIZI ALLE IMPRESE: ACCESSO AL CREDITO. Luisa Silvestro ufficio crediti agevolati. Camera di commercio di Cuneo I SERVIZI ALLE IMPRESE: ACCESSO AL CREDITO Luisa Silvestro ufficio crediti agevolati Camera di commercio di Cuneo La riforma delle Camere di commercio Il D. Lgs. 23/2010 modifica la L. 580/1993 Le camere

Dettagli

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Piani integrati per lo sviluppo locale Progetti di marketing territoriale Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali Sviluppo di prodotti turistici Strategie e piani di comunicazione Percorsi

Dettagli

È finanziato con risorse del Fondo sociale europeo pari a 74 milioni di euro. Ha avvio il I maggio 2014.

È finanziato con risorse del Fondo sociale europeo pari a 74 milioni di euro. Ha avvio il I maggio 2014. La Garanzia Giovani è un progetto che intende assicurare ai ragazzi e alle ragazze tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano opportunità per acquisire nuove competenze e per entrare nel mercato

Dettagli

Assistenza tecnica funzionale alla

Assistenza tecnica funzionale alla definizione, alla identificazione ed alla gestione dei Sistemi Turistici Locali ed altri idonei strumenti di promozione turistico territoriale complementari agli STL, e utili allo sviluppo del settore

Dettagli

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo. MASTER si propone come facilitatore nella costruzione e pianificazione di strategie di medio e lungo termine necessarie ad interagire con gli scenari economici e sociali ad elevato dinamismo. Vuole rappresentare

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Programma operativo regionale POR CreO FESR 2014-2020

Programma operativo regionale POR CreO FESR 2014-2020 Programma operativo regionale POR CreO FESR 2014-2020 Obiettivo Investimenti per la Crescita e l Occupazione Siena, 27 marzo 2015 Monica Bartolini, Ilaria Buselli Ufficio Autorità di Gestione POR FESR

Dettagli

Allegato alla DGR n. del

Allegato alla DGR n. del Accordo ai sensi dell art. 15 della legge n. 241/90 tra il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Puglia e l'istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (ISMEA)

Dettagli

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia

Dettagli

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006)

INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) INTERVENTO LE AZIONI DI SISTEMA TRA CAPACITY BUILDING E COOPERAZIONE A RETE (ROMA, 10 MAGGIO 2006) Siamo nell ultimo anno di programmazione, per cui è normale fare un bilancio dell attività svolta e dell

Dettagli

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE Non c è mai una seconda occasione per dare una prima impressione 1. Lo scenario Oggi mantenere le proprie posizioni o aumentare le quote di mercato

Dettagli

Comune di San Martino Buon Albergo

Comune di San Martino Buon Albergo Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona - C.A.P. 37036 SISTEMA DI VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI Approvato dalla Giunta Comunale il 31.07.2012 INDICE PREMESSA A) LA VALUTAZIONE

Dettagli

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020

LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 LA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA 2014-2020 Il 26 marzo 2010 il Consiglio Europeo ha approvato la proposta della Commissione Europea di lanciare Europa 2020, una nuova strategia per la crescita e l occupazione

Dettagli

I BANDI PER RICERCA SVILUPPO E INNOVAZIONE

I BANDI PER RICERCA SVILUPPO E INNOVAZIONE I BANDI PER RICERCA SVILUPPO E INNOVAZIONE GESTIONE IN ANTICIPAZIONE DEL POR FESR 2014-2020 Angelita Luciani Responsabile Ricerca industriale, innovazione e trasferimento tecnologico FINALITA DELL INTERVENTO

Dettagli

Promuovere l innovazione del sistema produttivo e l attrattività del territorio per meglio competere sui mercati globali

Promuovere l innovazione del sistema produttivo e l attrattività del territorio per meglio competere sui mercati globali Obiettivo generale del POR FESR Abruzzo Promuovere l innovazione del sistema produttivo e l attrattività del territorio per meglio competere sui mercati globali ASSI PRIORITARI DI INTERVENTO: Ґ Ricerca

Dettagli

Garanzia Giovani in ottica di Genere : gli sportelli Impresa Donna in Abruzzo.

Garanzia Giovani in ottica di Genere : gli sportelli Impresa Donna in Abruzzo. Garanzia Giovani in ottica di Genere : gli sportelli Impresa Donna in Abruzzo. Sonia Di Naccio Coordinatrice Impresa Donna Roma, 8 ottobre 2014 Garanzia Giovani in Abruzzo La Regione Abruzzo dispone di

Dettagli

Distretti agricoli in Regione Lombardia

Distretti agricoli in Regione Lombardia Distretti agricoli in Regione Lombardia Attività dei distretti (finalità, ruolo, opportunità), meccanismo di accreditamento in Regione Lombardia Roberto Daffonchio Distretti agricoli Distretti rurali >

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI Art. 1 Finalità La Provincia di Genova, in attuazione di quanto previsto dal proprio Statuto, promuove la cultura della

Dettagli

Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi

Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi Politiche di sostegno dei consumi e Osservatori prezzi Intervento di: PALMA COSTI Assessore Interventi Economici, Innovazione e Pari opportunità della Provincia di Modena Mercoledì 1 aprile 2009 Camera

Dettagli

LINEE GUIDA AL MONITORAGGIO

LINEE GUIDA AL MONITORAGGIO Direzione Innovazione Ricerca e Università e Sviluppo Energetico Sostenibile Settore Sistemi informativi e Tecnologie della comunicazione POR-FESR - Programma Operativo Regionale Asse I Innovazione e transizione

Dettagli

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N

SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N SCHEMA DI REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELL ARTICOLO 23 DELLA LEGGE N.262 DEL 28 DICEMBRE 2005 CONCERNENTE I PROCEDIMENTI PER L ADOZIONE DI ATTI DI REGOLAZIONE Il presente documento, recante lo schema di

Dettagli

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Allegato Delibera Giunta Comunale n. 110 del 19 maggio 2014 1) Caratteristiche generali del sistema

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

METTERSI IN PROPRIO opportunitàe strumenti di accesso al credito

METTERSI IN PROPRIO opportunitàe strumenti di accesso al credito Seminario informativo METTERSI IN PROPRIO opportunitàe strumenti di accesso al credito Settore Politiche orizzontali di sostegno alle imprese Via Luca Giordano, 13 50132 Firenze Gli strumenti di accesso

Dettagli

ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51

ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51 ampania! piano d azione per il lavoro donne giovani disoccupati brochure14x21_8pp.indd 1 30/07/12 12:51 Campania al Lavoro, un piano di azione per favorire l, occupazione Qualità e innovazione per l occupazione.

Dettagli

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane

Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Evoluzione dei principali mercati: quali sviluppi si prospettano nell internazionalizzazione delle PMI italiane Paolo Di Benedetto Responsabile Dipartimento Valutazione Investimenti e Finanziamenti 21

Dettagli

1) IDEA PROGETTUALE (max. 4 pagine).

1) IDEA PROGETTUALE (max. 4 pagine). Proposta preliminare di sviluppo di un Progetto Integrato di Frontiera (PIF FORMULARIO Nome del PIF: Area Tematica ( a scelta fra quelle indicate nell appendice 1 dell Avviso Pubblico Abstract (1 pagina

Dettagli

Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione

Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione Programma ICO Interventi Coordinati per l Occupazione 2 Premessa In.Sar. Spa, nell assolvere alle sue finalità istituzionali volte a supportare l Amministrazione

Dettagli

Vigilanza bancaria e finanziaria

Vigilanza bancaria e finanziaria Vigilanza bancaria e finanziaria DISPOSIZIONI DI VIGILANZA IN MATERIA DI POTERI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO DELLA CAPOGRUPPO DI UN GRUPPO BANCARIO NEI CONFRONTI DELLE SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

Dettagli

Rilancimpresa FVG convergenza e sinergia di misure legislative con le misure nazionali per le PMI. Convegno

Rilancimpresa FVG convergenza e sinergia di misure legislative con le misure nazionali per le PMI. Convegno Rilancimpresa FVG convergenza e sinergia di misure legislative con le misure nazionali per le PMI Convegno «LE PMI INNOVATIVE - LEGGE SULLE AGEVOLAZIONI» Pordenone, 28 aprile 2015 1 Obiettivi della Riforma

Dettagli

POLITICA DI COESIONE 2014-2020

POLITICA DI COESIONE 2014-2020 INVESTIMENTO TERRITORIALE INTEGRATO POLITICA DI COESIONE 2014-2020 A dicembre 2013, il Consiglio dell Unione europea ha formalmente adottato le nuove normative e le leggi che regolano il ciclo successivo

Dettagli

La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro

La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro La nuova Legge regionale in materia di Istruzione, Formazione e Lavoro Qualità, innovazione ed internazionalizzazione nei sistemi di istruzione, formazione e lavoro in Regione Lombardia Valentina Aprea

Dettagli

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO Gabriele Cappellini Milano, 18 ottobre 2011 Il progetto Si tratta del più grande fondo italiano di capitale per lo sviluppo, costituito per dare impulso alla crescita patrimoniale

Dettagli

Gli interventi di garanzia attivati nell ambito del POR CREO FESR 2007-2013 Regione Toscana 22 ottobre 2015

Gli interventi di garanzia attivati nell ambito del POR CREO FESR 2007-2013 Regione Toscana 22 ottobre 2015 Gli interventi di garanzia attivati nell ambito del POR CREO FESR 2007-2013 Regione Toscana 22 ottobre 2015 La garanzia Lo strumento finanziario della garanzia è finalizzato a produrre effetti di mitigazione

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE LOMBARDIA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA IL MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI Per la realizzazione dall anno scolastico 2003/2004

Dettagli

Export Development Export Development

Export Development Export Development SERVICE PROFILE 2014 Chi siamo L attuale scenario economico nazionale impone alle imprese la necessità di valutare le opportunità di mercato offerte dai mercati internazionali. Sebbene una strategia commerciale

Dettagli

EAFRD Financial instruments for agriculture and rural development in 2014-2020

EAFRD Financial instruments for agriculture and rural development in 2014-2020 EAFRD Financial instruments for agriculture and rural development in 2014-2020 Favorire i processi di aggregazione e cooperazione delle imprese agricole e agroindustriali in ambito di filiera Roma, 13

Dettagli

Regione Umbria DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 6638 DEL 16/09/2015

Regione Umbria DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE N. 6638 DEL 16/09/2015 Regione Umbria Giunta Regionale DIREZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE, INNOVAZIONE E COMPETITIVITA' DELL'UMBRIA Servizio Politiche per il credito e internazionalizzazione delle imprese DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Dettagli

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. REGIONE PIEMONTE Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte. (B.U. 16 aprile 2015, n. 15) Il Consiglio regionale ha approvato IL PRESIDENTE

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico. Il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con

Il Ministro dello Sviluppo Economico. Il Ministro dell Economia e delle Finanze. di concerto con Il Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con Il Ministro dell Economia e delle Finanze Vista la legge 23 dicembre 1996, n. 662 e, in particolare, l articolo 2, comma 100, lettera a), che ha istituito

Dettagli

Sportello Genesi: un punto informativo per gli aspiranti imprenditori e le neoimprese

Sportello Genesi: un punto informativo per gli aspiranti imprenditori e le neoimprese Sportello Genesi: un punto informativo per gli aspiranti imprenditori e le neoimprese Presentazione di Valeria Ferrari Camera di Commercio di Modena 16 marzo 2011 Dal 1 gennaio 2010 Sportello Genesi si

Dettagli

Catalogo delle Azioni del PO FESR 2014-2020 Confronto con il partenariato

Catalogo delle Azioni del PO FESR 2014-2020 Confronto con il partenariato Catalogo delle Azioni del PO FESR 2014-2020 Confronto con il partenariato Dott.ssa Elena Iacoviello Dipartimento Presidenza Ufficio Turismo Terziario Promozione Integrata 1 Gli Obiettivi Tematici R.A.

Dettagli

II.11 LA BANCA D ITALIA

II.11 LA BANCA D ITALIA Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria

Dettagli

Avvio della programmazione 2007-13

Avvio della programmazione 2007-13 Avvio della programmazione 2007-13 Definizione dei criteri di selezione degli interventi per l attuazione delle strategie previste dal Programma Cagliari 9.11.2007 1 Le prossime scadenze Attività Definizione

Dettagli

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007

Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani. Marta Berni AA. 2006-2007 Corso di Valutazione Economica dei Progetti e dei Piani AA. 2006-2007 PIANO e PIANIFICAZIONE 3 Pianificazione È il Processo con il quale un individuo, una impresa, una istituzione, una collettività territoriale

Dettagli

Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il Ministro dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico Visto il decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, recante Misure urgenti per la crescita del Paese, e,

Dettagli

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS

L AUTORITÀ PER L ENERGIA ELETTRICA E IL GAS DELIBERAZIONE 31 OTTOBRE 2012 449/2012/A/EFR STIPULA DI CONVENZIONE CON LA SOCIETÀ RICERCA SUL SISTEMA ENERGETICO S.P.A., PER LO SVOLGIMENTO DI ATTIVITÀ A SUPPORTO DELLA VALUTAZIONE E CERTIFICAZIONE DEI

Dettagli

Centro Servizi del Distretto

Centro Servizi del Distretto Centro Servizi del Distretto Idea progettuale Progetto integrato per il rilancio e lo sviluppo del Distretto dell Abbigliamento Valle del Liri Il Centro Servizi del Distretto Idea progettuale 1 Premessa

Dettagli

PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE. Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico

PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE. Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE Avviso pubblico per le imprese nei settori Agroalimentare, ICT e Nautico PROGRAMMA ICO INTERVENTI COORDINATI PER L OCCUPAZIONE AVVISO PUBBLICO PER

Dettagli

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia

La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia La politica di sviluppo rurale e il PSR 2007-2013 della Lombardia Roberto Pretolani Dipartimento di Economia e Politica Agraria, Agro-alimentare e Ambientale Università degli Studi di Milano La politica

Dettagli

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA

CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA. Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA CONTRATTO DEL LAGO DI BOLSENA Accordo di Programmazione Negoziata PROTOCOLLO DI INTESA Protocollo d Intesa per l attuazione del Contratto del Lago di Bolsena PREMESSO CHE la Direttiva 2000/60/CE del Parlamento

Dettagli

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento

Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Disabilità: nuovi servizi e nuovi sistemi di finanziamento Area Disabilità La politica regionale lombarda in quest area è particolarmente attiva, con servizi ed interventi a carattere educativo, formativo

Dettagli

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti

A.I.N.I. Associazione Imprenditoriale della Nazionalità Italiana Udruga Poduzetnika Talijanske Narodnosti L AINI ( ) è un Associazione di artigiani e di piccole e medie imprese appartenenti ai diversi settori merceologici i cui proprietari sono appartenenti alla Comunità Nazionale Italiana in Croazia (CNI),

Dettagli

Obiettivi della Riforma

Obiettivi della Riforma Rilancimpresa FVG 1 Obiettivi della Riforma Introdurre misure per l attrazione di nuovi investimenti, per attrarre investimenti nazionali e internazionali per l insediamento di nuove iniziative imprenditoriali;

Dettagli

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA

COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1

Dettagli

Fac-simile di SCHEDA TECNICA DI PROGRAMMA E PIANO FINANZIARIO

Fac-simile di SCHEDA TECNICA DI PROGRAMMA E PIANO FINANZIARIO ALLEGATO B Fac-simile di SCHEDA TECNICA DI PROGRAMMA E PIANO FINANZIARIO 1- Dati identificativi del Programma di investimento Titolo del Programma Acronimo Denominazione Beneficiario (in caso di aggregazione

Dettagli

Regione Lombardia Fondo di Rotazione Per l imprenditorialità

Regione Lombardia Fondo di Rotazione Per l imprenditorialità Regione Lombardia Fondo di Rotazione Per l imprenditorialità MISURE 1. Sviluppo aziendale basato su processi di ammodernamento e ampliamento produttivo 2. Innovazione di prodotto e di processo 3. Applicazione

Dettagli

SEDE DI CAGLIARI. Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di settore

SEDE DI CAGLIARI. Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di settore FORUM PERMANENTE SUL CREDITO E LA FINANZA II^ CONFERENZA REGIONALE SUL CREDITO E LA FINANZA PER LO SVILUPPO Il credito all economia regionale: Il ruolo degli Intermediari e la nuova regolamentazione di

Dettagli

I CONTRATTI DI RENDIMENTO ENERGETICO:

I CONTRATTI DI RENDIMENTO ENERGETICO: SERVIZI I CONTRATTI DI RENDIMENTO ENERGETICO: OPPORTUNITÀ ED ESPERIENZA Maurizio Bottaini Federesco (Federazione Nazionale delle Esco) Federesco BEST PRACTICE ENERGY SERVICE COMPANY, quali operatori di

Dettagli

Dal FEP al FEAMP: quale transizione

Dal FEP al FEAMP: quale transizione L attuazione della Politica Europea per la Pesca: Dal FEP al FEAMP Bologna, 08 ottobre 2014 Regione Emilia Romagna FEP: Misura 5.1 Assistenza tecnica Dal FEP al FEAMP: quale transizione Giulio Malorgio

Dettagli

VENETO SVILUPPO S.P.A. La finanziaria che fa crescere il Veneto

VENETO SVILUPPO S.P.A. La finanziaria che fa crescere il Veneto VENETO SVILUPPO S.P.A. La finanziaria che fa crescere il Veneto 2 Veneto Sviluppo: la Finanziaria della Regione del LA MISSION: Veneto Istituita con Legge Regionale n. 47 del 1975 FAVORIRE CRESCITA SISTEMA

Dettagli

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino

CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino CRITICITA, PRIORITA E PUNTI DI FORZA NELL AVVIO DELLA GESTIONE ASSOCIATA DEL PERSONALE a cura di Andrea Pellegrino In un contesto normativo e sociale caratterizzato da una costante evoluzione, al Comune,

Dettagli

Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ. Art. 1 (Finalità)

Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ. Art. 1 (Finalità) Promozione e riconoscimento dei distretti agroalimentari di qualità DAQ Art. 1 (Finalità) 1. La presente legge disciplina le procedure di individuazione e di riconoscimento dei Distretti Agroalimentare

Dettagli

Provincia di Reggio Calabria

Provincia di Reggio Calabria Provincia di Reggio Calabria Sett.1 AA.GG, Giunta, URP, Segr./Direz. Generale, Contratti- -Assistenza Giuridico Amm.va ai Comuni, Controllo Strategico/Direzionale, Pari Opportunità, Consigliera di parità

Dettagli

La politica industriale si è sviluppata in Italia in un progressivo allargamento del campo di intervento, passando dalla impresa al settore, dal

La politica industriale si è sviluppata in Italia in un progressivo allargamento del campo di intervento, passando dalla impresa al settore, dal La politica industriale si è sviluppata in Italia in un progressivo allargamento del campo di intervento, passando dalla impresa al settore, dal settore al distretto e dal distretto alla filiera. Nella

Dettagli