DEMOGRAFIA E FLUSSI MIGRATORI NEL BACINO MEDITERRANEO

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1 Luigi Di Camite I Eros Moretti DEMOGRAFIA E FLUSSI MIGRATORI NEL BACINO MEDITERRANEO - ljcll1e La Nuova Italia Scientifica

2 Istituto Universitario Architettura Venezia DM 3 Servizio 81bllograflco Audiovisivo e di Documentazione

3 Luigi Di Comite Eros Moretti Demografia e flussi migratori nel Bacino mediterraneo La Nuova Italia Scientifica

4 Indice pag. 9 Introduzione L'ambito territoriale di riferimento Premessa Varie ipotesi per la delimitazione dell'area L'ambito territoriale prescelto I vecchi equilibri Premessa La situazione all'inizio degli anni Cinquanta La popolazione dell'africa mediterranea nel XIX e nella prima metà del XX secolo La popolazione dell'asia mediterranea nella prima metà del XX secolo: il caso della Turchia Gli attuali equilibri Premessa Il bilancio demografico Le caratteristiche strutturali Mortalità e sopravvivenza I comportamenti riproduttivi Le prospettive di evoluzione della popolazione Premessa Le ipotesi evolutive

5 La popolazione attesa La struttura per età L'urbanizzazione Il ruolo delle politiche demografiche Le implicazioni sui fenomeni migratori Sud-Nord Le determinanti delle migrazioni internazionali Le aree migratorie: un quadro generale La recente evoluzione dei flussi nei paesi della riva nord I paesi d'emigrazione: le rive sud ed est Uno sguardo al futuro Conclusioni 121 Bibliografia ' ll,

6 Bibliografia 129 lo. (1988), Popolazione e occupazione in Tunisia, in "Mezzogiorno d'europa", n. 4. Io. (1989), L'emigrazione magrebina in Italia. Situazione e prospettive, in Maccheroni, Mauri (a cura di), Le migrazioni dall'africa mediterranea verso l'italia, cit. TAPINos G. (1990a), Il futuro delle migrazioni Sud-Nord nel bacino mediterraneo, in Moretti (a cura di), I movimenti migratori in Italia in un quadro di riferimento internazionale. Volume primo. Le migrazioni Sud-Nord e il ruolo dell'italia, cit. Io. (1990b), Development Assistance Strategies and Emigration Pressure in Europe and Africa, Commission for the Study of International Migration and Cooperative Economie Development, WP n. 56, Washington (Dc). Io. (1991), La cooperazione internazionale può costituire una alternativa al- 1' emigrazione dei lavoratori?, Atti della Conferenza internazionale sulle migrazioni, cit. TASSINARI F., TASSINARI G. (1990), Implicazioni economiche dello sviluppo demografico, in Livi Bacci, Martuzzi Veronesi (a cura di), Le risorse umane del Mediterraneo, cit. TEITELBAUM M. S., WINTER J. M. (1987), La paura del declino demografico, Il Mulino, Bologna. THUMERELLE P. J. (1988), Les évolutions récentes et leurs facteurs explicatifs, in "Les migrations internationales. Problèmes de mesure, évolutions récentes et éfficacité des politiques", cit. Tomsco E. (1987), Alle soglie dell'anno 2000: riflessioni di carattere demografico, economico, ambientale, F. Angeli, Milano. TRIBALAT M. (1988), Chronique de l'immigration, in "Population", n. 1. Io. (1989), Chronique de l'immigration, in "Population", n. 1. TRIFA C. (1989), La transizione demografica nel mondo arabo: un contributo alla discussione, in AA.VV., Abitare il pianeta. Futuro demografico, migrazioni e tensioni etniche, cit. VALLIN J. (1986), La population mondiale, Editions La Découverte, Paris. VENTURINI A. (1988), An Interpretation of Mediterranean Migration, in "Labour", n. 2. WHITE P., KEsTELOOT Ctt. (1990), Les migrations internationales en Europe Occidentale durant les années quatre-vingt, in "Espace, Populations, Sociétés", n. 2. WIHNTOL DE WENDEN C. (1988), La politique migratoire française de mai 1981 à mars 1986: sa dimension symbolique, ses aspects restrictifs et ses effets pervers, in "Les migrations internationales. Problèmes de mesure, évolutions récentes et éfficacité des politiques", cit. ZLOTNIK H. (1991), Il ruolo dei movimenti migratori internazionali nell' equilibrio demografico, Atti della Conferenza internazionale sulle migrazioni, cit.

7 La popolazione mondiale dovrebbe salire. entro il 2025, intorno agli 8-9 miliardi. Ciò che più preoccupa, però, è l'ampliamento del divario demografico tra Nord e Sud: nei paesi in via di sviluppo si prevede un incremento complessivo della popolazione superiore ai tre miliardi per i prossimi 35 anni, mentre nei paesi sviluppati essa dovrebbe restare sostanzialmente invariata o, addirittura, come in alcuni paesi europei, tra I quali l'italia, dovrebbe diminuire. La regione mediterranea è senz'altro una delle aree in cui questi problemi risultano più evidenti. Nei paesi della sponda afro-asiatica è necessario ridurre la fecondità, attivando programmi di pianificazione familiare e Intervenendo sui fattori culturali, religiosi e socio-economici che spingono a una famiglia numerosa. Nel paesi della sponda europea il problema è invece quello di far risalire la fecondità, o almeno di evitarne una flessione ulteriore, con interventi di tipo sociale, fiscale e finanziario. Ma. anche nell'ipotesi che le misure di politica demografica diano i risultati sperati, il divario tra Nord e Sud tenderà comunque ad ampliarsi, e di conseguenza si accrescerà ulteriormente la pressione migratoria sui paesi della sponda europea e sull'intera Europa occidentale, scontrandosi inevitabilmente con quella In atto dai paesi dell'est europeo. Un quadro, questo, che pone ai governi dei singoli paesi problemi di ordine sociale, politico ed economico di non facile soluzione. Luigi Di Comite, professore ordinario di Demografia presso l'università di Bari, è direttore del Dipartimento per lo studio delle società mediterranee della stessa Università e presidente dell'association lnternationale des Démographes de Langue Française. Eros Moretti è professore associato di Demografia presso la Facoltà di Economia e Commercio dell'università di Ancona e membro del Comitato di presidenza della Società italiana di economia, demografia e statistica. Geografia della popolazione di Maria Luisa Gentileschi Altri titoli NIS Politica economica di Vittorio Valli ~!l!ufo 8 o ~