Alla Comunità parrocchiale di Izano, al parroco, don Gianantonio Freri, ai membri del Consiglio pastorale.

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1 Alla Comunità parrocchiale di Izano, al parroco, don Gianantonio Freri, ai membri del Consiglio pastorale. La mia Visita Pastorale, che si è svolta da giovedì 15 maggio a domenica 18 maggio 2008, è stata un evento di grazia ed una forte esperienza di Chiesa. Alla vostra attesa corrispondeva il mio desiderio di incontrarvi. La visita del Pastore alle sue comunità è proprio questo! È proprio in questa prospettiva che emerge l'importanza della Visita pastorale, autentico tempo di grazia e momento speciale, anzi unico, in ordine all'incontro e al dialogo del Vescovo con i fedeli. Nella sua Visita pastorale alla parrocchia, lasciato ad altri delegati l'esame delle questioni di carattere amministrativo, il Vescovo privilegi l'incontro con le persone, a cominciare dal parroco e dagli altri sacerdoti. È questo il momento in cui egli esercita più da vicino per il suo popolo il ministero della parola, della santificazione e della guida pastorale, entrando a più diretto contatto con le ansie e le preoccupazioni, le gioie e le attese della gente e potendo rivolgere a tutti un invito alla speranza. Qui, soprattutto, il Vescovo ha il diretto contatto con le persone più povere, con gli anziani e con gli ammalati. Realizzata così, la Visita pastorale si mostra qual è, un segno della presenza del Signore che visita il suo popolo nella pace. (Esortazione apostolica Pastores gregis - 16 ottobre 2003, n 46) 1. Il primo appuntamento è stato con i membri del Consiglio Pastorale Parrocchiale, che mi hanno illustrato le diverse realtà esistenti in parrocchia: l Azione Cattolica, il Consiglio dell Oratorio, il gruppo per gli ammalati, il gruppo di animazione missionaria, i Centri di ascolto della Parola, i gruppi di catechismo. Ringrazio il parroco, da molti anni a servizio di una comunità che esprime un forte desiderio di collaborazione e di partecipazione. In un contesto sociale frammentato e disperso, la comunità cristiana avverte come proprio compito quello di contribuire a generare stili di incontro e di comunicazione. Lo fa anzitutto al proprio interno, attraverso relazioni interpersonali attente a ogni persona. Impegnata a non 1

2 sacrificare la qualità del rapporto personale all efficienza dei programmi,la comunità ecclesaile considera una testimonianza all amore di Dio il promuovere relazioni mature, capaci di ascolto e di reciprocità.le relazioni tra le diverse vocazioni devono rigenerarsi nella capacità di stimarsi a vicenda, nell impegno da parte dei pastori, ad ascoltare i laici, valorizzandone le competenze e rispettandone le opinioni. L altra parte i laici devono accogliere con animo filiale l insegnamento dei pastori come un segno della sollecitudine con cui la Chiesa si fa vicina e orienta il oro cammino. (CEI, Rigenerati per una speranza viva Nota dopo il Convegno ecclesiale di Verona, n.23) Ringrazio vivamente anche le Suore del Buon Pastore, la cui presenza è giudicata da tutta la comunità cristiana molto positiva: animano infatti la scuola materna, collaborano nelle opere parrocchiali, tengono un costante contatto con le famiglie. 2. Camminando per le vie del paese, mi sono reso conto dello sviluppo che Izano ha vissuto nel corso di questi ultimi anni. Al di là del centro storico ci si allarga in tutte le direzioni mediante varie costruzioni nuove, abitate da persone che provengono da luoghi diversi e che necessitano di essere integrate nel tessuto vivo del paese (è la stessa preoccupazione che mi hanno espresso gli amministratori del Comune). Coinvolgere le nuove famiglie, mettendo in atto una progressiva opera di conoscenza ed un paziente impegno di accoglienza, è l impegno urgente per una pastorale che vuole essere davvero missionaria. Occorre incrementare la dimensione dell accoglienza, caratteristica di sempre delle nostre parrocchie: tutti devono trovare nella parrocchia una porta aperta nei momenti difficili o gioiosi della vita. L accoglienza, cordiale e gratuita, è la condizione prima di ogni evangelizzazione. Su di essa deve innestarsi l annuncio, fatto di parola amichevole e, in tempi e modi opportuni, di esplicita presentazione di Cristo, Salvatore del mondo. Per l evangelizzazione è essenziale la comunicazione della fede da credente a credente, da persona a persona. Ricordare a ogni cristiano questo compito e prepararlo ad esso è oggi un dovere primario della parrocchia (Nota pastorale CEI: Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, 6) 3. Questo impegno diventa una richiesta urgente ed esigente nei confronti della comunità cristiana più consapevole. Ecco allora le mie indicazioni, che riguardano alcune priorità ed alcune attenzioni nella vita parrocchiale. Priorità: 2

3 a. Formazione Ho avuto modo di incontrare molte persone tra i collaboratori a vario livello. Ho notato in essi un grande desiderio di impegno, tanta buona volontà, un desiderio ardente di essere sostenute in un percorso formativo che le aiuti ad entrare autorevolmente in rapporto con ragazzi, giovani e famiglie. E forte il bisogno di conferme da parte dei sacerdoti, anche se la loro maturità cristiana e la responsabilità laicale possono già consentire la proposta di iniziative a beneficio di tutta la comunità. Proprio da queste persone possono nascere vere forme di ministerialità laicali, condizione essenziale per sviluppare una vita nella parrocchia del futuro. Ci siano quindi regolari cammini di catechesi per adulti, oltre alla lodevole proposta dei Centri di ascolto della Parola. Sia curata anche la formazione dei catechisti, affinché persone adulte possano aiutare le nuove generazione nella crescita della fede. b. Corresponsabilità E importante favorire un clima di corresponsabilità, aiutando i laici ad essere loro stessi, con la coscienza della loro presenza attiva nella Chiesa e il loro amore per essa. Questo stile di servizio e di condivisione è espresso dal gruppo dell Azione Cattolica, che manifesta il suo desiderio di impegno e di essere coinvolto. La presenza in parrocchia da lungo tempo di questo gruppo di adulti è senz altro una risorsa da apprezzare e valorizzare, sostenere ed incoraggiare. Un segno che questa comunità di adulti vuole responsabilizzarsi è il prossimo Campo scuola per famiglie, in programma per fine agosto a Moena, occasione per poter meglio leggere la situazione e per prendere qualche impegno concreto. c. Apertura alla diocesi Per far crescere la dimensione della corresponsabilità è indispensabile che la formazione avvenga in un costante e diretto rapporto con gli organismi diocesani: ufficio catechistico; pastorale giovanile; azione cattolica; ufficio liturgico e missionario. I corsi da loro promossi, come le attività proposte sono per meglio qualificare la presenza dei laici nella parrocchia. d. Nuove intuizioni Anche i Centri di ascolto della Parola, che da alcuni anni vengono portati avanti da alcuni laici, e che hanno indubbiamente sostenuto il cammino di fede di tante persone, vanno riproposti in dimensione missionaria, secondo le indicazioni che verranno dai responsabili 3

4 diocesani. Potranno così essere sempre più la possibilità di un accostamento popolare alla Parola di Dio da parte di persone che sono in ricerca delle fede o stanno cercando modi nuovi di accostarsi alla comunità cristiana. Attenzioni nella vita parrocchiale da curare in modo particolare: e. L Oratorio. In Oratorio sarà sempre più necessaria la presenza di genitori quali leaders animatori e responsabili. Non mancano i ragazzi delle elementari, ma già dopo la Cresima si assiste ad un allontanamento. I catechisti si domandano: dove sono andati a finire i ragazzi della Cresima? Perché se ne sono andati? Cosa fare per ricuperarli? Non mancano educatori, catechisti generosi. Attorno ad essi sono rimasti alcuni gruppetti di ragazzi, sui quali fare affidamento per il futuro. Proprio da questi ragazzi più generosi e da questi adulti più consapevoli si può partire, coordinati da un Consiglio dell Oratorio fortemente motivato, per rilanciare un percorso educativo organico nell impostazione e variegato nelle proposte. f. I giovani Giovani ed adolescenti sono un gruppo sparuto, eppure vanno accolti con amore e rispetto; hanno il desiderio di essere guidati per potersi poi impegnare a servizio degli altri. Alcuni di essi sono già a disposizione per l animazione del Grest, altri per l ACR, altri come catechisti. Occorre far di tutto per far vivere loro vere proposte formative. Le proposte diocesane per i giovani vanno conosciute e presentate, va accolto positivamente l invito alla collaborazione con le comunità parrocchiali limitrofe, e pure con le proposte della pastorale giovanile, soprattutto quelle che si svolgono in Seminario, periodicamente, la domenica sera. g. Gli ammalati e le persone in difficoltà La visita agli ammalati e gli anziani, che ho svolto il venerdì e il sabato mattina, è stata vissuta da me con grande intensità: hanno accolto con molta commozione una visita attesa e fortemente desiderata. Il parroco mi ha illustrato tante situazioni, anche dolorose e difficili. Questo è uno spazio per interessare persone a opere di volontariato nelle case, soprattutto per un turno di assistenza a malati, bisognosi di sostegno e di compagnia. In questi gesti semplici di solidarietà non solo si offre un aiuto, ma si riceve un forte stimolo per una vita autenticamente cristiana. 4

5 h. Le famiglie L Eucaristia della domenica è stata il momento centrale per poter vedere la comunità: una assemblea varia, composita. Davvero la celebrazione domenicale è il cuore e la fonte della comunità cristiana: senza la domenica non possiamo vivere!, dicevano i primi cristiani. La vita della parrocchia ha il suo centro nel giorno del Signore e l Eucaristia è il cuore della domenica. Dobbiamo custodire la domenica, e la domenica custodirà noi e le nostre parrocchie, orientandone il cammino, nutrendone la vita. Ribadiamo quanto scritto negli orientamenti pastorali di questo decennio: «Ci sembra molto fecondo recuperare la centralità della parrocchia e rileggere la sua funzione storica concreta a partire dall Eucaristia, fonte e manifestazione del raduno dei figli di Dio e vero antidoto alla loro dispersione nel pellegrinaggio verso il Regno».1 Dal costato di Cristo scaturiscono, con i sacramenti, la comunione e la missione della Chiesa. Il Corpo dato e il Sangue versato sono per voi e per tutti : la missione è iscritta nel cuore dell Eucaristia. Da qui prende forma la vita cristiana a servizio del Vangelo. Il modo in cui viene vissuto il giorno del Signore e celebrata l Eucaristia domenicale deve far crescere nei fedeli un animo apostolico, aperto alla condivisione della fede, generoso nel servizio della carità, pronto a rendere ragione della speranza (Nota pastorale CEI: Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia, 8) Raccomando che le famiglie siano sempre presenti con i loro figli alla s.messa della domenica, che trovino spazio di collaborazione e di animazione liturgica Un ultimo pensiero è per il Santuario della Madonna della Pallavicina. Il primo incontro della visita pastorale è avvenuto proprio nel Santuario, con una celebrazione della Parola di Dio, tra l altro in felice continuità con il giorno precedente, dove il patriarca Marco Cè, illustre compaesano, ha celebrato la s.messa nel 60 di ordinazione sacerdotale. Il santuario della Pallavicina è nel cuore di tutti i membri della comunità parrocchiale ed anche nel cuore di tutta la diocesi, avendolo io stesso dedicato ad una speciale preghiera per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Posto all ingresso del paese, è simbolico luogo di accoglienza, ideale riferimento per tutti coloro che hanno bisogno di aiuto e di conforto nella loro 1 CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia, 47. 5

6 vita, santuario che rafforza una speciale dedicazione a Maria da parte di tutta la comunità. Strutturalmente il santuario va rinnovato: è nata ed è all opera una commissione ad hoc ; è stato già presentato un progetto per la revisione dell intero complesso e consegnato alla sovrintendenza delle belle arti. La commissione, presieduta da mons.angelo Lameri, darà una pubblica assemblea nel prossimo mese di settembre e da allora si procederà alla raccolta di fondi. Carissimi: vi ho visti disponibili e fervorosi nel costruire la vostra Comunità parrocchiale quale espressione di un vero amore alla Chiesa. Non perdetevi d animo, nonostante le difficoltà. Siate uniti tra voi, aperti e solidali con tutta la nostra Comunità diocesana. Il Signore è vicino e vi accompagna con amore paterno. Pregate incessantemente per le Vocazioni alla Famiglia cristiana e perché qualche vostro giovane si impegni nella sequela del Signore, a imitazione del vostro illustre concittadino, l amato card. Marco Cè. Il Dio dell Amore e della pace sia con tutti voi! Oscar Cantoni, Vescovo Crema, residenza vescovile, 9 luglio