L INSEGNAMENTO DI MALALA

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1 Anno 17 numero 1 Ottobre 2013 L INSEGNAMENTO DI MALALA Nel corso dell ultimo laboratorio di giornalismo, quello dell anno scolastico 2012/2013, i ragazzi che si sono alternati in due gruppi nei due quadrimestri, hanno avuto come compito settimanale quello di raccogliere le notizie che più li avevano colpiti. In questo modo si è svelato ai loro occhi un mondo avviato su una china veramente disastrosa: nei nove mesi violenza, crudeltà e intolleranza si sono susseguite con una regolarità desolante. Citerò una delle notizie che più aveva colpito tutti, perché la protagonista è tornata a far parlare di sé in termini di rivalsa e di capovolgimento del destino, che per una volta ha preso la strada esattamente opposta a quella che avrebbe voluto chi ha usato la violenza. Malala Yousafzai, una giovane ragazza pakistana, aveva rivendicato il diritto all istruzione per le ragazze del suo paese sfidando l intransigenza dei talebani. Per questo motivo, lo scorso ottobre, fu ferita gravemente alla testa, con un colpo di arma da fuoco con l obiettivo di metterla a tacere. La ragazza, gravemente ferita, si è salvata miracolosamente e, dopo un lungo ricovero in Gran Bretagna, è tornata a lottare nella sua battaglia civile a favore dell istruzione. In suo onore sabato 13 luglio si è celebrato alle Nazioni Unite il Malala Day, una giornata internazionale dedicata alle donne e ai giovani. Visibilmente emozionata, Malala ha preso la parola: In realtà non saprei da dove iniziare. Poi con decisione ha proseguito: Questo non è il mio giorno, ma è il giorno di tutti coloro che combattono per una causa, io sono qui per dare la parola a chi non ha voce. Non sarò ridotta al silenzio dai talebani, ha continuato, quando mi hanno sparato la paura è morta così come l essere senza speranza. Da quell esperienza sono nati forza e coraggio. Il loro proiettile non mi ridurrà al silenzio, ha aggiunto la ragazza. L Islam è una religione di pace e la pace è necessaria per l istruzione. Sono qui per parlare del diritto all istruzione per tutti. Voglio istruzione anche per i figli e le figlie dei talebani, ha detto ancora Malala e ha concluso con forza ed entusiasmo: Prendete i vostri libri e le vostre penne, sono la (segue in ulltima pagina) La centenaria di Mezzago signora Teresa Crespi RICORDANDO MAURIZIO Sono molte le persone che si incrociano nella vita, di alcune ci si dimentica quasi subito, con altre si percorre un pezzo del proprio cammino e poi ci si allontana, con altre invece si crea nel tempo un legame profondo, difficile, quasi impossibile da descrivere con delle semplici parole. Se con alcune si condividono dei fini, con Maurizio si condividevano le ragioni profonde dell impegno, quelle ragioni che danno un senso al nostro essere su questa terra. Se in questo mondo non si può stare in piedi nell assoluta coerenza, Maurizio col suo agire ha testimoniato a tutti noi che gli sforzi devono però tendere in quella direzione. Anche se faticoso, difficile, se spesso sei incompreso e ti ritrovi solo, lui ci ha insegnato che i diritti non possono essere solo dei begli enunciati ma che ognuno deve sentire dentro di se il dovere morale di agire affinché i propri diritti diventino anche i diritti dell Altro. L etereogenicità delle persone che lo hanno accompagnato nel suo ultimo viaggio è la testimonianza viva di questo. Non solo i familiari, i parenti, gli amici, le autorità, ma tante persone semplici, gli Ultimi descritti nei Vangeli. Sono stati soprattutto loro con la loro presenza, con il loro dolore vero, le loro lacrime silenziose la migliore testimonianza dell impegno di Maurizio. Ricordare Maurizio non avrebbe senso se ciò non ci aiutasse a scuoterci dal nostro torpore, a scrollarci di dosso le nostre paure, i nostri compromessi, i nostri pregiudizi, le nostre ambiguità e ad agire per la Giustizia e a sperare quello che spesso ci sembra insperabile. Mariangela Villa

2 LA VOCE DEI GRUPPI CONSILIARI SPORTELLO INFOENERGIA NEL COMUNE MEZZAGO Il Comune di Mezzago in collaborazione con Infoenergia, offre ai cittadini un servizio di consulenza tecnica gratuita sui temi dell energia e dell ambiente. Il Comune di Mezzago sempre attento alle richieste e necessità dei propri cittadini, ha aderito nel 2013 alla società Infoenergia, società a totale partecipazione pubblica, che attualmente ha come soci la Provincia di Milano, la Provincia di Monza e Brianza e circa 60 Comuni appartenenti alle due Province. Infoenergia, nata su iniziativa della Provincia di Milano, è costituita da una Rete di Sportelli distribuiti sul territorio provinciale con la precisa volontà di permettere alle Amministrazioni Pubbliche di essere sempre più vicine ai Cittadini, quale punto di riferimento per favorire la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili e l uso razionale dell energia, e fornire supporto sulle materie energetico-ambientali al Settore Tecnico delle Amministrazioni Comunali e Provinciali. SPORTELLO AL CITTADINO - Informare, formare, sensibilizzare Lo sportello Infoenergia fornisce gratuitamente informazioni sull uso efficiente dell energia e sul risparmio energetico nelle nostre abitazioni, per quanto riguarda gli impianti di riscaldamento, di raffrescamento, di illuminazione e degli elettrodomestici, sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, sulla certificazione energetica, sulle possibilità di avvalersi di finanziamenti locali e/o statali per interventi di efficienza energetica, sulle agevolazioni fiscali e l evoluzione della normativa in materia. Nel corso dell anno seguiranno cicli di incontri e eventi su efficienza e risparmio energetico. Lo Sportello infoenergia di Mezzago è aperto in via F.lle Brasca, presso il Comune Ufficio Tecnico il 3 giovedi del mese dalle alle I cittadini del Comune di Mezzago potranno inoltre in qualunque momento scrivere una a mezzago@infoenergia.eu. Sul sito eu è possibile trovare tutti i dettagli relativi al calendario di apertura degli Sportelli comunali, nonché i numeri di telefono e gli indirizzi ai quali gli utenti possono rivolgersi per porre quesiti, richiedere informazioni, fissare appuntamenti e richiedere schede di approfondimento tecnico pratiche. Michele Bonanomi Assessore APPROVATO IL NUOVO PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO Il 19 aprile scorso il Consiglio Comunale ha definitivamente approvato il Piano di Governo del Territorio, adeguando lo strumento di pianificazione urbanistica alla L. R. 12/2005. Il nuovo Piano è divenuto pienamente esecutivo in seguito alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n 31 del 31 luglio. Il Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) è il nuovo strumento attraverso il quale l Amministrazione comunale pianifica lo sviluppo urbanistico della città ed è l erede del vecchio Piano Regolatore Generale (P.R.G.). Rispetto alla versione adottata il 6 novembre 2012 sono poche le modifiche intervenute, che hanno lasciato invariati l impianto generale e gli obiettivi del Piano, ovvero: la tutela degli elementi fondativi del paesaggio e la valorizzazione degli ambiti di pregio agricolo e ambientale; la riqualificazione degli ambiti degradati o compromessi, definendo e ricompattando la forma urbana; il contenimento del consumo di suolo; il miglioramento della fruibilità urbana e della dotazione di servizi. Col numero speciale del Mezzaghero di dicembre 2012 abbiamo inviato a tutte le famiglie mezzaghesi una sintesi del PGT adottato in novembre, per offrire un ulteriore possibilità di partecipazione e sollecitare eventuali osservazioni e contributi, che sono stati tutti approfonditi e votati dal Consiglio Comunale. Sul sito web e presso l Ufficio Tecnico Comunale è possibile reperire tutti gli atti del PGT approvato nella versione definitiva, vi invitiamo a consultarli per conoscere e approfondire i criteri, i vincoli, le opportunità e gli scenari con cui abbiamo progettato il futuro assetto del nostro paese. Giorgio Monti Vicesindaco INIZIATIVE IN MATERIA DI DIRITTI CIVILI: UNIONI CIVILI, TESTAMENTO BIOLOGICO E CITTADINANZA AI BAMBINI DI ORIGINE STRANIERA NATI IN ITALIA Il Consiglio Comunale, su proposta del nostro gruppo consiliare, ha deliberato l inizio del percorso che porterà il nostro Comune a dotarsi degli strumenti che riguardano temi sempre più importanti come le unioni di fatto, il testamento biologico, e la situazione dei bambini nati in Italia da genitori stranieri. La nostra società è chiaramente diversa nelle sue aspettative e attitudini rispetto al passato, non si può non riconoscere la presenza e diffusione di forme di convivenza diverse dal matrimonio, che attualmente non vedono riconosciuti pari diritti nei trattamenti economici o di tutela che stanno alla base di una qualsiasi famiglia. Un altra questione oggetto della nostra iniziativa riguarda l istituzione del registro delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, che vuole rispondere all esigenza di poter decidere sulle ultime volontà e sui trattamenti sanitari cui si intende o meno essere sottoposti in caso di perdita di coscienza. Infine la questione, ben espressa anche da alcuni esponenti del nuovo Governo e del Capo dello Stato, ovvero la cittadinanza ai figli nati e cresciuti in Italia da genitori immigrati. Non si può contraddire il fatto che essi hanno sviluppato un senso di appartenenza nei confronti del nostro Paese, in cui studiano, lavorano, e formano le nuove famiglie. A questo loro contributo alla crescita del nostro paese, deve corrispondere il riconoscimento dei diritti di cittadinanza e deve essere semplificata la procedura per la richiesta della cittadinanza. In tale ottica impegneremo l Amministrazione Comunale a riconoscere la cittadinanza onoraria a tutti i figli di immigrati nati in Italia e a coloro i quali sono cresciuti e hanno frequentato le scuole nel nostro Paese. Non possiamo permettere che la discussione su temi di questo genere venga spinta in secondo piano dalle emergenze che la crisi economica e sociale ci pone quotidianamente; è un fatto culturale che deve spingerci verso l apertura e l integrazione, anche nei confronti di un contesto internazionale che sta intervenendo proprio sull ampliamento dei diritti civili. La Giunta Comunale insieme ai consiglieri di Mezzago Democratica ha lavorato per predisporre gli atti e le procedure necessarie ad istituire il Registro delle Unioni Civili, il Registro delle Dichiarazioni Anticipate di Volontà sui trattamenti sanitari, e per conferire la cittadinanza onoraria a tutti i figli di immigrati residenti a Mezzago. Questi provvedimenti verranno portati all attenzione del Consiglio Comunale nel mese di settembre e confidiamo che il dibattito, necessario e utile su temi di tale caratura, conduca verso una decisione unanime e condivisa, così da aggiungere ulteriore valore a questa importante iniziativa politica. I Consiglieri di Mezzago Democratica Direttore responsabile Antonio Colombo Capo redattore: Alberto Aquili Registrazione al Tribunale di Monza N 1805 del 23/05/2005 Fotografie: Studio Giudicianni & Biffi Gigliola Crespi Giulia Crispiatico Massimo Pini Caterina Aquili Progetto grafico e Stampa: Tipolitografia Riva Villasanta Hanno collaborato Anna Da Bellonio, Angelo Redaelli, Caterina Aquili, Claudio Dozio, Francesca Cicogna, Gigliola Crespi, Giorgio Monti, Giulia Fumagalli, Marcello Passoni, Manuela Tarocco, Mariangela Villa, Massimo Pini, Michele Bonanomi, Roberta Brioschi, Rosa Bavetta, Rossana Ronchi, Raimondo Sanna e i Mezzaghini. 2

3 POLIZIA LOCALE: FUNZIONE ASSOCIATA CON BELLUSCO Le nuove norme sul contenimento della spesa pubblica obbligano i comuni con meno di 5000 abitanti ad associare alcune funzioni fondamentali. Il processo di riorganizzazione iniziato insieme ai comuni del Vimercatese ha coinvolto anche comuni più grandi definendo le dimensioni e i contenuti ottimali per attuare le disposizioni normative. Oltre alla funzione dei servizi catastali, già prima gestita in forma associata, è stato istituito con decorrenza 1 giugno 2013 il Comando Associato di Polizia Locale di Bellusco e Mezzago. In futuro si procederà ad adempiere agli obblighi associando le altre funzioni indicate dalla legge, sulla base del lavoro condiviso con gli altri Comuni del Vimercatese. Di seguito si riportano le principali informazioni sul nuovo servizio. La sede principale del Comando, dove potranno essere espletate tutte le pratiche che interessano la Polizia Locale, si trova in Piazza Kennedy nr. 1 a Bellusco. La sede di Mezzago rimarrà aperta negli orari sotto riportati per fornire informazioni e distribuire eventuale modulistica, sarà possibile chiedere anche informazioni rispetto all Ufficio Commercio di Mezzago. Presso la sede del Comando di Polizia Locale di Mezzago non è possibile pagare le sanzioni, queste ultime potranno essere pagate presso gli Uffici Postali, presso le tesorerie comunali di Mezzago o di Bellusco, oppure presso la sede del Comando a Bellusco esclusivamente con bancomat o carta di credito, non in contanti. Le istanze dirette al Comando Associato di Polizia Locale potranno essere protocollate indistintamente presso gli Uffici Protocollo di Mezzago e Bellusco. Tutte le autorizzazioni dovranno essere ritirate presso gli uffici di Bellusco. Il Comando di Polizia Locale di Bellusco e Mezzago è operativo dal Lunedì al Sabato ore 07:30 alle 19:00. Per le emergenze è istituito il numero unico ORARI DI APERTURA DEGLI UFFICI Sede di Bellusco lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle ore 09:00 alle ore 11:00 martedì e giovedì dalle ore 17:00 alle ore 18:30 Sede di Mezzago lunedì dalle ore 10:00 alle ore 12:00 mercoledì dalle ore 17:00 alle ore 18:30 UNA COLONNA DI PANE IN BIBLIOTECA Da fine maggio chi entra in biblioteca incontra nell atrio una colonna formata da larghe pagnotte di pane: è la Colonna di Pane, una delle opere della mostra La Strada del Pane. Questa Mostra è stata ideata dall artista Beppe Carrino e realizzata dal Laboratorio Corale, cioè dalle persone, collaboratori e studenti, che hanno concorso alla vera e propria costruzione delle opere. La panificazione come momento di collettiva partecipazione, gesto antico operato dalle culture più remote sino alle attuali, è stato il perno del laboratorio. La mostra è rimasta in esposizione da sabato 25 maggio a sabato 30 giugno, mentre la Colonna di Pane è tuttora esposta nell atrio della Biblioteca, ove resterà sino al suo naturale deperimento. Al vernissage d apertura hanno presenziato Lorenzo Zumbo e Vittorio Raschetti. Beppe Carrino è nato a Napoli il 19 Marzo 1956, ha studiato all Istituto Statale d Arte di Napoli e all Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Vive ed opera a Triuggio e insegna all Istituto d Arte a Monza. Le sue opere sono state esposte in Italia a Milano, Monza, Livigno, Lecco e all estero a Daegu in Corea del Sud. Claudio Dozio Opera: Colonna di pane realizzata dal Laboratorio Corale POLLICINO COMPIE 15 ANNI Festa e mostra in biblioteca Il 2 marzo 2013 si è inaugurata nei locali della biblioteca comunale di Mezzago la mostra fotografica che festeggia i primi 15 anni di vita del Nido Pollicino. Nel 1997 alcuni genitori si sono associati ed hanno fondato l associazione senza fini di lucro associazione genitori pollicino che ha creato il Nido Pollicino insieme ad un motivatissimo gruppo di educatrici ed assistenti. L idea ha avuto un così buon successo che il Nido è tuttora una realtà viva e presente sul territorio. Col passare degli anni i genitori cambiano (i bambini crescono) e, in maniera molto più lenta, anche le educatrici si succedono, ma i presidenti Mariano Radaelli prima e Monica Bernareggi poi coordinano le attività fornendo una continuità nel cambiamento che rendono il nido un esempio di eccellenza nel rispondere ad un esigenza del territorio e il coinvolgimento dei genitori più motivati nelle problematiche (e sono tante) del nido permette di mettere in campo risorse che normalmente non verrebbero sfruttate per il bene comune di tutto il territorio. Un altro attore importante in questo quadro è l Amministrazione Comunale che aiuta l associazione sia finanziariamente che fornendo i locali dove il nido opera. Questo sforzo congiunto ha portato alla creazione degli ulteriori servizi di ludoteca e di pre-post-scuola, visti come momenti formativi e non semplici parcheggi per bambini. Anche la mostra è un esempio di questo sforzo congiunto. Ha come filo conduttore la favola di pollicino interpretata come l impresa che ogni bambino deve affrontare per potersi affacciare nel mondo degli adulti: il distacco dai genitori e l ingresso nel mondo adulto; e allora il Nido Pollicino ha lo scopo di aiutare i bambini a trovare la loro strada, fornendo strumenti e momenti che aiutino i bambini ad affrontare i problemi. Il percorso fotografico mostra le varie attività svolte nel nido, e le didascalie raccontano contemporaneamente la storia di pollicino e la sua interpretazione pedagogica. Alla fine di questo doppio percorso un video presenta alcune interviste alle persone coinvolte in questa bella avventura: educatrici, personale, genitori, presidenti raccontano le loro esperienze al nido. Il Nido Pollicino si trova in via Concordia 47 a Mezzago (tel: , mail: nidopollicino@alice.it). Francesca Cicogna 3

4 GIANCARLO BRASCA: UN UOMO GIUSTO, CRISTIANO NEL SUO TEMPO! In un clima di intensa partecipazione si è svolta, domenica 14 aprile, la giornata di Testimonianze su Giancarlo Brasca promosso dall omonimo Centro Culturale con il desiderio e la volontà di mantenere viva la memoria di «un uomo giusto, la cui vita, la cui opera, la cui testimonianza sono ancora ricordate con profonda ammirazione e sono per tutti un esempio di presenza cristiana nel mondo e di vita coerente con la propria fede». Nella Sala mons. Gerardi della Biblioteca comunale in tanti hanno testimoniato sulla figura umana e cristiana di Giancarlo: don Giuseppe Grampa ha sapientemente tratteggiato la spiritualità di Giancarlo, un laico al servizio del Vangelo, come amava definirsi: il suo impegno pastorale, il suo infaticabile servizio apostolico, Biblioteca Civica : Convegno su Giancarlo Brasca la sua fedeltà alla Chiesa, il suo stile di vita genuino fondato sulla preghiera, che è stata certamente la grande forza che ha alimentato la sua esistenza, una costante emersa in tutte le testimonianze ascoltate; Sandro Antoniazzi, ricordando la sua personale amicizia con il dott. Brasca, ne ha evidenziato uno dei tratti più singolari: la sua attenzione ai più deboli e ai più poveri, la sua sensibilità verso i lontani, insieme il suo sguardo sul mondo del lavoro attraversato da grandi contraddizioni e problematiche urgenti che sollecitavano non solo una seria riflessione cristiana, ma un diretto coinvolgimento dei cristiani alla questione dei lavoratori: in tal senso, il dott. Brasca, uomo estremamente concreto, dotato di straordinaria capacità intuitiva e di grande carisma, riuscì a coinvolgere e a creare una vera e propria generazione di persone che hanno finito per dedicare la loro vita al servizio dei lavoratori, nel sindacato come nel mondo della politica; infine, sentita e partecipata è stata la testimonianza di Roberta Grazzani che, ricordando la sua esperienza di giovane segretaria del dott. Brasca, attraverso la sua corrispondenza personale ha svelato uno dei suoi tratti più singolari: quello di un uomo esigente, estremamente meticoloso nell interpretare e nello svolgere con puntualità il suo lavoro, ma dalla straordinaria umanità, attento alle difficoltà, alle esigenze dei suoi collaboratori, capace anche di sacrificarsi per loro, un vero e proprio maestro di speranza, testimone di carità. Più articolato e complesso l intervento di Chiara Delorenzi, giovane ricercatrice, che ha presentato il suo prezioso lavoro di dottorato su Giancarlo Brasca e l Università Cattolica, biografia del primo Direttore amministrativo nelle carte conservate dall Ateneo. Nella sua analitica presentazione, la Delorenzi ha sottolineato la difficoltà di cogliere in maniera unitaria una personalità così ricca e profonda come quella del dott. Brasca, contestualizzandola in riferimento al delicato periodo storico in cui si colloca la sua attività in Università Cattolica che ha servito con totale dedizione e per la quale ha veramente dato la sua vita, lasciandosi consumare fino allo sfinimento: fu grazie a lui che l Università Cattolica ha allargato i suoi orizzonti e ha ricevuto nuovo impulso e vigore, attraverso un sistema di gestione amministrativa efficiente che ha consentito la nascita delle nuove sedi a Brescia, Piacenza e Roma, culminata con la creazione del Policlinico Gemelli. Non è dunque possibile parlare dell Università Cattolica a prescindere dal dott. Brasca, che ne è parte integrante, come ha ricordato la Delorenzi: «impossibile proprio per la natura dell uomo Brasca, del suo carattere e anche delle sue molteplici attività. Brasca fu lavoratore instancabile, uomo di grandi progettazioni» E, ha ricordato ancora citando L. Ornaghi, «allorquando si riuscirà a porre mano a una ricostruzione storica rigorosa e sistematica della vita dell Ateneo sarà essenziale ricostruire il ruolo di Brasca». Un compito e un auspicio. Quel che emerge chiaramente dalla ricerca della Delorenzi è dunque «una figura complessa e forse difficilmente riconducibile a un unica chiave interpretativa. La sua stessa definizione di contemplativo itinerante, che molti hanno utilizzato, racchiude ancora una volta un aspetto antinomico della sua personalità e, al contempo, il significato di un esistenza segnata dal tentativo di essere sintesi tra valori umani e divini, tra opere e spiritualità. È questo forse il motivo di fondo che caratterizza la sua personalità e che costituisce il senso più profondo delle scelte che non solo condizionarono la vita di Giancarlo Brasca, ma che ne segnarono in modo determinante le vicende dell Ateneo dei cattolici italiani». Nel corso dell incontro, sono stati presentati due volumi inediti su Giancarlo Brasca, disponibili in Casa Parrocchiale: Giancarlo Brasca e l Università Cattolica, di C. Delorenzi, Cooperate, Roma 2011; Giancarlo Brasca. Lettere per una ragazza, di R. Grazzani, Vita e Pensiero, Milano Angelo Redaelli 4 IMPORTANTI INIZIATIVE PER I RAGAZZI DEL CATECHISMO Al servizio dei più poveri per alimentare la nostra fede Il gruppo di catechismo di terza media ha partecipato ad un esperienza davvero bella e significativa che da continuità al cammino verso la Professione di Fede. Domenica sette aprile abbiamo fatto un viaggio a Milano, quartiere di Baggio, presso la Casa d accoglienza gestita dalle Suore di Madre Teresa di Calcutta per aiutare i volontari nella distribuzione del pranzo alle persone che si trovano in condizioni di povertà. All arrivo ragazzi e ragazze hanno preso parte alla celebrazione domenicale insieme ai volontari e agli ospiti della Casa. In seguito hanno aiutato i volontari nella preparazione dei tavoli e delle sale dove sarebbe stato servito il pasto. Alle undici circa sono state accolte le persone e alle undici e trenta i giovani camerieri hanno iniziato a servire, mentre al termine del servizio hanno aiutato i volontari nella pulizia e nel riordino dei tavoli, delle sedie e delle sale. Questa è sicuramente un esperienza molto significativa, diversa da molte altre a cui i giovani partecipano. È stata quindi un occasione per avviare importanti riflessioni: Essere vicini, ma soprattutto vedere e aiutare le persone che vivono in condizioni difficili nel nostro Paese, dice Melissa, ci ha permesso di aprire gli occhi, mentre Chiara conclude: Ci siamo sentiti appagati e soddisfatti: grazie a questa esperienza ci siamo resi conto di quanto siamo fortunati. Viaggio a Roma: la professione di fede con Papa Francesco. Come ogni anno noi ragazzi e ragazze che frequentano il catechismo a Mezzago ci siamo recati a Roma per la prefessione di fede. A differenza dell anno scorso, eravamo numerosi: Davide Mauri, Gabriele Cattaneo, Alessandro Vitali, Federico Vitali Brambilla, Mattia Brambilla, Davide Ravanelli, Arianna Franzinelli, Martina Bordogna, Monica Arlati, Erica Maggioni. Partenza l uno aprile, Pasquetta, accompagnati da Don Marco, dal catechista Germano e dalla catechista Francesca. Siamo arrivati a Roma nel tardo pomeriggio e ci siamo sistemati all Hotel Rouge et noire.il giorno successivo abbiamo visitato tutte le meraviglie della città: il Pantheon, il Colosseo, Piazza Navona, la fontana di Trevi, San Pietro in Vaticano, il Quirinale e Palazzo Chigi.Il maltempo che ci ha accompagnato non ha condizionato la nostra voglia di scoprire Roma toccandola con mano. Oltre diecimila ragazzi provenienti da tutta Italia hanno condiviso la nostra stessa esperienza, tanto che noi ragazzi abbiamo viaggiato con la comunità di Agrate, mentre le ragazze con Bellusco. Il terzo e ultimo giorno finalmente abbiamo potuto assistere all udienza con Papa Francesco...: incontrarlo e sentirlo parlare è stata un emozione bellissima! Durante tutto il suo discorso siamo rimasti molto attenti. La sua capacità di comunicare ci ha letteralmente stregati : Papa Francesco è veramente un maestro nell alternare battute scherzose a discorsi assai più seri. Piazza San Pietro era colma di nostri coetanei letteralmente scatenati...che confusione: molti dedicavano cori a Sua Santità,mentre altri mostravano striscioni inneggianti al Papa. Siamo arrivati a Mezzago verso mezzanotte, dopo un viaggio lungo e con molte soste, ma accompagnati dall emozione e dall entusiasmo per il pellegrinaggio appena concluso. Mezzaghini 2 gruppo

5 DOVE OSANO LE PASSIONI Un altro anno è cominciato tra fatiche, ricordi, nuove avventure, volti conosciuti o ancora da scoprire; un nuovo anno è iniziato anche per il Comitato Genitori di Mezzago che, reduce dall appassionante e partecipato percorso che la scorsa stagione scolastica ha visto avvicendarsi sul nostro territorio uomini e donne da ogni dove, si prepara nuovamente ad offrire ai nostri studenti ed a noi genitori nuove storie e tanta informazione. Le Passioni che così tanto ci hanno coinvolto, hanno regalato a Mezzago la presenza di persone come il Direttore d Orchestra Ruben Jais, Beppino Englaro con la sua storia e le sue emozioni, il fumettista Enea Riboldi, il giornalista e scrittore Alessandro Robecchi, lo scrittore per bambini Roberto Piumini, i sociologi Stefano Laffi e Raffaele Mantegazza, la giornalista Claudia De Lillo, i circensi Nicole Et Martin, gli esperti astronomi dell Osservatorio Astronomico Torre Del Sole, Gianfelice Facchetti e la critica d arte Simona Bartolena: abbiamo vissuto storie ed ascoltato racconti di scrittori, astronomi, musicisti, illustratori insomma, di uomini e donne che attraverso la loro Passione hanno realizzato i loro sogni... o intrapreso la strada per realizzarli. Crediamo che siano state testimonianze vere ed importanti per i nostri ragazzi: saper riconoscere le proprie Passioni per poi coltivarle. Come ogni anno il tema scelto dal Comitato Genitori, in accordo con le altre realtà del territorio e l Amministrazione Comunale, varia: partendo dalla Legalita per poi passare alle Passioni, affronteremo altri importanti aspetti della vita comune. Il Comitato Genitori cercherà, ancora una volta, di coinvolgere il più possibile il mondo della scuola con incontri per studenti e non solo. Ci auguriamo che anche quest anno la partecipazione sia calorosa e numerosa ed invitiamo tutti i genitori che volessero dare contributi e/o suggerimenti a non indugiare: siamo tutti genitori e la scuola pubblica ci riguarda. Vi aspettiamo! Giulia Fumagalli Comitato Genitori Beppino Englaro Raffaele Mantegazza Ruben Jais TEATRO CHE PASSIONE Incontro con Gianfelice Facchetti Primo appuntamento Venerdì 18 gennaio per il Progetto Passioni, organizzato dal Gruppo Genitori e dall'amministrazione Comunale. In sala civica si è svolto un incontro con Gianfelice Facchetti, figlio del grande calciatore dell Inter e della Nazionale scomparso nel Nel suo libro Se no che gente saremmo descrive il rapporto con la figura di un padre che incuteva molta soggezione. Gianfelice ha praticato il calcio come portiere nelle squadre giovanili dell Atalanta, dove ha avuto Prandelli come allenatore, ma poi, contro le aspettative del padre, ha seguito la propria passione per il teatro. Ha frequentato la facoltà di scienze dell educazione e svolge attività teatrali con i ragazzi detenuti. Nel corso della serata, rispondendo alle domande del pubblico, ha potuto presentare il rapporto padre figlio attingendo alla propria esperienza personale e utilizzando la metafora di Pinocchio: in questo modo ha dato consigli e spunti educativi con simpatia, sensibilità e competenza. Mezzaghini 1 gruppo Gianfelice Facchetti VIVA LA SATIRA Incontro con Alessandro Robecchi Martedì 5 marzo. Nell atrio della scuola, nell ambito del progetto Passioni, promosso dall Amministrazione Comunale e da Comitato Genitori, si è tenuto l incontro col giornalista Alessandro Robecchi. Per farci comprendere il significato di passione, ci ha fatto il paragone con la realizzazione di un sogno dalla nascita al suo compimento, con molti sacrifici, ma anche con grandi soddisfazioni. Poi ci ha parlato del suo interesse, fin da piccolo, per il giornalismo: ha iniziato a scrivere a soli diciannove anni per L'Unità. È stato dj e poi è stato chiamato dal giornale satirico Cuore, quindi per seguire la sua passione si è trasferito a Bologna. Ha lavorato a Radio Popolare e per il Manifesto. Oggi collabora col comico Maurizio Crozza, per il quale scrive battute satiriche, e così ci ha raccontato della partecipazione del suo collega al Festival di Sanremo. Scrive anche per l inserto de Il Fatto Quotidiano, il Misfatto, e lavora per Rai Tre. Ha spiegato il lavoro che si svolge nelle redazioni e ci ha descritto tutte le difficoltà che incontra chi vuole diventare un buon giornalista. Ha risposto con molta gentilezza alle curiosità dei ragazzi, che si sono sentiti partecipi e soddisfatti, tanto da chiedere un nuovo incontro. Mezzaghini 2 gruppo 5

6 Le pagine dei mezzaghini Il laboratorio di giornalismo nelle classi terze dell anno scolastico 2012/ 13 ha avuto la durata del quadrimestre in cui hanno lavorato i due gruppi presentati in questa pagina. I loro lavori,opportunamente segnalati, compaiono anche nelle altre pagine del giornale. Gruppo "GLI 007 DELLA NOTIZIA" da sx in alto: Christian Cattaneo, Davide Ravanelli, Emanuele Cereda, In basso Diarra Babou, Arianna Franzinelli,Veronica Ferrara, Elena Gueorguiev INTERVISTA A ANTONINO JONATHAN LUZZI Studente, redattore de il mezzaghero Nato a Vimercate il 2 agosto 1993 Antonino Jonathan Luzzi Hai sempre vissuto nello stesso luogo? Si, ho sempre vissuto al nord, ma i miei genitori sono di origine meridionale: per questo motivo trascorro buona parte dell estate in Sicilia. Vorresti essere cresciuto al sud? Ho un legame particolare con la Sicilia, la terra di mia madre, che è venuta al nord per studiare alla Statale di Milano. Mio padre invece è originario della Basilicata. Penso che al nord si viva meglio e ci sia un accesso più generalizzato alla cultura. Da dove deriva il tuo nome? Il mio nome deriva da una telenovela argentina che mia nonna guardava negli anni 80: il suo attore preferito si chiamava Jonathan. Come hai iniziato ad occuparti di giornalismo? In seconda media ho partecipato a un laboratorio di giornalismo, ho avuto l incarico di scrivere un articolo su il mezzaghero ed ho scoperto di avere la passione per la scrittura. Hai altre passioni? Ho una grande passione per il cinema, il teatro ed il doppiaggio.. Sei soddisfatto della scuola che hai scelto? Ho frequentato il liceo classico, ma se tornassi indietro sceglierei il liceo linguistico, perché le lingue hanno acquistato una grande importanza in ambito lavorativo e culturale.. Dopo il liceo che studi hai intrapreso? Pensando ad un occupazione sicura pensavo che sarebbe stato utile iscriversi a medicina, poi ho abbandonato l idea e mi sono iscritto a scienze della comunicazioni. E le altre passioni? Ho partecipato a un gruppo di teatro diretto da Daniela Colombo. Dopo quattro anni il gruppo I ragazzi di Via Concordia si è sciolto e si è riunito l anno successivo con un nuovo direttore: Natalino Maggioni. Coltivi anche altri interessi? Si, il doppiaggio, passione nata dai cartoni animati, che mi piacciono molto. Ho preso parte ad un provino a Milano: mi hanno preso e frequento tutt ora questo corso.. I piani per il futuro? Penso proprio di continuare gli studi, laurearmi e diventare doppiatore professionista. 6

7 Le pagine dei mezzaghini Gruppo "THE BEST OF MEZZAGO" Prima fila in basso da sinistra: Nisrine Larbaoui, Chiara Cometti, Melissa Fabio, Riccardo Leggieri Seconda fila da sinistra: Alessandro Vitali, Gianluigi Voce, Davide Mauri, Mattia Brambilla. INTERVISTA A GIULIA CRISPIATICO Giulia Crispiatico, in questa intervista dei mezzaghini, racconta il suo viaggio a Sarajevo per partecipare alla Giornata internazionale dei diritti dell uomo e del cittadino il 10 dicembre Per quale motivo sei andata a Sarajevo? Sono andata a Sarajevo per molti motivi, ma i più importanti sono perchè mi si è presentata l occasione (i vent anni dalla Marcia dei Cinquecento*) e poi perchè i miei genitori, e quelli della famiglia di Elia e Jacopo Sala, che facevano parte dell associazione dei Beati Costruttori di Pace, sono andati dopo la guerra nelle zone semi distrutte della città e delle città vicine a fare volontariato, come l animazione ai bambini, e mi hanno raccontato qualcosa o mi hanno fatto vedere le foto. Quando sei partita? La sera del giovedì sei dicembre 2012 da Mezzago, per arrivare poi a Padova verso la una di notte, dove ci aspettavano i bus con i quali saremmo andati. Cosa ti aspettavi di trovare? Mi aspettavo di trovare una città molto più distrutta di com è in realtà e soprattutto non mi aspettavo persone..., tipo...indifferenti. Nel senso che non volevano ricordare né tantomeno parlare di quello che era successo, dell assedio e tutto il resto... Appena arrivata quale e stata la tua prima impressione? Da fuori si vedono le colline. Sarajevo è in una conca, e appena dentro è costeggiata da tutte e due le parti da tombe bianche sotto a palazzoni. Se si esclude questa parte che si presenta all ingresso, passando per le strade principali, il traffico, gli incroci, le piazzette coi piccioni, i cartelloni pubblicitari e il mercato, mi è sembrata una città...europea Cosa avete visitato? Abbiamo fatto diversi giri della città e nei dintorni, visitando il Museo Storico, il Ponte di Vrbanja, il quartiere ebraico con la sinagoga, la moschea, la chiesa ortodossa, la cattedrale,solo da fuori, il quartiere della barsciascia, non credo che si scriva così, il Museo del Tunnel ecc... Quale è la cosa che ti è piaciuta di più? E perchè? Mi è piaciuto molto il museo del tunnel, perché, anche se è impossibile da credere, ha salvato un sacco di vite umane e soprattutto perché un signore che parlava l italiano ci ha raccontato di come è riuscito a fuggire in Slovenia e poi in Italia in questo modo. Peccato che oggi rimangono solo pochi metri del varco. E quella di meno? Perchè? Credo la visita al museo storico, perchè faceva freddissimo e pioveva dentro l edificio che ospitava la mostra... Cosa ti ha convinto a fare questo viaggio? Mi è piaciuta molto l idea e, dato che mio nonno voleva andarci, ho deciso di farmi accompagnare da lui. Poi hanno deciso di venire anche gli altri... Con chi sei andata? Con mio nonno, Giuseppe Scarabelli, Elia Romagnoli, Laura, Francesco,Jacopo,Elia Sala. QUANTO TEMPO SEI RIMASTA LA? Quattro giorni Dove hai soggiornato? In una scuola, che teoricamente sarebbe cattolica, ma è una delle poche in città che insegna anche a serbi, musulmani ecc... dove è possibile stare a dormire: infatti noi siamo stati nelle stanze delle ragazze di quella scuola. Che sensazione hai provato a vedere le condizioni degli edifici? Molti edifici sono stati ricostruiti, anche quelli che volevano essere mantenuti come simboli dell assedio della città, come l Oslobodenje, ma mi ha fatto impressione vedere i pochi edifici rimasti con i buchi dei proiettili e le devastazioni delle granate, specialmente perchè ho ripensato alle foto che mi hanno fatto vedere i miei genitori, dove la città era piena di buchi e di autobus rovesciati usati come barricate. Ti è piaciuta questa esperienza? Perché? Mi è piaciuta davvero tanto perché, al di là delle visite e dei giri interessanti per la città, mi sono divertita con i miei amici e con dei ragazzi che venivano dall Emilia. La rifaresti? Certamente Memorial Gallery 11/07/95 Sarajevo: "tombe bianche sotto i palazzoni" *i 500 erano un gruppo di persone che sostenevano il dialogo della nonviolenza e hanno marciato lungo le strade della Sarajevo assediata nel bel mezzo della guerra- 7

8 ALL OMBRA DEL GATTOPARDO XIIª puntata Romanzo a puntate di ROSA BAVETTA 8 Quando il dado è tratto, dovresti aver deciso, io invece non sapevo più che fare. Ripresi il mio bighellonare in un tardo pomeriggio di paese, sfatto paesaggio dai contorni sbiaditi per un storia senza più personaggi. Dal vecchio lupo d un Don Carlo, alle pizzute comari, agli arruffati, ispidi malavitosi ormai al fresco dal sole della spossata stagione, ai morti del camposanto, la quiete si estendeva. Altre storie s imponevano, ma decisamente più futili, a mio avviso, perché svolte e avvolte in un atmosfera circense. Quel nuovo sindaco, per intenderci, omaccione panzuto dalle spalle piatte come un punto interrogativo all incontrario. Ce l aveva fatta l onest uomo, grazie all amicizia di Don Carlo e i buoni-spesa del partito. Voti segnalati attraverso la distribuzione di certe cifre appuntate su prizzini : lire tot da spendere da Tuttocarne da Saro Panificio Dibella, Sabbella calzature, Abbigliamento-Dimaria-uomo-donna-bambinojeans-taglie calibrate, Alimentari e diversi da Gioacchina, Rivendita n 7 Sale e tabacchipipe e trinciato- cartolibreria. Cifre abbastanza sufficienti a far salire il ben piazzato personaggio. La sua faccia da sindaco fresco-fresco, ora sembrava sorridere più appagata dai manifesti da circo affissi lungo i muri e sulle pareti esterne delle baracche che apparivano più arripizzate di prima. E mi divertivo a strapparne il naso, gli occhi, la bocca, a punizione della sua vittoria corrotta, delle elezioni manovrate, vincolate al denaro e alla sua estrema necessità in una realtà come la nostra. A quell ora, i buoni erano già spesi e la spesa consumata. Lui invece sarebbe rimasto a lungo, insopportabile nella sua naturale antipatia. Te lo vedi ancora quasi, onnipresente e persino dotato del dono dell ubiquità, alle cerimonie più importanti, messe obbligate, feste e processioni, a reggere l aureo baldacchino del Corpus Domini, o il vessillo della Madonna delle Grazie, seguito da arciprete, farmacista, medico condotto, direttore didattico, assessori, consiglieri, maestri, impiegati e putiari. Dalla sua ascesa alla poltrona comunale, il municipio aveva quadruplicato i posti di lavoro, diventando una specie di famiglia allargata, perché tutti, in un modo o nell altro, alla fine erano imparentati fra loro. Mogli e mariti, zii e nipoti, suoceri e generi, cognati e cugini. L impiegata n 5 dell anagrafe era moglie di lui medesimo. L impiegata n 8 dell ufficio tecnico, sorella dell ingegnere sempre dello stesso ufficio, ma entrambi germani e fratelli dell impiegata n 5, moglie del lui medesimo, primo cittadino. Alle undici circa le signore impiegate andavano al mercato o alla putìa, subito dopo gli impiegati a bere il caffè al bar vicino, e alle porte sbarrate degli uffici rimaneva solo l avviso Chiuso per motivi interni. Toccava allora all usciere parare i colpi della gente incazzata, spiegare che aggiustavano le carte e facevano i conti. Per chi necessitava degli uffici del comune, l orario giusto era dopo le nove e prima delle undici. Né prima, né dopo. Insomma, tutto ciò che avrebbe dovuto essere normale, non lo era. La vita in tutti i suoi aspetti e per tutti conforme e regolare, si configurava ai miei occhi in maniera sempre più anomala, perciò avevo deciso che, in fondo, io non sapevo più che farci. E non volevo più ringraziare i santi, né esercitare parole di supplica a messa, né recitare le pappagallate dei Salmi, né restare con la bocca spalancata sull ostia inerme nelle grinfie dell arciprete, la domenica. Perché se Dio c era, io non lo vedevo, e avevo anche smesso di sentirlo. Malgrado la tanta brava gente, quella povera che si rassegna sostenendo i potenti nella loro torre d avorio, alla fine in cambio di nulla, giusto perché se ti fai i cazzi tuoi, campi cent anni. Per non farti colpire da questa legge a rovescio che mai potrebbe difenderti. Almeno qui. E si va avanti, come in certi giochi di bimbi, rispettando regole senza regole, solo per sopravvivere. Mentre tu decidi che mai parlerai e affiderai piuttosto ad un diario ciò che sai, che vedi e che pensi. Tanto quello non lo leggerà mai nessuno, se lo tieni ben nascosto sotto il materasso, mimetizzato tra i tanti fotoromanzi. Saranno solo gli sguardi di Michela Roc, Franco Gasparri, Katiuscia, ad ammiccare alle sue pagine, e loro mai ti diranno che hai sbagliato un verbo, o non hai rispettato la cronologia degli eventi, perché sono un po come Gesù, sanno che ci si può confondere e tu sei proprio confusa. Specialmente quando ti rendi conto di esserti innamorata di un pigliainculo che alla fine se ne stava da un altra parte con un altra ragazza, che attiri solo l attenzione di certi quaquaraquà che piacciono solo a tuo padre, e non ti aspetti più nessun risvolto piacevole da questa vita che già ti sembra troppa. Ma mi sbagliavo. C era ancora quella banda di pseudo amici ad attendermi, da qualche parte nella storia. Dalle nostre parti la tenacia a livellare le teste non mancava. Bisognava essere tutti uguali, pensarla tutti alla stessa maniera. Arrivò forse per questo lo straniero? Accadde, infatti, in un giorno di amici alla riscossa. -Devo farti conoscere un ragazzo bello come un attore.- mi disse Vincenzo, coi gomiti appoggiati sul bancone del bar a sorseggiare birra. Per un attimo mi brillarono gli occhi: -Davvero? E quando?- -Adesso, sta arrivando.- Tornavano così a riaprirsi parentesi in cui evanescenti bagliori d adolescenza si rincorrevano rincorrendomi, per scagliarmi contro profondità di specchi in cui la mia immagine si conficcava dentro, sempre più dentro. Anche stavolta tutto sembrava magico, arrivarono Glenda con la sua minigonna ascellare, Maria e Calogero, genitori d un feto abortito, Venia, amica di sempre, e lo straniero, l attore, un bel fustacchione sulla trentina. Vincenzo fece subito le presentazioni, notai il piacere provato dall uomo nell allungare la sua mano verso la mia, come al solito fredda e sudaticcia per l emozione. -Piacere, Gerry!- mi disse. -Piacere, io!- risposi. -Io chi? Come ti chiami?- scoppiò a ridere, mostrando di gradire la battuta. -Di solito sono gli altri che mi chiamano!- continuai. Immaginavo che già fosse a conoscenza del mio nome, per cui mi piaceva insistere nel gioco. Infatti, come un gran mago, mi raccontò in pochi istanti tutta la mia troppa vita. -Dunque, studi ragioneria. Ti piace fare i conti.- -Sì sì.- -Il tuo fidanzato se n è andato con un altra.- -Sì ma tu che ne sai?- -Non lo sai che noi di Chicago sappiamo sempre tutto?- -Ah, perché, sei di Chicago?- -Nato a Chicago.- -Allora parlami di te, visto che di me sai già tutto!- Già di lui, un americano un po fasullo, figlio di siculi emigrati nelle lontane Americhe in chissà quali lontani anni. Andava così e va ancora così. Stai tant anni in una terra a cui ti affezioni come fosse la tua, finché t accorgi che la tua ti manca. Ti manca quella terra che ti ha visto nascere, la tua gente, i tuoi compagni d infanzia quando giocavi con loro sul piazzale della chiesa madre ad acchiappareddu, ammucciareddu, quattru cantuna, ti mancano i parenti, il tuo stesso sangue, coloro che amerai per sempre, almeno fino alla prossima litigata per quel solito pezzo di terra o quella casa senza atto notarile, per colpa di un antenato poco lungimirante e distratto. -Quindi tuo padre ha deciso di ritornarsene per sempre.- dissi. -Sì, ci siamo ritirati tutta la famiglia, anche se la nostra famiglia è molto più grande di quanto tu possa immaginare!- -Beh, se si hanno tanti figli.- -Non solo figli. La mia famiglia è sparsa ovunque -aggiunse con tono enigmatico. Quelle parole gli aprirono un sorriso come nella pubblicità del famoso dentifricio, quello del ti spunta un fiore in bocca e, per un attimo, mi aspettai davvero di vedergli spuntare delle margheritine dalle bellissime labbra, mentre abbassava i magnifici occhi azzurri.

9 AUTORI A KM ZERO La dice lunga il titolo dell iniziativa che ci è stata proposta dalla biblioteca di Mezzago. Non tanto perché ci sentiamo davvero delle autrici ma soprattutto perché a scuola e in biblioteca, per incontrare i bambini e i ragazzi, ci siamo andate in bici o a piedi! Ci è subito piaciuta l idea di paragonarci a qualcosa di ecologico, di economico, di usufruibile da tutti. Perché è di questo che si tratta, quando si legge o si scrive un libro o un racconto. Abbiamo accettato senza esitazione e con piacere di incontrare gli alunni della scuola primaria e secondaria di primo grado di Mezzago. Principalmente perché ci piace leggere. Siamo convinte che l amore per la lettura sia contagioso e che la vita delle persone possa essere più felice se si amano i libri! Ogni libro è come un gioco, senza istruzioni, infinito e creatore di mondi e possibilità. I libri fanno venire voglia di raccontare. Trasformano i bambini da consumatori a creatori di storie. L incontro con gli alunni di tutte le classi è stato per noi uno scambio ricco e profondo. I più piccoli li abbiamo subito catturati con la narrazione e con dei giochi di parole sui titoli e sui testi. Con i più grandi abbiamo affrontato in modo più approfondito i temi delle nostre storie. Tutti ci hanno stupito con belle domande, con osservazioni rapide e acute, con le analisi e le recensioni dei nostri testi. Ringraziamo di cuore, uno ad uno, i ragazzi e gli insegnanti che hanno trascorso con noi quei momenti. Una volta di più abbiamo avuto la conferma che le storie scritte sono vive. La cosa fantastica dell incontro è stato scoprire che ogni pagina dei nostri racconti ha preso e ripreso vita ogni volta che uno di quei bambini e ragazzi vi ha posato lo sguardo. Perché, in fondo, cos è scrivere se non sognare ad occhi aperti? Anna e Roberta 25 APRILE SEMPRE! Celebrata la ricorrenza della liberazione venerdì 19 aprile in biblioteca con l iniziativa 25 aprile sempre! Parole e musica della Resistenza, curata da Anna DA Bellonio e Roberta Brioschi. Brani musicali eseguiti dai docenti di strumento della scuola media, i professori Foti e Gallini con Beppe Ronco al basso e Luca Caucchiolo, chitarra e voce, si sono alternati alla lettura di toccanti brani tratti da: Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della resistenza italiana". La frase Uno, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Il gruppo musicale accompagna Anna Da Bellonio e Roberta Brioschi nella lettura dei brani sulla Resistenza. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere..", che invitava all incontro, è del partigiano Giacomo Ulivi, ed è tratta dallo stesso volume. Una serata intensa,soprattutto per il contenuto dei testi, riscaldata dalla musica che ha seguito non solo il filo conduttore della lotta partigiana, ma più in generale la tematica della libertà e dell uguaglianza e quindi ha spaziato liberamente fino ai tempi più recenti, approdando, tra gli altri, ai testi di Guccini e De Andrè. AA RICORDIAMO IL MARTIRE MONSIGNOR JUAN GERARDI Non dimentichiamo la figura di Mons Juan Josè Gerardi a 15 anni dalla sua uccisione avvenuta il 26 aprile Una figura a cui la nostra comunità è particolarmente legata avendolo ospitato nel 1995 in occasione della sua partecipazione alla marcia della pace Perugia- Assisi, un legame profondo di cui la sala civica della nostra biblioteca a lui dedicata ne è testimonianza. Juan Gerardi, vescovo ausiliare di Guatemala, prima vescovo diocesano di Verapaz e del Quichè, ha osato chiedere al popolo del Guatemala: Qual è la tua verità, popolo oppresso e umiliato, schernito e disprezzato, assassinato Monsignor Juan Gerardi e fatto scomparire, dopo 36 anni di una guerra fratricida, sanguinosa e crudele? Fu in questo contesto che iniziò il progetto REMHI (1995) Recupero della memoria storica. Era un pastore sensibile al dolore del suo gregge, sentinella intelligente che intravedeva il futuro di queste terre, con il cuore plasmato dalla tristezza e dall ingiustizia dei popoli che egli serviva, sia nel Verapaz che in Quichè. La sua anima era stata profondamente colpita da tutto quello che vedeva e sentiva, constatava e sperimentava nei suoi viaggi pastorali, nei suoi incontri con la gente impoverita, discriminata per la condizione indigena, abbandonata alla propria sorte, dimenticata. Fece quella domanda per trovare una risposta che sanasse le ferite, desse sollievo alle profonde sofferenze dell anima del popolo guatemalteco, aprisse il cammino per dare dignità alle vittime del conflitto armato e permettesse agli assassini di riconoscere le loro colpe e chiedere perdono a coloro che avevano sofferto. Solamente in questo contesto si poteva raggiungere una pace stabile e duratura come la chiedevano fortemente i negoziatori degli accordi di pace. A questa domanda ci fu una doppia risposta: la pubblicazione del documento-testimonianza GUATEMALA NUNCA MAS ( Guatemala mai più), in cui veniva evidenziata la responsabilità dell esercito guatemalteco nel 90% delle uccisioni durante gli anni della violenza (dall inizio degli anni 80 al 1992) e l assassinio del Vescovo. Il suo martirio, così come il ricordo dei caduti della resistenza ci fa riflettere sull odio, sulla vendetta e sui progetti di morte che ancora oggi minacciano la vita di chi lotta a difesa della dignità della persona umana, della giustizia e della pace. Ci ricorda che le celebrazioni non devono limitarsi alla commemorazione rituale che può realizzarsi di anno in anno, col rischio che le stesse diventino una sorta di pubblico lavarsi le mani di fronte invece all impegno richiesto a ciascuno di noi nella propria quotidianità. Il significato politico ed etico della sua morte, come pure delle vittime della resistenza deve sostenere e incoraggiare quanti ancora oggi si rifiutano di accettare il mondo così com è e si assumono il compito di realizzare le rivendicazioni del passato e la trasformazione del presente. Progetto Continenti gruppo locale Mezzago 9

10 Un angolo di mondo Se volete pubblicare il vostro viaggio, descrivere il vostro angolo di mondo, inviate il vostro racconto a mezzaghero@brianzaest.it, lo aspettiamo In questo numero Caterina ci accompagna in un rapido volo sulla splendida città di Lisbona, dove ha vissuto sei mesi per il Progetto Erasmus. 10 Fin dalla prima occhiata attraverso il finestrino dell aereo in fase di atterraggio capisci che quella città ha qualcosa di speciale e scoprirla sarà un emozione. Un agglomerato di case bianche sparse su colline verdeggianti e, sulla sponda opposta di un corso d acqua, l enorme statua del Cristo Rei sta in cima ad un monte, con le braccia spalancate come ad accoglierti con un benvenuto. Per un secondo ti chiedi se per caso non hai dormito troppo su quel volo e sei finita a Rio de Janeiro. Poco più in là, un enorme ponte di metallo rosso, il Ponte do 25 avril, identico al Golden Gate, e per poco non credi di essere a San Francisco. Invece no, metti a fuoco le grandi navi che solcano le acque calme del fiume e le cupole barocche che spuntano tra i tanti tetti rossi e gialli in continua successione come in un dipinto impressionista, e capisci di essere a Lisbona. Costruita su sette colli in epoca romana, abitata da circa persone, che diventano 3 milioni considerando l intera area metropolitana, è adagiata nel punto in cui il fiume Tejo, che ha sponde tanto larghe da sembrare un lago, sfocia nell Oceano Atlantico. La città è un meraviglioso collage di chiese e palazzi di tutte le epoche che sembra voler salpare verso le Indie e andare via lontano, come dalle sue coste fecero, nel corso del XV e XVI secolo, centinaia di avventurieri e marinai. Dopo l atterraggio nel piccolo aeroporto cittadino, un taxi in dieci minuti vi porta in centro e siete catapultati in una capitale vivace, dalle mille facce e sorprese. La città va visitata camminando, passo dopo passo, alla scoperta di aree antiche e un po abbandonate che ricordano i villaggi del sud Italia, di palazzi e cortili dal sapore arabo, di nuovi quartieri con edifici ultramoderni e giardini che sembrano oasi tropicali. É incantevole passeggiare su e giù per i vicoletti del Bairro Alto, tranquillo quartiere di casette con i panni appesi alle finestre e anziani che sorridono dalla finestra, che di notte si trasforma in un turbinio di universitari che a ritmo di musica si perdono tra i tanti bar sorseggiando caipirinha. Oppure perdersi su e giù per le stradine piene di negozi del Chiado, quartiere distrutto da un incendio nel 1988 e ricostruito in modo armonioso. Monumento ai navigatori e Ponte do 25 Avril È imperdibile una gita al quartiere di Belem, situato, oltre il ponte 25 aprile, nel punto in cui si apre la foce del fiume. Da qui, come ricorda un grande monumento di marmo bianco, partivano tutte le spedizioni dei navigatori e qui, precisamente dalla piccola torre in stile manuelino simbolo della città, venivano avvistati per la prima volta i conquistatori provenienti dal mare. Tappa obbligatoria è, inoltre, la Pastelaria de Belem, famosissima pasticceria, in cui, dal 1850, si producono pasteis de nata, dolcetti alla crema cotta noti in tutto il modo. Incredibili paesaggi e vere esperienze lisbonete si possono scoprire a bordo del mitico tram 28. Percorrendo una delle più antiche linee ferrate della città, il piccolo tram giallo parte dall elegante quartiere di Estrela, sede delle ambasciate, delle case più ricche della città e di un piccolo giardino all inglese, vera e propria oasi di relax nel cuore della città. All ombra di grandi alberi tropicali, si può passeggiare tra un laghetto pieno di anatre, bambini che corrono dietro ai pavoni e anziani che giocano a carte. Dalla cima del colle dove si trova il giardino di Estrela, il 28 scende le ripide stradine del quartiere di Lapa, sfreccia barcollando pericolosamente di fronte al Parlamento, corre verso Chiado e poi raggiunge Baixa, letteralmente la parte bassa della città. Situata lungo il fiume, ai piedi di due colli, questa zona costituisce il centro della città, ricostruito dopo il grave terremoto che nel 1755 distrusse l 85% della capitale causando circa morti. A seguito del grave disastro, fu il primo ministro dell epoca, il Marchese di Pombal, a occuparsi della ricostruzione, non più secondo l antico Torre di Belem impianto medievale ma secondo le regole urbanistiche dell epoca illuminista. Per questo, la cosiddetta Baixa Pombalina, presenta un reticolo ordinato di grandi viali e strade pedonali, che, da nord a sud, collegano le più importanti piazze della città. Il parco Eduardo 7 è un enorme distesa di verde che, da un belvedere con una gigante bandiera del Portogallo, scende verso la grande piazza dedicata al marchese Pombal. Da lì, un elegante vialone alberato, l Avenida da Libertade, conduce alla bellissima piazza Rossio, famosa per le manifestazioni della Rivoluzione dei Garofani nel Sull ariosa piazza, occupata da due grandi fontane, si affacciano il principale teatro cittadino, la stazione dei treni e il famoso bar della ginja, dolcissimo liquore alla ciliegia, molto tipico per i lisboneti. Passeggiando verso sud, attraverso viuzze pedonali piene di ristoranti turistici che profumano di baccalà, si raggiunge Plaça do Comercio. Questa enorme spianata di sanpietrini bianchi, circondata da lussuosi palazzi in stile neoclassico, si apre luminosa sul fiume Tejo e costituisce il cuore della Baixa Pombalina. Ma torniamo sul tram 28. Sceso a tutta velocità il colle di Estrela, attraversato il centro schivando i numerosi turisti a passeggio alla ricerca di souvenir, risale il colle opposto, inerpicandosi a fatica sulle ripide vie del quartiere di Alfama. Si tratta del più antico quartiere della città, l unico, insieme a quello di Graça, a non essere stato distrutto dal terremoto, e perciò ancora intatto e magicamente antico. Risalendo i vicoletti, circondati da casette decorate con azulejos colorati, può capitare di inciampare in un vecchietto che griglia delle sardine di fronte alla porta di casa, in un anziana che cuce davanti alla cattedrale Sè o in una cantante di fado ai piedi del Castelo de Sao Jorge che rallegra il pomeriggio dei passanti. Alla fine della sua corsa il 28 lascia scendere i suoi passeggeri in Largo da Graça, centro del quartiere di Graça. Questa zona molto antica e caratteristica è famosa ai turisti per il Monastero de Sao Vincente e per i suoi numerosi miradouros, poetiche piazzette affacciate sulla città che concedono incantevoli scorci ai passanti sorpresi. E qui, dove il tram 28 ci lascia incantati ed ammirati, termina anche il nostro viaggio. Caterina Aquili Tram 28

11 Una nuova disciplina pedagogica : l'educativa di stalla L ASINO PROTAGONISTA NEI CONTESTI EDUCATIVI Interessante convegno sabato 4 maggio in Sala Civica a Mezzago. Educativa di stalla, storie di asini in contesti educativi, questo il titolo dell incontro sul tema della relazione con l asino, che ha illustrato molte iniziative già operative nella formazione e in alcune terapie dove questo animale, spesso biasimato, è una risorsa fondamentale. L asino diventa occasione di riscoperta di sé. L asino attrae, suscita il sorriso, diventa motore e guida la spontaneità dell incontro, le emozioni portano al rispetto dell altro da me. Quindi l asino insegna. L asino è un punto d incontro tra cultura e benessere, istruzione ed emozione, giovane e anziano, spontaneità e rispetto, educazione e diversità. Queste le esperienze più importanti: a Cormano Lucia Pignatelli con l iniziativa biblioasino passeggia per le strade e promuove informazione e cultura mentre l asino Sala Civica : Convegno Educativa di stalla, storie di asini in contesti educativi incrocia sguardi e sorrisi di grandi e piccini. Per le vie e nelle piazze gli anziani affetti da Alzheimer, tra una carezza, una coccola e una strigliata, mantengono viva la memoria grazie alle emozioni e ai ricordi suscitati dall asino..questa è l esperienza illustrata da Vincenzo Rabia, presidente lombardo dell Associazione Asini si nasce... e io lo nacqui. I bambini della Rinnovata Scuola Pizzigoni di Milano, osservando questi animali con stupore e meraviglia imparano il rispetto e la cura di qualcosa altro da sé. Per la cooperativa LPK di Cassano d Adda l asino diventa un importante collaboratore nelle attività terapeutiche per alleviare i disagi psicofisici. La mansuetudine e la socialità favoriscono l incontro spontaneo e mettono in gioco la globalità della persona oltre la malattia. Non ci resta che esclamare: bentornato asino!! Manuela Tarocco Corsi di equitazione agricola col progetto SBA-Raglio I BAMBINI SI AVVICINANO ALLA CAMPAGNA Avvicinare i bambini alla natura e all agricoltura in compagnia dell asino: questo è l obiettivo dell eccentrico progetto chiamato SBA-Raglio, nato a Mezzago da un idea dell associazione Passo Trotto Galoppo. Un progetto dedicato a bambini e giovani aspiranti asinari-contadini, come si può evincere dal nome del progetto per esteso Spazio per Bambini Agricoli Raglio e dal motto ragliando s impara che è la sintesi di un approccio che considera la relazione con l animale un importante esperienza di crescita. Numerose ricerche affermano che la dimensione naturale e il contatto con gli animali sono fattori fondamentali nello sviluppo di un individuo spiega Massimo Pini, istruttore di equitazione e studente in Scienze dell educazione, sono esperienze profonde, ricche e significative: una risorsa formativa che era all ordine del giorno nell infanzia dei nostri nonni e che oggi andrebbe recuperata o meglio reinterpretata alla luce delle sfide del nostro tempo come quella della sostenibilità ambientale. L asino, compagno di avventura e di lavoro, diventa così promotore di benessere per le persone e per l ambiente, questa è l idea generale che anima i corsi di equitazione agricola proposti dall associazione. Le attività si svolgono grazie alla disponibilità dell Amministrazione Comunale che ha convenzionato l area della ex isola ecologica (dietro il centro sportivo con ingresso da via delle Industrie), restituendola in questo modo ad un uso socio-ricreativo ed educativo che arricchisce la già ampia offerta di attività presenti a Mezzago. Massimo Pini PICCOLI BOSCAIOLI A PASSO D ASINO Bambini e asini sui sentieri del parco il 29 agosto A Mezzago gli asini sono tornati in circolazione. Merito del progetto SBA- Raglio e dell impegno dell associazione Passo Trotto Galoppo. Nella campagna dove cresce il famoso asparago rosa è ormai usuale incontrare gruppetti di bambini e ragazzi al fianco di ciuchini dalle orecchie lunghe, soprattutto sui sentieri del Parco del Rio Vallone. Chi li vede potrebbe pensare che stiano passeggiando in tutta tranquillità godendosi il cicalio d agosto, ma quando arrivano sul limitare del bosco e il sentiero inizia a farsi più stretto ecco che estraggono seghe e falcetti dal basto: inizia il lavoro di piccoli boscaioli. La compagnia di asinari si trasforma in una squadra di manutenzione sentieristica impegnata a tenere sempre accessibile e praticabile la rete di percorsi del territorio. C è chi si dedica a sfoltire i rami di una robinia e chi affronta le spine dei rovi con guanti e cesoie. Intanto anche gli asini, legati agli alberi, danno felici il loro contributo brucando intensamente la vegetazione. I primi allievi dello SBA-Raglio ad aver raggiunto un buon livello di conoscenza dell animale hanno imparato a comunicare con l asino e ormai sono in grado di gestirlo in autonomia, sia da terra che in sella spiega Massimo Pini, istruttore di equitazione ed educatore. E così oggi possiamo fare la manutenzione dei sentieri in compagnia dei nostri asini. Oltre a divertirsi, i nostri ragazzi si prendono cura dell ambiente, fanno un lavoro di pubblica utilità consapevoli che di lì passeranno altri concittadini, Massimo Pini istruttore di equitazione con il suo amico asinello imparano a distinguere la flora e sviluppano abilità pratiche maneggiando gli attrezzi del mestiere. Per di più questo lavoro viene riconosciuto economicamente dal Parco del Rio Vallone nell ottica di una gestione partecipata che affida la manutenzione dei sentieri alle associazioni del territorio attraverso un bando annuale.terminato il lavoro nei boschi c è da lavorare al campo di zucchine, il lavoro in campagna è sempre molto intenso, soprattutto di questa stagione. Due settimane fa abbiamo piantato 180 semi di zucchina che coltiveremo in collaborazione con l Azienda agricola Rino: fortunatamente abbiamo il supporto di Gualtiero e Alessio, esperti agricoltori mezzaghesi, che ci affiancheranno in tutte le fasi di coltura, fino alla raccolta di fine settembre prosegue Pini. Allo SBA-Raglio il divertimento, la cura del territorio e l agricoltura si incontrano grazie all asino, che non a caso sta vivendo una stagione di riscoperta e successo. Per noi l asino è compagno di avventura e di lavoro continua Massimo e le attività che proponiamo ai nostri allievi sono semplici ma fondamentali esperienze pratiche per stare in contatto con la natura. Vista l intensità del lavoro l associazione cerca nuovi asinari contadini e per questo ha aperto le iscrizioni al Corso di equitazione agricola con l asino. Se volete conoscere meglio questo animale e vi piace l idea di sporcarvi le mani di terra non perdetevi le prossime giornate di prova del corso in programma. (info e prenotazioni al , AA 11

12 L'angolo della cucina PISAREI E FASO Una ricetta dal corso Di necessità virtù tenuto da Marcello Passoni. Si tratta di un piatto completo che può essere consumato come piatto unico. Ingredienti per 6 persone: 300 g di pane gratuggiato 100 g di farina più un pugno per la spianatoia Acqua calda q.b. Sale e noce moscata Per il condimento: fagioli secchi in ammollo 12 ore e bolliti Una cipolla,uno spicchio d aglio, rosmarino Passata di pomodoro, parmigiano, olio e burro Preparazione Per i pisarei: mettere le due farine in una ciotola e impastarle con l acqua calda, il sale e la noce moscata fino ad ottenere un impasto sodo ma elastico. Dividere l impasto in parti uguali e formare dei grossi filoni dello stesso diametro, più o meno come grissini, tagliarli a pezzettini e, con l aiuto del pollice, dare la forma di gnocchetto. Lessarli in abbondante acqua salata, scolarli appena vengono a galla e condirli a piacere. Per i fasò: tritare l aglio e il rosmarino ed ottenere un battuto fine. Tritare la cipolla. Metteteli in un tegame e fateli imbiondire con una noce di burro. Aggiungere i fagioli cotti e la passata di pomodoro, coprire con un po di acqua calda e portare a cottura. Aggiustare di sale e pepe. Scolare i pisarei e metterli nei fagioli, far insaporire qualche minuto, versare in una zuppiera, cospargere di formaggio e ultimare con un filo d olio. FELAFEL Una ricetta della tradizione classica della cucina libanese. Queste polpette meritano veramente un assaggio! Ingredienti per 4 persone: 250 g di fave secche 1 spicchio d aglio e una cipolla 1 cucchiaino di spezie in polvere o cumino, pepe, cannella, peperoncino 1 ciuffo di prezzemolo o coriandolo 1 cucchiaio colmo di farina 1/2 cucchiaio di lievito liofilizzato per focaccia olio d oliva, sale Preparazione Lasciate in ammollo le fave per almeno dodici ore. Scolatele, asciugatele e frullatele a lungo, fino a quando otterrete un composto leggermente granuloso. Aggiungete spezie, aglio, cipolla, e prezzemolo tritati, farina e lievito. Frullate ancora il tutto: la pasta deve risultare morbida. Infine lasciate riposare per un ora. Preparate delle polpette piatte, passatele nel pangrattato e friggetele in abbondante olio bollente. Servitele calde con insalata di pomodori, cipolla, olive e menta. ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI DOMESTICI La Legge 3 dicembre 1999, n. 493 ha istituito una polizza contro gli infortuni domestici che riconosce e valorizza chiunque, donna o uomo, impieghi le proprie energie in maniera abituale, esclusiva e gratuita, nell ambito domestico. Assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici Se sei casalinga o casalingo, tra i 18 e i 65 anni, e ti occupi a tempo pieno, gratuitamente e in via esclusiva della casa, assicurarsi contro gli infortuni domestici gravemente invalidanti e mortali è obbligatorio. L assicurazione costa solo Euro 12,91 l anno. E per chi ha un reddito basso paga lo Stato: basta una semplice autocertificazione. Per ulteriori informazioni visitare il sito dell Inail all indirizzo di seguito indicato: html (segue dalla prima pagina) 12 vostra arma più potente. Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo. Il discorso di Malala ha ricevuto l ovazione di tutti i rappresentanti delle istituzioni presenti al Palazzo di Vetro, che si sono alzati in piedi per tributare un lunghissimo e caloroso applauso alla ragazza giunta dal Pakistan, un Paese tormentato da attentati, povertà e analfabetismo. Malala tu sei la nostra eroina, sei la nostra grande campionessa, noi siamo con te, tu non sarai mai sola, ha detto il segretario generale dell Onu Ban Ki-Moon. La storia di Malala e le sue parole sono illuminanti perché mettono la scuola al centro delle possibilità di cambiamento della società. È nella scuola, attraverso il concorso e l azione di diverse forze e persone, che la società può agire per avere cittadini migliori nelle relazioni quotidiane, in quelle personali e sentimentali e nei rapporti con le istituzioni. Ancora una volta, se vediamo che dall alto ci sono grosse difficoltà a dipanare la matassa degli interventi concreti, possiamo dire che nel nostro piccolo non dobbiamo abbandonare l impegno alla presenza, al sostegno e al cambiamento in meglio anche, e forse soprattutto, in prima persona. AA

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