7 ANALISI DELLA DINAMICA - SPECIE DI INTERESSE GESTIONALE

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1 7 ANALISI DELLA DINAMICA - SPECIE DI INTERESSE GESTIONALE Le specie che interagiscono con le attività umane sono in genere qualificate come nocivi. Negli anni e nei secoli passati, gli abbattimenti, le tagliole e i bocconi avvelenati contro queste specie hanno fatto estinguere sulle Alpi parecchie specie: dalla Lince al Gatto selvatico, dal Lupo all Orso bruno, dalla Lontra agli avvoltoi. L altro aspetto dell interazione uomo-animali è invece dato dalle immissioni di fauna alloctona, importata per le sue caratteristiche estetiche (Scoiattolo grigio, Tartaruga dalle orecchie rosse) o perché utilizzata per attività commerciali (Nutria, Visone americano) o ricreative (Muflone, Daino). La irradiazione negli ecosistemi naturali di queste specie porta a problematiche di difficile soluzione, per aumento della competizione alimentare con le specie autoctone, aumento della predazione, ecc VOLPE La volpe, come altri carnivori generalisti, viene considerata un animale nocivo dall ambiente venatorio. Questo giudizio si basa su osservazioni di eventi di predazione su piccola selvaggina. Queste osservazioni non scientifiche (vedi cap. 4 : adaptive management) portano a deduzioni non sostenibili. Studi accurati (Coté & Sutherland, 1997, Tapper et al. 1996) hanno dimostrato invece che la predazione su piccola selvaggina viene effettuata da molti predatori e che una guild di predatori si controlla a vicenda e, riducendo il numero di individui infetti da varie parassitosi, tende a mantenere sana la popolazione preda. Inoltre, non necessariamente il numero di individui che non vengono predati riescono a sopravvivere alla cattiva stagione, mantenendo la popolazione costante. Questi studi hanno dimostrato che l effetto maggiore sulla consistenza della popolazione della piccola selvaggina è dovuto alle pratiche agricole, invece che alla predazione. Non ci sono censimenti di questa specie, per cui non è possibile individuare un trend della popolazione. Solo negli ultimi anni sono stati effettuati con il faro, in contemporanea a quelli della Lepre comune. Si può tuttavia ritenere che non abbia problemi di conservazione. È una specie cacciabile, anche se non è particolarmente ricercata. Le fluttuazioni negli abbattimenti sono più dovute ad aumenti nello sforzo di caccia (nuove squadre di abbattimento) che per dinamiche numeriche della specie. Nella tabella sono mostrati i dati relativi ai diversi territori. Territorio Alpi L Prealpi L Penisola L Meratese TOTALE La regressione lineare e l ARIMA(5,0,2) della serie differenziata di ordine 1 indicano un aumento degli abbattimenti di questa specie, sia pure con fluttuazioni. 241

2 Abbattimenti totale abbattimenti anno CORVIDI Non ci sono censimenti dei corvidi e, in particolare, della Cornacchia grigia in provincia di Lecco. Anche l analisi degli abbattimenti non può dare molte indicazioni, in quanto l intelligenza di questi animali li rende difficilmente cacciabili. Cornacchia Una prima analisi parte comunque dagli abbattimenti di Cornacchia (grigia e nera) effettuati: Territorio Alpi L Prealpi L Penisola L. Meratese TOTALE La regressione lineare (GLM poissoniano) e l ARIMA(3,0,3) della serie differenziata di ordine 1 indicano un aumento degli abbattimenti di questa specie. La dinamica degli abbattimenti è influenzata dai bassi valori riportati per i primi anni novanta; l ARIMA mostra invece una dinamica di assestamento nei prossimi anni. Abbattimenti totale abbattimenti anno 242

3 Cap. 7 Analisi della dinamica Specie di Interesse Gestionale La Cornacchia grigia è anche stata soppressa, negli ultimi anni, mediante un piano di controllo, effettuato soprattutto mediante l uso di gabbie di cattura. Solo nel primo anno (2011) sono stati effettuati anche abbattimenti presso i dormitori, con i seguenti risultati: Comprensorio / N uscite N dormitori Cornacchie Uscite / dormitori Abbatt. / uscita Ambito abbattute ATC Meratese ,8 0,444 CAC Prealpi ,25 0,222 Più efficace è stato il controllo effettuato con le gabbie trappola. Non sempre le trappole sono state lasciate sul posto per tutto il periodo, ma spesso spostate nelle vicinanze. In questi casi, la trappola è stata considerata come una nuova trappola. Nella tabella sotto ci sono i dati relativi all anno 2011 Comprensorio / N giorni - N trappole Cornacchie Giorni / trappola Catture / Catture / giorno Ambito trappola abbattute trappola ATC Meratese , ,71 CAC Prealpi , Nella seguente figura viene mostrato il totale delle catture per In questa figura viene invece mostrata l efficacia delle trappole trappola. utilizzate: I dati mostrano inoltre un estrema eterogeneità delle catture per trappola, il cui posizionamento è stato praticamente lasciato libero in base al giudizio del selecontrollore. Nel 2012 sono state utilizzate solo le trappole, con la cattura di 812 individui. 243

4 Gazza La Gazza è presente quasi esclusivamente nel territorio del Meratese; tuttavia, viene spesso annotata sul tesserino anche degli altri territori, a causa della confusione con il nome dialettale della Ghiandaia. Nell analisi si è ritenuto corretto assegnare tutte le gazze segnate nelle Alpi e Prealpi alla specie Ghiandaia. Territorio Alpi L Prealpi L Penisola L Meratese TOTALE La popolazione della Gazza è in crescita, competendo con la Cornacchia grigia nell utilizzo delle aree planiziali. La regressione lineare e l ARIMA(2,0,3) della serie differenziata di ordine 1 indicano un aumento degli abbattimenti di questa specie. Come per la Cornacchia grigia, gli anni 90 mostrano abbattimenti molto bassi, che influenzano le previsioni del GLM lineare. È probabile che, in questo caso, la situazione sia meno influenzata dalle scelte di abbattimento, in quanto la Gazza è una specie recentemente insediata e in espansione. Abbattimenti totale abbattimenti anno 244

5 Ghiandaia La Ghiandaia è un corvide presente nelle aree boscate della provincia, chiamata dialettalmente gazza; questo origina dei problemi nella registrazione degli abbattimenti sul tesserino. Territorio Alpi L Prealpi L Penisola L Meratese TOTALE Gli abbattimenti della Ghiandaia sono cresciuti negli ultimi anni, ma probabilmente si stanno assestando. La regressione poissoniana è in crescita, influenzata dai pochi dati iniziali, ma l ARIMA(4,0,3) della serie differenziata di ordine 1 indica un più realistico assestamento, sia pur con fluttuazione, degli abbattimenti dei prossimi anni. Abbattimenti totale abbattimenti anno 245

6 7.3 - UCCELLI ACQUATICI E ITTIOFAGI I dati relativi alle dinamiche degli uccelli ittiofagi derivano dai censimenti IWC (International Waterbird Census), effettuati in tutto il mondo nella prima metà di gennaio. Cormorano I dati di presenza del cormorano, nel periodo diurno, indicano un aumento di questa specie sul Lario, una leggera diminuzione su Pusiano e ne e una sostanziale stabilità nell area dell Adda, dopo un picco di presenze nel 1998 (corrispondente a un calo su Pusiano e ne). La dinamica spaziale di questa specie è comunque estremamente variabile, a causa dell elevata capacità di spostamento di questa specie L.Olginate + F.Adda L.Pusiano+ne L.Garlate Lario La regressione non lineare indica, per i conteggi diurni del cormorano Conteggi diurni K (Carrying capacity) +/- r MAX (fattore di crescita) +/- errore Lambda errore standard standard TOTALE 332,4 +/- 23,1 *** -1,963 +/- 1,533 *** 0,14 Il grafico indica che la presenza di cormorani in alimentazione sui corpi idrici della provincia ha già raggiunto l asintoto ( 0 = 1994). 246

7 n individui Censimenti Regr. Lineare Regr. Non Lineare ARIMA(4,0,2) Le previsioni sono quindi di una stazionarietà o di un leggero incremento nelle presenze di giorno sulle zone umide lecchesi. Dormitori Per quel che riguarda i dormitori, i censimenti indicano la seguente situazione: ANNO L. Pusiano L. ne Bella Venezia Isola Della Torre Toffo Lario Nord Lario / Lecco TOTALE Nel 2007, utilizzando modelli non lineari di crescita, si sono attenuti i seguenti valori; con l asterisco viene riportato il valore di significatività della regressione: Dormitori K (Carrying capacity) +/- r MAX (fattore di crescita) +/- errore Lambda errore standard standard TOTALE 919,9 +/- 103,8 *** -0,587 +/- 0,283 *** 0,556 Questi valori indicano che si è raggiunto la capacità portante per quanto riguarda i dormitori (vedi grafico sotto; 0 = 2002). n individui Censimenti Regr. Lineare Regr. Non Lineare ARIMA(2,0,4)

8 Questa la situazione reale, verificata con i censimenti, indica che la carrying capacity prevista, attorno ai capi è stata raggiunta negli anni , mentre c è stato poi un calo negli anni successivi al 2010, a causa probabilmente del piano di controllo messo in atto isola cipressi l.pusiano Toffo f.adda Isola della Torre f.adda bella Venezia f.adda L. ne (R.Torto+Isella) Lario tratto Colico Dorio Dervio TOT. Svasso maggiore Come per il cormorano, i dati di presenza dello svasso maggiore indicano un aumento di questa specie sul Lario, una relativa diminuzione su Pusiano e ne e una sostanziale stabilità nell area dell Adda L.Olginate + F.Adda L.Pusiano+ne L.Garlate Lario

9 Utilizzando modelli non lineari di crescita si ottengono i seguenti valori; con l asterisco viene riportato il valore di significatività della regressione: Dormitori K (Carrying capacity) +/- errore r MAX (fattore di crescita) +/- errore Lambda standard standard TOTALE 1210,8 +/- 144,1 *** -0,371 +/- 0,355 0,69 n individui Censimenti Regr. Lineare Regr. Non Lineare ARIMA(4,0,3) Le previsioni indicano un probabile leggero aumento nelle presenze di svasso maggiore svernante in provincia. 249

10 Cigno reale Il cigno reale ha mostrato un aumento degli effettivi nell area dell Adda (F. Adda e L. Olginate). I laghi briantei mostrano una diminuzione mentre è sostanzialmente stabile sul Lario e sul lago di Garlate. Non è una specie ittiofaga; per questa specie sono riportati danneggiamenti alla vegetazione acquatica, in particolare alla Typha L.Olginate + F.Adda L.Pusiano+ne L.Garlate Lario Utilizzando modelli non lineari di crescita si ottengono i seguenti valori; con l asterisco viene riportato il valore di significatività della regressione: Dormitori K (Carrying capacity) +/- errore r MAX (fattore di crescita) +/- errore Lambda standard standard TOTALE 162,2 +/- 34,7 *** -0,249 +/- 0,161 0,78 n individui Censimenti Regr. Lineare Regr. Non Lineare ARIMA(4,0,5)

11 Nel caso del cigno reale le previsioni dei tre modelli sono abbastanza concordi nell indicare un leggero aumento degli effettivi nei prossimi anni. Germano reale Il Germano reale è trattano nel capitolo 5, relativo alla specie di interesse venatorio. Airone cenerino I dati di censimento dell airone cenerino durante l IWC mostrano che la consistenza di questa specie in inverno è abbastanza stabile su tutti i corpi d acqua presi in considerazione, sia pur con ampie fluttuazioni, in particolare per quanto riguarda il Lario L.Olginate + F.Adda L.Pusiano+ne L.Garlate Lario Utilizzando modelli non lineari di crescita si ottengono i seguenti valori; con l asterisco viene riportato il valore di significatività della regressione: K (Carrying capacity) +/- errore r MAX (fattore di crescita) +/- errore Lambda standard standard TOTALE 110,6 +/- 9,96 *** -1,362 +/- 1,103 0,256 I dati dei censimenti invernali indicano una situazione stabilizzata, per quanto riguarda la presenze di questa specie sui corpi idrici della provincia. 251

12 n individui Censimenti Regr. Lineare Regr. Non Lineare ARIMA(3,0,4) La previsione per i contingenti svernanti di airone cenerino è di una sostanziale stabilità, come previsto dal modello nonlineare, o di un leggeri incremento. Censimenti delle Garzaie La nidificazione dell airone cenerino in provincia di Lecco è iniziata in tempi abbastanza recenti. Sono attualmente conosciute7 garzaie, ma alcune sono formate da solo pochi nidi: n coppie Is. della Torre Toffo Sasso d. Cassina Mandello Taceno Utilizzando modelli non lineari di crescita si ottengono i seguenti valori massimi; con l asterisco viene riportato il valore di significatività della regressione: Garzaia K (Carrying capacity) +/- r MAX (fattore di crescita) +/- Lambda errore standard errore standard Toffo Serie non convergente I. della Torre 7,3 +/- 0,8-0,910 +/- 0,444 0,403 Bella Venezia n.c Taceno 61,2 +/- 10,6 *** -0,675 +/- 0,178 ** 0,509 Sas Cane 87,3 +/- 30,8 * -0,571 +/- 0,149 ** 0,565 Introbio n.c n.c n.c Olgiasca n.c n.c n.c TOTALE 236,7 +/- 45,3 *** -0,473 +/- 0,065 *** 0,

13 Nel grafico sotto viene riportato l andamento che si ottiene dalle regressioni non lineari ( 0 = 1996). n coppie Censimenti Regr. Lineare Regr. Non Lineare ARIMA(4,0,4) La regressione non lineare è il modello più indicato per la situazione della nidificazione dell airone cenerino: i dati di censimento si accordano in maniera quasi perfetta con la crescita logistica che indica un ulteriore incremento nei prossimi 5 anni, per arrivare all asintoto. La diversità del risultato di queste previsioni rispetto a quelle derivanti dai censimenti invernali indica che durante l inverno gli aironi si disperdono, allontanandosi dai corpi idrici oppure migrando in altre zone (per esempio nella pianura padana più a sud) SPECIE ALLOCTONE Le specie alloctone non sono mai stato oggetto di censimenti continuativi, ad eccezione del Muflone, di interesse anche venatorio. Tra le specie per cui è importante ottenere dati per l analisi della dinamica di popolazione sono sicuramente da elencare lo Scoiattolo grigio e la Nutria. Nei prossimi anni andranno quindi programmati dei censimenti su queste due specie. 253

14 7.5 INTERVENTI DI REPERIBILITÀ E CENTRI DI RECUPERO Il recupero di animali in difficoltà è affidato al nucleo faunistico della Polizia provinciale. Nel grafico sotto vengono riportati i dati relativi al numero di interventi effettuati negli ultimi anni, come registrato nel database provinciale. Il numero di interventi è piuttosto elevato: in media quasi un intervento al giorno. Per quanto riguarda invece la stagionalità, il grafico sotto a sinistra mostra l aumento in primavera e inizio estate, dovuto soprattuto al recupero di giovani pulcini caduti dal nido (per esempio, rondoni, rondini), ma anche alla maggior mobilità delle persone in natura, con un aumento degli incontri con animali in difficoltà. A fine inverno c è invece il valore minimo di interventi. Interventi Interventi Mese Per quanto riguarda le casistiche, si può notare dai grafici sotto che le casistiche di intervento più numerose riguardano cigni reali e caprioli. Non sembrano invece esistere trend particolari nel tempo; si verificano invece dei picchi in alcuni anni, diversi per specie o gruppo di specie. I grafici sotto rappresentano i gruppi principali per cui sono stati effettuati interventi di reperibilità. Interventi Aironi Anatidi Cigni Gabbiani Interventi Rap.Diurni Rap.Notturni

15 Interventi Rondoni Rondini Turdidi Passeriformi Interventi Capriolo Ungulati Volpe Carnivori Per quanto riguarda invece gli animali conferiti ai centri di recupero (inizialmente Vanzago (MI), quindi Valpredina (BG), entrambi gestiti dal WWF), si può notare dal grafico (relativo ai rapaci diurni e notturni) sotto che le percentuali di recupero e rilascio in natura variano notevolmente. Negli ultimi anni, la convenzione effettuata dalla provincia con 2 veterinari locali, che effettuano il primo intervento sanitario o, nel caso, l eutanasia, ha portato ad un aumento della percentuale di recupero degli animali conferiti al centro. % recupero Rap.Diurni Rap.Notturni

16 Nel grafico sotto sono riportate le percentuali di rilascio in natura dei rapaci diurni e notturni portati negli ultimi 5 anni. Come si può notare, le specie che hanno maggiori probabilità di rilascio sono la civetta e l allocco, seguite da poiana, nibbio bruno e falco pecchiaiolo. L alta percentuale per la civetta è dovuta al recupero di nidiacei inetti al volo, che spesso vengono considerati erroneamente in difficoltà e portati agli uffici. % di recupero Allocco Civetta Gufo c. Gufo r. Poiana Nibbio br. F. pecch. Gheppio Sparviero Pellegrino 256

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