Giardini che profumano di campagna

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1 Il Divulgatore n 5/2010 VIVAISMO ORNAMENTALE Giardini che profumano di campagna Nella progettazione di parchi e giardini urbani un opportunità interessante che si va diffondendo è rappresentata dall inserimento di specie frutticole, orticole e aromatiche. In particolare fra le piante da frutto dovranno essere scelte specie autoctone, più resistenti e in grado di valorizzare l identità del territorio. Vanni Tisselli CRPV Soc. Coop. Cesena Lo sviluppo urbanistico che ha caratterizzato le nostre città negli ultimi decenni ha posto agli amministratori pubblici l esigenza di inserire nell ambito dei piani regolatori la creazione di aree verdi - siano essi parchi, viali alberati o più semplicemente giardini - allo scopo di migliorare il benessere dei cittadini. Le aree verdi hanno l obiettivo di contrapporsi alla congestione urbana, all inquinamento atmosferico e acustico, di riequilibrare paesaggi privi di armonia e troppo cementificati, di rendere fruibili agli abitanti spazi dove socializzare, mantenere un contatto con la natura, svolgere attività sportiva e non ultimo di avere una funzione educativa nei confronti dei bambini e dei ragazzi.tenuto conto delle diverse funzioni che ogni area verde è chiamata a svolgere, è necessario che la progettazione sia eseguita da esperti in varie discipline: dall ingegnere, all architetto, all agronomo, al biologo, al paesaggista che in modo congiunto devono individuare le migliori soluzioni nel rispetto delle peculiarità paesaggistiche del luogo e delle esigenze di salute e benessere per l uomo. Senza approfondire gli aspetti tecnici della progettazione e i suoi riflessi sociali, possiamo affermare che dal punto di vista agronomico il risultato ultimo di un area verde deve essere quello di ricostruire un habitat naturale adatto alle specie vegetali che sono state scelte e favorevole anche alla vita di animali, in particolar modo selvatici, che giocano un ruolo importante nell equilibrare un nuovo ecosistema e nel mantenere elevato il livello della biodiversità. Una scelta decisiva La scelta delle specie da utilizzare è fondamentale perché esse svolgono svariate funzioni: da quella semplicemente ornamentale, a quella di filtro e pulizia dell aria, senza escludere quella educativa e di ricovero e alimentazione per gli animali. Troppo spesso in passato, sull onda di una ricerca dell esotico e talora per la mancanza di uno studio attento delle esigenze agronomiche, sono state messe a dimora piante che non erano tipiche del patrimonio vegetale del territorio con effetti spesso negativi sia dal punto di vista paesaggistico che sanitario. Quando si progettano viali o barriere per proteggersi dal vento e per occultare stabilimenti industriali o fatiscenti sono generalmente utilizzati alberi ad alto fusto di tipo forestale; nella realizzazione di parchi o semplicemente giardini trovano invece spazio anche alberi e arbusti appartenenti alle specie frutticole utilizzate in agricoltura o selvatiche. Al momento della scelta si devono tenere in considerazione numerosi aspetti, fra i quali alcuni rivestono particolare importanza (si veda sotto). Generalmente sono da preferire specie autoctone, che aldilà di essere più adattate alle caratteristiche pedologiche e climatiche del territorio, consentono di mantenerne l identità. Un aspetto importante da esaminare è inoltre l esigenza di manutenzione, soprattutto quando si parla di verde pubblico. Un errata valutazione dei costi di allevamento, di potatura e di rimozione dei frutti che cadono a terra, potrebbe, infatti, determinare l impossibilità di eseguire le operazioni richieste con conseguenze molto negative sull aspetto estetico ma soprattutto sulla longevità delle piante. L Emilia Romagna è una regione ricca di specie arboree e arbustive adatte a essere utilizzate nei parchi e giardini; a fianco sono riportate alcune note riguardanti specie autoctone che valorizzano l identità territoriale o specie minori o selvatiche a rischio di estinzione. Tenuto conto che molte di esse appartengono alla famiglia delle rosacee, che comprende anche la maggior parte delle specie da frutto coltivate, occorre verificare che non vi siano rischi di trasferire delle patologie alle specie coltivate. Come gestire gli alberi da frutto Poiché le specie descritte sono caratterizzate da una buona rusticità, sovente non sono necessari gli interventi tipici delle colture da frutto, tuttavia è opportuno seguire alcune indicazioni di base. Per l impianto si deve prestare attenzione a che il materiale vivaistico sia sano e che i sesti d impianto siano

2 adeguati allo sviluppo completo della pianta. La fertilizzazione è importante nei primi anni dall impianto quando le radici sono ancora poco sviluppate; è opportuno porre sostanze organiche nella buca al momento dell impianto per favorire lo sviluppo radicale, in seguito le radici sono in grado di recuperare dal terreno quanto serve alla pianta. Nei primi anni d impianto è necessario anche curare l irrigazione soprattutto se la stagione estiva è particolarmente calda e siccitosa. Per quanto riguarda le altre pratiche si deve effettuare la potatura per guidare la forma iniziale, successivamente per rimuovere rami secchi o malati. Se si sono effettuate scelte corrette, la difesa attiva deve essere ridotta al minimo, adottando, per quanto possibile, tecniche di lotta biologica. Infine per quanto riguarda il controllo delle malerbe, nei primi anni si possono adottare pacciamature per ridurre i costi legati all eliminazione meccanica o manuale delle infestanti. L impiego di orticole e officinali Le aiuole rappresentano certamente un elemento chiave dell arredo urbano e spesso le piante da fiore accompagnano fontane e altre strutture architettoniche. Alcune specie orticole migliorate per gli aspetti estetici possono rappresentare una valida alternativa alle specie floreali, creando nuovi motivi di interesse. Nell ambito delle specie orticole, particolarmente apprezzati sono i peperoncini decorativi, alcune specie di cavoli, alcune liliacee quali gli agli ornamentali a cui talora si uniscono specie aromatiche quali la lavanda, il rosmarino il timo e la salvia. Queste ultime si prestano talora per aiuole verdi non fiorite, altre volte vengono utilizzate per la loro fioritura e per i profumi che le contraddistinguono. Sono particolarmente indicate a costituire aiuole che abbiano anche funzione didattica. In generale, per garantire lo sviluppo e l effetto decorativo desiderati utilizzando specie orticole e aromatiche, sono necessarie alcune precauzioni. Nell impianto la scelta delle specie e varietà deve ricadere su quelle meno sensibili ai problemi di inquinamento (essendo usate per aiuole e bordure spesso devono convivere a contatto con gas di scarico). Occorre inoltre che si adotti un opportuno sesto d impianto, infatti piante troppo fitte o troppo rade possono avere problemi di sviluppo ed estetici. La fertilizzazione deve essere effettuata fin dalla preparazione del terreno con apporto di concimi organici o a lenta cessione che abbiano un rapporto fra elementi fertilizzanti in grado di favorire la fioritura: in generale per stimolare la fioritura il fosforo è l'elemento migliore, per avere colori molto accesi invece il potassio è particolarmente indicato. All interno delle aiuole lo strato del terreno ha spesso un ridotto spessore e sono necessari frequenti interventi irrigui. È opportuno pertanto utilizzare un impianto a manichetta o meglio disporre ali gocciolanti con alimentazione temporizzata possibilmente sotto pacciamatura per ridurre i costi d intervento. Le esigenze idriche sono comparabili a quelle delle specie floricole annuali. La difesa antiparassitaria è simile a quella praticata negli orti con il vantaggio che la pianta non essendo destinata a un uso alimentare può sopportare attacchi di parassiti non distruttivi; è consigliabile la lotta biologica. Il controllo delle malerbe, infine, deve ricorrere per quanto possibile alla pacciamatura di tessuto nero riutilizzabile negli anni. Per ultimo, le specie orticole sono presenti all interno dei tradizionali orti di quartiere, nei quali la coltivazione non differisce sostanzialmente da quella adottata per le stesse specie nelle aziende orticole. È necessario adottare una rotazione fra le colture disponendo le piante più alte sul lato che crea meno ombreggiamento e lasciare fasce di rispetto per l insediamento di insetti utili e per il controllo biologico dei parassiti. Occorre infine non forzare le piante con eccessive concimazioni azotate, che portano a un accumulo di acqua nei tessuti rendendoli più suscettibili ad attacchi patogeni. Preferire l apporto di letame o compostati di qualità. ASPETTI DA CONSIDERARE NELLA SCELTA DELLE SPECIE ARBOREE Rispondenza alle caratteristiche pedoclimatiche della zona Tolleranza ai parassiti animali e vegetali Rusticità (ridotte esigenze nutrizionali e irrigue) Ridotte esigenze di potature e cure colturali Habitus vegetativo (dimensione e forma) Tipo di fogliame (sempreverde o a foglia caduca) Tipo e colore dei fiori e delle foglie Presenza di frutti Assenza di malattie comuni alle piante di interesse agrario

3 ALBERI E ARBUSTI DA FRUTTO GIUGGIOLO Albero alto 6-7 metri, dall'aspetto piuttosto contorto, con rami irregolari e spinosi. Ha un apparato radicale molto sviluppato in profondità e un accrescimento molto lento, così come la messa a frutto. Ora è poco diffuso ed è presente soprattutto a ridosso delle case rurali. Predilige terreni sabbiosi o sassosi mentre i terreni umidi sono da sconsigliare; vive in zone con clima temperato. I frutti, di color rosso marrone scuro a maturità, hanno la dimensione di una grossa oliva nel caso di varietà locali, mentre raggiungono dimensioni decisamente più grosse nelle varietà provenienti dall oriente, anche se il sapore è meno intenso. Le bacche mature possono fornire alimento per l avifauna quando la polpa perde consistenza e si ha un suo avvizzimento. MELO O PERO COTOGNO La mela o pera cotogna si differenzia dalle mele o dalle pere trattandosi di una specie a sé: Cydonia oblonga. Specie molto antica, già nota ai tempi dei babilonesi, in Italia è stata molto coltivata fino a anni fa mentre oggi, non interessando alla grande distribuzione organizzata, è utilizzata soprattutto in orti e frutteti domestici per un consumo diretto. La pianta presenta uno sviluppo contenuto e per questo la gestione della chioma necessita di pochi interventi di potatura. È di un certo interesse estetico sia per il fogliame semilucido sia per la bella fioritura tardo-primaverile (da fine aprile a inizio maggio) caratterizzata da fiori bianchi o rosa, con cinque petali, aventi un diametro di 4-7 cm. Presenta frutti di colore giallo intenso, spesso di buona pezzatura (superiori a una mela), poco regolari, che secondo la specie possono assumere la forma di una mela o di una pera. Pianta sufficientemente rustica, si adatta anche a suoli poveri purché ben drenati. Normalmente non richiede irrigazioni e concimazioni e non presenta attacchi fungini e parassitari. Quasi tutte le varietà sono autosterili, quindi per avere frutto occorre impiantare almeno due varietà diverse. MELOGRANO È una specie ancora molto coltivata nei paesi asiatici del Medio Oriente. La coltivazione non presenta particolari difficoltà. Il suo naturale sviluppo è a cespuglio, avendo una forte tendenza a produrre polloni radicali che, se ripetutamente tagliati consentono un portamento ad albero isolato. Il melograno è una pianta molto tollerante alla siccità e se non subisce nel periodo invernale temperature particolarmente basse (inferiori a 10 C) è molto resistente a ogni tipo di malattia. È invece soggetto all attacco di afidi, che nell ambiente naturale possono essere facilmente controllati da insetti predatori. Non ha particolari esigenze di suolo pur prediligendo terreni argillososabbiosi e tendenzialmente calcarei. Il melograno è utilizzato come pianta ornamentale nei giardini, ma si presta bene a un impiego anche all interno di parchi possibilmente in aree riparate o a ridosso di qualche costruzione; le varietà nane vanno tenute in vaso sui terrazzi. Assume aspetti molto attraenti, soprattutto per quanto riguarda la sua ramificazione, la fioritura vermiglia (ben descritta nella poesia del Carducci) e la produzione di frutti che a maturazione assumono un colore rosso intenso, con dimensioni superiori anche ai 10 cm di diametro. NESPOLI Il nespolo comune è un albero di dimensioni medio grandi, di larghezza spesso superiore all'altezza (che può raggiungere i 4-5 m), che perde le foglie in inverno. I fiori, di colore bianco puro, sono semplici, a cinque petali; la fioritura nel complesso è molto decorativa e anche il fogliame mantiene una bella colorazione verde intenso, salvo d inverno quando perde le foglie Produce frutti di piccola dimensione: 2-2,5 cm di diametro. Il nespolo del Giappone è una pianta molto resistente al freddo, inoltre la fioritura tardiva è largamente successiva alle ultime gelate. A differenza del nespolo comune è una pianta sempreverde, con foglie grandi di color verde scuro e semi-lucide nella parte superiore, e ha un apparato radicale superficiale. Fin dalla sua introduzione in Europa dal lontano Giappone, questa specie è stata impiegata a scopo ornamentale e paesaggistico anche se dal secolo scorso, grazie alla selezione realizzata dagli agricoltori, si sono ottenute varietà con frutti grossi, che oggi trovano utilizzo anche commerciale per l'alimentazione umana. Rispetto ad altre specie sopra descritte appare maggiormente sensibile all antracnosi e alla ticchiolatura.

4 NOCCIOLO Il nocciolo è un grosso arbusto cespuglioso, altro da 3 a 6 m. Sono coltivate numerose varietà da frutto e ornamentali: tra queste ultime sono notevoli la varietà pendula, la varietà contorta e la varietà fusco-rubra, a foglie porporine. È una pianta colonizzatrice che, avendo esigenze modeste in fatto di terreno e di clima, si adatta a svariate condizioni ambientali. Presenta diverse avversità se in impianti specializzati, mentre appare rustica quando isolata. OLIVO Questa specie, nota per l indubbia importanza produttiva in tutta l area del Mediterraneo, sta assumendo un notevole interesse anche come pianta ornamentale all interno di parchi e giardini domestici. È una pianta molto longeva, sempreverde, la cui attività è pressoché continua con attenuazione nel periodo invernale. Essendo una pianta eliofila, soffre l'ombreggiamento e le basse temperature. Le gelate possono danneggiare il legno già a temperature di 7 C; caratteristica è invece la sua resistenza alla siccità anche per periodi mediamente lunghi. Le esigenze pedologiche sono modeste e la pianta vegeta bene anche su terreni grossolani o poco profondi, con rocciosità affiorante. Soffre invece nei terreni pesanti e soggetti al ristagno. Fra gli alberi da frutto è una delle specie più tolleranti alla salinità, pertanto può essere coltivato anche in prossimità dei litorali. La pianta, sempreverde con chioma fitta e foglie piccole e lucide e un tronco che con l invecchiamento assume forme nodose e contorte, è molto elegante e all interno di un parco assolve a una funzione estetica oltre che educativa per le scolaresche. PERO VOLPINO Il pero volpino è un antico albero da frutto tipico in Romagna, dove era utilizzato per sostenere i filari di viti, e ancora oggi si può trovare nelle campagne preferibilmente in collina o vicino a case rurali. Alla bianca fioritura primaverile fa seguito la produzione di frutti rotondeggianti di piccola dimensione (4-5 cm) di color marrone brunastro particolarmente rugginoso. Sulle piante adulte gli interventi di potatura sono di solito limitati al taglio dei rami secchi e di eventuali polloni. La pianta normalmente è abbastanza resistente anche agli attacchi di parassiti e patogeni e difficilmente si hanno problemi che possano compromettere lo sviluppo e la produzione dei frutti. SORBI Il sorbo degli uccellatori è così chiamato perché è fonte di cibo per i tordi e altri uccelli, che ingoiano le bacche intere nei mesi invernali. La pianta raggiunge anche 12 m di altezza. Presenta una chioma non particolarmente fitta con foglie caduche lanceolate di 5 cm di lunghezza. Si presta a essere utilizzato all interno di parchi con l obiettivo di attirare soprattutto l avifauna. Il sorbo comune è ampiamente diffuso nei boschi e nei luoghi rocciosi. Si adatta comunque anche agli ambienti di pianura. Esistono diverse specie cui appartengono sia arbusti sia alberi alti fino a 6-7 m. Dopo la fioritura, che avviene in maggio-giugno, si ha la formazione di frutti ovoidali o rotondi, di dimensioni variabili di 1-3 cm a seconda della specie, rosso aranciati quando sono maturi. Un tempo i frutti erano comunemente mangiati anche dall uomo, oggi si prestano ad essere cibo appetito da diversi uccelli. PIANTE OFFICINALI E AROMATICHE LAVANDA La lavanda è una pianta molto rustica, che ben si adatta alle diverse situazioni pedoclimatiche: infatti può crescere anche spontanea e spesso la si trova in terreni aridi e sassosi a formare dei bellissimi cespugli. È una pianta poliennale che si avvantaggia della potatura per mantenere compatta la vegetazione con beneficio dell effetto ornamentale. Esistono numerose specie del genere Lavandula che si distinguono per il portamento, per il tipo di fiore e per l intensità del profumo. L effetto ornamentale è massimo nel periodo della fioritura, che varia da specie a specie e va dalla primavera all'estate. I fiori sono riuniti in infiorescenze a spiga, portate da lunghi steli; ciascuna spiga contiene un numero variabile di fiori molto profumati. La lavanda si presta a essere utilizzata per formare aiuole o per bordare le stesse; si ha un bell effetto decorativo anche quando è posta a margine di strade o piste ciclabili. La lavanda può presentare problemi di malattie fungine che possono richiedere qualche trattamento fungicida.

5 ROSMARINO Rosmarinus officinalis L. è un arbusto sempreverde che può raggiungere anche i 2,5 m di altezza, con rami generalmente eretti o in alcune cultivar prostrati. Le foglie sono di colore verde e lucide sulla pagina superiore, biancastre e tomentose su quella inferiore. I fiori sono riuniti in piccole infiorescenze di colore azzurro pallido o azzurro intenso, in alcune varietà si hanno fiori bianchi. Utilizzata come pianta per gli aromi, trova interessante collocazione anche come macchia arbustiva all interno di parchi e giardini, come bordura di aiuole o per la formazione di siepi. È una pianta generalmente rustica che non richiede cure particolari, fatta eccezione per interventi di potatura che ne regolano lo sviluppo, evitando che si abbia l invecchiamento dei rami con rischio di svuotamento interno della vegetazione dovuto alla cascola delle foglie. TIMO Il timo ( Thymus serpyllum e Thymus vulgaris) è originario della regione mediterranea occidentale. Cresce spontaneo in tutta l'area mediterranea fino ai m di altitudine. Preferisce terreni calcarei e leggeri, mentre su quelli mal drenati ha vita breve. Vegeta bene in terreni ben esposti al sole e fiorisce da giugno a settembre. Il colore dei suoi fiori è un rosso violetto e lo rende indicato nella composizione di aiuole miste dove siano presenti altre specie con fioritura simultanea o sfasata. SALVIA Esistono diverse specie di salvia fra cui la Salvia splendens da tempo molto utilizzata nel settore del giardinaggio. La salvia comune (Salvia officinalis) è una tipica specie aromatica, ma per il suo portamento non eccessivamente sviluppato e per la sua fioritura caratterizzata da fiori violacei si presta a essere utilizzata in aiuole o per bordure alla stregua della lavanda. È una specie poco esigente che non necessita di grandi attenzioni sia per quanto riguarda il tipo di terreno che l eventuale concimazione. Consigliabile una leggera potatura al termine della fioritura. SONO ORTAGGI MA NON SI MANGIANO PEPERONCINI DECORATIVI Questa tipologia di peperone, del genere Capsicume dalle molte varietà, viene coltivata soprattutto per l effetto ornamentale dei suoi frutti molto variopinti. Esistono numerosissime varianti che si differenziano sia per la forma - che può essere allungata, rotonda, a campana, con frutti singoli o a mazzetti - sia per il colore che varia dal verde quando il frutto è immaturo al giallo, al rosso al blu, passando per infinite tonalità intermedie. L effetto maggiormente decorativo si ha quando sulla stessa pianta si trovano contemporaneamente bacche di colori diversi. Il peperoncino nei nostri ambienti è una tipica coltura annuale, che si trapianta in primavera, fiorisce in estate e fruttifica nel periodo estivo autunnale, garantendo un buon effetto cromatico fino al tardo autunno, momento in cui si possono verificare brinate o gelate che determinano la morte delle piante. Nelle zone con clima mite la pianta può sopravvivere e il sole diretto durante l'inverno può favorire la vivace colorazione delle bacche. È una specie abbastanza rustica che si consiglia di concimare con concimi a lenta cessione; relativamente all irrigazione evitare ristagni idrici che possono comportare lo sviluppo di funghi. Talvolta si richiedono trattamenti per controllare le malattie fungine o alcuni insetti quali cocciniglia. Può essere utilizzata sia per aiuole monotematiche sia in associazione con altre specie da fiore. CAVOLI ORNAMENTALI I cavoli ornamentali appartengono alla specie Brassica oleracea, che racchiude i normali cavoli da consumo e in particolare al gruppo Acephala utilizzato a scopo ornamentale per la bellezza delle sue foglie, che invece di chiudersi rimangono aperte, si arricciano ai bordi e assumono diverse colorazioni dal giallo al rosso al viola soprattutto nella parte più interna. Sono piante annuali o biennali che si adattano alle zone fredde e consentono di avere aiuole colorate anche nel periodo invernale, quando la maggior parte delle piante da fiore non può essere coltivata. Pur essendo adatte a climi freddi, per migliorare la colorazione del fogliame è consigliabile posizionare la pianta in una zona esposta a pieno sole. Le piante devono essere regolarmente concimate e irrigate senza eccessi, che determinerebbero un esuberante crescita della pianta in altezza con effetti negativi sia dal punto di vista ornamentale che di esposizione agli attacchi parassitari, in particolare fungini e batterici. Occorre prestare attenzione al controllo di afidi, lumache e limacce, le quali sono particolarmente ghiotte delle foglie di cavolo.

6 AGLI ORNAMENTALI Nell ambito del genere Allium esistono numerose specie che oggi possono trovare impiego a scopo ornamentale soprattutto all interno di aiuole che prevedano la presenza di più specie. Alcuni agli sono caratterizzati da uno stelo fiorale che può raggiungere il metro di altezza, altri rimangono di taglia più ridotta, attorno ai cm. Le infiorescenze presentano notevoli diversità circa la forma: vi sono infatti specie con fiore globoso, che raggiunge anche i 15 cm di diametro e altre con infiorescenze semisferiche o spargole. I fiori presentano varie colorazioni sempre ben marcate dal bianco, al rosa, al giallo, all azzurro, al lilla. Molte specie soprattutto di taglia ridotta possono rimanere nel terreno per più anni in quanto il bulbo si rinnova e tende a moltiplicarsi colonizzando il terreno attorno; per altre specie di taglia elevata con fiore globoso si consiglia al termine della fioritura di estirpare il bulbo e conservarlo per l anno successivo. Poiché la pianta in vegetazione non è particolarmente decorativa e in fase di fioritura le foglie tendono a ingiallire e seccare, è consigliabile inserire l aglio in mezzo ad altre piante verdi o da fiore che nascondano la sua vegetazione. Per ottimizzare la fioritura si consiglia una posizione in pieno sole o mezz ombra. Le piante di aglio sono generalmente rustiche e necessitano di una ridotta manutenzione.

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