INTRODUZIONE ALLA MICROFINANZA. Lucia Dalla Pellegrina. Università Milano-Bicocca. Corso di Economia Finanziaria M

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1 INTRODUZIONE ALLA MICROFINANZA Lucia Dalla Pellegrina Università Milano-Bicocca Corso di Economia Finanziaria M Ottobre 2014

2 IL CREDITO NEI PAESI IN VIA DI SVILUPPO (PVS) TRE CANALI: CREDITO BANCARIO CREDITO INFORMALE MICROCREDITO (CREDITO DI GRUPPO) e MICROFINANZA

3 CONTRATTI BANCARI Prestiti con garanzia (collateral): - prestito di entità L per nanziare un progetto avente un ricavo pari a Q - valore del collateral (non immediatamente liquidabile ai ni del rimborso del prestito)= C - importo restituito a scadenza L(1 + i); dove i è il tasso d'interesse, se Q > L(1 + i) - la banca si appropria di C + quota di protto residuo se Q < L(1 + i) (insolvenza) TEORIA Prestiti senza garanzia, o con garanzia non sufcientemente capiente, ossia C < L(1 + i), rendono il meccanismo di allocazione del credito sensibile a problemi di asimmetrie informative.

4 1) ADVERSE SELECTION (Stiglitz e Weiss, 1981) Distribuzione del ricavo Q F (Q; ), dove 2 ; è la varianza/rischoisità del progetto protto del prenditore = max [Q (1 + i) L; C] protto del datore = min [Q + C L; il] 1. dato i: se " =)#protto atteso del datore=)i datori preferiscono nanziare progetti con basso (sicuri) 2. dato i: se " =)"protto atteso del prenditore=)solo prenditori con > b (progetti rischiosi) prendono a prestito 3. " i =) b " (più " i, più scompaiono dal mercato progetti sicuri) Riassumendo: " i => (1 + i) L ")"protto atteso del datore MA i prenditori sicuri lasciano il mercato=)#protto atteso del datore Razionamento a causa di tassi troppo alti per i prenditori sicuri ma inferiori a quelli che i prenditori non razionati sarebbero disposti a pagare.

5 2) MORAL HAZARD e =effort dedicato al progetto nanziato (non noto alla banca) p (e) =probabilità di successo del progetto; p 0 (e) > 0; p 00 (e) < 0 costo dell'effort per il prenditore di fondi= e Prenditore: max e " i: [Q (1 + i) L] p (e) C [1 p (e)] e e = e(i; C + ) (1 + i) L ")"protto atteso del datore # componente di effort che governa la probabilità di successo del progetto=)#protto del datore

6 EVIDENZA Nei PVS il canale tradizionale funziona poco perchè: Scarsità di beni che possono essere accettati dalle banche come garanzia Distanza geograca datore-prestatore (alimenta le asimmetrie) Scarsa efcacia del law enforcement (e in generale della giustizia nella tutela della proprietà) Tetti ai tassi d'interesse Prestiti di importo relativamente basso se paragonato ai costi ssi (di transazione) sostenuti dalla banca Tassi di default estremamente elevati (50-60%) Esistono quindi problemi di razionamento del credito (pur essendo presente una domanda potenziale di credito non viene incentivata la formazione di un'offerta adeguata), in particolare dei soggetti più meritevoli.

7 CONTRATTI INFORMALI - Creditori: proprietari terrieri, commercianti, negozianti, parenti e conoscenti - Debitori: soggetti conosciuti dal creditore - Strumento più essibile nelle modalità e nei tempi di erogazione rispetto al credito bancario (tempi brevi, scarsa burocrazia)

8 TEORIA I tassi d'interesse sembrano essere comunque troppo elevati (difcile il paragone con i tassi bancari). Possibili spiegazioni: 1) POTERE MONOPOLISTICO DEI PRESTA- TORI 3) CONCORRENZA MONOPOLISTICA TRA PRESTATORI INFORMALI: osservati tassi elevati compatibili con protti nulli 2) INSUFFICIENZA DI GARANZIE E SCARSA PROBABILITÁ DI SUCCESSO DEI PROGETTI (tipica di economie povere e su base agricola dove le probabilità di successo sono fortemente inuenzate da fattori ambientali) possono dare origine a tassi d'interesse elevati (anche in assenza di monopolio): protto atteso del datore=p (1 + i) L (1 + r) L = 0 dove: i =tasso d'interesse sul mercato informale; r =costo opportunità dei fondi dati a prestito; p =probabilità di successo del progetto; no collateral i = 1+r p 1 con p = 1 2 e r = 10% =) i = 120%

9 EVIDENZA Nei PVS il canale informale costituisce spesso l'unica forma di nanziamento perchè: Accettati in garanzia beni e servizi che la banca generalmente non è disposta ad accettare (frequenti anche prestiti senza garanzia o aventi come garanzia capitale umano) Più probabile che si accettino forme di rinegoziazione del debito (sebbene a condizioni più onerose) Si riducono i costi di transazione e informativi (costi ssi) che incidono maggiormente su prestiti di ammontare modesto I tassi di default si riducono rispetto al credito bancario (eccezione: usura) Il razionamento si riduce rispetto al mercato formale. Resta l'elevato il costo del credito, spesso legato alle basse probabilità di successo/rischiosità dei progetti (fattori ambientali, skills) incidono notevolmente. Rimane anche il problema di enforcement.

10 MICROCREDITO (CREDITO DI GRUPPO) La grande innovazione in materia dei credito ai poveri si ebbe all'inizio degli anni ottanta, con l'esperienza della Grameen Bank che allora stava nascendo. La grande scoperta fu di un professore di economia dell'università di Chittagong, Muhammad Junus [...] Egli osservò che il problema maggiore per un povero era di non possedere alcun mezzo per poter avere anche una sola possibilità di lavorare senza dover ricorrere ai prestiti degli usurai. Le banche infatti non presterebbero mai denaro a chi è sprovvisto di garanzie in caso di insolvenza. Sandra Endrizzi, Pesci Piccoli

11 Contesto: - Creditori: NGOs, GOs o cooperative, banche - Debitori: soggetti che vogliono iniziare/migliorare un'attività economica (in prevalenza donne) - Il credito di gruppo à la Grameen Bank è stata in passato la forma più diffusa (e di successo) del microcredito: gruppi che variano nel numero di componenti ( pari, peers ), costituiti su base volontaria, assenza di legami di parentela; prestiti personali, ma membri del gruppo responsabili in solido - Più recentemente (il Progetto Grameen II prevede in larga misura prestiti di gruppo ma senza responsabilità solidale), in molti contesti si è vericato un graduale passaggio al credito individuale (stigma sociale può comunque ottenere risultati molto simili al peer monitoring) - Meccanismi di co-signing e altri strumenti di enforcement a sostituzione del collateral sico - Prestiti di ammontare ridotto (importo crescente nel tempo), breve scadenza (si vuole dare origine a un rapporto continuativo con il lender), tassi di interesse ridotti, no garanzia - Incentivato il risparmio e l'osservanza di regole

12 di buona condotta (non-credit services)

13 TEORIA 1) Nel credito di gruppo la responsabilità solidale innesca un meccanismo denominato PEER MONITORING che consente di ridurre le asimmetrie informative. 2) Il timore di perdere l'accesso a prestiti futuri e la presenza di altre SANZIONI (economiche e sociali) sostituiscono la garanzia, limitando default di tipo strategico e il free-riding sui pari (penalizzante per il lender in un contesto di scarso livello di enforcement) 3) I non credit services permettono di accrescere il CAPITALE UMANO a aumentare la probabilità di rientro dei prestiti

14 EVIDENZA Effetti positivi dei programmi lanciati nei paesi più poveri (benessere, scolarizzazione, produttività) Grameen Bank per esempio conta 2.4 milioni di clienti, 95 per cento dei quali sono donne. Con 1,170 ufci, GB opera in 40,000 villaggi, coprendo più della metà dei villaggi del Bangladesh. Alti tassi di rientro (in alcuni periodi anche oltre il 90%) Corretto targeting (soggetti che vivono sotto la linea di povertà) Applicabilità del credito di gruppo in mercati più sviluppati. Piu' attenzione al credito individuale e al ruolo delle garanzie personali. Vantaggi rispetto ai PVS sotto il prolo del multilending Sostenibilità nanziaria: si sostiene che tassi di interesse così bassi abbinati a garanzie con scarso valore di mercato non siano autosostenibili (necessarie donazioni) alcune NGO sono divenute vere e proprie banche (BancoSol, Bolivia-1987/1992) ma al prezzo di una minore solidarietà verso i più poveri dei poveri

15 si cerca un compromesso: uso delle donazioni esclusivamente come buffer in situazioni avverse (es. calmità naturali)

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