I rifiuti radioattivi in Italia
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1 1 I rifiuti radioattivi in Italia M.Dionisi L.Matteocci Giornata di studio AIRP I rifiuti radioattivi in Italia: gestione, problemi e prospettive Remtech 2017 Ferrara, 20 settembre 2017
2 Indice 2 Il quadro della situazione Le tipologie di rifiuti La classificazione dei rifiuti radioattivi La gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi Il Programma Nazionale Le principali aree di attenzione Le soluzioni
3 Il quadro della situazione 1 3 Le installazioni nucleari in Italia
4 Il quadro della situazione 2 4 I rifiuti sono accumulati presso i rispettivi siti di produzione (sedi di centrali nucleari o impianti sperimentali). Larga parte dei rifiuti è ancora da condizionare. Non esiste un centro di raccolta centralizzato (Deposito Nazionale) per cui essi devono continuare ad essere stoccati presso i siti stessi. Ciò rende impossibile la denuclearizzazione dei siti. Il graduale deterioramento delle attuali strutture di stoccaggio dei rifiuti, che non sono state progettate, come depositi di medio e lungo termine, rende necessaria la realizzazione di nuovi depositi temporanei (tramite nuove strutture o l adeguamento si strutture già esistenti presso i siti stessi).
5 Il quadro della situazione 3 5 Nei prossimi anni è previsto il rientro in Italia dall Inghilterra e dalla Francia di rifiuti condizionati derivanti dalle operazioni di riprocessamento del combustibile irraggiato. E prevista una significativa produzione di rifiuti generati dalle attività di decommissioning, prevalentemente di attività bassa o molto bassa. Prosegue la produzione di rifiuti di origine non energetica (ospedali, industrie etc...). La produzione annua è stimabile in ca m 3 di rifiuti a bassa attività che continuano ad accumularsi presso i diversi operatori in strutture di deposito autorizzate ma senza un adeguato processo di condizionamento. Tutti i rifiuti radioattivi, inclusi quelli derivanti dal decommissioning, sono destinati allo smaltimento o allo stoccaggio di lungo termine nel Deposito nazionale
6 Le tipologie dei rifiuti da gestire 1 6 Rifiuti derivanti dal pregresso esercizio delle istallazioni nucleari Rifiuti derivanti dalle operazioni di disattivazione
7 Le tipologie dei rifiuti da gestire 2 7 Rifiuti da attività di ricerca, mediche ed industriali Rifiuti generati da interventi
8 Installazioni in fase di decommissioning in Italia Centrale di TRINO PWR 270 MWe Centrale di CAORSO BWR 860 MWe Centrale di LATINA Gas-Graphite 210 MWe IPU - CASACCIA Fab. Sperimentale combustibile MOX OPEC - CASACCIA Celle calde Post Irraggiamento EUREX - SALUGGIA Impianto sperimentale riprocessamento Centrale del GARIGLIANO BWR 160 MWe BOSCO MARENGO Impianto fabbricazione combustibile ITREC ROTONDELLA Impianto sperimentale di riprocessamento Installazioni del JRC di Ispra (Va)
9 Strategia (generale) di disattivazione 9 Gestione rifiuti e combustibile Allontanamento combustibile dal sito Caratterizzazione rifiuti pregressi Trattamento & condizionamento rifiuti Smantellamento strutture e componenti Caratterizzazione radiologica impianto Operazioni di smantellamento Trattamento e condizionamento rifiuti da smantellamento Decontaminazione & allontanamento materiali solidi GREEN FIELD Stoccaggio temporaneo nel sito Stoccaggio temporaneo nel sito BROWN FIELD Trasferimento al Deposito nazionale Rilascio del sito
10 Le tipologie dei rifiuti da gestire 3 10 Rifiuti provenienti dal riprocessamento del combustibile irraggiato Tali rifiuti dovranno rientrare in Italia in base agli obblighi assunti con gli accordi internazionali stipulati con Inghilterra e Francia
11 La classificazione dei rifiuti radioattivi 11 Il Decreto MATTM-MSE del 7 agosto 2015
12 L inventario nazionale (2015) 12 Categoria Volume (m 3 ) VSLW Attività (TBq) VLLW ,46 LLW ,76 ILW HLW (dal riproc.) 40 n.a. Combustibile irraggiato 15,677 thm Sorgenti dismesse I volumi sono riferiti a rifiuti in prevalenza ancora da condizionare. Il volume finale dei rifiuti condizionati che saranno conferiti al Deposito Nazionale dipenderà dei processi di condizionamento
13 Origini dei rifiuti radioattivi (Dati da Inventario al dicembre 2015) m 3
14 LA GESTIONE DEI RIFIUTI RADIOATTIVI 14 Obiettivo fondamentale della gestione dei rifiuti radioattivi è proteggere le presenti e future generazioni dall esposizione alle radiazioni e dal potenziale rilascio dei radionuclidi nella biosfera. Il criterio guida è quindi: isolare i radionuclidi utilizzando tecnologie adeguate in funzione del tempo in cui i radionuclidi presenti nel rifiuto radioattivo restano pericolosi Tali obiettivi sono perseguiti mediante la predisposizione di più barriere capaci di isolare i rifiuti radioattivi ("concetto multibarriera").
15 CONDIZIONAMENTO 15 E un processo sottoposto ad approvazione dell che ha l obiettivo di immobilizzare, all'interno di un idoneo contenitore, il rifiuto radioattivo inglobandolo in una matrice solida stabile, che soddisfi i requisiti minimali in modo da ottenere un manufatto idoneo al trasporto, immagazzinamento temporaneo e smaltimento definitivo. Principali proprietà della matrice immobilizzante o inglobante: compatibilità fisica e chimica con il rifiuto insolubilità e impermeabilità resistenza meccanica resistenza agli agenti esterni resistenza al calore e alle radiazioni stabilità durante lo stoccaggio
16 Condizionamento dei rifiuti 16 Rifiuti supercompattati di bassa attività Vetrificazione di rifiuti ad alta attività Colata del vetro attivo
17 17 STOCCAGGIO Definizione di Stoccaggio (IAEA) Collocazione dei rifiuti in una installazione nucleare dove vengono garantiti il controllo, l isolamento e la protezione dell ambiente con l intenzione di recuperarli in tempi successivi Lo stoccaggio dei rifiuti può essere necessario per diversi motivi, ad es.: Permettere il decadimento dei radionuclidi a vita medio-breve fino a livelli che rendano il rifiuto più adatto al trattamento Accumulare rifiuti della stessa tipologia prima del loro trasporto-condizionamento-smaltimento Per i rifiuti ad alta attività, per ridurre la produzione di calore Come deposito temporaneo a medio o lungo termine in attesa della realizzazione di un impianto di smaltimento e/o centralizzato
18 18 Smaltimento dei rifiuti a bassa e media attività Schema di smaltimento: applicazione del concetto multibarriera 1. Fusto condizionato 3. Contenitore di più contenitori 2. Contenitore di più fusti 4. Rivestimento esterno
19 Smaltimento dei rifiuti ad alta attività e/o a lunga vita Tunnel di deposito per rifiuti di 3 cat. condizionati. 2. Gallerie di accesso ai tunnel. 3. Barriere ingegneristiche. 4. Barriere geologiche. Modello di smaltimento geologico
20 ESEMPI IN EUROPA 20 Impianto di smaltimento per rifiuti a bassa e media attività in Francia Impianto di smaltimento per rifiuti a bassa e media attività in Spagna Deposito intermedio di rifiuti ad alta attività in Svizzera Deposito intermedio di rifiuti ad alta attività nei Paesi Bassi
21 Il Programma Nazionale 21 Direttiva 2011/70/Euratom (recepita con D.Lgs n.45/2014) Art. 11 Programmi nazionali 1. Ciascuno Stato membro assicura l attuazione del proprio programma nazionale per la gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi («programma nazionale»), comprendente tutti i tipi di combustibile esaurito e di rifiuti radioattivi soggetti alla sua giurisdizione e tutte le fasi della gestione del combustibile esaurito e dei rifiuti radioattivi, dalla generazione allo smaltimento. Il Programma Nazionale ed il correlato Rapporto Ambientale è stato sottoposto alla consultazione pubblica nell ambito del processo di Valutazione Ambientale Strategica (15/7-15/9 2017). L emissione del Programma Nazionale definitivo è attesa entro fine 2017.
22 22 Le principali aree di attenzione Stato di conservazione dei rifiuti Condizionamento rifiuti esistenti e processo di qualificazione manufatti/contenitori. Idoneità delle strutture di deposito temporaneo Percorso verso il Deposito Nazionale Attività di ricerca e cooperazione internazionale per la soluzione definitiva dei rifiuti ad alta attività
23 Le soluzioni - Condizionamento 23 Riguardo il condizionamento dei rifiuti esistenti, ci sono diversi progetti prioritari di messa in sicurezza delle principali tipologie di rifiuti che sono state prodotte, ad es.: - I rifiuti liquidi dell impianto Eurex - I rifiuti liquidi dell impianto ITREC - Le resine della centrale di Caorso - Le resine della centrale di Trino - I fanghi della centrale di Latina Alcuni di questi progetti sono già autorizzati da tempo e in fase di realizzazione. In alcuni casi si registrano purtroppo dei ritardi.
24 Le soluzioni La qualificazione dei manufatti 24 Nel percorso autorizzativo dei processi di qualificazione dei manufatti prodotti dal condizionamento, oltre alla verifica dei requisiti meccanici, chimico/fisici e radiologici ai fini dello stoccaggio temporaneo e del trasporto, è stato introdotto un elemento che ritiene fondamentale: Lettera di conferibilità al Deposito Nazionale Dovrà essere verificato che il manufatto prodotto dal condizionamento sia conferibile al Deposito Nazionale
25 Le soluzioni Il percorso verso il Deposito Nazionale 25 Una prima indicazione risale al 1977 le attività per il confinamento delle scorie radioattive condizionate andranno affidate in via esclusiva al CNEN, che dovrà provvedere alla scelta in stretta intesa con il Ministro per l Interno e con il Ministro per la Difesa entro sei mesi dalla data della presente delibera - CIPE, Piano Energetico Nazionale (PEN) 1977
26 Le soluzioni Il percorso verso il Deposito Nazionale 26 Conferenze ANPA del 1995 e 1997 Commissione d inchiesta sul ciclo dei rifiuti (1994 -) Indirizzi Strategici per la Gestione degli esiti del Nucleare del Ministero dell Industria (1999) Gruppo di Lavoro Conferenza Stato Regioni (2000) Legge 368 (2003) Gruppo di Lavoro ex DM 25 febbraio 2008 DLgs 31/2010..
27 Le soluzioni - L importanza del Deposito Nazionale 27 E un atto di tutela e rispetto per le future generazioni Consente una efficace e definitiva gestione in sicurezza dei rifiuti derivanti dal pregresso programma nucleare e di quelli connessi alle attività sanitarie, industriali e di ricerca che continueranno ad essere prodotti nel tempo Permette il rilascio senza vincoli di natura radiologica degli attuali siti nucleari Permette di soddisfare gli obblighi comunitari ed internazionali in tema di gestione dei rifiuti radioattivi (Direttiva 2011/70/Euratom, Convenzione congiunta, Accordi internazionali di riprocessamento)
28 I criteri di localizzazione 28 Nel 2014 l ha emanato la GT n. 29 riguardante i criteri di localizzazione del Deposito Nazionale.
29 Le soluzioni Il percorso verso il Deposito Nazionale 29 Nel 2015, l ha consegnato ai due Ministeri MATTM e MISE la relazione finale prevista dal D.Lgs n. 31/2010 finalizzata alla validazione della proposta di Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI). Il nulla osta alla pubblicazione della CNAPI da parte dei Ministeri competenti è atteso a valle dell emanazione del Programma Nazionale. A valle della pubblicazione della CNAPI è previsto l avvio del processo di consultazione pubblica con lo svolgimento del Seminario Nazionale. La procedura prevede che la selezione del sito avvenga secondo un processo trasparente, partecipativo e consensuale.
30 Le soluzioni 30
31 31 Grazie per l attenzione
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