Investimento responsabile: una scelta competitiva per assicurare un futuro sostenibile Roma - 4 novembre 2014
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- Marcello Alfano
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1 Investimento responsabile: una scelta competitiva per assicurare un futuro sostenibile Roma - 4 novembre 2014 Contributo di Corrado Baldinelli (Segretario Generale IVASS) ( 1 ) L Investimento Sostenibile e Responsabile è una strategia di investimento orientata al mediolungo periodo che, nella valutazione di imprese e istituzioni, integra l analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di buon governo, al fine di creare valore per l investitore e per la società nel suo complesso. Riprendo questa definizione dai lavori del Forum per la Finanza sostenibile per osservare che questo è un tema che non può non stare a cuore a investitori istituzionali con una visione di lungo periodo, come sono le compagnie di assicurazione. Rispetto a questa visione l Autorità di Vigilanza è attenta, esprime interesse nell assunto che qualora le compagnie ispirino i propri comportamenti gestionali e soprattutto quelli di investimento a obiettivi orientati a sostenibilità e responsabilità ambientale, sociale e di buon governo - non possa che derivarne beneficio per una loro gestione sana e prudente. Da atteggiamenti del genere può derivare un miglioramento dell impronta sociale della compagnia interessata; ne potrà guadagnare il suo patrimonio immateriale fatto di credibilità, fiducia e immagine nei confronti della clientela e del mercato in generale. E questo un bene che l impresa porta con sé, che rafforza in ultima istanza la sua stabilità sul mercato, che determina ricadute positive - specie in un ottica di medio-lungo periodo sull efficienza dei comportamenti e sulla competitività. Il perseguimento di queste finalità rientra negli obiettivi della stessa attività di vigilanza. Quindi, si può ritenere che laddove il comportamento delle imprese assicurative sia ispirato alle predette logiche di sostenibilità e responsabilità emerga una naturale convergenza di intenti e, 1 Le considerazioni svolte rappresentano il punto di vista dell Autore e non impegnano l Istituzione di appartenenza. 1
2 dunque, un agevolato esercizio delle funzioni di supervisione e, infine, un assetto più solido ed efficiente delle compagnie assicurative all interno del sistema finanziario. 2. Quali i presupposti affinchè le imprese assicurative indirizzino i loro comportamenti a obiettivi di sostenibilità e responsabilità? Servono innanzitutto efficaci e robusti sistemi di governance aziendale; le diverse funzioni che presiedono allo svolgimento dei compiti di indirizzo, gestione e controllo devono, ciascuna per la sua parte, svolgere con incisività e consapevolezza il proprio ruolo, sviluppando sane dialettiche interne, esercitando appieno con equilibrio e chiarezza le proprie competenze. La funzionalità del sistema dei controlli interni rappresenta un ulteriore profilo di particolare delicatezza. Non si possono perseguire con serietà gli obiettivi di sostenibilità e responsabilità se i controlli aziendali fanno acqua; se le strutture preordinate allo svolgimento dei controlli non sono sufficientemente robuste e adeguate; se non è garantita la loro indispensabile autonomia, la loro capacità di prevenire, incidere e assicurare correzioni di comportamenti anomali. Il nuovo scenario che si sta aprendo con il recepimento di Solvency II impone importanti adeguamenti nella governance aziendale e nel sistema dei controlli interni. Le imprese assicurative italiane sono chiamate a un autentico salto di qualità. In questo ambito, l applicazione di presidi antiriciclaggio adeguati e conformi alla normativa rappresenta un altro rilevante presupposto, talora non sufficientemente considerato dalle compagnie. Sarebbe quanto meno imbarazzante che aziende magari fortemente impegnate sul fronte sociale e ambientale risultino carenti nel contrasto al riciclaggio. Questo genere di reati costituisce un virus purtroppo diffuso nella nostra economia, a mitigazione del quale sussistono norme talora pesanti e dettagliate, ma la cui applicazione puntuale salvaguarda l impresa da rischi reputazionali che potrebbero minarne immagine e credibilità. Altro aspetto che sembra opportuno richiamare è quello della trasparenza dei comportamenti. Chi vuole fregiarsi della qualifica di azienda che ispira i propri comportamenti a principi di sostenibilità e responsabilità non può che presentarsi di fronte al mercato in modo chiaro e cristallino; orientare il proprio rapporto con l utenza a principi di trasparenza sostanziale; rifuggire da comportamenti formali e burocratici che nulla chiariscono di ciò che si è e si fa, celandosi dietro 2
3 il mero adempimento di norme senza andare alla sostanza del rapporto con il mercato e con l utente-consumatore. Comportamenti ispirati ad autentica trasparenza, basati su rapporti onesti e scevri da ambiguità, fidelizzano la clientela, creano valore che si estrinseca nel tempo. L industria assicurativa, nell assolvere il proprio compito tradizionale di trasferimento e gestione dei rischi, riveste un ruolo importante nel sistema di allocazione delle risorse finanziarie. Nell investire i premi raccolti per fronteggiare gli impegni nei confronti degli assicurati, essa concorre al finanziamento dell economia pubblica e privata e contribuisce, con investimenti di lungo periodo, a dare stabilità al sistema finanziario. L attenzione, anche in tale ambito, a principi di responsabilità e sostenibilità tende a creare valore, a generare reddito caratterizzato da potenziale, maggiore stabilità nel tempo. 3. Mi soffermo ora su alcuni aspetti regolamentari contigui all odierna discussione. Nell attuale regime di Solvency I, che non commisura i requisiti di capitale alla rischiosità degli attivi, vigono limiti regolamentari alla qualità e quantità degli investimenti nei vari strumenti finanziari sulla base di una presunzione ex ante di rischiosità relativa. Le nuove regole di solvibilità che originano dalla direttiva Solvency II, pienamente in vigore fra poco più di un anno, stabiliscono requisiti finanziari calibrati sul profilo di rischio effettivo in presenza di severi requisiti di governo del rischio. Ritengo che, anche nel nuovo scenario, l attenzione ai principi di responsabilità e sostenibilità degli investimenti risulti quanto mai coerente con un profilo di rischio consapevole e potenzialmente equilibrato. Il Regolamento Isvap n. 36, in materia di politiche di investimento e attivi a copertura delle riserve tecniche, definisce il contenuto minimale delle linee guida che devono ogni anno essere oggetto di apposita delibera consiliare; lascia aperta la facoltà delle imprese di prevedere, nell ambito della propria policy, indirizzi di investimento responsabile e sostenibile. In questo contesto appaiono degne d attenzione policies d investimento che indirizzino l attività finanziaria delle imprese di assicurazione in modo coerente con un approccio sostenibile e responsabile nella gestione degli investimenti. 3
4 Ciò in considerazione degli effetti che tali comportamenti determinano sotto il profilo dell immagine dell impresa e della valenza che i rischi operativi e reputazionali hanno assunto, in particolare, con le nuove regole di solvibilità Solvency II, ispirate a una gestione d impresa risk oriented. Le riserve tecniche dei rami vita presentano, per loro natura, un orizzonte temporale di medio-lungo periodo che ben si concilia con un approccio d investimento ispirate a logiche di sostenibilità e responsabilità; allo stesso tempo presentano vincoli di rendimento minimo garantito che rendono meno flessibile la gestione. Le riserve tecniche dei rami danni hanno un orizzonte temporale più breve e sono libere da vincoli di risultato. Scelte ispirate a obiettivi di responsabilità etica e sociale possono, anche in tale comparto, valorizzare il comportamento complessivo della compagnia sui mercati e nei riguardi della propria clientela. Le politiche di investimento delle compagnie hanno recentemente registrato nuove norme sugli attivi a copertura delle riserve tecniche, in attuazione del decreto legge Destinazione Italia : è stata disciplinata, per le imprese assicurative, la possibilità di investire in strumenti come minibonds e attività cartolarizzate. La regolamentazione sul tema è stata nuovamente modificata con il Provvedimento IVASS del 21 ottobre 2014 n. 22 che prevede la possibilità di concedere crediti diretti all economia. L impresa assicurativa può intraprendere l attività solo dopo l adozione di un piano di finanziamento che diventi parte integrante della politica degli investimenti e sia oggetto di approvazione da parte del Consiglio di amministrazione. Il Provvedimento si inserisce nella strategia - suggerita nelle sedi internazionali - volta a diversificare, ampliandole, le fonti di finanziamento dell economia con particolare riguardo alle piccole e medie imprese, al fine di rilanciare gli investimenti e sostenere l attività economica. Resta ferma la necessità che tale obiettivo sia perseguito salvaguardando la stabilità delle imprese e la loro sana e prudente gestione Nella normativa vigente, meritevole di menzione è il Regolamento n. 35 in tema di trasparenza dei contratti; contiene specifiche disposizioni in materia di finanza etica o socialmente responsabile. Nella nota informativa dei contratti assicurativi qualificati come etici o socialmente responsabili, le imprese di assicurazione sono tenute a fornire informazioni sugli obiettivi e le caratteristiche degli stessi, sui criteri generali di selezione degli strumenti finanziari, sulle politiche e gli obiettivi eventualmente perseguiti nell esercizio dei diritti di voto connessi agli strumenti finanziari detenuti in portafoglio, nonché sull eventuale destinazione per iniziative di carattere sociale o ambientale di proventi generati dai contratti offerti. 4
5 4. L attività svolta dalle imprese di assicurazione ha, da sempre, quale elemento distintivo, la gestione del rischio, così da tenere indenni singoli o collettività rispetto a eventi imprevisti, potenzialmente in grado di arrecare danni anche ingenti. Il settore assicurativo si adopera per anticipare l insorgenza di nuovi segnali di rischio, predisponendo forme di copertura assicurativa adeguate (tra gli altri: rischi inquinamento, rischi catastrofali). Resta aperta nel nostro paese una grande questione sociale data dalla copertura non sempre sufficiente, in taluni casi, arretrata offerta dai sistemi di welfare pubblico. In taluni casi, per fronteggiare rischi di particolare entità sono stati costituti specifici pool a cui aderiscono imprese di assicurazione e di riassicurazione (multi-party risk pools): l idea alla base dello strumento è quella di trarre beneficio dagli effetti di diversificazione tra i portafogli di differenti assicuratori a fronte di rischi difficilmente assicurabili senza la partecipazione dello Stato. Un esempio è il Pool per l'assicurazione e la riassicurazione della responsabilità civile per danni da inquinamento a cui partecipano le più importanti compagnie di assicurazione diretta e di riassicurazione professionale. Strutture simili esistono anche in altri Paesi Europei come Francia e Spagna. Trattasi di uno strumento che consente alle imprese assicurative di frazionare il rischio così da offrire un adeguata copertura; si accresce in tal modo la capacità di garantire rischi altrimenti non assicurabili. E da tempo in discussione nel nostro paese la possibilità di introdurre un sistema di copertura assicurativa per danni correlati a eventi catastrofali, quali alluvioni o terremoti. A fronte di tali rischi, nel panorama europeo, si rinvengono sistemi diversi: obbligatori come in Spagna o, obbligatori di fatto come in Francia, dove la garanzia calamità naturali deve essere sempre presente nella polizza incendio fabbricati da stipularsi obbligatoriamente per legge. Il processo di selezione dei rischi e le condizioni di assicurazione, con particolare riferimento alle esclusioni e alle limitazioni di copertura, inducono gli assicurati all adozione di sistemi volti a prevenire o limitare il rischio. Spesso l assicurabilità o meno di un rischio si pensi ad esempio al rischio inquinamento è condizionata dall adozione di standard di produzione o da sistemi di sicurezza qualitativamente elevati; in tal modo vengono indotti comportamenti pro-attivi e virtuosi. Contributi indiretti, poi, alle tematiche oggi all attenzione, derivano da prodotti assicurativi in grado di incrementare comportamenti responsabili o tecnologie ecocompatibili. Esempi di ciò possono essere rinvenuti nella ricerca di forme di maggiore efficienza energetica degli edifici indotte dai prodotti assicurativi ovvero nell incentivazione di comportamenti responsabili dei manager aziendali tramite coperture di responsabilità civile che prevedono il risarcimento per i danni connessi con i rischi ambientali. 5
6 I rischi di carattere ambientale si sono guadagnati un rilevante spazio tra le preoccupazioni dell opinione pubblica mondiale. Negli ultimi tre anni, in base al rapporto del World Economic Forum 2013, la percezione dei rischi legati alle catastrofi meteorologiche, idrogeologiche e climatologiche, la perdita di biodiversità, le crisi idriche e la crescita delle emissioni di gas sono inseriti tra i primi posti della classifica. Su tali tematiche si aprono nuove sfide e nuove frontiere per il settore assicurativo. E necessaria una più accurata sensibilizzazione della pubblica opinione. Un maggior coinvolgimento in tali ambiti del settore assicurativo contribuirebbe all affermarsi di una cultura della prevenzione: gli eventi risultano meno catastrofici se si migliora la loro prevedibilità e si sviluppano azioni di prevenzione adeguate. * * * * * Il cammino da fare nelle direzioni sopra indicate è ancora molto: le sensibilità sembrano peraltro accentuarsi. L Autorità di supervisione è attenta nei riguardi di queste tematiche, nel convincimento che politiche d impresa, prassi e comportamenti ispirati a responsabilità e sostenibilità possano contribuire a salvaguardare, in ultima istanza, anche la stabilità, l efficienza e la redditività di lungo periodo delle imprese vigilate. 6
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