IL BUSINESS PLAN PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI DI INVESTIMENTO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "IL BUSINESS PLAN PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI DI INVESTIMENTO"

Transcript

1 SOCIETA ITALIANA DI ECONOMIA AGRARIA XLVI Convegno di Studi Cambiamenti nel sistema alimentare: nuovi problemi, strategie, politiche Piacenza, settembre 2009 Comunicazione IL BUSINESS PLAN PER LA VALUTAZIONE DEI PROGETTI DI INVESTIMENTO AGRICOLI FINANZIATI DAL PSR DELLA REGIONE LAZIO. Gabriele Dono Università degli Studi della Tuscia, Viterbo ( Luca Ceccarelli Università degli Studi della Tuscia, Viterbo ( Abstract: Il regolamento sullo sviluppo rurale indica che gli aiuti delle misure di accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali e ammodernamento delle aziende agricole, vanno concessi solo a investimenti che aumentano il rendimento globale d impresa. Così, varie Regioni italiane tra cui il Lazio, hanno introdotto lo strumento del business plan (BP) per scegliere le aziende che possono concorre a questi aiuti. Inoltre, poiché in molti casi il finanziamento regionale coinvolge anche il sistema bancario, l uso del BP serve anche per rispondere alle esigenze poste dall Accordo di Basilea II. Il lavoro descrive i dati forniti dalle imprese con i loro BP, oltre ai criteri usati dalla Regione per decidere quali ammettere al finanziamento. Questi criteri assegnano un peso notevole al miglioramento degli indici economici, oltre che agli effetti occupazionali e di capitalizzazione delle imprese. Si mostrano i risultati di selezione ottenuti applicando quei criteri. Parole chiave: business plan, Programma di Sviluppo Rurale del Lazio, Analisi per area PSR.

2 1. Il business plan nella nuova Politica di Sviluppo Rurale. Con la nuova programmazione sugli interventi a sostegno delle imprese agricole, l UE ha introdotto alcune novità sui criteri con cui concedere i finanziamenti della Politica di Sviluppo Rurale. Il regolamento (CE) 1698/2005 stabilisce, infatti, che gli aiuti delle misure di accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali e ammodernamento delle aziende agricole, vanno concessi solo se gli investimenti migliorano il rendimento globale dell impresa [artt. 26 e 28]. A causa di ciò, varie Regioni italiane hanno scelto di usare lo strumento del business plan (BP) per selezionare le aziende cui concedere gli aiuti del Programma di Sviluppo Rurale (PSR). In particolare, la Regione Lazio richiede il BP per accedere alle misure d insediamento dei giovani agricoltori (112 Asse I), di ammodernamento delle aziende agricole (121 Asse I), di accrescimento del valore aggiunto dei prodotti agricoli e forestali (123 Asse I), e di diversificazione verso attività non agricole (311 Asse III). Il BP è un documento di pianificazione che presenta un idea imprenditoriale da attuare e fornisce gli elementi per valutarne la fattibilità (Gorgitano e Torquati, 2003). La sua redazione costringe l imprenditore ad elaborare ex ante un progetto d impresa e a definire le conseguenze finanziarie, reddituali e patrimoniali delle sue scelte di investimento (Chiodo, 2007). La valutazione dei progetti d investimento e la valutazione della loro sostenibilità nel tempo sono importanti nelle decisioni di gestione d impresa. La scelta d investimenti redditizi e sostenibili è cruciale per generare reddito e consentire all impresa di durare nel tempo, in particolare in momenti di crisi e di profondi cambiamenti in un settore (Bonazzi e Iotti, 2006). In tal modo il BP è uno strumento utile ai soggetti che erogano finanziamenti e che devono valutare se il credito richiesto da un impresa concorrerà realmente a produrre la ricchezza necessaria a estinguere il debito. La scelta di obbligare le imprese a presentare questo documento con la domanda di finanziamento dei propri progetti d investimento risponde anche alle esigenze poste dal sistema bancario in applicazione dell Accordo di Basilea II. 1 Se nel passato il credito in agricoltura è stato regolato da regimi speciali che, promuovevano migliori condizioni di accesso al credito per gli agricoltori, oggi la condizione di imprenditore agricolo non fruisce di gran parte di quelle norme speciali che hanno consentito di rendere per l agricoltore scarsamente rilevante il ruolo delle garanzie nei rapporti con il sistema creditizio (Adinolfi e Capitanio, 2008). 2 2

3 Quest aspetto ricollega il BP alla necessità di fornire garanzie anche agli Istituti di Credito. Il contributo erogato dalle Regioni Italiane per le misure strutturali del PSR consiste, infatti, in un cofinanziamento del costo del progetto dove, in genere, la parte a carico dell impresa è coperta con un prestito bancario. Il coinvolgimento delle Banche in diverse e importanti misure dei PSR che ne consegue richiede che le imprese siano valutate anche secondo parametri che ne mostrino il potenziale di autofinanziamento e la conseguente capacità di rimborsare i debiti contratti. In altre parole la concessione del credito va valutata sia sulla base delle garanzie offerte dai soggetti in deficit finanziario, sia sulla base della capacità di rimborso del debito (Bonazzi e Iotti, 2005). 3 Le prossime pagine descrivono le caratteristiche delle imprese che hanno presentato i BP, mostrando in che misura esse si allontanano dalla realtà dell agricoltura laziale. Poi si presentano i criteri usati dalla Regione per decidere quali imprese ammettere al finanziamento mostrando quindi i risultati di selezione ottenuti. 2. Il business plan della Regione Lazio. In questa nuova fase di programmazione PSR il sistema bancario ha sollecitato la Regione Lazio ad adottare un processo di valutazione delle imprese agricole che riceveranno il cofinanziamento regionale, che permetta di verificarne anche l idoneità a ricorrere al credito bancario. Tutte le imprese agricole che vorranno richiedere un prestito dovranno produrre un rapporto che permetta alle banche di valutare le loro condizioni di redditività, assetto patrimoniale e solvibilità, oltre che i risultati che dovrebbero scaturire dagli investimenti previsti. In risposta al Reg. (CE) 1698/2005 e alle esigenze dell Abi, la Regione Lazio col sostegno del Dipartimento di Economia Agroforestale e dell Ambiente Rurale (DEAR) dell Università degli Studi della Tuscia, ha realizzato un programma informatico destinato alle imprese agricole che richiedono gli aiuti previsti da varie misure del PSR. Il programma produce un elaborato che ricostruisce il bilancio economico riclassificato di più annualità, ossia il conto economico e la situazione patrimoniale delle imprese (Bruni e Franco, 2003). Il principale problema affrontato dai tecnici nel definire la struttura dei BP e, quindi, di fornire gli elementi utili alle banche per le loro analisi di rating, è che la forma giuridica della maggior parte delle imprese agricole non le obbliga a redigere il bilancio civilistico. Senza questi documenti è stato difficile ricostruire gli elementi oggettivi con i quali dimostrare la condizione economica e finanziaria dell impresa. 3

4 3. Le caratteristiche delle imprese agricole che hanno presentato il BP. Nel Novembre del 2008 la Regione Lazio ha chiuso i termini di presentazione dei BP per l adesione alle misure 112, 121, 123 e 311 nella prima delle quattro sottofasi previste (stop and go). L applicazione di questo strumento informatico per valutare l ammissibilità delle domande di finanziamento ha prodotto alcune difficoltà per i tecnici e i centri di assistenza alle imprese agricole e ha limitato notevolmente il numero di domande di finanziamento presentate (Ceccarelli e Dono, 2009). 4 I BP pervenuti all Assessorato all Agricoltura della Regione in questa prima fase sono circa mille. Di questi solo 759 sono stati idonei alla valutazione per completezza e correttezza di stesura e solo 544 hanno superato il vaglio dei funzionari regionali sulla ragionevolezza dei dati considerati per prezzi, rese e costi. La natura informatica dell applicativo regionale ha permesso di analizzare le caratteristiche tecniche ed economiche delle imprese che hanno avanzato domanda in questa prima fase di presentazione. L analisi è condotta dividendo il campione di 475 imprese agricole individuali e 69 società di persone per aree PSR e classi di reddito Caratteristiche strutturali delle imprese del campione. Considerando i dati del Censimento Agricoltura del 2000, emerge che il campione costituito da queste imprese rappresenta lo 0,25% delle aziende agricole laziali e interessa il 2,15% dell intera SAU regionale, tabella 1. Tabella 1: numero di imprese e superficie nei BP nel primo stop and go (SAU in ettari). dati aree PSR dati BP presentati % sul totale N SAU SAU N SAU SAU N SAU Imprese totale media Imprese totale media Imprese totale Aree PSR A , ,34 0,31 2,80 B , ,13 0,28 1,77 C , ,34 0,23 2,14 D , ,30 0,28 2,05 Totale , ,60 0,25 2,15 Elaborazione su fonte Regione Lazio e su dati del 5 Censimento dell Agricoltura. L analisi per aree PSR mostra inoltre che circa il 56% delle imprese che hanno presentato il BP nel primo stop and go è ubicato nella zona delle aree rurali intermedie (C). Inoltre queste imprese costituiscono lo 0,23% del totale delle aziende censite nei comuni di quella zona. Le imprese che ricadono nelle aree con problemi complessivi di sviluppo (D) sono invece solo il 13,6% di quelle che hanno presentato il BP nel primo 4

5 stop and go e costituiscono lo 0,28% del totale censite in quelle zone. Un altro elemento interessante è che la superficie media delle imprese che hanno presentato il BP è relativamente più grande della media regionale di circa 3,38 ettari, poiché giunge a 28,6 ettari. In particolare le imprese localizzate nelle zone di poli urbani (A) presentano una SAU media di 46,3 ettari rispetto ai 5 ettari del totale delle aziende delle stesse zone. La tabella 2 mostra l altro aspetto importante dell impiego di lavoro, con 1350 ULU (Unità Lavorativa Uomo) distribuite principalmente nelle zone C e B. È interessante notare che circa la metà delle ULU totali sono apportate dalla famiglia, e nelle zone D questo contributo copre quasi il 90% del lavoro richiesto. Tabella 2: distribuzione del lavoro nei BP suddivisi per aree PSR (1 ULU = 1800 ore/anno). Aree ULU ULU ULU ULU/azienda PSR totali familiari fam/azienda A 166 2, ,31 B 508 4, ,22 C 554 1, ,39 D 123 1, ,49 Totale Elaborazione su fonte Regione Lazio. Sempre nella stessa tabella si osserva però che le imprese di queste aree registrano una occupazione media per azienda di sole 1,66 unità (di cui 1,49 di origine familiare) rispetto alle 4,7 unità lavorative per azienda rilevate nelle imprese dell area B Caratteristiche economiche delle imprese del campione. La Tabella 3: BP suddivisi per area PSR e classe di Reddito Netto., consente una prima valutazione di tipo economico poiché suddivide i BP presentati nel primo stop and go per area e classe di reddito. Tabella 3: BP suddivisi per area PSR e classe di Reddito Netto. Aree PSR CLASSI RN ( ) A B C D Totale < > Totale Elaborazione su fonte Regione Lazio. 5

6 Da essa emerge che quasi il 70% di quelle imprese denuncia un Reddito netto inferiore ai 60 mila euro e che il 60% di queste ultime è localizzato nell area C. Inoltre, il 5% dei BP presentati in questa fase presenta un Reddito netto addirittura negativo Una sintesi dei conti economici dei BP. La tabella 4 presenta una sintesi delle principali voci dei Conti Economici dei BP presentati nel primo stop and go, nella condizione che precede l investimento per cui si richiede alla Regione il contributo finanziario. Dalla tabella emerge che il totale delle produzioni vendibili è di circa 68 milioni di euro, che corrisponde a circa 126 mila euro per azienda; questo valore diminuisce molto con il livello di sviluppo del territorio e passa da 240 mila euro nelle zone A e B, a 80 e 60 mila euro nelle zone C e D. Le integrazioni rappresentano in media il 7,5% dei Ricavi ma nelle imprese delle aree rurali intermedie (C) la loro incidenza sale al 12%. Alla fine, i Ricavi medi per azienda delle imprese agricole si attestano a 136 mila euro, con un divario abbastanza pronunciato tra le zone e le imprese della zona D che si attestano sotto i 65 mila euro. Tabella 4. principali voci del conto economico dei BP aggregati per zone PSR. Zona PSR A B C D Totale Totale (milioni di ) Produzione Vendibile 14,12 25,40 24,35 4,46 68,34 Integrazioni 1,03 1,04 3,32 0,22 5,62 RICAVI 15,15 26,44 27,68 4,69 73,96 VALORE AGGIUNTO 10,03 17,73 20,88 4,05 52,68 MARGINE OPERATIVO LORDO 8,74 11,83 18,93 3,89 43,39 REDDITO OPERATIVO CORRETTO 5,45 7,12 13,55 3,34 29,46 saldo gestione extra-caratteristica 0,42 0,43 0,71 0,17 1,72 saldo gestione finanziaria -0,21-0,13-0,19-0,01-0,54 RISULTATO GEST. ORDINARIA 5,66 7,42 14,07 3,50 30,65 RISULTATO GEST. STRAORDINARIA 0,10-0,57 0,18 0,00-0,29 REDDITO NETTO ante imposte 5,74 6,80 14,09 3,50 30,14 Reddito da capitale 4,26 4,23 7,57 1,88 17,93 per azienda (migliaia di ) Produzione Vendibile 243,4 235,2 80,1 60,3 125,6 Integrazioni 17,8 9,6 10,9 3,0 10,3 RICAVI 261,3 244,8 91,0 63,3 135,9 VALORE AGGIUNTO 172,9 164,1 68,7 54,8 96,8 MARGINE OPERATIVO LORDO 150,7 109,5 62,3 52,6 79,8 REDDITO OPERATIVO CORRETTO 94,0 65,9 44,6 45,2 54,2 saldo gestione extra-caratteristica 7,2 3,9 2,3 2,3 3,2 saldo gestione finanziaria -3,5-1,2-0,6-0,1-1,0 RISULTATO GEST. ORDINARIA 97,6 68,7 46,3 47,4 56,3 RISULTATO GEST. STRAORDINARIA 1,8-5,3 0,6 0,0-0,5 6

7 REDDITO NETTO ante imposte 99,0 63,0 46,4 47,3 55,4 Reddito da capitale 73,5 39,1 24,9 25,4 33,0 Elaborazione su fonte Regione Lazio. Analizzando la formazione del Valore Aggiunto, emerge una stretta relazione tra la crescita d incidenza dei costi variabili sui Ricavi e il maggiore livello d intensità produttiva che si può attendere nelle agricolture più vicine ai poli urbani. Così, il peso di questi costi è di circa il 13,5% nelle imprese delle zone D e sale a circa il 33% in quelle delle zone A e B. In direzione analoga l incidenza dei costi fissi è più bassa nelle imprese delle zone D, dove costituiscono il 15,1% dei Ricavi, contro il 31,4% medio totale. L applicativo informatico consente anche di identificare il saldo delle gestioni extra-caratteristiche (agriturismo, trasformazione in proprio, contoterzismo, ecc.). Questo è maggiore nelle imprese dei poli urbani, dove ammonta al 7,2% del Reddito netto ante imposte, contro il 5,7% medio. Un altro aspetto interessante emerge nella costruzione del Reddito netto ante imposte e riguarda l incidenza del saldo della gestione finanziaria sull economia delle imprese. Questo saldo è sempre negativo, a indicare la prevalenza degli oneri finanziari sugli interessi attivi, tuttavia, la sua rilevanza nell influenzare le sorti di quelle imprese, appare molto limitata. Infatti, aggregando quel valore ai costi variabili e fissi, e calcolandone l incidenza, se ne ottiene un peso percentuale di 1,2% per la media totale e un picco di 2,1% nella zona A. In altre parole, queste imprese, non denunciano problemi rilevanti associati all indebitamento. Quest insieme d imprese produce un Reddito Netto ante imposte di 30 milioni di euro, con un valore medio aziendale di 55 mila euro. Il divario tra i valori medi delle zone è però notevole giacché le imprese dei poli urbani sono in grado di generare un reddito medio doppio rispetto alle aree C e D. Il divario cresce quando si calcola il Reddito da capitale, ottenuto sottraendo al Reddito netto ante imposte il Reddito da lavoro della famiglia. 6 Infatti, dato il minore apporto di lavoro familiare, il livello medio del suo compenso nell area A è minore che in C e D, dove questo assorbe il 50% del Reddito Una sintesi dello stato patrimoniale dei BP. Una novità introdotta dall applicativo informatico della Regione Lazio, è di agevolare agricoltori e tecnici nella ricostruzione dello stato patrimoniale di queste imprese. La tabella 5 riporta una sintesi per le principali voci dello stato patrimoniale, come emerse nelle imprese del campione, sempre aggregate per zona PSR. 7

8 Dai dati emerge che le imprese prima di realizzare le opere per cui hanno richiesto il contributo regionale, investono un Capitale Lordo (CL) di 290 milioni euro, di cui 93% di proprietà [Capitale Netto (CN)]. Ciò conferma che il livello d indebitamento è molto contenuto in tutte le zone PSR. Più specificamente nella zona D, si denuncia un ricorso limitatissimo al Capitale di Terzi (CT), che ammonta in media a soli euro per azienda, di cui solo 140 per debiti a breve. Questo valore rappresenta il 7% del CL, contro il 18% cui giunge la zona A dove CT ha un valore medio superiore a 100 mila euro. In tali condizioni, la dotazione di CL per azienda è di 533 mila euro, ma più che triplica, con mila euro nell area ad agricoltura intensiva e specializzata. Infine è interessante notare che nelle zone marginali oltre a un indebitamento contenuto si registra un Capitale Circolante (CC), in particolare una Liquidità Immediata (LI), molto più alto. Infatti, nell insieme del campione CC è il 12,9% del CL, mentre nella zona D giunge al 30,9%, col 18,5% dato da LI. Questo dato confrontato con quello sul limitato indebitamento, delinea una condizione di notevole autonomia finanziaria. Tabella 5: principali voci dello stato patrimoniale dei BP aggregati per zone PSR. Aree PSR A B C D Totale Totale (milioni di ) liquidità immediate 2,72 4,95 10,02 0,86 18,55 liquidità differite 2,20 1,42 3,17 0,07 6,87 rimanenze 2,54 5,60 3,24 0,50 11,87 CAPITALE CIRCOLANTE 7,45 11,97 16,43 1,43 37,29 CAPITALE FISSO 29,35 172,63 47,54 3,19 252,71 CAPITALE LORDO 36,81 184,60 63,97 4,63 290,01 DEBITI A breve 0,91 0,85 1,51 0,01 3,28 DEBITI A m/l 5,82 7,05 4,71 0,32 17,89 CAPITALE di TERZI 6,73 7,90 6,21 0,33 21,17 CAPITALE NETTO 30,08 176,70 57,76 4,30 268,84 per azienda (migliaia di ) liquidità immediate 46,8 45,9 33,0 11,6 34,1 liquidità differite 37,9 13,2 10,4 1,0 12,6 Rimanenze 43,7 51,8 10,7 6,8 21,8 CAPITALE CIRCOLANTE 128,5 110,8 54,1 19,3 68,6 CAPITALE FISSO 506,1 1598,4 156,4 43,2 464,5 CAPITALE LORDO 634,6 1709,3 210,4 62,5 533,1 DEBITI A breve 15,7 7,9 5,0 0,1 6,0 DEBITI A m/l 100,3 65,3 15,5 4,3 32,9 CAPITALE di TERZI 116,0 73,1 20,4 4,5 38,9 CAPITALE NETTO 518,6 1636,1 190,0 58,0 494,2 Elaborazione su fonte Regione Lazio Un analisi per indici economici. 8

9 Una valutazione sintetica dei BP appena presentati si può condurre con indicatori di redditività, di situazione patrimoniale e di assetto finanziario delle imprese, alcuni dei quali sono riportati nella tabella 6, nella condizione che precede l investimento. Tabella 6: indicatori di redditività, assetto patrimoniale e finanziario dei BP aggregati per zona. Quoziente Aree PSR RN/HA ROI RCec/CL ROE Leverage liquidità immediata A ,15 0,16 0,14 1,22 2,98 B ,04 0,04 0,02 1,04 5,83 C ,21 0,22 0,13 1,11 6,65 D ,72 0,76 0,44 1,08 81,71 Totale ,10 0,11 0,07 1,08 5,66 Elaborazione su fonte Regione Lazio. Dai dati emerge che il reddito netto ad ettaro decresce al diminuire del livello di sviluppo delle aree, ad eccezione che nella zona B dove l indice assume valori superiori che nella zona A. Differenze marcate si ritrovano anche per il ROI che nella media del campione assume un valore di 0,10, ma nella zona B è molto più basso, mentre in D assume valori molto alti. Gli stessi divari si riscontrano se si costruisce un indice analogo, RCec/CL, che considera anche il risultato delle attività extra-caratteristiche. 7 I valori di quest indice sono più alti del ROI, a indicare che le imprese del campione che sono impegnate nelle attività extra-caratteristiche ottengono risultati economici più favorevoli della media delle altre. La remunerazione dei capitali propri al netto del compenso al lavoro familiare (ROE) segue lo stesso andamento anche se con valori più contenuti, confermando il contributo rilevante del lavoro familiare in queste imprese. Il risultato delle zone C e soprattutto D, dipende dal valore contenuto dei capitali investiti nelle imprese familiari e suggerisce che, soprattutto nelle aree con problemi di sviluppo, le unità produttive esaminate, di recente non hanno compiuto investimenti rilevanti. 8 L indice di Leverage, che rapporta il CL al CN, conferma il basso livello d indebitamento di tutte le imprese, in particolare questo rapporto è prossimo a uno nelle zone B e D indicando che quelle imprese dichiarano di lavorare quasi solo con capitali di proprietà. Il Quoziente di liquidità immediata rapporta il valore delle risorse monetarie che le imprese dichiarano prontamente disponibili per le loro attività, come la disponibilità di cassa, o nei conti correnti o postali e l entità dei debiti che esse devono estinguere nel breve periodo. Quest indice misura la solvibilità a breve termine delle imprese e raggiunge in tutto il campione valori molto elevati, i cui livelli sono 9

10 addirittura impressionanti nella zona D. Questo risultato dipende dal fatto che quando calcolano la liquidità disponibile per le attività produttive, i conduttori delle imprese agricole a conduzione familiare considerano l insieme delle risorse e non scindono quelle destinate alle esigenze di consumo della famiglia (Ielapi, 2005). 4. Miglioramento del rendimento e criteri di ammissibilità dei BP. Il Reg. (CE) 1698/2005 chiede di attestare l impatto dell investimento sul miglioramento del rendimento globale d impresa e, dunque, di identificare e organizzare le informazioni e definire i criteri d idoneità e di selezione delle imprese che potranno ricevere l aiuto pubblico. Il piano aziendale richiesto dalla Regione Lazio serve a dimostrare la congruità degli investimenti proposti con gli obiettivi strategici del PSR e a consentire di valutare la sostenibilità economica e finanziaria degli interventi e il miglioramento del rendimento globale dell impresa. Con la determinazione 1867/2008, (integrata dalla determinazione C 2601/2008, la Regione Lazio ha stabilito che per valutare il miglioramento del rendimento globale dell impresa agricola si considerano gli indicatori di K/VA (Capitale agrario/valore aggiunto), di RN/ULU (Reddito netto/ulu totali impiegate), di ROD (Oneri finanziari/fonti di terzi), di ROS (Reddito operativo/produzione Vendibile), di ROI/ROD, di VA/VP (Valore Aggiunto/Valore della Produzione) e di RCec/CL. Con la determinazione C1564/2009, la Regione Lazio ha definito i criteri con cui si determina l ammissibilità dei BP al finanziamento. Questa valutazione si basa sugli indicatori elencati in precedenza che, integrati da elementi correttivi, sono usati per calcolare un indicatore sintetico che attribuisce un punteggio unico all intero quadro economico presentato dall impresa. 9 La possibilità di esprimere un giudizio sintetico finale limita la soggettività di valutazione del responsabile di procedura e facilita il suo lavoro istruttorio. La figura 1 contiene gli elementi per costruire l indicatore sintetico. In primo luogo si nota che per alcuni indici si considera solo la condizione nell anno 0, e per altri si considera la variazione con l anno +N

11 indicatori cosiderati all'anno 0 indicatori per la variazione di N su 0 RCec/CL ROS ROD ROI/ROD 1/(K/VA) RN/ULUtot RCec/CL VA/VP pesi giudizio intervalli 1 < 0,01 < 0,01 > 0,12 < 1,0 < 0,01 < 0,0 < 0,0 < 0,0 2 < 0,05 < 0,10 > 0,07 > 1,0 < 0,15 < 0,25 < 0,25 < 0,25 3 < 0,10 < 0,25 > 0,035 > 10,00 < 0,50 < 0,50 < 0,50 < 0,50 4 > 0,10 > 0,25 < 0,035 > 25,00 > 0,50 > 0,50 > 0,50 > 0,50 Δ RCec/CL (co) RN/ULU (COs) RN/ULU (COf) pesi giudizio CL ROI OCCs RN/ULU OCCf RN/ULU + < + + < + - < + + > + + > + + < + - < + - < + + > + -/+ >< - -/+ >< - -/+ >< - Figura 1: griglia di valutazione dei BP per le misure 112, 121, 311 (Fonte: Determinazione n. C1564 del 22 giugno 2009 della Regione Lazio). La determinazione che istituiva il PSR della Regione Lazio disponeva, infatti, che i piani aziendali andavano valutati anche in base ai risultati previsti con gli investimenti programmati, per premiare i casi di miglioramento delle condizioni economiche, a prescindere dallo stato di partenza. 11 In secondo luogo si nota il diverso peso assegnato agli indici, che attribuisce più rilevanza a quelli ritenuti più atti a perseguire gli obiettivi di sviluppo rurale della Regione. In particolare, gli indici che valutano l impatto del progetto sulla dotazione di capitale dell impresa e sull occupazione, assumono un peso maggiore (ΔRCec/CL (co), 12 ΔRN/ ULU (Cos) e ΔRN/ULU 13 (Cof) ). I valori di giudizio ottenuti dai singoli indici sono moltiplicati per il peso loro assegnato, i dati così ottenuti sono poi addizionati tra loro e divisi per la somma dei pesi. Il giudizio sintetico finale dell impresa così calcolato può assumere un valore che varia da 1 a 4. La Regione Lazio, ha fissato la soglia per l ammissibilità del progetto a 2,1 escludendo le imprese che ottengono un giudizio inferiore ad un terzo del massimo ottenibile. Sono considerati, però, ammissibili anche i BP con un giudizio sintetico superiore a 1,8 che mostrano variazioni positive di RCec/CL o di RN/ULU. 5. I risultati ottenuti dai criteri di ammissibilità dei BP. Questi criteri di ammissibilità dei BP al finanziamento hanno escluso il 10,5% delle imprese del campione. È interessante quindi commentare alcune caratteristiche delle imprese escluse per identificare il modo in cui hanno operato i criteri di ammissibilità descritti nel paragrafo precedente. La tabella 7 riporta il numero di BP non ammessi, divisi per zona e per classe di reddito. 11

12 Tabella 7: BP non ammissibili divisi per area PSR e classi di RN. Aree PSR Classi di RN ( ) A B C D Totale < > Totale Elaborazione su fonte Regione Lazio. Il suo confronto con la tabella 3 mostra che la maggiore percentuale di esclusione, 20%, ha interessato le imprese della zona B. Allo stesso tempo, si rileva che solo 3 casi con reddito netto negativo (su un totale di 32) sono state considerati non ammissibili. Questo suggerisce che è stato raggiunto l obiettivo di dare maggiore importanza all impatto dell investimento rispetto alla situazione economica dell impresa nella condizione di partenza. 14. Una conferma di ciò si rileva dall esame della tabella 8 che riporta i principali indici di bilancio delle imprese non ammesse. Il suo confronto con gli analoghi dati della tabella 6 indica che il reddito per unità di superficie e di lavoro e i valori assunti dai principali indici di bilancio sono superiori nel complesso delle imprese non ammesse che nel totale del campione. Solo le imprese escluse della zona D presentano una redditività per ettaro e per unità di lavoro molto più bassa del gruppo di riferimento. Allo stesso modo anche gli indici di ROI, di RCec/CL e di ROE sono molto elevati e nelle aree C e D giungono a livelli addirittura superiori all unità. Tabella 8. valori dei principali indici di bilancio e indicatori di redditività dei BP non ammissibili. Quoziente Aree PSR RN/HA ROI RCec/CL ROE Leverage liquidità immediata A ,13 0,18 0,15 1,03 - B ,12 0,17 0,09 1,18 6,03 C ,47 1,52 1,03 1,02 17,61 D 866 1,95 2,14 0,97 1,00 - Totale ,23 0,28 0,19 1,08 9,90 Elaborazione su fonte Regione Lazio. Alla fine, dunque, la domanda di finanziamento di queste imprese è stata esclusa non per la situazione economico-finanziaria di partenza ma dal fatto che, tuttavia, in tutti i casi esclusi l elemento determinante è stata proprio la riduzione nella remunerazione del CL ottenuta con l investimento. Queste variazioni negative sono dovute in alcuni casi ad un aumento delle quote di ammortamento che ha ridotto il reddito, in altri, a una 12

13 variazione dei capitali investiti che non è compensata da un adeguato aumento dei redditi conseguiti. Un risultato, questo della riduzione del tasso di rendimento dei capitali, che suggerisce una limitata convenienza alla realizzazione dell investimento. Allo stesso modo per alcune delle imprese escluse si osserva un aumento del lavoro impiegato cui non è stato corrisposto un pari aumento anche del Reddito Netto. 6. Conclusioni. L introduzione del BP per le imprese agricole familiari basato sui principi di redazione di un bilancio economico riclassificato ha richiesto alle imprese agricole e ai loro tecnici uno sforzo maggiore nel pianificare gli investimenti finanziati con denaro pubblico. A differenza dei criteri di selezione usati nella precedente programmazione del PSR, stavolta si è chiesto di proporre investimenti capaci non solo di aumentare i redditi aziendali, ma di ottenere risultati che risultano adeguati anche quando sono rapportati allo sforzo economico e finanziario richiesto. La maggiore complessità dell elaborato rispetto a quanto richiesto nella programmazione passata, ha però ridotto l adesione delle imprese a queste misure nel primo stop and go e il numero di BP validi. Altri elementi devono, però, sollecitare una riflessione rispetto alla capacità di questo sistema di operare fattivamente per gli obiettivi di sviluppo rurale. Uno riguarda la sua attitudine a sostenere anche le unità produttive minori. Dall analisi dei BP è emerso che le imprese che hanno aderito al bando, hanno un estensione superiore a quella media emersa dal Censimento Agricoltura del 2000 nelle zone PSR delimitate dalla Regione. Certamente la realtà di confronto che emerge dal Censimento fornisce un immagine distorta dell agricoltura regionale perché non considera che molte imprese operano accorpando più unità aziendali. Tuttavia, appare chiaro che il sistema attuato per promuovere lo sviluppo rurale con gli investimenti delle imprese prese singolarmente, sembra avere difficoltà a intercettare anche le esigenze delle unità minori. Un altro elemento che suggerisce un limite in questo sistema, probabilmente più nel suo assetto generale che non in quello dato dalla Regione Lazio, è l incapacità d intercettare le imprese in difficoltà finanziaria. L analisi degli indici di bilancio ha, infatti, mostrato valori alti sia di redditività dei capitali, sia di rapporto tra liquidità immediate e debiti a breve, suggerendo che molte di queste imprese non ricorreranno al prestito bancario per la copertura del costo dell intervento. In breve, la situazione finanziaria eccellente delle unità che hanno aderito al bando sembra lontana da quella di molte imprese laziali, che 13

14 le denuncie delle organizzazioni professionali indicano molto indebitate e in difficoltà a ripagare gli oneri finanziari per il calo dei prezzi agricoli e i ritardi nei pagamenti dei clienti. I sistemi di erogazione dei contributi per le misure ad investimento, che costringono le imprese ad indebitarsi ulteriormente, avrebbero disincentivato quelle già in difficoltà finanziaria ad investire con i fondi comunitari per lo sviluppo rurale. Allo stesso modo, in un quadro di difficoltà finanziaria generale, emerge il limite di un sistema di incentivi agli investimenti che non riesce a sostenere le imprese nella gestione del loro debito. Per quanto riguarda i criteri di ammissibilità adottati, nonostante le richieste del mondo bancario di selezionare le imprese guardando alla sostenibilità finanziaria del progetto, la Regione ha predisposto un sistema capace di fornire gli elementi necessari ad una banca per valutare l impresa e il progetto, ma ha valutato l idoneità dei progetti sulla base di obiettivi di sviluppo territoriale. Con l applicazione dei criteri di selezione si è scelto di valutare la sfera economica e della gestione dell impresa agricola apprezzando soprattutto le variazioni negli indicatori che possono testimoniare un miglioramento nel rendimento globale delle attività d impresa. È così accaduto che molte imprese non ammesse presentano una buona, talora eccellente, situazione economico finanziaria di partenza, ma sono state scartate perché non riescono a dimostrare miglioramenti apprezzabili in seguito all investimento. In questo quadro si è scelto di legare strettamente l ammissione al finanziamento a due obiettivi cardine delle politiche di sviluppo rurale, ossia il sostegno alla occupazione e al reddito e l aumento della dotazione di capitale delle imprese. Bibliografia Adinolfi F., e F. Capitanio, (2008), La nuova struttura delle relazioni tra imprenditore agricolo e sistema creditizio: un analisi sintetica del merito creditizio delle aziende agricole italiane attraverso le informazioni della rete di informazione contabile agricola (RICA), XLV Convegno SIDEA, Portici, Settembre Bonazzi G., e M. Iotti, (2005), Analisi per indici nell impresa agraria. Ann. Fac. Medic. Vet. Di Parma, vol. XXV: Bonazzi G., e M. Iotti, (2006), La valutazione dei progetti di investimento: un applicazione al comparto della lavorazione delle carni. Ann. Fac. Medic. Vet. Di Parma, vol. XXVI: Bruni F., e S. Franco, (2003), Appunti di economia dell azienda agraria, FrancoAngeli, Milano. Ceccarelli L., G. Dono, (2009), L uso del Business plan nelle procedure di finanziamento del PSR della Regione Lazio, AgriRegioniEuropa, Anno 5, Numero 16:

15 Chiodo, E., (2007), Progettare e gestire il cambiamento. Il Business plan in agricoltura tra obbligo e opportunità, Agriregionieuropa, Anno 3, Numero 8: Gorgitano M. T.,(2003). Il business plan. In Torquati B. (a cura di), Economia e gestione dell impresa agraria, Bologna, Edagricole: Ielapi G., (2005), L accordo di Basilea II, Principali problemi per le piccole e medie imprese. Quaderni del Ludovicianum, Università Cattolica Sacro Cuore Anno ISTAT, (2002), 5 Censimento Generale dell Agricoltura Italiana. Roma. Lucarelli C. (a cura di), 2005, Il fabbisogno di credito e strumenti finanziari delle imprese agricole marchigiane Regione Marche, INEA e Osservatorio Agroalimentare Marche, Maggio Regione Lazio (2007), Programma di Sviluppo Rurale del Lazio per il periodo 2007/2013. Allegato 1 - Zonizzazione: Metodologia e descrizione delle aree. Roma. 1 Quest accordo è stato recepito con le direttive comunitarie 2006/48/CE e 2006/49/CE e dal D.L. 267 del 27/12/2006 nell'ordinamento italiano. Esso obbliga le banche ad accantonare quote di capitale proporzionale al rischio derivante dai vari rapporti di credito assunti. Così, le banche devono classificare i propri clienti in base alla loro rischiosità, attraverso procedure di rating. 2 Secondo Lucarelli in Italia s inizia a osservare un divario tra i tassi d interesse per il credito a breve nel settore primario e quelli relativi agli altri comparti. Ciò dipenderebbe dalla difficoltà del sistema bancario di valutare adeguatamente il merito creditizio e la rischiosità dell agricoltura rispetto agli altri settori, dovuta all assenza d informazioni contabili (bilanci) e alla mancanza di competenze professionali specifiche richieste per valutare gli elementi caratteristici del settore. (Lucarelli C., 2005) 3 Gli istituti di credito classificano preventivamente il grado di affidabilità delle imprese con un sistema di rating che considera vari indici tratti dal loro bilancio per definirne lo stato di salute e a determinarne il rischio d insolvenza. Secondo Ielapi l introduzione dei sistemi di rating sulle imprese, soprattutto sulle piccole e medie (PMI), ha un effetto legato alle reali caratteristiche di quel tessuto imprenditoriale, laddove gli interessi familiari si confondono con quelli imprenditoriali. L ottica di una PMI italiana è frequentemente tesa a contenere l imponibile fiscale e gestire una cassa contigua a quella familiare, se non addirittura coincidente con essa. Così la determinazione del rating comporta talora un giudizio di rischiosità sovrastimato e, dunque, l applicazione di un costo del credito più elevato (Ielapi G., 2005). 4 Queste difficoltà riguardano in primo luogo il reperimento di dati essenziali a compilare il bilancio. Spesso, infatti, l assenza di registrazioni contabili rende difficile determinare le situazioni patrimoniali definendo il valore di molti capitali investiti, soprattutto di quelli finanziari e delle liquidità. Inoltre gran parte dei tecnici che operano in agricoltura non ha potuto maturare una grande dimestichezza con i principi che guidano la compilazione del bilancio economico riclassificato. La loro formazione economica si basa, infatti, sui metodi tradizionali di redazione del bilancio dell azienda agraria. 5 La classificazione delle aree rurali del Lazio (Allegato 1 del PSR Lazio 2007/2013) divide il territorio regionale in quattro zone: Poli urbani (A), Aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata (B), Aree rurali intermedie (C), Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo (D). 6 L applicativo informatico calcola il Reddito da Lavoro familiare compensando il lavoro intellettuale con il 3% dei ricavi e compensando lavoro manuale remunerando le ore di lavoro familiare impiegate per una tariffa media oraria pari a 7 euro per le ore di lavoro familiare impiegate. 7 RCec/CL integra ROI con il risultato della gestione extracaratteristica e consente di confrontare la situazione delle imprese che svolgono solo attività agricola con quella delle imprese impegnate nelle attività come l agriturismo, o la trasformazione in proprio, o il contoterzismo. Infatti, lo schema del conto economico del BP della Regione Lazio, non include i risultati di queste gestioni nel Reddito operativo. 8 Gli alti valori degli indici di redditività dipendono in vari casi dal metodo che si è chiesto di usare per valutare i capitali nello stato patrimoniale. Questo considera l esborso monetario effettivamente sostenuto dall imprenditore per acquisirli (Bruni e Franco, 2003). Nel caso di successioni ereditarie, che è rilevante per il capitale fondiario di molte imprese familiari, ciò comporta di imputare solo le spese sostenute per acquisire la proprietà e riduce il denominatore degli indici rispetto a quanto si otterrebbe con approssimazioni basate su valori di mercato. 9 Gli indicatori elencati dalle determinazioni sono stati corretti per considerare nella stessa valutazione comparativa anche le imprese che svolgono attività extracaratteristiche. 15

16 10 L applicativo della Regione consente di ricostruire fino a 5 annualità del bilancio economico riclassificato dell impresa agricola (-2, -1, 0, +1, +N) Laddove l anno 0 è quello in cui l impresa mostra una foto di se stessa nella situazione che precede l investimento mentre l anno +N rappresenta la situazione nel momento in cui l investimento realizzato entra a pieno regime. 11 Nel calcolo dell indicatore sintetico, la variazione assoluta degli indici è rapportata alla media dei valori assunti prima e dopo l investimento. Quest approssimazione arcuale è fatta per avere un incremento medio che eviti di ripetere l analisi in tutte le eventuali stazioni intermedie dell investimento. 12 Δ[RCec/CL (co) ] confronta la variazione di RCec/CL con quella del Capitale Lordo attribuendo giudizi migliori quando crescono entrambe queste entità. La sua presenza serve a qualificare i risultati ottenuti col solo RCec/CL in modo da sostenere i progetti che aumentano anche la dotazione di capitali delle imprese e, quindi, del territorio che le ospita. 13 Δ[RN/ULU (Cos) ] confronta la variazione di RN/ULU con quella dell occupazione salariata (OCC s ), mentre Δ[RN/ULU (Cof) ] la confronta con quella dell occupazione familiare (OCC f ). La Regione assegna giudizi migliori ai casi in cui la crescita di RN/ULU avviene con una crescita dell occupazione salariata e una riduzione dell impiego di lavoro familiare. In questo modo si vogliono sostenere i progetti che favoriscono il risparmio di risorse familiari da usare in altre attività. 14 Anche il 19% delle imprese col livello di reddito più alto è stato considerato inammissibile. 16

- RCec/CL [(Reddito operativo corretto + risultato della gestione extracaratteristica)/capitale lordo a inizio anno].

- RCec/CL [(Reddito operativo corretto + risultato della gestione extracaratteristica)/capitale lordo a inizio anno]. ALLEGATO A) 1. Relazioni con gli obiettivi delle politiche di sviluppo rurale Con determinazione n.1867 (8.8.2008) sono stati individuati gli indici con i quali valutare il miglioramento del rendimento

Dettagli

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio

La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio 1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 182 183 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto Economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

L ANALISI PER INDICI

L ANALISI PER INDICI Obiettivo dell analisi per indici è la valutazione delle scelte dell imprenditore attraverso la misurazione degli effetti economici, finanziari e patrimoniale prodotti dalle stesse. La corretta misurazione

Dettagli

NUOVA RELAZIONE SULLA GESTIONE. Dott. Fabio CIGNA

NUOVA RELAZIONE SULLA GESTIONE. Dott. Fabio CIGNA NUOVA RELAZIONE SULLA GESTIONE INDICATORI FINANZIARI DI RISULTATO Dott. Fabio CIGNA Gli indicatori di risultato finanziari: Stato Patrimoniale e Conto Economico riclassificati Analisi degli indicatori

Dettagli

GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE

GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE GLI INDICI DI BILANCIO PER LE ANALISI FINANZIARIE GLI INDICI DI BILANCIO Gli indici sono rapporti tra grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie contenute nello stato patrimoniale e nel conto economico

Dettagli

Principali indici di bilancio

Principali indici di bilancio Principali indici di bilancio Descrizione Il processo di valutazione del merito creditizio tiene conto di una serie di indici economici e patrimoniali. L analisi deve sempre essere effettuata su un arco

Dettagli

Dati significativi di gestione

Dati significativi di gestione 36 37 38 Dati significativi di gestione In questa sezione relativa al Rendiconto economico sono evidenziati ed analizzati i risultati economici raggiunti da ISA nel corso dell esercizio. L analisi si focalizza

Dettagli

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003

PRINCIPALI ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI DEI BILANCI CONSUNTIVI RELATIVI ALL ANNO 2003 NOTA METODOLOGICA I dati elaborati per la presente pubblicazione sono quelli riportati nell allegato D ed F al rendiconto finanziario, rilevati dall Istat non più con un suo proprio modello ma a partire

Dettagli

Indice di rischio globale

Indice di rischio globale Indice di rischio globale Di Pietro Bottani Dottore Commercialista in Prato Introduzione Con tale studio abbiamo cercato di creare un indice generale capace di valutare il rischio economico-finanziario

Dettagli

La riclassificazione del bilancio d esercizio

La riclassificazione del bilancio d esercizio La riclassificazione del bilancio d esercizio Testo di riferimento: Analisi Finanziaria (a cura di E. Pavarani), Mc Graw-Hill 2001, cap. 4 1 Il bilancio pubblico. Il sistema informativo di bilancio secondo

Dettagli

Riclassificazione del bilancio e analisi con indici

Riclassificazione del bilancio e analisi con indici Esercitazioni svolte 2010 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 23 Riclassificazione del bilancio e analisi con indici Risultati attesi Saper fare: riclassificare lo Stato patrimoniale e il Conto economico;

Dettagli

Contabilità generale e contabilità analitica

Contabilità generale e contabilità analitica 1/5 Contabilità generale e contabilità analitica La sfida della contabilità analitica è di produrre informazioni sia preventive che consuntive. Inoltre questi dati devono riferirsi a vari oggetti (prodotti,

Dettagli

INDICI DI BILANCIO. Lo stato patrimoniale, riclassificato, assume la forma che schematizziamo di seguito:

INDICI DI BILANCIO. Lo stato patrimoniale, riclassificato, assume la forma che schematizziamo di seguito: INDICI DI BILANCIO L analisi per indici del bilancio consiste nel calcolare, partendo dai dati dello Stato patrimoniale e del Conto economico, opportunamente revisionati e riclassificati, indici (quozienti,

Dettagli

L ANALISI PER INDICI

L ANALISI PER INDICI L ANALISI PER INDICI 1. Gli indici di bilancio Dopo aver riclassificato il bilancio d esercizio è possibile calcolare partendo dai dati dello Stato Patrimoniale e del Conto economico alcuni indicatori,

Dettagli

CALCOLO DEGLI INDICI NELL ANALISI DI BILANCIO

CALCOLO DEGLI INDICI NELL ANALISI DI BILANCIO CALCOLO DEGLI NELL ANALISI DI BILANCIO SOMMARIO SCHEMA DI SINTESI PRINCIPALI CASO-GUIDA SULLA TECNICA DI CALCOLO DEGLI Principio di revisione n. 570 La valutazione dello stato di salute della società oggetto

Dettagli

I contributi pubblici nello IAS 20

I contributi pubblici nello IAS 20 I contributi pubblici nello IAS 20 di Paolo Moretti Il principio contabile internazionale IAS 20 fornisce le indicazioni in merito alle modalità di contabilizzazione ed informativa dei contributi pubblici,

Dettagli

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO

FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO FABBISOGNO DI FINANZIAMENTO Fonti interne: autofinanziamento Fonti esterne: capitale proprio e capitale di debito Capitale proprio: deriva dai conferimenti dei soci dell azienda e prende il nome, in contabilità,

Dettagli

Calcolo e commento dei principali indici di bilancio

Calcolo e commento dei principali indici di bilancio Esercitazioni svolte 2014 Scuola Duemila 1 Esercitazione n. 10 Calcolo e commento dei principali indici di bilancio Antonia Mente COMPETENZE ABILITÀ CONOSCENZE Interpretare i sistemi aziendali nei loro

Dettagli

L ABC DELL ECONOMIA AZIENDALE. A cura di Chiara Morelli

L ABC DELL ECONOMIA AZIENDALE. A cura di Chiara Morelli L ABC DELL ECONOMIA AZIENDALE A cura di Chiara Morelli LE AZIENDE DI PRODUZIONE L attività economica di produzione di beni e servizi è svolta da unità economiche denominate Aziende di produzione o Imprese.

Dettagli

Indici di Bilancio. Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo. Milano-Bicocca University All rights reserved

Indici di Bilancio. Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo. Milano-Bicocca University All rights reserved Indici di Bilancio Prof. Fabio Corno Dott. Stefano Colombo Milano-Bicocca University All rights reserved Milano, marzo 2012 Gli indici di bilancio I dati desumibili dal bilancio possono essere trasformati

Dettagli

- Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi -

- Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi - 71 - Il rimborso dei prestiti e le spese da servizi per conto terzi - Il Titolo 3 delle uscite è costituito dai rimborsi di prestiti e dalle anticipazioni di cassa. La contrazione di mutui a titolo oneroso

Dettagli

LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO

LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO LA LETTURA DEL BILANCIO ANALISI E INDICI DI BILANCIO Prof R Bauer Strumenti di analisi e lettura del bilancio: L analisi di bilancio può essere condotta con : A) la riclassificazione degli schemi di bilancio;

Dettagli

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria

Pianificazione economico-finanziaria Prof. Ettore Cinque. Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Modelli e tecniche di simulazione economico-finanziaria Bilanci preventivi e piani finanziari perché utilizzarli? Simulazione di scenari e valutazione impatto variabili di business Analisi compatibilità

Dettagli

Esame di Stato anno scolastico 2012/2013 Svolgimento Tema di Economia aziendale

Esame di Stato anno scolastico 2012/2013 Svolgimento Tema di Economia aziendale Esame di Stato anno scolastico 2012/2013 Svolgimento Tema di Economia aziendale La traccia assegnata come seconda prova di Economia aziendale (nell'indirizzo Giuridico Economico Aziendale) è incentrato

Dettagli

Commento al tema di Economia aziendale

Commento al tema di Economia aziendale Commento al tema di Economia aziendale Il tema proposto per la prova di Economia aziendale negli Istituti Tecnici è incentrato sul controllo di gestione ed è articolato in una parte obbligatoria e tre

Dettagli

La gestione finanziaria dell impresa

La gestione finanziaria dell impresa La gestione finanziaria dell impresa di Emanuele Perucci Traccia di economia aziendale Il candidato, dopo aver illustrato il problema della scelta delle fonti di finanziamento in relazione al fabbisogno

Dettagli

Servizio on line per la costruzione, l elaborazione e la valutazione dei business plan per le misure di investimento previste nei Psr 2007-2013

Servizio on line per la costruzione, l elaborazione e la valutazione dei business plan per le misure di investimento previste nei Psr 2007-2013 Servizio on line per la costruzione, l elaborazione e la valutazione dei business plan per le misure di investimento previste nei Psr 2007-2013 BREVE INTRODUZIONE AL SERVIZIO (a cura di Roberto D Auria

Dettagli

Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese L. 662/96 L. 266/97

Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese L. 662/96 L. 266/97 Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese L. 662/96 L. 266/97 GARANZIA DIRETTA (Banca) Oggetto e finalità Favorire l accesso alle fonti finanziarie delle PMI mediante la concessione di una garanzia

Dettagli

Fonti di finanziamento: l effetto positivo della leva finanziaria

Fonti di finanziamento: l effetto positivo della leva finanziaria Il caso Fonti di finanziamento: l effetto positivo della leva finanziaria di Silvia Tommaso - Università della Calabria Nella scelta delle fonti di finanziamento, necessarie alla copertura del fabbisogno

Dettagli

L ANALISI DI BILANCIO: Caso esemplificativo

L ANALISI DI BILANCIO: Caso esemplificativo L ANALISI DI BILANCIO: Caso esemplificativo Partendo dal bilancio di verifica della società TWENTY SpA si effettui un analisi delle tre dimensioni della: - Liquidità - Solidità - Redditività STATO PATRIMONIALE

Dettagli

Attivo anno n+1 anno n Passivo anno n+1 anno n A) Crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti. - - A) Patrimonio netto

Attivo anno n+1 anno n Passivo anno n+1 anno n A) Crediti verso i soci per versamenti ancora dovuti. - - A) Patrimonio netto ATTIVITÀ DIDATTICHE 1 Analisi di bilancio per indici di Lucia BARALE Materie: Economia aziendale (Classe 5 a IGEA) La verifica consente di valutare le conoscenze e le abilità acquisite dagli studenti sulla

Dettagli

RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO

RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO Lo schema del conto del patrimonio previsto dal D.P.R n. 194/96 è strutturato a sezioni divise e contrapposte e presenta un impostazione in cui le attività sono

Dettagli

Temi speciali di bilancio

Temi speciali di bilancio Università degli Studi di Parma Temi speciali di bilancio Il rendiconto finanziario L analisi per flussi -Nuovi elementi per la valutazione dell assetto economico globale -Migliore interpretazione indici

Dettagli

La valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE

La valutazione dell efficienza aziendale ECONOMIA E GESTIONE DELLE IMPRESE La valutazione dell efficienza aziendale EFFICIENZA E LA CAPACITA DI RENDIMENTO O L ATTITUDINE A SVOLGERE UNA DETERMINATA FUNZIONE. E MISURATA DAL RAPPORTO TRA I RISULTATI CONSEGUITI E LE RISORSE IMPIEGATE

Dettagli

ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE. (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra)

ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE. (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra) ECONOMIA CLASSE IV prof.ssa Midolo L ASPETTO ECONOMICO DELLA GESTIONE (lezione della prof.ssa Edi Dal Farra) La GESTIONE (operazioni che l azienda compie per raggiungere i suoi fini) può essere: ORDINARIA

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BERGAMO FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI INGEGNERIA GESTIONALE. I quozienti di bilancio

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI BERGAMO FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI INGEGNERIA GESTIONALE. I quozienti di bilancio I quozienti di bilancio I quozienti di bilancio servono a valutare l andamento della redditività e dell economicità dell attività aziendale. I quozienti si possono comparare nel tempo e gli indici utili

Dettagli

ANALISI DI BILANCIO. Riclassificazione e indici di bilancio 1

ANALISI DI BILANCIO. Riclassificazione e indici di bilancio 1 ANALISI DI BILANCIO Consiste nell analisi dei risultati aziendali mediante indici costruiti sulle informazioni contenute nel bilancio. Include indici di struttura finanziaria e indici di redditività. Riclassificazione

Dettagli

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari

26/10/2010. I processi di finanziamento. Processi di finanziamento. Processi di gestione monetaria. FABBISOGNO di mezzi finanziari 1. Pianificazione finanziaria: fabbisogno e fonti di finanziam. Processi di finanziamento 4. Rimborso dei finanziamenti I processi di finanziamento Processi economici di produzione 2. Acquisizione dei

Dettagli

Commento al tema di Economia aziendale. Nelle imprese industriali possiamo individuare le seguenti attività:

Commento al tema di Economia aziendale. Nelle imprese industriali possiamo individuare le seguenti attività: Commento al tema di Economia aziendale Il tema proposto per la prova di Economia aziendale negli Istituti Tecnici è incentrato sulla scomposizione del reddito di esercizio nei risultati parziali generati

Dettagli

Concetto di patrimonio

Concetto di patrimonio Concetto di patrimonio Il patrimonio o capitale si può definire, in prima approssimazione, come l insieme l dei beni a disposizione del soggetto aziendale in un determinato momento; in un accezione più

Dettagli

Note per la lettura dei report

Note per la lettura dei report Note per la lettura dei report Report strutturali 0. IMPRESE REGISTRATE PER STATO DI ATTIVITÀ. ANNO 2012 E TASSO DI CRESCITA 2012 Contiene la distribuzione dell insieme delle imprese registrate, ovvero

Dettagli

LA GESTIONE FINANZIARIA

LA GESTIONE FINANZIARIA LA GESTIONE FINANZIARIA Nella letteratura la gestione finanziaria viene frequentemente definita come il complesso di decisioni ed operazioni volte a reperire ed impiegare il capitale in impresa. La gestione

Dettagli

RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO

RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO RICLASSIFICAZIONE DEL CONTO DEL PATRIMONIO Lo schema del conto del patrimonio previsto dal D.P.R n. 194/96 è strutturato a sezioni divise e contrapposte e presenta un impostazione in cui le attività sono

Dettagli

Organizzazione dell azienda farmacia e farmacoeconomia

Organizzazione dell azienda farmacia e farmacoeconomia Organizzazione dell azienda farmacia e farmacoeconomia Sistema di rilevazione: economicità, bilancio, indici di bilancio Claudio Jommi claudio.jommi@pharm.unipmn.it Agenda delle prossime lezioni Equilibrio

Dettagli

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E.

RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E. RICLASSIFICAZIONE ECONOMICA DELLO S.P. E DEL C.E. La riclassificazione economica dello SP: La gestione dell impresa viene idealmente scomposta in aree omogenee di attività Le attività e le passività, i

Dettagli

CONTABILITA GENERALE

CONTABILITA GENERALE CONTABILITA GENERALE 7 II) SCRITTURE DI GESTIONE F) OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI 20 novembre 2010 Ragioneria Generale e Applicata - Parte seconda - La contabilità generale 1 F. Scritture relative all

Dettagli

Valutazione dell'azienda Alfa Spa Report Analisi di Bilancio con Rating Balisea 3 e merito di credito Fondo di Garanzia Mediocredito Centrale

Valutazione dell'azienda Alfa Spa Report Analisi di Bilancio con Rating Balisea 3 e merito di credito Fondo di Garanzia Mediocredito Centrale Valutazione dell'azienda Alfa Spa Report Analisi di Bilancio con Rating Balisea 3 e merito di credito Fondo di Garanzia Mediocredito Centrale Sintesi di Stato Patrimoniale Attivo 31.12.2011 31.12.2012

Dettagli

7. CONTABILITA GENERALE

7. CONTABILITA GENERALE 7. CONTABILITA GENERALE II) SCRITTURE DI GESTIONE OTTENIMENTO CAPITALE DI TERZI 1 Definizione Per poter acquisire i fattori produttivi da impiegare nel processo produttivo l impresa necessita del fattore

Dettagli

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario

UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario UD 7.2. Risparmio, investimento e sistema finanziario Inquadramento generale In questa unità didattica analizzeremo come i risparmi delle famiglie affluiscono alle imprese per trasformarsi in investimenti.

Dettagli

Analisi di bilancio per indici

Analisi di bilancio per indici Analisi di bilancio per indici Al 31/12/n la Carrubba spa, svolgente attività industriale, presenta la seguente situazione contabile finale: SITUAZIONE PATRIMONIALE Software 20.000,00 Fondo ammortamento

Dettagli

Cod. Fisc. e Part. IVA, iscritta all albo di cui all articolo 13 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385, in persona In qualità di

Cod. Fisc. e Part. IVA, iscritta all albo di cui all articolo 13 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385, in persona In qualità di SCHEMA DI CONVENZIONE per la regolamentazione della gestione ed erogazione delle agevolazioni in abbuono interessi in favore degli imprenditori del settore agricolo beneficiari degli aiuti previsti dalla

Dettagli

Capitolo VI. MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DELL ECONOMICITA

Capitolo VI. MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DELL ECONOMICITA Capitolo VI. MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DELL ECONOMICITA 1 CONOSCERE PER DECIDERE I soggetti coinvolti nella vita dell azienda hanno il diritto e il dovere di conoscere le condizioni del suo svolgimento,

Dettagli

www.adadvisory.it AD ADVISORY & FdG Servizi per la valorizzazione delle opportunità offerte dal Fondo di Garanzia (FdG) Roma, maggio 15

www.adadvisory.it AD ADVISORY & FdG Servizi per la valorizzazione delle opportunità offerte dal Fondo di Garanzia (FdG) Roma, maggio 15 www.adadvisory.it AD ADVISORY & FdG Servizi per la valorizzazione delle opportunità offerte dal Fondo di Garanzia (FdG) Roma, maggio 15 Indice 1. AD Advisory (AD) La società 2. Situazione del credito alle

Dettagli

ANALISI PER FLUSSI. Dott. Fabio CIGNA

ANALISI PER FLUSSI. Dott. Fabio CIGNA ANALISI PER FLUSSI Dott. Fabio CIGNA IL CONCETTO DI EQUILIBRIO GENERALE E DI ANALISI FINANZIARIA 2 ANALISI PER FLUSSI IL CONCETTO DI EQUILIBRIO GENERALE E DI ANALISI FINANZIARIA L azienda deve operare

Dettagli

BILANCIO CIVILISTICO E BILANCIO RICLASSIFICATO

BILANCIO CIVILISTICO E BILANCIO RICLASSIFICATO BILANCIO CIVILISTICO E BILANCIO RICLASSIFICATO La riclassificazione del bilancio Lo schema di bilancio attualmente utilizzato nell'unione Europea non soddisfa interamente le esigenze degli analisti. E'

Dettagli

La dinamica finanziaria

La dinamica finanziaria La dinamica finanziaria Analisi del bilancio per flussi. Il rendiconto finanziario Esame della dinamica finanziaria: finalità Valutare la capacita dell impresa di generare flussi finanziari e di adattare

Dettagli

Finanziare il Fotovoltaico. Analisi economica, finanziaria, fiscale e patrimoniale tra diverse forme tecniche di finanziamento

Finanziare il Fotovoltaico. Analisi economica, finanziaria, fiscale e patrimoniale tra diverse forme tecniche di finanziamento Finanziare il Fotovoltaico Analisi economica, finanziaria, fiscale e patrimoniale tra diverse forme tecniche di finanziamento Novembre 2009 Indice 1. Finanziare il fotovoltaico: il caso della XYZ Srl 2.

Dettagli

Circolare N. 90 del 17 Giugno 2015

Circolare N. 90 del 17 Giugno 2015 Circolare N. 90 del 17 Giugno 2015 Giovani agricoltori: per l avvio delle attività contributi fino a 70.000 euro per l acquisto dei terreni Gentile cliente, con la presente desideriamo informarla che recentemente

Dettagli

3 PASSI NELL IMPRESA E NEL LAVORO AUONOMO. Appunti di Finanza Aziendale Dott. Vulpinari Gianluigi

3 PASSI NELL IMPRESA E NEL LAVORO AUONOMO. Appunti di Finanza Aziendale Dott. Vulpinari Gianluigi 3 PASSI NELL IMPRESA E NEL LAVORO AUONOMO Gli elementi utili per aprire un attività imprenditoriale Rovigo, 14 maggio 2008 Appunti di Finanza Aziendale Dott. Vulpinari Gianluigi La scelta di intraprendere

Dettagli

Contiene le coperture finanziarie necessarie per l acquisizione delle risorse produttive, con l eventuale avanzo o disavanzo finanziario.

Contiene le coperture finanziarie necessarie per l acquisizione delle risorse produttive, con l eventuale avanzo o disavanzo finanziario. Il processo di formulazione del budget dell impresa si conclude con il consolidamento dei singoli budget settoriali in un unico bilancio previsionale (MASTER BUDGET), che si compone dei seguenti documenti

Dettagli

INDICE. Pagina 1 di 11 Economia e gestione delle aziende ristorative 2 Selezione a cura di Marcello Sanci

INDICE. Pagina 1 di 11 Economia e gestione delle aziende ristorative 2 Selezione a cura di Marcello Sanci INDICE LA GESTIONE FINANZIARIA DELLE IMPRESE RISTORATIVE... 2 Il fabbisogno finanziario:concetto e problematiche... 3 Definizione di fabbisogno finanziario... 3 Le fonti di finanziamento... 3 Scelta tra

Dettagli

CRITERI DI RICLASSIFICAZIONE FINANZIARIA DELLO STATO PATRIMONIALE

CRITERI DI RICLASSIFICAZIONE FINANZIARIA DELLO STATO PATRIMONIALE CRITERI DI RICLASSIFICAZIONE FINANZIARIA DELLO STATO PATRIMONIALE ATTIVITA : RAGGRUPPARE GLI ELEMENTI ATTIVI DEL CAPITALE IN RELAZIONE ALLA LORO ATTITUDINE A PROCURARE MEZZI DI PAGAMENTO, ATTRAVERSO LA

Dettagli

La programmazione delle scelte finanziarie

La programmazione delle scelte finanziarie Economia e gestione delle imprese II La programmazione delle scelte finanziarie dott. Matteo Rossi Benevento, 23 febbraio 2009 La gestione finanziaria La gestione finanziaria ha ad oggetto il complesso

Dettagli

Sulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1

Sulla base dei valori di riferimento indicati sono assegnati alle imprese i seguenti punteggi: A 100% 3 75% < A < 100% 2 0 < A 75% 1 A. Procedura Ordinaria - Modello di valutazione per le imprese in contabilità ordinaria operanti nei settori: industria manifatturiera, edilizia, alberghi (società alberghiere proprietarie dell immobile),

Dettagli

IL SISTEMA BANCARIO A SUPPORTO DELLA CRESCITA DEL PAESE NEL 2013 MERITO CREDITIZIO E RUOLO DEL CONFIDI E DEL COMMERCIALISTA NEL RAPPORTO BANCA IMPRESA

IL SISTEMA BANCARIO A SUPPORTO DELLA CRESCITA DEL PAESE NEL 2013 MERITO CREDITIZIO E RUOLO DEL CONFIDI E DEL COMMERCIALISTA NEL RAPPORTO BANCA IMPRESA IL SISTEMA BANCARIO A SUPPORTO DELLA CRESCITA DEL PAESE NEL 2013 MERITO CREDITIZIO E RUOLO DEL CONFIDI E DEL COMMERCIALISTA NEL RAPPORTO BANCA IMPRESA SIRACUSA Martedì 29 Gennaio 2013 Il processo e gli

Dettagli

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore

Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore. Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Dare credito alla fiducia: la domanda di finanza del Terzo Settore Dimensione e struttura del mercato del credito per il Terzo Settore Roberto Felici, Giorgio Gobbi, Raffaella Pico Servizio Studi di Struttura

Dettagli

ALLEGATO 4 FONDO DI GARANZIA REGIONALE PO FESR BASILICATA 2007 2013. DGR Basilicata n. 2124 del 15.12.2009 e DGR Basilicata n. del.07.

ALLEGATO 4 FONDO DI GARANZIA REGIONALE PO FESR BASILICATA 2007 2013. DGR Basilicata n. 2124 del 15.12.2009 e DGR Basilicata n. del.07. ALLEGATO 4 - Pag. 1 di 13 ALLEGATO 4 FONDO DI GARANZIA REGIONALE PO FESR BASILICATA 2007 2013 DGR Basilicata n. 2124 del 15.12.2009 e DGR Basilicata n. del.07.2011 RICHIESTA DI AMMISSIONE ALLA CONTROGARANZIA

Dettagli

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale

CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale CREDITO E SVILUPPO delle PMI nel Lazio: opportunità, vincoli e proposte per il sistema regionale Realizzato dall EURES Ricerche Economiche e Sociali in collaborazione con il Consiglio Regionale dell Economia

Dettagli

ESAMI DI MATURITA 2011 SVOLGIMENTO SECONDA PROVA DI ECONOMIA AZIENDALE PER ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE I.G.E.A.

ESAMI DI MATURITA 2011 SVOLGIMENTO SECONDA PROVA DI ECONOMIA AZIENDALE PER ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE I.G.E.A. ESAMI DI MATURITA 2011 SVOLGIMENTO SECONDA PROVA DI ECONOMIA AZIENDALE PER ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE I.G.E.A. A cura di A.N.I.N.S.E.I. www.aninsei.it Soluzione a cura dei proff. Biscontin Franco e Carnio

Dettagli

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo

Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Napoli ha l obiettivo di sintetizzare le

Dettagli

Business Plan On Line (BOPL)

Business Plan On Line (BOPL) Business Plan On Line (BOPL) Servizio on line per la costruzione, l elaborazione e la valutazione dei business plan delle imprese Michele Di Domenico ISMEA Portici, 16 Maggio 2012 1 Le difficoltà nella

Dettagli

Domanda e offerta di credito

Domanda e offerta di credito 2/5/2013 Domanda e offerta di credito La situazione registrata nel 2012 in provincia di Nel 2012 si è registrata una contrazione della domanda di credito. Rispetto alla media regionale le imprese modenesi

Dettagli

Piano straordinario per l'occupazione.

Piano straordinario per l'occupazione. Piano straordinario per l'occupazione. Il lavoro, il futuro. MISURA IV.1 Più forti patrimonialmente Agevolazioni per il rafforzamento della struttura patrimoniale delle piccole e medie imprese mediante

Dettagli

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La continuità

LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La continuità LA REVISIONE LEGALE DEI CONTI La continuità aziendale Novembre 2013 Indice 1. Introduzione 2. La responsabilità della Direzione 3. La responsabilità del revisore 4. Gli indicatori per valutare la continuità

Dettagli

INDIRIZZO ECONOMICO GIURIDICO CLASSE A017 - n. 2

INDIRIZZO ECONOMICO GIURIDICO CLASSE A017 - n. 2 INDIRIZZO ECONOMICO GIURIDICO CLASSE A017 - n. 2 l) Le riserve di capitale: a) costituiscono autofinanziamento per l impresa b) derivano da sottovalutazione di elementi dell attivo c) costituiscono una

Dettagli

VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI

VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI C E N S I S VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI ALLA PERSONA E ALLA FAMIGLIA La ricerca del Censis Sintesi Roma, 11 giugno 2014 Il Censis ha sviluppato un modello per stimare l impatto economico e sull occupazione

Dettagli

SIMEST: Partner d impresa per la competizione globale. Seminario di preparazione alla Missione Imprenditoriale in Iran

SIMEST: Partner d impresa per la competizione globale. Seminario di preparazione alla Missione Imprenditoriale in Iran SIMEST: Partner d impresa per la competizione globale Seminario di preparazione alla Missione Imprenditoriale in Iran Marco Rosati Responsabile Funzione Desk Italia CONFINDUSTRIA - Roma, 8 ottobre 2015

Dettagli

PMI BASILEA. autodiagnosi aziendale e corso di formazione

PMI BASILEA. autodiagnosi aziendale e corso di formazione PMI BASILEA autodiagnosi aziendale e corso di formazione L attuale contesto di mercato Situazione di scarsa liquidità per le banche commerciali italiane Obbligo per le banche di monitoraggio e di misurazione

Dettagli

1.1 Come si presenta una domanda?... 1. 1.2 E previsto un termine per la presentazione delle domande?... 1. 2.1 Chi può presentare domanda?...

1.1 Come si presenta una domanda?... 1. 1.2 E previsto un termine per la presentazione delle domande?... 1. 2.1 Chi può presentare domanda?... INDICE 1. COME PRESENTARE DOMANDA 1.1 Come si presenta una domanda?... 1 1.2 E previsto un termine per la presentazione delle domande?... 1 2. CHI PUO PRESENTARE DOMANDA E PROGETTI AMMISSIBILI 2.1 Chi

Dettagli

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014

Regione Campania. 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 1 Regione Campania 1. Dati congiunturali del secondo trimestre 2014 Il saldo tra iscrizioni e cessazioni Il secondo trimestre del 2014 mostra un deciso rafforzamento numerico del sistema imprenditoriale

Dettagli

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia Le organizzazioni di volontariato in Lombardia La Lombardia è la regione italiana che detiene il maggior numero di organizzazioni iscritte

Dettagli

Il sistema monetario

Il sistema monetario Il sistema monetario Premessa: in un sistema economico senza moneta il commercio richiede la doppia coincidenza dei desideri. L esistenza del denaro rende più facili gli scambi. Moneta: insieme di tutti

Dettagli

Valutazione del merito creditizio criteri generali

Valutazione del merito creditizio criteri generali Valutazione del merito creditizio criteri generali Corso: Analisi di bilancio per indici e il rendiconto finanziario 1 1) L impresa L e il suo business La banca vuole comprendere la capacità competitiva

Dettagli

TAVOLA DEI PRINCIPALI INDICI DI BILANCIO

TAVOLA DEI PRINCIPALI INDICI DI BILANCIO SOMMARIO ANALISI STRUTTURALE ANALISI PER INDICI TAVOLA DEI PRINCIPALI INDICI DI BILANCIO Disposizioni varie Negli ultimi anni un numero sempre maggiore di operatori, interni e esterni all'azienda, ha rivolto

Dettagli

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese

1 Università di Trento ed Euricse 2 Università dell Insubria, Varese Nel corso degli ultimi anni diversi studiosi e responsabili di importanti istituzioni hanno sostenuto che le cooperative hanno reagito alla crisi in corso meglio delle altre forme di impresa. La maggior

Dettagli

L avvio di un attività

L avvio di un attività Le forme societarie e le Condizioni di Equilibrio Economico/Finanziario Le Forme Societarie L avvio di un attività Avviare un attività d impresa è un sogno di tante persone che, per proprie attitudini,

Dettagli

L analisi di bilancio con particolare riferimento all area finanziaria (2' parte)

L analisi di bilancio con particolare riferimento all area finanziaria (2' parte) Pagina 1 di 5 STAMPA L'ARTICOLO SALVA L'ARTICOLO L analisi di bilancio con particolare riferimento all area finanziaria (2' parte) l analisi di bilancio: strutturale, per indici, per flussi (a cura Dott.

Dettagli

STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020

STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020 STRUMENTI FINANZIARI NEI PROGRAMMI 2014-2020 Verso un utilizzo più strategico imparando dall esperienza maturata Roberto D Auria Mario Guido Gruppo di lavoro Competitività Roma, 28 ottobre 2013 L esperienza

Dettagli

DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA

DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA DOMANDA ED OFFERTA DI CREDITO IN PROVINCIA DI REGGIO EMILIA 1.1 - L assetto finanziario delle aziende Nel corso del 2014 la provincia reggiana evidenzia un saldo tra imprese che presentano aumenti e diminuzioni

Dettagli

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico

Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico Il Ministero dello Sviluppo Economico Il Ministro dello Sviluppo Economico L Associazione Bancaria Italiana (ABI) Il Presidente dell ABI La CONFINDUSTRIA Il Presidente di CONFINDUSTRIA La Conferenza dei

Dettagli

INCENTIVI NAZIONALI LEGGE 46/82 RETE ITALIANA PER LA DIFFUSIONE DELL INNOVAZIONE E IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO ALLE IMPRESE

INCENTIVI NAZIONALI LEGGE 46/82 RETE ITALIANA PER LA DIFFUSIONE DELL INNOVAZIONE E IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO ALLE IMPRESE RETE ITALIANA PER LA DIFFUSIONE DELL INNOVAZIONE E IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO ALLE IMPRESE INCENTIVI NAZIONALI LEGGE 46/82 Direzione Trasferimento di Conoscenza e Innovazione Dipartimento Centri e Reti

Dettagli

Commento al tema di Economia aziendale 2006

Commento al tema di Economia aziendale 2006 Commento al tema di Economia aziendale 2006 Il tema proposto per la prova di Economia aziendale negli Istituti Tecnici Commerciali è incentrato sulla gestione finanziaria dell impresa ed è articolato in

Dettagli

L equilibrio finanziario

L equilibrio finanziario L equilibrio finanziario La previsione finanziaria Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I. Prof. Andrea Calabrò E-mail: andrea.calabro@uniroma2.it L analisi di bilancio e la proiezione della gestione

Dettagli

Le analisi di bilancio per indici

Le analisi di bilancio per indici Riclassificazione e interpretazione Le analisi di bilancio per indici di Silvia Tommaso - Università della Calabria Obiettivo delle analisi di bilancio è quello di ottenere informazioni adeguate a prendere

Dettagli

SCHEDA BANDO PSR EMILIA ROMAGNA 2014-2020: INSEDIAMENTO GIOVANI IN AGRICOLTURA

SCHEDA BANDO PSR EMILIA ROMAGNA 2014-2020: INSEDIAMENTO GIOVANI IN AGRICOLTURA PSR EMILIA ROMAGNA 2014-2020: INSEDIAMENTO GIOVANI IN AGRICOLTURA Tempistica Le domande possono essere presentate fino al 14 Settembre 2015 Oggetto Territorio di riferimento Soggetti proponenti bando per

Dettagli

Procedura di valutazione economico-finanziaria

Procedura di valutazione economico-finanziaria Allegato 6 Direzione Acquisti Procedura di valutazione economico-finanziaria INDICE 1. PREMESSA...3 2. LOGICHE E PRINCIPI DI BASE DELLA PROCEDURA...3 3. PROCEDURA DI VALUTAZIONE...3 3.1. INDICI DI BILANCIO...3

Dettagli

Avviso n. 3/ 2008 Sostegno alla presentazione dei piani formativi sul Conto Formazione delle imprese aderenti di dimensioni minori

Avviso n. 3/ 2008 Sostegno alla presentazione dei piani formativi sul Conto Formazione delle imprese aderenti di dimensioni minori Avviso n. 3/ 2008 Sostegno alla presentazione dei piani formativi sul Conto Formazione delle imprese aderenti di dimensioni minori Avviso n. 3/2008 1 1 Finalità Il Fondo paritetico interprofessionale Fondimpresa

Dettagli

LA GESTIONE AZIENDALE

LA GESTIONE AZIENDALE LA GESTIONE AZIENDALE GESTIONE = insieme delle operazioni che l impresa effettua, durante la sua esistenza, per realizzare gli obiettivi perseguiti dal soggetto economico. ESERCIZIO = parte di gestione

Dettagli

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA

Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA Allegato alla Delib.G.R. n. 39/11 del 5.8.2015 PREMESSA La deliberazione della Giunta regionale n. 39/17 del 10.10.2014 fornisce indirizzi in materia di programmazione, gestione e controllo delle società

Dettagli