REVISIONALE e ROGRAMMATICA

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1 RELAZIONE P P REVISIONALE e ROGRAMMATICA Approvata con deliberazione consiliare n del 17/12/

2 INDICE 1 Caratteristiche generali della popolazione, del territorio, dell economia insediata e dei servizi dell Ente pag Popolazione... pag. 1 Popolazione residente... pag. 1 Popolazione scolastica iscritta alle scuole superiori...pag Territorio... pag. 9 Superficie... pag. 9 Strade... pag. 23 Strumenti di programmazione socio-economica... pag. 25 Strumenti di pianificazione territoriale... pag Servizi... pag. 33 Personale... pag. 33 Strutture... pag. 33 Organismi Gestionali... pag. 34 Accordi di programma e altri strumenti di programmazione negoziata... pag. 40 Funzioni esercitate su delega... pag Economia insediata... pag. 50 La congiuntura economica... pag. 50 I servizi pubblici... pag Analisi delle Risorse pag Fonti di finanziamento... pag. 71 Quadro riassuntivo delle fonti di finanziamento... pag Analisi delle risorse... pag. 73 Entrate Tributarie... pag. 73 Contributi e trasferimenti correnti... pag. 80 Proventi extratributari... pag. 88 Contributi e trasferimenti in conto capitale... pag. 91 Accensione di prestiti... pag. 93 Riscossione di crediti e anticipazioni di cassa... pag. 98 Provincia di Torino Relazione Previsionale e Programmatica

3 3 Programmi e Progetti pag Introduzione... pag Considerazioni generali e motivata dimostrazione delle variazioni rispetto all'esercizio precedente... pag Obiettivi degli organismi gestionali dell'ente... pag Quadro generale degli impieghi per programma... pag. 129 Le politiche di investimento per uno sviluppo economico sostenibile... pag. 131 Attività produttive e concertazione territoriale (cod. 24)... pag. 133 Agricoltura, sviluppo rurale, montagna, tutela della flora e della fauna (cod. 25)... pag. 147 Lavoro e formazione professionale (cod. 26)... pag. 167 Trasporti e grandi infrastrutture (cod. 27)... pag. 179 Viabilità provinciale (cod. 28)... pag. 193 Lo sviluppo dell'attrattività complessiva del sistema provincia... pag. 201 Ambiente (cod. 29)... pag. 203 Risorse idriche ed atmosferiche (cod. 30)... pag. 229 Assistenza agli enti locali (cod. 31)... pag. 261 Pianificazione territoriale, difesa del suolo, protezione civile (cod. 32)... pag. 271 Parchi ed aree protette (cod. 33)... pag. 287 Cultura (cod. 34)... pag. 293 Turismo e sport (cod. 35)... pag. 303 Istruzione ed edilizia scolastica (cod. 36)... pag. 317 Solidarietà sociale, politiche giovanili, sanità e pari opportunitá (cod. 37)... pag. 333 Ripristino danni alluvione 2000 (cod. 38)... pag. 363 Investire sulla qualità della Pubblica Amministrazione: le attivitá strumentali e di supporto... pag Riepilogo programmi per fonti di finanziamento... pag Stato di attuazione dei programmi deliberati negli anni precedenti e considerazioni sullo stato di attuazione pag Elenco delle opere pubbliche finanziate negli anni precedenti e non realizzate... pag Considerazioni sullo stato di attuazione dei programmi... pag Rilevazione per il consolidamento dei conti pubblici pag Dati analitici di cassa dell'ultimo consuntivo deliberato dal consiglio per l'anno 2001 Provincia di Torino (sistema contabile ex D. Lvo. 267/2002 e D.P.R. 194/1996)... pag Considerazioni finali sulla coerenza dei programmi rispetto ai piani regionali di sviluppo, ai piani regionali di settore, agli atti programmatici della Regione pag Valutazioni finali della programmazione... pag. 447 Nell'ambito di ogni Programma vengono trattati i seguenti punti: Descrizione del programma Motivazione delle scelte Finalità da conseguire Risorse umane da impiegare Risorse strumentali da utilizzare Coerenza con il piano regionale di settore 3.5 Risorse correnti ed in conto capitale per la realizzazione del programma 3.6 Spesa prevista per la realizzazione del programma Relazione Previsionale e Programmatica Provincia di Torino

4 RELAZIONE P REVISIONALE e P ROGRAMMATICA Caratteristiche generali della popolazione, del territorio, 1 dell economia insediata e dei servizi dell Ente

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6 Sezione 1 pag Popolazione Popolazione residente Gli ultimi dati pubblici dall ISTAT contano abitanti per tutta la provincia al 20 ottobre 2001, con una crescita dello 0,06% rispetto all inizio dell anno. Il riferimento al 20 ottobre, anziché al 31 dicembre, è reso necessario dal censimento della popolazione, che si è svolto il 21 ottobre 2001 e che definisce la popolazione legale dei singoli comuni, aggiornando la popolazione anagrafica; pertanto, fino a quando non siano stati pubblicati dall Istat i risultati del censimento, non sarà possibile disporre di dati di popolazione aggiornati a epoche successive al 20 ottobre Non potendo quindi fare confronti annuali, si esamina la variazione dei tassi medi mensili relativi alla dinamica demografica negli anni precedenti il 2001 e per il periodo del 2001 di cui sono disponibili i dati: si riscontra una inversione di tendenza nell andamento generale della popolazione, che, negli ultimi due anni, ha ripreso a crescere. Dal 1996 il principale fattore di crescita è sempre stata l immigrazione dall estero, ma anche da altri comuni italiani, come è visibile anche dal parallelismo quasi regolare tra le due linee del grafico che segue (saldo totale e migratorio). Il saldo naturale, determinato dalla differenza tra nascite e decessi, pur mantenendosi negativo, mostra, negli ultimi due anni una tendenza alla crescita. Andamento dei fattori della dinamica demografica 3,00 2,50 tasso mensile per 1000 abitanti 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00-0, genn- 20ott2001 Nati vivi SALDO NATURALE cancellazioni SALDO TOTALE Morti iscrizioni saldo migratorio Fonte: Istat Aggiornamento:2001 Elaborazioni: Servizio Programmazione Economica e Statistiche Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

7 pag. 2 Sezione 1 Qui di seguito vengono presentati e brevemente commentati gli indici demografici provinciali aggiornati al gennaio 2001, termine più recente per cui sono disponibili i dati sull età della popolazione. Per il confronto sono indicati tra parentesi l indice regionale, in corsivo e l indice nazionale (indice regionale - indice nazionale). Rapporto maschi/femmine 0,94 (0,94-0,94) Il dato corrisponde ai valori regionali e nazionali e alla naturale lieve preponderanza numerica della popolazione femminile su quella maschile. Indice di vecchiaia 158,6 (172,6-127,0) È costituito dal rapporto tra la popolazione di età superiore ai 64 anni e quella inferiore a 14 anni. Il valore della provincia, notevolmente superiore al valore nazionale, è rivelatore di uno squilibrio di popolazione a favore del numero di anziani pur se decisamente inferiore alla media regionale. Indice di dipendenza 45,8 (48,7-48,8) È costituito dal rapporto tra la popolazione in età non lavorativa e quella in età lavorativa ed indica quante persone non attive dipendono teoricamente dal lavoro di cento attivi. Indice di struttura 104,4 (103,8-91,2) È costituito dal rapporto tra la popolazione in età compresa tra 40 e 64 anni e la popolazione in età compresa tra 15 e 39 anni; è indicativo del grado di invecchiamento della popolazione attiva e delle possibilità di ricambio in tempi medi. I valori prossimi a 100 indicano una condizione di equilibrio. Esaminando la dinamica demografica nel periodo 1 gennaio - 20 ottobre 2001, si riscontra una crescita negativa in un solo circondario, Ivrea, e in due patti territoriali, il Patto del Canavese che include l intero circondario, il Patto della zona ovest, oltre ai comuni estranei ai patti. Presentano una crescita demografica relativamente notevole i Patti del Sangone, della Stura e delle Valli di Susa, dovuta a saldi migratori molto positivi, mentre il Patto della zona ovest presenta un saldo migratorio negativo e i comuni estranei ai Patti un saldo quasi nullo. Questi dati indicano l esistenza di una certa mobilità residenziale interna alla provincia, specialmente da Torino e dalla sua cintura ovest verso ambiti pedemontani. Gli indici demografici, più che diversificarsi tra circondari o patti, si diversificano al loro interno, in relazione alle caratteristiche dei singoli comuni; la struttura della popolazione è infatti fortemente condizionata dalle classi dimensionali e dal livello di marginalità dei comuni stessi. Composizione della popolazione maschile per stato civile Composizione della popolazione femminile per stato civile Vedovi 3% Divorziati 2% Celibi 41% Vedove 14% Divorziate 2% Nubili 33% Coniugati 54% Fonte: Istat Aggiornamento:2000; Elaborazioni: Servizio Programmazione Economica e statistiche Coniugate 51% Fonte: Istat Aggiornamento:2000; Elaborazioni: Servizio Programmazione Economica e statistiche Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

8 Sezione 1 pag. 3 Popolazione per stato civile per Circondario Circondario Maschi % Celibi % Coniugati % Divorziati % Vedovi Femmine % Nubili % Coniugate % Divorziate % Vedove Ivrea ,0 54,5 1,5 3, ,0 51,3 1,7 16,0 Lanzo ,4 55,2 1,3 3, ,5 52,3 1,4 14,8 Pinerolo ,1 54,4 1,6 2, ,4 51,5 1,8 15,3 Susa ,7 53,7 1,5 3, ,3 51,6 1,6 15,5 Torino ,2 54,8 1,5 2, ,0 51,8 2,2 13,0 Totale Provincia ,2 54,7 1,5 2, ,6 51,8 2,1 13,5 Fonte: Istat Aggiornamento: 2000 Elaborazioni: Servizio Programmazione Economica e Statistiche Popolazione per stato civile per Patto Territoriale Patto Territoriale Maschi % Celibi % Coniugati % Divorziati % Vedovi Femmine % Nubili % Coniugate % Divorziate % Vedove Comuni non aderenti ai Patti ,0 53,4 1,9 2, ,5 49,1 2,9 14,5 P.T. del Canavese ,8 54,9 1,4 2, ,1 51,9 1,6 15,4 P.T. del Pinerolese ,2 54,5 1,5 2, ,8 51,8 1,7 14,7 P.T. del Sangone ,3 56,2 1,2 2, ,3 55,2 1,5 10,0 P.T. della Stura ,8 55,2 1,3 2, ,0 53,3 1,5 13,2 P.T. del Po ,3 57,2 1,1 2, ,4 55,7 1,4 11,5 P.T. Torino Sud ,8 55,9 1,1 2, ,7 54,4 1,5 11,4 P.T. delle Valli di Susa ,2 54,4 1,5 2, ,4 52,4 1,6 14,6 P.T. zona Ovest di Torino ,2 56,5 1,2 2, ,3 54,9 1,7 11,1 Totale Provincia ,2 54,7 1,5 2, ,6 51,8 2,1 13,5 Fonte: Istat Aggiornamento: 2000 Elaborazioni: Servizio Programmazione Economica e Statistiche I dati più aggiornati sui cittadini stranieri residenti in provincia risalgono al 31 dicembre 2000 e sono stati riportati dall Osservatorio Interistituzionale sugli Stranieri in Provincia di Torino. Rispetto all anno precedente si riscontra una crescita generalizzata, con il passaggio da 21,1 a 24,5 cittadini stranieri per 1000 abitanti residenti. La distribuzione territoriale dei residenti stranieri mostra una maggiore concentrazione nel circondario di Torino, in particolare nel capoluogo, e un peso relativamente più alto che in altri ambiti nella Val Susa. Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

9 pag. 4 Sezione 1 Cittadini Stranieri residenti in provincia di Torino Patto Territoriale Maschi Femmine Totale Cittadini stranieri ogni 1000 residenti P.T. del Canavese ,0 P.T. del Pinerolese ,9 P.T. del Sangone ,8 P.T. della Stura ,8 P.T. del Po ,3 P.T. Torino Sud ,1 P.T. delle Valli di Susa ,6 P.T. zona Ovest di Torino ,9 Comuni non aderenti ai patti ,9 Totale complessivo ,5 Fonte: Istat Aggiornamento: 2000 Elaborazioni: Servizio Programmazione Economica e Statistiche Cittadini Stranieri residenti in provincia di Torino Circondario Maschi Femmine Totale Cittadini stranieri ogni 1000 residenti Circondario di Ivrea ,7 Circondario di Lanzo ,7 Circondario di Pinerolo ,1 Circondario di Susa ,3 Circondario di Torino ,0 Totale Provincia ,5 Fonte: Istat Aggiornamento: 2000 Elaborazioni: Servizio Programmazione Economica e Statistiche Il numero di famiglie composte da residenti in provincia di Torino è passato da nel 1992 a , calcolato alla fine del Provincia di Torino: Numero di famiglie residenti Abitanti Famiglie Dimensione media famiglie Fonte Istat 2,52 2,42 2,40 2,39 2,38 2,36 2,34 2,33 2,31 Pur in presenza di una riduzione della popolazione residente, permane la tendenza di aumento del numero delle famiglie, dovuta alla diminuzione della loro dimensione media. Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

10 Sezione 1 pag. 5 Andamento del numero di famiglie e della popolazione numero famiglie popolazione Negli ultimi vent anni in tutto il Nord d Italia sono in calo i nuclei familiari con più di quattro componenti; aumentano, al contrario, i nuclei composti soltanto da due persone, spesso un genitore e un figlio minore, e le famiglie costituite da una sola persona. Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

11 pag. 6 Sezione Popolazione scolastica iscritta alle scuole superiori Nell anno scolastico gli iscritti alle scuole superiori nella Provincia di Torino sono complessivamente ; considerato che nel erano , si conferma la tendenza, già in corso da diversi anni, al calo del numero di studenti nelle scuole medie superiori. Tale andamento è determinato dal noto fenomeno dell invecchiamento della popolazione, descritto nel paragrafo precedente, nonostante l elevato livello sia del tasso di prosecuzione degli studi (il 93%) sia del tasso di scolarità (l 87,9%) raggiunto negli ultimi anni. Cresce, nonostante una continua diminuzione degli iscritti, il peso relativo delle scuole pubbliche, infatti, gli studenti iscritti nel costituiscono il 92% del totale contro l 89,7% dell anno scolastico Scuole medie superiori, popolazione e struttura didattica Anno scolastico Numero unità scolastiche Numero classi Numero alunni Media alunni per classe 21,2 21,0 20,2 20,8 20,8 20,6 Numero unità scolastiche statali % unità statali 69,2 70,3 70,7 71,5 74,9 76,1 Numero alunni scuole statali (con serali) % alunni di scuole statali 89,7 90,3 90,5 91,0 91,6 92,0 Fonte: Regione Piemonte, Rilevazione scolastica Distribuzione degli iscritti alle scuole medie superiori Istruzione artistica 3% Licei scientifici 23% Licei linguistici 1% Istituti professionali 24% Licei classici 7% Istruzione magistrale 6% Istituti tecnici 36% Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

12 Sezione 1 pag. 7 Dalla suddivisione degli iscritti per tipo d insegnamento risulta che gli Istituti tecnici registrano il maggior numero di frequentanti (il 36%) seguiti dagli Istituti professionali (il 24%); complessivamente questi due tipi di istituti raggruppano il 60% della popolazione scolastica. Tra i licei il più frequentato è lo Scientifico (con il 23%); i Licei Classici e gli Istituti Magistrali registrano invece un numero di iscritti decisamente inferiore (rispettivamente il 7 % e il 6%). Scuole medie superiori, iscritti per Circondario anno Iscritti Iscritti Iscritti Iscritti stranieri % stranieri % Circondario di Ivrea , ,4 Circondario di Lanzo ,3 26 1,5 Circondario di Pinerolo ,6 43 2,5 Circondario di Susa ,9 36 2,1 Circondario di Torino , ,5 Totale , ,0 Fonte: Provincia di Torino Servizio Istruzione La distribuzione territoriale degli iscritti indica che nel circondario di Torino si concentrano l 80% della popolazione scolastica complessiva e l 86,5% degli studenti stranieri della provincia. Il peso medio degli studenti stranieri è di 2,1 ogni 100 iscritti Istruzione universitaria I dati sui residenti iscritti alle università piemontesi nell anno accademico sono stati raccolti con la collaborazione dell Osservatorio regionale per l università e il diritto allo studio. Dal loro esame risulta che in pressoché tutti i comuni della Provincia (eccetto nove con popolazione inferiore a 300 abitanti) risiedono studenti iscritti agli atenei piemontesi. La popolazione universitaria incide su quella complessiva in ragione di 23,06 studenti ogni 1000 abitanti e di un tasso di iscrizione di 33,65 studenti ogni 100 residenti in età compresa tra 19 e 25 anni. Iscritti alle università piemontesi residenti in Provincia per Patto Territoriale Patti Territoriali Iscritti alle Università Piemontesi Iscritti al Politecnico di Torino Totale Studenti ogni 1000 abitanti Comuni non aderenti ai patti ,18 P.T. del Canavese ,81 P.T. del Pinerolese ,63 P.T. del Sangone ,56 P.T. della Stura ,22 P.T. del Po ,18 P.T. Torino Sud ,00 P.T. delle Valli di Susa ,94 P.T. zona Ovest di Torino ,22 Totale Provincia ,06 Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

13 pag. 8 Sezione 1 La distribuzione dei dati per ambiti territoriali mostra una maggior incidenza di studenti sulla popolazione del circondario di Torino e dei comuni non aderenti ai patti territoriali, mentre tutti gli altri Circondari presentano valori inferiori alla media provinciale e, tra i patti, solo la zona Ovest presenta un tasso di popolazione universitario superiore alla media, probabilmente per la maggior vicinanza alle sedi universitarie. Il Circondario di Ivrea e il Patto Territoriale del Canavese presentano invece una maggior incidenza di iscritti al politecnico, dovuta sicuramente alla presenza dei corsi di laurea in ingegneria informatica, ingegneria delle telecomunicazioni e meccatronica. Iscritti alle università piemontesi residenti in Provincia per Circondario Circondario Iscritti alle Università Piemontesi Iscritti al Politecnico di Torino Totale Studenti ogni 1000 abitanti Ivrea ,50 Lanzo ,47 Pinerolo ,64 Susa ,41 Torino ,30 Totale Provincia ,06 Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

14 Sezione 1 pag Territorio Superficie Il territorio della provincia di Torino ha una superficie di Km. quadrati; più di un quarto dell'intero Piemonte, ed è posto nella parte terminale alta della Pianura Padana. La testata della Valle di Susa, con il territorio di Bardonecchia è il lembo più occidentale dell'italia peninsulare: il suo punto estremo è alla Gran Bagna (6 38' longitudine Est) sul confine con l'oltralpe francese. L'estremo orientale è sul Po (8 08') a Verrua Savoia, vertice tra le Province di Torino, Vercelli e Alessandria. L'estremo meridionale (44 43' di lat.-nord) è al Monte Granero, alla testata della Valle Pellice; l'estremo settentrionale (45 36') al Bec di Nona, in prossimità del Mombarone, sulla sinistra della Dora Baltea, al confine con la Valle d'aosta. L estensione tra i meridiani estremi (ovest - est) è di circa 116 Km.; quella tra i paralleli (sud - nord), di circa 98 Km. Il suo perimetro è assai informe; tuttavia racchiude in sé un'area relativamente compatta. Per la sua interpretazione e referenziazione geografica, si può opportunamente fare riferimento all'esagono irregolare con il quale, per semplicità, si può circoscrivere. La figura che così si delimita è orientativamente protesa da sud-ovest a nord-est, all'incirca da Monte Granero al Mombarone, suoi estremi meridionali e settentrionali. E' questa una direttrice che ricorre nella morfologia del territorio, evidenziandosi oltre che nel fronte della cortina montana, anche nell'orientamento longitudinale della fascia di pianura e dell'adiacente corso del Po (fino a Chivasso, da dove svolta verso est), nonché del contiguo fronte della collina torinese. Provincia di Torino: densità di popolazione per circondari e classi di Comuni al 31/12/2000 Superficie Popolazione densità circondari Kmq % abitanti % ab/kmq Circondario di IVREA , ,31 115,01 Circondario di LANZO , ,86 94,33 Circondario di PINEROLO , ,81 97,82 Circondario di SUSA , ,31 50,49 Circondario di TORINO , ,71 884,98 classe altimetrica Kmq % abitanti % ab/kmq Comuni di collina , ,70 305,63 Comuni di montagna , ,33 39,16 Comuni di pianura 1.819,47 26, ,97 900,42 classe dimensionale Kmq % abitanti % ab/kmq Comuni inferiori a 500 ab ,72 22, ,77 11,31 Comuni compresi tra 500 e 999 ab 1.103,23 16, ,31 46,28 Comuni compresi tra e ab ,25 22, ,09 100,95 Comuni compresi tra3.000 e ab ,95 23, ,66 215,58 Comuni compresi tra e ab 630,47 9, ,70 551,71 Comuni superiori a ab. 285,05 4, , ,00 TORINO 130,18 1, , ,92 TOTALE PROVINCIA 6.829,86 100,0% ,0% 324,30 Elaborazione del Servizio Programmazione Economica e Statistiche su dati ISTAT I Patti Territoriali, nati come strumento di programmazione negoziata dello sviluppo locale, coprono ormai l intera provincia, con l esclusione del capoluogo e di pochi comuni che gravitano su province confinanti. Riconoscendo l importanza di queste nuove aggregazioni, che tendono a caratterizzarsi come istanze di auto-organizzazione e come riferimento territoriale della pianificazione strategica della Provincia, nel rappresentare cartograficamente i dati territorialmente significativi sono stati evidenziati i Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

15 pag. 10 Sezione 1 confini dei Patti Territoriali. Data la collocazione radiale rispetto al capoluogo, i Patti Territoriali, se si escludono quelli più specificatamente metropolitani, presentano caratteristiche fra loro relativamente simili. Sono tutti attraversati nello stesso modo dalle fasce altimetriche con densità di popolazione decrescenti in ragione dell allontanamento dal centro metropolitano e con i minimi assoluti nelle aree montane più marginali. Provincia di Torino: Densità di popolazione per Patto Territoriale al 31/12/2000 P.T. del Canavese P.T. della Stura P.T. della Val Susa P.T. zona ovest di Torino P.T. di Settimo T.se P.T. del Sangone P.T. del Pinerolese P.T. Torino Sud Elaborazione Servizio Programmazione Economica e Statistiche su dati ISTAT La dinamica demografica, esposta nella successiva figura, indica una relativa stazionarietà del capoluogo e dei comuni contigui, una tendenza negativa nei comuni montani e nell area di Ivrea, colpita da crisi economica, e una crescita nei comuni collinari e pedemontani. Provincia di Torino: Variazione popolazione residente per comune Elaborazione Servizio Programmazione Economica e Statistiche su dati ISTAT Dal punto di vista morfologico il territorio provinciale si presenta fortemente diversificato; è infatti costituito da un arco alpino inciso da profonde valli e con rilievi che superano i tremila metri; da un sistema prealpino con caratteristiche collinari e moreniche; dalla pianura alluvionale del Po e dei suoi Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

16 Sezione 1 pag. 11 affluenti e dalle colline sulla riva destra del Po che, insieme all altopiano di Poirino, si raccordano al sistema collinare del Monferrato e Roero. Alle diverse caratteristiche geomorfologiche corrispondono differenti livelli di antropizzazione, rilevabili anche dalla distribuzione delle densità demografiche, con forte concentrazione delle attività nella pianura e nei fondovalle e con radi insediamenti alpini, sempre meno abitati. Queste caratteristiche generano una serie di criticità idrogeologiche che periodicamente si evidenziano in modi drammatici. Nel settore alpino sono presenti accumuli di frana risalenti ad ere protostoriche, che per effetto di intense piogge riprendono il loro moto, a volte in forme molto rapide data la forte acclività; anche nella collina sono presenti frane perlopiù antiche che si riattivano periodicamente. I bacini montani e collinari sono anche caratterizzati da attività torrentizia, causa di forti fenomeni di erosione e di trasporto solido, da cui spesso si originano frane, allagamenti di abitati e interruzioni della viabilità. I fenomeni della rete idrografica dei rilievi collinari e montuosi sono caratterizzati da un regime di precipitazioni di forte intensità e concentrazione, dalle ridotte dimensioni del bacino drenante e quindi da un elevata velocità di deflusso delle acque meteoriche, da forte pendenza sia dell'alveo principale sia dei pendii drenanti e dei tributari e dai consistenti quantitativi del materiale trasportato. L'idrografia principale nelle zone di pianura ha spesso causato notevoli problemi nel corso di grandi fenomeni alluvionali, con distruzione di infrastrutture, argini, allagamento di campagne e abitati, arrecando gravi danni economici. Le problematiche inerenti i rischi di esondazione coinvolgono in modo particolare aree ad alta concentrazione insediativa. Tali rischi riguardano sia la sicurezza degli abitati, sia le infrastrutture esistenti che in diversi casi attraversano aree golenali o sono costituite da ponti non adeguatamente dimensionati per deflussi di piena a carattere eccezionale. Provincia di Torino: I comuni per classe di popolazione residente al 31/12/2000 Elaborazione Servizio Programmazione Economica e Statistiche su dati ISTAT Il 52,46% del territorio provinciale, con il 6,33% degli abitanti, ricade in Comuni classificati come montani, il 26,64%, con il 19,7 degli abitanti, ricade in Comuni di pianura e il 20,9, con il 73,97% degli abitanti, in Comuni collinari. La densità demografica è passata da 327 ab/k mq all epoca del censimento 1991 ai 324,3 attuali, con una forte diversificazione secondo le caratteristiche orografiche dei comuni; si passa infatti dagli oltre 900 abitanti per chilometro quadrato, media dei comuni di pianura, ai 6,33 dei comuni montani. Ma gli squilibri più rilevanti si verificano esaminando le classi dimensionali dei Comuni, dove si passa da densità medie di 11,31 abitanti per chilometro quadrato nei comuni con popolazione inferiore a 500 abitanti, a per la città capoluogo. Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

17 pag. 12 Sezione 1 Provincia di Torino: Densità di popolazione per classi al 31/12/2000 G E G F G F E D C B D C E F C A E C D E D F F G F E D C B A Elaborazione Servizio Programmazione Economica e Statistiche su dati ISTAT La ripartizione del territorio secondo le principali classi d uso, rilevata dalla Carta Tecnica Regionale in scala 1:10.000, è riassunta nella seguente tabella, che non prende in esame il circondario di Susa per insufficienza di dati. Provincia di Torino: uso del suolo in atto Uso del suolo Ivrea Lanzo e Ciriè Pinerolo Torino Provincia senza circondario di Susa* aree agricole e naturali 96,00% 97,20% 96,90% 85,30% 92,60% aree per attività estrattive 0,06% 0,00% 0,00% 0,09% 0,05% aree miste agricole e residenziali 0,18% 0,00% 0,04% 0,27% 0,16% cascine 0,04% 0,00% 0,12% 0,11% 0,08% altre infrastrutture agricole 0,04% 0,02% 0,02% 0,19% 0,08% infrastrutture e impianti tecnologici 0,01% 0,01% 0,01% 0,10% 0,04% infrastrutture e impianti per i trasporti 0,01% 0,00% 0,01% 0,39% 0,14% aree di incerta classificazione 0,01% 0,00% 0,00% 0,34% 0,12% aree produttive 0,45% 0,30% 0,36% 2,97% 1,29% residenziali 3,02% 2,46% 2,39% 9,11% 4,94% residenziali miste a produttive 0,09% 0,00% 0,05% 0,29% 0,14% aree a servizi 0,07% 0,03% 0,06% 0,82% 0,32% * dati del Circondario di Susa non disponibili Elaborazione del Sistema Informativo dell Area Territorio e Trasporti su dati cartografici SITA Regione Piemonte-1991 Dall esame della tabella risulta evidente l assoluta preponderanza degli usi agricoli e naturali dei suoli in ogni circondario, pur con una certa differenziazione di quello di Torino, in cui gli usi comportanti urbanizzazione e infrastrutturazione coprono il 14,68% del territorio, a fronte di un valore medio dei restanti circondari considerati del 3,2%. Tutti i Comuni della provincia sono ormai dotati di Piano Regolatore Generale, redatto ai sensi della Legge Regionale n. 56/78 e s.m.i.. I Piani e i successivi aggiornamenti sono stati memorizzati e mosaicati nell ambito di un programma avviato tra Regione e Provincia ed è quindi possibile analizzare i pesi delle diverse destinazioni del territorio aggregate per circondario. Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

18 Sezione 1 pag. 13 Provincia di Torino: destinazione dei suoli nei circondari dai Piani Regolatori Comunali Uso del suolo Ivrea Lanzo e Ciriè Pinerolo Torino Susa Provincia aree agricole 66,56% 88,03% 76,69% 67,36% 76,99% 73,19% aree di pregio ambientale 23,59% 4,99% 17,93% 12,22% 15,02% 15,45% aree per attivita' produttive 1,18% 0,81% 0,63% 3,71% 0,45% 1,64% aree per attivita' terziarie 0,07% 0,08% 0,04% 0,32% 0,03% 0,13% aree per servizi ed impianti 4,59% 3,05% 2,14% 7,84% 2,20% 4,49% aree polifunzionali 0,04% 0,04% 0,08% 0,94% 0,15% 0,32% aree residenziali 3,26% 2,92% 2,36% 7,59% 1,67% 4,05% aree turistico-ricettive 0,71% 0,09% 0,13% 0,01% 3,49% 0,73% Elaborazione dei Servizi Pianificazione Territoriale e Programmazione Economica e Statistiche su dati dell Osservatorio Provinciale delle Politiche Urbanistiche Locali Anche tra le destinazioni dei Piani regolatori Comunali prevalgono fortemente quelle agricole e naturali (il 73,19% dell intera provincia) in lieve diminuzione rispetto ai dati dell anno 2000, tendenza presente in tutti i circondari, con eccezione di Lanzo Ciriè. Provincia di Torino: destinazione dei suoli nei patti territoriali dai Piani Regolatori Comunali P.T. Zona P.T. P.T. Comuni P.T. P.T. P.T. valle P.T. P.T. Val Uso del suolo ovest Torino Settimo non Canavese Stura di Susa Pinerolese Sangone di Sud PO aderenti Torino Comune di Torino aree agricole 66,81% 84,11% 75,21% 73,92% 57,44% 46,92% 76,23% 67,36% 81,92% 0,00% aree di pregio ambientale 20,47% 7,51% 16,64% 16,50% 8,45% 21,07% 9,88% 10,15% 10,39% 3,65% aree per attività produttive 1,35% 1,19% 0,65% 0,74% 2,59% 6,02% 2,85% 5,71% 1,85% 8,80% aree per attività terziarie 0,14% 0,08% 0,04% 0,04% 0,13% 0,58% 0,14% 1,03% 0,06% 0,79% aree per servizi ed impianti 4,28% 3,47% 1,85% 2,70% 4,53% 12,76% 4,21% 7,20% 1,59% 48,58% aree polifunzionali 0,07% 0,04% 0,14% 0,09% 0,51% 1,11% 0,66% 0,25% 0,34% 8,36% aree residenziali 3,38% 3,14% 2,21% 2,35% 4,99% 11,52% 6,03% 8,30% 3,84% 28,05% aree turistico - ricettive 0,58% 0,08% 3,26% 0,14% 0,02% 0,02% 0,00% 0,00% 0,00% 0,06% Elaborazione dei Servizi Pianificazione Territoriale e Programmazione Economica e Statistiche su dati dell Osservatorio Provinciale delle Politiche Urbanistiche Locali La distribuzione delle destinazioni per patto territoriale indica una situazione maggiormente squilibrata rispetto alla divisione per circondario, evidenziando pesi di aree agricole decisamente inferiori rispetto alla media provinciale nei Patti della zona Ovest e della Val Sangone, che comprendono comuni metropolitani ad elevato tasso di industrializzazione Lo stato della sostenibilità ambientale nella Provincia di Torino: gli indicatori chiave di sostenibilità La conoscenza dello stato delle pressioni e delle risorse ambientali e la valutazione delle loro tendenze evolutive è fondamentale per impostare e valutare l efficacia delle politiche e delle azioni di sviluppo sostenibile. I comportamenti, la percezione della realtà, le decisioni pubbliche e private sono influenzate con forza dai livelli di conoscenza disponibili e la disponibilità di un sistema informativo ambientale e di reporting costituisce, al tempo stesso, sia la base conoscitiva per le azioni in campo ambientale, sia la base per la costruzione di insiemi più sintetici di indicatori, che comunicano ai decisori e all opinione pubblica in maniera semplificata (ma non infedele) gli andamenti delle principali grandezze e forniscono una chiave di lettura della realtà dei fenomeni ambientali e delle trasformazioni in atto. Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

19 pag. 14 Sezione 1 Abbiamo selezionato una lista di 15 indicatori che rappresentano in maniera sintetica l andamento delle principali dimensioni ambientali. Gli indicatori così individuati sono i seguenti: N. Indicatore DPSIR Anni di riferimento Stato Andamento 1 Superamento dei valori obiettivo di qualità dell aria S 2001! " 2 Andamento delle concentrazioni medie annue degli inquinanti atmosferici S 1985/ # 3 Consumi ed efficienza energetica P/R 1990/2000! " 4 Emissioni di CO2 P 1985/2010! " 5 Qualità biologica dei corpi idrici superficiali S 2001 n.v. 6 Sistemi di gestione ambientale d impresa R 1995/2002 % # 7 Domanda e modalità di trasporto P/R 1991/2000!! 8 Consumi di carburante per autotrazione P 1985/2000!! 9 Esposizione della popolazione all inquinamento acustico S/I 2002! n.v. 10 Estensione dell agricoltura biologica R 1998/2001 % " 11 Evoluzione della superficie delle aree protette S/R 1922/1998 " 12 Indice di artificializzazione del territorio P 2002! n.v. 13 Rifiuto residuo a discarica P 1996/2001!! 14 Raccolta differenziata R 2001 % " 15 Aree urbanizzate in fasce fluviali P 2002 % n.v. 1. La qualità dell aria nelle Provincia di Torino e in particolare nell area metropolitana e nel comune di Torino continua ad essere una questione prioritaria, anche alla luce di alcuni persistenti elementi di criticità. Le centraline sparse nel territorio hanno segnalato nel corso dell ultimo anno superamenti dei valori obiettivo di qualità dell aria (indicatore chiave 1) relativamente al biossido di azoto, il particolato fine (PM10) e l ozono. Le concentrazioni medie annue di NO2 sono state superiori agli obiettivi di qualità nella maggioranza delle stazioni dell area metropolitana. Anche le concentrazioni di ozono sono state diffusamente superiori (in maniera quasi sistematica nel periodo estivo) agli obiettivi di qualità, pur senza raggiungere i picchi dell allarme. Per tutte le stazioni di monitoraggio del PM10 (relative solo all area torinese) si sono oltrepassati gli obiettivi di qualità sia per la media annua che per la media giornaliera (superata per due terzi dell anno). Migliora invece il monossido di carbonio, per il quale nel 2001, per la prima volta, non si registrano più superamenti degli obiettivi neanche nell area torinese. Indice delle emissioni SO2, CO, NO2 (base 1985 = 100) 300 numeri indice (1985 = 100) SO2 CO NO2 Fonte: ARPA Piemonte e Provincia di Torino, Servizio Qualita dell aria e inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico Note: Indice basato sulle medie annuali (CO, NO2, SO2) ponderate per le stazioni di Rebaudengo e Consolata Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

20 Sezione 1 pag Relativamente alla concentrazione degli inquinanti atmosferici tradizionali (SO2, NO2, CO), questa è diminuita nel corso degli ultimi decenni. La sostituzione del gas all olio combustibile ha determinato, già nel corso degli anni 80, una drastica contrazione della SO2 fino a livelli attualmente marginali. La riduzione delle concentrazioni di CO, più avvertibile nell area metropolitana (nell ordine di ca. il 50% come media annua nel periodo nell area urbana di Torino), è largamente dovuta al rinnovo del parco auto dal 1993 (introduzione di vetture catalizzate e diesel ecologici). Meno significativa appare la riduzione delle emissioni di ossidi di azoto, comunque apprezzabile nell area urbana di Torino, (dove si riduce di circa un terzo tra il 1992 e il 2001) pur permanendo su valori superiori agli obiettivi di qualità. Su un più limitato periodo di rilevazione non risultano tendenze evidenti per gli altri inquinanti come il PM10 e l ozono (vedi indicatore 1) che comunque si mantengono a livelli molto elevati, superiori agli obiettivi di qualità. 3. Consumi per settore e per vettore e intensità energetica. 120 indice procapite (1990=100) indice intensità (1995=100) procapite intensità Fonte: Provincia di Torino, Servizio Risorse Energetiche I consumi energetici complessivi nella Provincia nell ultimo anno rilevato (2000) hanno segnato una flessione (-2%) rispetto ad un trend decennale in ascesa (+11% nel periodo ). Ad incidere è stata soprattutto la riduzione dei consumi di metano per usi civili (-4%) e di benzina (-5%), forse connesse sia all andamento climatico che ai costi dei carburanti. La lettura degli usi energetici mostra che i consumi civili incidono per il 42%, i trasporti il 30% e le attività produttive il 28%. La crescita si è prevalentemente concentrata nei trasporti (+18%) e negli usi civili (+16%), mentre sono rimasti stazionari i consumi per attività produttive. L intensità energetica dell economia provinciale, nel periodo , mostra una sostanziale stazionarietà. Sotto il profilo della tipologia di fonti consumate si accresce il peso del metano (39% del totale, +22% nel decennio) e dell energia elettrica (22% del totale, +15% sul 1990), mentre i prodotti petroliferi rappresentano ancora il 36% del totale dei consumi (in contrazione, -4% sul 1990). Il teleriscaldamento, in forte incremento negli ultimi 3 anni, assorbe il 2,2% dei consumi. Marginale, ma in crescita, la produzione di energia termica da biomassa. Nella produzione locale di energia elettrica (che copre poco meno del 50% dei fabbisogni) la quota di energia idroelettrica oscilla attorno al 40%. Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

21 pag. 16 Sezione 1 4. Emissioni totali di CO2 e obiettivo di Kyoto Emissioni totali di CO2 e obiettivo Kyoto emissioni totali (kton) % 16% 14% 12% 10% 8% 6% 4% 2% 0% distanza (%) da obiettivo Kyoto al 2010 distanza da obiettivo emissioni totali obiettivo Kyoto Fonte: Provincia di Torino, Servizio Risorse Energetiche Per quanto riguarda le emissioni di gas serra derivanti dai consumi energetici, nel periodo sono cresciute del 8,5%, più della media nazionale. Come per i consumi energetici, la crescita delle emissioni è stata legata ai trasporti e agli usi civili. In assenza di una conversione delle fonti energetiche, la crescita dei consumi si è tradotta in una crescita delle emissioni di CO2 sostanzialmente equivalente. L intensità di emissioni per unità di energia (emissioni di CO2eq/unità di energia consumata) è di conseguenza rimasta sostanzialmente invariata nell arco del decennio (-2%). Nel 1999 e nel 2000 le emissioni di CO2 da usi energetici, seguendo l andamento dei consumi energetici, si sono leggermente contratte (-1,5%) rispetto al valore massimo registrato nel Rispetto all obiettivo dell Unione Europea di stabilizzazione nel 2000 sui livelli 1990 si registra uno scostamento del + 8,5%. Per conseguire gli obiettivi di Kyoto (-6,5% su base nazionale al 2010) si rende necessaria, nell arco dei prossimi 10 anni una riduzione media annua di circa l 1,5%. 5. Distribuzione delle classi di qualità biologica delle acque 50% 40% 30% 20% 10% 0% classe I classe I/II - II classe II/III - III classe III/IV - IV classe IV/V - V Fonte: Provincia di Torino, Servizio Pianificazione Risorse Idriche Una lettura dello stato dei corsi d acqua nella Provincia di Torino alla luce della classificazione IBE (Indice Biotico Esteso), che distingue le acque in cinque classi (I: Ambiente non inquinato o non alterato in modo sensibile; II:Ambiente con evidenti alcuni effetti dell inquinamento; III:Ambiente inquinato; IV: Ambiente molto inquinato; V: Ambiente fortemente inquinato), vede dominare le situazioni in prima classe di qualità biologica delle acque nelle porzioni più elevate dei bacini, solitamente caratterizzate da carichi antropici modesti. Costituiscono un eccezione le alte valli Chisone e Susa, coinvolte da una notevole pressione turistica invernale. Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

22 Sezione 1 pag. 17 La seconda classe di qualità biologica caratterizza i tratti di fondovalle, non tanto a causa della pressione antropica, ma principalmente per l impoverimento delle portate naturali per lo sfruttamento idroelettrico. La situazione peggiore risulta per la Dora Riparia, interessata da numerose attività di lavorazione di sabbia e ghiaia e da interventi idraulici legati alla realizzazione di importanti cantieri. Verso la pianura si riscontra un generale peggioramento dovuto sia all incremento dei livelli di antropizzazione (carichi agricoli e zootecnici e, nell area torinese, e industriali), sia all alterazione dei regimi idrologici per derivazioni idriche per fini irrigui. Domina quindi la terza classe e sono talora presenti la quarta e anche la quinta classe di qualità. Soltanto l Orco, lo Stura di Lanzo e la Dora Baltea (e potenzialmente il Pellice) riescono a sostenere una qualità migliore fino alla confluenza col Po. Il Po, in particolare a valle di Torino, è caratterizzato da un significativo degrado e si colloca in terza e quarta classe. 6. La certificazione dei sistemi di gestione ambientale di impresa (Indicatore 6), secondo lo schema ISO o EMAS, riconosce le organizzazioni (industriali o di servizi, incluse pubbliche amministrazione) che si sono dotate di procedure e obiettivi di gestione ambientale del proprio processo produttivo e della struttura organizzativa. Nel corso degli ultimi 3 anni in provincia di Torino si è registrato un forte sviluppo di certificazioni, come nel resto dell Italia. Al 2001 è stato raggiunto e superato l obiettivo di 100 imprese certificate definito dall accordo tra Provincia e Unione Industriali. Il 72% delle certificazioni riguarda imprese manifatturiere, il 11% imprese energetiche, il 17% imprese di servizi (tra cui alcune pubbliche amministrazioni). Al marzo 2002 si contano 4 registrazioni Emas e 112 certificazioni ISO Complessivamente la quota di sistemi di gestione ambientale in provincia di Torino rispetto all insieme dell Italia è pari a ca. il 7% e superiore alla quota di valore aggiunto (circa il 5% sia come totale che come settore industriale) generato dall area rispetto al totale nazionale. 7. La mobilità costituisce soprattutto in ambito urbano - uno dei principali fattori di pressione ambientale, per gli effetti diretti e indiretti sulla qualità dell aria, l inquinamento acustico, i consumi energetici, la domanda di suolo per infrastrutture, la mortalità. Nell arco dell ultimo decennio si registra una contrazione sia del totale degli spostamenti individuali che dell insieme degli spostamenti motorizzati (-6%), anche se probabilmente a fronte di una crescita delle percorrenze e del trasporto merci (come risulta dai dati sui consumi di carburante, vedi indicatore 8). La riduzione del numero di spostamenti è stata determinata dalla contrazione del trasporto pubblico (- 30% nel decennio), mentre la mobilità con mezzi privati è cresciuta del 5% (e sempre più con un solo passeggero). La contrazione del trasporto pubblico sembra essersi arrestata negli ultimissimi anni. Mobilità Motorizzata n. spostamenti giornalieri (migliaia) Mezzi privati Mezzi pubblici Fonte: Elaborazione a cura del Servizio Pianificazione Trasporti e Programmazione Sviluppo Sostenibile, Provincia di Torino. Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

23 pag. 18 Sezione 1 Disaggregando territorialmente i dati del 2000 si nota un ruolo ancora rilevante dei mezzi pubblici nel contesto torinese (25% del totale) dove la domanda può incontrare un offerta più organizzata. Nei comuni della cintura torinese, e ancor più nel resto della provincia, il trasporto pubblico costituisce, invece, una modalità di spostamento marginale (rispettivamente il 14 e il 7%) rispetto alla modalità privata. Rilevante e forse in crescita, soprattutto in ambito urbano anche il ricorso alle due ruote, mentre resta stazionario l uso del taxi. 8. Un altro indicatore chiave del tema mobilità locale riguarda i consumi energetici per i trasporti (Indicatore 8), un indicatore indiretto anche dell evoluzione della mobilità. Il trend mostrato dai consumi per i trasporti mostra una crescita del 18% nel periodo Negli ultimi cinque anni si registra una crescita sostenuta dei consumi di gasolio (+33%) e una flessione dei consumi di benzina (-3%), in connessione con l evoluzione del parco auto e la crescita del trasporto merci. La riduzione dei consumi di benzina è più evidente nel 2000 in presenza di alti costi dei carburanti e determina una contrazione del totale dei consumi (-1%) per i trasporti. In tutto il periodo restano marginali i consumi di gpl e metano. Il tasso di motorizzazione privata della provincia di Torino, superiore alla media italiana, è cresciuto negli ultimi anni passando, tra il 1997 e il 2000, da 58 a 62 autovetture ogni 100 abitanti. Complessivamente, il parco veicolare della provincia è costituito da veicoli, dei quali autovetture. Consumi di carburante per autotrazione ktep Benzina Gasolio GPL Metano Fonte: Provincia di Torino, Servizio Risorse energetiche 9. Il rumore è tra le principali cause del peggioramento della qualità della vita nella città ed in zone extraurbane e rurali interessate da importanti strutture di trasporto. Lo stato delle informazioni disponibili, derivato da particolari campagne di monitoraggio (Progetto Tangenziale di Torino ; Progetto di zonizzazione acustica DISIA 2 ) non ci permette di offrire un dato provinciale complessivo, ma segnala livelli di acuto disagio nelle aree urbane e nella prossimità alle principali arterie di traffico. I risultati presentati, relativi alla prima sperimentazione per l indicatore di inquinamento acustico del sistema di indicatori comuni europei per l ambiente urbano, sono basati su una metodologia accurata e confrontabile a livello europeo di rilevazione dell inquinamento acustico a livello urbano. I dati presentati mettono a confronto i due comuni di Rivoli e Quincinetto, aree che per le loro caratteristiche possono rappresentare le criticità relative all inquinamento acustico in comuni medi e piccoli. Dal confronto si evince innanzitutto come il comune di Rivoli presenti la situazione più critica, con percentuali di popolazione esposta nei tre periodi di gran lunga superiore al comune di Quincinetto. L indicatore inoltre mette in evidenza come in tutti e due i comuni la percentuale di popolazione esposta nelle aree residenziali a livelli di rumore superiori ai livelli DEN (day- evening - night) di riferimento tenda ad aumentare proprio nelle ore notturne. Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

24 Sezione 1 pag L agricoltura biologica rappresenta una forma di gestione delle coltivazioni agricole e degli allevamenti zootecnici compatibile con l ambiente il cui sviluppo si inserisce nel quadro di una progressiva trasformazione dell agricoltura, caratterizzata, sulla scorta degli indirizzi fissati a livello europeo, dall integrazione tra finalità produttive e funzioni di salvaguardia del territorio. I dati riguardanti l agricoltura biologica nella Provincia di Torino (Indicatore 10) confermano un andamento positivo sia nel numero di aziende agricole che hanno convertito la loro produzione al biologico (più di 300), che nella superficie agricola convertita, pari complessivamente, nel 2001, a 4651 ha (incluse le superfici in conversione). La superficie ad agricoltura ad agricoltura biologica corrisponde all 1.39 della SAU provinciale (a fronte del 7% su base nazionale). Accanto al dato relativo all agricoltura biologica deve essere preso in considerazione quello sull applicazione delle tecniche di produzione integrata che riguarda circa 360 aziende per una superficie di 4814 Ha, pari all 1.9% della SAU provinciale. Estensione dell'agricoltura biologica 6000 ha di superficie agricola in conversione biologica Fonte: Provincia di Torino, Servizio Agricoltura 11. Nella Provincia di Torino più dell 11% della superficie è soggetta a protezione naturale (Indicatore 11) nelle diverse classificazioni date dalla L.R. 12/90 (Parco naturale, Zona di Salvaguardia, Riserva naturale speciale, Parco Nazionale, Riserva naturale orientata, Area attrezzata, Zona di preparo, Riserva naturale integrale). A partire dalla costituzione del Parco Nazionale del Gran Paradiso nel 1922, che rappresenta ancora più del 40% delle aree protette, la creazione di parchi e aree protette ha avuto un grande impulso negli anni 80 e 90, soprattutto con la creazione di parchi e riserve regionali e provinciali. La Provincia gestisce sotto la propria responsabilità il Parco Naturale del Lago di Candia. 12. La superficie di territorio adibita a scopo urbano, di infrastruttura e di reti di comunicazione può essere considerata come il principale fattore di pressione gravante sul territorio. Nel corso degli ultimi decenni è notevolmente cresciuto il consumo di suolo e la Provincia sta completando un rilevamento dell evoluzione storica delle superfici urbanizzate. Provincia di Torino Relazione previsionale e programmatica

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