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1 Manuale SPHERA e LEGS Logistica Umanitaria Situazioni di crisi e emergenza Scienze per la pace: trasformazione dei conflitti e cooperazione allo sviluppo Pisa, febbraio-maggio 2016 dott. Carlo Bargagna

2 Cosa è Sfera, Carta umanitaria e norme minime di risposta in caso di disastri? Una iniziativa intrapresa nel 1997 dal alcune ONG umanitarie e dal Movimento della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa; Individua le norme minime per operazioni di assistenza in caso di disastri; Settori chiave sono: a) Acqua e servizi igienico-sanitari; b) Nutrizione; c) Aiuti alimentari; d) Rifugi; e) Assistenza sanitaria. 2

3 La Carta Umanitaria si ispira: Al Diritto Internazionale Umanitario; Al diritto dei rifugiati; Al Codice di condotta per il Movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa e per le Organizzazioni non Governative (ONG) relativo alle operazioni di soccorso in caso di disastri. 3

4 Sfera. Norme comuni: 1. Partecipazione: la popolazione colpita partecipa attivamente al programma di assistenza; 2. Valutazione iniziale; serve a stabilire se e come serva una risposta esterna; 3. Risposta: necessaria se autorità non possono o vogliono proteggere e assistere la popolazione; 4. Selezione dei beneficiari: vulnerabilità e bisogno; 5. Monitoraggio: verifica dell efficacia; 6. Valutazione finale; 7. Competenze e responsabilità dell operatore umanitario; 8. Supervisione, gestione e supporto del personale. 4

5 Sfera. Standard minimi acqua: Assunzione d acqua (cibi e bevande): 2,5-3 litri giorno; Pratiche igieniche: 2-6 litri giorno; Bisogni base per cucinare: 3-6 litri giorno; Bisogno base totale: 7,5-15 litri giorno; 250 persone per rubinetto (portata 7,5 litri minuto); 500 pers. per pompa manuale (portata 16,6 litri minuto); 400 pers. per pozzo (portata 12,5 litri minuto); Sfera. Standard minimi latrine: 20 persone per latrina; Latrine per nucleo familiare o divise per sesso; Distanza massima latrina abitazione: 50 metri. 5

6 Sfera. Standard minimi fabbisogno nutrizionale: kcal per persona al giorno; 10-12% dell energia totale fornito da proteine; 17 % dell energia totale fornito da grassi; Adeguata assunzione di micronutrienti (vitamine, minerali e oligoelementi) da alimenti freschi o arricchiti; Sfera. Standard minimi logistica: La gestione della catena logistica degli approvvigionamenti (SCM) è un approccio integrato alla logistica degli aiuti alimentari. A partire dalla scelta dei beni, include l approvvigionamento alla fonte, garanzia di qualità, confezionamento, spedizione, trasporto, stoccaggio, inventariazione, assicurazione e così via. 6

7 Sfera. Standard rifugi e insediamenti: Dare priorità all uso di strutture già esistenti; 45 mq a persona (comprende i lotti per nucleo familiare e la superficie necessaria a strade, sentieri, strutture educative, servizi igienico-sanitari, barriere antincendio, amministrazione, depositi per l acqua, aree di distribuzione, mercati e magazzini, nonché piccoli orti per i singoli nuclei familiari); Si impiegano materiali e forza lavoro locali e privi di ripercussioni negative sull economia locale o sull ambiente; Le tecniche di costruzione e i materiali impiegati attenuano gli effetti di catastrofi naturali future; La chiusura finale degli insediamenti temporanei deve essere gestita in modo da non avere effetti negativi sull ambiente. 7

8 Sfera. Standard articoli non alimentari. Ogni persona colpita deve poter avere accesso a: Indumenti, coperte e accessori per dormire sufficienti per qualità e quantità; Sapone ed articoli per assicurare igiene, salute, dignità e benessere; Utensili per la preparazione e consumo degli alimenti; Strutture comuni per cucinare o ad una stufa; Scorta di combustibile per uso cucina e riscaldamento (sostenibili dal punto di vista economico e ambientale); Illuminazione artificiale sostenibile e sicura; Attrezzatura necessaria a costruzione e manutenzione del proprio rifugio. 8

9 Sfera. Misure di prevenzione sanitaria generali: Acqua e servizi igienico-sanitari: acqua sufficiente per quantità e qualità; sufficienti servizi igienico-sanitari; sensibilizzazione all igiene; Controllo dei vettori; Sicurezza alimentare, nutrizione e aiuti alimentari: accesso a un alimentazione adeguata; trattamento della malnutrizione ; Rifugi: sufficienti e adeguati; Essere pronti alla comparsa di malattie contagiose. 9

10 LEGS norme e direttive per il sostegno all allevamento in emergenza. Insieme di norme e direttive internazionali per il progetto, l attuazione e la valutazione di interventi in materia di allevamento per aiutare le popolazioni colpite da crisi umanitarie; Si basa su interventi che mirano a fornire un aiuto rapido per proteggere e ricostituire il bestiame; Contribuisce a salvare vite ma anche i mezzi di sussistenza attraverso due strategie chiave: o Aiutare a individuare gli interventi in materia di allevamento più appropriati alla situazione; o Fornire norme ed indicatori affinché gli interventi si basino su buone pratiche. 10

11 LEGS: struttura generale. Interventi in materia di allevamento basati sui mezzi di sussistenza in situazioni d emergenza; Valutazione iniziale e intervento; Norme comuni a tutti gli interventi in materia di allevamento; Smaltimento; Servizi veterinari; Fornitura di alimenti per animali; Fornitura d acqua; Rifugi e strutture per il bestiame; Fornitura di bestiame (ripopolamento); Appendici. 11

12 LEGS: origini. Il bestiame costituisce un mezzo di sussistenza cruciale; Non esistevano linee guida ampiamente diffuse in materia di allevamento in caso di catastrofe; I mutamenti climatici generano crisi umanitari più frequenti e varie che colpiscono particolarmente le popolazioni fortemente dipendenti dall allevamento; LEGS ricalca il processo per l elaborazione della carta umanitaria e norme minime di risposta in caso di disastri del progetto Sfera per completarlo. 12

13 LEGS: Cerca di armonizzare le emergenze, l allevamento ed i mezzi di sussistenza; Cerca un miglioramento nell azione di soccorso alle popolazioni fortemente legate all allevamento; Supporta anche il bestiame delle comunità agricole stanziali e gli animali delle zone urbane; (ed. 2009) si basa principalmente sull esperienza acquisita nell africa subsahariana; Si basa sul diritto all alimentazione ed alla vita degna; Non si occupa solo della risposta immediata ma anche del recupero e dello sviluppo di lungo termine. 13

14 LEGS: Cerca di facilitare la presa di decisioni anche al fine di perturbare il meno possibile lo sviluppo di lungo termine; Non è una guida pratica dettagliata per lo sviluppo di interventi in materia di allevamento in caso di catastrofe; Ha come obiettivo prioritario il benessere della popolazione piuttosto che degli animali; Non si occupa degli animali da compagnia; Non si occupa di prevenzione o controllo di malattie animali transfrontaliere specifiche. 14

15 Come si usa LEGS e contenuti: È principalmente uno strumento di pianificazione e di aiuto alla presa di decisioni per elaborare interventi; Le norme e direttive contenute possono anche servire a valutare la risposta (durante o dopo la missione); Principali aspetti per pianificare un intervento; Come valutare gli interventi tecnici in funzione dello stadio dell emergenza; Norme minime comuni a tutti gli interventi in materia di allevamento; Capitoli tecnici. 15

16 Gli interventi di emergenza non mirano più soltanto a «salvare delle vite» ma a «proteggere e migliorare i mezzi di sussistenza». 16

17 Grazie per l attenzione

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