Relazione sulla valutazione dei rischi

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1 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 1 Relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti dalla presenza di agenti chimici pericolosi in ottemperanza all'art. 223 (introdotto dal D.Lgs. 81/2008 ) Impresa Edile:, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena Valutazione dei rischi di esposizione dei lavoratori ad agenti chimici pericolosi secondo la metodologia della Regione Emilia Romagna Revisione del documento: 0.0 del 30/06/2009 Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

2 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 2 Il presente documento costituisce l aggiornamento del documento di valutazione dei rischi redatto ai sensi dell art. 17 D.Lgs. 81/2008, in funzione delle modifiche apportate TITOLO IX SOSTANZE PERICOLOSE del D.Lgs. 81/2008 Il presente documento di valutazione dei rischi è stato elaborato secondo una metodologia ispirata al modello della Regione Emilia Romagna per quanto concerne la valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi ed integrato per la valutazione dei casi specifici non valutabile con il modello di origine. Qualsiasi riproduzione anche parziale del presente documento è consentita solo per gli usi strettamente necessari alla valutazione preliminare del rischio da parte dell azienda o professionista che lo ha redatto. Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

3 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 3 INDICE 1 PRESENTAZIONE... 4 PREMESSA NORMATIVA VALUTAZIONE PRELIMINARE E DETTAGLIATA DEL RISCHIO Valutazione del rischio per la salute Principi e caratteristiche del modello Determinazione dell indice di esposizione per via inalatoria Determinazione dell esposizione cutanea Valutazione dei risultati ottenuti Valutazione del rischio per la sicurezza Giudizio conclusivo STESURA DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI DESCRIZIONE GENERALE DEI LUOGHI DI LAVORO E DELLE ATTIVITA TAB. 1 DATI DELL AZIENDA TAB. 2 NOMINATIVI E MANSIONI DEL PERSONALE TAB. 3 FASI OPERATIVE E TIPO DI ESPOSIZIONE CHIMICA TAB. 4 ELENCO DEI PRODOTTI CHIMICI UTILIZZATI IN AZIENDA Attività TAB. 6 TIPO DI ATTIVITÀ PER MANSIONE E NOMINATIVO DEI DIPENDENTI Dati dei prodotti TAB.7 SOSTANZA E QUANTITATIVI DI AGENTI CHIMICI IMPIEGATI NELLE VARIE OPERAZIONI AGENTI CHIMICI UTILIZZATI TAB.8 ELENCO DEI PRODOTTI CHIMICI UTILIZZATI IN AZIENDA E SCHEDE DI SICUREZZA VALUTAZIONE PRELIMINARE E VALUTAZIONE DETTAGLIATA DEL RISCHIO TAB. 9 SINTESI DELLA VALUTAZIONE PER TIPO DI ESPOSIZIONE E DI IMPIEGO TAB. 10 LIVELLI DI ESPOSIZIONE PERSONALE AL RISCHIO CHIMICO RASSEGNA DELLE SPECIFICHE MISURE ADOTTATE SCHEDE DI AGGIORNAMENTO DELL'ESPOSIZIONE PERSONALE AL RISCHIO CHIMICO DEI LAVORATORI Allegato: Schede di sicurezza Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

4 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 4 PRESENTAZIONE 03/07/2009 Il documento di valutazione dei rischi di esposizione dei lavoratori ad agenti chimici pericolosi: è stato redatto ai sensi del D.Lgs. 2 febbraio 2002, n. 25 "Attuazione delle direttive 89/391/CEE, 89/654/CEE, 89/655/CEE, 89/656/CEE, 90/269/CEE, 90/270/CEE, 90/394/CEE, 90/679/CEE, 93/88/CEE, 95/63/CE, 97/42, 98/24 e 99/38 riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori durante il lavoro"; costituisce parte integrante del documento di valutazione dei rischi redatto ai sensi del D.Lgs. 81/2008 art. 17; è soggetto ad aggiornamento periodico ove si verifichino notevoli mutamenti che potrebbero averla resa superata ovvero quando i risultati della sorveglianza medica ne mostrino la necessità. La valutazione dei rischi è stata condotta dal Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione con la collaborazione del Medico Competente e il coinvolgimento preventivo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza. Il presente documento è stato illustrato e discusso nell ambito della riunione del alla presenza delle seguenti rappresentanti: - DATORE DI LAVORO: MASSIMILIANO FIORE - RESPONSABILE SERVIZIO DI MASSIMILIANO FIORE - PREVENZIONE E PROTEZIONE: - RAPPRESENTANTE DEI - LAVORATORI PER LA SICUREZZA: DI MAIO FRANCESCO - MEDICO COMPETENTE: Dott. Giuseppe Sinicropi Firme: - DATORE DI LAVORO:... - RESPONSABILE SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE:... - RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA:... - MEDICO COMPETENTE:... Il documento è stato redatto da: Dott. Ing. Paolo Lolli (Consulente Remarksrl) Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

5 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 5 PREMESSA NORMATIVA La valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori viene effettuata a fronte di quanto richiesto dal D.Lgs. 81/2008 art. 17. Ai sensi dell'art. 223 del D.Lgs. n. 81/2008 il datore di lavoro, nell'effettuare la valutazione dei rischi di cui all'art. 28 del medesimo decreto, è tenuto a determinare in via preliminare l'eventuale presenza di agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro ed, eventualmente, gli effetti derivanti dalla loro combinazione. Nel caso in cui sussista la presenza di agenti chimici occorrerà valutare anche i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori prendendo in considerazione in particolare: a) le proprietà pericolose degli agenti chimici; b) le informazioni sulla salute e sicurezza comunicate dal produttore o dal fornitore tramite la relativa scheda di sicurezza predisposta ai sensi dei decreti legislativi n. 52/1997 e n. 65/2003; c) il livello, il tipo e la durata dell'esposizione; d) le circostanze in cui viene svolto il lavoro in presenza di tali agenti, compresa la quantità degli stessi; e) i valori limite di esposizione professionale o i valori limite biologici,di cui un primo elenco è riportato negli allegati XXXVIII e XXXIX; f) gli effetti delle misure preventive e protettive adottate o da adottare; g) se disponibili, le conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese. Detta valutazione dovrà essere aggiornata periodicamente e, in ogni caso, in occasione di notevoli mutamenti che potrebbero averla resa superata oppure quando i risultati della sorveglianza medica ne mostrino la necessità (art. 223, comma settimo) La valutazione dei rischi deve contenere le informazioni relative a: natura, caratteristiche di pericolosità e quantitativi delle sostanze chimiche presenti; modalità di utilizzo, misure di prevenzione e protezione messe in atto; entità di esposizione, intesa come numero di lavoratori potenzialmente esposti, tipo, durata e frequenza dell esposizione; effetti delle misure di sicurezza messe in atto; valori limite di esposizione e valori biologici dell agente; risultati dei controlli sanitari e dei monitoraggi ambientali effettuati; eventuali conclusioni tratte dalle azioni di sorveglianza sanitaria già intraprese; eventuali misure che si ritenga mettere in atto, in base alle risultanze della valutazione dei rischi. Questa norma si applica a tutte le attività in cui siano presenti sostanze pericolose ed in particolare sono compresi: la produzione; la manipolazione; l'immagazzinamento; il trasporto o l'eliminazione; il trattamento dei rifiuti. Gli agenti chimici sono quelli classificati o classificabili come: a) agenti chimici: tutti gli elementi o composti chimici, sia da soli sia nei loro miscugli, allo stato naturale o ottenuti, utilizzati o smaltiti, compreso lo smaltimento come rifiuti, mediante qualsiasi attività lavorativa, siano essi prodotti intenzionalmente o no e siano immessi o no sul mercato; Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

6 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 6 b) agenti chimici pericolosi: 1) agenti chimici classificati come sostanze pericolose ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, e successive modificazioni, nonché gli agenti che corrispondono ai criteri di classificazione come sostanze pericolose di cui al predetto decreto. Sono escluse le sostanze pericolose solo per l'ambiente; 2) agenti chimici classificati come preparati pericolosi ai sensi del decreto legislativo 14 marzo 2003, n. 65, e successive modificazioni, nonché gli agenti che rispondono ai criteri di classificazione come preparati pericolosi di cui al predetto decreto. Sono esclusi i preparati pericolosi solo per l'ambiente; 3) agenti chimici che, pur non essendo classificabili come pericolosi, in base ai numeri 1) e 2), possono comportare un rischio per la sicurezza e la salute dei lavoratori a causa di loro proprietà chimico _ fisiche, chimiche o tossicologiche e del modo in cui sono utilizzati o presenti sul luogo di lavoro, compresi gli agenti chimici cui è stato assegnato un valore limite di esposizione professionale; Inoltre è bene ricordare che: d) valore limite di esposizione professionale: se non diversamente specificato, il limite della concentrazione media ponderata nel tempo di un agente chimico nell'aria all'interno della zona di respirazione di un lavoratore in relazione ad un determinato periodo di riferimento; un primo elenco di tali valori è riportato nell'allegato XXXVIII; e) valore limite biologico: il limite della concentrazione del relativo agente, di un suo metabolita, o di un indicatore di effetto, nell'appropriato mezzo biologico; un primo elenco di tali valori è riportato nell'allegato XXXIX; In particolare occorre riferirsi a sostanze e preparati: a) esplosivi b) comburenti c) estremamente infiammabili d) facilmente infiammabili e) infiammabili f) molto tossici g) tossici h) nocivi i) corrosivi j) irritanti k) sensibilizzanti l) cancerogeni m) mutageni n) tossici per il ciclo riproduttivo Sono invece esclusi dal campo di applicazione del D.Lgs. 81/08 sostanze e preparati che siano solo: o) pericolosi per l'ambiente La classificazione può essere individuata dalle frasi di rischio (frasi R) presenti sulle schede di sicurezza. tra: Parlando di rischio di esposizione è possibile differenziare, come indica l articolo 224 (Misure e principi generali per la prevenzione dei rischi) Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

7 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 7 Rischio di esposizione Riferimento normativo Obblighi Rischio basso D.Lgs. 81/08 Art. 224 Comma 2 Valutazione dei rischi Informazione e formazione Non basso Valutazione dei rischi Informazione e formazione Misure specifiche di protezione e prevenzione Disposizioni in caso di incidenti o di emergenze Sorveglianza sanitaria Si ricorda che l analisi del rischio di esposizione ad agenti cancerogeni, ove pertinente, deve essere stata già effettuata ai sensi del D.Lgs. 25 febbraio 2000 n. 66 e riportata all interno della valutazione dei rischi nell ambiente di lavoro ai sensi del D.Lgs. 81/2008, con compilazione del registro degli esposti e conseguente invio dello stesso agli organi preposti. Un ulteriore importante riferimento normativo è dato dagli obblighi previsti dall art. 5 comma 2 D.lgs. 334/99 relativo ad azienda a rischio di incidente rilevante (Legge "Seveso"), per cui anche gli stabilimenti che utilizzino sostanze pericolose al di sotto dei quantitativi limite previsti dall Allegato I del D.Lgs. 17 agosto 1999 n. 334 stesso devono provvedere all individuazione dei rischi con conseguente aggiornamento del documento di valutazione, ed alla formazione/informazione del personale ai sensi del D.M. 16 marzo Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

8 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 8 La tabella seguente riporta, infine, un quadro dei principali riferimenti normativi relativi al rischio chimico. Argomento Sicurezza e igiene del lavoro Agenti a rischio di incendio ed esplosione Riferimento In precedenza: D.Lgs 19/09/94 n 626 e succ. mod. TITOLO VII - PROTEZIONE DA AGENTI CANCEROGENI MUTAGENI (come modificato dal D.Lgs. 25/02/00 n 66) TITOLO VII bis - PROTEZIONE DA AGENTI CHIMICI (come modificato dal D.Lgs. 02/02/02 n 25) D.P.R. 19/03/56 n 303 Capo II - Difesa dagli agenti nocivi. D.P.R. 27/04/55 n 547 TITOLO VIII - MATERIE E PRODOTTI PERICOLOSI O NOCIVI Da l 15/05/08: D.Lgs. n. 81/ TITOLO IX SOSTANZE PERICOLOSE (agenti chimici e agenti cancerogeni) D.M. 10/03/98 D.P.R. 23/03/98 n 126 In precedenza D.Lgs 19/09/94 n 626 e succ. mod. TITOLO VIII bis - PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE Da l 15/05/08: D.Lgs. n. 81/ TITOLO XI PROTEZIONE DA ATMOSFERE ESPLOSIVE Dispositivi di protezione individuali In precedenza: D.Lgs 04/12/92 n 475 e D.M. 02/05/01 Classificazione, etichettatura e imballaggio di sostanze e preparati pericolosi In 15/05/08 D.Lgs. n. 81/2008: TITOLO III USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE L. 02/02/97 n 52 D.Lgs. 16/07/98 n 285 D.M. 28/02/2006 Segnaletica di sicurezza In precedenza: D.Lgs. 14/08/96 n 493 Attività comportanti rischi di incidente rilevante In 15/05/08 D.Lgs. n. 81/2008: TITOLO V SEGNALETICA DI SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO D.Lgs. 17/08/99 n 334 D.M. 16/03/98 Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

9 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 9 METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI DI ESPOSIZIONE AGLI AGENTI CHIMICI PERICOLOSI (schema logico) Nella Figura seguente è rappresentato lo schema logico previsto dal D.Lgs. 81/2008 per la valutazione del rischio di esposizione agli agenti chimici secondo quanto definito nelle Linee Guida delle Regioni 1) valutazione Art. 223 Proprietà pericolose Dati della scheda di sicurezza Limiti di esposizione Quantità presenti Art. 223 Effetti delle misure preventive e protettive adottate Conclusioni tratte da eventuali azioni di sorveglianza sanitaria Art. 223 Modalità di lavorazione Tipo di esposizione Durata di esposizione Livello di esposizione Art. 223 Valutazione preliminare dei rischi Valutazione del rischio per la SICUREZZA Valutazione del rischio per la SALUTE L attività esclude la presenza di: concentrazioni pericolose di sostanze infiammabili, facilmente infiammabili, materiali combustibili o comburenti, di fiamme libere o fonti di accensione ed il luogo di lavoro è classificato a rischio incendio basso SI Rischio Moderato per la Sicurezza RISCHIO BASSO SI Giustificazione che la natura e l entità dei rischi non rendono necessaria una ulteriore valutazione NO Art 223 Valutazione dettagliata del rischio con modelli o misure NO Art. 223, Titolo XI e DM 10/3/98 approfondire la valutazione integrandola con quella dovuta al formarsi di atmosfere esplosive e con la valutazione del rischio incendio e aggiornare il piano di emergenza Rischio Moderato per la Salute NO Rischio Non Moderato per la salute Valutazione estesa del rischio Eliminazione o riduzione del rischio con misure specifiche di prevenzione e protezione Esistono lavoratori esposti a T, Xn, Xi Rischio non Moderato per la Sicurezza SI Sorveglianza sanitaria Monitoraggio periodico degli agenti chimici Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

10 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 10 2) esito della valutazione Esito della valutazione Stesura della relazione Informazione e formazione dei lavoratori Aggiornamento periodico 1. Valutazione preliminare del rischio (art.223) 2. Valutazione dettagliata del rischio (tramite algoritmi o misurazioni) 3. Valutazione estesa del rischio che per correttezza sarebbe opportuno differenziare in: 1. Valutazione preliminare del pericolo 2. Valutazione dettagliata ed estesa del rischio residuo in quanto, dalle considerazioni effettuate sul campo di applicazione della normativa, consegue che la valutazione preliminare non può essere una valutazione analitica del rischio di esposizione dei singoli lavoratori, ma solo una individuazione del pericolo di esposizione agli agenti chimici. Solo con questa interpretazione è possibile spiegare le terminologie di rischio moderato e non moderato, che altrimenti sarebbero in contrasto con l evidenza che il rischio di esposizione debba essere comunque basso, anche in realtà complesse che utilizzino agenti pericolosi in quantità significative. La valutazione estesa del rischio è obbligatoria solo per le situazioni nelle quali il pericolo non è moderato; in questi stessi casi è anche necessario: adottare misure specifiche di prevenzione e protezione; aggiornare il Piano di emergenza per includere eventuali scenari incidentali relativi a rischi chimici; prevedere la sorveglianza sanitaria per gli esposti ad agenti pericolosi per la salute; dimostrare, anche con misurazioni di agenti chimici in luoghi di lavoro, il raggiungimento di adeguati livelli di sicurezza. Nei paragrafi che seguono sono illustrate le varie fasi in cui è stata articolata la valutazione dei rischi. Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

11 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag VALUTAZIONE PRELIMINARE E DETTAGLIATA DEL RISCHIO Modello di calcolo del rischio da agenti chimici pericolosi per la salute e la sicurezza da utilizzarsi nelle piccole e medie imprese (titolo IX Dlgs 81/08) 1.1 Valutazione del rischio per la salute Il modello utilizzato è quello presentato dalla Regione Emilia Romagna, ed è basato su semplici algoritmi e può essere utilizzato per effettuare la valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi secondo quanto previsto dall art 223 del D.Lgs. 81/2008, per attività che comportino basse esposizioni per i lavoratori. Il modello matematico si serve di coefficienti (parametri) che valutano i vari contributi per definire il livello di rischio secondo quanto previsto e richiesto dal titolo VII bis protezione da agenti chimici L utilizzo di tale modello è piuttosto semplice e può essere utilizzato da piccole e medie imprese per definire il livello di rischio presente nella loro realtà Principi e caratteristiche del modello Il modello nasce dalla relazione semplice e di carattere più generale per la quale il rischio dipende linearmente dal pericolo e dall esposizione secondo la formula: R P E ove il pericolo dipende dalle caratteristiche intrinseche, mentre l esposizione dalla modalità con cui il lavoratore viene a contatto con tale pericolo. Quando si parla di sostanze e preparati il pericolo è rappresentato dalle proprietà chimico-fisiche e tossicologiche della sostanza o del preparato e l esposizione potrà essere di tipo inalatoria, cutanea o per ingestione ed anche a più di una sola via. Per poter partire da criteri oggettivi capaci di classificare correttamente la natura dei pericoli prodotti da sostanze e preparati si è scelto di adottare la classificazione assegnata ai prodotti che circolano nel mercato europeo secondo i criteri definiti dalla direttiva europea 67/548/CEE e dalle successive modifiche e aggiornamento. Alle sostanze e ai preparati classificati come pericolosi sono assegnati secondo i criteri di classificazione indicati nei D.Lgs. 52/97, D:Lgs. 65/2003, DM 28/041997, DM 14/06/2002 delle frasi di rischio R, si è scelto quindi di associare ad ogni frase R un punteggio corrispondente al livello di pericolo fornito dalla classificazione e nei casi dei rischi per la sicurezza di segnalare il rischio specifico (esplosione, incendio) e i necessari approfondimenti. Il rischio calcolato secondo tale modello tiene conto di quanto richiesto dal titolo VII bis del D.Lgs : infatti col parametro P si considerano le proprietà pericolose e l assegnazione di valori limite, mentre con E si considera: tipo, durata dell esposizione, modalità con cui essa avviene, le quantità in uso, gli effetti delle misure preventive e protettive adottate. Riportando la definizione di rischio alle vie di esposizione è anche possibile calcolare singolarmente il rischio dovuto ad inalazione di una sostanza o preparato e quello dovuto al contatto cutaneo secondo le analoghe formule: R P inal E inal R cute P E cute R P ingestione E ingestione quando un agente chimico determina un esposizione attraverso più vie, si potrà calcolare il rischio totale che tiene conto di tutti i contributi utilizzando la formula: Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

12 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 12 R cum R 2 inal R considerando che il contributo dovuto all ingestione in normali condizioni di igiene risulta trascurabile, la formula può essere semplificata (rimane comunque la possibilità a discrezione del valutatore di inserire se necessario nell algoritmo anche questo contributo stimando egli stesso il peso che deve avere sul totale) 2 cute R 2 ingest R cum R 2 inal R 2 cute i valori che possono essere assunti dai vari coefficienti sono: 0.1 R ina l R cute R cum 100 Il metodo proposto utilizza per ogni agente chimico il valore più elevato tra gli indici di pericolo ottenuti dall etichettatura e moltiplicandolo per l esposizione ricava il livello di rischio. E necessario subito chiarire che tale valutazione non può essere applicata ai cancerogeni, per i quali non è mai possibile assegnare un livello di rischio moderato e per i quali si applica specificatamente il Titolo VII del dlgs 626/94. Inoltre questo modello si basa sull etichettatura delle sostanze e dei preparati. Sarà quindi essenziale sempre verificare i dati posseduti sia dalle schede di sicurezza che dalla letteratura di settore e applicare i criteri più cautelativi, selezionando i valori degli score più elevati dell agente chimico in esame e in caso di dubbio scegliere comunque quello più alto. L etichettatura dei prodotti può essere considerata uno strumento per valutare la loro pericolosità intrinseca di un prodotto. Tuttavia spesso accade di trovare delle sostanze con una classificazione incerta o che si sono formate nel processo produttivo e non sono accompagnate da una scheda di sicurezza. In tali casi sarà necessario applicare una propria classificazione (utilizzando i dati provenienti dalla letteratura scientifica e i criteri di classificazione previsti per legge). Il modello indicizzato proposto conferisce alle proprietà tossicologiche dei prodotti una valore primario per la valutazione dei rischi da agenti chimici per l uomo, anche se per quanto riguarda i pericoli dovuti alla sicurezza dei lavoratori segnala di volta in volta gli ulteriori approfondimenti da eseguire Determinazione dell indice di esposizione per via inalatoria L indice di esposizione inalatorio E inal viene calcolato come prodotto dell intensità dell esposizione (I) per la distanza (d) secondo la formula: E inal I d L intensità dell esposizione dipende da 5 variabili: 1. proprietà chimico-fisiche 2. quantità d uso 3. modalità d uso 4. tipo di controllo 5. tempo di esposizione 1. Tra le proprietà chimico-fisiche relative alla granulometria si considerano quattro livelli in ordine crescente, in funzione della capacità della sostanza di disperdersi in aria come polvere o vapore in: stato solido/nebbie (largo spettro granulometrico): Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

13 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 13 bassa disponibilità: pellet e simili, solidi non friabili, bassa evidenza di polverosità osservata durante l uso. Es. pellets di PVC, cere e paraffine. Media disponibilità: solidi granulari o cristallini. Durante l impiego la polverosità è visibile, ma la polvere si deposita rapidamente. Dopo l uso, la polvere è visibile sulle superfici. Es. sapone in polvere, zucchero granulare Polveri fini: Alto livello di disponibilità: polvere fina e leggera. Durante l impiego si può vedere formarsi una nuvola di polvere che rimane aerodispersa per diversi minuti. Es. cemento, ossido di titanio, toner da fotocopiatrice liquidi a bassa volatilità (bassa tensione di vapore) liquidi ad alta e media volatilità (alta tensione di vapore) o polveri fini, stato gassoso. 2. Le quantità in uso riguardano le quantità di agenti chimici (sostanze e/o preparati) realmente presenti e destinati all uso giornaliero in qualunque modalità. Esse sono distinte in 5 classi: < 0.1 kg tra 0.1 e 1 kg tra 1 e 10 kg tra 10 e 100 kg > 100 kg 3. Per tipologia d uso si intendono le modalità d uso che possono determinare una dispersione in aria e sono classificate in quattro livelli crescenti: sistema chiuso: la sostanza viene utilizzata e/o conservata in reattori o contenitori a tenuta stagna e trasferita da un contenitore all altro attraverso tubazioni stagne. Questa categoria non può essere applicata a situazioni in cui, in una qualsiasi sezione del processo produttivo, possano verificarsi rilasci nell ambiente. Un sistema si definisce chiuso se lo è in ogni sua parte. Inclusione in matrice: la sostanza viene incorporata in materiali o prodotti da cui è impedita o limitata la dispersione nell ambiente. Questa categoria include l uso di materiali in pellet, dispersione di solidi in acqua con limitazione nel rilascio di polveri e in genere ogni volta che una sostanza inclusa in un altre viene trattenuta. Impiego controllato e non dispersivo: Si tiene conto delle lavorazioni in cui operano gruppi selezionati di lavoratori, esperti del processo e in cui esistono dei sistemi di controllo adeguati a controllare, ridurre e contenere l esposizione. Uso con dispersione significativa: si considerano lavorazioni e attività che possono comportare un esposizione incontrollata degli addetti, e di altri lavoratori ed eventualmente della popolazione in generale. Es. processi di irrorazione fitosanitari, vernici ecc. 4. Tipologia di controllo: si tiene conto delle misure di prevenzione e protezione da prevedere e mettere in atto per evitare l esposizione del lavoratore alla sostanza. Tali misure sono ordinate in senso decrescente in funzione dell efficacia del controllo: contenimento completo: corrisponde al ciclo chiuso, rende l esposizione almeno dal punto di vista teorico trascurabile, escludendo anomalie del sistema o incidenti o errori ventilazione-aspirazione locale delle emissioni: tiene conto della rimozione del contaminante alla sorgente di emissione, impedendo la dispersione in ambiente di lavoro. Segregazione-separazione: viene separato il lavoratore dalla fonte di emissione dell inquinante attraverso uno spazio di sicurezza che non riguarda una barriera fisica, ma soprattutto le modalità e le procedure di lavoro. In tal caso assume un ruolo fondamentale la prevenzione dell esposizione. Diluizione-ventilazione: può essere naturale o meccanica, consente di ridurre l esposizione diluendo fortemente l inquinante. Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

14 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 14 Manipolazione diretta (con sistemi di protezione individuali): il lavoratore opera a contatto con l agente chimico pericoloso protetto unicamente dai DPI. 5. Tempo di esposizione: sono identificati 5 intervalli di tempo: < 15 min tra 15 min e 2 ore tra 2 e 4 ore tra 4 e 6 ore > 6 ore l identificazione del tempo deve essere effettuata su base giornaliera. Le 5 variabili individuate consentono la determinazione del parametro I attraverso un sistema di matrici secondo la procedura: 1. dalle proprietà chimico-fisiche e dalle quantità in uso si ricava (matrice 1) un primo indicatore D (che può assumere 4 livelli crescenti di possibile aerodispersione) Matrice 1 Quantità in uso Proprietà <0.1 kg kg 1-10 kg kg >100kg chimico fisiche Solido/nebbia Bassa Bassa Bassa Medio/bassa Medio/bassa Bassa volatilità Bassa Medio/bassa Medio/alta Medio/alta Alta Media/alta Bassa Medio/alta Medio/alta Alta Alta volatilità e polveri fini Stato gassoso Medio/bassa Medio/alta Alta Alta Alta Valori dell indicatore di disponibilità (D) Bassa 1 Medio/bassa 2 Medio/alta 3 Alta 4 2. calcolato D e identificata la tipologia d uso tramite la matrice 2 si ricava l indicatore U (che può assumere 3 livelli crescenti in funzione dell effettiva disponibilità all aerodispersione) Tipologia d uso Sistema chiuso Incluso in matrice Uso controllato Uso dispersivo D1 Basso Basso Basso Medio D2 Basso Medio Medio Alto D3 Basso Medio Alto Alto D4 Medio Alto Alto Alto Valori dell indicatore di uso (U) Basso 1 Medio 2 alto 3 Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

15 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag calcolato U e identificata la tipologia di controllo attraverso la matrice 3 si ricava l indicatore C che tiene conto dei fattori di compensazione dovuti alle misure di prevenzione e protezione adottate nell ambiente di lavoro Tipologia di controllo Contenimento completo Aspirazione localizzata Segregazione / separazione Ventilazione generale Manipolazione diretta U1 Basso Basso Basso Medio Medio U2 Basso Medio Medio Alto Alto U3 Basso Medio Alto Alto Alto Valori dell indicatore di compensazione (C) Basso 1 Medio 2 Alto 3 4 dall indicatore C e dal tempo di effettiva esposizione del lavoratore tramite la matrice 4 si ricava il valore dell indice I (che può assumere 4 diversi livelli che corrispondono alle diverse intensità di esposizione indipendentemente dalla distanza dei lavoratori dalla sorgente di emissione dell inquinante) Tempo di esposizione < 15 min Tra 15 min e 2 Tra 2 e 4 ore Tra 4 e 6 ore > 6 ore ore C1 Basso Basso Medio/ Bassa Medio/bassa Medio/alta C2 Basso Medio/bassa Medio/alta Medio/alta Alta C3 Medio/bassa Medio/alta Alta Alta Alta Valori dell indicatore di intensità (I) Basso 1 Medio/bassa 3 Medio/alta 7 Alta 10 Calcolo dell indice d relativo alla distanza. L indice d tiene conto della distanza tra una sorgente di emissione e il lavoratore esposto e assume valore 1 per una distanza 1 metro, mentre assume valori <1 per distanze maggiori di 1 metro secondo lo schema: distanza in metri Valori di d < 1 1 Tra 1 e Tra 3 e Tra 5 e L indice di esposizione inalatorio E inal viene calcolato come prodotto dell intensità dell esposizione (I) per la distanza (d) secondo la formula: E inal I d Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

16 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag Determinazione dell esposizione cutanea Schema del processo di valutazione: Proprietà chimico fisiche Solido-nebbie Bassa volatilità Media e alta volatilità e polveri fini Stato gassoso D Quantità d uso <0.1 kg kg 1-10 kg kg >100kg Tipologia d uso Sistema chiuso Inclusione in matrice Uso controllato Uso dispersivo U Tipologia di controllo Contenimento completo Aspirazione localizzata Segregazione/separazione Ventilazione generale Manipolazione diretta C Tempo di esposizione < 15 min tra 15 min e 2 ore tra 2 e 4 ore tra 4 e 6 ore > 6 ore I E inal = I x d Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

17 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 17 L esposizione cutanea viene calcolata dalla formula: e l indice di esposizione cutanea tiene conto di: E cute I d 1. tipologia d uso: tiene conto della possibilità di disperdere in aria l inquinante, e delle modalità d uso viene espresso in 4 livelli crescenti di gravità. sistema chiuso: la sostanza viene utilizzata e/o conservata in reattori o contenitori a tenuta stagna e trasferita da un contenitore all altro attraverso tubazioni stagne. Questa categoria non può essere applicata a situazioni in cui, in una qualsiasi sezione del processo produttivo, possano verificarsi rilasci nell ambiente. Un sistema si definisce chiuso se lo è in ogni sua parte. Inclusione in matrice: la sostanza viene incorporata in materiali o prodotti da cui è impedita o limitata la dispersione nell ambiente. Questa categoria include l uso di materiali in pellet, dispersione di solidi in acqua con limitazione nel rilascio di polveri e in genere ogni volta che una sostanza inclusa in un altre viene trattenuta. Impiego controllato e non dispersivo: Si tiene conto delle lavorazioni in cui operano gruppi selezionati di lavoratori, esperti del processo e in cui esistono dei sistemi di controllo adeguati a controllare, ridurre e contenere l esposizione. Uso con dispersione significativa: si considerano lavorazioni e attività che possono comportare un esposizione incontrollata degli addetti, e di altri lavoratori ed eventualmente della popolazione in generale. Es. processi di irrorazione fitosanitari, vernici ecc. 2. Sono stati individuati 4 possibili gradi di contatto cutaneo (in ordine crescente): Nessun contatto Contatto accidentale: non più di un evento al giorno. Dovuto a spruzzi o rilasci occasionali Contatto discontinuo: da due a dieci eventi al giorno a causa del processo produttivo Contatto esteso: il numero di eventi giornaliero è maggiore a dieci. Incrociando i dati della tipologia d uso con quelli del tipo di contatto attraverso la matrice: Nessun contatto Contatto Contatto Contatto esteso accidentale discontinuo Sistema chiuso Basso Basso Medio Alto Incluso in matrice Basso Medio Medio Alto Uso controllato Basso Medio Alto Molto alto Uso dispersivo Basso Alto Alto Molto alto Valori da assegnare ad E cute Basso 1 Medio 2 Alto 3 Molto alto 4 Modello di valutazione del rischio da agenti chimici che sono il prodotto di un processo Quando gli agenti chimici pericolosi si sono formati nel processo produttivo e non costituiscono materie prima si dovrà utilizzare un sistema di matrici modificato (matrici 1bis e 2bis) avendo cura di: 1 conoscere il processo produttivo, la natura degli inquinanti e l entità del loro sviluppo 2 identificare gli agenti chimici e assegnare la classificazione per ricavare il punteggio più elevato derivante da quest ultima 3 ricavare gli indici parziali e l indice di intensità 4 applicare l algoritmo per il calcolo del rischio Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

18 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 18 nella matrice 1bis si considera: le quantità in uso, giornaliera e complessiva, il materiale di partenza da cui si possono sviluppare gli agenti chimici pericolosi, il tipo di controllo nella matrice 2bis si utilizza l indice ricavato dalla matrice 1 bis e il tempo di esposizione, ricavando l indice di intensità I che viene poi moltiplicato per la distanza d come in precedenza Matrice 1 bis Tipologia di controllo Quantità in uso Contenimento completo Aspirazione localizzata Segregazione / separazione Ventilazione generale < 10kg Basso Basso Basso Medio Tra 10 e 100 kg Basso Medio Medio Alto > 100kg Basso Medio Alto Alto Valori dell indicatore di compensazione (C) Basso 1 Medio 2 alto 3 Matrice 2bis Tempo di esposizione < 15 min Tra 15 min e 2 Tra 2 e 4 ore Tra 4 e 6 ore > 6 ore ore C1 Basso Basso Medio/bassa Medio/bassa Medio/alta C2 Basso Medio/bassa Medio/alta Medio/alta Alta C3 Medio/bassa Medio/alta Alta Alta Alta Valori dell indicatore di intensità (I) Bassa 1 Medio/bassa 3 Medio/alta 7 Alta 10 Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

19 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag Valutazione dei risultati ottenuti Criteri per la valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi Rischio moderato 0.1 R<15 Rischio moderato 15 R<21 Intervallo di incertezza, è necessario analizzare nel dettaglio le misure di prevenzione e protezione adottate per definire il livello di rischio Rischio non moderato 21 R<40 Rischio non moderato 40 R<80 Rischio elevato R>80 Rischio grave, rivalutare ed implementare le misure di prevenzione e protezione, intensificare i controlli quali la sorveglianza sanitaria, i monitoraggi ambientali e personali, la manutenzione Osservazioni se il prodotto utilizzato è classificato in una delle seguenti categorie l esito della valutazione condurrà ad un livello di rischio comunque non moderato per la salute e sarà necessario sostituire il prodotto se possibile. R45 Può provocare il cancro. non moderato per la salute sostituire il prodotto R46 R47 R49 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie. non moderato per la salute sostituire il prodotto Può provocare malformazioni congenite. non moderato per la salute sostituire il prodotto Può provocare il cancro per inalazione. non moderato per la salute sostituire il prodotto Osservazioni 1) il rischio deve essere calcolato per ogni mansione di lavoro e per ogni sostanza o preparato, pericoloso 2) il calcolo del livello di rischio deve partire dal valore più alto degli indici di rischio 3) se una sostanza o preparato presenta più frasi di rischio per il calcolo del punteggio nella formula si utilizza il valore più elevato tra quelli elencati 4) la valutazione dell esposizione cutanea è obbligatoria quando esiste il pericolo di assorbimento cutaneo o quando esiste la possibilità del contatto diretto con la sostanza. 5) nella valutazione delle variabili deve essere effettuata una accurata analisi del ciclo produttivo e dell attività lavorativa 6) nei casi in cui il lavoratore è esposto a più sorgenti dello stesso inquinante contemporaneamente si dovrà tenere conto degli effetti additivi. 7) E necessario che il modello non venga applicato in modo meccanico, ma data la sua estrema semplicità sarà necessario di volta in volta analizzare bene le reali condizioni di lavoro e applicare i criteri più cautelativi. 8) Il modello si basa su principi teorici e non ha avuto alcuna validazione confrontando i risultati ottenuti matematicamente con dati sperimentali. Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

20 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag Valutazione del rischio per la sicurezza La valutazione del rischio degli agenti chimici pericolosi tiene conto di due aspetti quello relativo alla salute che viene valutato secondo quanto presentato nel modello precedente e quello relativo alla sicurezza. Essendoci dati l obiettivo di fornire degli strumenti di valutazione di semplice applicazione, seppur non esaustivi, ma che potessero essere utilizzati nella maggior parte delle aziende di piccole e medie dimensioni, per la valutazione del rischio sicurezza dovuto all utilizzo di agenti chimici pericolosi si propone una valutazione di tipo qualitativo. Infatti è possibile trovarsi nelle seguenti condizioni: 1) Rischio moderato per la sicurezza: Requisiti da soddisfare affinché il livello di rischio per la sicurezza sia automaticamente moderato: 1. nel luogo di lavoro è esclusa la presenza di concentrazioni pericolose di sostanze infiammabili 2. nel luogo di lavoro è esclusa la presenza di sostanze chimicamente instabili 3. nel luogo di lavoro è esclusa la presenza di fiamme libere fonti di accensione o simili 4. nel luogo di lavoro è esclusa la presenza di altri materiali combustibili, comburenti o simili 5. nel luogo di lavoro è esclusa la presenza di sostanze facilmente volatili (temperatura di ebollizione inferiore a 65 C) ed infiammabili 6. il luogo di lavoro è classificato a rischio incendio basso secondo il DM 10/03/98 2) Rischio non moderato per la sicurezza: Frase di rischio Descrizione Azione R01 Esplosivo allo stato secco. sostituire il prodotto R02 R03 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d ignizione. Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d ignizione. sostituire il prodotto sostituire il prodotto R04 Forma composti metallici esplosivi molto sensibili. sostituire il prodotto R05 Pericolo di esplosione per riscaldamento. sostituire il prodotto R06 Esplosivo a contatto o senza contatto con l aria. sostituire il prodotto R09 Esplosivo in miscela con materie combustibili. sostituire il prodotto R12 Altamente infiammabile. sostituire il prodotto R13 Gas liquefatto altamente infiammabile. sostituire il prodotto R14 Reagisce violentemente con l acqua. sostituire il prodotto R14/15 Reagisce violentemente con l acqua liberando gas facilmente infiammabili. sostituire il prodotto R15/29 A contatto con l acqua libera gas tossici e facilmente infiammabili. sostituire il prodotto R16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti. sostituire il prodotto R18 Durante l uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili. sostituire il prodotto R19 Può formare perossidi esplosivi. sostituire il prodotto R44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato sostituire il prodotto Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

21 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 21 3) Livello di rischio per la sicurezza da definire attraverso ulteriori approfondimenti integrando la valutazione del rischio da agenti chimici pericolosi titolo IX con il titolo XI D.Lgs. 81/08 (rischio da atmosfere esplosive) e il DM 10/03/98 Frase di rischio Descrizione Azione R07 Può provocare un incendio. valutare il rischio per la sicurezza R08 Può provocare l accensione di materie combustibili. valutare il rischio per la sicurezza R10 Infiammabile. valutare il rischio per la sicurezza R11 Facilmente infiammabile. valutare il rischio per la sicurezza R15 A contatto con l acqua libera gas facilmente infiammabile. valutare il rischio per la sicurezza R17 Spontaneamente infiammabile all aria. valutare il rischio per la sicurezza 1.3 Giudizio conclusivo Il livello di rischio definito per sostanza e per mansione deve tenere conto sia del contributo della salute che di quello per la sicurezza:è sufficiente che risulti un livello non moderato per uno dei due contributi che il giudizio globale risulta non moderato cambiano però gli adempimenti successivi da adottare. Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

22 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag STESURA DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI Il documento di valutazione dei rischi contiene le informazioni di cui sopra e andrà ad aggiornare la valutazione dei rischi di cui al D.Lgs. 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni. Il documento di valutazione dei rischi viene aggiornato periodicamente e comunque a fronte di modifiche sostanziali che comportino una variazione dei livelli di esposizione. 2.1 DESCRIZIONE GENERALE DEI LUOGHI DI LAVORO E DELLE ATTIVITA I dati anagrafici dell Azienda e dell Unità Produttiva oggetto della valutazione: TAB. 1 DATI DELL AZIENDA Indirizzo sede operativa: VIALE LUDOVICO MURATORI, Modena Telefono e Fax: 059/ / Legale rappresentante: MASSIMILIANO FIORE Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione: MASSIMILIANO FIORE Medico Competente: Dott. Giuseppe Sinicropi, Specialista in Medicina del Lavoro c/o Remark srl, Via Puccini, 151 Vignola (MO) ISCRIZIONE ALLA CAMERA DI COMMERCIO DI NAPOLI: N PARTITA I.V.A.: N CODICE FISCALE: N INAIL: N /71 INPS: N CONTRATTO APPLICATO AI LAVORATORI DIPENDENTI: C.C.N.L. EDILIZIA - l elenco del personale e delle mansioni è riportato di seguito : Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

23 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 23 TAB. 2 - ELENCO DIPENDENTI Matricola: 02 Nome: MASSIMILIANO Cognome: FIORE Data assunzione: venerdì 4 luglio 2003 Mansione: AMMINISTRATORE Matricola: 07 Nome: Cognome: FRANCESCO DI MAIO Data assunzione: giovedì 31 luglio 2003 Mansione: Matricola: 16 Nome: Cognome: MURATORE ANGELO TINO Data assunzione: lunedì 7 giugno 2004 Mansione: Matricola: 21 Nome: Cognome: ASSISTENTE CAPO CANTIERE ANIELLO MEDIO Data assunzione: martedì 31 ottobre 2006 Mansione: Matricola: 29 Nome: Cognome: CARPENTIERE LUIGI FALANGA Data assunzione: martedì 31 ottobre 2006 Mansione: Matricola: 28 Nome: Cognome: CARPENTIERE FABRIZIO FONTANA Data assunzione: martedì 12 febbraio 2008 Matricola: Mansione: Nome: Cognome: IMPIEGATO TECNICO HAMASSI (Andrea) BOUAZZA Data assunzione: lunedì 25 maggio 2009 Mansione: Matricola:31 Nome: Cognome: MURATORE PASQUALE PANARIELLO Data assunzione: martedì 27 maggio 2008 Mansione: MURATORE Matricola: 26 Nome: GIUSEPPE Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

24 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 24 Cognome: CIMMINO Data assunzione: martedì 29 gennaio 2008 Mansione: CARPENTIERE Matricola: 30 Nome: GIUSEPPE Cognome: SALVATO Data assunzione: mercoledì 9 aprile 2008 Mansione: MANOVALE EDILE Matricola: 99 Nome: MILOUDI Cognome: FAID Data assunzione: giovedì 5 marzo 2009 Mansione: MANOVALE EDILE Matricola: 00 Nome: NICOLA Cognome: FALCO Data assunzione: lunedì 18 maggio 2009 Mansione: MURATORE Di seguito si provvede ad identificare le attività per un cantiere tipo al fine di valutare poi i rischi presenti. TAB. 3 FASI OPERATIVE E TIPO DI ESPOSIZIONE CHIMICA Fasi Operative Tipo di esposizione Attività capocantiere di Demolizioni, scavo, taglio di materiali (ferro, legno, mattoni,...) Preparazione della carpenteria per i getti in Ca, Getto del C.A., Fissaggio di ferri con resine ed altro. Polveri. Polveri. Polveri Vapori ed aromi dei prodotti. Possibili contatti con le sostanze. Sostanze pericolose o presunte tali utilizzate nell attività Presenza di polveri di vario tipo. Presenza di polveri di vario tipo. Dispositivi di protezione a disposizione dei lavoratori DPI in dotazione: Guanti VE731 Venitex Scarpe ft tiger/shark Cuffie per applicazioni generiche Mach1 Archetti E.R. CAPS Elmetto di Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

25 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag. 25 Realizzazione di muri in mattoni, posa di tegole, messa in opera di serramenti. Uffici Vapori ed aromi dei prodotti. Possibili contatti con le sostanze. Nessuno Mungo Schiuma poliuretanica Cemento protezione Venitex Occhiali di protezione Venitex, Mascherine per la bocca del tipo usa e getta. Guanti in pelle ed in lattice. Sono poi in dotazione all impresa vari tipi di vestiario: mantelli, stivali, maschere per saldatura, TAB. 4 ELENCO DEI PRODOTTI CHIMICI UTILIZZATI IN AZIENDA Cemento Italcementi spa, Via Camozzi 124, Bergamo (Fornito da vari produttori ) Disarmoget Special Ardea srl, Via Benini 40 Forlì. Ardeaabit Primer Ardea srl, Via Benini 40 Forlì. Silicone Multiuso Fischer Italia srl, Corso Stati Uniti 25, Padova Silicone Multiuso Fischer Italia srl, Corso Stati Uniti 25, Padova Sigillante Multiuso Acrilico Fischer Italia srl, Corso Stati Uniti 25, Padova MAPEFINISCH Parte A. MAPEI spa, Via Cafiero Milano MAPEFINISCH Parte.B MAPEI spa, Via Cafiero Milano MAPEFER-Parte A. MAPEI spa, Via Cafiero Milano MAPEFER - Parte.B MAPEI spa, Via Cafiero Milano DMA 100 MAPEI spa, Via Cafiero Milano Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

26 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag Elastocolor base pastello MAPEI spa, Via Cafiero Milano Elastocolor Primer MAPEI spa, Via Cafiero Milano Mapegrout Tissotropico MAPEI spa, Via Cafiero Milano Mapegrout RAPIDO MAPEI spa, Via Cafiero Milano Mapegrout COLABILE MAPEI spa, Via Cafiero Milano Spidly BUILDING TECHNOLOGY Via A. Volta Villorba (TV) Volgrip BUILDING TECHNOLOGY Via A. Volta Villorba (TV) CF-I 750 (B3) CF-F- 600 (b2/b3) CF-I 750 B2-SV Hilti Italia spa, Via Flumendosa 16, I Milano HILTI HIT-RE-500 Hilti Italia spa, Via Flumendosa 16, I Milano Membrana bitume polimero impermeabilizzante in rotoli Valli Zabban spa,via Danubio 10, Sesto fiorentino (FI) Malta fina Fassa spa, Via Lazzaris Spresiano (TV) KC1 Malta premiscelata per intonaci Fassa spa,via Lazzaris Spresiano (TV) Rasatura per calcestruzzo Fassa spa, Via Lazzaris Spresiano (TV) AC 241 Fassa spa,via Lazzaris Spresiano (TV) Legante per malte aeree e bastarde, produzione di pitture Fassa spa,via Lazzaris Spresiano (TV) Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

27 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag Attività Di seguito è specificato il tipo di esposizione per settore di attività e mansione degli operai, nei vari cantieri. Si fa riferimento ad una situazione generica, considerando l esposizione media degli addetti. TAB. 6 TIPO DI ATTIVITÀ PER MANSIONE E NOMINATIVO DEI DIPENDENTI Nominativo Dipendente Mansione e qualifica Attività Tipo di esposizione MILOUDI FAID GIUSEPPE CIMMINO LUIGI FALANGA ANIELLO MEDIO FRANCESCO DI MAIO GIUSEPPE SALVATO NICOLA FALCO PASQUALE PANARIELLO HAMASSI(Andrea) BOUAZZA FABRIZIO FONTANA carpentiere - operaio specializzato, operaio qualificato, operaio comune, manovale gruista muratore - operaio alt. Specializzato Manovale operaio comune Assistente tecnico di cantiere Preparazione della carpenteria per i getti in Ca, Getto del C.A., Fissaggio di ferri con resine ed altro. Demolizioni, scavo, taglio di materiali (ferro, legno, mattoni,...) Manutenzione attrezzature Realizzazione opere Murarie Demolizioni, scavo, taglio di materiali (ferro, legno, mattoni,...) Manutenzione attrezzature Verifiche e supervisioni tecniche di cantiere MASSIMILIANO FIORE Amministratore Lavori in uffici e saltuari sopralluoghi in cantiere Polveri Vapori ed aromi dei prodotti. Possibili contatti con le sostanze. Polveri Vapori ed aromi dei prodotti. Possibili contatti con le sostanze. Nessuno N.B.: Riferimento: art. 17 D.Lgs. 81/2008 Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

28 Redatta da: Ing. Paolo Lolli Data: Rev. n. : 00 Pag Dati dei prodotti TAB.7 SOSTANZA E QUANTITATIVI DI AGENTI CHIMICI IMPIEGATI NELLE VARIE OPERAZIONI Denominazione della sostanza o dell esposizione Quantitativi degli agenti chimici utilizzati nelle singole operazioni Disarmoget Special 0,1 <= q < 1 Cemento 10 <= q < 100 Kg Disarmoget Special 0,1 <= q < 1 MAPEFINISCH 0,1 <= q < 1 MAPFER 0,1 <= q < 1 Mapegrout Tissotropico 0,1 <= q < 1 Mapegrout COLABILE 0,1 <= q < 1 DMA 100 0,1 <= q < 1 Spidy Volteco 0,1 <= q < 1 HILTI HIT RE 500 0,1 <= q < 1 Rasatura per calcestruzzo 0,1 <= q < 1 Tipo di impiego Fascia degli esposti Note Operazioni di carpenteria Carpentieri Cemento 10 <= q < 100 Kg Realizzazione Mapelastic q < 0,1 opere Murarie Preparazione piccoli getti Schiuma monocomponente per pistola 0,1 <= q < 1 Muratori Ardeaabit Primer 0,1 <= q < 1 Silicone Multiuso Fischer 0,1 <= q < 1 Sigillante multiuso acrilico 0,1 <= q < 1 MAPFER 0,1 <= q < 1 MAPEFINISCH 0,1 <= q < 1 Elastocolor base pastello 0,1 <= q < 1 Elastocolor Primer 0,1 <= q < 1 Redatto da Remark srl per conto di, VIALE LUDOVICO MURATORI Modena

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