AGGIORNAMENTO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI. REDATTO IL ( PROT. N. 4988) (Art.28 D.Lgs 81/2008)

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1 AGGIORNAMENTO REDATTO IL ( PROT. N. 4988) (Art.28 D.Lgs 81/2008) 1

2 Istituto ISTITUTO COMPRENSIVO DANTE ALIGHIERI Indirizzo Via San Francesco D ASSISI, 152 Dirigente Scolastico Rappresentante. Lavoratori alla sicurezza Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Data di compilazione documento MARIELLA CHIAPPETTA MANES ARMANDO MARIELLA CHIAPPETTA 28 / 12 / 2008 AGGIORNAMENTO: 02 DICEMBRE

3 Firme Documento Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione: Cognome Nome Firma CHIAPPETTA MARIELLA l Documento è stato elaborato previa consultazione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Per presa visione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza: Cognome Nome Firma MANES ARMANDO Il Capo di Istituto: Cognome Nome Firma CHIAPPETTA MARIELLA 3

4 COMPOSIZIONE DEL DOCUMENTO - Introduzione. - Elencazione strutture della scuola; - Descrizione categorie che svolgono attività lavorative; - Criteri di stesura del Piano; - Sorveglianza sanitaria; - Dispositivi di protezione individuale; - Emergenza, Primo Soccorso, Prevenzione Incendi; - Formazione del Personale; - Valutazione dei rischi inerenti i processi di lavorazione: 1. Attività amministrativa 2. Attività di insegnamento 3. Attività di vigilanza,pulizia, manutenzione dei locali 4. Attività Dirigente Scolastico 5. Attività alunni - Rischio stress e malattie psico-fisiche correlate all organizzazione del lavoro; - Valutazione dei rischi per le lavoratrici gestanti; - Lavori in appalto; - Valutazione dei rischi connessi alle differenze di genere; - Valutazione dei rischi connessi alle differenze di eta ; - Valutazione dei rischi connessi in presenza di lavoratori provenienti da altri paesi ; - Microclima; - Illuminazione; - Arredi; - Sussidi e materiali di facile consumo; - Attrezzature; - Rumore e confort acustico; - Rischio chimico; - Rischio movimentazione carichi; - Allegato Scuola Primaria Via Marconi; - Allegato Scuola Primaria Dante Alighieri e Scuola dell Infanzia di via Difesa - Allegato Scuola dell Infanzia Matteotti ; - Allegato Scuola dell Infanzia San Francesco d'assisi; - Allegato Scuola secondaria 1 grado Dante Alighieri Allegati Piani di Valutazione dei Rischi elaborati del Dirigente Scolastico dell istituto comprensivo G. da Fiore, edificio che ospita attualmente in locali di sua pertinenza le 11 classi di Scuola Secondaria di 1 grado. 4

5 FINALITA' Essendo la valutazione dei rischi una identificazione dei rischi presenti in una attività e una stima delle probabilità di manifestazione e di gravosità del conseguente danno il PIANO, prendendo come punto di riferimento le disposizioni di legge e le norme di buona tecnica, ha come finalità: l eliminazione del pericolo; la definizione di idonee e specifiche misure protettive per ridurre i rischi. DURATA TEMPORALE DEL PIANO Il presente documento è uno strumento dinamico che può subire nel tempo continue modifiche e aggiornamenti a causa di cambiamenti nelle strutture in cui si svolgono le attività lavorative, di innovazioni tecnologiche nei processi lavorativi e nei processi di insegnamento, di ulteriori contributi forniti dall Amministrazione Comunale, della consegna della documentazione richiesta agli Uffici preposti, di innovazioni normative, di una migliore formazione del personale incaricato di redigere il documento di valutazione dei rischi e di ulteriori contributi e proposte dei lavoratori, del rappresentante dei lavoratori e del Servizio di prevenzione e protezione. STRUTTURE DOVE SI SVOLGONO ATTIVITA LAVORATIVE A. Archivio B. Ufficio Di Segreteria E Direzione C. Scuola Primaria Via Marconi; D. Scuola Primaria Dante Alighieri; E. Scuola dell Infanzia Via Difesa; F. Scuola dell Infanzia Matteotti ; G. Scuola dell Infanzia San Francesco d'assisi; H. Scuola secondaria 1 grado Dante Alighieri 5

6 ( Rilevazione al 2 dicembre 2013) A. Dipendenti dell Amministrazione Scolastica DIRIGENTE SCOLASTICO n. 1 Responsabile Amministrativo n. 1 Assistenti amministrativi n. 3 Docenti Scuola Primaria n. 26 Docenti Scuola dell Infanzia n. 15 Docenti Scuola Secondaria di 1 grado n. 26 B. Alunni Alunni Scuola dell infanzia Totale n. 133 di cui Scuola Materna Via Difesa n. 43 Scuola Materna Matteotti n. 32 Scuola Materna San Francesco D Assisi n. 58 Alunni scuola primaria n. di cui Plesso Dante n. 165 Plesso Marconi n. 38 Alunni Scuola SECONDARIA DI 1 GRADO n. 220 Totale complessivo alunni n. 556 (Limitatamente ai tempi ed alle attività previste dal comma 2 dell art. 1 del D.M. 382 del 29 Settembre 1998) C. Collaboratori scolastici N. 11 6

7 TERMINOLOGIA UTILIZZATA Nel presente documento si utilizza la seguente terminologia per indicare concetti definiti in conformità con quanto indicato dagli standard europei sulla sicurezza dei luoghi di lavoro: pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato fattore (per esempio materiale, metodi di lavoro, ambienta si lavoro) avente il potenziale di causare un danno; rischio: probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impiego ovvero di esposizione di un determinato fattore; valutazione del rischio: procedimento di valutazione della possibile entità del danno quale conseguenza del rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori nell espletamento delle loro delle loro mansioni derivate dal verificarsi di un pericolo sul luogo di lavoro. CRITERI PER LA STESURA DEL PIANO Per una migliore valutazione si sono classificati i rischi nelle seguenti categorie: a) rischi di infortuni dovuti a strutture, macchine, impianti elettrici, sostanze pericolose, incendi ed esplosioni; b) rischi per la salute sia di natura igienico ambientale dovuti a agenti chimici, agenti fisici, agenti biologici e sia di tipo cosiddetto trasversale dovuti a organizzazione del lavoro, fattori psicologici, fattori ergonomici e condizioni di lavoro difficili. I CRITERI PROCEDURALI PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI HANNO SEGUITO TRE FASI: PRIMA FASE : Identificazione delle sorgenti di rischio. Tale fase è stata eseguita attraverso una breve descrizione dell attività lavorativa tenendo presente le attrezzature utilizzate, le caratteristiche strutturali dell ambiente di lavoro, il numero degli operatori addetti alle operazioni svolte nell ambiente di lavoro. Per identificare le fonti di rischio si è preso come punto di riferimento le disposizioni di legge e le norme di buona tecnica e mettendo a confronto le cose come dovrebbero essere con le cose come sono. Al presente documento si allegano le schede per la rilevazione dei fattori rischio. 7

8 SECONDA FASE : Individuazione dei rischi di esposizione. In questa fase si è cercato di stabilire se la presenza di sorgenti di rischio o di pericolo, identificata nella fase precedente, possa comportare nello svolgimento della specifica attività un reale rischio di esposizione per quanto attiene la sicurezza e la salute del personale. TERZA FASE: Stima dei rischi di esposizione. La stima del rischio di esposizione, necessaria per definire le priorità di intervento, è stata eseguita tenendo conto della gravità del danno (numero di persone coinvolte e conseguenze sulle persone), la probabilità di accadimento dell evento e attraverso una misura dei parametri di rischio e loro quantificazione. Tale processo può portare per ogni situazione analizzata ai seguenti risultati: assenza del rischio di esposizione; presenza di esposizione controllata entro i limiti di accettabilità previsti dalla normativa; presenza di un rischio di esposizione (basso, medio, elevato). In riferimento a quanto stabilito dall art. 2 del D.M. 10 marzo 1998 il presente documento riserva una parte specifica alla valutazione dei rischi di incendio per la cui valutazione sono stati utilizzati i criteri contenuti nel medesimo decreto. L ordine di priorità delle misure di prevenzione è stato indicato sulla base dei seguenti criteri: gravità del rischio ipotizzato; probabilità dell evento dannoso; prescrizioni di norme in vigore; semplicità dell intervento; disponibilità di risorse tecnico economiche. Sulla base di tali criteri l urgenza degli interventi è indicata dai seguenti numeri: IMMEDIATI interventi con priorità 1; BREVE TERMINE interventi con priorità 2; MEDIO TERMINE interventi con priorità 3; LUNGO TERMINE interventi con priorità 4. Inoltre si accettano e costituiscono direttive da seguire nella valutazione dei rischi i criteri di valutazione del rischio derivanti dagli elementi strutturali ed impiantistici delineati nella Relazione sulla Valutazione dei Rischi elaborata dal C.M.D. Sud s.r.l. 8

9 Saporito di Rende (Cs) su incarico dell Amministrazione Comunale di San Giovanni in Fiore proprietaria degli impianti e delle strutture nonché datore di lavoro del personale che non svolge attività didattica e amministrativa. Tale relazione, acquisita agli atti dell Ufficio di Direzione in data 30 gennaio 99 costituisce, in allegato con le condizioni in essa descritte, parte integrante di questo Piano di Valutazione dei Rischi. SORVEGLIANZA SANITARIA La valutazione dei rischi effettuata non ha evidenziato concrete situazione di esposizione a rischi per la salute dei lavoratori tali da rendere obbligatoria la sorveglianza sanitaria. Infatti non si svolgono nella scuola le attività elencate nell allegato al D.P.R. 303/1956 con esposizione all amianto, al piombo, ad alte soglie di rumore e a radiazioni ionizzanti ne tantomeno si svolgono in essa lavorazioni di prodotti con agenti biologici, cancerogeni o attività di movimentazione di carichi pesanti. Nessun docente utilizza le attrezzature munite di videoterminale in modo sistematico ed abituale per almeno quattro ore consecutive giornaliere per tutta la settimana lavorativa dedotte le interruzioni obbligatorie previste dall art.54 del D.P.R. 626/94. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE I DPI sono conformi alle norme di cui al D.Lgs. 475/92, sono adeguati ai rischi da prevenire e alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro, tengono conto delle esigenze ergonomiche o di salute dei lavoratori, sono in numero sufficiente e in dotazione personale. Essi consistono in mascherine e guanti per interventi di primo soccorso,per pulizie locali e servizi igienici, per cambio Toner. EMERGENZA, PRIMO SOCCORSO, PREVENZIONE INCENDI Esiste un Piano di Emergenza che comprende un Piano antincendio ed un Piano di evacuazione, il cui contenuto è adeguato alle necessità della Scuola, noto ai lavoratori e periodicamente simulato (almeno due volte nel corso dell anno scolastico) (artt. 36 e 37 DLgs 81/2008- D.M ). In particolare, rispetto al DM 388/03 in merito alla ristrutturazione dei servizi di primo soccorso, ogni anno scolastico si ridetermina il quadro organizzativo delle procedure specifiche, anche quelle relative alla formazione e informazione. 9

10 La popolazione scolastica è stata informata e formata sulle modalità di auto protezione, di evacuazione, di comportamenti da tenere in caso di emergenza. Esistono accessi all'area per l'intervento dei mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco. (artt. 43 e 46 D.Lgs. 81/2008). Esiste un servizio di Primo Soccorso. I Plessi sono muniti di cassette di Primo Soccorso Regolamentari. Il personale addetto al Primo Soccorso e stato formato con corsi regolamentari della durata di 12 ore. 10

11 DOCENTI /ATA INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO Crivaro Lucia, Barberio Maria, Chillino Giuseppina, Fabiano Rosina, Marano Maria Franca,Nicoletti Maria Rosa, Lavigna Maria, Marziano Caterina, Ruana Rosa, Veltri Giuseppina, Ventrici Luca, Verardi Raffaella, Talerico Giuseppina, Ventura Rosanna ( PLESSO SCUOLA PRIMARIA D. ALIGHIERI). Secreti Giovanna e villetta Angela Maria ( PLESSO SCUOLA DELL INFANZIA MATTEOTTI).Gentile Serafina, Sapia Maria Antonia, Scalise Giovanna, Foglia Giuseppina (PLESSO SCUOLA DELL INFANZIA SAN FRANCESCO). Cimino Filomena, Romano Giuseppina, Ruà Lucia, Scagliano Maria ( PLESSO SCUOLA DELL INFANZIA VIA DIFESA). Caridà Giuseppina, Mascaro Rosa, Oliverio Rosa, Oliverio Rosa ( PLESSO SCUOLA PRIMARIA MARCONI). Fragale Giovanni, Lopez Teresa, Tiano Giandomenico ( PLESSO SCUOLA SEC.1 GRADO). Barberio Isa Costanza, Ferrarelli Maria, De Vuono Maria Pia, Barberio Salvatore, Manes Armando, Marasco Vittoria, Scancelli Angela e malarico Rosa ( ATA) DOCENTI/ATA RESPONSABILI SERVIZIO EVACUAZIONE Rizzuto Eneide, Romano Giuseppina, Mascaro Rosa, Gentile Serafina, Verardi Raffaella, De Luca Angela Isabella. ( COORDINATORI DELLE EMERGENZE) 11

12 DOCENTI /ATA RESPONSABILI SERVIZIO PREVENZIONE ANTINCENDIO Crivaro Lucia, Lavigna Maria, Marziano Caterina, Ruana Rosa, Veltri Giuseppina, Ventrici Luca, Verardi Raffaella ( PLESSO SCUOLA PRIMARIA D. ALIGHIERI). Rizzuto Eneide Fortunella ( PLESSO SCUOLA DELL INFANZIA MATTEOTTI). Gentile Serafina, Sapia Maria Antonia, Scalise Giovanna (PLESSO SCUOLA DELL INFANZIA SAN FRANCESCO). Cimino Filomena, Romano Giuseppina, Ruà Lucia, Scagliano Maria ( PLESSO SCUOLA DELL INFANZIA VIA DIFESA). Caridà Giuseppina, Mascaro Rosa, Oliverio Rosa, Oliverio Rosa (PLESSO SCUOLA PRIMARIA MARCONI). Alessio Maria, Tiano Giandomenico (PLESSO SCUOLA SEC.1 GRADO). De Vuono Maria Pia, Barberio Salvatore, Manes Armando, Marasco Vittoria ( ATA) FORMAZIONE E INFORMAZIONE DEL PERSONALE I livelli di informazione e formazione sulla sicurezza (adozione delle misure di prevenzione e lotta antincendio, interventi di pronto soccorso, gestione dell emergenza ecc.) sono adeguati. Sono in corso attualmente ulteriori iniziative di formazione presso la scuola POLO di Cosenza per la formazione di ulteriori addetti a questi incarichi. La formazione prevista per tutti i lavoratori e stata e sarà effettuata tramite: Corsi on line con CD ministeriale; Corsi con lezione frontale con relatore il RSPP; L informazione ai lavoratori e stata e sarà effettuata tramite: 1.Distribuzione opuscoli sulle tematiche della sicurezza; 2. Notifica dei Piani di valutazione dei rischi e dei Piani di Emergenza; 3. Documentazione varia; 12

13 MISURE DA ADOTTARE Ulteriori specifiche azioni di formazione e di informazione verranno attivate per il personale in servizio nelle scuole in relazione ai rischi connessi alla propria attività e agli incarichi svolti in funzione della sicurezza e della protezione. Altre attività formative saranno promosse dalla scuola, a seguito di finanziamenti specifici, o tramite Scuola Polo per il seguente personale: Responsabile del servizio di prevenzione e protezione; Addetti al servizio di prevenzione e protezione; Incaricati delle azioni di emergenza, di pronto soccorso, e di intervento in caso di incendio; Formazione dei lavoratori in ingresso non formati; Ai lavoratori saranno consegnate schede contenenti informazioni sulla sicurezza e sulle misure di prevenzione dei rischi. VALUTAZIONE DEI RISCHI INERENTI I PROCESSI DI LAVORAZIONE ATTIVITA' AMMINISTRATIVA Ad eccezione dei rischi inerenti la struttura ed i relativi impianti inerenti la struttura del luogo di lavoro non esistono particolari rischi per i lavoratori derivanti dai processi lavorativi a condizione che gli stessi seguano le seguenti istruzioni: - Non utilizzare le attrezzature munite di videoterminale in modo sistematico ed abituale per oltre quattro ore consecutive giornaliere per tutta la settimana lavorativa ed effettuare le interruzioni obbligatorie previste dalla norma. - Non utilizzare attrezzature non conformi alle norme di sicurezza e di prevenzione. - Utilizzare le attrezzature secondo le istruzioni di uso previste dai relativi manuali per le istruzioni di uso. MISURE DA ADOTTARE - Procedere alla discarica inventariale di tutte le attrezzature di lavoro non conformi alle norme sulla sicurezza dei lavoratori. 13

14 - Acquistare attrezzature conformi alle norme sulla sicurezza dei lavoratori. - Usare i dispositivi di protezione individuale (mascherine e guanti per ricambi toner); - Aerare i locali dopo aver usato stampanti e fotocopiatori. ATTIVITA' DI INSEGNAMENTO Ad eccezione dei rischi inerenti la struttura ed i relativi impianti inerenti la struttura del luogo di lavoro non esistono particolari rischi per i lavoratori derivanti dai processi lavorativi a condizione che gli stessi seguano le seguenti istruzioni: - Non utilizzare e fare utilizzare agli alunni le attrezzature munite di videoterminale in modo sistematico ed abituale per oltre quattro ore consecutive giornaliere per tutta la settimana lavorativa ed effettuare le interruzioni obbligatorie previste dalla normativa vigente. - Non utilizzare e fare utilizzare agli alunni sussidi e materiali per la didattica non conformi alle norme di sicurezza e di prevenzione. - Utilizzare e fare utilizzare agli alunni sussidi e i materiali per la didattica secondo le istruzioni di uso previste dai relativi manuali per le istruzioni di uso. MISURE DA ADOTTARE - Procedere alla discarica inventariale di tutti i sussidi non conformi alle norme sulla sicurezza dei lavoratori. - Acquistare sussidi e materiali per la didattica conformi alle norme sulla sicurezza dei lavoratori. - Nelle operazioni di pronto soccorso usare guanti e mascherine di protezione. - Usare i dispositivi di protezione individuale (mascherine e guanti per ricambi toner); - Aerare i locali dopo aver usato stampanti e fotocopiatori ATTIVITA' DI VIGILANZA, PULIZIA E MANUTENZIONE LOCALI Ad eccezione dei rischi inerenti la struttura ed i relativi impianti inerenti la struttura del luogo di lavoro non esistono particolari rischi per i lavoratori derivanti dai processi lavorativi a condizione che gli stessi seguano le seguenti istruzioni: 14

15 - Non utilizzare attrezzi di lavoro non conformi alla normativa sulla Sicurezza dei luoghi di lavoro. - Non usare nelle operazioni di pulizia materiali nocivi alla salute. - Utilizzare le attrezzature secondo le istruzioni di uso previste dai relativi manuali per le istruzioni di uso. - Nelle operazioni di pronto soccorso usare guanti e mascherine di protezione. - Nelle operazioni di pulizia dei bagni e di ambienti particolarmente polverosi usare guanti e mascherine di protezione. - Usare eventuali scale secondo le regole di sicurezza e prevenzione degli incidenti e comunque mai da soli. - Non sporgersi all'esterno durante le operazioni di pulizia di finestre e balconi. - Non movimentare a mano pesi maggiori di 20 kg per i maschi, e di 15 kg per le femmine se l età dei lavoratori è tra anni, di 30 kg per i maschi e di 20 kg per le femmine se l età è maggiore di 18 anni. MISURE DA ADOTTARE - Procedere alla discarica inventariale di tutte le attrezzature non conformi alle norme sulla sicurezza dei lavoratori. - Acquistare attrezzature conformi alle norme sulla sicurezza dei lavoratori. - Acquistare materiali di pulizia ecologici. - Fornire ai lavoratori guanti e mascherine. - ATTIVITA DIRIGENTE SCOLASTICO Oltre naturalmente ai rischi derivanti dalla struttura in cui opera il Dirigente Scolastico e esposto esclusivamente allo stress derivante dalle responsabilità connesse alla funzione svolta. ATTIVITA ALUNNI Nei processi di apprendimento gli alunni non sono soggetti a rischi particolari in quanto i processi di insegnamento non richiedono uso di sussidi-attrezzature e materiali pericolosi. 15

16 RISCHIO STRESS E MALATTIE PSICO FISICHE CORRELATE ALL ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO Esiste una stretta relazione tra lavoro e salute, benessere psico-fisico. Da tempo l OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha definito la salute come uno stato di benessere completo, fisico, mentale e sociale. Quindi, per la salute si deve intendere non solo assenza di malattia, ma anche possibilità di utilizzare al massimo le attitudini fisiche e psichiche dell organismo. In alcuni casi si riscontrano, soprattutto tra chi lavora nel terziario a contatto con il pubblico (insegnanti, educatori, personale direttivo, e non docente della scuola), stati di non salute e stati di sofferenza psichica non legati ad oggettivi riscontri clinici. Per chi lavora quotidianamente non con materie prime e manufatti, ma con esseri umani, i fattori di fatica e di malessere fisico sono legati all ambiente e all organizzazione del lavoro, ma anche alla particolare problematicità affettiva e connessa alla delicata situazione professionale nonché all alta responsabilità nei confronti di terzi. Tra gli operatori di questo settore si possono riscontrare vari stati di malessere, ma anche vere e proprie malattie come: fatica mentale, burn-out-syndrome, stress, mobbing. Fatica mentale Tra i lavoratori della scuola (docenti e non docenti) sono piuttosto diffusi fenomeni di fatica mentale. La fatica mentale è il risultato del sommarsi delle diverse sollecitazioni cui una persona è sottoposta. I lavoratori della scuola hanno riconosciuto come presenti nella loro situazione alcuni dei fattori compresi nell analisi come: - delusione riguardo lo stipendio e gli incentivi economici - scarse opportunità di carriera - compiti ripetitivi - mancanza di responsabilità ed autonomia - ambiguità del ruolo. A questi fattori si aggiungono, in molti casi, la carenza di formazione specifica, di aggiornamento e di confronto. Da queste ed altre cause deriva la demotivazione, che porta a disaffezione verso il lavoro e una frustrazione che causa ulteriore demotivazione con una reazione circolare. Come conseguenza della fatica i lavoratori ricevono più lentamente nuove informazioni visive, hanno bisogno di più tempo per reagire, impiegano più tempo a pensare e mostrano una riduzione di interesse e di attività oltre a una diminuzione della soglia di attenzione: ciò aumenta i rischi di infortunio. 16

17 La fatica sia fisica che psichica rappresenta una forma di difesa. Al suo presentarsi bisognerebbe provvedere a rimuoverne le cause, in caso contrario si possono avere sensazioni durevoli nel tempo. La fatica che si riproduce continuamente può portare a fatica cronica, che si accompagna a cambiamenti di umore, depressione, irascibilità, nervosismo, scatti di rabbia. I sintomi fisici sono malessere generale, perdita di appetito, mal di testa, vertigini, insonnia, difficoltà digestive, maggior possibilità di ammalarsi. Burn-out-syndrome E una malattia psicologica che colpisce soprattutto gli operatori dei servizi sociali, educativi, sanitari in genere. Letteralmente la parola burn out descrive l usura di un macchinario dopo un uso ripetuto. Il lavoratore viene colpito, infatti, da una specie di esaurimento emozionale: si sente sempre più apatico e assalito dalla futilità, perde interesse per le persone per le quali lavora, nei confronti delle quali non ha più sentimenti positivi di simpatia e rispetto, oppure attua una reazione che si può definire di mea culpa causata dalla sensazione di essere impotenti di fronte ai problemi che si presentano sempre uguali. La sindrome si può manifestare in molti modi, dallo scadimento della performance all assenteismo, a vari tipi di problemi personali (abuso di alcool e droghe, conflitti familiari, malattie mentali). I segni fisici sono: sentimento di esaurimento e fatica, dolori di testa, disturbi gastrointestinali, insonnia e respiro affrettato. I segni comportamentali sono: facilità ad irritarsi e senso di frustrazione, facilità al pianto, complesso di persecuzione, depressione, uso eccessivo di tranquillanti e barbiturici, rigidità ed inflessibilità, oppure eccessiva sicurezza, atteggiamenti di cinismo. Stress E la risposta dell organismo alle sollecitazioni che tendono a modificare lo stato di equilibrio psicofisico e che produce una serie di manifestazioni fisiche e psichiche. Le cause di stress sono innumerevoli: esso può colpire non solo persone sottoposte a sovrastimolazioni, ma anche persona sottoposte a sottostimolazioni. Pertanto i lavoratori possono essere affetti per: SOTTOSTIMOLAZIONE SOVRASTIMOLAZIONE - Troppo poco da fare -Troppo da fare - Ambiguità nei compiti -Estrema rigidità dei compiti - Assenza dei conflitti di ruolo -Esasperazione dei conflitti - Responsabilità nulla -Responsabilità eccessiva - Combinazione delle situazioni precedenti Altre possibili cause di stress sono legate a: 17

18 - mancanza di opportunità e di interazione, alla differenza dei valori personali,alle modalità inadeguate di comunicazione, alle difficoltà di comunicazione con l organizzazione; - rumore: un ambiente rumoroso provoca sovra affaticamento di chi lavora in esso con maggiore dispersione di energia oltre a ostacolare e disturbare la normale conversazione e le relazioni interpersonali; - condizioni ambientali sfavorevoli: come il microclima, l illuminazione inadeguata ect. Esse, mettendo in modo le capacità di adattamento dell organismo, fanno consumare più energia, e quindi concorrono al processo di affaticamento; - ritmi di lavoro: le continue sollecitazioni e variazioni e la eccessiva attenzione causano tensioni, sensazioni di paura, ansietà, fatica, nervosismo, depressione, isolamento, solitudine e perdita di identità o individualità; - ripetitività delle mansioni, monotonia, sensazione di svolgere un lavoro noioso e privo di significato possono essere causa di depressione e perdita di identità. Ciò interessa in particolare i lavoratori non docenti; - innovazioni rilevanti: ad esempio cambiamenti nella strutturazione organizzativa. Altre situazioni di stress sono identificabili al contrario come fenomeni individuali che si manifestano in singoli soggetti per le loro caratteristiche personali. Tra i fattori che coinvolgono il singolo lavoratore si riscontrano: -Performance: un esempio tipico è dato dalla tipologia della performance che i compiti lavorativi richiedono al singolo; questa può essere sovradimensionata rispetto alle caratteristiche psicofisiche, attitudinali e di capacità del lavoratore che pertanto si sente frustrato, con capacità e potenzialità operativa non valorizzate. -Interazioni individuali con il compito: questa situazione è dovuta alla modalità d interazione tra il soggetto ed il prescrittore dei compiti lavorativi. A fronte di compiti uguali, alcuni necessitano di indicazioni precise, dettate step by step in un percorso attuativo assai rigido, perché altrimenti si ritrovano in uno stato di ansia e blocco di capacità; altri richiedono solo l indicazione dell obiettivo finale del compito, avocando a sé l autonomia e i particolari pratici del suo espletamento. Tra i comportamenti sintomatici di situazioni di stress compaiono quelli indicati dalla seguente tabella: ATTEGGIAMENTI DI FUGA DAL LAVORO - Assenteismo cronico - Ritardo cronico - Pause prolungate 18

19 - Intolleranza del posto di lavoro assegnato - Crisi di pianto - Ritardato ritorno da vacanze, permessi, missioni DECREMENTO DELLA PERFORMANCE - Aumento numero di errori - Aumentato numero di prodotti inadeguati - Non rispetto dei termini di consegna - Diminuita capacità direttiva del personale manageriale - Incapacità di completare il lavoro - Distruzione di strumenti di lavoro DIFFICILI RELAZIONI INTERPERSONALI - Incapacità a motivare i sottoposti - Incapacità a collaborare efficacemente con i colleghi - Rifiuto di seguire ordini e regole - Eccessivo appoggio sui supervisori - Mancato riconoscimento del contributo di pari o sottoposti - Esagerata critica dei superiori - Favoritismi - Mancanza di socializzazione - Insufficienti comunicazione di informazioni necessarie - Eccesso di competitività - Insensibilità alle esigenze dei subordinati. In particolare i disturbi che compaiono dopo prolungati stress sono i seguenti: - disturbi non caratteristici come quelli di una malattia specifica, ma ugualmente indicativi di malessere come: indecisione, inappetenza, diminuzione di appetito, perdita di peso, cattiva digestione, mal di testa, mal di schiena, eruzioni della pelle, insonnia, nervosismo, tremori, perdita di memoria ed irritabilità, senso di inadeguatezza e di impotenza; - segni di sofferenza psicologica come soglia più bassa agli stimoli stressanti, una eccessiva reazione di allarme, diminuita autostima, incapacità di affrontare gli eventi esistenziali considerati al di fuori del proprio controllo e di recepirli come denominati dal caso, indicatori di probabili malattie mentali o disturbi mentali come nevrastenia, ansia, depressione, fobie, ect.; - patologie e alterazioni a cui si riconosce una origine psicosomatica, gastroenteropatie, allergopatie, ulcere, emicranie, asma, colite ulcerosa, coronaropatia ed altri disturbi associati all ipertensione, sintomatologie irritative e dolorose varie. In accordo con quanto indicato dal NIOSH (1999) l esposizione a stress lavorativi può avere un influenza diretta sulla salute e sicurezza del lavoratore, anche se fattori 19

20 individuali ed altre situazioni possono intervenire per rafforzare o indebolire tale influenza. Mobbing Il termine mobbing deriva dal verbo inglese to mob che significa assalire tumultuando, affollarsi intorno a qualcuno Il mobbing si manifesta come un azione che si ripete per un lungo periodo di tempo, compiuta da uno o più mobber per danneggiare qualcuno detto mobbizzato, quasi sempre in modo sistematico e con uno scopo preciso. Il mobbizzato viene aggredito intenzionalmente dai mobber che mettono in atto strategie comportamentali volte alla sua distruzione psicologica, sociale e professionale. Il mobbing è un fenomeno che si manifesta esclusivamente nei luoghi di lavoro e descrive la fenomenologia dei conflitti che vi accadono in modo continuativo e sistematico. Il concetto di mobbing è stato elaborato alla fine degli anni 80 da Leymann, che ha successivamente sviluppato un questionario come strumento di indagine chiamato LIPT (Leymann Inventory of Psychological Terrorism) Il questionario di Leymann si suddivide in cinque parti che rilevano diverse dimensioni della persona esaminata. - attacchi alla possibilità di comunicare: - in questo caso la vittima subisce dei limiti radicali alle proprie possibilità di comunicare con altre persone quando deve ricevere informazioni inerenti il lavoro o per scambiare qualche parola per rilassarsi. Tale dinamica produce gravi effetti nella persona specie quando i mobber tenderanno a metterla in difficoltà sul lavoro per costringerla a chiedere aiuto al fine di abbatterla, negandole qualsiasi appoggio a sostegno; - attacchi alle relazioni sociali: - l esclusione viene perpetuata anche fisicamente, la vittima è spesso trasferita in luoghi isolati, dove non può comunicare con nessuno; - attacchi all immagine sociale: - la vittima diventa il bersaglio di continue offese sul piano sia lavorativo che privato da parte di tutti, incrinando la fiducia verso se stesso e verso gli altri; - attacchi verso la qualità della situazione professionale e privata: - la vittima, in questo caso, riceve continui rimproveri, riceve ordini privi di significato ai quali deve, comunque, obbedire, riceve ordini al di sotto della sua qualificazione professionale; - attacchi alla salute: 20

21 - le aggressioni fisiche sono abbastanza frequenti, basti pensare alle violenze a sfondo sessuale, sulle donne; oppure all obbligo di dover compiere lavori pericolosi per la propria salute per il timore di essere mal considerato o licenziato. - La vittima presenta diversi sintomi come stato di ansia, problemi del sonno e della memoria, difficoltà a trovare i vocaboli corretti a seconda dei casi, nervosismo ed ipersensibilità, depressione ed attacchi di rabbia improvvisa. MISURE DA ADOTTARE - Per ridurre i rischi di stress e mobbing si attueranno le seguenti misure: - Relazioni interpersonali - L organizzazione generale del lavoro deve permettere il mantenimento di relazioni amichevoli e collaborative. - Deve essere possibile la libera espressione di opinioni divergenti in un clima in cui il lavoratore esprima liberamente il disaccordo. - Eventuali situazioni conflittuali tra i lavoratori, se si verificano, devono essere affrontate in modo chiaro e con l intenzione di risolverle, attraverso incontri e/o riunioni specifiche. - La mansione lavorativa in genere non deve introdurre difficoltà o impedimenti nel lavoro di gruppo e nella comunicazione con altre persone. - Devono essere definiti sistemi che facilitino la comunicazione tra i lavoratori; - Alla referente contro le molestie sessuali verrà affidato anche il compito di ricevere in prima istanza segnalazioni di mobbing, e di sollecitare l emersione di situazioni soggiacenti ad eventuali casi di stress e di burn-out. ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E DELLO STUDIO Generalità - La preparazione degli addetti deve essere adeguata alla natura del lavoro da svolgere. - Il lavoratore deve essere a conoscenza del ruolo del suo lavoro nell insieme delle attività scolastiche. - Il lavoratore deve essere a conoscenza delle mansioni dei suoi colleghi. - Devono essere tenuti in considerazione eventuali suggerimenti dei lavoratori attraverso predisposte riunioni sindacali e ulteriori strumenti di partecipazione come l istituzione di gruppi di lavoro; - L introduzione di cambiamenti nell organizzazione deve essere preceduta da n a consultazione dei diretti interessati. - In definitiva le misure da adottare si possono sintetizzare nel migliorare il clima organizzativo favorendo partecipazione, fiducia reciproca, supporto e aiuto, qualità delle relazioni interpersonali, condivisione di obiettivi e mete. 21

22 In linea generale si provvederà, inoltre, a: - Aumentare la possibilità di autonomia dei lavoratori sottoposti a progetti o procedure particolari dando il più possibile i la possibilità di scegliere le modalità di esecuzione del proprio lavoro; - Diminuire l entità delle attività monotone e ripetitive; - Aumentare le informazioni concernenti gli obiettivi; - Sviluppare uno stile di leadership negli ambienti ; - Evitare definizioni imprecise di ruoli e mansioni. - Distribuire/comunicare efficacemente gli standard ed i valori dell organizzazione scolastica a tutti i livelli, tramite manuali destinati al personale, riunioni informative o circolari; - Fare in modo che gli standard ed i valori dell organizzazione siano noti ed osservati da tutti i lavoratori dipendenti; - Migliorare la responsabilità e la competenza dei dirigenti per quanto riguarda la gestione dei conflitti e la comunicazione; - Stabilire un contatto indipendente e personale con i lavoratori; - Coinvolgere i dipendenti ed i loro rappresentanti nella valutazione del rischio e nella prevenzione dello stress psicofisico e del mobbing. - VALUTAZIONE DEI RISCHI PER LE LAVORATRICI GESTANTI OGGETTO DELLA VALUTAZIONE Secondo quanto indicato dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 occorre procedere con la valutazione dei rischi per l ambiente di lavoro nel quale si trova una lavoratrice in stato di gravidanza. La procedura applicata è la seguente: informazione di tutte le lavoratrici dei rischi derivati dall ambiente di lavoro per le mutate condizioni fisiche circolare informativa da distribuire con allegato il modello di comunicazione del proprio stato di salute valutazione specifica correlata con le mansioni della lavoratrice, adesione all eventuale piano di sorveglianza sanitaria prodotta dalla competente ASL territoriale stima del rischio e programmazione degli interventi bonifica/correttivi o cambio di mansione Il presente documento viene prodotto al fine di determinare le condizioni di rischio specifico per le lavoratrici inquadrate come docenti, ATA e personale femminile esterno, in merito a quanto disciplinato dalla decreto legislativo 26 marzo 2001, n

23 Con questo allegato si crea l opportuna integrazione al documento di valutazione dei rischi previsto dal quadro normativo attuale per la tutela delle lavoratrici madri (legge 1204/71, DPR 1026/76 e legge 903/77) con i contenuti del decreto legislativo 81/2008 per la tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Le stesse valutazioni vengono effettuate in merito a quanto previsto dal Decreto Legislativo n 645 del 25/11/1996 Recepimento della direttiva 92/85/CEE concernente il miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento, e in ottemperanza al Decreto Legislativo 26 marzo 2001, n. 151 "Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, a norma dell'articolo 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53" Viene ribadito l obbligo della valutazione dei rischi introdotto dal DLgs 81/2008, che deve essere effettuato dal datore di lavoro, il quale è tenuto a comunicare alle lavoratrici i risultati della valutazione effettuata in relazione ai rischi connessi all attività svolta, e ad adottare le conseguenti misure di prevenzione e protezione. È inoltre prevista una estensione dell elenco dei lavori faticosi, pericolosi e insalubri, già riconosciuti nella legge 1204/71 per i quali vige il divieto di utilizzazione delle lavoratrici durante la gestazione e fino a 7 mesi dopo il parto. Vengono infine regolamentati alcuni aspetti particolari, come il diritto delle lavoratrici gestanti di assentarsi durante l orario di lavoro, senza perdita della retribuzione, per l effettuazione di esami prenatali, accertamenti clinici ovvero visite medico specialistiche. Per fruire di tali permessi le lavoratrici dovranno presentare apposita istanza al datore di lavoro e, successivamente, la relativa documentazione giustificativa attestante la data e l orario di effettuazione degli esami. INDICAZIONI IN MERITO ALLA GESTIONE DELLE LAVORATRICI GESTANTI Durante il periodo di gestazione e fino a sette mesi dopo il parto è fatto divieto all istituto scolastico di adibire le lavoratrici a lavori pericolosi, faticosi ed insalubri, nonché al trasporto e sollevamento di pesi. Se necessario, la lavoratrice potrà essere spostata ad altra mansione nei limiti e nelle forme previste dai contatti e dalla normativa vigente, conservando tuttavia la retribuzione corrispondente alle mansioni svolte in precedenza nonché la qualifica originaria. Il Dpr , n che è il regolamento di attuazione della legge n. 1204, indica i lavori pericolosi faticosi e insalubri. 23

24 Nel caso la lavoratrice non possa essere spostata ad altre mansioni ha diritto ad essere assente dal lavoro e a percepire, per tutto il periodo indicato, il trattamento economico spettante l astensione obbligatoria (sent. Corte Costitu-zionale n. 972/88). VALUTAZIONE DEI RISCHI DELLE LAVORATRICI GESTANTI Secondo quanto indicato dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151 Elenco dei lavori faticosi, pericolosi ed insalubri, individuati presso l istituto scolastico, valutati dagli allegati del Decreto Legislativo n 645 del 25/11/1996 : DURANTE LA GESTAZIONE E FINO A SETTE MESI DOPO IL PARTO OMISSISS.DURANTE LA GESTAZIONE E PER SETTE MESI DOPO IL PARTO a) i lavori su scale ed impalcature mobili e fisse: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro b)i lavori di manovalanza pesante: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; c)i lavori che comportano una stazione in piedi per più di metà dell'orario o che obbligano ad una posizione particolarmente affaticante: durante la gestazione e fino al termine di interdizione dal lavoro d)i lavori con macchina mossa a pedale, o comandata a pedale, quando il ritmo del movimento sia frequente, o esiga un notevole sforzo: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro e)i lavori con macchine scuotenti o con utensili che trasmettono intense vibrazioni: durante la gestazione e fino al termine del periodo di interdizione dal lavoro; Nelle scuole bisogna evitare situazioni particolari quali: - il contatto con studenti disabili pericolosi per la salute della gestante ( da valutare con il medico pediatra dello studente) - le attività lavorative a contatto con materiali definibili a rischio chimico o biologico - le attività della lavoratrice in ambienti non autorizzati o certificati per l uso di attività didattica, ad esempio per l assenza del Certificato di Prevenzione Incendi con valutazione del rischio alto Il documento non si intende esaustivo ma esclusivamente indicativo delle situazioni di pericolo che più frequentemente si possono trovare all interno di un edificio scolastico. 24

25 Viene dato luogo alla procedura informativa presso il personale scolastico per quanto riguarda la prevenzione: informazione in collegio docenti di tutte le lavoratrici e strutturazione della circolare esplicativa e continuativa. La tabella seguente specifica le tipologie di rischio per le modalità di tutela per ogni tipo di lavoratrice. - Personale - Azioni di rischio - Docenti - Sollevamento di bambini - Stazione eretta prolungata - Rischio biologico da stretto contatto e igiene personale dei bambini piccoli - Collaboratrice scolastica - Sollevamento di bambini - Stazione eretta prolungata - Rischio biologico da stretto contatto e igiene personale dei bambini piccoli - Operazioni di Pulizia Con eventuale movimentazione Pesi e uso prodotti di Pulizia pericolosi per la salute - Tutela per allontanamento rischio - in gravidanza - in gravidanza - in gravidanza e fino a 7 mesi dopo il parto - in gravidanza - in gravidanza - in gravidanza e fino a 7 mesi dopo il parto LAVORI IN APPALTO Se sono affidati lavori in appalto da parte della scuola, il Committente fornisce agli appaltatori, e viceversa, informazioni relative ai rischi specifici esistenti nell ambiente di lavoro in cui operano, e le procedure a cui dovranno attenersi, alla presenza di eventuali impianti ed attrezzature pericolose (art. 92 D.Lgs. 81/2008). Il Comune, ente proprietario dell edificio scolastico, quale committente dei lavori in appalto, promuove la cooperazione ed il coordinamento di cui al comma 2 art. 26 D.Lgs. 81/2008, elaborando un unico documento di valutazione dei rischi che indichi le misure adottate per eliminare o, ove ciò non é possibile, ridurre al minimo i rischi da interferenze. Per interferenze si intendono, secondo la determinazione della norma, le circostanze nelle quali si verifica un contatto rischioso tra il personale del 25

26 committente e quello dell appaltatore o tra il personale di imprese diverse che operano nella stessa sede aziendale con contratti differenti. Tale documento é allegato al contratto di appalto o di opera e prende il nome di DUVRI. Nella fase di coordinamento tra il committente, l azienda appaltatrice e la direzione scolastica si provvederà a fornire tutte le informazioni utili a definire i fattori di rischio interferenti con l attività di appalto. VALUTAZIONE DEI RISCHI CONNESSI ALLE DIFFERENZE DI GENERE Non esistono presso questa scuola procedimenti lavorativi che non possono essere svolti indifferentemente da lavoratori di genere maschile o femminile. VALUTAZIONE DEI RISCHI CONNESSI ALLE DIFFERENZE DI ETA Non esistono presso questa scuola procedimenti lavorativi che non possono essere svolti indifferentemente da lavoratori di qualsiasi età. VALUTAZIONE DEI RISCHI CONNESSI IN PRESENZA DI LAVORATORI PROVENIENTI DA ALTRI PAESI. In caso di presenza a scuola di lavoratori stranieri con difficoltà di comprensione linguistica delle prescrizioni e dei divieti la scuola provvederà a tradurre o spiegare oralmente in una lingua a loro comprensibile le prescrizioni,i divieti, le informazioni necessarie e ogni altro adempimento previsto dalla normativa MICROCLIMA Riscaldamento - Gli ambienti scolastici di tutti i Plessi sono provvisti di impianto di riscaldamento opportunamente regolato Non esistono termostati che regolano automaticamente la temperatura per cui la temperatura degli ambienti adibiti ad usi scolastici, non e mai stabile Inoltre le chiusure esterne verticali e orizzontali sono tali da impedire un corretto isolamento termico dei locali. 26

27 Interventi da effettuare - Dotare gli impianti di termostati che regolano la temperatura automaticamente; - Sostituire gli infissi esterni; ILLUMINAZIONE - Non tutti i locali hanno un livello di illuminazione adeguato con uno stretto rapporto di integrazione dell'illuminazione naturale con quella artificiale; (Plessi Via Marconi e Dante Alighieri) I luoghi di lavoro sono dotati di illuminazione di sicurezza di sufficiente intensità.( DM 26/8/92). - Gli impianti di illuminazione dei locali e delle vie di circolazione non sono installati in modo che il tipo d'illuminazione previsto non rappresenti un rischio di infortunio per i lavoratori. Interventi da effettuare -Adeguare il livello di illuminazione ARREDI L arredamento in generale è suddiviso in due parti: l arredo più recente è previsto di forma e dimensione adeguati alle varie classi di età degli studenti ed al tipo di scuola. Per l arredo più datato si sta provvedendo ad una graduale sostituzione in rapporto alla messa fuori sevizio per usura. I tavoli e le sedie degli studenti rispettano le disposizioni di legge e le norme di buona tecnica (UNI), rettangolari e di dimensioni adatte, combinabili tra loro per consentire attività di gruppo variamente articolate. Le lavagne, i tavoli e le sedie degli insegnanti rispettano le disposizioni di legge e le norme di buona tecnica (UNI). Le superfici di lavoro sono di materiale idoneo con bordi arrotondati. (D.M ) SUSSIDI E MATERIALE FACILE CONSUMO La scuola nell acquisto di sussidi e materiali di facile consumo porrà attenzione che essi siano costruiti secondo le norme previste dalle Direttive Europee sulla sicurezza nonche secondo adeguati standard di qualità in modo che il loro uso non costituisca pericolo per alunni e docenti. ATTREZZATURE 27

28 Le attrezzature per il lavoro,computer,fotocopiatrici,stampanti e altro hardware vengono comprate rispettando gli standard di sicurezza e di qualità per cui non esiste nessun rischio se vengono osservate le modalità di uso previste dalle indicazioni diramate. RUMORE E CONFORT ACUSTICO I Plessi non sono collocati in zone inquinati da rumori oltre la soglia di tollerabilità(80db) Anche i processi lavorativi non richiedono attrezzature,sussidi e materiali il cui uso produce rumori oltre la soglia di tollerabilità. Soltanto nei refettori in particolari momenti,di durata brevissima,di massima eccitabilità degli alunni si può verificare una esposizione a forti rumori.>(80 db) Interventi da effettuare Insonorizzare i refettori. RISCHIO CHIMICO Le strutture scolastiche non sono ubicate in prossimità di zone inquinate chimicamente per presenza di industrie o laboratori inquinanti. Non esistono in esse laboratori dove si fanno uso di sostanze chimiche, ne tanto meno sussidi,attrezzature e attività didattiche che richiedono uso di sostanze chimiche. I materiali di pulizia, acquistati tra quelli in uso commerciale il più ecologici possibili,se usati correttamente non presentano particolari rischi chimici. In ogni caso vengono forniti ai dipendenti guanti e mascherine protettive come mezzi di protezione individuale preventivi. Anche i toner vengono cambiati con uso di mascherine e guanti. pertanto e da considerarsi IL RISCHIO CHIMICO BASSISSIMO 28

29 RISCHIO MOVIMENTAZIONE CARICHI Non esistono processi lavorativi quotidiani che richiedono movimentazione carichi tranne quando occasionalmente bisogna sistemare nelle aule arredi. MISURE DA ADOTTARE - Non movimentare a mano pesi maggiori di 20 kg per i maschi, e di 15 kg per le femmine se l età dei lavoratori è tra anni, di 30 kg per i maschi e di 20 kg per le femmine se l età è maggiore di 18 anni. BIBLIOTECHE Non esistono nel Plesso locali adibiti specificatamente a Biblioteca. I libri sono conservati in vari scaffali nelle aule e nei corridoi. Interventi da effettuare Dotare le strutture di locali specifici per biblioteche. Allegati: Valutazione dei rischi strutture e impianti dei seguenti Plessi: - Allegato Scuola Primaria MARCONI e Uffici di Segreteria e Dirigenza; ( allegato 1) - Allegato Scuola Primaria Dante Alighieri e Scuola dell Infanzia Via Difesa; ( allegato 2) - Allegato Scuola dell Infanzia MAtteotti ; ( allegato 3) - Allegato Scuola dell Infanzia San Francesco d'assisi; ( allegato 4) - Allegato Scuola secondaria 1 grado Dante Alighieri ( allegato 5) 29

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