Suoli e riporti, contaminati e non, da scavare e non: la caratterizzazione e la gestione dei materiali nelle bonifiche
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- Pasquale Sartori
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1 Suoli e riporti, contaminati e non, da scavare e non: la caratterizzazione e la gestione dei materiali nelle bonifiche Luca Raffaelli Geologo - Libero professionista Rimini, 7 novembre 2013
2 L origine dei problemi Con il DM 471/99 i materiali di riporto erano assimilati a suolo e sottosuolo. Entrambi venivano trattati indistintamente sia in fase di caratterizzazione che in fase di bonifica. Con l entrata in vigore del D.Lgs. 152/06, questa assimilazione non è stata riproposta e quindi, per essi, è venuta a mancare una specifica regolamentazione. In tale vuoto normativo alcuni Enti, hanno affermato la necessità considerare, e quindi gestire, questa tipologia di materiali di riporto, al pari dei rifiuti. L assimilazione di materiale di riporto a rifiuto determina: a) l impossibilità di applicare ad essi l Analisi di Rischio; b) l obbligo di rimozione e smaltimento in idoneo impianto esterno autorizzato.
3 Solo un timido accenno nel D.Lgs. 152/06 Per quanto riguarda il D.Lgs. 152/06 fa eccezione un solo richiamo ai «Materiali di riporto» contenuto nell Allegato 2 «Criteri generali per la caratterizzazione dei siti contaminati» dove si prevede che: L'elaborazione dei risultati analitici deve esprimere l'incertezza del valore di concentrazione determinato per ciascun campione: in considerazione della eterogeneità delle matrici suolo, sottosuolo e materiali di riporto la deviazione standard per ogni valore di concentrazione determinato, da confrontare con i valori di concentrazione limite accettabili, dovrà essere stabilita sulla base del confronto delle metodologie che si intendono adottare per il campionamento e per le analisi dei campioni di terreno e di acqua.
4 Legislazione successiva "Relatività" di Maurits Cornelis Escher, 1953 Dopo il 2006, sia in tema di terre e rocce da scavo che in tema di materiali di riporto, si assiste ad una frenetica produzione legislativa sia a livello nazionale che regionale che è andata via via crescendo negli anni
5 La legge attuale Con la L. 98 del 09/08/2013 si va a modificare ed integrare l art. 3 della L. 28/12 relativo a «Interpretazione autentica dell'articolo 185 del decreto legislativo n. 152 del 2006, disposizioni in materia di matrici materiali di riporto e ulteriori disposizioni in materia di rifiuti» 1. Ferma restando la disciplina in materia di bonifica dei suoli contaminati i riferimenti al «suolo» contenuti nell articolo 185, commi 1 lettere b) e c), e 4 del decreto legislativo 3 Aprile 2006 n. 152, si interpretano come riferiti anche alle matrici materiali di riporto Inoltre si modifica la definizione di «sito»: 4. All articolo 240, comma 1 lettera a) del D.Lgs 152/06, dopo la parola «suolo» sono inserite le seguenti: «materiali di riporto» Determinando l assimilazione dei Materiali di riporto a Matrici ambientali (Art Definizioni 1. Ai fini dell'applicazione del presente titolo, si definiscono: a) sito: l'area o porzione di territorio, geograficamente definita e determinata, intesa nelle diverse matrici ambientali (suolo, sottosuolo ed acque sotterranee) e comprensiva delle eventuali strutture edilizie e impiantistiche presenti;)
6 La legge attuale: Esclusione dei Materiali di riporto dal regime di gestione dei rifiuti Art Esclusioni dall ambito di applicazione (dei rifiuti) 1. Non rientrano nel campo di applicazione della parte quarta del presente decreto: b) il terreno (in situ), inclusi il suolo (e materiali di riporto) contaminato non scavato e gli edifici collegati permanentemente al terreno, fermo restando quanto previsto dagli artt. 239 e ss. relativamente alla bonifica di siti contaminati; c) il suolo (e materiali di riporto) non contaminato e altro materiale allo stato naturale escavato nel corso di attività di costruzione, ove sia certo che esso verrà riutilizzato a fini di costruzione allo stato naturale e nello stesso sito in cui è stato escavato; 4. Il suolo (e materiali di riporto) escavato non contaminato e altro materiale allo stato naturale, utilizzati in siti diversi da quelli in cui sono stati escavati, devono essere valutati ai sensi, nell ordine, degli articoli 183, comma 1, lettera a), 184-bis e 184-ter.
7 Definizione 1 Materiali di riporto L. 98 del 09/08/2013 «miscela eterogenea di materiale di origine antropica, quali residui e scarti di produzione e di consumo, e di terreno, che compone un orizzonte stratigrafico specifico rispetto alle caratteristiche geologiche e stratigrafiche naturali del terreno in un determinato sito, e utilizzate per la realizzazione di riempimenti, di rilevati e di reinterri»
8 Definizione 2 Materiali di riporto D.M. 161/12 Articolo 1 "riporto": orizzonte stratigrafico costituito da una miscela eterogenea di materiali di origine antropica e suolo/sottosuolo come definito in allegato 9 del presente regolamento; Allegato 9 Materiali di riporto di origine antropica (Articolo 1, comma 1, lettera c)) I riporti di cui all'articolo 1 del presente regolamento si configurano come orizzonti stratigrafici costituiti da materiali di origine antropica, ossia derivanti da attività quali attività di scavo, di demolizione edilizia, ecc, che si possono presentare variamente frammisti al suolo e al sottosuolo. In particolare, i riporti sono per lo più una miscela eterogenea di terreno naturale e di materiali di origine antropica, anche di derivazione edilizio-urbanistica pregressa che, utilizzati nel corso dei secoli per successivi riempimenti e livellamenti del terreno, si sono stratificati e sedimentati nel suolo fino a profondità variabili e che, compattandosi con il terreno naturale, si sono assestati determinando un nuovo orizzonte stratigrafico. I materiali da riporto sono stati impiegati per attività quali rimodellamento morfologico, recupero ambientale, formazione di rilevati e sottofondi stradali, realizzazione di massicciate ferroviarie e aeroportuali, riempimenti e colmate, nonché formazione di terrapieni. Ai fini del presente regolamento, i materiali di origine antropica che si possono riscontrare nei riporti, qualora frammisti al terreno naturale nella quantità massima del 20%, sono indicativamente identificabili con le seguenti tipologie di materiali: materiali litoidi, pietrisco tolto d'opera, calcestruzzi, laterizi, prodotti ceramici, intonaci.
9 Dove si trovano i materiali di riporto
10 Suolo, sottosuolo e materiali di riporto
11 Suolo, sottosuolo e materiali di riporto Materiale di riporto Suolo Sottosuolo
12 Suolo, sottosuolo e materiali di riporto SENZA aggiunta di elementi antropici Distinguibile dal terreno naturale solo per le caratteristiche tessiturali e stratigrafiche Materiali di riporto: prodotti da interventi antropici CON aggiunta di elementi antropici Distinguibile dal terreno naturale tramite esame visivo e/o per evidenze organolettiche
13 Suolo, sottosuolo e materiali di riporto
14 Suolo, sottosuolo e materiali di riporto
15 Come si caratterizzano i Materiali di Riporto (L. 98 del 09/08/2013) Fatti salvi gli accordi di programma per la bonifica sottoscritti prima della data di entrata in vigore della presente disposizione che rispettano le norme in materia di bonifica vigenti al tempo della sottoscrizione, ai fini dell applicazione dell articolo 185, comma 1, lettere b) e c), del decreto legislativo n. 152 del 2006, le matrici materiali di riporto: devono essere sottoposte a test di cessione effettuato sui materiali granulari ai sensi dell articolo 9 del D.M. 5 febbraio 1998, ai fini delle metodiche da utilizzare per escludere rischi di contaminazione delle acque sotterranee ove conformi ai limiti del test di cessione, devono rispettare quanto previsto dalla legislazione vigente in materia di bonifica dei siti contaminati (analisi sul solido).
16 Come si trattano i Materiali di riporto (L. 98 del 09/08/2013) Le matrici materiali di riporto che non siano risultate conformi ai limiti del test di cessione sono fonti di contaminazione e come tali devono essere rimosse o devono essere rese conformi ai limiti del test di cessione tramite operazioni di trattamento che rimuovano i contaminanti o devono essere sottoposte a messa in sicurezza permanente utilizzando le migliori tecniche disponibili e a costi sostenibili che consentano di utilizzare l area secondo la destinazione urbanistica senza rischi per la salute.
17 Gestione dei Materiali di Riporto in posto (L. 98 del 09/08/2013) Cel < CMA Test di eluzione (ai fini dell applicazione dell art. 185) Cel > CMA Si applica l art. 185 Se non scavati si applica l art. 185 Normativa bonifiche Analisi della frazione solida (2 < mm o UNI 10802?) C > CSC Analisi di Rischio Calcolo CSR?? Sono fonti di contaminazione (ma non sono Rifiuti!) Trattamento o isolamento (tramite MSP) tale da: 1) permettere utilizzo dell area 2) senza rischi per la salute
18 Suolo, sottosuolo e materiali di riporto in posto Eluato < CMA Analisi Solido CSR Eluato > CMA No Rifiuto CSR? CSR CSR
19 Materiali di riporto scavati Eluato > CMA Rifiuto Eluato < CMA No Rifiuto Eluato > CMA No Rifiuto
20 I Materiali di riporto nei siti di bonifica Pertanto con la Legge 98/08 che ha modificato il D.lgs 152/06: i Materiali di riporto sono una vera e propria «matrice» (art. 240) Sono espressamente esclusi dalla disciplina sui rifiuti (art. 185) Quando: 1) i riporti risultino conformi ai test di cessione 2) i riporti pur non conformi ai test di cessione non siano scavati
21 Materiali di riporto e Analisi di Rischio Nel caso di materiali di riporto non scavati: - anche se contaminati, - anche se il test di cessione utilizzato è lo stesso che per i rifiuti, la legge li equipara a terreni contaminati. A partire da tale assunto e considerando che: 1) La Legge 98/13 parla di «matrici materiali di riporto» 2) Gli interventi previsti per i riporti non conformi (rimozione, operazioni di trattamento e messa in sicurezza permanente) sono gli stessi di un intervento di bonifica sui terreni contaminati. 3) La Legge finalizza gli interventi al fatto che «consentano l utilizzo dell area secondo la destinazione urbanistica» 4) La legge pone la condizione dell utilizzo «senza rischi per la salute» Tutto sembrerebbe indirizzare verso la possibilità di applicazione anche dell Analisi di Rischio
22 Scusate per le poche certezze... e Grazie dell attenzione!
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