DISTRETTO VALLI TARO E CENO SERVIZIO ASSISTENZA ANZIANI PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA TEMPORANEA RESIDENZIALE

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1 DISTRETTO VALLI TARO E CENO SERVIZIO ASSISTENZA ANZIANI PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA TEMPORANEA RESIDENZIALE Protocollo approvato dal Comitato di Distretto nel corso della seduta del

2 PREMESSO che - La Casa Protetta, come definito dall Art.23 della L.R.5/94, è una struttura a carattere residenziale volta ad assicurare trattamenti socio-assistenziali e sanitari di base, destinata ad anziani non assistibili nel proprio ambito familiare, parzialmente o totalmente non autosufficienti; - all interno della rete dei servizi finalizzati al mantenimento degli anziani a domicilio, la Casa Protetta deve diventare sempre più risorsa da utilizzare in modo dinamico, offrendo un adeguata risposta, per il periodo strettamente necessario, a tutte quelle situazioni di temporanea difficoltà dell anziano e/o del suo nucleo familiare; - la DGR n. 1206/2007 Fondo Regionale Non Autosufficienza - Indirizzi attuativi della DGR 509/2007, nell Allegato 2 Modifiche ed integrazioni alla DGR n. 1378/99 e successive modificazioni ed integrazioni introduce al punto 4.5 della succitata Direttiva l accoglienza temporanea di sollievo presso le strutture residenziali e semiresidenziali definendo gli obiettivi, i percorsi e le modalità di fruizione; - la DGR n prevede che la disponibilità di posti relativa alle opportunità di ricovero di sollievo non concorre alla determinazione del raggiungimento del limite minimo per le strutture residenziali indicata nella DGR n. 509/2007 ed è garantita tenendo conto delle richieste del caregiver, modulando su queste la necessaria variabilità stagionale; - la succitata Direttiva stabilisce che la garanzia della tempestività e dell opportunità dell accoglienza (nel caso di emergenze) e del rispetto di quanto programmato e concordato con i familiari rappresentano elementi di qualità decisivi per lo sviluppo di questa modalità di intervento e per la soddisfazione degli anziani e dei loro familiari; - ogni anno verrà definito all interno, della programmazione distrettuale del FRNA, il numero complessivo di giornate assegnato per realizzare l accoglienza temporanea presso le strutture distrettuali che aderiscono a tale progettualità; il presente protocollo, al fine di realizzare in modo trasparente e coerente con la normativa vigente l accesso ai posti di accoglienza temporanea residenziale e semiresidenziale, ne specifica gli obiettivi, le modalità di fruizione da parte dei cittadini e definisce i compiti, le interrelazioni organizzative fra Responsabile del SAA, UVG, Assistenti Sociali dei Comuni e gli Enti Gestori. Il presente protocollo, condiviso nell ambito dell Ufficio di Piano e Coordinamento SAA ed approvato dal Comitato di Distretto, verrà applicato, a livello sperimentale, per un periodo di un anno, nel Distretto Valli Taro e Ceno. 2

3 ACCOGLIENZA TEMPORANEA RESIDENZIALE OBIETTIVI L obiettivo fondamentale dell accoglienza temporanea in casa protetta è quello di favorire e sostenere la permanenza a domicilio dell anziano, supportando la famiglia nell impegno di cura. Obiettivi specifici - Assicurare un adeguata assistenza in situazioni di emergenza dovute a difficoltà improvvise del caregiver principale. - Sostenere ed accompagnare la famiglia, a seguito di una modifica dell equilibrio assistenziale conseguente alle mutate condizioni dell anziano, per un periodo di tempo definito e concordato, al fine di predisporre e realizzare un progetto assistenziale individualizzato, (es. modifiche ambientali, reperimento assistente familiari ecc.). - Offrire una risposta assistenziale adeguata nei momenti in cui la famiglia è sprovvista di assistenza privata (es. ferie assistenti familiari). - Offrire un periodo di sollievo, sulla base delle esigenze dell anziano e del caregiver stesso, alle famiglie impegnate nella cura d anziani non autosufficienti, con particolare attenzione ai care giver degli anziani affetti da deterioramento cognitivo. PERCORSO I progetti d accoglienza temporanea di sollievo seguono un percorso d accesso separato rispetto ai progetti d inserimento definitivo in struttura residenziale, pertanto eventuali richieste di inserimento definitivo, in corso di accoglienza temporanea, non potranno essere accolte, ma dovranno seguire i percorsi previsti per gli inserimenti definitivi. 1) Rilevazione del bisogno L anziano e la sua famiglia si rivolgono all Assistente Sociale Responsabile del Caso, del Comune di residenza che ha il compito di: - accogliere la domanda fornendo tutte le indicazioni sul servizio, sulle procedure e sulla modulistica necessaria; - valutare la situazione di bisogno, in collaborazione con il Medico curante, ponendo particolare attenzione a definire il progetto d intervento, specificando le motivazioni della richiesta e concordando con la famiglia il periodo dell inserimento; - definire un accordo scritto con l anziano/famiglia, nel quale saranno specificate le condizioni di fruizione dei progetti individualizzati di accoglienza temporanea, le modalità di concessione di eventuale proroghe e delle eventuali modifiche del progetto d intervento; - trasmettere al Responsabile del SAA la valutazione socio-assistenziale, la documentazione sanitaria e l accordo sottoscritto dall interessato o dal familiare. 3

4 2) Valutazione multidimensionale - Il Responsabile del SAA attiva l U.V.G. per la valutazione di competenza. - L UVG effettua, tenuto conto della specificità della situazione in esame, una valutazione multidimensionale e definisce il programma assistenziale individuale, che sarà inviato al Responsabile del SAA. - Per le situazioni di emergenza, determinate da difficoltà improvvise del caregiver principale, se non si dispone già di una valutazione di non autosufficienza e dei bisogni dell anziano e dei suoi familiari, la valutazione potrà essere effettuata successivamente all avvio dell ospitalità di sollievo. Tale valutazione potrà essere svolta anche in modo semplificato dall Assistente Sociale dell UVG, in accordo con il MMG. 3) Gestione dei progetti d'accoglienza temporanea - L accoglienza temporanea di norma ha una durata massima di 30 giorni, variabile in relazione ai bisogni ed alle richieste dell anziano e dei familiari e a quanto previsto dal programma assistenziale individualizzato. - Nell arco dell anno gli anziani non autosufficienti assistiti a domicilio possono usufruire di una contribuzione ridotta pari a 25 al giorno, per un massimo di 30 giorni, anche frazionabili in più periodi. - Il FRNA, per il periodo massimo di 30 giorni annui, assicura la quota di 65 al giorno all Ente gestore. - In caso di accoglienza temporanea oltre il trentesimo giorno è prevista, per un massimo di altri 30 giorni frazionabili nell anno, una contribuzione a carico dell anziano di 46 giornalieri e di 44 a carico del FRNA. - I progetti di accoglienza temporanea saranno gestiti in rete dal Responsabile del SAA che, in collaborazione con l UVG, predisporrà la programmazione periodica a livello distrettuale. - Le situazioni d accoglienza temporanea urgente, determinate da mancanza improvvisa del care giver principale, potranno essere accolte in tempo reale, compatibilmente con la programmazione già predisposta e la disponibilità delle risorse a livello distrettuale. - Il Responsabile del SAA, all interno della programmazione del piano delle attività annuale approvato dal Comitato di Distretto, autorizza l inserimento in Casa Protetta, tenuto conto prioritariamente dell'opzione dell anziano e della famiglia, per il periodo definito nel progetto assistenziale, compatibilmente con le risorse disponibili. - Il Responsabile del Caso e l U.V.G. illustrano il progetto individualizzato alla Casa Protetta individuata. - Il Coordinatore della Casa protetta procederà all inserimento, applicando la retta prevista dalla DGR 1206/ A seguito della comunicazione scritta, da parte della Casa Protetta al Responsabile del SAA della data dell avvenuto inserimento, verranno riconosciuti gli oneri a rilievo sanitario, nella quota prevista dalla DGR 1206/2007, per il periodo di tempo autorizzato e realmente fruito. - Ogni richiesta di variazione del progetto assistenziale, compresa la necessità di proroga dell inserimento temporaneo, dovrà essere inoltrata, da parte dei familiari, all Assistente Sociale Responsabile del Caso per le necessarie valutazioni. - Eventuali necessità di prolungare il periodo di inserimento concordato, entro il temine massimo di 60 giorni, dovranno essere attentamente motivate e presentate al Responsabile del SAA che potrà autorizzarlo, compatibilmente alle risorse disponibili, dopo aver valutato con l UVG la necessità di ridefinire il PAI. 4

5 - IL Coordinatore avrà cura di segnalare eventuali modifiche della situazione durante il periodo di ricovero e predisporrà, in accordo con l Assistente Sociale, un piano di rientro a domicilio. - Il Responsabile del SAA tiene monitorato lo sviluppo di questa nuova opportunità assistenziale, verificando le richieste, l utilizzo ed il mancato utilizzo in relazione alla non disponibilità di accoglienza temporanea corrispondente alle necessità ed alle richieste degli anziani e dei loro familiari. 4) Gestione del budget - Il Coordinatore di Casa Protetta invierà un riepilogo mensile delle giornate di effettiva presenza relative ai progetti individualizzati realizzati, trasmettendo contestualmente la fatturazione del relativo importo all AUSL. - Il Responsabile del SAA avrà il compito di monitorare il budget definito dal Comitato di Distretto e di comunicare mensilmente al competente ufficio amministrativo dell AUSL i progetti individualizzati predisposti, le giornate di effettiva presenza in riferimento alle Case protette individuate. Ogni Comune avrà cura di individuare le modalità d informazione ritenute più opportune al fine di favorire la conoscenza di questa nuova opportunità della rete dei servizi rivolti alla popolazione anziana non autosufficiente e ai loro familiari. 5

6 4) Gestione del budget - Il Coordinatore del servizio invierà un riepilogo mensile delle giornate di effettiva presenza relative ai progetti di accoglienza diurna realizzati, trasmettendo contestualmente la fatturazione del relativo importo all AUSL. - Il Responsabile del SAA avrà il compito di monitorare il budget definito e di comunicare mensilmente al competente ufficio amministrativo dell AUSL i progetti individualizzati predisposti, le giornate di effettiva presenza in riferimento alle strutture individuate. Ogni Comune avrà cura di individuare le modalità d informazione ritenute più opportune al fine di favorire la conoscenza di questa nuova opportunità della rete dei servizi rivolti alla popolazione anziana non autosufficiente e ai loro familiari. 6

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