Difesa dall'inquinamento delle acque (D. Lgs. n. 152 del 3 Aprile 2006)
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- Cosima Ceccarelli
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1 Difesa dall'inquinamento delle acque (D. Lgs. n. 152 del 3 Aprile 2006)
2 Risorse idriche L'acqua attraverso gli apporti meteorici si distribuisce fra le acque dolci, le acque marine e le acque di transizione in differenti corpi idrici, ma raggruppabili in alcune classi: i corsi d'acqua rappresentati da fiumi e torrenti; i laghi e gli invasi; le acque di transizione rappresentate dalle zone di foce dei fiumi, dalle lagune e dai laghi costieri, dove si verificano interazioni fra acque dolci e salate; le acque marine e le acque sotterranee.
3 Tutti i corpi idrici permettono e sostengono la vita degli organismi viventi, animali e vegetali e costituiscono sistemi complessi, sedi di interscambi fra le acque, i sedimenti, il suolo e l'aria. L'acqua costituisce anche una risorsa indispensabile per lo sviluppo ed è per questo che non può essere considerata solo una risorsa da utilizzare, ma anche un patrimonio ereditario del pianeta da tutelare.
4 I fiumi I fiumi, insieme ai laghi, al mare e agli agenti atmosferici, rappresentano i fattori fondamentali del ciclo dell'acqua che costituisce uno dei più importanti cicli naturali. Il ciclo dell'acqua può essere riassunto in un semplice schema: l'acqua che evapora dalle acque superficiali, e che ricade sulla terra sotto forma di precipitazioni piovose e nevose, ritorna dopo periodi di tempo più o meno lunghi al mare.
5 Il fiume è uno dei principali protagonisti della fase finale di questo "ritorno": attraverso il suo bacino idrografico raccoglie l'acqua meteorica che non viene assorbita dal suolo (acqua di scorrimento) e la convoglia verso il mare.
6 I laghi Quando le acque meteoriche e quelle che sgorgano spontaneamente dal sottosuolo si raccolgono, attraverso il bacino imbrifero, in una depressione della superficie terrestre, si ha la formazione di un lago.
7 In funzione della tipologia di cavità originaria, i laghi possono essere di diversa conformazione e più o meno estesi o profondi.
8 I corpi idrici artificiali I corpi idrici artificiali sono definiti come i laghi artificiali o i serbatoi, se realizzati mediante manufatti di sbarramento, e i canali artificiali (canali irrigui o scolanti, industriali, navigabili, etc..).
9 Sono considerati significativi tutti i canali artificiali che restituiscano almeno in parte le proprie acque in corpi idrici naturali superficiali e i serbatoi o i laghi artificiali il cui bacino di alimentazione sia interessato da attività antropiche (tutte le attività in generale che svolge l'uomo nell'ambiente e di conseguenza lo modifica o lo inquina).
10 Le acque sotterranee Per acqua sotterranea o freatica si intende l'acqua che si trova al di sotto della superficie terrestre. In genere, queste riserve di acqua mantengono una temperatura molto vicina alla media annuale della zona in cui si trovano. L'acqua sotterranea è di fondamentale importanza nel mondo in quanto rappresenta per l'uomo la più grande riserva di acqua potabile.
11 Le acque sotterranee possono presentare essenzialmente due gruppi di problemi: Inquinamento delle falde dovuto a scarichi che raggiungono le acque sotterranee; Sovrasfruttamento delle falde con conseguente riduzione e abbassamento.
12 Acque di transizione Le acque salmastre fanno parte di aree costiere di transizione, in cui le acque dolci terrestri e salate marine si mescolano, e costituiscono il passaggio naturale tra terra e mare.
13 Per la loro posizione, al confine tra questi due ambienti, le acque salmastre sono considerate ecosistemi unici e molto produttivi attorno ai quali gravitano numerose attività antropiche. I differenti tipi di ambienti di transizione si possono a grandi linee classificare in: lagune costiere, stagni salmastri, zone di estuario e altri habitat.
14 Le acque marine Il nostro globo è ricoperto per quasi i tre quarti dal mare. L'intera massa d'acqua oceanica ricopre il 71% della superficie terrestre, per un area di 360 milioni di km quadrati, contro i 149 milioni di km quadrati delle terre emerse.
15 Gli oceani sono grandi estensioni di acqua che separano i continenti: il più esteso è l'oceano Pacifico (33% della superficie terrestre), cui seguono l'oceano Atlantico (16%) e l'oceano Indiano (14%). Con il termine di mare si indicano porzioni di oceano più o meno grandi, come il Mar Mediterraneo, il Mar Caspio, il Mar Caraibico, il Mar dei Sargassi, etc.
16 Fognatura Per fognatura (o sistema di drenaggio urbano) si intende il complesso di canalizzazioni, generalmente sotterranee, per raccogliere e smaltire lontano da insediamenti civili e produttivi le acque di rifiuto.
17 Disciplina degli scarichi delle acque domestiche e di reti fognarie (regolamento regionale n. 3) Art. 5 (Acque reflue domestiche e acque reflue assimilate alle domestiche) 1. Sono da considerare acque reflue domestiche oltre a quelle provenienti da insediamenti residenziali, le acque reflue derivanti dalle attivita` indicate nell allegato A (D. Lgs. 152 aprile 2006). 2. Ai fini della disciplina e del regime autorizzatorio degli scarichi, sono assimilate alle acque reflue domestiche, le acque reflue il cui contenuto inquinante, prima di ogni trattamento depurativo, sia esprimibile mediante i parametri della tabella 1 dell allegato B e risulti inferiore ai corrispondenti valori limite.
18 3. L assimilazione non si applica agli effluenti di allevamento e alle acque di raffreddamento (provenienti da raffreddamento dei circuiti idraulici delle centraline che regolano il funzionamento di alcuni impianti, raffreddamento dei getti a valle del trattamento termico., ecc ) 4. L autorita`competente, sulla base dell esame delle attivita` da cui derivano le acque reflue, puo` procedere alla valutazione dell assimilazione delle acque stesse, se le attivita` presentano un consumo d acqua medio giornaliero inferiore a 20 mc.
19 5. La determinazione degli abitanti equivalenti (a. e. unità di misura standardizzata) degli scarichi di acque reflue assimilate e`fatta con riferimento: a) al giorno in cui annualmente si registra, il carico organico biodegradabile di punta, calcolato quale prodotto del volume giornaliero e dell inerente concentrazione media di BOD misurata a monte di ogni trattamento delle acque reflue scaricate; N.B. BOD (domanda biochimica di ossigeno, misura del contenuto di materia organica biodegradabile presente in un campione d acqua)
20 Art. 7 (Recapito nelle reti fognarie degli scarichi di acque reflue domestiche e assimilate) 1. Nelle zone servite da reti fognarie, gli scarichi di acque reflue domestiche e assimilate sono allacciati alle reti stesse, nell osservanza dei regolamenti fissati dal gestore del servizio idrico. 2. Nelle zone che il comune non abbia individuato come servite da reti fognarie, in attesa che si provveda all individuazione degli agglomerati e delle loro parti sprovviste di reti, il gestore del servizio idrico integrato valuta la realizzabilita`dell allacciamento alle reti stesse degli scarichi di acque reflue e assimilate relativi a insediamenti per la cui realizzazione siano rilasciati permessi di costruire.
21 3. In caso di insussistenza dei presupposti per l allacciamento alla rete fognaria, gli scarichi possono essere recapitati in corpi d acqua superficiali o sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo nel rispetto della disciplina definita per gli scarichi. 4. Gli scarichi sono allacciati alla rete fognaria entro due anni dall esecutivita` del provvedimento ed entro lo stesso termine i titolari degli scarichi provvedono alla demolizione o alla rimozione delle opere e dei dispositivi realizzati per l effettuazione degli scarichi e alle bonifiche necessarie.
22 Art. 8 (Disciplina degli scarichi degli insediamenti isolati) 1. I nuovi scarichi degli insediamenti isolati di carico organico inferiore a cinquanta a.e. non possono essere recapitati: a) in corpi d acqua superficiali; b) sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo, nelle zone appartenenti al bacino idrografico dei laghi delimitate dalla fascia di un chilometro dalla linea di costa.
23 2. Tali scarichi sono sottoposti a trattamento mediante i seguenti dispositivi, da realizzare conformemente alle norme tecniche regionali: a) vasca Imhoff o fossa settica, gestita in modo da garantire per i solidi sedimentabili il rispetto del valore limite di emissione; b) trincee di sub irrigazione, senza o con drenaggio, in relazione alla permeabilita` del terreno.
24 3. Le acque meteoriche derivanti da questi insediamenti sono raccolte separatamente, avviando al trattamento esclusivamente le acque reflue. 4. Gli scarichi degli insediamenti isolati di carico organico uguale o superiore a cinquanta a.e. sono soggetti, in rapporto al loro essere nuovi o in atto, alla natura del recapito e al carico organico espresso in abitanti equivalenti.
25 5. Gli scarichi in atto degli insediamenti isolati devono essere adeguati alle pertinenti disposizioni entro tre anni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento.
26 Art. 9 (Divieti e obblighi) 1. I nuovi scarichi di acque reflue urbane non possono essere recapitati sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo: a) nelle zone vulnerabili da nitrati individuate dal Programma di tutela e uso delle acque, ; b) nelle zone appartenenti al bacino idrografico dei laghi delimitate dalla fascia di dieci chilometri dalla linea di costa, se la popolazione equivalente degli agglomerati da cui le acque reflue provengono e`superiore a quattrocento a.e.
27 2. Gli scarichi in atto di acque reflue urbane nei recapiti sono disattivati e recapitati in acque superficiali, nel rispetto delle disposizioni del regolamento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore dello stesso. 3. Nelle zone appartenenti al bacino idrografico dei laghi e` fatto divieto di recapitare nei corpi d acqua superficiali i nuovi scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati con popolazione equivalente da cinquanta a cento a.e.
28 4. Gli scarichi in atto di acque reflue urbane provenienti da agglomerati con popolazione equivalente da cinquanta a cento a.e sono disattivati e recapitati sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo, nel rispetto delle disposizioni del regolamento, entro tre anni dalla data di entrata in vigore dello stesso.
29 5. Nelle reti fognarie a servizio di una popolazione equivalente inferiore a quattrocento a.e. sono ammessi esclusivamente gli scarichi di acque reflue industriali che rispettino i valori limite di emissione delle tabelle dell allegato 5 al d.lgs. 152/1999 di seguito indicate: a) se le reti recapitano in acque superficiali, tabella 3 per gli scarichi in acque superficiali; b) se le reti recapitano sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo, tabella 4.
30 Art. 10 (Prescrizioni di carattere generale) 1. La provincia, in sede di rilascio o di rinnovo dell autorizzazione agli scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati con popolazione equivalente pari o superiore a duemila a.e. recapitati in corpi idrici superficiali destinati all uso potabile o alla balneazione, fissa il limite da rispettare per il parametro escherichia coli, prescrivendo i termini di adeguamento e in quale periodo dell anno il limite deve essere rispettato.
31 2. Gli scarichi in acque superficiali di acque reflue urbane provenienti da agglomerati con popolazione equivalente pari o superiore a diecimila a.e. devono rispettare, relativamente alle forme azotate, i soli valori limite di emissione stabiliti per l azoto totale e per l azoto ammoniacale, con una concentrazione media giornaliera di azoto ammoniacale (come N) non superiore al 30% di quella relativa all azoto totale.
32 3. Gli scarichi in acque superficiali di acque reflue urbane nei quali e` ammessa la presenza di acque reflue industriali devono rispettare, salvo che per i parametri BOD, COD, solidi sospesi, fosforo totale e per le varie forme dell azoto, i cui valori limite di emissione sono fissati, ove del caso, dal presente regolamento, i valori limite di cui alla tabella 3 dell allegato 5 al d.lgs. 152/1999, qualora: N.B. COD Domanda Chimica di Ossigeno (COD) determina la quantità di ossigeno richiesto per l'ossidazione chimica di specie riducenti e sostanze organiche contenute in un campione acquoso
33 a) le acque reflue industriali affluenti all impianto di trattamento delle acque reflue urbane siano caratterizzate da un COD o da un volume complessivo superiori al 20% di quelli relativi all affluente all impianto stesso; b) per tali acque il gestore del servizio idrico integrato abbia adottato valori limite di emissione meno restrittivi di quelli della tabella 3 stessa.
34 4. Gli scarichi in acque superficiali di reti fognarie provenienti da agglomerati a forte fluttuazione stagionale degli abitanti sono sottoposti, alla disciplina definita dal regolamento, con riferimento alla popolazione equivalente servita nelle diverse stagioni.
35 5. Gli scarichi di acque reflue urbane in acque superficiali situate al di sopra dei 1500 metri sul livello del mare possono essere sottoposti, a un trattamento meno spinto di quello previsto dal regolamento, purche studi dettagliati comprovino che essi non avranno ripercussioni negative sull ambiente.
36 6. Gli scarichi di acque reflue urbane possono essere recapitati sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo nel rispetto delle disposizioni, nonche dei criteri e dei valori limite di emissione fissati dal regolamento.
37 Art. 11 (Trattamenti appropriati degli scarichi di acque reflue urbane) 1. I nuovi scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati con popolazione equivalente inferiore a duemila a.e. sono sottoposti ai seguenti trattamenti appropriati, da realizzare conformemente alle norme tecniche regionali, nel rispetto dei valori limite di emissione, fatta salva la specifica disposizione:
38 a) se a servizio di una popolazione equivalente da cinquanta a cento a.e., vasca Imhoff; b) se a servizio di una popolazione equivalente superiore a cento e fino a quattrocento a.e., in tutti i casi in cui le condizioni ambientali lo consentono, secondario, preferibilmente di tipo estensivo, preceduto da vasca Imhoff o fossa settica, ovvero biologico; c) se a servizio di una popolazione equivalente superiore a quattrocento e inferiore a duemila a.e., secondario.
39 N.B. I trattamenti secondari sono finalizzati alla conversione degli inquinanti biodegradabili disciolti in materiale cellulare sedimentabile. A valle di tale conversione si richiede una fase di separazione fisica del materiale cellulare (fango) dall effluente depurato (sedimentazione secondaria)
40 2. I nuovi scarichi di acque reflue urbane provenienti da agglomerati con popolazione equivalente superiore a quattrocento e inferiore a duemila a.e. sono sottoposti a trattamento secondario, nel caso di recapito sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo. 3. La dispersione degli scarichi sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo deve essere effettuata mediante idonei sistemi, da realizzare conformemente alle norme tecniche regionali.
41 4. Qualora recapitati in corpi idrici superficiali destinati all uso potabile o alla balneazione, come individuati dal PTUA (Programma di Tutela e Uso delle Acque), ovvero in loro immissari, fino alla distanza, a monte della confluenza negli stessi, ritenuta dalla provincia tale da fornire adeguate garanzie di carattere igienico sanitario, gli scarichi sono sottoposti a trattamento:
42 a) con sistemi, quali il lagunaggio naturale o la fitodepurazione a flusso sub superficiale o comunque in grado di incidere in modo sensibile sulla qualita` microbiologica dello scarico, se a servizio di una popolazione equivalente superiore a cento e fino a quattrocento a.e.;
43 N.B. Lagunaggio naturale La depurazione avviene grazie ad un lunga fase di permanenza all'interno di bacini artificiali nei quali avvengono processi di ossidazione e fermentazione simili a quelli che si realizzano in natura. La fitodepurazione è un sistema di depurazione naturale delle acque reflue civili in presenza di suoli e piante.
44 Art. 133 Sanzioni amministrative (comma 2) Chiunque apra o comunque effettui scarichi di acque reflue domestiche o di reti fognarie, servite o meno da impianti pubblici di depurazione, senza l'autorizzazione, oppure continui ad effettuare o mantenere detti scarichi dopo che l'autorizzazione sia stata sospesa o revocata,
45 è punito con la sanzione amministrativa da seimila euro a sessantamila euro. Nell'ipotesi di scarichi relativi ad edifici isolati adibiti ad uso abitativo la sanzione è da seicento euro a tremila euro.
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