INTERVENTI SUL COSTRUITO

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1 INTERVENTI SUL COSTRUITO Soggetto/contesto d intervento Viminata viva spondale Si tratta di una sistemazione stabilizzante lineare su sponda, composta da un intreccio di verghe, fissato al terreno tramite picchetti di legno o tondini di ferro e, successivamente, interrato. La disposizione delle viminate può essere a file orizzontali o incrociate a formare una costruzione di rombi o di quadrati. Per essere efficace deve essere realizzata con materiale vivo con capacità di emissione di radici avventizie. Velocità massima dell acqua fino a 2 m/sec; trasporto solido inferiore a 3 cm di diametro; tensioni ammissibili intorno a 3 kg/m². Obiettivi Funzione di sostegno degli strati superficiali del terreno; controllo dell erosione delle scarpate spondali; regimazione delle acque superficiali; effetto stabilizzante, attraverso l'armatura del terreno. Tipologie e modalità d intervento Descrizione da voce di capitolato Stabilizzazione di sponda mediante viminata formata da paletti di legno (larice, castagno) di ø 8 15 cm, di lunghezza cm infissi a reggere la sponda per una altezza fuori terra di cm, alla distanza di 1 3 m uno dall'altro, collegati da verghe di salice vivo o altra specie legnosa con capacità di propagazione vegetativa, di almeno 150 cm di lunghezza, intrecciate sui paletti e legate con filo di ferro. Il contatto con il terreno spondale consente il migliore attechimento e radicazione delle piante. Le viminate spondali verranno utilizzate su sponde di piccoli corsi d'acqua per creare dei piccoli terrazzamenti o sostegni spondali in genere ad una sola fila parallela alla direzione del flusso e con la parte interrata e più grossa delle verghe a monte e l'intreccio a valle. La messa in opera potrà avvenire solo durante il periodo di riposo vegetativo. Fattibilità Possibilità di pronta ritenuta del materiale sul pendio e di formare con l'intreccio delle gradonature stabilizzanti nel pendio. In generale si ha un elevato consumo di materiale (quindi costi elevati) con effetto di radicazione relativamente modesto, in quanto superficiale. 115

2 Materiali impiegati Rami elastici, poco o non ramificati, di specie legnose dotate di buona capacità vegetativa, facilmente intrecciabili (salici o tamerici), della lunghezza minima di 150 cm. In alternativa, intrecci preconfezionati; ricchetti in legno I = 100 cm, ø = 8 12 cm o aste in ferro ø = mm; paletti vivi in legno L < 100 cm; filo di ferro e/o chiodi carpenteria. Modalità di esecuzione I picchetti di legno (o le aste di ferro) vengono infissi nel terreno non rimaneggiato, per almeno due terzi della lunghezza (50 80 cm, con interesse m). Fra questi picchetti (o aste) vengono infissi, ad intervalli di circa 30 cm i paletti vivi in legno; le verghe vengono intrecciate ai paletti. La verga più bassa deve essere posizionata in un piccolo solco scavato nel terreno. Le altre verghe saranno poste a dimora o fuori terra o in parte o totalmente interrate poiché possono meglio radicare. Devono essere collocate da 3 a 7 8 verghe una sopra l'altra. I paletti non devono sporgere più di 5 cm al di sopra dell'intreccio; le viminate vengono generalmente disposte lungo file orizzontali, distanziate di 1,2 m 2 m, che attraversano l'intera sponda, oppure in file diagonali a forma di rombo o di quadrato che aumentano la capacità antierosiva. L'altezza della viminata fuori terra deve essere modesta (15 30 cm) ai fini di garantire una migliore stabilizzazione; rincalzo del terreno a monte della viminata per riempire eventuali vuoti. Interventi collegati Inerbimenti, gradonate e sistemazioni di sponda. Prescrizioni Le verghe avranno la base infissa nel terreno e orientata a monte. Le viminate hanno generalmente orientazione parallela a quella della direzione di flusso. Limiti d applicabilità Corsi d acqua ad elevata energia. Vantaggi Immediato contenimento del materiale, sia su sponde, sia su versanti in erosione di modeste dimensioni; tecnica adattabile alla morfologia della scarpata. Svantaggi Lavoro che richiede tempi lunghi e molta mano d opera; non sempre sono reperibili verghe lunghe ed elastiche da intrecciare in quantità sufficiente; la radicazione è modesta rispetto alle quantità di materiale utilizzato; tecnica non utilizzabile su terreni argillosi o su terreni a granulometria grossolana; necessita di un attenta manutenzione. 116

3 Effetto Consolidamento immediato degli strati superficiali di terreno, che migliora quando le verghe emettono radici. Il piede della sponda viene protetto da erosioni e scalzamenti. Periodo di intervento Esclusivamente durante il periodo di riposo vegetativo (da tardo autunno a fine inverno). Manutenzione e durata dell'opera Controllo pluriennale della radicazione delle verghe. Sostituzione immediata dei paletti spezzati e dei riquadri squarciati. Possibili errori Riporto di quantità insufficiente di terreno a tergo della viminata; errore di valutazione del livello medio dell'acqua che determina la morte del materiale vegetale impiegato se sommerso per periodi eccessivamente lunghi; scelta errata del periodo per la posa di materiale vegetale vivo. Esemplificazioni Riferimenti alle schede del presente volume 1.13 Prospettiva di viminata viva spondale 117

4 Viminata viva spondale 118

5 INTERVENTI SUL COSTRUITO Soggetto/contesto d intervento Palificata viva di sostegno spondale Campi d applicazione: Sponde fluviali soggette ad erosione. Corsi d'acqua ad alta energia con trasporto solido anche di grosse dimensioni: velocità massima dell acqua: 4-5 m/sec; trasporto solido inferiore a 10 cm di diametro; tensioni ammissibili intorno a 50 kg/m². Obiettivi Consolidamento di sponda sia in curva interna che esterna facendo attenzione alle modifiche della scabrezza per lo sviluppo della vegetazione; controllo dell erosione spondale; rinaturalizzazione di ambienti spondali. Tipologie e modalità d intervento Descrizione sintetica Manufatto in legname costituito da una struttura a celle, formate da pali di legno disposti perpendicolarmente, con posa di piante o talee. In pochi anni lo sviluppo dell'apparato radicale della vegetazione crea un'armatura nel terreno, con effetto stabilizzante. Descrizione da voce di capitolato Consolidamento di sponde in erosione con palificata in tondami di larice o castagno ø cm posti alternativamente in senso longitudinale ed in senso trasversale (l = 1,50-2,00 m) a formare un castello in legname e fissati tra di loro con chiodi in ferro o tondini ø 14 mm; la palificata andrà interrata con una pendenza del 10% - 15% verso monte ed il fronte avrà anche una pendenza del 30% - 50% per garantire la miglior crescita delle piante; una fila di piloti potrà ulteriormente consolidare la palificata alla base; l'intera struttura verrà riempita con l'inerte ricavato dallo scavo e negli interstizi tra i tondami orizzontali verranno collocate talee legnose di Salici, Tamerici od altre specie adatte alla riproduzione vegetativa nonché piante radicate di specie arbustive pioniere. Rami e piante dovranno sporgere per 0,10-0,25 m dalla palificata ed arrivare nella parte posteriore sino al terreno naturale. Gli interstizi tra i tondami vengono riempiti con una fila di massi posti al piede della palificata, a contatto con l'acqua, legati con una fune di acciaio di ø 16 mm e ulteriormente fissati con piloti in legno o in profilato metallico di lunghezza di 2 m, infissi nel fondo per almeno 3/4 della lunghezza. Fattibilità Semplice realizzazione e rapido consolidamento dell area interessata. L effetto stabilizzante della struttura in legno, una volta marcita, sarà sostituito dallo sviluppo 119

6 dell'apparato radicale. L altezza di una palificata a parete, semplice è in genere modesta (1 1,5 m); per altezze maggiori si usano palificate a parete doppia. Queste ultime, se costituiscono opere con funzione permanente non devono superare i 2 2,5 m di altezza, poiché la capacità consolidante delle piante si limita a 2 3 m di profondità. Nei calcoli di stabilità la palificata deve essere considerata come manufatto a gravità, costituito per il 15 20% del volume da legname. Materiali impiegati Tondame scortecciato (larice o castagno), avente ø = cm e lunghezza > 1,5 2 m; chiodi in ferro o tondini in ferro con ø mm; filo di ferro zincato: ø = 3 mm; talee o piantine di specie legnose, dotate di buona capacità vegetativa, con lunghezza di 25 cm maggiore rispetto alla profondità della palificata fino ad arrivare al terreno naturale; ramaglie di salice: lunghezza cm > della profondità dell opera; stuoie e georeti in materiale biodegradabile (paglia - legno, juta, fibra di cocco ecc.). Modalità di esecuzione Si realizza dapprima il piano di posa, a reggipoggio con inclinazione di circa verso monte; si posa quindi la prima fila di legname parallelamente al pendio (corrente), controllandone il posizionamento in bolla e realizzando gli appoggi e i fissaggi con tondini in ferro tra legni successivi; si posa in seguito la seconda fila di tondame in senso ortogonale alla prima (traverso), fissandola alla sottostante tramite tondini in ferro. Nel caso della palificata a parete semplice si mette in opera una sola fila orizzontale esterna di «correnti» ed i «traversi» sono appuntiti ed infissi nel pendio; nel caso della palificata a parete doppia si posano due file di «correnti», all'interno ed all'esterno dello scavo, mentre i «traversi» sono privi di punta; va sottolineato che per operare un fissaggio corretto con i tondini in ferro bisogna perforare completamente i due tronchi da fissare; la foratura parziale può, infatti, provocare rotture o fessurazioni dei legno stesso; gli strati successivi di legname vengono messi in posto ripetendo lo schema su descritto, posizionando però i diversi ordini di correnti in posizione più arretrata rispetto al sottostante, in modo da conferire al fronte un inclinazione di per garantire la migliore crescita delle piante; i diversi ordini di legname traverso devono essere collocati in posizione sfalsata tra di loro. Il posizionamento sfalsato dei traversi è a favore della stabilità. Una volta messi in opera 2 o 4 ordini di legname si procede al riempimento della struttura con inerti, provenienti dallo scavo e terreno vegetale, opportunamente compattato; le talee vengono messe in posto negli interstizi tra i tondami orizzontali, generalmente in posizione coricata; esse devono sporgere di circa 25 cm dal fronte della palificata e raggiungere il terreno naturale nella parte posteriore della struttura. Nel caso in cui quest'opera venga utilizzata come difesa spondale, è opportuno porre una fila di massi al piede della palificata, al contatto con 120

7 l'acqua ed ulteriormente fissati con piloti in legno o in profilato metallico di lunghezza di 2 m, infissi nel fondo per almeno 3/4, della lunghezza; gli interstizi tra i tondami vengono riempiti con sassi e terreno vegetale; drenaggio: poiché il piano di posa viene fatto a reggipoggio, in alcuni casi è opportuno evitare che le acque si accumulino lungo di esso, appesantendo il terreno sottostante. In tal caso si consigliano elementi drenanti longitudinali, posti alla quota più bassa sul retro dei piano di posa, collegati con elementi ortogonali con pendenza verso valle. Generalmente non si usano filtri in geotessile; qualora fosse strettamente necessario bisogna perforarli infiggendo le talee nel terreno retrostante al fine di consentire lo sviluppo dell'apparato radicale; posa di stuoie o georeti sul paramento esterno (eventuale): prevengono l'asportazione parziale del terreno di riempimento da parte delle acque di ruscellamento superficiale nel primo periodo; possono essere messe in opera contemporaneamente alle operazioni di riempimento realizzando sul fronte a vista delle sacche terrose, ricoperte dalle stuoie o georeti, oppure successivamente, coprendo tutto il paramento esterno ad eccezione della parte terminale dei traversi. Interventi collegati Altre opere di stabilizzazione dei versanti. Può servire d appoggio per grate vive. Periodo d intervento Durante il periodo di riposo vegetativo delle piante. In condizioni climatiche favorevoli le piante radicate possono essere trapiantate anche durante l estate, purché non vengano danneggiate durante la costruzione. Vantaggi Immediato consolidamento del versante; materiale vivo facilmente reperibile in zona; costi di manutenzione contenuti; flessibilità strutturale. Svantaggi Limitato sviluppo in altezza dell opera; necessità di mezzi meccanici per compiere gli scavi. Manutenzione e durata dell opera Nel corso del primo anno si consiglia una sorveglianza costante per evitare lo scalzamento dell opera. Se si verifica una forte crescita è utile eseguire il taglio delle piante a livello del terreno, in modo da favorire la formazione delle radici. La durata dell opera dipende dal tipo di legname utilizzato per realizzare la struttura: se si usa il legname di larice la durata è di anni, mentre è maggiore per legname di castagno. 121

8 Esemplificazioni Palificata viva di sostegno spondale 122

9 INTERVENTI SUL COSTRUITO Soggetto/contesto d intervento Copertura diffusa È una protezione particolarmente efficace della superficie delle scarpate spondali minacciate dall'acqua corrente e dal moto ondoso. Si può intervenire sia nel caso di nuove costruzioni sia per risanamento di rotture spondali. Velocità massima dell acqua: 2-3,5 m/sec; trasporto solido inferiore a 5 cm di diametro; tensioni ammissibili intorno a 30 kg/m². Obiettivi Controllo dell erosione spondale; rinaturalizzazione di ambienti spondali. Tipologie e modalità d intervento Descrizione sintetica L'opera consiste nella realizzazione di un rivestimento di sponda, precedentemente rimodellata, mediante la messa a dimora di astoni, (ramaglia viva di Salici, Tamerici...) con capacità di propagazione vegetativa. La ramaglia ha disposizione perpendicolare alla direzione del flusso d acqua ed è fissata al substrato mediante filo di ferro teso tra picchetti e paletti vivi o morti. La base della ramaglia viene conficcata nel terreno e qualora siano presenti più file, queste devono sormontarsi parzialmente. La ramaglia viene coperta con un sottile strato di terreno vegetale. Con tale intervento si protegge la superficie del terreno dall'azione delle forze meccaniche (piogge, erosione fluviale ecc.). Viene inoltre migliorato il bilancio idrico e termico e viene favorito lo sviluppo della vita vegetale nel terreno e nello strato aereo vicino al terreno. Descrizione da capitolato Copertura diffusa con ramaglia viva. Rivestimento di sponda, precedentemente rimodellata mediante copertura con ramaglia viva con capacità di propagazione vegetativa (Salici, Tamerici, Myricaria, Ligustrum) con densità di verghe o rami per metro, di lunghezza minima di 150 cm, disposte perpendicolarmente alla corrente, previa posa di paletti di castagno o di larice infissi per almeno 60 cm e sporgenti per 20 cm a file distanti 1 m e con interasse da 1 a 3 m a seconda della pressione idraulica. La parte inferiore dei rami dovrà essere conficcata nel terreno o nel fondo e lo strato inferiore dovrà coprire lo strato superiore con sormonto di almeno 30 cm. La ramaglia verrà fissata ai paletti tramite filo di ferro, talee trasversali, fascine o graticciate e ricoperta con uno sottile strato di terreno vegetale. La base della sponda così ricoperta verrà consolidata con blocchi di pietrame eventualmente 123

10 collocati in un fosso preventivamente realizzato. Fattibilità Intervento di tipo intensivo che richiede un notevole impiego di materiale vegetale. L'azione in profondità esercitata dall'apparato radicale fa si che sin dalla prima stagione vegetativa si abbia un considerevole consolidamento del terreno. La grande proliferazione del materiale vegetale crea una densa fascia elastica durevole nel tempo. La protezione data dalla parte aerea può favorire il rapido insediarsi di vegetazione ripariale integrativa in accordo con le caratteristiche della stazione. La radicazione degli astoni nel terreno tende a svilupparsi in profondità in caso di aridità del materiale. Materiali impiegati paleria di larice o di castagno I = 80 cm - ø =8 12 cm astoni di salice e/o altre specie con I = cm - ø =5 15 cm capacità di propagazione vegetativa pietrame pezzatura >0.20 m ghiaia pezzatura = mm filo di ferro zincato ø = 3 mm terreno vegetale 7 8 cm/m 2 Modalità di esecuzione Copertura diffusa con astoni di salice su sponda. Si deve procedere come di seguito descritto: modellamento della sponda del fiume con l'ausilio di un escavatore fino ad ottenere una pendenza non superiore a ; eventuale realizzazione di un fosso al piede della sponda (larghezza = 40 cm, profondità = 30 cm); messa in opera di 3 o più file di paletti di castagno o di larice, infissi nel terreno non riportato per 60 cm sporgenti per 30 cm; le file parallele di paletti vanno poste nel senso della corrente del fiume con un interasse di 1 m. La distanza fra i paletti può variare da 1 a 3 m max, a seconda della pressione idraulica; posa di uno strato continuo di astoni di salice o di ramaglia e verghe, in senso trasversale alla direzione della corrente e con il diametro maggiore conficcato nel terreno o nel fosso a contatto con l'acqua. In caso di messa a dimora di due ordini di astoni, la parte superiore dell'ordine più basso dovrà sormontare di almeno 30 cm l'ordine più alto; ancoraggio degli astoni ai paletti, correnti in legno, talee trasversali, fascine vive, mediante fissaggio con filo di ferro zincato e copertura degli astoni con terreno vegetale (spessore di 7 8 cm); alla fine il 50% della superficie degli astoni deve emergere dal terreno per permettere la crescita della nuova gemma; copertura della base del fosso con uno strato di ciottoli di piccola dimensione o ghiaia in modo da favorire l'afflusso di acqua agli astoni; per una protezione al piede della scarpata viene realizzata una difesa in pietrame (pezzatura > 0.2 m) in uno o due ordini sopra i ciottoli. Per garantire una maggiore stabilità della difesa, è possibile procedere alla messa in opera di pali di larice o di castagno (scortecciati) infissi alla base del pietrame. Il pietrame può essere eventualmente sostituito con tronchi longitudinali scortecciati e trattenuti 124

11 da piloti in ferro infissi in alveo. Interventi coilegati Diverse opere di difesa spondale. La copertura diffusa con astoni può essere anche elemento integrativo di una scogliera in pietrame. Prescrizioni Sono auspicabili operazioni di manutenzione mediante diradamento dal basso selettivo dei salici, nel tempo e nello spazio anche per favorire altre specie (ontano, frassino, ecc.). Limiti di applicabilità Corsi d acqua con elevata capacità e trasporto solido notevole. Vantaggi Immediata protezione dall erosione meccanica e successivo consolidamento in profondità mediante un fitto reticolo di radici con vegetazione cespugliosa rigogliosa elastica e duratura; materiale autoctono facilmente reperibile. Svantaggi Il materiale da impiegare è molto e richiede tempi medi per la posa in opera; nel tempo è necessaria la manutenzione con tagli di potatura e diradamento per evitare una crescita irregolare e/o eccessiva delle piante; tendenza alla formazione di monocolture di salice. Effetto Gli strati di ramaglia coprono la superficie della sponda proteggendola, fin da subito, dall erosione esercitata dal movimento dell acqua. Periodo di intervento Questo tipo di intervento è da effettuarsi solo durante il periodo del riposo vegetativo. Il periodo migliore è il tardo autunno. Manutenzione e durata dell'opera La manutenzione dei rivestimenti con astoni si limita alla potatura o al diradamento selettiva per mantenere l'elasticità ed è finalizzata anche all'ottenimento di nuovo materiale di propagazione (astoni) da utilizzare per la realizzazione di altre opere. Modalità Fra novembre e marzo si effettua un taglio degli astoni al di sopra del livello del suolo; si può fare un taglio dell'intero soprassuolo ogni 2 4 anni oppure a strisce annuali (larghe 3 5 metri) per ottenere una stratificazione; dove la crescita dei salici non impedisca il deflusso si può trattare a ceduo con tagli ogni 7 10 anni. 125

12 Possibili errori La ramaglia non viene ben assicurata al terreno con filo di ferro o paletti trasversali; la ramaglia viene ricoperta con poco terreno o affatto, restando eccessivamente esposta all'aria risultando in tal modo soggetta a disseccamento per vento e insolazione; la ramaglia viene coperta da uno strato eccessivo di terreno impedendone lo sviluppo iniziale; scelta errata del periodo per la posa di materiale vegetale vivo. Esemplificazioni Riferimenti alle schede del presente volume 1.9; 1.13 Copertura diffusa 126

13 7. INTERVENTI SUL COSTRUITO 7.4 Soggetto/contesto d intervento Centri storici attraversati da corsi d acqua naturali. Rapporto tra il tessuto urbano e il corso d acqua naturale (torrenti, fiumi). Riferimenti alle schede La ricognizione del territorio 4.1; 4.11; 5.4; 5.9; 5.12; 5.13; 5.15; 5.16 Obiettivi Conservazione, recupero, ricucitura e valorizzazione del rapporto compositivo e le correlazioni tra le componenti urbanistiche, architettoniche, paesistiche, storiche e recenti, e il corso d acqua che, nell insieme, connotano come quinta la specificità di ogni singolo centro. Criteri e tipologie d intervento Rilevamento, attraverso la ricognizione e la ricostruzione storico-iconografica, delle stratificazioni degli elementi che, con il tempo, hanno formato il costruito di ieri e di oggi: dalle forme ai volumi, dai materiali ai colori. Studi sul colore tramite la raccolta iconografica e analisi dei supporti storici esistenti. Individuazione degli aspetti critici che interrompono l equilibrio storicizzato. Mantenimento e/o ricucitura dell identità specifica del luogo e del suo rapportarsi con l acqua e con l altra sponda. Intervento sul patrimonio storico architettonico Conservazione, valorizzazione delle relazioni tra gli elementi sopra indicati; conservazione e manutenzione delle strutture e delle finiture originali e valutazione del colore sulla base di ricerca sopra indicata; ricucitura e ripristino riconoscibile con uso attento e compatibile sia dei materiali tradizionali che moderni. Intervento su inserimenti recenti Formulazioni urbanistiche mirate al miglioramento qualitativo delle rotture avvenute nel sistema storico e che riducono il valore paesistico-ambientale. Nuove architetture Attenzione al rapporto planivolumetrico con il contesto, rispetto delle priorità esistenti di valore architettonico, paesistico, ecc.,con eventuale possibilità di creare nuovi riferimenti significativi pur in rispetto delle priorità accertate. 127

14 Esemplificazioni Rilievo storico, urbanistico,architettonico e materico delle componenti che costruiscono questo ambito paesistico. Evidenziazione delle parti significative, delle priorità e delle emergenze. Riferimenti alle schede del presente volume 7.14; 7.15; 7.19; 7.20 ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PAESAGGIO INDIRIZZI DI INTERVENTO edificato storico consevazione \ restauro edificato moderno miglioramento impatto paesistico percorsi storici conservazione, manutenzione coni e visuali ottici conservazione, eliminazione disturbi quinte e prospetti restauro, recupero, valorizzazione emergenze architettoniche restauro conservativo muri di sostegno \ parapetti restauro conservativo \ consolidamento nuovi muri / parapetti inserimento coerente e non invasivo mitigazione esistente invasivo ELEMENTI COSTITUTIVI DEL INDIRIZZI DI INTERVENTO nodi di contatto con l'acqua (lavatoi, approdi, ecc.) conservazione, ripristino e valorizzazione MURI CONTENIMENTO conservazione, restauro consolidamento NUOVI MURI CONTENIMENTO coerente e integrato uso di forme e materiali PONTE STORICO conservazione EDIFICATO STORICO conservazione, restauro mantenimento della skyline ricerca sul colore/recupero supporti originali ELEMENTI DI ROTTURA mitigazione \ mimetizzazione nel contesto (colore, materiali, ecc.) o valorizzazione per costruire paesaggio 128

15 7. INTERVENTI SUL COSTRUITO 7.5 Soggetto/contesto d intervento Centri storici in prossimità dei corsi d acqua Rapporto tra il tessuto urbano e il corso d acqua naturale (torrenti, fiumi, laghi). Riferimenti alle schede La ricognizione del territorio 1.4; 1.6; 1.9; 4.1; 4.9; 5.1; 5.2; 5.3; 5.4; 5.5; 5.6; 5.7; 6.10; 7.1; 7.8 Obiettivi Recupero, ricucitura e valorizzazione del rapporto compositivo e le correlazioni tra le componenti storiche, che connotano la specificità di ogni singolo centro (di carattere urbanistico, architettonico, paesistico), di nuova progettazione e il corso d acqua. Criteri e tipologie d intervento Rilevamento storico-iconografico e analitico degli elementi che, con il tempo, hanno costruito il luogo con individuazione della successione delle priorità delle emergenze e delle delimitazioni tra il centro storico e il fiume (antichi argini, ripe, percorsi, muri contenimento, ecc.). Studi sul colore e sui materiali tramite la raccolta iconografica e l analisi dei supporti storici esistenti, riducendo o attenuando interruzioni di colore dominanti sull equilibrio del paesaggio storico. Mantenimento e/o ricucitura tra vecchio e nuovo dell identità specifica del luogo e del suo rapportarsi con l acqua e con i percorsi di avvicinamento. Intervento sul patrimonio storico architettonico Indicazioni d intervento conservativo dagli isolati al muro di contenimento, ricucitura e valorizzazione della relazione degli elementi sopra citati; manutenzione/conservazione delle strutture e delle finiture originali; ricucitura e ripristino riconoscibili dagli originali con uso attento di materiali tradizionali e moderni. Intervento sugli inserimenti recenti Suggerimenti e incentivi mirati al miglioramento qualitativo delle rotture del sistema e che riducono il valore paesistico-ambientale (intervento estetico e/o di mitigazione). Nuove architetture Continuità e legame complementare con il contesto, rispettando le priorità esistenti di valore architettonico, paesistico, ecc.. Possibilità della creazione di nuovi riferimenti solo se in parti lacunose e rispettando i caratteri e specifici locali e le priorità consolidate. 129

16 Esemplificazioni Fondamentale è il rilievo storico, urbanistico e architettonico delle componenti che costruiscono questo specifico ambito. La ricognizione e la visione diretta da altri punti aiuta a comprendere l insieme (nucleo abitato, emergenze, percorsi, manufatti, ecc.) e le relazioni delle sue parti, dalle emergenze ai manufatti minori. Riferimenti alle schede del presente volume 2.5; 7.14; 7.15; 7.19 consevazione restauro consevazione restauro correzione/mitigazione, se dequalificante, del paesaggio correzione limitazione con il fiume/torrente ricucitura percorso mitigazione area parcheggio visualità dai centri limitrofi, lungo i percorsi di avvicinamento, da versanti o sponde opposte ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PAESAGGIO INDIRIZZI DI INTERVENTO edificato storico edificato recente nuovo edificato percorsi storici coni e visuali ottici quinte e prospetti emergenze architettoniche antichi muri di sostegno \ parapetti nuovi muri / parapetti conservazione \ restauro miglioramento impatto paesistico modelli che abbiano un rapporto di continuità con la specificità dell'abitato conservazione, manutenzione, ricucitura conservazione, eliminazione elementi di disturbo restauro, recupero, valorizzazione restauro conservativo restauro conservativo \ consolidamento inserimento coerente e non invasivo, mitigazione esistente invasivo 130

17 7. INTERVENTI SUL COSTRUITO 7.6 Soggetto/contesto d intervento Centri storici contrapposti o di confronto lungo invasi e alvei Laghi, fiumi, torrenti di valle e di pianura Riferimenti alle schede La ricognizione del territorio 4.2 Obiettivi Riconoscimento e valorizzazione dello stretto rapporto paesistico e di riferimento territoriale che esiste tra centri sorti su sponde opposte, salvaguardando i segni forti consolidati nel tempo che sono espressi in cortine edilizie, aggregati urbani, emergenze architettoniche, ecc., ma anche linee e tracciati di avvicinamento e di avvistamento nonché di ambiti naturali. Criteri e tipologie d intervento Rilevamento degli elementi architettonici e della conformazione urbana che storicamente hanno costruito il fronte e la riconoscibilità di questi centri, le loro relazioni paesistiche (emergenze, mura, cortine edilizie, colori, ecc.) e le strutture che ad esse si sono successivamente aggiunte. Valorizzazione delle componenti ancora oggi esistenti che caratterizzavano la specificità dei fronti nonché, se necessario, ricucitura, integrazione o mitigazione gli inserimenti recenti. Intervento urbanistico Attenzione ad evitare nuove edificazioni che si antepongono ai coni visuali e alle vedute; ricucitura o mitigazione con aiuto della vegetazione o con il colore dell edificazione recente che contrasta con il fronte. mantenimento e valorizzazione dei percorsi di avvicinamento tra i nuclei e verso ogni singolo nucleo. recupero o mantenimento degli spazi situati tra le ripe e l abitato e di (eventuali) porti e approdi ad esso antistanti. Intervento sul patrimonio edilizio: Conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e urbanistico che connota i centri abitati, dalle emergenze, alle cortine, dai muri ai percorsi, con rispetto e conservazione dell autenticità delle forme, delle strutture, dei materiali e del colore e riduzione o eliminazione delle superfetazioni. integrazione e/o mitigazione di innesti o di edifici recenti non idonei. nuovo edificato (solo se necessario) limitato nelle volumetrie e con caratteri che siano in rapporto e in sintonia con l esistente. manutenzione, recupero e ricucitura dei percorsi esistenti e ripristino di quelli scomparsi per un uso alternativo a scopo ricreativo-culturale. Eventuale collegamento dei percorsi con itinerari locali o intercomunali. 131

18 Esemplificazioni Riferimenti alle schede del presente volume 2.5; 7.14; 7.15; 7.19; 7.20 conservazione / recupero ripa vincolo inedificabilità conservazione / recupero architetture storiche originali eventuale integrazione o mitigazione dei fronti recenti e nuovi conservazione / recupero architetture originali rispetto canocchiale ottico verso il centro opposto e verso percorsi avvicinamento edificato storico emergenze architettoniche edificato recente nuovo edificato percorsi storici visuali / coni ottici conservazione / recupero architetture storiche originali eventuale integrazione o mitigazione dei fronti recenti e nuovi fronti a confronto da valorizzare 132

19 fascia di rispetto e di recupero naturale o riqualifica antropizzato esistente (approdi, costruzioni, ecc.) conservazione / recupero architetture storiche originali eventuale integrazione o mitigazione dei fronti moderni edificato storico emergenze architettoniche edificato recente percorsi storici visuali / canocchiali ottici fronti a confronto 133

20 Una cortina storica che si sviluppa lungo una costa lacustre è il segno di una specifica identità locale e di riconoscibilità territoriale consolidata nel tempo dalle emergenze architettoniche quali chiese, torri, castelli, ville, ecc.. Bisognerebbe evitare che nuovi elementi entrino in contrapposizione con tali emergenze. La manutenzione o conservazione degli edifici, delle sponde ecc., uno studio sui colori sono sufficienti a salvaguardare e valorizzare queste composizioni 134

21 7. INTERVENTI SUL COSTRUITO 7.7 Soggetto/contesto d intervento Rogge, fossati ( cirche ), canali, nei centri abitati Riferimenti alle schede La ricognizione del territorio 4.7; 4.8 Obiettivi Il disinquinamento delle acque è alla base del recupero di uno specifico paesaggio urbano, ora visibile, nascosto o cancellato, costituito da fosse e cerchie difensive in un ottica più generale di riappropriamento di ambiti urbani caratteristici dei singoli centri. Una diversa qualità di vita dell abitare in città dove l acqua è un segno continuato con il territorio agricolo e dove edifici e manufatti storici riacquistano il senso della loro esistenza. Criteri e tipologie d intervento Portare alla luce l acqua e i suoi tracciati artificiali che tradizionalmente appartengono ai segni forti che costituirono la forma del centro abitato. Dalla bonifica, se necessaria, delle acque un nuova qualità ambientale dei luoghi urbani segue il recupero di porzioni, se non di tutto, il tracciato delle rogge e dei fossati, dei manufatti e degli edifici ad essi connessi (murature in cotto, pietrame o ciottoli, mulini, mura e ripe, cortine, passerelle e ponti, ecc.), che ad essi si correlavano. Ridurre il degrado urbano con la correzione degli elementi di disturbo. Non solo recupero delle strutture antiche ma stimolo per realizzazione di segni e presenze significative di valore ambientale. Interventi urbanistico-territoriali Definizione di interventi a più livelli territoriali per sanare la qualità delle acque; ripensamento della fruibilità, delle percorrenze di alcuni spazi urbani lungo i tracciati e rivalutazione della presenza di edifici e manufatti storici; possibilità di inserimento nella rete e nelle strutture ad esse connesse in specifici itinerari a tema. Intervento sulla rete dei canali Conservazione, manutenzione e valorizzazione dei tratti a vista e degli spazi ad essi limitrofi; riapertura o riconoscibilità attraverso l inserimento di segni di tratti coperti, all interno di una progettazione complessiva nella città; recupero delle parti storiche (murature, ponti, ecc), ridisegno e/o inserimento di nuovi elementi in armonia con il contesto (sponde, parapetti, passerelle, ecc.); integrazione e/o mitigazione di innesti o di edifici recenti non idonei che si affacciano sui canali o sulle cinte; recupero e conservazione delle quinte di valore storico e architettonico e ridisegno di quelle degradate. 135

22 Esemplificazioni Riferimenti alle schede del presente volume 2.5; 7.14; 7.15; 7.16; 7.17; 7.20 recupero urbano la riapertura di tratti di rogge e fossi e/o inserimento di segni di riferimento MURA E FOSSI recupero conservativo di strutture murarie e fossi integrazione dei fronti degradati o intrusivi recupero urbano la riapertura di tratti di rogge e fossi e/o inserimento di segni di riferimento valorizzazione dei fronti storici attenzione sui fronti recenti e nuovi edificato storico emergenze architettoniche edificato recente rogge / fossi a vista rogge / fossi coperti MURA E FOSSI recupero conservativo di strutture murarie e fossi integrazione dei fronti degradati o intrusivi 136

23 Recupero antica roggia storica con consolidamento muratura in pietrame Esempio di antico ponte in laterizio restaurato e portato in sicurezza con inserimento di esile e trasparente corrimano metallico. Ordinata è la posa di condotti di servizio anche se non attenuata da una finitura esterna. 137

24 Il mantenimento e il recupero dei fossati che circondavano i centri storici di pianura, ancoraggi visibili nella loro complessità (mura-fossi-porte-ponti e passerelle) o nella soluzione ottocentesca dei viali alberati, sono un segno forte di connotazione urbana per i quali basta solo un operazione di conser-vazione e mantenzione nelle componenti originali e di recupero là dove la cementificazione ha nascosto Le antiche canaline a cielo aperto in un centro storico partecipano ancora oggi al disegno urbano di una città. Una scelta coraggiosa ma accettata dalla popolazione nonostante evidenti rischi di infortuni. In questo caso la qualità ambientale ed estetica ha assunto un valore decisamente superiore rispetto agli eccessivi protezionismi che spesso vengono adottati 138

25 7. INTERVENTI SUL COSTRUITO 7.8 Soggetto/contesto d intervento Espansioni edilizie e completamenti lungo rogge, canali Riferimenti alle schede La ricognizione del territorio 4.7; 4.8 Obiettivi Invertire le tradizionali tendenze ponendo come elemento qualificante nella progettazione il corso stesso della roggia, come affaccio e come fruibilità, alla ricerca di una migliore qualità della vita. Criteri e tipologie d intervento Ripensare al corso d acqua come riferimento progettuale, trovando, ad esempio ma non solo, nell impostazione urbanistica modelli storici consolidati o limitrofi. Non solo spazio urbano da cementificare, ma ambito fruibile e godibile inserito ad un corridoio ecologico più ampio. Intervento urbanistico-territoriale Definizione di interventi a più livelli territoriali per sanare la qualità delle acque; Impostazione di indicazioni urbanistiche che favoriscano la qualità esecutiva e non la quantità dei planovolumetrici; Ripensamento della fruibilità e delle percorrenze sia con le reti di comunicazione e sia come ambito di godimento a parco e di fruizione. Intervento sulla rete dei canali Manutenzione e valorizzazione delle sponde esistenti coerenti con le necessità di sicurezza e con la costituzione del corridoio ecologico; ideazione di una fascia di rispetto di inedificabilità dall alveo salvo la ricerca di una compensazione ambientale in loco e senza interrompere la continuità del corridoio ecologico; eventuale previsione della fruibilità e della percorribilità lungo tutto o una parte del corso. 139

26 Esemplificazioni Riferimenti alle schede del presente volume 2.5; 7.15; 7.16; 7.17; 7.18; 7.19; 7.20 nuovo edificato dove il canale partecipa al progetto e non è considerato come delimitazione nuovo edificato dove il canale funge da elemento qualificante edificato storico emergenze architettoniche edificato recente nuovo edificato rogge / fossi a vista rogge / fossi coperti 140

27 L inserimento di un nuovo edificio pur avente un linguaggio moderno riprende positivamente il tentativo di riproporre un edificio a C con la corte aperta verso la roggia, un controllo delle volumetrie e il mantenimento del declivio a prato e filature di alberi. Intervento che poteva osare coraggiosamente con una diversa linea del muro in cemento e con aperture dirette sull invaso. Stona, a questo punto, l emergenza volumetrica della palazzina retrostante 141

28 Una sapiente operazione di espansione o di una nuova lottizzazione può trovare nella sistemazione di una roggia o di un canale l occasione di creare spazi adatti ad un uso ricreativo di alto valore ambientale. Un processo che troverebbe continuità se associata in continuità col recupero dei tratti interni ai nuclei storici o ad essi più limitrofi. 142

29 7. INTERVENTI SUL COSTRUITO 7.9 Soggetto/contesto d intervento Insediamenti produttivi storici e/o di recente edificazione (fiumi, torrenti, laghi) Riferimenti alle schede La ricognizione del territorio 4.10; 5.5; 5.7; 5.13; 5.14; 5.16; 6.2; 6.5 Obiettivi Rivalutazione e recupero dei complessi ricchi di valore architettonico e paesistico (archeologia industriale) con tutte le pertinenze e le strutture ad esse connesse (centrali, canali, ecc.) e integrazione, mitigazione o ricostruzione di strutture recenti di forte impatto. Ripristinare o ricostruire la relazione con il corso naturale mediante una controllata progettazione delle sponde artificiali o la naturalizzazione delle ripe. Criteri e tipologie d intervento Riconoscere per recuperare le architetture industriali di valore storico nella loro autenticità delle forme, dei materiali e dei colori che dalle origini hanno connotato l ambito interessato; indirizzare gli interventi verso l integrazione o la mitigazione degli ampliamenti e delle aggiunte che si sono succedute attorno ai nuclei significativi; indirizzare ed incentivare il recupero e la manutenzione delle sponde e degli affacci verso l acqua o verso l invaso (murature, scarichi, ponti o passerelle di collegamento con l altra sponda) che, oltre a contribuire all immagine dell azienda, completano l aspetto ambientale e paesistico dell insieme. Intervento sul patrimonio storico architettonico Restauro architettonico delle componenti significative dalle costruzioni produttive al villaggio operaio che attorno all acqua costruiscono lo specifico paesaggio; recupero e riqualificazione di strutture di servizio quali canali, centrali, ecc.; recupero, consolidamento delle ripe artificiali o naturali. Intervento su complessi recenti: Mitigazione e/o integrazione di complessi che non si legano con il nucleo storico e di mediocre-scarso valore paesistico; ricucitura delle incongruenze e degli ambiti degradati; eventuale rinnovo dell architettura con attente valutazioni dei rapporti planovolumetrici dei materiali utilizzati e del rispetto nei confronti degli elementi di valore storico-architettonico e ambientale esistenti; progettazione del rapporto con i corsi o l invaso mediante limitazioni con sponde o, se possibile, alla naturalizzazione delle ripe; possibilità di demolizioni di strutture fatiscenti e abbandonate che sono di forte impatto ambientale. 143

30 Esemplificazioni Riferimenti alle schede del presente volume Accertata sul sito la presenza di esempi di archeologia industriale, 7.14; 7.15; 7.19; ormai paesisticamente inseriti e consolidati nell ambito spondale, 7.20 sarebbe significativo dal punto di vista territoriale e paesistico, favorire il recupero di un segno ormai forte, comprendendo anche il sistema che si era creato attorno (sponde ad esempio in pietrame, rete di rogge, ecc.). Mitigare (con vegetazione o altro) o favorire il rifacimento di strutture più recenti, in uso o in abbandono, che contrastano fortemente con la presenza storica. mitigazione mediante messa impianto del verde recupero / valorizzazione roggia interna mantenimento / recupero muro sponda in pietrame recupero / valorizzazione archeologia industriale riqualificazione aree di pertinenza 144 muri di sponda ad integrazione con muro esistente mantenimento / recupero ripa al naturale

31 7. INTERVENTI SUL COSTRUITO 7.10 Soggetto/contesto d intervento Nuovi insediamenti produttivi industriali e artigianali in prossimità dei corsi d acqua (fiumi, laghi) Riferimenti alle schede La ricognizione del territorio 1.9; 5.13; 5.14; 5.18 Obiettivi Studiare il nuovo complesso col fine di costruire una equilibrata relazione con il contesto su cui viene collocato così come il rapporto con il corso d acqua o l invaso su cui prospetta, attraverso l integrata distribuzione planovolumetrica, la cura del disegno architettonico, il rispetto e il ripristino del contesto ad esso limitrofo. Il nuovo impianto, se ben studiato, potrebbe avere un ruolo positivo di valore paesistico oppure inserirsi nel contesto attraverso la mitigazione con vegetazione. Criteri e tipologie d intervento Verifica sulla fattibilità ambientale dell operazione non solo del manufatto ma di tutta la rete infrastrutturale e di servizio ad essa connessa. Intervento in ambito non edificato Valutazione dei rapporti planovolumetrici tra gli elementi e dell inserimento nel contesto ambientale e paesistico; mantenimento della fascia di rispetto con l alveo del fiume; mitigazione dell architettura nell ambiente naturale e/o formazione di edifici nelle linee, nelle forme, nei materiali e nei colori di valore architettonicopaesistico; delimitazione dell area con manufatti (muri), che non interrompano la continuità naturale o che partecipino positivamente al valore paesistico del luogo; controllo del declivio verso il corso d acqua e della eventuale formazione di muri, di sponde di contenimento o di ripe naturali. Intervento su contesti abitati o periferici Valutazione dei rapporti planovolumetrici e dei materiali utilizzati rispetto al contesto in cui è ubicato; mantenimento della fascia di rispetto con l alveo del fiume; riqualificazione di ambiti e di contorni degradati per migliorare il raccordo con l esistente e con il fiume e la sua sponda; mitigazione dell architettura nell ambiente naturale e/o formazione di edifici di qualità architettonica nelle linee, forme, materiali e colori; controllo qualitativo del prospetto del complesso verso il corso d acqua; delimitazione dell area sia con manufatti (muri) di valore paesistico sia naturale senza interrompere la continuità naturale o artificiale della ripa; controllo del declivio verso il corso d acqua e della formazione di muri, di sponde di contenimento o di ripe naturali. 145

32 Esemplificazioni Riferimenti alle schede del presente volume 7.15; 7.17; 7.19 conservazione fascia di rispetto con l'alveo del fiume disposizione urbanistica coerente con il contesto urbano o ambientale studio sulla qualità architettonica dell'insediamento attraverso l'uso sapiente di forme, materiali e colori mitigazione mediante messa impianto del verde mantenimento / recupero ripa al naturale setto divisorio che nelle forme, nei colori o nei materiali mitighi il complesso produttivo o ne sia partecipe ponendosi a quinta sul fiume eventuale separazione dei percorsi (se esistenti) FASCIA DI RISPETTO studio sulla qualità architettonica dell'insediamento attraverso l'uso sapiente di forme, materiali e colori mitigazione mediante messa impianto del verde mantenimento / recupero ripa setto divisorio che non interrompe la continuità ambientale (es: sistema composto di reti e siepi) 146

33 7. INTERVENTI SUL COSTRUITO 7.11 Soggetto/contesto d intervento Insediamenti sparsi, isolati o accorpati, che si relazionano lungo il corso d acqua naturale o artificiale (fiumi, torrenti e canali di valle e di pianura esterni ai centri abitati) Riferimenti alle schede La ricognizione del territorio 4.3; 5.17; 6.3; 7.4 Obiettivi Riconoscere mantenere e/o valorizzare una serie di insediamenti isolati che storicamente sorsero seguendo una disposizione urbanistico-territoriale legata allo sfruttamento del territorio e in particolare agli andamenti geomorfologici dei corsi d acqua o dei canali artificiali, il tutto compreso della rete dei percorsi, dei fossi e delle rogge che ad essi si accompagnano. Criteri e tipologie d intervento Riconoscere, salvaguardare e ricucire le relazioni storiche e recenti che costituiscono questo sistema caratterizzato da abitazioni civili e rurali (isolate o accorpate in piccoli nuclei), da un reticolo viario, da sponde, che segnano il limite, ad esempio, dell andamento dell alveo naturale e artificiale. Intervento su edifici isolati o piccoli nuclei storici Manutenzione e valorizzazione degli edifici esistenti nel rispetto dell autenticità delle forme e dei materiali tipiche di ogni specificità locale; integrazione e/o mitigazione di innesti o di edifici recenti non idonei, attraverso una verifica normativa urbanistica-edilizia locale; controllo della qualità del nuovo edificato, realizzato solo se necessario e limitato nell estensione, con caratteri che mantengono una continuità con l esistente senza negare l uso di un linguaggio architettonico moderno; manutenzione, recupero e ricucitura dei percorsi esistenti e ripristino di quelli scomparsi per una continuità d uso locale, ma anche alternativo a scopo ricreativo-culturale. Eventuale possibilità di collegare i tracciati all interno di itinerari locali o intercomunali. 147

34 Esemplificazioni Riferimenti alle schede del presente volume 2.5; 7.14; 7.15 conservazione / recupero limitazione area intervento forme e architetture che si richiamano ai caratteri locali mitigazione o indirizzi mirati all'integrazione con il contesto manutenzione/mitigazione ripe e sponde a verde conservazione / recupero manutenzione / ripristini per uso locale o inserito in percorsi culturali-ricreativi edificato storico edificato recente nuovo edificato percorsi storici fossi / rogge conservazione / recupero 148

35 7. INTERVENTI SUL COSTRUITO 7.12 Soggetto/contesto d intervento Rogge fossi e canali in ambiti agricoli ed extra urbani Riferimenti alle schede La ricognizione del territorio 4.3; 5.17; 6.3; 7.4 Obiettivi Valorizzazione parziale o integrale della ricca rete ad alto valore ambientale e ricreativo impostata lungo aste di canali e di fossi mediante il recupero delle strutture di valore storico (caselli, prese, edifici, murature, ecc.), del sistema viario e di attraversamento sia di comunicazione e sia di servizio agli alvei, e della vegetazione naturale o agricola ad esso connesso. Criteri e tipologie d intervento Rilevazione del tracciato e di tutte le componenti che ad esso si intrecciano anche in una visione e raccordo territoriale più ampia di carattere intercomunale. Individuazione delle strutture aventi valore storico e paesistico che insistono nella rete quali sponde, ponti, antichi abbeveratoi, ecc. e ricostituendo eventuali continuità interrotte o aprendone di nuove. Intervento sul tracciato e sui manufatti Conservazione delle strutture della roggia che abbiano un valore storico e materiale ognuna con le caratteristiche e le tipologie originali dei luoghi e dei tempi; valorizzazione della loro presenza mediante l uso e, se necessario, ripristino di percorsi adiacenti; recupero e valorizzazione delle strutture annesse alla roggia quali mulini, archeologia industriale, caselli, chiuse ed edifici rurali, ecc.; mitigazione di tratte di grandi alvei di disturbo al valore ambientale e paesistico; inserimento di nuovi edifici (se necessario) e di manufatti attenti a rispetto dell armonia e delle proporzioni dei luoghi. 149

36 Esemplificazioni Riferimenti alle schede del presente volume 7.14; 7.15; 7.16; 7.19 possibilità di fruizione localizzata o inserita in un tracciato più esteso recupero passerella esistente o inserimento nuova passerella eventuale fascia di mitigazione a verde ELEMENTI DEL COSTRUITO edificato storico edificato recente rogge / fossi a vista prese, chiuse, ecc. strade secondarie o di campagna segni di tracciati lungo le rogge strada principale INDIRIZZI DI INTERVENTO conservazione /manutenzione mitigazione o integrazione paesistica manutenzione e non intervento sponde di valore ambientale incentivare adeguamento sponde di forte impatto ambientale manutenzione manutenzione e non intervento ripristino se scomparso non intervento se esistente attenuazione impatto ambientale 150

37 manutenzione sentiero esistente eventuale ripristino sentiero scomparso e protezione da caduta nuova passerella o restauro/consolidamento ponte se esistente non intervento o correzione del verde esistente Un possibile recupero di percorsi seguendo la linea delle rogge e dei canali 151

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