SEF 15 - Sicurezza ed esercizio ferroviario
|
|
- Gaetana Borghi
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 SEF 15 - Sicurezza ed esercizio ferroviario Emergenza incendio in una linea metropolitana. Evacuazione della linea. Analisi e tempi di evacuazione Valter Di Mario ( 1) - Gabriele Malavasi (1) Roberto Recchia(2) (1)Sapienza Università di Roma - DICEA (2)ROMA METROPOLITANE SrL
2 Obiettivi dello studio Lo studio analizza le modalità e la gestione in sicurezza della evacuazione di una linea metropolitana nel caso di una emergenza incendio. Sulla base dello sviluppo temporale dell incendio e quindi del raggiungimento di valori pericolosi sia della temperatura che della concentrazione dei gas tossici, si analizza come risulti fondamentale conoscere il tempo massimo necessario agli utenti a raggiungere in condizioni normali di sicurezza le aree protette e sicure e come lo sviluppo di diversi modelli di calcolo vengono in supporto alla soluzione di tali problematiche. Pagina 2
3 Il Problema della Sicurezza Incendio La sicurezza è in generale definita come quella condizione che permette all uomo di svolgere ogni sua attività esente da pericoli e tale da richiedere risposte adeguate in presenza di situazioni incidentali impreviste. In tale ambito si inserisce il problema di sicurezza di una linea metropolitana, nel caso di incendio soprattutto per gli effetti devastanti che il fuoco ed il fumo possono procurare alle persone eventualmente coinvolte. Pagina 3
4 Il Problema della Sicurezza Incendio In Italia da statistiche annuali del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, sul totale degli interventi richiesti, l incendio è la causa principale di intervento rappresentando il 30% del totale degli interventi, causati nella maggior parte dei casi da guasti elettrici, con una percentuale di 0,2 morti ogni abitanti. Pagina 4
5 Il Problema della Sicurezza Incendio In ambito internazionale da statistiche curate dal CTFI (International association of fire and rescue service) all inizio del XXI secolo, su circa 6 miliardi di persone l elevato numero di incendi, circa 7 8 milioni, ha causato circa mila decessi e circa feriti. Pagina 5
6 Il Problema della Sicurezza Incendio Le stesse statistiche del CTFI evidenziano che per luogo di incendio e numeri di decessi, gli incidenti con incendio nei trasporti, con riferimento alle reti ferroviarie ed in particolare alle reti metropolitane, vengono collocati solo dietro agli edifici civili ed industriali. Pagina 6
7 Il Problema della Sicurezza Incendio Corse con disservizi a causa di incendio e/o principi di incendio dal 1980 al 2006 (Roma - 14 Eventi) 0,040% 0,035% 0,030% 0,025% Corse medie giornaliere = 900 Corse effettuate 9 milioni 0,020% 0,015% 0,010% 0,005% 0,000% Principio Incendio Stazione Incendio in stazione Principio Incendio treno Incendio Doloso Treno Incendio SSE Pagina 7
8 Il Problema della Sicurezza Incendio Incidente DAEGU (Corea del Sud) 2003 Pagina 8
9 Il Problema della Sicurezza Incendio Incidente DAEGU (Corea del Sud) 2003 Pagina 9
10 Incendio: analisi, sviluppi, effetti Gli aspetti critici che caratterizzano l incendio di una linea metropolitana sono: la quantità di materiale infiammabile il punto di inizio dell incendio gli incrementi termici e le concentrazioni di gas tossici i parametri legati alla visibilità le persone coinvolte le infrastrutture della linea Pagina 10
11 Incendio: analisi, sviluppi, effetti In una linea metropolitana la causa principale e più probabile dell evento incendio è costituito dal materiale rotabile. La quantità di calore che può svilupparsi è rappresentato dal carico di incendio dei vari componenti che costituiscono il materiale rotabile e pari a Q = gi x Hi / 1000 [ Mcal ] dove: Q = carico di incendio espresso in [Mcal] g i = peso in [kg] del generico fra gli n prodotti presenti nel materiale rotabile H i = potere calorifico [kcal/kg] del generico fra gli n prodotti di peso g i Pagina 11
12 Incendio: analisi, sviluppi, effetti L andamento caratteristico nel tempo della potenza termica rilasciata nell ambiente in cui si sviluppa è caratterizzata da tre fasi : la fase di sviluppo avviene quando il fuoco passa dall ignizione all incendio localizzato. la fase di estensione caratterizzata dallo sviluppo di una combustione generalizzata con associato un notevole sviluppo di calore e vapori, con un picco di potenza emessa pari a circa 5 MW (raggiunto in circa 180 secondi) la fase di estinzione ha inizio, dopo il raggiungimento della temperatura massima (700 C C) e decresce più o meno velocemente in relazione alla quantità di calore prodotta dalla combustione dei residui. Il fenomeno si considera estinto quando la temperatura risulta intorno ai 300 C circa. Pagina 12
13 Incendio: analisi, sviluppi, effetti Pagina 13
14 Incendio: analisi, sviluppi, effetti Effetti sull organismo umano. Il calore, energia liberata dall incendio, può provocare sull organismo umano ustioni, disidratazione, blocco respiratorio ed arresto cardiaco. La temperatura massima sopportabile per 3/5 ore è di circa 40/50 C; valori che superano i 100 C provocano la morte in pochi minuti. La fiamma a contatto con le persone produce ustioni più o meno estese e più o meno gravi e provocano effetti analoghi al calore. Il fumo è una sospensione nell aria di particelle solide e liquide ed è molto pericoloso perché provoca difficoltà di respirazione e diminuisce la visibilità, rendendo difficile la fuga di persone e l intervento dei soccorritori. I gas di combustione, prodotti, sono corrosivi e tossici e dipendono dal tipo di materiali che brucia. I gas principali che si sviluppano quali ossido di carbonio ed altri, dipendenti dal combustibile, possono superare la % di ossigeno nell aria che diminuisce per effetto dell incendio e quindi diventare pericolosi. Pagina 14
15 Incendio: analisi, sviluppi, effetti Effetti sulle strutture Una distribuzione della temperatura non uniforme nelle strutture determina differenze di dilatazione fra strato e strato con notevoli sforzi che possono portare al distacco delle parti. Il degrado dei materiali con l aumentare della temperatura si evidenzia essenzialmente con la diminuzione della resistenza meccanica sotto sforzo che può portare al cedimento della struttura. La dilatazione termica, infine influisce sulla struttura ed in modo particolare sui di vincoli. Dilatazioni termiche libere possono condurre a deformazioni notevoli, che sommate a quelle elastiche e plastiche possono dar luogo a spostamenti e scorrimenti, rispetto a quelli permessi dai vincoli, fino al crollo. Dilatazioni termiche impedite portano a sforzi normali e flettenti incompatibili con le resistenze della struttura. Pagina 15
16 Legislazione in materia di sicurezza incendio Per la regolamentazione della soluzioni progettuali studiate, per prevenire e ridurre tali eventi legati all incendio, il D.M Norme di prevenzione degli incendi nelle metropolitane, fissa i criteri generali progettuali da seguire nella costruzione delle metropolitane sia dal punto di vista delle opere civili che degli impianti. 22/10/2015 Pagina 16
17 Legislazione in materia di sicurezza incendio Il D.M è suddiviso in diverse parti dove si sviluppano i seguenti argomenti: Punto 2: Elementi costitutivi di una metropolitana, quali le stazioni e le gallerie con relativi manufatti; Punto 3: Definizioni, che individuano, ai fini della sicurezza, il percorso di sfollamento, il percorso protetto e l area protetta; Punto 4: Criteri progettuali per la costruzione delle stazioni, soprattutto in funzione dell affollamento e dei percorsi di sfollamento (numero di moduli); Punto 5: Criteri progettuali per la costruzione delle gallerie, relativo a strutture e percorsi di emergenza (banchina di servizio); Punti 6-7: Impianti tecnici di stazione e di galleria, che devono essere presenti per la gestione dell emergenza incendi. Pagina 17
18 Legislazione in materia di sicurezza incendio Il D.M del 11 gennaio 1988 Norme di prevenzioni degli incendi nelle metropolitane,comunque, dopo anni di applicazione è in via di una sua rivisitazione, tuttora in corso, sulla base dell esperienza dell applicazione dello stesso D.M. e soprattutto delle nuove indicazioni tecniche di indirizzi progettuali condivisi a livello internazione. Pagina 18
19 I parametri da considerare nell analisi di una evacuazione sono: la definizione del carico di incendio e suo sviluppo temporale; la caratterizzazione di scenari incidentali che a seguito dell incendio possono verificarsi in funzione della geometria della galleria e/o della stazione, della disponibilità degli impianti preposti alla mitigazione dell incendio, del luogo dell incendio; la definizione delle condizioni ambientali minime (temperatura,tossicità, visibilità) per garantire la sicurezza degli utenti, attraverso modelli e tecniche di simulazione, durante lo sviluppo dell incendio; la valutazione finale dei risultati ottenuti dalle simulazioni con le condizioni limite di sostenibilità e vivibilità degli utenti. Pagina 19
20 Lo sviluppo di studi e modelli matematici nell ambito della sicurezza delle metropolitane ha permesso nel tempo di verificare e confermare la validità di determinate scelte progettuali. Il processo di evacuazione può essere analizzato mediante l applicazione di diversi modelli matematici che si basano sulle condizioni di pericolo in termini di vivibilità per gli utenti e sui tempi di percorrenza sui diversi tipi di percorso. Si descrivono nel seguito i seguenti codici: codice di calcolo SES ( Subway Evironmental Simulation) codice di calcolo CFD ( Computational Fluid Dynamics) codice di calcolo STEPS (Simulation Transiet Evacuation and Pedestrian movements) Pagina 20
21 Il codice di calcolo monodimensionale SES ( Subway Environmental Simulation ) è in grado di determinare, sia in condizioni di esercizio normale che in caso di incendio una stima della portata e della velocità dell aria nelle varie sezioni sia della stazione che della galleria Pagina 21
22 Modello Geometrico Sezioni Nodi Segmenti SES Modello Dinamico Modello Termodinamico Portata Aria Velocità Aria Pressione Temperatura Umidità Relativa Calore Latente Modello Incendio Potenza Termica Fumi e Gas SES Subway Environmental Simulation Pagina 22
23 SES Esempio di Schema del sistema galleria stazione Pagina 23
24 SES - Esempio di risultati della simulazione dello sviluppo di un incendio in galleria Pagina 24
25 Il codice di calcolo CFD ( Computational Fluid Dynamics ), analizzando il trasporto del calore e dei fumi prodotti dalla combustione dell incendio, permette di determinare i valori di temperatura e concentrazioni dei fumi, in funzione del tempo di evoluzione dell incendio. Pagina 25
26 Sezioni Nodi Segmenti CFD Computational Fluid Dynamics Portata Aria Velocità Aria Pressione SES Temperatura Umidità Relativa Calore Latente CFD - Mappa Temperatura - Mappa Gas Tossici Potenza Termica Fumi e Gas Pagina 26
27 CFD (Smokeview) Esempio di Stato delle temperature in due istanti successivi all inizio dell incendio 240s Pianta Stazione 210s Pianta Stazione Pagina 27
28 CFD ( Mixture Fraction Model) - Esempio di Stato dei Gas tossici in due istanti dall inizio dell incendio 240s Pianta Stazione 210s Pianta Stazione Pagina 28
29 L Analisi dello sviluppo dell incendio, e quindi il tempo in cui si raggiungono le condizioni pericolose, individua il tempo di evacuazione massimo necessario ai passeggeri a raggiungere le zone sicure (aree protette), senza subire danni. Pagina 29
30 L Analisi dei tempi di evacuazione viene effettuata in base a calcoli analitici tenendo conto dell affollamento massimo ipotizzabile in stazione e delle velocità di sfollamento dei vari percorsi di sfollamento, intesi come percorsi dove sono realizzate condizioni sostenibili di vivibilità per le persone e che consentono agli utenti di raggiunger un luogo sicuro o un luogo all aperto. Pagina 30
31 Il tempo di evacuazione a partire dalla banchina, fino all esterno sarà la somma dei tempi impiegati a superare i vari tratti del percorso di sfollamento T totale = T i dove T i = L i / V i V i = velocità in piano o velocità con scala fissa o mobile Pagina 31
32 Schema della stazione per il calcolo del tempo di evacuazione Pagina 32
33 LA SIMULAZIONE DEI FLUSSI PEDONALI NELLA PROGETTAZIONE DELLE STAZIONI METROPOLITANE Esaminare e modellare le dinamiche dei flussi di persone all interno delle stazioni della metropolitana è importante per: migliorare l analisi della sicurezza riproducendo i comportamenti che si possono evidenziare in condizioni incidentali migliorare l analisi dell efficienza funzionale di un layout di stazione Esempi di applicazione del software STEPS (Mott MacDonald UK) Simulation of Transient Evacuation and Pedestrian movements Pagina 33
34 STEPS Simulation of Transient Evacuation and Pedestrian movements verifica dell efficienza e rapidità di esodo in caso di emergenza indicazione visiva (rendering video) dei flussi passeggeri stazione stato di congestione della stazione analisi delle condizioni di efficienza e comfort (code, bottleneck) valutare se particolari elementi architettonici e/o adeguamenti geometrici possano agevolare o intralciare il deflusso misurare la densità di affollamento in zone sensibili della stazione misurare tempi di percorrenza medi in ingresso, uscita e in scambio nel caso di stazioni di corrispondenza verificare gli effetti di incrementi di velocità dei sistemi di traslazione meccanici (scale mobili, ascensori, tappeti mobili) misurare tempi medi di attesa (ascensori, tornelli, emettitrici) Pagina 34
35 curriculum STEPS (fonte Pagina 35
36 STEPS Simulation of Transient Evacuation and Pedestrian movements Modello Geometrico e Funzionale Banchine, atrii, corridoi, scale fisse (geometria, grid-spacing ) Scale e tappeti mobili (velocità di traslazione, distanziamento minimo tra i pedoni a bordo scala/tappeto) Ascensori (velocità, accelerazione/decelerazione, capacità, gestione delle chiamate) Treni (composizione, capacità, frequenza, velocità, accelerazione/decelerazione, tempi di apertura/chiusura e flow-rate delle porte) Tornellerie (flow-rate ingresso/uscita), Emettitrici titoli di viaggio,.. Pagina 36
37 STEPS Simulation of Transient Evacuation and Pedestrian movements Schematizzazione della Stazione Termini delle Linee A e B della Metropolitana di Roma - PROGETTO CUNICOLO TERZA DISCENDERIA da terza discenderia TERZA DISCENDERIA (USCITA) a livello LINEA B (USCITA) LINEA A ANAGNINA LINEA A BATTISTINI Pagina 37
38 STEPS Simulation of Transient Evacuation and Pedestrian movements Schematizzazione della Stazione Termini delle Linee A e B della Metropolitana di Roma Pagina 38
39 STEPS Simulation of Transient Evacuation and Pedestrian movements Schematizzazione della Stazione Termini delle Linee A e B della Metropolitana di Roma PROGETTO LINEA B REBIBBIA LINEA B LAURENTINA CUNICOLO da terza discenderia a livello LINEA B LINEA A ANAGNINA LINEA A BATTISTINI TERZA DISCENDERIA (USCITA) Pagina 39
40 STEPS Simulation of Transient Evacuation and Pedestrian movements Modello Comportamentale Utente Modello agent based simula azioni e interazioni tra agenti autonomi (individui o gruppi di individui con le stesse caratteristiche) all interno di un sistema in cui comportamenti complessi possono essere il frutto delle interazioni fra agenti i quali operano, invece, sulla base di regole estremamente semplici. Parametri caratteristici assegnabili a ciascun individuo o gruppi di individui: parametri morfologici, velocità pedonale massima, livello di familiarità con l ambiente-stazione, etc. Pagina 40
41 STEPS Simulation of Transient Evacuation and Pedestrian movements Modello Comportamentale Utente Speed/Distance Curve (condizionamento tra il pedone che precede e quello che segue) Speed/Density Curve (condizionamento reciproco tra pedoni che occupano spazi limitrofi) Algoritmo di ricerca del percorso minimo in evacuazione (verso l uscita) e in condizioni di normale esercizio (verso il target assegnato) Pagina 41
42 STEPS Simulation of Transient Evacuation and Pedestrian movements Modello Comportamentale Utente Pagina 42
43 STEPS Simulation of Transient Evacuation and Pedestrian movements Risultati della Simulazione per l evacuazione del Nodo di Termini, Linee A della Metropolitana di Roma TEMPI DI EVACUAZIONE LINEA A Condizioni di affollamento attuale progetto versione aggiornata progetto versione originaria DM " '06" banchina con treno pax banchina senza treno pax Pagina 43
FSE: QUANDO APPLICARLA
Caratteristiche Tecniche FSE: QUANDO APPLICARLA In presenza di vincoli urbanistici, architettonici, strutturali o produttivi che rendono impossibile il rispetto delle norme tecniche prescrittive o nei
DettagliCOMUNICATO STAMPA I CANTIERI RENDERANNO NECESSARI NUOVI PERCORSI DI ENTRATA ED USCITA PER GLI UTENTI DELLA METROPOLITANA
COMUNICATO STAMPA DAL 10 APRILE 2010 INIZIANO ALLA STAZIONE TERMINI I LAVORI INTERNI AL NODO DI SCAMBIO TRA LE LINEE A E B DELLA METROPOLITANA ALLA FINE DEL 2012 IL NODO DI SCAMBIO SARÀ RESTITUITO ALLA
DettagliSymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema
SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema Il modulo Ventilazione Standard permette di effettuare la progettazione integrata (disegno e calcoli) in AutoCAD di reti di canali aria (mandata e ripresa). Il disegno
DettagliINDICE 1. DESCRIZIONE SINTETICA METODO ADOTTATO.
area 1 criteri adottati per le valutazioni pag 1/8 INDICE 1. DESCRIZIONE SINTETICA METODO ADOTTATO. 2. DESCRIZIONE ESTESA METODO ADOTTATO. 2.1. scomposizione dell attività 2.1.1. fabbricati 2.1.2. mansioni
DettagliPrevenzione Formazione ed Informazione
Il Rischio Sismico Prevenzione Formazione ed Informazione Giuseppe Licata Esperto in Sistemi Informativi Territoriali e Telerilevamento. Laureando in Scienze Geologiche, curriculum rischi geologici Il
DettagliRELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C.
RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C. 15/02/2008 L.C. 28/03/2008 GENERALITA' COMPARTIMENTI La presente
DettagliPrevenzione e protezione incendi nelle attività industriali
Prevenzione e protezione incendi nelle attività industriali Scopo della prevenzione incendi è il conseguimento della sicurezza contro gli incendi mediante la determinazione degli strumenti idonei ad ottenere:
DettagliSICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO
SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO Le vie di esodo costituiscono il primo problema da affrontare quando si progetta la sicurezza di un edificio. Infatti, la sicurezza delle persone
DettagliGUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO
GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO La presente guida mette in risalto solo alcuni punti salienti estrapolati dalla specifica norma UNI 9795 con l
DettagliCostruzioni in legno: nuove prospettive
Costruzioni in legno: nuove prospettive STRUZION Il legno come materiale da costruzione: origini e declino Il legno, grazie alla sua diffusione e alle sue proprietà, ha rappresentato per millenni il materiale
DettagliAntincendio. Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile
Antincendio Corso per Volontari Operativi Generici di Protezione Civile realizzato secondo gli Standard Regionali in materia di Formazione per la Protezione Civile D.G.R. 4036/2007 - Scuola Superiore di
DettagliPiano formativo AVT/129/11II Formare per crescere finanziato da. Presentazione. Avviso 5/2011 II scadenza
Piano formativo AVT/129/11II Formare per crescere finanziato da Presentazione Avviso 5/2011 II scadenza Corso di formazione per ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE
DettagliT.d.P. Fabozzi Marco ASS 4 "Medio Friuli"
ANTINCENDIO Cos è il fuoco? Cosa si può fare in caso di incendio? Come ci si deve comportare in caso di incendio? Cosa ci serve per fare il fuoco?? COMBUSTIBILE: carta, legno, vari gas, benzina, olii,
DettagliOBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE
OBIETTIVI DI UN PIANO DELLE EMERGENZE E DI EVACUAZIONE MINIMIZZARE I DANNI ALLE PERSONE AGEVOLARE L ESODO DALLE STRUTTURE PREVENIRE O LIMITARE I DANNI AL PATRIMONIO, ALL ATTIVITA LAVORATIVA ED AGLI AMBIENTI
DettagliPREVENZIONE INCENDI norme e procedure
PREVENZIONE INCENDI norme e procedure dott. ing. Gioacchino Giomi COMANDANTE VIGILI DEL FUOCO ROMA 1 abitazione 2 fabbrica 3 albergo 4 albergo 5 CHE COSA E LA PREVENZIONE INCENDI è una funzione di preminente
DettagliFSE, l approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio Ing. Pierpaolo Gentile, PhD Direttore del Corpo Nazionale dei Vigili Del Fuoco
DIPARIMENTO DEI VIGLI DEL FUOCO DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVULE Ordine degli Ingegneri Provincia di Latina FSE, l approccio ingegneristico alla sicurezza antincendio Ing. Pierpaolo Gentile,
Dettagli1RUPHJHQHUDOLGLFRPSRUWDPHQWRLQFDVRG LQFHQGLR
1RUPHJHQHUDOLGLFRPSRUWDPHQWRLQFDVRG $WWHQ]LRQH: alle superfici vetrate: a causa del calore possono rompersi alle bombole/recipienti con gas o liquidi in pressione ai liquidi infiammabili: possono riaccendersi
DettagliCOMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto)
COMPORTAMENTO AL FUOCO DI PAVIMENTI RESILIENTI A BASE DI PVC (M. Piana G. Vidotto) - 1 - Milano, giugno 2004 1) Leggi e classificazione italiana ed europea di comportamento al fuoco dei pavimenti resilienti
DettagliObiettivi e metodologia generale per la progettazione della sicurezza antincendio
Profili di rischio Obiettivi e metodologia generale per la progettazione della sicurezza antincendio Progettazione della sicurezza antincendio Progettare la sicurezza antincendio di una attività significa
DettagliEnergia nelle reazioni chimiche. Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti
Energia nelle reazioni chimiche Lezioni d'autore di Giorgio Benedetti VIDEO Introduzione (I) L energia chimica è dovuta al particolare arrangiamento degli atomi nei composti chimici e le varie forme di
DettagliFigura 3.22 - Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica. Figura 3.23 - Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica
Figura 3.22 Evoluzione dei consumi totali di energia elettrica Figura 3.23 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica 67 Figura 3.24 Ripartizione dei consumi totali di energia elettrica (dati
DettagliLe ricadute dell auto elettrica sulla domanda elettrica e sul sistema di generazione
Le ricadute dell auto elettrica sulla domanda elettrica e sul sistema di generazione Edgardo Curcio Presidente AIEE Roma, 26 ottobre 2010 Nell ambito di uno studio condotto per Assoelettrica lo scorso
Dettagli4. Altre azioni. 4.1. Effetti della temperatura ( 3.5)
P 4. Altre azioni La versione 2014 delle NTC introduce, come già visto in precedenza, alcune novità a livello di azioni da considerare nella progettazione strutturale. In particolare son trattate in modo
Dettagli«VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DI UN PANNELLO A MESSAGGIO VARIABILE LOCALIZZATO NELLA PIANA DI LUCCA»
«VALUTAZIONE DELL EFFICACIA DI UN PANNELLO A MESSAGGIO VARIABILE LOCALIZZATO NELLA PIANA DI LUCCA» SISTEMI DI INFORMAZIONE I sistemi di informazione sono apparati costituiti da strumentazione connessa
Dettagli3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH,OFDPSRGLLQILDPPDELOLWj
3ULQFLSLGHOODFRPEXVWLRQH,OFDPSRGLLQILDPPDELOLWj $77(1=,21( Un combustibile può bruciare solo se è miscelato con l aria entro limiti percentuali (in volume) ben precisi, compresi in un intervallo di valori
DettagliCAODURO spa - Cavazzale (VI) Via Chiuppese fraz. Cavazzale 36010 Monticello C. Otto tel. 0444.945959 fax 0444.945164 info@caoduro.it - www.caoduro.
Le Prove di GENT Prove realizzate nella primavera del 1998 a Gent in Belgio in un edificio lungo 50 m, largo 20 m e alto 12 m costruito appositamente per prove di grandi incendi. Dotato di impianto di
DettagliCONVENZIONE UNIVERSITÀ DI PERUGIA DELTATECH. Rapporto Attività di Ricerca. Prove ad impatto su laminati compositi con.
CONVENZIONE UNIVERSITÀ DI PERUGIA DELTATECH Rapporto Attività di Ricerca Prove ad impatto su laminati compositi con Ball Drop Tester Prof. L. Torre Fase 1: Terni 18/6/214 METODI Sono stati effettuati test
DettagliLa scommessa della riduzione degli oneri regolatori Ing. Roberto EMMANUELE VVF
La scommessa della riduzione degli oneri regolatori Ing. Roberto EMMANUELE VVF Roma, 18 giugno 2014 D.Ing.Roberto Emmanuele Funzionario direttivo Direzione Centrale Prevenzione e Sicurezza Tecnica-Area
DettagliTECNICHE DI SIMULAZIONE
TECNICHE DI SIMULAZIONE INTRODUZIONE Francesca Mazzia Dipartimento di Matematica Università di Bari a.a. 2004/2005 TECNICHE DI SIMULAZIONE p. 1 Introduzione alla simulazione Una simulazione è l imitazione
DettagliApproccio prestazionale nello sviluppo del progetto Stazione Termini di roma - Ampliamento dell area servizi ai passeggeri
Approccio prestazionale nello sviluppo del progetto Stazione Termini di roma - Ampliamento dell area servizi ai passeggeri 1. Aspetti generali Il progetto di ampliamento dell area servizi della stazione
DettagliPer lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica.
1 Per lo sviluppo del teleriscaldamento: l acqua di falda come fonte energetica. A2A Calore & Servizi, società del gruppo A2A attiva nella gestione del teleriscaldamento nelle città di Milano, Brescia
DettagliI processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo
I processi di tempra sono condotti sul manufatto finito per generare sforzi residui di compressione in superficie. Vengono sfruttate allo scopo diverse metodologie. 1 La tempra termica (o fisica) si basa
DettagliLavori intelligenti per il risparmio energetico
Città di San Donà di Piave Assessorato all Ambiente SPORTELLO ENERGIA Lavori intelligenti per il risparmio energetico SOLARE TERMICO Un impianto a collettori solari (anche detto a pannelli solari termici
DettagliTermodinamica: legge zero e temperatura
Termodinamica: legge zero e temperatura Affrontiamo ora lo studio della termodinamica che prende in esame l analisi dell energia termica dei sistemi e di come tale energia possa essere scambiata, assorbita
DettagliLa quantificazione dei benefici di BIOCASA sui consumi energetici ed emissioni di CO 2
La quantificazione dei benefici di BIOCASA sui energetici ed emissioni di CO 2 Rapporto di Sostenibilità 2011 I benefici di BIOCASA su energetici e emissioni di CO 2 Il Progetto BIOCASA è la risposta di
DettagliANALISI DI RISCHIO INCENDIO IN STAZIONI METROPOLITANE PROFONDE
ANALISI DI RISCHIO INCENDIO IN STAZIONI METROPOLITANE PROFONDE A. Raffetti *, B. Faragona D Appolonia SpA, via San Nazaro 19, Genova Introduzione I parametri progettuali ed i processi di gestione determinanti
DettagliAGENTI CHIMICI VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Dipartimento di Sanità Pubblica U.O. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro AGENTI CHIMICI VALUTAZIONE DEL RISCHIO Arcari Claudio e Mariacristina Mazzari Piacenza 6 maggio 2011 1 CURVA DOSE-EFFETTO
DettagliAffinché un incendio si sviluppi, è necessario che si verifichino tre condizioni indicate nel "cerchio del fuoco".
Via Tatti, 5 20029 Turbigo (MI) Ing. Marco Cagelli Teoria della combustione Nozioni base Il cerchio del fuoco Affinché un incendio si sviluppi, è necessario che si verifichino tre condizioni indicate nel
Dettagli6.1. Risultati simulazioni termovalorizzatore Osmannoro2000
pag. 217 6. Risultati Di seguito si riportano i risultati relativi alle diverse simulazioni di diffusione atmosferica degli inquinanti effettuate. In particolare sono riportati i risultati sotto forma
DettagliForum di Prevenzione Incendi Milano, 27 Settembre 2012 Relatore: Roberto Borraccino
Forum di Prevenzione Incendi Milano, 27 Settembre 2012 Relatore: Roberto Borraccino 1 Com è noto, la straordinaria concentrazione di capolavori d arte nei musei, unitamente all immenso patrimonio culturale
DettagliLABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca
LABORATORIO NORD - OVEST Offerta di energia. Il sistema Cogen-Barca Bologna, 15 maggio 2006 Hera Bologna s.r.l. 1 COGEN OSPEDALE MAGGIORE RIVA CALZONI BARCA BECCACCINO 2 La rete 3 Le condotte Posa tubazioni
DettagliIndice. Ventilazione Standard
SYMCAD VENTIILAZIIONE STANDARD Indice 1. Descrizione del modulo 1.1 Introduzione 1.2 Applicazioni 2. Disegno 2.1 Percorso della rete 2.2 Vincoli e parametri progettuali 2.3 Comandi ausiliari 3. Calcolo
DettagliOggi finalmente la tecnologia ci permette di realizzare impianti, che consentono di non doversi più preoccupare del rischio di incendio.
Oggi finalmente la tecnologia ci permette di realizzare impianti, che consentono di non doversi più preoccupare del rischio di incendio. Le esperienze maturate in 50 anni di ricerca e sviluppo di nuove
DettagliRISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI
RISCHIO INCENDIO NEI CANTIERI Normalmente poco considerato nei cantieri. Tuttavia possono costituire fonte di innesco con conseguenze devastanti: - Uso fiamme libere per operazioni di impermeabilizzazioni
DettagliINCONTRO CON I TECNICI
INCONTRO CON I TECNICI Ing. GIUSEPPE DESOGUS Ing. LORENZA DI PILLA UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CAGLIARI Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura L AUDIT ENERGETICO INTERVENTI E TECNOLOGIE
DettagliCOMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA
COMUNE DI PERUGIA AREA DEL PERSONALE DEL COMPARTO DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE E DELLE ALTE PROFESSIONALITA METODOLOGIA DI VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE Approvato con atto G.C. n. 492 del 07.12.2011 1
DettagliPIANO GENERALE DEL SISTEMA FOGNARIO DEL COMUNE DI RIMINI 11 PIANO DEGLI INTERVENTI CON INDIVIDUAZIONE DEL LIVELLO DI PRIORITA E DEI COSTI
PIANO GENERALE DEL SISTEMA FOGNARIO DEL COMUNE DI RIMINI 11 PIANO DEGLI INTERVENTI CON INDIVIDUAZIONE DEL LIVELLO DI PRIORITA E DEI COSTI 85 PIANO GENERALE DEL SISTEMA FOGNARIO DEL COMUNE DI RIMINI IL
DettagliCONTROLLO INIZIALE E MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE INCENDI
Milano, Gennaio 2012 NORMA UNI 11224 GIUGNO 2011 CONTROLLO INIZIALE E MANUTENZIONE DEI SISTEMI DI RIVELAZIONE INCENDI Gà la norma UNI 9795/2010 Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione
Dettagli352&(662',&20%867,21(
352&(662',&20%867,21( Il calore utilizzato come fonte energetica convertibile in lavoro nella maggior parte dei casi, è prodotto dalla combustione di sostanze (es. carbone, metano, gasolio) chiamate combustibili.
DettagliStime sul costo e sugli effetti distributivi di programmi di contrasto alla povertà. Massimo Baldini (CAPP) Daniele Pacifico (CAPP e MLPS)
Stime sul costo e sugli effetti distributivi di programmi di contrasto alla povertà Massimo Baldini (CAPP) Daniele Pacifico (CAPP e MLPS) Il modello di riferimento Per le simulazioni è stato impiegato
DettagliFirenze 28.11.2013. A. Colzani - L. Rota. 01/12/2013 Servizio Acquisti
Valutazione dei Rischi per la modifica e l installazione di un nuovo azionamento elettrico per le porte di salita in conformità alla EN 14752. Esempio di applicazione su automotrici ALN668 circolanti su
DettagliISTITUTO COMPRENSIVO DI PREGANZIOL SCUOLA DELL INFANZIA, SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO VIA A. MANZONI, 1 PREGANZIOL (TV)
Progettazione antincendio Energia - Consulenze in campo ingegneristico Tel 348-8409562 mauro.bardelle@ingpec.eu ISTITUTO COMPRENSIVO DI PREGANZIOL SCUOLA DELL INFANZIA, SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA
DettagliIl RAPPORTO COMUNE è diviso in due parti
Il RAPPORTO COMUNE è diviso in due parti 1 Parte Le circostanze della catastrofe a) il tunnel del Monte Bianco nel 1999 b) consegne di sicurezza e regolamento di circolazione c) organizzazione della sicurezza
DettagliProcedure di prevenzione incendi con l approccio. ingegneristico alla sicurezza antincendi Modena 26 Giugno 2007
Procedure di prevenzione incendi con l approccio ingegneristico alla sicurezza antincendi Modena 26 Giugno 2007 Ing. Gianfranco Tripi Direzione Regionale Vigili del Fuoco Emilia Romagna gianfranco.tripi@vigilfuoco.it
DettagliPIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE
PIANO INTERCOMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PROCEDURA OPERATIVA: RISCHIO GAS Versione 0.0 del 01.07.2011 Redazione a cura di: Corpo Polizia Municipale Reno-Galliera GENERALITA Evento: Guasto o rottura con
DettagliSi classifica come una grandezza intensiva
CAP 13: MISURE DI TEMPERATURA La temperatura È osservata attraverso gli effetti che provoca nelle sostanze e negli oggetti Si classifica come una grandezza intensiva Può essere considerata una stima del
DettagliIL LEGNO: REAZIONE AL FUOCO
PREMESSA Il legno è un materiale che, impiegato nelle costruzioni con diverse finalità (ad es. strutturali, decorativi o di arredamento ecc.), ha sempre posto il problema della sua combustibilità, intesa
Dettagli6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento
Capitolo 6 Risultati pag. 301 6.5. Risultati simulazioni sistema rifiuti e riscaldamento Come già detto nel paragrafo 5.8, i risultati riportati in questo paragrafo fanno riferimento alle concentrazione
DettagliConversione a biomassa di centrali a olio combustibile: Risultati delle simulazioni 3D. Lucia Giovannini -Sandro Merlini
Conversione a biomassa di centrali a olio combustibile: Risultati delle simulazioni 3D Lucia Giovannini -Sandro Merlini Attività svolte Messa a punto di strumenti di calcolo per la simulazione di sistemi
DettagliLezione 1. Obiettivi prestazionali e normativa vigente. Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni)
Lezione 1 Obiettivi prestazionali e normativa vigente Laboratorio progettuale (Tecnica delle Costruzioni) Obiettivi prestazionali Obiettivi progettuali Sono definiti dall associazione associazione tra
DettagliREGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA
REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE ALL INTERNO DEGLI EDIFICI DELL UNIVERSITA (Emanato con D.R. n. 1215 del 28 giugno 2007, pubblicato nel Bollettino Ufficiale n. 69) Sommario
Dettagliristrutturazione centrali termiche comunali dei comuni di Trezzo d Adda (MI), Vaprio d Adda (MI), Pozzo d Adda (MI), Grezzago (MI) PROGETTO:
Studio di consulenza, ingegneria, progettazione e certificazione ING s.r.l. Via G. D'Alzano, 10-24122 Bergamo Tel. 035.215736 - F ax 035.3831266 info@ingsrl.it - www.ingsrl.it P.IVA. 03124050166 PROGETTO:
DettagliCAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY)
CICLO DI LEZIONI per Progetto e Gestione della Qualità Facoltà di Ingegneria CAPACITÀ DI PROCESSO (PROCESS CAPABILITY) Carlo Noè Università Carlo Cattaneo e-mail: cnoe@liuc.it 1 CAPACITÀ DI PROCESSO Il
DettagliAPPALTI e CONCESSIONI
DOTAZIONE INFRASTRUTTURE: DATI UE E NAZIONALI L ISPO (Istituto per gli studi sulla Pubblica opinione) ha reso noti i dati di una ricerca comparata sulle infrastrutture, sia a livello comunitazio che nazionnale.
DettagliAttenzione. Allerta. Allarme. da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il
Individuazione delle soglie di Attenzione Allerta Allarme da adottare nel monitoraggio del movimento di versante per il Piano di Protezione Civile di S. Maria Maddalena di Ripoli in comune di San Benedetto
DettagliPer dimostrare i benefici della citylogistics in presenza di condizioni favorevoli per farla decollare, abbiamo deciso di costruire un modello di
Per dimostrare i benefici della citylogistics in presenza di condizioni favorevoli per farla decollare, abbiamo deciso di costruire un modello di simulazione con l aiuto della società Flexcon di Torino
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 1590 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme concernenti la concessione di agevolazioni per la sostituzione di caldaie in
DettagliCornegliano Gas Storage
Cornegliano Gas Storage Consiglio Comunale Cornegliano Laudense, 14 settembre 2012 Cos'è uno stoccaggio di gas? IMPIANTO TRATTAMENTO GASDOTTI Lo stoccaggio sotterraneo di gas naturale è una infrastruttura
DettagliApplicazioni della Termochimica: Combustioni
CHIMICA APPLICATA Applicazioni della Termochimica: Combustioni Combustioni Il comburente più comune è l ossigeno dell aria Aria secca:! 78% N 2 21% O 2 1% gas rari Combustioni Parametri importanti:! 1.Potere
DettagliSommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4
Relazione di calcolo illuminotecnico Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 PREMESSA Oggetto del seguente lavoro è il calcolo illuminotecnico da effettuarsi nel
DettagliL incendio Incendio a bordo 1 La normativa nel campo marittimo cura, in particolar modo, tutto quanto può essere connesso con il sinistro marittimo più frequente: l incendio a bordo. Sono previsti, nella
DettagliIn tabella 2 si riportano alcuni parametri statistici del campo elettrico (E) misurato, suddivisi per anno. Valore del Campo Elettrico E (V/m)
Report campagne di misura CEM per il sito: Hotel Londra Comune: Cervia Località: Milano Marittima - Periodo: 2003 2008 1. PARAMETRI IDENTIFICATIVI DELLA CAMPAGNA DI MISURA - Luogo dei rilievi: Hotel Londra
DettagliPRINCIPI FONDAMENTALI...
QUALITA DEL SERVIZIO 1) PREMESSA... 2 2) PRINCIPI FONDAMENTALI... 2 2.1) EFFICIENZA NEL SERVIZIO... 2 2.2) CONTINUITÀ... 2 2.3) IMPARZIALITÀ DI TRATTAMENTO... 3 2.4) SALUTE, SICUREZZA ED AMBIENTE... 3
DettagliMicrosimulazione dinamica della circolazione a supporto alla pianificazione ferroviaria
Microsimulazione dinamica della circolazione a supporto alla pianificazione ferroviaria Cosa è Opentrack OpenTrack è uno strumento di supporto alla pianificazione ferroviaria (sia dell infrastruttura che
DettagliParametri di dimensionamento SENFC
Parametri di dimensionamento SENFC Determinato il gruppo di dimensionamento, è possibile calcolare la Superficie Utile Efficace (SUT), cioè la somma delle superfici utili di apertura degli evacuatori naturali
DettagliDomanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006).
Marca da Al SUAP del Comune di Bollo Domanda di autorizzazione alle emissioni in atmosfera ai sensi dell art. 269, D.lgs. 152/2006 (stabilimenti anteriori al 2006). Il/la sottoscritto/a nato/a a il residente
DettagliLA SICUREZZA NELL AMBIENTE SCOLASTICO
LA SICUREZZA NELL AMBIENTE SCOLASTICO dispensa informativa per docenti e non docenti A CURA DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE PREMESSA Le informazioni contenute nella presente dispensa sono nozioni
DettagliMESSA A PUNTO DI UN PROGRAMMA DI ANALISI DEI DATI STORICI DI FUNZIONAMENTO DI UNA CENTRALE TERMOELETTRICA DI COGENERAZIONE. (riassunto) Luca Bianchini
MESSA A PUNTO DI UN PROGRAMMA DI ANALISI DEI DATI STORICI DI FUNZIONAMENTO DI UNA CENTRALE TERMOELETTRICA DI COGENERAZIONE (riassunto) Luca Bianchini SOMMARIO In questo lavoro di tesi presento un applicazione
DettagliLE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO
LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO Roberto Malatesta. William Marcone Ufficio Tecnico (giugno 2008) LA PROTEZIONE DAL RUMORE DEGLI EDIFICI, LA NORMATIVA NAZIONALE La maggior sensibilità delle persone
DettagliSimulazioni accoppiate 1D-3D per scenari d incendio
Simulazioni accoppiate 1D-3D per scenari d incendio Applicazione a tunnel stradali e linee metropolitane Luca Iannantuoni Dipartimento di Energia - Politecnico di Milano 29 Ottobre 2009 Luca Iannantuoni
DettagliCorso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti
Secondo il D.Lgs. 81/2008 s.m. e l Accordo della Conferenza Stato-Regioni per la formazione del 21 dicembre 2011 Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti Dr. Sebastiano Papa Valutazione dei rischi
DettagliIMPIANTI DI RIVELAZIONE INCENDIO. Ing. PAOLO MAURIZI Corso 818/84
IMPIANTI DI RIVELAZIONE INCENDIO Ing. PAOLO MAURIZI Corso 818/84 GENERALITA E OBIETTIVI Misure di protezione incendi Protezione di tipo attivo Salvaguardia della incolumità delle persone (attraverso un
DettagliMisure di polveri su caldaia a legna ad uso domestico
PM2008 3 Convegno Nazionale sul Particolato Atmosferico Bari, 6-8 Ottobre 2008 Misure di polveri su caldaia a legna ad uso domestico G. Antonacci(1), A. Cemin(1), D. Antolini(2), M. Ragazzi(2), I. Todeschini(1),
DettagliLEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante
IDRAULICA LEGGE DI STEVIN (EQUAZIONE FONDAMENTALE DELLA STATICA DEI FLUIDI PESANTI INCOMPRIMIBILI) z + p / γ = costante 2 LEGGE DI STEVIN Z = ALTEZZA GEODETICA ENERGIA POTENZIALE PER UNITA DI PESO p /
DettagliLe fattispecie di riuso
Le fattispecie di riuso Indice 1. PREMESSA...3 2. RIUSO IN CESSIONE SEMPLICE...4 3. RIUSO CON GESTIONE A CARICO DEL CEDENTE...5 4. RIUSO IN FACILITY MANAGEMENT...6 5. RIUSO IN ASP...7 1. Premessa Poiché
DettagliEcotherm Wood PLUS Protocollo Tecnico Costruttivo
Ecotherm Wood PLUS Protocollo Tecnico Costruttivo Rispetta l ambiente Confortevole Risparmio energetico Antisismica QC Costruttive QC1_Sicurezza Antisismica QC2_Resistenza e sicurezza al fuoco QC3_Efficenza
DettagliAzienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana PIANO PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE RESIDENZA MARISCOGLIO PISA
Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana PIANO PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE RESIDENZA MARISCOGLIO PISA 1 STRUTTURA SEDE RESIDENZA MARISCOGLIO Via Venezia Giulia, 2 PISA
DettagliCOMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE
COMUNE DI VILLESSE PROVINCIA DI GORIZIA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI ORGANIZZATIVE Approvato con deliberazione giuntale n. 116 del 29/09/2005, dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi
DettagliV= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.
LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro
DettagliLe evoluzione della normativa in materia di efficienza energetica in edilizia
Le evoluzione della normativa in materia di efficienza energetica in edilizia L allegato energetico al Regolamento Edilizio arch. filippo loiodice 12 ottobre 2011 Passirano I pesi in media.. in media.senza
DettagliCaratteristiche peculiari IV
Caratteristiche peculiari IV Vantaggi combustione esterna: separazione fra il circuito percorso dal combustibile e dai prodotti di combustione e quello percorso dal fluido di lavoro del ciclo: si possono
DettagliAGENZIA NAZIONALE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L ENERGIA E LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE
AGENZIA NAZIONALE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L ENERGIA E LO SVILUPPO ECONOMICO SOSTENIBILE Impostazione della diagnosi energeticadelle attivita di Trasporto Generalità Secondo la norma UNI CEI EN16247-4,
DettagliISTITUTO COLOMBO PIANO DI EMERGENZA ESTERNO ORGANIZZAZIONE ATTIVITA ESTERNE TORRE G. NA
ISTITUTO COLOMBO PIANO DI EMERGENZA ESTERNO ORGANIZZAZIONE ATTIVITA ESTERNE (redatto ai sensi del D.Lgs 81/2008 ) TORRE G. NA Definizioni generali 1.1 Obiettivi I principali obiettivi del piano di emergenza
DettagliImpianti e dispositivi di protezione antincendio. Impianti e dispositivi di protezione antincendio
Impianti Meccanici 1 Danni provocati dagli incendi negli stabilimenti : - diretti : distruzione di macchinari, impianti, merci. - indiretti : mancata produzione Mezzi di prevenzione e Provvedimenti di
DettagliI dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia. L incidentalità sulle strade della provincia di Milano
I dossier del Centro di Monitoraggio della Sicurezza Stradale di Regione Lombardia L incidentalità sulle strade della provincia di Milano Novembre 2014 Per accedere al data-base dell incidentalità stradale
DettagliASSICURAZIONE CASA: NON PIU SOLO UNA POLIZZA
ASSICURAZIONE CASA: NON PIU SOLO UNA POLIZZA «Internet of Things» può modificare rapidamente il modo di interpretare la polizza assicurativa per l abitazione. AGENDA LO SCENARIO ASSICURATIVO LE INNOVAZIONI
Dettagli7.2 Controlli e prove
7.2 Controlli e prove Lo scopo dei controlli e delle verifiche è quello di: assicurare che l ascensore sia stato installato in modo corretto e che il suo utilizzo avvenga in modo sicuro; tenere sotto controllo
DettagliCAMERA DEI DEPUTATI PROPOSTA DI LEGGE. d iniziativa del deputato NASTRI
Atti Parlamentari 1 Camera dei Deputati CAMERA DEI DEPUTATI N. 3063 PROPOSTA DI LEGGE d iniziativa del deputato NASTRI Norme concernenti la concessione di agevolazioni per la sostituzione di caldaie in
DettagliMATRICE DELLE COMPETENZE DI SCIENZE E TECNOLIE APPLICATE INDIRIZZO DI MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA
MATRICE DELLE COMPETENZE DI SCIENZE E TECNOLIE APPLICATE INDIRIZZO DI MECCANICA, MECCATRONICA ED ENERGIA Competenze in esito al quinquennio (dall Allegato C del Regolamento) 1. Individuare le proprietà
DettagliBanco Prova Caldaie. per generatori di energia termica avente una potenza nominale inferiore a 100kW
Banco Prova Caldaie per generatori di energia termica avente una potenza nominale inferiore a 100kW 1 Generalità Il banco prova caldaie attualmente disponibile presso il nostro Laboratorio è stato realizzato
Dettagli