Guida agli impianti antintrusione e di videosorveglianza. Impianti antintrusione

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Guida agli impianti antintrusione e di videosorveglianza. Impianti antintrusione"

Transcript

1 Pubblicato il 30/11/2009 Aggiornato al: 25/11/2009 Guida agli impianti antintrusione e di videosorveglianza di Luca Lussorio Impianti antintrusione 1 Premessa A torto o a ragione (non siamo qui per fare analisi sociologiche) la percezione di sicurezza sociale è molto cambiata negli anni. Per mancanza di sicurezza sociale intendiamo quel senso di disagio che ci attanaglia quando temiamo che qualche malintenzionato possa nuocere alla nostra incolumità o, peggio ancora, a quella dei nostri cari. Detto senso di disagio è ulteriormente acuito dai continui servizi giornalistici relativi a furti in villa in cui si evidenzia l irruzione dei ladri mentre i proprietari si trovano in casa. Questo aspetto, che presenta oggettivamente dei riscontri reali, ha portato negli anni a rivedere le logiche con cui la gente cerca di proteggersi dai furti. Fino a anni fa,infatti, il timore principale era che durante l assenza dei proprietari (ferie, assenze prolungate, ecc.) qualcuno potesse introdursi illegalmente nella proprietà per sottrarne i beni rimasti. Oggi, invece, il timore è di essere sorpresi nel sonno e magari venire malmenati come ritorsione per non disporre di somme ingenti di denaro o di valori che i ladri possano sottrarre. Questa nuova visione ha portato ad un notevole proliferare di impianti antintrusione, sia filari sia a onde radio, mirati a fornire un maggiore senso di tranquillità ai proprietari di un abitazione. Scopo della presente guida è analizzare le modalità di realizzazione di un impianto antintrusione ottimizzandone il rapporto qualità/prezzo e fornendo un parametro oggettivo per la valutazione della qualità del prodotto che si sta andando a realizzare anche alla luce delle notevoli diversità che possono riscontrarsi su apparecchiature di questo tipo. 1

2 2 Riferimenti normativi Riferimento normativo nazionale in merito agli impianti antintrusione è la norma CEI 79-3; detta norma tratta inoltre degli impianti TVCC ai fini della sicurezza. E fondamentale premettere che la CEI 79-3 è una norma alquanto complicata e di difficile interpretazione. In linea di massima possiamo affermare che la sua principale finalità è la determinazione matematica del livello prestazionale raggiunto da un impianto antintrusione. Tuttavia essa analizza tutti i casi possibili (dal mini alloggio al locale corazzato di una banca) e questa metodologia, se da un lato offre una panoramica pressoché completa sull argomento, dall altro rende particolarmente complicata l analisi della maggioranza dei casi pratici, ad esempio appartamenti, villette, complessi commerciali, ecc. (la norma prevedeva lo sviluppo di una futura sezione dedicata proprio a casi tipici, ma ad oggi detta sezione non è ancora stata sviluppata). In questa guida cercheremo di calare la metodologia normativa ai casi pratici, a volte anche semplificando alcune formule, sempre rifacendoci al buon senso ed all esperienza maturata negli anni. 2

3 3 Concetto di protezione Chi di voi ha visto il film Il signore degli anelli ricorderà certamente l epica battaglia combattuta durante l assedio della città di Gondor. Questo esempio, anche se elettrotecnicamente ben poco ortodosso, rende molto bene l idea del concetto di protezione. La città di Gondor, infatti, era costituita da una serie di mura concentriche erette a difesa della città stessa. Man mano che una cerchia di mura cadeva sotto l assedio del nemico, la popolazione si ritirava nella cerchia più interna a quella appena caduta. Veniva così costituita una ridondanza nella protezione che garantiva l incolumità del sovrano ben protetto nella cerchia di mura più interna. Questo esempio rende perfettamente l idea del concetto di protezione quale insieme di barriere concentriche atte a difendere un bene evidenziando inoltre che maggiore sarà il numero di barriere maggiore sarà la prestazione del sistema di difesa. Cerchiamo ora di calare l esempio al mondo reale:da cosa può essere costituito l insieme di barriere concentriche erette a protezione della sicurezza nostra e dei nostri beni? Ovviamente la prima cerchia è costituita dalle pareti degli edifici. Questa però presenta dei punti deboli quali porte e finestre che possono consentire ai malintenzionati di eluderla. Diventa così importante cercare di diminuire il livello di vulnerabilità di questi punti deboli con idonee misure aggiuntive (porte blindate e inferriate oppure idonei sistemi che rilevino l effrazione di un accesso). La seconda barriera ovviamente non può più essere costituita da un ulteriore protezione fisica, ma è piuttosto necessario inviare un allarme quando si rilevi che la prima barriera è stata elusa e qualcuno non desiderato si sta aggirando per casa nostra. La terza barriera, che esula dalla nostra guida, può essere costituita infine da una cassaforte. Il numero di barriere può ovviamente aumentare (vedremo che nel caso di villette o insediamenti industriali viene consigliato di proteggere anche gli ambienti esterni quali cortili e giardini), ma resta evidente che all aumentare della protezione raggiunta ne aumentano anche i costi (si potrebbe addirittura arrivare al paradosso in cui il costo della protezione supera quello del bene da proteggere). Nota: resta del tutto sottointeso che una volta erette le barriere difensive deve essere possibile valicarle da parte di che ne usufruisce. 3

4 4 Componentistica Sulla base dei concetti sopraesposti sono stati sviluppati i componenti che costituiscono i moderni impianti antintrusione. Per elencarne i principali evidenziandone le funzionalità si riporta uno schema a blocchi tipico (ovviamente variabile a seconda del costruttore che si prende in considerazione) da utilizzare come riferimento durante tutta la lettura della guida. Figura 1 - Schema a blocchi tipico di un impianto antintrusione Nello schema a blocchi di figura 1 possiamo evidenziare: - la centrale: è il cuore del sistema. Su di essa convergono, perché possano essere interpretati, tutti i segnali provenienti dagli altri componenti dell impianto 4

5 CENTRALE - gli avvisatori : servono a comunicare la presenza di un allarme agli utenti. Gli avvisatori possono essere di tipo acustico (le cosiddette sirene ) oppure finalizzati alla trasmissione dell allarme a postazioni remote tramite segnali radio o comunicazioni telefoniche (i cosiddetti combinatori telefonici ). SIRENA INTERNA SIRENA ESTERNA COMBINATORE TELEFONICO - gli inseritori: servono a inserire e disinserire l impianto antintrusione (totalmente o parzialmente) permettendo all utente di accedere ai propri beni senza generare allarmi. Possono essere costituiti semplicemente da telecomandi con codice oppure da dispositivi più complessi quali tastiere alfanumeriche per l inserimento di un codice segreto, di lettori trasponder, ecc. 5

6 TASTIERA INSERITORE A CHIAVE - rilevatori di apertura: rilevano l apertura di un accesso (vedremo nel seguito la definizione corretta di accesso) e sono generalmente costituiti da un contatto magnetico e dal relativo riscontro che indica lo stato dell accesso stesso. Esistono poi particolari altri rilevatori di apertura quali funi per la protezione delle tapparelle (il taglio della fune inoltra il segnale di allarme) oppure leverismi per la sorveglianza di saracinesche. In linea di massima di tratta sempre di dispositivi che controllano la chiusura o apertura di un accesso (attenzione: si parla sempre di apertura, non di effrazione quale,a d esempio, lo sfondamento di un vetro in quanto la norma tratta questo aspetto separatamente) costituendo di fatto la prima cerchia di protezione detta anche perimetrale. CONTATTO MAGNETICO DA ESTERNO CONTATTO MAGNETICO DA INCASSO 6

7 - rilevatori di effrazione: evidenziano la rottura di una superficie (effrazione) mediante il rilevamento di vibrazione. Fanno parte anch essi delle protezioni perimetrali. RILEVATORE MICROFONICO ROTTURA VETRI RILEVATORE VIBRAZIONE ROTTURA VETRI - rilevatori volumetrici: servono a proteggere i volumi dell abitazione, cioè i locali, rilevando la presenza di persone al loro interno. Le tipologie di rilevatori volumetrici possono essere così riassunte: o a infrarossi (IR): rilevano il calore prodotto dal corpo umano o a microonde : rilevano la vibrazione prodotta da un corpo in movimento o a doppia tecnologia: sfruttano entrambe le modalità di rilevamento indicate al punto precedente Questi rilevatori costituiscono la seconda cerchia di protezione. RILEVATORE VOLUMETRICO Esistono poi altri rilevatori di più complessa tecnologia (ad esempio tappeti sensibili) che tuttavia esulano dallo scopo della presente guida. 7

8 5 Analisi teorica delle protezioni da attuare Una volta evidenziato come erigere le barriere di protezione (o come rafforzarne i punti deboli) è necessario decidere quali e quante barriere prevedere. Al fine di determinare un parametro oggettivo delle prestazioni raggiunte da un impianto antintrusione la norma ha sviluppato il concetto di livello. Più il livello sarà alto maggiore sarà la protezione raggiunta. La CEI 79-3 evidenzia 3 livelli (dal livello 1 al livello 3 più un ulteriore livello 0) e per la loro determinazione fa ricorso a formule matematiche (tutt altro che semplice e di facile utilizzo) che tengono conto di una serie di fattori di merito quali: - affidabilità della trasmissione del segnale - affidabilità dei componenti installati (definita in base alla norma CEI 79-2) - numero di accessi protetti e loro importanza - numero di volumi protetti e loro importanza - compresenza di altri impianti di sicurezza quali sistemi TVCC E sufficiente che uno solo di questi fattori sia inferiore al livello degli altri per declassare al suo livello l intero impianto. E importante ricordare che attualmente la maggior parte dei costruttori di impianti antintrusione realizza al più componenti di livello 2 secondo la norma CEI 79-2 e che pertanto la realizzazione di un impianto di livello 3 per ambienti comuni che non siano banche e locali blindati si può ritenere a ragione una pura utopia. A questo punto mi preme inoltre evidenziare che nel seguito, al fine di agevolare l utilizzo delle formule matematiche previste dalla norma CEI 79-3, verranno attuate le seguenti semplificazioni: - adozione di componenti appartenenti ad un gruppo di protezione (perimetrale, volumetrico, ecc.) tutti dello stesso livello secondo CEI equiparazione di tutti gli accessi (a favore della sicurezza si trascura il coefficiente di importanza da attribuire ad ogni accesso) - equiparazione di tutti i volumi (a favore della sicurezza si trascura il coefficiente di importanza da attribuire ad ogni volume) non considerando come volumi i ripostigli e i locali similari - non viene mai considerata la presenza di ulteriori impianti di sicurezza quali TVCC Nel seguito analizzeremo singolarmente tutti i valori di merito indicati. In base al valore del fattore di merito e a seconda della tipologia della struttura da proteggere sarà possibile desumere il livello prestazionale. 8

9 5.1 Affidabilità della trasmissione del segnale In primis viene analizzata l affidabilità della trasmissione dei segnali non perché rivesta una principale importanza, ma semplicemente perché il livello da essa determinato è utilizzato per la determinazione del livello relativo a centrale e organi di comando dell impianto. Per la determinazione del fattore di merito relativo alle interconnessioni si fa riferimento ai seguenti 4 parametri (attribuendovi un diverso punteggio a seconda della tipologia prevista): - tipo di posa - percorso di posa - presenza di una rilevazione di manomissione accidentale o intenzionale - presenza di protezione dei segnali (linee bilanciate) TIPO DI POSA PUNTEGGIO Cavo in vista 2 In canaletta o in tubo in PVC in vista 3 Cavo in tubo di metallo, cavo in condotto sotto intonaco o in condotto interrato 5 PERCORSO DI POSA Parzialmente o completamente all esterno della proprietà PUNTEGGIO 2 Completamente all interno della proprietà 4 Completamente all interno della proprietà ed in luogo protetto 5 9

10 PRESENZA DI UNA RILEVAZIONE DI MANOMISSIONE ACCIDENTALE O INTENZIONALE PUNTEGGIO Taglio di tutti i conduttori di un cavo 2 Taglio o cortocircuito dei conduttori che comporti un alterazione della funzionalità della sezione d impianto servita dal cavo stesso Oltre alle precedenti manomissioni, esclusione anche di un solo rilevatore mediante taglio o cortocircuito dei conduttori 3 5 PRESENZA DI UNA PROTEZIONE DEI SEGNALI OTTENUTA MEDIANTE PUNTEGGIO Linea con corrente di riposo (contatto chiuso/aperto) 1 Linea bilanciata a corrente o tensione costante 3 Linea bilanciata a corrente o tensione o frequenza o fase variabile nel tempo o messaggio numerico Messaggio numerico criptografato o come sopra con variazione casuale nel tempo dei parametri 6 10 Tabella 1 Punteggi interconnessioni Ad ogni parametro viene attribuito un punteggio secondo quanto indicato in tabella 1; il punteggio totale (ottenuto sommando i singoli punteggi) determina il fattore di merito f 5 a cui corrisponde il livello prestazionale secondo la seguente relazione: f 5 < 9 livello 0 sistema non classificabile 9 <= f 5 < 13 livello 1 13 <= f 5 < 18 livello 2 18 <= f 5 livello 3 10

11 E fondamentale evidenziare che per la classificazione delle interconnessioni in livello 2 e 3 è indispensabile che i conduttori afferenti all impianto antintrusione siano posati entro canalizzazioni esclusive (non è ammessa la commistione neanche con altri cavi di segnale) e che le scatole di derivazione siano opportunamente protette contro l apertura. Utilizzando ad esempio cavi posati in condotti dedicati sotto intonaco [punteggio 5] completamente all interno della proprietà ed in luogo protetto [punteggio 5] con verifica di taglio e/o cortocircuito e dell esclusione di ogni rilevatore [punteggio 5] si ha un punteggio totale pari a 15 e quindi un livello 2. A questo punto credo sia utile a tutti spendere due parole a proposito della rilevazione della manomissione e delle linee bilanciate. Il controllo contro la manomissione generalmente avviene mediante l apposizione di una resistenza di chiusura di valore predefinito al fondo della linea. La centrale considera integra la linea finché rileva la presenza della resistenza in quanto se la linea viene tagliata il valore di resistenza visto dalla centrale diventa infinito, se la linea va in cortocircuito la resistenza vista dalla centrale diventa nulla. E importantissimo pertanto che le resistenze siano posizionate a fondo linea e non in prossimità della centrale in quanto, in quest ultimo caso, non verrebbero rilevati i guasti sopra indicati. Una linea bilanciata, invece, è generalmente ottenuta terminando la linea su un trasformatore a presa centrale, così che i disturbi di modo comune, che percorrono i due conduttori nello stesso verso, diano origine sul trasformatore a due flussi uguali (ma di segno opposto). In questo modo la loro somma sarà idealmente nulla e il disturbo verrà totalmente annullato. Nella realtà, i due flussi saranno certamente di segno opposto, ma non propriamente uguali, così che rimarrà sempre un disturbo residuo (seppur minimo). L'accoppiamento tramite un trasformatore può essere fatto anche all'ingresso della linea. In questo modo è possibile minimizzare anche i disturbi di modo comune che percorrono la linea verso la sorgente. Modello di linea bilanciata Tuttavia per la determinazione del tipo di bilanciamento ( a corrente costante, a frequenza variabile, ecc.) previsto dalla centrale antintrusione è necessario richiedere informazioni al costruttore della stessa. A favore della sicurezza, se a catalogo è riportata unicamente l indicazione di centrale bilanciata, si può assumere punteggio pari a 3. 11

12 5.2 Affidabilità dei componenti installati L affidabilità dei componenti installati è definita dalla norma CEI 79-2 che determina anch essa 3 livelli prestazionali. Ciascun costruttore deve indicare a che livello appartiene l apparecchiatura da lui prodotta. Se il livello non è indicato si considera che l apparecchiatura presenti livello 0. E opportuno, per uniformità impiantistica, che tutti i componenti adottati per una tipologia di (contatti magnetici, sensori volumetrici, tastiere, ecc.) presentino lo stesso livello prestazionale (ipotesi peraltro già assunta come ipotesi semplificativa della nostra analisi). Il fattore di merito dei rilevatori (apertura e volumetrici) sarà analizzato nella sezione relativa agli accessi ed ai volumi; nel seguito analizzeremo rispettivamente il fattore di merito relativo a centrale e organi di comando (fattore f b ) e il fattore di merito relativo agli avvisatori (fattore f c ). Fattore f b : centrale e organi di comando (apparati opzionali) Per la determinazione del fattore di merito relativo a centrale e organi di comando si fa riferimento alla seguente formula f b = 0,8 * ((L centrale )/3) 0,25 * ((L comandi )/3) 0,25 * ((L interconnessioni )/3) 0,25 * ((L alimentazione )/3) 0,25 Dove L centrale = livello prestazionale centrale secondo CEI 79-2 L comandi = livello prestazionale tastiere e telecomandi per attivazione/disattivazione impianto secondo CEI 79-2 L inteconnessioni = livello prestazionale relativo all affidabilità della connessione calcolato secondo le modalità indicate alla sezione relativa L alimentazione = livello prestazionale relativo all affidabilità degli apparati di alimentazione. Essendo questi generalmente presenti nella centrale si può assumere il loro livello pari a quello della centrale. A questo punto è possibile determinare il livello relativo a centrale ed apparati opzionali secondo i seguenti criteri. 0 <= f b < 0,25 livello 0 sistema non classificabile 0,25 <= f b < 0,45 livello 1 0,45 <= f b < 0,80 livello 2 0,80 <= f b < 1 livello 3 Ipotizzando tutti componenti e la trasmissione del segnale (*) di livello 2 abbiamo che f b = 0,59 cioè livello 2 come d altronde era auspicabile prevedere avendo utilizzato tutti componenti ed interconnessioni di livello 2. 12

13 (*) utilizzando cavi posati in condotti dedicati sotto intonaco [punteggio 5] completamente all interno della proprietà ed in luogo protetto [punteggio 5] con verifica di taglio e/o cortocircuito e dell esclusione di ogni rilevatore [punteggio 5]. Fattore f c : dispositivi di allarme Per dispositivi di allarme ci si riferisce agli apparati di allarme acustico e luminoso (le cosiddette sirene) ed agli inviatori di messaggi (i combinatori telefonici). Il fattore fc si determina con la seguente formula: f c = (0,35*L sir / 3) + (0,75*L IM / 3) I parametri L sir ed L IM si riferiscono rispettivamente a sirene e combinatori telefonici secondo quanto riportato in tabella 2 DETERMINAZIONE DEL VALORE L sir VALORE CONDIZIONE 1 Almeno una sirena da esterno di livello Almeno una sirena da esterno di livello 2 ed una da interno di livello 2 Almeno una sirena da esterno di livello 3 ed una da interno di livello 3 DETERMINAZIONE DEL VALORE L IM VALORE CONDIZIONE Almeno un inviatore di messaggio di livello 1 su linea commutata o via radio Almeno un inviatore monodirezionale di messaggio di livello 3 su linea commutata o via radio oppure almeno un inviatore di messaggio bidirezionale di livello 1 su linea dedicata o via radio Almeno un inviatore di messaggio bidirezionale di livello 3 su linea dedicata o via radio Tabella 2 Determinazione punteggio avvisatori 13

14 A questo punto è possibile determinare il livello relativo a centrale ed apparati opzionali secondo i seguenti criteri. 0 <= f c < 0,10 livello 0 sistema non classificabile 0,10 <= f c < 0,45 livello 1 0,45 <= f c < 0,75 livello 2 0,75 <= f c < 1 livello 3 Almeno in questo caso la formula utilizzata risulta di semplice applicazione. Mi preme tuttavia evidenziare due aspetti desumibili da quanto indicato. In primo luogo la norma considera molto più importante il combinatore telefonico rispetto alla sirena (coefficiente di importanza 0,75 contro 0,35): questo è corretto sia perchè chiunque di noi, ormai abituato al caos delle nostre città, tende a dare poca importanza ad una sirena che suona sia perché il combinatore trasmette un allarme indirizzato a chi è direttamente interessato all evento. In secondo luogo che è particolarmente oneroso, oltre che tecnicamente difficile, raggiungere un valore L IM = 2. Tuttavia con un valore L SIR = 2 (sirena di livello 2 da esterno e sirena di livello 2 da interno) e L IM =1 (combinatore di livello 1 su GSM o normale linea telefonica) il coefficiente f c assume un valore pari a 0,48 che corrisponde ad un livello 2 complessivo relativo agli avvisatori. Fattore f A : rilevatori per la protezione di accessi e volumi Per la corretta definizione della migliore soluzione impiantistica realizzabile è sempre bene analizzare nel dettaglio la struttura che si intende proteggere. Detta metodologia è presa in considerazione anche dalla norma CEI 79-3 che ci da alcune indicazioni in merito. A tal scopo è bene evidenziare se si tratti di un appartamento facente parti di un complesso residenziale (condominio o comunque gruppo di abitazioni) piuttosto che una villetta o un insediamento industriale isolati. Appartamento Cerchiamo di immaginare quali possano essere le barriere di protezione dei beni contenuti in un appartamento. La prima barriera di protezione è costituita dai muri perimetrali in cui, come già evidenziato in precedenza, i punti deboli sono rappresentati da porte e finestre praticabili (se ci troviamo al quarto piano di un palazzo è pressoché impossibile che un ladro possa introdursi attraverso una finestra). A tal proposito la CEI 79-3 definisce come accessi tutte le luci praticabili a meno di 4 metri dal suolo. Nota: particolare attenzione va posta quando ci si trova all ultimo piano in quanto l esperienza insegna che la calata dal tetto dei ladri non è un ipotesi trascurabile. 14

15 Poiché eventuali finestre praticabili possono essere, oltre che aperte, anche sfondate (rottura dei vetri), la CEI 79-3 prende in considerazione anche la protezione contro le effrazioni delle superfici. Non esistendo ulteriori barriere fisiche di protezione possiamo pertanto prevedere un impianto costituito da una serie di rilevatori perimetrali a protezione degli accessi praticabili e da una serie di rilevatori volumetrici a ulteriore protezione degli ambienti. Nota: utilizzando una centrale che gestisca separatamente rilevatori perimetrali da quelli volumetrici è possibile inserire l impianto antintrusione anche di notte escludendo i rilevatori volumetrici. Il coefficiente di merito della protezione ottenuta mediante rilevatori perimetrali, sismici anti-rottura vetri e volumetrici viene definito fattore f A e si ottiene con la seguente formula: f A = 0,9*[(0,5 * f r-accessi ) + ( 0,05 *f r-superfici ) + (0,6 * f r-volumi )] dove f r-accessi = (L accessi / 3) * (n accessi protetti / n accessi totali) f r-superfici = (L superfici / 3) * (n superfici protette / n superfici totali) f r-volumi = (L volumi / 3) * (n volumi protetti / n volumi totali) Indicando con L il livello secondo CEI 79-2 dei rilevatori adottati. Anche in questo caso è il valore raggiunto dal coefficiente f A che determina il livello della protezione. f A < 0,16 livello 0 sistema non classificabile 0,16 <= f A < 0,49 livello 1 0,49 <= f A < 0,85 livello 2 0,85 <= f A < 1 livello 3 A questo punto è bene evidenziare alcuni aspetti fondamentali. Nella valutazione del fattore di merito della protezione dei volumi i locali di scarsa importanza (sgabuzzini, bagni, ecc.) non dotati di accessi dall esterno possono essere esclusi dal conteggio dei vani totali. La formula utilizzata è una semplificazione a favore della sicurezza di quelle utilizzate dalla CEI In particolare la norma attua una ponderazione dell importanza dei locali e del livello dei componenti; nella nostra formula invece tutti i locali sono equiparati (ad esclusione di quelli non considerati in base alle precedenti considerazioni) ed è ipotizzato che i componenti di una determinata tipologia siano dello stesso livello secondo CEI Nella formula (e quindi nella norma) viene data molta importanza alla protezione dei volumi (coefficiente 0,6) e degli accessi (coefficiente 0,5) mentre la protezione contro la rottura vetri è pressoché trascurabile (coefficiente 0,05); va tuttavia da sé che se una vetrata rappresenta l unico accesso ad un volume la protezione contro la rottura del vetro va considerata come protezione perimetrale. 15

16 Villa isolata (o stabilimento industriale) Valgono le stesse considerazioni fatte per l appartamento con due significative differenze: Se esiste una recinzione è possibile aumentare il livello di sicurezza proteggendo le aree comprese fra la recinzione ed il fabbricato. Nella protezione degli accessi vengono considerate tutte le finestre (anche quelle ad altezza superiore a 4 metri) in quanto, essendo la villa isolata, non è escludibile che qualcuno possa dotarsi di scala per accedervi. In base alla prima considerazione è subito evidente che viene aggiunta un ulteriore barriera protettiva costituita dalla recinzione. Si configurano a questo punto 3 livelli di protezione che la norma identifica così: G1: protezione degli accessi e dei volumi compresi fra recinzione perimetrale e fabbricato G2: protezione degli accessi e dei volumi perimetrali del fabbricato G3: protezione di tutti i volumi del fabbricato Analizziamo ora la protezione G1, ovvero quella relativa agli accessi e ai volumi compresi fra recinzione perimetrale e fabbricato. Le protezioni che possono essere attuate sono le seguenti: Controllo scavalcamento della recinzione e controllo violazione di un accesso (coefficiente f 11 ) Controllo violazione di una superficie (coefficiente f 12 ) Controllo ambienti esterni (coefficiente f 13 ) La norma indica semplicemente tre valori di riferimento per i coefficienti sopraindicati, cioè: f 11 = 1 se protezione contro lo scavalcamento della recinzione f 11 = 0,5 se protezione solo contro violazione degli accessi f 11 = 0 se nessuna protezione f 12 = 1 se protezione contro l effrazione delle superfici f 12 = 0 se nessuna protezione contro l effrazione delle superfici Nota: va da sé che se non esistono superfici che possono essere violate (esempio muro di cinta in cemento) si può assumere il coefficiente pari a 1 f 13 = 1 ambienti esterni protetti (ad esempio mediante barriere ad infrarossi) f 13 = 0 ambienti esterni non protetti Il valore numerico di G1 si ottiene con la seguente formula: 16

17 G1 = 0,3 * f ,2 * f ,6 * f 13 Passiamo alla protezione G2 relativa agli accessi ed ai volumi perimetrali del fabbricato. Le protezioni che si possono attuare sono le seguenti: protezione degli accessi al fabbricato (coefficiente f 21 ) protezione delle superfici del fabbricato (coefficiente f 22 ) protezione dei volumi perimetrali e dei corridoi del fabbricato (coefficiente f 23 ) La norma, anche in questo caso, indica tre valori di riferimento per i coefficienti sopraindicati, cioè: f 21 = 1 se tutti gli accessi risultano protetti (sia porte che finestre) f 21 = 0,5 se risultano protette solo le porte ma non le finestre f 21 = 0 se nessuna protezione f 22 = 1 se tutte le superfici risultano protette contro le effrazioni f 22 = 0,5 se risultano protette solo le superfici degli accessi praticabili f 22 = 0 se nessuna protezione f 23 = 1 se protezione dei volumi perimetrali con un anello perimetrale chiuso f 23 = 0,5 se protetti solo i corridoi perimetrali f 23 = 0 se nessuna protezione Il valore numerico di G2 si ottiene con la seguente formula: G2 = 0,3 * f ,2 * f ,6 * f 23 Analizziamo infine la protezione G3 relativa ai volumi interni dell edificio. La norma prende in considerazione nell analisi della protezione G3 anche gli accessi e le superfici dei volumi interni. Al fine di semplificare le formule utilizzate nel seguito verrà trascurata questa protezione addizionale. Il coefficiente che determina la protezione dei volumi interni è denominato f 33 ed assume i seguenti valori: f 33 = 1 se protezione di tutti i volumi ad eccezione di quelli non importanti (ripostigli, soffitte, ecc.) f 23 = 0,5 se protetti solo i corridoi interni f 23 = 0 se nessuna protezione Il valore numerico di G3 si ottiene con la seguente formula: 17

18 G3 = 0,6 * f 33 Una volta determinati tutti i livelli di protezione si può passare al calcolo del fattore di merito dei rilevatori utilizzati secondo la seguente formula: f A = 0,5 * G1 + 0,7 * G2 + 0,2 * G3 A seconda del valore assunto da f A si avranno impianti più o meno performanti, in particolare: 0 < f A <= 0,3 livello 0 - non classificabile 0,3 < f A <= 0,6 livello 1 0,6 < f A <= 0,8 livello 2 0,8 < f A <= 1 livello 3 Anche in questo caso è bene evidenziare che il coefficiente di maggior importanza (0,7) è assegnato alla protezione perimetrale del fabbricato, mentre quello di minor importanza (0,2) alla protezione dei volumi interni. Alla protezione esterna è assegnato un coefficiente medio-alto (0,5). Tuttavia, personalmente, sono sempre un po titubante sull utilizzo di protezioni perimetrali esterne in quanto temo molto i falsi allarmi (specialmente dovuti alla presenza di animali) il cui perpetrarsi nel tempo renderebbe insensibili gli utilizzatori del sistema (vedasi la famosa favola in cui un ragazzino per prendere in giro i compaesani urlava sempre al lupo al lupo, ma quando il lupo è giunto sul serio nessuno è accorso perché non credevano più al giovane bugiardo). 18

19 6 Determinazione del livello di prestazione complessivo dell impianto Il livello di prestazione complessivo dell impianto antintrusione è pari al livello del sottosistema (apparati opzionali, dispositivi di allarme, rilevatori) avente la minore valutazione. Cioè se abbiamo gli apparati opzionali (centrale ed inseritori) di livello 1, i dispositivi di allarme e rilevatori di livello 2, il livello prestazionale complessivo sarà comunque 1. 19

20 7 Esempio pratico Supponiamo di dover proteggere un appartamento al primo piano di un condominio costituito da 5 vani (ingresso, cucina living, camera da letto, bagno e sgabuzzino) e dotato dei seguenti varchi: 1 porta di accesso dal vano scale 1 finestra cucina 1 finestra camera 1 finestra bagno Figura 2 - Planimetria del caso in esame Tutti gli accessi e le superfici sono praticabili. Inoltre, considerata la scarsa importanza dei beni contenuti nel ripostiglio ed il fatto che esso non presenti accessi verso l esterno, possiamo evitare di prenderlo in considerazione come volume nella determinazione del fattore di merito. Consideriamo di proteggere tutti i varchi (4 complessivamente) con rilevatori di apertura di livello 1 secondo CEI 79-2 (contatti magnetici da incasso). Nota: ovviamente il contatto andrà installato sull anta del serramento che apre per prima. Non è invece previsto nessun rilevatore di rottura vetri. Tutti i volumi ad eccezione dello sgabuzzino e del bagno (il bagno non viene protetto per evitare che vapore e umidità possano danneggiare il rilevatore) saranno protetti da rilevatori volumetrici a doppia tecnologia (infrarossi e microonde con logica and) di livello 2 secondo CEI

21 E prevista una centrale a due zone (una zona per i sensori perimetrali ed una per i volumetrici) di secondo livello secondo CEI 79-2 in grado di monitorare lo stato dei conduttori a servizio dei rilevatori installati. La centrale è inoltre equipaggiata di una batteria tampone in grado di garantire un autonomia, in caso di mancanza rete Enel, pari a 24h. Il sistema di alimentazione può pertanto essere considerato anch esso di livello 2. Per l attivazione e la disattivazione dell impianto è prevista una tastiera alfanumerica in prossimità della porta di ingresso di livello 2 secondo CEI Gli avvisatori saranno costituiti da una sirena interna, una esterna e da un combinatore telefonico GSM. La sirena esterna e quella interna presentano livello 2, il combinatore livello 1. Le tubazioni utilizzate per la posa dei componenti sono del tipo in PVC flessibile annegate nella muratura e seguono percorsi completamente all interno dell area protetta. Nota la tipologia impiantistica prevista è possibile determinare il livello prestazionale dell impianto. Iniziamo con la determinazione del livello relativo agli apparati opzionali. Bisogna innanzitutto determinare il fattore di merito delle interconnessioni. In base alla tabella 1 otteniamo il seguente punteggio: cavo in condotto sotto intonaco : 5 punti percorso di posa completamente all interno della proprietà: 5 punti rilevazione di manomissione di taglio o cortocircuito dei conduttori: 3 punteggio totale: 13 L interconnessioni = 2 Per comodità richiamiamo la formula per la determinazione del fattore di merito degli apparati opzionali. f b = 0,8 * ((L centrale )/3) 0,25 * ((L comandi )/3) 0,25 * ((L interconnessioni )/3) 0,25 * ((L alimentazione )/3) 0,25 ) In base alle precedenti considerazioni abbiamo L centrale = 2 L comandi = 2 L interconnessioni = 2 L alimentazione = 2 Perciò f b = 0,53 che corrisponde ad un livello 2. Passiamo ora alla determinazione del livello degli avvisatori. Riportiamo anche in questo caso per comodità la formula per la determinazione di f c f c = (0,35*L sir / 3) + (0,75*L IM / 3) 21

22 Poiché la sirena da interno e quella da esterno sono di livello 2, si ha che L sir = 2. Il combinatore telefonico di livello 1 su linea GSM implica L IM = 1. Abbiamo pertanto fc= 0,48 e pertanto il livello degli avvisatori è pari a 2. Analizziamo infine il fattore di merito dei rilevatori. f A = 0,9*[(0,5 * f r-accessi ) + ( 0,05 *f r-superfici ) + (0,6 * f r-volumi )] Poiché i rilevatori di apertura presentano livello 1 e tutti gli accessi sono protetti avremo f raccessi.=0,33. Non essendo presenti rilevatori di rottura vetri avremo f r-superfici = 0 Poiché i rilevatori di volumetrici presentano livello 2 e 3 volumi su 4 sono protetti (non consideriamo lo sgabuzzino come volume) avremo f rvolumi.=0,6. Nota : per le formule per il calcolo dei vari f r rimando al paragrafo dedicato Pertanto f A = 0,56 che corrisponde anche in questo caso al livello 2. Poiché tutti e tre i fattori di merito evidenziano un livello 2 avremo che il livello prestazionale complessivo dell impianto è pari a 2 22

23 Impianti di videosorveglianza 8 Premessa Sull'esempio del "modello associativo del terzo millennio" rappresentato da Los Angeles, le città di tutto il mondo adottano forme di sorveglianza tecnologicamente evolute che si basano sulla fusione di elettronica, informatica, reti telefoniche e sistemi di satelliti. Si calcola, ad esempio, che in Francia siano attivi più di un milione di apparecchi di videosorveglianza. A Parigi, dove questo tipo di controllo e' iniziato circa vent anni or sono, nella sola metropolitana funzionano più di telecamere. E' un processo che riguarda non solo le metropoli o i grandi centri urbani, ma anche le città più piccole ed i centri più periferici. Accanto a questa telesorveglianza, cosiddetta "pubblica", gestita direttamente da istituzioni ed amministrazioni, vi è, inoltre, quella "privata", relativa alla difesa della proprietà di beni mobili ed immobili. Pubblico e privato, anche in questo caso, collaborano ed interagiscono approfittando mutuamente dell'interconnesione delle reti di controllo. La videosorveglianza, diventata economica ed accessibile ad ogni tasca, si è pertanto diffusa rapidamente anche nei piccoli negozi e nei singoli edifici. La presente guida vuole rappresentare un ausilio a chi si sta avvicinando al mondo degli impianti TVCC oppure a chi in detto mondo è già entrato, ma ha ancora qualche dubbio sul suo dimensionamento. Per argomentazioni più approfondite rimando a guide specialistiche delle case costruttrici. 23

24 9 Introduzione ai sistemi TVCC Un sistema di videosorveglianza è un insieme di strumenti in grado di accertare e valutare un evento attraverso un numero di informazioni visive. Questi sistemi hanno una duplice funzione: fornire in tempo reale, al personale preposto alla sorveglianza, immagini dell evento e consentirne successivamente la ricostruzione. 24

25 10 Componenti costituenti un impianto TVCC Gli elementi principali che compongono un sistema video tradizionale a circuito chiuso possono essere identificati in: telecamere e relativi obiettivi cavi di interconnessione monitor per la visualizzazione delle immagini mezzi di registrazione delle immagini e relativi accessori 25

26 Esistono poi sistemi TVCC che si basano sulla tecnologia IP (le informazioni viaggiano su reti LAN) che è tuttavia la momento non considerata. Si riporta a titolo esemplificativo uno schema a blocchi tipico. 26

27 11 Dimensionamento dell impianto TVCC Durante la progettazione di una applicazione TVCC bisogna avere ben chiaro quale sia lo scopo per cui il sistema verrà realizzato. Mi spiego meglio: è necessario definire esattamente quale sia la funzionalità prevista dell impianto in quanto, in base a questa, saranno diverse le sue prestazioni. Un impianto il cui scopo è quello di rilevare l intrusione in zone vietate da parte di una guardia giurata potrà avere prestazioni ben inferiori a quello di monitoraggio e registrazione degli accessi ad una banca. Nel primo caso infatti è sufficiente rilevare con la telecamera il profilo di una persona, nel secondo è necessario rilevarne anche i tratti del volto per eventuali futuri riconoscimenti. Pertanto, accingendoci a dimensionare un impianto di videosorveglianza, per prima cosa dobbiamo decidere cosa monitorare e cosa aspettarci dal nostro sistema. Area monitorata L estensione dell area monitorata dipende dall obiettivo che intendiamo utilizzare e dal CCD della telecamera (non starò ad illustrare il funzionamento del CCD in quanto facilmente reperibile su altri siti; inoltre la maggior parte delle telecamere per videosorveglianza oggi in commercio dispone di CCD 1/3 ). Il più classico errore che si compie le prime volte che si ha a che fare con impianti TVCC è quello di cercare di estendere il più possibile l area monitorata da una singola telecamera. Bisogna infatti tenere presente che più l area monitorata è grande minori sono i dettagli che riusciamo a riconoscere allontanandoci dall obiettivo. Indicativamente possiamo utilizzare il seguente metro di misura: se l altezza di una persona occupa un decimo dell altezza del monitor su cui osserviamo l immagine, di questa persona riconosciamo i movimenti Altezza della persona circa 1/10 dell area inquadrata: riconoscimento della presenza della persona e delle sue azioni se l altezza di una persona occupa la metà del monitor su cui osserviamo l immagine e conosciamo la persona che stiamo osservando, di questa persona riconosciamo l identità. 27

28 Se il busto di una persona occupa completamente il monitor su cui osserviamo, siamo in grado di riconoscere la persona anche se non la conosciamo Inquadratura del busto: la persona è perfettamente riconoscibile Se l altezza di un automobile occupa la metà del monitor su cui osserviamo l immagine, siamo in grado di riconoscere la targa dell automobile. Pertanto a seconda di cosa e come ci interessa monitorare dimensioneremo l area sorvegliata dalla telecamera. Scelta dell obiettivo La scelta dell obiettivo non può avvenire a prescindere dalla scelta della telecamera a cui verrà associato e viceversa; esistono tuttavia delle caratteristiche fondamentali che vanno determinate a priori e che nel seguito espliciteremo. Focale Ma come facciamo a sapere quanto è grande l area che andiamo ad inquadrare? All inizio della sezione precedente abbiamo scritto che dipende dall obiettivo utilizzato (più specificatamente dalla sua focale) e dal CCD della telecamera. Senza entrare in dettagli di fisica ottica che esulano dalla presente guida, possiamo affermare che maggiore sarà la focale (espressa in mm) minore sarà l area inquadrata e pertanto maggiori saranno i dettagli rilevati. Per comprendere meglio possiamo rifarci al concetto di zoom: quando zoomiamo andiamo ad aumentare la focale dell obiettivo e di conseguenza ingrandiamo dei particolari riducendo la relativa area di osservazione. Pertanto in base alla larghezza e/o all altezza dell area che vogliamo riprendere ed ovviamente alla sua distanza dalla telecamera, sceglieremo di conseguenza l obiettivo (o il range di obiettivi) che più si adatta alle nostre esigenze. D ora in poi chiameremo l area di ripresa target 28

29 Con CCD 1/3, la scelta dell obiettivo può essere adottata col seguente criterio: F = (D * 4,8) / B se il parametro discriminante è la larghezza dell area F = (D * 3,6) / H se il parametro discriminante è l altezza dell area Dove F : focale dell obiettivo in millimetri D : distanza del target dalla telecamera in metri B : larghezza del target in metri C: altezza del target in metri Supponiamo di voler riconoscere l identità di una persona sconosciuta quando accede attraverso una porta situata a circa 5 metri dalla telecamera. Per riconoscerne l identità avremo bisogno di inquadrarne il busto, cioè l altezza della persona deve essere circa il 1,2 volte l altezza dell area inquadrata. Supponendo un altezza media di 170 cm dovremo avere quindi un altezza del target pari a 1,7 m / 1,2 = 1,4 m. La focale dovrà pertanto essere F = (D * 3,6) / H = 15 m * 3,6 / 1,4 m = 13,5 mm A cui corrisponde una larghezza del target pari a B = H * 4,8 / 3,6 = 1,9 m 29

30 Se invece vogliamo rilevare l intrusione di una persona in un area vietata a circa 70 m dalla telecamera dovremo avere un altezza del target circa 10 volte l altezza della persona, cioè 17 m. Con la stessa formula del caso precedente otteniamo una focale F = 15 mm a cui corrisponde una larghezza di target B = 23 m circa. Sulla base delle formule precedenti è inoltre possibile determinare l angolo di vista della telecamera. Questo parametro è molto importante ove si abbia la necessità di una copertura totale di un area e sia indispensabile ricorrere a più telecamere (ad esempio in un supermercato). Per il calcolo dell angolo di vista orizzontale con sensore CCD 1/3 utilizzeremo la formula a = 2 * arctan (4,8 / (2*F)) dove a : angolo di vista orizzontale F : focale dell obiettivo Per il calcolo dell angolo di vista verticale con sensore CCD 1/3 utilizzeremo la formula b = 2 * arctan (3,6 / (2*F)) dove b : angolo di vista verticale F : focale dell obiettivo Per il calcolo degli obiettivi più adatti e dei relativi angoli di vista esistono programmi gratuiti consultabili on-line oppure scaricabili gratuitamente che semplificano notevolmente le operazioni di dimensionamento. Inoltre è bene evidenziare che quanto finora indicato funziona benissimo da un punto di vista teorico, ma in pratica esistono problematiche (presenza di ostacoli, difficoltà di messe a fuoco, ecc.) che a volte possono mettere in crisi anche il dimensionamento più corretto e preciso. E pertanto sempre opportuno ricorrere ad obiettivi a focale variabile (es. 3,5 8 mm oppure 6-15 mm) il cui costo è di poco superiore a quello di un ottica fissa in modo da poter attuare regolazioni in base alle reali condizioni ambientali riscontrate. Ovviamente il range più opportuno da adottare verrà scelto sulla base di quanto sopra indicato. 30

31 Iris Un ulteriore parametro fondamentale nella scelta dell obiettivo è la tipologia di diaframma (iris). Il diaframma dell'obiettivo è il foro che consente alla luce di attraversare la lente e raggiungere il sensore ottico (CCD) all'interno della telecamera. Un diaframma ampio consente il passaggio di una grande quantità di luce verso il sensore. Da un lato, questo permette riprese anche in condizioni di scarsa illuminazione, dall'altro espone la telecamera al rischio di abbagliamento (immagine sbiancata ed assenza di dettaglio) se la luminosità ambiente aumenta. Un diaframma piccolo lascia gran parte della luce ambiente al di fuori della telecamera e ne veicola all'interno solo una piccola parte. Da un lato, questo permette alla telecamera di "vedere" bene anche in condizioni di forte luminosità (es. esterno - pieno sole), ma dall'altro la acceca totalmente, nelle riprese in penombra. Esistono diverse tipologie di iris: fisso, manuale, automatico. Le lenti a iris fisso sono le più economiche ed di gran lunga le più utilizzate. Vengono utilizzate per riprese di interni, dove si ritiene che la luminosità ambientale sia più o meno stabile e comunque mai elevatissima. Esse hanno un diaframma medio, che fornisce normalmente un buon compromesso visivo in condizioni di luminosità né troppo scarsa, né troppo forte. Esistono comunque alcuni circuiti elettronici implementati su alcune telecamere (BLC, AGC, shutter, ecc vedi paragrafo telecamere) che consentono di migliorare la qualità dell immagine in condizioni non ottimale data da iris fissi. Le lenti a iris variabile manualmente hanno un diaframma che è possibile aprire o chiudere manualmente adattandolo alla luce ambiente. Con questi obiettivi è possibile, ad esempio chiudendo il diaframma, riprendere un grande magazzino molto illuminato senza che la telecamera resti abbagliata dai neon. Queste lenti non risolvono comunque il problema della variazione di luminosità nel corso della giornata che è il vero limite delle lenti a iris fisso. Le lenti auto-iris sono invece in grado di modificare automaticamente il diaframma in base alla luminosità. Sono più costose, ma praticamente indispensabili nelle riprese all'aperto. Il funzionamento di queste lenti ricorda quello della pupilla umana che si restringe in presenza di molta luce e si allarga al buio. 31

32 Scelta della telecamera Una volta definito quale sia l obiettivo a noi più congeniale è indispensabile associarlo ad una telecamera (in realtà nella scelta dell obiettivo abbiamo già fatto un importante ipotesi riguardo ai parametri della telecamera, cioè il tipo di CCD). Le principali caratteristiche di una telecamera, a parte il tipo di sensore CCD, sono: immagine a colori o in bianco/nero modalità di visone solo diurna o diurna/notturna risoluzione sensibilità (illuminazione minima) controllo dell esposizione (autoshutter) compensazione controluce (BLC) controllo del guadagno (AGC) bilanciamento del bianco (AWB - solo per telecamere a colori) Le funzioni autoshutter, BLC, AGC e AWB vengono di solito implementate su telecamere di qualità medio-alta; è pertanto possibile che su molti modelli in commercio non siano reperibili. Immagine a colori o in bianco/nero Non necessità di spiegazioni aggiuntive. Personalmente ritengo l uso di telecamere b/n ormai superato, ma ne esistono comunque ancora in commercio di ottima qualità. Modalità di visione Le telecamere normali dette anche day sono idonee solo per riprese diurne. L illuminamento minimo richiesto per una visione corretta delle immagini è indicato dalla sensibilità della telecamera (vedi punto dedicato alla sensibilità). Le telecamere a visione night&day sono dotate di LED ad infrarossi che consentono anche riprese in notturna (l immagine ripresa in notturna è tuttavia priva di colore). Ovviamente la portata dei LED è limitata e può essere grossolanamente approssimata a 70 cm ogni led; cioè una telecamera equipaggiata di 40 led potrà riprendere in notturna fino a m di distanza. Alcuni costruttori dichiarano già la portata della telecamera in visione notturna; personalmente mi sento di consigliare di ridurre sempre la portata dichiarata di un 20-30% per evitare brutte sorprese una volta montata la telecamera. Esistono anche illuminatori IR separati dalla telecamera dotati di un elevato numero di LED (anche ) che garantiscono portate maggiori, ma sono generalmente molto costosi. Attenzione: le normali telecamere a colori sono insensibili alla luce infrarossa e pertanto non funzionano in notturna anche in presenza di illuminatori IR esterni. 32

33 Risoluzione della telecamera La risoluzione indica la qualità della riproduzione dell immagine. La qualità dell immagine ripresa dalla telecamera è definita dal numero di linee verticali. Nello standard industriale corrente, la risoluzione standard delle telecamere a circuito chiuso è 330 linee per le telecamere a colori e 380 linee per le telecamere in bianco/nero. Telecamere al di sotto di questi valori possono essere utilizzate in applicazioni di basso profilo (webcam, videocitofonia etc.) ma sono da sconsigliare nella TVCC professionale. Esistono anche in commercio telecamere ad alta risoluzione. Quante linee debba produrre una telecamera per essere definita ad alta risoluzione non è un dato normato. Secondo gli standard costruttivi moderni una telecamera a colori ad alta risoluzione fornisce di regola più di 420 linee.una telecamera ad alta definizione in bianco/nero produce oltre 480 linee. E tuttavia fondamentale che il monitor su cui vengono visualizzate le immagini abbia una qualità maggiore o uguale a quella delle telecamere utilizzate. Problema analogo si aveva con i vecchi videoregistratori a cassetta; detto problema è stato tuttavia ampiamente superato con l avvento dei nuovi videoregistratori digitali. Sensibilità È la capacità della telecamera di riprodurre un segnale video con un determinato valore di illuminamento. La sensibilità viene definita come la quantità minima di luce (misurata in Lux) necessaria per ottenere un segnale video. È evidente che maggiore è la sensibilità della telecamera minore è la quantità di luce necessaria per ottenere buone immagini video. Una buona sensibilità dipende specificatamente dal tipo di elemento sensibile e dall elettronica di gestione del CCD. Bisogna porre molta attenzione a non confondere la quantità minima di luce richiesta (sensibilità) con l illuminamento ambientale. Entrambi vengono misurati in lux, ma la quantità di luce rilevata da una telecamera è quella riflessa dagli oggetti, non l illuminamento ambientale. Un volto umano, ad esempio, riflette circa il 20% della luce ricevuta. Questo vuol dire che una telecamera con sensibilità 1 lux (sensibilità tipica per telecamere a colori) sarà necessario di un illuminamento ambientale pari ad almeno 5 lux (il 20% di 5 lux corrispondono ad 1 lux). Si riportano nel seguito alcuni illuminamenti ambientali tipici ed i coefficienti di riflessione di alcuni oggetti. Condizione ambientale Luce solare diretta Luce del giorno indiretta con cielo sereno Luce del giorno indiretta con cielo coperto Interno ufficio Illuminazione corridoi Illuminamento medio lux lux lux lux lux 33

http://www.progettazione-impianti-elettrici.it

http://www.progettazione-impianti-elettrici.it LUSSORIO ing. LUCA www.progettazione-impianti-elettrici.it Via Malpotremo 12073 CEVA CN Tel. & Fax 0174 72.19.37 e mail: luca.lussorio@tiscali.it Partita I.V.A. 02970620049 http://www.progettazione-impianti-elettrici.it

Dettagli

IMPIANTI DI SORVEGLIANZA TVCC PER APPLICAZIONI DI SICUREZZA (VIDEOSORVEGLIANZA)

IMPIANTI DI SORVEGLIANZA TVCC PER APPLICAZIONI DI SICUREZZA (VIDEOSORVEGLIANZA) IMPIANTI DI SORVEGLIANZA TVCC PER APPLICAZIONI DI SICUREZZA (VIDEOSORVEGLIANZA) Principali Norme di riferimento CEI EN 50132 Impianti di allarme - Impianti di sorveglianza CCTV da utilizzare nelle applicazioni

Dettagli

Cosa vi aspettate da un sistema antifurto?

Cosa vi aspettate da un sistema antifurto? Cosa vi aspettate da un sistema antifurto? La risposta sembra semplice ed immediata...vogliamo essere protetti da eventuali furti o intrusioni indesiderate. La maggior parte dei clienti però non sa che

Dettagli

QUALITÀ, ASSISTENZA, MANUTENZIONE... UNA RICETTA PER SODDISFARE AL MEGLIO LE ESIGENZE DEI CLIENTI.

QUALITÀ, ASSISTENZA, MANUTENZIONE... UNA RICETTA PER SODDISFARE AL MEGLIO LE ESIGENZE DEI CLIENTI. Sicuri e protetti. QUALITÀ, ASSISTENZA, MANUTENZIONE... UNA RICETTA PER SODDISFARE AL MEGLIO LE ESIGENZE DEI CLIENTI. SISTEMI ANTIFURTO ANTINTRUSIONE Realizzati per garantire la protezione del bene e

Dettagli

antifurto radio Sistema MY HOME Sistema antifurto radio

antifurto radio Sistema MY HOME Sistema antifurto radio Sistema antifurto R MY HOME R 45 Antifurto Generalità Il sistema antifurto è la soluzione che BTicino propone in tutte quelle abitazioni non predisposte in cui la protezione dei beni e delle persone non

Dettagli

www.andreatorinesi.it

www.andreatorinesi.it La lunghezza focale Lunghezza focale Si definisce lunghezza focale la distanza tra il centro ottico dell'obiettivo (a infinito ) e il piano su cui si forma l'immagine (nel caso del digitale, il sensore).

Dettagli

Dichiarazione di conformità dell impianto di allarme antintrusione alle norme CEI 79-3

Dichiarazione di conformità dell impianto di allarme antintrusione alle norme CEI 79-3 Dichiarazione di conformità dell impianto di allarme antintrusione alle norme CEI 79-3 Commissionato da Installato a protezione dei locali siti nel comune di via n. scala piano interno Sottosistema Apparati

Dettagli

NOVITÀ SYSTEM RF ANTIFURTO RADIO MAGGIO ITALIANO

NOVITÀ SYSTEM RF ANTIFURTO RADIO MAGGIO ITALIANO NOVITÀ SYSTEM RF ANTIFURTO RADIO ITALIANO MAGGIO 2003 SICUREZZA SENZA FILI I DISPOSITIVI DI GESTIONE E CONTROLLO LE CENTRALI Il cuore del sistema è la centrale disponibile in due differenti modelli a 16

Dettagli

La Videosorveglianza e la Salvaguardia degli ambienti

La Videosorveglianza e la Salvaguardia degli ambienti La Videosorveglianza e la Salvaguardia degli ambienti 2015 Un sistema di sicurezza evoluto 01 LA VIDEOSORVEGLIANZA 02 A COSA SERVE? 03 PERCHE GLOBAL SISTEMI La videosorveglianza è un evoluto sistema di

Dettagli

Ventilazione del locale di carica carrelli elevatori

Ventilazione del locale di carica carrelli elevatori Ventilazione del locale di carica carrelli elevatori In ambito industriale è ormai consolidato l uso di carrelli elevatori elettrici. Queste macchine sono corredate di un gruppo batterie ricaricabili che

Dettagli

Livelli di prestazione degli impianti antintrusione

Livelli di prestazione degli impianti antintrusione Pubblicato il: 1/12/2004 Aggiornato al: 1/12/2004 di Gianluigi Saveri Le prestazioni degli impianti antintrusione sono definite dalla Norma CEI 79- mediante una classificazione in livelli relativamente

Dettagli

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO

GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO GUIDA ALL INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE E ALLARME D INCENDIO La presente guida mette in risalto solo alcuni punti salienti estrapolati dalla specifica norma UNI 9795 con l

Dettagli

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da

f(x) = 1 x. Il dominio di questa funzione è il sottoinsieme proprio di R dato da Data una funzione reale f di variabile reale x, definita su un sottoinsieme proprio D f di R (con questo voglio dire che il dominio di f è un sottoinsieme di R che non coincide con tutto R), ci si chiede

Dettagli

LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO

LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO LE FINESTRE E L ISOLAMENTO ACUSTICO Roberto Malatesta. William Marcone Ufficio Tecnico (giugno 2008) LA PROTEZIONE DAL RUMORE DEGLI EDIFICI, LA NORMATIVA NAZIONALE La maggior sensibilità delle persone

Dettagli

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE

APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE APPUNTI SU PROBLEMI CON CALCOLO PERCENTUALE 1. Proporzionalità diretta e proporzionalità inversa Analizziamo le seguenti formule Peso Lordo = Peso Netto + Tara Ricavo = Utile + Costo Rata = Importo + Interesse

Dettagli

Quadri elettrici e norme di riferimento

Quadri elettrici e norme di riferimento Quadri elettrici e norme di riferimento Nella realizzazione di un impianto di sicurezza, un attenzione particolare va posta al quadro elettrico, al quale fa capo l alimentazione dell impianto stesso. Innanzitutto,

Dettagli

SISTEMA D ALLARME. Organo di gestione. Organo di comando. Organo di. rilevazione. Organo di. segnalazione

SISTEMA D ALLARME. Organo di gestione. Organo di comando. Organo di. rilevazione. Organo di. segnalazione gestione comando segnalazione rilevazione gestione Gli organi di gestione (centrali) sono il cervello dell intero sistema. Elaborano i segnali provenienti dai sensori e le richieste provenienti dagli organi

Dettagli

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN)

Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Calcolo del Valore Attuale Netto (VAN) Il calcolo del valore attuale netto (VAN) serve per determinare la redditività di un investimento. Si tratta di utilizzare un procedimento che può consentirci di

Dettagli

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo.

Siamo così arrivati all aritmetica modulare, ma anche a individuare alcuni aspetti di come funziona l aritmetica del calcolatore come vedremo. DALLE PESATE ALL ARITMETICA FINITA IN BASE 2 Si è trovato, partendo da un problema concreto, che con la base 2, utilizzando alcune potenze della base, operando con solo addizioni, posso ottenere tutti

Dettagli

Lunghezza ocale. Donato Di Bello

Lunghezza ocale. Donato Di Bello F Lunghezza ocale Donato Di Bello Cinepresa, telecamera, macchina fotografica: tre strumenti tecnologici che utilizziamo per registrare la realtà intorno a noi o per trasformare in immagini la nostra fantasia.

Dettagli

SISTEMA DI TELEVIGILANZA MEDIANTE TELECAMERE SISTEMA SAFECAM

SISTEMA DI TELEVIGILANZA MEDIANTE TELECAMERE SISTEMA SAFECAM SISTEMA DI TELEVIGILANZA MEDIANTE TELECAMERE SISTEMA SAFECAM Il sistema per televigilanza SafeCam consente di monitorare, in remoto, costantemente ed in tempo reale, una proprietà, sia essa un capannone

Dettagli

risulta (x) = 1 se x < 0.

risulta (x) = 1 se x < 0. Questo file si pone come obiettivo quello di mostrarvi come lo studio di una funzione reale di una variabile reale, nella cui espressione compare un qualche valore assoluto, possa essere svolto senza necessariamente

Dettagli

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI

APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI APPUNTI DI MATEMATICA LE FRAZIONI ALGEBRICHE ALESSANDRO BOCCONI Indice 1 Le frazioni algebriche 1.1 Il minimo comune multiplo e il Massimo Comun Divisore fra polinomi........ 1. Le frazioni algebriche....................................

Dettagli

Dichiarazione di conformità dell impianto di allarme antintrusione alle norme CEI 79-3

Dichiarazione di conformità dell impianto di allarme antintrusione alle norme CEI 79-3 Dichiarazione conformità dell impianto allarme antintrusione alle norme CEI 79-3 Commissionato da Installato a protezione dei locali siti nel comune via n. scala piano interno Sottosistema Apparati Centrale

Dettagli

Alimentatore e batteria

Alimentatore e batteria Alimentatore e batteria DIMENSIONAMENTO DI UN ALIMENTATORE E BATTERIA IN FUNZIONE DEL CONSUMO. CALCOLO DELL AUTONOMIA DI UN IMPIANTO. SCELTA ALIMENTATORE SCOPO. Lo scopo di questa scheda? quello di fornire

Dettagli

GUIDA ALLE SOLUZIONI

GUIDA ALLE SOLUZIONI Come posizionare una antenna indoor attiva o passiva per una ricezione ottimale? Come verificare in una stanza se il segnale digitale è presente? Perché effettuando la scansione con l antenna indoor non

Dettagli

Configurazione del sensore C-MOS

Configurazione del sensore C-MOS Pagina:1 Configurazione del sensore C-MOS RH-TCC1 RH-BCC1 RH-DCC1 RH-DCC2 Telecamere IP Full HD 1080p H.264 Pagina:2 Introduzione Le telecamere serie RH dispongono di numerose opzioni di funzionamento

Dettagli

Creare una Rete Locale Lezione n. 1

Creare una Rete Locale Lezione n. 1 Le Reti Locali Introduzione Le Reti Locali indicate anche come LAN (Local Area Network), sono il punto d appoggio su cui si fonda la collaborazione nel lavoro in qualunque realtà, sia essa un azienda,

Dettagli

Configurazione del sensore C-MOS

Configurazione del sensore C-MOS Pagina:1 Configurazione del sensore C-MOS RH-SD22IR Telecamere IP Speed dome Full HD 1080p H.264 Pagina:2 Introduzione Le telecamere serie RH di tipo speed dome dispongono di numerose opzioni di funzionamento

Dettagli

SISTEMI DI AUTOMAZIONE BARCODE & RFID

SISTEMI DI AUTOMAZIONE BARCODE & RFID SISTEMI DI AUTOMAZIONE BARCODE & RFID Sidera Software sviluppa soluzioni per la logistica e l automazione mediante la gestione di strumenti quali PLC per la gestione di apparecchiature, macchinari e sensori

Dettagli

Matrice Excel Calcolo rata con DURATA DEL FINANZIAMENTO determinata dall'utente

Matrice Excel Calcolo rata con DURATA DEL FINANZIAMENTO determinata dall'utente Matrice Excel Calcolo rata con DURATA DEL FINANZIAMENTO determinata dall'utente L'acquisto di un immobile comporta un impegno finanziario notevole e non sempre è possibile disporre della somma di denaro

Dettagli

SENS. DOPPIO PIR E DT EFFETTO TENDA FILARE

SENS. DOPPIO PIR E DT EFFETTO TENDA FILARE 30008007 30008008 SENS. DOPPIO PIR E DT EFFETTO TENDA FILARE 2 DESCRIZIONE 30008007 30008008 è un sensore a doppia tecnologia filare a tenda unico nel suo genere. Integra infatti due moduli sensori ad

Dettagli

Ingegneria dei sistemi di sicurezza. La Tua Security, il nostro progetto.

Ingegneria dei sistemi di sicurezza. La Tua Security, il nostro progetto. Ingegneria dei sistemi di sicurezza La Tua Security, il nostro progetto. La nostra è una società di ingegneria specializzata nella soluzione dei problemi della Security per aziende e privati. Personale

Dettagli

Registratori di Cassa

Registratori di Cassa modulo Registratori di Cassa Interfacciamento con Registratore di Cassa RCH Nucleo@light GDO BREVE GUIDA ( su logiche di funzionamento e modalità d uso ) www.impresa24.ilsole24ore.com 1 Sommario Introduzione...

Dettagli

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza

COMUNE DI RENATE Provincia di Monza e Brianza REGOLAMENTO COMUNALE PER L INSTALLAZIONE E LA TENUTA DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato dal Consiglio Comunale con delibera n. 50 del 25/11/2009 versione 3 03/11/2009 REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE

Dettagli

COMUNE DI MARIGLIANO Provincia di Napoli REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA

COMUNE DI MARIGLIANO Provincia di Napoli REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA COMUNE DI MARIGLIANO Provincia di Napoli REGOLAMENTO PER L INSTALLAZIONE E LA GESTIONE DEGLI IMPIANTI DI VIDEOSORVEGLIANZA (approvato con delibera del Commissario Prefettizio n.5 dell.01.12.2008) 1 I N

Dettagli

CEI 79-3: 2012. Struttura della norma e confronto con 50131-7. (Novembre 2012)

CEI 79-3: 2012. Struttura della norma e confronto con 50131-7. (Novembre 2012) CEI 79-3: 2012 Struttura della norma e confronto con 50131-7 (Novembre 2012) Documenti in vigore «CEI 79-3:1998 - Impianti antieffrazione, antiintrusione, antifurto e antiaggressione» a seguito della pubblicazione

Dettagli

Guida Tecnica. Protezione esterna tramite Sensori a Doppia Tecnologia

Guida Tecnica. Protezione esterna tramite Sensori a Doppia Tecnologia Guida Tecnica Protezione esterna tramite Sensori a Doppia Tecnologia La PROTEZIONE TOTALE dei nostri beni passa anche attraverso la PROTEZIONE ESTERNA. Un impianto di allarme che rileva le effrazioni di

Dettagli

Matrice Excel Calcolo rata con IMPORTO DEL FINANZIAMENTO determinato dall'utente

Matrice Excel Calcolo rata con IMPORTO DEL FINANZIAMENTO determinato dall'utente Matrice Excel Calcolo rata con IMPORTO DEL FINANZIAMENTO determinato dall'utente L'acquisto di un immobile comporta un impegno finanziario notevole e non sempre è possibile disporre della somma di denaro

Dettagli

Regolamento per l installazione e l utilizzo di impianti di videosorveglianza del territorio

Regolamento per l installazione e l utilizzo di impianti di videosorveglianza del territorio Regolamento per l installazione e l utilizzo di impianti di videosorveglianza del territorio ARTICOLO 1 FINALITA Le finalità che la Città di Desio intende perseguire con il progetto di videosorveglianza

Dettagli

Analisi e diagramma di Pareto

Analisi e diagramma di Pareto Analisi e diagramma di Pareto L'analisi di Pareto è una metodologia statistica utilizzata per individuare i problemi più rilevanti nella situazione in esame e quindi le priorità di intervento. L'obiettivo

Dettagli

Sicurezza e rispetto della privacy, finalmente non in conflitto.

Sicurezza e rispetto della privacy, finalmente non in conflitto. Aylook e Privacy pag. 1 di 7 aylook, il primo sistema di videoregistrazione ibrida Privacy Compliant in grado di ottemperare alle richieste in materia di rispetto della privacy e dei diritti dei lavoratori.

Dettagli

Guida Compilazione Piani di Studio on-line

Guida Compilazione Piani di Studio on-line Guida Compilazione Piani di Studio on-line SIA (Sistemi Informativi d Ateneo) Visualizzazione e presentazione piani di studio ordinamento 509 e 270 Università della Calabria (Unità organizzativa complessa-

Dettagli

LASER NAVIGATION LASER NAVIGATION S.r.l. Unipersonale

LASER NAVIGATION LASER NAVIGATION S.r.l. Unipersonale 1 Attraverso i nostri servizi di: Radiolocalizzazione tramite nostra Centrale Operativa Portale Internet Centrale Operativa chiavi in mano Servizio di Pianificazione di Tratta e grazie all installazione

Dettagli

Matrice Excel Calcolo rata con TASSO DI INTERESSE determinato dall'utente

Matrice Excel Calcolo rata con TASSO DI INTERESSE determinato dall'utente Matrice Excel Calcolo rata con TASSO DI INTERESSE determinato dall'utente L'acquisto di un immobile comporta un impegno finanziario notevole e non sempre è possibile disporre della somma di denaro sufficiente

Dettagli

Istruzioni. Il cuore del dispositivo è un Embedded PC Linux che raccoglie e gestisce tutte le funzioni dell' apparecchiatura.

Istruzioni. Il cuore del dispositivo è un Embedded PC Linux che raccoglie e gestisce tutte le funzioni dell' apparecchiatura. Istruzioni D-Cold Room Datalogger è un dispositivo nato con lo scopo di monitorare le celle refrigerate, gli armadi frigo e qualunque altro apparecchio che necessiti di un controllo costante e continuo.

Dettagli

Identità e autenticazione

Identità e autenticazione Identità e autenticazione Autenticazione con nome utente e password Nel campo della sicurezza informatica, si definisce autenticazione il processo tramite il quale un computer, un software o un utente,

Dettagli

Dichiarazione di conformità dell impianto di allarme antintrusione alle norme CEI 79-3

Dichiarazione di conformità dell impianto di allarme antintrusione alle norme CEI 79-3 Dichiarazione conformità dell impianto allarme antintrusione alle norme CEI 79-3 Commissionato da Installato a protezione dei locali siti nel comune via n. scala piano interno Sottosistema Apparati Centrale

Dettagli

Tecnologia wireless facile da installare TASTIERA MANUALE D'USO. www.my-serenity.ch

Tecnologia wireless facile da installare TASTIERA MANUALE D'USO. www.my-serenity.ch Tecnologia wireless facile da installare TASTIERA MANUALE D'USO www.my-serenity.ch Cosa c'è nella Scatola? 1 x Tastiera remota 2 x Viti di fissaggio 2 x Tasselli 1 x Pad adesivo in velcro (2 parti) Che

Dettagli

Il controllo della visualizzazione

Il controllo della visualizzazione Capitolo 3 Il controllo della visualizzazione Per disegnare in modo preciso è necessario regolare continuamente l inquadratura in modo da vedere la parte di disegno che interessa. Saper utilizzare gli

Dettagli

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale

Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale Capitolo Terzo Valore attuale e costo opportunità del capitale 1. IL VALORE ATTUALE La logica di investimento aziendale è assolutamente identica a quella adottata per gli strumenti finanziari. Per poter

Dettagli

Light CRM. Documento Tecnico. Descrizione delle funzionalità del servizio

Light CRM. Documento Tecnico. Descrizione delle funzionalità del servizio Documento Tecnico Light CRM Descrizione delle funzionalità del servizio Prosa S.r.l. - www.prosa.com Versione documento: 1, del 11 Luglio 2006. Redatto da: Michela Michielan, michielan@prosa.com Revisionato

Dettagli

LIGHTING DESIGNER Gianni Ronchetti Architetto Valmadrera, 10/06/2014

LIGHTING DESIGNER Gianni Ronchetti Architetto Valmadrera, 10/06/2014 Valmadrera, 10/06/2014 La gestione della luce Lo scopo di questo articolo è di far comprendere in modo chiaro che la gestione della luce può essere ottenuta anche in modo semplice e funzionale, e peraltro

Dettagli

Interfaccia contatti a 2 ingressi indipendenti

Interfaccia contatti a 2 ingressi indipendenti Il dispositivo è utilizzato per collegare al sistema antintrusione i contatti magnetici di allarme normalmente chiusi, contatti elettromeccanici a fune per la protezione di avvolgibili e tapparelle e sensori

Dettagli

SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive

SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive SISTEMA di GESTIONE QUALITÀ Non Conformità ed Efficacia delle Azioni Correttive Preventive Il sistema di gestione della qualità a cui mi riferisco è quello relativo alla norma ISO-9001:2000. Prima di entrare

Dettagli

Capitolo 2. Operazione di limite

Capitolo 2. Operazione di limite Capitolo 2 Operazione di ite In questo capitolo vogliamo occuparci dell operazione di ite, strumento indispensabile per scoprire molte proprietà delle funzioni. D ora in avanti riguarderemo i domini A

Dettagli

Modulo DISPOSITIVI DI SICUREZZA E RIVELAZIONE

Modulo DISPOSITIVI DI SICUREZZA E RIVELAZIONE Facoltà di Ingegneria Master in Sicurezza e Protezione Modulo DISPOSITIVI DI SICUREZZA E RIVELAZIONE IMPIANTI ANTINTRUSIONE Docente Fabio Garzia Ingegneria della Sicurezza w3.uniroma1.it/sicurezza w3.uniroma1.it/garzia

Dettagli

sicuraziendaonline piattaforma sicurezza ed automazione www.onlinesecurity.it www.sicurcaaziendaonline.it sorveglianza video anti intrusione

sicuraziendaonline piattaforma sicurezza ed automazione www.onlinesecurity.it www.sicurcaaziendaonline.it sorveglianza video anti intrusione anti intrusione sicurezza persone sorveglianza video sicurezza ambiente sicuraziendaonline piattaforma sicurezza ed automazione www.sicurcaaziendaonline.it Come funziona sicuraziendaonline Gestione da

Dettagli

CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE

CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE Cabtrasf_parte_prima 1 di 8 CABINE ELETTRICHE DI TRASFORMAZIONE parte prima Una cabina elettrica è il complesso di conduttori, apparecchiature e macchine atto a eseguire almeno una delle seguenti funzioni:

Dettagli

SHERLOCK SICUREZZA! www.isicuri.com. parola d ordine: centrale antifurto. Studiata per offrire versatilità, precisione e sicurezza.

SHERLOCK SICUREZZA! www.isicuri.com. parola d ordine: centrale antifurto. Studiata per offrire versatilità, precisione e sicurezza. parola d ordine: SICUREZZA! Studiata per offrire versatilità, precisione e sicurezza. La sua tecnologia la rende adeguata ad ogni esigenza. www.isicuri.com SHERLOCK Pochi e semplici comandi per garantirti

Dettagli

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0)

PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) PROCEDURA INVENTARIO DI MAGAZZINO di FINE ESERCIZIO (dalla versione 3.2.0) (Da effettuare non prima del 01/01/2011) Le istruzioni si basano su un azienda che ha circa 1000 articoli, che utilizza l ultimo

Dettagli

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.

Dettagli

Antifurto per cantieri CLICK AND GO

Antifurto per cantieri CLICK AND GO Antifurto per cantieri CLICK AND GO Click and go!!! I prodotti utilizzati per la realizzazione del nostro sistema di sicurezza preprogrammato Click and go per cantieri, sono stati scelti in base alle esigenze

Dettagli

Guida alla registrazione on-line di un DataLogger

Guida alla registrazione on-line di un DataLogger NovaProject s.r.l. Guida alla registrazione on-line di un DataLogger Revisione 3.0 3/08/2010 Partita IVA / Codice Fiscale: 03034090542 pag. 1 di 17 Contenuti Il presente documento è una guida all accesso

Dettagli

SOMMARIO... 3 INTRODUZIONE...

SOMMARIO... 3 INTRODUZIONE... Sommario SOMMARIO... 3 INTRODUZIONE... 4 INTRODUZIONE ALLE FUNZIONALITÀ DEL PROGRAMMA INTRAWEB... 4 STRUTTURA DEL MANUALE... 4 INSTALLAZIONE INRAWEB VER. 11.0.0.0... 5 1 GESTIONE INTRAWEB VER 11.0.0.0...

Dettagli

Mappe catasto terreni Mappe catasto edifici Planimetria chiesa

Mappe catasto terreni Mappe catasto edifici Planimetria chiesa 1 E una rappresentazione in piano di una superficie, di un terreno o di un edificio. Equivale al concetto di pianta nel disegno tecnico (PO). Tutti i beni immobili vengono registrati al CATASTO, ufficio

Dettagli

MICHELANGELO Piattaforma autorizzativa per la gestione di interventi riservata ai fornitori

MICHELANGELO Piattaforma autorizzativa per la gestione di interventi riservata ai fornitori MICHELANGELO Piattaforma autorizzativa per la gestione di interventi riservata ai fornitori Questa documentazione conterrà tutti i dettagli operativi relativi all impatto della nuova applicazione web di

Dettagli

+ALARM 200 MANUALE D USO A09-VA-E200-Kit

+ALARM 200 MANUALE D USO A09-VA-E200-Kit +ALARM 200 MANUALE D USO A09-VA-E200-Kit ITALIANO Questo prodotto è coperto da garanzia Atlantis della durata di 2 anni. Per maggiori dettagli in merito o per accedere alla documentazione completa fare

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Guida alla compilazione on-line delle domande di Dote Scuola A.S. 2013-2014 - per le Famiglie INDICE

Guida alla compilazione on-line delle domande di Dote Scuola A.S. 2013-2014 - per le Famiglie INDICE Guida alla compilazione on-line delle domande di Dote Scuola A.S. 2013-2014 - per le Famiglie INDICE Introduzione... 2 Riconoscimento del soggetto richiedente da parte del sistema... 2 Elenco dei servizi

Dettagli

Calcolo Focale. Ing. Vincenzo Falanga

Calcolo Focale. Ing. Vincenzo Falanga Calcolo Focale Calcolo Focale Sommario Calcolo Focale... 2 Installazione... 3 Installazione su dispositivi mobili (Tablet, smartphone, )... 3 Installazione su Pc... 3 Ottenere un codice di Attivazione...

Dettagli

COMMISSIONE IMPIANTI TECNOLOGICI CORSO DI TERMOREGOLAZIONE E CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE NEGLI IMPIANTI TERMICI ESISTENTI

COMMISSIONE IMPIANTI TECNOLOGICI CORSO DI TERMOREGOLAZIONE E CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE NEGLI IMPIANTI TERMICI ESISTENTI COMMISSIONE IMPIANTI TECNOLOGICI CORSO DI TERMOREGOLAZIONE E CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE NEGLI IMPIANTI TERMICI ESISTENTI Relatore Per. Ind. Angelo Parma 1 LA NORMA UNI 10200/2005 TITOLO 2 LA NORMA UNI

Dettagli

CAPITOLATO. Sistema di automazione domestica. Appartamento tipo 90 m 2 - dotazione base. Divisione My Home Progettazione Applicazioni Domotiche

CAPITOLATO. Sistema di automazione domestica. Appartamento tipo 90 m 2 - dotazione base. Divisione My Home Progettazione Applicazioni Domotiche CAPITOLATO Sistema di automazione domestica Appartamento tipo 90 m 2 - dotazione base Pagina 1 di 11 25/09/06 Introduzione Divisione My Home Da alcuni anni si sta assistendo ad una radicale trasformazione

Dettagli

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON La muratura armata rappresenta un sistema costruttivo relativamente nuovo ed ancora non molto conosciuto e le richieste di chiarimenti sulle modalità di

Dettagli

UN PRODOTTO GT CASA ALARM

UN PRODOTTO GT CASA ALARM UN PRODOTTO GT CASA ALARM MASSIME PRESTAZIONI MINIMO INGOMBRO. PROTEZIONE ED EFFICACIA CONCENTRATI IN POCHI CENTIMETRI. 9 cm 13 cm Coba Alarm è un "antifurto casa" di ultima generazione, innovativo, tecnologicamente

Dettagli

Traduzioni & Corsi di Lingue Udine. Via Cussignacco 27/4. P. IVA: 02159420302 tel/fax: 0432-229621 scuola@jmi.it

Traduzioni & Corsi di Lingue Udine. Via Cussignacco 27/4. P. IVA: 02159420302 tel/fax: 0432-229621 scuola@jmi.it APPUNTI PRIMO INCONTRO Sono passati quasi duecento anni dall invenzione dei primi strumenti in grado di registrare immagini ma si può dire che la fotocamera è costituita dagli stessi elementi basilari

Dettagli

Giornale di Cassa e regolarizzazione dei sospesi

Giornale di Cassa e regolarizzazione dei sospesi Servizi di sviluppo e gestione del Sistema Informativo del Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca Giornale di Cassa e regolarizzazione dei sospesi Guida Operativa Versione 1.0 del RTI

Dettagli

* Salvo il collegamento della linea telefonica

* Salvo il collegamento della linea telefonica * Salvo il collegamento della linea telefonica L O È necessario conoscere gni anno, in Italia, i furti aumentano in maniera vertiginosa. La tecnologia ci offre i mezzi per migliorare la nostra protezione,

Dettagli

REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA

REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA REGOLAMENTO OPERATIVO PER L UTILIZZO DELL IMPIANTO ESTERNO DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con delibera consiglio comunale n. 175 del 22/11/2006 Modificato con delibera consiglio comunale n. 36 DEL 14/03/2013

Dettagli

Proteggiamo il PC con il Firewall di Windows Vista

Proteggiamo il PC con il Firewall di Windows Vista Proteggiamo il PC con il Firewall di Windows Vista Il momento in cui un computer è più a rischio e soggetto ad attacchi informatici, è quando è connesso a internet. Per proteggere il nostro PC ed evitare

Dettagli

LA GIORNATA DELLA SICUREZZA 2013 Roma Palazzo Altieri. relatore: Ivo Braga, Vice President Sales

LA GIORNATA DELLA SICUREZZA 2013 Roma Palazzo Altieri. relatore: Ivo Braga, Vice President Sales LA GIORNATA DELLA SICUREZZA 2013 Roma Palazzo Altieri relatore: Ivo Braga, Vice President Sales 1-15 Numero di rapine in Italia Numero rapine in Italia* 33.790 40.549 42.631 2010 2011 2012 AUMENTANO LE

Dettagli

RIPETITORE DI SEGNALE WIRELESS PER SISTEMA VIA RADIO ART. 45RPT000

RIPETITORE DI SEGNALE WIRELESS PER SISTEMA VIA RADIO ART. 45RPT000 RIPETITORE DI SEGNALE WIRELESS PER SISTEMA VIA RADIO ART. 45RPT000 Leggere questo manuale prima dell uso e conservarlo per consultazioni future 1 DESCRIZIONE GENERALE L espansore senza fili è un modulo

Dettagli

I locali da bagno e doccia

I locali da bagno e doccia I locali da bagno e doccia 1. Classificazione delle Zone In funzione della pericolosità, nei locali bagno e doccia (Norma 64-8 sez. 701) si possono individuare quattro zone (fig. 1) che influenzano i criteri

Dettagli

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro

Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Necessità della formazione efficace delle figure professionali nel campo della sicurezza negli ambienti di lavoro Mario ALVINO Formazione efficace : perché? è una misura di sicurezza, infatti svolge una

Dettagli

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro.

V= R*I. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. LEGGE DI OHM Dopo aver illustrato le principali grandezze elettriche è necessario analizzare i legami che vi sono tra di loro. PREMESSA: Anche intuitivamente dovrebbe a questo punto essere ormai chiaro

Dettagli

Orietta Bay - Sestri Levante 2011

Orietta Bay - Sestri Levante 2011 Per -corso Orietta Bay - Sestri Levante 2011 Per -corso Fotografare è saper cogliere l essenza delle cose e degli avvenimenti e Scriverli con la luce La macchina fotografica Il cuore originario della

Dettagli

Le basi della Partita Doppia in 1.000 parole Facile e comprensibile. Ovviamente gratis.

Le basi della Partita Doppia in 1.000 parole Facile e comprensibile. Ovviamente gratis. Le basi della Partita Doppia in 1.000 parole Facile e comprensibile. Ovviamente gratis. Qual è la differenza tra Dare e Avere? E tra Stato Patrimoniale e Conto Economico? In 1.000 parole riuscirete a comprendere

Dettagli

Sistemi di distribuzione a MT e BT

Sistemi di distribuzione a MT e BT Sistemi di distribuzione a MT e BT La posizione ottima in cui porre la cabina di trasformazione coincide con il baricentro elettrico, che il punto in cui si pu supporre concentrata la potenza assorbita

Dettagli

Sistema di ripresa con fotocamera digitale fissa Calibrazione

Sistema di ripresa con fotocamera digitale fissa Calibrazione Sistema di ripresa con fotocamera digitale fissa Calibrazione TUTORIAL CALIBRAZIONE FOTOCAMERA Sommario 1. Interfacciamento PC... 3 2. Collocamento fotocamera... 4 3. Distanza di ripresa... 5 4. Interfacciamento

Dettagli

La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage

La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage La Videosorveglianza Criteri per il dimensionamento dello storage Serie vol 1005/2010 L importanza di registrare le immagini video Il valore di un sistema di videosorveglianza non dipende solo dall abilità

Dettagli

SICUREZZA DEGLI EDIFICI E DOMOTICA Linee guida e compiti in fase di progettazione Panoramica sulle tecniche di progettazione

SICUREZZA DEGLI EDIFICI E DOMOTICA Linee guida e compiti in fase di progettazione Panoramica sulle tecniche di progettazione Analisi e valutazione Per la progettazione di un impianto d'allarme è di fondamentale importanza l'individuazione delle aree più sensibili e dei punti di più facile accesso all'interno dell'ambiente. Un

Dettagli

DS38 Centrale Radio INTRODUZIONE E CARATTERISTICHE TECNICHE

DS38 Centrale Radio INTRODUZIONE E CARATTERISTICHE TECNICHE DS38 Centrale Radio INTRODUZIONE E CARATTERISTICHE TECNICHE La centrale è stata realizzata per permettere l installazione di un sistema d allarme dove non è possibile, o non si ritenga opportuno per vari

Dettagli

Il concetto di Dare/Avere

Il concetto di Dare/Avere NISABA SOLUTION Il concetto di Dare/Avere Comprendere i fondamenti delle registrazioni in Partita Doppia Sara Mazza Edizione 2012 Sommario Introduzione... 3 Il Bilancio d Esercizio... 4 Stato Patrimoniale...

Dettagli

SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema

SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema SymCAD/C.A.T.S. modulo Canali Schema Il modulo Ventilazione Standard permette di effettuare la progettazione integrata (disegno e calcoli) in AutoCAD di reti di canali aria (mandata e ripresa). Il disegno

Dettagli

WLINK. Ecco le principali ed innovative caratteristiche di un sistema wireless WLINK:

WLINK. Ecco le principali ed innovative caratteristiche di un sistema wireless WLINK: Doc2wlink WLINK WLINK è, fondamentalmente, un protocollo di comunicazione radio. Esso è stato sviluppato nei laboratori CSI per dare una risposta all esigenza di comunicazioni radio sicure, affidabili

Dettagli

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore

Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore Capitolo 13: L offerta dell impresa e il surplus del produttore 13.1: Introduzione L analisi dei due capitoli precedenti ha fornito tutti i concetti necessari per affrontare l argomento di questo capitolo:

Dettagli

Sistema di Sicurezza senza fili. DAITEM Primera. La sicurezza innovativa, che evolve con voi

Sistema di Sicurezza senza fili. DAITEM Primera. La sicurezza innovativa, che evolve con voi Sistema di Sicurezza senza fili DAITEM Primera La sicurezza innovativa, che evolve con voi Sistema di Sicurezza senza fili Rivelatori di movimento Centrale con sirena Tastiera tattile con transponder La

Dettagli

Via Convento Aguzzano 8 25034 Orzinuovi (BS) Tel: 0309444899 Fax: 0309946633 www.elettroteksnc.it

Via Convento Aguzzano 8 25034 Orzinuovi (BS) Tel: 0309444899 Fax: 0309946633 www.elettroteksnc.it Via Convento Aguzzano 8 25034 Orzinuovi (BS) Tel: 0309444899 Fax: 0309946633 www.elettroteksnc.it SOPRALUOGO Per dimensionare correttamente un sistema di sicurezza in tutte le sue parti è doveroso eseguire

Dettagli

CitySoftware. IMU ed ICI. Info-Mark srl

CitySoftware. IMU ed ICI. Info-Mark srl CitySoftware IMU ed ICI Info-Mark srl Via Rivoli, 5/1 16128 GENOVA Tel. 010/591145 Fax 010/591164 Sito internet: www.info-mark.it e-mail Info-Mark@Info-Mark.it Il modulo di Gestione dell IMU prevede tutte

Dettagli

Webinar e Manuale Operativo Tecnica di Trading

Webinar e Manuale Operativo Tecnica di Trading Webinar e Manuale Operativo Tecnica di Trading Intraday guida passo passo per operare su time frame H1 e 5/15/30 min v.1.2 29 Novembre 2011 19:30 Premessa Per fare trading ci vuole la giusta mentalità

Dettagli