RELAZIONE SULLO STATO DELLA INFLUENZA AVIARIA RISCHIO DI PANDEMIA MORTALE settembre settembre 2005

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1 RELAZIONE SULLO STATO DELLA INFLUENZA AVIARIA RISCHIO DI PANDEMIA MORTALE settembre settembre 2005 di Teresa M. D Esposito* e Paolo F. Blandino** *Dirigente U.O.B. XXIV-Servizio R.I.S.A. **Funzionario U.O.B. XXIV-Servizio R.I.S.A. LA CRONISTORIA Il 6 ottobre 2004 il Governo Francese ha presentato il plan gouvernemental de lutte contre la pandemie grippale d origine aviarie esponendo le definizioni, obiettivi e misure per contrastare le fasi prepandemiche e pandemiche al diffondersi della eventuale variante umana del virus H5N1. Anche se il Sottosegretario alle politiche agricole Dozzi il 2 dicembre 2004, ha dichiarato che <non ci sono le condizioni perché in Italia scoppino focolai di influenza-polli > in quanto <la situazione epidemiologica degli allevamenti di casa nostra è costantemente monitorata>, continuano a manifestarsi nei Paesi dell estremo oriente, casi di contagio animale-uomo a causa della trasmissione del virus mutante dai volatili ai mammiferi. Tali contagi hanno avuto sempre esito mortale per i malati. E stato forte il grido di allarme lanciato dal prof. Crovari nell ottobre 2004 al congresso internazionale degli Igienisti, sulla ricombinazione con virus umani dell H5N1 che già, nella variante aviaria, ha mietuto vittime soprattutto in Cina, Cambogia e Viet Nam. A tale allarme è seguito il monito del Coordinatore del programma dell O.M.S. per il contenimento dell influenza aviaria che, nel novembre 2004, ha evidenziato come dalla riunione dei ministri della Sanità dei Paesi Asiatici tenuta a Bangkok è stato ammesso che occorrono almeno tre anni per sradicare il virus dalle campagne, nonostante la macellazione e distruzione degli animali malati. Solo nel gennaio 2005 il Governo Britannico ha esposto il piano di emergenza per fronteggiare la diffusione del virus, definendo tale possibilità più pericolosa di un attentato terroristico. Il rapporto O.M.S. del 15 gennaio sulla grippe aviarie evidenzia come dalla sperimentazione clinica, i vaccini disponibili possono limitare gli effetti su soggetti

2 sani ed in buona salute, mentre rimarrebbero esposti i soggetti deboli ed affetti da patologie respiratorie. Inoltre le scorte attuali sono costituite da farmaci molto costosi ed il loro approvvigionamento è molto limitato. La pandemia influenzale è inevitabile e può essere imminente. Intanto, il bollettino n. 6 redatto dall O.M.S. il 25 gennaio 2005, evidenzia 10 casi mortali in Viet Nam dal dicembre 2004 e fino a quel momento. Il 29 gennaio le vittime salgono a 12. Il Governo Cinese annuncia, febbraio 2005, di avere messo a punto un vaccino per gli animali che permetterebbe ai polli di resistere per 10 mesi agli attacchi influenzali, e ciò consentirebbe di impedire la diffusione da parte dei volatili migratori che rappresentano, ad oggi, il veicolo di trasmissione dall Oriente verso l Occidente del virus aviario. Il dato confermato è che dal 2003 le vittime sono state 33 in Viet Nam, 12 in Thailandia e 1 in Cambogia. Intanto, nello stesso mese, viene pubblicata su New England journal of medicine una ricerca dell Oxford University (in collaborazione con diversi ospedali vietnamiti) che denuncia la morte di 6 persone nel sud del Viet Nam a causa di encefalite, riconducibile allo spettro clinico dell influenza da virus H5N1. Finalmente, il 23 febbraio 2005, l O.M.S. dichiara il rischio pandemia mortale e raccomanda alla comunità internazionale di predisporre i piani di emergenza contro la malattia. L allarme è lanciato nel corso della Conferenza mondiale della sanità in Ho Ci Minh City ed evidenzia la perniciosità della malattia nella trasmissione animale-uomo che avrebbe un impatto sanitario, in termini di morti, enorme, certamente più importante di quello della S.A.R.S.. Nel Viet Nam si presentano numerosi casi tra gli infermieri addetti alle cure di malati che hanno contratto la patologia dai polli e ciò a conferma della avvenuta mutazione del virus H5N1 in contatto con virus umani dell influenza. Pur tuttavia tali evidenze non scuotono le autorità sanitarie occidentali Paradossalmente sono le autorità dei Paesi orientali a prendere iniziative per limitare i contagi e, laddove questo si è già manifestato, provvedono a sopprimere gli animali malati: Hong Kong abbatte 1,5 milioni di unità infette o presunte tali, riducendo di fatto al 50% la popolazione avicola, nel Sud Sulawesi vengono soppressi 15 milioni di animali, con un danno economico di 855 mln di dollari U.S.A

3 Nonostante ciò le autorità Vietnamite diffondono dati secondo cui nel mese di marzo, sono 200 le persone che manifestano i sintomi del contagio. Dopo che la Corea Nord conferma la prima epidemia di aviaria del Paese con centinaia di migliaia di animali abbattuti, il direttore del NIAID (istituto statunitense per le malattie infettive) annuncia la sperimentazione clinica del vaccino con test su 450 volontari. Nel frattempo le Nazioni Unite hanno approvato le regole internazionali sulla salute, allo scopo di impedire a malattie mortali di varcare i confini di singoli Stati, fissando le linee guida per la restrizione dei rapporti commerciali e turistici con aree colpite da emergenze sanitarie. Le norme sono state approvate da 192 Stati dopo due anni di trattative. In giugno, nel Brunei compare per la prima volta l infezione da H5N1 in un allevamento avicolo. Gli animali vengono abbattuti ed il personale messo in quarantena. Non si registrano contagi. Durante la conferenza sull influenza aviaria, organizzata dalle Nazioni Unite a Kuala Lumpur nello scorso mese di luglio, si sono cercate strategie comuni per evitare l infezione e la mutazione del virus, sebbene sia ormai accertato che la malattia attacca l uomo con conseguenze letali nel 54% dei casi. Malgrado numerosi studi e sperimentazioni confermino la possibilità che si verifichi la pandemia ed è quasi certo che nelle Filippine sia presente un focolaio di infezione, nessuno in Europa sembra prendere in considerazione tale rischio. Le Filippine hanno un esteso mercato aviario, stimato in circa 2,72 miliardi di dollari e;se il contagio si estenderà, l economia dello stato subirà un danno quasi irreversibile. Attualmente tutto il sud-est Asiatico è colpito dal virus. Finalmente l Italia, su pressione della Coldiretti, decide di applicare con il massimo rigore le norme che prevedono l etichettatura con obbligo di provenienza del pollame, anche perché giunge notizia che la regione di Novosibirsk, in Siberia, è stata aggredita dal virus. Ciò evidenzia che le temute migrazioni dei volatili possono portare il virus letale in Europa. Maggiori imputate nella diffusione del contagio sono le anatre selvatiche. In pratica si affaccia in Europa il timore che individui sani possano contrarre ambedue le influenze, aviaria ed umana, fino a generare un virus mutageno, capace di trasmettersi da uomo a uomo. Si tratta dello stesso meccanismo verificatosi in occasione

4 delle tragiche pandemie di Spagnola degli anni venti e della più recente Asiatica. Dopo pochi giorni il virus è presente in Kazakistan nella mutazione trasmissibile all uomo. Anche in Tibet, il 10 agosto, viene riscontrato lo stesso H5N1;vengono soppressi i volatili contagiati ed isolati tutti gli allevamenti della regione per consentire la vaccinazione dei polli. A causa del diffondersi della malattia l Ufficio federale della sanità pubblica di Berna, annuncia l acquisto di dosi di vaccino che, combinato alle scorte di medicinali antivirali, assicurerebbe la protezione delle persone particolarmente esposte. La presenza del virus è riscontrata anche nelle oche selvatiche e nelle cicogne. Lo studio delle rotte migratorie di tali animali evidenzia che dalla Russia l epidemia potrebbe diffondersi in Azerbaigian, Iran, Iraq, Georgia, Ucraina ed ai Paesi del bacino del Mediterraneo. LA PREVENZIONE IN ATTO A questo punto l allarme si diffonde in Europa: il Belgio confina gli allevamenti di pollame al chiuso per evitare il contagio con gli uccelli migratori, la Germania annuncia la presentazione dei piani di emergenza e la Commissione europea convoca un summit a Lussemburgo. Il ministro Storace assicura che il nostro Paese ha attivato il monitoraggio della situazione attraverso la Direzione generale della prevenzione sanitaria con le Regioni, gli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera. Inoltre, presso l aeroporto di Fiumicino, sono stati attivati, con l ausilio di veterinari e medici dell ufficio della sanità aerea, controlli su oggetti, alimenti e persone provenienti da Cina e Russia, è stato imposto il divieto di importazione dalla Thailandia di pollame e loro derivati, nonché di uccelli ornamentali e da voliera provenienti da tutti i Paesi colpiti dall epidemia. Il ministero della salute assicura che si sta lavorando con rigore al contrasto di forme di influenza aviaria. Venerdì 16 settembre il C.d.M. approverà un Decreto Legge per l approvvigionamento di 6 milioni di cicli di farmaci antivirali per coprire il 10% dei cittadini Italiani. Nel contempo sono stati prelazionati 35 milioni di dosi del vaccino che attualmente è ancora in fase di sperimentazione. Ciò permetterà di avere una scorta di farmaci e

5 vaccini che farà superare l attuale situazione che vede il nostro Paese all ultimo posto, con il Marocco, nell approvvigionamento dei farmaci. Va detto che il virus responsabile dell'influenza aviaria, se dovesse esplodere una pandemia, causerebbe fino a sedici milioni di contagi, due milioni di ricoveri e 150 mila morti solo in Italia, e che ciò rischierebbe di mettere in ginocchio la nazione. La stima arriva dagli esperti riuniti a Malta per la seconda Conferenza europea sull'influenza, in programma fino a mercoledì 14 settembre. «Molti esperti, Organizzazione mondiale della sanità in testa - afferma Ovidio Brignoli, vicepresidente della Società italiana di medicina generale (Simg) - sono ormai convinti che la prossima pandemia influenzale sia solo una questione di tempo. Sebbene non sia possibile prevederne la gravità, alcuni modelli statistici suggeriscono che nel nostro Paese dovremo far fronte ad un'emergenza di grandi dimensioni»; un'emergenza che avrebbe ripercussioni sull'economia e potrebbe mandare in tilt i trasporti e gli stessi servizi sanitari. I medici di famiglia italiani, in accordo con le autorità sanitarie del nostro Paese, hanno messo a punto un libro bianco e un opuscolo, destinati rispettivamente ai medici e ai cittadini e disponibili entro la fine di settembre. Il libro bianco vuole essere uno strumento per informare a tutto campo chi gestisce clinicamente l'influenza: dalle strategie preventive ai farmaci antivirali alle varie misure di sorveglianza e controllo per circoscrivere il più possibile un'eventuale emergenza. Rivolto ai cittadini è invece l'opuscolo, di 16 pagine, che verrà distribuito negli ambulatori dei medici di famiglia. Contiene le informazioni per il corretto comportamento da adottare in caso di emergenza, con l'invito a evitare il «fai da te» ed a rivolgersi tempestivamente al proprio medico di base nel caso in cui dovessero presentarsi sintomi sospetti. L attività di sorveglianza sull influenza aviaria in Italia è coordinata dal Dipartimento della Prevenzione e della Comunicazione Direzione Generale Sanità Veterinaria e degli Alimenti del Ministero della Salute, che si avvale del supporto del Centro di referenza Nazionale per l influenza aviaria presso l Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Su tutto il territorio nazionale è in atto un sistema di sorveglianza che interessa le varie fasi produttive della filiera avicola (allevamento-macello). Tale sistema è in grado di identificare in tempi brevi nuove introduzioni di virus influenzali. Negli allevamenti avicoli, presenti sul territorio delle Regioni Veneto e Lombardia, colpito dalla recente epidemia da virus H7N3 a bassa patogenicità, vengono effettuati i controlli sierologici e virologici previsti dal Piano di

6 Vaccinazione d Emergenza (PVE) predisposto dal Centro Nazionale di Referenza e approvato nel mese di dicembre 2002 dalla Comunità europea. CONTROLLI SUGLI ANIMALI: l'ordinanza urgente, firmata il 26 agosto scorso dal ministro della salute, rafforza i controlli all'importazione di animali vivi e di alimenti. Ora sono piu' intensi anche i controlli sui bagagli dei passeggeri ed è obbligatoria la quarantena per uova e pulcini importati. ETICHETTA OBBLIGATORIA: l ordinanza ministeriale prevede l'etichettatura obbligatoria delle carni fresche di volatili da cortile con l'indicazione di origine, allevamento di provenienza, data, numero di lotto dello stabilimento di macellazione e di sezionamento, come già avviene per le carni bovine. L'ordinanza sulle misure di polizia veterinaria conferma inoltre l'obbligo di registrazione per gli allevamenti di volatili e introduce misure di quarantena e controllo degli spostamenti degli animali. CENTRO DI CONTROLLO DELLA SANITA' ANIMALE: è la novità che si attende a settembre quanto il ministero proporrà in Consiglio dei Ministri un decreto legge che prevede, oltre alla nascita del nuovo istituto, il potenziamento degli organici veterinari del ministero e degli organici dei NAS. Lo stesso provvedimento prevederebbe il rinforzo della sorveglianza umana da parte dei 32 uffici del Ministero della Salute presenti in porti e aeroporti. INTENSIFICATI I CONTROLLI DEI NAS: in questi giorni i carabinieri per la sanità hanno intensificato i controlli sugli alimenti di origine animale di provenienza estera, soprattutto da Paesi a rischio di influenza aviaria. I controlli riguardano depositi, nodi di smistamento, sistemi di trasporto e somministrazione agli utenti. DIRITTO DI PRELAZIONE SUI VACCINI: l'italia si e' aggiudicata il diritto alla fornitura di circa 36 milioni di dosi di vaccino contro il virus che sarà responsabile di una futura pandemia di influenza. Il ministero ha infatti stipulato contratti per 5,4 milioni, validi fino al 2010, con le tre grandi aziende farmaceutiche (Aventis-Sanofi, Chiron e Solvay) impegnate nella produzione del futuro vaccino anti-pandemia. I contratti offrono così una garanzia di prelazione e quindi della disponibilità del vaccino anti-pandemia in Italia nel momento in cui l'arrivo della pandemia dovesse essere ufficialmente dichiarato dall'organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) NECESSARI 40 MILIONI PER I FARMACI: nel frattempo il Ministero ha già acquistato oltre cicli di terapia utili ad una prima risposta di emergenza. L'intenzione del Ministero, ha comunque spiegato l on. Storace, è acquistare farmaci

7 sufficienti per il dieci per cento della popolazione italiana (circa sei milioni di cittadini). La spesa stimata e' di oltre 40 milioni di euro. LE NORME Dal punto di vista legislativo l'influenza aviaria ad alta patogenicità viene disciplinata dalla Direttiva comunitaria 92/40/CE, recepita dal DPR 15 novembre 1996 n. 656, che istituisce misure comunitarie di controllo e lotta per la malattia. Ai sensi dell art. 17 comma 1 del suddetto DPR è stato elaborato dal Ministero della Salute un manuale operativo che disciplina le modalità comportamentali del veterinario ufficiale in caso di influenza aviaria. Le misure più importanti per il controllo dell'influenza aviaria riguardano il rafforzamento dei livelli di biosicurezza negli allevamenti, elevate misure igieniche e sorveglianza sul territorio per l'individuazione precoce dei focolai. L'eradicazione della malattia prevede l'abbattimento degli animali all'interno dei focolai. Il piano di vaccinazione, approvato dalla Commissione con Decisione 2000/721/CE e avviato in data 15 novembre 2000, era stato realizzato utilizzando un vaccino inattivato eterologo (sottotipo H7N3), che da un lato proteggeva gli animali nei confronti dell infezione, dall altro consentiva, attraverso l impiego di un appropriato test discriminatorio, la distinzione degli animali infetti dai vaccinati non infetti. Il controllo sierologico sistematico degli allevamenti vaccinati e di quelli non vaccinati dell area di vaccinazione aveva evidenziato, dopo pochi mesi dall inizio della campagna vaccinale, una completa assenza di circolazione del virus influenzale. Sulla base di tali evidenze la Commissione aveva autorizzato con Decisione 2001/847/CE la commercializzazione, in ambito comunitario, delle carni degli animali vaccinati, previa esecuzione, con esito negativo, di un appropriato test discriminatorio. La rigorosa adozione delle misure di biosicurezza negli allevamenti, la messa in atto di efficaci norme di restrizione della movimentazione di animali vivi, la rapida identificazione e l eliminazione attraverso lo stamping out o la macellazione controllata dei volatili degli allevamenti infetti, unita all impiego sistematico della vaccinazione e al monitoraggio continuo della situazione epidemiologica, aveva portato all eradicazione della malattia, con costi di gran lunga inferiori rispetto a quelli sostenuti per eradicare il virus HPAI.

8 Entra in vigore l etichettatura obbligatoria anche per il pollame. Lo ha stabilito un ordinanza del ministero della Salute del 26 agosto 2005 (Misure di polizia veterinaria in materia di malattie infettive e diffusive dei volatili da cortile) che avrà validità fino al 31 dicembre Il 16 settembre è stato approvato il decreto legge contro l influenza aviaria che prevede il potenziamento dei carabinieri dei Nas, dei servizi veterinari, l'istituzione di un Dipartimento di sanità veterinaria e di un Centro di coordinamento per le malattie animali. In ambito regionale il decreto 4 agosto 2005 dell Ispettore Generale dell Ispettorato Regionale Veterinario, Obbligatorietà nel territorio regionale, per l'anno 2005 dell'esecuzione del piano di sorveglianza degli allevamenti avicoli nei confronti dell'influenza aviarie (G.U.R.S. n. 37 del ), prevede controlli a campione sulla popolazione avicola secondo un preciso piano che dovrà essere completato entro il 31 dicembre Palermo, 19 settembre 2005 Fonti: WHO; FAO; ISS; Ministero della Sanità Francese; Ministero della Salute; OIE; Agenzia giornalistica Italia; ANSA; Asia News; Corriere della sera; La Stampa; Le Soir; Reuters; 24 Ore Sanità.

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