Comune di Bologna PIANO SOCIALE DI ZONA ATTUATIVO 2005 DEL QUARTIERE SARAGOZZA

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1 Comune di Bologna PIANO SOCIALE DI ZONA ATTUATIVO 2005 DEL QUARTIERE SARAGOZZA

2 INDICE PREMESSA..PAG. 3 FASI DEL PROCESSO. PAG. 4 AGENDA DEI LAVORI PAG. 5 OBIETTIVI STRATEGICI PAG. 6 CONTESTO TERRITORIALE PAG. 9 AREA DIRITTI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI: ANALISI DEI BISOGNI.. PAG. 16 SERVIZI OFFERTI.. PAG. 17 AREA POLITICHE A FAVORE DI ANZIANI: ANALISI DEI BISOGNI.. PAG. 19 SERVIZI OFFERTI.. PAG. 21 PROGRAMMA ATTUATIVO 2005 PROGETTI D INTEGRAZIONE: MEDIAZIONE FAMILIARE SISTEMICA.. PAG. 28 CENTRO PER L'INFANZIA E LA GENITORIALITA' S.MATTIA...PAG. 29 QUARTIERE AMICO DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE... PAG. 31 NATI PER LEGGERE. PAG. 33 OPERATORE DI SISTEMA... PAG. 34 RAGAZZI IN BIBLIOTECA... PAG. 36 LIBERI DI ESSERE GIOVANI PAG. 37 CENTRO INTERCULTURALE MAURO COMELLINI.. PAG. 39 CHE FARE PER DIRE NO ALLA VIOLENZA ALLA DONNA. PAG. 43 ASSISTENZA DOMICILIARE SPECIALIZZATA PER ANZIANI AFFETTI DA DEMENZA.. PAG. 45 VALORIZZAZIONE DEI CENTRI SOCIALI E DELLE AREE ORTIVE.. PAG. 46 LABORATORI CREATIVI.. PAG. 47 LABORATORIO DEI SENSI. PAG. 48 SALA MADELEINE: INCONTRI CON GLI ANZIANI E LE FAMIGLIE.. PAG. 50 PUNTO LETTURA VIA PIETRALATA.. PAG. 51 BANCA DEL TEMPO DEI CITTADINI E DELLE ASSOCIAZIONI.... PAG. 52 PIANO TERRITORIALE PROGETTI: FORMAZIONE ASSISTENTI FAMILIARI STRANIERI.... PAG. 57 LIBERI DI PARTECIPARE PAG. 58 SPORTELLO SOCIALE.. PAG. 62 IL CENTRO DELLA CULTURA... PAG. 64 CENTRO DI MEDIAZIONE SOCIALE... PAG. 66 PROGETTO CITTADINO A FAVORE DI ANZIANI PRESENTATO DA OPERA PIA POVERI VERGOGNOSI PAG. 68 2

3 PREMESSA Il Quartiere Saragozza, composto dalle zone Malpighi, nel Centro Storico, e Costa- Saragozza, nella prima periferia, è caratterizzato da una struttura urbanistica consolidata, che si accompagna a un quadro demografico che vede la presenza, al , di una popolazione residente di persone ed è caratterizzato da cambiamenti considerevoli che riguardano entrambe le zone. I dati demografici, esposti in maniera analitica all interno del documento, mettono in evidenza i seguenti fenomeni: Il numero dei residenti, dopo alcuni anni di considerevole calo, è ora tendenzialmente stabile. La popolazione residente nella zona Malpighi, dove ci sono numerosi nuovi insediamenti familiari, è mediamente più giovane di quella della zona Saragozza Oltre un quarto dei residenti è costituito da popolazione anziana, quella che, sopra i 65 anni, è seguita dai Servizi Sociali del Quartiere. Aumenta in maniera significativa la popolazione molto anziana, oltre gli 80 anni, che è anche quella che necessita di maggiore assistenza Aumenta il numero dei nuovi nati e, in generale, dei residenti sotto i 14 anni. La percentuale di popolazione straniera tra i residenti sta rapidamente aumentando. Oggi è circa il 7,25%, ma l evoluzione del quadro demografico lascia prevedere che raggiungerà rapidamente il 10%. È in rapida crescita la percentuale di nuovi nati che provengono da famiglie in cui uno o entrambi i genitori sono stranieri Aumenta il numero dei nuclei familiari, tendenzialmente sempre più piccoli e ora composti mediamente da 1,84 persone, al di sotto della media cittadina che è di 1,97 Questi cambiamenti producono effetti anche sul sistema delle relazioni e sui bisogni, contribuendo a determinare le priorità e gli interventi che è necessario effettuare. Bologna è sempre stata caratterizzata da un sistema di Welfare all avanguardia, proposto come modello da applicare anche in altre realtà. La capacità che ci sarà nel progettare il sistema dei Servizi dei prossimi anni sarà determinante per caratterizzare la nostra città per il sistema delle relazioni, la qualità della vita, la sicurezza sociale. Si tratta di una sfida impegnativa che occorre affrontare predisponendo i necessari strumenti e avvalendosi della collaborazione dei privati (in particolare del Terzo Settore ) per realizzare quel principio di sussidiarietà che trova fondamento nell art. 118 della Costituzione italiana. Attraverso il Piano Sociale di zona del Quartiere Saragozza intendiamo quindi prendere atto delle trasformazioni in essere e delle prospettive future per individuare i fattori di criticità ed i conseguenti bisogni, al fine di indirizzare i servizi del welfare a sostegno dei soggetti che più ne hanno bisogno, in particolare anziani, minori, giovani, famiglie e immigrati. 3

4 FASI DEL PROCESSO DI PARTECIPAZIONE E DI ELABORAZIONE DEL PIANO Il Consiglio di Quartiere del 23 marzo 2005 ha approvato la costituzione della Consulta del Welfare. Successivamente è stato emesso il bando, al quale hanno aderito 44 tra cittadini e rappresentanti di organizzazioni. L Ufficio di Presidenza ha poi stabilito di dividere la consulta in due tavoli tematici, aggiungendone un terzo quando il termine per l approvazione dei Piani Sociali dei Quartieri è stato prorogato al 30 di giugno: 1. Tavolo per il tema della Non autosufficienza, che si è occupato delle politiche a favore di anziani 2. Tavolo per il tema Infanzia e adolescenza, che si è occupato delle aree relative alle responsabilità familiari e capacità genitoriali, dei diritti dei bambini e degli adolescenti, politiche a favore dei giovani 3. Tavolo per il tema della Esclusione sociale, che si è occupato dell area relativa a immigrazione, prevenzione e contrasto di forme di disagio sociale La Consulta è stata presieduta dal Presidente del Consiglio di Quartiere, Roberto Fattori e dal Direttore del Quartiere, Isa Speroni. Figure di riferimento per i tavoli sono stati i coordinatori della commissioni Politiche scolastiche e servizi educativi (Elisa Ercolessi) e della commissione Politiche sociali e sanitarie (Paola Brunetti), nonché le responsabili dei Servizi Socio-assistenziali (Stefania Fontanelli) e dei Servizi educativi e scolastici (Maura Serra). Coordinamento tecnico organizzativo per il Piano Sociale di Zona del Quartiere e del Programma attuativo 2005 nonché redazione del presente documento a cura di Anna Laura Curcio Rubertini. È stata prevista un ulteriore riunione plenaria della Consulta per la presentazione del Piano prima della sua approvazione definitiva da parte del Consiglio di Quartiere. 4

5 AGENDA DEI LAVORI DATA INCONTRI ARGOMENTI DEGLI INCONTRI 1 16/03/2005 U.P. Proposta di definizione di percorso e tempi per il contributo del Quartiere al Piano Sociale di zona 2 21/03/2005 C.D.Q. - delibera Istituzione della Consulta di Welfare di Quartiere odg 13/2005 per il Quartiere Saragozza. Contestuale approvazione del bando per la selezione dei soggetti che intendano fare parte della consulta. 3 06/04/2005 COMMISSIONE Piano Sociale di Zona illustrazione DI QUARTIERE delle funzioni della Consulta territoriale del SEDUTA Welfare - informazioni sul bando pubblico PLENARIA 4 22/04/2005 U.P. Esame domande per tavolo Welfare 5 28/04/2005 U.P. Ammissioni al Tavolo - (N. 44) Calendario incontri tavolo 6 05/05/2005 RIUNIONE CONSULTA Insediamento tavolo Welfare - Esposizione dati demografici e dei servizi alla persona effettuati dal Quartiere 7 12/05/2005 RIUNIONE TAVOLO TEMATICO "INFANZIA E CONSULTA ADOLESCENZA" 8 19/05/2005 RIUNIONE TAVOLO TEMATICO "NON CONSULTA AUTOSUFFICIENZA" (anziani - handicap) 9 23/05/2005 U.P. Modifica termini per l approvazione del Piano di Quartiere. Modifica calendario dei lavori e istituzione del tavolo esclusione sociale 10 26/05/2005 RIUNIONE CONSULTA 12 31/05/2005 RIUNIONE CONSULTA 14 09/06/2005 RIUNIONE CONSULTA 15 28/06/2005 RIUNIONE PLENARIA DELLA CONSULTA 30/06/2005 C.D.Q. - delibera odg 13/2005 TAVOLO TEMATICO "INFANZIA E ADOLESCENZA" TAVOLO TEMATICO "NON AUTOSUFFICIENZA" (anziani - handicap) TAVOLO TEMATICO "ESCLUSIONE SOCIALE" Presentazione del progetto del Piano Sociale di Zona del Q.re prima dell'approvazione da parte del C.D.Q. Approvazione del Piano Sociale del Quartiere Saragozza 5

6 OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITARI PER IL TRIENNIO Pensiamo che la finalità delle Istituzioni di Quartiere sia quella di migliorare la vita dei cittadini del quartiere. In un momento di scarsa disponibilità di risorse diventa di importanza cruciale una gestione attenta ai bisogni reali delle persone e capace di valorizzare al meglio tutte le energie ed i valori già presenti sul territorio. Ascolto dei cittadini e gestione efficiente dei servizi sono pertanto elementi centrali della attività delle Istituzioni di Quartiere per come noi le intendiamo. Occorre inoltre assicurare ai cittadini pari opportunità di accesso e informazioni complete ed omogenee sull offerta territoriale del sistema locale dei servizi, semplificando le modalità di accesso alla rete dei servizi stessi. Affermiamo l'importanza di azioni finalizzate a migliorare le relazioni sociali attraverso attività dirette a presidiare il territorio, animarlo e occupare gli spazi attraverso iniziative di vario tipo. Nostro obiettivo sarà la creazione di un servizio di mediazione sociale presso il Quartiere per la gestione cooperativa dei conflitti e la prevenzione delle eventuali conseguenze negative generate da una mancata gestione della conflittualità nei rapporti tra i cittadini. Per salvaguardare la qualità dei rapporti tra le persone è inoltre fondamentale il rispetto di regole condivise. Riteniamo quindi necessarie tutte quelle azioni che contribuiscono a ricostruire il senso civico e la consapevolezza della cosa pubblica come bene di tutti e di ciascuno. La complessità sociale, il progressivo invecchiamento della popolazione che ha partecipato al processo di costruzione dei Centri Sociali e l affacciarsi di nuove generazioni di anziani rendono sempre più difficile ai Centri rispondere alle esigenze per i quali sono nati ed attrarre nuovi soci: obiettivo sarà quello della valorizzazione dei Centri sociali e delle aree ortive, che dovranno sempre più rappresentare sul territorio un punto di riferimento anche per fasce relativamente giovani della popolazione. Il principale obiettivo delle politiche a favore degli anziani non auto sufficienti deve essere quello di migliorarne la qualità di vita e consentire loro di rimanere al proprio domicilio il più a lungo possibile. Quindi si vuole prima di tutto migliorare il servizio di assistenza domiciliare. Inoltre, in applicazione della direttiva regionale sulla formazione delle assistenti familiari, si vuole dare al care giver dell anziano non auto sufficiente, che solitamente è una persona con conoscenze non specifiche nel campo dell assistenza, un supporto teorico e pratico; obiettivo sarà quello di costruire un rapporto di fiducia tra anziano, assistente familiare e famiglia. Altro obiettivo sarà sviluppare e promuovere ulteriormente quelle attività di cura e benessere rivolte ad anziani utenti della rete dei servizi socio assistenziali territoriali di cui all interno del quartiere sono già in atto alcune sperimentazioni (laboratorio di scrittura creativa, laboratorio teatrale, mostra degli anziani artisti E sempre tempo per l arte, il Laboratorio dei sensi). Anche la Regione Emilia Romagna ha riconosciuto il valore della pratica di attività innovative come le espressioni artistiche (scrittura, teatro, pittura, musica ) ad integrazione delle pratiche convenzionali per la promozione del benessere delle persone e il miglioramento della qualità della vita. A tale fine ha promosso un bando per l accesso a finanziamenti finalizzati allo sviluppo di tali esperienze (n. 2715/04) a cui il Servizio sociale del Quartiere intende partecipare. 6

7 Per i diritti dei bambini e degli adolescenti, obiettivo è quello di favorire la loro autonomia, responsabilità personale e capacità critica a partire dai luoghi di aggregazione favorendo nuove opportunità educative e relazionali nei diversi ambiti di vita degli adolescenti e dei giovani. Riteniamo necessario integrare i vari interventi rivolti all infanzia e all adolescenza e dare maggiore efficacia alle nostre azioni mettendo in comune energie e facendo produrre di più i nostri investimenti. Occorre tenere presente l esperienza prodotta dagli interventi della Legge 285/97 che in molti territori ha già avviato percorsi di coordinamento anche con l individuazione di tecnici e di esperti con funzioni di coordinamento. Obiettivo sarà mettere in relazione l area educativa, scolastica, sociale, sanitaria, culturale, ricreativa. Attivare una contaminazione dei linguaggi e delle sensibilità e superare i rischi di settorializzazione. Siamo consapevoli che le persone, e in particolare i giovani, molto spesso fanno fatica a trovare le parole per dire, esprimere, manifestare il proprio dissenso/disagio/senso di solitudine se non attraverso azioni eclatanti: bullismo, vandalismo, dispersione scolastica, piccola criminalità, eccessi di aggressività, uso di sostanze stupefacenti, abuso di alcol ecc. Consideriamo tutti questi atteggiamenti e/o comportamenti come sintomi di un malessere non altrimenti esprimibile. Obiettivo sarà prevenire forme di disagio, malessere e isolamento sociale, creare benessere diffuso e allevare capitale sociale da reinvestire nel futuro (protagonismo di bambini e adolescenti, intercultura, integrazione sociale). Per migliorare l'integrazione sociale degli immigrati obiettivi da perseguire saranno quelli di promuovere un circuito comunicativo fra scuola, famiglia e territorio per trattare i temi dell integrazione e della società multietnica nell'ottica di un sistema formativo integrato, stabilire modalità di accoglienza condivise tra diverse istituzioni (scuola, servizi sociali, Comune) per non compromettere l efficacia delle azioni orientative rivolte agli immigrati. La discriminazione di genere e la violenza contro le donne sono un problema molto diffuso. Hanno origini antiche ma interessano anche le giovani generazioni. A questo fenomeno non è estraneo il perdurare di vecchi pregiudizi e stereotipi che si pensava superati sulla donna e sulla capacità di scelta e di pensiero autonomi da parte delle donne. Obiettivo sarà quello di aumentare le conoscenze e le capacità, dei giovani ma non solo, di valutare atteggiamenti e modelli socio-culturali che possono indurre la diffusione di comportamenti lesivi la dignità della donna. Nel territorio del quartiere operano numerose realtà di volontariato che vanno opportunamente conosciute, ascoltate, sostenute e valorizzate affinché le potenzialità e le risorse non vadano disperse. A tal fine, oltre ad aver creato una commissione alla quale partecipano i rappresentanti delle associazioni, il Quartiere aprirà sul suo territorio la Banca del Tempo dei cittadini e delle associazioni di Saragozza, prezioso sistema di scambio non monetario capace di mettere in relazione individui ed enti attraverso azioni reciproche indirette. Chi prenderà parte a questo sistema sarà consapevole di partecipare in questo modo a una rete civica e responsabile. L obiettivo sarà quindi quello di sperimentare una forma di partecipazione particolarmente efficiente, dove l istituzione sia l ente di coordinamento e monitoraggio dei flussi di scambio, attraverso tavoli periodici che facciano il punto sulle azioni compiute e approfondiscano le necessità del territorio, mentre il sistema di rete di scambio in ore provvederà da sé a mettere in relazione gli utenti fra di loro. Con questa metodologia intendiamo porre le basi per una sperimentazione che 7

8 preveda l organizzazione di eventi comuni fra associazioni e che risponda alle esigenze dei singoli cittadini ed enti sul territorio. La cultura è una componente fondamentale dei diritti di cittadinanza, fattore di democrazia e mobilità sociale. "Il Centro della Cultura"; che vorremmo aprire nel territorio del nostro quartiere, può candidarsi come luogo di promozione per la realizzazione di attività culturali e come luogo di aggregazione socio-culturale Questo progetto è stato pensato come particolarmente indicato per la zona del Pratello, nell ottica di una sua riqualificazione e valorizzazione culturale. Il piano di zona del quartiere per il triennio è il risultato di un percorso che, a partire dal mese di aprile 2005, ha visto un ampia partecipazione e coinvolgimento di associazioni e cittadini. Le scelte che il Quartiere assume col piano stesso si fondano sul contributo fornito da tutti questi soggetti nell individuare le criticità, definire gli obiettivi e formulare progetti e proposte. 8

9 CONTESTO TERRITORIALE POPOLAZIONE RESIDENTE COMPLESSIVA POPOLAZIONE RESIDENTE PER GRANDI CLASSI DI ETÀ E SESSO AL CLASSI DI ETÀ MASCHI FEMMINE TOTALE Oltre totale PRINCIPALI INDICATORI DEMOGRAFICI AL 31 DICEMBRE 2004 Q,re Saragozza Rapporto di mascolinità (1) 86,1 87,6 Indice di \. vecchiaia (2) 266,6 265,5 Indice di dipendenza (3) 56,7 58,3 Tasso di ricambio della popolazione in età attiva (4) 190,1 198,8 Età media 47,6 47,6 Comune di Bologna (1) Rapporto tra popolazione maschile efemminile: Mx1>O/F (2) Rapporto tra popolazione anziana e ragazzi: (65 e oltre) x1>o/(o-~) (3) Rapporto tra pop. inattiva (bambini e anziani) e pop. in età lavorativa: (O-~)i(65 e oltre)x1>o/(~-64) (4) Rapporto tra pop. che lascia il mercato del lavoro e pop. giovanile candidata ad entrarvi: (55-64)x1>O/(1i-24) POPOLAZIONE RESIDENTE NEL PERIODO

10 FAMIGLIE RESIDENTI PER TIPOLOGIA E NUMERO DI COMPONENTI AL 31 DICEMBRE 2004 Tipologie familiari e oltre Totale Solo Coniugi Coniugi con figli Coniugi con altri membri conviventi Coniugi con figli e altri membri conviventi Genitore con figli Genitore con figli e altri membri conviventi Altre tipologie familiari Totale famiglie Totale componenti Dimensione media familiare 1,84 FAMIGLIE RESIDENTI NEL PERIODO DIMENSIONE MEDIA FAMILIARE NEL PERIODO

11 Popolazione residente da O a 2 anni nel periodo Popolazione residente da 3 a 5 anni nel periodo Popolazione residente da 6 a 10 anni nel periodo

12 Popolazione residente da 11 a 13 anni nel periodo POPOLAZIONE RESIDENTE in età fino a 24 anni per particolari classi di età e sesso al 31 dicembre 2004 Classi di età - Maschi Femmine Totale Popolazione residente da 14 a 18 anni nel periodo

13 POPOLAZIONE RESIDENTE STRANIERA PER GRANDI CLASSI DI ETÀ E SESSO AL 31 DICEMBRE 2004 CLASSI DI ETÀ MASCHI FEMMINE TOTALE E OLTRE TOTALE LE 10 NAZIONALITÀ PIÙ DIFFUSE FRA LA POPOLAZIONE RESIDENTE AL 31 DICEMBRE 2004 Nazionalità Numero residenti Filippine 442 Albania 208 Sri Lanka (Ceylon) 130 Marocco 130 Romania 123 Ucraina 116 Cina Popolare 95 Moldavia 82 Perù 65 Tunisia 64 13

14 POPOLAZIONE RESIDENTE STRANIERA NEL PERIODO POPOLAZIONE RESIDENTE ANZIANA PER CLASSI QUINQUENNALI DI ETÀ E SESSO AL 31 DICEMBRE 2004 Classi di età Maschi Femmine Totale e oltre Totale POPOLAZIONE RESIDENTE IN ETÀ ANNI NEL PERIODO

15 POPOLAZIONE RESIDENTE DI 80 ANNI E OLTRE NEL PERIODO

16 AREA DIRITTI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI ANALISI DEI BISOGNI L analisi svolta dalla consulta del welfare individua alcune piste prioritarie di lavoro: 1. La necessità di un rilancio dei servizi educativi territoriali in risposta ai bisogni di aggregazione e incontro, anche multiculturale, tra le famiglie del territorio, composte in misura sempre maggiore da nuclei di diverse etnie. La scuola garantisce l integrazione tra bambini, ma mancano spazi che favoriscano l incontro e lo scambio tra le famiglie; il Quartiere intende pertanto ampliare gli spazi e la progettualità della Biblioteca dei Bambini, collocandola all interno del più ampio complesso S. Mattia dove si può realizzare un centro permanente per bambini e genitori con offerta di attività ludico-ricreative-aggregative. 2. La ridefinizione di spazi e comportamenti che rendano il territorio di quartiere più rispondente ai bisogni dei bambini, attraverso una progettazione partecipata che veda il coinvolgimento di scuole, genitori, associazioni, commercianti. Si può così contribuire alla riduzione delle problematiche di traffico e inquinamento in prossimità delle scuole, con l obiettivo di promuovere nuovi stili di vita, a partire dalla modificazione di comportamenti negli spostamenti casa-scuola, e dalla promozione, negli allievi delle scuole dell obbligo, di maggiori sensibilità verso i temi ambientali e di conoscenza del territorio. Il Quartiere intende attivare percorsi protetti casa-scuola con iniziative quali piedibus, vado a scuola con gli amici 3. La presa in carico di una progettualità sulla fascia pre-adolescenti e adolescenti. In assenza di una chiara delega in capo ai Quartieri, si è rilevato che fino ad oggi non sono state previste azioni a favore della fascia di età indicata, pur a fronte di bisogni che emergono dal contesto sociale. Il Quartiere, a partire da una puntuale rilevazione conoscitiva dei bisogni e dei comportamenti della fascia adolescenziale, intende attivare un coordinamento permanente dei progetti e servizi finalizzati alla piena integrazione scolastica e sociale dei minori e alla loro partecipazione alla vita della comunità. 16

17 SERVIZI OFFERTI AREA DIRITTI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI Nidi d infanzia Il Quartiere gestisce 4 nidi d infanzia, con una offerta di 197 posti (di cui 37 part-time) pari al 26,1 % della popolazione in età 0-2 del quartiere. E prevista la realizzazione di un nuovo nido in project financing per complessivi 69 posti nell area di via Felice Battaglia. Scuole dell infanzia Il Quartiere gestisce 8 scuole dell infanzia; nel territorio sono presenti una scuola materna statale e 2 scuole private paritarie convenzionate. L offerta è di 595 posti nelle scuole comunali (paritarie), di 50 posti nella scuola statale e 150 posti nelle scuole convenzionate (paritarie) pari al 99,9% della popolazione in età 3-5 anni del quartiere. E prevista la ristrutturazione dei locali dell ex scuola Arco Guidi che potranno ospitare due ulteriori sezioni di scuola dell infanzia. Servizi Educativi Territoriali Nel quartiere sono presenti due SET: - Centro Gioco presso il nido part-time Il tempo dei giochi (che offre attività e laboratori all utenza libera in età 0-3 anni ) - La Biblioteca dei Bambini : in temporanea convivenza con la Biblioteca di Villa Spada. E prevista la riapertura presso il complesso S. Mattia quale centro lettura per l età 0-11 anni e centro di aggregazione multiculturale per famiglie e bambini. Centri estivi: Per il progetto Estate in città il Quartiere organizza 2 centri estivi per la fascia 3-5 anni, e uno per la fascia 6-11 anni, con apertura anche nel mese di agosto. Il Quartiere si rapporta con l associazionismo di territorio per ampliare ed integrare questa offerta con altre opportunità, rivolte anche alla fascia anni. Assistenza alunni con handicap In caso di inserimento di bambini disabili, per favorirne l integrazione, il Quartiere fornisce personale aggiuntivo all organico di base nei servizi a gestione diretta (nidi e scuole dell infanzia); nelle scuole paritarie e pubbliche, dalla materna alla superiore, viene fornito invece un servizio di assistenza scolastica, in base alle richieste dei dirigenti scolastici, con convenzionamento con cooperative educative. Vengono inoltre sostenuti progetti di accompagnamento educativo per il raggiungimento dell autonomia nei percorsi casascuola, e percorsi personalizzati per l estate. Centri di aggregazione per adolescenti scuola dell obbligo 17

18 Il Quartiere sostiene economicamente la progettualità dell Istituto Comprensivo n.8 volta ad utilizzare il contenitore scolastico come luogo di aggregazione pomeridiana per adolescenti e minori stranieri e non, a rischio sociale e non. Presso la scuola Media Guinizelli si svolgono attività pomeridiane di alfabetizzazione, di laboratorio, tempo libero, alle quali accedono anche ragazzi di altri quartieri. Presso la scuola media Carracci è presente un gruppo socio-educativo per adolescenti, gestito dal Settore Minori e Famiglie del Comune di Bologna, che raccoglie, in alcuni pomeriggi della settimana, un gruppo misto di ragazzi del territorio. Diritto allo studio Il Quartiere sostiene e coordina la progettualità delle scuole attraverso contributi erogati annualmente su progetti di qualificazione del sistema scolastico. I progetti vertono principalmente sull integrazione di allievi handicappati; prevenzione e recupero del disagio giovanile, degli abbandoni e della dispersione scolastica; sviluppo dell educazione interculturale. Progetti AGIO e LOGOS Il Quartiere integra con proprie risorse il progetto cittadino AGIO rivolto agli utenti delle scuole d infanzia per lo svolgimento di attività di psicomotricità condotte da esperti esterni. Il Quartiere, altresì, attraverso una insegnante logopedista presente nel proprio organico, attiva un progetto di prevenzione dei disturbi del linguaggio per utenti dei nidi, delle scuole dell infanzia, e del primo biennio scuola elementare. Progetto Percorsi di pace Il progetto coinvolge le scuole d infanzia ed elementari del quartiere in percorsi di lavoro riferiti ai temi della pace, della solidarietà, del risparmio delle risorse. E prevista in autunno la mostra Dialoghi di pace che presenterà il lavoro svolto dalle classi, in contemporanea con una presentazione fotografica L infanzia che non c è. ALTRI PROGETTI Il Quartiere inoltre promuove le progettualità che l'associazionismo presente sul territorio mette a disposizione a favore delle scuole. Si segnalano in particolare progetti stabilmente organizzati nel recente passato: momenti di lettura, racconto, rappresentazione, condotti da nonni dell Associazione Andare a Veglia presso tutte le scuole dell infanzia visita agli orti del Centro Sociale 2 Agosto alunni scuole elementari mostra di pittura dei bambini delle scuole elementari organizzata con la collaborazione del Centro Sociale La Pace. 18

19 AREA POLITICHE A FAVORE DI ANZIANI ANALISI DEI BISOGNI Il processo di invecchiamento della popolazione, pur registrando nel territorio del nostro Quartiere una flessione del 10.9% (dati al , Comune di Bologna, Settore Programmazione, Controlli e Statistica) vede la crescita consistente della quota degli ultra ottantenni. Tale fenomeno cambia anche la composizione delle famiglie: crescono infatti i nuclei familiari con un solo componente, perlopiù anziano e perlopiù donna. Gli aspetti rilevati incidono fortemente sulla condizione anziana nel nostro territorio aumentandone la fragilità e il rischio di incorrere nella condizione di non autosufficienza. Invecchiare bene significa anche essere tutelati nel diritto di vivere quanto più a lungo possibile nella propria casa e qui essere aiutati ad affrontare i momenti critici, riservando all ospedale il trattamento della patologia acuta e alle strutture residenziali il ricovero delle persone totalmente non autosufficienti. La scommessa è puntare a tutto quanto ruota intorno alla domiciliarità: sono i servizi a dovere andare nelle case degli anziani, con gli operatori sociali e sanitari, con i volontari, con le nuove tecnologie. La famiglia, quando c è, deve potere collaborare con i servizi e non diventare l unico o principale punto di riferimento; i familiari devono altresì trovare aiuto e sostegno nella loro volontà di rimanere accanto all anziano. Seguendo questa filosofia, l integrazione tra sociale e sanitario costituisce il nodo critico. A questo proposito deve essere migliorato l accesso alla rete integrata dei servizi, aumentando il coordinamento tra i vari punti, semplificando le procedure e diffondendo l informazione. L ospedale deve avere un dialogo diretto con il territorio, soprattutto nel delicato momento delle dimissioni e il territorio deve potere rispondere con tempestività. Il medico di famiglia è snodo centrale di tutto il sistema e referente privilegiato per la persona, le famiglie, gli operatori, sia di profilo sociale che sanitario. Per fare funzionare un sistema così complesso occorre il contributo di molti attori, tra cui il terzo settore e lo stesso privato assumeranno nei prossimi anni un peso crescente. All Ente pubblico rimane però il grande compito e la grande responsabilità di governo del sistema. Nello stabilire le linee di indirizzo da seguire, nel decidere le priorità d intervento, nel garantire il grosso delle risorse, nell individuare adeguati strumenti per esercitare la funzione di verifica e controllo. Tuttavia bisogna imparare a guardare gli anziani come ad un universo complesso e variegato, una popolazione in grado di esprimere una domanda di aiuto e di supporto assai più articolata di quella che è ad oggi l offerta disponibile e per la quale una logica puramente assistenziale appare inadeguata. L anziano ancora autosufficiente, in buona salute, è in genere una persona autonoma e vitale che chiede prima di tutto di esprimere e di esercitare il proprio diritto di cittadinanza. Per poterlo fare è necessario garantire un contesto adeguato, in cui siano sviluppate alcune fondamentali variabili. 19

20 Una politica della casa che tuteli in ogni modo l anziano rispetto al proprio diritto di rimanere quanto più a lungo possibile al proprio domicilio, attraverso l assegnazione di alloggi pubblici, di sgravi fiscali relativi all onere d affitto sostenuto, di aiuti economici per spese straordinarie di manutenzione e/o riadattamento degli ambienti alle modificate condizioni di salute. Un attenzione particolare all arredo urbano, che preveda la rimozione delle barriere architettoniche, la costruzione e la manutenzione di marciapiedi, piste ciclabili, zone pedonali. Una città progettata tenendo conto dello sguardo dell anziano, così come di quello del bambino, diventa una città più facile da vivere per tutti. E gli anziani, come i bambini dovrebbero sempre essere chiamati dagli amministratori a dare il proprio contributo di esperienza e idee all atto della progettazione e dello sviluppo della città in cui vivono. Un articolata distribuzione dei servizi: sanitari, sociali, culturali e commerciali, che possa in parte bilanciare la concentrazione data dalla grande distribuzione, almeno nel centro storico. Prevedere di mantenere e sviluppare l inserimento degli anziani più vitali in attività di volontariato o lavori socialmente utili. Per quanto riguarda le attività legate alla cultura e al tempo libero sarebbe molto importante interpellare direttamente gli anziani su quali sono i loro interessi, a quali attività vorrebbero dedicarsi e, soprattutto, cosa desidererebbero trasmettere ad altri di sé stessi e della propria storia. Esperienze come quella del Quartiere Saragozza, che ha organizzato una mostra di pittura, scultura, poesia di un gruppo di anziani in carico al Servizio Sociale e promosso un Laboratorio di scrittura creativa, andrebbero diffuse e ampliate. Anche nella promozione della salute e qualità della vita, bisognerebbe avere la capacità e la volontà di investire oggi sulla salute degli anziani di domani. Si dovrebbe infatti evitare l errore di assumere l attuale quadro epidemiologico dell età senile come realtà certa di domani. Stili di vita più sani, improntati ad un equilibrata alimentazione e ad una corretta attività fisica sono da promuovere a qualunque età. Nelle città medio grandi, come Bologna, gli anziani incontrano maggiori difficoltà rispetto a chi risiede nei piccoli centri, soprattutto per quanto attiene alla sicurezza. Per combattere solitudine e insicurezza è quanto mai opportuno costruire e sostenere un welfare di comunità, dove operatori e risorse siano destinati alla creazione di una rete sociale e di relazioni tra gli abitanti di una determinata zona, i servizi territoriali, gli esercizi commerciali. Anche la piaga della microcriminalità colpisce a Bologna soprattutto i cittadini più anziani, con conseguenze negative che solitamente vanno al di là di quelle materiali: la persona colpita si sente violata, a volte addirittura umiliata. Viene compromessa la fiducia nel prossimo e nella comunità. Per sostenere materialmente e psicologicamente le vittime di episodi di microcriminalità, a partire dal 2005 è stata estesa anche ai residenti del quartiere Saragozza la copertura assicurativa degli anziani over 65, richiesta con forza fin dagli anni precedenti dal quartiere stesso insieme alle principali organizzazioni sindacali. 20

21 SERVIZI OFFERTI POLITICHE A FAVORE DI ANZIANI ASSISTENZA DOMICILIARE Nell anno 2004 le ore totali erogate sono state , di cui di assistenza di base e ore prestate dal volontariato convenzionato (AUSER). Gli anziani assistiti al risultavano in totale 131, 110 solo per prestazioni domiciliari e 21 seguiti da volontari. L anno 2003 registrava in totale , ore di assistenza di base e ore di volontariato convenzionato, al erano in carico 140 utenti, di cui 122 assistiti solo per prestazioni domiciliari e 18 dal volontariato Auser. Dopo il lungo periodo sostanzialmente stabile del quinquennio si è registrato un significativo incremento nel 2002 (di cui una delle spiegazioni è senz altro da attribuire al cambiamento della Cooperativa di riferimento, novembre2001), in cui si è passati da ore nel 2000, nel 2001 a nel Una nuova impennata si è avuta nel 2003 con ore, mentre notiamo di nuovo una certa stabilità tra il 2003 e il Non ci sono liste d attesa e le domande, filtrate dalla consulenza professionale degli assistenti sociali, che arrivano al vaglio della Commissione sono state quasi tutte accolte. Addirittura in qualche caso si è ricorsi a deroga concedendo il servizio, per un periodo di tempo determinato, anche a famiglie che non presentavano tutti i requisiti previsti dal regolamento comunale, ma che versavano in situazioni particolarmente delicate e gravi. Un attenzione particolare è stata rivolta alle persone che, pur residenti ancora al proprio domicilio, risultano affette da qualche forma di involuzione cognitiva. In collaborazione con la Coop Ancora servizi, il Servizio Sociale ha continuato a sostenere la formazione sia degli Assistenti sociali che degli Assistenti domiciliari sullo specifico tema delle demenze. Nel corso del 2004 sono stati svolti 3 cicli del Laboratorio dei sensi (esperienza ancora in corso) ai quali hanno partecipato 30 utenti, tra quelli già in carico per l assistenza domiciliare o il centro diurno specializzato. SUSSIDI E SERVIZI VARI A SUPPORTO DELL AUTONOMIA Il Servizio Sociale di Quartiere si avvale, nell ambito dei piani individualizzati d intervento di strumenti operativi quali i sussidi economici continuativi o una tantum, il servizio mensa, il contributo mobilità (ex buoni taxi), il servizio di lavanderia, tutti finalizzati a garantire livelli accettabili di vita e a favorire il mantenimento dell autonomia. L aiuto più richiesto, soprattutto in periodi dell anno critici come marzo/aprile e settembre, sono i sussidi economici per far fronte a spese straordinarie quali il pagamento di bollette e tasse, con un trend in continua crescita. Al sono stati erogati 160 Una Tantum per un totale di ,62. Il sussidio di adeguamento al Minimo vitale è rimasto attivo solo per 14 utenti a seguito della revisione attuata dopo la rivalutazione delle pensioni minime nel Si lavora molto anche col fondo stanziato per l aiuto all autonomia, che viene principalmente impiegato al fine di garantire un contributo a chi deve pagare affitti particolarmente onerosi, in attesa di assegnazione di un alloggio pubblico. Nel 2004 hanno beneficiato di tale fondo 31 utenti, per una spesa di ,00. Nel primo semestre del 2005 sono stati erogati ,00 a favore di 34 utenti. 21

22 VACANZE IN CITTÀ VILLA BERNAROLI L esperienza, promossa dal Quartiere Borgo Panigale e realizzata grazie all azione e all impegno dei Centri Sociali, si è andata consolidando in questi anni ed è stata sempre più apprezzata dagli anziani che hanno potuto parteciparvi. Nel 2004 hanno partecipato 18 anziani di cui 12 hanno fatto 2 turni (totale 30 presenze) per una spesa a carico del Quartiere di Per il 2005 è previsto un maggiore impegno di tutte le tre realtà coinvolte, Borgo Panigale, Porto e Saragozza, che si sta attualmente definendo. CENTRI SOCIALI E ORTI I Centri Sociali e la zona ortiva (55 orti) continuano ad esercitare un ruolo di primo piano nel valorizzare e promuovere le potenzialità degli anziani che ancora vivono al loro domicilio, attraverso attività di aggregazione e ricreazione. Si ritiene quindi strategico continuare a lavorare con i Centri Sociali per aiutarli a rinnovare e rilanciare le proprie attività, per creare collegamenti con altri gruppi di volontariato del territorio, per favorire lo scambio fra generazioni diverse. Il centro La Pace ha organizzato pranzi sociali e collaborato con alcune scuole del Quartiere, istituendo anche una borsa di studio. Da quando si è trasferito nel Pratello ha attivato un proficuo scambio con il Centro diurno S. Nicolò, organizzando le feste di primavera e Natale. Il centro 2 agosto nel 2004 ha organizzato, per il terzo anno consecutivo, un pomeriggio di intrattenimento per gli anziani residenti nel Quartiere che hanno superato la soglia dei 95 anni e per il 2005 l ha esteso agli ultra novantenni, anche grazie al contributo dell Associazione Amici della Primo Levi Porto e Saragozza e dei sindacati dei pensionati. Ha inoltre ospitato i Laboratori di scrittura antica svolti dall Associazione culturale Didasco a favore dei bambini della scuola elementare ed organizzato un corso di gastronomia bolognese in collaborazione con l Unione cuochi bolognesi. Dal 9 al 12 maggio 2004 è stata allestita la 3a edizione della mostra E sempre tempo per l arte, presso i locali del Centro sociale La Pace. La manifestazione è stata organizzata dal servizio sociale e dalla Commissione Sicurezza sociale e tutela della famiglia, con la collaborazione dei due Centri sociali, in onore degli anziani assistiti che nel corso della loro vita e a tutt oggi hanno coltivato interessi artistici nella pittura, scultura e poesia. L intento di allestire una mostra delle loro opere, oltre a valorizzare gli anziani interessati, è quello di testimoniare a tutta la città la ricchezza di esperienze che possono essere espresse e condivise anche in questa stagione della vita. ATTIVITÀ DELL UNITÀ DI VALUTAZIONE GERIATRICA (UVG). Nel 2004 sono state effettuate dal Distretto Saragozza-Porto 154 valutazioni U.V.G. per Saragozza. Le proposte di tipologie assistenziali più frequenti sono l assegno di cura (62), la casa protetta (41), la Residenza Sanitaria Assistita (19) e il Centro Diurno (28). Al persone usufruivano dell assegno di cura, al erano 141; nel corso del 2004 sono stati attivati 62 nuovi assegni di cura. Non ci sono state liste di attesa e gli assegni sono stati così ripartiti: tipo A, 101 tipo B, 28 tipo C. 22

23 CENTRO DIURNO Mentre l anno 2003 è stato caratterizzato dal consolidamento del modello organizzativo della struttura di S. Nicolò, articolata in tre specifici servizi per anziani (due centri diurni e gli appartamenti protetti), il 2004 si è caratterizzato per il rafforzamento del ruolo dell Assistente sociale referente per il Quartiere. Questa figura rappresenta l interfaccia istituzionale tra l utente e il suo contesto familiare e l Ente erogatore del servizio, Opera Pia Poveri Vergognosi, fungendo anche da coordinatore per gli altri Assistenti Sociali del Quartiere che rimangono responsabili del caso di ogni singolo utente. Il monte ore settimanale per svolgere tale funzioni è stato stimato in 10 ore settimanali. Quanto ai dati il 2004 si è chiuso con la presenza di 12 utenti al CD tradizionale e 14 al CD specializzato. La frequenza media dell anno per il tradizionale è stata di 8.49 giorni e quella per lo specializzato di giorni. Si specifica che il Centro diurno ha 12 posti dedicati al tradizionale e 13 per anziani affetti da demenza; gli utenti del centro possono scegliere tra una frequenza a tempo pieno, part-time, a giorni alterni, solo mattina o solo pomeriggio. Nel 2004 sono stati inseriti 7 nuovi utenti nel CD tradizionale a fronte di 9 dimessi e 15 nuovi utenti nello specializzato a fronte di 11 dimessi. Come si osserva quindi è il CD specializzato ad essere il più richiesto e a registrare a momenti una piccola lista di attesa (4 persone), mentre si nota una lieve flessione nel CD tradizionale. STRUTTURE RESIDENZIALI: CASE DI RIPOSO, CASE PROTETTE, RSA. In questi anni si è lavorato molto per evitare o ritardare il più a lungo possibile il ricovero delle persone anziane in struttura. Tuttavia, dopo avere percorso tutte le possibili strade per evitare l istituzionalizzazione, a fronte di un peggioramento delle condizioni psicofisiche di persone molto anziane e molto sole, spesso il ricovero in una struttura protetta è l unica soluzione possibile. La rete dei servizi contemplata dalla L.R.5/94 comprende le Case protette e le RSA con posti convenzionati con l AUSL, accessibili tramite una Lista Unica Cittadina compatibilmente alla disponibilità di posti. Anche a causa di un turn-over ridotto della Lista Unica, il ricorso alle Case di Riposo convenzionate resta elevato per i non autosufficienti, mentre le ammissioni per le persone auto sufficienti sono state significativamente ridotte. Il dato complessivo continua a registrare una progressiva contrazione dell utenza in Casa di Riposo, a fronte di un graduale aumento degli ospiti in CP/RSA. Al si rilevano 33 ospiti in struttura protetta (38 al ) e 15 ( 12 nel 2003) in RSA ; 60 in casa di riposo (64 nel 2003). La programmazione per il triennio dovrà essere strutturata relativamente a tre macro aree: area della prevenzione, area della non autosufficienza e area del sostegno alle famiglie. 23

24 Nell area della prevenzione sono da includere tutti quegli interventi ed azioni che hanno l obiettivo di ritardare, se non di eludere, la condizione di non autosufficienza nell anziano. Quindi raccordandosi con altri servizi e settori dell amministrazione comunale per favorire interventi a favore della condizione anziana (casa, arredo urbano, distribuzione dei servizi, sicurezza, salute e qualità della vita, cultura e tempo libero), il Servizio sociale concorrerà a promuovere azioni positive volte alla salute e al benessere della popolazione di età superiore ai 60 anni. In particolare, rientrano in quest area: il progetto di valorizzazione dei Centri sociali e aree ortive, vacanze in città, le iniziative culturali svolte in collaborazione col volontariato alla Sala Madeleine, i laboratori creativi (scrittura, teatro, pittura, ), Ausilio (Coop Adriatica e Auser), l emeroteca punto di lettura e incontro al Centro civico, il progetto di volontariato civile, i lavori socialmente utili, il raccordo con la banca del tempo, i sostegni economici a contrasto delle nuove povertà (sussidi Minimo Vitale e Una Tantum, aiuto all autonomia, contributo alla mobilità, buoni pasto, lavanderia,..), le residenze protette in convenzione con l Opera Pia dei Poveri Vergognosi. L area della non autosufficienza rappresenta il punto più alto e complesso dell integrazione socio sanitaria e comprende gli interventi socio assistenziali più tradizionali e caratterizzanti il Servizio sociale. Relativamente a quest area, devono essere potenziati e migliorati tutti gli snodi tra sociale e sanitario: valutazione multi dimensionale della non auto sufficienza (UVGT) e orientamento ai servizi del territorio; raccordo con i Medici di medicina generale, col Servizio infermieristico, con le farmacie; dimissioni ospedaliere protette. Sono da considerare in questo insieme l assistenza domiciliare, integrata con il servizio infermieristico e specializzata per anziani affetti da demenza; l assegno di cura; il servizio semi residenziale del Centro diurno specializzato e non; il ricovero nelle strutture protette. Progetti innovativi da includere in quest area sono: l assistenza domiciliare specializzata, il Laboratorio dei sensi, i progetti Spazio famiglia e Madreperla2 rivolto alle assistenti familiari ( badanti ). Infine, l area di sostegno alle famiglie con anziani non autosufficienti: progetti informativi e formativi sulle patologie più invalidanti e complesse, con particolare riguardo alle demenze; gruppi di sostegno ed auto aiuto, mediazione familiare e sportello sociale. Lo sportello sociale, previsto dalla legge regionale 2/03, art.7, è uno strumento volto a garantire l unitarietà d accesso a tutta la rete dei servizi, in grado di rispondere al cittadino senza distinzioni di categoria e in ogni punto del territorio, capace di ascoltare, orientare, filtrare la domanda, rilevare e monitore i bisogni, rendere conto del gradimento dei servizi resi, gestire i tempi di risposta. In questo senso, lo sportello sociale dovrebbe diventare il principale strumento a sostegno ed orientamento per il cittadino e la famiglia nel momento in cui si pone la necessità di accedere alla rete dei servizi territoriali. Il Quartiere Saragozza fa parte del gruppo tecnico cittadino per la progettazione e implementazione dello sportello sociale, in più si candida quale Quartiere dove sperimentare in vivo le funzioni dello sportello, nonché la sua collocazione fisica particolarmente innovativa. 24

25 PROGRAMMA ATTUATIVO

26 AREA PREVALENTE RESPONSABILITA FAMILIARI E CAPACITA GENITORIALI 1. PROGETTO MEDIAZIONE FAMILIARE SISTEMATICA - ALTRE AREE INTERESSATE: Area diritti dei bambini e degli adolescenti Area politiche a favore di giovani Area immigrazione Area contrasto alla povertà Area prevenzione e contrasto a forme di disagio sociale Area politiche a favore di anziani Area politiche a favore di disabili AREA PREVALENTE DIRITTI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI 2. PROGETTO CENTRO PER L'INFANZIA E LA GENITORIALITA' S.MATTIA - ALTRA AREA INTERESSATA: Responsabilità familiari e capacità genitoriali 3. PROGETTO QUARTIERE AMICO DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE - ALTRE AREE INTERESSATE: Area Responsabilità familiari e capacità genitoriali - Area Politiche a favore dei giovani 4. PROGETTO NATI PER LEGGERE - Progetto cittadino 5. PROGETTO OPERATORE DI SISTEMA Richiesta dal Quartiere questa figura importante all interno dei finanziamenti regionali del programma finalizzato AZIONI DI COORDINAMENTO NELL AMBITO DEGLI INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE SCOLASTICA, SOCIO-EDUCATIVA, SOCIO-ASSISTENZIALI E SOCIO-SANITARI, A FAVORE DELL INFANZIA E DELL ADOLESCENZA - ALTRA AREA INTERESSATA: Responsabilità familiari e capacità genitoriali 6. PROGETTO RAGAZZI IN BIBLIOTECA - ALTRA AREA INTERESSATA: Politiche a favore dei giovani AREA PREVALENTE POLITICHE A FAVORE DI GIOVANI 7. PROGETTO LIBERI DI ESSERE GIOVANI attuato se verrà assegnato al Quartiere finanziamento regionale all interno del programma finalizzato Giovani - ALTRE AREE INTERESSATE: area responsabilita familiari e capacita genitoriali area diritti dei bambini e degli adolescenti area prevenzione a forme di disagio sociale AREA PREVALENTE IMMIGRAZIONE 8. PROGETTO CENTRO INTERCULTURALE MAURO COMELLINI attuato se verrà assegnato al Quartiere il finanziamento regionale all interno del programma finalizzato Politiche sociali per azioni d integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati - ALTRE AREE INTERESSATE: area responsabilita familiari e capacita genitoriali area diritti dei bambini e degli adolescenti area politiche a favore di giovani area prevenzione e contrasto a forme di disagio sociale 26

27 AREA PREVALENTE PREVENZIONE E CONTRASTO A FORME DI DISAGIO SOCIALE 9. PROGETTO CHE FARE PER DIRE NO ALLA VIOLENZA ALLA DONNA - ALTRE AREE INTERESSATE: Area Responsabilità familiari e capacità genitoriali Area diritti dei bambini e degli adolescenti Area politiche a favore di giovani Area immigrazione AREA PREVALENTE POLITICHE A FAVORE DI ANZIANI 10. PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE SPECIALIZZATA PER ANZIANI AFFETTI DA DEMENZA - ALTRE AREE INTERESSATE: Area responsabilità familiari e capacità genitoriali, area prevenzione di forme di disagio sociale, 11. PROGETTO VALORIZZAZIONE DEI CENTRI SOCIALI E DELLE AREE ORTIVE - ALTRA AREA INTERESSATA: prevenzione di forme di disagio sociale, 12. PROGETTO LABORATORI CREATIVI - ALTRA AREA INTERESSATA: prevenzione di forme di disagio sociale, 13. PROGETTO LABORATORIO DEI SENSI - ALTRA AREA INTERESSATA: prevenzione di forme di disagio sociale, 14. PROGETTO SALA MADELEINE: INCONTRI CON GLI ANZIANI E LE FAMIGLIE - ALTRA AREA INTERESSATA: prevenzione di forme di disagio sociale, AREA PREVALENTE POLITICHE A FAVORE DI DISABILI 15. PROGETTO PUNTO LETTURA VIA PIETRALATA - ALTRE AREE INTERESSATE: prevenzione di forme di disagio sociale, politiche a favore di anziani PROGETTO TRASVERSALE A TUTTE LE AREE D INTEGRAZIONE 16. BANCA DEL TEMPO DEI CITTADINI E DELLE ASSOCIAZIONI 27

28 - Area Responsabilità familiari e capacità genitoriali - Area diritti dei bambini e degli adolescenti - Area politiche a favore di giovani - Area immigrazione AREE D INTEGRAZIONE - Area contrasto alla povertà - Area prevenzione e contrasto a forme di disagio sociale - Area politiche a favore di anziani - Area politiche a favore di disabili 1 MEDIAZIONE FAMILIARE SISTEMICA Obiettivi specifici - affiancamento e aiuto alle famiglie che vivono una situazione di transitoria difficoltà causata dal cambiamento degli assetti familiari in seguito a nuovi eventi intercorsi. - ricerca di un nuovo equilibrio tra il cambiamento, determinato dalla complessità sociale, e la necessità di mantenere le funzioni specifiche della famiglia. Attori coinvolti - assistenti sociali laureati in possesso di diploma di specializzazione post universitario nel campo della mediazione familiare sistemica, - dipendenti del Comune di Bologna - medici di base, - geriatri, - infermieri, - psicologi Strumenti Incontri periodici con: - tutto il nucleo familiare - singoli componenti. - attori coinvolti. - Tavoli di coordinamento fra le varie figure professionali coinvolte Indicatori di risultato nel triennio, strumenti di valutazione per ogni caso preso in carico verrà aperta una cartella/diario nella quale verranno registrati tutti gli incontri, le varie fasi e la stesura dell accordo finale. Utilizzando questo strumento sarà possibile, nel tempo e con le dovute elaborazioni, verificare l andamento del progetto e i risultati ottenuti dallo stesso. 28

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