Ecco punto per punto quali sono le critiche e le obiezioni che solleviamo al D.D.L. e le proposte di modifiche che avanziamo

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1 Memorie sul Disegno di Legge di bilancio 2018 relative alla Scuola consegnate alle commissioni Cultura e Bilancio del Senato in occasione delle audizioni informali (6 e 7/11/2017) Premessa Nel DDL S.2960 per il Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2018 all art. 58 risultano definite le risorse finalizzate al rinnovo contrattuale dei lavoratori della pubblica amministrazione per il triennio nei termini stabiliti dall accordo Governo/Sindacati del 30 novembre E questo crea certamente le condizioni per l avvio del confronto negoziale in sede Aran. Inoltre, nella proposta del governo vi sono alcuni aspetti positivi, sia pure con alcune zone d ombra: il parziale superamento del blocco delle supplenze degli assistenti amministrativi e tecnici, ad esempio, presenta elementi di rigidità laddove non distingue le diverse situazioni di complessità della scuola; l indizione del concorso per Dsga non rende giustizia a quegli assistenti amministrativi facenti funzioni che nel corso degli anni hanno coperto vuoti di organico e assicurato il funzionamento delle scuole; la conferma delle esternalizzazioni dei servizi Ata andrebbe superata con lo scongelamento di circa 12 mila posti di organico e con la stabilizzazione dei lavoratori e della lavoratrici dipendenti dalle ditte di appalto. Tuttavia il DDL presenta limiti e criticità a partire dalla mancanza di un piano di investimento straordinario nel settore dell Istruzione che allinei gli investimenti pubblici dell Italia alla media dei Paesi Ocse e crei le condizioni per un rinnovo del Ccnl, per docenti, educatori e personale Ata, di livello europeo. Infatti, attualmente l Italia spende in istruzione soltanto il 7,1% della propria spesa pubblica mentre a livello Ocse la spesa media è del 9,9%. Ecco punto per punto quali sono le critiche e le obiezioni che solleviamo al D.D.L. e le proposte di modifiche che avanziamo Rinnovo CCNL Ad integrazione delle (scarse) risorse già stanziate con apposite disposizioni normative negli anni precedenti per i rinnovi contrattuali relativi al triennio , con la legge di bilancio in discussione vengono stanziati ulteriori mln di euro. Queste risorse determinano aumenti retributivi per il 2016, il 2017 e il 2018 rispettivamente dello 0,36%, dell 1,09%e del 3,48% del complessivo monte salari utile ai fini contrattuali.

2 Senonché questi incrementi sono lungi dal colmare le consistenti perdite del potere d acquisto degli stipendi sia in termini relativi che reali subite dai lavoratori della scuola per effetto del blocco della contrattazione che si è protratto dal 2009 a tutt oggi. In termini relativi la perdita degli stipendi è stata determinata dall aumento del tasso dell inflazione (Ipca) che, per il periodo , è stato complessivamente pari al 9,2 %. Va evidenziato che in detto periodo gli stipendi hanno potuto beneficiare del solo incremento per l Indennità di vacanza contrattuale (IVC), la cui misura però, già molto poco consistente, è stata bloccata ai valori del Gli stipendi del personale della scuola hanno inoltre subito un taglio in termini reali in conseguenza di provvedimenti normativi per il contenimento della spesa pubblica che hanno comportato il dimezzamento del salario accessorio e la riduzione della progressione di carriera (con l abolizione della posizione stipendiale 3-8 e l invalidità dell anno 2013 ai fini della maturazione del successivo gradone stipendiale). Tutto ciò ha determinato un taglio reale della retribuzione media del personale della scuola che, secondo i dati ufficiali del Conto Annuale, è passata da euro del 2009 a euro del 2015, con una perdita netta del 7% per il periodo considerato a cui si aggiunge il congelamento dell anno 2013 che pesa sulle spalle di tutti vecchi e nuovi assunti. Il 43% dei dipendenti della scuola è sulla soglia della povertà, tanto che beneficia del bonus fiscale degli 80 euro. I collaboratori scolastici appena assunti arrivano a malapena a percepire euro al mese di stipendio, mentre un docente nelle stesse condizioni non supera i Alla luce di tutto ciò appare evidente che gli incrementi retributivi del 3,48% previsti dalla Legge di Bilancio in discussione consentono solo un parziale e minimo adeguamento degli stipendi del personale della scuola, sia rispetto all inflazione che alle perdite reali subite dal 2009 a oggi. Pertanto è molto forte la richiesta da parte di docenti, educatori e Ata, di garantire ulteriori risorse aggiuntive. Proposte In considerazione dell importanza sociale che ricopre l intero settore formativo e della sua rilevanza come fattore di sviluppo del Paese, le risorse aggiuntive sarebbero indispensabili per avvicinare la spesa italiana in istruzione e le retribuzioni del personale della scuola ai livelli medi dei paesi europei e Ocse. Principio che vale per tutto il personale del comparto Istruzione e Ricerca Investimenti aggiuntivi, anche programmati in modo pluriennale, consentirebbero di ridurre la forbice tra l Italia e gli altri Paesi, favorendo un adeguamento degli stipendi del personale agli standard europei, l innalzamento della qualità del servizio scolastico offerto oltre che un miglioramento delle condizioni sociali ed economiche del Paese.

3 A questo fine si propone la costituzione di un apposito fondo per il personale della scuola in cui, da una parte, far confluire tutte le risorse già oggi disponibili ma che vengono variamente utilizzate (ad es risorse per la formazione, bonus premiale, ecc); dall altra incrementare questo fondo con risorse aggiuntive mediante un investimento statale pluriennale attingendo, ad es, da una quota delle risorse recuperate nella lotta all evasione fiscale. Valorizzazione docenti Il nostro orizzonte è l Europa. Vi è una questione che viene continuamente evocata dai media e dalla politica: l orario dei docenti europei e quelli dei docenti italiani, il salario dei docenti europei e quello dei docenti italiani. Dal confronto emerge che la docenza italiana, secondo i dati Ocse, ha gli stessi carichi di lavoro dei colleghi europei mentre gli stipendi sono inferiori del 20% circa rispetto alla media delle retribuzioni europee. Questo gap va recuperato con un piano straordinario di finanziamenti. Le nostre richieste, conseguentemente, sono: inquadramento unico della docenza, dall infanzia alle superiori; accelerazioni di carriera basate su criteri oggettivi e trasparenti, incentrate sulla valorizzazione della collegialità e del miglioramento della qualità della scuola; diritto a una formazione di qualità; benefit come sostegno alla professione. La scuola dell infanzia La scuola comincia dall infanzia. La ricchezza degli stimoli che i bambini ricevono nei primi anni di vita è decisiva per lo sviluppo della persona: la famiglia da sola non ce la può fare, un bambino non può crescere conoscendo solo le mura domestiche. Per questa ragione la scuola dell infanzia deve essere generalizzata in tutto il Paese, in ogni borgo e quartiere. L istituzione dell organico potenziato, come del resto è avvenuto per gli altri ordini di scuola, è una prima misura utile all innalzamento della qualità dell istruzione. Personale ATA - Il contenimento delle supplenze va superato. Termini e modalità per la chiamata dei supplenti possono trovare efficaci soluzioni all interno di un nuovo regolamento delle supplenze in sede di confronto Miur/ Sindacati, dal momento che quello attuale risale all anno 2000, - Tutti i precari ATA con almeno 3 anni di servizio debbono essere stabilizzati. E una questione di equità e di giustizia che non è possibile continuare a ignorare.

4 - L organico funzionale va istituito anche per gli Ata, adeguandolo alle esigenze di funzionamento delle scuole. La figura dell assistente tecnico va istituita nella scuola del primo ciclo, dove secondo i dati ministeriali funzionano oltre laboratori. - Di conseguenza vanno abolite le misure (in particolare i tagli ulteriori per il ) contenute nella legge di stabilità In tema di inclusività In assenza di risorse aggiuntive, oltre gli aumenti mensili di 85 euro, sarà impossibile garantire parità di trattamento economico e giuridico tra il personale. Dopo la sentenza della Corte di giustizia europea invece è ineludibile la questione dell equiparazione dei diritti e del trattamento del personale a tempo determinato a quelli del personale a tempo indeterminato. Dirigenza scolastica Le risorse, che l art. 53 del disegno di legge del bilancio 2018 stanzia per l equiparazione della retribuzione di posizione parte fissa dei dirigenti scolastici a quella degli altri dirigenti dell area istruzione e ricerca, solo parzialmente consentono di ottenere lo scopo dichiarato, Ciò perchè il Fondo Unico Nazionale, da una parte riceve risorse per incrementare la retribuzione di posizione parte fissa dei dirigenti scolastici, dall altra vede terminare il finanziamento una tantum di 14 milioni previsto dalla L. 107; pertanto esso non può garantire, a partire dal 2019/2020, il livello retributivo dell anno precedente alla retribuzione di posizione parte variabile e di risultato perché i dirigenti scolastici in servizio passano dai circa 6250 del 2018/2019 ai circa 8000 del 2019/2020, una volta concluse le procedure concorsuali. Di fatto questo aumentato fabbisogno di risorse ridurrà del 50% l effetto degli aumenti della legge sulle retribuzioni dei dirigenti scolastici, allontanando l obiettivo dell equiparazione e non riuscendo neanche a riportare la retribuzione professionale media dei dirigenti scolastici ai livelli del Le assenze gravi che compromettono il futuro Una legge di bilancio è un programma politico e si giudica anche dalle cose che mancano. In questo DDL manca un piano di investimenti finanziario: 17 mld di euro sarebbero quelli necessari per dare alla scuola italiana un orizzonte europeo. Questi gli obiettivi che si potrebbero raggiungere con quelle risorse, dando alla scuola italiana una prospettiva di livello europeo e restituendo al personale della scuola quella dignità sociale che gli ultimi 20 anni hanno fatto svanire attraverso la denigrazione del dipendente pubblico, il taglio di ben 11 miliardi alla conoscenza e ben 8 alla sola scuola:

5 1. obbligo a 18 anni 2. generalizzazione della scuola dell infanzia sezioni in 5 anni. 3. ripristino del tempo pieno e del tempo prolungato 4. una didattica realmente laboratoriale, basata su laboratori efficienti e attrezzati 5. riduzione del numero di alunni per classe finalizzata all innalzamento dei livelli di apprendimento e alla riduzione dei fenomeni di dispersione e abbandono che penalizzano il sud del Paese 6. continuità della didattica attraverso la stabilizzazione nell organico di diritto dei posti autorizzati nell organico di fatto e dei posti in deroga sul sostegno 7. un piano per l edilizia scolastica, per la sicurezza degli edifici e per la promozione di una didattica nuova 8. un piano di investimenti per restituire funzionalità agli uffici scolastici territoriali e centrali, che oggi, mostrando gravi falle organizzative e strutturali (a partire dal sistema informatico SIDI) e privati drasticamente di personale, scaricano sulle scuole incombenze estranee al servizio scolastico (pensioni, trattamenti stipendi, trattamento di fine rapporto) La regolarità di contratti è una precondizione per lo sviluppo. Oggi misuriamo i guasti profondi provocati dall assenza dei contratti, l unico strumento, che ha permesso un qualche sviluppo dell autonomia scolastica come comunità educante che trae origine e potere dalla Costituzione e non dalle politiche transitorie ed evanescenti di questo o quel governo. Conclusione Su quanto illustrato in questo documento invieremo precise proposte di cambiamento (emendamenti). Ci auguriamo che la discussione parlamentare sul DDL favorisca un reale cambiamento delle norme in esso contenute e sia, al tempo stesso, l occasione per aprire un grande dibattito pubblico sui temi della scuola e della dignità del lavoro che, a partire dai valori e dai principi della Costituzione, favorisca un nuovo rapporto tra scuola e società ed apra le porte del futuro.