una esperienza di prevenzione del tabagismo e non solo.nel territorio dell Ulss 19 Alessandro Mantovani

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1 una esperienza di prevenzione del tabagismo e non solo.nel territorio dell Ulss 19 Alessandro Mantovani

2 Premessa Dalla letteratura internazionale emerge che: - se le persone non iniziano a fumare durante l adolescenza, hanno una bassa probabilità di diventare un fumatore regolare in età adulta (Paavola et al., 1996); - esiste una forte correlazione tra l età di iniziazione al fumo e la probabilità di diventare un forte fumatore regolare (Conrad etal., 1992); - la dipendenza aumenta con l età e che un alto grado di assuefazione si instaura solo dopo alcuni anni dall iniziazione al fumo (Pacifici etal., 2003), - quindi, prima si inizia a fumare e prima si instaura l abitudine strutturata al fumo.

3 Premessa La maggior parte degli interventi di prevenzione al tabagismo a livello regionale e nazionale sono rivolti a partire dai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado (ex scuole medie), dunque ad una fascia di età tra gli 11 ed i 14 anni, età in cui l atteggiamento e le conoscenze verso il fumo sono già strutturate.

4 Premessa Sulla base di tali premesse, la Regione Veneto ha elaborato e proposto un progetto sperimentale che l Azienda Ulss 19 di Adria ha accolto assieme ad altre 5 aziende ulss venete (nella prima sperimentazione). Titolo del progetto C era una volta e poi vissero sani e contenti In questa relazione verrà presentata l esperienza dell Azienda Ulss di Adria nella realizzazione operativa del progetto di prevenzione al tabagismo nella Scuola primaria

5 Ambito di intervento: Scuole primarie Obiettivi Generali Prevenire o ritardare la sperimentazione di comportamenti a rischio nei giovani (fumo) Promuovere una cultura ed uno stile di vita nei bambini delle scuole primarie e dei loro genitori sana. Promuovere competenze socio-comportamentali con riguardo particolare al fumo di tabacco Creare ambienti favorevoli alla salute Rafforzare l azione comunitaria

6 Destinatari Bambini di età tra gli 8-10 anni Famiglia Insegnanti Comunità Tempi Progetto triennale

7 Obiettivi Specifici per i Bambini Favorire la costruzione di opinioni ed atteggiamenti di stili di vita sani nei bambini (attraverso l acquisizione di atteggiamenti individuali specifici, ad es. resistere alla pressione sociale); Sviluppare le competenze socio-comportamentali (la capacità comunicativa, le capacità di socializzazione, le capacità assertive, l autostima e l autoefficacia ), quali importanti fattori di protezione, necessari a prevenire i comportamenti a rischio legati al fumo Favorire la conoscenza critica delle proprie esperienze personali finalizzate ad aumentare la capacità di proteggersi dai comportamenti a rischio

8 Obiettivi specifici per i Genitori stimolare la collaborazione delle famiglie, rendendole consapevoli dell importanza del loro ruolo di modello educativo e dell influenza che hanno nei confronti delle pressioni sociali a favore del fumo aumentare il sostegno della famiglia nella creazione di un clima favorevole in questa esperienza di promozione del benessere fornire le conoscenze e gli strumenti per diventare capaci di rivedere e cambiare le regole familiari rispetto al fumo di tabacco aumentare la conoscenza dei propri comportamenti ed atteggiamenti relativi al fumo di tabacco modificare gli atteggiamenti personali verso fumo

9 Obiettivi specifici per gli Insegnanti fornire agli insegnanti strumenti e metodologie atte a favorire la costruzione di opinioni ed atteggiamenti di stili di vita sani formare gli insegnanti ad una metodologia per la promozione del benessere che può dunque diventare efficace per altre attività di educazione alla salute aumentare la conoscenza dei propri comportamenti ed atteggiamenti relativi al fumo di tabacco modificare gli atteggiamenti personali verso il fumo di tabacco

10 Metodologia - il coinvolgimento attivo in gruppo dei bambini - il coinvolgimento attivo dei genitori - il coinvolgimento dell insegnante e dell operatore ulss La metodologia presta attenzione alle differenze individuali e alle dinamiche di gruppo, oltre che alla particolare fascia d età con cui si tratta

11 Attività Le attività proposte si basano sull utilizzo della comunicazione verbale e non verbale ed usano il linguaggio verbale, grafico, iconico, corporeo. Si diversificano nei tre anni del progetto seguendo lo sviluppo psicologico, affettivo e cognitivo del bambino: 1 anno: fabulazione (pensiero primario e fantastico) 2 anno: drammatizzazione, in cui si stimola un pensiero più evoluto, mediato dal corpo 3 anno: il bambino diventa sempre più regista riproponendo in famiglia le attività e introducendo rielaborazioni personali; segue la tavola rotonda finale dove si stimola la capacità di parlare delle proprie esperienze, emozioni ed affetti).

12 Attività del Primo anno - La scrittura creativa: - qualsiasi tipo di scritto dalla fiction (racconto, storie, favole) alla non-fiction (poesie, rime, battute etcc.) che esce dagli classici schemi della scrittura professionale, giornalistica, accademica o dalle forme di letteratura. - I bambini venivano invitati a creare una fiaba che cominciasse per C era una volta una famiglia di... Lo scopo era di utilizzare la fiaba per suscitare emozioni e prodotti espressivi, stimolare la conoscenza critica delle proprie esperienze personali e familiari.

13 Attività del Primo anno - La scrittura creativa: La progettualità prevedeva che la fiaba non rimanesse uno strumento individuale; essa è stata condivisa con i bambini della classe, è stata titolata attraverso un processo di sintesi e tradotta figurativamente. I significati, le morali e le emozioni rappresentate nella favola sono state successivamente drammatizzate in classe. In seguito i bambini hanno sfrangiato le loro favole degli elementi più superficiali e sono stati invitati a scegliere gli elementi che ritenevano maggiormente significativi e che poi avrebbero riutilizzato per dar vita a nuove storie condivise con i compagni di classe.

14 Attività del Primo anno - La scrittura creativa: La favola diventa così un pretesto per creare significati condivisi, per sviluppare le capacità di problem-solving e decision making, per implementare la capacità di socializzazione in gruppo; un gruppo all interno del quale ogni bambino porta qualcosa di suo e il compito al quale il gruppo è chiamato è quello di connettere tutti gli elementi (personaggi delle favole individuali) cognitivamente ed emotivamente in una fiaba del gruppo.

15 Attività del Primo anno - La scrittura creativa: Altre attività di scrittura creativa utilizzate: La cartolina Il diario

16 Le attività del 1 anno - fabulazione - pittura - ricerca di titoli - drammatizzazione - costruzione di uno spazio comune - diversificazione Tempi 5 attività con i bambini 3 attività con i genitori 3 attività con gli insegnanti

17 Attività del Secondo anno - La raccolta delle informazioni: Attraverso il gioco delle informazioni ai bambini è stata data la possibilità di gestire attivamente l aspetto informativo del progetto. Si tratta di un gioco che permette di raccogliere le informazioni che i bambini possiedono sul tabacco. Ne segue una analisi di gruppo con selezione dei contenuti corretti, scorretti o incompleti.

18 Attività del Secondo anno - La raccolta delle informazioni: Un'altra attività realizzata è stata la storia creata dalla Lega Italiana contro i Tumori dal titolo Fumo city story. Si tratta di un racconto adatto per i bambini della scuola primaria che affronta il tema del tabacco e del fumare come fosse un thriller catturando in tal mondo l attenzione dei piccoli completando al contempo la serie di informazioni sul tabacco iniziata con il gioco precedente.

19 Attività del Secondo anno - Tecniche del teatro dell oppresso di A. Boal: Attività di drammatizzazione finalizzate a far sperimentare ai bambini la possibilità di vivere ruoli differenti, emozioni e sensazioni diverse a volte legate con eventi anche problematici al fine di stimolarli ad agire soluzioni alternative Il Teatro-Forum Si tratta di una scena teatrale che rappresenta una situazione negativa, oppressiva o semplicemente problematica. La scena e' presentata una prima volta, quindi il pubblico e' chiamato a intervenire e cercare alternative e soluzioni

20 Le attività del 2 anno - La mappa delle informazioni - Fumo city story - Drammatizzazione (utilizzo della metodologia del teatro dell oppresso etc..) Tempi 5 incontri con i bambini 2-3 incontri con i genitori 3 incontri con gli insegnanti

21 Attività del terzo anno - La scrittura creativa - La drammatizzazione - La tavola rotonda La Tavola Rotonda era il tavolo del castello di Camelot a cui i Cavalieri e Re Artù sedevano per discutere questioni di cruciale importanza per il reame, per parlare delle loro esperienze, delle loro conquiste, delle leggi e dei loro obiettivi. Così è stato fatto con i bambini, che si trovavano a raccontare delle loro esperienze effettuate nel progetto nelle 3 annualità

22 Le attività dei 3 anni: 3 anno - La fabulazione dei genitori - Elaborazione/Interpretazione grafico-espressiva della favola dei genitori - Tavola Rotonda (problem solving) - Drammatizzazione Tempi 5 attività con i bambini 1-3 attività con genitori e bambini 1-3 attività con gli insegnanti

23 Aspetti peculiari del progetto: Il progetto si ispira ad un modello teorico di prevenzione primaria che si occupa di fattori di rischio e di protezione aspecifici ed in tal senso con i bambini non è necessario dare informazioni sul problema fumo ma ci si propone di potenziare le life skills

24 Numerosi ricercatori (BOTVIN et Al., 1980,1984;; GENEVE, 1996; OLWEUS, 1990; SPELTINI, 1993) sostengono che le LIFE SKILLS facilitano e promuovono il sostegno sociale e ambientale che mira ad influenzare la salute e i comportamenti sociali in modo positivo. Sono l'insieme di abilità personali e relazionali che servono per governare i rapporti con il resto del mondo e per affrontare positivamente la vita quotidiana, "competenze sociali e relazionali che permettono ai ragazzi di affrontare in modo efficace le esigenze della vita quotidiana, rapportandosi con fiducia a se stessi, agli altri e alla comunità", abilità e competenze "che è necessario apprendere per mettersi in relazione con gli altri e per affrontare i problemi, le pressioni e gli stress della vita quotidiana.

25 Life Skills in Schools - OMS 1. Autocoscienza: Capacità di leggere dentro se stessi - conoscere se stessi, il proprio carattere, i propri bisogni e desideri, i propri punti deboli e i propri punti forti; 2. Gestione delle emozioni: Capacità di riconoscere le proprie emozioni e quelle degli altri- "essere consapevoli di come le emozioni influenzano il comportamento" in modo da "riuscire a gestirle in modo appropriato"e a regolarle opportunamente; 3. Gestione dello stress: Capacità di governare le tensioni - saper conoscere e controllare le fonti di tensione "sia tramite cambiamenti nell'ambiente o nello stile di vita, sia tramite la capacità di rilassarsi"; 4. Senso critico: Capacità di analizzare e valutare le situazioni - saper "analizzare informazioni ed esperienze in modo oggettivo, valutandone vantaggi e svantaggi, al fine di arrivare a una decisione più consapevole", riconoscendo e valutando "i diversi fattori che influenzano gli atteggiamenti e il comportamento, quali ad esempio le pressioni dei coetanei e l'influenza dei mass media";

26 Life Skills in Schools - OMS 5. Problem solving: Capacità di risolvere problemi - saper affrontare e risolvere in modo costruttivo i diversi problemi che "se lasciati irrisolti, possono causare stress mentale e tensioni fisiche"; 6. Decision making: Capacità di prendere decisioni - saper decidere in modo consapevole e costruttivo "nelle diverse situazioni e contesti di vita"; saper elaborare "in modo attivo il processo decisionale può avere implicazioni positive sulla salute attraverso una valutazione delle diverse opzioni e delle conseguenze che esse implicano"; 7. Creatività: Capacità di affondare in modo flessibile ogni genere di situazione - saper trovare soluzioni e idee originali, competenza che "contribuisce sia al decision making che al problem solving, permettendo di esplorare le alternative possibili e le conseguenze delle diverse opzioni"; 8. Comunicazione efficace: Capacità di esprimersi- sapersi esprimere in ogni situazione particolare sia a livello verbale che non verbale "in modo efficace e congruo alla propria cultura ascoltando con attenzione gli altri per capirli, chiedendo, se necessario, aiuto.

27 Life Skills in Schools - OMS 9. Empatia: Capacità di comprendere gli altri - saper comprendere e ascoltare gli altri, immedesimandosi in loro "anche in situazioni non familiari", accettandoli e comprendendoli e migliorando le relazioni sociali "soprattutto nei confronti di diversità etniche e culturali" 10.Skill per le relazioni interpersonali : Capacità di interagire e relazionarsi con gli altri in modo positivo - sapersi mettere in relazione costruttiva con gli altri, "saper creare e mantenere relazioni significative" ma anche "essere in grado di interrompere le relazioni in modo costruttivo" da Paola Marmocchi, Claudia Dall'Aglio e Michela Zannini, Educare le life skills. Come promuovere le abilità psico-sociali e affettive secondo l'organizzazione Mondiale della Sanità, Erickson, Trento 2004

28 Aspetti peculiari del progetto: Il progetto cerca di coinvolgere e lavorare coerentemente con i 3 contesti di vita prevalenti del bambino: la famiglia, la scuola ed i pari.

29 Le attività con i genitori: Ogni annualità del progetto prevedeva un minimo di 3 incontri tra l operatore ulss ed i genitori Generalmente il primo incontro consisteva nella presentazione degli obiettivi e delle attività del progetto per l anno in corso. Il secondo incontro dell anno, in genere realizzato verso febbraio, marzo, era costruito in modo da coinvolgere maggiormente i genitori su temi specifici Il terzo incontro era un confronto riguardo alla attività realizzate durante l anno.

30 Aspetti peculiari del progetto: Si tratta di un progetto il cui modello base può essere utilizzato anche per altri tipi di attività di prevenzione e promozione della salute (alimentazione, alcol, droghe etc..)

31 L Evoluzione del Progetto - Trasferimento delle conoscenze e competenze nell ambito della promozione della salute agli insegnanti - Maggior coinvolgimento dei bambini - Allargamento del focus sui comportamenti a rischio in generale (tabacco, alcol, alimentazione etcc.) - Maggior coinvolgimento dei genitori - Maggior coinvolgimento comunitario

32 Supervisione al progetto e valutazione - Il diario dell insegnante e dell operatore - Questionario pre e dopo i 3 anni - Questionari di gradimento - Questionario ambientale per il monitoraggio del rispetto della normativa sul fumo

33 Grazie per l attenzione!

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