L Educazione degli Adulti in Lombardia: le reti dei servizi e i rapporti col territorio

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1 Sala Porta Palazzo delle Stelline Milano 17 aprile ore ATTI DEL SEMINARIO L Educazione degli Adulti in Lombardia: le reti dei servizi e i rapporti col territorio La Legge 27 dicembre 2006, n. 296 (Finanziaria 2007) prevede notevoli cambiamenti nell impostazione del sistema dell EdA: ferme restando le competenze delle Regioni e degli Enti locali in materia, i Centri Territoriali Permanenti per l EdA verranno riorganizzati su base provinciale, articolati in reti territoriali e ridenominati Centri provinciali per l istruzione degli adulti. Ad essi è attribuita autonomia amministrativa, organizzativa e didattica, con il riconoscimento di un proprio organico distinto da quello degli ordinari percorsi scolastici. Il tutto, allo scopo di far conseguire più elevati di istruzione alla popolazione adulta. In Lombardia si è aperto un dibattito tra gli operatori del settore. Il seminario sarà l occasione per dar voce ai Dirigenti scolastici e agli Insegnanti dell EdA, che potranno così offrire un contributo alla definizione del sistema lombardo, alla luce dell impegno assunto dalla Regione in merito alla approvazione di un nuovo PDL sull istruzione.

2 Milano 17 aprile 2007 Le politiche dell USR Lombardia per il rilancio dell Eda e i nuovi scenari istituzionali ( a cura di Aldo Tropea) Le ragioni dell impegno: il permanere di dati allarmanti di insuccesso, tendenzialmente in crescita Esiti Professionali Lombardia ^ anno Abbandoni Non Promozioni Promozioni con debito 11,2 27,96 57,8% 2^ Anno 6,94 21,53 58,4% Esiti Tecnici Lombardia ^ anno Abbandoni Non Promozioni Promozioni con debito 5,0 24,10 49,8% 2^ Anno 4,1 17,54 49,6%

3 La grande questione dell Eda: la ricerca ALL dimostra che, contrariamente a quanto avviene per i giovani studenti in PISA, il quadro lombardo non si discosta da quello nazionale Livello 1 (da 0 a 226 punti) Livello 2 (fino a 276 punti) Livello 3 (fino a 326 punti) Livello 4/5 (fino a 500 punti) Lombardia 47,5% 33,6% 16,9% 2,0% Problem solving Numeracy Document Prose Italia Lombardia Italia Lombardia Italia Lombardia Italia 46,1% 49,7% 48,8% 37,9% 41,6% 68,6% 69,6% 35,1% 29,0% 33,4% 43,4% 41,6% 16,5% 2,3% 18,1% 3,2% 15,3% 2,5% 17,3% 1,4% 15,7% 1,3% 23,6% 7,1% 0,6% 23,3% 6,5% 0,6% 0% 20% 40% 60% 80% 100% Dai dati emerge l urgenza di una nuova fisionomia per l Eda Ital. per stranieri Informatica Inglese Altro Tit. studio TOTALE 2004/ /

4 % ISCRITTI AI CORSI Ital. per stranieri Informatica Inglese Altro Titolo di studio 2004/05 34,71% 18,9% 17.36% 20,57 8,44% 2005/06 37,9% 17,6 17,88% 19,32% 8,13% Un offerta spaccata a metà e rivolta al 40% per strati già alfabetizzati, al 60% a fasce deboli. E evidente l inadeguatezza dell offerta per gli stranieri La crescita non è più così impetuosa I paganti costituiscono i tre quinti degli iscritti, in lieve calo rispetto all anno scorso (59% rispetto al 64,95%). Le domande rimaste inevase (5.069), diminuiscono ancora rispetto all anno precedente (6.112) e all anno 2003/04 (6.587), anche se il 37% di questa domanda riguarda utenti non paganti e quindi fasce deboli E evidente che il sistema è a un punto di crisi: da un lato non riesce a stanare il bisogno dei più deboli, dall altro il titolo di studio non risulta sufficientemente appetibile

5 Ma proprio per questo è sicuramente necessario raccordare la prima formazione con la formazione permanente Un nuovo quadro organico che raccordi il lavoro dei Centri Territoriali Permanenti con le scuole serali, che devono cessare di essere cloni di quelle del mattino L USR da due anni destina tutti i fondi dei serali alla costruzione di reti di collaborazione per il riconoscimento dei crediti, della formazione a distanza e dello sviluppo della didattica modulare Per questo ha accolto con piena convinzione l idea dei Centri Provinciali (o comunque territoriali) autonomi per l istruzione degli adulti. Essa sembra realizzare una antica aspirazione, purché non non si limiti a cambiare nomi o a rinfrescare procedure amministrative Due compiti e una scadenza D intesa con i sindacati scuola è stato costituito un gruppo di lavoro dei referenti degli Uffici Scolastici Provinciali per Ragionare sui compiti, sulle caratteristiche ordinamentali, sui bisogni organizzativi di Centri verticalizzati, aperti al territorio e alla Formazione continua, sviluppando la riflessione sui punti di forza e di debolezza delle reti già esistenti Simulare soluzioni organizzative sulle possibili autonomie a partire dai numeri di oggi (studenti, docenti, sedi, dirigenze) Formulare un documento da mettere a punto entro aprile per il MPI e per il nuovo dimensionamento

6 Nuovi sviluppi saranno necessariamente legati alla prospettiva delineata dal decreto Bersani, che preannuncia la valorizzazione della nuova istruzione tecnica e professionale e al tempo stesso di una nuova e concorrenziale Formazione Professionale, l unica abilitata a rilasciare qualifiche di secondo e terzo livello europeo Fondamentale la costruzione delle sedi di programmazione dell offerta formativa territoriale, rispetto alla quale è necessario ripensare Ai tempi e modi del dimensionamento scolastico All omogeneizzazione dei tempi e modi delle iscrizioni Alla costruzione di strumenti integrati dell anagrafe Al raccordo delle sedi e degli strumenti dell orientamento Alla definizione dei nuovi Centri per l Educazione degli adulti Per questa ragione l USR ha richiesto alla Regione e alle Province la costituzione di un tavolo inter-istituzionale, cui l ANCI ha già dato la propria piena adesione Un lavoro complicato Per l evidente nesso con la riforma dell istruzione tecnica e professionale (anche quella alta) Per la difficoltà di conciliare l autonomia amministrativa con una struttura di offerta vicina a casa Per alcune resistenze di categoria o di campanile Per la necessità di raccordarsi con tutti i soggetti che sul territorio erogano forme di formazione degli adulti, primi fra tutti i Comuni, le cui attività è necessario prima di tutto mappare FORMALE Scuola Formazione Professionale I servizi per l impiego Le agenzie formative private Imprese Enti Locali Volontariato INFORMALE I musei I media Lo sport Lo spettacolo L associazionismo religioso, culturale e ricreativo

7 I primi esiti del tavolo La novità del comma 632 della legge finanziaria 2007 non va interpretata come un semplice aggiustamento o una semplice sommatoria di utenze. I nuovi Centri dovranno proporre 1. attività che portino gli adulti italiani e stranieri alle qualifiche professionali ed ai diplomi di scuola secondaria. Si tratta di percorsi ad elevata formalizzazione, per i quali si richiede un integrazione crescente con la formazione professionale regionale e la rinnovata istruzione tecnica statale 2. il recupero dei livelli di literacy e numeracy, potenziando il raggio d azione attuale dei Ctp e aumentando la capacità di individuare l utenza debole e di progettare percorsi integrati con gli Enti Locali, l associazionismo culturale, il terzo settore ecc. 3. occasioni di alfabetizzazione funzionale facilmente accessibili e non troppo costose agli adulti che esprimono bisogni espliciti, in collaborazione soprattutto con i Comuni. 4. corsi di italiano rivolti ai cittadini stranieri finalizzati all apprendimento della lingua e all orientamento/all inserimento in successivi percorsi di istruzione o di formazione professionale. Il modello di riferimento Non può che essere quello disegnato dalla Direttiva 22/2001 per i CTP per garantire: 1. flessibilità, 2. modularità, 3. certificazione delle competenze, 4. definizione di crediti formativi, 5. attivazione di convenzioni con enti pubblici e/o associazioni, 6. coinvolgimento forte del territorio

8 Una struttura nuova con una dirigenza propria e specifica una dotazione organica attribuita in maniera diversa da quella per cattedre un personale con un contratto di lavoro non ricalcato su quello della scuola normale non più strutturata per classi ma per moduli organizzata liberamente su un monte-ore annuale non scandito sui tempi del normale calendario scolastico aperta alla FAD integrata con la Formazione Professionale e con il privato sociale Il lavoro dei gruppi integrati Scuola-FP per il riconoscimento dei crediti Venti gruppi di lavoro formati da docenti impegnati nella sperimentazione dei percorsi triennali hanno definito le competenze-chiave, le abilità e le conoscenze articolandole nelle cinque aree individuate dalla Conferenza Stato-Regioni (linguaggi, storico-socio-economica, scientifica, tecnologica, tecnico-professionale) Rispetto alla organizzazione attuale dei curricoli di studio, il cui cardine è il programma, il focus dell impianto didattico è spostato sull esito da raggiungere a seguito del processo di apprendimento triennale. Tale esito si presta al confronto con risultati di apprendimento acquisiti in esperienze lavorative o di studio realizzate in alternanza e costituisce il fondamento reale per il riconoscimento di crediti, per i passaggi e per i rientri in formazione

9 le linee-guida per le Commissioni di Istituto scolastico e formativo A partire dalla definizione comune degli obiettivi e degli esiti di apprendimento, indicano alle Commissioni previste dall OM 87/2004 sottolineano a) La priorità delle competenze acquisite rispetto alla diversità dei percorsi b) le procedure comuni per lo scambio dei modelli di certificazione c) la valenza erga omnes del riconoscimento dei crediti d) l accompagnamento delle certificazioni con azioni di accoglienza e di riallineamento Biennio + CTP: una ipotesi praticabile? Stiamo operando delle simulazioni. Probabilmente sì ma ad alcune condizioni: a) Che non si ritorni ad una concezione dell Eda come semplice recupero dell alfabetizzazione primaria b) Che si pensi comunque a una struttura in cui a un centro amministrativo corrisponda una rete di convenzioni per l utilizzo integrato di spazi e laboratori c) Che si tratti di una soluzione transitoria d) Che l organico sia calcolato sulla base degli iscritti ai moduli e non alle classi tradizionali

10 Quale territorio? Recuperare l accordo 8 marzo 2000 IL COMITATO REGIONALE individua i criteri per la dislocazione dei centri a livello provinciale IL COMITATO PROVINCIALE sulla base dei criteri, definisce gli ambiti territoriali I COMITATI LOCALI presidiano la qualità del servizio attraverso osservatori gestiti da reti di Comuni

11 Un ruolo fondamentale per la Regione e per gli Enti Locali se nessun soggetto istituzionale o nessuna parte sociale fosse in grado di concordare ruoli e modalità di integrazione dei soggetti sul territorio, avremmo un mercato senza regole, senza arbitro, senza informazioni per gli utenti e senza qualità competitività deve invece voler dire cum-petere cioè andare, anche se con forme diverse, nella stessa direzione, con regole del gioco chiare e condivise. DARE ALLA PROGRAMMAZIONE DELL OFFERTA FORMATIVA QUESTO ORIZZONTE Una buona pratica L esempio di certifica il tuo italiano : gestito in collaborazione con fondi MLPS tra Regione e MPI, ha consentito l attivazione ad oggi di 124 corsi e di certificare circa 2000 stranieri La caratteristica è stata l alleanza tra CTP, Enti Locali, soprattutto i Comuni, e il privato sociale (che doveva coprire un terzo almeno dell offerta formativa) con la costituzione di coordinamenti provinciali inter-istituzionali E un piccolo supporto all apertura verso il Territorio: 2000 euro aggiuntivi in arrivo per ogni CTP.

12 Grazie per l attenzione

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