COMUNE DI FONTE (TREVISO)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "COMUNE DI FONTE (TREVISO)"

Transcript

1

2 COMUNE DI FONTE (TREVISO) PROGETTAZIONE DI UNA PALESTRA POLIFUNZIONALE SECONDO STRALCIO DI LAVORI ESECUTIVO RELAZIONE TECNICA DESCRITTIVA 1

3 INDICE 1. RELAZIONE ILLUSTRATIVA 1.1 PREMESSA 1.2 IL LUOGO 1.3 INQUADRAMENTO URBANISTICO 1.4 CONCETTI ISPIRATORI DELLA PROPOSTA 1.5 LO STATO DI FATTO 1.6 IL PROGETTO 2. IL CONTESTO NORMATIVO 2.1. IL CONTESTO NORMATIVO E CONFORMITA DELL INTERVENTO 3. PREVENZIONE INCENDI 3.1 ATTIVITÀ ATTIVITÀ CLASSE DI APPARTENENZA DELL EDIFICIO 4. CARATTERISTICHE DIMENSIONALI ED IGIENICO EDILIZIO 4.1 CONFORMITA ALLE NORME IGIENICO SANITARIE 4.2 CONFORMITA ALLE NORME CONI 4.3 CONFORMITA LEGGE13/89 E REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE 4.4 IMPIANTO FOGNARIO 5. MATERIALI E FINITURE 5.1 MATERIALI 5.2 FINITURE 5.3 PULIZIA E MANUTENZIONE 2

4 PROGETTAZIONE DI UNA PALESTRA POLIFUNZIONALE A FONTE 1. RELAZIONE ILLUSTRATIVA 1.1 PREMESSA Il progetto per una nuova Palestra Polifunzionale a Fonte, oggetto della presente relazione, ha avuto un iter piuttosto complesso. Esso, infatti, nasce dalla revisione di un progetto definitivo redatto a cura dell arch. Beniamino Zanette, incaricato dall amministrazione comunale di progettare una palestra adiacente alla scuola elementare che servisse principalmente all attività scolastica. Le mutate esigenze della comunità hanno portato alla parziale modifica e ampliamento del progetto originario, attraverso la ideazione di un oggetto nuovo che mantiene i principali elementi formali del precedente. La Giunta Comunale, con atto n. 146 del 20/12/2005, ha deliberato la modifica del progetto definitivo, in quanto lo stesso non presentava le caratteristiche necessarie per soddisfare le esigenze manifestate dalla cittadinanza, dai Gruppi, dalle Associazioni operanti nel territorio, di poter fruire di una struttura polifunzionale che, oltre a contenere gli spazi da dedicare all attività sportiva, potesse ospitare luoghi di aggregazione sociale. Con delibera C.C. del comune di Fonte e successiva deliberazione della Giunta Regionale è stato approvato, con la procedura di cui all art. 5 L.R. 23/1999, il Programma Integrato di Riqualificazione Urbanistica, Edilizia ed Ambientale denominato P.I.R.U.E.A. Area ex Niagara. In base al suddetto programma la società Immobiliare Roxius s.r.l. che ha proposto l intervento, si è impegnata a contribuire in maniera sostanziale alla realizzazione, quale riconoscimento di beneficio pubblico a favore del Comune di Fonte di un palazzetto dello sport-centro polivalente. Il primo stralcio di lavori è stato realizzato direttamente dalla Immobiliare Roxius s.r.l. che in sostanza ha provveduto direttamente a realizzare le strutture, la copertura della palestra e l impianto fognario. 3

5 Il secondo stralcio di lavori, gestito direttamente dall Amministrazione Comunale mediante gara di appalto, prevede il completamento dell opera come da progetto esecutivo consegnato in Aprile IL LUOGO L area di intervento si colloca a nord del tessuto urbano comunale, in una posizione particolarmente felice per la bellezza del paesaggio, nella valle del torrente Lastego, con le colline ad ovest e la fascia boschiva sulla sponda opposta del corso d acqua a est. Essa si sviluppa perpendicolarmente alla via Montegrappa, che rappresenta una delle arterie principali del territorio comunale, in fregio al palazzo del Municipio, e confina ad ovest con l area di pertinenza della scuola elementare e il parcheggio pubblico, mentre a nord è delimitata dalla via Monte Forcelle. Il contesto urbano nel quale si inserisce il progetto è oggetto di una importante trasformazione e riqualificazione, per cui la sua posizione risulta strategica per la funzione polivalente a cui è destinata. Il territorio, attualmente caratterizzato da un tessuto prevalentemente rurale e disaggregato viene interessato da un programma integrato di riqualificazione urbanistica, edilizia ed ambientale denominato P.I.R.U.E.A. area ex Niagara che si colloca a sud dell area di intervento e prevede la riorganizzazione e lo sviluppo di una parte considerevole del contesto comunale. Lo stato di fatto dell area mostra una certa pendenza del terreno che degrada da nord a sud. L area è attraversata da nord a sud da un linea di compluvio verso la cabina elettrica esistente che, partendo dalla via Monte Forcelle arriva fino ad un dislivello di circa m 2,5 in prossimità del manufatto. La scuola elementare, situata ad ovest, risulta essere ad una quota molto alta, per cui fra questo edificio e l area di intervento risulta esserci un dislivello che varia da m 0,5 a m 2, INQUADRAMENTO URBANISTICO L area di intervento, destinata dal PRG vigente ad Aree per l istruzione, si identifica come variante n. 3 Onè-Lastego, approvata con la scheda di intervento diretto, nella quale 4

6 si individua la nuova strada di collegamento che corre parallelamente al torrente e la posizione della palestra con evidenziato l asse di accesso dalla via Montegrappa. Su tale zona, inoltre, il PRG individua un vicolo di piano paesaggistico (ex L. 431/85). L area, di proprietà quasi totalmente del comune, è identificata al NCT al foglio 6, mappali 366,161,162,163 (parte). 1.4 CONCETTI ISPIRATORI DELLA PROPOSTA Il progetto complessivo della Palestra Polifunzionale nel comune di Fonte prevede la realizzazione di un edificio di moderna concezione che consenta utilizzi diversificati, anche contemporanei, sia per attività sportive sia per attività di carattere sociale e culturale, che possa quindi coinvolgere la totalità della popolazione comunale. Il contesto in cui sorgerà la nuova struttura rappresenta uno dei fattori determinanti per il funzionamento della palestra stessa in quanto fulcro di una riqualificazione urbana ormai prossima. Inoltre la sua posizione risulta importante per la vicinanza alla scuola elementare e alla scuola media posta a nord del municipio. La nuova struttura si configura come un impianto polivalente per la pratica e diffusione dell attività sportiva ma allo stesso tempo in grado puntualmente di rispondere alle necessità di utenze differenziate, diventando lo spazio adatto (morfologicamente e socialmente) ad ospitare eventi di e per tutti. La fase progettuale ha cercato di rispondere alle esigenze della futura gestione, impedendo che il peso di quest ultima generi forme di conduzione della struttura anomale e lontane dagli obiettivi precedentemente illustrati. Da un analisi di strutture esistenti in Italia e all estero, e da esperienze progettuali da noi svolte precedentemente, si possono individuare gli obiettivi e le finalità cui deve tendere la progettazione di impianti aventi le caratteristiche della Palestra Polifunzionale, che possono riassumersi nei seguenti parametri: - flessibilità per ottenere uno spazio adattabile ad esigenze e modi di utilizzo diversi e per tendere al "tempo pieno" di fruizione del sistema edilizio; - il contenimento dei costi di gestione, attraverso il dimensionamento ottimale dei volumi, l'adeguato isolamento termico, l'accurata definizione delle componenti 5

7 impiantistiche, la scelta di materiali durevoli, la facilità di manutenzione dei diversi componenti l'organismo edilizio, utilizzo delle fonti di energia alternative; - la sicurezza sia per il normale funzionamento per allenamenti, per la preparazione atletica e per gli usi a carattere sociale, nel rispetto delle normative vigenti; - la funzionalità degli spazi destinati alle diverse attività in riferimento alle dimensioni ed alla qualità degli ambienti; - le soluzioni architettoniche per dare un prodotto equilibrato nelle soluzioni formali. 1.5 LO STATO DI FATTO Attualmente risulta completato il primo stralcio di lavori.che comprende: - struttura in c.a., solai in opera e prefabbricati, muri in c.a., scale, vano ascensore; - tamponamento esterno in blocchi termici di laterizio; - copertura in legno della palestra compreso il pacchetto e finitura in lamiera di alluminio; - pacchetto di copertura del centro anziani e zona pedana; - tribune prefabbricate; - Impianto fognario. Le tavole A01, A02 e A03 descrivono in maniera dettagliata lo stato di consistenza dell opera realizzata così come risulta dal verbale di fine lavori. 1.6 IL PROGETTO Il nuovo complesso si colloca ad est della scuola elementare e si sviluppa lungo l asse nord-sud, parallelamente alla strada di nuova realizzazione. L impianto è stato pensato per essere fruito da tipologie di utenti e per attività diverse, di mattina come spazio per l attività fisica motoria degli alunni della scuola media ed elementare, il pomeriggio e sera per attività agonistiche e non di carattere sportivo con pubblico e attività sociali e culturali. Questa polifunzionalità viene favorita dalla differenziazione degli spazi e soprattutto dei percorsi e sistemi di accesso che garantiscono una indipendenza di utilizzo. 6

8 L accesso principale avviene ad ovest dal parcheggio esistente sulla via Montegrappa, attraverso un lungo viale pedonale che corre parallelamente alla scuola elementare. A nord è stato collocato un accesso carrabile ed un parcheggio riservato alla sosta dei pulman atleti ed autoveicoli dei giudici di gara, che hanno un accesso diretto ed indipendente alla struttura. L accesso carrabile permette inoltre ai manutentori di raggiungere i locali di servizio e la centrale termica. Da questo lato è previsto inoltre l accesso delle scolaresche che accedono direttamente dalla scuola, con percorso riservato, per svolgere l attività sportiva e le varie manifestazioni culturali. Ad est è stato organizzato un percorso pedonale a fianco della strada di nuova realizzazione da cui e possibile accedere alla palestra. La struttura si sviluppa su livelli diversi. Questa scelta nasce dall esigenza principale di seguire la lieve pendenza del terreno, che imponeva una mediazione fra la quantità di terra dovuta allo scavo e quella di riporto, e dall esigenza di separare le diverse funzioni. Spazio per l attività sportiva Ad ovest è stata posizionata l entrata principale, caratterizzata da un volume leggermente ruotato, rispetto alla palestra vera e propria, in asse con il viale pedonale di accesso. Da qui si accese al Foyer che rappresenta il fulcro da cui di sviluppa tutto il progetto e da cui si accede ai vari spazi funzionali, attraverso percorsi in piano, in pendenza con rampe, scale e un ascensore che collega tutti i livelli per agevolare la fruizione della struttura anche da parte di persone con ridotta capacità motoria. L impianto sportivo è caratterizzato da una area dimensionata per varie attività agonistiche principalmente individuate nella pallacanestro e nella pallavolo; gli spettatori sono sistemati su 2 tribune posizionate sopra agli spogliatoi capaci di ospitarne complessivamente 97. L arena di gioco prevede la possibilità di essere divisa in due in senso trasversale per mezzo di tede mobili a pacchetto, in modo da ricavare un campo da pallavolo per ogni spazio e permettere alle scolaresche di svolgere le attività motorie in maniera autonoma e separata. L accesso dagli spogliatoi al campo può avvenire da due punti diversi, sulla stessa parete ma diametralmente opposti. 7

9 Le altezze e le superfici dell impianto sono determinate dalle funzioni che devono essere contenute, sulla base dei regolamenti di gioco e delle norme di benessere e di sicurezza degli utenti. A questo proposito è stata prevista un altezza netta interna di 8,35 ml. sotto il punto più alto delle travi curvilinee di orditura principale e di ml 6.90 nel punto di minima altezza, mentre in corrispondenza del campo da gioco e relative fasce di rispetto vengono rispettati i 7 ml. minimi richiesti dalle principali Federazioni per svolgere attività agonistiche. Spazio per i servizi di supporto Il dimensionamento dello spazio destinato ai servizi di supporto (spogliatoi, locali tecnologici, magazzino, pronto soccorso, ecc.), è stato effettuato in relazione alle attività sportive e non, praticabili nella struttura, facendo riferimento alle normative CONI vigenti. Questi locali si dispongono lungo un corridoio di distribuzione al quale si accede direttamente dal foyer passando dalla postazione di controllo. Inoltre è previsto un secondo accesso a nord riservato esclusivamente agli atleti e agli arbitri. In questo blocco funzionale sono collocati i seguenti locali: - locale infermeria di circa mq 11, con annesso servizio igienico a antibagno, con accesso direttamente dall esterno; - nr. 4 spogliatoi atleti di dimensioni di 26 e 30 mq circa ed una altezza interna di ml 3,0, con illuminazione e aerazione naturale diretta, docce e due servizi igienici di cui uno per disabile; - nr. 2 spogliatoi per i giudici di gara/istruttori di circa 8,50 mq ed una altezza interno di ml 3,0 con illuminazione e aerazione naturale diretta, doccia e servizio igienico disabile; Dal corridoio si accede direttamente all arena di gioco mediante due varchi, a nord del blocco servizi sono collocati la centrale termica, con accesso dall esterno, il locale quadri, il locale UPS e il magazzino di circa 20,00 mq con accesso dal campo e dall esterno. A sud, collegati al foyer, si dispongono gli spazi dedicati alle attività sociali e culturali, quali lo spazio pedana con affaccio sulla arena di gioco e il centro anziani. Un sistema di percorsi, realizzati attraverso l utilizzo di rampe, permettono di raggiungere in maniera comoda l arena di gioco, nel caso di manifestazioni culturali e la zona pedana. 8

10 Il centro anziani, attualmente collocato in una struttura fatiscente, si trova al piano primo ed è raggiungibile attraverso un corpo scala e un ascensore. Si tratta di una sala di circa 122 mq con affaccio sulla vallata, con annessi servizi igienici, completamente indipendente dove poter svolgere le attività ricreative anche in concomitanza di eventi sportivi. Lo spazio pedana si configura come un volume a sbalzo, sulla parete sud della struttura, con doppio affaccio sulla palestra e sull esterno in modo da essere utilizzato, a seconda della necessità, per manifestazioni all aperto o al chiuso. Una serie di pannelli scorrevoli garantiscono la perfetta chiusura di questo volume dall esterno o dall interno. I parcheggi Attualmente l area è servita da un parcheggio pubblico che si trova ad ovest lungo la via Montegrappa di circa 1500 mq, in prossimità del viale di accesso alla palestra. Tale dotazione è in parte utilizzata dalla scuola elementare esistente, in parte soddisfa l utenza destinata agli spazi socio-culturali che si trovano al piano primo della struttura polifunzionale di progetto. In occasione delle manifestazioni sportive pomeridiane, serali o comunque svolte in momenti in cui non è presente l attività scolastica, questo parcheggio esistente soddisfa la dotazione richiesta dalla norma CONI. In caso di manifestazioni culturali di particolare rilevanza verrà sfruttata l area posta in fregio al municipio più ad ovest di circa 9500 mq. A nord, in corrispondenza dell ingresso atleti è previsto un parcheggio per pulman ed autovetture riservato, con accesso indipendente dalla strada di nuova realizzazione. L elaborato A05 schematizza la distribuzione e la capacità dei parcheggi esistenti e di progetto. Come precedentemente illustrato i documenti prodotti in questa fase riguardano la realizzazione del secondo stralcio di lavori e quindi il completamento dell opera. Questa fase sarà gestita direttamente dall Amministrazione Pubblica mediante la redazione di una gara di appalto. Il secondo stralcio di lavori, come descritto negli elaborati grafici allegati, riguardano principalmente le finiture interne comprese le stesse partizioni, i serramenti esterni ed interni, gli impianti elettrici e meccanici e le sistemazioni esterne. 9

11 2. IL CONTESTO NORMATIVO 2.1 IL CONTESTO NORMATIVO E CONFORMITA DELL INTERVENTO La nuova palestra polifunzionale in oggetto è destinato all attività pubblica, a servizio della scuola posta ad ovest e attività agonistiche esterne, e pertanto è soggetto alle prescrizioni contenute nella Circolare del Ministero dell Interno n 16 del L apertura al pubblico è consentita solo previo ottenimento del Certificato di agibilità rilasciato dalla Commissione Comunale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo. Poiché l organismo edilizio contiene un impianto sportivo, la progettazione si è basata, sulle norme contenute nel D.M. 18 marzo 1996 che esplicitamente recita Norme di sicurezza per la costruzione e l esercizio degli impianti sportivi. L edificio, inoltre, presenta un aspetto di carattere collettivo e sociale, dove si svolgono attività di interesse generale. Per questo motivo sono state prese in considerazione le disposizioni contenute nel D.P.R. del 27/03/1978 n. 384 Regolamento di attuazione dell'art. 27 della legge 30 marzo 1971, n. 118, a favore dei mutilati e invalidi civili, in materia di barriere architettoniche e trasporti pubblici. La progettazione e l'esecuzione dell'opera terrà conto di tutta la normativa specifica in vigore (Leggi Nazionali, Regionali, Direttive CEE, Decreti e Regolamenti). 10

12 3. PREVENZIONE INCENDI 3.1 ATTIVITA 91 Attività N 91 secondo D.M. 16/02/1982 = Impianti p er la produzione del calore alimentati a combustibile solido, liquido e gassoso con potenzialità superiore a Kcal/h. -con potenzialità superiore a 350 kw. Il riscaldamento e la produzione dell acqua calda sanitaria del complesso in oggetto sarà garantito dalla presenza di due caldaie a basamento, funzionanti a gas metano, aventi portata termica pari a 255 kw ( kcal/h), posizionate in un locale fuori terra accessibile direttamente dall esterno, così come previsto dal D.M.12/04/1996 e come specificato nella relazione tecnica sottostante. L'attività risulterà pertanto soggetta al controllo della prevenzione ai sensi del D.M per l attività n.91 e più precisamente: N.2 caldaie a basamento funzionanti a gas metano aventi portata termica complessiva pari a 510 kw ( Kcal/h) utilizzate per la produzione di acqua calda sanitaria e per riscaldamento: Potenzialità impianto: N.2 caldaie a basamento aventi portata termica pari a: 255 kw ( kcal/h) cadauna. Portata termica complessiva 510 kw ( Kcal/h). Pressione di esercizio: Inferiore a 0,04 bar Combustibile utilizzato: Gas metano città con densità rispetto all'aria inferiore a 0,8. Destinazione impianto: Produzione di acqua calda sanitaria e per riscaldamento. Ubicazione: Al piano terra, come previsto dal punto Parte della parete perimetrale, per una lunghezza non inferiore al 20 % del 11

13 perimetro, è confinante con spazio scoperto. Tipo di accesso Direttamente dall esterno. Superficie in pianta: 24,56 mq Altezza del locale: 2,80 m Tipo di porta Apribile verso l esterno e munita di congegno di autochiusura, di altezza pari a 2.40 m e larghezza 1,80 m; La porta sarà costruita con materiale di classe 0 di reazione al fuoco Caratteristiche costruttive Il locale costituirà un compartimento antincendio. Le strutture portanti avranno requisiti di resistenza al fuoco pari a R 120, quelle di separazione da altri ambienti non inferiore a REI 120. Le strutture saranno realizzate con materiale di classe 0 di reazione al fuoco. Aperture di aerazione permanente: Viene verificata la relazione S > 10 Q (510 X 10 =5100 cm 2. L apertura di aerazione verrà estesa a filo soffitto, nella parete più alta, attestata su spazio scoperto in modo tale da evitare la formazione di sacche di gas. L apertura di aerazione sarà realizzata secondo il punto e del D.M. 12/04/96. Distanza tra caldaia e pareti laterali; La distanza tra qualsiasi punto esterno disposizione degli impianti all interno del dell apparecchio e le pareti verticali ed locale: orizzontali del locale saranno tali da permettere l accessibilità agli organi di regolazione, sicurezza e controllo nonché la manutenzione ordinaria. L impianto è disposto cosi come prescritto dal punto del D.M.12/04/96. 12

14 Generalità e caratteristiche tecniche della tubazione di alimentazione gas metano: Caratteristiche valvole di chiusura: Il dimensionamento delle tubazioni sarà tale da garantire il corretto funzionamento degli apparecchi di utilizzazione; L impianto ed i materiali impiegati saranno conformi alla legislazione tecnica vigente; Le tubazioni di adduzione del gas metano al bruciatore saranno in acciaio; I tubi avranno dimensioni qualitative e dimensionali non inferiori a quelle indicate nella Norma UNI 8863; Tutti i raccordi saranno realizzati in acciaio con estremità filettate. Tutte le tubazioni esterne a vista di adduzione gas metano saranno verniciate di colore giallo. I tubi in polietilene saranno avranno caratteristiche qualitative e dimensionali non minori a quelle indicate dalla normativa vigente, con spessore minimo di 3mm. La tubazione posata interrata, esternamente al fabbricato, sarà realizzata in conformità al punto del D.M.12/04/1996. All esterno del locale ed in prossimità di questo sarà installata, sulla tubazione di adduzione del gas, una valvola automatica di tipo normalmente chiusa asservita al funzionamento del bruciatore e al dispositivo di controllo della tenuta del tratto di impianto interno tra la valvola stessa e il bruciatore. Le valvole di chiusura rapida poste sulle tubazioni di adduzione del gas metano in prossimità dei bruciatori saranno di sezione 13

15 uguale a quella del tubo, posizionate in posizione facilmente accessibile e di facile rilevazione della posizione di aperto e chiuso. Percorso della tubazione: Il percorso della tubazione del gas metano dal contatore al bruciatore sarà il più breve possibile. Caratteristiche di sicurezza della La tubazione del gas sarà protetta contro la tubazione: corrosione e sarà posizionata in modo tale da evitare urti accidentali; La tubazione del gas non sarà utilizzata come dispersore di terra; Esternamente al fabbricato risulterà posizionata sulla tubazione di adduzione del gas in posizione visibile e facilmente raggiungibile una valvola di intercettazione manuale con manovra a chiusura rapida per rotazione di 90 ed arresti di fine corsa nelle posizioni di tutto aperto e di tutto chiuso. Posizionamento del contatore: All interno in nicchia aerata direttamente dall esterno. Prova di tenuta dell impianto: Sarà eseguita come previsto dal punto 5.6 del D.M.12/04/1996. Caratteristiche di sicurezza: I bruciatori saranno dotati di dispositivi automatici di sicurezza in grado di interrompere il flusso del gas nel caso in cui per qualsiasi motivo si spenga la fiamma. Esercizio e manutenzione: Verranno eseguite le prove di combustione e rendimento come da DPR 412/93. Impianto elettrico: L impianto elettrico sarà realizzato in conformità alla Legge n.186 del 01/03/1968. Attestazioni presenti: Quelle previste dalla Legge n.46/90. 14

16 Interruttore generale: Posto esternamente in posizione segnalata ed accessibile. Tipo di segnaletica: Rispondente al DPR 493/96 ed al D.Lgs 626/94: risulteranno segnalate le posizioni delle valvole esterne di intercettazione generale del gas e dell interruttore elettrico generale. Tipo di estintori presenti: N.2 estintori portatili a polvere da 6 Kg del tipo 34/A 233B/C posizionati nei pressi delle caldaie e segnalati da apposita cartellonistica. Adempimenti previsti: Sarà applicato il DPR 26 Agosto 1993 n.412 art.11. Impianto di adduzione del gas metano Gruppo di misura: La linea di alimentazione avrà la sua origine dal manufatto di proprietà dell ente erogatore. Il contatore sarà posizionato secondo quanto prescrive il punto 5.5 del D.M La tubazione sarà dipinta di colore giallo e la valvola di intercettazione generale sarà segnalata chiaramente da apposita cartellonistica. Linea di alimentazione: La linea di alimentazione a vista sarà costruita in acciaio tipo Mannesman, quella interrata in polietilene secondo le norme UNI-ISO 4437 serie S 8.3. Per i materiali, giunzioni e posa in opera verrà rispettato il D.M e le Norme UNI-CIG. All esterno dello stabile all interno di una nicchia è presente, sulla tubazione di adduzione del gas, in posizione visibile e facilmente raggiungibile la valvola di 15

17 intercettazione manuale con manovra a chiusura rapida per rotazione di 90 ed arresti di fine corsa nelle posizioni di tutto aperto e di tutto chiuso. 3.2 ATTIVITA 83 Attività n. 83 ai sensi del D.M. 16/02/1982 : Locali di pubblico spettacolo e di intrattenimento in genere con capienza superiore ai 100 posti. La nostra struttura è principalmente un impianto sportivo e quindi è regolato dal Decreto Ministeriale 18 marzo 1996 Norme di sicurezza per la costruzione e l esercizio degli impianti sportivi e successive modifiche e integrazioni del Decreto Ministeriale del 06 giugno Nell impianto, all interno degli spazi dedicati all attività sportiva e motoria, è prevista esclusivamente la presenza di utenti e non di pubblico. Gli spettatori sono confinati in uno spazio posto ad un livello diverso e ben identificato attraverso la tribuna sul lato lungo della palestra. Per questo impianto si prevedono un numero di spettatori pari a 97 sulle tribune e due posti per disabile a bordo campo in apposite aree identificate e delimitate. Premesso ciò si dichiara che per questo impianto il numero di spettatori presenti contemporaneamente in occasione di un qualsiasi evento sportivo non sarà superiore a 100. La capienza, intesa come affollamento complessivo (pubblico, utenti dello spazio a carattere sociale, utenti della palestra, addetti ) varia in funzione delle zone e dei periodi per raggiungere la capienza massima stimata dell impianto pari a 476 unità. In sintesi si riportano i dati di progetto: - Impianto sportivo - Capienza pubblico spettatore < 100 unità - Capienza affollamento complessivo stimato > 100 unità L impianto oltre ai pareri competenti VVF, AUSL ecc, richiederà il parere e a fine lavori l agibilità della competente Commissione di Vigilanza. 16

18 L articolo 1 del succitato Decreto Legislativo e successive modifiche stabilisce che per gli impianti sportivi di nuova costruzione ove sia prevista la presenza di spettatori non superiore a 100 si applicano le disposizioni dell art. 20. L impianto risulta quindi soggetto alle visite ed ai controlli di prevenzione incendi ai sensi del D.M. 16/02/1982 e risponde alle disposizioni di cui all art. 20 del D.M 18/03/1996 modificato ed integrato dal D.M. del 06/06/2005. L indicazione della capienza della zona spettatori risulterà da apposita dichiarazione rilasciata sotto la responsabilità del titolare del complesso o impianto sportivo. L impianto, definito dal succitato Decreto come Complesso Sportivo Multifunzionale, presenta un sistema di vie di uscita contrapposte che garantiscono l esodo in caso di massimo affollamento con una lunghezza di percorso inferiore ai 40 mt. Il massimo affollamento stimato è il seguente: - spazio attività sportiva: massimo affollamento calcolato secondo norma CONI che prevede 1 utente ogni 4 mq di superficie destinata alla attività stessa; - spazio pedana 1 utente ogni 4 mq di superficie; - Lo spazio riservato agli spettatori è delimitato rispetto a quello dell attività sportiva; tale delimitazione è conforme ai regolamenti del C.O.N.I, ed è previsto un massimo affollamento dettato dal numero di posti in tribuna calcolato ai sensi dell art. 6 del D.M 18/03/1996 modificato ed integrato dal D.M. del 06/06/2005; All interno dell impianto è collocato un volume destinato ad attività 91, dettagliata nel precedente paragrafo, compartimentata con strutture REI 120 con accesso esclusivamente dall esterno. L ubicazione dell impianto è tale da consentire l avvicinamento e la manovra dei mezzi di soccorso con l accesso all area che rispetta i requisiti minimi di norma. Il parcheggio e le zone di concentrazione dei mezzi pubblici sono posizionate in modo tale da non consentire ostacolo al deflusso degli utenti e la possibilità di sfollamento verso aree adiacenti. 17

19 Le strutture, le finiture e gli arredi saranno conformi all art. 15 del D.M 18/03/1996 modificato ed integrato dal D.M. del 06/06/2005, in particolare: - nell atrio, nei passaggi,rampe e disimpegni, saranno utilizzati materiali di classe 0 e materiali di classe 1 in misura non superiore al 50% della loro superficie complessiva; - nell atrio è previsto un controsoffitto di classe non superiore a 1 installato non in aderenza con la struttura; - La pavimentazione destinata all attività sportiva sarà di classe 1 I depositi saranno conformi all art. 16 del succitato D.M, per locali con superficie inferiore a 25 mq, in particolare - il carico di incendio sarà limitato a 30 kq/mq; - strutture di separazione almeno REI 90 con porte dotate di meccanismo di autochiusura; - detti locali saranno dotati di aerazione naturale pari a 1/40 della superficie di pavimento. Tutti sevizi igienici presentano l accesso mediante locale disimpegno e le porte si aprono verso l esterno, i bagni destinati agli spettatori sono divisi per sesso. Gli impianti elettrici saranno realizzati a norma di legge come meglio esplicitato nella relazione tecnica specialistica. Sarà installata, all interno della struttura, apposita segnaletica di sicurezza conforme alla vigente normativa e alle prescrizioni di cui alla direttiva 92/58/CEE del 24/06/1992. Per lo spazio e la zona di attività sportiva saranno applicate le disposizioni di cui all art. 6 del D.M. 18/03/1996 modificato ed integrato dal D.M. del 06/06/2005. Per quanto riguarda il sistema delle vie di uscita si precisa che nella zona riservata agli spettatori sono previste due uscite riservate, con larghezza maggiore a 120 cm, contrapposte e servite da un percorso rettilineo parallelo alla tribuna con larghezza minima pari a cm CLASSE DI APPARTENENZA DELL EDIFICIO Lo scopo di questo paragrafo è di stabilire, in base alla circolare del Ministero dell Interno n. 91 del 14/09/1961, le caratteristiche di resistenza che devono avere gli elementi strutturali dei locali, e quindi dell intero edificio, in base al carico di incendio. 18

20 A tale scopo si prendono in considerazione i seguenti fattori: a. carico di incendio b. coefficiente di riduzione CARICO DI INCENDIO Il valore del carico di incendio si ottiene calcolando per tutto il materiale combustibile presente all interno del locale o piano considerato l equivalente in legno sulla base del potere calorifero superiore del legno pari a Cal/Kg. Si applica la seguente formula: n Q = Σ gi x Hi / A i = 1 dove: Q è il carico di incendio (in Kg legna/mq )dei materiali combustibili contenuti nel locale escluse le strutture portatili in legno lamellare. g è il peso (in Kg.) del generico fra gli n combustibili che si prevedono presenti nel locale nelle condizioni più gravose di carico di incendio. H è il potere calorifico superiore (in cal/kg.) del generico fra gli n combustibili di peso g. A è la superficie orizzontale in mq. del locale del fabbricato considerato; 4400 è il potere calorifico superiore del legno (in cal/kg.). Le condizioni più gravose del carico di incendio nel locale sono quelle per le quali la sommatoria g x H è massima. Il contributo al carico d incendio delle strutture in legno lamellare di copertura viene determinato come previsto dal Decreto del Ministero dell Interno 06/03/1986 in base alla formula: q = Q + 12,5 S/A dove: q = carico di incendio totale (Kg/mq); Q = carico di incendi dei materiali combustibili contenuti nel locale escluse le strutture portanti; S = superficie esposta al fuoco delle strutture portanti in legno (mq); A = superficie orizzontale del locale (mq). Nel caso presente ai fini del calcolo del carico di incendio si considerano i materiali combustibili presenti nell edificio: 19

21 - arredi e attrezzature m³ stimati complessivi = 12 m³ - pacchetto copertura m³ stimati = 932 X 0,03 m³ = 28 m³ - pavimento attività sportiva m³ stimati = 19,8 m³ - pavimento area pedana m³ stimati = 3,6 m³ - parete mobile m³ stimati = 3,5 m³ Poteri calorici degli elementi presi in considerazione in base alla tabella 8 della circolare del Ministero dell Interno n. 91 del 14/09/1961: - arredi e attrezzature = 4000 Cal/Kg - pacchetto copertura = 2800 Cal/Kg - pavimento attività sportiva = 2800 Cal/Kg - pavimento area pedana = 2800 Cal/Kg - parete mobile = 3800Cal/Kg Da cui : Q = Q = (12x )+(28x )+(19,8x )+(3,6x )+(3,5x ) 16,61 kg/mq x Calcolo di S carico di incendio strutture portanti in legno La struttura di copertura è costituita da a) travi principali = (75 X 6) + (35 X 2) = 520 mq b) arcarecci sezione rettangolare costante = (0,52 x 990)mq = 514,8 mq incidenza per mq = 0,52 superficie complessiva esposta al fuoco della struttura lignea portante S = 1034,8 mq Applicando il D.M. 06/03/1986 si ha che il carico di incendio complessivo è : q = 16,61 + (12,50 x 0,615) = 24,30 kg/mq CLASSE DELL EDIFICIO C = K x q 20

22 Dove: C = numero indicativo della classe di riferimento; K = coefficiente di riduzione che tiene conto delle condizioni reali di incendio; q = carico di incendio complessivo dichiarato espresso in kg legna/mq: Determinazione del coefficiente K: 1.1 Altezza totale edificio Altezza dei piani in un edificio multipiano Superficie interna Utilizzazione dei locali con materiali facilmente combustibili Destinazione dei locali Uscite di soccorso 0 4. Pericolo di propagazione Impianto con estintori Avvisatore automatico Estintori senza guardiania Tempo richiesto per l arrivo dei VV.FF. dai 10 ai 15 minuti -2 Somma degli indici di valutazione -1 Da Tabella si ricava il coefficiente di riduzione in funzione dell indice di valutazione, per cui K = 0,64 Da cui: C = 0,64 x 24,30 kg/mq = 15,55 kg/mq L edificio risulta essere di CLASSE 30 Spogliatoi - uffici - servizi - ecc. L involucro per detti locali, costituito da solai, pareti, soffitti e pavimenti, è sempre formato, per i singoli blocchi, da strutture resistenti al fuoco per edifici di classe uguale o superiore a quella di appartenenza Struttura in legno lamellare Verrà prodotto un certificato di appartenenza alla classe

23 4. CARATTERISTICHE DIMENSIONALI ED IGIENICO EDILIZIO 4.1 CONFORMITA ALLE NORME IGIENICO SANITARIE L intero organismo edilizio è stato progettato tenendo in considerazione le normative vigenti in materia di standard igienico sanitari minimi. I servizi igienici sono stati realizzati in numero adeguato alle esigenze della struttura polivalente. Oltre ai servizi igienici degli spogliatoi sono stati previsti al piano terra due bagni per il pubblico (sono previsti 97 posti in tribuna e due a bordo campo riservati a persone con ridotte capacità motorie), divisi per sesso, di cui uno per disabili. Sempre al piano terra è stato collocato un servizio igienico con antibagno per il personale ed un servizio igienico con relativo antibagno riservato all ufficio. Al piano primo si trovano due servizi igienici a norma disabile a servizio del centro anziani. Tutti i servizi igienici presentano uno spazio di disimpegno opportunamente dimensionato, le porte si aprono verso l esterno e sono sollevate da terra di circa 15 cm,le pareti avranno un rivestimento ceramico lavabile per una altezza di cm 220. I locali spogliatoio e i servizi igienici saranno dotati rispettivamente di canalette di scarico e pilette sifonate a pavimento per agevolare il lavaggio degli ambienti stessi. Tutte le pavimentazioni di questi locali umidi saranno in piastrelle di Klinker antiscivolo. Tutti i locali destinati ad attività principale e in linea di massima quelli destinati ad attività secondaria hanno una illuminazione e ventilazione di tipo diretto naturale, in modo da garantire almeno un rapporto fra superficie vetrata e pavimento pari a 1/8. In alcuni locali secondari il ricambio d aria viene garantito attraverso l aerazione meccanizzata temporizzata, come meglio descritto nella relazione specialistica degli impianti meccanici. I depositi avranno una aerazione naturale pari ad 1/40 della superficie pavimentata ottenuta mediante griglia a parete o camino di ventilazione in copertura. 4.2 CONFORMITA ALLE NORME CONI Il complesso edilizio si struttura con un volume principale, nel quale si colloca l arena di gioco, dimensionata in modo da ospitare un campo da pallacanestro in senso longitudinale e due campi da pallavolo in senso trasversale, con possibilità di divisione mediante partizione mobile a pacchetto,e una serie di spazi ad esso correlati. Tali spazi si configurano nel modo seguente: 22

24 - nr. 4 spogliatoi per gli atleti, con annessi servizi igienici e docce, dotati di armadietti e sedute; - nr. 2 spogliatoi per giudici di gara/istruttori con annessi servizi igienici e docce e dotati di armadietti e sedute; - un magazzino per attrezzi con accesso diretto dall arena di gioco; - locale di pronto soccorso, con annesso servizio igienico per disabile, con accesso diretto dall esterno; - locali tecnici con accesso diretto in esterno; parcheggio riservato per gli atleti, giudici di gara ed istruttori, collocati in prossimità dell accesso indipendente agli spogliatoi. - Un ufficio amministrativo con servizio igienico; - Una zona sosta-ristoro con eventuale distributore automatico e punto informazioni collocato nel FOYER; - spazio tribuna per gli spettatori; - uno spazio a carattere sociale al piano primo, completamente indipendente; L impianto sportivo è stato progettato in conformità alle nome CONI come di seguito dettagliato attraverso l analisi dei singoli articoli. Art.4- Fruibilità da parte dei disabili L impianto è stato realizzato in modo da essere fruibile da parte dei disabili. Questo sia per quel che riguarda l accessibilità all impianto, vedi percorsi pedonale, sia per la dotazione dei servizi della sezione utenti e personale. Art.6- Caratteristiche delle aree Art. 6.1 Localizzazione L impianto si inserisce in un contesto di forte sviluppo urbano, in una area facilmente raggiungibile e servita da nuove infrastrutture di progetto. La struttura, facilmente raggiungibile con mezzi pubblici e privati, si colloca in prossimità dei poli scolastici, è servito da percorsi rettilinei in piano che favorisco l accessibilità soprattutto da parte di persone con capacità motorie ridotte. Art. 6.3 Area di sosta La struttura si inserisce in un ambito caratterizzato da ampi spazi per il parcheggio, attualmente sovradimensionati, che si identificano nell area in fregio al Municipio di 9500 mq e nell area ad ovest dell impianto sulla via Montegrappa di circa 1500 mq. A queste si 23

25 aggiungono due nuovi interventi: una area di parcheggio e sosta pullman riservata esclusivamente agli atleti, giudici di gara e istruttori, posta a nord, di circa 600 mq e un parcheggio pubblico di circa 350 mq a sud della palestra, con possibilità futura di ampliamento (tav A05). Al fine di calcolare la capacità di deflusso dalla struttura è stato ipotizzato un massimo affollamento contemporaneo di 470 utenti ( atleti, giudici di gara, istruttori, addetti, spettatori, fruitori degli spazi a carattere sociale). In questa ipotesi estrema si potrebbe ipotizzare che circa 80 persone possano raggiungere l impianto a piedi o con mezzi pubblici. Questa previsione nasce dal fatto che lo spazio a carattere sociale, per il quale il massimo affollamento è ipotizzato in 60 utenti, è frequentato da persone anziane. Per fare fronte ai rimanenti 390 utenti che potrebbero utilizzare mezzi privati sarebbero necessarie le seguenti aree di sosta: - autovetture n.3 utenti/20mq : 300 utenti ipotizzati = 2000 mq di area sosta di prog. - cicli e motocicli n.1 utente/3 mq : 90 utenti ipotizzati = 270 mqdi area di sosta di prog. Dall analisi di cui sopra si evidenzia facilmente come l impianto sportivo è abbondantemente servito dalle aree di parcheggio. Art.7- Spazi per le attività sportive Lo spazio destinato all attività sportiva è correlato ai servizi di supporto in modo diretto ed efficace, in piano e con percorsi brevi; Gli spazi destinati all attività consentono lo svolgimento dell attività in condizioni di sicurezza; Art. 7.2 Segnature dei campi Le segnature dei campi da Pallavolo e del campo da Pallacanestro saranno conformi alle prescrizioni delle Federazioni sportive interessate e saranno differenziate da diversa colorazione. Art. 7.3 Fasce di rispetto L impianto prevede un campo da pallacanestro posizionato in senso longitudinale rispetto alla palestra e due campi da pallavolo posizionati in senso trasversale. 24

26 Per quanto riguarda il campo da pallacanestro esso presenta sui due lati lunghi una fascia di rispetto di mt. 3,5, mentre sui lati corti la fascia di rispetto è diversa, rispettivamente di mt 3,0 sul lato a nord e mt. 2,6 sul lato a sud, misurata rispetto alla cornice dell apertura sulla pedana. Per quanto riguarda i campi da pallavolo essi presentano una fascia di rispetto sui lati corti di mt. 2,5 mentre sui lati lunghi di mt. 4,0. Art. 7.4 Recinzioni degli spazi di attività - Protezioni La tribuna degli spettatori è stata posizionata ad una quota diversa rispetto al campo da gioco, per cui le due funzioni risultano nettamente separate. A bordo campo in posizione di sicurezza sono previsti due aree per spettatori disabili in modo che possano assistere all evento sportivo in posizione ottimale ma in condizione di sicurezza. Art. 7.5 Pavimentazioni La pavimentazione dell arena di gioco sarà conforme al tipo e livello della pratica sportiva indicate dalle varie federazioni sportive. Art. 7.6 Altezze libere L altezza libera sotto trave, in corrispondenza del campo e relative fasce di rispetto, sarà maggiore di ml. 7,0. Art. 7.7 lluminazione naturale L illuminazione naturale dell arena di gioco è garantita attraverso una fascia di finestre che parte da terra e arriva ad una altezza di cm 320, posizionata lungo il lato longitudinale. Art Dotazione di attrezzature ed attrezzi per la pratica sportiva Tutte le attrezzature come tutti i sistemi di ancoraggio permanenti o temporanei oltre ad essere conformi alle indicazioni delle federazioni saranno realizzati per permettere l esercizio delle attività in condizione di sicurezza senza la presenza di sporgenze. Art Affollamento degli spazi di attività: Per il calcolo dell affollamento si è preso il parametro di 4.0 mq a persona di superficie all interno della recinzione dello spazio di attività, quindi se consideriamo mq 776 di arena, avremmo un numero massimo di utenti presenti contemporaneamente pari a 194. L ubicazione delle uscite di sicurezza sono state pensate in numero e in posizione adeguata a favorire un rapido esodo degli utenti nel caso di massimo affollamento. 25

27 Art. 8 Servizi di supporto per le attività sportive L altezza dei locali spogliatoi è: servizi e spogliatoi atleti è h = 3,0 ml; spogliatoi e servizi arbitri ed infermeria h= 3,0 ; corridoi, magazzini h media= 2,7 ml. La pavimentazione prevista è in klinker antiscivolo e battuto di cemento nei magazzini e locali tecnici. I servizi igienici, locali docce e spogliatoi avranno un rivestimento ceramico fino ad una altezza di mt 2,20. Sono previsti due coppie di spogliatoi atleti divisi per sesso e due spogliatoi per giudici di gara/istruttori. Tutti i locali sono fruibili da disabili, e sono protetti contro l introspezione, per quel che riguarda gli spogliatoi arbitri questi sono stati dimensionati per un massimo di 4 posti spogliatoio e dotati di propri servizi. Ogni spogliatoio è dotato di un servizio igienico a norma disabile, con l aggiunta di un servizio igienico negli spogliatoi per atleti. Inoltre ogni blocco spogliatoio è provvisto di docce in numero adeguato al numero di utenti ipotizzato. E previsto un locale pronto soccorso di mq 11,00, dotato di accesso indipendente dall esterno al fine di agevolare l avvicinamento dei mezzi di soccorso e di propri servizi, wc in locale separato e anti wc con lavabo. Art Impianti al chiuso Art Sala di attività La pavimentazione prevista per l arena di gioco sarà in listoni di legno massello di Faggio pressevaporato preverniciato, montato su struttura in travetti di legno. Tutte le pareti intorno al campo da pallacanestro, ad esclusione di quella sud, distano almeno mt 3,0 dall area di gioco. Quest ultima è interessata dall aperture dello spazio pedana verso la palestra e presenta una cornice sporgente intorno al vuoto di circa 30 cm. Questo elemento sarà protetto fino ad una altezza di mt 2,5 e sarà diversificato con un colore ben individuabile. Il campo da Pallavolo, invece, presenta una distanza minore di mt. 3,0 rispetto alla parete vetrata ad ovest. Al fine di garantire la massima sicurezza durante lo svolgimento dell attività sportiva i pilastri, posti fra le pennellature vetrate, saranno protetti con materiali idonei fino ad una altezza di mt 2,5, mentre le aperture avranno vetri di sicurezza antisfondamento. 26

28 Art Spogliatoio atleti Il blocco spogliatoi è accessibile dall esterno mediante entrata indipendente, collegati internamente fra loro mediante corridoio di distribuzione, privo di barriere architettoniche. Sono suddivisi in quattro spogliatoi di cui due di mq 30,0 e due di mq 24,0 circa. Art Deposito attrezzi Per una migliore fruibilità sono stati previsti due depositi attrezzi collocati in sui lati corti della palestra rispettivamente di mq 20,0 e 13,0 circa. Art Spogliatoi giudici di gara / istruttori Sono previsti due locali spogliatoio per giudici di gara/istruttori accessibili ai disabili. 4.3 CONFORMITA L. 13/89 E REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE Il progetto risponde appieno alle prescrizioni di cui al D.M. del 14/06/1989, n. 236 regolamento di attuazione dell art. 1 della L. 09 gennaio 1989 n. 13.per quanto riguarda l accessibilità alla struttura per gli spazi interni ed esterni. L impianto sorge su un terreno in leggera pendenza, per cui l organismo edilizio si sviluppa su livelli diversi in modo da non dovere affondare in maniera consistente l edificio ed evitare problemi con la falda esistente. Tutti i livelli sono raccordati con un sistema di rampe di larghezza uguale o superiore a cm 150, realizzate con pavimentazioni non sdrucciolevoli, con pendenza inferiore a 8%. Il massimo dislivello superato con una rampa è di cm 80, e la lunghezza non supera mai i cm 700. Tutte le rampe saranno alternate con ampie aree in piano. Tutte le porte presentano una larghezza utile compresa fra gli 80 e i 90 cm, sono facilmente utilizzabili in quanto presentano, nel punto di passaggio, una area di manovra adeguata. Le porte di tutti i servizi igienici, antibagni e spogliatoi si aprono verso l esterno. Tutte le finestre o aperture poste ad una altezza superiore a cm 130 saranno dotate di dispositivo di comando di apertura facilmente accessibile e manovrabile, posizionato ad una altezza variabile fra i 100 e 130 cm. Tutti gli arredi fissi all interno della struttura saranno disposti in modo da consentire in maniera agevole il transito della persona su sedia a ruote, evitando ostacoli lungo i percorsi. Inoltre saranno adottati accorgimenti tali da favorire l utilizzo degli arredi anche da parte di persone su sedia a ruote. 27

29 Ogni piano e ogni specifica attività è dotata di almeno un servizio igienico a norma disabile, con dispositivo di chiamata in caso di bisogno e tacitazione all interno del locale. Le scale presentano un andamento rettilineo e una larghezza costante minima di cm 150. Il corrimano sarà installato da entrambi i lati e non interferirà con la larghezza utile della rampa. All interno della struttura è previsto l inserimento di un ascensore a norma disabile, con dimensioni interne della cabina di 140 cm di profondità e 110 cm di larghezza, con una piattaforma di distribuzione davanti alla porta di accesso maggiore della dimensione minima prevista dalla norma (150 x150 cm).le porte della cabina saranno del tipo a scorrimento automatico, dovranno rimanere aperte per almeno 8 secondi e il tempo di chiusura non sarà inferiore ai 4 secondi. L impianto risponderà appieno a tutte le prescrizioni contenute nel succitato decreto. 4.4 IMPIANTO FOGNARIO Il progetto degli scarichi prevede la separazione delle acque raccolte dal coperto e dal marciapiede intorno all edificio rispetto a quelle provenienti dagli scarichi degli apparecchi sanitari e dalla pilette di raccolta presenti in ogni servizio igienico e spogliatoio. Tutti gli scarichi saranno realizzati a norma di legge e nel rispetto del regolamento edilizio del Comune di Fonte. In particolare le acque meteoriche saranno convogliate dalla copertura al suolo mediante pluviali in PVC inseriti nella muratura sul lato ovest e sud, mentre ad est i pluviali saranno a vista in rame con il tratto terminale in ghisa o acciaio per una altezza da terra di cm 200. La rete fognaria delle acque bianche sarà realizzate con tubazioni interrate in PVC con diametri e pendenze adeguate e raccordate alla rete fognaria pubblica come evidenziato nella tavola di progetto A12-A13. Ogni bocchetta di scarico sarà munita di sifone. Gli scarichi delle colonne montanti dei servizi igienici saranno immessi alla rete di raccolta delle acque nere mediante pozzetto sifonato. Le tubazioni interrate avranno un diametro di portata adeguata e saranno in PVC. Le acque nere saranno convogliate alla rete fognaria comunale di nuova realizzazione ad est. 28

30 5. MATERIALI E FINITURE 5.1 MARTERIALI LOALE PAVIMENTO RIVESTIMENTO SERRAMENTI ESTERNI MAGAZZINO DEPOSITI E LOCALE TECNICI SPOGLIATOI E SERVIZI IGIENICI CORRIDOIO DI DISTRIBUZIONE AGLI SPOGLIATOI LOCALE DI PRONTO SOCCORSO UFFICIO FOYER CON RELATIVI PERCORSI, SCALE E DISIMPEGNI SPAZIO PEDANA ARENA GIOCO BATTUTO DI CEMENTO BATTUTO DI CEMENTO KLINKER KLINKER KLINKER GRES CERAMICO GRES CERAMICO LEGNO PARQUET IN LEGNO PITTURA PLASTICA POLICROMA TEMPERA LAVABILE CERAMICA PITTURA PLASTICA POLICROMA CERAMICA TEMPERA LAVABILE TEMPERA LAVABILE TEMPERA LAVABILE PITTURA PLASTICA POLICROMA E PANNELLATURE IN LEGNO GRIGLIA IN ACCIAIO ZINCATO VERNICIATO PORTA IN ACCIAIO ZINCATO VERNICIATO ALLUMINIO VERNICIATO A TAGLIO TERMICO E VETRO CAMERA ALLUMINIO VERNICIATO A TAGLIO TERMICO E VETRO CAMERA ALLUMINIO VERNICIATO A TAGLIO TERMICO E VETRO CAMERA ALLUMINIO VERNICIATO A TAGLIO TERMICO E VETRO CAMERA STRUTTURA IN ACCIAIO CON PANNELLI TIPO SANDWICH CON FINITURA IN LEGNO TRATTATO E VETRO CAMERA ALLUMINIO VERNICIATO A TAGLIO TERMICO E VETRO CAMERA SERRAMENTI INTERNI ALLUMINIO ANODIZZATO CON PANNELLO IN LAMINATO PLASTICO ALLUMINIO ANODIZZATO CON PANNELLO IN LAMINATO PLASTICO ALLUMINIO ANODIZZATO CON PANNELLO IN LAMINATO PLASTICO ALLUMINIO ANODIZZATO CON PANNELLO IN LAMINATO PLASTICO ALLUMINIO ANODIZZATO CON PANNELLO IN LAMINATO PLASTICO ALLUMINIO ANODIZZATO CON PANNELLO IN LAMINATO PLASTICO ALLUMINIO ANODIZZATO CON PANNELLO IN LAMINATO PLASTICO PANNELLI IN TRUCCIOLARE CON FINITURA IN MELAMINICO O LAMINATO PLASTICO PANNELLI IN TRUCCIOLARE CON FINITURA IN MELAMINICO O LAMINATO PLASTICO 29

RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE

RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE Permesso di costruire Centro-Video-Gioco-Sport FABBRICATO: COMMERCIALE-DIREZIONALE RELAZIONE TECNICA INQUADRAMENTO GENERALE Il fabbricato oggetto dell attuale presentazione per il rilascio del permesso

Dettagli

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA PREMESSA... 3 DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO... 3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO... 4 OPERE CIVILI... 6 NORME DI RIFERIMENTO... 8 NORME RELATIVE ALLA SICUREZZA ED ALLA PREVENZIONE INCENDI... 8 NORME RELATIVE

Dettagli

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA

RELAZIONE TECNICA SPECIALISTICA PREMESSA...3 DESCRIZIONE DELLO STATO DI FATTO... 3 DESCRIZIONE DEL PROGETTO... 4 OPERE CIVILI...6 NORME DI RIFERIMENTO...7 NORME RELATIVE ALLA SICUREZZA ED ALLA PREVENZIONE INCENDI... 7 NORME RELATIVE

Dettagli

Il progetto è stato redatto applicando il regolamento recante le norme per l eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e

Il progetto è stato redatto applicando il regolamento recante le norme per l eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e 1 2 Il progetto è stato redatto applicando il regolamento recante le norme per l eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici, spazi e servizi pubblici; infatti sono stati eliminati tutti

Dettagli

VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5 AGOSTO 2014

VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5 AGOSTO 2014 VILLA FIGOLI DES GENEYS PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE TECNICA SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE 5 AGOSTO 2014 AZV_A1_A3_9.004 INDICE - PREMESSA - TIPOLOGIA DELL INTERVENTO - RIFERIMENTI NORMATIVI -

Dettagli

QT_EFC_03. I sistemi di Evacuazione Fumo e Calore nelle regole tecniche di Prevenzione Incendio QUADERNO TECNICO EFC_03

QT_EFC_03. I sistemi di Evacuazione Fumo e Calore nelle regole tecniche di Prevenzione Incendio QUADERNO TECNICO EFC_03 QT_EFC_03 I sistemi di Evacuazione Fumo e Calore nelle regole tecniche di Prevenzione Incendio QUADERNO TECNICO EFC_03 Il presente documento è stato realizzato dall ufficio tecnico Zenital, coordinato

Dettagli

CONFORMITA AI SENSI DEL D.M. 236/89 E DEL D.P.R. 503/96 INDICE 1. PREMESSA - 3 -

CONFORMITA AI SENSI DEL D.M. 236/89 E DEL D.P.R. 503/96 INDICE 1. PREMESSA - 3 - INDICE 1. PREMESSA - 3-2. CONFORMITA AI SENSI DEL D.M. 236/89 E DEL D.P.R. 503/96, RICHIESTA DALLA A.S.L./NA 1, DIPARTIMENTO PREVENZIONE SERVIZIO IGIENE E SANITA PUBBLICA, IN SEDE DI CONFERENZA DEI SERVIZI

Dettagli

Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione arch. Antonio Esposito Comando Provinciale VV.F. Pisa

Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione arch. Antonio Esposito Comando Provinciale VV.F. Pisa «Scienza e Tecnica della Prevenzione Incendi» A.A. 2013-2014 Norme di sicurezza antincendi per gli edifici di civile abitazione arch. Antonio Esposito Comando Provinciale VV.F. Pisa DPR 151/2011 Regolamento

Dettagli

REALIZZAZIONE DI CENTRO RESIDENZIALE DI CURE PALLIATIVE HOSPICE IN SPICCHIO 2 STRALCIO ESECUTIVO FUNZIONALE

REALIZZAZIONE DI CENTRO RESIDENZIALE DI CURE PALLIATIVE HOSPICE IN SPICCHIO 2 STRALCIO ESECUTIVO FUNZIONALE INDICE 1) Premessa 2) Progetto edilizio 3) verifica norme antincendio 4) Attività 91 5) Mezzi ed impianti fissi di estinzione 6) Segnaletica di sicurezza 1 REALIZZAZIONE DI CENTRO RESIDENZIALE DI CURE

Dettagli

DOTT. ING. ALESSANDRO ZITO

DOTT. ING. ALESSANDRO ZITO PREMESSA La presente relazione è stata predisposta secondo quanto esplicitamente indicato, per la redazione del Progetto Esecutivo, dall art. 35. Relazioni specialistiche del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.

Dettagli

Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita

Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita Progetto di un edificio da destinare ad officina di riparazione autovetture con annesso salone di esposizione e vendita Sessione anno 1990 Prima prova scritto-grafica A confine con una strada di un centro

Dettagli

Art. 3 Determinazione della capienza delle palestre

Art. 3 Determinazione della capienza delle palestre g) limite di compensabilità: limitazione posta alla compensabilità di superfici, calcolata sulla base del rapporto tra l ambiente più grande e l ambiente più piccolo; h) frazionabilità degli spogliatoi:

Dettagli

COMPARTO UNITARIO ST2_P14 Via IV Novembre RELAZIONE SUL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE (DPR 24.07.1996 N. 503)

COMPARTO UNITARIO ST2_P14 Via IV Novembre RELAZIONE SUL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE (DPR 24.07.1996 N. 503) PIANO DI LOTTIZZAZIONE DELLA ZONA C1 - RESIDENZIALE DI ESPANSIONE COMPARTO UNITARIO ST2_P14 Via IV Novembre RELAZIONE SUL SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE (DPR 24.07.1996 N. 503) Il progetto

Dettagli

Capitolo 3 EDIFICIO ED IMPIANTI TECNOLOGICI

Capitolo 3 EDIFICIO ED IMPIANTI TECNOLOGICI Capitolo 3 EDIFICIO ED IMPIANTI TECNOLOGICI 3.1. Descrizione dell edificio 3.2. Descrizione delle vie di esodo 3.3. Impianto elettrico 3.3.1. Impianto di illuminazione 3.3.2. Impianto di illuminazione

Dettagli

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA E RELAZIONE TECNICA ASSEVERATA, DI CONFORMITA ALLA NORMATIVA IN MATERIA DI SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

DICHIARAZIONE DI CONFORMITA E RELAZIONE TECNICA ASSEVERATA, DI CONFORMITA ALLA NORMATIVA IN MATERIA DI SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE DICHIARAZIONE DI CONFORMITA E RELAZIONE TECNICA ASSEVERATA, DI CONFORMITA ALLA NORMATIVA IN MATERIA DI SUPERAMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE Il sottoscritto.progettista delle opere suddette, nato

Dettagli

Livello 2 - Non sono previste modifiche al progetto precedentemente approvato.

Livello 2 - Non sono previste modifiche al progetto precedentemente approvato. RELAZIONE TECNICA ILLUSTRATIVA Le modifiche cui si riferisce la presente richiesta di variante non sono sostanziali e sono conseguenti principalmente agli aggiustamenti progettuali per adeguarsi alle strutture

Dettagli

PROGETTO PRELIMINARE PER L ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA ANTINCENDIO DI EDIFICIO COMUNALE ADIBITO AD ASILO NIDO

PROGETTO PRELIMINARE PER L ADEGUAMENTO ALLE NORME DI SICUREZZA ANTINCENDIO DI EDIFICIO COMUNALE ADIBITO AD ASILO NIDO STUDIO TECNICO ING. MERIZZI PAOLO PROGETTAZIONI E CONSULENZE IN MATERIA TERMOTECNICA E ANTINCENDIO Via Roncari, 39a 21023 BESOZZO (VA) Tel. - Fax 0332/970477 - e-mail: pmerizzi@gmail.com PROGETTO PRELIMINARE

Dettagli

DELL'ATTO DI NOTORIETA'

DELL'ATTO DI NOTORIETA' via iscritto in data incaricato dal Sig, in qualità di REDIGE LA SEGUENTE PERIZIA DI ASSEVERAMENTO SULL IMPIANTO ELETTRICO 1 via iscritto al della provincia di al N in data incaricato dal Sig, in qualità

Dettagli

EX-DIREZIONE DELLE SALINE NEL CENTRO STORICO DI CERVIA

EX-DIREZIONE DELLE SALINE NEL CENTRO STORICO DI CERVIA EX-DIREZIONE DELLE SALINE NEL CENTRO STORICO DI CERVIA Complesso di proprietà di Pentagramma Romagna Spa in via XX Settembre n.38 e Corso Mazzini n.41, sito nel Comune di Cervia (RA). OPERE DI RESTAURO

Dettagli

Installazione dei contatori a membrana per reti gas metano

Installazione dei contatori a membrana per reti gas metano Installazione dei contatori a membrana per reti gas metano Tutti i contatori per gas combustibile sono strumenti di misura di precisionee pertanto vanno movimentati con le dovute cautele, sia durante le

Dettagli

AMPLIAMENTO DEGLI SPOGLIATOI E SERVIZI DEL CAMPO DA CALCIO BOLDRIN

AMPLIAMENTO DEGLI SPOGLIATOI E SERVIZI DEL CAMPO DA CALCIO BOLDRIN AMPLIAMENTO DEGLI SPOGLIATOI E SERVIZI DEL CAMPO DA CALCIO BOLDRIN PROGETTO PRELIMINARE Prime indicazioni della sicurezza Responsabile Servizio Sviluppo Territoriale del Comune di Cadoneghe Arch. Nicoletta

Dettagli

RELAZIONE TECNICA GENERALITA

RELAZIONE TECNICA GENERALITA RELAZIONE TECNICA GENERALITA L'Amministrazione del Comune di Gonnoscodina ha conferito all Ing. Elio Musa l'incarico della progettazione, direzione lavori, contabilità, per i lavori riguardanti MANUTENZIONE

Dettagli

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA Scuola Elementare F.lli Rossetti Via San Zeno PROGETTO ESECUTIVO SOSTITUZIONE GENERATORE TERMICO

RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA Scuola Elementare F.lli Rossetti Via San Zeno PROGETTO ESECUTIVO SOSTITUZIONE GENERATORE TERMICO Ing. Paolo Silveri Via Valle Bresciana, 10 25127 Brescia Tel. 347.9932215 silveri.progea@gmail.com COMUNE di ODOLO Provincia di Brescia RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA Scuola Elementare F.lli Rossetti Via

Dettagli

* * * * * Pratica VV.F. 4996

* * * * * Pratica VV.F. 4996 Azienda Ospedaliera Policlinico di Modena ******** ADEGUAMENTO ANTINCENDIO AL PROGETTO GUIDA DEGLI ATRI E DEI VANI SCALA DEL POLICLINICO DI MODENA RELAZIONE TECNICA * * * * * Pratica VV.F. 4996 L AMMINISTRAZIONE

Dettagli

Riqualificazione di Piazza Pellini: complesso di parcheggi, piazza e uffici nel centro Storico

Riqualificazione di Piazza Pellini: complesso di parcheggi, piazza e uffici nel centro Storico Riqualificazione di Piazza Pellini: complesso di parcheggi, piazza e uffici nel centro Storico Concorso, 2 classificato Perugia 2001 Massimo e Gabriella Carmassi con Paolo Vinti Il nostro progetto si propone

Dettagli

Eliminazione delle Barriere Architettoniche COMMENTO ALLA LEGGE N.13 DEL 9 GENNAIO 1989 Il D.P.R. N 380 del 6 giugno 2001, agli articoli 77-78 impone

Eliminazione delle Barriere Architettoniche COMMENTO ALLA LEGGE N.13 DEL 9 GENNAIO 1989 Il D.P.R. N 380 del 6 giugno 2001, agli articoli 77-78 impone Eliminazione delle Barriere Architettoniche COMMENTO ALLA LEGGE N.13 DEL 9 GENNAIO 1989 Il D.P.R. N 380 del 6 giugno 2001, agli articoli 77-78 impone nella progettazione di tutti gli edifici il rispetto

Dettagli

DOMANDA DI ADOZIONE E APPROVAZIONE P.U.A. Beni Stabili Spa Sede legale: Via Piemonte,38-00187 Roma tel. +39.06.36222.1-06.36222.745 www.benistabili.

DOMANDA DI ADOZIONE E APPROVAZIONE P.U.A. Beni Stabili Spa Sede legale: Via Piemonte,38-00187 Roma tel. +39.06.36222.1-06.36222.745 www.benistabili. COMMITTENTE: Beni Stabili Spa Sede legale: Via Piemonte,38-00187 Roma tel. +39.06.36222.1-06.36222.745 www.benistabili.it PROGETTO: ELABORAZIONE DOMANDA DI ADOZIONE E APPROVAZIONE P.U.A. 338 OGGETTO TITOLO

Dettagli

RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C.

RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C. RELAZIONE CALCOLO CARICO INCENDIO VERIFICA TABELLARE RESISTENZA AL FUOCO **** **** **** D.M. Interno 09 Marzo 2007 D.M. 16 Febbraio 2007 L.C. 15/02/2008 L.C. 28/03/2008 GENERALITA' COMPARTIMENTI La presente

Dettagli

L AUTORIMESSA IN CONDOMINIO CON CAPACITA DI PARCAMENTO SINO A 9 AUTOVEICOLI IL RISPETTO DELLA NORMATIVA ANTINCENDIO

L AUTORIMESSA IN CONDOMINIO CON CAPACITA DI PARCAMENTO SINO A 9 AUTOVEICOLI IL RISPETTO DELLA NORMATIVA ANTINCENDIO L AUTORIMESSA IN CONDOMINIO CON CAPACITA DI PARCAMENTO SINO A 9 AUTOVEICOLI IL RISPETTO DELLA NORMATIVA ANTINCENDIO Via Panfilo Tedeschi 1 67100 L'Aquila (AQ) Tel./Fax 086262641 www.zedprogetti.it NOTE

Dettagli

Sistema Evolution Modì: vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane

Sistema Evolution Modì: vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane Sistema Evolution Modì: vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane Il Sistema Evolution Modì è la nuova soluzione per la realizzazione di vasche di raccolta o dispersione delle acque piovane,

Dettagli

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4

Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 Relazione di calcolo illuminotecnico Sommario PREMESSA... 1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO... 1 CALCOLO ILLUMINOTECNICO... 4 PREMESSA Oggetto del seguente lavoro è il calcolo illuminotecnico da effettuarsi nel

Dettagli

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vicenza

Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vicenza Ordine degli Ingegneri della Provincia di Vicenza Corso di specializzazione in Prevenzione incendi (Legge 7 dicembre 1984, n. 818) Compartimentazione Distanze di sicurezza Ing. Silvano BARBERI Corpo Nazionale

Dettagli

ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE NEGLI EDIFICI PRIVATI - DICHIARAZIONE DEL PROGETTISTA -

ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE NEGLI EDIFICI PRIVATI - DICHIARAZIONE DEL PROGETTISTA - ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE NEGLI EDIFICI PRIVATI - DICHIARAZIONE DEL PROGETTISTA - ai sensi del comma 4 dell art. 77 del D.P.R. 380/01 come modificato dal D.lgs 301/02, L. 13/1989 e D.M.

Dettagli

INDICE. 1 PREMESSA 2 DESCRIZIONE IMPIANTO 2.1 Dimensionamento della rete... 3 IMPIANTO SMALTIMENTO ACQEU 4 VERIFICHE, COLLAUDO E CERTIFICAZIONI...

INDICE. 1 PREMESSA 2 DESCRIZIONE IMPIANTO 2.1 Dimensionamento della rete... 3 IMPIANTO SMALTIMENTO ACQEU 4 VERIFICHE, COLLAUDO E CERTIFICAZIONI... INDICE 1 PREMESSA 2 DESCRIZIONE IMPIANTO 2.1 Dimensionamento della rete... 3 IMPIANTO SMALTIMENTO ACQEU 4 VERIFICHE, COLLAUDO E CERTIFICAZIONI... Pagina 1 di 6 1. PREMESSA La presente relazione intende

Dettagli

Al Signor Sindaco del Comune di Prato. Al Comune di Prato Servizio Istanze Edilizie Via Arcivescovo Martini n.61 Prato

Al Signor Sindaco del Comune di Prato. Al Comune di Prato Servizio Istanze Edilizie Via Arcivescovo Martini n.61 Prato Studio Tecnico Ing. MASSIMO CECCARINI Cod. Fisc. CCC MSM 56H14 G999V Part. I.V.A. 00036530970 Viale V. Veneto, 13 59100 PRATO Tel. e Fax 0574 29062 / 607600 Prato, li 27/12/10. e-mail: studiomcmp@conmet.it

Dettagli

Relazione specialistica impianti meccanici. 1. Dati generali e descrizione dell'opera... 2. 2. Descrizione degli interventi... 4

Relazione specialistica impianti meccanici. 1. Dati generali e descrizione dell'opera... 2. 2. Descrizione degli interventi... 4 Sommario 1. Dati generali e descrizione dell'opera... 2 2. Descrizione degli interventi... 4 2.1 Impianto protezione idrica antincendio... 4 2.1.1 Rete idranti... 4 2.1.2 Sostituzione del gruppo di pressurizzazione

Dettagli

RELAZIONE TECNICA PER LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA GUARDIOLA PER IL CONTROLLO ACCESSI DEL CENTRO SPORTIVO XXV APRILE Via Cimabue, 24 Milano

RELAZIONE TECNICA PER LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA GUARDIOLA PER IL CONTROLLO ACCESSI DEL CENTRO SPORTIVO XXV APRILE Via Cimabue, 24 Milano RELAZIONE TECNICA PER LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA GUARDIOLA PER IL CONTROLLO ACCESSI DEL CENTRO SPORTIVO XXV APRILE Via Cimabue, 24 Milano MILANOSPORT SpA - DIVISIONE TECNICA ufficiotecnico@milanosport.it

Dettagli

TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE

TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE La scelta della tipologia impiantistica varia a seconda della destinazione d uso: EDILIZIA CIVILE: Classe Esempi 1 Locali per la residenza Alloggi ad uso privato 2 Locali per il

Dettagli

RELAZIONE TECNICA_IMPIANTO GAS METANO

RELAZIONE TECNICA_IMPIANTO GAS METANO RELAZIONE TECNICA_IMPIANTO GAS METANO Il gas metano sarà addotto, per ogni piano, con tubazione come le tavole allegate mostrano esterne al fabbricato e ad esso ancorate a vista. La rete principale sarà

Dettagli

LA COMPARTIMENTAZIONE LE DISTANZE DI SICUREZZA

LA COMPARTIMENTAZIONE LE DISTANZE DI SICUREZZA Ordine degli Ingegneri della provincia di Taranto Corso di specializzazione in prevenzione incendi ai sensi della Legge 818/1984 e del D.M. 25/3/1985 MODULO C Tecnologie dei materiali e delle strutture

Dettagli

4 ) D E S C R I Z I O N E D E L B E N E I M M O B I L I A R E

4 ) D E S C R I Z I O N E D E L B E N E I M M O B I L I A R E 4 ) D E S C R I Z I O N E D E L B E N E I M M O B I L I A R E Il complesso immobiliare oggetto di stima è ubicato in un comparto artigianale/industriale posto nella periferia sud/est dell abitato di Gossolengo

Dettagli

art. 10 del DPR 303/56 art. 137 del Regolamento Comunale di Igiene art. 134 del Regolamento

art. 10 del DPR 303/56 art. 137 del Regolamento Comunale di Igiene art. 134 del Regolamento Versione condivisa, del 05/08/04. CENTRI COMMERCIALI (Tipologia dei locali e condizione minima obbligatoria) Per semplificare la lettura della presente scheda, sono stati presi in esame separatamente gli

Dettagli

IMPIANTI MECCANICI: RELAZIONE DI CALCOLO

IMPIANTI MECCANICI: RELAZIONE DI CALCOLO INDICE 1 GENERALITÀ...2 1.1 Oggetto della relazione...2 2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO...3 2.1 Impianto di riscaldamento...3 2.2 Impianto idrico-sanitario...5 2.3 Impianto antincendio...5 2.4 Impianto di scarico...6

Dettagli

1. INSERIMENTO URBANISTICO

1. INSERIMENTO URBANISTICO A.S.A. Azienda Servizi Ambientali Comune di Pomarance OPERE DI COLLETTAMENTO DELLA RETE FOGNARIA AL NUOVO DEPURATORE RELAZIONE INSERIMENTO URBANISTICO Data Aprile 2015 Codice PGI G089-0636-000 Codice Commessa

Dettagli

Allegato A) MAGGIORAZIONE DEL COSTO MASSIMO AMMISSIBILE A CONTRIBUTO PER GLI INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE, RECUPERO E MANUTENZIONE STRAORDINARIA

Allegato A) MAGGIORAZIONE DEL COSTO MASSIMO AMMISSIBILE A CONTRIBUTO PER GLI INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE, RECUPERO E MANUTENZIONE STRAORDINARIA Allegato A) MAGGIORAZIONE DEL COSTO MASSIMO AMMISSIBILE A CONTRIBUTO PER GLI INTERVENTI DI NUOVA COSTRUZIONE, RECUPERO E MANUTENZIONE STRAORDINARIA 1) NUOVA COSTRUZIONE Di seguito sono indicate le opere,

Dettagli

COMUNE DI SENIGALLIA

COMUNE DI SENIGALLIA COMUNE DI SENIGALLIA PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI EDIFICI RESIDENZIALI NEL COMPARTO 17R DEL PIANO DI LOTTIZZAZIONE SITO IN CESANO DI SENIGALLIA DITTA: EDRA IMMOBILIARE S.r.l. Via Cimabue, n 7 - SENIGALLIA

Dettagli

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA

ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA ELABORATO TECNICO DELLA COPERTURA Legge Regionale 3 gennaio 2005, n. 1 - articolo 82, comma 16 Decreto del Presidente della Giunta Regionale 18 dicembre 2013, n. 75/R Regolamento di attuazione dell articolo

Dettagli

Oggetto: Relazione tecnica di conformità alla L.S. n 13/89, D.M. n 236/89 e DGRV 509/ 10. Disposizioni per favorire il superamento e l eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici. Proprietà/Locatore

Dettagli

COMUNE DI CASTEL ROZZONE (BG) PALESTRA COMUNALE DI VIA TASSO. LAVORI DI RIFACIMENTO COPERTURA CONTENENTE AMIANTO RELAZIONE TECNICA

COMUNE DI CASTEL ROZZONE (BG) PALESTRA COMUNALE DI VIA TASSO. LAVORI DI RIFACIMENTO COPERTURA CONTENENTE AMIANTO RELAZIONE TECNICA architetto Bruno Nessi COMUNE DI CASTEL ROZZONE (BG) PALESTRA COMUNALE DI VIA TASSO. LAVORI DI RIFACIMENTO COPERTURA CONTENENTE AMIANTO RELAZIONE TECNICA La palestra oggetto di intervento è stata realizzata

Dettagli

VARIANTE ALLO STRUMENTO URBANISTICO ATTUATTIVO EX D3/1 ORA PUA 38 PER MODIFICA ALLA DESTINAZIONE D USO

VARIANTE ALLO STRUMENTO URBANISTICO ATTUATTIVO EX D3/1 ORA PUA 38 PER MODIFICA ALLA DESTINAZIONE D USO COMUNE DI PONZANO VENETO PROVINCIA DI TREVISO VARIANTE ALLO STRUMENTO URBANISTICO ATTUATTIVO EX D3/1 ORA PUA 38 PER MODIFICA ALLA DESTINAZIONE D USO ALLEGATO F RELAZIONE ILLUSTRATIVA AI SENSI DEL D.P.R.

Dettagli

RELAZIONE IMPIANTO IDRICO SANITARIO

RELAZIONE IMPIANTO IDRICO SANITARIO INDICE 1- GENERALITA...2 2- RETI DI ADDUZIONE DELL ACQUA...3 3- RETI DI SCARICO SERVIZI IGIENICI...5 4- IMPIANO IDRICO ANTINCENDIO...6 5- RETI DI IDRANTI...6 6- IMPIANTI FISSI DI RILEVAZIONE INCENDI...7

Dettagli

CORSO DI LAUREA Architettura per il Progetto Sostenibile

CORSO DI LAUREA Architettura per il Progetto Sostenibile CORSO DI LAUREA Architettura per il Progetto Sostenibile Abstract Palestre di edifici scolastici in Torino: analisi dell esistente e riprogettazione illuminotecnica di un caso studio. Relatore Valerio

Dettagli

COMUNE DI ANDORA REGIONE LIGURIA PROVINCIA SAVONA

COMUNE DI ANDORA REGIONE LIGURIA PROVINCIA SAVONA COMUNE DI ANDORA REGIONE LIGURIA PROVINCIA SAVONA PERMESSO DI COSTRUIRE in parziale Sanatoria ed in Variante al P.d.C. n. 759/7 del 06/08/2010 EDIFICI A1 e A2 del P.U.O. PROGETTO PER NUOVE RESIDENZE IN

Dettagli

Comune di Camposampiero (PD)

Comune di Camposampiero (PD) Comune di Camposampiero (PD) Piano Urbanistico Attuativo VANDURA DICHIARAZIONE DI CONFORMITA ALLE NORME PER L ABBATTIMENTO DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE PREMESSA L intervento in oggetto prevede la realizzazione

Dettagli

RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA

RELAZIONE TECNICO ILLUSTRATIVA COMUNE DI MONTIGLIO MONFERRATO Provincia di ASTI- OGGETTO : Progetto per la manutenzione straordinaria di edificio scolastico con interventi di adeguamento a normative vigenti PROGETTO DEFINITIVO - ESECUTIVO

Dettagli

installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo

installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema di classificazione europeo DECRETO MINISTERIALE 15 marzo 2005 Requisiti di reazione al fuoco dei prodotti da costruzione installati in attività disciplinate da specifiche disposizioni tecniche di prevenzione incendi in base al sistema

Dettagli

L incendio Incendio a bordo 1 La normativa nel campo marittimo cura, in particolar modo, tutto quanto può essere connesso con il sinistro marittimo più frequente: l incendio a bordo. Sono previsti, nella

Dettagli

Documento programmatico per la progettazione di tre aree funzionali nel capoluogo

Documento programmatico per la progettazione di tre aree funzionali nel capoluogo Documento programmatico per la progettazione di tre aree funzionali nel capoluogo Le opere oggetto del presente incarico saranno realizzate in tre distinti interventi funzionali nel capoluogo con la possibilità

Dettagli

DESCRIZIONE DEL SITO TIPO D INTERVENTO

DESCRIZIONE DEL SITO TIPO D INTERVENTO DESCRIZIONE DEL SITO TIPO D INTERVENTO Il complesso immobiliare, oggetto di richiesta di variante, è ubicato in Comune di CAVOUR, Via Gioberti - Piazza San Martino n 2, ed è costituito da un area si sui

Dettagli

COMUNE DI MONTEGIORGIO

COMUNE DI MONTEGIORGIO COMUNE DI MONTEGIORGIO (Provincia di ASCOLI PICENO) STUDIO PRELIMINARE DI FATTIBILITA FINALIZZATO ALL AMPLIAMENTO DEL CENTRO COMMERCIALE ROSSETTI Località: Via Faleriense Est, 81 63025 Montegiorgio (AP)

Dettagli

COMUNE DI QUARTU SANT ELENA SETTORE LAVORI PUBBLICI PROVINCIA DI CAGLIARI

COMUNE DI QUARTU SANT ELENA SETTORE LAVORI PUBBLICI PROVINCIA DI CAGLIARI COMUNE DI QUARTU SANT ELENA SETTORE LAVORI PUBBLICI PROVINCIA DI CAGLIARI STRUTTURA SOCIALIZZAZIONE PRIMA INFANZIA VIA BOITO RECUPERO EX ASILO NIDO PROGETTO DEFINITIVO-ESECUTIVO RELAZIONE ACCESSIBILITA

Dettagli

CATALOGO TECNICO ASCENSORI ELETTRICI MRL GEARLESS VIMA ASCENSORI WWW.ASCENSORIVIMA.IT

CATALOGO TECNICO ASCENSORI ELETTRICI MRL GEARLESS VIMA ASCENSORI WWW.ASCENSORIVIMA.IT CATALOGO TECNICO ASCENSORI ELETTRICI MRL GEARLESS VIMA ASCENSORI WWW.ASCENSORIVIMA.IT INDICE Caratteristiche principali pag. 3 Riferimenti normativi abbattimento delle barriere architettoniche pag. 4 Riferimenti

Dettagli

PREMESSA. Scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri Tricase (LE) Pag. 1

PREMESSA. Scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri Tricase (LE) Pag. 1 PROVINCIA DI LECCE Importo Progetto 1.000.000,00 PREMESSA Il caso in esame, rientra tra quelli previsti al punto 1.4.2 Riqualificazioni energetiche dell allegato 1 Criteri generali e requisiti delle prestazioni

Dettagli

RELAZIONE SULLE INTERFERENZE

RELAZIONE SULLE INTERFERENZE RELAZIONE SULLE INTERFERENZE 1. PREMESSA Il tipo di lavorazione prevalente, prevista nel presente progetto, consiste nella posa di tubazioni in ghisa o acciaio, di diversi diametri, fino al DN150, su strade

Dettagli

PIANO COMUNALE DI SPIAGGIA ADEGUAMENTO AL PIR

PIANO COMUNALE DI SPIAGGIA ADEGUAMENTO AL PIR INDICE 1 Materiali da utilizzare 2 Dimensioni e particolari cabine spogliatoio 3 Dimensioni locale pronto soccorso 4 Servizi igienici 5 Caratteristiche dei locali destinati al servizio di ristoro 6 Materiali

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO INCENDIO DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DEL D. Lgs. 9 aprile 2008, n 81 D.M. 10 marzo 1998 D.P.R. 151 11 agosto 2011 Comune di Pisa Ufficio Anagrafe Riglione Il tecnico

Dettagli

LA PREVENZIONE INCENDI NELLE ATTIVITA SCOLASTICHE

LA PREVENZIONE INCENDI NELLE ATTIVITA SCOLASTICHE CONVEGNO SICUREZZA: QUALI EQUILIBRI tra SCUOLA ed ENTI LOCALI? LA PREVENZIONE INCENDI NELLE ATTIVITA SCOLASTICHE ASTI, 16 aprile 2012 Ing. Francesco ORRU Normativa Classificazione Scelta dell area Ubicazione

Dettagli

PROVINCIA DI CREMONA c.f. 80002130195

PROVINCIA DI CREMONA c.f. 80002130195 PROVINCIA DI CREMONA c.f. 80002130195 UFFICIO TECNICO SETTORE DELL EDILIZIA Via Bella Rocca, 7-26100 CREMONA - tel. 4061 - fax n 0372/406474 e-mail: edilizia@provincia.cremona.it ITIS G. GALILEI CREMA.

Dettagli

CENTRO VISITE SILVANO MASSOLO AD AISONE

CENTRO VISITE SILVANO MASSOLO AD AISONE Parco Alpi Marittime INFORMAZIONI ACCESSIBILITÀ CENTRO VISITE DI VERNANTE Il Centro visite è ubicato al piano terra di un edificio posto al centro dell abitato di Vernante in Valle Vermegnana. La struttura

Dettagli

Comune di Cenate Sotto PGT Piano dei servizi 6 settembre 2012

Comune di Cenate Sotto PGT Piano dei servizi 6 settembre 2012 INDICE 1. Elementi costitutivi del... 2 2. Zona S1: aree per l'istruzione pubblica... 2 3. Zona S2: aree per servizi pubblici... 2 4. Zona S3: aree per attrezzature religiose... 2 5. Zona S4: aree pubbliche

Dettagli

INFORMAZIONI ACCESSIBILITÀ

INFORMAZIONI ACCESSIBILITÀ Parco delle Madonie INFORMAZIONI ACCESSIBILITÀ C.E.A. LA TERRA DEI NOSTRI PADRI A CASTELLANA SICULA Il Centro di Educazione Ambientale è ospitato all interno di un edificio di due piani a Castellana Sicula.

Dettagli

Evoluzione normativa. La corretta installazione e nuovi materiali negli impianti a gas per uso domestico

Evoluzione normativa. La corretta installazione e nuovi materiali negli impianti a gas per uso domestico Evoluzione normativa. La corretta installazione e nuovi materiali negli impianti a gas per uso domestico Ilos Gatto Area Product Manager Sud Europa Viega Meeting di Montegrotto Terme Argomenti 1. UNI 7129

Dettagli

RELAZIONE TECNICA. Oggetto: Descrizione delle soluzioni progettuali previste per garantire l accessibilità ai fini

RELAZIONE TECNICA. Oggetto: Descrizione delle soluzioni progettuali previste per garantire l accessibilità ai fini RELAZIONE TECNICA Oggetto: Descrizione delle soluzioni progettuali previste per garantire l accessibilità ai fini della legge 13/89 per l eliminazione delle barriere architettoniche. Premessa: Ai fini

Dettagli

La normativa sulle Barriere Architettoniche. La normativa sulle Barriere Architettoniche. Barriere Architettoniche - Barriere Culturali

La normativa sulle Barriere Architettoniche. La normativa sulle Barriere Architettoniche. Barriere Architettoniche - Barriere Culturali Barriere Architettoniche - Barriere Culturali PROGETTARE, COSTRUIRE, ABITARE CON QUALITÀ COLLEGAMENTI ORIZZONTALI COLLEGAMENTI VERTICALI Arch. Cesare Beghi CAAD di Parma 30 Gennaio 2008 Parma Seminario

Dettagli

COMUNE DI TRICASE IMPORTO LAVORI 120.000/00 RELAZIONE TECNICA

COMUNE DI TRICASE IMPORTO LAVORI 120.000/00 RELAZIONE TECNICA COMUNE DI TRICASE PROGETTO PER LA COSTRUZIONE DI UN NUOVA CAPPELLA LOCULI COMUNALE NEL CIMITERO CAPOLUOGO IMPORTO LAVORI 120.000/00 RELAZIONE TECNICA Il comune di Tricase ha affidato l incarico al sottoscritto

Dettagli

NORME PER LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI (Adempimenti ai sensi dell art. 6, L. 05.03.1990 n. 46, e dell art. 4, D.P.R. 06.12.1991 n.

NORME PER LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI (Adempimenti ai sensi dell art. 6, L. 05.03.1990 n. 46, e dell art. 4, D.P.R. 06.12.1991 n. ALLEGATO 7 BIS ALLA RICHIESTA DI PERMESSO DI COSTRUIRE O DENUNCIA INIZIO ATTIVITA DICHIARAZIONE PER ADEMPIMENTI LEGGE N. 46/90 ALLO SPORTELLO UNICO PER L EDILIZIA DEL COMUNE DI SAN MARTI DI VENEZZE (RO)

Dettagli

COMUNE DI Montecchio Maggiore PROVINCIA DI Vicenza

COMUNE DI Montecchio Maggiore PROVINCIA DI Vicenza COMUNE DI Montecchio Maggiore PROVINCIA DI Vicenza PROGETTO: Opere di messa a norma degli impianti dell edificio denominato ex scuola Pascoli ubicato in Via San Pio X, di proprietà del Comune di Montecchio

Dettagli

Requisiti essenziali per il bagno a norma ed esempi progettuali

Requisiti essenziali per il bagno a norma ed esempi progettuali Requisiti essenziali per il bagno a norma ed esempi progettuali REQUISITI BASE Gli obblighi di norma si riducono a poche prescrizioni che sinteticamente sono: C D A Il lavabo deve essere di tipo a mensola,

Dettagli

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON

PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON PARTICOLARI COSTRUTTIVI MURATURA ARMATA POROTON La muratura armata rappresenta un sistema costruttivo relativamente nuovo ed ancora non molto conosciuto e le richieste di chiarimenti sulle modalità di

Dettagli

Realizzare l adattabilità

Realizzare l adattabilità PROGETTARE UNA CITTA OSPITALE Ciclo di incontri sulla progettazione accessibile Realizzare l adattabilità Bergamo, 24 settembre 2015 ADATTABILITA 1. Definizioni, riferimenti normativi 2. Come si progetta

Dettagli

ALCUNE INDICAZIONI DIMENSIONALI

ALCUNE INDICAZIONI DIMENSIONALI ALCUNE INDICAZIONI DIMENSIONALI SCHEMI E POSSIBILI SOLUZIONI PER LA PROGETTAZIONE DELLO SPAZIO COMMERCIALE SCHEMA FUNZIONALE INDICATIVO E DIMENSIONAMENTO ARREDI PER LA ZONA RECEPTION DIMENSIONAMENTO DI

Dettagli

Descrizione Copertura:

Descrizione Copertura: Attività: 1 b Step:5 SP33.doc Soluzioni Progettuali Pagina 1/6 Descrizione Copertura: COPERTURA A TRE FALDE STATO DI FATTO Nuova Esistente Praticabile Non Praticabile Il fabbricato presenta copertura a

Dettagli

G04_REL_LEGGE13_89_DM_236_89

G04_REL_LEGGE13_89_DM_236_89 Progettisti: Resp. del progetto - Prog. arch. e coordinam. Von Gerkan, Marg und Partner - gmp GmbH Arch. Volkwin Marg Progettazione strutture Werner Sobek Stuttgart GmbH e Co. Ing. Michael Duder Progettazione

Dettagli

CRITERIO DA RISPETTARE

CRITERIO DA RISPETTARE SCHEDA DI RILEVAZIONE STRUTTURE PUBBLICI ESERCIZI E RISTORANTI LIVELLO BRONZO Esercizio: Indirizzo: Telefono: Fax: Email: Web site: Referente: CRITERIO DA RISPETTARE STRUTTURA ESTERNA BAR E RISTORANTI

Dettagli

Edifici e locali destinati ad uffici. Ing. Stefano Perri Funzionario Comando Regionale Vigili del Fuoco Aosta s.perri@regione.vda.

Edifici e locali destinati ad uffici. Ing. Stefano Perri Funzionario Comando Regionale Vigili del Fuoco Aosta s.perri@regione.vda. Edifici e locali destinati ad uffici Ing. Stefano Perri Funzionario Comando Regionale Vigili del Fuoco Aosta s.perri@regione.vda.it DPR 151/2011 N Attività Categoria A B C 71 Aziende ed uffici con oltre

Dettagli

PROBLEMATICHE SEGNALATE DALLE SCUOLE

PROBLEMATICHE SEGNALATE DALLE SCUOLE Provveditorato agli studi di Potenza A.S. 1997/98 PROBLEMATICHE SEGNALATE DALLE SCUOLE A cura di Pasquale Francesco Costante MONITORAGGIO ATTIVITA' DI 1 PREVENZIONE INCENDI Suole prive del C.P.I. ( Certificato

Dettagli

LABORATORIO DELL ACQUA A CAMUGNANO

LABORATORIO DELL ACQUA A CAMUGNANO Parco Laghi di Suviana e Brasimone INFORMAZIONI ACCESSIBILITÀ MUSEO DEL BOSCO DI PORANCETO Il Museo è situato in località Poranceto nel comune di Cumugnano ed è ospitato all interno di un unico edificio

Dettagli

Università di Camerino Esame di Stato di Abilitazione ad Esercizio della Professione di Architetto Sessione Giugno 2009 (Laurea Specialistica 4/s)

Università di Camerino Esame di Stato di Abilitazione ad Esercizio della Professione di Architetto Sessione Giugno 2009 (Laurea Specialistica 4/s) Università di Camerino Esame di Stato di Abilitazione ad Esercizio della Professione di Architetto Sessione Giugno 2009 (Laurea Specialistica 4/s) Tema N.1 Il candidato imposti il progetto di un complesso

Dettagli

PREVENZIONE INCENDI norme e procedure

PREVENZIONE INCENDI norme e procedure PREVENZIONE INCENDI norme e procedure dott. ing. Gioacchino Giomi COMANDANTE VIGILI DEL FUOCO ROMA 1 abitazione 2 fabbrica 3 albergo 4 albergo 5 CHE COSA E LA PREVENZIONE INCENDI è una funzione di preminente

Dettagli

CLASSIFICAZIONE INCENDI

CLASSIFICAZIONE INCENDI Lucidi lezione "Normativa Antincendio" Conformità edifici civili ed industriali alle norme di prevenzione incendi. Fase progettuale: - Vie di esodo - Autorimesse - Locali per impianti tecnologici (CT,

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PREGANZIOL SCUOLA DELL INFANZIA, SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO VIA A. MANZONI, 1 PREGANZIOL (TV)

ISTITUTO COMPRENSIVO DI PREGANZIOL SCUOLA DELL INFANZIA, SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA DI I GRADO VIA A. MANZONI, 1 PREGANZIOL (TV) Progettazione antincendio Energia - Consulenze in campo ingegneristico Tel 348-8409562 mauro.bardelle@ingpec.eu ISTITUTO COMPRENSIVO DI PREGANZIOL SCUOLA DELL INFANZIA, SCUOLA PRIMARIA E SCUOLA SECONDARIA

Dettagli

PALESTRE E CENTRI SPORTIVI LINEA GUIDA

PALESTRE E CENTRI SPORTIVI LINEA GUIDA PALESTRE E CENTRI SPORTIVI LINEA GUIDA TIPOLOGIE DI SPAZI DELLE PALESTRE All interno delle palestre si distinguono le seguenti tipologie minime di spazi: Locali principali (sempre presenti): 1.locale palestra

Dettagli

1. INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA' SOGGETTE AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI

1. INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA' SOGGETTE AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI 1. INDIVIDUAZIONE DELLE ATTIVITA' SOGGETTE AI CONTROLLI DI PREVENZIONE INCENDI Con riferimento al DPR 151/2011 "Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi, a norma

Dettagli

PIANO PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE SEDE AMMINISTRATIVA VIALE GRAMSCI FIRENZE

PIANO PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE SEDE AMMINISTRATIVA VIALE GRAMSCI FIRENZE Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario della Toscana PIANO PER LA GESTIONE DELLE EMERGENZE SEDE AMMINISTRATIVA VIALE GRAMSCI FIRENZE 1 STRUTTURA SEDE Sede Amministrativa Viale Gramsci,

Dettagli

attività sociali per gli abitanti della zona.

attività sociali per gli abitanti della zona. L area ove è ubicato l immobile è individuata dal Piano Regolatore Generale del Comune di Firenze quale Zona G sottozona G1: aree destinate ad attrezzature sportive, esistenti. I lavori in oggetto riguardano

Dettagli

29M15 CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA IN COMUNE DI MARANELLO RELAZIONE GENERALE

29M15 CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA IN COMUNE DI MARANELLO RELAZIONE GENERALE 29M15 CONCORSO DI PROGETTAZIONE PER LA REALIZZAZIONE DELLA NUOVA BIBLIOTECA IN COMUNE DI MARANELLO RELAZIONE GENERALE INTRODUZIONE L idea per la nuova biblioteca di maranello, nasce innanzitutto da due

Dettagli

La sicurezza elettrica nel condominio

La sicurezza elettrica nel condominio La sicurezza elettrica nel condominio Relatore Francesco Mirabile Federazione Nazionale Amministratori Immobiliari 16/11/2014 EN Measure s.r.l 1 Indice del corso 1. Leggi di riferimento 2. Norme tecniche

Dettagli

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (art.47 DPR 28 dicembre 2000 n.445)

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ (art.47 DPR 28 dicembre 2000 n.445) 1 Il/la sottoscritto/a nato/a il a _ residente a in via n in qualità di, DICHIARA, con riferimento allo svolgimento del servizio di denominato con sede in via nº, quanto segue: A) che gli SPAZI interni

Dettagli

Urbino Futuro Srl. Centro polifunzionale e nodo di scambio Nuova Porta Santa Lucia. Inquadramento. Introduzione. Descrizione intervento.

Urbino Futuro Srl. Centro polifunzionale e nodo di scambio Nuova Porta Santa Lucia. Inquadramento. Introduzione. Descrizione intervento. Urbino Futuro Srl Centro polifunzionale e nodo di scambio Nuova Porta Santa Lucia INDICE: Inquadramento Introduzione Descrizione intervento Relazione Dati dimensionali Elaborati grafici illustrativi Rendering

Dettagli

Il progetto di prevenzione incendi nella GDO:

Il progetto di prevenzione incendi nella GDO: Dal progetto alla gestione Il progetto di prevenzione incendi nella GDO: elementi tecnici e aspetti procedurali alla luce della Nuova Regola Tecnica di Prevenzione incendi per i Centri Commerciali di Mario

Dettagli