TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO D. L g s n. 81

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1 DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro TUTELA DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO D. L g s n. 81

2 Perché il progetto DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO La SCUOLA LAVORA, lo studente entra fisicamente in un luogo di lavoro, la sua equiparazione a lavoratore diviene completa L applicazione delle leggi di tutela della salute e della sicurezza diviene un obbligo preciso a carico della Scuola e dell azienda

3 ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO L esperienza di Alternanza Scuola-Lavoro rappresenta per gli studenti un momento di alto valore orientativo e formativo, per le competenze e le conoscenze che si acquisiscono. I temi della SICUREZZA E IGIENE sul lavoro devono essere presenti in tutte le fasi del progetto di Alternanza Scuola-Lavoro, dalla progettazione educativa, attraverso la documentazione, fino alla valutazione finale.

4 RISCHI DI NATURA ERGONOMICA Dal greco: ergon= lavoro nomos= regola Ergonomia: scienza che studia l attività lavorativa umana in relazione alle condizioni ambientali, strumentali organizzative in cui si svolge. Il fine dell ergonomia è l adattamento di tali condizioni alle esigenze dell uomo Approccioergonomico nell impostazionedei postidi lavoro e delle attrezzature.

5 L ergonomianon è solo un obbligodi legge ma premessa generale se si vuole raggiungere il benesseredei lavoratori e migliorare la produttività in generale. Un posto di lavoro concepito ergonomicamente in base allecapacità e alleesigenze del lavoratore fa affaticare di meno produce miglior rendimento influisce positivamente per quanto riguarda il numero di assenze perchè sono evitati diversi disagi fisici.

6 L uomo è la misura di tutte le cose (PITAGORA) Si parla quindi di approccio ergonomico nell impostazione dei posti di lavoro e delle attrezzature VALUTAZIONE e STUDIO del RAPPORTO UOMO-MACCHINA-AMBIENTE Per mantenere lo stato di salute ottimale

7 DEFINIZIONI GENERALI SALUTE La salute, definita nella Costituzione dell' OMS, come "stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia", viene considerata un dirittoe come tale si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano alle persone stato di benessere fisico, mentale e socialenon solo mera assenza di malattia permette di svolgere ilproprio ruolosociale D. Lgs. 81/08 Art. 2 Comma 1: Lett. o) «salute»: stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un assenza di malattia

8 DEFINIZIONI GENERALI SICUREZZA situazione certa e costante dinon pericolo garantiscelo svolgimento di qualsiasi attività Senza pregiudizio all integrità fisica e psichica

9 Come mantenere un buon stato di salute e sicurezza in ambito lavorativo La legge prevede di valutare l impatto ergonomico degli arredi e delle apparecchiature di lavoro ma va oltre, perchè obbliga il datore di lavoro a fornire Informazione/formazione Rispetto i concetti di RISCHIO PERICOLO

10 CAMPO DI APPLICAZIONE L uso di attrezzature munite di videoterminali (VDT) è disciplinato dal TITOLO VII del D.Lgs.81/0 prescrizioni minime in materia di sicurezza e salute per le attività lavorative svolte su attrezzature munite di videoterminali che riguardano: Criteri generali di sicurezza Effetti sulla salute Indicazioni comportamentali per la prevenzione

11 VIDEOTERMINALI

12 Vengono esclusi da tale ambito: Le macchine calcolatrici DEFINIZIONI I sistemi di videoscrittura senza schermo VIDEOTERMINALI (VDT): Le apparecchiature dotate di schermo alfanumerico o grafico costituite da personal computer, sistemi di videoscrittura, di elaborazione dati, di testi o di immagini. I sistemi portatili non utilizzati continuativamente nei luoghi di lavoro I pannelli di controllo

13 LA POSTAZIONE VIDEOTERMINALISTA è data da: Ambiente Illuminazione Schermo Piano di lavoro Tastiera Sedia

14 DEFINIZIONI LAVORATORE VIDEOTERMINALISTA: colui che utilizza il VDT in modo sistematico o abituale per 20 ore settimanali Il lavoro al videoterminale, di per sé non costituisce un rischio per la salute dell operatore. È invece la sua utilizzazione in condizioni ambientali e/o organizzative inadeguate che può determinare l insorgenza di problemi per l integrità fisica e mentale dell operatore.

15 OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO POSTAZIONI DILAVORO AL VIDEOTERMINALE DEVONO ESSERE, A PRESCINDERE DAL NUMERO DI ORE DIUTILIZZO, CONFORMI A QUANTO CONTENUTO NELL ALLEGATO VII (adeguatezza dei sedili, dei piani di lavoro, dell ambiente, ecc.)

16 MISURE ORGANIZZATIVE DI PREVENZIONE ANALISI DEL POSTO DI LAVORO INTERFACCIA ELABORATORE-UOMO IL DATORE DI LAVORO ALL ATTO DELLA SCELTA, DELL ACQUISTO, E NEL DEFINIRE LE MANSIONI CHE IMPLICANO L USO DI VDT, DEVE TENERE CONTO DEI SEGUENTI FATTORI: Sofware adeguato alla mansione da svolgere Software di facile uso adeguato al livello di conoscenza dell utilizzatore; I sistemi devono fornire l informazione ad un ritmo adeguato agli operatori

17 LA POSTAZIONE DI LAVORO LO SCHERMO VIDEO DEVE ESSERE: collocato correttamente in relazione alle finestre (luce) regolabile secondo le esigenze dell operatore ad una distanza di lettura di cm.(accomodamento) dislocatoinmododaavere il bordo superiore all altezza degli occhi dell operatore (collo, cefalea muscolo-tensiva)

18 LO SCHERMO Il monitor deve avere le seguenti caratteristiche: - immagini stabili - caratteri definibili e leggibili - regolabilità del contrasto e della luminosità - orientabilità nello spazio - supporto autonomo regolabile purché solido e stabile

19 Posizionare il VDT in maniera ottimale per evitare i riflessi e/o sfarfallii dello schermo: oscurare le finestre per migliorare la visibilità ed il contrasto regolare il contrasto e la dimensione dei caratteri in modo ottimale; inclinare il monitor per ridurre i riflessi utilizzare se necessario uno schermo antiriflesso; mantenere pulito il monitor e lo schermo protettivo

20 LA POSTAZIONE DI LAVORO IN RELAZIONE ALLE FINESTRE LA COLLOCAZIONE CORRETTA finestratura posta su 1 solo lato: ottimale se a Nord Est - Nord Nord Ovest dotata di schermatura idonea

21 IL TAVOLO DI LAVORO DEVE AVERE: piano:ottimale 160 x 90 cm. altezza:regolabile da cm. in funzione dell operatore ed inclinabile leggermente in avanti spazio per le gambe: larghezza min. = 70 cm. lunghezza min. = 60 cm (ginocchio) = 80 cm (piedi) colore: toni neutri (attenzione ai riflessi) occorre un canale passacavi

22 PIANO DI LAVORO Il tavolo di supporto deve: - avere una superficie poco riflettente di colore chiaro - essere stabile e sicuro - essere ben dimensionato rispetto alle esigenze di lavoro - consentire flessibilità nella disposizione dei diversi oggetti

23 PIANO DI LAVORO spazio sotto il piano di lavoro: -in profondità: deve consentire l'alloggiamento delle gambe semidistese -in larghezza: deve consentire al sedile di infilarsi; consigliato un basso spessore del piano del tavolo

24 LA POSTAZIONE DI LAVORO IL SEDILE O SEDIA DEVE AVERE: altezza:variabileda42 55cm.(girevole) basamento: a 5 razze, grande almeno comeilpianodelsedile piano: 40x40 cm. concavo, anatomico, soffice e rivestito di materiale traspirante, con bordo arrotondato (compressione dei vasi e dei nervi) e possibilmente inclinabile in avanti (< 2 ) e indietro (< 14 ) schienale: regolabile in altezza e inclinazione con imbottitura lombare braccioli: non indispensabili, comunque corti e chiusi

25 SEDILE Un sedile può essere pericoloso se la superficie del piano è più ampia del basamento: infatti si può ribaltare se ci si siede in punta o se lo schienale si inclina troppo all'indietro

26 SEDILE Un sedile è poco pratico se per regolarlo occorre capovolgerlo o assumere posizioni del corpo "contorte"

27 SEDILE Bisogna evitare di tenere lo schienale inclinato in avanti e, comunque, di lavorare a lungo col tronco flesso. Lo schienale può essere inclinato da 90 a 110 e può essere utile cambiare l'inclinazione durante la giornata. Se lo schienale è basso bisogna evitare di inclinarlo a più di 110

28 POGGIAPIEDI LA POSTAZIONE DI LAVORO necessario quando l altezza minima del tavolo rimane eccessiva dimensioni: 40x30x15 cm inclinazione: < 20 non deve scivolare PORTADOCUMENTI utile per la videoscrittura inclinabile rispetto al piano posizionato alla stessa distanza dello schermo (accomodamento)

29 REGOLE DI COMPORTAMENTO PER I LAVORATORI Mantenere una posizione corretta regolando la posizione del sedile e/ol altezzadeltavolodilavoroe/odelloschermoinmodoche: Gli occhi siano ad una distanza non inferiore a cm dal monitor e alla stessa altezza del bordo superiore dello schermo; Gli avambracci siano appoggiati al piano di lavoro e i polsi non piegati; Angolideigomiti,fianchiegambesuperioria90 Utilizzare la sedia di lavoro in modo che sia orientata e rivolta verso il video I piedi devono essere ben poggiati a terra o, solo se necessario, su un poggiapiedi Mouse il più possibile vicino al corpo Richiedere, se necessario, un leggio portadocumenti

30 POSTURE CORRETTE NELL USO DEL MOUSE

31 AMBIENTE CIRCOSTANTE SPAZIO: Deve esserci spazio sufficiente per permettere cambiamenti di posizione ILLUMINAZIONE: Illuminare correttamente il posto di lavoro, possibilmente con luce naturale (mediante schermatura a mezzo di tende e veneziane); Orientare gli schermi a 90 rispetto la finestra e ad una distanza >1 m; L illuminazione artificiale deve essere realizzata da lampade schermate ed esenti da sfarfallio, lontane dal campo visivo del VDT; UMIDITÀ: L aria non deve essere troppo secca per evitare irritazione agli occhi.

32 PER CHI UTILIZZA IL VDT IN MODO SISTEMATICO Effettuare interruzioni,(cambiamenti di attività) di 15 minuti ogni due ore di attività continuativa al VDT; Dopo un uso continuativo del VDT è necessario ripristinare la corretta impostazione della colonna vertebrale con degli opportuni esercizi e movimenti del tronco dorsale, dellatestaedelcollo; Non trascurare eventuali riduzioni della capacità visiva segnalandole al medico competente; Sottoporsi alla visita medica specialistica se prevista

33 RISCHIO FISICO AL VIDEOTERMINALE DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI DISTURBI OCULO-VISIVI FATICA MENTALE O STRESS.

34 DISTURBI DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI Sono legati al mantenimento prolungato e fisso, talvolta non ergonomicamente esatto, della postazione di lavoro. Possono manifestarsi con senso di pesantezza, tensione, indolenzimento, dolore muscolare a: collo, schiena, spalle, braccia, mani DISTURBI OCULO-VISIVI bruciore, arrossamento, prurito, lacrimazione, visione confusa, fastidio per la luce

35 I DISTURBI MUSCOLO-SCHELETRICI Degenerazione dei dischi della colonna vertebrale, affaticamento muscolare, infiammazione delle strutture tendinee. Sintomi: senso di pesantezza, fastidio, dolore, intorpidimento e rigidità a collo, schiena, spalle, braccia e mani.

36 COMPARSA DEI DOLORI MUSCOLARI Se si digita sulla tastiera senza appoggiare le braccia, ai muscoli affluisce meno sangue del necessario. Di conseguenza il muscolo, mal nutrito, si affatica e diventa dolente.

37 DISTURBI DISTURBI PSICOLOGICI Questi sono disturbi difficilmente classificabili, in quanto causati normalmente da una non corretta organizzazione del lavoro o dal contenuto intellettuale dell attività svolta, che possono indurre a fenomeni di ansia, nervosismo, irritabilità, depressione ed alterazione dell umore

38 RISCHI PER IL VIDEOTERMINALISTA Repetitive StrainInjuries (strain injuries= varietà, insieme di lesioni) Mal Di schiena Sindrome visiva da videoterminale

39 Repetitive Strain Injuries Il termine comprende una varietà di disturbi derivanti dalla continua ripetizione dello stesso movimento che provocano infiammazione ai tendini, dolori sordi o lancinanti, perdita di sensazione, formicolio. Categorie più esposte: impiegati, musicisti Carpal tunnel syndrome E un doloroso e progressivo disturbo che deriva da una pressione sul nervo mediano che passa attraverso il tunnel carpale del polso;provoca perdita di sensazione,formicolio soprattutto di notte. TENDINITE DEL POLSO Infiammazione di un tendine del polso e soprattutto alla base del pollice che può essere causata dal cliccare continuo sul bottone del mouse.

40 Neuropatia ulnare Disturbo conosciuto anche come la Sindrome del Tunnel cubitale dovuto dalla compressione del nervo ulnare, nel gomito, che produce perdita di sensazione e dolore nel dito mignolo con fitte che risalgono fino l avambraccio. Può derivare dall uso prolungato del telefono tenendo il braccio piegato MAL DI SCHIENA Mialgia cervicale: disturbo con dolori frequenti al trapezio ( muscolo situato tra il collo e le spalle e costituisce la forma di mal di schiena più frequente tra gli impiegati. E causato spesso dal posizionamento errato del monitor o della tastiera che costringe l operatore ad alzare le spalle o a tenere la testa in modo innaturale

41 LOMBALGIA Dolore nella parte bassa della schiena dovuti a volte a spostamento orizzontale di una vertebra rispetto quella vicina che può derivare da vizi posturali o dall uso di sedia inadatta SINDROME VISIVA DA VIDEOTERMINALE Definita come l insieme dei disturbi dell occhio e della funzione Definita come l insieme dei disturbi dell occhio e della funzione visiva causati dall uso del computer che provoca forme di emicrania, visione doppia o distorsione dei colori. Fattori di rischio: l illuminazione insuffiicente Errato posizionamento delle attrezzature Cattive abitudini di lavoro Difetti di vista non individuati

42 MISURE ORGANIZZATIVE DI PREVENZIONE il Datore di Lavoro deve individuare ed adottare apposite misure di prevenzione dei rischi: Indurre la sorveglianza sanitaria; Fornire, a sue spese, i dispositivi speciali di correzione, qualora i risultati degli esami specialistici ne evidenzino la necessità; Organizzare le mansioni e i compiti lavorativi comportanti l uso di videoterminali al fine di evitare il ripetersi e la monotonia delle operazioni; Programmare le interruzioni dell attività lavorativa al videoterminale (almeno 15 minuti ogni 120) quando tale attività è svolta per almeno 4 ore consecutive

43 MISURE ORGANIZZATIVE DI PREVENZIONE Elaborare ed attuare un piano specifico di formazione ed informazione per i lavoratori addetti ai videoterminali

44 SORVEGLIANZA SANITARIA La sorveglianza sanitaria, ove necessaria, deve essere realizzata attraverso: Visite mediche preventive effettuate dal medico competente, a prescindere dalle condizioni del loro apparato visivo al fine di rilasciare la idoneità (con o senza prescrizioni) o la non idoneità; Esami specialistici e/o controllo oftamologico dei lavoratori che ne evidenzino la necessità; Visite periodiche di controllo, con cadenza biennale, per i VDT idonei con prescrizione e idonei con 50 anni di età; Visite periodiche di controllo, con periodicità quinquennale per tutti gli altri casi.

45 INDICAZIONI COMPORTAMENTALI PER LA PREVENZIONE Palming: usare il palmo delle mani per coprire gli occhi chiusi; Blinking: ammiccamento, battere le palpebre; Sunning: esposizione degli occhi chiusi, per pochi minuti, alla luce solare (occasionalmente); Washing: lavare le palpebre con acqua fredda ogniqualvolta si ha la sensazione di affaticamento visivo.

46 MOTILITÀ OCULARE ESERCIZIO 1 Muovere gli occhi lentamente in su e in giù; Muovere gli occhi a destra e a sinistra; Seguire con lo sguardo, mantenendo fermo il capo, il perimetro del soffitto, prima in senso orario poi in senso antiorario. MOTILITÀ OCULARE ESERCIZIO 2 Alternare la messa a fuoco di oggetti vicini (25-50 cm) e lontani (più di 6 m) per due o più volte. Eseguire l esercizio per alcune volte facendo attenzione a raggiungere sempre la giusta messa a fuoco.

47 MOTILITÀ OCULARE ESERCIZIO 3 Far roteare lentamente gli occhi, prima in senso orario, poi in senso antiorario. Ripetere alcune volte senza sforzi. POSTURA (COLLO) ESERCIZIO 1 Intrecciare le mani sulla testa, in posizione seduta, e tirare lentamente il capo verso il basso per 10 secondi. Ripetere alcune volte. POSTURA (COLLO) ESERCIZIO 2 Mantenendo la schiena eretta, inclinare la testa all indietro ed effettuare una rotazione del capo sul collo, prima in senso orario poi antiorario. Ripetere alcune volte.

48 POSTURA (COLLO) ESERCIZIO 3 Mantenendo la schiena eretta girare il capo a destra e a sinistra senza forzare. Ripetere alcune volte. POSTURA (COLLO) ESERCIZIO 4 Mantenendo la schiena eretta ritrarre e spingere in fuori alternativamente il mento. Ripetere più volte. POSTURA (SPALLE) ESERCIZIO 1 Seduti ed a schiena eretta, portare in alto un braccio con il gomito piegato affinchè la mano possa raggiungere la zona tra le scapole. Mantenere la posizione, tenendo in alto il gomito con la mano opposta, per 20 secondi. Ripetere con l altro braccio.

49 POSTURA (SPALLE) ESERCIZIO 2 In piedi e con le braccia rilassate lungo i fianchi, sollevare ed abbassare ripetutamente le spalle con un movimento deciso. Ripetere alcune volte. POSTURA (SCHIENA) ESERCIZIO 1 In posizione seduta, schiena diritta e gambe divaricate, abbandonare le braccia tra le gambe, abbassare il mento e lasciarsi cadere lentamente in avanti fino a toccare terra con il dorso delle mani. Dopo alcuni secondi tornare lentamente alla posizione originaria.

50 RIASSUMENDO LA POSTAZIONE DI LAVORO è ottimale quando è assicurata la flessibilità più ampia possibile in tutte le sue componenti

51 DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro D.Lgs. 81/08 TITOLO III CAPO I USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E RISCHIO ELETTRICO

52 USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO SCALE A PORTATILI A PIOLI UTILIZZARE SOLO QUANDO l uso di altre attrezzature più sicure non si giustifica a causa di: - limitato livello di rischio e breve durata lavori - caratteristiche esistenti dei siti (nonmodificabili) Adeguate caratteristiche tecniche (UNI EN 131) Idonee dimensioni (altezza sup. al min. indispensabile)

53 USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO SCALE A PORTATILI A PIOLI DEVONO ESISTERE PROCEDURE PER L USO PER ASSICURARE LA STABILITÀ DURANTE L IMPIEGO: a) Posate su supporto stabile, resistente, adeguatamente dimensionato e immobile, in modo da assicurare pioli orizzontali b) Agganciate per evitare movimenti e oscillazioni c) Precauzioni per evitare scivolamento dei piedi Piede snodabile con denti in gomma zigrinata

54 USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO SCALE DOPPIE Appoggio e presa sicuri per il lavoratore Dispositivi contro l apertura

55 RISCHIO ELETTRICO

56 RISCHIO ELETTRICO CONTATTO DIRETTO Contatto con una parte normalmente in tensione DI UNA LAMPADA O DI UN FUSIBILE ALVEOLO DI UNA PRESAVITE DI UN MORSETTO ATTACCO PARTE CONDUTTTRICE DI UN CAVO ELETTRICO ECC.

57 RISCHIO ELETTRICO CONTATTO INDIRETTO Contatto con una massa o una parte conduttrice a seguito di un guasto all isolamento INVOLUCRO MOTORE ELETTRICO INVOLUCRO APPARECCHIATURA ELETTRICA PARTE METALLICA DI UNA STRUTTURA ELETTRIFICATA ECC.

58 RISCHIO ELETTRICO

59 RISCHIO ELETTRICO

60 RISCHIO ELETTRICO

61 RISCHIO ELETTRICO

62 DALLA SCUOLA UN LAVORO SICURO Corso L ABC della Sicurezza e Igiene sul Lavoro D.Lgs. 81/08 TITOLO III - CAPO II USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE USO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE

63 D.P.I. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI D.P.I. è qualunque attrezzatura debba essere indossata per proteggere da un rischio I D.P.I. devono essere impiegati quando i rischi non possono essere evitati o sufficientemente ridotti con altri mezzi Gli indumenti e le uniformi di lavoro, a meno che non proteggano da qualche rischio, non sono DPI

64 D.Lgs. 475/92 - TUTTI I DPI DEVONO ESSERE DOTATI DI MARCATURA CE E ACCOMPAGNATI DA UNA NOTA INFORMATIVA I D.P.I. devono essere: CE adeguati al rischio da prevenire adeguati alle condizioni del luogo di lavoro ergonomici adattabili all'utilizzatore In caso di rischi multipli che richiedono l uso simultaneo di più D.P.I., questi devono essere compatibili tra loro e mantenere la necessaria efficacia

65 OBBLIGHI DEI LAVORATORI Sottoporsi ai programmi di formazione e addestramento sull uso corretto dei D.P.I. Utilizzarli correttamente Averne cura e non modificarli Segnalare immediatamente qualsiasi difetto o inconveniente

66 Danni da rumore Livello rumore (dba) Superamento della soglia del dolore, trauma acustico Aggravamento dei disturbi precedenti e danni uditivi cronici Fastidio, irritabilità, cefalea, affaticamento, calo concentrazione Fastidio, irritabilità, cefalea, affaticamento, calo concentrazione Fastidio nel sonno Nessuno

67 L ABC DELLA SICUREZZA E IGIENE SUL LAVORO PROMOZIONE DELLA SALUTE STILI DI VITA: FUMO, ALCOL, STUPEFACENTI E SOSTANZE PSICOTROPE

68 FUMO - MISURE DI PREVENZIONE Il divieto di fumo si applica nei locali pubblici, in quelli privati aperti al pubblico o ad utenti.

69 FUMO - MISURE DI PREVENZIONE Perché? - il fumo è una sostanza tossica, irritante, cancerogena - il 75% del fumo generato nel fumare una sigaretta viene rilasciato nell ambiente -i lavoratori dipendenti sono considerati utenti dei locali in cui prestano la loro attività lavorativa - si è comunque sanzionati se si fuma in presenza di donne in gravidanza e bambini fino a 12 anni di età - il divieto di fumo NON si applica in abitazioni private, camere di albergo, locali idonei per fumatori, luoghi di lavoro in cui non sono presenti lavoratori dipendenti e non accede utenza - ai datori di lavoro (o collaboratori da essi delegati) spetta il compito di vigilare sul rispetto del divieto Le sanzioni riguardano sia i trasgressori sia i datori di lavoro che non affiggano i cartelli, non vigilino, non abbiano attuato misure attive.

70 ALCOL - MISURE DI PREVENZIONE è vietato assumere alcol durante il lavoro e/o pausa pranzo per: - chi usa gas tossici, fuochi artificiali, esplosivi, fitosanitari - chi fa manutenzione degli ascensori - tutte le mansioni sanitarie - gli insegnanti - chi lavora con il porto d armi - chi lavora alla guida di veicoli stradali (patente B,C,D,E) - chi si occupa di circolazione dei treni, navi, aerei - chi usa macchine movimento terra, carrelli elevatori - lavori in edilizia e attività in quota oltre i 2 metri,incaveeminiere

71 Perché? ALCOL - MISURE DI PREVENZIONE - essendo un divieto il tasso alcolico nel sangue deve essere zero - occorrono 1-2 ore per smaltire un bicchiere di vino o una lattina di birra o un superalcolico - Il metabolismo è diverso se si è uomo/donna, magro/grasso - l alcol rallenta i tempi di reazione, i riflessi e la concentrazione, la percezione del pericolo - sono previsti controlli alcolimetrici

72 STUPEFACENTI E SOSTANZE PSICOTROPE MISURE DI PREVENZIONE MANSIONI A RISCHIO (anche per un assunzione solo sporadica): - uso di gas tossici, fuochi artificiali, esplosivi - guida di veicoli stradali (patente C, D, E) - circolazione dei treni, navi, aerei - macchine movimento terra, carrelli elevatori

73 STUPEFACENTI E SOSTANZE PSICOTROPE MISURE DI PREVENZIONE Perché? - le sostanze stupefacentiagiscono come deprimenti, eccitanti, allucinogeni, stimolanti, narcotici, sedativi - le sostanze psicotrope sono ansiolitici, sonniferi, antidepressivi... - il 40-50% dei tossicodipendenti lavora - il 25% dei giovani lavoratori usa sostanze illegali - l uso di queste sostanze (anche solo sporadico) riduce i tempi di reazione, aumenta la stanchezza, diminuisce la concentrazione aumenta il rischio di infortuni, altera la percezione del pericolo, riduce la performance lavorativa, provoca assenteismo - sono previsti controlli per la verifica di assenza di assunzione

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