FORUM P.A. Convegno "Competitività dei territori e trasferimento dell innovazione (Roma, ) Tavola Rotonda
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- Fausta Martelli
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1 FORUM P.A. Convegno "Competitività dei territori e trasferimento dell innovazione (Roma, ) Tavola Rotonda Intervento di Renato CHAHINIAN Segretario Generale della Camera di Commercio di Treviso ---***--- Preliminarmente ringrazio gli organizzatori del Convegno e del Premio Sfide 2006 per l invito ad intervenire e ringrazio pure l Azienda Speciale della Camera di Commercio di Treviso Treviso Tecnologia, senza la quale non avremmo potuto realizzare il Progetto che è stato premiato a questo Premio Sfide. Per l illustrazione del Progetto E-KM DICAMO, consistente in una comunità virtuale di designer per lo sviluppo della conoscenza nel distretto della calzatura sportiva di Montebelluna, rimando alla scheda che è stata presentata al Premio e che allego. Per collegarmi con l oggetto del Convegno e della Tavola rotonda, cercherò invece di evidenziare gli aspetti del Progetto e della sua realizzazione che più rendono competitivo il territorio e meglio ne favoriscono lo sviluppo. Al riguardo, desidero mettere in evidenza i seguenti cinque punti. 1. Innanzitutto, per ottenere risultati tangibili per lo sviluppo, non basta realizzare uno o più progetti, anche se validi e consistenti. Occorre una politica globale in cui tanti progetti si coordinano tra loro e sono finalizzati al trasferimento dell innovazione e ad altri fattori essenziali dello sviluppo. Il Progetto presentato da Treviso è uno dei principali nel più vasto Piano strategico di sviluppo dell economia provinciale, formulato in collaborazione con la Provincia e con gli altri attori di sviluppo locale. 2. Fattori essenziali sia per lo sviluppo che per la competitività sono l innovazione e conoscenza, che, tra l altro, sono collegati, perché la conoscenza crea innovazione e l innovazione dà l impulso a nuove conoscenze. Il fine del nostro Progetto è stato quello di ampliare le conoscenze dei designer attraverso iniziative di Knowledge management con lo strumento tecnico della piattaforma per comunità virtuale. Lo sviluppo delle conoscenze avviene attraverso lo scambio di esperienze tra gli operatori interessati e con la guida di docenti esperti volta ad implementare i saperi accostando quelli codificati a quelli taciti. 3. Tra i campi del sapere utili allo sviluppo, quelli più decisivi per la competitività aziendale e di sistema territoriale sono: tecnologia qualità design e creatività
2 Ci siamo concentrati sul terzo aspetto, ma è ormai assodato che il design non è solo estetica, ma anche funzionalità e per questa entra in gioco la tecnologia e la qualità. Questa funzione è quindi essenziale per la competitività del nostro made in Italy, che per essere migliorato ha bisogno di tecnologia, qualità ed estetica assieme. D altra parte, proprio a Treviso, è stato creato uno dei primi corsi di laurea in design industriale, a cui ora ha fatto seguito anche un altro corso in design della moda. 4. Una politica generalizzata di trasferimento tecnologico (e, nel caso in esame, di esperienze di design ) rivolta ad un contesto generalizzato di ogni vasto territorio (in provincia di Treviso, come in qualsiasi altra area) sarebbe troppo indefinito e porterebbe ad una dispersione di risorse. Bisogna concentrarsi in aree limitate e sufficientemente omogenee per dar vita ad interventi settorialmente mirati, come, nel caso nostro, nel distretto della calzatura sportiva di Montebelluna. Quindi soltanto con un progetto così specializzato si possono ottenere risultati concreti di accrescimento di conoscenze e di innovazione. Solo successivamente, per contaminazione, si può pensare di estendere l applicazione di alcuni saperi specialistici anche ad altri settori e territori. 5. Ogni politica per l innovazione e la conoscenza è anche politica per le risorse umane, che sono le uniche artefici delle stesse innovazione e conoscenza. Anche il Progetto che abbiamo realizzato è partito direttamente con il coinvolgimento dei designer, cioè delle persone interessate a quanto veniva loro proposto. Non si sarebbe ottenuto niente se si invitavano formalmente le aziende del settore, che ovviamente considerano il design come una delle tante funzioni aziendali. Attraverso l adesione dei singoli addetti ai lavori, invece, si è formata sin dall inizio una condivisione di obiettivi ed una coscienza professionale della propria mission che prima non era così chiara: il connubio tra arte e tecnologia, tra estetica e funzionalità. Se effettivamente questa convinzione e questa comunità di intenti riuscirà a continuare nel futuro, potremo ottenere risultati concreti in termini di soluzioni competitive diffuse che potranno fare la differenza tra queste imprese distrettuali e quelle di altri territori anche stranieri.
3 SFIDE 2006 PARTE 1: ANAGRAFICA Titolo del Progetto E-KM DICAMO (E-Knowledge Management per il Distretto Calzaturiero di Montebelluna) Amministrazione proponente Camera di Commercio di Treviso Unità organizzativa Ufficio Indirizzo piazza Borsa 3/B (via, cap,...) Città Treviso Provincia TV (in sigla) Regione Veneto Sito internet in cui è descritto il progetto Referente del progetto: Cognome e nome Renato Chahinian Funzione Segretario Generale Ente Camera di Commercio Telefono Fax r.santolamazza@tvtecnologia.it PARTE 2: ASPETTI GENERALI Categoria X Realizzazioni (selezionare la categoria di appartenenza del progetto) REALIZZAZIONI Contesto territoriale Avvio del progetto con il Distretto della Calzatura sportiva (distretto dello sportsystem) di Montebelluna e sviluppo ulteriore a tutto il design di prodotto nell'intera provincia di Treviso, area geografica caratterizzata da aziende leader di prodotto a livello internazionale con forte richiamo per l'ambiente giovanile e attenzione spinta al contenuto di design di prodotti innovativi. Ampia presenza nel territorio di designer all'interno dell'industria e di studi di design come centri servizi. (descrizione delle caratteristiche del territorio sul quale il progetto si sviluppa e va ad impattare) Descrizione del progetto Sulla base di tali risultati e dei trend di riposizionamento dei distretti industriali, Treviso Tecnologia, in
4 collaborazione con il cladis (Corso di Laurea in Disegno Industriale) dello IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia) e con l'istituto TEDIS (Università internazionale di Venezia, Centro Ricerche sulle tecnologie dei sistemi di intelligenza distribuita), ha sviluppato questo progetto, che si propone di valorizzare il tema del design e dell'innovazione di prodotto quali fattori chiave per nuovi percorsi evolutivi di una organizzazione distrettuale come quella dello Sportsystem di Montebelluna. E' stata avviata in un secondo momento l'estensione del progetto anche ad altri settori industriali, così pure la sua replicabilità in altre zone del nord-est italiano. Data di inzio del progetto 01/01/2004 (gg/mm/aaaa) Status X in corso di realizzazione Finalità Il progetto si pone due obiettivi: * Sviluppare un modello sperimentale di e-km nel Disegno industriale del distretto della calzatura sportiva di Montebelluna finalizzato a: 1. Incentivare lo sviluppo organizzato e l'interazione di reti di conoscenza; 2. Favorire meccanismi di conversione dal conoscere tacito a quello dell'esplicito; 3. Facilitare la cattura delle conoscenze; 4. Favorire il riuso della conoscenza; 5. Coordinare ed indirizzare il sapere tecnologico; 6. Difendere il sapere tecnologico; 7. Certificare le diverse forme di conoscenza e le procedure di condivisione. L'infrastruttura di e-knowledge Mmanagement a supporto dello sviluppo delle conoscenze ha anche perseguito l'obiettivo di rivitalizzare e di aggregare il know how e le relazioni disperse fra i soggetti presenti nel territorio ed operanti nel design, che sovente si trovano anche in istato di sofferenza di notorietà. Il progetto ha anche inteso rafforzare il collegamento fra le attività del corso di laurea in Disegno Industriale di Treviso (corso dello IUAV di Venezia) con i differenti soggetti locali. * Il secondo obiettivo, che in termini temporali è stato il primo ad essere perseguito, è quella creazione e sviluppo di una Comunità Professionale dei designer. Una comunità che raccoglie profili professionali omogenei, cioè persone che condividono una stessa pratica lavorativa. Nel distretto, figure professionali critiche (designers, prototipisti, modellisti nel caso dell'abbigliamento, ecc.) dominano un insieme preciso di conoscenze e competenze che sono determinanti per la progettazione e la costruzione dei prodotti. La comunità professionale vuole rappresentare per queste figure un nuovo ambito di incontro e discussione nel quale consolidare ed incrementare il proprio bagaglio professionale. Tale miglioramento professionale è decisivo per accrescere e diffondere il contenuto di design nelle produzioni distrettuali che, assieme al miglioramento tecnologico, rappresenta il fatore di competitività per eccellenza del distretto nei confronti della concorrenza internazionale. (indicare le finalità del progetto in termini di obiettivi economico/sociali) Sviluppo del progetto Nel corso del il progetto ha svolto una ricerca sul territorio per caratterizzare la presenza del design nello stesso (liberi professionisti, personale inquadrato all'interno delle aziende, ruolo del design nelle diverse tipologie di aziende, ecc.). In secondo luogo ha costruito un gruppo di professionisti/professional che, con la partecipazione ed il supporto degli stessi, ha dato origine al primo nucleo della comunità dei designer. La formazione di questo gruppo ha avuto luogo attraverso l'organizzazione di eventi/seminari anche internazionali e di incontri periodici più ristretti e serali (vespertine), nei quali l'occasione era data dalla presentazione di tecnologie e di argomenti di grande interesse per i designer, ai quali seguiva sempre un dibattito, funzionale sia all'approfondimento delle conoscenze (obiettivo avviare il processo di knowledge management) sia all'aggregazione dei partecipanti (obiettivo comunità professionale). Alcuni degli argomenti affrontati: * la difesa delle proprie opere contro l'appropriazione da parte dei concorrenti in periodo di glabalizzazione * incontri con designer di successo, esperienze a confronto * metodologie per lo sviluppo di prodotti di successo (ruolo dei focus group, ecc.) * sistemi multimediali 3D per la presentazione di prodotto ai clienti, nell'attività di marketing, ecc. * forme di innovazione rese possibili da materiali innovativi, ad esempio quelli nanostrutturati * l'evoluzione degli stili di vita dei consumatori e la propensione all'acquisto di nuovi/quali prodotti (descrizione delle attività e delle fasi - realizzate e da realizzare - di articolazione del progetto) Destinatari del progetto Designer ed aziende di sviluppo prodotti della provincia di Treviso e del Distretto dello Sportsystem di Montebelluna in particolare. (indicare chi sono i beneficiari ultimi dell'azione progettuale) Punti di forza del progetto Accentuazione verso attività di sviluppo di un'area dell'industria italiana particolarmente importante nel mondo: design industriale. Attivazione di una comunità di persone interessate professionalmente ai temi del design industriale per favorire lo sviluppo di esperienze e conoscenze e la consapevolezza del valore posseduto nel territorio su tutti gli aspetti del design. In questo modo è possibile, da una parte, valorizzare i saperi taciti del distretto con conoscenze codificate e con nuovi apporti sinergici, dall'altra diffondere e contaminare gli stessi saperi con altre esperienze e conoscenze di realtà e materie diverse per ulteriori sviluppi, sia progettuali che
5 operativi per lo sportsystem. La metodologia adottata ha puntato sull'ottimizzazione di attività in presenza (incontri frequenti fra i destinatari del progetto) e attività a distanza sviluppata attraverso il sito internet predisposto per il progetto. Predisposizione di un team di redazione per l'aggiornamento continuo del sito sulle tematiche e notizie sul design formata da laureandi dell'univeristà di Ca' Foscari e dello IUAV di Venezia. Il successo conseguito da queste tre attività ha poi portato allo sviluppo di un'ulteriore sito più specifico per la comunità dei designers ( che è oggetto di una seconda fase del progetto avviata ad inizio Criticità riscontrate E' stato relativamente semplice coinvolgere nel progetto i designers (persone singole), più complicato invece coinvolgere le aziende in quanto tali. Questo fatto ha spostato leggermente lo sviluppo del progetto dall'idea iniziale di una realizzazione di Knowledge Management distrettale per le aziende a quella di un knowledge management per i professional (singoli designer e studi di design) del territorio. PARTE 3: ASPETTI SPECIFICI Costo complessivo del progetto Fonti di finanziamento X interni all'ente X regionali Specifica altra fonte di finanziamento Reti di alleanze (indicare ruolo e contributo dei partner coinvolti, stato di realizzazione della partnership, descrizione della rete di cooperazione attivata fra i vari soggetti per il miglioramento della competitività del sistema territoriale) PARTE 4: "ACCETTA LA SFIDA" Indicare se l'amministrazione accetta di sottoporsi ad una valutazione sui risultati raggiunti, effettuata da esperti esterni sulla base degli indicatori dichiarati X accetto la sfida Gli obiettivi prioritari Obiettivi 1) Attivare una comunità dei desginer del territorio 2) Imprimere nelle aziende del territorio una forte consapevolezza dell'importanza del design nello sviluppo del prodotto e del valore delle risorse disponibili nel territorio 3) Creare una stretta connessione fra la facoltà di design industriale presente a Treviso (appartenente all'istituto Universitario di Architettura di Venezia) e le aziende che necessitano di designer. Indicatori 1) Numero di presenze nelle attività, workshops ed eventi organizzati lungo il progetto 2) Numero di iscritti al sito del progetto 3) Numero di visite del sito del progetto 4) Interesse e partecipazione agli eventi di enti internazionali e di designer italiani importanti nel mondo industriale Risultati attesi Per le fasi successive del progetto ci attendiamo di raggiungere i seguenti risultati: 1) Presenza nel territorio di una comunità di designers organizzata e con capacità di sviluppo autonomo, accompagnata inizialmente da un supporto temporaneo della CCIAA. 2) Sinergia di questa comunità con quella più ampia dell'adi (Associazione per il Disegno Industriale) Nord-Est. 3) Collegamento stretto fra le esigenze delle aziende e le attività della facoltà industriale presente a Treviso 4) Mantenimento di legami di aggiornamento tra i designer in azienda, ex studenti della facoltà di Disegno Industriale, e la facoltà stessa. Risultati conseguiti 1) Nucleo iniziale della comunità che già dal 2006 si è attivato in proprio e sta predisponendo un piano di attività annuali per l'aggiornamento delle proprie conoscenze e per lo scambio di esperienze professionali 2) Inizio di un discorso di sinergia fra questa comunità e l'adi Nord-Est 3) Disponibilità di un sito internet sul design che desta buon interesse 4) Sviluppo di conoscenze e capacità di attenzione nel mondo industriale in laureandi dello IUAV e Ca' Foscari (anche partecipanti all'attività di redazione) 5) Aumento dell'attenzione da parte delle aziende del territorio verso una tematica scarsamente considerata nel nostro Paese che è quella della tutela giuridica del proprio design e più in generale della protezione della proprietà intellettuale (al momento della compilazione della scheda) Ulteriori obiettivi, indicatori e risultati
6 Rispetto agli indicatori identificati, i risultati conseguiti sono stati sinora i seguenti 1) Sono stati organizzati 12 workshop e 3 eventi che hanno visto una media di 20 partecipanti nei workshop e di 80 negli eventi 2) Il portale del progetto conta 170 iscritti 3) Nonostante non sia mai stato oggetto di una specifica campagna promozionale, il portale del progetto conta una media di "visitatori unici" al giorno. 4) Partecipazione agli eventi sia di enti internazionali che nazionali (UAMI di Alicante, ADI Nord-Est) che di designer italiani importanti nel mondo industriale (Roberto Pezzetta - Electrolux, Pierluigi Molinari, Carlo Gaino, Paolo Favaretto)
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