Rapporto tra PAI e PTCP

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1 R e g g i o E m i l i a 21 Settembre 2007 C o n f e r e n z a d i P i a n i f i c a z i o n e Rapporto tra PAI e PTCP Tommaso Simonelli Autorità di bacino del fiume Po Sala del Consiglio Provinciale di Reggio Emilia 1

2 Raccordi tra PAI e pianificazione provinciale Quali i riferimenti normativi? 2

3 Articolo 1, comma 11, delle norme tecniche di attuazione del PAI: I PTCP attuano il PAI specificandone ed articolandone i contenuti ai sensi dell'art. 57 del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 e delle relative disposizioni regionali di attuazione. I contenuti dell'intesa prevista dal richiamato art. 57 definiscono gli approfondimenti di natura idraulica e geomorfologica relativi alle problematiche di sicurezza idraulica e di stabilità dei versanti trattate dal PAI, coordinate con gli aspetti ambientali e paesistici propri del Piano territoriale di coordinamento provinciale, al fine di realizzare un sistema di tutela sul territorio non inferiore a quello del PAI, basato su analisi territoriali non meno aggiornate e non meno di dettaglio. BB L'adeguamento degli strumenti urbanistici è effettuato nei riguardi dello strumento provinciale per il quale sia stata raggiunta l'intesa di cui al medesimo art. 57. Già l art.15, L.142/90(art.20 Dlgs.267/200) definisce il ruolo del PTCP quale strumento attraverso il quale devono essere messe a coerenza, in una convergente azione di programmazione, le azioni di pianificazione di Comuni, Province stesse e delle Regioni. Attuativa della L.59/97, ha introdotto principi quali quello di sussidiarietà, adeguatezza e differenziazione Legge costituzionale n.3 del 18 ottobre 2001 modifica al Titolo V, Parte II della Costituzione Le Norme non mancano! L art.17, comma 1, della L.183/89, definisce il Piano di bacino come piano territoriale di settore...strumento conoscitivo, normativo e tecnico operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni e le norme d uso finalizzate alla conservazione, alla difesa e alla valorizzazione del suolo... CHE progressivamente i Piani stralcio di Bacino hanno accentuato i contenuti di maggiore incidenza vincolistica, a causa della parziale e marginale presenza di strumenti territoriali di area vasta in grado di garantire la trasposizione delle scelte di piano in ambito settoriale che comunque già il PSFF (DPCM 24 luglio 1998) interpreta gli strumenti di pianificazione territoriali generali quali sedi naturali per la verifica/integrazione della pianificazione di bacino CHE già la Conferenze Programmatica, di cui alla L.365/2000, ha rappresentato un primo strumento introdotto per garantire coerenza tra la pianificazione territoriale quella di bacino CHE il PAI recepisce il Dlgs112/98, non solo per quanto attiene il ruolo del PTCP, ma ne attua i principi (es. 3 art.18..)

4 La sfida del processo di co-pianificazione PTCP-PAI l integrazione tra il PTCP e il PAI non può esaurirsi in una mera registrazione delle disposizioni già previste dal PAI nel PTCP. ma deve essere occasione per sollecitare il cfr dei diversi interessi territoriali in gioco in relazione al tema della difesa del suolo al fine di pervenire alla definizione di un quadro territoriale caratterizzato per punti di forza e debolezza già a livello di Documento preliminare (vedi punto A2 della L.20/2000) in ragione del quale pervenire ad un quadro pianificatorio e programmatico coerente ed integrato Così impostata si connota per essere una esperienza di governance in termini di co-pianificazione sulla base di 3 principi fondamentali (L.59/1997) principio di sussidiarietà principio di cooperazione tra Enti e principio di adeguatezza 4

5 COME AFFRONTARE QUESTA SFIDA e CON QUALI OBIETTIVI concorrere a fornire ai cittadini e alle Amministrazioni Comunali uno strumento unico e condiviso -VOCE UNICA- in relazione al tema del dissesto, in un ottica di CHIAREZZA, di SEMPLIFICAZIONE ed EFFICACIA del sistema della pianificazione territoriale BB costruire un SISTEMA DI CONOSCENZE CONDIVISO del territorio CONDIVIDERE LE CRITICITA del territorio ACCETTAZIONE DI CRITERI COMUNI per l assunzione delle condizioni di dissesto idraulico e geologico e di rischio negli strumenti di pianificazione territoriale generale/settoriale e urbanistica L implementazione di questo percorso porta il PTCP a divenire lo strumento attuativo del PAI 5

6 Schema generale di Accordo preliminare Schema generale di Accordo preliminare Approvato dal Comitato istituzionale del 25 febbraio 2003 Approvato dal Comitato istituzionale del 25 febbraio 2003 Organizzazione DGR n.225 del Approvazione dello Schema di Accordo Preliminare specificato e dettagliato in funzione dell ordinamento della RER ADBPO -Provincia - Regione Parma DGP n.13 del Piacenza DGP n.496 del Ferrara DGP n. 47 del Modena DGP n.237 del Reggio Emilia DGP n.284 del Sottoscrizione dell accordo preliminare tra ADBPO-REGIONE-PROVINCIA Attivazione da parte della Provincia del Gruppo di lavoro Redazione dello schema di relazione tecnica, contenente i criteri e le metodologie di analisi e la proposta di contenuti tecnici e normativi Implentazione nella variante di PTCP Approvazione della variante al PTCP BB Predisposizione dell Atto d Intesa Stipula dell Intesa ADBPO -Provincia - Regione 6

7 I I Fase Fase II II Fase Fase Definizione Definizione del del quadro quadro degli degli elementi elementi conoscitivi conoscitivi minimi minimi di di confronto confronto (PAI-PS267-Varianti) Valutazione Valutazione dell insieme dell insieme degli degli approfondimenti approfondimenti e Due Due ambiti ambiti territoriali: territoriali: ambiti ambiti fluviali collinare montano degli degli studi studi realizzati realizzati dai dai fluviali e collinare montano diversi diversi soggetti soggetti firmatari firmatari dell intesa dell intesa 7

8 Corsi d acqua delimitati dalle fasce fluviali in Emilia Romagna Corsi d acqua Trebbia Stirone Parma Taro Baganza Secchia Panaro Nure Crostolo Tiepido Chiavenna Enza 8

9 I Fase I Fase II II Fase Fase Definizione Definizione del del quadro quadro degli degli elementi elementi conoscitivi conoscitivi minimi minimi di di confronto confronto (PAI-PS267-Varianti) Valutazione Valutazione dell insieme dell insieme degli degli Due Due ambiti ambiti territoriali: territoriali: approfondimenti ambiti ambiti e degli degli studi studi fluviali fluviali e collinare collinare montano montano realizzati realizzati dai dai diversi diversi soggetti soggetti territoriali territoriali 9

10 Studi d approfondimento del PAI utili al processo di aggiornamento dle quadro conoscitivo 10

11 Studio di fattibilità per sistemazione idraulica del fiume Secchia Per tradurre le linee d assetto idraulico sono stati avviati studi di fattibilità su alcune aste fluviali finalizzati a: acquisire nuova conoscenza sul sistema idrografico in oggetto, configurabile come approfondimento e attualizzazione del PSFF e del PAI definizione progettuale della sistemazione idraulica del corso d acqua Le attività previste sono: Indagini di campo e analisi conoscitive esecuzione di ortoimmagini e di modelli digitali delle elevazioni ricostruzione cartografica del reticolo di studio e delimitazione dei relativi bacini idrografici rilievi topografici di sezioni trasversali dell alveo costruzione del catasto delle opere idrauliche stato della pianificazione urbana e territoriale quadro dei vincoli ricostruzione dei confini del demanio fluviale Analisi idraulica e idrogeologica definizione delle portate di piena di riferimento Analisi idraulica Quadri d insieme Valutazione delle condizioni attuali di sicurezza del sistema difensivo Piano di sistemazione e progettazione degli interventi definizione dell assetto di progetto del sistema fluviale definizione, a livello di fattibilità, degli interventi di adeguamento Predisposizione del programma degli interventi in ordine di priorità Predisposizione del piano generale di manutenzione 11

12 Sottoprogetto 1.4: rete idrografica minore naturale e artificiale Il Sottoprogetto 1.4 interessa l intero sistema idrico naturale e artificiale nelle aree di pianura e di fondovalle montano dei 9 ambiti in cui è stato suddiviso il territorio ed ha come obiettivo generale la definizione dell assetto idraulico complessivo di ciascun ambito e l individuazione delle aree a maggior criticità nei confronti dei fenomeni di esondazione e del correlato grado di rischio. Per i corsi d acqua non ancora fasciati saranno delimitate fasce di esondazione per assegnati tempi di ritorno, adottando gli stessi criteri utilizzati dal PAI, tenendo conto di studi d insieme eventualmente già predisposti a livello locale. Verranno inoltre individuati e valutati nodi critici, per i quali andranno redatti schemi progettuali di definizione delle linee di intervento. 12

13 Confronto dei quadri normativi..in ogni caso non meno restrittivo delle Norme del PAI.. realizzare un sistema di tutela sul territorio non inferiore a quello del PAI, basato su analisi territoriali non meno aggiornate e non meno di dettaglio A partire dalle disposizioni attuative Regionali per il recepimento del PAI (DGR 126/2002) Art.10, comma 11 NdA del PAI PTPR-PTCP-PAI con l Intesa il PTCP dovrebbe contenere anche una terza anima quella della difesa del suolo da integrare con quella paesisticoambientale Da interpretarsi come costruzione di un quadro normativo più adeguato alle peculiarità provinciali e all aggiornato quadro conoscitivo VOCE UNICA Norme integrate con le norme di altri strumenti di pianificazione territoriale Aggiornata alla Direttiva 2000/60 e alla Direttiva sulle alluvioni 13

14 Come sfruttare operativamente le sinergie che possono scaturite dall Intesa? Progettualità del Piano? Condivisione Condivisione delle delle conoscenze conoscenzee e delle delle criticità criticitàlocali (( ok ok )) Condivisione Condivisione degli degli obiettivi obiettividi di recupero, recupero, tutela, tutela, sicurezza sicurezza e e sviluppo sviluppo a a scala scala di di bacino bacino idrografico idrografico (..) (..) Riqualificazione Riqualificazione dei dei sistemi sistemi ambientali ambientali e e paesistici paesistici afferenti afferenti ai ai corridoi corridoi fluviali; fluviali; Manutenzione Manutenzione territoriale territoriale ;; opere opere di di attraversamento; attraversamento; Riduzione Riduzione del del rischio rischio idraulico; idraulico; perequazione perequazione territoriale, territoriale,.eccc.eccc Concertazione Concertazione delle delle azioni azioni coerenti coerenti con con i i diversi diversi livelli livelli di di pianificazione pianificazione messi messi cfr cfr (PIANO (PIANO DI DI AZIONE) AZIONE) Un Un modello modello contrattuale contrattuale a a seguito seguito dell Intesa, dell Intesa, che che non non sarà saràpiù piùsolo uno uno strumento strumento attraverso attraverso il il quale quale si si ereditano ereditano incombenze, incombenze, ma ma strumento strumento di di programmazione programmazione negoziata negoziata per per l attuazione l attuazione di di linee linee di di intervento intervento condivise es. condivise es. Contratto/Patto Contratto/Patto di di fiume fiume 14

15 Superare i rapporti rigidi tra i diversi livelli di governo del territorio e l esclusiva presenza di Regione, Province e AdbPo Allargare Allargare ad ad altri altri soggetti soggetti il il Gruppo Gruppo di di lavoro lavoro :: -- Aggregazione Aggregazione tra tra più più soggetti soggetti a geografia geografia variabile, variabile, ovvero ovvero coinvolgere coinvolgere variabilmente variabilmente i i diversi diversi Enti Enti a secondo secondo delle delle azioni azioni da da attuare attuare Ciò Ciò per per acquisire acquisire il il contributo, contributo, la la condivisione, condivisione, la la definizione definizione dettagliata dettagliata delle delle azioni azioni e al al tempo tempo stesso stesso la la responsabilizzazione dei dei diversi diversi attori attori territoriali territoriali competenti competenti ad ad operare operare per per la la realizzazione realizzazione del del Piano Piano di di Azione Azione 15

16 R e g g i o E m i l i a 21 Settembre 2007 C o n f e r e n z a d i P i a n i f i c a z i o n e Tommaso Simonelli Autorità di bacino del fiume Po tommaso.simonelli@adbpo.it Sala del Consiglio Provinciale di Reggio Emilia 16

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