Fisiologia della crescita microbica

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Fisiologia della crescita microbica"

Transcript

1 Fisiologia della crescita microbica Gli ambienti naturali sono spesso caratterizzati da un insieme di fattori fisici e chimici e biotici tali da indurre condizioni che possono diventare critiche per la crescita di alcune specie microbiche. Per i microrganismi chemiorganotrofi (eterotrofi) un fattore ambientale che può ridurre la crescita e l'attività metabolica è la disponibilità di carbonio organico. In condizioni di carenza di carbonio le cellule rimangono vitali, anche se tendono a non formare colonie nei mezzi colturali tradizionali. Questi batteri mantengono tuttavia un'attività metabolica misurabile e pertanto sono stati chiamati vitali ma non colturabili (VBNC) (Roszak e Colwell, 1987). Il cosiddetto digiuno cronico, cioè una limitazione da carbonio molto severa (cronic starvation) o il digiuno assoluto, cioè l'assenza della fonte di carbonio (starvation) (Kock, 1985) possono indurre differenti stati fisiologici cellulari che influenzano addirittura le successive fasi di accrescimento generate da variazioni anche minime delle disponibilità nutrizionali. Si può affermare che presenza di certe specie microbiche in un ambiente è strettamente collegato alla loro abilità di superamento di un determinato stress, sia nutrizionale che biotico, che è fondamentale per garantire il perpetuarsi della specie microbica stessa nell habitat. Definizione di crescita batterica Per crescita si intende l aumento del numero di cellule (batteriche o fungine) in una popolazione cellulare microbica (sia monospecie che multispecie). Questo aumento può essere stimato anche in termini di incremento del carbonio biomassa. Le popolazioni batteriche hanno una modalità di crescita caratteristica definita come crescita esponenziale che è generalmente rappresentata in forma grafica riportando le variazioni del logaritmo del numero di cellule in funzione della durata dell evento di accrescimento (grafico semilogaritmico) La modalità di accrescicmento di una popolazione microbica iniziale può essere descritta da alcuni parametri delle crescita cellulare come il tempo medio di generazione (o tempo di duplicazione cellulare) e la velocità di crescita che sono tuttavia sempre riferiti alla fase di accrescimento esponenziale. Conoscendo il numero iniziale e finale delle cellule e la durata della crescita esponenziale si può calcolare direttamente dalla rappresentazione grafica semilogaritmica il tempo medio di generazione della popolazione cellulare esaminata. In base alle relazioni lineari tipiche delle fasi esponenziali è possibile calcolare le pendenze delle rette tangenti in modo da definire un confronto delle velocità di crescita (slope) di popolazioni cellulari di specie diverse o il comportamento di una stessa popolazione clonale cresciuta in condizioni differenziate: ad esempio variando i paramentri di temperatura, umidità del suolo e salinità. La crescita di una popolazione batterica viene misurata seguendo nel tempo la variazione del numero di cellule mediante l applicazione di alcuni metodi di quantificazione come ad esempio la conta diretta microscopica con i fluorocromi e la conta vitale per diluizioni seriali e piastramento per le quali si rimanda alla consultazione di un testo di Microbiologia Generale e del materiale fornito durante le esercitazioni di laboratorio. Lo studio della fisiologia della crescita microbica include non solo la dinamica dell incremento delle cellule nel tempo ma comprende: 1) lo studio delle neosintesi macromolecolari relative ad esempio a sostanze di riserva cellulari o a produzioni esopolisaccaridiche; 2) lo studio della divisione cellulare e la formazione dei biofilm; 1

2 3) la risposta adattativa alla disponibilità di nutrienti. La crescita cellulare e i processi metabolici ad essa correlati non sempre si effettua in condizioni di disponibilità massime dei macroelementi e dei microelementi. 4) il cambiamenti nell espressione di geni e delle relative attività enzimatiche (ad esempio geni che codificano per la produzione di enzimi ligninolitici). Studi in coltura pura hanno dimostrato che la composizione macromolecolare di un di una cellula microbica dipende strettamente dalla velocita' con cui si riproduce e dalla natura delle condizioni di crescita ed in particolare dalle concentrazioni, limitanti o in eccesso, dei differenti nutrienti. Molti microrganismi possono esibire un'ampia varieta' di fenotipi morfologici in risposta alle diverse condizioni ambientali; in alcuni casi questo fenomeno si esprime in con manifestazioni diversificate ad esempio elongazione cellulare o sfericizzazioni alle morfologia coccica. Questo fatto ha portato ad una erronea identificazione di un gran numero di "specie" diverse. E chiaro inoltre che le condizioni ambientali influenzano l'espressione di componenti cellulari come gli enzimi e agiscono sui loro livelli e le loro attivita'. Dinamica della crescita batterica e fasi della crescita della popolazione cellulare L analisi della crescita dei microrganismi costituisce un tema rilevante dell ecologia microbica. Infatti la crescita cellulare microbica genera l aumento della biomassa microbica attiva determinando pertanto l incremento delle relative attività di svolgimento dei processi ambientali. Nella dinamica di accrescimento di una popolazione batterica si possono generalmente identificare diverse fasi di crescita riferite alle fasi di seguito riportate 1) Fase di latenza: nella fase iniziale del ciclo di crescita non si verifica nessun aumento apprezzabile della densità di popolazione cellulare quindi la velocità specifica di crescita è pari a zero. 2) Fase di accelerazionea: indica l inizio rilevabile della crescita e l aumento graduale della velocità specifica di crescita della popolazione. La fase di accelerazione termina allorquando la velocità di crescita raggiunge il valore caratteristico della fase esponenziale. 3) Fase di esponenziale: è la fase del ciclo di crescita in cui la crescita produce nell intervallo di tempo il raddoppio del numero di cellule. E la fase del ciclo di crescita che può essere descritta dalle equazioni basilari. In questa fase generalmente avviene la crescita bilanciata, dato che singolarmente i processi implicati nelle sintesi macromolecolari che portano alla sintesi della biomassa aumentano tutti alla stessa velocità 4) Fase di rallentamento: la velocità specifica di crescita della coltura comincia progressivamente a declinare a causa dell esaurimento delle risorse e dell accumulo di metaboliti inibenti la crescita (variazioni di ph ecc.) 5) Fase stazionaria: la velocità specifica di crescita è nulla e la crescita della coltura si arresta. Questa fase tuttavia costituisce una fase metabolicamente attiva in termini di processo fisiologico adattativo e in termini di neosintesi di metaboliti secondari in quanto le cellule pur arrestando il loro aumento numerico continuano ad esprimere il loro metabolismo endogeno e le varie attività vitali talvolta collegate a processi di neosintesi. 6) Fase di morte: la conta delle cellule vitali diminuisce, le cinetiche esatte di questa fase sono complesse e dipendono dal tipo di organismo dalla natura fisico-chimica dell ambiente, dalla storia fisiologica. 2

3 Si può affermare che la sintesi di macromolecole durante le fasi di crescita stady-state (stazionaria) costituisce uno dei temi ecologicamente rilevanti nello studio della fisiologia microbica adattativa. Specialmente quando si debbono studiare popolazioni miste naturali, è necessario, ricorrere a sistemi controllati di coltura in laboratorio che forniscano un ambiente ben definito, che possa riprodurre il più possibile l ambiente naturale simulando situazioni specifiche. Questo tipo di approccio non dipende necessariamente dalla conoscenza dei singoli organismi, ma può prendere in esame l intero sistema e i processi che in esso avvengono e le conseguenze dei cambiamenti ambientali sulla comunità nella sua unità e complessità. Per studiare la dinamica della crescita microbica sono necessari anche modelli matematici adatti a valutare e a prevedere lo sviluppo di una popolazione di microbica nella fase di crescita oggetto di studio: la fase esponenziale, le fasi di latenza e la fase stazionaria. Lo studio della dinamica della crescita batterica può essere effettuato direttamente nell ambiente naturale (ad esempio monitoraggio nel tempo degli effetti rizosfera o analisi nel tempo dell effetto lettiera) ma si avvale anche dell utilizzazione in laboratorio di sistemi di crescita che consentono la riproduzione esatta in condizioni controllate di una particolare fase di crescita. Sistemi di crescita Le tecniche per la coltivazione dei microrganismi possono essere sistemi chiusi o sistemi aperti all immissione di nutrienti o all eliminazione delle cellule. Chesbro (1988), riassumendo le moltissime informazioni sulle diverse tecniche colturali, identifica quattro classi ideali ciascuna delle quali può dare origine ad una particolare cinetica di crescita delle popolazioni. Sistema chiuso sia per quanto riguarda il substrato che la biomassa (Sistema Batch). Il sistema piu' semplice di crescita in ambiente chiuso e' quello costituito dalla crescita di un solo microrganismo in un ambiente completamente favorevole che fornisce tutte le risorse richieste per la crescita in quantita' illimitate e che mantiene costanti le condizioni fisico chimiche. Il microbo utilizza i nutrienti e produce, a seguito di una serie di complesse sequenze biosintetiche, nuovo materiale cellulare o biomassa. Di conseguenza l'organismo aumenta in grandezza e dopo un periodo di tempo durante il quale la biomassa si raddoppia, avviene la divisione cellulare e si costituisce una popolazione contenente due individui. Ciascun nuovo organismo ripete l'intero processo e dopo che una seconda generazione e' stata completata, la popolazione si raddoppia ancora per formare quattro individui.quindi negli organismi unicellulari, la crescita e' un processo che si manifesta con un aumento sia del numero che della biomassa. La velocità di incremento della biomassa e del numero di individui, aumenta con il tempo e la velocità di accelerazione dipende dalla composizione e dalla natura fisica del mezzo colturale, così come dipende dalla capacità intrinseca dei microrganismi di sintetizzare nuova biomassa ad una data velocità. Se le condizioni ambientali sono costanti, il tempo necessario per completare ciascuna generazione e raddoppiare le dimensioni della popolazione, è costante. Questo periodo caratteristico si chiama tempo di duplicazione della coltura (td) espresso in ore. Le dimensioni della popolazione, dopo un certo periodo di crescita, xt, dipende dalle dimensioni della popolazione iniziale, xo, e dal periodo di tempo, t, in cui la crescita avviene e puo' essere formulata matematicamente: 3

4 x t = x o 2 t/td (1) L'equazione (1) descrive una funzione esponenziale e caratterizza il comportamento di una popolazione microbica in un ambiente di crescita ideale. Generalmente però, è più conveniente derivare una forma lineare dalla equazione esponenziale di crescita, trasformando in logaritmi naturali, entrambi i lati dell'equazione (1) : lnx t = lnx o + ln2. t/t d (2) Questa equazione può essere rappresentata graficamente ponendo il logaritmo naturale di x contro il tempo. L'intercetta sull'ascissa rappresenta la dimensione della popolazione iniziale, mentre la pendenza della retta e' uguale a 0.693\t d e rappresenta la velocità di crescita specifica ( ). La velocità di crescita specifica è una misura della quantità di biomassa (o di individui) prodotta dall'unità di biomassa (o di singoli individui) presente, per unitàdi tempo. In un ambiente ottimale, con tutti i nutrienti richiesti in eccesso, la velocità di crescita della popolazione raggiungerà il suo massimo valore potenziale e diventerà la velocità massima di crescita, max. Le equazioni (1) e (2) descrivono l'equazione esponenziale della crescita e vengono chiamate equazioni basilari della crescita. E' evidente che la crescita esponenziale in un ambiente chiuso può durare solo un periodo di tempo limitato. La crescita in un ambiente chiuso è un processo autolimitante per molte ragioni e principalmente a causa dell'esaurimento di qualche nutriente essenziale per la crescita e dell'accumulo di prodotti metabolici che la inibiscono. Per questi motivi le semplici equazioni basilari della crescita da sole non danno un modello adeguato dell'intero processo in un ambiente chiuso. La crescita delle colture chiuse, naturali o di laboratorio, segue generalmente una sequenza caratteristica di eventi, che insieme vengono chiamati ciclo di crescita delle colture chiuse o batch. Una delle ipotesi su cui sono state formulate le equazioni basilari della crescita era che la crescita cominciasse immediatamente e quindi procedesse alla velocità massima prevista in quelle condizioni. Normalmente però nella fase iniziale del ciclo di crescita delle colture chiuse non si verifica nessun aumento determinabile della popolazione e quindi la velocità specifica di crescita è uguale a zero (fase di latenza). Molte sono le ragioni che possono essere proposte per spiegare la fase di latenza, tra cui la necessità di adattarsi alle nuove condizioni di crescita. Questo processo potrebbe implicare la sintesi di un enzima specifico necessario per catabolizzare la sorgente di carbonio e di energia fornita nel mezzo colturale, oppure l'esigenza di elaborare una via biosintetica completa per la sintesi di un metabolita. La fase di accelerazione indica l'inizio determinabile della crescita e l'aumento graduale della velocità di crescita specifica della popolazione. La fase di accelerazione finisce allorquando la velocità di crescita raggiunge il valore massimo caratteristico della fase esponenziale. La fase esponenziale è la sola parte del ciclo di crescita che può essere descritto dalle equazioni basilari e la crescita in questa fase è ritenuta essere per lo più bilanciata, dato che i processi singoli implicati nella produzione della biomassa aumentano tutti alla stessa velocità. La fase di rallentamento, avviene quando la velocità di crescita specifica della coltura comincia a declinare e continua fino a che la crescita non cessa. A differenza della fase esponenziale, la fase di rallentamento può essere abbastanza lunga, e, indubbiamente, rappresenta la parte maggiore del ciclo di crescita. Il progressivo declino della velocità di crescita specifica, in questo stadio, è dovuto al graduale aumento degli 4

5 effetti determinati dall'esaurimento delle risorse nutritive o all'accumulo di sostanze tossiche prodotte. Nella fase caratterizzata dal raggiungimento massimo della densità cellulare (talora riportata come fase stazionaria), la popolazione, anche se la crescita è cessata, rimane metabolicamente attiva, mantenendo la potenzialità di riprendere a crescere una volta che vengano ristabilite nuove condizioni. Durante questa fase, può essere mobilizzato il materiale di riserva, per poter mantenere il più a lungo possibile, la sopravvivenza, che chiaramente in queste condizioni è limitata, e infine si può verificare la morte della cellula e la lisi. Durante la fase di morte la conta delle cellule vitali diminuisce, anche se le cinetiche esatte di questa fase sono complesse e dipendono dal tipo di organismo, dalla sua precedente storia colturale e dalla natura dell'ambiente fisico. L equazione logistica è uno dei modelli più utili per descrivere la crescita di una popolazione in un ambiente chiuso e limitato, dall'inizio della fase esponenziale fino alla fase di massima popolazione. Per la maggior parte dei microrganismi, che crescono in una coltura chiusa, questa parte del ciclo di crescita ha una forma ad S e può essere espressa empiricamente da : dx/dt= max. x 1- x/x f (3) dove max e x sono gli stessi termini definiti precedentemente e x f rappresenta le dimensioni della popolazione raggiunte nella fase di massima popolazione. La caratteristica più significativa dell'equazione logistica è il termine [1-(x/x f )] che descrive la riduzione della velocità specifica di crescita quando la fase esponenziale passa alla fase di rallentamento. In molti ambienti chiusi,il declino della velocità di crescita specifica di una popolazione è correlata all'esaurimento di un particolare nutriente e questa relazione può essere utilizzata per sviluppare un semplice modello della crescita di una coltura chiusa. Monod fu il primo a intuire chiaramente che se vi era una diminuzione nella concentrazione di un substrato, doveva esserci anche una diminuzione della velocità di crescita specifica della popolazione. (Monod, 1942, 1949). Questo significa che la velocità di crescita è limitata dalla concentrazione del substrato che limita la crescita. Inoltre, Monod stabilì che il tipo di relazione era simile all'effetto della concentrazione del substrato sulla velocità di una reazione enzimatica. Infatti questa relazione può essere descritta da una equazione analoga a quella della cinetica enzimatica di Michaelis-Menten, vale a dire: = max. s/ (K s + s) (5) dove s è la concentrazione del substrato limitante la crescita, è la velocità di crescita specifica e max è la velocita' di crescita specifica massima ottenuta in assenza di limitazione di substrato. Il termine K s (Fig 2) è una costante conosciuta come costante di saturazione che viene definita come quella concentrazione del substrato limitante che consente all'organismo di crescere ad una velocità pari a metà della massima velocità di crescita specifica. La costante di saturazione è il terzo parametro basilare della crescita ed ha le stesse unità della concentrazione del substrato. Essa rappresenta una misura dell'affinità che l'organismo ha per il substrato limitante la crescita; questo significa che più basso è il valore di K s, più alta sarà l'affinita' dell'organismo per il substrato e maggiore la capacità di crescere in ambienti con basse concentrazioni del substrato che limita la crescita. 5

6 La costante di saturazione non ha molto significato nella cinetica della crescita della maggior parte delle colture chiuse, e in particolar modo di quelle di laboratorio, poiché per la maggior parte del periodo di crescita, tutti i substrati sono in eccesso e il solo parametro dominante è la velocità massima di crescita specifica. max =0.5 = max. s / (Ks + s) Velocità di crescita specifica =0.25 Ks Concentrazione di substrato (g L -1 ) Figura 2: Rappresentazione grafica della costante di saturazione e della sua relazione con la velocità di crescita specifica Sistema aperto sia per quanto riguarda il substrato che la biomassa: il chemostato come coltura continua L uso delle colture continue nella fisiologia e nell ecologia microbica ha permesso la comprensione dei meccanismi adottati dai microrganismi in risposta ai cambiamenti delle disponibilità nutrizionali e dei fattori abiotici quali il ph, la concentrazione di ossigeno e l eventuale presenza di sostanze tossiche (Pirt, 1975). In questi sistemi sperimentali controllati è possibile variare l'apporto nutritivo da concentrazioni minime ai limiti dell'oligotrofia a concentrazioni più elevate che possono consentire una attiva crescita dei microrganismi. Con le colture continue si possono creare situazioni diverse sia nutrizionali che ambientali, variare le velocità di crescita delle popolazioni e ottenere sperimentalmente quelle condizioni di crescita minima tipiche degli ambienti oligotrofici. Nei sistemi di crescita aperti vi è una continua entrata di substrati colturali ed un continuo allontanamento di prodotti di rifiuto, di cellule e di substrati non utilizzati.questi sistemi vengono chiamati colture continue (Pirt, 1975). Nelle colture continue la fase esponenziale può essere prolungata all'infinito in modo da stabilire condizioni di equilibrio (steady state). Le colture in steady state, a differenza delle colture in batch, in cui il comportamento delle cellule in un dato momento è influenzato dalla storia precedente della coltura,eliminano l'influenza delle condizioni transitorie. Nella crescita aperta vi sono altri vantaggi importanti: la velocità specifica di crescita può essere controllata direttamente da fattori esterni, si può fare in modo che la crescita limitata dal substrato continui nel tempo, si possono imporre velocità di crescita sub-massimali,e la 6

7 concentrazione di biomassa può essere tenuta indipendente dalla velocità di crescita (Pirt,1975). Il sistema di colture continue più usato è il chemostato (Fi g 3) in cui il controllo della crescita viene ottenuto attraverso un substrato che limita la crescita. Figura 3: Il chemostato un sistema di crescita continuo (al centro la vaschetta di crescita) Un chemostato è costituito da una vaschetta contenente un volume fissato di coltura in crescita (unità=volume). Sia nei sistemi aerobici che in quelli anaerobici,l'agitazione mantiene una coltura omogenea e,nel caso delle colture aerobiche, assicura un trasferimento di ossigeno appropriato. Un mezzo colturale noto, contenente uno dei substrati, S R, in concentrazioni tali da limitare la crescita, viene pompato nella vaschetta di crescita ad una velocità costante F (che rappresenta il volume immesso nella vaschetta tempo -1 ). La coltura, i substrati non utilizzati e i prodotti vengono allontanati mediante un sifone di livello oppure un altro sistema pompante, alla stessa esatta velocità del flusso F. Si presume che il mezzo colturale fresco che entra in una coltura adeguatamente agitata si mescoli istantaneamete alla coltura preesistente. Dentro la vaschetta la coltura cresce fino a raggiungere una certa concentrazione di biomassa, x, (questo valore esprime anche la concentrazione della biomassa nella coltura in uscita dalla vaschetta) e abbassa la concentrazione iniziale del substrato che limita la crescita,s R, a un valore di s. E' stato già mostrato che la velocità di crescita specifica di un organismo dipende dalla concentrazione del substrato limitante.e' chiaro che in un chemostato la concentrazione del substrato limitante dipende sia dalla velocità con cui viene immesso nella vaschetta, sia dal fattore di diluizione, dato che questo nuovo substrato viene sparso nella coltura. Questo significa che la concentrazione del substrato che limita la crescita dipende dalla velocità del flusso, F, e dal volume della coltura, V, e sopratutto dal rapporto di questi due parametri, rapporto noto come velocita' di diluizione,( D). 7

8 D= F/V La velocità di diluizione ha unità espresse con il reciproco del tempo (normalmente espresso come h -1 ) e rappresenta la misura del numero (o delle frazioni) dei cambi di volume della coltura che vengono compiuti nell'unità di tempo. Quindi una velocità di diluizione di 1.0 h -1 significa che vi è stato un cambio di volume completo in un'ora. E' importante comprendere, inoltre che la velocità di diluizione ha le stesse unità della velocità di crescita specifica e che in condizioni appropriate i loro valori sono uguali. Il reciproco del tempo di diluizione e' il tempo medio di residenza, parametro che rappresenta il tempo medio di permanenza di un organismo dentro la vaschetta di crescita. Nella vaschetta la crescita procede e la concentrazione di biomassa tende ad aumentare, ma nello stesso tempo viene perduta la biomassa che esce dalla vaschetta. Quindi si viene a stabilire uno stato di equilibrio della biomassa che può essere espresso come: Velocità di cambiamento della concentrazione di biomassa nella vaschetta = Velocità di produzione della biomassa (crescita) dx/dt = x - Dx - Velocità di perdita della biomassa (scarico) oppure: dx/dt = x ( - D) (7) Sostituendo con l'equazione (5), abbiamo: dx/dt = x max. s/ (k s + s) D (8) Esaminando l'equazione (7) e' necessario considerare le tre differenti situazioni che si possono verificare. 1- Se >D, dx/dt è positivo e la concentrazione della biomassa nella vaschetta di crescita aumenta perchè la velocità di produzione della biomassa eccede la velocità di perdita della biomassa attraverso lo scarico. 2- Se <D, dx/dt è negativo e la concentrazione della biomassa diminuisce perchè la velocità di scarico della coltura è maggiore della sintesi della biomassa. 3- Se = D, dx/dt =0 e la concentrazione della biomassa rimane costante e la coltura è in equilibrio (la coltura viene detta essere allo steady state). La terza situazione è chiaramente la migliore, dato che ogni chemostato, se vengono usati sempre gli stessi metodi, raggiungerà,dopo un certo tempo, uno stato di equilibrio, ammesso che la velocità di diluizione sia minore della velocità di crescita massima. Sulla base di tali premesse, è possibile formulare una equazione per i substrati simile a quella espressa per la crescita: Velocità di cambiamento della concentrazione del substrato limitante nella vaschetta = Velocità di aggiunta del substrato fresco _ Velocità di perdita del substrato (scarico) _ Velocità di utilizzazione del substrato da parte degli organismi (crescita) 8

9 Ds/dt = D S R _ D s _ x/y oppure ds/dt = D ( S R - s) - x/ Y (9) Anche in questo caso è necessario esaminare le tre situazioni che si possono verificare. 1- Se e' > D, ds/dt è negativo e la concentrazione del substrato limitante diminuisce. In queste condizioni la biomassa aumenta e quindi utilizza più substrato disponibile. 2- Se e' < D, ds/dt è positivo e la concentrazione del substrato limitante aumenta. 3- Infine se =D, ds/dt=0 e la concentrazione del substrato limitante raggiunge un valore costante nello stesso tempo in cui la concentrazione della biomassa raggiunge lo steady state. Una delle caratteristiche più importante del chemostato è che si possono ottenere sempre condizioni di crescita allo steady state, che è un sistema auto-regolante in cui vengono mantenuti valori costanti di biomassa e di concentrazioni di substrato per tutto il tempo in cui la velocità di diluizione viene tenuta costante. Nella coltura allo steady state, =D e i valori di dx/dt e ds/dt sono dati dalle equazioni (8) e (9).Quindi dalla equazione (8): 0 = x [ max. š/ (Ks + š) - D] (10) dove š e x indicano rispettivamente la concentrazione del substrato limitante e la concentrazione della biomassa. Ne segue: e dall'equazione (9): š = D K s / (µ max - D) (11) 0= D (S R š) - µ x / Y š = Y ( S R š ) (12) Le equazioni (11) e (12) ci permettono di prevedere, per ogni velocita' di diluizione, le concentrazioni allo steady state, purchè si conoscano la concentrazione del substrato limitante iniziale, e i tre parametri fondamentali della crescita, cioè µ max, K s, e Y. L'equazione (11) dimostra che,in un dato organismo,con µ max e K s costanti,la concentrazione del substrato che limita la crescita dipende solo dalla velocità di diluizione che è stata scelta ed è indipendente dalla concentrazione iniziale del substrato limitante (S R ). Infatti, è il valore della concentrazione residua del substrato limitante, s, che determina la velocita' di crescita dell'organismo. L'equazione (12) indica che la concentrazione della biomassa allo steady state dipende non solo dal valore di s (e dai parametri ad esso associati) ma anche dalla resa e dalla concentrazione iniziale del substrato che limita la crescita. Le equazioni (11) e (12) descrivono la situazione che esiste una volta che è stato raggiunto lo steady state. Tuttavia, una delle caratteristiche più importanti del chemostato è che, qualunque siano le concentrazioni iniziali della biomassa e del substrato, il sistema si autoregola e raggiunge le concentrazioni proprie di quello steady state, ammesso che la velocità di diluizione sia tenuta costante 9

10 Dall'equazione (7) si può dedurre che vi è un limite al di sopra del quale non può essere raggiunta una condizione di steady state. Questo avviene perchè la velocità di crescita specifica di un organismo ha un valore massimo, µ max, che è determinato geneticamente e che, perciò, non può essere oltrepassato. Quindi se D > µ max, dx/dt deve diventare negativo,e non è possibile ottenere una coltura allo steady state e di conseguenza la coltura viene "lavata" via dalla vaschetta (washout). Esiste una sola velocità di diluizione, la velocità di diluizione critica, ( Dcrit), al di sotto della quale colture allo steady state sono teoricamente possibili e al di sopra delle quali avviene il washout. Bibliografia Chesbro, W. (1988). The domains of slow bacterial growth. Can. J. Microbiol., 34: Monod, J. (1949). The growth of bacterial cultures. Annu. Rev. Microbiol., 3: Pirt, S.J. (1975). Principles of microbe and cell cultivation. Oxford: Blackwell Scientific. Roszak, D.B. Colwell. R.R. (1987). Survival strategies of bacteria in the natural enviroment. Microbiol Rev, 51:

Dott. Giovanni DI BONAVENTURA

Dott. Giovanni DI BONAVENTURA Crescita batterica Dott. Giovanni DI BONAVENTURA Laboratorio di Microbiologia Clinica (5 livello, lab n. 27) Centro Scienze dell Invecchiamento (Ce.S.I.) Università G. D Annunzio di Chieti e Pescara E-mail:

Dettagli

FUNZIONI ESPONENZIALI

FUNZIONI ESPONENZIALI FUNZIONE ESPONENZIALE E FUNZIONE LOGARITMICA CRESCITA DI UNA POPOLAZIONE BATTERICA DISEQUAZIONI ESPONENZIALI E LOGARITMICHE SIMMETRIE E GRAFICI DEDUCIBILI Angela Donatiello FUNZIONI ESPONENZIALI Crescita

Dettagli

Come calcolare i parametri farmacocinetici

Come calcolare i parametri farmacocinetici Come calcolare i parametri farmacocinetici La conoscenza dei parametri farmacocinetici fondamentali di un farmaco è essenziale per comprendere in che modo esso venga trattato dall organismo e come sia

Dettagli

Bilancio di energia: il Primo Principio della Termodinamica. Termodinamica dell Ingegneria Chimica

Bilancio di energia: il Primo Principio della Termodinamica. Termodinamica dell Ingegneria Chimica Bilancio di energia: il Primo Principio della Termodinamica Termodinamica dell Ingegneria Chimica 1 I Sistemi termodinamici Un sistema è definito da una superficie di controllo, reale o immaginaria, che

Dettagli

Trasferimento di ossigeno nei bioreattori. In particolare avremo:

Trasferimento di ossigeno nei bioreattori. In particolare avremo: Trasferimento di ossigeno nei bioreattori In particolare avremo: 1. resistenza di trasferimento nella fase gassosa. Questo è generalmente trascurabile dato che la velocità del trasferimento del gas in

Dettagli

Percentuali, problemi non ovvi

Percentuali, problemi non ovvi Percentuali, problemi non ovvi Variazioni assolute e variazioni relative (continua) Supponiamo che il prezzo di un bene all istante t sia p t = 120 all istante successivo t+1 il nuovo prezzo del bene è

Dettagli

I convertitori c.a.-c.a. possono essere suddivisi in tre categorie: convertitori a controllo di fase, cicloconvertitori, convertitori a matrice.

I convertitori c.a.-c.a. possono essere suddivisi in tre categorie: convertitori a controllo di fase, cicloconvertitori, convertitori a matrice. Tra i vari tipi di convertitori monostadio, i convertitori c.a.-c.a. sono quelli che presentano il minore interesse applicativo, a causa delle notevoli limitazioni per quanto concerne sia la qualità della

Dettagli

Problema 1. la corrente iniziale nel circuito (cioè non appena il circuito viene chiuso)

Problema 1. la corrente iniziale nel circuito (cioè non appena il circuito viene chiuso) ESERCIZI SUI CIRCUITI RC Problema 1 Due condensatori di capacità C = 6 µf, due resistenze R = 2.2 kω ed una batteria da 12 V sono collegati in serie come in Figura 1a. I condensatori sono inizialmente

Dettagli

5. Applicazione ai dati sperimentali, un modello di previsione delle temperature

5. Applicazione ai dati sperimentali, un modello di previsione delle temperature 5. Applicazione ai dati sperimentali, un modello di previsione delle temperature 5.1 Ricostruzione dello spazio delle fasi L utilizzo del teorema di embedding per ricostruire lo spazio delle fasi relativo

Dettagli

M. Marra Appunti delle Lezioni di Ricerca Operativa Problemi e metodi di ottimizzazione PROBLEMI E METODI DI OTTIMIZZAZIONE

M. Marra Appunti delle Lezioni di Ricerca Operativa Problemi e metodi di ottimizzazione PROBLEMI E METODI DI OTTIMIZZAZIONE CAPITOLO I PROBLEMI E METODI DI OTTIMIZZAZIONE 1. Componenti di base Tutti i problemi di ottimizzazione dipendono da tre componenti di base: le variabili del problema, la funzione obiettivo ed i vincoli.

Dettagli

REAZIONI CHIMICHE: LEGGI CINETICHE, MECCANISMI DI REAZIONE E BILANCI DI MASSA

REAZIONI CHIMICHE: LEGGI CINETICHE, MECCANISMI DI REAZIONE E BILANCI DI MASSA REAZIONI CHIMICHE: LEGGI CINETICHE, MECCANISMI DI REAZIONE E BILANCI DI MASSA Reazione chimica in condizione di equilibrio: concentrazioni costanti che obbediscono al vincolo determinato dalla costante

Dettagli

ESERCITAZIONE: ESPONENZIALI E LOGARITMI

ESERCITAZIONE: ESPONENZIALI E LOGARITMI ESERCITAZIONE: ESPONENZIALI E LOGARITMI e-mail: tommei@dm.unipi.it web: www.dm.unipi.it/ tommei Esercizio 1 In una coltura batterica, il numero di batteri triplica ogni ora. Se all inizio dell osservazione

Dettagli

Cos'è KENDAL COPS? KENDAL COPS è il risultato della ricerca e sviluppo di VALAGRO; è assolutamente sicuro, naturale e facile da usare.

Cos'è KENDAL COPS? KENDAL COPS è il risultato della ricerca e sviluppo di VALAGRO; è assolutamente sicuro, naturale e facile da usare. Cos'è KENDAL COPS? KENDAL COPS è il fertilizzante naturale e attivatore dei meccanismi di resistenza della pianta che permette una resa migliore e di migliore qualità. KENDAL COPS è il risultato della

Dettagli

Fisiologia Fisiologia umana

Fisiologia Fisiologia umana Atomi Molecole Cellule Tessuti Organi Apparati Sistemi CHIMICA BIOLOGIA MOLECOLARE BIOLOGIA CELLULARE FISIOLOGIA Obiettivo della Fisiologia è quello di spiegare il funzionamento degli organismi viventi

Dettagli

GENETICA QUANTITATIVA

GENETICA QUANTITATIVA GENETICA QUANTITATIVA Caratteri quantitativi e qualitativi I caratteri discontinui o qualitativi esibiscono un numero ridotto di fenotipi e mostrano una relazione genotipo-fenotipo semplice I caratteri

Dettagli

Classe prima. Classe seconda

Classe prima. Classe seconda LICEO SCIENTIFICO (INDIRIZZO ORDINARIO) CURRICULO DI SCIENZE Classe prima Conoscere le grandezze e le unità di misura del S.I.; il metodo scientifico e le sue fasi applicative ; Conoscere la Terra nello

Dettagli

ESERCITAZIONI 1 e 2: calcoli

ESERCITAZIONI 1 e 2: calcoli ESERCITAZIONI 1 e 2: calcoli L uso del foglio elettronico nel laboratorio di ispezione degli alimenti. Funzioni utilizzate negli esercizi e traduzione in inglese americano per l utilizzo su computer con

Dettagli

4. Esercitazione 4: Dimensionamento del primo stadio di un compressore assiale

4. Esercitazione 4: Dimensionamento del primo stadio di un compressore assiale 4. Esercitazione 4: Dimensionamento del primo stadio di un compressore assiale Lo scopo della presente esercitazione è il dimensionamento del primo stadio di un compressore assiale. Con riferimento alla

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA TERMODINAMICA. Supponiamo di voler studiare il comportamento di una determinata quantità di gas contenuta

INTRODUZIONE ALLA TERMODINAMICA. Supponiamo di voler studiare il comportamento di una determinata quantità di gas contenuta INTRODUZIONE ALLA TERMODINAMICA Supponiamo di voler studiare il comportamento di una determinata quantità di gas contenuta in un recipiente, ad esempio 5g di ossigeno. Dato l elevato numero di molecole

Dettagli

Università del Piemonte Orientale. Corso di laurea in biotecnologie. Corso di Statistica Medica. Le distribuzioni teoriche di probabilità.

Università del Piemonte Orientale. Corso di laurea in biotecnologie. Corso di Statistica Medica. Le distribuzioni teoriche di probabilità. Università del Piemonte Orientale Corso di laurea in biotecnologie Corso di Statistica Medica Le distribuzioni teoriche di probabilità. La distribuzione di probabilità binomiale Corso di laurea in biotecnologie

Dettagli

L elasticità e le sue applicazioni in economia Introduzione

L elasticità e le sue applicazioni in economia Introduzione L elasticità e le sue applicazioni in economia Introduzione Fino ad ora l analisi su domanda, offerta ed equilibrio di mercato è stata di tipo qualitativo. Se vogliamo avere una misura quantitativa degli

Dettagli

Dati numerici: f = 200 V, R 1 = R 3 = 100 Ω, R 2 = 500 Ω, C = 1 µf.

Dati numerici: f = 200 V, R 1 = R 3 = 100 Ω, R 2 = 500 Ω, C = 1 µf. ESERCIZI 1) Due sfere conduttrici di raggio R 1 = 10 3 m e R 2 = 2 10 3 m sono distanti r >> R 1, R 2 e contengono rispettivamente cariche Q 1 = 10 8 C e Q 2 = 3 10 8 C. Le sfere vengono quindi poste in

Dettagli

Medium Inoculazione Coltura pura : Colonie: Clone

Medium Inoculazione Coltura pura : Colonie: Clone Nutrizione Medium: soluzione di nutrienti che permettono la crescita dei batteri. Inoculazione : l introduzione di cellule vive in un terreno liquido sterile o sulla superficie dei terreni solidi. Coltura

Dettagli

Lezioni di Economia Politica

Lezioni di Economia Politica Università degli Studi ROMA TRE Facoltà di Giurisprudenza Lezioni di Economia Politica I principi fondamentali dell economia e gli strumenti per lo studio Giovanni Nicola De Vito - 2010 Microeconomia area

Dettagli

Ultima verifica pentamestre. 1)definizione di miscuglio, soluzione, composto, elemento, molecola ( definizione importantissima!!!!!!!!

Ultima verifica pentamestre. 1)definizione di miscuglio, soluzione, composto, elemento, molecola ( definizione importantissima!!!!!!!! Ultima verifica pentamestre 1)definizione di miscuglio, soluzione, composto, elemento, molecola ( definizione importantissima!!!!!!!!) 2) gruppi dal IV al VIII 3) differenza tra massa atomica e massa atomica

Dettagli

METROLOGIA. metrologia Vittore Carassiti - INFN FE 1

METROLOGIA. metrologia Vittore Carassiti - INFN FE 1 metrologia Vittore Carassiti - INFN FE 1 La costruzione di un pezzo è una successione ordinata di operazioni; Il procedere della costruzione è verificato effettuando misure e controlli; La scelta degli

Dettagli

Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo

Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo Ottobre 00 Amplificatori in classe A con accoppiamento capacitivo amplificatore in classe A di Fig. presenta lo svantaggio che il carico è percorso sia dalla componente di segnale, variabile nel tempo,

Dettagli

SISTEMI ELEMENTARI DEL 1 o E 2 o ORDINE

SISTEMI ELEMENTARI DEL 1 o E 2 o ORDINE CONTROLLI AUTOMATICI Ingegneria Meccanica e Ingegneria del Veicolo http://www.dii.unimore.it/~lbiagiotti/controlliautomatici.html SISTEMI ELEMENTARI DEL 1 o E 2 o ORDINE Ing. e-mail: luigi.biagiotti@unimore.it

Dettagli

TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI

TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI TEORIA DEI SISTEMI Laurea Specialistica in Ingegneria Meccatronica Laurea Specialistica in Ingegneria Gestionale Indirizzo Gestione Industriale TEORIA DEI SISTEMI SISTEMI LINEARI Ing. Cristian Secchi Tel.

Dettagli

6. IL MOTO Come descrivere un moto.

6. IL MOTO Come descrivere un moto. 6. IL MOTO Per definire il movimento di un corpo o il suo stato di quiete deve sempre essere individuato un sistema di riferimento e ogni movimento è relativo al sistema di riferimento in cui esso avviene.

Dettagli

Utilizzo di fonti esterne di carbonio in processi di denitrificazione biologica

Utilizzo di fonti esterne di carbonio in processi di denitrificazione biologica UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II SCUOLA POLITECNICA E DELLE SCIENZE DI BASE CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA PER L AMBIENTE E IL TERRITORIO TESI DI LAUREA TRIENNALE Utilizzo di fonti esterne di

Dettagli

SCOPO DELL ANALISI DI CORRELAZIONE

SCOPO DELL ANALISI DI CORRELAZIONE CORRELAZIONE 1 SCOPO DELL ANALISI DI CORRELAZIONE STUDIARE LA RELAZIONE TRA DUE VARIABILI X E Y 2 diagrammi di dispersione un diagramma di dispersione (o grafico di dispersione) èuna rappresentazione grafica

Dettagli

λ è detto intensità e rappresenta il numero di eventi che si

λ è detto intensità e rappresenta il numero di eventi che si ESERCITAZIONE N 1 STUDIO DI UN SISTEMA DI CODA M/M/1 1. Introduzione Per poter studiare un sistema di coda occorre necessariamente simulare gli arrivi, le partenze e i tempi di ingresso nel sistema e di

Dettagli

Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche

Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche Capitolo 2 Le misure delle grandezze fisiche Gli strumenti di misura Gli errori di misura Il risultato di una misura Errore relativo ed errore percentuale Propagazione degli errori Rappresentazione di

Dettagli

Zona di carenza. Zona di sufficienza. Zona di tossicità. Disponibilità di nutrienti nel suolo. Stato nutrizionale della pianta

Zona di carenza. Zona di sufficienza. Zona di tossicità. Disponibilità di nutrienti nel suolo. Stato nutrizionale della pianta Curva della crescita in funzione dell apporto di nutrienti: 3 regioni definite Zona di carenza Zona di sufficienza Zona di tossicità Un rifornimento ottimale di nutrienti richiede informazioni sulla Disponibilità

Dettagli

Le proprietà colligative delle soluzioni Sappiamo dall esperienza quotidiana che una soluzione ha caratteristiche diverse dal solvente puro.

Le proprietà colligative delle soluzioni Sappiamo dall esperienza quotidiana che una soluzione ha caratteristiche diverse dal solvente puro. Le proprietà colligative delle soluzioni Sappiamo dall esperienza quotidiana che una soluzione ha caratteristiche diverse dal solvente puro. Molte delle sue proprietà, come il sapore, il colore, l odore,

Dettagli

Il comportamento di un amplificatore ideale, ad esempio di tensione, è descritto dalla relazione lineare V out = A V in (3.1)

Il comportamento di un amplificatore ideale, ad esempio di tensione, è descritto dalla relazione lineare V out = A V in (3.1) Capitolo 3 Amplificazione 3.1 Circuiti attivi Gli elementi circuitali considerati sino ad ora, sia lineari (resistenze, capacità, induttanze e generatori indipendenti), sia non lineari (diodi), sono detti

Dettagli

caratteristiche dei viventi

caratteristiche dei viventi caratteristiche dei viventi teoria cellulare Teoria cellulare La Teoria Cellulare formulata da Schleiden e Schwann tra il 1838 e il 1839 afferma che Tutti gli organismi viventi sono formati da cellule.

Dettagli

SCUOLA 21 VERIFICA DI BIOLOGIA COGNOME CLASSE DATA NOME

SCUOLA 21 VERIFICA DI BIOLOGIA COGNOME CLASSE DATA NOME SCUOLA 21 VERIFICA DI BIOLOGIA COGNOME CLASSE DATA NOME 1 Completa con i termini mancanti. a) L...si occupa delle interazioni tra individui della stessa specie, tra individui di specie diverse e tra gli

Dettagli

Liberamente tratto da Prima Legge di Ohm

Liberamente tratto da  Prima Legge di Ohm Liberamente tratto da www.openfisica.com Prima Legge di Ohm Agli estremi di due componenti elettrici di un circuito (che si possono chiamare conduttore X ed Y) è applicata una differenza di potenziale

Dettagli

La Termodinamica è la disciplina che si occupa dello studio degli scambi di energia e di materia nei processi fisici e chimici

La Termodinamica è la disciplina che si occupa dello studio degli scambi di energia e di materia nei processi fisici e chimici La Termodinamica è la disciplina che si occupa dello studio degli scambi di energia e di materia nei processi fisici e chimici Materia = tutto ciò che possiede una massa ed occupa uno spazio Energia =

Dettagli

Controllo della crescita con antibiotici: batteriostatici

Controllo della crescita con antibiotici: batteriostatici La curva di crescita in terreno liquido: un modello di fisiologia batterica Controllo della crescita con antibiotici: batteriostatici Momento di aggiunta dell antibiotico Densità ottica Arresto della crescita

Dettagli

La pompa sodio-potassio

La pompa sodio-potassio a.a. 2005/2006 Laurea Specialistica in Fisica Corso di Fisica Medica 1 La pompa sodio-potassio 14/3/2006 Efficienza del cuore Dipende dall ordinata sequenza di eccitazione e di contrazione che procede

Dettagli

L ELASTICITÀ DEL CONSUMATORE PROF. MATTIA LETTIERI

L ELASTICITÀ DEL CONSUMATORE PROF. MATTIA LETTIERI L ELASTICITÀ DEL CONSUMATORE ROF. MATTIA LETTIERI Indice 1 LA CURVA DI DOMANDA INDIVIDUALE ---------------------------------------------------------------------------- 3 2 GLI SOSTAMENTI DELLA CURVA DI

Dettagli

LA 1 a LEGGE DI VOLTA E GAY LUSSAC O DELLE ISOBARICHE

LA 1 a LEGGE DI VOLTA E GAY LUSSAC O DELLE ISOBARICHE 1 LA 1 a LEGGE DI VOLTA E GAY LUSSAC O DELLE ISOBARICHE L energia si presenta in diverse forme e una delle più importanti è il calore. I fenomeni naturali sono quasi sempre accompagnati da sviluppo o assorbimento

Dettagli

Grandezze fisiche e loro misura

Grandezze fisiche e loro misura Grandezze fisiche e loro misura Cos è la fisica? e di che cosa si occupa? - Scienza sperimentale che studia i fenomeni naturali suscettibili di sperimentazione e caratterizzati da grandezze misurabili.

Dettagli

FISICA E LABORATORIO INDIRIZZO C.A.T. CLASSE PRIMA. OBIETTIVI U. D. n 1.2: La rappresentazione di dati e fenomeni

FISICA E LABORATORIO INDIRIZZO C.A.T. CLASSE PRIMA. OBIETTIVI U. D. n 1.2: La rappresentazione di dati e fenomeni FISICA E LABORATORIO INDIRIZZO C.A.T. CLASSE PRIMA Le competenze di base a conclusione dell obbligo di istruzione sono le seguenti: Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà

Dettagli

Microbiologia clinica

Microbiologia clinica Microbiologia clinica Docente : Prof. Ubaldo Scardellato Testo: MICROBIOLOGIA CLINICA Eudes Lanciotti Cea ed. 2001 Temi cardine del programma 1. Lo sviluppo della microbiologia come scienza. 2. La natura

Dettagli

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II

Università degli Studi di Napoli FEDERICO II Università degli Studi di Napoli FEDERICO II Scuola Politecnica e delle Scienze di Base Corso di Studi in Ingegneria per l Ambiente ed il Territorio Dipartimento di Ingegneria Civile Edile ed Ambientale

Dettagli

percorso 4 Estensione on line lezione 2 I fattori della produzione e le forme di mercato La produttività La produzione

percorso 4 Estensione on line lezione 2 I fattori della produzione e le forme di mercato La produttività La produzione Estensione on line percorso 4 I fattori della produzione e le forme di mercato lezione 2 a produzione a produttività Una volta reperiti i fattori produttivi necessari l imprenditore dovrà decidere come

Dettagli

DIVERSITA DEI BATTERI RIZOSFERICI DEL RISO IN RELAZIONE AL CICLO DELL ACQUA E DEI NUTRIENTI

DIVERSITA DEI BATTERI RIZOSFERICI DEL RISO IN RELAZIONE AL CICLO DELL ACQUA E DEI NUTRIENTI «Sistemi innovativi per una gestione sostenibile dell acqua in risaia» Centro Ricerche sul Riso, Castello D Agogna (PV) 30 Gennaio 2014 DIVERSITA DEI BATTERI RIZOSFERICI DEL RISO IN RELAZIONE AL CICLO

Dettagli

OBIETTIVI MINIMI DI SCIENZE ANNO SCOLASTICO LICEO DELLE SCIENZE UMANE CLASSI SECONDE

OBIETTIVI MINIMI DI SCIENZE ANNO SCOLASTICO LICEO DELLE SCIENZE UMANE CLASSI SECONDE OBIETTIVI MINIMI DI SCIENZE LICEO DELLE SCIENZE UMANE CLASSI SECONDE Chimica Competenze Al termine del corso gli studenti dovranno essere in grado di : Saper riconoscere proprietà misurabili e non misurabili

Dettagli

Le proprietà colligative delle soluzioni

Le proprietà colligative delle soluzioni 1 Approfondimento 1.3 Le proprietà colligative delle soluzioni In un solvente puro, cioè senza soluti disciolti in esso, le molecole sono libere di interagire tra loro, attraendosi. L aggiunta di un soluto

Dettagli

Marta Marcantonini. Telefono: 075/

Marta Marcantonini. Telefono: 075/ Marta Marcantonini CORSO di FISICA anno accademico 2014-2015 1 lezione Telefono: 075/5783233 marta.marcantonini@gmail.com Che cos è la Fisica? La Fisica studia i fenomeni naturali e cerca di comprenderli

Dettagli

Esercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2)

Esercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2) Esercizio (tratto dal problema 7.36 del Mazzoldi 2) Un disco di massa m D = 2.4 Kg e raggio R = 6 cm ruota attorno all asse verticale passante per il centro con velocità angolare costante ω = 0 s. ll istante

Dettagli

Programma del corso di Matematica per Tecnologia della Produzione Animale

Programma del corso di Matematica per Tecnologia della Produzione Animale Programma del corso di Matematica per Tecnologia della Produzione Animale Anno Accademico 2016/2017 3 agosto 2016 Il corso ha come scopo l acquisizione di conoscenze di matematica di base. A partire dai

Dettagli

PRINCIPI DELLA STERILIZZAZIONE CORSO DI IMPIANTI DELL INDUSTRIA FARMACEUTICA ANNO ACCADEMICO

PRINCIPI DELLA STERILIZZAZIONE CORSO DI IMPIANTI DELL INDUSTRIA FARMACEUTICA ANNO ACCADEMICO PRINCIPI DELLA STERILIZZAZIONE CORSO DI IMPIANTI DELL INDUSTRIA FARMACEUTICA ANNO ACCADEMICO 2007-2008 2008 GENERALITA LA DEFINIZIONE TEORICA DI STERILITA E ASSENZA DI TUTTE LE FORME VITALI (MICROORGANISMI)

Dettagli

per la matrice R, e: I 1 = G 11 V 1 + G 12 V 2, I 2 = G 21 V 1 + G 22 V 2,

per la matrice R, e: I 1 = G 11 V 1 + G 12 V 2, I 2 = G 21 V 1 + G 22 V 2, 100 Luciano De Menna Corso di Elettrotecnica Il caso N = 2 è particolarmente interessante tanto da meritare un nome speciale: doppio bipolo I parametri indipendenti saranno tre: R 11, R 22 ed R 12 =R 21

Dettagli

METABOLISMO E CRESCITA MICROBICA

METABOLISMO E CRESCITA MICROBICA METABOLISMO E CRESCITA MICROBICA CRESCITA MICROBICA Riproduzione dei Microrganismi a- Scissione b-crescita apicale c- Gemmazione Scissione Batteri Alghe alcuni Lieviti CRESCITA MICROBICA Crescita apicale

Dettagli

4.4 Il regolatore di tensione a diodo zener.

4.4 Il regolatore di tensione a diodo zener. 4.4 l regolatore di tensione a diodo zener. n molte applicazioni il valore del fattore di ripple ottenibile con un alimentatore a raddrizzatore e filtro capacitivo non è sufficientemente basso. Per renderlo

Dettagli

Introduzione. Michelangelo Laterza Principi di Statica e di Dinamica delle Strutture

Introduzione. Michelangelo Laterza Principi di Statica e di Dinamica delle Strutture Introduzione La meccanica è quella parte delle scienze applicate che studia le forze ed il moto. In questo campo è fondamentale la nozione di equilibrio, ovvero la condizione che si instaura quando le

Dettagli

Perché si studia il comportamento delle imprese? Produzione. Breve e Lungo Periodo. Funzione produzione. La teoria dell impresa. Funzione produzione

Perché si studia il comportamento delle imprese? Produzione. Breve e Lungo Periodo. Funzione produzione. La teoria dell impresa. Funzione produzione Produzione Perché si studia il comportamento delle imprese? Per ottenere una migliore comprensione delle decisioni fatte dai produttori e come queste contribuiscano a determinare la curva di offerta La

Dettagli

la catena può essere analizzata in termini energetici

la catena può essere analizzata in termini energetici la catena può essere analizzata in termini energetici PRODUTTORI: utilizzando la luce solare come fonte di energia sono grado di sintetizzare la materia organica partendo da sostanze inorganiche tramite

Dettagli

Le misure di tempo e frequenza

Le misure di tempo e frequenza Le misure di tempo e frequenza Le misure di tempo e frequenza costituiscono un importante branca delle misure elettriche ed elettroniche ed in generale delle misure di grandezze fisiche. E possibile raggiungere

Dettagli

Stima delle emissioni in atmosfera di ammoniaca derivanti dagli allevamenti zootecnici

Stima delle emissioni in atmosfera di ammoniaca derivanti dagli allevamenti zootecnici 8 febbraio 2012 Stima delle emissioni in atmosfera di ammoniaca derivanti dagli allevamenti zootecnici Bagnolo, Cadelbosco di Sopra, Gualtieri, Novellara Sezione Provinciale di Reggio Emilia Servizio Sistemi

Dettagli

UNITÀ DIDATTICA 2 LE FUNZIONI

UNITÀ DIDATTICA 2 LE FUNZIONI UNITÀ DIDATTICA LE FUNZIONI. Le funzioni Definizione. Siano A e B due sottoinsiemi non vuoti di R. Si chiama funzione di A in B una qualsiasi legge che fa corrispondere a ogni elemento A uno ed un solo

Dettagli

Cifre significative delle misure di grandezze fisiche

Cifre significative delle misure di grandezze fisiche Cifre significative delle misure di grandezze fisiche Si definiscono grandezze fisiche tutte quelle entità con cui vengono descritti i fenomeni fisici e che sono suscettibili di una definizione quantitativa,

Dettagli

INTRODUZIONE ALLA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE PROF. FRANCESCO DE PALMA

INTRODUZIONE ALLA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE PROF. FRANCESCO DE PALMA INTRODUZIONE ALLA CINEMATICA DEL PUNTO MATERIALE PROF. FRANCESCO DE PALMA Sommario MOTO E TRAIETTORIA... 3 PUNTO MATERIALE... 3 TRAIETTORIA... 3 VELOCITÀ... 4 VELOCITÀ MEDIA... 4 VELOCITÀ ISTANTANEA...

Dettagli

FUNZIONI. }, oppure la

FUNZIONI. }, oppure la FUNZIONI 1. Definizioni e prime proprietà Il concetto di funzione è di uso comune per esprimere la seguente situazione: due grandezze variano l una al variare dell altra secondo una certa legge. Ad esempio,

Dettagli

RICHIAMI MATEMATICI. x( t)

RICHIAMI MATEMATICI. x( t) 0.0. 0.1 1 RICHIAMI MATEMATICI Funzioni reali del tempo: (t) : t (t) (t) ( t) Funzioni reali dell ingresso: y() t t y( ) y() : y() Numeri complessi. Un numero complesso è una coppia ordinata di numeri

Dettagli

Mezzi di controllo degli insetti. Mezzi chimici Mezzi fisici Mezzi biologici Mezzi biotecnici

Mezzi di controllo degli insetti. Mezzi chimici Mezzi fisici Mezzi biologici Mezzi biotecnici Mezzi di controllo degli insetti Mezzi chimici Mezzi biologici Mezzi biotecnici Polveri inerti: si tratta di polveri a base di farina fossile di diatomee o di zeoliti. presentano una granulometria ed una

Dettagli

Grandezze fisiche e loro misura

Grandezze fisiche e loro misura Grandezze fisiche e loro misura Cos è la fisica? e di che cosa si occupa? - Scienza sperimentale che studia i fenomeni naturali suscettibili di sperimentazione e caratterizzati da entità o grandezze misurabili.

Dettagli

CORSO DI TECNICA ED ECONOMIA DEI TRASPORTI A.A. 2006-07 DIAGRAMMI DEL MOTO SEMPLIFICATI

CORSO DI TECNICA ED ECONOMIA DEI TRASPORTI A.A. 2006-07 DIAGRAMMI DEL MOTO SEMPLIFICATI POLITECNICO DI BARI II FACOLTA DI INGEGNERIA CORSO DI TECNICA ED ECONOMIA DEI TRASPORTI A.A. 2006-07 DIAGRAMMI DEL MOTO SEMPLIFICATI Diagrammi del moto semplificati slide 1 di 21 DESCRIZIONE DEL MOTO DI

Dettagli

COME EFFETTUARE L ANALISI DELLA CONCORRENZA

COME EFFETTUARE L ANALISI DELLA CONCORRENZA Aprile Inserto di Missione Impresa dedicato allo sviluppo pratico di progetti finalizzati ad aumentare la competitività delle imprese. COME EFFETTUARE L ANALISI DELLA CONCORRENZA QUAL E L UTILITA DI ANALIZZARE

Dettagli

Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile. Chimica. concetti e modelli.blu

Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile. Chimica. concetti e modelli.blu Valitutti, Falasca, Tifi, Gentile Chimica concetti e modelli.blu 2 Capitolo 20 La velocità di reazione 3 Sommario 1. Che cos è la velocità di reazione 2. L equazione cinetica 3. Gli altri fattori che influiscono

Dettagli

SCHEDA PER LO STUDENTE DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN CORPO SOLIDO

SCHEDA PER LO STUDENTE DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN CORPO SOLIDO SCHEDA PER LO STUDENTE DETERMINAZIONE DELLA DENSITÀ DI UN CORPO SOLIDO I Titolo dell esperienza N 2 DETERMINAZIONE DEL VOLUME E DELLA DENSITÀ DI UN CORPO SOLIDO IRREGOLARE Autori Prof.sse Fabbri Fiamma,

Dettagli

Dinamica delle Strutture

Dinamica delle Strutture Corso di Laurea magistrale in Ingegneria Civile e per l Ambiente e il Territorio Dinamica delle Strutture Prof. Adolfo SANTINI Ing. Francesco NUCERA Prof. Adolfo Santini - Dinamica delle Strutture 1 Dinamica

Dettagli

Quantificare la variabilità dei processi ecologici

Quantificare la variabilità dei processi ecologici Scopo ecologia Quantificare la variabilità dei processi ecologici Comprensione dei meccanismi fondamentale per identificare gli effetti del disturbo antropico e per prevenire alterazioni su scala globale

Dettagli

Movimenti dell acqua e dei soluti nella cellula vegetale

Movimenti dell acqua e dei soluti nella cellula vegetale Movimenti dell acqua e dei soluti nella cellula vegetale L acqua si sposta in funzione dell energia potenziale in essa contenuta o Potenziale idrico Si sposta da una regione dove il potenziale idrico è

Dettagli

Cinetica chimica E lo studio della velocità delle reazioni chimiche, delle leggi di velocità e dei meccanismi di reazione.

Cinetica chimica E lo studio della velocità delle reazioni chimiche, delle leggi di velocità e dei meccanismi di reazione. Cinetica chimica E lo studio della velocità delle reazioni chimiche, delle leggi di velocità e dei meccanismi di reazione. Es. 2H 2(g) + O 2(g) d 2H 2 O (l) K eq (25 C)=10 83 (ricavato da lnk=-δg /RT)

Dettagli

XV ciclo. TEMA ESTRATTO "Discutere uno sviluppo tecnologico che abbia avuto un impatto particolarmente rilevante sulla ricerca biologica.

XV ciclo. TEMA ESTRATTO Discutere uno sviluppo tecnologico che abbia avuto un impatto particolarmente rilevante sulla ricerca biologica. XV ciclo "Discutere uno sviluppo tecnologico che abbia avuto un impatto particolarmente rilevante sulla ricerca biologica. Esponga il candidato una ricerca di sua scelta che illustri in modo particolarmente

Dettagli

La mobilità degli elementi chimici

La mobilità degli elementi chimici La mobilità degli elementi chimici Gli ioni contenuti nella parte sinistra del diagramma sono quelli che in soluzione si presentano sotto forma di cationi semplici. Gli ioni nella parte centrale del diagramma

Dettagli

Dati sperimentali Nella serie di 10 misurazioni di tempo effettuate, si sono ottenuti i seguenti valori espressi in secondi:

Dati sperimentali Nella serie di 10 misurazioni di tempo effettuate, si sono ottenuti i seguenti valori espressi in secondi: ESPERIMENTO DI LABORATORIO DI FISICA MISURE DI TEMPO Obiettivo L obiettivo dell esperimento, oltre che familiarizzare con le misure di tempo, è quello di rivelare gli errori casuali, elaborare statisticamente

Dettagli

Macroeconomia. Equilibrio in Economia Aperta. Esercitazione del 27.04.2016 (+ soluzioni) (a cura della dott.ssa Gessica Vella)

Macroeconomia. Equilibrio in Economia Aperta. Esercitazione del 27.04.2016 (+ soluzioni) (a cura della dott.ssa Gessica Vella) Dipartimento di Economia, Statistica e Finanza Corso di Laurea in ECONOMIA Esercizio 1 Macroeconomia Equilibrio in Economia Aperta Esercitazione del 27.04.2016 (+ soluzioni) (a cura della dott.ssa Gessica

Dettagli

Passaggi di stato. Tecnologie di Chimica Applicata

Passaggi di stato. Tecnologie di Chimica Applicata Passaggi di stato Tecnologie di Chimica Applicata 1 DIAGRAMMI DI STATO I diagrammi di stato sono rappresentazioni grafiche delle fasi presenti in un sistema a diverse temperature, pressioni e composizioni.

Dettagli

Cine%ca enzima%ca. Copyright 2013 Zanichelli editore S.p.A.

Cine%ca enzima%ca. Copyright 2013 Zanichelli editore S.p.A. Cine%ca enzima%ca Copyright 2013 Zanichelli editore S.p.A. La cinetica delle reazioni Conce, chiave Le semplici equazioni di velocità descrivono il progredire delle reazioni di primo e di secondo ordine.

Dettagli

Equazioni di 2 grado

Equazioni di 2 grado Equazioni di grado Tipi di equazioni: Un equazione (ad una incognita) è di grado se può essere scritta nella forma generale (o forma tipica o ancora forma canonica): a b c con a, b e c numeri reali (però

Dettagli

Corso di Modelli Matematici in Biologia Esame del 6 Luglio 2016

Corso di Modelli Matematici in Biologia Esame del 6 Luglio 2016 Corso di Modelli Matematici in Biologia Esame del 6 Luglio 206 Scrivere chiaramente in testa all elaborato: Nome, Cognome, numero di matricola. Risolvere tutti gli esercizi. Tempo a disposizione: DUE ORE.

Dettagli

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE (Classe 1ª)

SCUOLA PRIMARIA SCIENZE (Classe 1ª) SCUOLA PRIMARIA SCIENZE (Classe 1ª) scientifico. all ambiente. Osservare e descrivere i cambiamenti della natura in rapporto al trascorrere delle stagioni. Analizzare oggetti e coglierne le principali

Dettagli

Capitolo 12. Moto oscillatorio

Capitolo 12. Moto oscillatorio Moto oscillatorio INTRODUZIONE Quando la forza che agisce su un corpo è proporzionale al suo spostamento dalla posizione di equilibrio ne risulta un particolare tipo di moto. Se la forza agisce sempre

Dettagli

Errori di misura Teoria

Errori di misura Teoria Errori di misura Teoria a misura operazione di misura di una grandezza fisica, anche se eseguita con uno strumento precisissimo e con tecniche e procedimenti accurati, è sempre affetta da errori. Gli errori

Dettagli

Il controllo della crescita microbica

Il controllo della crescita microbica Autore Bruno Pacifici Il controllo della crescita microbica crescita cellulare crescita di una popolazione batterica misurazione della crescita ciclo di crescita di una popolazione batterica La crescita

Dettagli

Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA DC3. Circuiti in corrente continua

Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA DC3. Circuiti in corrente continua Corso di Laurea in Scienza dei Materiali Laboratorio di Fisica II ESPERIENZA DC3 Circuiti in corrente continua Scopo dell'esperienza 1. Determinazione della caratteristica I/V di un conduttore non ohmico:

Dettagli

ANNO 2008 I SESSIONE BIOLOGO. L eredità dei caratteri: i geni e i cromosomi L ambiente e i microrganismi Il sangue e la sua analisi

ANNO 2008 I SESSIONE BIOLOGO. L eredità dei caratteri: i geni e i cromosomi L ambiente e i microrganismi Il sangue e la sua analisi ANNO 2008 L eredità dei caratteri: i geni e i cromosomi L ambiente e i microrganismi Il sangue e la sua analisi Igiene e laboratorio Legislazione professionale Certificazione di qualità I Il candidato

Dettagli

PRIMI ELEMENTI DI TERMODINAMICA. La termodinamica studia le leggi con cui i sistemi scambiano (cedono e ricevono) energia con l ambiente.

PRIMI ELEMENTI DI TERMODINAMICA. La termodinamica studia le leggi con cui i sistemi scambiano (cedono e ricevono) energia con l ambiente. PRIMI ELEMENTI DI TERMODINAMICA Un sistema è un insieme di corpi che possiamo immaginare avvolti da una superficie chiusa, ma permeabile alla materia e all energia. L ambiente è tutto ciò che si trova

Dettagli

Fisiologia della Respirazione 7.Meccanica respiratoria: dinamica. FGE aa

Fisiologia della Respirazione 7.Meccanica respiratoria: dinamica. FGE aa Fisiologia della Respirazione 7.Meccanica respiratoria: dinamica FGE aa.2015-16 Obiettivi Relazione P-flusso in regime di flusso lineare; resistenze Flusso turbolento e numero di Reynolds Flusso di transizione

Dettagli

Progettazione per unità di apprendimento Percorso di istruzione di 1 livello, 2 periodo didattico, asse scientifico Unità di apprendimento 1

Progettazione per unità di apprendimento Percorso di istruzione di 1 livello, 2 periodo didattico, asse scientifico Unità di apprendimento 1 Unità di apprendimento 1 UdA n. 1 SCIENZE DELLA TERRA DURATA PREVISTA 5 25 Standard di Riferimento asse Osservare, descrivere e analizzare fenomeni sistema e di complessità; Analizzare qualitativamente

Dettagli

Corso di Laurea Specialistica in Scienze e tecniche dello sport e gestione delle attività motorie e sportive. Università degli Studi di Pavia

Corso di Laurea Specialistica in Scienze e tecniche dello sport e gestione delle attività motorie e sportive. Università degli Studi di Pavia Tecniche di preparazione fisico-atletica Corso di Laurea Specialistica in Scienze e tecniche dello sport e gestione delle attività motorie e sportive Università degli Studi di Pavia Tecniche di preparazione

Dettagli

circostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo GALILEI e Isac

circostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo GALILEI e Isac La DINAMICA è il ramo della meccanica che si occupa dello studio del moto dei corpi e delle sue cause o delle circostanze che lo determinano e lo modificano. Secondo alcuni studi portati avanti da Galileo

Dettagli

LA DISTRIBUZIONE NORMALE

LA DISTRIBUZIONE NORMALE LA DISTRIBUZIONE NORMALE Italo Nofroni Statistica medica - Facoltà di Medicina Sapienza - Roma La più nota ed importante distribuzione di probabilità è, senza alcun dubbio, la Distribuzione normale, anche

Dettagli