Progetto. Genitori separati, Genitori per sempre. Diritto del bambino alla bigenitorialità

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1 Progetto Genitori separati, Genitori per sempre Diritto del bambino alla bigenitorialità

2 Per la realizzazione di: un "Percorso per genitori separati" di tipo assistenziale e consulenziale in materia legale, psicologica e di mediazione familiare che svolga la funzione di informazione, formazione e consulenza alla coppia separata, in relazioni alle problematiche maggiormente presenti nella stessa e che risponda ai bisogni emergenti nel territorio del Comune di Sulmona e dell intera Valle Peligna, con lo scopo di promuovere e garantire il diritto alla bigenitorialità del bambino in presenza di una separazione coniugale e diffondere una diversa cultura dell evento separativo, che dia sbocchi costruttivi al conflitto coniugale attraverso la mediazione familiare. Responsabile del progetto: Papà separati Abruzzo sede regionale di Sulmona; Colantoni dott. Marco, sociologo/mediatore familiare. Coordinatori: Papà separati Abruzzo sede regionale di Sulmona; Musti dott.ssa Rona, psicologa. Volontari: n 13

3 PREMESSA Il concetto di bigenitorialità - già noto in altri ambiti - é salito alla ribalta del mondo del diritto a seguito della riforma introdotta dalla legge 54/2006 in materia del c.d. affidamento condiviso dei figli, che - riformando l'art. 155 c.c. - ne ha dato ingresso concreto nel nostro ordinamento. In estrema sintesi, per bigenitorialitá possiamo definire il diritto di ciascun minore di mantenere con entrambi i genitori un rapporto stabile, ricevendo da ciascuno di essi cura, educazione ed istruzione. Prima della riforma, il Tribunale disponeva l'affidamento esclusivo del figlio minore ad uno dei genitori, con la conseguenza - in estrema sintesi - che questo, oltre a coabitare con il figlio (divenendo il c.d. genitore collocatario), era l'unico soggetto demandato ad esercitare tutte quelle scelte quotidiane ed immediate relative alla cura della prole (con esclusione di quelle di gravità tale da necessitare il concorso decisionale anche dell altro genitore; si pensi ad un intervento chirurgico o, in generale, ad una scelta di particolare peso per il minore). La l. 54/2006 ha stravolto tale paradigma, riequilibrando a favore del genitore c.d. non collocatario tali oneri decisionali e dando piena attuazione a quel diritto alla bigenitorialità che, a ben vedere, è giá definito - quantomeno in una fase embrionale - tanto dall'art. 30 della Costituzione, quanto dall'art. 147 del Codice Civile, che impongono ai genitori il diritto-dovere di mantenere, istruire ed educare la prole, senza alcun riferimento alla condizione di separati o meno dei genitori. Ecco, quindi, che il riformato art. 155 c.c. viene a ribadire come, anche "in caso di separazione personale dei genitori il figlio minore ha il diritto di mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno di essi, di ricevere cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare rapporti significativi con gli ascendenti e con i parenti di ciascun ramo genitoriale". Viene pertanto messo nero su bianco che tale diritto-dovere perdura per entrambi i genitori anche nel caso i coniugi decidano di intraprendere una separazione personale. Come potrà comprendersi, si pone quindi un interessante interrogativo: come conciliare concretamente tale diritto-dovere con quel particolare momento di crisi dell'unità familiare rappresentato dalla separazione? Se già in una coppia ancora unita talune decisioni nell'interesse dei figli possono rivelarsi fonte di conflitto fra i genitori, è agevole comprendere come le medesime scelte possano risultare tanto più spinose in un contesto patologico del rapporto quale quello presente al momento della separazione. La comprensione della portata - anche non solo strettamente giuridica - di tale norma passa attraverso la comprensione di un altro concetto, centrale per una piena adesione al principio di bigenitorialità: la separazione come momento di rottura fra i coniugi e non fra i genitori.

4 Separazione fra coniugi, quindi, e non fra genitori, che dovranno continuare ad esercitare con la stessa intensità il proprio ruolo, a prescindere dal dato meramente materiale del collocamento del minore presso uno dei due. Va da se che la cessazione del rapporto di coabitazione conseguente alla separazione comporta la necessità di trovare nuove e concrete modalità del diritto-dovere sopra menzionato, confacenti alla nuova situazione esistente fra i neo-separati. Come coinvolgere un padre latitante nelle decisioni inerenti agli studi del figlio? E, per contro, come convincere una madre reticente ad estendere i rapporti padre-figlio a pernottamenti notturni o periodi di vacanze? Se è certo che il genitore c.d. non collocatario dovrà adoperarsi per adempiere ai doveri (di visita, di contribuzione economica, ecc.) stabiliti dal Tribunale, sarà l'altro genitore a dover fare in modo da agevolare l interazione del primo, omettendo qualsiasi condotta che possa ostacolare i rapporti fra figlio e genitore non collocatario. Niente raffreddori e febbri sospette in corrispondenza dei giorni di visita, quindi, ma una fattiva collaborazione basata sul dialogo, nell'esclusivo interesse del minore. E' agevole comprendere che, al di là dell'aspetto strettamente tecnico-giuridico, la riforma necessita di un mutamento di mentalità nelle coppie separate, senza la quale viene vanificata la stessa ragione d'essere dell'affidamento condiviso: un concorso paritario di entrambi i genitori nella cura della prole. In quest'ottica, la vera sfida dell'avvocato matrimonialista è rendersi il promotore presso il proprio cliente di tale mentalità.

5 Finalità Il Percorso per genitori separati intende offrire alla coppia genitoriale separata o in via di separazione un punto di riferimento qualificato per ciò che riguarda l'informazione, la formazione, e la consulenza, sviluppando e promovendo interventi di promozione del benessere. Il Percorso per genitori separati ha fondamentalmente la finalità di offrire un sostegno psicologico, legale e di mediazione familiare alla coppia separata o in via di separazione, alla famiglia con o senza figli minori. Obiettivi Osservare in itinere il processo di cambiamento delle problematiche all interno della coppia; Offrire informazione e collegamento tra Enti, Strutture pubbliche e private e Associazioni del Volontariato che a vario titolo si occupano delle problematiche familiari. Offrire uno spazio di accoglienza e di consulenza rispetto alle problematiche di coppia (in modo specifico per conflitto di coppia, separazione e divorzio), alla crescita dei figli, e ai cambiamenti che avvengono nel corso del ciclo vitale della famiglia; Favorire lo sviluppo di competenze e responsabilità genitoriali; Informare e promuovere interventi di prevenzione delle principali patologie ( sindrome da alienazione genitoriale o PAS) Attività e modalità operative

6 Le attività che si intendono promuovere in riferimento agli obiettivi proposti dal progetto Genitori separati, Genitori per sempre possono essere distinte in tre ambiti: 1. attivazione dello Sportello d'ascolto, specificatamente rivolto a famiglie con figli minori in via di separazione o divorzio; 2. predisposizioni di Giornate di informazione, Corsi di formazione e di prevenzione del disagio familiare, specificatamente per la prevenzione delle patologie inerenti il trauma della separazione per genitori con o senza figli minori; - Giornate di informazione per la promozione e la diffusione della cultura della bigenitorialità inerenti l affidamento condiviso dei figli ( legge n 54/2006), sbocchi costruttivi al conflitto coniugale attraverso la mediazione familiare. Rivolto a operatori del sociale, operatori di giustizia, volontari e genitori. 3. attivazione di Laboratori (musica, arte) per bambini che vivono particolari situazioni di disagio, per favorire momenti di distensione, stimolare la concentrazione e sensazioni di calma e benessere attraverso giochi di tranquillità e rilassamento, musica ed espressione grafica. A conclusione delle attività progettuali è prevista una conferenza di chiusura del progetto quale opportunità per presentare e divulgare i risultati ottenuti agli organi di programma, ai diversi soggetti coinvolti direttamente ed indirettamente nel progetto e ad un vasto pubblico. 1) Lo Sportello d'ascolto Lo Sportello d'ascolto è il luogo in cui un operatore (avvocato, psicologo, mediatore familiare) ha il primo contatto con la famiglia, o con uno dei suoi membri, per chiarire o definire bisogni e necessità in relazione alle problematiche di cui è portatrice. E' il primo momento di orientamento, il luogo dell'ascolto, dell'accoglienza incondizionata, del confronto. L'attività prioritaria dello Sportello non può che essere l'osservazione e il monitoraggio delle dinamiche familiari. L'obiettivo è quello di costituire un osservatorio

7 sulla famiglia conflittuale, il quale possa orientare le diverse iniziative per la famiglia, intesa in senso lato. Un osservatorio che diventi strumento di informazione, collegamento e collaborazione tra i Servizi, le associazioni, le organizzazioni pubbliche e private, uno strumento di verifica e di programmazione. In tal senso lo Sportello orienta l'utente nel panorama delle diverse offerte e risorse del territorio del Comune di Sulmona, siano esse pubbliche o del privato sociale. Nello stesso tempo si pone come Centro di Coordinazione delle opportunità sociali, legali, psicologiche per la famiglia. Al fine di garantire una risposta esaustiva e professionale alle diverse e complesse problematiche della famiglia, si è scelto di orientare l'attività dello Sportello d'ascolto verso 3 aree prioritarie di intervento: Famiglie e coppie conviventi con o senza figli minori Lo sportello d'ascolto si propone quale primo momento di accoglienza per le coppie in crisi, con o senza minori. Offre alle famiglie uno spazio di consulenza rispetto ai problemi relativi alla crescita dei figli e ai cambiamenti che avvengono nel corso della separazione coniugale. Oggi le coppie separate o in via di separazione per la mancanza di punti di riferimento spesso non sanno cosa fare e a chi rivolgersi. Lo sportello d'ascolto vuole essere una prima risposta, in molti casi risolutiva, alle problematiche emerse. Avviare uno sportello d'ascolto per genitori significa mettere al servizio della comunità competenze, esperienze e svolgere un importante lavoro di prevenzione del disagio. A chi e' rivolto? Al servizio di consulenza possono accedere: famiglie, coppie, genitori e figli. Obiettivi: Ascolto delle difficoltà ; Consulenza rivolta ai genitori; Incontro - confronto sugli aspetti educativi relativi alla crescita dei figli; Da chi e' gestito: Avvocato

8 Psicologo Orario: Lo sportello sarà attivo un giorno alla settimana per la durata di 2 ore Famiglie e coppie conviventi immigrate, separate o in via di separazione Lo Sportello d ascolto per questa area di intervento offre prevalentemente informazioni sulle realtà dei Servizi del territorio, siano essi attuati dal Comune di Sulmona, dalla A.S.L. (Avezzano- Sulmona), dal privato convenzionato e dalle associazioni di volontariato. Tale intervento é orientato dunque ad accogliere le problematiche, a supportare la famiglia immigrata separata o in via di separazione attraverso gli interventi socio-psico-legali previsti nel territorio. Si ritiene infatti che tale importante lavoro di rete sia necessario qualora si voglia migliorare l offerta dei servizi, senza correre il rischio per l utente di una settorializzazione, confusione e non conoscenza dei servizi. A chi è rivolto? Lo sportello è rivolto a: Famiglie immigrate, separate o in via di separazione; Coppie conviventi immigrate, separate o in via di separazione con o senza minori; Obiettivi: Offrire informazione e collegamento tra Enti, strutture pubbliche e private e associazioni del volontariato che a vario titolo si occupano delle problematiche familiari nello specifico immigrate separate o in via di separazione. Da chi è gestito? Lo sportello sarà gestito da: Avvocato Psicologo Orario: Lo sportello sarà attivo un giorno alla settimana per la durata di 2 ore.

9 Famiglie e coppie conviventi che vivono una situazione di conflitto o di rottura dei legami familiari (conflitto di coppia, separazione e divorzio). In tale settore l'attività sarà indirizzata ad orientare la coppia verso percorsi di risoluzione del conflitto che salvaguardino il minore dalle conseguenze che la disputa tra i genitori ha sul suo sviluppo. Lo Sportello oltre ad informare la coppia in crisi su percorsi ed interventi possibili (legali, psicologici e assistenziali), ad offrire consulenza e sostegno, darà indicazioni sulla Mediazione Familiare, quale percorso alternativo alla gestione legale dei conflitti familiari. La Mediazione Familiare aiuta i coniugi che si separano a superare le difficoltà e le tensioni ed a ricercare "insieme" soluzioni adeguate ed accettabili per entrambi, a problemi concreti che si vengono a determinare con la separazione. La finalità principale di tale intervento e quindi la restituzione ai genitori del potere decisionale sulla propria storia familiare, che in presenza dei figli non si esaurisce con la separazione, aiutandoli a superare il senso di inadeguatezza personale e le difficoltà comunicative. A chi è rivolto? Per tale area di intervento lo Sportello è rivolto a coppie in conflitto, a coppie in via di separazione e divorzio, a coppie separate che vogliono ridefinire gli accordi di affidamento dei figli. Obiettivi Offrire alle famiglie uno spazio di consulenza e di accoglienza rispetto alle problematiche familiari, in modo specifico per conflitto di coppia, separazione e divorzio; Promuovere la Mediazione Familiare quale percorso alternativo alla gestione legale dei conflitti familiari. Da chi è gestito Lo sportello sarà gestito da un Mediatore Familiare. Orario: Lo sportello sarà attivo un giorno alla settimana per la durata di 2 ore.

10 Corsi di Formazione / Giornate di informazione Il secondo ambito di intervento è la predisposizione di Corsi di formazione e di prevenzione del disagio familiare, specificatamente per la prevenzione delle patologie inerenti il trauma della separazione per genitori con figli minori, e mirati alla prevenzione della PAS, Sindrome di Alienazione Genitoriale (Parental Alienation Syndrome), ampiamente descritta e analizzata da Gardner già dai primi anni Ottanta, sta entrando sempre più nelle aule di tribunale anche in Italia. La sindrome sembra manifestarsi, nella maggior parte dei casi, proprio nell ambito dei conflitti che derivano dalle separazioni e consiste nel rifiuto da parte del bambino alimentato dall'influenza del genitore definito programmatore o "alienante" - dell'altro genitore. Più precisamente Gardner definisce la sindrome come un «disturbo che insorge essenzialmente nel contesto di controversie per l affidamento dei figli. La sua principale manifestazione è la campagna di denigrazione da parte del bambino nei confronti di un genitore, una campagna che non ha giustificazione. Essa deriva dall'associazione tra l indottrinamento da parte di uno dei genitori che programma e il contributo personale del minore alla denigrazione dell'altro genitore. I corsi proposti per i genitori con figli minori affronteranno prevalentemente due settori: il settore del vissuto genitoriale e quello dell'educazione dei figli durante e dopo la separazione. Infine verranno organizzate Giornate di informazione per la promozione e la diffusione della cultura della bigenitorialità inerenti l affidamento condiviso dei figli ( legge n 54/2006), sbocchi costruttivi al conflitto coniugale attraverso la mediazione familiare. Questi momenti di incontro informativi e costruttivi, saranno rivolti a operatori del sociale, operatori di giustizia, volontari e genitori. Laboratori Il terzo ambito di intervento è l avviamento di laboratori musicali e di arte. I laboratori proposti saranno rivolti prevalentemente al contenimento del trauma di bambini che stanno vivendo il momento di disagio dovuto alla separazione dei genitori. L'utilizzo di strumenti e strategie creative permettono al bambino di sviluppare le sue potenzialità e di avere fiducia nelle sue capacità (aumento del livello di autostima). La possibilità di essere inseriti in gruppi di coetanei di tipo misto, ossia con bambini di entrambi i sessi, diviene occasione fondamentale di conoscenza e socializzazione, prevenendo situazioni di disagio ulteriore. Gli obiettivi possono essere così sintetizzati per ristabilire nei bambini:

11 una relazione educativa interpretata in chiave di comunicazione; la scelta del gruppo come luogo privilegiato dell'esperienza ; l'uso originale di alcune tecniche e strumenti educativi. I laboratori dunque basati sui principi sopra esposti possono essere così sintetizzati: laboratorio di arte; laboratorio musicale; LABORATORIO MUSICALE Il laboratorio musicale intende lavorare prevalentemente sugli aspetti emozionali e fisiologici del bambino, cercando di stimolare la comunicazione e l'espressione di sé. Gli elementi basilari dell'intervento sono la conoscenza dello schema corporeo, la comunicazione attraverso la musica, l'influenza della musica nel vissuto emozionale e la socializzazione attraverso le tecniche proposte. L'obiettivo fondamentale è la scoperta che ogni persona può fare musica e comunicare musicalmente, nonostante la mancanza di preparazione specifica. FINALITA La finalità fondamentale del laboratorio musicale è favorire la sensazione di calma e benessere nel bambino poiché la musica è soprattutto un attività collettiva fortemente rilassante. OBIETTIVI a) Acquisizione della fiducia di sé. b) Potenziare la creatività, la comunicatività, la espressività. c) Aumentare e alimentare la capacità di ascolto. ATTIVITA Improvvisazione vocale e strumentale: senso del ritmo ed espressione musicale Ritmo individuale, ritmo di gruppo, improvvisazione di gruppo Dialogo sonoro Giochi incentrati sull importanza del suono e/o della musica e del canto Giochi di musica e movimento: direzione attraverso il corpo Sonorizzazione di una favola

12 STRUMENTI Metallofoni Tamburi Maracas Piattini LABORATORIO D ARTE Nel laboratorio d arte, il gioco oltre che svago diventa così uno strumento educativo unico perché avvince il bambino coinvolgendolo in un esperienza ludica che gli consente quasi senza accorgersene di crescere in capacità, auto stima e responsabilità. Gli aspetti sviluppati dallo strumento gioco sono oltre l importanza del divertimento e l apprendimento di conoscenze specifiche, lo sviluppo della propria autostima, il rispetto delle regole e non ultimo il valore della socializzazione. Attraverso la manipolazione dell argilla, la produzione della carta pesta, il collage, la pittura su stoffa, carta o legno o ancora la trasformazione di materiali di recupero; sarà messa in gioco la loro fantasia, svilupperanno manualità e spirito d osservazione. FINALITA L arte è terapia, perché le nostre immagini, le nostre creazioni parlano di noi, del nostro mondo interiore e scoprendoci nei nostri lavori, ci comprendiamo, ci prendiamo cura di noi, ci trasformiamo. Creare è sempre mettere ordine nel caos, scriveva Matisse. OBIETTIVI Il laboratorio artistico può essere vissuto dai bambini sia come momento tranquillo di osservazione, sia come piacevole momento di scambio con gli altri, sia come momento lungo per il piacere di esprimere fantasia, colore, creatività e di sperimentare tecniche a cui si aggiungono riflessioni verbali e concettuali per la gestione dei momenti di aggressività e per sviluppare capacità di autocontrollo. EVENTO CONCLUSIVO PER LA DIFFUSIONE DEI RISULTATI OTTENUTI A conclusione delle attività progettuali saranno diffusi i risultati ottenuti attraverso una conferenza di chiusura del progetto.

13 MODALITA DI INTERVENTO Prima fase: - Attivazione dello Sportello d'ascolto, specificatamente rivolto a famiglie con figli minori in via di separazione o divorzio; - Analisi e valutazione dei bisogni; Seconda fase: - Giornate di informazione, Corsi di formazione e di prevenzione del disagio familiare e di promozione e la diffusione della cultura della bigenitorialità. - Coinvolgimento delle associazioni di volontariato che si occupano di genitorialità presenti nel territorio. Terza fase: - Laboratori (musica, arte) per bambini che vivono particolari situazioni di disagio. - Favorire momenti di distensione, attraverso giochi di tranquillità e rilassamento, musica ed espressione grafica. - Collaborazione con associazioni musicali presenti nel territorio. DESTINATARI Il progetto è indirizzato alle famiglie e alle coppie conviventi italiane ed immigrate con o senza figli minori che vivono il difficile periodo della separazione. TEMPI DI ATTUAZIONE Il progetto prevede una durata complessiva di mesi 5 così suddivisi. a) Sportello di ascolto: della durata di 2 mesi, 3 incontri settimanali 2 ore cadauno, per un totale di 6 ore settimanali ripartite tra le 3 aree d intervento, per un totale complessivo di 48 ore. b) Corsi di formazione/giornate di informazione: 24 ore ripartite in 3 incontri settimanali da 2 ore cadauno della durata di mesi 1, da organizzare con i partecipanti. c) Laboratori di musica ed arte: della durata di 2 mesi, i due laboratori saranno attivi 3 giorni a settimana per 2 ore cadauno, per un totale di 48 ore complessive. d) Evento conclusivo di diffusione dei risultati: 1 giornata per 3 ore complessive.

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