RELAZIONE ANNUALE ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2009

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1 Osservatorio regionale per gli studi di settore Cagliari, aprile 2010 RELAZIONE ANNUALE ATTIVITÀ SVOLTE NEL 2009 In relazione a quanto previsto dalla circolare n. 58/E del 2007, si illustrano le attività eseguite dall Osservatorio nel corso dell anno Le riunioni del 12 marzo e 12 novembre 2009 hanno avuto il seguente ordine del giorno: Analisi delle problematiche di varia natura che in ambito territoriale possono incidere in maniera significativa sull applicazione degli studi di settore; Analisi di situazioni economiche di specifiche aree geografiche o distretti produttivi, caratterizzate da crisi o da particolare sviluppo o espansione; Analisi di eventuali anomalie applicative degli Studi di Settore o particolarità relative a determinate attività; Esame delle analisi effettuate dai gruppi di lavoro costituiti con Disposizione di Servizio n. 1 del 18 novembre Durante le riunioni ci si è soffermati, soprattutto, sulle risultanze delle analisi svolte dai singoli gruppi di lavoro. GRUPPO DI LAVORO SETTORE COMMERCIO Il gruppo che aveva il compito di analizzare la criticità relativa alle attività commerciali esercitate nel centro storico di Sassari, colpite da rilevanti lavori di ristrutturazione straordinaria riguardanti tutta la zona citata, ha preso contatti con il Sindaco e l Assessore ai lavori pubblici del Comune di Sassari per avere una pianta dei lavori che hanno interessato il Centro Storico di Sassari. Ha anche censito le attività del Centro Storico al fine di verificare se vi fossero state diminuzioni di personale dipendente nelle attività della zona e di seguire l evoluzione dei volumi d affari e degli acquisti nell arco temporale dal 2005 al 2007.

2 Pagina 2 di 6 Dall analisi svolta dal gruppo di lavoro è emerso che nell anno 2006 il Comune di Sassari ha attivato una imponente opera di recupero del Centro Storico della città. Detta opera ha utilizzato gli strumenti PIT (strumenti di pianificazione territoriale) e STU (strumenti per la riqualificazione delle città) per il recupero di antichi basolati e piazze, per la riqualificazione di sottoservizi e per la realizzazione del piano dei parcheggi. Lo stesso Sindaco, nella Relazione annuale, ha riconosciuto che E innegabile che una mole di lavori così imponente anche in relazione a particolarissime condizioni del centro storico, ha creato importanti disagi agli abitanti e alle attività commerciali. L Amministrazione comunale, non essendo da sola in grado di dare risposte di sostegno economico alle attività commerciali, ha richiesto alle Associazioni di categoria che si facessero promotrici di misure straordinarie in termini di accesso al credito, a favore di quelle attività dove gli interventi dei Lavori Pubblici si sono protratti per lunghi periodi, sia nei confronti degli istituti di credito che della stessa Amministrazione Regionale, sull esempio di quanto fatto in altre Regioni. Per favorire la ripresa del Centro storico e la realizzazione degli obiettivi che l Amministrazione comunale si era posta, sono stati operati piccoli ma significativi interventi, come ad esempio la riduzione di un punto dell ICI e della TOSAP per chi risiede o opera nel centro storico, ma anche per chi decide di intervenire con momenti di recupero e ristrutturazione in funzione di insediamento o ampliamento di attività commerciali o artigianali. Per incentivare gli insediamenti di nuove attività commerciali o artigianali (o l estensione di quelle esistenti) è stato utilizzato un bando de minimis ex L.R. n. 37/98 a favore di imprese che intendono realizzare nuovi investimenti nel territorio comunale; si è così ottenuto un incremento dell occupazione, pari ad oltre 150 unità, mediante la distribuzione di incentivi a fondo perduto per un totale di 2,5 milioni di euro che ha consentito l attivazione di oltre 80 imprese commerciali ed artigianali (oltre 50 localizzate in Centro storico). Visto il successo del primo bando è stato presentato un secondo bando con caratteristiche simili, che mette a disposizione risorse per ulteriori 1,5 milioni di euro. L accordo realizzato con il Banco di Sardegna per l accesso a mutui agevolati o altre forme di finanziamento facilitato per coloro che volevano acquistare o ristrutturare immobili in Centro Storico, grazie alle favorevolissime condizioni, ha ottenuto un importante risultato consentendo in soli sei mesi, la concessione di 29 interventi tra prestiti personali e mutui per un ammontare di euro. Il gruppo di lavoro ha anche analizzato i volumi d affari e gli acquisti relativi agli anni dal 2005 al 2007; dall esame dei dati rilevati si deduce che nel corso dei tre anni non sussistono notevoli scostamenti, e alcune attività sono state proprio avviate negli anni oggetto d esame. Pertanto per ciascuna attività si può rilevare che non si è verificato un crollo della domanda in quanto è stato riscontrato uno scostamento percentuale positivo nelle vendite e negli acquisti.

3 Pagina 3 di 6 Sulla base dei dati raccolti è emerso che le attività commerciali esercitate nel centro storico di Sassari, pur essendo comunque condizionate da una ingente mole di lavori, hanno subito un andamento costante di crescita. Si precisa, inoltre, che a Sassari sussiste un elevato numero di attività commerciali che non risultano, comunque, congrue agli studi di settore; nell anno 2005 su un totale di n attività solo il 40,78% risultano congrue; detta percentuale, peraltro, aumenta nel 2006 e su 1597 soggetti il 60,30% risulta congruo. Questi dati inducono a ritenere forse che la non congruità va ricercata in altre direzioni sicuramente diverse rispetto all esecuzione dei lavori nel centro storico. Inoltre, nonostante il Comune di Sassari avesse previsto la riduzione dell aliquota e successivamente l esenzione dal pagamento dell ICI, per l'anno 2007, non risulta pervenuta alcuna dichiarazione da parte delle ditte proprietarie degli esercizi commerciali allocati nel centro storico; più precisamente per dette attività non è stata richiesta né l esenzione né la riduzione dal pagamento dell ICI. GRUPPO DI LAVORO SETTORE SERVIZI Il gruppo di lavoro del settore servizi ha convenuto sul fatto che l attuale crisi economico finanziaria abbia avuto finora un impatto abbastanza limitato sulle imprese sarde del settore dei servizi 1 ; ciò probabilmente per le peculiari caratteristiche strutturali dell economia sarda (es: bassa internazionalizzazione, peso relativo delle imprese di grandi dimensioni, etc.), che tendono ad attenuare in positivo e in negativo gli effetti del ciclo economico. L analisi dei dati disponibili 2 ha evidenziato anzi, in marcata controtendenza rispetto al dato nazionale 3, la performance del settore turistico. Al riguardo, alcuni dati relativi alla provincia di Cagliari sono particolarmente significativi: 1. consistente incremento degli arrivi (+5,54%) e delle presenze (+3,46%) rispetto all anno precedente; 2. forte incremento della domanda straniera (+21,50% negli arrivi e +9,99% nelle presenze), probabilmente correlata allo sviluppo dei collegamenti low cost; 3. incremento del turismo interno (+7,69%). L andamento particolarmente positivo del settore anche nelle altre province è attestato da numerosi articoli di stampa. 4 Inoltre, si è prestata attenzione sull importante studio realizzato dalla CNA sarda e dal CRESME RICERCHE, sulla territorialità negli studi di settore 5. 1 Confindustria Sardegna Meridionale Rapporto sul settore manifatturiero e dei servizi 3 quadrimestre Provincia di Cagliari dati flussi turistici gennaio agosto Si veda, fra gli altri, l articolo Si riduce il business delle vacanze nel Sole 24 ore del 29/09/ Fra tutti, Aumentano i turisti in Sardegna ne L Unione Sarda del 30/09/2009.

4 Pagina 4 di 6 Lo studio analizza l attuale meccanismo applicativo della territorialità attraverso il monitoraggio di un campione casuale di imprese, i cui dati sono stati inseriti nel software Ge.Ri.Co., avendo cura di modificare di volta in volta la sede dell attività, in modo da verificare gli effetti della territorialità sulla funzione dei ricavi di ciascuna impresa tipo. L analisi dei dati raccolti evidenzia sostanzialmente due criticità: l incidenza concreta del fattore territorialità nella determinazione dei ricavi presunti appare generalmente minima o addirittura trascurabile; per le imprese localizzate nei capoluoghi di provincia (tutti indistintamente collocati nel gruppo 5 della territorialità generale), in particolare, la territorialità è ininfluente. L effetto complessivo è, in sintesi, pur nel contesto di un generale appiattimento verso il basso, quello della penalizzazione delle aree a minore sviluppo. I rimedi proposti dallo studio sono essenzialmente di due tipi: arricchimento e affinamento dell analisi territoriale mediante l introduzione di nuovi indicatori socio economici particolarmente significativi (tasso di disoccupazione, indice di dipendenza strutturale, indice di valore degli immobili); utilizzo di indicatori che tengano conto del grado di appartenenza dei singoli comuni a un dato gruppo (viene proposto fra l altro un indicatore di fertilità economica del contesto territoriale 6 ). GRUPPO DI LAVORO SETTORE MANIFATTURE Il gruppo di lavoro del settore manifatture ha discusso le nuove modalità di utilizzo degli studi dei settore, attualmente strumento per la selezione di posizioni con anomalie tali da giustificare l inserimento in un piano dei controlli (sia con la predisposizione del classico invito al contraddittorio ex D.Lgs. 218/97, sia con dei controlli specifici e mirati laddove se ne ravvisi la necessità accessi mirati, verifica, controllo d iniziativa a tavolino, etc.). Relativamente alla crisi economica della Sardegna il gruppo di lavoro ha lamentato l impossibilità di avere dati ed informazioni specifiche sulla crisi generalizzata della maggior parte delle attività della regione (crisi ampiamente documentata anche dalla stampa locale e dai telegiornali). La chiusura o il blocco momentaneo delle attività di alcune imprese operanti nell isola ha avuto notevoli ripercussioni su tutto il territorio difficilmente quantificabili con gli strumenti a disposizione dell Osservatorio Regionale: servirebbero dati aggiornati ed 5 La territorialità negli Studi di Settore: una promessa non mantenuta, dagli atti del convegno organizzato dalla CNA sarda Gli Studi di Settore: Come sono, come dovrebbero essere, Cagliari 9 maggio Definito Indice di Posizionamento Tipologico relativo al Sistema Locale del Lavoro (pag. 124 e segg. del rapporto).

5 Pagina 5 di 6 informazioni che spesso possono essere fornite dagli enti specifici solo se presenti accordi o convenzioni. Per ovviare a questo inconveniente una valida alternativa potrebbe essere quella di utilizzare canali ufficiali, cioè far in modo che le informazioni vengano richieste direttamente dall Agenzia delle Entrate. Anche il gruppo di lavoro sulle manifatture ha esaminato gli atti del convegno svoltosi a Cagliari il 9 maggio 2009, nel corso del quale la CNA Sarda ha illustrato, con un lavoro meticoloso e documentato, come lo strumento studio di settore, pur riconoscendo le notevoli differenze esistenti sul territorio nazionale quasi mai utilizza queste informazioni per adeguare i ricavi puntuali attesi alla realtà territoriale, o meglio alle specificità della regione Sardegna. Per ovviare a questo inconveniente la CNA ha proposto di superare i limiti della territorialità generale e dell analisi a cluster con l introduzione di un nuovo indice (indice di posizionamento tipologico comunale) che appunto consente di tener conto, con lo strumento degli studi di settore, di una serie di variabili che sicuramente consentono una migliore lettura del territorio. PROPOSTE Nel corso dell ultima riunione (12 novembre) sono state formulate le seguenti proposte: Raccogliere tutte le informazioni possibili sull andamento degli appalti pubblici. Il blocco quasi totale degli appalti, infatti, se da una parte ha comportato una crisi generalizzata delle imprese operanti nel settore, dall altra ha determinato una maggiore concorrenza nel settore edile in genere, dal momento che una parte dell imprese appaltatrici sono state costrette a modificare la tipologia di clientela rivolgendosi al mercato privato (lasciando spesso inutilizzati gran parte dei macchinari oggetto di investimenti specifici necessari per poter partecipare alle gare d appalto). Raccogliere tutte le informazioni sull andamento dell occupazione nel settore edile (l andamento dei versamenti contributivi potrebbe, per esempio, essere utilizzato come strumento per misurare la crisi del settore). Considerato che in Sardegna non esiste un sistema di distribuzione sul territorio del metano, individuare un metodo per quantificare il costo dell energia alternativa al metano per le imprese sarde. Nella maggior parte degli studi di settore, infatti, i costi per l energia sono una delle variabili nella formula del calcolo dei ricavi (partendo dal semplice presupposto che più energia si consuma più si dovrebbe produrre); fatto questo che senz altro ha una duplice conseguenza per le imprese sarde: da una parte devono sostenere costi più elevati, a parità di ricavi, dall altra, siccome le spese per l energia sono più elevate, il sistema studi di settore calcola un ricavo puntuale atteso più elevato.

6 Pagina 6 di 6 Stesso ragionamento potrebbe essere, ovviamente, esteso anche ai costi per le materie prime e per tutti i prodotti o merci che rientrano nel costo del venduto: se lo studio di settore per la verifica della congruità dei ricavi/volumi d affari utilizza il costo complessivo e non le singole unità di prodotto/merce utilizzate nel corso del periodo d imposta chiaramente la differenza dei costi d acquisto (come già detto non omogenei su tutto il territorio, ma notevolmente più elevati in presenza di costi di trasporto più consistenti) comporta un ricavo di riferimento simile in presenza però di imprese/attività che utilizzano un numero di prodotti/merce inferiore. STUDIO DI SETTORE UG69U Il 24 novembre 2009, al termine della videoconferenza, durante la quale è stato presentato lo studio di settore relativo alle costruzioni (UG69U), si è riunito l osservatorio al fine di organizzare la predisposizione dei casi pratici cui applicare l ipotesi di studio presentato. In seguito alla presentazione dello studio UG69U, per il quale è stata prevista l elaborazione su base regionale al fine di migliorare la capacità di rappresentare le singole realtà territoriali, sono stati elaborati e trasmessi dall Osservatorio Regionale della Sardegna 18 esempi pratici, selezionati in modo tale da comprendere le diverse realtà economiche delle province sarde, tutte le tipologie d impresa (ditte individuali, società di persone e società di capitali) e diversi codici attività. La SOSE ha esaminato e messo in linea 8 esempi, tutti relativi a società di capitali. La relazione contenente le risultanze delle attività svolte dall Osservatorio regionale della Sardegna, con riguardo allo studio di settore UG69U, è stata trasmessa il 29 gennaio 2010 all ufficio Studi di Settore della Direzione Centrale Accertamento (AR/3116/10/OR). IL PRESIDENTE Libero Angelillis Firma autografa sostituita a mezzo stampa, ai sensi dell art. 3, comma 2 del D.Lgs. n. 39/93

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